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Quanto segue stato preso da articoli o commenti presi dai seguenti siti o rapporti:

Semplifica
Wired
Salmone
Lescienze bressanini
Biotecnologiebastabugie
Studio Barilla
Nessuna di queste una fonte primaria, ma sui siti sono indicati gli studi di
riferimento, che di solito sono peer revieed!
OGM E AMBIENTE: DOSSIER DI ALBERTO GUIDORZI
"questi punti verranno ripresi pi# avanti!$
La coltivazione di %&', a differenza delle coltivazioni convenzionali, pu(
avere delle conseguenze sull)ambiente circostante *
Lo spazio naturale che ci circonda, ormai definito come +ambiente, formato
dall)insieme degli
ecosistemi liberi di evolvere spontaneamente e sottoposti a varie pressioni antropiche
non agricole!
%er contro lo spazio agricolo circostante viene coltivato rispettando dei principi
agronomici di base e
delle pratiche sperimentate, come, ad esempio:
la restituzione al substrato terreno
degli elementi nutritivi asportati dai raccolti-
l)alternanza di coltivazione, nel medesimo campo e
di anno in anno, di specie diverse al fine di preservare al meglio la struttura del suolo
e non
selezionare solo una categoria di erbe infestanti o di parassiti-
la riduzione al minimo dei rischi, sia per l)uomo che per l)ambiente, che sono legati
all)uso di intrans e di
pesticidi ecc!
Queste tecniche, chiamate buoni comportamenti agricoli "B./$ concorrono ad
ottimizzare la quantit0
dei raccolti pur mantenendo inalterati per lungo tempo il potenziale produttivo del
suolo e gli
equilibri biologici e dinamici dell)agrosistema! 1utto ci( anche compendiato nella
seguente frase:
+coltivare da buon padre di famiglia,, che la base della professione dell)agricoltore,
qualsiasi sia il
sistema agricolo praticato e qualsiasi sia la zona geografica!
L)interazione tra i diversi agrosistemi e gli ecosistemi frammisti una
preoccupazione recente nella
storia dell)agricoltura! / causa dello sviluppo delle scienze dell)ecologia e
ambientali, la professione
legata all)agricoltura ha integrato il concetto di durabilit0 della loro attivit0
sottoforma di sistemi di
produzione pi# rispettosi dell)ambiente, come quelli dell)agricoltura
ragionata!
L)introduzione delle coltivazioni %&' non affranca il conduttore dell)azienda
agricola dal
rispetto di queste regole, salvo se la %&' preveda la modifica di qualche pratica
agronomica! /d esempio se si coltiveranno delle %&' che utilizzeranno meglio la
concimazione azotata evidente che
si adeguer0 la somministrazione di azoto!
%ertanto l)impatto di una
%&' deve essere preso in esame +caso per caso,, distinguendo tra gli effetti che la
+disseminazione
del transgene, provoca sulla fauna e la flora dell)ambiente e gli effetti indotti da una
modifica indotta nelle pratiche agronomiche!
1 I rischi e le conseguenze della disseminazione di geni nellambiente provenienti
da piante
transgeniche.
Le piante convenzionali, ottenute per mezzo della selezione classica, hanno sempre
disperso i loro geni
nell)ambiente attraverso il flusso pollinico! Non solo, ma le tecniche classiche di
miglioramento vegetale
hanno largamente ricorso alla introduzione dei geni di specie esotiche senza essere a
conoscenza della caratteristiche genomiche del carattere che si trasferiva e soprattutto
senza dover
spiegare la tracciabilit0 delle tecniche che erano state messe in atto! Queste piante
sono ormai
considerate totalmente naturali, comprese quelle tolleranti a certi erbicidi, a certe
malattie o a certi
parassiti animali!
La transgenesi, che solo pi# recente, suscita, per contro, molte interrogazioni che
hanno messo in atto
delle regolamentazioni molto severe sia per autorizzare le %&' che per essere messe
in coltivazione e
usate! 2noltre le regolamentazioni variano da paese a paese, complicando cos3 ancor
pi# le cose!
1.1 Circa i rischi di trasmissione dei transgeni ad altre specie vegetali.
Questo rischio prioritariamente legato all)esistenza nell)ambiente circostante di
specie apparentate o
comunque interfertili: in 4uropa il caso del colza e della bietola %er contro il mais
non ha
partner nella flora europea e dunque non pu( diffondere il proprio polline alle piante
selvatiche! 4)
appunto per questo che il dossier botanico delle %&' proposte all)omologazione
contiene un esame
particolarmente attento, quando si esaminano le domande di messa in coltivazione!
Questo rischio
potrebbe diventare preoccupante solo nel caso in cui queste piante selvatiche, che
avessero
integrato un gene attraverso il polline di altre piante, fossero sottomesse ad una
pressione selettiva che
favorisca la loro salvaguardia e che alteri gli equilibri esistenti! 5ccorre anche
segnalare che il
suolo un serbatoio di semi che possono avere una lunga sopravvivenza e ci(
potrebbe amplificare il
rischio delle %&' nell)ambiente!
1.2 La flora selvatica pu divenire un serbatoio di transgeni?
2 geni delle %&' si trasmettono alle piante apparentate alla stessa identica maniera di
tutti gli altri geni
della pianta selvatica ed inoltre possono rimanere anche in assenza di una pressione
selettiva, tutto ci(
fino al punto che queste modifiche possono divenire non reversibili a corto o medio
termine! 6i fatto
quindi ed alla stessa stregua delle piante convenzionali, certe piante selvatiche
possono divenire dei
serbatoi di transgeni ed a loro volta possono trasferire i loro geni a piante interfertili
attraverso l)incrocio!
.omunque la probabilit0 di questa disseminazione inversa aleatoria molto bassa!
4) altrettanto vero che sono gli stessi meccanismi che operano anche nelle piante
convenzionali, ma in
questi casi non si cerca di tracciare i geni miglioratori che si dovessero infiltrare nelle
flora selvatica,
contribuendo a far evolvere la biodiversit0 delle specie +naturali,!
1. I mezzi per ridurre i rischi legati alla disseminazione.
6a un punto di vista agronomico una sorveglianza molto attenta dei ricacci "vale a
dire le piante che
nascessero da semi sparsi durante il raccolto precedente$, come anche la messa in atto
di interventi
meccanici e fitosanitari appropriati, nonch7 l)organizzazione spaziale delle
coltivazioni, permettono di limitare i
rischi di disseminazione di variet0 geneticamente modificate "&'$!
Sono pratiche non nuove, ma gi0
messe in atto per certe coltivazioni di piante tradizionali! 6al punto di vista della
sorveglianza postcommercializzazione,
viene chiesto ai fornitori di %&' di diffondere le raccomandazioni necessarie agli
utilizzatori di sementi &'!
2n pi# i fornitori di sementi &' sono obbligati a mettere a disposizione delle sonde
molecolari per poter
tracciare la dispersione di transgeni! Si pu( dunque affermare che la disseminazione
ambientale di %&'
ben sorvegliata ed inoltre, a causa dell)obbligo del rinnovo dell)autorizzazione ogni
89 anni, si ha la
possibilit0, negando l)ulteriore omologazione, di non far continuare la coltivazione!
:na soluzione biotecnologica futura, al fine di evitare la diffusione del transgene
attraverso il polline,
sarebbe la transgenesi plastidiale, cio nei genomi degli organi citoplasmatici, in
quanto questi
sono a trasmissione solo materna!
1.4 Impatto sulla flora batterica
La possibilit0 di trasferimento di geni tra una %&' ed un batterio dell)ambiente
stata dimostrata in
laboratorio, ma trasferimenti simili non sono mai stati osservati in campagna ed
inoltre non
conferirebbero un vantaggio selettivo ai batteri riceventi se si tratta di resistenza agli
erbicidi o agli
insetti, in quanto non impattano con il ciclo di vita dei batteri nell)ambiente! La stessa
cosa dicasi per i
geni di resistenza agli antibiotici o a diserbanti usati come marcatori di selezione!
2nfatti questi geni
non danno un vantaggio selettivo! 2noltre, ormai dopo l)azione di selezione richiesta,
questi caratteri sono
tolti dalle %&' commercializzate!
1uttavia, per prevenire ogni altra eccezione, l)2N;/ ha organizzato delle
sperimentazioni in campo ed in condizioni regolamentari, tramite coltivazioni di
%&' di specie legnose e
quindi persistenti nel tempo, al fine di valutare in quale misura verrebbe
eventualmente modificata la
flora microbica del suolo! 4ra appunto l)obiettivo della sperimentazione delle vigna
transgenica di .olmar
"saccheggiata e distrutta dagli oppositori degli 5&'$ e della sperimentazione su
pioppi transgenici a
5rleans, ma ambedue hanno dovuto essere interrotte!
2 Le perturbazioni indotte dalle coltivazione di !"# negli agrosistemi ed il loro
impatto sugli
ecosistemi
Le %&' sono coltivate in pieno campo alla stessa stregua e nella medesima maniera
delle piante
convenzionali, salvo per i caratteri conferiti dal transgene che appositamente sono
stati immessi per
non essere obbligati a continuare certe pratiche agronomiche! La tolleranza agli
erbicidi e la resistenza
agli insetti, i due caratteri pi# usati a livello mondiale, non possono quindi essere
neutri da un punto di
vista delle pratiche colturali e perci( meritano un)attenta sorveglianza sull)ecosistema
dell)ambiente
interessato!
2.1 La tolleranza agli erbicidi
Lo sviluppo della coltivazione di variet0 di %&' tolleranti agli erbicidi in ambito di
specie di grande
coltura "soia, mais, colza e bietola$ si basa principalmente sulla resistenza ad una
molecola di un erbicida
totale, come ad esempio il gl<phosate "pi# conosciuto sotto il nome commerciale di
;ound :p=$ che
inibisce un enzima essenziale per il metabolismo delle piante! Le piante tolleranti il
gliphosate sono
dotate, tramite il transgene, di una forma mutante dell)enzima che insensibile
all)inibizione
dell)insetticida, e quindi sopravvivono allo spandimento del diserbante ;ound :p,
che invece distrugge
tutte le infestanti del campo, che evidentemente vengono menomate nell)enzima non
mutato!
4) chiaro
che una tale molecola erbicida pone dei problemi non indifferenti! Se poi associata
alla
monocoltura su delle vaste superfici e senza mettere in atto delle rotazioni o
alternanza di principi
diserbanti diversi, i problemi che fa sorgere sono gravi! L)utilizzazione ripetuta di
quell)erbicida porr0 presto o tardi dei problemi di resistenza all)erbicida da parte
delle erbe
infestanti!
>a detto che ci( non rientra nelle buone pratiche agronomiche e proseguendo con tali
pratiche errate
non si fa altro che selezionare e far moltiplicare le erbe infestanti divenute resistenti!
2l fenomeno
infatti gi0 evidenziato negli :S/ nelle coltivazioni di soia rr e mais rr "round up
read<$!
;esta da ribadire che non il transgene che si trasferito, ma la selezione di
meccanismi di resistenza
insorti per mutazione spontanea attraverso i tanti diserbi fatti sempre con lo stesso
principio attivo che fa
risaltare il fenomeno! 2n altri termini si esercita una pressione selettiva forte su
individui mutati di
infestanti! 2l risultato che lo strumento diserbo, prima risolvente egregiamente
problemi di
inerbimento, non pi# efficace!
Dunque non si tratta di un eetto diretto de! trans"ene i##esso$ #a
se#%!i&e#ente di una &ondotta a"rono#i&a ina%%ro%riata.
La conferma di quanto detto l)abbiamo dal
fatto che ben prima della introduzione delle %&' rr, i casi di erbe infestanti resistenti
erano apparsi anche
con i diserbi convenzionali ripetuti fatti su coltivazioni tradizionali!
Non solo, ma in 4uropa dove le %&'
rr non sono state mai coltivate, mentre il gl<phosate stato usato da tempo e
ripetutamente per pulire
aree particolari come scarpate dei binari della ferrovia, aeroporti, bordi stradali, sono
gi0 apparse specie
vegetali resistenti in questi luoghi incolti!
La lotta contro le malerbe resistenti agli erbicidi
:na buona gestione degli erbicidi la base per poter controllare la comparsa non
voluta di piante
infestanti resistenti, ma ci( vale sia in agricoltura convenzionale che in agricoltura
che coltiva %&'
resistenti agli erbicidi! 2n questo ultimo caso, anche in considerazione del fatto che gli
effetti di un uso
scriteriato delle %&' resistenti ad un diserbo totale ha gi0 mostrato le conseguenze
nefaste negli :S/, occorre una strategia di gestione dell)uso degli erbicidi sempre
integrata da buone pratiche
agronomiche!
2l dispositivo regolamentare attuale prevede che una %&' tollerante ad un erbicida
debba essere
valutata dall)/lto .onsiglio per le Biotecnologie per l)aspetto transgenico e da una
apposita commissione
di omologazione circa l)uso dell)erbicida da un punto di vista fitofarmaceutico,
indipendentemente dal
fatto che i due aspetti siano accoppiati in una sola pianta!
.ertamente il vedere comparire delle
infestanti multi resistenti un fatto molto preoccupante perch7 vi il pericolo che
esse diventino troppo
invadenti! 1uttavia l)approccio biotecnologico pu( offrire un aiuto per meglio
controllare delle resistenze
indesiderate: infatti, le %&' possono essere rese tolleranti a pi# erbicidi nello stesso
tempo e con un
modo d)azione diverso e ci( permette un diserbo diversificato di anno in anno in
modo da colpire le erbe
che l)anno prima si erano dimostrate sfuggire al primo tipo di diserbo!
Non solo, ma la ricerca di nuovi
erbicidi selettivi pu( complementare l)uso continuato degli erbicidi totali!
2$2 % La resistenza agli insetti
La creazione di %&' resistenti agli insetti si basa principalmente nell)introduzione
per transgenesi della
capacit0 di sintetizzare delle tossine naturalmente prodotte da un batterio del suolo, il
Bacillus
thuringiensis. Queste tossine agiscono a livello dell)intestino delle larve di certe
farfalle predatrici delle
grandi coltivazioni! 4) da qui che si pensato di creare un mais Bt "di cui il '5N
?89$ della soia Bt e del
cotone Bt!
L)agricoltura biologica usa spargere le spore di B! thuringiensis come mezzo per
trattare gli
insetti distruttori, ma l)efficienza di questi trattamenti limitata nella sua efficacia
mentre le %&'bt
assicurano una disponibilit0 permanente a bassa dose di tossina insetticida!
1uttavia, come detto per
gli erbicidi totali, questa disponibilit0 continua crea inevitabilmente una pressione
selettiva tale da
favorire l)emergere di specie di insetti resistenti alla tossina!
6elle farfalle resistenti alle tossine sono
gi0 state individuate e ci( esige una attenta sorveglianza nella post@
commercializzazione di queste %&'
%er minimizzare la deriva di popolazioni di predatori verso la resistenza alle tossine si
possono ipotizzare
due tipi di strategie:
8! :na strategia agrochimica e biotecnologica volta ad equipaggiare le nuove %&' di
una gamma di
tossine insetticide aventi modi di azione diversi sugli insetti, vale a dire fare in modo
che se una
larva dovesse sfuggire ad una tossina ne trovi in aggiunta subito unAaltra che la fa
morire! 2n questo
modo essa non diffonde i suoi geni mutati!
B! :na strategia che si basi sulla genetica delle popolazioni, in quanto pacifico che i
mutanti
resistenti che appariranno saranno inizialmente poco numerosi! Questi mutanti
diluendosi in una
popolazione di insetti pi# vasta ed in assenza di un vantaggio selettivo,
difficilmente sopravvivrebbero in quanto andrebbero ad incrociarsi con insetti
sensibili!
Si tratta quindi di mettere in pratica un sistema di zone rifugio in seno o in prossimit0
del campi seminati
a %&'- si devono, cio, seminare delle superfici con variet0 convenzionali! Queste
zone hanno lo scopo di
far albergare dei predatori sensibili alla tossina espressa dalla %&' e su cui, e
limitatamente a queste
zone, si faranno trattamenti insetticidi chimici ad efficacia parziale! Le superfici delle
zone rifugio con
piante convenzionali sono definite su basi teoriche o empiriche, come ad esempio un
B9C della superficie
seminata a %&' nel caso del mais Bt in 4uropa, .anada e :S/!
2l concetto delle zone rifugio modifica la gestione dello spazio coltivato in quanto
introduce il principio
di fare coltivazioni non monovarietali e di ripartire in modo pi# complesso i campi
coltivati poich7 si deve
programmare un)alternanza di campi con %&' e campi con piante convenzionali!
1uttavia, seppure
trattasi di restrizioni, esse hanno il vantaggio di stabilizzare le popolazioni naturali di
predatori,
rallentando cos3 la comparsa di insetti resistenti!
limpatto delle coltivazioni di !"# sulla biodiversit& coltivata o naturale
La diversit0 genetica delle piante coltivate funzione della velocit0 nel rinnovo delle
variet0
commerciali! Questa diversit0 nelle piante coltivate non diminuita con
l)introduzione delle %&'!
2l transgene portatore del carattere ricercato pu( essere inserito in un gran numero di
variet0
preesistenti la cui adattabilit0 e produttivit0 sono note e ricercate! 4) il caso della
Spagna dove vi sono a
disposizione 'en (1) *ariet+ di*erse di #ais Bt MON ,1). La stessa &osa si
re"istra ne"!i USA do*e 'en
4-)) *ariet+ di #ais trans"eni&o sono &o!ti*ate e %rodotte da 'en ()) ditte
se#entiere di*erse.
%er ci( che concerne la flora circostante, l)equilibrio degli ecosistemi potrebbe venire
intaccato se delle
%&' si disseminassero in modo involontario oppure delle specie selvatiche
interfertili acquisissero il
1ransgene! 2n questo caso esse acquisirebbero un vantaggio selettivo per opera della
pressione selettiva
naturale "es! rarefazione delle risorse idriche$!
4) questa una questione pertinente per dei caratteri recentemente introdotti come la
tolleranza alla
siccit0, alla salinit0, o la resistenza alle malattie! Se le piante selvatiche acquisissero
questi geni
potrebbero divenire pi# invadenti di ci( che sono, specialmente se confrontate con
piante che non hanno
acquisito il transgene! >iene da s7 che un)azione di sorveglianza e di osservazione
degli equilibri floristici
dovr0 essere messe in atto! Questo aspetto deve essere preso in conto in modo
particolare nei casi in
cui delle specie selvatiche interfertili coesistano a distanze vicine alle %&'!
.irca l)impatto sulla biodiversit0 entomologica, i dossier da presentare allegati alla
domanda di
autorizzazione prevedono l)esame dell)impatto sugli insetti ausiliari delle
coltivazione "come le specie
impollinanti e le specie iperparassite$! %er le %&' Bt, la domanda circa l)impatto
sulle specie d)insetti
non bersaglio legittima e ci( non solo in riferimento alle api domestiche " il cui
deperimento e
distruzione di alveari non monofattoriale e specifico, ma multifattoriale e variabile
da una regione ad
un)altra$, ma soprattutto verso i parassiti che consumano gli organi della %&' e che
sono esposti alla
tossina Bt contenuta nei tessuti della pianta! 1uttavia alla categoria delle piante Bt
bisogna dare atto che
si evita che l)insetticida sia sparso nell)ambiente circostante, a differenza del ricorso
allo spargimento di
B. Thuringiensis nell)ambiente come si fa in agricoltura biologica, quindi !e .GM Bt
a**e!enano #o!te
#eno s%e&ie di insetti.
2n pi#, la coltivazione delle %&' resistenti agli insetti distruttori sensibili alle
tossine Bt permette di ridurre molto sensibilmente lo spargimento nell)ambiente di
altri insetticidi
chimici! 4cco tutti questi elementi messi assieme concorrono a minimizzare gli
impatti sulla fauna
entomologica! / conferma di quanto affermato esiste uno studio condotto su B9 anni
e fatto su D province
cinesi che ha mostrato che la biodiversit0 degli insetti aumentata nei campi di
cotone Bt, in particolare per quanto riguarda
gli insetti ausiliari, come coccinelle e ragni, che permettono il controllo biologico
degli afidi!
Conclusioni sui rischi ambientali delle coltivazioni delle !"#
2n 4uropa la richiesta di sperimentazioni, di importazione e di messa in coltivazione
di una %&' deve
comprendere una valutazione precisa dei rischi ambientali e soprattutto una
programmazione di un piano
di sorveglianza da attuarsi in postcommercializzazione, come pure dei mezzi di
controllo e di correzione
di una eventuale diffusione involontaria della %&' o del transgene fuori dai limiti
per cui stata concessa
l)autorizzazione! Niente di tutto ci( richiesto nel caso delle piante convenzionali,
cio non &', seppure
queste usino gli stessi meccanismi biologici di diffusione!
5ggi lo spazio coltivato grandemente
sorvegliato e controllato, inoltre retto da pratiche agronomiche provate e
lungamente sperimentate e
integranti il rispetto dell)ambiente!
4bbene la coltivazione delle %&' non viene meno a questo principio,
anzi vi si uniforma pi# delle altre colture convenzionali e pertanto rinvigoriscono il
controllo dell)attivit0
agricola e degli scambi con lo spazio naturale! .i( a tutela e alla prevenzione
dell)ambiente!
6)altronde, i
problemi recentemente riscontrati " erbe infestanti multi resistenti agli erbicidi$
incoraggiano lo sviluppo
delle ricerche in agrochimica ed in ambito biotecnologico, come anche nella biologia
delle piante, dei loro
parassiti distruttori " funghi, virus, batteri, nematodi, insetti$ e dei loro competitori
"erbe infestanti in
particolare!$
/OSA SONO LE BIOTE/NOLOGIE
Secondo una definizione ampiamente accettata, vengono definite biotecnologie quelle
tecniche che utilizzano organismi viventi, o parti di essi, al fine di ottenere beni o
servizi!
Questa definizione molto ampia raggruppa sia le biotecnologie +convenzionali,, che
consentono di ottenere vino, birra e distillati, pane, formaggio "ovvero quei prodotti
che
derivano da alcuni microrganismi fermentatori$- sia quelle +avanzate,, che applicano
le
scoperte dell)ingegneria genetica e della biologia molecolare alla selezione di nuovi
organismi e alla creazione di nuovi prodotti!
!oecd!org
/OSA SONO IL DNA$ I GENI$ LE .ROTEINE
&li esseri viventi sono formati da cellule! 1ra le componenti cellulari, quella che
contiene
le informazioni primarie per la vita il 6N/, una macromolecola a forma di doppia
elica composta da una serie di unit0 pi# piccole, dette nucleotidi "o basi$! 4sistono
quattro
tipi di nucleotidi "/denina E/, 1imidina E1, &uanina E&, .itosina E.$, che sono in
grado di appaiarsi tra loro a due a due: /@1 e &@.!
2l 6N/ rappresenta il codice di istruzioni necessarie alla cellula per svilupparsi,
nutrirsi,
riprodursi e rispondere agli stimoli ambientali! Queste informazioni sono +scritte,
nell)ordine
con cui i quattro nucleotidi si susseguono nella molecola di 6N/!
5gni essere vivente possiede una sequenza di 6N/ e ogni sua cellula ne contiene
una copia! L)uomo formato da circa 899 trilioni di cellule "899!999 miliardi$,
ognuna
delle quali contiene la stessa sequenza di 6N/ lunga circa B metri, il che equivale a
poco
meno di F miliardi di nucleotidi! Questi sono suddivisi in GH unit0 discrete "filamenti$
chiamate
cromosomi! 2l 6N/ ereditabile e viene trasferito dalla cellula madre alle cellule
figlie! Le differenze nella sequenza nucleotidica, tra individui di una stessa specie,
non
sono molto pronunciate "nell)uomo sono meno di una ogni B99 nucleotidi$, ma pi# ci
si
sposta nell)albero evolutivo e pi# queste differenze diventano evidenti! I per questo
che
in base alla sequenza nucleotidica del 6N/ possibile ricostruire la storia evolutiva
degli
esseri viventi!
L)unit0 di 6N/ che contiene un)informazione comprensibile e traducibile dalla
cellula,
viene chiamata +gene,! :n gene mediamente formato da qualche migliaio di basi
e, quasi sempre, contiene il codice per la produzione di una proteina! 1utti gli esseri
viventi possiedono geni il cui linguaggio universale! Questo sta alla base della
?
possibilit0 di trasferire un gene da un organismo a un altro! :n batterio contiene
circa G!999 geni, il lievito di birra H!999, una pianta F9!999, nell)uomo le stime
parlano di
G9@D9!999! Negli organismi superiori, piante e animali, esistono regioni nella
sequenza
del 6N/ che non contengono geni e le cui funzioni sono ancora dibattute dalla
comunit0
scientifica! >a sottolineato infine che molti geni sono conservati tra specie diverse:
ad esempio l)omologia tra l)uomo e il lievito di birra circa del F9C, con la banana
del
D9C, con il topo del J9C, e solo tra due gemelli del 899C!
Le proteine svolgono la maggior parte delle funzioni vitali della cellula e vengono
costruite +traducendo, la sequenza nucleotidica dei geni in una sequenza di
amminoacidi
"le singole unit0 che costituiscono le proteine$! %oich7 esistono solo G tipi di
nucleotidi
mentre gli amminoacidi sono B9, nella traduzione i nucleotidi vengono letti a tre a tre!
/ ogni amminoacido possono corrispondere una o pi# triplette di nucleotidi, ma a
ogni
tripletta corrisponde un solo amminoacido! La sequenza aminoacidica della proteina
finale in larga parte responsabile della funzione e delle propriet0 che questa
possiede!
Le proteine sono coinvolte nella produzione dell)energia, nella costruzione dei vari
componenti
cellulari come grassi, zuccheri, metaboliti secondari o altre proteine, nell)accumulo
di riserve e permettono a una cellula di +esplorare, l)ambiente circostante o di
+comunicare, con altre cellule!
%er approfondire il processo tramite cui i geni vengono letti, e come le informazioni
in
essi contenute vengano utilizzate per creare le proteine, sono disponibili svariati testi
di biologia
molecolare o possibile, ad esempio, visitare il sito internet dello Kuman &enome
%roLect!
&4N5'4: 1he Secret of Ko Life WorMs! http:NNgenome!pfizer!comN
Kuman &enome %roLect! 4Oploring 5ur 'olecular Selves!
http:NN!genome!govN%agesN4ducationPitNonline!htm
!biocommedia!it @ Sito di divulgazione scientifica sulle Biotecnologie in
/gricoltura
/rabidopsis, &enome 2nitiative "B999$ /nal<sis of the genome sequence of the
floering plant /rabidopsis thaliana!
N/1:;4 G9?: QJH! !arabidopsis!org
>enter . et al "B998$ 1he sequence of the human genome Science!
/OSA SONO GLI OGM E L0INGEGNERIA GENETI/A
.on il termine 5rganismo &eneticamente 'odificato E termine improprio da un
punto
di vista biologico in quanto tutti gli organismi caratterizzati da riproduzione sessuata
sono, a rigor di termini, geneticamente modificati "nessun individuo uguale ai
propri
genitori e nemmeno ai propri fratelli$ E vengono intesi gli esseri viventi il cui 6N/
stato
modificato attraverso tecniche di +ingegneria genetica,! Queste tecniche permettono
l)isolamento,
la modifica e il trasferimento da un organismo a un altro di sequenze di 6N/!
I quindi possibile parlare di 5&' anche nel caso in cui si +trasferisca, un gene di
mais
in mais, purch questo sia fatto utilizzando la tecnica del 6N/ ricombinante! La
definizione
adottata dalla 6irettiva europea B998N8?, che regola il rilascio ambientale degli
5&', la seguente: Run organismo, il cui materiale genetico stato modificato in
modo
diverso da quanto avviene in natura con l)accoppiamento eNo la ricombinazione
genica
naturaleS! 1ale modifica viene definita con il termine di +trasformazione, o
+transgenesi,
e l)organismo da esso derivato viene detto +trasformato, o +transgenico,!
1utto ci( che viene invece ottenuto con programmi di miglioramento genetico
convenzionale Rinclusa la mutagenesi e la fusione cellulare di cellule vegetali di
organismi che possono scambiare materiale genetico anche con metodi di
riproduzione
tradizionaliS escluso dalla definizione di 5&', pur comportando modificazioni
del genoma di gran lunga superiori!
J
6irettiva B998N8? sullAemissione deliberata nellAambiente di organismi geneticamente
modificati!
http:NNeuropa!eu!intNeurleO
.ommissione mista delle /ccademie Nazionali dei Lincei e delle Scienze "B99F$
Biotecnologie vegetali: benefici
e rischi delle variet0 5&'! !accademiaOl!it
%er approfondire:
+La scoperta dell)acqua
caldaT,http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!itNB99?N9FNla@scopertadellacqua@
calda!html
/OSA E0 LA TE/NOLOGIA DEL DNA RI/OMBINANTE
La tecnologia del 6N/ ricombinante l)insieme delle tecniche che permettono di
estrarre, isolare, modificare e trasferire frammenti di 6N/ da un individuo a un altro,
anche se appartenenti a specie diverse!
%er il trasferimento del 6N/ nelle piante possono essere utilizzate diverse tecniche,
tra cui metodi biologici "impiegando l)/grobatterio, un microrganismo innocuo per
l)uomo
e molto diffuso in natura, che possiede la capacit0 di trasferire alcuni suoi geni alle
piante$, oppure metodi fisici "utilizzando la biolistica, ovvero +sparando,
microproiettili
ricoperti di 6N/ dentro le cellule vegetali$! La tecnologia del 6N/ ricombinante
presenta
due sostanziali differenze rispetto al miglioramento genetico tramite incrocio!
8! Specificit0! La tecnologia estremamente specifica: vengono inseriti solo i geni di
interesse, mentre la riproduzione sessuale trasferisce "e +rimescola,$, oltre al gene di
interesse, migliaia di altri geni, della maggior parte dei quali non si conosce la
sequenza
e la funzione!
