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7 consigli

per un orto facile


matteo cereda
7 consigli per un orto facile

7 consigli per un orto facile


“Un orto è un grande insegnante. Insegna la pazienza e l'attenta vigilanza; la laboriosità e la

parsimonia; ma soprattutto insegna ad avere tanta fiducia.” Gertrude Jekyll

Io penso che il pollice verde non esista e che tutti possano imparare a coltivare con successo .

Fare un orto non è difficile, ci sono vari piccoli accorgimenti che ci permettono di mantenere

sane le nostre piante anche con metodi naturali.

Molte cose si scoprono mettendo le mani nella terra, dove l’esperienza è sempre maestra, ma

può essere utile qualche consiglio.

Proviamo qui di seguito a darne 7. Eccoli:

. Sostanza organica: il fondamento di un suolo fertile

. Non rivoltare la zolla

. Trapianti senza shock

. Biodiversità

. La pacciamatura

. Irrigare nel modo giusto

. L’importanza del non fare

Buona lettura!

Matteo Cereda

Orto Da Coltivare

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7 consigli per un orto facile

Matteo Cereda

Matteo Cereda è il creatore di Orto Da Coltivare e socio fondatore dell'azienda agricola

Vallescuria . Si occupa di divulgazione su temi di agricoltura ed ecologia, e tiene un blog su Il

Fatto Quotidiano

Ha pubblicato "Ortaggi Insoliti " insieme a Sara Petrucci , per Terra Nuova Edizioni e " Mettete

orti sui vostri balconi" per Rizzoli.

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7 consigli per un orto facile

1 - Il fondamento di un terreno fertile


Il primo punto non può non riguardare il terreno. Non ho certo la pretesa di spiegare qui una

cosa complessa come il suolo. Mi interessa sottolineare un aspetto da tenere in considerazione:

l’importanza della sostanza organica.

Qui si richiede una premessa, necessaria anche per comprendere meglio aspetti che torneranno

nei consigli successivi.

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Fertilità in termini chimici, ovvero la presenza di elementi nutritivi che siano

disponibili alle radici delle nostre piante.

Fertilità in termini fisici: il suolo non è un blocco compatto, si compone di particelle

aggregate tra loro. La struttura e la tessitura di un terreno sono molto importanti:

determinano quanto sarà permeabile all’acqua e alle radici delle piante, quanto resterà

soffice o tenderà a compattarsi, quanto ristagnerà l’acqua. E inoltre quanto il suolo sarà in

grado di trattenere i nutrienti e l’umidità, quanta aria e quindi ossigeno circola al suo

interno. Tutte cose fondamentali per la salute delle piante, ma in un certo senso anche per

la nostra… Un suolo soffice sarà comodo da lavorare, senza spezzarsi la schiena!

Fertilità in termini biologici, riguarda la presenza di molteplici forme di vita microscopica,

quali funghi e batteri, che sono fondamentali nell’aiutare l’attività dell’apparato radicale

delle nostre piante.

Come ottenere un terreno positivo sotto questi punti di vista?

Provando a imitare la natura possiamo prendere a modello il bosco . La caratteristica del bosco

è la continua presenza di materiale organico (prima di tutto le foglie cadute) che si decompone

andando ad arricchire il suolo.

Anche per il nostro orto è fondamentale apportare sostanza organica , che può migliorare la

fertilità in tutti i sensi (contiene nutrienti, aiuta a rendere soffice e ben strutturato il suolo, nutre i

microrganismi e ne contiene).

Apportare sostanza organica significa non limitarsi a concimare con prodotti liquidi oppure

granuli essiccati ma fornire materia. Possiamo farlo con sostanze ammendanti come il letame,

oppure il compost (che possiamo autoprodurre).

Lasciamo che il compost sia ben maturo, in modo che sia sicuro per le radici. Apportiamolo

prima di seminare o trapiantare, incorporandolo al suolo, nella sua parte più superficiale (non

bisogna vangarlo a fondo).

