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La consociazione biologica e le piante ortive

Con il termine consociazione biologica si intende la coltivazione contemporanea di diversi


ortaggi sullo stesso appezzamento di terreno.
Questa tecnica consente di valorizzare le complesse interazioni esistenti tra le piante.
Infatti, grazie alle particolari caratteristiche degli essudati radicali, delle resine e degli olii
essenziali prodotti, alcune piante sono in grado di stimolare, o in qualche caso di
reprimere, lo sviluppo delle specie vegetali che crescono nelle loro immediate vicinanze, di
allontanare insetti dannosi o attrarre quelli utili.
Le diverse specie colturali che si seminano o trapiantano nell’orto devono quindi essere
scelte oltre per quello che noi preferiamo consumare, anche per la possibilità che hanno di
offrire o ricevere un vantaggio con la presenza contemporanea sul campo.
Il principio della coltivazione mista è stato introdotto in agricoltura sulla base di quello che
avviene in natura. Difatti non esistono esempi di ambienti in cui sia presente una sola
specie vegetale. Da ciò possiamo anche noi dedurre che molte specie di piante, anche
coltivate, traggono un vantaggio dal crescere in un agro-ecosistema più complesso, ossia
nel quale siano allevate contemporaneamente due o più specie.
Non tutte le colture ortive sono tra loro consociabili; tra molte, infatti, si instaura una
competizione negativa mentre altre non traggono alcun vantaggio dall’essere consociate.
Si può parlare, pertanto, di veri e propri modelli di consociazione, frutto di prove
sperimentali e di alcune esperienze che hanno portato con la pratica a verificarne o meno
la validità.

Effetti positivi della consociazione


La consociazione tra piante compatibili comporta una serie di vantaggi, diretti e indiretti,
che si evidenziano soprattutto nei confronti dell’agro-ecosistema e, in particolare, del
terreno e della coltura.

Terreno
Migliore sfruttamento dei vari strati di terreno
Si ottiene consociando piante con apparati radicali a diversa profondità.
Un esempio è dato dalla consociazione carota + cipolla.

Ottimizzazione dello spazio


Si ha consociando colture a ciclo breve con altre a ciclo lungo. Il terreno utilizzato al
meglio risulta, quindi, sfruttato in maniera più equilibrata, maggiormente coperto di
vegetazione e perciò meno soggetto ad un proliferare delle erbe infestanti.

Protezione del terreno da fenomeni erosivi


In molti casi la consociazione permette di lasciare coperto il terreno per un periodo
abbastanza lungo e pertanto la massa verde lo protegge da fenomeni erosivi ad opera
soprattutto delle piogge invernali.
Coltura
Interazione positiva tra apparati radicali
Molte piante hanno la capacità di secernere essudati radicali che possono interagire,
direttamente o indirettamente, sulla crescita e lo sviluppo delle altre colture. Della
presenza di tali sostanze se ne avvantaggia anche la fertilità del terreno.
Un esempio di questo fenomeno è dato dalla consociazione tra sedano e pomodoro ma
anche da spinacio e altri ortaggi.

Possibilità di far utilizzare subito ad altre piante l’azoto.


Questa opportunità non irrilevante è data dalla capacità delle leguminose di fissare l’azoto
atmosferico: si ottiene naturalmente consociando gli ortaggi a legumi come come il
fagiolo, il pisello, la fava, il cece.

Protezione delle piante dai parassiti


Alcune piante emettono sostanze che hanno un’azione repulsiva nei confronti di insetti
dannosi per altre specie.
Un esempio di questo fenomeno è dato dalla consociazione tra carota e cipolla.
La mosca della carota, la cui larva divora le radici, viene respinta dall’odore delle cipolle e
non depone più le sue uova sul colletto della carota. Allo stesso modo, la mosca della
cipolla, le cui larve entrano nella polpa di questo ortaggio e la trasformano rapidamente in
una massa marcia e maleodorante, evita le aiuole in cui crescono le carote.
Un fenomeno analogo avviene nella consociazione tra porro e carota.

Protezione delle piante dai parassiti


Consociando colture a taglia bassa con altre a taglia alta, è possibile che le prime si avvantaggino
dell’ombreggiamento provocato dalle seconde. Per esempio, il cetriolo allevato su sostegno può
ombreggiare il pomodoro facendo in modo che i frutti di quest’ultimo non siano scottati dal sole.
Esempi di consociazione

Cipolla e carota
Il pregio di questa consociazione è la difesa naturale dagli insetti nocivi. Le due specie si seminano
a file alterne, ad una distanza di 20 cm circa, oppure la cipolla va seminata ai bordi del campo e la
carota al centro.

