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Cosa sono le lenti?

Si ha una lente, quando un mezzo ottico (es. vetro) è separato


da un altro mezzo (es. aria) da due superfici sferiche. Anche
per una lente si misura la distanza focale, come indice del suo
potere rifrattivo.
Nel caso di una lente, i vertici dei diottri sono coincidenti tra
loro e con il centro della lente.
equazione della lente sottile:
1/ p + 1 /q =1/f
f è la distanza focale della lente. il fuoco anteriore F e
posteriore F’ sono equidistanti dal centro della lente.
Il potere refrattivo di una
lente si misura in diottrie

Una lente ha potenza rifrattiva maggiore, quanto minore è la


distanza focale e ciò dipende dal raggio di curvatura. L’unità di
misura è la diottria (D) che si definisce come la potenza
refrattiva di una lente che ha distanza focale di 1 m.
Diottria: l’inverso della distanza focale, espresso in metri.
Per una lente di 2 diottrie, la distanza focale è di 0,5 m;
4 diottrie equivalgono ad una distanza focale di 0,25 m.
Lenti convergenti e
divergenti

Le lenti biconvesse,
convergenti hanno un potere di
rifrazione positivo (+2, +4 D): i
raggi paralleli che le
attraversano convergono nel
punto focale.

Le lenti biconcave, divergenti hanno potere di rifrazione


negativo (-2, -4 D) e rendono divergenti i raggi paralleli che le
attraversano: questi ultimi convergono nel fuoco anteriore.
Il raggio luminoso non incide
direttamente sui recettori posti
nella retina: La funzione dei mezzi
trasparenti cornea-umor aqueo-
cristallino-umor vitreo
l’occhio è assimilato ad un sistema diottrico centrato,
denominato occhio ridotto
p q

Nell’occhio la cornea ha una superficie convessa, che, insieme


al cristallino, anch’esso una lente biconvessa, fa convergere le
onde luminose a livello retinico.
Chiamiamo sistema ottico complesso un sistema formato da più
mezzi rifrangenti, separati da più superfici sferiche.
Inoltre, se i centri di curvatura delle singole superfici sferiche
di separazione si trovano sull’asse ottico del sistema, esso
prende il nome di sistema diottrico centrato.
n=1.41 Il potere
convergente Nel modello di occhio
ridotto, le strutture
Cornea dell’occhio a
rifrangenti sono
44 D riposo assimilate ad un’unica
lente, il cui indice di
n=1.33 22 rifrazione è pari a
mm quello dell’acqua 1,33,
n=1.33 il raggio di curvatura è
Cristallino 5 mm e la distanza
16 D focale è 17 mm, pari
alla distanza tra il
P= n/f = 1.33/0.022 centro della lente e la
P= 60 D retina.
Il potere diottrico dell’occhio è espresso in diottrie ed è calcolato
come l’inverso della distanza focale (f) , espressa in metri per cui:
1/f = 1/0,017 = 59 D
Questo valore rappresenta il potere di rifrazione statica dell’occhio.
La cornea ha un potere rifrattivo di 43 D la rifrazione statica del
cristallino è circa 15 D.
In conclusione: I mezzi diottrici assicurano che l’ immagine
di oggetto posto oltre i 6 m cade a fuoco sulla retina

I mezzi diottrici provvedono a far convergere sulla retina


(fuoco principale posteriore) i raggi luminosi paralleli
provenienti dall’infinito, che nella pratica si considera posto ad
una distanza superiore a 6 m.
Problema.. Non posso
spostare la
retina!!!

Ho bisogno di in una
lente a potere
refrattivo variabile…
Il cristallino: una lente convergente
Rifrazione dinamica: riflesso di
accomodazione

sotto il controllo del sistema parasimpatico: il


muscolo si contrae ogni volta che l’immagine che
si forma sulla retina non è a fuoco.
potere diottrico dell’occhio da 59 a 73D
Riflesso di
accomodazione: il
cristallino si trasforma in
una lente più convergente
Il ruolo del cristallino

16 D

1/f=1/p+1/q 44 D
Il ruolo del cristallino accommodazione

muscolo ciliare

28 D

• P = (η 1-η 2)/rc.
• Il raggio varia da 6-10 mm
(da 16 a 28 D).
Vizi di rifrazione

Se i raggi luminosi non sono correttamente focalizzati sulla


retina, la visione è distorta e deve essere corretta con l’uso di
lenti. I difetti di rifrazione, sono causati da un divario tra il
potere di rifrazione dei mezzi diottrici e il diametro antero-
posteriore dell’occhio (miopia, ipermetropia), oppure dalla non
perfetta sfericità delle superfici di rifrazione (astigmatismo).
Miopia

diametro antero-posteriore aumentato: ci vede male da lontano


bene da vicino
Ipermetropia

diametro antero-posteriore diminuito: ci vede male da lontano


e da vicino
Vizi di rifrazione
statica
Ampiezza dell’accompdazione (D) Vizi di rifrazione dinamica: presbiopia

Punto prossimo (m)


Età (anni)
progressiva perdita di elasticità del cristallino: il riflesso di
accomodazione è sempre meno efficace
Regolazione della
quantità di luce che
incide sulla retina:
la pupilla

Nel suo cammino dalla cornea alla retina, lo stimolo luminoso


incontra un diaframma, l’iride, in grado di regolare il grado di
apertura del foro centrale: la pupilla. In condizioni di scarsa
luminosità, il diametro del foro pupillare aumenta, permettendo
l’entrata di una maggiore quantità di luce. Al contrario, in
condizioni di luce intensa, il diametro pupillare si restringe, in
modo da ridurre l’intensità dello stimolo incidente e ridurre
l’intensità di stimolazione dei recettori.
La pupilla

Cerchio di
confusione
Iride

Pupilla
Riflessi Pupillari: miosi e
midriasi
In questo modo l’iride regola la
quantità di luce che arriva ai
fotorecettori

Il diametro varia da 2 - 8 mm
(fattore 4-16).
·    La grandezza della pupilla è regolata da muscoli antagonisti:
fibre radiali e circolari dello sfintere.
·    Contrazione - fibre circolari - parasimpatico (acetilcolino,
bloccato da atropina).
·    Dilatazione - fibre radiali - simpatico (noradrenalino).
I due muscoli si contraggono per via riflessa:
il muscolo dilatatore, innervato dal sistema nervoso
simpatico, media il riflesso della midriasi, con conseguente
dilatazione della pupilla,
il muscolo sfintere, innervato dal parasimpatico, media il
riflesso della miosi. I muscoli sono antagonisti.
la miosi non è
sufficiente come
meccanismo di
difesa:
abbagliamento

la miosi è insufficiente a compensare variazioni di intensità di


stimolazione dell’ordine di 1011 : il completamento della difesa
avverrà grazie a meccanismi di adattamento recettoriale.
Dato il tempo di instauro del meccanismo riflesso, la sua
efficacia è ridotta nel caso di stimoli improvvisi, come
l’abbagliamento.

INOLTRE
Come in una macchina fotografica, la miosi aumenta la
profondità di campo e migliora la nitidezza dell’immagine
retinica, perché riduce l’aberrazione di sfericità.

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