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MANUALE DI

COLTIVAZIONE DEL
LUPPOLO

Yari Gabbai

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1ª edizione

COSE DA SAPERE SUL LUPPOLO

Generalità
Il Luppolo fa parte della famiglia di piante Cannabacea, che
comprende la canapa e la cannabis, e che è strettamente legato
all'ortica. Ci sono solo due specie riconosciute di luppolo:
Humulus lupulus e Humulus japonicus. Humulus japonicus è
una pianta annuale ed è inutile per la birrificazione, essendo
nulla la sua produzione di luppolina, anche se è una pianta
dall'aspetto gradevole.
La pianta del luppolo è una pianta perenne, sebbene come la
vigna abbia una durata reale di circa 30 anni, poiché superata
quest'età comincia a diventare meno produttiva spesso a causa
dell’ assenza di un costante compostaggio del terreno . Bisogna
considerare considerare che, essendo una pianta che senza
restrizioni può riprodursi in maniera esponenziale, tramite
rizomi e talee, una sola pianta madre può generare una

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moltitudine di piante figlie e il suo “gene” in realtà è
riproducibile all’infinito: con una certa cura e attenzione
potremo avere un luppoleto estremamente attivo già dal terzo
anno.
Il primo scopo di un coltivatore di luppolo è di impedire la
riproduzione del luppolo tramite inseminazione maschio-
femmina, poiché questo porterebbe al ricombinamento del
genoma e a caratteristiche organolettiche non prevedibili.
Proprio come la vigna, ogni qualità di luppolo è immutata nei
secoli, a meno che non sia stata volontariamente manipolata
dall'uomo per raggiungere dei nuovi risultati.
Il tronco principale, produce ogni anno delle radici carnose che
camminano qualche centimetro sotto la superficie, e che sono il
mezzo di propagazione principale della pianta. Se lasciate
incontrollate queste radici superficiali, detti rizomi,
spunteranno intorno alla pianta e daranno vita a nuove piante
collegate alla pianta madre ma potenzialmente indipendenti,
provviste cioè di un autonomia a sé, anche qualora vengano
divise successivamente.
Questo infatti è il principale metodo di propagazione di cui
parleremo in seguito.
Durante l'inverno la pianta rimane quiescente e apparentemente
morta, sviluppando maggiormente la parte sotterranea del suo
apparato radicale, e nel contempo, preparando la composizione
chimica delle radici in vista dello sviluppo primaverile.
Rampicante oraria con foglie opposte

Ogni squama del cono porta alla base un piccolo granello che si
circonderà durante l'estate di una specie di polline (passatemi il
termine perché quando si parla di polline si parla solo della
pianta maschio) che nient'altro è che la luppolina, carica di oli e
acidi che saranno in maniera preponderante responsabili del
sapore e le caratteristiche del luppolo.

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Nell'avvicinarsi della raccolta del luppolo le ghiandole
verranno via via ricoperte dalla luppolina in maniera sempre
più preponderante, fino a risultare evidenti in concomitanza
della maturità dei fiori. La luppolina in caso di inseminazione
della pianta femmina serve a nutrire e proteggere il seme, che
noi però non troveremo in quanto avremo isolato il più
possibile le piante da un maschio selvaggio che possa stare
nelle vicinanze. Se al nostro raccolto troveremo dei semi sarà
un grosso problema.
Ma ne parleremo più avanti.
Le piante “muoiono” ogni anno, per ricominciare a crescere la
primavera successiva. Il luppolo di solito si fa crescere in un
sistema a traliccio, che varia in altezza dai 3 ai 6 metri. Vista
la loro grandezza, e la rapida crescita le piante di luppolo
richiedono una grande quantità di energia solare, così come
acqua e sostanze nutritive. Un terreno buono, una grande
quantità di compost, di sole e di acqua fornirà un forte aiuto per
la costituzione di piante che saranno resistenti alle malattie.

La parte di pianta morta, ovvero la parte aerea, ogni fine


stagione viene usata nei modi più svariati: da il nutrimento per
animali domestici, o viene (veniva) usata per la creazione di
fogli, corde e reti, nonché usato come concime di ottima qualità
.
I fiori della pianta femmina, chiamati comunemente coni, si
cominciano a formare all'inizio dell'estate e arrivano a
maturazione fra agosto e ottobre, a seconda del clima e della
varietà e sono l’ingrediente fondamentale per la birra.

Il luppolo cresce spontaneamente in gran parte delle zone


temperate dell'emisfero settentrionale, tra le latitudini 30 e 50.
Sono piante estremamente resistenti e di lunga durata. In buone
condizione ogni pianta produce fino a 800 g di luppolo
l'anno(fresco). Il luppolo essiccato rispetto al luppolo fresco sta

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ad un rapporto di peso di ⅙ che comporta un prodotto medio di
circa 100 g per pianta, con notevoli differenze di specie in
specie.
Il luppolo ha un apparato radicale permanente che può
crescere più di 4 metri nel suolo. Durante il primo anno, la
crescita fuori terra sarà al massimo di 1.5 metri ma dipende
molto dalla vitalità del rizoma di partenza, visto che la pianta
metterà le sue energie per istituire la base del suo sistema
radicale. Ogni primavera, il luppolo germoglierà e i suoi
germogli saliranno in senso orario con l'uso di micro peli sulla
superficie degli steli e delle foglie. Lasciato a se stesso, salirà
su qualsiasi altra pianta ad un 'altezza straordinaria,anche in
presenza di forte vento.

Filosoficamente e praticamente il luppolo ha delle grandi


affinità con la vigna:la riproduzione asessuata per talee o
rizomi, la cura dei tralci e la selezione dei migliori. Il clima
influisce sul luppolo in maniera simile, sebbene con una grande
differenza.
La vigna non richiede acqua , tranne in casi straordinari e la
differenza fra le annate è estremamente percepibile in quanto,
c'è anche la possibilità di raccolti notevolmente più bassi o più
grandi. Chiaramente questo succede anche nel luppolo ma è un
po meno influente in quanto il luppolo può necessitare di una
irrigazione costante, che elimina il problema della siccità,
anche se non esclude il problema opposto, cioè che in presenza
di annate particolarmente piovose non avrà lo stesso sviluppo
rispetto ad un'estate di sole pieno. Consideriamo che in alcune
zone non troppo calde la pianta adulta non avrà bisogno di
essere irrigata.

