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ORTO FACILE E 100% NATURALE

IN POCHI METRI QUADRI


di Grazia Cacciola

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bio autore
Grazia Cacciola è autrice di manuali e saggi sulla coltivazione
naturale e la sostenibilità. Dopo una carriera nell’informatica
a Milano, si è trasferita a vivere in campagna attuando il
suo sogno di una vita più sostenibile per sé e per la Terra.
Si è diplomata in Permaculture Design alla Permaculture
Academy con Bill Mollison, studia e pratica da più di vent’anni
i metodi per la riduzione dei consumi e dell’inquinamento.
È stata responsabile di progetti dell’Unione Europea per
l’incentivazione delle coltivazioni biologiche e l’esperta di
botanica in diverse trasmissioni, tra cui Geo&Geo di Rai3.
Dal 1999 è autrice del sito Erbaviola.com, in cui documenta
il suo percorso personale per una vita sostenibile tra coltivazione e autoproduzione. Per
ViviConsapevole ha scritto diversi articoli su botanica, orto e permacultura.

Per seguirla:

www.erbaviola.com

l'autoproduzione è la vera rivoluzione


L’autoproduzione può essere una risposta sovversiva
al mondo consumistico e innaturale che stiamo
costruendo? Secondo Grazia Cacciola sì: la liberazione
dalla spinta consumistica, la realizzazione di una
vita più sana, naturale e ricca, procede insieme alla
liberazione mentale, alla ricerca di frugalità, di spazi
per dedicarsi a ciò che si ama, innalzandosi oltre un
presente in cui l’essere umano è forzato all’unico
ruolo di compratore.

Grazia Cacciola è stata una delle prime persone in


Italia a praticare e diffondere l’autoproduzione come
stile di vita, anche attraverso la scrittura di manuali
per imparare a produrre tutto ciò che ci serve, ma
con questo libro si spinge oltre e ci parla di un modo
di vivere più naturale e sostenibile. Il tutto senza
rinunciare al suo sguardo pratico e venato di ironia.

SCOPRI DI PIÙ

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Perchè dovresti coltivare un orto
Quella di coltivare ortaggi nelle aree urbane è diventata una vera e propria moda. I prodotti
appositi per orticoltori urbani abbondano: dai kit per trasformare il proprio balcone in un orto, a
complessi congegni per l’irrigazione di pochi metri quadri che possono arrivare a costare anche
qualche centinaio di euro. In mezzo a questo abbondare di orti improvvisati, ma con grande
appeal estetico, si è forse perso di vista lo scopo principale dell’orticultura casalinga.

Coltivare un orto è un atto di ecologia privata, d’accordo, ma deve essere anche un atto
di benessere collettivo per avere un senso.

Si può realmente parlare di ecologia se per coltivare due cespi di insalata bisogna
acquistare vasi in plastica, irrigatori in plastica, piantine cresciute in contenitori anch’essi
di plastica, e quasi sempre mono-uso, nonché utilizzare prodotti chimici per fertilizzare,
proteggere, disinfestare?

Chiaramente no. L’orto, dovunque esso sia, è un atto di ecologia privata solo nel momento
in cui si tratta di produzione di vegetali senza sprechi e non di un ulteriore incremento
insensato di materiali inquinanti.

Metto un seme di pomodoro nella terra, in un vasetto riciclato per esempio da una
bottiglia in pvc. Attendo che cresca innaffiandolo con acqua piovana. Curo la pianta con
macerati vegetali prodotti da me. Fertilizzo con compost prodotto dagli scarti vegetali
della mia cucina e la sistemo vicino a fiori che attireranno gli insetti utili alla sua crescita.
Questo è un modo pulito di fare un orto; un atto di ecologia privata che diventa benessere
collettivo: meno inquinanti immessi nell’ambiente, qualche chilo di pomodori in meno che
viaggiano sulle strade per arrivare al supermercato, più consapevolezza di potersi creare
concretamente il proprio cibo.

L’orto deve essere qualcosa che porta del benessere materiale e spirituale a noi stessi, ma
che diventa anche immediatamente utile alla collettività, all’ambiente. Non a chi deve
vendervi la mini-serra di plastica che si irriga da sola e che finirà inevitabilmente in una
discarica.

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Dieci semplici regole
per un orto naturale
1. Con un orto naturale, avremo sempre a disposizione la verdura migliore, coltivata
senza fitofarmaci, nel rispetto dell’equilibrio naturale. Prodotti sani per noi, per la
nostra famiglia e per l’ambiente.

2. Un orto naturale non solo rispetta l’ecosistema, ma lo ricostituisce. Molti coltivatori


di orti tradizionali, quando sono passati all’agricoltura naturale si sono accorti che il
terreno del loro orto diventava man mano più fertile, più produttivo e si integrava
meglio con l’ambiente circostante.

3. Un orto naturale ha bisogno di minori spese: tutti i fertilizzanti, ammendanti e


nutrienti per le piante si possono produrre da sé o acquistare a prezzi molto contenuti
da produttori che rispettano l’ambiente.

4. Un orto naturale richiama insetti e altri animali. Questi ricostruiscono un equilibrio


naturale, con prede e predatori, così che le invasioni di parassiti diventeranno un
ricordo. E’ la natura che si regola da sola.

5. Un orto naturale è alla portata di tutti: non solo è più produttivo di un orto
tradizionale, ma non hai bisogno di conoscere complicate formule chimiche, i dosaggi
o di esporti alla pericolosità di alcuni preparati.

6. In un orto naturale non esistono errori drammatici o possibilità di intossicazioni. Tutto


può essere mangiato con gusto e sicurezza.

7. Un orto naturale è una palestra a cielo aperto: il curvarsi, lo stendersi e l’allungarsi


richiesti dalla cura dell’orto fanno molto bene al sistema circolatorio e alle giunture.

