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POTATURA VERDE

bi n po an in es !

Lezioni di Pietro Isolan


PO RA VE

Buongiorno coltivatori!

Abbiamo preparato questo libretto per trattare un tema troppo spesso trascurato: la
potatura verde.

Molti pensano che le piante da frutto vadano potate soltanto nella stagione invernale. In
realtà è molto utile intervenire anche in primavera - estate, proprio con la cosiddetta
potatura verde.

Durante la fase vegetativa possiamo togliere giovani polloni e succhioni, evitando che
riempiano la chioma e diventino rami legnosi.

Non bisogna sottovalutare questo lavoro: i vantaggi che porta sono molti, in alcune piante
è fondamentale: ad esempio la vite e l’olivo ma anche il kaki e il pesco.Il tema della
potatura verde merita quindi un’attenzione speciale.

Con questo ebook proviamo a dare alcune nozioni generali e qualche spunto sulle
principali piante. Vi lasciamo anche un paio di video che possono essere utili per saperne
di più. Chi volesse proseguire il discorso troverà altro materiale all’interno del corso
POTATURA FACILE.

Un saluto e buone potature!

Matteo Cereda e Pietro Isolan

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PO RA VE

Pot a ve : co si c
La potatura verde è la potatura che si fa con la pianta in piena vegetazione, quindi in
primavera o in estate.

Si tratta di un lavoro ritenuto ingiustamente secondario rispetto alla potatura secca, ma


che invece porta vantaggi importanti e non deve essere trascurato.

Si interviene prevalentemente togliendo rami giovani, non ancora completamente


ligni cati (da qui il nome “potatura verde”). Tipicamente è l’occasione per
rimuovere succhioni e polloni.

Il fatto di togliere germogli in estate, piuttosto che rami formati in inverno è un grande
vantaggio, per una serie di motivi che scopriamo qui di seguito.

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PO RA VE

Van g de po ra ve
La potatura verde viene spesso trascurata perché è da fare in un periodo dove c'è molto
da fare in generale, con le piante in pieno sviluppo. Si nisce per rimandare, no a
quando diventa tardi.

In realtà vale la pena organizzarsi per riuscire a fare nel momento giusto questa pratica.

La potatura primaverile estiva infatti è davvero importante se vogliamo prenderci cura delle
nostre piante da frutto.

Porta una serie di vantaggi concreti:

 Riduce i ristagni di umidità, che verrebbero favoriti da una vegetazione fitta. Togliendo

i succhioni potrà passare luce e aria tra le frasche, asciugando ristagni di umidità nella
chioma. Questo evita molti problemi, in particolare patologie fungine.
 Direziona le energie della pianta verso le branche che portano frutti. Togliendo
succhioni e polloni quando sono giovani si risparmia energia: la pianta non deve dedicarsi
a parti che producono legno (appunto i succhioni) e può indirizzare maggiori risorse alla
fruttificazione. Si ottiene miglior produttività e qualità del raccolto.
 Crea meno ferite: togliendo i succhioni verdi, non ancora lignificati, si creano ferite

piccole e insignificanti, facili da rimarginare. Se invece i succhioni diventano rami lignificati


saranno da togliere con le forbici, causando ferite vere e proprie, che possono portare
maggiori problemi.
 Fa risparmiare tempo in inverno. Togliere succhioni teneri a mano è molto più veloce
che dover poi potare in inverno i rami formati.
 Facilita la raccolta. Una volta sfoltita la chioma vediamo più facilmente la frutta da

cogliere, che sarà semplice da raggiungere.

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PO RA VE

Il pe o ad
La potatura verde si e ettua in primavera - estate, indicativamente tra aprile e agosto. In
questo periodo le piante da frutto sono in piena vegetazione, magari anche oritura e
frutti cazione.

Non c’è un periodo esatto in cui intervenire: dipende dal tipo di pianta e dal clima.

Volendo si può fare potatura verde durante tutta la stagione vegetativa, togliendo polloni e
succhioni man mano che si formano. Queste formazioni prima vengono tolte, meglio è.

Com fa
Come per ogni lavoro di potatura è di cile tracciare regole universali: l'approccio è
sempre quello di osservare la pianta e le sue caratteristiche.

A seconda della specie, dell’età della pianta, della sua vigoria, della forma di allevamento,
possiamo trovarci a prendere decisioni di erenti.

Anche nella potatura estiva abbiamo una potatura verde di allevamento, che riguarda le
piante giovani ancora in formazione, e poi una potatura verde di produzione, che si
e ettua sulle piante già formate e produttive.