Porro e carota
E' consigliata per le carote tardive e comporta gli stessi effetti descritti nell'esempio precedente.
Stesso dicasi per le modalità di impianto.

Patata primaticcia e spinacio


Si tratta di una consociazione favorevole a causa dell’effetto stimolante che gli essudati radicali
dello spinacio esercitano nei confronti della patata.
Al centro del campo e sui bordi esterni verranno seminate le piante dello spinacio mentre nella
restante parte quelle delle patata.

Fagiolo rampicante/pisello e lattuga


Al centro del campo si pianta la leguminosa mentre ai bordi la lattuga. Non conviene piantare a file
alterne in quanto si rischierebbe di sottrarre eccessiva luce alle piante di lattuga. Il vantaggio di
questa consociazione è dato dall’azoto fornito al terreno. Questo tipo di consociazione può essere
preceduta da quella con spinacio e ravanello.
Cavolo cappuccio, lattuga e fagiolo nano
Sui lati esterni vengono seminate alcune file di fagiolino nano. Al centro si pianta il cavolo
cappuccio a file distanti 60 cm. Nel restante spazio si trapianta la lattuga a file distanti 25 cm.

Cipolla e lattuga invernale


La cipolla riesce a crescere in maniera ottimale in presenza di lattuga.
Per questa consociazione basta impiantare le due colture a file alterne.

Ravanello e carota
Si ottiene il vantaggio di utilizzare due differenti strati di terreno. Le colture vanno seminate a file
distanti circa 30-35 cm. Alcune piante file di ravanello possono essere sostituite con file di lattuga.

Varie consociazioni con spinacio


Con lo spinacio è possibile effettuare varie consociazioni. Va seminato in primavera, a file distanti
40 cm e lasciando l’interfila libera per impiantare la patata, il pomodoro o il ravanello. Quando la
crescita dello spinacio rischia di ombreggiare eccessivamente le altre piante, questo verrà tagliato e
lasciato sul terreno come strato pacciamante, utile soprattutto alla riduzione dell’evaporazione
dell’acqua e, successivamente, per arricchire il terreno di sostanza organica. Le piante, recise a 2-3
cm di profondità, non potranno più emettere foglie e le radici rimaste, tenere e di facile
decomposizione, andranno ad arricchire il terreno di sostanza organica. Tale modello può essere
riproposto anche l'anno successivo seminando lo spinacio nelle file in cui l’anno precedente erano
stati piantati altri ortaggi.

Modalità di consociazione
Per effettuare razionalmente le consociazioni è necessario scegliere accuratamente le
piante da coltivare assieme in modo che non si danneggino a vicenda ma ne traggano,
invece, un reciproco vantaggio.
In sintesi, si possono fornire alcune indicazioni di massima:
- non consociare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno (per esempio
patata e cipolla) ma cercare di consociare piante a diverso accrescimento radicale
- non adoperare piante che appartengono alla stessa famiglia
- mettere insieme piante che hanno differente ciclo colturale. Per questo motivo, oltre che
per il loro sviluppo contenuto, lattuga, ravanello, spinacio sono largamente impiegati nelle
consociazioni
- calcolare i tempi di coltivazione in modo che le colture consociate si possano accrescere
completamente prima che una prenda il sopravvento sull’altra. Ad esempio, coltivando
lattuga e pomodoro o lattuga e pisello, fare in modo di raccogliere la lattuga prima che
venga soffocata dalla coltura consociata
- quando è possibile, dare precedenza alle leguminose dato che hanno la possibilità di
fissare l’azoto atmosferico di cui potrebbero beneficiare le piante vicine.
Da segnalare, tuttavia, che alcune esperienze hanno messo in rilievo che ortaggi come
aglio, cipolla e porro, si adattano male ad essere consociati con le leguminose
- nella consociazione bisogna tener conto della classificazione degli ortaggi in base al
consumo di azoto.
In base a ciò la consociazione va fatta tra colture ad elevato e medio consumo oppure
medio e debole, mai tra colture a basso ed elevato consumo di azoto
- per attuare la consociazione è necessario disporre la piante a righe la cui distanza varia
in rapporto alle diverse specie e cultivar adottate e al loro sistema di allevamento
La semina o il trapianto a file è in pratica il sistema più razionale di procedere perché
facilita tutti i successivi interventi colturali (sarchiatura, irrigazione, eccetera).
Un altro sistema di disposizione delle piante è quello di collocare una coltura nella parte
centrale dell’aiuola (di solito quella a ciclo più lungo) ed una seconda ai bordi.
Per ogni ortaggio esistono:
- Temperature critiche o letali al di sopra e al di sotto delle quali la pianta muore. (Es.
temperatura < -2C° per il pomodoro).
- Temperatura cardinale minima e massima al di sotto e al disopra delle quali la pianta
blocca la sua crescita ma non muore. (Es. Temperatura < 10°C e > 35°C pomodoro).
- Temperatura ottimale è la temperatura ideale per la nascita e la crescita della pianta (Es.
temperatura = 25°C sempre per il pomodoro).
Tutte le temperature comprese tra la minima e la massima permettono la nascita e la
crescita degli ortaggi. Più la temperatura è vicina alla temperatura ottimale, più la pianta
nasce e cresce velocemente.