8. Un orto naturale è un orto senza preoccupazioni, dove sollevarsi dallo stress


quotidiano e godersi il contatto con la terra, i frutti prodotti e i profumi attorno.

9. Un orto naturale è una crescita sociale. Chi lo fa, condivide volentieri la sua tecnica
preferita, le scoperte o qualche seme antico: si entra a far parte di una grande
comunità che ha a cuore il benessere del pianeta.

10. Un orto naturale contribuisce a seguire una dieta più sana: si fa movimento per
coltivarlo, si portano in tavola alimenti più sani, spesso in quantità che sarebbero
onerose per la spesa settimanale di una famiglia media.

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I dubbi su estetica e inquinamento
Il dubbio di alcuni verso un balcone trasformato in orto pensile è che l’insalata al posto dei fiori
lo possa rendere meno accogliente e meno piacevole dal punto di vista estetico, oppure che le
verdure possano essere “inquinate”.

Un trucco per trasformare un balcone fiorito in uno spazio anche produttivo senza
penalizzarne l’estetica è quello di riservare il fronte del balcone alle piante da fiore mentre lo
spazio interno verrà riservato agli ortaggi.

Ricordiamo poi che molte verdure hanno bellissimi fiori, come zucche e zucchine, ma anche
le fragole con i loro simpatici fiorellini bianchi. Un’altra idea è creare dei vasi misti: fragole e
petunie, zucchine e gerani, perché no? Osate!

L’altra domanda che mi sento spesso fare è se un orto sul balcone non produca solo verdure
“inquinate”. Molte persone che vivono in città, infatti, pensano che non sia salutare avere
un orto e soprattutto cibarsi di verdure coltivate in un posto considerato ad alto tasso di
inquinamento.
Nella realtà dei fatti, invece, le verdure, la frutta e le aromatiche coltivate in un orto cittadino
possono essere tanto buone e salutari quanto quelle coltivate in un orto immerso nella
campagna.

Il sospetto di molti è che le particelle inquinanti presenti nell’aria, le famigerate “polveri sottili”
si vadano a depositare sui loro ortaggi, rendendoli potenzialmente dannosi per la propria salute.
Ma queste polveri viaggiano a un’altezza piuttosto bassa e si diffondono in un’area delimitata
prima di posarsi, indicativamente tra i e i 50 metri dall’emettitore.

In realtà solo chi abita a piano terra e si affaccia su una strada trafficata ha serie ragioni per
preoccuparsi. Ad esempio un balcone a piano terreno ma affacciato su un cortile interno non ha
questo problema di deposito delle polveri.

Se il balcone è a più di 50 metri in linea d’aria da una strada trafficata, non avete ragione di
preoccuparvi particolarmente di un massiccio inquinamento del terreno e delle piante che
coltivate: non è molto diverso dall’inquinamento che subisce un orto di campagna nei pressi
di un centro abitato e soprattutto della quantità di polveri sottili che raccolgono le verdure
trasportate per chilometri prima di arrivare sul banco del supermercato.

Unica fonte reale di problemi sono le aree industriali. La vicinanza di grandi aziende,
specialmente se responsabili di inquinamento dell’ambiente, deve purtroppo limitare
la coltivazione sul balcone, in favore di pratiche alternative (germogliatore, idrocoltura,
coltivazione in bidoni coperti ecc.).

Per informazioni sull’inquinamento della propria area urbana, è sempre possibile rivolgersi alla
sede locale dell’Agenzia Regionale per la Protezione del Territorio (ARPA).

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Autosufficienza in 6 mq
Nell’immagine a fondo pagina è strutturato un orto per un classico balcone di 3 x 2 metri con
accesso centrale.

Il balcone è organizzato in modo da essere comunque godibile per il relax e non avere solo la
funzione di luogo di coltivazione. In particolare, l’area di accesso davanti alla porta-finestra e
l’area con tavolo e sedie dovranno sempre restare libere per permettere movimenti agevoli.

Un errore classico, infatti, è utilizzare un solo tavolo sia per i lavori orticoli che per altri usi, con la
conseguenza che si smetterà di fare l’orto o si utilizzerà il balcone solo per quello. Meglio, invece,
prevedere in un’area riparata un tavolino per i lavori, sotto il quale riporre anche attrezzi, vasi
vuoti, sacchi di terriccio e tutto ciò che serve avere sempre a portata di mano.

L’altro lato dell’accesso sarà invece occupato da un bidoncino per il compost o compostiera
dove verranno man mano inseriti gli scarti vegetali della cucina e in cui si formerà nell’arco di
una stagione un prezioso terriccio-fertilizzante naturale per le piante.

Immediatamente vicino alla compostiera, a ridosso del muro, c’è un bidone da 60 cm,
sostituibile con un sacco di iuta o canapa delle stesse dimensioni. Serve per la coltivazione delle
patate che sul balcone diventa molto semplice utilizzando un bidone: basta inserire uno strato
di terriccio, 3-4 patate da coltivazione biologica o naturale, coprire con terriccio e attendere che
spuntino le piantine. Una volta spuntate, coprire con terriccio fino al colletto, rincalzando e via
così man mano che le piante crescono fino ad arrivare a pochi centimetri dal bordo del bidone o
comunque a fine stagione, quando rivoltandolo lo troveremo pieno di patate.

Il resto dello spazio è occupato da vasi da 40 cm posti a terra (in verde) e altri appesi verso
l’esterno (in arancio). Quelli a terra saranno utili per coltivare pomodori, piselli, fagioli e tutte
quelle piante che hanno una crescita in altezza. I vasi appesi, al contrario, conterranno insalate
da taglio, fragole, rapanelli e verdure che hanno poco sviluppo verso l’alto.