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In realtà di tutte le supposizioni che si fanno sulla pianta di
luppolo e quale sia il suo terreno ideale, ormai è dimostrato su
campo che ha una capacità adattatoria impressionante, cresce
spontaneamente in Italia, nonostante non siano presenti
coltivazioni “storiche”. Di contro in tutta l'europa del nord è
coltivato con successo dai climi freddi a quelli caldi.

Le piante di luppolo producono sia rizomi che radici vere. Le


radici diventano legnose e vanno in profondità e non
producono boccioli riproduttivi. I rizomi, che tendono a
crescere appena sotto la superficie del suolo e che sono spessi e
succosi, con boccioli marcati e radichette. Il metodo più
comune di riproduzione di luppolo commerciale è da tagliare e
reimpiantare questi rizomi.
La pianta cresce rapidamente in primavera, con una crescita
che arriva fino a 30 cm al giorno. La pianta mette inizialmente
i suoi sforzi in crescita verticale e spesso dopo che la pianta ha
raggiunto la cima del traliccio in cui cresce comincia a
svilupparsi orizzontalmente. Tali rami orizzontali variano in
lunghezza da varietà a varietà e sono caratteristici.
Ad esempio il Goldings produce alcuni dei rami più lunghi
delle altre specie. Circa a mezza estate, ciascun ramo
germoglierà e gli conferirà un aspetto spinoso. Se ci sono
maschi nei paraggi in questo momento si verificherà
l'impollinazione. Ciascun ramo supporta diversi coni, di solito
in piccoli gruppi di tre. I coni sono maturi per la raccolta tra
agosto e settembre, e le piante vengono ridotte fino al terreno
poco dopo il raccolto, senza aspettare che appassiscano
lentamente sul traliccio. Dopo il raccolto, la pianta continua a
costruire le riserve e mettere fuori rizomi fino a che la terra
gela.

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Il luppolo è una pianta dioica, il che significa che il maschio e
femmina sono piante diverse, non "unisex". Possono quindi
essere riprodotti da seme, o da taglio di rizoma. Nel luppolo da
birrificazione è completamente bandita la riproduzione
sessuata, ed è obbligatoria la riproduzione asessuata, che lascia
invariato il patrimonio genetico. Il maschio del luppolo
produce una grande quantità di polline, e per impollinare basta
un maschio per ogni 100 piante femminili
Le piante maschili contengono molta meno resina delle piante
femminili (10-15 ghiandole di resina, rispetto alle 10.000 delle
femmine).I coltivatori luppolo che non vogliono creare nuove
varietà faranno tutto il possibile per escludere le piante di sesso
maschile, i semi non hanno utilizzo nella birrificazione, e
incroci non intenzionali possono verificarsi facilmente. Una
impollinazione incrociata può avvenire quando una pianta
maschio di un'altra varietà sparge il suo polline nei campi
coltivati contigui senza che il produttore sia in grado di dire
quale sia la specie originaria, e il raccolto può essere
rapidamente contaminati. i semi possono raggiungere circa
fino al 15% del peso finito e produttori ne risentono
economicamente. Tuttavia, l'impollinazione può aumentare la
dimensione del cono e dare rese in tal modo maggiore,
cosicché le piante maschio sono a volte utilizzate in cantieri di
crescita per le varietà con rese altrimenti povere o in annate
particolarmente problematiche. In tutti i casi un'infinita cura
deve essere presa per isolare i luppoleti da possibili piante
selvatiche di sesso maschile!
In questo manuale, l'accento è posto sulla riproduzione di
rizomi, che producono piante geneticamente identiche - ma,
solo di sesso femminile. Il lavoro del birraio è di dare la
maggiore continuità possibile alla birra prodotta, e l'agricoltore
e coltivatore di luppolo deve cooperare in tal senso.

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Per la produzione di birra, la parte utile della pianta è il fiore
femminile o cono, chiamato anche strobile.
La parte più importante della pianta per un produttore di birra è
la luppolina contenuta all'interno dello strobile in ghiandole
piccole e gialle, piene di resina contenenti acidi alfa e beta e di
luppolo.
Visto che le ghiandole di luppolina assomigliano al polline,
tipicamente vengono scambiate ma non sono minimamente la
stessa cosa! Anzi...Si può dire che sono esattamente l'opposto!

Sostanze contenute
Cosa rende insostituibile il luppolo rispetto alle altre piante
aromatiche? La risposta è semplice: la Luppolina!
La resina di luppolina è costituito da una serie di acidi e oli
diversi, ognuno dei quali contribuisce in una maniera
leggermente diversa via al processo di fabbricazione della
birra. Le sostanze di primario interesse per la birra sono l'alfa
e beta acidi e l’olio.
Ci sono tre acidi alfa principali: umulone, adumulone, e
coumulone, e due secondari di importanza piu marginale,
preumulone e postumulone. L'adumulone è presente solo in
minore quantità, ed è noto per non essere particolarmente
importante.
L'umulone è l'acido alfa più studiato, e insieme al coumulone
è oggetto di polemiche tra i produttori e ricercatori. Le teorie e
gli studi piu accreditati vedono ora nell'Umulone la molecola
alfa più importante in quanto dona un effetto di amaro piu
piacevole degli altri alfa acidi che invece, in particolare il
coumulone, conferiscono un gusto più “aspro” Si pensa che il
Coumulone produca una amarezza più “tagliente”, e ciò fa si
che un basso profilo di coumulone è spesso richiesto, e nella