Esigenze termiche
Gli ortaggi sono divisi in due gruppi in base alle esigenze termiche:
- piante microterme: sono ortaggi che nascono e crescono con temperatura basse. Es.
lattuga, spinaci, rucola, ravanelli, valeriana, crescione.
- piante macroterme: sono ortaggi che nascono e crescono con temperatura alte. Es.
pomodoro, zucchino, cetriolo (temperatura minima 10-12°C, ottimale 25°C) anguria,
melone, peperone, basilico (temperatura minima 18°C, ottimale 30-35°C).
La conoscenza delle esigenze termiche degli ortaggi ci permette di stabilire in che periodo
dell'anno seminare o trapiantare una specie in pieno campo.
Se gli ortaggi sono coltivati in tunnel o serra fredda semina e trapianto possono essere
anticipati anche di un mese.

L’ORTO: SEMINA E RACCOLTO


Per ottenere i migliori risultati è bene conoscere, per ogni singolo ortaggio, i caratteri
generali dello stesso le cure specifiche che richiede e i giusti tempi e modalità per la
semina e il raccolto. Ecco le informazioni necessarie per gli ortaggi più comuni.

AGLIO
Durata media della coltivazione: 20 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Necessità di calore e di poca acqua; ama un terreno
profondo, ma non troppo ricco di sostanze nutritive. Se il terreno si presenta compatto o
crostoso deve essere lavorato.
Semina e raccolto: Per un’aiuola larga cm. 120 piantate sei file. Gli spicchi d’aglio vanno
collocati ad una profondità di circa cm. 5. I periodi di semina ideali sono in aprile o in
settembre/ottobre, se si vuole fare la raccolta l’anno successivo. Verso fine estate
effettuate la raccolta in una giornata assolata. Intrecciate le piantine raccolte e
conservatele in un luogo asciutto.
ASPARAGO
Durata media della coltivazione: 3 anni
Caratteri generali specifiche: Pianta perenne; preferisce i terreni sabbiosi e freschi, ma non
umidi ne calcarei. Non teme il freddo.
Semina e raccolto: Dai semi si ottengono le cosiddette “zampe”, da cui si sviluppano i
polloni dopo circa 20 mesi; il suggerimento è di acquistare direttamente le zampe da un
vivaista. Scavate delle trincee larghe circa cm. 90 e profonde cm. 40. Arricchite la terra
della trincea con del concime. Deponete le zampe ad una distanza di circa cm. 40 l’una
dall’altra e copritele con un leggero strato di terra. Queste operazioni vanno effettuate a
fine inverno. A partire dal terzo anno potete raccogliere i polloni nel periodo
maggio/giugno. In inverno tagliate tutti i fusti secchi.

BIETOLA DA COSTE
Durata media della coltivazione: 12 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Viene coltivata per la consumazione delle foglie e,
particolarmente delle coste lunghe e carnose.
Semina e raccolto: Il terreno non deve essere concimato con letame fresco. Abbondare
con il composto maturo e mantenere umido il terreno. Si associa favorevolmente con
qualsiasi altro tipo di ortaggio. In un’aiuola larga cm. 120 sistemate tre file. Distanza tra le
piantine cm. 30. Periodo di semina: aprile.

BIETOLA DA RADICI
Durata media della coltivazione: 15 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Questo tipo di bietola viene coltivato per il fittone che
è di forma tondeggiante e di colore rossastro. Talvolta si sviluppa anche sopra il terreno.
Semina e raccolto: Cinque file in cm. 120. Distanza fra le piantine cm. 15. Si semina in
marzo e si raccoglie in luglio/settembre, quando le foglie cominciano ad appassire.

CAROTA
Durata media della coltivazione: 17 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Esistono vari tipi di carota: primaticce, lente,
semilente, di lunghezza media, corta e lunga. Usare terra sabbiosa o leggermente
argillosa, umidificata ma non eccessivamente ricca di sostanze nutritive. Predilige il
composto fresco che deve essere aggiunto alla terra già in autunno.
Semina e raccolto: Da 4 (tardive) a 6 (primaticce) file per cm. 120 di aiuola. Distanziare le
piantine di cm. 4 l’una dall’altra. Per la semina procedere in marzo (primaticce), ai rimi di
aprile (medie) e giugno/luglio (tardive).