Alcune regole generali di potatura verde:

 La pulizia del piede della pianta dai polloni basali è un’operazione utile praticamente
sempre. I polloni possono servirci in caso di piante a cespuglio o a vaso cespugliato, per
rinnovare le branche.
 Nella tipica forma di allevamento a vaso, vale il principio di svuotare il vaso o comunque
togliere i succhioni dalle branche principali (in particolare quelli sul dorso della branca).
Si parte dalla cima e poi si procede scendendo.

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PO RA VE

 I succhioni non vanno eliminati sempre: in alcuni casi possono servirci a riempire delle
parti vuote della pianta, per cui dove necessario possiamo valutare di lasciarne. Conviene
anche lasciare alcuni succhioni a fare da “tiralinfa”, perché la pianta abbia uno sfogo e
non sia stimolata a reagire emettendo un maggior numero di succhioni in risposta al
taglio, o perchè, come nel caso dell’olivo, non abbandoni i canali linfatici della branca.
 In alcuni casi è importante fare piccoli tagli di sfoltimento nella chioma, anche in
potatura verde.
 A seconda del tipo di pianta si possono fare interventi di cimatura che poi stimoleranno
la produttività, ad esempio nel kaki.

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PO RA VE

La po ra ve pi pe pi
In questo piccolo ebook l’intento è dare una panoramica sulla potatura verde,

Vite. Nella vite la potatura estiva è particolarmente importante perché è una pianta spesso
soggetta a malattie fungine. La potatura verde porta più passaggio d'aria e aiuta ad
asciugare ristagni di umidità che favorirebbero questo tipo di patologie. In genere si fa a
maggio, idealmente nei primi 15 giorni, prima che i tralci comincino a ligni care. Si parla
di scacchiatura.

Abbiamo un video che mostra il lavoro, può essere utile.

V I T E : G UA R DA I L V I D E O

Olivo. Nell'olivo parliamo di spollonatura, visto che andiamo a togliere polloni e soprattutto
succhioni. Togliere i succhioni è importante per direzionare le energie della pianta verso le
olive in formazione l'energia, per il passaggio della luce e dell'aria, ma anche per agevolare
la raccolta.

Come per la vite, anche qui Pietro Isolan ti mostra in video come fare.

O L I VO : G UA R DA I L V I D E O

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PO RA VE

Kaki. Nel kaki è molto utile la pratica di cimare i rami, per indurli maggiormente a frutto.
Cimando i rametti che escono tra maggio e giugno, possiamo stimolarli a produrre poi
rametti a frutto. Addirittura in potatura verde possiamo andare, in più fasi successive, a
cimare quei succhioni che hanno diametro di 20-30 mm. Questo è davvero utile per
stimolare la produzione della frutta.

Pesco. Il pesco produce molta vegetazione e per questo è importante intervenire in estate
(in genere a giugno) per togliere i succhioni, sfoltendo la pianta e direzionando risorse
verso le pesche. Come per il kaki anche per il pesco è utile la cimatura. Si interviene
cimando i rametti ancora verdi a maggio-giugno, con un taglio vicino alla punta, perché
smettano di crescere, evitando formazioni assurgenti come polloni o rami misti, stimolando
invece brindilli, che produrranno l'anno successivo.

Altre piante. Puliamo il piede dai polloni e togliamo succhioni in primavera-estate, non è
di cile identi care i succhioni e toglierli. Il lavoro si esegue spesso anche a mano, se si
interviene nel momento corretto.

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PO RA VE

Al i la es su pi
Parlando di potatura ci riferiamo all’asportazione di rami. Nella cura degli alberi da frutto
ci sono altri lavori estivi che comportano l’asportazione di parti di pianta (in particolare
frutti e foglie), che possono essere utili in alcuni casi a migliorare la produzione e la salute
della pianta.

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PO RA VE

 Diradamento dei frutti. Per avere frutta di maggiore pezzatura e migliore qualità in

alcune piante (melo e pesco ad esempio) possiamo scegliere di diradare i frutti in


formazione. In questo modo le risorse si concentrano sull’accrescimento e sulla
maturazione di un minor numero di frutti. Questo risulta utile anche per limitare il
fenomeno dell’alternanza di produzione, le piante spesso tendono infatti ad alternare
annate di grande produzione ad annate scarse.
 Sfogliatura. Le foglie sono un organo molto importante per la pianta, ma in alcuni casi
può convenire diradarle, in particolare nella vite. Lo scopo è evitare che le foglie facciano
ombra ai frutti, oppure permettere una maggior circolazione di luce e aria nella chioma.