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ricerca di nuove specie si va a ricercare proprio di limitarne lo
sviluppo. Tuttavia, esistono specie di luppolo che contengono
alti livelli di cumulone, e sono ancora usate. L’umulone ha
anche una forte valenza fitoterapica in quanto fra gli alfa acidi
è il principale protagonista delle proprietà conservative e
antibatteriche.
Gli Alfa Acidi producono amaro nella birra, fondamentale
per equilibrare il dolce del malto e donare carattere alla birra
ma sono, purtroppo e per fortuna, non sono totalmente solubili
in acqua, e devono essere cotti nel mosto.
L’ebollizione serve a permettere che le molecole vengano
leggermente modificate per diventare più solubili in acqua.
Convenzionalmente si definisce che la trasformazione che
induce la bollitura ci porta a parlare di Iso - Alfa - Acidi.
I tre Alfa Acidi si deteriorano nel tempo, e la specificazione
varietale indicherà qual è la percentuale degli acidi alfa che si
perdono in un determinato periodo, ad una certa temperatura.
Questo dovrebbe essere un fattore importante nel determinare
quali qualità piantare. Inoltre, la produzione di lfa acidi
cambia in base al clima, acqua, salute delle piante e la
nutrizione e altri fattori orticoli. Specifiche varietà danno un
orientamento generale sui risultati che si potranno ottenere, ma
solo esami annuali di ogni coltivazione può con precisione
indicare il valore di ogni anno sul raccolto.
Gli Acidi alfa sono di solito elencati nelle specifiche varietale,
di una percentuale complessiva per il peso del luppolo, e sono
utilizzati per determinare la qualità amaricante del luppolo.
Cumulone è anche elencato, come percentuale degli Alfa Acidi
totali (non sul peso del luppolo).

Per i Beta acidi il discorso è un po' diverso. Sono


principalmente il lupulone, colupulone e adlupulone. Mentre

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loro sono solo marginalmente amari, la loro capacità di rendere
la birra più amara viene per ossidazione, nella fermentazione e
nella conservazione . I tre Beta acidi sono elencati spesso nelle
analisi come un totale per tutti gli acidi in relazione alla
percentuale del peso del luppolo. I beta acidi sono
estremamente sensibili al variare dell’età e della temperatura, e
pare che subiscano “forti” cambiamenti durante la
lagerizzazione e la lunga maturazione. Questi acidi non sono
normalmente considerati critici per la qualità della birra
sebbene il fatto che rilascino e modifichino parte della loro
acidità durante la conservazione, cosa negativa poiché,
oltretutto, è parer comune che abbiano un sapore piuttosto acre
al contrario del umulone. Nel progettare i nuovi luppoli
incrociati, anche qui la selezione predilige bassi contenuti di
beta acidi, come detto già per il cumulone. Nonostante ciò la
caratteristica principale dei luppoli cosiddetti nobili, è proprio
di avere il rapporto di alfa/beta acido di 1/1 , percentuale molto
più alta della nuova tendenza di avere un rapporto di 2/1.

Oli del luppolo sono costituiti principalmente da mircene e


umulene. La percentuale di olio è usato per determinare
l'aroma e la qualità di un determinato Luppolo, così come gli
acidi alfa determinare la qualità amaricante. Tradizionalmente
si dice che per avere un luppolo aromaticamente buono
dovrebbe avere una bassa percentuale di mircene,( in
particolare nelle varietà nobili.) e un alta percentuale di
umulene, che garantisce il vero e proprio aroma convenzionale
del luppolo. In realtà, come tutte le reazioni chimiche legate al
gusto dei consumatori, anche questa è in corso di evoluzione e
la tendenza gustativa in certi stili di birra sta cambiando
radicalmente cercando una maggior concentrazione di mircene
responsabile dell’aroma agrumato e speziato delle India Pale
Ale. In alcuni luppoli americani come Amarillo e Cascade la

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quantità di mircene nella totalità degli oli in peso raggiunge
anche il 70 %.
Gli oli dovrebbero essere elencati separatamente come
percentuale del contenuto totale di olio, e collettivamente
come una percentuale in peso.

Varietà Specifiche
Ci sono centinaia di varietà di luppolo in uso in tutto il mondo.
Alcune si distinguono per le loro caratteristiche agronomiche,
alcune dal loro impiego nella fabbricazione della birra. Sono
molte le varietà più vecchie che sono cadute in disuso a causa
di modifiche dell'industria della birra e del gusto dei
consumatori. In passato, la birra è stato fatta solo nei periodi
dell'anno in cui il luppolo era pronto, cosicché la conservabilità
dei coni era un aspetto poco importante. Ora tramite la
solfitazione, le conservazioni sotto vuoto e in congelazione
mantengono piuttosto bene le caratteristiche del raccolto e
permettono di birrificare durante l’anno con una certa
continuità. questo è di un importanza primaria poiché abbatte i
costi di un impianto: si pensi al mercato enologico: per
produrre il vino alcune attrezzatura si usano solo durante un
breve periodo dell’anno e dopodiché rimangono in disuso.
Potendo massimizzare le cotte di birra durante tutto l'anno il
discorso cambia.
Inoltre il fattore genotipico non si è dimostrato costante e
molte varietà che crescevano bene solo in determinate aree
non si sono adattate bene alla moderna coltivazione su larga
scala che estende le varietà a territori non endemici e questo
crea aspetti fenotipici del tutto inattesi. Per fare un esempio, il
saaz coltivato in Italia ha un carattere gustativo diverso da
quello coltivato in repubblica ceca e potrebbe male adattarsi
alla produzione di una birra che lo usava nella zona originaria.
Nel corso degli anni, il luppolo è stato modificati per crescere