CAVOLFIORE
Durata media della coltivazione: 16 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Esistono varietà precoci e tardive. Necessita di molta
acqua e di un terreno friabile e ricco di sostanze nutritive. Non resiste al freddo, quindi in
inverno occorre un’adeguata protezione.
Semina e raccolto: Due file su cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 50. Le semine della
varietà precoce devono essere effettuate in cassone già in febbraio, mentre quella tardiva
deve essere messa a dimora in aprile/luglio.
CAVOLINI DI BRUXELLES
Durata media della coltivazione: 18 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Non necessita di grandi dosi di sostanze nutritive.
Resiste al freddo che, anzi, ne migliora il sapore e la digeribilità.
Semina e raccolto: Tre file su cm.120 di aiuola. Distanza delle piante: cm. 50. Seminare a
partire dai primi di maggio nell’apposita aiuola da semina e trasferire nell’orto dopo cinque
settimane. Non mettere a dimora prima di giugno. Il raccolto si protrarrà per tutto
l’inverno.

CAVOLO ROSSO, VERZA


Durata media della coltivazione: Specie rapide 10 settimane. Specie lente 20 settimane.
Caratteri generali e cure specifiche: Necessita di grandi quantità di sostanze nutritive e di
molta acqua. Soffre il gelo.
Semina e raccolto: 2/3 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 40/60. Semina delle
varietà precoci in febbraio e messa a dimora ad aprile. E’ possibile anche il cosiddetto
“sverno”, cioè semina ad agosto e messa a dimora in ottobre o all’inizio della primavera.
Raccolti a seconda del procedimento adottato, per tutta l’estate o per tutto l’autunno.

CETRIOLO
Durata media della coltivazione: 12 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Piuttosto delicato, richiede una temperatura mite
(quella del terreno non dovrebbe essere inferiore ai 10 gradi). Necessita di molte sostanze
nutritive e di molta acqua, ma non sopporta un’alta concentrazione di sali minerali.
Semina e raccolto: Distanza tra le piante cm. 40/45. Semina a metà maggio.

CIPOLLA
Durata media della coltivazione: 16 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno leggero, non sabbioso, caldo, asciutto
e soffice.
Semina e raccolto: Sei file in cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. 5/15. Si
possono praticare due tipi di colture: quella primaverile (metà marzo) per raccogliere i
bulbi alla fine dell’estate e quella autunnale per raccogliere i bulbi la primavera seguente.

FAGIOLO NANO
Durata media della coltivazione: 10 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Non sopporta il freddo e ha bisogno di un terreno
soffice e di molta acqua.
Semina e raccolto: 2/3 file per cm.120. Distanza tra le piante: cm. 8. La semina si svolge
da metà maggio fino alla fine di luglio. Raccogliete presto i primi fagioli per favorire nuove
crescite.

FAGIOLO RAMPICANTE
Durata media della coltivazione: 18 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Necessità di molto sole e di terreno ricco di elementi
nutritivi.
Semina e raccolto: Due file per cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. 80. Seminate
a tempi distanziati per avere raccolti a diverse scadenze.
FAVA
Durata media della coltivazione: 15 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Piuttosto resistente al freddo. Sopporta i terreni
calcarei e ama i luoghi ventosi.
Semina e raccolto: Tre file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 20. Seminare a partire
dai primi di marzo.

FINOCCHIO
Durata media della coltivazione: 14 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: E’ una piante esigente e necessita di calore, di un
terreno soffice e ricco di elementi nutritivi. Deve essere sempre innaffiato e mantenuto
libero da erbe nocive.
Semina e raccolto: 3-4 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 25. La semina va da fine
giugno ai primi di luglio. La raccolta in ottobre. Un autunno freddo può impedire la
crescita.

INDIVIA ESTIVA E INVERNALE


Durata media della coltivazione: 10 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno ben concimato e necessita di molta
acqua.
Semina e raccolto: 4 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 20. Seminare l’indivia
estiva tra maggio e giugno. Quella invernale ai primi di luglio.

LATTUGA
Durata media della coltivazione: 6 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno profondo e ricco di humus, mantenuto
costantemente umido.
Semina e raccolto: 4 (tardive) o 6 (primaticce) in cm. 120. Distanza: cm. 20 (primaticce),
cm. 70 (tardive). Semina da febbraio fino agli inizi di luglio. Seminando ogni 14 giorni si
può raccogliere l’insalata in modo continuativo sino al tardo autunno. L’insalata invernale
può essere messa a dimora anche in settembre, coprendola con terra compostata e
sterpaglie.