B! %osizione del transgene nel genoma! 2n generale non possibile prevedere a
priori per le piante in quale posizione del genoma dell)ospite si inserir0 il transgene
"frammento di 6N/ inserito$! I per( possibile identificare con precisione la sua
posizione
dopo averlo trasferito!
>a ricordato che la normativa vigente richiede, per garantire una maggior sicurezza,
uno studio approfondito per la verifica della posizione del transgene e dei suoi effetti
sulla pianta, prima di autorizzarne la commercializzazione!
A /OSA SER1ONO GLI OGM
&li 5&' autorizzati per la coltivazione "soia, mais, cotone, colza e tabacco sono tra i
pi# diffusi$ sono stati sviluppati principalmente per due scopi! 2l primo di rendere le
piante resistenti ad avversit0 di tipo biologico come virus o insetti! La resistenza agli
insetti ottenuta trasferendo nelle piante geni in grado di produrre una proteina
insetticida
che proviene da un batterio largamente utilizzato in agricoltura biologica "tecnologia
Bt$! Questo riduce l)uso di insetticidi nei campi coltivati con 5&' Bt, con
conseguenti
benefici ambientali, di sicurezza dei lavoratori "riduzione di casi di avvelenamento$
e di garanzia del raccolto!
2l batterio il Bacillus thuringensis, comunemente presente nel suolo e da cui si
ricavano diverse proteine insetticide
naturali! La famiglia di geni che codifica per queste proteine alla base della
tecnologia che ha permesso la produzione
di 5&' vegetali resistenti agli insetti! 2l gene pi# diffuso il cr<8/b ed contenuto
in circa l)?9C delle
piante 5&' Bt coltivate
La seconda caratteristica introdotta la tolleranza a un erbicida "tecnologia K1$! Le
colture &'@K1 possono essere trattate con l)erbicida dopo l)affioramento delle
piante!
K1 sta per Kerbicide 1olerance! Si parla di tecnologia K1 quando si ha a che fare con
piante tolleranti agli erbicidi- questa
tecnologia era gi0 in uso alcuni decenni prima dell)avvento degli 5&', sfruttando
caratteri di resistenza naturale
agli erbicidi gi0 presenti nelle piante! Le biotecnologie avanzate hanno per( permesso
di affinarla permettendo un migliore controllo
delle infestanti con uno o pochi trattamenti! I possibile in tal modo evitare il
trattamento
in pre@semina o pre@emergenza, che richiede un maggior uso di diserbante!
2noltre, la possibilit0 di trattare le piante in post@emergenza consente di effettuare un
minor numero di lavorazioni meccaniche del terreno "ad es! sarchiatura$, con
conseguente
minor erosione del suolo a opera di pioggia e vento e risparmio di macchine e
carburanti! >a anche sottolineato che la tecnologia 5&' K1 rende possibile l)uso di
composti agrochimici, come il glifosate, a bassissima tossicit0 per l)uomo e per
l)ambiente!
'isurando l)impatto di queste due tecnologie sull)agricoltura, diversi studi hanno
dimostrato una riduzione importante nell)uso di composti agrochimici "con funzione
erbicida
o insetticida$ con alcune colture &'!
1ransgenic crop database! !agbios!com
%ra< .4 et al "B99B$ Uive <ears of Bt cotton in .hina @ the benefits continue! %lant V
F8:GBF
&ianessi L% et al "B99B$ %lant Biotechnolog<: .urrent and %otential 2mpact for
2mproving %est 'anagement in
:!S! /griculture /n /nal<sis of G9 .ase Studies! !ncfap!org
Uacett ; 1oer< 6 "B99B$ .onservation 1illage and %lant Biotechnolog<: How
New Technologies Can Improve
the Environment By Reducing the Need to low. .onservation 1echnolog<
2nformation .enter!
cticWctic!purdue!edu @ !ctic!purdue!edu
UirbanM L& et al! "B99F$ 1he implications of spring@son geneticall< modified
herbicide@tolerant crops for
farmland biodiversit<: / commentar< on the Uarm Scale 4valuations of Spring Son
.rops! ;o<al Societ<,
http:NN!defra!gov!uMNenvironmentNgmNfseNresultsNfse@commentar<!pdf
.olture 5&' di nuova generazione, in avanzato stadio sperimentale, puntano
a migliorare gli aspetti nutritivi del prodotto come la composizione proteica, il
contenuto
di vitamina / e l)accumulo di ferro! :n esempio il Xgolden rice), una variet0 di riso
in
grado di accumulare pro@vitamina / "il composto che d0 il caratteristico colore alle
carote$
nei semi!
Sempre sul fronte del miglioramento
delle qualit0 del prodotto, sono state sviluppate piante oleaginose con un contenuto
e una tipologia dei grassi modificata per adattarle meglio a usi alimentari o
industriali,
oppure frutti e ortaggi che consentono una conservazione pi# lunga!
Sono stati sviluppati inoltre 5&' che rispondono ad alcune esigenze particolari della
nostra agricoltura e che potrebbero, ad esempio, aiutare la salvaguardia dei prodotti
tipici!
:n caso largamente citato riguarda il pomodoro S! 'arzano 5&', reso resistente a
una virosi che negli ultimi anni ha messo a repentaglio l)esistenza stessa di questa
produzione
tipica campana! 2l S! 'arzano 5&' in tutto uguale a quello originario, se non
per la presenza nel suo genoma del gene che conferisce la resistenza al virus e di un
gene +marcatore, che permette di individuare con facilit0 la pianta trasformata nelle
prime fasi di studio e che resta poi integrato nel suo genoma assieme al transgene!
LheureuO P et al! "B99F$ ;evie of &'5s under research and development and in
the pipeline in 4urope! V;.
Yimmermann 'B et al! "B99B$ 2mproving iron, zinc and vitamin / nutrition through
plant biotechnolog<! .urr 5p
Biotech 8F:8GB
6<cM 'P et al! "B99F$ 'aMing recombinant proteins in animals E different s<stems,
different applications! 1rends
in Biotech B8"J$:FJG
6aniell K et al! "B998$ 'edical molecular farming: production of antibodies,
biopharmaceuticals and edible
vaccines in plants! 1rends %lant Science H:B8J
Basso B! et al "B99F$ Biotecnologie per la tutela dei prodotti tipici italiani! B8mo
/OSA E0 IL .RIN/I.IO DI .RE/AUZIONE2
Quello che inizialmente veniva indicato come +approccio precauzionale, ha fatto
la sua prima comparsa nella Convenzione della !iversit" Biologica di ;io ".B6,
8JJB$ ed stato definito come segue: +nel caso esista il rischio di una significativa
riduzione della diversit0 biologica, la mancanza di certezze scientifiche sugli esiti di
una tecnologia non deve essere utilizzata per evitare l)adozione di misure volte a
minimizzare tale rischio,! Questa definizione, pi# volte riformulata, rimane molto
difficile
da interpretare nella pratica! 2nfatti il principio di precauzione non viene applicato
per +tecnologie, che presentano percentuali di rischio anche elevate, come ad
esempio coltelli, auto, vaccinazioni, o pi# semplicemente il fuoco o l)energia
elettrica!
Queste tecnologie vengono utilizzate in quanto la valutazione implicita del rapporto
rischiNbenefici risulta a favore dei secondi! Nonostante ci(, il principio di precauzione
comunque, almeno in 4uropa, diventato norma di controllo per l)immissione
di 5&' nell)ambiente!
:na frequente interpretazione del principio di precauzione riguarda il suo uso
indiscriminato,
e non solo quando l)esistenza di oggettive condizioni di dubbio scientifico ne
rendono necessaria l)applicazione! 2n realt0 il principio di precauzione viene usato
nelle
.orti di &iustizia di tutto il mondo nell)accezione +meglio un colpevole libero che un
innocente recluso,, ovvero nella formula: in du#io pro reo! /nalogamente, anche nel
caso degli 5&' tale principio dovrebbe essere applicato solo nel caso in cui
sussistessero
dubbi razionali derivati da dati scientifici relativi a specifici aspetti del loro utilizzo!
I inoltre da sottolineare che non esistono tecnologie, anche semplici, che non
comportino
possibili effetti collaterali, per cui il rischio zero non pu( essere usato come
parametro
di valutazione in quanto impossibile da accertare!
http:NN!biodiv!orgNdocNlegalNcbd@en!pdf
S.24N12U2. .5''21144 5N %L/N1S S.%N&'5@S446@.5N1N99B@U2N/L! 8F
'arch B998! 5pinion of the
Scientific .ommittee on %lants concerning the adventitious presence of &' seeds in
conventional seeds!
http:NNeuropa!eu!intNcommNfoodNfsNgmoNgmoZscientadviceZen!html
http:NNeuropa!eu!int @ 4urLeO
:na delle frasi pi# spesso associate all)utilizzo del +principio di precauzione, e tra le
pi# ripetute quando si discute di 5&', che +non esistono dati scientifici sufficienti
ad affermare con certezza che gli 5&' non siano dannosi per l)uomo e per
l)ambiente e,
fino a quando questi non saranno disponibili, gli 5&' non devono essere
autorizzati,!
2n base a questa affermazione risulta per( difficile capire Q:/N65 si possa
affermare di
avere una quantit0 di dati sufficiente per esprimere un giudizio ponderato su una
specifica
tecnologia! 2n realt0, tutti i giorni si prendono decisioni, o si scelgono opzioni, in base
a una ragionevole valutazione del rapporto rischiNbenefici, dando un peso e un valore
ai
dati a seconda delle priorit0 definite dalle normative esistenti! Se si dovesse prendere
una decisione solo sulla base della prova assoluta di assenza di rischio, qualsiasi
societ0
si bloccherebbe nel suo sviluppo tecnologico e sociale! Non esiste infatti azione
umana
che non comporti, in potenza, qualche rischio!
L)applicazione del principio di precauzione risulta invece ragionevole quando viene
applicato al fine di escludere la presenza, per le nuove tecnologie, di problemi
potenzialmente
maggiori rispetto a quelli esistenti per le tecnologie o prodotti che si intendono
sostituire!
MUTAZIONI GENETI/3E
:na delle barriere psicologiche pi# forti che impediscono
l)accettazione degli ogm il fatto che molte persone pensano, detto
semplicisticamente, che i
pomodori sono sempre esistiti, e sempre esisteranno! .he sono sempre stati diversi
dai peperoni e
sempre lo saranno! 'a la verit0 che uomini, peperoni, topi e pomodori hanno una
moltitudine di
geni in comune, perch7 abbiamo una unica origine, per quanto per alcuni questo sia
difficile da
accettare!
1utti gli esseri viventi, a seconda del loro grado di parentela, hanno la maggior parte
dei loro geni
in comune! Questi sono prima di tutto i geni fondamentali della vita, evoluti centinaia
di milioni di
anni fa, e che sono necessari ad ogni cellula, per la produzione di aminoacidi, di
zuccheri, di grassi
e proteine! &eni che regolano il metabolismo, la crescita, la moltiplicazione e cos3
via! Specie
imparentate condividono la maggior parte del genoma di un antenato comune da cui
si sono
separati magari decine o centinaia di milioni di anni fa! :omini e topi ad esempio
condividono pi#
del J9C del proprio 6N/! /d essere sbagliata per( proprio questa idea di
immutabilit0 di una specie!
Le mutazioni spontanee sono uno dei motori dell)evoluzione! 5gni tanto qualche
gene viene
modificato casualmente da un errore di trascrizione durante la riproduzione! 5ppure
viene alterato
chimicamente da qualche agente mutageno, o dalle radiazioni! La stragrande
maggioranza delle
mutazioni +naturali, mortale oppure ininfluente! Se il gene modificato era
importante per il
metabolismo della specie vivente, una modifica casuale ne porter0 quasi sicuramente
alla morte,
perch7 ad esempio la proteina codificata da quel gene si ripiega nel modo sbagliato e
non pu( pi#
funzionare! %u( succedere invece che il gene non fosse molto importante, ad esempio
la codifica
del colore degli occhi! Solo rarissimamente viene modificato un gene che altera,
senza
conseguenze mortali, una caratteristica fondamentale di una specie!
:n altro motore dell)evoluzione naturale sono i processi con cui vengono fusi due
genomi di specie
diverse, per crearne una terza nuova di zecca, oppure i processi in cui porzioni del
6N/ di una
specie si integrano in una seconda specie, e da questo punto di vista gli organismi
transgenici non
fanno altro che copiare quanto gi0 avviene in natura!
Nel corso di milioni di anni questi meccanismi hanno agito e hanno trasformato i
primi organismi
monocellulari, composti da una sola cellula, in pomodori, uomini, peperoni,
rinoceronti e volpi!
Kanno creato il buonissimo fungo porcino e la mortale amanita %halloide! Kanno
prodotto i batteri
con cui fermentiamo lo [ogurt, ma anche il botulino e il colera!
Nel 8?HD &regor 'endel descriveva i meccanismi dell)ereditariet0, e poche decine di
anni dopo
cominciavano le indagini sulle modifiche genetiche indotte! Nel 8JBQ 'uller mostr(
come fosse
possibile, mediante i raggi \ "modificare geneticamente il moscerino
della frutta "la 6rosophila melanogaster$! L)anno successivo Stadler compie i primi
esperimenti con
i cereali cercando di modificarli geneticamente con radiazioni nucleari! Stadler
cercava in questo
modo di ottenere piante con caratteristiche migliorate! Non ebbe molto successo, ma
ormai la via
era aperta! 6opo la seconda guerra mondiale iniziarono i cosiddetti +usi pacifici
dell)energia
atomica+! 'olti giovani ricercatori nelle nazioni sviluppate ed in quelle in via di
sviluppo
cominciarono ad utilizzare le radiazioni nucleari con l)obiettivo di modificare le
caratteristiche delle
piante esistenti! /ll)inizio i risultati furono piuttosto modesti! Si cap3 che le radiazioni
nucleari erano
troppo devastanti, e la stragrande maggioranza delle piante mutate non sopravviveva!
Uurono
scoperte anche delle sostanze chimiche che inducevano mutazioni, come la
colchicina! %iano
piano si impar( a domare la potenza distruttiva delle radiazioni alfa, beta e gamma, a
controllare i
neutroni, a dosare i raggi \ e l)/genzia 2nternazionale per l)4nergia /tomica"2/4/$
e la U/5
finanziarono e sponsorizzarono una serie di ricerche sulle mutazioni indotte allo
scopo di
migliorare le caratteristiche di prodotti agricoli!
&li esperimenti su larga scala vengono effettuati in campo aperto, in quello che viene
chiamato un &amma Uield, un .ampo &amma!
/l centro del cerchio viene messa la sorgente radioattiva, e nei vari settori del
cerchio, a varie
distanze, vengono piantati i semi delle piantine che si desidera mutare geneticamente!
L)esposizione diminuisce all)aumentare della distanza e quindi in questo modo pi#
facile trovare
la dose di radiazioni che genera dei mutanti senza uccidere immediatamente!
:n articolo della
6ivisione di 1ecniche Nucleari in /gricoltura, della U/5N24/4 descrive varie colture
mutate ormai
diffuse e commercialmente affermate! /d esempio il pompelmo rosa, l)orzo per la
birra, il grano duro derivano da mutazioni genetiche! >ediamo il caso del grano duro!
Grano duro
/lla fine degli anni XH9 nei laboratori del .N4N ".omitato Nazionale 4nergia
Nucleare, poi
trasformato in 4N4/$, al .entro Studi Nucleari della .asaccia il gruppo del %rof!
Scarascia
'ugnozza irraggia con raggi \ una gloriosa variet0 di grano duro, il .appelli! "La
storia di questo
grano, protagonista della cosiddetta +battaglia del grano, nel ventennio fascista,
andrebbe
raccontata in tutti i particolari con tutti i personaggi: dal Senatore .appelli, da cui
prende il nome, al
genetista agrario Nazareno Strampelli, anticipatore di decenni della rivoluzione
verde$! .ome al
solito, la stragrande maggioranza dei semi irradiati muore, o produce piante abnormi!
'a una
pianticella sopravvive e mostra caratteristiche interessanti! 4) pi# bassa, pi# resistente
e con rese
maggiori del .appelli! Quel mutante viene incrociato con altre variet0 di grano, per
trasferire le
caratteristiche interessanti, e nel 8JQG viene registrato il .reso "i costitutori sono i
6ott! Bozzini e
'osconi$! Nel giro di pochi anni diventa il grano duro d)elezione, e tutti voi ne avete
mangiato a
quintali sotto forma di spaghetti, penne, rigatoni, maccheroni etc! Nel 8J?G il .reso
occupava il
DF!FC del mercato italiano di semi certificati di grano, ed era coltivato su GF9!999
ettari!
Non l)essere ogm che porta una pianta ad essere benefica o
cattiva cos3 come non l)origine +nucleare, delle mutazioni a rendere queste variet0
buone o
cattive!
4) per( indubbio come gli ogm siano molto pi# controllati e sottoposti a verifiche
delle piante
prodotte per irraggiamento, per le quali non serve nessuna autorizzazione specifica
per la coltivazione!
Le mutazioni non transgeniche avvengono ovviamente alla cieca, casualmente! Non
possibile sapere cosa
succeder0 alla pianta, e a mutazione avvenuta non ci si preoccupa di indagare a
livello molecolare
se le mutazioni abbiamo modificato in qualche modo non evidente il metabolismo
della pianta!
:n articolo apparso di recente ha confrontato un riso ogm con un riso mutato da
radiazioni,
trovando che il riso mutato aveva subito molte pi# alterazioni genetiche del riso ogm!
LE BIOTE/NOLOGIE SONO /ONTRO NATURA2
6al dibattito sulle biotecnologie emerge spesso una condanna morale di questa
tecnologia! >a per( rilevato che tra le biotecnologie rientrano quasi tutte le tecniche
utilizzate
per produrre le derrate alimentari che consumiamo! 6i certo l)avvento delle
biotecnologie
avanzate "modifica diretta del 6N/$ ha dato l)impressione di violare un limite
imposto dalla natura e quindi di sovvertire leggi che l)utilizzo delle tecnologie
tradizionali
"impiegate nella produzione di vino, pane, formaggi e altri prodotti$ aveva invece
risparmiato!
2n realt0, la modifica del 6N/ degli organismi viventi a opera dell)uomo, ha origini
antiche e coincide con la nascita stessa dell)agricoltura e la domesticazione di piante
e
animali! L)intervento umano stato tanto rilevante da rendere la maggior parte delle
piante coltivate e degli animali completamente inadatti a vivere negli ecosistemi
naturali!
/lcune di queste piante sono state modificate in modo cos3 significativo da presentare
una bassissima fertilit0 che ne limita la dispersione nell)ambiente "le banane coltivate
vengono riprodotte esclusivamente tramite talea in quanto prive di semi$- alcune
specie
sono state incrociate con altre molto distanti geneticamente per trasferire geni utili: il
pomodoro stato incrociato con almeno G specie selvatiche- la segale stata
incrociata
con il frumento "specie piuttosto distanti nell)albero genealogico$ per ottenere il
triticale,
un cereale che non esiste in natura, cos3 come il tritordeum "ibrido tra orzo e
frumento$!
2n questo contesto, se gli 5&' sono da considerare innaturali, lo sono anche
l)agricoltura e l)allevamento che nei secoli hanno invaso habitat prima dominati da
specie
selvatiche, rimpiazzandole con pochissime specie coltivate, frequentemente importate
da altri continenti "nel caso dell)4uropa si pensi alla patata, al mais, al pomodoro,
alla soia, al Mii, ecc$! >a aggiunto inoltre che le modifiche introdotte dall)uomo nel
genoma
di specie utili sono state per lo pi# casuali e inconsapevoli, con effetti sulla pianta,
sull)ambiente e sull)uomo largamente non prevedibili e non ancora studiati, ma
comunque
considerati +normali,!
Le nuove tecnologie, mimando processi che avvengono gi0 in natura " possibile
infatti ritrovare le tracce del trasferimento di 6N/ da batteri a piante e viceversa, cos3
come in altri organismi$, permettono modifiche mirate del 6N/, prevedibili e
controllabili!
>a ricordato poi che organismi diversi condividono parte del loro corredo genetico,
tanto da permetterci di capire come funzionano alcuni geni umani attraverso lo studio
di
corrispondenti geni del topo o anche del lievito di birra!
Non innaturale modificare il dna di uno o pi# organismi, quindi! /nzi! 4) innaturale
che il 6N/ di un organismo si mantenga
immutato! 5gnuno di noi il frutto di un +casino genetico,
dovuto alla ricombinazione di B genomi, quello di nostra madre e quello di nostro
padre!
2noltre il 6N/, anche durante la nostra vita, continua a mutare! 5gni tanto queste
mutazioni si
manifestano diventando aggressive "i tumori$, ma la maggior parte sono silenti e
nemmeno ci
accorgiamo di averle!
%er concludere:
8$ La natura non avrebbe '/2 selezionato
nessuna variet0 di cui noi ci nutriamo! La natura cerca piante competitive "ad es! alte$
che
facciano molti semi piccoli che a maturit0 cadano a terra o si lascino trasportare dal
vento!
%eccato che a noi servano piante basse, sociali e che trattengano il seme sulla spiga!
Nessuna
delle variet0 coltivate resisterebbe pi# di F anni in un ambiente naturale "ci hanno
pure fatto un
articolo di Nature$!
B$ /mes "il pi# grande tossicologo vivente$ ha dimostrato che i composti di sintesi
non sono necessariamente pi# tossici di quelli naturali e inoltre che circa il JJ,J C dei
composti
]tossici] che assumiamo di origine naturale! Sapere dunque che non sono stati usati
composti di
sintesi per la coltivazione, non ha alcuna attinenza n con la qualit0 n con la
salubrit0 ]tecnica] di
un prodotto! 6iversa cosa la qualit0 ]percepita] soggettivamente, ma questa non
una questione
scientifica, solo psicologica!
%raticamente N4SS:N5 dei
vegetali che mangiamo "a parte qualche frutto di bosco e poco altro$ resisterebbe in
natura! Non i
pomodori, non il grano, non i peperoni, le melanzane! /vete mai visto pomodori
selvatici in un
bosco*
Non c)e) differenza tra mutazione e mutazione!
4) l)agricoltura stessa a non essere naturale^
%er approfondire:
:NN!arch!unipi!itNuomoCB9eCB9pianteNpdfNagricoltura!pdf
http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!itNB99QN89Nquando@una@mezza@verit@diventa@unaZBQ!html
http:NNpotenc<!berMele<!eduNpdfsN%aracelsus!pdf

SI/UREZZA ALIMENTARE
Nel caso degli 5&' sono state condotte molte ricerche sul tema della sicurezza, cos3
come sono state emanate molte leggi a tutela dei consumatori e dell)ambiente: queste
risultano tuttavia ignote alla maggior parte dei non addetti ai lavori!
6agli studi pubblicati che riguardano la sicurezza degli 5&' "ca! F!D99$ e dai dati
messi a disposizione da uno studio finanziato dalla .omunit0 4uropea e durato 8D
anni "Q9 milioni di euro, G99 centri di ricerca pubblici coinvolti$, emerge che gli
5&'
fino a oggi autorizzati, anche dal punto di vista della loro eventuale pericolosit0, non
manifestano un comportamento diverso da quello delle colture tradizionali! :no
studio
conclude affermando che
+queste ricerche dimostrano che le piante geneticamente modificate e i prodotti
sviluppati e commercializzati fino a oggi, secondo le usuali procedure di valutazione,
non presentano alcun rischio per la salute umana o per l)ambiente! /nzi
l)uso di una tecnologia pi# precisa e le pi# accurate valutazioni in fase di
regolamentazione
rendono probabilmente queste piante e questi prodotti ancora pi#
sicuri di quelli convenzionali,!
Non si dovrebbe quindi concentrare l)analisi sulla tecnologia con cui vengono
prodotte
queste piante, ma piuttosto sui caratteri genetici inseriti, seguendo un)approccio
caso per caso!
;evie of results of 8D <ears stud< on &'5s
http:NNeuropa!eu!intNcommNresearchNqualit<@of@lifeNgmoN
2.&4B BioSafet< 6atabase: http:NN!icgeb!trieste!itN
MA /I SONO SOLO .O/3I .RODOTTI OGM2
6ice %etrini: +/ circa trent)anni dall)inizio dello studio sugli 5gm, i risultati in
ambito agroalimentare riguardano
solo tre prodotti "mais, colza e soia$! Le piante infatti mal sopportano le
modificazioni genetiche e
questa scienza ancora rudimentale e in parte affidata al caso! >orremmo ci si
attenesse ad
atteggiamenti di cautela e precauzione, come hanno fatto &ermania e Urancia, che
hanno vietato
alcune coltivazioni di 5gm!,
U/LS5: che +Le piante infatti mal sopportano le modificazioni genetiche, una
stupidaggine
colossale che qualunque studente di biologia pu( smentire! :n gene un gene^ %u(
%etrini
citare un lavoro serio dove si documenta che +Le piante infatti mal sopportano le
modificazioni
genetiche, *
.he sia falso lo dimostra il fatto che sono stati sviluppati ormai centinaia di ogm
diversi, per
rispondere a vari problemi agricoli! 6alla vite al pomodoro al riso al frumento! Solo
che questi ogm
sono ancora nei cassetti delle universita) dove sono stati sviluppati per via
dell)avversione a queste
tecnologie! I intellettualmente disonesto quindi, dopo essersi opposti all)introduzione
di altri ogm,
sostenere che ci sono solo pochi prodotti sul mercato! /nche in 2talia, nelle serre di
molte
universita), ci sono ogm pronti di vari tipi, dalla mela della valle d)aosta, alla
melanzana resistente, al
pomodoro san marzano!
Sono
in arrivo, nei prossimi cinque anni, centinaia di nuovi 5&', per la maggior parte
frutto della ricerca pubblica! >edi questo documento del cento studi V;. della
.ommissione
4uropea
http:NNipts!Lrc!ec!europa!euNpublicationsNpub!cfm*id_BGB9
Urancia e &ermania hanno vietato il mais 5gm con motivazioni politiche, non
scientifiche!
Nessuna delle passate decisioni di vietare le coltivazioni nella :4 stata poi
supportata da un
parere scientifico favorevole e sono quindi da considerarsi decisioni dettate dalle
esigenze
politiche interne ai due paesi dove l)opposizione agli 5&' non meno forte che da
noi in 2talia! 2n
Spagna invece se ne coltivano circa ?9!999 ettari con grande soddisfazione degli
agricoltori che lo
utilizzano!
L)4US/ ha ribadito che il divieto applicato in Urancia non fondato scientificamente
e alle stesse
conclusioni arrivata la commissione centrale tedesca per la biosicurezza!
http:NN!efsa!europa!euNenNscdocsNdocN
gmoZopZeL?D9ZUrenchZsafeguardZclauseZonZ'5N?89ZmaizeZen!pdf
http:NN!gmo@compass!orgNengNnesN
GDD!noZneZevidenceZenvironmentalZrisMsZthroughZmaizeZmon?89!html
5ltre a mais, soia e colza esiste in commercio la papa<a ogm, esiste la
%atata ogm "in ;ussia$, esiste la barbabietola da zucchero ".anada e :S/$, e il riso
sar0 sul
mercato in asia entro due anni! 2n Sud /frica esiste il mais ogm bianco, coltivato per
consumo
umano!
SE MANGIO OGM MUTA IL MIO DNA2
:na persona ogni giorno ingerisce una certa quantit0 di 6N/ contenuta negli
alimenti
"circa un grammo$! Questo 6N/ entra in contatto con i tessuti dello stomaco e
viene ridotto in piccoli frammenti "in genere minori di G99 paia di basiF$! 2n alcuni
esperimenti
su ratto si osservato come una piccola parte del 6N/ cos3 frammentato
"`9,8C$ possa essere assorbita dalle cellule dell)intestino e rimanere per qualche ora,
prima di essere degradata, nel sangue o nel fegato, senza comportare conseguenze!
La dimensione media di un gene umano di circa BQ!999 paia di basi!
8D
Nel caso di alimenti derivati da 5&', il processo di assimilazione segue lo stesso
percorso
e gli studi fino a ora condotti non hanno evidenziato problemi causati dall)ingestione
di questo 6N/!
>a aggiunto che il 6N/ transgenico, anche in una dieta a base di soli 5&',
rappresenterebbe
meno di 8NB99!999 del 6N/ totale ingerito! Nel caso di prodotti lavorati, ad
esempio farina o pasta, il 6N/ ingerito sarebbe inoltre molto degradato e
difficilmente
assimilabile!
GLI OGM SONO DANNOSI .ER LA SALUTE UMANA E ANIMALE2
Numerosi studi sono stati condotti sul tema della salute umana e animale, ma finora
non stato raccolto alcun dato significativo che abbia evidenziato un qualche rischio!
%er tutte le pubblicazioni o le notizie che avevano evidenziato qualche rischio, o non

stato possibile riottenere lo stesso risultato, o sono state poi smentite da un)analisi pi#
approfondita! Questi studi per( hanno spesso sollevato molto pi# clamore di quello
dei
dati pi# credibili e affidabili che li hanno ridimensionati!
8H
&li 5&', prima di ricevere l)autorizzazione alla coltivazione e alla
commercializzazione,
devono superare un elevato numero di test di sicurezza! 2 dati vengono raccolti in un
dossier che descrive le caratteristiche del prodotto, inclusi gli aspetti di sicurezza
alimentare,
dossier disponibile per la consultazione!
2 test richiesti partono dallo studio della nuova proteina prodotta dalla pianta
transgenica!
2l 6N/ inserito "transgene$ si +esprime,, infatti, tramite la produzione di una
proteina,
responsabile della caratteristica desiderata "ad es! resistenza agli insetti, tolleranza a
un erbicida, maggior contenuto di vitamina, ecc!$!
Se i test danno esito negativo, cio se la proteina non tossica o allergenica, si passa
a valutare la +sostanziale equivalenza, della pianta transgenica nei confronti di piante
analoghe non transgeniche! La sostanziale equivalenza non un concetto di
comprensione
immediata! ;ichiede infatti l)analisi comparativa di molti parametri, tra cui anche
test nutrizionali condotti su animali "ad es!, nel caso del mais resistente all)erbicida
glifosate,
sono stati utilizzati D99 pulcini di B giorni alimentati per G9 gg$!