I vasi tondi da 40 cm sono ottimi, invece, per ospitare zucchine, basilico, biete e tutte le
aromatiche che possono essere anche consociate a formare composizioni esteticamente
molto gradevoli.

Infine, è una buona idea mettere in ogni vaso delle sementi da fiori profumati, quelli che
preferite, che aiuteranno ad attirare insetti utili.

Tavolino
Balcone per lavori

Area libera
Tavolo, sedie

Vaso a terra 40 cm
Bidone 60 cm
Vaso appeso 40 cm

Vaso tondo 40 cm Compostiera

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Vasi e contenitori
I vasi in terracotta sono imbattibili per traspirazione e freschezza del terriccio rispetto ai
vasi di plastica. Sicuramente però, le balconette di plastica sono migliori rispetto a quelle
in cotto se vogliamo piantarci l’insalata, le fragole o addirittura il ribes: dovendo spostarle
spesso, specialmente in previsione di temporali o per ripiantare frequentemente (come nel
caso dell’insalata) è meglio che siano leggere.

Vasi di piccolo diametro possono servire per coltivare piante singole come le aromatiche
(timo, menta), ma sono da sconsigliarsi perché portano a un utilizzo dello spazio non
ottimale; meglio scegliere contenitori di forma rettangolare o quadrata da mettere in fila
o in serie, e non fossilizzarsi sull’equazione “1 pianta per 1 vaso”. Altrimenti lo spazio finisce
subito.

Non c’è bisogno di coltivare 3 chili di timo, si può fare un solo vaso con timo, menta e
dragoncello per avere una scorta invernale, o ancora meglio piantarli alla base di pomodori
e zucche, cosa che favorirà anche l’umidità del terreno.

Per alcune perenni, come rosmarino e salvia, è bene prevedere un vaso dedicato visto che
rimarranno lì per anni. La lunghezza e la larghezza sono a scelta, almeno 40 cm per 40 cm,
mentre la profondità influenza non poco il tipo di pianta coltivabile.

Le piante a elevato sviluppo fogliare, come le zucchine e i pomodori, hanno bisogno di vasi
profondi: in soli 20 cm di terra crescono rachitiche o muoiono. Se si dispone di balconi
di grandi dimensioni si possono adottare soluzioni diverse, come i cassoni di 1 metro per
1 metro che costituiscono una vera e propria aiuola slegando dalle scelte obbligate di
monocoltura dei vasetti singoli.

Per insalata,fragole e ortaggi a radice corta è possibile utilizzare una cassetta della frutta,
di quelle di legno da ortolano. Si fodera con un sacchetto di Mater-Bi che si buchetta sul
fondo. Poi si riempie di terra e si semina ottenendo una cassetta di insalata fresca.

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Annaffiature e fertilizzazione
Gli apporti idrici devono essere frequenti, ma mai troppo abbondanti e in relazione
allo stadio di sviluppo della pianta. Quando si bagnano le piante, è meglio non bagnarle
mai a pioggia, ma versare sul terreno, preferibilmente sui bordi: l’acqua arriverà da sola
alle piante senza creare uno shock termico, come succederebbe invece innaffiandole
direttamente sulle radici.

Nel periodo di produzione, se mancano le piogge, è necessario irrigare tutti i giorni. È


meglio innaffiare di sera, dopo il tramonto. Le piante vengono sollecitate di meno e hanno
tutta la notte per assorbire l’acqua, mentre innaffiando al mattino presto buona parte
dell’acqua evaporerà con il sole.

Se non avete la possibilità di utilizzare acqua piovana, usate acqua ferma, ovvero tenuta
nell’innaffiatoio dalla sera prima, in modo che il cloro si depositi sul fondo.

Per fertilizzare e concimare, i prodotti migliori sono i macerati e il compost prodotti da


noi stessi o in alternativa l’humus di lombrico, i preparati a base di Neem e la melassa di
barbabietola (spesso commercializzata con il nome improprio di “sangue di bue”).

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Le fasi lunari
La luna crescente favorisce lo sviluppo vegetale delle piante e i succhi risalgono verso la
superficie. La luna calante ha l’effetto opposto: i succhi si ritirano verso la radice e la terra
è ricettiva.

Semplificando, si seminano:
• verdure epigee (solanacee, crucifere): luna crescente;
• verdure con cespo (insalate in genere): luna calante;
• verdure ipogee (tuberi, radici, bulbi): luna calante.

Ma ancora più semplicemente:


• quello che va a fiore: luna crescente;
• quello che non deve andare a fiore: luna calante.

Si consiglia quindi di seminare in luna calante ciò che monta velocemente a seme, come
basilico, prezzemolo e insalate, mentre in luna crescente si seminerà tutto il resto che
non va a seme, come per esempio peperoni, melanzane, pomodori, fagioli.

In genere i semi messi a dimora in luna crescente germinano più velocemente. È


sconsigliata però per la piantagione di tuberi (carote, patate, ravanelli ecc.) perché in luna
crescente sviluppano velocemente l’anima, la parte interna, che diventerà molto dura.

Allo stesso modo, seminare le lattughe con la luna crescente permette di ottenere un
rapido sviluppo, a scapito però di una minore compattezza del cuore, mentre le cipolle
devono essere seminate in fase di luna calante, per ottenere un sapore meno amaro e più
rotondo.