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rapidamente e in altezza, per resistere maggiormente alle
malattie e ai parassiti, e per una maggiore produzione di Alfa
Acido.
I Luppoli di solito sono suddivisi in varietà da amaro, da
aroma e specie 'nobili'. La divisione è estremamente arbitraria,
anche se chiaramente i valori della luppolina ne ottimizzano
l’uso in un certo modo.
Il luppolo da amaro di solito ha un più elevato contenuto in
acido alfa rispetto agli altri, e si conserva molto bene. Tuttavia
può non avere un aroma particolarmente piacevole.
Al contrario,il luppolo da aroma hanno un alfa acido inferiore
ma un più elevato contenuto di oli aromatici.
I luppoli "Nobili" sono un gruppo speciale. Ci sono quattro
varietà riconosciute: Hallertauer Mittlefrüh, Tettnang o
Tettnanger, Czech Saaz and Spalt Spalter.
Questi sono principalmente luppoli da aroma, ma molte delle
classic lager europee li usano sia per aroma e amaricare. I
luppoli nobili devono essere coltivati nella regioni corrette -
come alcuni tipi di vini- per essere chiamati in un certo modo.
La legislazione è piuttosto sommaria visto che il prodotto
finale, la birra, non prende il nome dalla varietà di luppolo o
dalla marca di malto, cosa invece estremamente importante sul
vino, anche a livello economico.
I luppoli nobili sono caratterizzati da un rapporto alfa: beta
acido di circa 1:1, relativamente basso su entrambi gli acidi, e
un alto livello di umulene, mentre i livelli Coumulone e
Mircene sono bassi, e il luppolo tende a non conservarsi bene.
Il luppolo da amaro varia molto nel tenore di alfa acidi.
Varietà contemporanei come Pacifico Gem, che è stato
sviluppato in Nuova Zelanda in particolare per la coltivazione
biologica e l'amarezza alta, sono circa 18,5 di acido alfa%,

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rispetto alle grandi varietà amaricanti come Nugget al 12-14%
o Centennial al 9-11%.
Questi nuove varietà di luppoli con alfa acidi altissimi
tendono ad andare bene, e i produttori di birra possono
utilizzarne quantità molto minori in ogni cotta, rendendoli una
scelta economica per le grandi aziende e per i nuovi coltivatori
principianti. Inoltre, molti di loro sono anche più resistenti alle
malattie e molto produttivi in termini di quantità.
L'aroma del luppolo è un po' più complicato, in quanto i livelli
di alfa acidi più bassi e ad alto contenuto di olio sono più
dipendenti del suolo, dal clima e dall'acqua. Inoltre le analisi
in laboratorio sono tipicamente fatte sugli alfa acidi e per
conoscere gli altri valori non sempre tutti i laboratori le fanno o
li dichiarano.
Tuttavia, specialmente quando si parla di piccole quantità di
birra prodotta , i risultati variabili da un anno all'altro possono
essere un vantaggio del produttore che giustifica cosi
l'artigianalità del proprio prodotto e il produttore può sfruttare
l'unicità della produzione di ciascun anno, cosa associabile
all’enologia.

pH e nutrienti

Il Luppolo preferisce un pH di 6,0-6,2, quindi un terreno


leggermente acido. Ci sono diversi modi per modificare il
vostro pH del terreno, uno dei metodi migliori a lungo termine
è di uso dei vari concimi verdi e di azoto-fissazione delle

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colture da sovescio, come trifoglio, veccia, piselli o altri
legumi, sono una buona scelta per il lento rilascio di azoto
indietro nel suolo durante la decomposizione. In questo modo il
pericolo di eccessi di azoto nel suolo, viene scongiurato ed
evita i problemi che i produttori convenzionali hanno dall'uso
eccessivo di fertilizzanti chimici, che sono troppo pieni di
azoto. I concimi verdi servono ad accumulare potassio, calcio e
altri micronutrienti che, oltre a migliorare la struttura del
terreno , favoriscono l'insediamento di insetti utili per la vita
del suolo.

Ci sono 17 elementi necessario alla crescita delle piante, di cui


tre definiti macronutrienti, che hanno un ruolo dominante:
azoto, fosforo e potassio.
L’azoto è fondamentale per le costituzione del dna e delle
proteine,
● Nitrato (NO3-) o anidride nitrica (N2O5).
● Nitrito (NO2-) o anidride nitrosa (N2O3).
● Ammoniaca (NH3).
● Azoto atmosferico (N2).
Quest’ultimo è utilizzato solo dalle leguminose (piselli, fagioli,
fave, ginestre, trifoglio, robinia, albero di giuda, etc.). Queste
piante grazie a dei batteri che vivono nelle loro radici riescono
a vivere d’aria!!

I sintomi da carenza d’azoto sono:

● Clorosi (ingiallimento delle foglie) prima nelle foglie


vecchie e poi in quelle giovani.
● Caduta delle foglie (dopo la clorosi).
La carenza può presentarsi in primavera, quando la crescita è
sostenuta. Bisogna evitare che il terreno sia saturo d’acqua,

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perché altrimenti il nitrato è trasformato in azoto atmosferico e
quindi perso.

L’eccesso di azoto si manifesta:

● Sviluppo della parte aerea e radici poco sviluppate.


● Fogliame verde scuro.
● Spaccatura dei frutti maturi.
● Ritardo o anticipo della fioritura.
● Germogli teneri.
● Suscettibilità a malattie fungine e parassitarie (afidi
soprattutto).
● Nitrato (NO3-) o anidride nitrica (N2O5).
● Nitrito (NO2-) o anidride nitrosa (N2O3).
● Ammoniaca (NH3).
● Azoto atmosferico (N2).
Quest’ultimo è utilizzato solo dalle leguminose (piselli, fagioli,
fave, ginestre, trifoglio, robinia, albero di giuda, etc.). Queste
piante grazie a dei batteri che vivono nelle loro radici riescono
a vivere d’aria!!

I sintomi da carenza d’azoto sono:

● Clorosi (ingiallimento delle foglie) prima nelle foglie


vecchie e poi in quelle giovani.
● Caduta delle foglie (dopo la clorosi).
La carenza può presentarsi in primavera, quando la crescita è
sostenuta. Bisogna evitare che il terreno sia saturo d’acqua,
perché altrimenti il nitrato è trasformato in azoto atmosferico e
quindi perso.