Se da questa analisi
emergono differenze significative, si procede con un)ulteriore analisi tossicologica!
Nel
caso contrario il nuovo 5&' viene considerato +sostanzialmente equivalente, alle
variet0 convenzionali!
:n ulteriore esempio che aiuta a comprendere la complessit0 delle analisi richieste
per valutare la tossicit0 di una proteina, costituito dalla tossina Bt ".r<8/b$, che
conferisce
resistenza ad alcuni insetti! 4ssendo una tossina in grado di legarsi alla parete
intestinale degli insetti, sono stati effettuati esperimenti per verificare se fosse in
grado di
legarsi anche al tratto intestinale di animali come cavie, primati e volontari umani!
1utte
queste analisi hanno dato esito negativo: si appurato infatti che in questi animali e
nell)uomo
non esistono i recettori a cui dovrebbe legarsi la tossina per divenire dannosa!
2noltre, per rilevare un)eventuale allergenicit0, ne stata analizzata la sequenza
aminoacidica,
al fine di evidenziare le omologie con proteine allergeniche note o con altre proteine
tossiche! /nche in questo caso l)esito stato negativo! Sono stati infine effettuati
test per verificare la sua digeribilit0 e stabilit0, nonch7 la tossicit0 orale acuta in
cavie, alimentandole
per F9 giorni con dosi continuative! 1utti i test, che hanno considerato
dosaggi fino a 89!999 volte superiori a quelli presenti nelle piante transgeniche, non
hanno evidenziato effetti tossici! /d esempio, la proteina .r<8/b, presente nel mais
Bt
'5N?89, nei test non ha presentato effetti tossici fino a quantit0 pari a G!999 mgNMg
di
peso corporeo! 1ale quantit0 comunque di gran lunga superiore alla quota media
assunta con la dieta durante l)arco di un intero anno "8,8Q mg$!
La pseudo@categoria ]5&'] non andrebbe utilizzata,
soprattutto in relazione alla salubrit0 dei cibi, perch7 fuorviante! 4A un poA come se
volessimo
parlare dei funghi in generale, mentre ovvio che ce ne sono di ottimi e di tossici!
Bisognerebbe
parlare di cibi derivati dalle biotecnologie: dalle pi# antiche e tuttora valide, come
innesti, incroci,
ibridazioni, alla mutagenesi indotta da elementi chimici o radiazioni "da cui sono nate
migliaia di
variet0 vegetali alimentari, tra cui il grano .reso con cui fatta la ns! pasta$ alla
ricombinazione
diretta del 6N/ "]5&']$! 5gnuna di queste tecnologie pu( dare alimenti ottimi o
vedere
esperimenti che falliscono!
&li 5&' possono essere dannosi, ma n7 pi# n7 meno degli alimenti derivati da
tecniche tradizionali: una soia 5&' a cui era stato
aggiunto un gene da una noce brasiliana si rivelata allergenica, e infatti non stata
immessa sul
mercato- anche un pisello a cui si era aggiunto un gene di fagiolo per renderlo
resistente a un
bruco poteva creare allergie, e quindi stato abbandonato! /llo stesso modo, la patata
Lenape,
fantastica per varie qualit0, ottenuta tramite incroci tradizionali, si mostrata tossica
ed stata
ritirata! Quello che conta, insomma, non il %;5.4SS5 tramite cui i cibi sono
creati, ma lAesame
del singolo %;565115!
/ARLO .ETRINI$ OGM E SALUTE ANIMALE.
6ice %etro: +.i possono essere problemi di salute per animali alimentati a 5gm!,
U/LS5: 1utti gli studi S4;2 in questo campo hanno smentito questo fatto! Sono stati
pubblicati
articoli, i piu) recenti di Seralini, dove rianalizzando con metodi statistici vecchi
esperimenti si
sostiene che il mais ogm possa causare alterazioni fisiologiche! >arie istituzioni
scientifiche hanno
piu) volte smentito queste conclusioni bollando come +sballate, le tecniche statistiche
usate da
Seralini! %urtroppo gli attivisti continuano a citare questi lavori senza citare le varie
bocciature
http:NN!efsa!europa!euNenNeventsNeventNgmo8998BQ@m!pdf
http:NN!foodstandards!gov!auNeducationalmaterialNfactsheetsNfactsheetsB99JN
fsanzresponsetoseralGHGQ!cfm
http:NN!salmone!orgNp@contentNuploadsNB989N9BNhcbpress!pdf
2n pi#, che non esistano rischi sanitari dagli ogm, oltre che innumerevoli rapporti
scientifici e
l)4US/, lo hanno ammesso anche gli oppositori agli 5&', tra cui Slo Uood, nel
loro rapporto +Le
ragioni di chi dice no,
http:NNcontent!slofood!itNuploadNF4H4FGDB9BJdDBD/89lQLFU6Q/?HNfilesN
6ossierZ5&'@in@/gricolturaZLe@ragioni@di@chi@dice@no!pdf
+i rischi delle attuali %iante &eneticamente 'odificate sono molto bassi se non
assenti,
Si puo) discutere se il mais sia o meno il cibo piu) adatto ai bovini "cfr! 2l 6ilemma
dell)onnivoro,
'ichael %ollan, /delphi$ ma questo esula dal fatto che il mais sia geneticamente
modificato o
meno!
E0 %ero0 un atto$ %o&o noto a"!i ita!iani$ &4e i! #ais Bt resistente a"!i insetti e0
%iu0 sano %er !0uo#o
%er&4e0 &ontiene #eno tossine 5u#onisine6$ &4e in*e&e sono %resenti in #isura
#a""iore ne! #ais
ita!iano sia &on*en7iona!e &4e 'io!o"i&o e che possono raggiungere livelli
preoccupanti, soprattutto
per le donne in gravidanza! 4 da quel mais possono passare al latte delle vacche e
quindi al
formaggio, anche 65%!
Sugli 5&' sono stati fatti studi per vedere se la composizione del latte o della carne
di animali
nutriti da 5&' era in qualche modo diversa, e non risultato nulla di anomalo! :na
rassegna
completa recente in due parti accessibile su
http:NNarLournals!annualrevies!orgNdoiNpdfN89!88GHNannurev!arplant!D?!9FB?9H!89F?G
9*
cooMieSet_8
e
http:NNarLournals!annualrevies!orgNdoiNpdfN89!88GHNannurev!arplant!9GF99?!9JB98F
%erch il cittadino italiano non ne a conoscenza* %erch la stampa preferisce
intervistare .arlo
%etrini, 'ario .apanna, &iulia 'aria .respi o il ministro Luca Yaia piuttosto che uno
delle migliaia
di scienziati competenti che lavorano in questo campo, anche italiani!
GLI OGM .OSSONO .RO1O/ARE ALLERGIE2
&li allergeni sono composti che provocano una risposta da parte del sistema
immunitario
dei soggetti sensibili, scatenando cos3 l)allergia "da non confondersi con l)intolleranza
alimentare, v! bibliografia$! 'olti alimenti ne sono ricchi, come le fragole, le mele,
il riso, il Mii, le arachidi o i crostacei! Le nocciole possono portare anche a shocM
anafilattico
e nei casi estremi alla morte! %er gli alimenti tradizionali non per( prevista nessuna
analisi preventiva di allergenicit0, n7 etichettatura! 2n questi casi una persona
allergica
scopre la sua sensibilit0 all)alimento dopo esserne entrata in contatto!
Quando viene valutata una pianta transgenica, uno dei primi test che deve essere
effettuato la verifica della sua potenziale allergenicit0! Non esistono a questo fine
test
assoluti, ma tuttavia possibile prevedere con accuratezza la possibilit0 che una
proteina
sia un allergene! &li allergeni hanno infatti alcune caratteristiche in comune, che ne
permettono il riconoscimento! La valutazione della potenziale allergenicit0 richiesta
anche se la proteina rappresenta meno dell)8C delle proteine totali contenute
nell)alimento
"soglia sotto la quale l)allergene non viene avvertito come tale dall)organismo$!
>a aggiunto anche che i prodotti autorizzati vengono monitorati per almeno F anni
negli Stati :niti e per tutta la durata dell)autorizzazione nella :e, al fine di
riscontrare
eventuali effetti indesiderati sulla salute o sull)ambiente!
L)intervento biotecnologico comunque adottabile anche per ridurre l)allergenicit0
degli alimenti! 4sempio ne il riso 5&' ipoallergenico, dove stato eliminato il
gene
che produce la proteina allergenica!
:n ulteriore caso da ricordare riguarda il mais StarLinM! Questo mais Bt contiene un
gene, il cr<Jc, la cui proteina presenta alcune caratteristiche che la possono assimilare
a un potenziale allergeneD! %er questo motivo, e in via precauzionale, negli Stati :niti
il
mais era stato autorizzato al solo uso mangimistico e ne era stata vietata
l)esportazione!
6a alcune analisi di controllo sono per( state trovate tracce del gene cry$c in alcuni
snacM per alimentazione umana! 6opo questa segnalazione FG persone hanno
affermato
di aver avuto reazioni allergiche in seguito al consumo di questi snacM! 6a analisi
successive
risultato che, pur risultando alcuni lotti positivi per la presenza del gene cry$c,
non era per( presente la proteina! 2noltre, a un)analisi sierologica effettuata dal .enter
for 6isease .ontrol and %revention ".entro /mericano per il .ontrollo delle
'alattie$, si
osservato che delle FG persone che presentavano alcuni sintomi dell)allergia
alimentare,
nessuna aveva sviluppato anticorpi contro la proteina cry$c! Questo risultato, che
escludeva l)allergenicit0 della proteina, ha portato all)autorizzazione del mais
StarLinM
per il consumo umano!
Nessun prodotto ogm approvato per la commercializzazione ha scatenato reazioni
allergiche a esse
riconducibili!
GLI OGM .OSSONO DI88ONDERE LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTI/I
E RENDERE .IU0 DI88I/ILE LA /URA DELLE MALATTIE2
/lcuni 5&' in commercio, oltre al gene di interesse, contengono un gene che
conferisce
la resistenza a un antibiotico! L)uso del marcatore di resistenza necessario per
verificare che il trasferimento genico sia avvenuto correttamente! 2l J9C delle variet0
transgeniche
autorizzate hanno il gene nptII che conferisce resistenza alla Manamicina! 2l
restante 89C resistente ad altri due antibiotici: ampicillina "#la$ e igromicina "hpt$H!
Questi tre geni di resistenza sono comunque molto diffusi tra i microrganismi presenti
naturalmente nei suoli! 2noltre, Manamicina e igromicina non sono utilizzati in
medicina,
a causa della loro tossicit0! %er l)ampicillina la situazione diversa: questo
antibiotico
ancora utilizzato, sebbene il suo impiego sia in declino a causa della diffuse
resistenze
naturali "pi# del D9C degli enterobatteri resistente a questo antibiotico$! La
probabilit0
quindi che un agente patogeno per l)uomo acquisisca il gene di resistenza dai batteri
gi0 presenti nell)intestino o nel suolo di gran lunga superiore alla probabilit0
di acquisirlo da alimenti ricavati da piante transgeniche! /d esempio, la probabilit0
di trasferimento genetico tra batteri, in condizioni di laboratorio, di 8 O 89@D, mentre
la
probabilit0 di trasferire lo stesso gene da una foglia a un batterio di 8 O 89 @89,
ovvero
899!999 volte pi# bassa! Questa considerazione fa ritenere trascurabile il rischio di
trasferimento
di resistenze dalle piante &' ai batteri del suolo e dell)intestino! /nche nel
caso in cui questo trasferimento dovesse avvenire, non si tratterebbe comunque di
resistenze
ad antibiotici utilizzati comunemente in terapia!
5ccorre ricordare che, anche se le probabilit0 di trasferimento genico da
parte degli 5&' sono trascurabili, sono in sperimentazione tecniche di
trasformazione
che non ricorrono ai geni di resistenza agli antibiotici! 2n ogni caso, la normativa :e
B998N8? ha stabilito che a partire dal B99H non saranno pi# autorizzati 5&' che
contengano
geni di resistenza agli antibiotici utilizzati in terapia!
Sono gi0 da molti anni in commercio 5&' privi di geni di resistenza agli antibiotici!
/d esempio il
'5N?89, che rappresenta circa l)?9C del mais &' coltivato, non contiene alcun
marcatore di selezione
8J
2n ogni caso gli antibiotici, usati anche in altri 5&' che
s)ingeriscono direttamente, sono da molto tempo in uso e quindi hanno gi0 prodotto
loro stessi
come fatto naturale delle resistenze, 2l gene di resistenza, ipotizzato
trasmissibile e ingerito con l)alimento, deve superare indenne sia gli enzimi
degradanti dello
stomaco che dell)intestino! 2l gene e tutto l)acido nucleico in fin dei conti subisce la
stessa sorte di
tutte le proteine^
.he il gene di resistenza superi tutti gli enzimi pressoch7 impossibile, ma vediamo
di sincerarsi anche del
+pressoch,! 2nnanzitutto se la possibilit0 esistesse, dato che il numero di altri geni
che ingeriamo
altissimo, le probabilit0 giocherebbero ben pi# a favore di un gene di pollo, di bovino,
di pesce ecc!
Le probabilit0 dunque sono al limite le stesse di quando sorge
naturalmente una resistenza a uno qualsiasi degli antibiotici usati! :n semplice
calcolo riferito
all)uomo ci da l)idea della fasullit0 del pericolo paventato: nell)intestino umano
esistono centomila
miliardi di batteri appartenenti a qualche centinaio di specie, mentre, se teniamo
conto della
frequenza naturale che un gene batterico muti acquisendo resistenza ad un
antibiotico, essa di 8
batterio su 89 milioni! 6i conseguenza ne dobbiamo dedurre che nel nostro intestino
esistono
sempre 89 milioni di batteri resistenti all)antibiotico considerato! Questo un
ragionamento che
vale prima, ora e dopo! %ertanto, l)inglobamento di quel gene di resistenza indotto
rappresenterebbe solo 8 evento su 89 milioni di eventi spontanei di resistenza!
6unque la
resistenza ad un antibiotico indotta un evento trascurabile rispetto a quelli che
capitano
spontaneamente! .osa dovremmo dire allora di fronte alle resistenze indotte negli
allevamenti
intensivi di polli, di bovini e di pesci dove gli antibiotici sono
somministrati con i mangimi* 6ovremmo, al limite, chiudere anche gli ospedali
perch7 in questi
ambienti le somministrazioni d)antibiotici per curare generano tassi di resistenza ben
maggiori^
RESISTENZA AI DISERBANTI
6ice Bressanini: +%erch tu non ti aspettavi che si formassero delle resistenze ad una
tossina*
Se non fosse stato cos3 mi sarei messo le mani nei capelli, perch avrei temuto la fine
del mondo,
signiicava che la natura non dava pi# le armi per reagire all)ambiente avverso!
Qual) per( la cosa che mi fa ben sperare*
Se prima dovevo aspettare: che la &enetica scoprisse i geni di resistenza, che
mediante gli incroci
la includesse in un genoma, che poi si accorgesse che la pianta che aveva ricevuto la
resistenza
era cambiata tanto in negativo che doveva esser buttata per poi dover ripartire di
nuovo e correndo
gli stessi rischi, ora si tratta di usare un altro tratto genetico "e ti assicuro che nelle
banche del
germoplasma della 'onsanto, della S<ngenta o della 6upont ve sono tanti$ metterlo
in una buona
variet0 di cotone, anche la stessa al limite, e ripartire subito con una pianta gi0
produttiva, ma
resistente al nuovo parassita!
Se poi la nuova resistenza fosse il frutto della ricerca pubblica del BurMina@Uaso tanto
meglio cos3
si pu( finanziare la ricerca di un paese che ne ha bisogno!
6ice &uidorzi: +.on con delle piante 5&' resistenti ad un diserbante
totale, la rotazione, indipendentemente dagli altri vantaggi agronomici, dovr0 essere a
maggior
ragione la base per ben coltivare! Se io tratto ad esempio due coltivazioni ;;
normale che a
poco a poco si determinino delle piante resistenti, quindi devo avere altre piante
coltivate in
successione e che diserbo con altri principi attivi, perch in tal in modo non permetto
a quelle
poche piante resistenti che inizialmente si creano di disseminare troppo e con ci(
evito sul nascere
la normale reazione della natura!
Siccome sono pienamente convinto, avendo seguito l)evoluzione della stessa pianta
per
cinquant)anni, cio la barbabietola da zucchero, che coltivare significa esercitare una
+%;4SS25N4 S4L4112>/, enormemente superiore a quella gi0 esistente in natura,
ecco da dove
deriva il mio dire che U/;4 ;51/Y25N2 il pi# lunghe possibili "compatibilmente
all)organizzazione
aziendale$ una pratica che non mai tramontata: si solo acquisito la falsa
convinzione che con
certi mezzi tecnici si potesse sfidare la natura!
Sono solo un po) cambiate le motivazioni per continuare a fare rotazioni: se quando
esisteva solo il
diserbante Y/%5N41 " che non era un marchio registrato, ma un attrezzo con
manico$ le
rotazioni si facevano pi# per mantenere fertilit0 che per il controllo delle malerbe
"Yaponet era
selettivo e totale nello stesso tempo$, oggi invece con la disponibilit0 dei concimi e
l)uso dei
diserbanti e dei principi attivi di trattamento si deve fare la rotazione perche la
+pressione selettiva,
sulle malerbe e sull)insorgenza di malattie pi# virulente enormemente aumentata!
2n breve ti faccio la storia dell)evoluzione della bietola! La cercospora "una malattia
delle foglie si
combatteva prima con il rame, poi si dovuto passare allo stagno, poi c) stato un
periodo dove i
prodotti non erano validi, mentre ora ne abbiamo trovati di molto validi! 2l cambio dei
prodotti
sempre stato dettato dall)evoluzione del fungo e lo sar0 anche in futuro! 1ieni anche
conto che una
volta le foglie della bietola erano alimento per il bestiame "quindi l)inoculo
cercosporico era portato
fuori dal campo$ mentre ora lo si lascia sul campo e quindi l)inoculo aumenta sempre!
2l fare una
rotazione solo biennale "frumento bietola$, com)era invalso l)uso "con la bietola si
guadagnava
molto$ oltre a velocizzare l)insorgere di ceppi fungini resistenti ci ha portato anche la
;2Y5'/N2/,
una malattia virotica che ci siamo portati dietro per vent)anni primo di trovare i geni
di resistenza ed
immetterli faticosamente nel genoma della bietola coltivata! %ensa se avessimo avuto
lo strumento
della trangenesi, come avremmo risolto prima il problema*
2 cultori del biologico dicono: abbassiamo la pressione selettiva anche se cala la
produzione,
dimenticando che finch7 esiste coesistenza di biologico e tradizionale e l)equilibrio
fortemente
spostato su quest)ultimo, il loro tentativo frustrato, ma se per contro si aumenta
troppo il
biologico, cala troppo la produzione di alimenti!
Solo chi non conosce le cose
agricole si pu( meravigliare che piante coltivate, parassiti e malerbe si rincorrano
nell)evolvere! Se
voi rifletteste che la 1;/NS&4N4S2 N5N 4) /L1;5 .K4 :N %2..5L5
S1;:'4N15
2N>4N1/15 6/LL):5'5 %4; U/; ;2'/N4;4 L4 %2/N14 .5L12>/14
S4'%;4 2N %;2'/
%5S2Y25N4 2N Q:4S1/ .5;S/, ./%2;4S14 .K4 L4 %5S2Y25N2 .5N1;5
S5N5 /N.5;/14 / Q:/L.5S/ 62 4\1;/ /&;2.5L5, .254)
/LL)2645L5&2/, .K4 .5N L/
14.N2./ N5N K/ N:LL/ / .K4 U/;4
.hi ha avuto ed ha la responsabilit0 di impostare i piani colturali della sua azienda di
anno in anno,
sa bene che le pratiche di diserbo "le soluzioni sono molte ed ogni anno in funzione
delle
formulazioni disponibili se ne possono trovare di nuove$ devono essere ragionate
tenendo conto
dei precedenti colturali, delle infestazione che per un motivo o per un altro sono pi# o
meno
sfuggite alle pratiche di diserbo applicate, al fatto che il clima avverso abbia reso
impossibile
eseguire una pratica preventivata e di questo passo potrei citarti le pi# svariate e
molteplici
situazioni che di volta in volta si presentano!
Quindi perch devo rinunciare alla possibilit0 di avere disponibili anche piante ;;*
Non mica
detto che adotti queste piante per abolire tutte le altre pratiche di diserbo che avevo
seguito prima!
/nzi in 2talia non sar0 mai possibile affidarsi ad una soluzione unica! Le piante ;; si
devono
intendere come una soluzione da prendere in considerazione se risolvono un
problema che merita
di essere risolto in tal modo!
%erch gli 5&' in agricoltura si devono vedere come un +attila, che fa tabula rasa di
tutto il resto*
4) uno strumento che pu( anche rimanere riposto se non fa al caso!
Le piante ;; sono servite ad aumentare il reddito di chi le ha coltivate, a ridurre i
costi di gestione,
ad aumentare le superfici a no@tilling, a sostituire erbicidi piu) tossici con altri meno
tossici, cosa
che in ultima analisi "anche questi dati alla mano, mica pippe mentali $ ha migliorato
la qualita)
dell)acqua negli :S/! 4 visto che gli agricoltori ai loro guadagni ci tengono come
tutti, se alla lunga "a proposito
quanti anni sono un +lungo, periodo* 89, B9 o D9*$ i coltivatori di so<a gm negli
:S/
vedranno un calo dei guadagni torneranno a piantare la so<a tradizionale!
/spettiamo sereni per controllare se ci( avverr0 o meno nei prossimi anni "o decenni
T dipende
dal concetto di lungaggine$!
6ite che con l)uso continuo delle piante ;; si dovuti ritornare al B@G 6*
gli americani, che non
sono fessi, l)hanno sempre usato nell)amnbito di un)ottimale rotazione di piante e
prodotti
diserbanti, in quanto erano coscienti che un)eccessiva pressione selettiva generava
resistenze!
4) pure certo che anche usando queste precauzioni non si scongiura la possibilit0 che
si
selezionino piante resistenti "e io ti ho anche detto che meno male che questo
continua a capitare$,
si cerca solo di diminuire le probabilit0!
>ale la regola classica: 2 %;5BL4'2 /&;5N5'2.2 .K4 S5;&5N5 S2
;2S5L>4;/NN5, .5'4
S4'%;4 /N.K4 2N %/SS/15, .5N S5L:Y25N2 /&;5N5'2.K4
2NN5>/12>4!,
/OSA E0 LA BIODI1ERSITA02
Nella Convenzione sulla !iversit" Biologica ".B6, 8JJB$ in cui contenuta anche la
definizione del principio di precauzione stata data la seguente definizione di
biodiversit0:
+la variabilit0 tra gli organismi viventi di tutti i diversi ambienti "T$ e la diversit0
all)interno
delle specie, tra le specie e tra gli ecosistemi,! :na definizione cos3 vasta ha posto
problemi nell)analisi e nella quantificazione della biodiversit0! 6al punto di vista
pratico
si tende a limitare le indagini solo ad alcuni aspetti della biodiversit0, quali il numero
di
alcune specie campione pi# diffuse o pi# rappresentative in una data area, essendo
praticamente
impossibile valutare l)insieme di tutti gli organismi presenti!
!biodiv!orgNprogrammesNareasNagroNgurts!asp
!oecd!orgNpdfN'9999Q999N'9999QDQF!pdf
%urvis / et al! "B999$ &etting the measure of biodiversit<! Nature G9D:B8B
LE .IANTE GM .OSSONO DI1ENTARE IN8ESTANTI2
2l presupposto per la comparsa di nuove piante infestanti che una pianta acquisisca
resistenza a insetti e malattie o che si modifichi fino a presentare una serie di nuovi
caratteri
di invasivit0 "ovvero la capacit0 di diffondersi autonomamente anche fuori dal campo
coltivato$
per mutazione spontanea o per ibridazione con altre piante selvatiche o coltivate!
&li 5&', da quanto emerso dagli studi fino a ora pubblicati, non sono di per s7 pi#
infestanti delle colture convenzionali! Le piante coltivate infatti necessitano per
sopravvivere
di cure costanti "devono essere seminate, protette dalle malattie e dagli agenti
avversi$ e non disperdono il seme quando mature, come invece accade per le
infestanti!
I inoltre provato che quando vengono disperse nell)ambiente naturale tendono a
scomparire in B@F generazioni "come dimostrato per mais, colza, patata e bietola$! Le
analisi sull)invasivit0 di una pianta &' devono quindi considerare non tanto la
tecnica
con cui stata prodotta, ma la nuova caratteristica di cui l)5&' dotato!
B8
&li ibridi ottenuti dall)incrocio tra una pianta selvatica "infestante o meno$ e una
pianta
coltivata sono spesso poco vitali e possiedono una bassa fertilit0! Nei casi in cui gli
ibridi siano fertili e acquisiscano resistenze a malattie o ad altre avversit0 ambientali,
essi
potrebbero acquisire una maggiore invasivit0! 2l rischio connesso per( il medesimo
sia
per le piante &', sia per le piante non@&'! :n esempio spesso citato riguarda la
resistenza
agli erbicidi! L)eventuale ibridazione tra variet0 resistenti "coltivate$ e non resistenti
"selvatiche o coltivate$ potrebbe portare, infatti, alla creazione di piante infestanti
resistenti all)erbicida, costringendo l)agricoltore a usare nuovi prodotti per il loro
controllo!
:n caso in tal senso stato segnalato in .anada e riguarda alcune variet0 di colza
coltivate! I stato infatti individuato un ibrido spontaneo resistente a tre erbicidi "due
resistenze
provengono da piante transgeniche e una da piante selezionate con metodi
tradizionali$!
1uttavia, nonostante le tre resistenze acquisite, la nuova pianta infestante risulta
sensibile a erbicidi come il B@G 6, gi0 in uso da tempo!
.rale< 'V et al! "B998$ 1ransgenic crops in natural habitats! Nature G9J:H?B
;ieger '/ et al! "B99B$ %ollen@'ediated 'ovement of Kerbicide ;esistance
Beteen .ommercial .anola Uields!
Science BJH:BF?H
4llstrand N. "8JJJ$ &ene Ulo /nd 2ntrogression Urom 6omesticated %lants 2nto
1heir Wild ;elatives! /nnu!
;ev! 4col! S<st! F9:DFJ
/mman P et al! "B999$ Weediness in the light of ne transgenic crops and their
potential h<brids! Vournal of
%lant 6iseases and %rotection! Sonderheft \>22, Special 2ssue
1riple resistant canola!
http:NN!producer!comNarticlesNB9999B89NnesNB9999B89nes98!html
1eniamo conto anche che il mais in 4uropa non pu( fecondarsi con altre piante se
non con se stesso, pertanto il pericolo di
l)inquinamento genico con altre piante non esiste anche perch7 non pu(
inselvatichire!
Le caratteristiche botanico fisiologiche della fioritura@fecondazione sono le seguenti:
2l mais una specie annuale, monoica e con sfasamento della fioritura maschile
rispetto alla
femminile "protandria$! 6i conseguenza la fecondazione incrociata preponderante
"allogamia$
seppure sia specie autofertile! 5gni pianta produce tra H e 89 milioni di granuli di
polline e le sete
femminili "pistilli$ sono in numero di HN?99! 2l rapporto dunque 8 a 89!999! 2l
polline trasportato
dal vento, la vitalit0 e di 8@F ore secondo la 1a e l)umidit0 relativa! La dimensione ed
il peso sono
elevati rispetto alle altre specie anemofile! La libera percorrenza del polline si
esaurisce entro i HN?
m per il J9C, un DC a F9 metri e cos3 via! .omunque questi dati non bisogna
trasformarli in
fecondazioni avvenute, queste sono di molto inferiori! 4cco perch7 si parla di
distanziamenti di soli
BD metri tra convenzionale e 5&'! 2l flusso pollinico la componente principale
della commistione
tra semine di tipi diverso!
9UALE IM.ATTO 3ANNO GLI OGM SULLA BIODI1ERSITA02
L)impatto degli 5&' sulla biodiversit0 un tema complesso! Qualunque tipo di
intervento
umano o anche semplici eventi naturali hanno un impatto sulla biodiversit0!
.hiedersi se gli 5&' siano una minaccia per la biodiversit0 dovrebbe perci( essere
inquadrato in un ambito pi# generale e domandarsi invece se questi organismi
influiscono
sulla biodiversit0 in modo diverso rispetto a quanto accade per le colture
convenzionali!
2l primo problema che si incontra nel condurre queste analisi sta nel decidere
cosa considerare come +biodiversit0, e se sia possibile ridurre l)analisi a un dato
numero di specie campione! / seconda dei modelli usati infatti possibile prevedere
scenari con conseguenze +irreversibili, o +catastrofiche, oppure scenari del tutto
opposti!
Solo un approccio caso%per%caso pu( portare a un)adeguata analisi dell)influenza
potenziale di una data coltura sulla biodiversit0 naturale!
Sul tema 5&' e biodiversit0 nato un dibattito a seguito della pubblicazione di
un articolo che riportava il ritrovamento di 6N/ transgenico in variet0 locali di mais
messicano! L)articolo stato messo poi in discussione dalla stessa rivista che ne
aveva
accettata la pubblicazione!
!
BB
.on il termine biodiversit0 ci si riferisce spesso solo a quella che prende il nome di
+agro@biodiversit0,, ovvero la variabilit0 di specie animali, vegetali e microbiche utili
alle
attivit0 umane! >a qui sottolineato che l)agricoltura il risultato di un lungo processo
di
domesticazione delle piante e degli animali! 6a quando l)agricoltura esiste "circa 8B@
8F!999 anni$ l)uomo ha condotto scelte o selezioni tra i genotipi delle specie da lui
ritenute
interessanti! 2l problema della riduzione della +agro@biodiversit0, non quindi
nuovo! La ricerca di piante ad alta produttivit0, per esempio, ha ridotto radicalmente
il
numero di specie utilizzate a scopo alimentare! / oggi B9 specie vegetali forniscono il
J9C del cibo umano e quattro di esse arrivano da sole al D9C "frumento, mais, riso e
patata$!