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FEBBRAIO MARZO
SEMINA IN SEMENZAIO SEMINA IN SEMENZAIO
Anguria, basilico, catalogna, cavolo cappuccio Basilico, broccoli, broccoletti, cardi, cavolfiori,
estivo, cetriolo, cipolle, indivia, lattuga, cavoli cappucci, cetrioli, cipolle, lattuga,
melanzana, peperone, pomodoro, porro, sedano. melanzana, melone, peperone, pomodoro,
sedano, sedano rapa, zucchine.
SEMINA IN VASO / PIENA TERRA
Nei vasi è ora di seminare a scelta: bietola da SEMINA IN VASO / PIENA TERRA
coste, carote, cicoria, fave, lattuga da taglio, Barbabietola rossa da orto, bietola da coste,
piselli, prezzemolo, ravanelli, spinaci, valeriana. carote, catalogna, cece, cicoria, fave, lattuga
Ovviamente in piccole quantità così da poterle da taglio, lattughino, piselli, prezzemolo, rape,
consumare tutte e così da evitare enormi danni ravanelli, spinaci, taccole, valeriana, zucca,
a tutta la produzione annuale di una verdura in zucchina.
caso di gelate improvvise. Coprire con plastica
almeno nei primi 4-5 giorni per permettere una TRAPIANTI
germinazione adeguata. Bietole da costa, catalogna, zucchine, zucche.

TRAPIANTI RACCOLTA
Cipolle, aglio e patate precoci. Si raccolgono ancora carciofi, cavoli cappuccio,
cicoria. Se si è seminato in autunno, cominciano
RACCOLTA ad essere disponibili i primi ortaggi: bietola da
Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, coste, indivia, fave, lattughe, piselli, prezzemolo,
cavolini di Bruxelles, cavoli rossi, cardi. ravanelli e spinaci.

APRILE MAGGIO
SEMINA IN SEMENZAIO SEMINA IN SEMENZAIO
Cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cavolo verza, Broccoli, broccoletti, cavolfiori, cavolini di
cicoria belga, indivia, lattuga, scarola, sedano. bruxelles, cavoli cappucci, cavolo rosso, cavolo
verza, cicoria bionda, lattuga.
SEMINA IN VASO / PIENA TERRA
Anguria, bietole, barbabietole rosse, bietole da SEMINA IN VASO
coste, carote, catalogna, piselli, prezzemolo, Tutte le cicorie, fagioli bianchi, finocchi, indivia,
rape, ravanelli, scorzonera, spinaci, zucca, lenticchie, anguria, barbabietola, bietole, carote,
zucchine, erbette, cetrioli, fagioli, fagiolini, cetrioli, fagiolini, fagioli, lattuga, melone,
melanzane, melone, pomodori, porri. peperone, piselli, pomodori, porri, prezzemolo,
rape, ravanelli, scorzonera, zucca, zucchine.
TRAPIANTI
Anguria, basilico, catalogna, cavolo cappuccio, TRAPIANTI
cetriolo, cipolle, finocchi, indivia. Broccoli, broccoletti, cardi, cavolfiori, cavolini
di bruxelles, sedano rapa, anguria, basilico,
IMPIANTI cavolo cappuccio estivo, cetriolo, cipolla,
Patate, batate (patate americane), asparagi, indivia, lattuga, melanzana, melone, peperoni,
topinambur. pomodori, porri, scarola, sedano.

RACCOLTA RACCOLTA
Bietole, cavoli cappucci, indivia, lattuga, piselli, Aglio, catalogna, finocchi, patate novelle,
prezzemolo, ravanelli, spinaci. Tra le primizie si taccole, tutte le verdure da foglia pronte.
raccoglie: basilico, cetrioli, cipollotti, cipolle,
sedano, valeriana, zucchine, borragine, asparagi,
carote, cicorie, lattughini nuovi.

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Estate nell'orto
Da giugno ad agosto è tempo di semine, divisioni e talee. Sono tre mesi molto ricchi sia di
raccolti che di lavori nell’orto.

Questi mesi sono ideali, oltre che per le semine e i trapianti, anche per alcune rotazioni
utili a rinvigorire e nutrire il terreno. Per esempio, nelle aiuole in cui avevamo seminato le
patate primaverili, ormai raccolte, possiamo seminare dei fagioli borlotti che arriveranno a
maturazione per la fine di ottobre.

Sempre per l’autunno, possiamo già preparare le insalate che andranno a sostituire quelle
della primavera-estate, ormai dure per i molti tagli. Io seminerò lattughe e cicorie; e
manderò a seme un paio di cespi in modo da avere altri semi da piantare il prossimo anno.

Il magico solstizio d'estate


come preparare l'acqua di San Giovanni
È nel solstizio d’estate che la natura risente in modo più evidente degli influssi cosmici: nei
prati ci sono i foraggi e le erbe più profumate, negli orti le verdure migliori.

Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si prepara l’acqua di San Giovanni (o acqua lunare del
Cancro)!
Ognuno ha la sua ricetta locale, io utilizzerò alcune erbe del mio orto e qualche selvatica:
iperico, lavanda, ginestra, calendula, rose, borragine, malva e camomilla.

Qualunque sia la ricetta che seguite, si raccolgono le erbe il 23 mattina molto presto,
quando le essenze sono all’apice della concentrazione, e si lasciano macerare nell’acqua,
all’aperto, sotto la luce della luna piena, per tutta la notte. La mattina si filtra l’acqua e si
può utilizzare.

Si dice che le abluzioni con quest’acqua rendano le donne irresistibili; in ogni caso le
rendono di sicuro molto profumate e ci avvicinano alla conoscenza dei periodi migliori di
raccolta.

Inoltre la mattina del 24 giugno raccoglierò le aromatiche da far essiccare per l’inverno:
saranno le più profumate della stagione.

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Raccolta e conservazione
dei semi nell'orto
Produrre le sementi in proprio, per utilizzarle nella stagione successiva, non è un lavoro da
esperti ma richiede pazienza. Farlo è gratis e può riservare molte soddisfazioni, compreso
il non dipendere sempre dall’acquisto di bustine di sementi, ma solo per le varietà più
particolari.