Min g o s o de po ra ve
In potatura ci sono una serie di termini tecnici che possono spaventare i neo ti. Noi
cerchiamo di parlare semplice, in modo comprensibile a tutti, ma ci sono alcune parole
appropriate che è importante de nire per capirsi e comunicare i concetti in modo corretto.

Per questo nel corso POTATURA FACILE abbiamo inserito  un ricco glossario  con una serie
di de nizioni.

Qui vi lasciamo un estratto con alcuni termini che possiamo incontrare parlando di
potatura verde.

Apicale. All’apice, ovvero al termine del ramo.

Borsa. Formazione delle pomacee, nata da una lamburda (vedi) dell'anno precedente, su
cui si crea un rigon amento (accumulo di sostanze nutritive) da cui nasce poi una nuova
lamburda.

Branca. Grosso ramo che fa parte della struttura permanente dell’albero. La branca
principale parte dal tronco direttamente, la branca secondaria parte dalla branca
principale.

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PO RA VE

Brindillo . Ramo sottile di un anno, lungo 20-30 cm, formazione fruttifera tipica di varie
piante. Nelle drupacee ha una gemma a legno all'apice e varie gemme a ore e a legno
distribuite lungo tutto il suo asse. Nelle pomacee ha all’apice una gemma mista.

Cespuglio . Pianta che non ha un unico fusto, ma ha rami cazioni che originano
direttamente dal ceppo (da terra).

Chioma. Parte aerea della pianta che si trova sopra al tronco, intesa nella sua interezza
(branche, sottobranche, rami, foglie).

Cimatura. Tagliare  la cima del ramo, in genere per produrre legno, nel pesco e nel kaki si
e ettua in potatura verde. Sinonimo: spuntatura.

Cordone. Fusto di pianta rampicante mantenuto in orizzontale lungo il lo della spalliera.

Capo a frutto.  Nella vite tralcio con un certo numero di gemme che andiamo a legare, per
produrre i nuovi tralci che porteranno i grappoli.

Dardo . Piccolo ramo dell’anno, con all’apice gemma a legno. Il dardo orifero tipico delle
drupacee è chiamato mazzetto di maggio (vedi).

Diradamento . Togliere rami (o anche ori, frutti) quando sono presenti in quantità
eccessiva. Si fa per eliminare incroci o sovrapposizioni, per lasciar circolare aria, per
concentrare le risorse sui frutti che lasciamo.

Dominanza apicale.  Fenomeno per cui lo sviluppo delle gemme laterali viene inibito
dall’apice vegetativo, dovuto alla presenza di auxine. La dominanza apicale determina la
forma che va ad assumere la pianta.

Drupacee.Gruppo di piante della famiglia delle rosaceae e della sottofamiglia delle


prunoideae. I frutti sono drupe (vedi). Ne fanno parte pesco, ciliegio, susino, albicocco,
mandorlo.

Drupe. Frutti che hanno una buccia, una polpa e un nocciolo centrale che contiene il
seme.

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PO RA VE

Fusetto o fuso.  Forma di allevamento con un unico asse centrale: dal fusto partono i rami
verso l’esterno, allargandosi scendendo come un cono, piuttosto stretto. La piramide è
analoga, ma si allarga maggiormente.

Fusto o tronco . Struttura portante primaria della pianta.

Gemme. Organo vegetativo che origina rami, ori e foglie.

Gemme a legno. Gemme che danno vita a germogli e quindi a rami e foglie. Più piccole
delle gemme a ore e adese al ramo.

Gemme a ore. Gemme che danno vita a ori e quindi a frutti, più rigon e delle gemme a
legno. Sinonimo: gemme a frutto.

Gemme miste. Gemme che producono sia ori che foglie.

Germoglio . Organo vegetale sviluppato dalla gemma, prime formazioni non ancora
ligni cate che diventano poi rami.

Globo . Forma di allevamento in volume, con la chioma a forma sferica, mantenendo


produzione e vegetazione sull’esterno della chioma.

Impalcatura. Punto in cui dal fusto si originano i rami principali. Viene determinato in
potatura di allevamento capitozzando l’astone.

Lamburda. Ramo di piccole dimensioni, di un anno, all’apice ha una gemma mista. Tipico
delle pomacee.

Mazzetto di maggio. Dardo orifero tipico delle drupacee, ha una corona di gemme a ore
con una gemma a legno nel centro. Ha la caratteristica di auto rinnovarsi, perché la
gemma a legno produce un nuovo mazzetto di maggio per l'anno successivo.

Palmetta. Forma di allevamento bidimensionale a parete.