MELANZANA
Durata media della coltivazione: 20 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Preferisce terreni di medio impasto, profondi e
tendenti allo sciolto, piuttosto fertili e ben areati. Sensibilissima al freddo. Per i primi
periodi di germinazione è indispensabile una temperatura superiore ai 15°C.
Semina e raccolto: Due file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 50/60. La semina si
effettua a marzo in un cassone; si metterà a dimora in seguito, quando le piantine saranno
germogliate e sarà terminata la stagione fredda (maggio/giugno). La raccolta comincia in
estate e si protrae fino a ottobre.
PATATA
Durata media della coltivazione: 16 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Esistono numerose specie: precoci, semiprecoci,
tardive. E’ adatto un terreno medio-pesante. Generalmente si coltiva quella precoce.
Semina e raccolto: 2 file in cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 40 (precoci), cm. 60
(tardive). Piantare ai primi giorni di aprile le precoci e ai primi di maggio le tardive. Si
raccolgono dopo che la parte verde è appassita.

PEPERONE
Durata media della coltivazione: 8 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Predilige le zone calde. Il terreno deve essere fertile,
ben esposto, tendente allo sciolto e umido.
Semina e raccolto: 2 file per aiuole da cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 60. Si
seminano in vasetti otto settimane prima dell’ultima prevedibile brinata e si trapiantano
nell’orto quando la temperatura esterna ha raggiunto una media minima di 13°C.

PISELLO
Durata media della coltivazione: 10 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Il terreno più adatto è quello tiepido, leggero e
calcareo.
Semina e raccolto: Due file per cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm.60. Seminare
da metà marzo fino a luglio.

POMODORO
Durata media della coltivazione: 16 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Pianta assai esigente, necessità di molto calore.
Sistematela in un punto rivolto a sud. Non è necessario comprenderla nella rotazione
perché può ricrescere tranquillamente nello stesso luogo senza impoverire il terreno.
Poiché le sue radici scendono molto a fondo, necessita di un terreno ricco di sostanze
nutritive. In autunno aggiungete al terreno del concime. La pianta ha bisogno di un
sufficiente tasso di umidità ma, quando innaffiate, prestate attenzione a non bagnare le
foglie.
Semina e raccolto: Quattro file per cm. 120 di aiuola. Distanza tra le piante: cm. 60/80.
Seminatele in cassetta nella seconda metà di marzo e trapiantate a dimora verso metà
maggio. Aiutate le piantine legandole a paletti di sostegno alti cm. 180 circa.
Settimanalmente assicurate le ramificazioni con corda o raffia.

PORRO
Durata media della coltivazione: 20 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno argilloso e ricco di humus. Sia la
varietà estiva che quella invernale sono resistenti al gelo.
Semina e raccolto: Quattro file per cm. 120 di aiuola. Seminare in cassetta a metà marzo e
mettere a dimora in maggio, in buche profonde cm. 15. I porri invernali possono essere
seminati all’aperto in giugno e messi a dimora verso i primi giorni di agosto.
RADICCHIO (CICORIA)
Durata media della coltivazione: 16 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: E’ un tipo di insalata forte, alta e con la radice a
fittone. Le qualità più diffuse sono il radicchio rosso, la catalogna e la cicoria di Bruxelles.
E’ una verdura invernale.
Semina e raccolto: Quattro file per cm. 120. Distanza tra le piante: cm. 30. Si semina da
metà giugno a metà luglio. Sopporta il freddo invernale, se ben protetta può stare anche
all’aperto.

RAVANELLO
Durata media della coltivazione: Da 5 a 8 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: E’ molto adatto per essere piantato ai bordi delle
aiuole.
Semina e raccolto: Sei file per cm. 120 di aiuola. Si semina a partire da febbraio, in
cassette e messa a dimora dai primi giorni di aprile in poi.