Chiaramente non si possono produrre in proprio da subito tutte le sementi di cui si ha


bisogno, ci vorrà qualche anno per avere una disponibilità completa perché alcune piante
sono a sviluppo biennale, producono i semi solo dal secondo anno di vita. Inoltre, i semi
potranno produrre una nuova pianta solo una volta completata la maturazione: è
necessario infatti che il seme raggiunga questo stadio sulla pianta e capire quando un
frutto e i suoi semi sono completamente maturi è una questione di esperienza che si
matura nel tempo.

Anche se si coltivano gli ortaggi con tutte le cure possibili, sulla produzione del seme
intervengono i fattori di impollinazione e, per quanto si possano attirare le api e gli altri
insetti impollinatori, il risultato non è sempre garantito. I più esperti si attrezzano con
pennellini e pazienza per l’impollinazione artificiale, che consiste semplicemente nello
spostare a mano il polline. Ma anche in questo caso, può arrivare l’insetto di passaggio e
regalarci involontariamente un’impollinazione incrociata con un risultato diverso.

I semi si raccolgono a diversi stadi di maturazione, a seconda delle specie, quando il fiore
è secco o quando il frutto è in fase di maturazione o, in altri casi, quando l’ha superata e la
pianta è già secca. La conservazione dei semi è piuttosto lunga, dai 3 ai 4 anni in media,
in condizioni ottimali senza umidità e senza eccessivo calore. Un seme raccolto oggi, potrà
essere riseminato con successo nei prossimi 3-4 anni, in alcuni casi anche oltre.

Per conservare i semi, vanno liberati dagli involucri, che siano foglie o frutti. Per esempio,
nel pomodoro i semi sono facilissimi da raccogliere: si trovano dentro al frutto e bastano
un paio di pomodori per avere sufficiente semenza per l’anno successivo. Mentre per
le insalate come la lattuga bisogna evitare di raccoglierne un paio di cespi, aspettarne
la fioritura, l’impollinazione e la produzione dei semi. Questi sono da raccogliere
attentamente prima che cadano sul terreno ma non troppo presto, altrimenti non avranno
completato la loro crescita.

I semi si fanno poi asciugare all’aria e all’ombra, mai al sole altrimenti si essiccano.
Vanno conservati in sacchetti di tela o di carta, mai nella plastica che creerebbe troppa
umidità. Si ripongono in ambienti asciutti e bui, va benissimo una scatola di cartone in un
armadietto lontano da cucina e bagno. Sotto ai 5°C ci sono poche possibilità che i semi
sopravvivano, quindi è meglio non conservarli all’esterno o in cantine in zone in cui le
temperature invernali sono rigide.

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Fare l'orto in vacanza
Chi non ha ancora cominciato a fare l’orto, chi si è fatto prendere dall’idea solo ora, chi
vorrebbe approfittare delle vacanze per dedicarcisi... non si disperi e non ascolti chi dice
che è troppo tardi. L’orto si può cominciare in qualsiasi stagione, salvo che sotto la neve.

L’anno scorso per scommessa ho cominciato un orto proprio in agosto e il risultato è stato
ottimo: a novembre stavamo ancora mangiando insalatine tenerissime e cominciavano a
occhieggiare delle belle palle tonde di cavoli rossi, di broccoli e svettavano i primi cavolini
di bruxelles.

Dopo la neve invernale, in quell’orto abbiamo ritrovato delle cicorie rispuntate


immediatamente dopo il freddo, da sole, e qualche insalata pan di zucchero davvero ben
compatta e croccante.

E soprattutto, se vogliamo che vengano a farci visita gli utili insetti impollinatori,
aggiungiamo qualche fiore profumato ai nostri orti, che ne guadagneranno anche in
bellezza.

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GIUGNO LUGLIO
SEMINA IN SEMENZAIO SEMINA IN SEMENZAIO
Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore, Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore,
cavolino di bruxelles, cavolo cappuccio tardivo, cipolle estive.
cavolo verza, cicorie.
SEMINA IN VASO
SEMINA IN VASO Barbabietole, bietole, carote, cavolo cinese,
Barbabietola rossa, basilico, bietola da coste, cicoria o radicchio, indivia, fagiolino, fagiolo
carota, cavolo cinese, cetriolo, fagiolino, bianco, finocchi, lattughe, porri, prezzemolo,
fagioli bianchi e rossi, indivia, lattughe, porri, rape, zucchine.
prezzemolo, sedano, zucca, zucchina.
TRAPIANTI
TRAPIANTI Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore,
Cavolfiore, cavolini di bruxelles, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cavolo rosso, cavolo verza,
cicorie, lattughe, melanzane, porri, scarola, cicorie bionde, cicorie rosse, radicchi, sedano.
sedano.
RACCOLTA
RACCOLTA Angurie, meloni, fagioli rampicanti, melanzane,
Si raccoglie tutto quello che è pronto, siamo aglio invernale, tutte le verdure da foglia,
nel mese più produttivo dell’anno. Soprattutto pomodori, peperoni.
pomodori, zucchine, cetrioli e insalate vanno
raccolti quotidianamente.
Per i frutti da mandare a maturazione per
ottenere i semi per l’anno seguente, è
opportuno non superare un frutto per pianta
da mandare a completa maturazione.

AGOSTO
SEMINA IN SEMENZAIO
Cavolo cappuccio primaverile, cipolle estive, finocchi.

SEMINA IN VASO/PIENA TERRA


Bietole, cicorie, radicchi, indivia, lattughe, ravanelli, scarola, spinaci.

TRAPIANTI
Broccoli, broccoletti, catalogna, cavolfiore, cavolfiore tardivo, cavolini di Bruxelles, cavolo cappuccio,
cavolo rosso, cavolo verza.

