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CDL in Tecniche Ortopediche

Misure Elettriche ed Elettroniche


Anno Accademico 2009/2010
Docente Michele Casella
Numero di Crediti 1
SSD ING-INF/07
M. Casella, a.a. 2009/2010 1
Michele Casella (mcasella@dongnocchi.it)

Laurea in Fisica della Materia


Dottorato in Ingegneria Biomedica

Ricercatore presso IRCCS S. M. Nascente – Fondazione Don Carlo Gnocchi


nell’ambito della Biofisica e Nanomedicina (nanotecnologie applicate alla
medicina)

™ Elettrodi microstrutturati per misure elettrofisiologiche (EEG, ECG)

™ Somministrazione transdermica di farmaci per malattie croniche

™ Biofotonica (applicazioni della luce in ambito medico)

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il nostro corso sarà “Misure Elettriche
ed Elettroniche”

¾ numero crediti corso: 1 (Tot. ore 10)


¾ corso “spalmato” su 5 lezioni

¾ lingua d’insegnamento: italiano

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Misure Elettriche ed Elettroniche
Programma del corso
(Struttura: lezioni in aula)

1 lezione) Introduzione generale al corso. Segnali elettrici: importanza e utilità.


Conversione analogico-digitale

2 lezione) I sensori: importanza, caratteristiche e utilità. Sensori di


Temperatura: la termocoppia. Sensori di Forza: estensimetro. Sensore di
Posizione: potenziometro

3 lezione) Concetto di corrente e tensione elettrica

4 lezione) Concetto di resistenza, capacità e induttanza elettrica

5 lezione) Concetto di misura e rappresentazione delle misura. Concetto di


incertezza
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Misure Elettriche ed Elettroniche
Obiettivo del corso

• Fornire la preparazione necessaria a


capire correttamente la misura delle più
importanti grandezze elettriche

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Misure Elettriche ed Elettroniche
Materiale didattico

¾ Dispense prediposte dal docente


(lezioni ppt del corso)

¾ Possibilità di chiarimenti sia in aula


sia via e-mail (mcasella@dongnocchi.it)

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Suggerimento utile per sostenere
l’esame con il minimo sforzo
¾ seguire le lezioni con attenzione
(nell’ultima lezione verrà proposto
un tema d’esame)
¾ fare domande dove non si capisce

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I lezione –
9 Segnali elettrici: importanza e
utilità
9 Conversione analogico-digitale

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Segnali elettrici:
importanza e utilità

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Importanza e Utilità Æ basilari per
il funzionamento:

¾ fisico, biologico, fisiologico e chimico


dei sistemi

¾ l’utilizzo (da parte di persone)


finalizzato a un’azione
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¾ Funzionamento fisico, biologico,
fisiologico e chimico di sistemi
CPU sinapsi
chimica

recettori
cellula

foto-
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moltiplicatore
¾ Funzionamento fisico, biologico,
fisiologico e chimico di sistemi...e.g.

Elettroencefalografia – segnale elettrico


proveniente dall’attività neuronale...

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¾ Funzionamento fisico, biologico,
fisiologico e chimico di sistemi...(e.g.)

Elettrocardiografia – segnale elettrico proveniente


dall’attività cardiaca...

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¾ l’utilizzo (da parte di persone) finalizzato

a compiere un’azione

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Cos’è un segnale elettrico ?

In elettrotecnica, e specialmente in
radiotecnica e nell’elettronica, un segnale
elettrico è una variazione di corrente o di
tensione all’interno di un conduttore o in un
punto di un circuito

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Qual è la caratteristica fondamentale di un segnale elettrico ?

Caratteristica fondamentale di un segnale elettrico è la


possibilità di veicolare un’informazione...