1a an&4e &4iarito &4e se un trans"ene si i'ridasse
&on *ariet+ !o&a!i o s%e&ie se!*ati&4e questo dii&i!#ente %ortere''e a un
so**erti#ento
"eneti&o irri#edia'i!e de!!e s%e&ie. 2l teosinte, progenitore del mais, ha una storia
millenaria di contiguit0 con le variet0 di mais coltivate e, nonostante avvengano da
secoli scambi di polline dall)una all)altra specie, entrambe sono ancora ben
caratterizzate
e distinguibili tra loro!
/naloghe evidenze sono state riportate per l)interazione tra alcune variet0 italiane di
mais e i pi# recenti ibridi commerciali- questo dovuto anche al fatto che
generalmente
ibridi e vecchie variet0 vengono coltivati in aree non contigue e hanno tempi di
fioritura
leggermente sfasati!
>a aggiunto che la mancanza di scambio genico a essere pi#
pericolosa per la biodiversit0, in particolare per le specie allogame come il mais, che
mostrano depressione produttiva e morfologica a seguito di inincrocio!
>a comunque sottolineato come l)ecosistema agricolo sia gi0 profondamente
modificato
dall)attivit0 umana! .olture originariamente tipiche dell)/merica, come mais, patata
e pomodoro, o dell)/sia, come soia, riso e Mii, sono diffuse anche nell)ambiente
europeo:
il Mii, pur essendo di provenienza cinese, viene coltivato in 2talia, che ne uno dei
principali produttori mondiali! Qualcosa di molto simile avvenuto per la soia, la
qualeper la sua coltivazione richiede dei ;izobi, batteri del terreno necessari al suo
sviluppo:
poco ancora oggi si conosce sull)impatto, a livello di biodiversit0 del suolo, dello
spargimento
di tali batteri! 2noltre, con l)introduzione di specie in territori diversi da quelli nativi
stata spesso introdotta anche la flora selvatica affine a tale specie, immettendo cos3
nell)ambiente anche le potenziali infestanti "ad es! colza$!
La diffusione di colture 5&' non deve quindi essere considerata potenzialmente
pi# dannosa, per la biodiversit0, dell)introduzione di colture +tradizionali
%er approfondire:
http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!itNB99JN9DNogm@e@biodiversita@hippo@pippo@
dilemma!html
/ARLO .ETRINI E LA BIODI1ERSITA0
6ice %etro: +Le colture &m impoveriscono la biodiversit0 perch7 hanno bisogno di
grandi superfici e di un
sistema monocolturale intensivo! Se si coltiva un solo tipo di mais, si avr0 una
riduzione anche dei
sapori e dei saperi!,
U/LS5: gli ogm possono arricchire la biodiversita), riportando in auge variet0
vegetali che non si
possono piu) coltivare per via di virosi, attacchi di insetti o altro!
Non e) affatto vero che gli ogm
abbiano bisogno di grandi superfici: dipende ovviamente dalle colture! :n esempio di
piccola
coltura salvata dalle biotecnologie e) la papa<a delle Kaaii dove piccoli agricoltori
ora possono
continuare a coltivarla http:NNbressanini@
lescienze!blogautore!espresso!repubblica!itNB99QN88N9QNlapapa<a@
ogmN
4d essendo il risultato della ricerca pubblica gli agricoltori non hanno bisogno di
pagare ro<alties o
di ricomperare i semi! %er quel che riguarda l)2talia qui potete scaricabile
gratuitamente, http:NN
snipurl!comNu?Jgv un libro intitolato +Biotecnologie per la tutela dei prodotti tipici
italiani,! .i sono
esempi concreti, dal pomodoro San 'arzano al 'elo della >alle d)/osta, come si
dovrebbe
sempre fare discutendo di questi temi, e non fare discorsi astratti come purtroppo si
sentono,
troppo spesso, in 2talia!
S1:625 B/;2LL/ 4 B2562>4;S21/)
L)uso degli 5&' pu( generare impatti negativi sull)habitat naturale
degli insetti e degli animali selvatici*
:n ampio numero di
simulazioni teoriche basate su modelli matematiciFH denuncia il rischio per la
sopravvivenza
degli organismi animali in seguito all)introduzione di piante &'! Le cause di questa
situazione sono riconducibili perlopi# alla
minor disponibilit0 di cibo, soprattutto per
le popolazioni di uccelli! Questa situazione
appare pi# rilevante in 4uropa rispetto ad
altre zone del mondo, a causa della minore disponibilit0 di appezzamenti non
agricoli!
Numerosi studi basati sull)osservazione diretta sono stati effettuati riguardo
all)impatto
dell)introduzione di colture &' sull)habitat naturale di specie animali selvatiche! 1ra
i pi#
completi, in qualche misura anche riassuntiva dello stato dell)arte in materia, la
ricerca
indipendente commissionata dal 6epartment for 4nvironment, Uood and ;ural
/ffairs
"64U;/$ del ;egno :nito!
Questo studio, che ha preso avvio nel 8JJJ ed stato condotto per cinque anni, si
basa
su ben BHH osservazioni dirette, sia nella stagione primaverile che in quella autunnale!
Lo studio ha quantificato l)impatto di colture K1 "barbabietola da zucchero, mais e
colza$
rispetto alle variet0 convenzionali, in termini di abbondanza e diversit0 della fauna
selvatica nei terreni agricoli!
2 risultati non sono stati univoci per tutte le colture! Sono state, infatti, registrate
differenze
significative all)interno delle stesse, rendendo discordanti le possibili interpretazioni
dei fenomeni!
2n particolare, nel B99F i ricercatori osservarono l)esistenza di differenze significative
tra
variet0 &' e quelle convenzionali "a favore di queste ultime$ nell)abbondanza di vita
selvatica
con riferimento alle coltivazioni di colza primaverile, barbabietola e mais! 2 risultati
pi# recenti mostrano differenze anche per la variet0 di colza invernale! 2n sintesi,
coltivare
barbabietola e colza primaverile non &' crea condizioni di habitat maggiormente
favorevoli
per molti gruppi animali, rispetto alle corrispettive variet0 &': nei campi c)erano pi#
insetti "come farfalle e api$, grazie anche alla presenza pi# massiccia di erbe
selvatiche che
offrivano cibo e riparo!
Si riscontrava inoltre una maggiore presenza di semi di piante infestanti nelle
coltivazioni
convenzionali della colza primaverile e della barbabietola che nelle loro controparti
&'!
1ali semi sono importanti nella dieta di alcuni animali, in particolare degli uccelli che
sono
soliti vivere nei pressi dei terreni coltivati!
In &ontrasto$ i! #ais GM risu!ta*a %reeri'i!e : ris%etto a! #ais &on*en7iona!e :
%er #o!ti
"ru%%i di ani#a!i se!*ati&i. /0erano %i; er'a&&e$ %i; ara!!e e %i; a%i in a!&uni
#o#enti.
LE /OLTI1AZIONI OGM .OSSONO /OESISTERE /ON LE
/OLTI1AZIONI TRADIZIONALI2
2l problema della coesistenza tra i diversi sistemi agricoli non recente ed stato
finora
risolto con l)adozione di soglie di tolleranza! Nei prodotti biologici tollerato fino al
DC
di prodotto con residui di antiparassitari di sintesi! /ltro esempio rappresentato
dalla
colza K4/;, che ha un alto contenuto di acido erucico "tossico per l)uomo$ ed
tollerata
nelle derrate alimentari fino al BC! /ncora, tollerata nella pasta di grano duro la
presenza del FC di farina di grano tenero!
Le industrie sementiere e i legislatori sanno per esperienza che ottenere una purezza
del 899C tecnicamente impossibile, antieconomico, oltre che di scarsa utilit0! La
tolleranza
di bassi livelli di flusso genico "proveniente da polline di altre variet0$ una
componente
strutturale dell)agricoltura moderna, in particolare nel caso di colture alimentari!
&li standard internazionali permettono che nei lotti di sementi commerciali ci sia una
presenza accidentale di altre sementi dell)8@BC! Queste soglie sono necessarie e
tengono
conto del fatto che piante della stessa specie, o di specie affini, tendono a ibridare
tra loro: quindi inevitabile che in un lotto di sementi ci sia una seppur minima
percentuale
di semi di altre variet0, anche a causa dei sistemi stessi di raccolta, stoccaggio,
trasporto e lavorazione del prodotto! Questa situazione si verifica anche per le piante
&'
oggi in commercio!
%oich7 queste problematiche sono note e accettate per le variet0 convenzionali, non
dovrebbe suscitare scalpore che la :e si stia orientando per adottare soglie di
tolleranza
anche per la presenza accidentale di 5&' che hanno superato i test di sicurezza
richiesti e sono quindi considerati non pericolosi per l)uomo e per l)ambiente! >a
sottolineato
che la soglia ammessa per i prodotti derivati da colture 5&' "9,JC$ pi#
bassa delle soglie ammesse per quelli invece riconosciuti come nocivi "per esempio
BC per la colza K4/;$!
6a uno studio del &oint Research Center europeo, emerge inoltre come nella maggior
parte dei casi la coesistenza tra colture &' e convenzionali sia possibile con un
aumento
dei costi di gestione limitato "8@89C$ se si accetta una soglia di presenza accidentale
nel prodotto dell)8C! 2 costi aggiuntivi derivano dalla segregazione delle filiere e
dall)etichettatura
del prodotto! Negli Stati :niti, dove questo non richiesto, l)agricoltore e il
consumatore non sono gravati da questi costi aggiuntivi!
Nel caso si volesse adottare una tolleranza vicina o inferiore allo 9,8C, i costi di
segregazione
diventerebbero per( proibitivi e di fatto impedirebbero la coesistenza tra colture
tradizionali e &'!
.onner /V "B99F$ 1he release of geneticall< modified crops into the environment!
%art 22! 5vervie of ecological
risM assessment! %lant V FF:8J
http:NNcdnseed!orgNpressN1roublesCB9WithCB9@1hresholds!pdf
/! BocM et al! "B99B$ Scenarios for co@eOistence of geneticall< modified,
conventional and organic crops in
4uropean agriculture! V;.
http:NN!Lrc!esNproLectsNcoZeOistenceN6ocsNcoeOreportipts!pdf
.ommissione mista delle /ccademie Nazionali dei Lincei e delle Scienze "B99F$
Biotecnologie vegetali: benefici
e rischi delle variet0 5&'
4.S.% 4uropean .ommission Scientific .ommittee on %lants "B998$ 5pinion of the
Scientific .ommittee on
%lants concerning the adventitious presence of &' seeds in conventional seeds!
ttp:NNeuropa!eu!intNcommNfoodNfsNscNscpNoutJFZgmoZen! %df
4: ;ound 1able on research results relating to co@eOistence of &' and non@&'
crops! BruOelles BG /pril B99F @
http:NNeuropa!eu!intNcommNresearchNbiosociet<NnesZeventsNnesZprogrammeZen!htm
OGM E /OESISTENZA: IL /ASO DELLA .A.A<A
;ichard 'anshardt, uno degli sviluppatori della papa<a
transgenica, ha fornito ad agricoltori biologici un nuovo test per verificare se le loro
papa<a
contenevano dei geni modificati! %er far funzionare la coesistenza necessario che
coltivatori
5&' e non@5&' si parlino e collaborino! &li esperimenti hanno mostrato che
bastano G99 metri di
distanza per evitare incroci indesiderati tra papa<a 5&' e papa<a convenzionale! 4)
cruciale per(
che vi sia collaborazione tra agricoltori vicini, che chi coltiva papaia transgenica lo
comunichi ai
vicini che, magari, desiderano coltivare papaia biologica, affinch7 prendano tutte le
precauzioni per
evitare impollinazioni indesiderate! 4 i coltivatori biologici che si considerano troppo
vicini ad un
campo di papa<a 5&', comunque un)esigua minoranza, per avere la certezza che il
gene della
resistenza al virus non entri nei loro frutti, mettono semplicemente dei sacchetti di
carta attorno ai
fiori di papa<a durante la fioritura, per essere sicuri che avvenga solamente
l)autoimpollinazione!
La migliore dimostrazione che la coesistenza possibile sta nel fatto che tuttora il
&iappone
continua ad importare dalle Kaaii la papa<a non@5&' e solo quella!
/ARLO .ETRINI SULLA /ONTAMINAZIONE
6ice %etro: +.oltivare 5gm in sicurezza, in 2talia, impossibile- le aziende sono di
piccole dimensioni e non ci
sono barriere naturali sufficienti a proteggere le coltivazioni biologiche e
convenzionali!
L)agricoltura fa parte di un sistema vivente che comprende la fauna selvatica, il ciclo
dell)acqua, il
vento e le reazioni dei microrganismi del terreno: una produzione &m non potr0
restare confinata
nella superficie del campo in cui viene coltivata!,
U/LS5: sono disponibili vari studi che dimostrano come la coesistenza sia
perfettamente possibile!
Le distanze da tenere possono variare da pochi metri "come per il riso$ a decine di
metri "come il
mais$ o addirittura non servire, in tutti quei casi dove le piante si autofecondano e non
rilasciano
polline nell)ambiente! 5ppure il portainnesto "del melo o della vite$ ad essere
transgenico, per
proteggere da alcuni insetti, mentre fiori e frutti sarebbero completamente +ogm
free,!
>edi ad esempio questi documenti tra i tanti disponibili
http:NN!gmo@
compass!orgNengNregulationNcoeOistenceNB98!coeOistenceZisZpossible!html
http:NN!gmo@compass!orgNengNregulationNcoeOistenceN
8FG!coeOistenceZagricultureZminimisingZcrossZpollination!html
http:NN!pgeconomics!co!uMNpdfN.o@eOistenceZmaizeZ89octoberB99H!pdf
9UALI SONO GLI E88ETTI SE/ONDARI DEGLI OGM2 5a%i$ ara!!e$
'iodi*ersit+6
.on effetti secondari vengono intesi tutti gli effetti di una data tecnologia che non
erano stati previsti a priori! Questi possono essere sia diretti che indiretti e
generalmente
vengono percepiti come negativi!
:na pianta &' molto studiata anche per gli effetti secondari il mais transgenico Bt,
che esprime un insetticida naturale! Nel 8JJJ stata pubblicata dalla rivista Nature
una
nota che sosteneva che le larve di farfalla +monarca, "un insetto che non danneggia le
BG
colture di mais$ presentavano una mortalit0 pi# elevata se nutrite con polline di mais
Bt,
rispetto al polline di mais non@Bt! Studi successivi, effettuati in campo e non in
laboratorio,
hanno concluso che l)impatto sulla farfalla monarca del mais Bt trascurabile, questo
per due ordini di motivi: 8! la farfalla monarca non si ciba di mais e le quantit0 di
polline
di mais presenti sulle piante di cui si nutre sono molto basse- B! le quantit0 di tossina
Bt assunta risulta essere di gran lunga inferiore a quella utilizzata per l)esperimento in
laboratorio! Questi risultati vanno inoltre paragonati con l)impatto delle attuali
pratiche
agronomiche, che l)utilizzo di piante 5&' tende a ridurre, come l)uso di insetticidi
ad
ampio spettro, potenzialmente pi# dannosi!
:na specie oggetto di frequente studio perch7 interessata da effetti secondari degli
5&' l)ape! 2 risultati non hanno mai evidenziato effetti sull)attivit0 delle colonie,
mentre
si riscontrata tossicit0 diretta sulle api solo in laboratorio e a dosi molto pi# elevate
di quelle che si riscontrano in campo!
%are quindi di poter concludere che l)introduzione in agricoltura delle piante
transgeniche
finora autorizzate non determini conseguenze inaspettate indesiderabili! Nel caso
di 5&' Bt si hanno al contrario prove di un maggior rispetto della agro@biodiversit0,
come testimoniano anche diversi studi svolti in varie parti del mondo! 2noltre va
considerato
che il mais Bt presenta un contenuto in micotossine molto inferiore rispetto a
variet0 non@&'! Si tratta in questo caso di sostanze tossiche naturali89 prodotte da
alcuni
funghi che infestano la granella di mais, sfruttando le intaccature prodotte dalla
piralide,
insetto dannoso che viene invece controllato con la tecnologia Bt!
Lose< V4 et al "8JJJ$ 1ransgenic pollen harms monarch larvae! Nature FJJ:B8G
Wraight .L et al "B999$ /bsence of toOicit< of Bacillus thuringiensis pollen to blacM
sallotails under field
conditions! %N/S JQ:QQ99
Yangerl /; et al "B998$ 4ffects of eOposure to event 8QH Bacillus thuringiensis corn
pollen on monarch and
blacM sallotail caterpillars under field conditions! %N/S J?:88J9?
5berhauser PS et al "B998$ 1emporal and spatial overlap beteen monarch larvae
and corn pollen! %N/S
J?:88J8F
%leasants V' et al "B998$ .orn pollen deposition on milMeeds in and near
cornfields! %N/S J?:88J8J
Kellmich ;L et al "B998$ 'onarch larvae sensitivit< to Bacillus thuringiensis@
purified proteins and pollen! %N/S
J?:88JBD
Stanle<@Korn 64 et al "B998$ /ssessing the impact of .r<8/b@eOpressing corn pollen
on monarch butterfl<
larvae in field studies! %N/S J?:88JF8
Sears 'P et al "B998$ 2mpact of Bt corn pollen on monarch butterfl< populations: /
risM assessment! %N/S J?:88JFQ
'alone L/ "B998$ 4ffects of transgene products on hone< bees "/pis mellifera$ and
bumblebees "Bombus sp!$!
/pidologie, FB, BQ?EF9G
6a<uan \ue "B99B$ / summar< of research on the enviromental impacta of bt cotton
in .hina! &reenpeace
Shelton /' "B998$ 1he monarch butterfl< controvers<: scientific interpretation of a
phenomenon! %lant V BQ:G?F
BaMan B "B99B$ Uungal &roth and 'usarium '<cotoOin .ontent in 2sogenic
1raditional 'aize and &eneticall<
'odified 'aize &ron in Urance and Spain! &. (gric. 'ood Chem. )*+ QB?
Shelton /' "B99B$ 4conomic, 4cological, Uood Safet<, and Social .onsequences of
the 6eplo<ment of Bt
1ransgenic %lants! /nnu! ;ev! 4ntomol! GQ:?GDE?8
9UAL E0 IL RA..ORTO TRA OGM E MULTINAZIONALI2
L)oligopolio delle multinazionali attive nel mercato del seme non un problema
nuovo! &i0 da anni e per molte specie, le sementi sono coperte da diritti di
riproduzione!
/ttualmente, ad esempio, i BNF del mercato italiano della semente di mais sono
controllati
da un)unica azienda sementiera! Questo dipende anche dal fatto che i programmi
di miglioramento genetico, per essere validi, richiedono notevoli investimenti, sia in
termini monetari che di tempo! 6)altra parte, anche gli agricoltori traggono vantaggio
dall)utilizzo
di sementi con prestazioni superiori, sia agronomicamente che economicamente!
Le biotecnologie non hanno aggiunto a questo panorama molto di nuovo, se non
che, pur essendo i costi per la produzione di piante transgeniche relativamente
contenuti
"nell)ordine delle decine di migliaia di euro$, i test richiesti dalla normativa per
valuBQ
tare i problemi ipoteticamente correlati al loro utilizzo possono essere sostenuti solo
dalle grandi multinazionali "milioni di euro$! %ertanto, sebbene molte ricerche
biotecnologiche
sugli 5&' siano sviluppate da enti pubblici, necessario rivolgersi alle grandi
multinazionali per le pratiche di autorizzazione e distribuzione di specifici 5&'!
Se si analizzano le singole linee di ricerca sugli 5&', si nota che per circa la
met0 degli ambiti di intervento la ricerca pubblica copre pi# dei BNF e in alcuni casi la
totalit0 della ricerca svolta! I inoltre documentato che i beneficiari dell)attuale
innovazione
biotecnologia sono i piccoli agricoltori, in particolare dei %>S i quali, oltre a
utilizzare
meno composti agrochimici di sintesi, hanno una maggior garanzia sul raccolto, una
riduzione dell)erosione del suolo "nei casi di piante resistenti agli erbicidi che non
richiedono
lavorazioni meccaniche per il controllo delle erbe infestanti$, oltre a un vantaggio
economico! Questo evidente in Brasile dove, pur essendo in atto una moratoria sugli
5&', i contadini dello stato di ;io &rande du Sul importano dalla confinante
/rgentina
e coltivano illegalmente soia 5&'! Questo stato di fatto ha spinto il presidente Lula
a
prenderne atto e a legalizzare in via temporanea alcune colture transgeniche!
MA LA 8AME$ IL MONDO$ LE MULTINAZIONALI$ LE IN1ENZIONI
Qualcuno ha detto: + .i sono soldi per tutti, basta ridistribuirli e la poverta)
sparirebbe,! Questa frase sembra
scema, anzi lo e) "tranne che forse per qualche nostalgico $ solo che a molti non
sembra scema se
si parla di cibo! %erche)* perche) non tengono conto che chi produce cibo deve avere
un reddito, ci
deve guadagnare, e quindi non si regalano pagnotte e pomodori in giro per il mondo!
%er i dati, esistono ormai moltissimi lavori scientifici +indipendenti, "come a molti
piace chiamarli$,
che certificano che gli ogm oggi in commercio sono equivalenti alle controparti non
transgeniche! 2l
mito ripetuto qui, ma e) un mito, e) che gli organismi che devono approvare i dossier
sono solo dei
passacarte! 4saminando i dossier dell)4US/ sugli 5&' si vede che i dati
presentati da chi vuole approvare una pianta si confrontano con tutta la letteratura
esistente, se e)
il caso si chiedono nuovi esperimenti, si chiede il parere di esperti esterni etc!
+Spesso parlando di 5&' si finisce per parlare di multinazionali sono andato a
cercarmi il fatturato
lordo di 'onsanto "ho scelto il fatturato perch7 un dato facilmente ottenibile da
internet e
facilmente confrontabile$ ebbene:
'onsanto ha un fatturato di 8,?F mld di b nel B989 "fonte [ahoo finance$
+.55% 2talia, di 8B,?H? mld di c nel B989 "fonte WiMipedia$
TTT! chi la multinazionale fra le B *
da notare che .55% essendo una cooperativa e non essendo quotata in borsa molto
meno
controllata della 'onsanto! ci sarebbe anche da dire che probabilmente 'onsanto ha
un gran
numero di societ0 controllate ma lo stesso vale per .55%!
/ggiungi che la 'onsanto fa ricerca avanzata e quindi pi# rischiosa e deve
rispondere a prestatori
di denaro che vogliono un ritorno!
La .oop invece agisce in un campo molto meno aleatorio e con protezioni politiche
e non deve distribuire utili ai soci!
.ETRINI: OGM$ SEMI E BRE1ETTI
6ice %etro: +Le coltivazioni 5gm snaturano il ruolo dell)agricoltore che da sempre
migliora e seleziona le
proprie sementi! .on le sementi &m, invece, la multinazionale la titolare del seme:
ad essa
l)agricoltore deve rivolgersi ad ogni nuova semina "poich7, come tutti gli ibridi, in
seconda
generazione gli 5gm non danno buoni risultati$ ed proibito tentare miglioramenti se
non si
pagano costose ro<alties!,
U/115: non tutti gli 5&' sono ibridi e non tutti sono prodotti da multinazionali
U/115: la maggior parte degli agricoltori "convenzionali o biologici$ acquista semi
ogni anno, e mi
stupisce che %etrini non lo sappia! Sono ormai finiti i tempi, da quasi un secolo, in cui
gli agricoltori
miglioravano le proprie sementi, perche) ora si preferisce acquistare sementi
certificate, prive di
virosi, e con germinazione e qualita) molto elevata! Salvare i propri semi per l)anno
successivo, a
parte casi specifici e su piccola scala, pu( portare ad una riduzione notevole della
qualita) del
raccolto! 2n piu) le aziende produttrici di semi "che sono spesso le stesse che
producono ogm$
svolgono ricerca e sviluppo e lanciano sul mercato sempre nuove colture! /d esempio
i semi dei
pomodori di %achino "quelli famosi a grappolo$ sono sviluppati da una azienda
biotech israeliana,
la Kazera &enetics, non certo dagli agricoltori +che da sempre migliorano il seme,!
&li ibridi esistono da quasi un secolo! 2 coltivatori di mais italiano comprano ibridi
"non
ogm$ ogni anno! %er molte altre colture sono stati sviluppati gli ibridi! Se gli
agricoltori li usano
evidentemente gli conviene! Nessuno li obbliga! Lasciamoli liberi di scegliere!
&li ogm sviluppati dalla ricerca pubblica, anche italiana, sarebbero disponibili per gli
agricoltori come qualsiasi altra coltura sviluppata nel secolo precedente! /d esempio
il grano!
2l grano .appelli, tanto decantato ultimamente, non stato +selezionato dagli
agricoltori,, ma il
risultato del lavoro di un genetista agrario italiano, Nazareno Strampelli, che ha
selezionato una
varieta) tunisina di grano duro, adattata al clima italiano, e l)ha resa disponibile agli
agricoltori!
5ltre ai maiscoltori, che hanno gia) manifestato l)interesse a provare in campo gli
ogm,
esistono anche altri agricoltori interessati! /d esempio i risicoltori italiani, come
dimostra questo
loro documento http:NNbressanini@lescienze!blogautore!espresso!repubblica!itNfilesN
B99JN88N9J9JBG@Senato@audizione@5&'!pdf
/vete mai provato a seminare e riseminare sempre lo stesso seme per generazioni
"parlo di piante
a ciclo rapido, ovviamente, e lo stesso vale per talee, bulbi etc$, anzich ricambiarlo
di continuo*
/vete notato quello che taluni coltivatori incolti che conosco definirebbero +la razza
si
imbastardisceNsi guasta,, ovvero che progressivamente le qualit0 anche delle piante
migliori vanno
a ramengo*
4) vero che le uniche colture che prosperano ottenute per clonazione sono quelle in
cui la pianta
di lento accrescimento e facilmente controllabile nel suo diffondersi, tipo il pioppo
della val
%adana, sperando che per( non salti fuori un parassita specifico se no ciao*
I incredibile che qualcuno ancora possa tirare fuori la questione della semente
brevettata che
+costringe, a comprare le sementi ogni hanno^
se anche il seme pu( essere riseminato tal quale "con soia e frumento qualche volta si
fatto
perch sono specie autogame$ purtroppo pu( calare drasticamente la germinabilit0 a
causa delle
modalit0 di conservazione del seme: in una normale azienda agricola difficile poter
stoccare in
modo ottimale la semente e poi farle i trattamenti chimici, meccanici e di selezione di
cui avrebbe
bisogno per mantenere elevata la germinabilit0 e la produttivit0 di conseguenza!
Nel caso del mais che un ibrido, ed il seme viene quindi prodotto incrociando linee
parentali
diverse, gi0 da F9@G9 anni necessario comprare il seme dalle vituperate
multinazionali, perch
viene prodotto usando tecniche particolari in aziende che generalmente sono
specializzate su
questo!
Le colture fatte per produrre sementi commerciali "mais e soia in primis$
sono gi0 fatte tramite quei contratti tipo +soccida,:
si compra la semente dalla 'ultiN a prezzo un po) maggiorato rispetto alle sementi
normali "cio
quelle per produrre la granella da ammasso$, si coltiva con molta accortezza il tutto e
alla fine si
dovrebbe spuntare un prezzo un po) migliore della granella normale, sempre che tu
abbia la qualit0
del seme sufficiente "colore, calibro, germinabilit0, esenzione da malattie fungine,
ecc!$
altrimenti te le tieni sul groppone e le vendi come normali!
http:NN!salmone!orgNB989N9QNF9Nbrevetto@monsanto@di@luca@simonettiN
2l G9C del cotone Bt seminato in 2ndia non paga
le ro<alties "se esiste questa possibilit0 vi quindi da chiedere alla >andana Shiva che
trovi
un)altra motivazione +da vendere, circa il suicidio dei contadini indiani$! 2noltre la
soia argentina ha
fatto aggirare il divieto di seminare la soia &' in Brasile voluto da Lula! Si stabilita
una corrente
di contrabbando tale che ha portato il governo a venir meno al suo diMtat, infatti,
ormai il HDC della
soia brasiliana &'! / proposito la .oop in risposta ad una lettera ha detto che per
le sue
produzioni di carni ha creato delle enclaves di coltivazioni di soia &'@free in Brasile
finanziandole
con un sovrapprezzo "la .oop sei tu^Tma paghi di pi#^$! 5ra, se al tasso del BDC ci
si arrivati in
cinque o sei anni, credo che il 899C sia prossimo!
;icordo anche a chi non lo sa "e credo siano in molti tra gli anti@ogm$ che in
/rgentina la diffusione
velocissima della soia 5&' dovuta anche al fatto che in quel paese i brevetti
'onsanto N5N
valgono, e quindi chiunque ha potuto copiare i semi e farne delle varianti!
,In altre parole+ per spiegare tutto ai profani- chi vorr" coltivare pomodori dovr"
pagare ogni anno
al detentore del #revetto+ cio. a una multinazionale+ una royalty+ un diritto di
#revetto./
+Bisognerebbe denunciarli per procurato allarme quando affermano balle di questo
genere!
Si pu( brevettare un tipo di pomodoro specifico e unico e totalmente
ingegnerizzato che serve a curare il diabete, per dire, o il broccolo che aiuta a curare
qualche tipo
di cancro, magariT, e che a chi l)ha +inventato, costato un sacco di soldi in ricerca
e sviluppo!