RACCOLTA
Angurie, meloni, fagioli rampicanti, melanzane, aglio invernale, tutte le verdure da foglia, zucchine,
pomodori, peperoni, patate, batate, topinambur, primi cavolfiori precoci.

Vuoi raccogliere angurie, meloni, e frutti di bosco?

VAI AI SEMI
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L'incanto dell'orto autunnale
Per molti la fine dell’estate coincide con la fine dell’orto, sia esso in piena terra che sul
balcone. Una leggenda metropolitana questa dell’orto in riposo per l’inverno, al pari
dell’altra leggenda che ci racconta come tutto nell’orto vada cominciato in primavera,
come dopo sia troppo tardi.

Ma l’orto, quello vero, non quello fatto per passatempo estivo, si può cominciare in tutti
i mesi dell’anno. Ci saranno quelli più opportuni per le semine in serra chiusa, quelli più
generosi di verdure tenere e frutti dolci, ma saranno tutti mesi di conserve dolcissime
cariche di fruttosio grazie alle ultime raccolte settembrine, di nuove prelibatezze che
arrivano a maturazione: cavolfiori, zucche, finocchi, porri.

Sono mesi incantati e pieni di sorprese: qualche aglio dimenticato dalla raccolta che
spunta esuberante con i suoi fiori belli come agapanti, i nasturzi, ottimi in insalata, che
tornano per un ultimo saluto, mentre i primi cavoli e le prime verze fanno capolino nel
semenzaio dove il nostro lavoro procede incessante, di mese in mese.

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I lavori autunnali
Con l’arrivo al termine dell’estate, l’orto e il giardino ritrovano nuovo vigore e colori,
regalandoci i frutti e le sfumature più tipiche dell’autunno: dall’arancio della zucca, al
rosso delle uve, al viola delle ultime susine e al giallo verde delle prime pere.

Settembre è un mese pieno di vita nell’orto e ci illude un po’ che l’estate si possa protrarre
ancora a lungo. Niente di meglio che trasformare in marmellate un po’ di frutti, per
portare con noi, attraverso l’inverno, i sapori e i profumi dell’estate.

In autunno si inizia a fare un po’ di pulizia nell’orto e nel giardino, eliminando la


vegetazione ormai secca, in attesa dei primi freddi. Questo è anche il momento ideale per
piantare alberi da frutto per la nuova stagione.

Per consolarmi della forzata pausa invernale comincio anche a progettare le coltivazioni
della prossima primavera, molte da mettere in semenzaio già a ottobre e prossima
stagione nel giardino: dai girasoli alle bocche di leone, zinnie, astri, stevia ed echinacea,
mentre i semi degli ortaggi sono già stati quasi tutti raccolti in luglio-agosto. Non mi
dimenticherò poi dei bulbi, sia quelli delle bulbose precoci di primavera che i narcisi e gli
iris: meglio interrarli in settembre, dandogli il tempo di attecchire bene prima del gelo.

Non ultimo, in ottobre si inizia a predisporre tutti i ripari per insetti, dalle casette per le
coccinelle, ai legni forati e canne di bambù a piccole fascine, per api solitarie e altri piccoli
insetti. Non mancheranno un paio di piccole tane nascoste nei muri per i ricci.

Un’idea in più: in un angolo dell’orto impiliamo qualche mattone forato e qualche ciocco
di legno in cui praticheremo dei buchi per il lungo con un trapano o un punteruolo. Sarà un
ottimo albergo invernale per tanti insetti e animaletti utili all’equilibrio del nostro orto, che
al risveglio primaverile si troveranno già sul posto.

16
Focus su Rabarbaro e Rosa Canina
due gioielli dell'orto autunnale
Ottobre è il mese ideale per cominciare la coltivazione di alcune perenni, per esempio il
rabarbaro, utile per fare ottime marmellate e conserve fin dalla prossima stagione. Non
avendo tanto spazio nell’orto, io pianterò il rabarbaro nel giardino: grazie ai suoi colori
rosso-violetti è considerata anche una pianta ornamentale.

Il metodo che da più successo è quello della talea per divisione dei rizomi in due o
quattro porzioni, da ripiantare subito. L’unica accortezza per mantenerlo qualche anno in
produttività, sarà di recidere gli stami fiorali, pena altrimenti la morte della pianta subito
dopo la fioritura. Un po’ di compost e di macerati fertilizzanti faranno il resto.

E mentre i viburni incendiano l’inverno in arrivo con le loro bacche rosse, non
dimentichiamoci quelle ben più utili della rosa canina, il gioiello d’autunno: può essere
usata per preparare conserve, marmellate, tisane e decotti. Essendo ricca di vitamina C
e di bioflavonoidi, che ne aiutano l’assorbimento, non può proprio mancare sui bordi degli
orti o nei giardini per aiutarci ad affrontare l’inverno.

17
SETTEMBRE OTTOBRE
SEMINA IN SEMENZAIO SEMINA IN SEMENZAIO
Cavoli cappucci, cipolle, indivia. Lattuga e lattughini da taglio.

SEMINA IN VASO / PIENA TERRA SEMINA IN VASO / PIENA TERRA


Cicorie, lattughe, ravanelli, spinaci, valeriana. Cicorie, radicchi, fave, piselli, ravanelli, spinaci,
bietole.
TRAPIANTI
Broccoli, cavolfiori tardivi, finocchi. TRAPIANTI
Indivia, cavolfiori, broccoli.
RACCOLTA
Angurie, meloni, fagioli rampicanti, melanzane, RACCOLTA
aglio invernale, tutte le verdure da foglia, Fagioli rampicanti, melanzane, aglio invernale,
zucchine, pomodori, peperoni, patate, batate, tutte le verdure da foglia, zucchine, patate,
topinambur, primi cavolfiori precoci, zucche. batate, cavolfiori, zucche.