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Quanto compost al metro quadro? Non ci sono vere e proprie regole (dipende dal vostro

terreno), ma per dare un’indicazione a spanne potremmo dire circa 3 kg a metro quadro.

PS: Ho volutamente lasciato il capitolo 1 del corso Orto Facile, che parla di TERRENO, in

visione gratuita per dar modo a tutti di studiarsi un po’ le basi su questo argomento tanto

importante.

Nella pagina di presentazione , dove trovate il programma del corso ci sono tutte le lezioni del

capitolo 1 con un bottone “anteprima”... Approfittatene pure!

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2 - Non rivoltare la zolla


La preparazione classica dell’orto prevede prima di tutto una bella vangatura. Con questa

operazione si muove la terra, lavorandola a fondo in modo che si presenti sciolta e drenante.

Molti vangano rigirando la zolla, con lo scopo di interrare a fondo semi e rizomi di piante

spontanee che stanno in superficie, per avere meno presenza di erba infestante durante la

coltivazione.

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Questo sistema però ha ricadute negative sui microrganismi , che abbiamo già citato.

Alterando la stratigrafia naturale del suolo si vanno a portare allo scoperto microrganismi

anaerobi, che vivono in profondità, viceversa si sotterrano quelli aerobi che richiedono invece

ossigenazione. C’è un impatto sulla fertilità biologica del terreno.

Per questo consiglio di vangare utilizzando la forca vanga, oppure la grelinette (attrezzo

francese a due manici, che vedete in foto), da usare solo per ossigenare il terreno e rompere la

zolla, senza sollevarla.

Oltre ai vantaggi colturali, è anche molto meno faticoso.

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3 - Trapianti senza shock

Molto spesso nell’orto si mettono piantine già formate, che possiamo acquistare in vivaio oppure

anche far crescere in semenzaio.

Ecco qualche pillola utile:

Scegliere il periodo giusto: attenzione al clima esterno (anche alle temperature minime

notturne).

Maneggiare con cura la piantina, senza tirare o schiacciare il fusto (attenzione togliendola

dal vasetto!).

Mettiamo il pane di terra intero nel terreno lavorato, aprendo una buchetta. Solo se le

radici sono molto aggrovigliate aprirle leggermente.

Far acclimatare le piantine un giorno all’aperto prima di trapiantarle.

Inserire una manciata di humus di lombrico nella buchetta, molto utile ad aiutare la

pianta a radicarsi.

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4 - Biodiversità

L’agricoltura intensiva prevede interi ettari coltivati con una sola specie. Questa scelta ha

molte controindicazioni, banalmente creiamo un luogo molto attrattivo per i vari parassiti di

quella coltura e questo comporta un ricorso obbligato a pesticidi.

Proviamo a immaginare cosa può rappresentare ad esempio per una dorifora, insetto che si

nutre della pianta di patate, un campo interamente coltivato a patate. La terra promessa.

In natura invece le piante crescono insieme, a volte competono, ma spesso creano sinergie e

si rafforzano una con l’altra.

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Anche nell’orto biologico possiamo avvantaggiarci di questi rapporti piantando specie diverse,

magari studiando consociazioni particolarmente favorevoli. Introduciamo anche erbe

aromatiche e fiori, importanti per attrarre insetti utili . Non usando pesticidi rimarranno nel

nostro ambiente e ci aiuteranno molto a ridurre problematiche di parassiti.

Biodiversità infatti significa ricchezza di forme di vita non solo vegetale: abbiamo appena

citato gli insetti utili (i più famosi sono api e coccinelle), ben venga anche una presenza di fauna

(ad esempio ricci, lucertole, pipistrelli, uccelli insettivori), e non dimentichiamo anche i lombrichi

e i già citati microrganismi , che formano la vita sotterranea.