L’eccesso di azoto si manifesta:

● Sviluppo della parte aerea e radici poco sviluppate.


● Fogliame verde scuro.

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● Spaccatura dei frutti maturi.
● Ritardo o anticipo della fioritura.
● Germogli teneri.
● Suscettibilità a malattie fungine e parassitarie (afidi
soprattutto).
Potassio
Nelle piante il potassio viene assorbito sotto forma di ione K+.

I sintomi da carenza di potassio sono rappresentati da:

■ Le foglie manifestano inizialmente un ingiallimento del


bordo, che successivamente si estende anche alle zone
interne della lamina. I tessuti colpiti possono poi
necrotizzare e arricciarsi. Questi sintomi sono
evidenziabili soprattutto a livello delle foglie più
vecchie
■ Scarsa lignificazione del fusto e dei germogli
■ Produzione di frutti piccoli, poco pigmentati e poco
saporiti
■ Maggiore sensibilità nei confronti di marciumi radicali,
patogeni e altre malattie
■ Mancato sviluppo del fusto di alcune piante, che
pertanto crescono “a rosetta”
La carenza di potassio può essere dovuta ad esempio alla
mancanza dell’elemento nel terreno oppure al pH acido che lo
rende meno disponibile per le piante. Inoltre se il terreno
contiene un eccesso di magnesio (rapporto Mg/K superiore a
5), questo elemento impedisce l’assorbimento ottimale del
fosforo. La carenza di potassio è frequente soprattutto nelle
piante da frutto, dal momento che questo elemento è
largamente coinvolto nell’elaborazione delle sostanze
zuccherine.

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I sintomi da eccesso di potassio non sono riscontrabili tanto a
livello diretto sulle piante, che possono manifestare clorosi
sulle foglie, quanto piuttosto sulla disponibilità degli altri
elementi nutritivi. Gli eccessi di potassio possono, infatti,
determinare carenze indotte del magnesio (quando il rapporto
Mg/K è inferiore a 2).

Quando concimare: la concimazione con potassio è consigliata


soprattutto prima del riposo vegetativo delle piante, per
consentire la corretta lignificazione dei tessuti. Per le piante da
frutto, in particolare, si consiglia di fertilizzare il terreno con
potassio anche alla ripresa dell’attività vegetativa, in primavera

Acqua
Innaffiare il luppolo è una questione piuttosto complessa.
l'irrigamento deve essere copioso e non deve essere fatto a
spruzzo. Sia le muffe che le vorticillosi sono aggravate
dall'eccesso di acqua rimanendo sulle piante su steli e le foglie,
lasciandole costantemente umide.
Se si deve innaffiare per forza, è necessario assicurarsi che le
piante non siano umide durante la notte e che la base delle
piante è mantenuto abbastanza chiaro per consentire le corone
ad asciugarsi. Sistemi di irrigazione a goccia non solo sono più
facili da usare, offrono la possibilità di regolare l'acqua alla
base della pianta, e, una volta installato, può essere eseguito su
timer, e riduce il personale operante in modo considerevole.
Come la maggior parte delle piante perenni,le esigenze di
acqua cambiano con l'età.
Le piante giovani hanno piccole e piuttosto tenere radici e
richiedono frequenti annaffiature profonde per garantire la loro
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salute. chiaramente in primavera è il momento in cui hanno
bisogno di più acqua per migliorare la stagione di crescita.
Quando coni sono sbocciati, è possibile diminuire
gradualmente l'innaffiamento fino alla raccolta. Le innaffiature
devono essere fatte con cautela anche per permettere alla pianta
di andare in profondità per reperire l'acqua, cosa che poi
tornerà utile quando la pianta sarà adulta e non avrà pressoché
più bisogno di essere annaffiata.

Clima
Il Luppolo è di casa in molte parti del mondo. Diverse varietà
sono stati trovati in crescita ovunque dal deserto alle montagne
più alte. L'unica vera necessità è un minimo di 120 giorni liberi
dal gelo per la fioritura, e la luce diretta del sole (15 ore o più).
Come conseguenza la produzione del luppolo è limitata a
latitudini tra 35 e 55 gradi, a nord o a sud. E se viene coltivata
al di fuori
queste latitudini, è improbabile che produrrà coni.
Luppolo sono stati coltivati in tutto il Nord America centrale e
in Europa, con grande successo. Le principali zone di
coltivazione del luppolo sono caratterizzate
da lunghe giornate luminose, con un clima secco - fino a
quando vi è abbondanza di acqua disponibile, ma non disdegna
anche climi umidi e sottoboscosi.

Pianificare un luppoleto
Quali sono le regole base per un buon impianto? ci sono poche
regole basilari, le altre saranno caratterizzate dall’adattamento
al nostro terreno: se pensiamo che la stessa pianta è coltivata

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normalmente in 4 continenti possiamo solo immaginare quanto
ogni coltivatore abbia caratterizzato la propria coltivazione in
base alle esperienze e le caratteristiche del proprio paese.
Sarebbe ottimo avere una pianta disegnata del nostro campo e
per poter progettare su carta.

Partiamo da un principio pratico: l’allineamento.


se intendiamo coltivare a filare, le piante devono essere
disposte bene allineate, se cosi non fosse a lungo termine
avremmo delle difficoltà a tenere ordinato il luppoleto, cosa
fondamentale per poter passare facilmente con i mezzi, nel
momento in cui l’impianto diventi abbastanza grande da voler
passare fra i filari con un trattore motorizzato.
in secondo luogo, è importante che durante la fase di taglio e
separazione dei rizomi ci sia un riferimento per sapere quali
sono quelli da tagliare e quali quelli da tenere; dopo il secondo
anno l’operazione diventerà sempre più complessa da
organizzare.
Terzo e più importante, se si decide di usare un tubo di
irrigamento con gocciolatoi è un inutile dispendio di energie
dover cambiare il tubo in funzione della posizione della pianta,
e i tubi da gocciolatoio sono anche piuttosto scomodi da
deviare.