NOVEMBRE
SEMINA IN SEMENZAIO
Bulbilli di aglio.

SEMINA IN VASO / PIENA TERRA


Cicorie, radicchi, fave, piselli, ravanelli, spinaci.

TRAPIANTI
Cavolo cappuccio primaverile.

RACCOLTA
Cavoli, cicorie, lattughe e lattughini, sedano, porri, finocchi, prezzemolo, carote, ravanelli.

Vuoi raccogliere carote, pastinache, rape e ravanelli?

VAI AI SEMI

18
Inverno: dal riposo alla rinascita
Questi mesi sono per molti coltivatori i mesi del riposo. Si può fare ben poco negli orti
ricoperti di neve, a parte aspettare con pazienza che la Natura lavori per noi.

Un riposo che per i coltivatori è utile per studiare, aggiornarsi, leggere o anche
semplicemente riposare e valutare quello che si è fatto, progettare quel che si farà,
riordinare le sementi, stilare liste di scambi e sistemare gli attrezzi.

Così, dopo aver salutato il vecchio amico che ci ha donato i suoi frutti per anni, sarà il
momento di pensare al nuovo ingresso nell’orto o nel frutteto: un meraviglioso momento
per riflettere e riprogrammare quello spazio coltivato, scegliendo varietà che si adattino
meglio al clima della propria zona, per esempio scegliendo le varietà antiche locali.

Perché allora non riscoprire, nelle zone del Nord e nel pre-Appennino i vecchi peri cotogni,
che vanno scomparendo ma che regalano ottimi frutti per conserve. O le giuggiole,
un melo che non sia il solito fuji o renetta da supermercato, magari addirittura donarsi
qualcosa di insolito anche nell’orto: il rabarbaro, dal fogliame esuberante e colorato,
la calendula, che avrà anche il compito di attirare api e insetti utili all’impollinazione, la
stevia, con cui fare zucchero naturale a zero calorie adatto persino ai diabetici.

Tante raccolte materiali nell’orto in questi mesi, ma anche tante raccolte di pensieri e
contatti per rendere il proprio pezzetto di terra, dal vaso sul balcone all’orto di campagna,
un piccolo mondo felice, consapevole e biodiverso.

Con le prime nuove semine in attesa ormai della primavera, tutto sembra riprendere
vigore, ma attenzione a peccare di troppa fretta. La fine dell’inverno a volte è un po’
monella: ci farà vedere il caldo per tornare repentinamente a qualche giorno di gelata.
Non scopriamo quindi le serre prima del tempo e non facciamoci ingannare, che i germogli
restino al caldo ancora per un po’, anche se pare che il caldo sia finalmente tornato.

19
DICEMBRE GENNAIO
SEMINA IN SEMENZAIO SEMINA IN SEMENZAIO
Solo nelle zone a clima mite si possono Verso fine gennaio si mettono in semenzaio i più
cominciare a seminare lattughe, piselli, fave, resistenti alle gelate: lattughe, bietole, spinaci,
zucchine e basilico. prezzemolo, piselli, fave, zucchine, basilico,
bietole da coste, cavolo cappuccio primaverile,
SEMINA IN VASO / PIENA TERRA cipolla, lattuga, porri.
Fave, piselli.
SEMINA IN VASO / PIENA TERRA
TRAPIANTI
Ancora non consigliata. In alcune regioni del
Cavolo cappuccio primaverile, cipolle.
sud (dalla Campania in giù) è possibile mettere
RACCOLTA all’aperto fave e piselli, per le primizie. Misticanza
Cavoli, porri, cicorie, sedano rapa, rape, carciofi. in serra.

TRAPIANTI
Cipolline piantate a novembre in semenzaio (1
fila alla settimana, a scalare, per irrobustire).
Cavoli, verze, cappucci, broccoli preparati in
seminiera nei mesi precedenti.

RACCOLTA
Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori,
cavolini di Bruxelles, cavoli rossi, cardi.

FEBBRAIO
SEMINA IN SEMENZAIO
Anguria, basilico, catalogna, cavolo cappuccio estivo, cetriolo, cipolle, indivia, lattuga, melanzana,
peperone, pomodoro, porro, sedano.

SEMINA IN VASO / PIENA TERRA


Nei vasi è ora di seminare a scelta: bietola da coste, carote, cicoria, fave, lattuga da taglio, piselli,
prezzemolo, ravanelli, spinaci, valeriana. Ovviamente in piccole quantità così da poterle consumare tutte
e così da evitare enormi danni a tutta la produzione annuale di una verdura in caso di gelate improvvise.
Coprire con plastica almeno nei primi 4-5 giorni per permettere una germinazione adeguata.

TRAPIANTI
Cipolle, aglio e patate precoci.

RACCOLTA
Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavoli rossi, cardi.

Vuoi sapere quando è il momento giusto per seminare?

VAI AI CALENDARI
20
Un prato da mangiare
Come trasformare il prato all'inglese in un prato edibile
La primavera è uno dei periodi più belli dell’anno per l’orto e il giardino, non solo per
ricchezza di fioriture e frutti, ma anche per la ricchezza di idee e stimoli a fare qualcosa
di nuovo. Per esempio, con aria di rinnovamento verso una maggiore sostenibilità e
consapevolezza, si può decidere di eliminare quell’anonimo pratino all’inglese che piace
solo alle vecchie zie e che richiede tanta acqua e tante, troppe, cure.

In primavera si può progettare e mettere in opera un nuovo tappeto erboso eco-sostenibile, un


arazzo di erbe e fiori dalla manutenzione meno impegnativa e dal risultato molto più appagante.

Scegliendo essenze molto profumate per il nostro “prato utile”, attireremo anche gli
insetti impollinatori, le coccinelle che ci aiuteranno ad arginare i danni da afidi e tanti altri
“collaboratori” naturali per il nostro orto. Senza contare che avremo così anche un prato
mangereccio.