Per incentivare la biodiversità oltre a piantare specie diverse è bene prevedere ripari per insetti

e piccoli animali (anche senza costruirli, spesso può bastare una siepe), possiamo

anche lasciare parti di erba incolta , che ospiti piante spontanee. Non dimentichiamo che ogni

forma di veleno (insetticida o fungicida) crea inevitabilmente perdita di biodiversità.

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5 - Pacciamatura

La pacciamatura è una tecnica semplicissima: si tratta di coprire il terreno attorno alle nostre

piante. Questa copertura ha molti vantaggi:

Limita l’evaporazione di acqua (consente di irrigare meno)

Limita le erbe infestanti (minor lavoro)

Diminuisce il compattamento del suolo a opera delle piogge

Se fatta con materiali naturali, degradandosi arricchisce il suolo di sostanza organica.

Quindi non dobbiamo chiederci perché farla, la domanda è piuttosto perché non farla? Come

scrisse Ruth Stout “Dio ha creato la pacciamatura ”.

Riflettiamo che in natura, a parte il deserto, non si vede mai un suolo nudo , lo troviamo sempre

coperto (di piante, foglie, erba…).

Esistono teli da pacciamatura, in un orto biologico consiglio di evitare l’uso di quelli in plastica,

poco ecosostenibili. Meglio evitare in ogni caso il telo, anche quello in materbi biodegradabile.

Sarebbe preferibile impiegare materiali naturali, come paglia o cippato.

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6 - Irrigare nel modo giusto


L’acqua è risorsa primaria per la vita delle piante e anche per fare un orto sarà necessario irrigare

al bisogno.

Non esiste una regola su “quanto irrigare”: in base al clima, alle caratteristiche del nostro

terreno, delle nostre piante servirà differente frequenza e quantità di acqua.

Impareremo presto a riconoscere un terreno asciutto e individuare i momenti in cui c’è bisogno

di intervenire.

Qualche indicazione per irrigare nel modo giusto:

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Evitare gli eccessi (mai bagnare tanto, piuttosto meglio bagnare poco e di frequente).

Troppa acqua può favorire malattie delle piante.

Bagnare la terra e non la pianta. L’acqua serve alle radici, mentre bagnando le foglie può

anche in questo caso aiutare lo sviluppo di funghi patogeni. L’oidio (mal bianco tipico delle

zucchine) si avvantaggia molto dell’acqua raccolta sulle grandi foglie delle cucurbitacee.

Bagnare con acqua a temperatura ambiente. L’acqua del rubinetto d’estate può uscire

fredda, attenzione a non creare shock alle piantine.

Bagnare la sera o la mattina, evitando i momenti caldi della giornata, in cui molta acqua

finisce per evaporare prima di essere assorbita.

Una particolare attenzione la richiedono le piantine appena trapiantate o seminate, che

ancora non hanno radicato per bene e sono meno autosufficienti nel reperire acqua.

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7 - L'importanza del non fare


L’ultimo consiglio può sembrare meno pratico, ma di certo non è meno importante.

Nel nostro stile di vita frenetico di uomini moderni ci siamo abituati ad avere tutto subito.

L’orto funziona diversamente: lavoriamo insieme alla natura e siamo spesso chiamati a

rispettare i suoi tempi e le sue stagionalità .

Perché è importante questo consiglio? Perché spesso siamo tentati di far di tutto per velocizzare,

spinti dall’ansia di agire finiamo per fare danni.

Concimare troppo sperando di far crescere più rapidamente la pianta oppure dare un sacco di

acqua per far germogliare subito i semi... Sono errori tipici del coltivatore moderno, e portano

danni. Per questo a volte il pollice verde non è altro che un poco di pazienza.

Dobbiamo quindi imparare anche che ci sono momenti in cui la cosa giusta è “non fare”.

Possiamo prenderci qualche momento di relax nel piacevole ambiente che abbiamo creato.

Perché un orto biologico non dimentichiamo è anche un posto bellissimo in cui stare.

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