.
Bisogna Iniziare esaminando il suolo e l'andamento del terreno
del tuo futuro luppoleto. Un campo che ha l'acqua stagnante,ad
esempio, non è la scelta migliore. Bisogna fare attenzione a
non far passare i tubi dell'irrigamento sottoterra vicino al
luppolo, le sue radici sono capaci di rovinare tubi e di rendere
difficile l'operazione di taglio dei rizomi.
L'acqua può comportare al tempo stesso un vantaggio e uno
svantaggio alla crescita del luppolo. Essendo piante piuttosto

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massicce, il luppolo richiede molta acqua durante la stagione
vegetativa- ma bisogna fare attenzione che le piante non
vengano bagnate e che non ristagnino le radici, per evitare
malattie molto difficili da controllare.
Il luppolo è una pianta molto indulgente. Vivrà fino a 50 anni
in un terreno buono, crescerà bene e vivrà comunque fino a 15
anni in un terreno terreno moderatamente problematico. I
requisiti principali sono: un terreno ben drenato, mediamente
azotato e con una buona struttura del suolo. sono da evitare
terreni superficiali argillosi, pesanti e con ghiaia. Visto che il
luppolo ha una lunga vita vegetale, si avrà un certo numero di
anni per assistere il terreno ma gran parte dei problemi legati al
primo impianto rimarranno sempre...
Un'altra considerazione importante sono le erbacce: a causa
della lunga vita del luppolo , e' necessario che l'agricoltore
garantisca che il campo sia più libero possibile, prima di
piantare il luppolo, dopo averlo piantato la rimozione è più
complicata a causa delle radici e dei rizomi.. All'inizio di ogni
anno, le piante dovrebbero essere abbondantemente aiutate con
un buon compost.

Metodi di preparazione del terreno

Ma partiamo con ordine, il primo lavoro che va fatto, è il


rigiramento della terra, scavando delle buche il più profondo
possibile, diversi manuali consigliano un cubo di 40 cm x 40
cm, ma io credo che la regola che vale per tutte le piante valga
anche per il luppolo: maggiore è il volume di terra girata
attorno alle neo radici, maggiore è la possibilità che esse
avranno di espandersi con facilità nel terreno stesso.

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Un altro scopo fondamentale è quello di favorire il drenaggio
dell'acqua durante l'innaffiamento: un terreno non lavorato non
permette la permeabilità, e l'acqua non scende in maniera
omogenea ma si incanala seguendo le scanalature seguendo i
percorsi più facili.
Questo lavoro sarebbe ottimale se venisse eseguito fra fine
estate e inizio autunno, per dare modo al terreno assorbire i
componenti dei fertilizzanti che metteremo in questo momento.
Il drenaggio del terreno servirà anche a spargere meglio il
fertilizzante, in maniera che le radici riescano a stare in
contatto con i fertilizzanti.

Non bisogna sottovalutare il valore di questa fase, ogni


“zappata” in più favorirà la resa e la crescita del nostro
luppoleto.
Il massimo sarebbe di chiamare una scava solchi o un trattore
per farci girare la terrà in profondità durante l’autunno inverno
precedente, e poi procedere con lo scavo manuale delle buche
poco prima dell'impianto.

Sostegni per la crescita

Quando si comincia a pianificare la struttura di un luppoleto


bisogna ragionare a lungo termine, poiché una coltivazione di
luppolo ben congegnata ridurrà notevolmente la fatica per la
manutenzione annuale, che non è assolutamente da
sottovalutare.

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Nello stesso modo un acquisto di materiali qualitativamente
migliori eviterà di dover ricostruire la struttura nel giro di pochi
anni.
Non c'è limite all'utilizzo di materiali per la costruzione: legno,
ferro, e cemento sono sicuramente i più reperibili e economici
ma tutti e tre hanno delle controindicazioni.
Il legno, in particolare se fatto da alberi poveri si rovina, e
prevede di ripetere il lavoro nel giro di qualche anno, ma il
prezzo è sicuramente un buon incentivo all'acquisto,
specialmente se si vuole cominciare per produrre una quantità a
livello amatoriale o se l'investimento sul luppoleto è ridotto.
Il ferro, che deve essere necessariamente zincato o COR-
TEN®, altrimenti la ruggine corroderà i pali in poco tempo
hanno un costo maggiore ma hanno il vantaggio di essere
pressoché eterni.
Il cemento, molto economico, purtroppo si trova facilmente
delle dimensioni giuste per la vigna e difficilmente piu lungo,
quindi bisogna spesso contattare un azienda produttrice che li
faccia apposta per lo scopo, di lunghezza fra i 3 e i 6 mt oppure
acquistare quelli per le recinzioni speciali.

Messa a dimora

Quando? Dopo l’ultima gelata, ognuno deve conoscere il


terreno dove impianterà il luppoleto per sapere quando è al
sicuro rispetto al rischio neve. La regola d’oro è di prendere
come riferimento il periodo di semina dei legumi nella zona.
Nella pratica la cosa è piuttosto semplice: la buca in cui andrà
inserito il rizoma andrà ri-riempita fino al a pochi centimetri
rispetto al livello del terreno, adageremo il rizoma, che
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tipicamente si presenta di 10-20 cm con diverse gemme che
andranno posizionate verso l’alto. Se le gemme stanno già
sbocciando perché siamo in un aprile caldo allora
posizioneremo il rizoma in maniera che le gemme siano di
poco sotto il terreno, 1-2 cm, altrimenti possiamo posizionarlo
piu in profondità, tipo 5-10 cm. Sarebbe meglio sempre
posizionare piu in profondità dove godono di maggiore
umidità, ma spesso le piante arrivano dalla Germania o
dall’Inghilterra e arrivano in cattiva salute, e dobbiamo
affrettarci a far ricominciare la fotosintesi perché altrimenti
morirebbe prima di arrivare alla luce.