SEDANO DA COSTE
Durata media della coltivazione: 21 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Coltivato per le bianche coste, aromatiche, saporite e
croccanti. Si coltiva in trincea e in superficie. La coltura in trincea utilizza la rincalzatura
per l’imbiancamento delle coste. Produce da novembre a marzo. Quella in superficie teme
il gelo e richiede una semina precoce e la raccolta entro ottobre. Ha bisogno di terriccio
ricco di sostanze calcaree e di humus. Consuma molto potassio, quindi aggiungete della
cenere di legna al concime; allo stesso modo, per soddisfare la sua esigenza di cloro,
spargete sul terreno piccole dosi di sale da cucina. Nella rotazione piantare non più di una
volta ogni 4 anni. Innaffiare abbondantemente ma solo con il bel tempo.
Semina e raccolto: Per la coltivazione in trincea scavare un solco largo cm. 40 e profondo
cm. 35. Riempite il fondo con terriccio ben degradato e concime per cm. 20. Ricoprite con
uno strato di alcuni centimetri della terra asportata dalla trincea. Tra maggio e giugno le
piantine (che avrete seminato in cassone, al caldo, all’inizio di marzo) vanno messe a
dimora nella trincea a cm. 30 di distanza l’una dall’altra. Tenere sempre l’impianto ben
umido. Dopo 3 mesi rincalzare con la terra della trincea fino alla base delle foglie e a
distanza di 3 settimane rincalzare ancora due volte, senza mai superare la base delle
foglie, che progressivamente si allungheranno. L’imbiancamento dura da 3 a 8 settimane
dal primo rincalzo.Per la coltivazione in superficie le piantine vanno messe a dimora entro
maggio a cm. 25 di distanza l’una dall’altra. Non vanno rincalzate.

SEDANO DI VERONA (O SEDANO RAPA)


Durata media della coltivazione: 21 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: E’ una varietà di sedano coltivato per la sua radice
voluminosa. Le indicazioni sono analoghe a quelle per il sedano a coste: terra fertile, ben
drenata, ricca di composto maturo e di terriccio ben degradato.
Semina e raccolto: Tra febbraio e marzo si semina in cassoni a freddo. I semi non vanno
interrati. Si mette a dimora a fine maggio. Il colletto deve rimanere fuori dalla terra. Il
tubero continua a crescere fino a novembre, ma va raccolto comunque prima del gelo.
SPINACIO
Durata media della coltivazione: 12 e più settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ama un terreno unificato e ricco di calcio. Richiede
molto composto maturo. Nella rotazione delle colture bisogna evitare di seminare gli
spinaci in prossimità della rapa rossa o della bietola da coste.
Semina e raccolto: Sei file in cm. 120 di aiuola. Se la semina viene fatta in agosto si
otterranno spinci autunnali; se fatta in settembre, si avranno spinaci invernali con raccolto
in primavera.

ZUCCA
Durata media della coltivazione: 22 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ama il calore e l’acqua e ha un alto fabbisogno di
sostanze nutritive.
Semina e raccolto: Ogni pianta necessita di uno spazio di circa 3 metri quadrati. Si semina
ai primi di maggio e, con un autunno soleggiato, il frutto cresce fino ad ottobre. Il raccolto
deve essere effettuato comunque prima delle gelate invernali.

ZUCCHINA
Durata media della coltivazione: 16 settimane
Caratteri generali e cure specifiche: Ha esigenze analoghe a quelle della zucca. A
differenza di questa però è meno esigente per il calore della temperatura, quindi è più
facile da coltivare. Preparate il terreno con concime e composto fresco. Si proteggono i
frutti maturi dalle lumache adagiandoli su uno strato di paglia.
Semina e raccolto: Una fila per cm. 120 di aiuola. Da aprile seminare in semenzaio; i
trapianti si effettuano in maggio. Durante la semina adagiate da 1 a 3 semi per solco;
successivamente conserverete solo la piantina più forte eliminando le altre. Il frutto si
raccoglie quando ha raggiunto una lunghezza di circa cm. 20, in modo da poter poi
effettuare diversi raccolti. In caso contrario la zucchina continuerà nella sua crescita fino a
raggiungere dimensioni anche molto importanti.