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esempio:

...se all’interno di un circuito elettrico scorre sempre una corrente (I)


costante di 1 mA, la prima volta che andremo a misurare questa
corrente riceveremo l’informazione che il valore della corrente è
appunto di 1 mA

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mA

mA

...se però la corrente (I) che scorre nel circuito viene fatta variare,
ad esempio, da una persona che si trova nella stanza accanto (bordo
rosso) non potremo mai sapere a priori quale sarà il valore della
corrente ad ogni successiva misurazione; ognuna di esse (ogni nuova
misurazione) ci fornirà ogni volta una nuova informazione sul livello di
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corrente nel circuito
mA

mA

N/B Se la persona che varia la corrente nel circuito lo fa seguendo


certe regole di cui siamo a conoscenza, sarà possibile per quella
persona comunicare a noi informazioni utili

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ESEMPIO
‰ la persona potrebbe utilizzare il codice binario, ossia far passare o
meno la corrente nel filo, secondo un piano prestabilito: potrebbe cioè
far passare la corrente per un secondo, poi non farla passare per un
altro secondo, poi non farla passare per un altro secondo, poi farla
passare per un secondo, e così via.

‰ Se questa persona identifica con “1” un periodo di tempo di un secondo


in cui la corrente passa, e con “0” un secondo in cui la corrente invece non
passa, e decide che un carattere alfabetico è identificato da una
sequenza di 8 secondi di accensione/spegnimento (passa/non passa)
della fonte di corrente, potrà descrivere questa sequenza di
“accensione/spegnimento” con una sequenza di “1” e “0”, ad esempio
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1001011
La persona potrebbe poi, sempre per esempio, decidere che alla sequenza
1001011 corrisponde la lettera “K”, alla sequenza 1000001 la lettera
“A” e così via (vedi, p.es., la tabella ASCII).

N/B se questa persona ci ha precedentemente informato di queste sue


decisioni sul significato da attribuire al passaggio/non passaggio di
corrente, noi saremo in grado di ricevere da essa informazioni tramite i
segnali elettrici da essa fatti passare nel circuito

Ci basterà misurare continuamente la corrente che scorre nel circuito,


confrontarla con le tabelle e le convenzioni che la persona ci ha
precedentemente comunicato, e potremo facilmente ricostruire
l’informazione originaria posseduta dalla persona nell’altra stanza

Abbiamo utilizzato un segnale elettrico per far passare


informazioni da un luogo ad un
M. Casella, altro
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Il segnale fin qui descritto è un segnale digitale, ma
esistono anche segnali di tipo analogico.

Classificazione dei segnali (I):


‰ segnale a tempo continuo: l’asse dei tempi può
assumere un qualsiasi valore reale

‰ segnale a tempo discreto: l’asse dei tempi


assume solo valori discreti, ad esempio 1, 2, 3...

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Classificazione dei segnali (II):
‰ segnale ad ampiezza continua: valori assunti
dell’ampiezza del segnale sono numeri reali
appartenenti a un intervallo (possono assumere gli
infiniti valori presenti tra un minimo ed un massimo)

‰ segnale ad ampiezza quantizzata: valori assunti


dall’ampiezza del segnale sono numeri naturali (con
segno) e appartengono a un numero finito di valori

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Classificazione dei segnali (III):
‰ segnale bipolare o bidirezionale: assume nel
tempo sia valori di tensione negativi che valori
positivi

‰ segnale unipolare o monodirezionale: assume nel


tempo solo valori di tensione negativi o positivi

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Da queste definizioni si
ricavano:
¾ segnale analogico: segnale a tempo continuo e ad
ampiezza continua

¾ segnale digitale o numerico: segnale a tempo


discreto e ad ampiezza quantizzata
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Esempio – Trasmissione digitale
ed analogica
™ Nelle reti locali, la comunicazione tra due computer passa
di solito su cavi dedicati, installati esplicitamente per la
rete, e adatti per la trasmissione digitale delle informazioni

™ Semplificando un po’ su questi cavi si ha una

variazione del livello di tensione fra due valori,


che corrisponde alla trasmissione di bit di valore
0 oppure 1
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Esempio – Trasmissione digitale
ed analogica
Per le comunicazioni su lunga distanza, si cerca di
sfruttare le reti di comunicazione esistenti, come ad
esempio la rete telefonica