Pacciamatura
Come pacciamatura, ovvero la copertura del terreno intorno al
luppolo che evita la crescita di piante sciacalle, può essere fatta
in diversi modi. La prima e più antica è l'uso dello strame,
ovvero la paglia di erba e altre piante tagliate ed essiccate. Si
può usare la corteccia o i trucioli di legno, che sono in linea
con il paesaggio, ma non sono raccomandati dappertutto visto
che la cellulosa ruba azoto dal suolo e in un primo momento è
negativo, sebbene man mano che si scompone restituisce i
nutrienti e contribuisce a concimare pesanti terreni argillosi.
In realtà la migliore sinergia si ottiene infestando con piante
“pilotate” che impediscano la contaminazione di erbacce e che
nel contempo stabiliscano con il luppolo un buon connubio in
termini di scambio di nutrimenti. Tipicamente si usa il trifoglio
o dei cereali, come segale o avena.
Altrimenti con l'ausilio di galline e altri animali da cortile si
rimedia a diversi problemi: insetti e semi indesiderati vengono
mangiati, cosi come le foglie piu basse che aiutano la pianta a
svilupparsi verso l'alto.
Nei negozi specifici è facile trovare teli in plastica microforati
che fanno passare la pioggia ma non passare l'umidità, che

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comporta un grande risparmio di acqua ma un aumento della
temperatura del terreno e la possibile insorgenza di muffe.

Attività primaverili
Dividere i rizomi
Non appena il terreno può essere lavorato in primavera, è
tempo di ripulire il vostro luppoleto. Nel corso dell'ultimo
anno, il
luppolo si è impegnato aumentando l a sua struttura radicale.
Solo alcune di queste radici sono dedicata ad alimentare
l'impianto - il resto sono per la propagazione.
Nel primo anno ci sarà ben poca
crescita di rizomi, in quanto l'impianto mette la maggior parte
dei suoi sforzi per migliorare la sua struttura di base . Le piante
mature, invece, essi si concentrano più sulla propagazione.
Alcune piante mature sono in grado di produrre rizomi per 20-
30
nuove piante, ciascuna delle quali può essere suddivisa in più
parti per la propagazione.
Questa crescita diventa esuberante se lasciata incontrollata, e le
piante
presto copriranno l'intera superficie con una massa solida di
rizomi. Inutile dire che, ai fini di produzione di luppolo, questo
non è auspicabile! Pertanto, uno dei maggiori

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compiti di primavera è quello di potare indietro questa crescita
sia volendo creare nuove piante sia non volendo. Grandi
controllo della produzione rizoma per tutta la stagione da
coltivare
tutto il corone.
Nei piccoli cantieri, o dove si desidera fare uso di
i rizomi, , l'area attorno ad ogni corona deve essere
attentamente
scavata con una forchetta. I Rizomi, che hanno un evidente
carnosità, si sviluppano orizzontalmente appena sotto la
superficie del suolo, vanno separati dalle radici e tagliati dalla
pianta. Questi possono essere ripiantati o scartati a questo
punto, e dovrebbe essere tagliato dalla pianta madre il più
vicino possibile alla base della pianta. Alcuni rizomi possono
essere fino a 1,5 mdi lunghezza su una pianta sana!
Consideriamo sempre che un rizoma può crescere con vigore
anche se lungo pochi centimetri , quindi una volta estrapolato
possiamo tagliarlo di netto in più parti, purché contengano
qualche gemma.

Questo è anche un ottimo momento per togliere le erbacce che


possono avere fatto incursioni nella zona intorno la pianta.
Se possibile, i rizomi devono essere ripiantati non appena
vengono rimossi dalla pianta madre. In tutti i casi
correttamente trattati, i rizomi possono essere conservati per 2
mesi, ma perdono di vigore nel corso del tempo.
Il Luppolo dovrebbe essere piantato all'inizio della primavera,
appena si possono mettere le mani nel terreno. Una buona
regola è quella di piantare il luppolo nello stesso tempo in cui
si pianta piselli o fave nella propria zona.

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Le nuove piante hanno bisogno di un foro di circa 50 cm
quadrati, con una generosa dose di compost e di alghe
mescolati in fondo al terreno. Irriga bene il buco, poi pianta il
rizoma ad un paio di cm dalla superficie del suolo, con una
gemma che punta verso l'alto. Le piccole piante richiedono
frequenti annaffiature brevi per mantenere l'apparato radicale
in crescita.

Le talee

Giusto due parole sulla riproduzione per talea, che però è


tendenzialmente sconsigliata.
Quando la pianta raggiunge un buon grado di sviluppo, talvolta
anche dopo la prima stagione, è possibile, tagliare i rami piu
carnosi e metterli in acqua, o in terra molto molto umida
tagliando o tutto al piu sfibrando la parte finale con un coltello.
Alcuni danno qualche goccia di ormoni della crescita per
favorire la radicazione o aggiungono sali minerali per far
sviluppare le radici piu facilmente, senza gli ormoni la riuscita
sarà percentualmente molto più bassa con uno spreco di
energia non indifferenti
Quando dopo qualche giorno-settimana le radici saranno
abbastanza propagate si può travasare la piantina in un vasetti
con un buon terriccio fertile e innaffiare molto spesso, visto
che l'assorbimento di acqua è limitato dalle poche radici che
avremo.
Le migliori talee vengono dai rametti piu vigorosi e non
bisognerebbe farle dopo giugno, perché la neo pianticella non
avrà tempo a sufficienza per propagarsi con abbastanza forza
da sopravvivere al futuro inverno

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Le prime talee si possono effettuare dai rami in più che si
propagano dalla base della pianta, dopo che si è scelto quale
dei germogli si lascerà crescere come ramo primario gli altri
sono pronti per essere messi in acqua. Fermo restando che ciò
non dovrà far subire traumi ad una pianta troppo giovane, che
potrebbe essere compromessa da un 'eccessiva potatura.
La riuscita dell’operazione è vicina al 30 % quindi è
sicuramente piu vantaggiosa la riproduzione per rizoma