LA CONSOCIAZIONE TRA GLI ORTAGGI


Quando si decide quali ortaggi coltivare nel proprio orto bisogna tenere conto dei problemi
legati alla “consociazione” dei vari tipi di ortaggi e di erbe. E’ stato verificato che la
vicinanza di alcuni ortaggi aumenta la velocità dello sviluppo, le dimensioni e la qualità dei
frutti. I più scettici possono verificare l’antica tecnica della consociazione seminando due
file di ravanelli, alternate rispettivamente da una fila di crescione e da una di cerfoglio. La
differenza del sapore dei ravanelli che cresceranno sarà impressionante: mentre quelli
cresciuti vicino al cerfoglio risulteranno molto piccanti, quelli vicino al crescione saranno
saporiti, ma delicati.
Ortaggi Consociabili Non consociabili
Asparagi Pomodori, prezzemolo, basilico =
Barbabietole Cipolle, ravanelli, cavoli, rape Fagioli rampicanti
Carote Cipolle, ravanelli, piselli, lattuga, cicoria, porri, rosmarino, salvia, pomodori Aneto
Cavoli Barbabietole, cetrioli, fagioli rampicanti, fagioli nani, fragole, lattuga, piselli,
pomodori, porri, spinaci, ravanelli, sedani Aglio, cipolle, patate
Cetrioli Cavoli, fagioli, granturco, piselli, ravanelli, girasoli, finocchi Patate, erbe aromatiche
Cicoria Carote, fagioli rampicanti, lattuga, finocchi, pomodori =
Cipolle e aglio Zucchine, barbabietole, fragole, pomodori, lattuga, camomilla Piselli, fagioli,
cavoli
Erba cipollina Carote Piselli, fagioli
Fagioli Patate, carote, cetrioli, cavoli Cipolla, aglio, gladioli
Fagioli rampicanti Zucchine, ravanelli, cicoria, cavoli, granturco, santoreggia Cipolle,
barbabietole, finocchi, girasoli
Fagiolini nani Cavoli, ravanelli, patate, cetrioli, granturco, fragole, sedani, santoreggia
Cipolle, barbabietole, finocchi, girasoli
Finocchi Cetrioli, cicoria, lattuga, piselli Fagioli rampicanti, fagiolini nani
Fragole Ravanelli, fagiolini nani, spinaci, lattuga, cavoli =
Girasole Cetrioli Patate
Granturco Patate, piselli, fagioli, cetrioli, zucca, zucchine =
Lattuga Cicoria, finocchi, cavoli, carote, ravanelli, fragole, cetrioli Prezzemolo
Melanzane Fagioli =
Patate Fagioli, granturco, rafani, calendule, melanzane Zucche, cetrioli, girasoli, cavoli,
pomodori, lamponi
Piselli Finocchi, carote, rape, ravanelli, cetrioli, granturco, fagioli, cavoli Cipolle, aglio,
gladioli, patate
Pomodori Cavoli, ravanelli, cicoria, cipolle, prezzemolo, asparagi, calendule, carote Cavoli,
rapre, patate, finocchi
Porri Cipolle, cavoli, sedani, carote =
Prezzemolo Ravanelli, pomodori, asparagi Lattuga
Rape Piselli =
Ravanelli Cavoli, barbabietole, fagioli rampicanti, fagiolini nani, fragole, lattuga, piselli,
pomodori, spinaci, prezzemolo, cetrioli =
Sedani Porri, pomodori, fagiolini nani, cavoli =
Spinaci Fragole, cavoli, ravanelli =
Zucca Granturco, nasturzi Patate
Zucchine Cipolle, fagioli rampicanti =

COLTIVARE IL POMODORO
La pianta di pomodoro è tra quelle che danno la maggiore soddisfazione. Esistono svariate
specie di pomodori: da quelli a ciliegina, ai cuori di bue, ai perini e molte altre ancora.
Potrete scegliere la specie che più vi piace dal vivaista presso cui acquisterete le piantine
da interrare, il che potrà avvenire verso la fine di marzo, oppure, più facilmente, in aprile,
cioè quando la temperatura primaverile si sarà stabilizzata. Si può partire nella coltivazione
della pianta di pomodoro anche dal seme, ma per un orto di casa non è consigliabile: le
piantine che si trovano dai vivaisti sono poco costose, ben robuste e pronte per essere
interrate.
Il pomodoro ama il sole e un terreno ben fertilizzato. Per questo esistono fertilizzanti
specifici per il pomodoro che potrete mettere sul fondo della buca che ospiterà la piantina.
Quando interrate la piantina, anche se ovviamente piccola, prevedete sin dall’inizio un
sostegno robusto e alto almeno 1 metro e mezzo; questo perché la pianta di pomodoro
può avere uno sviluppo sorprendente ed è quindi necessario sostenerla al meglio.
Quando interrate le piantine di pomodoro abbondate con l’acqua, successivamente, cioè
quando le nuove radici cominciano a formarsi e si manifesta un nuovo sviluppo, diminuite
drasticamente la quantità di acqua ma siate regolari nella somministrazione: durante il
caldo estivo è bene dare acqua tutti i giorni.
Un’operazione molto importante da eseguire man mano che la pianta si sviluppa è quella
della cosiddetta sfemminellatura. Si tratta di eliminare, usando semplicemente le dita, i
germogli ascellari, facilmente riconoscibili perché nascono alla base di una ramificazione
già esistente, dando luogo allo sdoppiamento del ramo stesso. Se questi germogli non
vengono eliminati si ha uno sviluppo esagerato della parte verde con conseguente
appesantimento della pianta, che può raddoppiare in dimensioni, e sottrazione di risorse al
corretto sviluppo della piante e dei frutti.