'a mica brevettare 2L pomodoro, o 2 broccoli in genere! .he stupidaggine!
http:NNpensieri@eretici!blogspot!comNB988N89Nignoranza@brevettata!html
/ proposito di brevetti non ogm, il frumento .reso rimasto brevettato per FD anni in
luogo dei B9 per legge "cosa
incomprensibile!$
4 %etrini dice:
+Le coltivazioni 5gm snaturano il ruolo dell)agricoltore che da sempre migliora e
seleziona le
proprie sementi! .on le sementi &m, invece, la multinazionale la titolare del seme:
ad essa
l)agricoltore deve rivolgersi ad ogni nuova semina "poich7, come tutti gli ibridi, in
seconda
generazione gli 5gm non danno buoni risultati$ ed proibito tentare miglioramenti se
non si
pagano costose ro<alties,
>ediamo cos) capitato con gli ibridi di mais!
L)eterosi stata definita da colui che l)ha messa in evidenza sul mais, &!K! Shull:
+l)effetto di
stimolazione dovuto all)unione gametica di elementi differenti, L)eterosi, che non
stato l)uomo a
scoprirla per primo, ma bens3 la natura stessa a metterla in pratica allorquando ha
selezionato
piante con meccanismi tali che impedissero l)autofecondazione o che il polline
fecondasse il pistillo
della stessa pianta nel caso di sessi separati ! Quali sono i vantaggi dell)etertosi:
maggior vigore,
precocit0, rese elevate, rusticit0 e buona resistenza ai bioaggressori, in definitiva una
maggiore
omeostasi! 'olti buoni caratteri presenti nei due genitori sono trasferiti alla progenie!
1ra tutte le
strutture eterozigoti la U8 "prima generazione $che permette di sfruttare meglio
l)eterosi! L)ottima
omogeneit0 data dal fatto che la progenie data da un solo genotipo!
/nche le variet0 popolazioni "quelle che 1erra 'adre, raccontando balle agli allocchi,
dice che
sono superiori e frutto del savoir faire contadino per millenni$ sfruttano l)eterosi, ma
da calcoli su
risultati ottenuti dal .[''21 stato possibile valutare le rese ipotetiche che queste
popolazioni
raggiungerebbero se fossero state lavorate geneticamente come gli ibridi! 4sse
avrebbero
raggiunto i QD qNha, vale a dire senza la selezione genetica delle case sementiere
avrebbero
prodotto al massimo F9 qNha "e sono ottimista perch in certi paesi sottosviluppati si
produce
ancora meno$! %ertanto se prendiamo una produzione media di un ibrido nelle
agricolture intensive
di 899 qNha vi un gap di ben Q9 qNha, cio pi# di BNF! Le popolazioni infatti sono in
miscuglio di
ibridi semplici ma di differente performances! Qualcuno ha pensato di far fare a
questi paesi delle
linee pure con le stesse rese degli ibridi e quindi non ci sarebbe stato da comprare il
seme ogni
anno, ma purtroppo si constatato che ci sarebbero da riunire cosi tanti geni della
produttivit0 che
la loro fissazione materialmente impossibile! Qualcuno pensa che nell)ibridazione si
verifichi un
superdominanza non realizzabile nelle linee pure!
L)idea che molti ambientalisti hanno fatto passare che la produzione degli ibridi U8
" dunque UB o
seconda generazione$ siano delle specie di +sementi morte, "cio inseminabili$, ha
fatto nascere la
convinzione nei profani che si trattasse di +sementi sterili, 2nvece avreste dovuto
dire: + no sono seminabili ma passando
dalla U8 alla UB met0 dell)effetto dell)eterosi va perso!
Q:2N62 &L2 /&;2.5L15;2 N5N S5N5 .5/;1/12 N4LLL/ L5;5
>5L5N1/) '/ :N
.5':N4 S./'B25 62 :12L21/): 25 12 65 :N S4'4 .K4 %;56:.4 62
%2:) 4 1:
.5N1;:B:2S.2 / ;2%/&/;'2 64LL4 ;2.4;.K4 4 %4;'4114;'2 62
U/;N4 /L1;4 2N
U:1:;5!
4) vero che si stanno facendo studi in modo da trasferire l)apomissia sul mais "in
nessun altro campo delle colture di piena campo presa in considerazione$ ma
unicamente per
poter meglio sviluppare, moltiplicare e mantenere le linee ibride elites "che non si
vendono$ e
produrre sementi pi# facilmente!
Le ditte sementiere non
sono interessate a questo lavoro! Sono enormi le spese che ci sono per riscuotere da
ogni
singolo agricoltore una ro<alties,! Si ha notizia di solo qualche ricerca pubblica
"pubblica bada
bene^$ che si sta facendo nel mondo per trasferire l)apomissia nel mais!
1i faccio notare che il tratto 5&' stato inserito in un mais ibrido " per questo che
la 'onsanto
ha fatto man bassa di ditte sementiere: voleva dotarsi delle migliori linee pure di
mais$ /lla
'onsanto non gliene frega niente se un agricoltore risemina un suo ibrido 5&',
tanto quello perde
completamente i benefici dell)eterosi gi0 al secondo anno, quindi sa che smetter0
prima
l)agricoltore di seminare e riseminare che lei di cercare le semine clandestine! .erto,
se lo sa con
certezza gli intenta causa, ma per una questione di pubblicit0! 2l caso di Schmeiser
diverso lui ha
selezionato in una variet0 di .olza non ibrida 5&' e li si che la 'onsanto teme le
risemine e fa
valere il brevetto in tutte le circostanze
Le multinazionali non vogliono vendere sementi di mais apomittiche, per
loro sarebbe una complicazione: prima di tutto sono gi0 protette dagli ibridi "in
seconda
generazione il genotipo cambia$ ed una protezione che non gli costa nulla! .on le
sementi
apomittiche dovrebbero andare a controllare i coltivatori uno per uno perch7 in
seconda
generazione il genotipo non cambia!
http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!itNB99JN9FNlavvocato@del@diavolo!html
!salmone!orgNfinalmente@si@capira@che@il@brevetto@non@privatizza@la@vita
SU.ERSEMI
Non esistono i supersemi! 4sistino delle specie che sfuggono alla molecola diserbante
perch
sono mutati ed il diserbo li seleziona, come esistono da tempo immemorabile anche
delle specie
che sfuggono alla zappa es! la sorghetta da rizoma e in questo caso gli 5&' non
c)entrano
un)acca!
666
L/ .5N1/'2N/Y25N4 2N '4SS
/OSA SU//EDERA0 AI .RODOTTI TI.I/I DI UN LUOGO SE SI
DI88ONDONO GLI OGM2
La percezione che esista un aut%aut tra tipicit0 e qualit0 del cibo da un lato e gli 5&'
dall)altro diffusa ma, alla luce dei fatti, non appare corretta! La tecnologia
dell)ingegneria
genetica consente infatti di effettuare interventi che migliorano le prestazioni
agronomiche
delle colture tradizionali "resistenza a parassiti o alle avversit0 ambientali$ senza
apportare modifiche alle caratteristiche qualitative di tipicit0! Lo dimostra, ad
esempio, il
pomodoro S! 'arzano che stato modificato geneticamente per renderlo resistente a
un virus che ne rende impossibile la coltivazione! Questa variet0 &', in tutto uguale
al
S! 'arzano originale, se non per il gene che conferisce la resistenza al virus, non
viene
per( coltivato a causa della moratoria di fatto tuttora in corso!
5ccorre inoltre aggiungere che la qualit0 non dipende dal metodo di produzione in
s7! /d esempio, le disposizioni europee sui prodotti biologici, oggi generalmente
pubblicizzati
come di maggior qualit0, vietano esplicitamente di riferirsi a essi come a prodotti
di qualit0 superiore "art! 89, ;egolamento .4 B9JBNJ8$! / ci( va aggiunto che da
un recente studio Nomisma emerso come Run)opzione 012 free per tutte le filiere
di
produzioni tipiche italiane "denominazioni 65%N2&% comunitarie$ sembra non
percorribile
allo stato attuale delle cose e diviene ancora pi# problematica per l)intera filiera
zootecnica
italianaS!
;egolamento B9JBNJ8N.4 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti
agricoli alla indicazione di tale
metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari! http:NNeuropa!eu!int
Basso B et al! "B99F$ Biotecnologie per la tutela dei prodotti tipici italiani! B8mo
secolo!
Nomisma "B99G$ Biotecnologie e zootecnia: scenari, potenzialit0 e ambiti di scelta
per le produzioni italiane di
qualit0! !nomisma!it
Si parla di salvaguardia del territorio e di recupero dei suoli agricoli abbandonati!
6ove sono questi
suoli agricoli abbandonati* 4rano suoli agricoli Q9N?9 anni fa, quando uno partiva alle
G della
mattina per andare a coltivare un terreno montagnoso con la zappa in spalla, ma ora
non sono pi#
terreni agricoli, possono essere terreni da risistemare per i rischi idrogeologici, ma
essendo di
propriet0 privata rimangono abbandonati! Non si pretender0 di obbligare i proprietari
ad incaricarsi
di fare un lavoro senza ricavarne nulla!
6ice %etro: +2 prodotti &m non hanno legami storici o culturali con un territorio!
L)2talia basa buona parte della
sua economia agroalimentare sull)identit0 e sulla variet0 dei prodotti locali:
introdurre prodotti
senza storia indebolirebbe un sistema che ha anche un importante indotto turistico!
U/115: se questi ragionamenti fossero stati fatti nei secoli scorsi in 2talia non si
sarebbe potuto
importare pomodori, patate, mais, zucchine, melanzane, per non parlare del recente
Pii, e cosi)
via! 2l patrimonio agroalimentare italiano e) ricco proprio perche) e) stato in grado di
adattare al
proprio territorio prodotti di altri paesi! 2l gia) citato grano Senatore .appelli una
varieta) tunisina,
senza +legami storici o culturali con un territorio,!
2n piu) esistono molti ogm completamente italiani, sviluppati dalla ricerca pubblica
italiana!
%omodoro, melanzana, meloT Lasciamo liberi gli agricoltori di scegliere!
G. E IL GOLDEN RI/E
62 /lberto &uidorzi
&reenpeace ha dato alle stampe nell)ottobre B98F un piccolo fascicolo per spiegare le
ragioni per
cui contro il +;iso 6orato,! 4sso porta il titolo di +L)illusione +dorato,: le promesse
non mantenute
dal riso dorato geneticamente modificato,!
%u( essere interessante analizzare una ad una la falsit0, i silenzi e le ipocrisie delle
argomentazioni addotte, spiegabili solo per un partito preso ideologico!
%rima affermazione
Sarebbe necessario consumare 8B volte la quantit0 normale di riso per raggiungere le
soglie
raccomandate di vitamina / da apportare!
La realt0: 899@8D9 g di riso dorato rappresentano il H9C degli apporti raccomandati
di vitamina /!
Seconda affermazione
2l denaro investito nell)ottenimento del riso dorato avrebbe dovuto essere usato per
finanziare dei
metodi di integrazione della vitamina / conosciuti e approvati!
La realt0: 2l costo di distribuzione di una dose biennale di vitamina / di 8@B b per
anno e per
persona, ora la totalit0 di quanto speso per il riso dorato non sarebbe sufficiente a
coprire la
semplice integrazione delle popolazioni con carenze della sola /sia per qualche
mese!
1erza affermazione
Seminare il riso dorato in /sia potrebbe compromettere in modo irreversibile le
variet0 tradizionali
di riso
La realt0: L)2;;2 "2nternational ;ice ;esearch 2nstitute$ che ha per missione la
conservazione e la
diversit0 del riso e che mette a disposizione 88B!999 variet0 di semi degli agricoltori
del mondo
intero, lui stesso uno dei promotori del riso dorato: anzi una delle sue prove in pieno
campo con
il riso &' per il gene della provitamina / stato proprio saccheggiato da distruttori
che l)hanno
fatto in nome di &reenpeace!
'a l)aspetto pi# importante sottaciuto dalla multinazionale ecologica che il riso
autogamo ed ha
un polline che resta vitale solo per qualche minuto e quindi l)isolamento delle diverse
variet0 di riso
non per nulla complicato! 2noltre questo paventato inquinamento si produce dagli
anni XQ9, cio
da quando si sono cominciate a diversificare le variet0 coltivate grazie al lavoro del
premio Nobel
per la %ace Borlaug! 2l polline di una variet0 diversa da un)altra geneticamente
modificato sia che
sia 5&' o no^
Quarta affermazione
2l potenziale di effetti inattesi nel riso dorato molto pi# importante che non negli
5&' meno
complessi, infatti, la manipolazione per produrre del Beta@carotene molto
complessa!
La realt0: 2l riso dorato stato sottoposto ad un processo di verifica molto stringente e
che
garantisce che la trasformazione genetica riguarda solo la produzione di beta@
carotene! Non
superfluo ricordare che i metodi tradizionali di selezione delle variet0 comportano
molte pi#
modifiche nel genoma che quelle usate per conseguire una %&'
Quinta affermazione
6elle forti dosi di beta@carotene possono avere effetti negativi sulla salute
La realt0: L)incoerenza non fa difetto a &reenpeace, dopo aver evocato l)insufficienza
degli apporti
di beta@carotene da parte del riso dorato, ora invece paventa il rischio di apportare
dosi esagerate!
:n consumo esagerato di beta@carotene non comporta nessun effetto sanitario
conosciuto, salvo
che per i grandi fumatori e con delle dosi 89 volte superiori al normale! Se per
questo non vi
sono alimenti che non facciano danni se consumati in modo esagerato, compresa
l)acqua potabile^
&reenpeace evoca anche il pericolo di un sovradosaggio dei composti intermedi
"retinolo e acido
retinoico$ durante la trasformazione del beta@carotene in vitamina /- solo che questi
composti
esistono solo nella carne, ma non si formano nel riso e nei vegetali in genere! 2l beta@
carotene del
riso dorato lo stesso di quello delle carote! 6unque il rischio evocato lo stesso di
qualsiasi altro
vegetale non@&'! /ltro aspetto dimenticato che la produzione di retinolo limitato
dallo stesso
organismo umano e ci( indipendentemente dalla quantit0 di beta@carotene ingerito!
Sesta affermazione
2l riso dorato comporta un regime alimentare basato su una unica fonte alimentare,
cio il riso,
piuttosto che un aumento di fonti diversificate di alimentazione comportanti pi#
vitamine!
La realt0: 2l riso dorato, come tutti i supplementi di vitamine solo un palliativo alle
carenze
alimentari dovute alla povert0, anzi queste popolazioni non domandano altro che
diversificare le
loro fonti di alimentazione, solo che non ne hanno i mezzi! 2l riso dorato ha il solo
scopo di evitare
ora delle morti e delle menomazioni evitabili e ci( fino a quando lo sviluppo di
queste popolazioni
le far0 uscire dallo stato di povert0
Settima affermazione
&li studi che mostrano un buon apporto di vitamina / da parte del riso dorato, sono
invalidati in
quanto le carenze alimentari hanno come effetto una non buona assimilazione della
vitamina /
La realt0: 2l riso dorato non la prima iniziativa che cerca di integrare i contenuti in
vitamina
attraverso la bio@fortificazione! Solo che provato che questo tentativo efficace con
le
popolazioni sofferenti di carenze alimentari! La valutazione del tasso di conversione
del betacarotene
in vitamina / comunque previsto nel quadro della distribuzione del riso dorato alle
popolazioni interessate!
5ttava affermazione
Se gli elementi biofortificati possono essere una soluzione efficace a medio termine
contro la
carenza in oligoelementi, non tuttavia necessario ricorrere all)ingegneria genetica
per ottenere
la biofortificazione!
La realt0: /ncora un)altra contraddizione: da una parate &reenpeace contesta che gli
alimenti
biofortificati possano essere efficaci per delle popolazioni mal nutrite "critica
precedente$, mentre
dall)altra si afferma che la biofortificazione potrebbe essere efficaceTma a
condizione di non
essere ricorsi agli 5&'!
2noltre le tecniche usate per realizzare la biofortificazione in beta@carotene della
patata dolce o nel
mais sono state rese possibili per il fatto che in queste piante esiste il gene
dell)espressione del
beta@carotene "infatti la patata dolce esiste color giallo e pure il mais$! Quindi
bastato selezionare
il gene con metodi di genetica classica! Nel riso "specie$, invece, non possibile in
quanto manca
il gene e pertanto occorre trasferirlo mediante transgenesi!
2n .onclusione
6al testo traspare evidente che si tratta di voler inculcare paure verso un piccolo
passo fatto dalla
scienza copiando la natura! %er poi dare il senso delle paure che si vogliono
trasmettere si arriva a
pretendere il +rischio zero,! .osa mai richiesta a nessuna innovazione umana! %erch7
non
aboliamo pasta e pane che non sono a rischio zero*
6a una multinazionale come &reenpeace ci si poteva attendere di meglio, come, ad
esempio uno
studio basato sull)analisi del rapporto beneficiNrischi e che avesse capovolto il
rapporto attualmente
assodato dove da una parte vi la possibilit0 di salvare la vita a migliaia di persone
tutti gli anni e
dall)altra la constatazione che dopo B9 anni, con l)88C di superficie investita nel
mondo e con G
miliardi di persone che hanno accesso a cibo proveniente da %&', eppure fino ad ora
nessun
riscontro di nocivit0 stato trovato!
/ncora una volta invece per gli 5&' creati dall)uomo traspare solo un rigetto
globale, irrazionale,
sistematico e solo di principio!
%er chi sa l)inglese e ha un po di pazienza, leggetevi questo articolo interessante sui
processi
mentali che portano persone mediamente intelligenti ad opporsi irrazionalmente al
progresso
scientifico come l)5gm!
http:NNt!coN.v&s/spd%
http:NNinvestorintel!comNbiotech@pressNsorr<@greenpeace@golden@rice@in@nutrition@
healthN
OGM E BENE8I/I
Quali sono i benefici concreti che possiamo ricavare grazie a un uso assennato degli
5&'*
5gni 5&' pensato per uno specifico scopo! Non esiste un beneficio generale!
Uacciamo
comunque B esempi:
8$ 2l mais Bt "che si difende da alcuni insetti$ consente non solo di ridurre l)uso di
insetticidi, ma
anche di produrre un prodotto pi# sano per il consumo, come peraltro hanno
dimostrato gli /N125&'
stessi! http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!itNB99QN88Nquesti@dati@non@dovevamo@
vederliquali!
html
B$ La papa<a resistente ai virus, sviluppata da un):niversit0 e dal 'inistero
dell)agricoltura
americano, ha salvato dall)estinzione un intero comparto agricolo delle Kaaii!
http:NNbressaninilescienze!
blogautore!espresso!repubblica!itNB99QN88N9QNla@papa<a@ogmN
%oi ci sono le colture tolleranti agli erbicidi che permettono di usare composti meno
tossici, ridurre
l)erosione del suolo e risparmiare sulle lavorazioni! 1utte cose che piacciono molto
agli agricoltori,
tanto che FNG dell)intera soia mondiale tollerante all)erbicida gl<fosate!
Si spera, inoltre, che nel prossimo futuro si dia il via libera anche a 5&' a scopo
umanitario come
il &olden ;ice, pronto dal 8JJJ, ma fino a oggi, principalmente a causa di una
normativa surreale,
non ancora utilizzabile dalle popolazioni che ne avrebbero pi# bisogno! http:NN
biotecnologiebastabugie!blogspot!itNsearchNlabelN&oldenCB9;ice
OGM E ALTERNATI1E. SU//ESSI E SUI/IDI
6omanda: + Ko sentito dire che si possono ottenere risultati simili E e a costi molto
minori E a quelli ottenuti
grazie agli 5&', semplicemente attraverso la selezione per incroci! 2noltre, fonti ben
informate mi
hanno detto che non c) nessun reale vantaggio rispetto a variet0 tradizionali come
mais, colza e
diverse altre specie orticole! Sono vere queste affermazioni*,
;isposta: +Si sentono tante cose strane in giro^ 6i fatto per(, poich7 nessuno
impedisce di sviluppare con
metodi convenzionali variet0 con caratteristiche analoghe a quelle degli 5&' oggi in
commercio
"da quasi 8D anni$, lecito domandarsi come mai queste non vi siano o, come nel
caso delle
colture resistenti agli erbicidi, le poche sviluppate non siano state cos3 di successo!
%robabilmente, perch7 usare le tecnologie alla base degli 5&' ti permette di fare
interventi mirati
difficilmente replicabili con altre tecniche! %aradossalmente, peraltro queste tecniche
sono anche
molto economiche! .i( che rende proibitivi oggi gli 5&' piuttosto la normativa
che presenta, da
sola, una fattura di diversi milioni di euro, che nessun ente di ricerca pubblico pu( pi#
permettersi!
Se poi fosse vero che gli 5&' non sono meglio delle loro controparti convenzionali,
resta da
spiegare come mai siano coltivati su 8BD milioni di ettari "89 volte la superficie
agricola italiana$ e
siano utilizzati principalmente da 8B milioni di contadini con poche risorse! Sono tutti
pazzi che
pagano di pi# per avere di meno* Non crediamo! 4 no, i contadini che li usano non si
suicidano,
anzi, l)anno dopo riseminano ancora 5&'T
%er approfondire:
+2S//: il successo della vergogna
"europea$,http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNB99JN9BN
isaaa@il@successo@della@vergogna!html
+1umori e Suicidi,http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNB99?N89Ntumori@e@
suicidi!html
=AGRI/OLTURA BIOLOGI/A
Biotecnologie: Basta Bugie^ scrive:
2l tema del biologico un tema delicato! >ediamo di scomporlo su B piani diversi!
:no personale e
uno globale!
Sul piano personale ciascuno libero di mangiare quel che vuole e di operare le sue
scelte non
solo sulla base di rigorosa razionalit0, ma anche sulla base di scelte emotive
"altrimenti tutti
mangeremmo vegetali tuttalpi# integrati da cose come il quorn o la spirulina$! Sia
chiaro, se uno
sceglie il biologico non necessariamente sceglie un prodotto pi# sano e migliore per
lAambiente,
semplicemente sceglie un prodotto che gli piace e che lo rassicura "anche su quegli
aspetti$!
Su! %iano "!o'a!e !a %rodu7ione 'io!o"i&a risu!ta sosteni'i!e so!o a %atto di
rinun&iare a!!e
%rodu7ioni 7oote&ni&4e &4e o""i si >#an"iano> "ran %arte dei ra&&o!ti. Se
do*essi#o %rodurre !e
stesse quantit+ di o""i &on siste#i a 'asso in%ut !a terra non 'astere''e. Ino!tre
o"ni ettaro in %i;
&o!ti*ato si"nii&a un ettaro in #eno %er !a 'iodi*ersit+ de! %ianeta? quindi
#e"!io %rodurre #o!to
&on %o&a terra &4e %o&o &on tanta terra.
/lcuni linM di approfondimento:
8$ cosa succederebbe al pianeta se facessimo solo agricoltura biologica!
http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNB99?N9DNche@ora@la@fine@del@mondo!html
B$ perch meglio per la biodiversit0 produrre tanto con poca terra piuttosto che poco
con tanta
terra "biologico$!
http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNB99JN9DNogm@e@biodiversita@hippo@
pippo@dilemma!html
F$ perch lAagricoltura intensiva indispensabile per la sostenibilit0!
http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNB99?N88Nparlano@bene@ma@razzolano@
male!html
AGRI/OLTURA BIOLOGI/A: DIE/I 1ERO E 8ALSO
8$
L)agricoltura biologica non fa uso di pesticidi
U/LS5
L)agricoltura biologica non pu( fare uso di pesticidi di sintesi, ma ne utilizza alcuni
di origine
naturale! L)agricoltura moderna fa largo uso di prodotti per proteggere le colture da
infestanti e
parassiti! Queste sostanze vengono collettivamente identificate dal termine pesticidi o
pi#
correttamente agrofarmaci: erbicidi, insetticidi, fungicidi e cos3 via! Queste sostanze
sono
strettamente regolamentate e la maggior parte di esse non sono utilizzabili in
agricoltura biologica
perch7 non di origine naturale! /lcuni prodotti naturali invece ammessi sono la
famiglia di molecole
chiamate piretrine, lo spinosad, il batterio Bacillus thuringiensis, oppure alcune
sostanze usate
tradizionalmente quali il solfato e l)idrossido di rame, lo zolfo, alcuni oli minerali e
cos3 via!
Nonostante siano di origine naturale alcune delle sostanze ammesse possono
comunque avere un
impatto ambientale non trascurabile: il rotenone ad esempio, una sostanza naturale,
era permessa
in agricoltura biologica ma a causa della sua tossicit0 in via di eliminazione dai
protocolli di
coltivazione! 2 sali di rame, ampiamente utilizzati come fungicidi, sono tossici, si
accumulano nel
terreno e non vengono eliminati facilmente!
dhttp:NN!cra@pav!itNbancadatibiologicaNiniziale!aspe
B$
L)agricoltura biologica ha rese comparabili a quella convenzionale
62%4N64
Le rese per ettaro dell)agricoltura biologica sono solitamente pi# basse di quelle
dell)agricoltura
convenzionale, ma molto dipende dal tipo di coltura e dalle condizioni ambientali! 2n
alcuni casi non
si sono riscontrate grandi differenze medie di rese tra i due sistemi agricoli, mentre in
altri le
coltivazioni biologiche arrivano a produrre anche il D9 per cento in meno! Secondo
una recente
analisi pubblicata su Nature se le rese sono solamente il F per cento in meno per la
frutta
biologica, del D per cento in meno per i legumi e dell)88 per cento in meno per i semi
oleosi, le
perdite di produttivit0 per i cereali e gli ortaggi sono molto maggiori, attestandosi
rispettivamente
intorno al BH e al FF per cento! Secondo questo studio globalmente le coltivazioni
biologiche
producono il BD per cento in meno, un valore simile a quelle riscontrate in altri studi!
d+.omparing the <ields of organic and conventional agricolture,, Seufert et al! ,
Nature G?D, BBJE
BFB "B98B$e
F$
2 prodotti biologici hanno migliori propriet0 nutrizionali
U/LS5
Nel B989 stata pubblicata una rassegna sistematica, commissionata dalla Uood
Standard /genc<
britannica, di tutti gli articoli scientifici pubblicati dal 8JD? di confronto del
contenuto nutrizionali tra
prodotti bio e convenzionali! 2 risultati mostrano una certa variabilit0 ma a parte casi
specifici @ad
esempio i cereali biologici sono mediamente pi# poveri di proteine mentre i
pomodori biologici
sono mediamente pi# ricchi di vitamina .@ non ci sono prove che dimostrino
sostanziali differenze
nutrizionali tra alimenti biologici e convenzionali! .onclude il rapporto: +%er la
maggioranza dei
nutrienti esaminati non stata rilevata una differenza nel contenuto di nutrienti e altre
sostanze tra
prodotti biologici e convenzionali, il che suggerisce che i prodotti biologici e quelli
convenzionali
siano largamente confrontabili,
Nel B98B, indipendentemente, dei ricercatori dell):niversit0 di Stanford hanno
pubblicato una
seconda rassegna sistematica, arrivando sostanzialmente alle medesime conclusioni!
d]Nutritional qualit< of organic foods: a s<stematic revie!], 6angour et al!, 1he
/merican Lournal of
clinical nutrition J9!F, H?9@H?D "B99J$ http:NNaLcn!nutrition!orgNcontentNJ9NFNH?9!short
Smith@Spangler, .r<stal, et al! ]/re organic foods safer or healthier than conventional
alternatives*
/ s<stematic revie!] /nnals of 2nternal 'edicine 8DQ!D "B98B$: FG?@FHH! http:NN
media!dssimon!comNtaperequestNacpQDZstud<!pdfe
G$
2 prodotti biologici hanno meno residui di pesticidi!
>4;5
Nel B99J l)4US/ "l)/utorit0 europea per la sicurezza alimentare, con sede a %arma$
ha pubblicato
un rapporto sui residui di pesticidi sugli alimenti nella :4! Sono stati analizzati
QG!F9D campioni di
circa FD9 prodotti alimentari diversi! 2l JH per cento dei campioni sono risultati
conformi ai limiti di
legge mentre nel G per cento dei casi sono stati superati i limiti legali per uno o pi#
pesticidi! Se si
considerano gli alimenti biologici, la percentuale di prodotti con residui nella norma
del J?,QH per
cento mentre l)8,BG per cento era fuorilegge!
:no studio effettuato in Lombardia tra il B99B e il B99D dal .entro 2nternazionale per
gli
/ntiparassitari e la %revenzione Sanitaria, presso l)ospedale Luigi Sacco di 'ilano,
ha mostrato
come il QF per cento dei campioni di prodotti agricoli convenzionali non riportasse
alcun residuo,
mentre esaminando i prodotti biologici questa percentuale arrivasse al JQ per cento!
d1rovate i riferimenti in questo articoloe
D$
2 prodotti biologici sono pi# sicuri di quelli convenzionali
U/LS5
La certificazione biologica di un prodotto garantisce che durante la coltivazione o la
produzione
siano state rispettate le varie normative e i regolamenti! /d esempio che non siano
stati utilizzati
fertilizzanti di sintesi o fitofarmaci non ammessi! Non quindi una certificazione
sulle propriet0 del
prodotto finale ma sul processo di produzione! 1utti i prodotti agricoli in commercio,
siano essi
convenzionali o biologici, devono rispettare rigorosi criteri di sicurezza e devono
quindi essere
sicuri per il consumatore indipendentemente dal metodo di coltivazione!
H$
L)agricoltura biologica promuove la biodiversit0
>4;5
:no degli obiettivi espliciti dell)agricoltura biologica la preservazione della
biodiversit0! :na
rassegna pubblicata nel B99D ha preso in esame QH studi di confronto della
biodiversit0 esistente
in campi coltivati in modo biologico e convenzionale! Nonostante una grande
variabilit0 l)analisi ha
messo in evidenza una tendenza generale: spesso le coltivazioni biologiche
supportano una
maggiore biodiversit0 di quelle convenzionali! /d esempio su tredici studi volti a
misurare il numero
di vermi presenti nel terreno, sette ne hanno trovati di pi# nei terreni biologici, due in
quelli
convenzionali, mentre quattro studi non hanno osservato differenze! Simili risultati
sono stati trovati
per uccelli, ragni, mammiferi, microbi e cos3 via! 1uttavia anche necessario
considerare che
l)agricoltura intensiva, pi# dannosa per la biodiversit0 se misurata per unit0 di area,
richiede
mediamente una minore superficie per produrre la stessa quantit0 di cibo e quindi
permetterebbe
di lasciare incolta una maggiore quantit0 di terra e di preservarne la biodiversit0,
specialmente nei
paesi in via di sviluppo!
d]6oes organic farming benefit biodiversit<*,, Kole et al! Biological conservation,
8BB, 88F@8F9
"B99D$e
Q$
L)agricoltura biologica ha un impatto ambientale minore rispetto all)agricoltura
convenzionale!