La rete telefonica è adatta a comunicare


la voce, cioè un segnale analogico che
varia in maniera continua in una banda
di frequenze

Sono necessari dei dispositivi per poter usare la rete


telefonica come mezzo di comunicazione tra computer
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Esempio – Trasmissione digitale
ed analogica
Modulazione
Segnale digitale
COMPUTER MODEM

Segnale
analogico
(linea telefonica)

COMPUTER MODEM
Segnale digitale
DEModulazione
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DEFINIZIONE
Segnale analogico è la
rappresentazione o
trasformazione di una
grandezza fisica tramite una
sua analoga

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N/B il segnale è
detto analogico
quando i valori utili
che lo rappresentano
sono continui
(infiniti)

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Casella, a.a. 2009/2010
DEFINIZIONE
Segnale digitale Æ conducono a
un significato per una
convenzione arbitraria. Tutto ciò
che viene rappresentato con i
numeri o che opera manipolando
numeri. N/B veicolano
informazioni
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UN DETERMINATO INSIEME DI INFORMAZIONI
VIENE RAPPRESENTATO IN FORMA DIGITALE
COME SEQUENZA DI NUMERI PRESI DA UN
INSIEME DI VALORI DISCRETI

TRASMISSIONE WI FI

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...RIEPILOGANDO...

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....Un pò di definizioni e terminologia (I)....
SEGNALE: variazione temporale di una grandeza fisica
es:
variazione della pressione dell’aria (segnale acustico)
semaforo che pasa dal rosso al verde (segnale luminoso)
variazione dell’attività di un enzima (segnale chimico)

SEGNALE ELETTRICO: variazione nel tempo della d.d.p.


tra due terminali elettrici (tra due fili o punti di un
circuito)

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definizioni e terminologia (II)....

L’onda sinusoidale sinusoide completamente


equazione: V(t)=V0cos(ωt+ϕ) definita dalla terna (V0, ω, ϕ)
definizioni e terminologia (III)....
Sia V(t) la funzione che descrive l’andamento della tensione nel tempo

SEGNALE PERIODICO:
la forma di base di V(t),
che dura un tempo definito
T (periodo), si ripete sempre
uguale nel tempo (es.
sinusoide, onda quadra,..)
V(t)=V(t+T)

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definizioni e terminologia (IV)....
Sia V(t) la funzione che descrive l’andamento della tensione nel tempo

SEGNALE IMPULSIVO:
V(t) è diverso da 0 solo in
uno stretto intervallo
temporale (es. impulso di un
rivelatore di particelle,
impulso rettangolare...)

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definizioni e terminologia (V)....
Sia V(t) la funzione che descrive l’andamento della tensione nel tempo

SEGNALE elettrico analogico:


V(t) è continua e può assumere
tutti i valori compresi tra un
minimo e un massimo

SEGNALE elettrico digitale:


successione di livelli alto (1) e
basso (0) che riproduce i bit di
un numero binario

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...per riepilogare: SEGNALE ANALOGICO

È un segnale continuo nel tempo che può assumere tutti gli infiniti
valori della grandezza fisica osservabile,
osservabile (sia essa una tensione, una
corrente, una temperatura o altro...) contenuti all'interno di un
determinato range, ovvero tra un minimo relativo ed un massimo
relativo.
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...per riepilogare: SEGNALE DIGITALE

È un segnale che all'interno di un determinato range può assumere solo un


numero discreto (numerabile) di valori;
valori ad esempio un'onda quadra che
assume i valori logici ALTO (HIGH, 1 logico) e BASSO (LOW, 0 logico).