COLTIVARE IL PREZZEMOLO
Il prezzemolo è una pianta biennale originaria del mediterraneo dove cresce
spontaneamente. Per offrire il suo meglio necessita di terreni fertili e ben drenati, per
questo è bene prima della semina, lavorare a fondo il terreno, soprattutto se
particolarmente compatto e concimarlo. Il prezzemolo può essere coltivato sia in pieno
sole che in mezzombra.
Se il prezzemolo viene seminato in vaso, si può procedere all’inizio della primavera, avendo
cura di mantenere la terra ben umida e a una temperatura di 18°. In questo modo in una
quindicina di giorni vedrete già i primi germogli, se la temperatura è inferiore la crescita
sarà più lenta. Nel caso si voglia invece seminare direttamente nell’orto bisognerà
aspettare la fine di marzo, o comunque quando si è certi che la temperatura ambiente non
scenderà più sotto i 7°.
Dopo circa un paio di mesi dalla semina si può iniziare i primi tagli avendo cura di lasciare
sempre qualche centimetro di fusto, in modo che possa ricrescere consentendo altri
raccolti. Il prezzemolo cresce molto velocemente e quindi permette diversi tagli nel corso
dell’anno. Proprio per la sua forte crescita sarà necessario sfoltirlo saltuariamente
lasciando una ventina di centimetri da un cespo e l’altro.
Il prezzemolo deve essere consumato fresco. Ciò che non riuscirete ad utilizzare fresco
surgelatelo, sia in foglie intere oppure già tritato. Non essiccatelo perché perderebbe tutto
il suo profumo.

COLTIVARE IL BASILICO
La piantina di basilico nell’orto o in un vaso sul balcone non può mancare in nessuna casa.
Il basilico ha bisogno di un clima caldo e soleggiato per esprimere il meglio di se stesso,
quindi in Italia può essere coltivato in qualsiasi regione. Lo trovate pronto per essere
interrato dai vivaisti, nei garden center e spesso anche dagli ortolani nei mesi di aprile o
maggio (dipende dall’andamento climatico). Il basilico preferisce un suolo fresco e ben
drenato, in una situazione riparata dal vento e che sia il più possibile esposta al sole.
Richiede di buone quantità d’acqua praticamente ogni giorno.
Nel caso voleste cimentarvi nella sua coltivazione a partire dal seme, dovrete interrare i
semi in un vaso all’inizio della primavera, quindi alla fine del mese di marzo, e tenere il
vaso in serra oppure in casa perché il basilico, per la germinazione ha bisogno di una
temperatura intorno ai 20 gradi. La piantina che crescerà andrà poi interrata verso aprile o
maggio, cioè quando la temperatura si sarà alzata e non esisterà più il pericolo di gelate.
Tenete sempre conto che il basilico non resiste a temperature inferiori ai 10 gradi.
COLTIVARE LA SALVIA
La salvia che siamo abituati ad usare in cucina è la officinalis o salvia comune. Quando
scegliete la piantina per la vostra coltivazione in giardino a in vaso tenete conto che la
salvia officinalis albiflora, cioè la migliore per l’uso in cucina, nel momento della fioritura si
presenta con fiori bianchi. Se noterete dei fiori rossi significa che si tratta di salvia
officinalis purpurescens, comunque utilizzabile in cucina anche se ha le foglie più dure
della albiflora: è particolarmente adatta per decotti e tisane.
La salvia è una pianta perenne che nel tempo trasforma il suo fusto da verde in legnoso,
molto ramificato e in grado di raggiungere fino al metro di altezza, diventando così un
bellissimo cespuglio decorativo e profumato per il vostro giardino. E’ una pianta robusta
che ama il sole e il caldo, anche se riesce tranquillamente a sopravvivere all’inverno,
soprattutto se avrete l’accortezza di proteggere le radici mettendo intorno alla pianta dei
pezzi di corteccia. Naturalmente tutto ciò è possibile ad altitudini inferiori ai 700 metri sul
livello del mare: in montagna ci si dovrà accontentare della sua coltivazione estiva.
La salvia preferisce terreni neutri o leggermente calcarei e sabbiosi, molto permeabili in
modo da favorire un buon drenaggio e una buona circolazione dell’aria. Non ama i terreni
acidi e pesanti. Non necessita di grandi quantità di acqua, anzi resiste bene anche alla
siccità. Quando la innaffiate abbiate cura di non esagerare e soprattutto di non creare
ristagni d’acqua nel terreno intorno alla pianta, perché questi sono la principale causa della
morte della pianta di salvia. Tra un’annaffiatura e l’altra lasciate asciugare la terra.

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