62%4N64
Nel B98B stata pubblicata una analisi che raccoglie i risultati di Q8 studi
indipendenti sull)impatto
ambientale dell)agricoltura biologica in 4uropa prendendo in esame i vari aspetti: la
qualit0 del
suolo, la biodiversit0, il rilascio di composti azotati nella falda acquifera, il consumo
energetico e
cos3 via! 2 risultati mostrano che sempre necessario distinguere caso per caso! /d
esempio la
produzione biologica di olive e carne di manzo causa meno emissioni di gas serra
della produzione
convenzionale, mentre per il latte, i cereali e i maiali vero il contrario! 2n generale lo
studio mostra
come le pratiche dell)agricoltura biologica abbiano generalmente un impatto positivo
sull)ambiente
per unit0 di superficie, ma a causa delle minori rese non necessariamente per unit0 di
prodotto! 2n
altre parole, un)azienda agricola biologica che produce ortaggi pu(, a parit0 di
superficie coltivata,
rilasciare meno azoto nella falda, ma ogni singolo ortaggio raccolto nei suoi campi
potrebbe avere
un impatto sulla falda maggiore di uno analogo prodotto in modo convenzionale!
d]6oes organic farming reduce environmental impacts*E/ meta@anal<sis of 4uropean
research!],
1uomisto et al! Vournal of environmental management 88B, F9J@FB9 "B98B$e
? $
2 prodotti biologici sono pi# contaminati da micotossine
U/LS5
Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da alcuni funghi o muffe in
condizioni climatiche
favorevoli che possono contaminare cereali e derivati, arachidi, semi oleosi e altri
prodotti agricoli!
%oich7 alcuni cereali entrano a far parte della composizione dei mangimi, queste
tossine si
possono ritrovare anche in prodotti come il latte o i formaggi! Le micotossine pi#
note sono le
aflatossine, cancerogene e genotossiche! I diffuso il timore che i cereali biologici
possano essere
pi# predisposti alla contaminazione da micotossine a causa della limitata protezione
delle colture
biologiche dall)attacco di funghi e muffe! 1uttavia i confronti pubblicati in letteratura
sino ad ora non
mostrano mediamente una maggiore contaminazione dei cereali biologici rispetto a
quelli coltivati
in modo convenzionale!
J$
La produzione biologica in 2talia in continua crescita
U/LS5
L)agricoltura biologica in 2talia ha avuto una crescita molto rapida per tutti anni )J9
passando da
89!999 operatori nel 8JJD a pi# di H9!999 nel B998, con un corrispondente aumento
della
superficie agricola utilizzata da B99!999 ettari a pi# di 8!B99!999 ettari! 2n seguito il
numero di
operatori diminuito per arrivare a stabilizzarsi attorno ai D9!999 negli ultimi otto
anni, mentre la
superficie coltivata si stabilizzata a valori poco inferiori ai massimi raggiunti nel
B998! Nel B98B
l)agricoltura biologica rappresentava il JC della superficie coltivata totale in 2talia, la
maggior parte
dedicata a produzione di foraggio per animali, di cereali, adibita a pascolo o alla
coltivazione
dell)olivo! 2n 2talia i consumi di prodotti alimentari biologici rappresentano l)8,GDC
del totale!
89$
L)agricoltura biologica non pu( fare uso di 5&'
>4;5
Le normative che regolano la produzione biologica vietano la coltivazione di piante
geneticamente
modificate! I altres3 vietato l)uso di 5&' come mangimi negli allevamenti biologici
per la
produzione di latte o carne! /lcuni 5&' in commercio, ad esempio quelli resistenti
agli erbicidi,
sono in totale contrasto con i principi dell)agricoltura biologica, perch7 sono pensati
per essere
utilizzati congiuntamente ad un diserbante! Sarebbe per( possibile produrre piante
geneticamente
modificate, ad esempio resistenti naturalmente ad alcuni insetti o virus, che
potrebbero essere
coltivate in modo biologico senza violare i principi a cui si ispira questo tipo di
agricoltura!
F$ Sebbene lAimpressione su scala locale pu( essere di praticare una
agricoltura sostenibile e a basso impatto ambientale, se rapportato su scala globale il
risultato
molto negativo perch richiede pi# terra per produrre le stesse quantit0 e di fatto
questa terra la
sottrae alla biodiversit0 e agli habitat naturali! Noi forse non ce ne rendiamo conto,
ma lA2talia
importa il D9C del grano duro e il JBC della soia, per non parlare della carne! 1utto
ci( prodotto
in altre parti del mondo che usano la loro risorsa terra per sfamare noi che, nemmeno
con un
agricoltura intensiva riusciamo a produrre abbastanza! 9uanta A#a77onia in %i;
do*re##o
dis'os&are se a&essi#o so!o a"ri&o!tura 'io!o"i&a2
G$ Sulla carne cA da dire che noi consumiamo pi# di J9 Mg carneNannoNpersona!
;idurre queste
quantit0 non un problema, basta un poA di cultura ed educazione alimentare! 2l
problema esiste
semmai per i paesi emergenti come la .ina che dal 8J?9 ad oggi passata da 89 Mg a
D9 MgN
annoNpersona e stiamo parlando di pi# di 8 miliardo di persone! %ensare di produrre
con metodi
biologici tutti i mangimi necessari a rispondere a questo aumento di consumi di carne
rasenta
lAimpossibile! 1ieni presente che per fare 8Mg di carne bovina servono HMg di cereali!
%er il suino
GMg! %er il pollo BMg!
D$ /ncora sul naturale contro artificiale! LAaspirina fatta con acido acetilsalicilico e
non con acido salicilico "il composto
]naturale]$! LAacetilazione chimica stata introdotta per ridurre le
.5N1;52N62./Y25N2
"irritazioni alla gola e allo stomaco$ che la sostanza N/1:;/L4 provocava! Questo
a
dimostrazione del fatto che N/1:;/L4 '2&L25;4 62 S2N1412.5 non ha alcun
razionale!
/nalogo ragionamento potrebbe essere fatto sul 661, ma la storia si farebbe lunga!
http:NN!unibas!itNprogettoZlaureeZscientificheN'ateriale6idatticoNSintesi
CB9/spirina!pdf
H$ .on i metodi ]convenzionali] spari nel mucchio!
Scassi il 6N/ qua e l0 e poi, tra 8D9!999 piante, scegli quelle B@F che hanno
caratteristiche
interessanti! .on le biotech invece decidi cosa vuoi fare, identifichi il gene che
potrebbe funzionare
allo scopo ed lo inserisci nella variet0 che ti interessa! Questo ti porta a fare
modifiche pi# mirate!
:nAaltra grande differenza sta nel fatto che con le tecniche convenzionali sei limitato
a usare la
biodiversit0 genetica che esiste allAinterno della specie o, con qualche trucchetto, delle
specie pi# o
meno simili "facevamo lAesempio del grano tenero$! Nel caso degli 5&' invece il
sistema ti
permette di inserire ]geni] "qualunque sia la loro origine$! 6a questa potenzialit0
sono nate ad
esempio tutte le favole sulla fragola pesce "mai esistita$!,
Q$ /nche se vero che nel pianeta cA spazio per una coltivazione che supera di F
volte il fabbisogno
del genere umano, nellAadottare questa soluzione vi sono delle forti controindicazioni:
8$ quellAaffermazione vera facendo il calcolo dei m quadri disponibili sul pianeta
non tenendo
conto dei territori non attualmente coltivabili, cio i deserti e le arie boschive ad
esempio! Nel primo
caso bisogna modificare il dna della pianta per farla sopravvivere in condizioni non
favorevoli "e
torniamo allA5&'$ nel secondo caso dobbiamo disboscare tutto creando un danno
allAecosistema
maggiore del ricavo apparente "basti pensare alle frane$!
B$ &li spazi effettivamente sfruttabili sono una minima parte del pianeta, meno del
89C, e questo,
porterebbe alla fame lAumanit0 in poco tempo!
F$ >asti territori coltivabili non detto che vengano coltivati semplicemente perch7
non conviene economicamente e non si troverebbero produttori!
?$ &li studi della 'alatesta e della 4rmaMova "insieme a Seralini$
rappresentano praticamente la totalit0 degli studi che evidenziano ]problemi] legati
allAuso degli
5&'! La 'alatesta ha condotto i suoi studi non adottando standard di ricerca
internazionali e nelle sue conclusioni peraltro cauta!
Su Seralini e 4rmaMova "B gran cacciaballe a dirla tutta$:
Seralini: http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNsearchNlabelNSeralini
4rmaMova: http:NNbiotecnologiebastabugie!blogspot!comNB99QN89Nper@un@ratto@pi@
pericoloso@viveremosca!
L)/&;2.5L1:;/ B25L5&2./ %;5':5>4 L/ B2562>4;S21/)*
%emessa:
a@ 6al 8JH8 la superficie agricola globale cresciuta dell) 88C " da G!D8 a G!JF
miliardi di Ka$
"U/5S1/1 B99J$!
b@ La popolazione mondiale destinata ad un incremento approssimativo del F9C
Bentro il B9F9
"Scherr f 'cNeel<, B99?$,
c@ 89J ettari di terreno saranno convertiti ad indirizzo agricolo entro il B9D9 "1ilman
et al! B998$!
!
:na delle principali minacce alla biodivesit0 la frammentazione degli habitat
"Prauss et al! B989
Uole< B99D$! 5vvero un processo antropogenico, innescato E principalmente E da
agricoltura e
urbanizzazione, che porta alla perdita e disgiunzione di habitat in porzioni sempre pi#
piccole e
isolate!
Uorse preferire metodi
che, pur deprimendo la biodiversit0 su scala aziendale, possono limitare l)utilizzo di
terra e la
conversione di aree naturali in agricole "maggiori rese$ %51;4BB4, in futuro,
significare apportare
meno danni alla biodiversit0 su ampia scala "che la cosa pi# importante$!
5ttenere rese unitarie maggiori, quindi, potrebbe essere un grande vantaggio non solo
per
l)agricoltore^
/!B! 4 /;S4N2.5
Lo zolfo usato in agricoltura biologica "che diverso da quello usato per gli
oidi in agricoltura convenzionale$ inquinato da arsenico naturalmente!
L)arsenico, tanto usato in frutticoltura Q9N?9 anni fa, cio in un)epoca in cui tutto era
genuino e puro agli
occhi della gente, il solo elemento usato in agricoltura dimostratosi veramente
cancerogeno!
/&;2.5L1:;/ B25L5&2./: 4L4'4N12 N4&/12>2
2 motivi per cui il biologico una risposta tardiva, "in parte$ sbagliata e
controproducente ad un
problema che era reale, sono:
@ Non in grado di rispettare il primo requisito dello statuto 2U5/': mantenere la
fertilit0 dei suoli!
@ Non un sistema alternativo perch si limita alla produzione degli alimenti pi#
semplici e
voluttuari, ma non in grado di produrre quelle commodities che sfamano il mondo!
@ Non ecocompatibile: qualora sostituisse completamente i sistemi agricoli
tradizionali,
dovremmo dire addio alla biodiversit0!
'i limito a considerare i primi due aspetti: la fertilit0 dei suoli e la limitazione
produttiva! 6a quanto
ne so, meno del B9C delle aziende biologiche fertilizzano i terreni utilizzando
prodotti di origine
biologica! 1utte le altre utilizzano fertilizzanti organici derivanti dall)agricoltura
tradizionale! 6)altra
parte la zootecnia poco praticata e nella maggior parte dei casi si limita a quei
sistemi estensivi,
"animali al pascolo$ che non permettono di raccogliere le deiezioni per poi utilizzarle
come
fertilizzanti organici! .ome pu( definirsi serio un metodo che non in grado di
rispettare nemmeno
il suo primo requisito*
La maggior parte delle aziende si limita a produrre alimenti facili "frutta, verdura,
alcuni legumi,
ecc$ ma poche sono in grado produrre quelle commodities che sfamano il mondo:
grano, mais,
riso, soia, ecc!

U;:11/ 4 >4;6:;/ B25L5&2./
La frutta e la verdura biologica che ha caratteristiche se non uguali , ma molto simili
alla
convenzionale, un imbroglio!
Se io produco biologico non riesco a difendere la mia frutta e verdura come quando
uso metodi
convenzionali, quindi la frutta e la verdura dei due modi di coltivare non si possono
presentare
esteriormente in modo uguale! La pi# o meno bont0 un fatto soggettivo che non
mai apparso
dimostrato in tutte le prove fatte!
>engo dal fare una prova al mercatino del mio paese, dove movimenti ideologici
obbligano le
amministrazioni a darsi una parvenza ambientalista obbligandole ad organizzare
mercatini
biologici! 'i sono presentato che una cassetta di mele &ala di mia produzione con
almeno B +ospiti
per frutto, e con frutti completamente deformati dagli attacchi precoci di
ticchiolatura! La gente
guardava, buttava l)occhio e se ne andava un po) schifata! 4videntemente ho
presentato la mia
cassetta con un cartello con su scritto +l)unica frutta veramente biologica presente sul
mercato,,
ben sicuro di quello che dicevo perch alle due piante non faccio mai nessun
trattamento, mi
mangio le mele sotto la pianta gustandomi la parte non avariata, l)altra la butto!
%uoi immaginare il putiferio suscitato e le inalberate degli altri banchi che vendevano
frutta
biologica! Si instaurata una discussione e molti agricoltori accostatisi hanno
informato i cittadini
che per la qualifica di biologico si fidavano pi# della mia frutta che quella degli altri!
Non solo ma ho
anche mostrato come si pu( mangiare una mela bacata e quali sono le accortezze per
mangiarla
senza incorrere nell)inconveniente di ingoiare una larva di carpocapsa, che, tra l)altro
tutt)altro
che un veleno, anzi sono proteine nobili e prontamente assimilabiliT!
Sopra ho detto che l)esigenza di un)agricoltura pi# rispondente alle esigenze
ambientali
comprensibilissima, per( nessuno spiega che questa esigenza ormai entrata negli
obiettivi
ricercati da ogni frutticoltore professionale "e se professionale non pu( non essere
serio perch
agendo nel rispetto dell)ambiente risparmia$ e che il dire che il frutticoltore tratta
sconsideratamente solo una leggenda metropolitana!
>ogliamo fare la cronistoria dei prodotti di
trattamento usati nei tempi che da tutti sono considerati l)eden della naturalit0*
%er fare questo mi servo dei miei libri di scuola di giovane studente perito agrario e
del manuale
dell)agronomo del 1assinari! 4dizione 8JD8
.ome insetticidi si avevano a disposizione solo i polisolfuri, le poltiglie solfocalciche
o
cuprosodiche che usa oggi anche chi fa biologico, ma come non risolvevano o
risolvevano solo in
parte allora i problemi, anche oggi non li risolvono, per di pi# essendo cambiata
l)agricoltura
l)inoculo enormemente aumentato e modifiche genetiche nei parassiti sono
intervenute, quindi a
maggior ragione poco si risolve! 'a si usavano anche prodotti mercurici che non
sono elisir di
lunga vita!
La gamma degli anticrittogamici usati era tutta qui, ora invece abbiamo una gamma
di prodotti di
una sicurezza talle e con periodi di carenza limitati che ci permettono di salvare la
frutta ed offrire
prodotti totalmente esenti da residui!
%er gli insetti ad apparato boccale masticatore si usava l)arseniato di piombo
"l)arsenico l)unico
elemento per ora sicuramente scoperto essere cancerogeno$ non solo, ma l)arseniato
di piombo
un veleno pericolosissimo per l)uomo, infatti molti delitti famigliari sono stati
perpetrati tramite
l)arseniato di piombo!
.ome insetticidi organici sintetici avevamo
L)acido cianidrico come fumigante, si usava appunto sugli agrumi mettendo le piante
sotto tenda
"tanto per intenderci il gas usato in :S/ nelle camere a gas$, si usava Solfuro di
carbonio e
tetracloruro di carbonio per la conservazione di cereali e e legumi e tutti i fagioli e
legumi secchi
erano trattati con solfuro di carbonio in camere stagne per uccidere i tonchi che
avrebbero bucato i
granelli dei legumi!
>i erano poi anche i derivati alifatici! alogenati, nitrilati, quali Bromuro di metile,
cloruro di etilene,
cloropicrina ecc! ecc! che servivano per poter disinfestare i sili granari e le stive delle
navi granarie!
&li americani, con il piano 'arshall ci hanno mandato derrate assoggettate a questi
trattamenti,
ma non perch volevano avvelenarci , ma perch era l)unico modo per arrivare
oltreatlantico
cereali utilizzabili!
%oi avevamo l)esaclorocicloesano ed il 661 i cui residui ancora si trovano nella
catena alimentare!
Ko quindi parlato veramente dell)epoca in cui tutti credono di aver mangiato genuino
e salutare!
5ggi cito un solo prodotto commerciale usabile perfino negli orti contro gli insetti ed
il 6ecis che
ha solo tre giorni di periodo di carenza, cio dopo tre giorni che hai trattato la
molecola ha perso
tutti i suoi effetti perch non lascia residui e puoi mangiare la frutta e la verdura!!
2n conclusione, quando pubblicato da tutti gli organismi ufficiali che il J?C dei
controlli su frutta e
verdura che i campioni analizzati o non hanno nessun residuo evidenziabile "e i mezzi
di analisi
non sono quelli di una volta, pensa solo al gascromatografia$ o hanno residui ben al
di sotto della
soglia di qualsiasi pericolo, vale la pena pretendere biologico* .ertamente no, perch
ritornando
alle mie mele, esse sicuramente contenevano pi# molecole naturali prodotte dalla
pianta a scopo
di difesa che non i prodotti che passano per le vie ufficiali della distribuzione! Le
molecole
antiparassitarie naturali prodotte dalle piante per autodifesa non sono elisir di lunga
vita!
Non solo, ma si arriva al paradosso che si fidano di pi# del contadino pinco pallino
che vende
prodotti in campo, quindi che non sono transitati attraverso lo screening dei controlli,
che non del
frutttivendolo che si rifornisce al mercato ortofrutticolo controllato!
Siamo al delirio!
http:NN!nature!comNemborNLournalNvaopNncurrentNfullNemborB98BDJa!html
http:NN!ilfattoquotidiano!itNB98BN9DNB?Nsuicidi@cotone@trilussaN
/3IMI/ANDO
L)uso dei concimi chimici e l)aumento delle potenzialit0 produttive stata
un)accoppiata che ha
fatto schizzare le produzioni! .erti terreni che prima non producevano sono divenuti,
mediante le
somministrazioni d)azoto, dei terreni pari ad altri con maggiore fertilit0 intrinseca!
/nzi spesso sono
divenuti terreni migliori perch7 non temendo di destrutturarsi potevano essere
lavorati meglio ed in
tempi pi# dilatati!
.erto diverso il discorso della concimazione in un terreno ben dotato di
sostanza organica rispetto a un altro che ne privo: nel secondo il rendimento del
concime
nettamente inferiore!
La concimazione o l)apporto di particolari sostanze chimiche non un
fenomeno tipico della rivoluzione verde, ma data inizio secolo scorso quando la
correzione degli
eccessi di acidit0 e alcalinit0 non permettevano la coltivazione!
%er( con l)apporto di calcare e di
altri ammendanti si sono acquisiti terreni nuovi all)agricoltura!
.erto, fare un preventivo di
concimazione su un terreno con rotazione delle coltivazioni, risulta pi# limitato che
non farlo sulla
monocoltura!
2l fare buona agricoltura non appannaggio dei fautori della decrescita, ma al
contrario appannaggio dei provetti agricoltori che hanno come obiettivo la crescita
e non la
decrescita della produzione! /ll)agricoltore chiesto di usare i concimi con
parsimonia perch7
l)azoto, per captarlo dall)aria, ha bisogno di molta energia ed inoltre una volta
distribuito
nell)ambiente in sovrappi# determina entrata in falda e la sua trasformazione in nitriti
nociva per la
salute!
Non si creda per( che si sia al punto zero: da tempo che le coltivazioni sono
concimate
con molta pi# oculatezza! Nei cereali a paglia ormai si concima a bilancio nel senso
che si guarda
di pareggiare gli asporti ed inoltre la distribuzione frazionata e vicino ai periodi di
maggior bisogno!
5ra si comincia a tener conto di quanto azoto vi nel terreno all)uscita dell)inverno,
cio quanto
azoto organico stato mineralizzato e reso disponibile! 1ale processo un processo
legato
all)andamento dell)inverno "temperatura, piovosit0$!
/lla fine del \2\ sec! furono introdotti i primi
pesticidi ed erano in parte di origine vegetale "nicotina, rotenone e piretro$ ed in parte
di origine
minerale "Sali di rame, di zinco, di maganese, di ferro , di arsenico, piombo e
mercurio$! 1utte
sostanze ormai messe fuori legge! 4ra il periodo degli attacchi di fillossera sulla vite e
nessuno
immagina quali e quanti interventi ad effetto tossico devastante sono stati escogitati
di fronte a
quel flagello!
.i si vuol rendere conto che per buona parte del \\ i frutteti sono stati trattati con
l)arseniato di piombo, un veleno potentissimo per tutti gli esseri viventi* 2l ;otenone,
solo
ultimamente proibito per gli effetti sul 'orbo di /lzaimer, stato il pilastro della
protezione da
parassiti animali dei prodotti agricoli derivati da agricoltura biologica e anche degli
alveari per combattere gli acari che attaccano le api, con conseguente inquinamento
del miele!
Senza dimenticare l)uso indiscriminato dei .resoli come disinfettanti e con azione
nociva sulla
fauna acquatica, o l)azione diserbante, insetticida e acaricida dei 6N5.
"6initrortocresoli$ sui
cereali a paglia come il frumento! La molecola di questi composti ha interazione
venefica elevata
con mammiferi, pesci e uccelli! 4) considerato un mutagene di categoria F!
&i0 alla fine della Ba guerra mondiale molti dei prodotti prima citati sono stati
sostituiti da molecole
di sintesi un po) pi# elaborate, pi# efficaci e con tossicit0 ridotta rispetto al piombo,
arsenico e
mercurio!
4) l)inizio di una sensibilit0 nuova, checch7 ne dicano i catastrofisti e gli ecologisti
radicali, che ha avuto come obiettivo non solo l)efficacia insetticida per quel parassita
specifico, ma
anche imperativi criteri di sicurezza nei confronti dell)ambiente e dell)operatore!
Sono veramente esenti da rischi i cibi biologici* Sono immuni da residui* .ertamente
no^ %aolo
.abras et al nel B99B hanno trovato un olio biologico che sorpassava di 89 volte
l)L'; del
;otenone "9,9G mgNMg contro D99 ppb rivelate$! Nel B99? molte partite di uva
biologica in Urancia
avevano L'; sorpassate in fatto di zolfo "L'; D9 mgNMg$ e rame "L'; 8D mgNMg$!
1utte queste
analisi sono passate sotto silenzio o ridimensionate dalla stampa e la ragione sempre
stata che
comunque si tratta di pesticidi naturali, come se il solfato di rame fosse estratto da
miniere!
Lo stesso zolfo era s3 un tempo estratto da depositi naturali, ma ora non pi#: tutto lo
zolfo che si usa
deriva dalla defosforazione del olio combustibile, quindi non si vede la differenza con
una molecola
di sintesi!
2noltre nessuna misura i pesticidi prodotti spontaneamente dalla pianta che sono
molto
pi# presenti nei cibi biologici che non nei cibi convenzionali! /l consumatore non
mai stato detto
che l)agricoltura convenzionale di F9 o G9 anni fa non esiste pi#, si sono imposti
ripensamenti sia
per l)aumento della cultura ambientale presso i coltivatori che per il bisogno di
trovare forme per
mantenere intatta la produttivit0 e diminuire i costi!
5ra si parla di metodologie nuove, come
l)agricoltura ragionata "che pone prioritariamente il concetto di valutazione dei
rischio di attacco e
solo in funzione della valutazione del pericolo si mette in atto un trattamento
chimico!
Si valuta anche il rapporto costiNbenefici prima di intervenire$ e l)agricoltura integrata
"dove non si abolisce
l)uso di metodi di lotta chimica, ma si integrano con metodi di lotta biologica e di
creazione di
zone di compensazione ecologica!$
>ogliamo analizzare un altro tipo di alimentazione, quella vegetariana* 4) pi#
salutare in assoluto*
No di certo^ L)/US/ ha verificato che un vegetariano ingerisce una dose settimanale
di D,G
microgrammiNMg corporeo di cadmio, elemento presente naturalmente nell)ambiente ,
quando la
dose tollerabile ammessa solo di B,D microgrammi! 4ppure il cadmio si sostituisce
allo zinco e
deprime il sistema immunitario!
>ogliamo una volta tanto analizzare il problema del rame e dello zolfo in agricoltura
biologica*
L)/B
rifiuta anche i concimi chimici per una questione che possiamo far risalire fino ad
/ristotele, che
diceva che il nutrimento delle piante "essere vivente$ pu( venire solo da "sostanza
vivente$, da qui
discende la teoria dell)humus che sufficiente a nutrire la pianta! 4bbene! :n modo
di pensare di
questo genere ideologico in quanto gli apporti al terreno di sostanza organica, in
particolare le
deiezioni animali, non sono altro che un ritorno di elementi chimici presenti nel
terreno perch7 la
loro formazione deriva da rocce contenenti potassio e fosforo, proprio le stesse rocce
usate
dall)industria chimica per ricavare gli elementi fertilizzanti!
%er quanto riguarda l)azoto poi esso
contenuto nelle feci animali anche perch7 vi sono delle piante che lo prendono
dall)aria, quell)aria
cio che l)industria chimica ha imparato ad usare per estrarre, con metodologie
industriali, proprio lo
stesso azoto che captano le piante!
Quindi il bandire i concimi di sintesi solo un non accettare un
metodo a maggior rendimento!
'a la contraddizione pi# lampante a mio avviso, sta nel fatto che
nel protocollo dell)agricoltura biologica che si basa solo sulla concimazione organica
non vi sia
l)obbligo di avere in azienda un allevamento animale che gli produca la sostanza
organica
necessaria per apportare humus nel terreno!
Si riforniscono a destra ed a manca e con poco
rispetto della provenienza!
UL:SS2 .5''4;.2/L2
6ici: +grossa parte di quello che sprechiamo viene dal lavoro e dai terreni dei paesi
poveri, ergo non arrivando
al punto di sprecare quelle risorse gliene dovremmo sottrarre di meno e loro ne
avrebbero di pi# a
disposizione!,
1i prego di dare un)occhiata ai flussi commerciali mondiali e poi vedrai che sarai
smentito!
:N '4;215 64LL/ ;2>5L:Y25N4 >4;64
2l nobel a Borlaug, l)hanno dato per
questo motivo: quando eravamo in F miliardi sulla terra vi era 8 miliardo di persone
alla fame,
mentre quando siamo saliti a H miliardi il miliardo di persone affamate rimasto
sempre tale, vale a
dire i due milardi in pi# che hanno potuto mangiare l)hanno fatto grazie alla
rivolzione verde che si
avvalsa delle variet0 di riso e di frumento create da Borlaug!
&:265;Y2 S: U:P:5P/
Quando ero bambino l)agricoltura si faceva al modo di UuMuoPa solo che usavamo le
deiezioni
delle vacche che sono enormemente maggiori della pollina dei polli, inoltre
mandavamo i tacchini a
pasturarsi nei campi incolti affinch ci disinfestassmo un po) dai parassiti! %er( ti
assicuro che pur
essendo mio nonno proprietario di 89 ettari di terra "benedetta da 6io tra l)altro$
molte volte ci
alzavamo dalla tavola con la fame e ci( era la condizione di uomini, donne e bambini!
4) vero non
siamo morti, ma degli operai agricoli del circondario eccome se annoveravano figli
morti di malattie
e anche di stenti!
1u parli di rilocalizzazione, redistribuzione ecc! Uuor di metafora: tutto quel
encomiabile comportamento civico, .K2 dovrebbe gestirlo* .5S/
dovrebbe gestire per verificare sia effettuato, .5'4 effettuarlo tecnicamente e passo
passo!
/ te l)ardua sentenza: c) un motivo per cui un arbusto non innestato non produce
frutti se non
qualche striminzito miracolo e lo stesso innestato s3* 4 che questo poveraccio voglia
pure essere
accudito, quindi potato *
2 >4;2 S%;4.K2
&li sprechi da eliminare in primis sono quelli dovuti
alla mala conservazione o all)impossibile conservazione delle produzioni che si fanno
nei paesi
poveri! Se si facesse questo il contributo ad alleviare la fame sarebbe enorme da un
punto di vista
dell)impatto in quei paesi!
L/ ./;N4
2l consumo di carne inevitabilmente dovr0 essere ridotto, perch7 se trasferissimo la
dieta del mondo
occidentale attuale ai 89 miliardi di abitanti del B9D9, ci vorrebbero quattro pianeti da
coltivare e ci(
a causa del tasso di conversione proteico: per creare 8 Mg di proteine animali ne
occorrono FNG Mg
di proteine vegetali se fai carne bianca e HNQ se fai carne rossa!
/ARLO .ETRINI: OGM E .ROGRESSO.