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Conversione analogico/digitale

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La conversione ANALOGICO/DIGITALE è un
procedimento che associa ad un segnale analogico
(tempo continuo e continuo nei valori) un segnale
numerico (tempo discreto e discreto nei valori)

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‰ Procedimento OGGI effettuato esclusivamente tramite circuiti
integrati dedicati
‰ Nonostante la teoria fosse pronta da molto tempo, la
RIVOLUZIONE DIGITALE che ha modificato in qualche misura il
modo di vivere delle persone, consentendo una vera e propria
“TECNOLOGIZZAZIONE” di massa, inizia nei primi anni ottanta
‰ Si trattava sostanzialmente di risolvere due problemi di
carattere prettamente tecnologico Æ (I) aumentare la velocità di
elaborazione dei circuiti e (II) diminuirne l’ingombro (i.e.
miniaturizzazione).
Tutto si è risolto con l’integrazione
sempre più spinta dei circuiti, permessa
anche dal miglioramento delle prestazioni
dei TRANSISTORI MOSFET

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M. Casella, a.a. 2009/2010
l’idea che sta alla base della digitalizzazione è la
seguente:

Qualsiasi GRANDEZZA FISICA di interesse


(tensione, corrente, pressione, velocità...) viene
misurata e IL VALORE DELLA SUA MISURA VIENE
CODIFICATO COME NUMERO BINARIO

Se la grandezza assume diversi valori nel tempo,


essa sarà misurata a intervalli regolari, dando luogo
a una SEQUENZA DI NUMERI

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La conversione ANALOGICO/DIGITALE si può
suddividere in quattro parti principali

(1) filtraggio del segnale

(2) campionamento del segnale

(3) quantizzazione dei campioni

(4) codifica dei campioni quantizzati

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[N/B] Campionamento e quantizzazione

¾ La digitalizzazione di un segnale analogico coinvolge due


processi di discretizzazione: un processo di
discretizzazione nel dominio del tempo (campionamento) e
un processo di discretizzazione in ampiezza
(quantizzazione)

¾ il campionamento consiste nel convertire una grandezza

variabile nel tempo in modo continuo Æ in una discreta


che rappresenti la prima in modo univoco
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ƒ Un segnale analogico che varia in funzione del
tempo viene moltiplicato per un segnale di tipo
impulsivo di ampiezza costante (ad esempio,
unitaria) che si ripete con frequenza preordinata
e pure costante, detta frequenza di
campionamento
ƒ Il periodo TS corrispondente alla citata
frequenza è detto intervallo di campionamento
(intervallo tra due impulsi)
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Il risultato che si ottiene dal prodotto è rappresentato
ovviamente da una serie di impulsi modulati in ampiezza
che rappresentano in una certa misura il segnale analogico
assegnato

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...Riassumendo:
schema a blocchi del convertitore Analogico/Digitale

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Riepilogo: CAMPIONAMENTO & QUANTIZZAZIONE
Per rappresentare in forma numerica il segnale tempo-
continuo x(t) si esegue anzitutto il campionamento di
x(t) a intervalli T

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Ciascun campione x[n]=x(nT) è un numero reale che può
assumere con continuità qualsiasi valore compreso in un certo
intervallo di ampiezze [Vmin,Vmax]
Per rappresentare il segnale in forma numerica si approssima
il numero reale continuo x[n] con un numero finito (M) di
livelli compresi nell’intervallo di ampiezze (serie di punti
discreti) Æ QUANTIZZAZIONE!!

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Il quantizzatore è dunque un sistema non lineare che il valore
più vicino a x[n] fra gli M possibili livelli di quantizzazione
V1,....,VM;

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Codifica Binaria dei campioni quantizzati
™ L’ultimo processo è la codifica, che ad ogni campione
quantizzato fa corrispondere un numero binario, cioè una
sequenza di bit.
™ Una volta definiti i livelli di quantizzazione mediante i
quali approssimare i campioni del segnale, ad ognuno di essi
viene fatto corrispondere un diverso numero binario.
™ Nei convertitori ANALOGICO-DIGITALI la codifica
consiste nell'associare ad un livello di tensione un
determinato numero binario.

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