Attività estive
Durante la fine della primavera e inizio estate il lavoro nel
vostro luppoleto sarà estremamente piacevole,. Ci sono alcune
attività fondamentali di cui tenere conto:
-il funzionamento dell'impianto di irrigazione
-la scelta dei germogli da far crescere e la potatura delle
gemme da tagliare
-la cura del substrato, la fertilizzazione, la pacciamatura, e la
rimozione delle erbacce
-la cura delle malattie
-la lotta contro gli insetti, in particolare gli afidi e cavallette
Attività autunnali
Raccolta
L'obbiettivo del coltivatore di luppolo è raccogliere quanti piu
coni nel momento in cui sono maturi, il momento esatto è
subito dopo l’apice della fase di fioritura, quando il cono da i
primi segni di essiccazione, mentre gran parte degli alfa acidi

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non variano da un giorno all’altro del raccolto, gli oli aromatici
sono tali in un periodo di maturazione ben limitato, e il raccolto
non deve essere né anticipato né posticipato. Oltre alla
secchezza possiamo valutare la maturità dal colore della
luppolina: le ghiandole di luppolina si scuriscono e prendono la
tonalità di un giallo carico. Dobbiamo considerare anche che,
come è normale che sia, non tutte le varietà maturano allo
stesso modo e neanche tutte le piante della stessa varietà . è
chiaro che la raccolta in un piccolo campo familiare può essere
gestita facilmente, ma quando si parla di coltivazioni in ettari il
coltivatore dovrà testare diverse piante e capire mediamente il
giusto momento per chiamare i lavoratori a raccolta. Il maggior
nemico di questa fase è il clima: vento e pioggia potrebbero
costringerci ad anticipare il raccolto o a posticiparlo per
aspettare che sia asciughi l’acqua sulle piante.
Ci sono due metodi di raccolta:
la raccolta tramite rimozione dei coni e la raccolta tramite
taglio della pianta.
Il primo sistema va incontro alla qualità ma è molto lento:
raccogliendo I coni prima di tagliare la pianta abbiamo la
possibilità di raccoglierli in giornate diverse, e come possiamo
notare su qualsiasi albero da frutta, I prodotti vegetali non
maturano tutti contemporaneamente, ma permette al coltivatore
di lasciare coni meno maturi sulla bine di attendere un secondo
o addirittura terzo raccolto.
Coltivatori di grandi dimensioni di solito rimuovere il luppolo
dalla base della pianta staccando a volte tutto il traliccio o I
cavi e, trasportando la pianta in una zona di raccolta pulita si
compie la raccolta a terra.

Nei grandi luppoleti viene tipicamente recisa la pianta alla base


e il raccolto viene fatto meccanizzato all'interno degli
stabilimenti, ma nelle piccole coltivazioni, spesso viene fatto
direttamente dalla pianta, il che offre vantaggi e svantaggi: il

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vantaggio è che si mantiene il prodotto pulito e intero, che
invece potrebbe subire dei traumi nel trasporto e della perdita
di luppolina; lo svantaggio è che il raccolto sulla pianta è
estremamente lento e faticoso, nonché più pericoloso.
Se si attua questa tecnica, consigliata o obbligatoria per chi non
ha a disposizione alcuni mezzi, si possono prendere alcuni
provvedimenti: il luppoleto deve essere studiato per facilitare il
raccolto, quindi si sconsiglia una struttura che sia piu alta di 3
metri.
Se invece si vuole recidere la pianta e raccogliere all'interno di
una struttura o sopra un telo di plastica (mai farlo per terra)
bisogna valutare ti costruire I tiranti per far rampicare la pianta
con un filo di corda abbastanza economico da poter tagliare e
portare via senza dover perdere tempo a tagliare via la pianta
annodata intorno a dei fili di acciaio inamovibili.

Essiccazione
Di tutte le operazioni da compiere nella coltivazione del
luppolo l'essiccazione è quella che prevede una maggiore
attenzione, poiché non c'è modo di rimediare ai problemi che
potrebbero sorgere da un processo sbagliato. Il primo
indicatore di un essiccazione avvenuta con successo è da
ritrovare nel colore che deve mantenere di base un colore
quanto più possibile a quella originale, piuttosto che un colore
tendente all'arancione.
È evidente che un'essiccazione e un impacchettamento ben fatti
preserveranno il luppolo in maniera da poterlo usare durante il
corso dell'anno con il minimo della variazioni in termini di
aroma e amaro.
Tradizionalmente si mettevano i coni al sole e l'essiccazione
era rapida, sebbene il sole settembrino non sia cosi violento,

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specialmente nelle regioni nordiche. Questo causa un maggior
dissipamento degli aromi anche se lascia abbastanza invariato
l'amaro, quindi può andar bene per le qualità ad uso
esclusivamente da amaro. L'essiccazione all'ombra è
generalmente raccomandabile , ma avendo tempi più lunghi
prevede molte accortezze in più per prevenire l'attacco di
muffe.
Nelle grandi coltivazioni il luppolo viene essiccato tramite
immissione di calore all'interno di essiccatoi che permettono un
risultato mediocre ma estremamente rapido, laddove sarebbe
impossibile disporre di enormi edifici dedicati solo
all'essiccazione. Per un raccolto di dimensioni più ristrette si
può ricorrere ad alcuni espedienti che puntino alla qualità. I
metodi tradizionalmente usati al chiuso sono di adibire delle
fitte reti metalliche sospese oppure su una struttura portante
legarci dei sacchi di iuta distesi o di canapa o di lino.
Io ho avuto buoni risultati acquistando dei ripiani in ferro
economici tagliando la parte centrale in modo da lasciare solo
il contorno di ogni ripiano e incollandoci delle zanzariere a
metraggio ritagliate, o ancor meglio, poggiandoci sopra delle
zanzariere della stessa misura con la struttura in legno, cosi che
siano removibili.
Chiaramente il nostro “granaio” dovrà avere una buona
aspirazione, sebbene per un locale 3x3 basti una ventolina da
pochi euro per garantire un espulsione dell'umidità.

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