6ice %etro: +&li 5gm sono figli di un modo miope e superficiale di intendere il
progresso! I sempre pi# chiaro
per consumatori, governi e ricercatori, il ruolo dell)agricoltura di piccola scala nella
protezione dei
territori, nella difesa del paesaggio e nel contrasto al riscaldamento globale! 2nvece di
seguire le
sirene dei mercati, la ricerca dovrebbe affiancare l)agricoltura sostenibile e mettersi a
disposizione
delle sue esigenze!,
U/115: per nutrire e soddisfare i bisogni di milioni di persone "in 2talia$ e miliardi
"in tutto il mondo$
ridicolo pensare di ritornare all)agricoltora su piccola scala! /doro il Lardo di
.olonnata, mi
piacciono le cipolle di 1ropea, cucino le lenticchie di .astelluccio, ma quando cucino
la pasta so
che questa prodotta in italia usando Urumento in larga parte importato dall)estero e
coltivato su
larga scala! Quando mangio il parmigiano so che questo prodotto con latte di
vacche alimentate
con soia "in larga parte 5&'$ coltivata su larga scala! La retorica della piccola
produzione ,
appunto, solo retorica! >a benissimo per alcune nicchie, che tutti possiamo
apprezzare, ma
generalizzarla senza senso!
%;5&;4SS5 5 ;4&;4SS5
ecco le prefigurazioni di progresso di .arlin %etrini e dell)esimio N!K %rof! 6ott!
.laudio 'alagoli, economista, quando dice:
+un)agricoltura multifunzionale, dove accanto alla produzione di alimenti di qualit0
c) la produzione
di paesaggio, di assetto del territorio, di tutela della flora e della fauna, ecc! 4 queste
funzioni
hanno bisogno dell)uomo^ 6ell)agricoltore^,
>agheggiare il ritorno ad un)agricoltura con quelle caratteristiche vuol dire ritornare a
vivere con
questi numeri!
8a G8C di popolazione agricola su B9 milioni di popolazione attiva, di cui BHC di
braccianti "fonte
2S1/1 dati 8JD8$
Ba produzioni ettariali unitarie: Urumento 8G,Q qNha, mais primaverile 8?,F qNha, mais
estivo 8F,8 qN
ha, barbabietola da zucchero BQF qNha, la polarizzazione di quel tempo era 8Fa "fonte
'anuale
dell)agronomo 8JGJ E ;eda$
Fa si distribuivano circa 8,8 milioni di q N, B,B milioni di q di %, 8D9 mila q di P "6ati
8JGJ manuale
dell)/gronomo$
Ga si distribuivano ?99 mila q di prodotti rameici, e F99 mila zolfo- gli insetticidi
erano 899 mila q
"solfuri e polisolfuri per il H9C il resto erano arseniati ed insetticidi a base di olio di
catrame$!
Da le aziende che avevano da B a 89 capi di bestiame erano il FJC
Ha il %rodotto Netto dell)agricoltura per addetto del 8JD8 era di FF8 mila lire "ai
prezzi del 8JHF$! Se
tutto ci( lo riportiamo ai prezzi del B998 sono circa H milioni per addetto!
.he cosa si mangiava allora "cito il mio caso, mio padre era proprietario di 89 ettari
nella zona pi#
fertile della pianura padana l)5ltrepo mantovano$*
%olenta tutti i giorni, si faceva il pane ogni settimana, si uccideva un maiale, si teneva
il pollaio, si
produceva vino per i consumi famigliari! &li acquisti erano dati da pepe, sale, olio e
qualche volta
la carne di manzo, ma tassativamente di quarto anteriore!
La minestra, con pasta fatta in casa, era condita con un battuto di lardo e
immancabilmente vi
erano i fagioli, il secondo era pane e qualcosa "la sera era polenta e qualcosa, noi
ragazzini
spesso cenavamo con polenta intinta nel vino cotto! Quando c)era la pasta asciutta era
una festa!
Quando si uccideva un pollo, collo testa e regalie serviva per fare un umido con tante
patate, con
mezzo pollo si faceva un pranzo in sette persone e con l)altro mezzo un altro pranzo,
ma non c)era
il frigorifero e quindi d)estate i principi d)imputridimento +esaltavano, i sapori! La
frutta faceva da
companatico! .i si riscaldava per cinque mesi in stalla e a marzo si cominciava ad
andare scalzi!
Lascio a voi immaginare come vivevano i salariati agricoli, che evidentemente non
erano n7 a
tempo indeterminato n7 illicenziabili!
se mio padre ed io avessimo lasciato la terra come l)aveva lascita mio nonno:
.ampi larghi G9 metri e lunghi ?9 intervallati da capezzagne e da filari di viti
appartenenti a variet0
archeologiche e maritate ad olmi e pioppi distnati cinque sei metri sulla piantata- con
sistemi di
aratura scolmanti e colmanti e fossi e scoline a dismisura, concimazione solo
letamica, sai come
vivrei ed avrei fatto vivere i miei figli*
%asso alle spiegazioni pi# dettagliate!
.ondizioni di salubrit0, letamaio sotto le finestre, piscio di vacca che contornava la
concimaia,
dove pasturavano le galline ruspanti- condizioni di biodiversit0 pulci e cimici nei letti,
nugoli di
mosche sui cibi, caterve di topi che invadevano la casa, scarafaggi a non finire, fauna
e flora che
cresceva sui cibi- condizioni di paesaggio case diroccate e casupole di canna, una
moltitudine di
gente e di bambini che si aggirava scalza, macilenta sempre a caccia di qualcosa da
mettere sotto
i denti- condizioni di clima, afa insopportabile d)inverno, nebbie perenni in autunno
inverno, geli
insopportabili per il non riscaldamento e per il poco che si aveva da coprirsi
"pantaloni corti FHD gg
all)anno$, condizioni d)inquinamento, d)estate si defecava nei fossi e in primavera si
bevevo l)acqua
dei fossi dove la vegetazione era imputridita "tu poi sei vissuto in una zona dove
l)acqua era
salmastra e imbevibile$, tifo e disturbi intestinali erano all)ordine del giorno- l)aver
citato le
condizioni di radioattivit0 non l)ho capito- condizioni di benessere, se consideri
vivere nel
benessere essere vecchi a quarant)anni e morire a H9 accomodati- certo la vita era
sostenibile
perch7 si viveva in autarchia e di autoconsumo, ma attenzione si consumava tutto
anche quando
le condizioni igienico sanitarie dei cibi erano indicibili!
.hissenefrega della baulatura* 4ra d)obbligo per far scolare le acque dai campi
altrimenti di pane
ne mangiavi poco! Le piantate erano belle, si ma per sistemarle impiegavano la
manodopera della
famiglia per tutto l)autunno e l)inverno! Le variet0 archeologiche di vite cui parlo io
sono quelle di
+uva d)oro, e di +carmonese, che davano una soluzione idroalcolica "pi# idro che
alcolica$ di HNQ
gradi massimo e dai cui graspi, mediante l)aggiunta di acqua e prima della
torchiatura, si
ricavavano mezzi vini e vinelli in quantit0 "a berli non ti girava la testa neppure dopo
una
mazzolata$! .ome arrivavano i primi caldi il vino diveniva un campionario di difetti:
fioretta, filante
spunto e acescenza, finch poi in estate compariva l)amarore ed il girato! .omunque
si preferiva
bere un vino di tal fatta piuttosto che bere acqua che ti faceva venire il tifo o la
dissenteria!
%er dirti questo cose non c) bisogno di lungimiranza ma di +retromiranza,
Le 89 piante di frutta che ho e la verdura del mio orto hanno sempre produzioni
sovrabbondanti
per i miei consumi e quindi colgo solo ci( che resta! Se volessi proteggerle o mi
procuro
un)attrezzatura che non vale la pena comprare oppure se uso la comune pompa a
spalla prima di
tutto non riesco ad irrorare tutta la pianta e poi non mi possibile fare dosaggi
consoni di principio
attivo, quindi vi rinuncio e cos3 non devo ammattire per poi accorgermi che non sono
intervenuto
tempestivamente!
Sai alcune cose le ho viste anch)io! /vevo dei nonni che vivevano in montagna "ed a
parte l)aria
pi# salubre della pianura$ le condizioni di vita erano molto dure ed erano gi0 gli anni
Q9! 'i ricordo
le loro mani callose e dure, gli odori della fatica, le profonde rughe sul viso delle
donne che a G9
anni erano veramente vecchie!
+la comune pompa a spalla, pi# pericolosa dei sistemi moderni, sia per l)operatore
che per le
dosi da distribuire visto che le pressioni che ottieni sono basse e irregolari!
2o ho assistito all)emigrazione interna dalle campagne e per un certo periodo di tempo
la gente che
ritornava al paesello decantava il vivere in citt0 e le sue comodit0, poi ha cominciato
a cambiare ed
iniziata a formarsi piano piano una concezione idealizzata della campagna!
Scendevano a frotte
a rifornirsi di provviste e fin quando avevano genitori e parenti stretti tutto andato
bene,
successivamente il contadino, da sempre scarpa grossa e cervello fino, andava ad
acquistare,
prima della calata degli +:nni,, i polli di batteria, li teneva una settimana a
granoturco e poi
divenivano ruspanti, tutti vendevano carne di maiale allevato tradizionalmente in
corte per otto o
nove mesi, invece si trattava di maiali da allevamento intensivo ecc! ecc! 2 salami
erano venduti
solo due mesi dopo la stagionatura ed erano fatti con ci( che restava tolti prosciutti,
coppe e
pancette "ti immagini che bont0*$! Successivamente man mano che gli immigrati in
citt0
invecchiavano, il ricordo dello star male in campagna si sempre pi# affievolito "
normale la
nostra mente cerca di cancellare i brutti ricordi$ e si cominciato ad idealizzare i bei
ricordi, che tra
l)altro corrispondevano con l)et0 felice della giovent#! /d un certo punto sono rimasti
solo +les
beauO souvenirs, e sono questi che essi hanno trasmesso alle loro discendenze,
facendone dei
totem! Se poi aggiungiamo alla degradazione progressiva del vivere nelle metropoli,
le impressioni
sfuggenti, ma piacevoli, di quando in automobile attraversavano la campagna ed il
turismo
campestre, ecco formatasi una falsa idea del vivere all)aria aperta, dell)ambiente
bucolico, delle
pretese che l)ambiente fosse salvato, come l)avevano sentito raccontare, per il loro
piacere ludico!
tra una filiera e l)altra talmente importanti da incidere sulle scelte!
OGM$ RESE 8AME NEL MONDO$ /OTONE BT
/ARLO .ETRINI E LA 8AME NEL MONDO
6ice %etro: +2 relatori 5nu dicono che l)agricoltura familiare difende le fasce di
popolazione a rischio di
malnutrizione! Le multinazionali invece promettono che gli 5gm salveranno il
mondo dalla fame:
eppure da quando iniziata la commercializzazione "circa 8D anni fa$ il numero degli
affamati non
ha fatto che crescere, proprio come i fatturati delle aziende che li producono! 2n paesi
come
l)/rgentina o il Brasile la soia &m ha spazzato via produzioni come patate, mais,
grano e miglio su
cui si basa l)alimentazione!, "vedi dati sulla produzione$
I ben documentato dalle agenzie internazionali come la U/5,
l)5N: e la Banca 'ondiale come le biotecnologie siano gia) state utili per
combattere la poverta),
soprattutto attraverso l)unico 5&' per ora diffuso nei paesi poveri: il cotone Bt! Non
si mangia, ma
e) Buono, %ulito e &iusto!
La coltivazione convenzionale del cotone fa largo uso di pesticidi, con effetti spesso
deleteri per
l)ambiente e per gli agricoltori! 2l cotone Bt usato ormai da pi# di J milioni di
agricoltori,
soprattutto in 2ndia e in .ina, e il rapporto della Banca mondiale lo definisce Run
5&' in@inin
S, ossia di successo su tre fronti:, Ka ridotto le perdite dei raccolti, ha aumentato i
profitti dei
contadini e ha fortemente ridotto l)uso di pesticidi per milioni di piccoli agricoltori,
http:NNbressanini@lescienze!blogautore!espresso!repubblica!itNB99JN88N9BNun@ogm@
buono@pulito@egiustoN
U/5: ;apporto U/5 del B99G sull)agricoltura biotech
Banca 'ondiale: World 6evelopment ;eport B99?
V;.@2%1S: 4conomic 2mpact of 6ominant &' .rops Worldide: / ;evie
2U%;2: 'easuring the 4conomic 2mpacts of 1ransgenic .rops in 6eveloping
/griculture during the
Uirst 6ecade
non sono ancora stati sviluppati 5&' capaci di far aumentare
direttamente le rese "e non detto che si riuscir0 a produrli in futuro$! Quando le rese
aumentano,
ci( dovuto a una migliore protezione dagli insetti!
/lmeno per ora dunque non si mira ad aumentare la produzione di cibo! Si tratta
invece di aiutare i
%aesi poveri a migliorare la loro produzione agricola risolvendo problemi che sono
diversi da quelli
dell)agricoltura dei %aesi sviluppati! &li 5&' sono uno dei possibili approcci:
possono portare a un
aumento di reddito per gli agricoltori, il che consente loro di acquistare pi# cibo! &li
5&' quindi
devono essere visti come un complemento a soluzioni e tecnologie diverse non come
una
alternativa!
Uino a oggi soltanto il cotone Bt resistente agli insetti ha avuto una diffusione e un
impatto notevole
sui %aesi in via di sviluppo che hanno deciso di coltivarlo!
La coltivazione convenzionale del cotone fa largo uso di pesticidi, con effetti spesso
deleteri per
l)ambiente e per gli agricoltori! 2l cotone Bt usato ormai da pi# di J milioni di
agricoltori,
soprattutto in 2ndia e in .ina, e il rapporto della Banca mondiale lo definisce Run
5&' in@inin
S, ossia di successo su tre fronti:
Ka ridotto le perdite dei raccolti, ha aumentato i profitti degli contadini e ha
fortemente ridotto l)uso
di pesticidi per milioni di piccoli agricoltori!
:na particolarit0 della .ina che vi si coltivano, insieme alle variet0 di cotone Bt
prodotte dalle
multinazionali, anche altre variet0 sviluppate autonomamente dall)/ccademia cinese
di scienze
agricole! Questo importante sia perch7 l)adattamento della coltura alle condizioni
agronomiche e
climatiche locali pu( massimizzare i benefici, sia perch7 la disponibilit0 di 5&'
sviluppati da
un)istituzione pubblica fa s3 che i semi abbiano un prezzo ridotto, alla portata anche
dei contadini
pi# poveri!
Secondo la U/5 con il passaggio dal cotone tradizionale al cotone Bt la quantit0 di
pesticidi usati
in .ina nel B998 scesa di GG Mg per ettaro "gQ? 999 tonnellate in totale$ e si pi#
che dimezzata
tra gli agricoltori l)incidenza degli avvelenamenti da pesticidi! Questi dati sono
confermati da stime
pi# recenti dell)/ccademia delle scienze cinese, che indicano anche un aumento del
J,HC nelle
rese dovuto alla maggiore protezione della pianta dagli insetti e una diminuzione del
H9C nell)uso
di insetticidi con un miglioramento sia delle condizioni sanitarie degli ambienti
agricoli sia di un
aumento del reddito per ettaro! 2 coltivatori di cotone Bt hanno effettuato una media
di H!H
applicazioni di insetticidi contro le B9 dei coltivatori di cotone tradizionale,
spendendo BQ euro per
ettaro in insetticidi contro i 8G? euro per ettaro dei coltivatori di cotone tradizionale!
:n risultato
notevole che ne hanno beneficiato maggiormente le piccole fattorie e i contadini pi#
poveri che
non le aziende pi# grandi e gli agricoltori pi# benestanti! /lcuni studi hanno
riscontrato un aumento
di reddito pari a GQ9b per ettaro "il FG9C in pi#$, grazie soprattutto alla riduzione
dell)uso di
pesticidi! 2 vantaggi per( non sono stati sempre uniformi nelle varie regioni e in
alcuni casi i
benefici sono stati molto inferiori!
L)india ha la pi# vasta area al mondo dedicata alla coltivazione del cotone, ma in
passato le perdite
di raccolto dovute alle pesti la relegavano al terzo posto della classifica mondiale dei
produttori!
Nel marzo del B99B il governo indiano ha approvato la coltivazione del cotone Bt!
Nel B99D il 8GC
del cotone era geneticamente modificato e nel B99? la frazione era salita al QQC, con
milioni di
piccoli agricoltori che coltivavano un totale di Q,H milioni di ettari di cotone Bt! .os3
l)2ndia ha
superato la produzione degli :S/ ed diventato il secondo produttore mondiale dopo
la .ina!
>ari studi hanno rilevato che il cotone Bt ha portato benefici economici ai coltivatori
indiani, grazie
all)aumento delle rese del cotone e a una drastica riduzione nell)uso di insetticidi!
2l risultato economico dipende per( fortemente dalle caratteristiche agro@ecologiche e
dalle
pratiche agrarie locali! %er esempio nello Stato del 'aharashtra il reddito dei
coltivatori di cotone
5&' cresciuto in media del GFC nel B99B e del QFC nel B99F, mentre nell)/ndrha
%radesh gli
agricoltori inizialmente hanno anche sub3to perdite! .ome avverte il rapporto
dell)2U%;2:
:n valore medio positivo dell)effetto sulle rese o sul margine lordo non implica che
ogni singolo
agricoltore ne beneficiT difficile aspettarsi esperienze uniformi con una nuova
tecnologia!
2n 2ndia i brevetti sugli 5&' non sono validi, perci( stato possibile RcopiareS
liberamente il
cotone Bt della 'onsanto: si cos3 passati da F soli ibridi approvati nel B99B a ben
8FQ ibridi Bt
presenti nel B99Q sul mercato indiano legale, prodotti da decine di aziende a volte
anche molto
piccole!
2n 2ndia non vi dunque alcun monopolio di 'onsanto o di altre multinazionali!
5ltre alle variet0
ingegnerizzate localmente e a quelle sviluppate in .ina, la ricerca pubblica indiana ha
anche
messo a punto semi 5&' di cotone non ibrido, che i contadini potranno riutilizzare
senza doverli
riacquistare ogni anno!
Nei primi anni dell)adozione la domanda per i semi 5&' era cos3 elevata che
l)offerta non riusciva
a soddisfare la domanda! 'olti truffatori allora vendevano semi spacciati per Bt ma
che in realt0
non lo erano, oppure variet0 incrociate malamente e con caratteristiche inferiori alle
piante
ufficialmente approvate! Questa pu( essere stata una delle cause della tragedia dei
suicidi di
contadini indiani, ampiamente riportata dai media
%er ora inoltre non si sono osservate conseguenze negative per l)ambiente! Secondo il
rapporto
U/5 del B99G:
Uinora nei paesi che hanno seminato colture transgeniche non vi sono stati casi di
danni
ambientali o sanitari! La farfalla monarca non stata sterminata, le pesti non hanno
sviluppato
resistenza al gene Bt! >i sono indicazioni di erbacce resistenti agli erbicidi, ma non si
sono
sviluppate le tanto paventate RsupererbacceS!
/l contrario stanno emergendo vari e importanti benefici sociali e ambientali! &li
agricoltori usano
meno pesticidi e stanno sostituendo quelli pi# tossici con altri meno tossici! 2
contadini e le riserve
di acqua sono cos3 protette dalla contaminazione e dall)avvelenamento, e insetti e
uccelli benefici
stanno ritornando sui campi coltivati!
La questione dunque non pi# se gli 5&' possano o meno portare benefici ai
contadini poveri del
mondo: ormai vi sono le prove che almeno alcune colture transgeniche sono in grado
di farlo!
Semmai il problema sfruttare le enormi potenzialit0 delle biotecnologie per
risolvere i problemi
specifici di ogni zona del pianeta!
L)introduzione e la successiva diffusione del cotone bt in 2ndia rappresentano uno dei
casi
maggiormente citati in relazione all)impiego di colture geneticamente modificate nei
%aesi in
via di sviluppo! :na semplice analisi delle sole rese per ettaro appare disegnare un
quadro che
E nella sua semplicit0 E risulterebbe nettamente positivo!
/ partire dal B99B, anno dell)introduzione del cotone bt in 2ndia, la resa per ettaro
"espressa
come Mg per ettaro$ cresciuta ad un tasso medio annuo composto quasi G volte
superiore
rispetto a quello sperimentato nel periodo 8JH9@B99B "Q,FC vs! 8,JC$,
8a
:no studio fatto da due ricercatori di &ottinga, oltre a confermare che il cotone Bt
produce di pi#,
esso ha fatto diminuire gli avvelenamenti dovuti allo spargimento di insetticidi "resi
inutili dall)uso
del cotone ed il cui uso si ridotto del D9C, con punte del Q9C per i pi# pericolosi!
1utto ci( si
ripercosso sulla notevole diminuzione di avvelenamenti acuti dovuti ai pesticidi con
notevoli
risparmi di costi sanitari!
Ba
2l giornale sullo studio dello sviluppo di Washington mette a disposizione una
rassegna completa
che dimostra che non vi nessuna recrudescenza di suicidi in 2ndia! Uorse in alcuni
luoghi
l)avvento del cotone Bt ha aggravato la situazione debitoria gi0 grave ed i suicidi per
debiti erano
gi0 in essere quindi la situazione dei suicidi non cambiata!
Fa
Urequenti studi di monitoraggio delle conseguenze dell)immissione delle tossine Bt in
piante
coltivate hanno dimostrato che a goderne sono anche le coltivazioni tradizionali in
quanto gli insetti
che muoiono ingerendo la tossina diminuiscono il numero di parassiti che possono
attaccare altre
piante indifese!
La cosa stata verificata in :S/ e soprattutto in 2ndia dove le coltivazioni interessate
alla
produzione sono maggiori!
http:NN!sciencedirect!comNscienceNarticleNpiiNS9JB8?99J8899BG99
http:NN!asM@force!orgNebN.ottonNMouser@impact@bt@cotton@pesticide@B988!pdf
http:NN!asM@force!orgNebN.ottonNgruere@bt@cotton@suicides@B988!pdf
http:NN!ifpri!orgNpublicationNomen@cotton@farmers@their@perceptions@and@
eOperiencestransgenic@
varieties
.515N4 B1 4 '5NS/N15
+/desso per( ti vorrei raccontare com) la realt0 indiana del cotone! 2l fatto
quotidiano nel
raccontare i fatti si comportato come 1ot( nella vendita della fontana di 1revi!
1u sai che il cotone Bt in 2ndia non partito sparato come negli altri paesi, esso ha
cominciato ad
utilizzarsi nel B99F, ma l)eOploit stato eclatante, vale a dire in ? anni si passati al
J9C di utilizzo
"se fosse vera la questione dei suicidi avremmo dovuto vedere le strade lastricate di
corpi di
contadini suicidi, vista la velocita del trend in aumento$!
2nceve la 'onsanto stata furba in questo frangente perch ha capito che non poteva
pensare
d)introdurre una variet0 nuova e per giunta geneticamente modificata! 4cco allora che
ha pensato
d)inserire il tratto genetico Bt nella migliori variet0 locali, in tal modo l)impatto della
novit0 non c)era,
rimaneva solo il fatto che il contadino seminava la variet0 che conosceva e stimava e
poi ne
verificava anche la perfetta sanit0! 4cco spegato l)eOploit commerciale!
4ssa non ha rubato niente a nessuno ha preso una variet0 "che rimasta a
disposizione dei
contadini ancora non modificata quindi i contadini contrari all)uso degli 5&' non
sono stati
prevaricati$ e poi ha restituito la stessa identica variet0 alla cotonicoltura indiana che
quindi poteva
usarla o non usarla! .ome si vede ha deciso di usarla perch gli apportava un
vantaggio obiettivo!
Se poi la 'onsanto non ha commercializzato, com) molto probabile a mio parere, le
variet0 di
cotone &' indiano su altri mercati non neppure prefigurabile quello che la
.onferenza di ;io "se
non erro$ ha sancito, vale a dire che i paesi sottosviluppati che detengono geni
d)interesse, frutto
del loro savoir faire secolare, e questi vengono sfruttati dai paesi indistrializzati questi
dovrebbero
destinare una parte del denaro guadagnato dall)innovazione creata con quei geni! La
cosa stata
proclamata, ma non accettata, ci vorr0 tempo per far passare un simile concetto e
relativa
normazione! 2nfatti cos3 stando le cose +i geni avrebbero un padrone,
La 'onsanto infatti ha modificato altre piante di cotone, ma prendendo variet0 molto
pi#
performanti gi0 coltivate e selezionate negli :S/, ma ne ha fatto commercio ladove
il mercato era
pi# solvibile!
.on lo stratagemma usato in 2ndia ha raggiunto due scopi: 8a ha reso accesibile il
seme &' in una
agricoltura povera risparmiando sulla selezione genetica del materiale di partenza E
Ba non ha
prevaricato il mercato del seme dsi cotone in 2ndia perch ha proposto delle variet0
gi0 conosciute
e stimate!
Quale delitto ha commesso la 'onsanto* 1orno a ripetere la 'onsanto non mi
simpatica perch
ha accaparrato molto materiele gentico che non user0, mentre in mano a ditte pi#
piccole e pi#
numerose poteva essere sfruttato meglio!,
2o guardo questi dati:
.onseguenze ecoambientali ed economiche del .otone Bt!
8a il D9C di tutti gli insetticidi in :S/ erano usati sul cotone prima del 8JJH " il
cotone a livello
mondiale ne usava da solo il BDC $
"BDC 0 l)7chelle mondiale$ avant
Ba ;iduzione globale del G9C del consumo di insetticidi sul cotone negli :S/
Fa 2mpatto negativo sui bilanci delle ditte produttrici di insetticidi
Ga 6iminuzione del numero di trattamenti!
Se fosse vero che il .otone Bt non avesse mantenuto le promesse, credi che i
cotonicoltori
americani avrebbero diminuito di cos3 tanto l)uso di insetticidi*
1ieni conto inoltre che l)impatto sulla maggiore produttivit0 del cotone Bt negli usa
non stato
eclatante "circa un 8DC$ perch le tecniche di protezione erano molto affinate! Non
cos3 era ad
esempio in 2ndia dove le larve dei lepidotteri facidiavano veramente i raccolti! 2nfatti
qui l,impatto
del cotone Bt stato una vera propria rivoluzione! 6ario Bressanini a questo
proposito in una
sua conferenza cita il parere della Banca 'ondiale che considera il .otone Bt
vincitore tre volte!
.515N4 B1 4 B2562>4;S21/)
2l cotone Bt resiste ai lepidotteri che evidentemente rappresentano parassiti
importanti per quella
coltura! 1ale resistenza ha consentito quindi una netta riduzione dell)utilizzo di
insetticidi "?9C$! 2l
ridotto utilizzo di insetticidi "il cui spettro d)azione in genere piuttosto ampio$, per(,
a favorito
l)aumento delle popolazioni di insetti di altri ordini "in questo caso i rincoti$! Quindi
l)aumento delle
infestazioni di miridi non dovuto al cotone Bt, ma alla netta riduzione dell)uso di
insetticidi!
4) tutto logico, +naturale,, prevedibile! Si tratta semplicemente di un altro problema
da risolvere! 4
con tutta probabilit0 si tratta di un problema molto meno grave di quello che il tratto
Bt ha risolto su
quella coltura!
4) lapalissiano, nel contesto agricolo con gli 5&' la biodiversit0 aumenta in quanto
otteniamo una
pianta che la natura non ci avrebbe mai dato o se ce la poteva dare lo potr0 dare con
una
bassissima probabilit0! Non mi dire che scompaiono altre piante percch si tratta della
stessa
pianta di prima con un tratto nuovo!
4ra la variet0 di pianta clasica che aveva gi0 fatto scoparire altre variet0 rivelatisi
inadatte all)uso!
2n Natura si sempre verificato che per motivi che non conosciamo, ma spesso
naturali, che una
specie prolifichi oltre misura "qui lo studio dice sembra esserci un collegamento con
il cotone Bt$,
per contro per( ci sarannao i parassiti dei miridi che aumenteranno e presto si
ristabilir0 un
equilibrio!
S1:62 2NS:UU2.24N12
&iudica tu! Nel marzo B988 esistevano in bibliografia BQFHJ lavori sugli 5&' e
nessuno
concludeva che vi potesse essere nocivit0!! 2n questi altri F anni ne sono stati fatti altri
ed ancora
nulla sulla nocivit0! 2l lavoro di seralini stato stroncato da tutti gli
organismiscientifici, tanto vero
che la rivista che l)ha pubblicato ha dichiarato di averlo ritirato per manifesta non
validit0
scientifica!
.5;;4L/Y25N2, ./:S/L21/), .4L2/.K2/
6:,1enendo conto che +correlation is not causation, e che potrebbe esserci un bel po)
di +cherr<
picMing,, il seguente linM mi ha incuriosito! 'a non ho le capacit0 per giudicare
quanto valore poter
dare alla raccolta dati del report citato! %er cui se qualcuno pi# in gamba di me gli
vuol dare un
occhio, gliene sarei grato!
http:NNrt!comNusaNgmo@gluten@sensitivit<@trigger@FGFN
;:,l)avevo visto all)epoca ed e) come dici tu: +correlation is not causation,! Lo
possiamo
correlare anche al consumo di migliaia di altre cose, non c)e) uno straccio di dato
%er me un articolo +patacca, e lo deduci, a mio avviso da questa affermazione:
+.redo che gli 5&' nella nostra dieta contribuiscono alla crescita di glutine E
sensibilit0 nella
popolazione degli Stati :niti,
:n)affermazione di questo genere non ha nessun collegamento con la realt0! 2nfatti il
glutine che
sono due gruppi di proteine "glutenine e gliadine$ contenute solo nei cereali a paglia e
non certo
nella soia, mais e tanto meno nelle zucchine ecc!! .io tutte le piante geneticamente
modificate
ora esistenti non contengono glutine! Quindi il collegare gli 5&' attuali con la
celiachia , che una
cosa e con le intolleranze che un)altra cosa tutta differente solo cialtroneria! Nel
primo caso, la
celiachia, abbiamo una precisa descrizione di che cosa il glutine provoca, nel secondo
caso
l)intolleranza o meglio le intolleranze, perch le sintomatologie riportate sono tra le
pi# varie, e fino
ad ora nessun collegamento clinico con il glutine stato descritto! %ertanto gli studi
devono
proseguire e non pu( un giornale serio fare collegamenti cervellotici,
6i certo che, attenzione non con gli 5&', ma con procedimenti di genetica
classica certe
componenti gliadiniche prima non presenti nei frumenti o presenti in quantit0
insufficienti sono
state aumentate o apportate
! Questo stato fatto per aumentare la panificabilit0 ed adeguare le farine alle
moderne tecnologie
del fare il pane! 4) cambiata la societ0 ed quindi cambiata anche l)alimentazione!