Il bellissimo aglio orsino (Allium ursinum), per esempio, in maggio regala splendide fioriture
bianche e un ottimo ingrediente per i piatti estivi, dal pesto alle frittelle.

Aggiungiamo anche i più semplici cicorini che in genere si estirpano dai manti erbosi
all’inglese, come per esempio il Cichorium intybus, che può dare una bella fioritura azzurra
al nostro prato, mentre le sue foglie accompagneranno ottime insalate, risotti e ripieni.

La scelta è vasta, dal più comune Trifolium pratense, con i suoi capolini dolci, dal rosa al
viola, ottimi crudi nelle insalate estive, fino all’appariscente Heliantus tuberosus, che
arriva sulle nostre tavole come topinambur, ma che regala anche lussureggianti fioriture di
margherite gialle e si rinnova praticamente da solo, di anno in anno.

La manutenzione di un “prato utile” di questo tipo è facilissima. Ogni 10-15 giorni si rasa
a 8-10 cm di altezza con un tosaerba elicoidale, quelli di tipo manuale, sempre che non
si preferisca, come la sottoscritta, tagliare a mano pianta per pianta quando stanno per
sfiorire, conservando parte delle fioriture per composizioni e poutpourri!

21
Dai Microrganismi Effettivi al BRF
i più attuali metodi naturali per l'orto sostenibile
Gli ultimi cinquant’anni ci hanno regalato grandi avanzamenti verso le tecniche più
sostenibili per coltivare l’orto. Tra le tante, ve ne propongo alcune facilmente impiegabili in
un orto familiare.

Microrganismi effettivi (EM)


I microrganismi effettivi o microrganismi efficaci sono una particolare miscela composta da
batteri della fotosintesi, batteri dell’acido lattico, lieviti e miceti, che agiscono sull’ambiente
microbico in modo da rendere predominanti i microorganismi rigenerativi. Il loro recente
impiego nella coltivazione si deve all’agronomo e microbiologo giapponese Teruo Higa, che
nel 1982 ha sviluppato questa tecnologia come alternativa ai fertilizzanti di sintesi utilizzati
comunemente in agricoltura. Higa ha messo in pratica un’ipotesi fino ad allora ritenuta
impraticabile: la convivenza di microrganismi anaerobici (ovvero che vivono in assenza di
ossigeno) e aerobici (che si sviluppano in presenza di ossigeno), facendo in modo che le sostanze
prodotte dagli uni fossero essenziali per la vita degli altri. I microrganismi effettivi, che sono
rigenerativi, se applicati correttamente diventano dominanti, creando un ambiente adatto al
potenziamento e al rinnovamento della vita con un processo auto-generante.

BRF (Bois Rameal Fragmenté): coltivare senza acqua con il cippato


Si tratta di un metodo antico, riscoperto e rielaborato dal francese Sylvain Coquet. Grazie alla
copertura con frammenti di ramaglie verdi, il terreno viene mantenuto nello stato più simile a
quello del ciclo vitale di un sottobosco, arricchendosi progressivamente di humus e con minori
esigenze idriche.

Stendendo sul terreno un leggero strato di cippato, si forma anche una grande riserva di materie
prime, sufficiente per circa quattro anni. Una variegata e abbondante popolazione di funghi
ed altri esseri viventi invaderà il campo per prepararne il nutrimento. Le piante a questo punto
avranno sempre a disposizione il nutrimento più adatto, senza interventi ulteriori dell’uomo.

22
Metodo NOA Food
Letteralmente: Cibo Nutriente, Organico e Autentico. E’ un progetto italiano e un metodo di
coltivazione naturale basato sull’orto bio-attivo e le piante micorrizate, ovvero trattate con
microrganismi effettivi. Riprende la tecnica dell’orto sinergico rialzato in bancali, ma con due
differenze: la terra viene arricchita con sabbie vulcaniche e cippato compostato, mentre per
la pacciamatura non viene usata paglia, bensì foglie compostate o ancora cippato. Il metodo
tenta in pratica di ricreare quanto avviene in un bosco, dove tutto funziona perfettamente da
milioni di anni senza l’intervento dell’uomo.
L’ultimo strato superficiale, invece, è arricchito con humus di lombrico, un concime organo-
minerale biologico, più polvere di roccia addizionata di Microrganismi Effettivi (EM). Le piante
micorrizate sono piante che crescono in un terreno in cui vengono immessi funghi micorrizici,
ossia funghi che vivono in simbiosi con le radici di alcune piante, svolgendo compiti essenziali
per l’equilibrio degli ecosistemi.

Piante per il controllo dei parassiti


In casi di infestazioni importanti di più parassiti, che denotano uno squilibrio nell’ambiente, si
è verificato che alcune piante li allontanano e possono essere introdotte nell’orto naturale a
questo scopo. In particolare, il tagete e la canapa del Bengala (Crotalaria juncea) per controllare
i nematodi, il piretro della Dalmazia come insetticida a largo spettro, la Melia azedarach e
il neem come insetticidi che nutrono contemporaneamente le piante e il rotenone (Derris
elliptica) come forte anti-afidi e anti-acari.

Mycoremediation
La mycoremediation consiste nel ripulire terreni e corsi d’acqua con i funghi ed è
particolarmente utile quando è necessario coltivare su terreni precedentemente inquinati o in
cui è stato usato per molti anni il letame o prodotti chimici. L’idea è di Paul Stamets, un micologo
americano che ha lavorato per anni con la mycoremediation, utilizzando il micelio per ripulire dei
siti di stoccaggio rifiuti. Alcuni tipi di funghi si sono rivelati addirittura in grado di decontaminare
dalla presenza di idrocarburi nel terreno.

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