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Pollone. Fusto erbaceo che nasce in posizione basale, direttamente dall’apparato radicale
della pianta.

Pomacee. Piante che producono "pomi" (falsi frutti, il vero frutto è il torsolo, mentre la polpa
è il ricettacolo del ore), come pero, melo, cotogno. A livello botanico fanno parte della
famiglia delle rosaceae e della sottofamiglia delle maloideae.

Portamento . Aspetto della parte aerea della pianta.

Potatura d’allevamento . Operazioni di potatura che si eseguono nei primi anni di vita della
pianta per impostare la sua forma, prima che entri in produzione.

Potatura verde. Operazioni di potatura che si eseguono durante la stagione vegetativa


della pianta.

Potatura secca. Operazioni di potatura che si eseguono durante il riposo vegetativo della


pianta, in cui si e ettuano tagli delle parti ligni cate.

Raccorciamento . Eliminazione di una porzione di ramo più lunga rispetto a quella della
cimatura.

Ramo misto.  Formazione che porta sia gemme a legno che gemme produttive. Nelle
pomacee ha gemme miste all’apice e gemme a legno lungo la lunghezza (raramente anche
gemme miste), nelle drupacee ha gemme a legno e a ore sul suo asse.

Riposo vegetativo.  Periodo nella stagione invernale in cui le piante caducifoglie riducono
al minimo le attività vegetative, con la caduta delle foglie e prima dello schiudersi delle
gemme in primavera.

Scacchiatura. Togliamo i germogli appena cresciuti dal tronco o dalle branche principali,
prima che possano ligni care, è un'operazione di potatura verde.

Sfogliatura. Togliere foglie dal ramo, per dare luce al frutto e magari ridurre l'umidità
interna alla chioma.

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Sfoltimento . Vedi diradamento.

Spalliera. Forma di allevamento di alberi bidimensionale.

Speronatura. Un taglio di raccorciamento (vedi), che però lascia solo lo sperone (vedi).
Nella vite si impiega tipicamente nel cordone speronato, dove si lasciano tanti speroni che
daranno poi produzione, nel frutteto invece è in genere un taglio a legno, per le pomacee
non si usa quasi mai.

Sperone. Piccola porzione di ramo, lunga pochi centimetri, provvista di una o due gemme,
che viene lasciata potando.

Spollonatura. Taglio dei polloni basali, che si trovano al piede della pianta.

Spuntatura. Vedi cimatura.

Stroncatura. Tagliare la pianta alla base, lasciando al limite una piccola porzione. Si fa in
casi eccezionali per salvare piante compromesse ma con apparato radicale vivo, facendo
crescere i ricacci.

Succhione. Ramo con portamento verticale, che cresce spesso sulla parte superiore
(dorso) delle branche.

Taglio a legno. Si e ettua per indurre la pianta a produrre rami, quindi legno. Spesso si
esegue in fase di allevamento o quando vogliamo riempire una parte di pianta rimasta
vuota.

Taglio a frutto. De niamo taglio a frutto gli interventi volti a dirigere le forze della pianta
verso la produzione di ori (e quindi di frutta), canalizzando la linfa verso le gemme a ore.

Taglio di ritorno. Taglio che direziona l'energia della pianta dalla branca precedente ad
una sua branca secondaria. Interrompiamo il usso di linfa verso una branca che era
lunga, tornando indietro e portando la linfa verso un'altra cima, quella della nuova
branchetta laterale.

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Tralcio.  Ramo tipico delle piante rampicanti, essibile e strisciante.

Vaso . Forma d’allevamento in volume per cui dal fusto si aprono 3 o 4 branche principali,
la chioma si sviluppa sull’esterno, mantenendosi vuota all’interno.

Vaso cespugliato.  Forma d’allevamento analoga al vaso ma con le branche che partono
direttamente da terra, prive di un fusto unico.

Vaso policonico. Forma di allevamento a vaso, dove ogni branca viene gestita a forma di
cono, individuando una punta e da lì scendendo allargando man mano la vegetazione.
Tipica per l’olivo.

Viticcio. Organo di piante rampicanti che consente al tralcio di aggrapparsi a sostegni.

Zampa di gallo.  Formazione composta da più lamburde (vedi), nate da una borsa (vedi).
Tipica delle pomacee.

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PO RA VE

Il docente del corso è Pietro Isolan.  Pietro è esperto di potatura, cresciuto nella fattoria di
famiglia, è stato direttore tecnico in azienda agricola per 25 anni. Dal 2011 si occupa di
formazione su temi di agricoltura ecologica, autoproduzione e potatura.

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