.erti
vagheggiati ritorni al passato sono solo nostalgie perch inadattabili al modo di
vivere che ci siamo
dati!
5ra si sta cercando se vi un collegamento tra queste nuove unit0 gliadiniche e le
intolleranze,
ma nessuno studio serio ci ha dato un responso accettabile!
:na cosa certa per i celiaci acclarati non si tratta di unit0 particolari di glutine che
sviluppano i
sintomi, ma tutto il glutine : .io un celiaco non pu( mangiare neppure il pane fatto
con i vecchi
frumenti che non avevano pi# di QN? C di contenuto proteico!
non si pu( escludere che la tossina B1 causi danni alle
cellule epiteliali intestinali, e non si pu( escludere che queste si irritino provocando
intolleranza al
glutine! 6imenticando che in questo caso chi mangia bio dovrebbe diventare celiaco
molto pi#
velocemente!
8ERRARIO E L<SSEN@O
6ice la Uerrario: +2l salvare parte del raccolto per avere il seme l)anno
successivo e scambiare i semi diventa uno strumento principe per andare avanti a
coltivare e
sopravvivere, adattarsi secondo le diverse caratteristiche anche climatiche che di anno
in anno si
hanno ad avere,! Questo L<ssenMo redivivo che lotta insieme a noi! 2 casi sono due:
8$ i geni che consentono l)adattamento alle diverse caratteristiche climatiche "freddo,
siccit0,
eccT$ sono gi0 presenti nei semi- allora ci vuole qualcuno che selezioni le sementi
contenenti i
geni desiderati e poi le vendaNregali- con lo scambio ottengo solo popolazioni con
caratteri
degenerati!
B$ i geni che consentono l)adattamento alle diverse caratteristiche climatiche "freddo,
siccit0,
eccT$ N5N sono presenti nei semi- allora potr( esporre le mie piante al
freddoNsiccit0 per tutto il
tempo che vorr( e queste, testarde, continueranno a morire di freddoNsete! .i vuole
qualcuno
come >avilov che giri il mondo e vada a ricercare i caratteri dove e se presenti- poi
dovr( cercare
un metodo che mi consenta di inserire i geni nelle piante agrarie di interesse!
4) necessario ripeterlo: l)ambiente non modifica i geni, li seleziona oppure si possono
avere
mutazioni casuali non finalistiche!
/ggiungerei una cosa importante per chi non ha dimestichezza con la genetica, vale a
dire che
nelle idee di L<ssenMo, che poi sono quelle di LamarcM , dei caratteri acquisiti o, vi
sottesa una conseguenza pericolosissima,
che tra l)altro sta alla base di molte nefandezze storiche!
Se i geni si modificassero sotto una pressione selettiva poveri noi! %rima faccio degli
esempi che
dimostrano il contrario e poi far( degli esempi di applicazione di queste teorie
malsane!
8a se fosse vero le donne cinesi dovrebbero avere i piedi piccolissimi dato che per
secoli sono
state assoggettate alla fasciatura dei piedi perch rimanessero piccoli! 2nvece oggi le
donne cinesi
hanno i piedi delle dimensioni di tutti i comuni mortali!
Ba Se io nasco in una famiglia di ladri ed il furto mi viene insegnato fin da piccolo io
ladro derivato
da queste famiglie potrei dire che sono innocente in quanto mi hanno modificato i
geni del
latrocinio!
Fa le idee di LamarcM e di L<ssenMo poi hanno giustificato la pratica della
+rieducazione, praticata
nei regimi comunisti, con le conseguenze che ben sappiamo!
2l regime nazista invece hanno semplificato troppo il concetto di gene e con ci(
hanno giustificato
l)eugenetica!
La scienza non pu( mai essere interpretata con l)ideologia, quando lo si fa nascono i
pi# gravi
errori e nefandezze della storia! 2o temo che la deriva iniziata con il rifiuto delle
modifiche
genetiche piano piano porti al rifiuto di 'endel ed ad aspettare solo l)opera della
natura e all)uomo
non sar0 pi# concesso studiarla per modificarla!
RESISTENZA AI .ESTI/IDI
1utti: qui trovate l)ultimo rapporto della National /cadem< of Sciences sull)impatto
degli 5&' negli
:S/! un rapporto molto ben fatto ed equilibrato http:NNdels!nas!eduN;eportN2mpact@
&eneticall<@
4ngineered@.ropsN8B?9G
>edrete dal rapporto che gli ogm le promesse le hanno mantenute eccome! 4 proprio
per evitare
che perdano di efficacia per il troppo uso di roundup "per quello che riguarda gli
erbicidi resistenti,
che comunque neanche sono approvati in europa e quindi mi sembra una discussione
un po)
surreale questa$ si suggerisce di trovare un modo di evitare l)insorgere della
resistenza "che un
problema per Q:/L:NQ:4 diserbante, che sia applicato sugli 5&' o su colture
convenzionali$
;4S2S14NY/ U:5;2 .5N1;5LL5
La resistenza ai pesticidi un problema di qualsiasi agricoltore che non sia un
hobb<sta "s3, anche
l)agricoltura biologica usa i pesticidi, solo che non sono di sintesi$! I l)evoluzione:
col tempo i
parassiti delle colture si adattano a qualsiasi cosa! 4 quindi s3, non dobbiamo certo
illuderci che gli
ogm che producono tossine contro i parassiti rimangano immuni per sempre, ma la
resistenza non
un dono maledetto degli ogm, si sviluppa ovunque ci sia un pesticida,
indipendentemente dalla
sua natura! / volte per( l)utilizzo di una pianta rinforzata pu( aiutare a ridurre la
quantit0 di
agrofarmaci che deve essere irrorata, con tutti i vantaggi che ne conseguono! .ome
nel caso delle
colture tradizionali, bisogna valutare specie per specie e caso per caso
/ARLO .ETRINI ED E/O /OM.ATIBILITA0
6ice %etro: +Le ricerche su 5gm indicano due +vantaggi,: la resistenza ad un
parassita del mais "la piralide$ e a
un diserbante "il glifosate$! Quindi, essi consentirebbero un minore impiego di
chimica di sintesi-
ma la piralide del mais pu( essere combattuta seriamente solo con la rotazione
colturale, e la
resistenza a un diserbante porta ad un uso pi# disinvolto del medesimo nei campi,
dato che non
danneggia le piante coltivate ma solo le erbe indesiderate!,
U/115: esistono colture che resistono a vari erbicidi "non solo il glifosate$, tra cui la
soia, il mais, la
colza e la barbabietola da zucchero! &li erbicidi, a meno di voler tornare ai tempi
delle mondine,
sono largamente utilizzati in tutta l)agricoltura convenzionale! &li erbicidi associati
agli ogm sono
spesso meno tossici di quelli che vanno a sostituire!
U/115: esistono colture resistenti ai virus "patata, papa<a, zucchina$ per i quali non
esistono
soluzioni efficaci convenzionali!
U/115: le colture ogm hanno gia) portato ad una riduzione del consumo di
insetticidi, nei paesi
dove le colture Bt, come il mais che si vorrebbe seminare in 2talia, sono coltivabili!
2n particolare in /sia le riduzioni di pesticidi utilizzati sono state spettacolari con
grande
miglioramento della situazione sanitaria degli agricoltori e dell)ambiente
http:NNbressanini@lescienze!blogautore!espresso!repubblica!itNB99JN88N9BNun@ogm@
buono@pulito@egiustoN
2mpedire che questa tecnologia "che combatte non solo la piralide ma anche altri
insetti, come la
diabrotica$ venga utilizzata in 2talia significa preferire che ogni anno vengano
riversati nel nostro
territorio tonnellate e tonnellate di pesticidi che avremmo potuto tranquillamente
evitare!
La rotazione non un sistema applicabile in pratica nel nostro territorio "ci spieghi
%etrini come
mai in pianura padana gli agricoltori sono cosi) poco accorti da non usarla e invece
preferiscono
spargere tonnellate di insetticidi ogni anno per combattere piralide e diabrotica$!
5&' 4 ;26:Y25N4 5 '4N5 62 %4S12.262
"da un articolo di giornalettismo$
2 risultati di uno studio
sembrerebbero confermare la tesi di chi accusa gli 5&' di non aver mantenuto la
promessa di
ridurre l)uso dei pesticidi e l)impatto della chimica sull)agricoltura! %eccato che il
dato riguardi i dati di Urancia e :sa insieme e non solo l)uso di questi composti sulle
colture &' "quindi non c) dentro
solo il mais, la soia, il cotone e la colza, ma anche le mele, le zucchine o le patate che
di 5&' non
hanno molto, ma che di pesticidi ne usano comunque$, l)affermazione risulta dunque
quantomeno
tirata se non proprio tutta ancora da dimostrare! Non vi sono inoltre riflessioni di
alcun tipo sulle
classi di tossicit0 dei composti in questione o sul loro impatto ambientale relativo!
:sare 8Mg di un composto con persistenza di B@F giorni o D grammi di un altro con
persistenza B
mesi non proprio la stessa cosa!
Si compara, come se fosse la stessa cosa, ad esempio l)uso di insetticidi chimici "un
noto
insetticida come il chlorp<rifos ha un L6D9 di circa 899, cio bastano 899
milligrammiNMg di peso
corporeo per uccidere il D9C dei ratti$ con le quantit0 di proteina insetticida espressa
nelle piante
Bt che oltre a funzionare solo su insetti a digestione basica "e noi abbiamo una
digestione acida$
ha un L6D9 hG grammiNMg^
Siamo di fronte ad un falso ideologico in quanto normale che se io ho pi#
coltivazioni che
diventano diserbabili con la stessa molecola, l)uso di questa molecola aumenta! La
soia non si
mai diserbata con il ;ound :p o &l<phosate, perch la si faceva morire, quando per(
la soia
divenuta una %&' rr l)unico diserbo che si usa il gl<phosate e quindi normale che
ll)uso
dell)erbicida aumenti di quaantit0!
Non esistono le contaminazioni, esistono solo diffusione genica per mezzo dei
meccanismi
riproduttivi!
2l polline fa solo il suo lavoro diffonde in natura dei geni e questo lo fa da quando
sono nate le
piante a fiore! 2N natura tra individui interfertili si sono sempre scambiati i geni con
le fecondazioni
4) una regola che vale anche per l)uomo e non si mai parlato di contaminazioni!
Scusa ma cosa
fa uno che ha una cagna in calore e non la vuol far accoppiare da un cane qualsiasi*
Se le tiene
segregata in casa finch non passano i calori! %erch allora deve essere diverso in
natur/!
:S5 62 4;B2.262: /:'4N15 5 62'2N:Y25N4
Non basta misurare l)uso effettivo di erbicida: si deve rispondere alla domanda
ipotetica +che cosa
sarebbe successo se invece della coltura ;; l)agricoltore avesse seminato la coltura
tradizionale,!
Si debbono usare dei modelli matematici, ovviamente mai perfetti, per rispondere a
questa
domanda! %er ora pare che l)uso di ogm resistenti agli erbicidi abbia portato ad una
diminuzione
%4; 411/;5 S4'2N/15, di uso di erbicida rispetto a quello che +sarebbe stato
usato,! Ne ho
discusso nel libro, se ti interessa! 4) anche vero che la facilit0 di utilizzo ha portato, in
argentina, a
mettere in coltura a soia ;; terre incolte o prima dedicate ad altro
5&' 4 ;4S4
+l)aumento delle rese non stato il
principale fattore di successo degli 5&' che sono stati commercializzati finora! 6al
8JJH, infatti,
la stragrande maggioranza delle colture transgeniche portate sul mercato
"prevalentemente soia,
mais, cotone e colza$ presentano due caratteri che sono di resistenza a specifiche
classi di
erbicidi "come il &liphosate o il &lufosinate$ e ad insetti "come diabrotica eNo
piralide$! 2 principali
vantaggi di queste colture "e dunque i motivi che ne hanno causato l)enorme e
costante successo
negli anni$ vanno dalla semplificazione di coltivazione, al minor uso di insetticidi,
alla generale
garanzia di avere una buona resa anche in presenza di alte infestazioni degli insetti
specifici "una
sorta di assicurazione sul raccolto$! Quasi mai il fattore vincente stato l)aumento di
resa in s7 e
quindi non sorprende, dunque, che negli Stati :niti, forte produttore di colture
transgeniche, non si
abbia avuto un picco di rese dopo la loro introduzione, anche se in letteratura esistono
diversi studi
che evidenziano un effetto positivo degli 5&' in commercio anche sulle rese!,
SERALINI
8a Ka divulgato dati preliminari e senza che suoi pari le avessero validate e
soprattutto
equiparando i topi all)uomo!
Ba Ka tergiversato molto tempo prima di mettere tutti i suoi dati a disposizione dei
suoi colleghi!
Fa Solo con i controlli degli audit fatti si scopr3 che le disfunzioni e le malformazioni
apparivano
dopo 89 giorn e scomparivano dopo 889 e non ha indagato sulla reversibilit0 del
fenomeno!
Ga Le forme decise di alimentazione dei ratti, sono poco appetibili da subito dai topi e
ci( era una
cosa della quale era prioritariamente da tenersi conto nel constatre l)insorgenza dopo
89 giorni e
non pi# dopo 889!
Qui ci sono dei dati di fatto non ancora smentiti:
8a 6el &lifosato si sa vita morte e miracoli e Seralini non riuscito a scalfirli! 1ra gli
erbicidi messi
in commercio fino ad ora il prodotto meno peggio ambientalmente
vedi
http:NNen!iMipedia!orgNiMiN&l<phosate
Ba Nessun studio ha trovato che una pianta %&' ammessa fino ad ora presentasse
inconvenienti
Fa Seralini ha interessi di bottega e di tutti i suoi studi non ne passato uno indenne
alle critiche
dei suoi pari
4cco un altro linM sul glifosato
http:NN!cdpr!ca!govNdocsNemonNpubsNfatememoNgl<phos!pdf
8ERRARIO ALLA RN DI LATINA
5&'
I come le lettere di un libro! Sono un numero fisso e devono combinarsi in vari modi,
ma che
producano parole di senso compiuto!
:n incrocio qualcosa che in natura pu( succedere: si accoppiano cavallo e asino e
nasce un mulo!
Se prendiamo dalla cipolla un gene che resistente alla muffa e lo mettiamo in una
patata, creiamo
qualcosa che in natura da s7 non succederebbe! 'ettiamo nellAecosistema qualcosa
che potrebbe
infestare tutto il resto e mancano sistemi di controllo e difesa!
2ngegneria genetica: dna ricombinante e organismi viventi! 2 vettori per creare gli
ogm sono dei
batteri! Lo shooting un sistema per sparare allAinterno del dna delle sfere che
contengono semi!
Non si sa per( a che livello di dna si piazza il seme e quindi cosa scapper0 fuori! 2l
risultato dipende
dallAambiente in cui i geni si posizionano! I come nel genoma umano: sono le varie
combinazioni di
trentamila geni a produrre centomila proteine!
&li 5&' si possono usare nella ricerca biomedica e nellAagricoltura!
&% si oppone, per problemi di contaminazione, al rilascio di ogm in campo aperto, si
tratti di
coltivazione commerciale o sperimentale, non alle biotecnologie in s7! /nche il
lievito di birra una
biotecnologia!
&li 5&' utilizzati in agricoltura sono relativi a quattro prodotti: soia, mais, cotone e
colza!
&li 5&' nel mondo: :S/ GFC, poi /rgentina, Brasile, .anada! Sono soprattutto
paesi che
utilizzano molta carne!
Spagna: ci sono state contaminazioni su agricoltura convenzionale e biologica e
alcuni agricoltori
hanno dovuto cessare la propria attivit0!
Non cA coesistenza tra piante ogm e non!
&li insetti non sanno che la pianta ogm e l3 non ci deve andare!
Le caratteristiche principali degli ogm sono la resistenza ad erbicidi, colture bt
"producono
tossine contro i parassiti, ambedue$!
Non esistono
altre variet0 oltre a quelle originarie!
Sono poche le multinazionali e si buttano sullAacquisto di aziende sementiere! 2
contadini sono
costretti a comprare cotone ogm perch7 non cAera altro! Le aziende decidono la
dispon3bilit0 di
mercato!
%roducono di pi#, non sono pi# sani, si usano pi# prodotti chimici, le piante infestanti
sono pi#
resistenti, si devono riautorizzare pesticidi ed erbicidi che erano stati banditi!
2n teoria in 4uropa sono stati ammessi il mais ?89 e la patata /mflora!
Negli :sa gli ogm ci sono e non sono etichettati!
&li ogm sono nei mangimi!
&li ogm in realt0 sono ammessi, ma se presenti in misura non superiore allo 9,JC
devono essere
etichettati! 2l fatto che i consumatori non li vogliono!
Non ammessa la coltivazione commerciale, mentre i campi sperimentali devono
avere
unAautorizzazione!
:n pollo vive quaranta giorni, ma un bovino vive pi# anni e se viene alimentato a
ogm, questi
vengono rilasciati per pi# tempo!
2 dossier dellA4fsa sono prodotti dalla 'onsanto! LA4fsa che fa firmare dichiarazioni
di indipendenza
ai propri membri, in realt0 accetta che loro lavorino per delle aziende!
Le sementi sono coperte da brevetti! Le multinazionali diventano proprietarie della
vita, che viene
cos3 privatizzata!
Si introduce un gene in una pianta e questa diventa una propriet0 privata! &li
agricoltori dipendono
dalle industrie proprietarie!
2 semi terminator sterili: progetto mai concluso! 4ra del tipo: compri i semi da me alle
mie
condizioni, al mio prezzo, ecc!
Non puoi tenere da parte! La contaminazione non dipende "solo$ dalla sterilit0 dei
semi, ma pu( avvenire anche attraverso le radici o i pollini! 2n pratica metti un virus
che rende
sterile lAambiente!
Le cinque aziende: 'onsanto, Ba<er, 6o, 6upont, Basf!
'onsanto possiede il J9C dei brevetti delle sementi ogm in commercio!
.i sono cause in corso, ma la 'onsanto ha studi legali che fanno un baffo al piccolo
agricoltore!
'onsanto: azione legale allAaltro contadino contaminato e brucia ogm!
.aso soia roundup read<: contratto 'onsanto, il diritto di ispezionare i campi,
possono usare solo
lAerbicida roundup, non possono utilizzare n7 conservare le sementi!
Non ci sono studi a lungo termine!
.reare piante resistenti agli erbicidi! LAerbicida pu( cos3 essere dato al resto delle
piante e
distruggerlo! %er( le erbe infestanti acquistano resistenza allAerbicida!
5gm che producono insetticidi: il bt produce una tossina insetticida! &li insetti per(
sviluppano
resistenza! &li insetticidi colpiscono insetti non target!
:n ogm pu( riprodursi, interagire con altre forme di vita, mutare anche in risposta
alle
sollecitazioni ambientali!
&li ogm sono imprevedibili!
La tossina bt nel giro di pochi giorni si degrada! Le coltivazioni bio possono usarla:
un batterio
usato una tantum! La pianta ogm produce sempre tossine, anche a basso dosaggio,
che entrano in
contatto col pidocchio, altre piante e altri animali, come le coccinelle!
/gricoltura in :sa: monocolture enormi con medicinali sulle piante! %esanti dosi
chimiche per
agricoltura industriale! 1i propongo soia roundup! Si spende meno in aeroplano, che
passa una volta
sola! ;esta solo la pianta! Nei primi anni gli agricoltori statunitensi risparmiavano!
/desso non pi#!
/gricoltura ogm costosa!
5&' 4 S/L:14
+%assando il dna ad altro si creano nuove proteine non conosciute che possono
provocare allergie!
La soia gm mischiata con un gene della noce provoca allergie a chi allergico alla
noce!
%atata amflora resiste agli antibiotici! Se questo gene resistente a due famiglie di
antibiotici passasse
allAuomo con lAalimentazione si potrebbe avere una resistenza agli antibiotici!
;ischi di tossicit0 in fegato, reni, sangue e alterazione dei parametri ematici "mon ?HF
nel primo
caso, mon ?89, ?HF, nM negli altri$,
+Non insistete sui rischi alla salute,, ammonisce Uederica!
5&' 4 U/'4
+La soluzione non nutrire il mondo, ma permettere che il mondo possa nutrire se
stesso! Soluzioni
tecnologiche come gli ogm sono di facciata!
%er fermare la fame nel mondo non serve produrre di pi# "e gli ogm non lo fanno$,
ma:
una distribuzione pi# equa delle risorse,! Qui cA una tendenza al modello superfisso!
+sviluppo di infrastrutture,!
+politiche agricole sostenibili nel lungo periodo e che non provochino dipendenza da
aziende agro
chimiche,
+.on gli ogm lAagricoltura non ogm costretta a ridurre i profitti o aumentare i
prezzi!,
+&rave carenza di info da parte delle autorit0! Non ci sono studi sugli effetti a lungo
termine! .hi
controlla i controllori* LAefsa pro ogm ma ci sono lacune nel processo di
valutazione! ,! 2l
problema sono le autorit0!,
+2 mangimi potrebbero inquinare il latte rendendolo geneticamente modificato, ma
non detto: le
tracce di ogm nel latte potrebbero essere residui della stalla!,
/bbiamo attaccato le aziende del parmigiano che deve essere ogm free! /desso
abbiamo lasciato un poA in pace gli allevatori
perch7 sono a rischio chiusura! &li diciamo di usare proteine vegetali italiane! 2noltre
diciamo di regionalizzare
anzich7 esportare i prodotti e importare gli altri "*$! %er( fanno i furbi! +!
.omprate solo soia biologica!
U:1:;5 62 &% %4; 5&'
+/gricoltura sostenibile, no allAoverconsumption e allAagricoltura industriale! 2mpatto
sul clima delle
coltivazioni! La carne anche responsabile della deforestazione! %ensiamo ai
pesticidi e a tutti gli
altri inquinanti!,
+ 2 livelli di consumo del nord del mondo sono insostenibili! Si deve mangiare meno
carne! 'eno
animali, meno concentrati in stalle, ci sono pascoli disponibili! 2l G9C della carne
viene buttato via!
Bisognerebbe comprare prodotti stagionali, locali, farsi lAorto!!!, !
+No ogm in ambiente
maggiore ricerca indipendente anche da aziende
che conoscono il genoma, altre tecniche pi# sicure, controllabili!,
+migliori incroci!,
+vietare la brevettabilit0 della vita!,
+nuova etichettatura!,
+gp promuove i gas e promuovono i gruppi organizzati di domanda e offerta!,
+saltare lAintermediazione, riunire ambiente urbano, culturale, prezzo giusto per
agricoltore, abbandonare lAagricoltura industriale!,
+usare prodotti locali, stagionali, agricoltura biologica, meno carne!,
!
ALLE1AMENTI$ BENESSERE ANIMALE.
Le galline ruspanti "sparpagliate su grandi superfici e pertanto
veramente libere di esplicare quasi tutti i comportamenti etologici e non come negli
allevamenti Bio
dove fanno solo finta che siano libere$ stanno bene, ma producono poche uova "solo
durante una
certa stagione$ ed almeno Q@? volte pi# care rispetto ad ora!
L)alternativa allevarle in gabbia, dove sono limitate nell)espressione dei loro
comportamenti
istintivi, ma sono pi# protette dalle malattie e le uova sono pi# sane e pulite!Le gabbie
sono infatti
state inventate non per soddisfare il sadismo umano, ma per evitare che le
galline restino a contatto con le proprie feci! La diminuzione del benessere ne una
indesiderata
conseguenza!
%er mantenere sane le galline ruspanti, dobbiamo usare molti pi# antibiotici,
antiparassitari esterni
ed interni, anticoccidici e vaccini rispetto alle +galline protette,! Negli allevamenti
Bio, non li
+potrebbero usare **, Subiremo tutte le conseguenze del caso^^
.ome veterinario ho lavorato sia nel reparto diagnostico di un 2stituto Yooprofilattico
che come
ispettore dell)/SL nel pi# grande macello avicolo italiano, e posso testimoniare che i
polli e galline
provenienti dai piccoli pollai amatoriali, in genere sono in condizioni sanitarie 8999
volte peggiori
rispetto alle galline e polli +industriali,, con tutto il corollario di sofferenza e
mortalit0 per malattie e
conseguenti tossine nella carne!
Le vie di mezzo sarebbero l)allevamento Bio, ma nella stragrande maggioranza dei
casi truffaldino oppure il cosidetto +allevamento a terra,, "uova del tipo B!
Quest)ultimo per(
fatto in capannoni sempre chiusi e con pavimento di cemento! Le galline si muovono
di pi#, ma
essendo migliaia sono continuamente stimolate ad esercitare il cosidetto +diritto di
beccata,, per
cui risultano pi# stressate rispetto a quelle in gabbia! L)ambiente inoltre polveroso e
pi# sporco,
comprese le uova! 6al mio punto di vista non certo l)ideale per galline, allevatori e
consumatori!
;iassumendo: per le galline si pone lo stesso dilemma della botte piena o della
moglie ubriaca! 5
si accetta che le uova siano un bene di lusso "come D9@H9 anni fa, quando
proporzionalmente le
uova costavano ?@89 volte pi# di ora$ o si accetta che degli animali subiscano delle
limitazioni per
nutrirci meglio!
Sbagliamo a considerarci +superiori, agli altri animali,"cui dobbiamo il massimo
rispetto e
riconoscenza$, ma non dobbiamo nemmeno sentirci in colpa di appartenere ad una
specie di
superpredatori onnivori!
%i# in generale, "e cio riguardo la qualit0 degli alimenti$ servirebbe una seria
considerazione sulla
differenza tra +rischio reale, e +rischio percepito,!,
1orniamo alle galline! +L)allevatore bio fornisce alle sue galline sia un grande spazio
all)interno che un grande spazio
all)esterno! Benissimo dal punto di vista dell)4tica dei %rincipi dell)allevatore e di
tutti i fedeli
consumatori! 'alissimo dal punto di vista del benessere delle galline!
F999 galline costrette ad aggirarsi tutte insieme dentro un capannone perennemente
sporco e
polveroso, per l)atavico istinto del +diritto di beccata, continueranno a litigare tutto il
giorno per
stabilire una gerarchia che cambia continuamente! Non appena una gallina si muove,
ne incontra
un)altra che si sente sfidata e la mette alla prova! Superata la prova "causa di beccate
e stress$, si
sposta e ne trova un)altra ancora con lo stesso +problema,! L)unica soluzione sarebbe
aumentare
gli spazi di fuga uscendo all)aperto e diminuire l)aggressivit0 direzionandola altrove
beccando,
razzolando e mangiando erba, sassi, ecc!
6alla mia esperienza, e da quella di tutti i certificatori bio che conosco "e sono tanti$,
questa
+alternativa, viene concessa raramente, non per cattiveria, ma per le sue conseguenze
negative:
aumento dei costi di produzione per freddo caldo e movimento, diminuzione
dell)ovodeposizione,
coccidiosi, parassitosi, predazione, ecc! 4) per questo che viene tranquillamente
violata! .onosco
tre allevatori biologici che rispettano tutti i dogmi del biologico, ma il loro un
allevamento
amatoriale "G9@D9 galline$ e di facciata "i soldi li fanno con l)agriturismo: azienda
didattica e
camere$ pi# che con la vendita dei prodotti! Sono sicuro che di questi esempi ce ne
sono molti altri,
ma sono altrettanto sicuro che il JJC delle uova a marchio 9, appartengono al primo
esempio!
;iassumendo: l)4tica dei %rincipi resta salda, intatta, pura e vergine "bint ^$! L)4tica
della
;esponsabilit0 molto meno! Notare che qui viene violata non solo l)4tica della
;esponsabilit0 nei
confronti delle galline "che l)unica che mi interessa$, ma anche l)etica tra i credenti
della stessa
religione e cio il produttore che fa una cosa sapendo di farla male e il consumatore
che
ingenuamente si fida!
benessere dell)animale! Qua sta l)equivoco pi# grosso: da che punto di vista lo valuto
il
benessere dell)animale, il suo o il mio* I evidente che non bello esteticamente
vedere il
+concentramento, di animali ai fini dell)allevamento, ma il come sta la gallina me lo
dicono dei
parametri veterinari che non coincidono con l)estetica e +bucolicit0, delle sue
codizioni di
allevamento! Se questi parametri "su cui forse si pu( discutere$ dicono che la gallina
+libera, sta
complessivamente peggio di quella +confinata,, ce ne faremo una ragione!
/llevamento con criteri di economicit0 produttiva >s hobbismo! Qui si fa finta di
non capire che
un conto l)attivit0 occasionale o +autarchica, di chi ha 89@B9 galline e un po) di
cortile per
allevarle, altro conto coniugare salubrit0, benessere animale e economicit0
nell)ambito di una
attivit0 produttiva! I un fatto incontestabile che in questo secondo caso occorre
giungere ad un
compromesso tra esigenze diverse, che risulta per( necessario se vogliamo avere
uova e carne in
quantit0 sufficiente per la domanda! .on il suo terreno, la sua erba, il suo pollaio "e le
sue volpiT$
uno che ha le galline per s7 e qualche amicoNcliente far0 quel che crede ovviamente!
'a stiamo
parla do dello 9 virgola dei fortunati possessori di cortileNcanpagnaNcasale!
Se poi c) gente che fa F9@G9 chilometri apposta per andare a prendere le uova del
contadino
perch7 quelle del marMet sottocasa non sono abbastanza rustiche, affari suoi! / parte
l)inquinamento supplementare che mi becco anche io

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