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LABORATORIO
BIOCHIMICA CLINICA
• è una scienza clinica applicata
• che studia le alterazioni
dell’organismo nello stato di malattia
CAMPIONI BIOLOGICI
dosaggio di ANALITI
DATI
NUMERICI
Scopi specifici dei tests di
laboratorio
• Screening (medicina preventiva)
• Diagnosi
• Valutazione della gravità della malattia
(prognosi)
• Monitoraggio dell’evoluzione della malattia
(follow-up) e della risposta alla terapia
• ricerca
Contributo degli esami di
laboratorio nella diagnosi di una
malattia
Soggetto malato Soggetto
apparentemente
sano
Anamnesi 55% 35%
Esame 20% 5%
obiettivo
Indagini di 20% 45%
laboratorio
Screening
Presupposto: un adeguato trattamento nella
fase subclinica può essere di maggior beneficio
per il paziente. Generalmente su gruppi
selezionati di popolazione che abbiano in
comune una caratteristica .La strategia di
scelta dipende dal rischio che la condizione
rappresenta, dalla probabilità della sua
esistenza, dalla disponibilità di tests di
screening adeguati e dai costi. Possono essere
condotti in età prenatale, infantile o adulta
Richiesta del test-
Motivi
• A favore della collettività
– Prevenzione
– Ricerca epidemiologica
– Politica sanitaria
– Ricerca bio-medica
Intervallo di riferimento
L’OMEOSTASI dell’organismo fa sì che la
concentrazione dei componenti del
sistema (parametri biochimici) sia
costantemente mantenuta entro
determinati limiti:
tali limiti rappresentano l’ambito della
cosiddetta “NORMALITÀ”
Intervallo di riferimento
• comprende i VALORI DI CONCENTRAZIONE
più FREQUENTEMENTE RISCONTRATI
NEGLI INDIVIDUI SANI
• Intervallo (range) entro il quale sono attesi i
valori per il parametro analizzato
• Ma viene stabilito con criteri ARBITRARI:
Intervallo di riferimento
• Selezione della popolazione di riferimento
• Selezione del campione di riferimento
– Stato apparente di salute
– Campione rappresentativo della popolazione
• Dosaggio dell’analita su tutti i componenti
del campione
• Costruzione della curva
• Es: distribuzione della concentrazione delle
proteine plasmatiche osservata in un gruppo
di studenti sani
Distribuzione delle proteine
plasmatiche totali
35
30
Numero di studenti
25
20
15
10
0
5,8 6 6,4 6,6 6,8 7 7,2 7,4 7,6 7,8 8 8,2 8,4
Proteine totali (g/dl)
Intervallo di riferimento
Strategie nella richiesta di
esami di laboratorio
• Raggruppamenti di esami con validità diagnostica
generale ipotetica o provata dall’esperienza
(raggruppamenti storici)
• Profili biochimici (analiti correlati fra loro, validità
diagnostica generale)
• Raggruppamenti di esami mirati a convalidare un
sospetto diagnostico basati su Protocolli
diagnostici a più stadi o livelli: schema di
richieste a cascata, in base ai risultati.
• Esami di screening
• Esami di urgenza
LA VARIABILITA’
• Digiuno
• Riposo
• Postura
• Farmaci
• Ritmi circadiani
• Stress…
>
>
>
<
>
Medie ( ) e ambito di variazione per ciascun
soggetto e intervallo di riferimento
SODIO
intraindividuali>
interindividuali
Fosfatasi alcalina
intraindividuali<
interindividuali
VARIABILITA’ ANALITICA
Traguardi analitici
• La variabilità analitica influenza maggiormente (è più
grave) quando la variabilità biologica è bassa
QUINDI
• la % di errore ammessa è diversa per i diversi parametri
(CVa) 2 + (CVb) 2
• CV tot =
• CV tot ≅ 1,12 x CVb (se CV a < ½ CV b)
Effetto della variabilità biologica sulla
DIFFERENZA CRITICA (con Va 3%)
Vb % Vt % Dcr % Concentrazione di
colesterolo
Iniziale Differenziabile
mg/dl mg/dl
1 2,5 3,9 10,8 275 245
2 5 5,8 16,1 275 231
3 7,5 8,1 22,4 275 213
4 10 10,4 28,8 275 196
5 12,5 12,8 35,4 275 178
FASE
POST- ANALITICA
Refertazione
Modalità di stesura del referto
Sistema (Nome, cognome,
Sotto-sistema (tipo di provenienza, età, sesso)
materiale biologico)
Unità di misura
componente
Interpretazione
TERMINI DI CONFRONTO
L’utilizzo clinico di un risultato analitico ottenuto
in un individuo prevede il confronto con:
l
Le DC sono
state calcolate
nell’assunzione
che la Va dei
metodi impiegati
fosse pari al
traguardo
analitico
Cut Off BASSO
(alta sens.
bassa spec.)
Es:-Test di screening
per patologie curabili
-Test per ricerca
virus in sangue per
trasfusioni
Calcio e fosforo nel siero e nelle urine (negli individui sani ben correlato con Calcio)
Calcio ionizzato ( senza stasi venosa che aumenta la proteinemia, quindi aumenta il Calcio
totale e diminuisce il pH con aumento del Ca++ ionizzato)
Markers di attività osteoblastica
Markers di riassorbimento osseo
PTH-COOH
PTH-NH2
PTH-MM
PTH totale
Calcitonina
25-OH-VitD
1,25-OH-VitD
Altri ormoni coinvolti nel metabolismo del calcio
Ruolo del laboratorio: quali marcatori?
Caratteristiche dei marcatori di riassorbimento
osseo
Fosfatasi acida tartrato resistente: poco valido
analiticamente e dal punto di vista diagnostico
Idrossiprolina : influenzata da dieta,, deriva anche
dalla sintesi, solo il 10% viene escreto
Galattosilidrossilisina: aminoacido presente
prevalentemente nel collagene osseo. L’escrezione
aumenta soprattutto per perdita di osso trabecolare
Deossipiridinoline: cross-link del collagene osseo
(legami crociati intermolecolari che stabilizzano la
matrice extracellulare): si liberano solo dalla
demolizione in quanto presenti solo nel collagene
maturo
N-Tx(N-telopeptide) e cross-laps: frammenti peptidici
specifici per il collagene osseo
Caratteristiche dei marcatori di
riassorbimento osseo (specificità)
Caratteristiche dei marcatori di
neoformazione ossea
Soprattutto
marcatori di
riassorbimento
Ruolo dei marcatori biochimici di
metabolismo osseo
Riflettere la dinamica del ricambio scheletrico
– Prevedere la perdita ossea
– Stimare il rischio di frattura
– Valutare la risposta terapeutica
Differenza Critica
In conclusione…
Monitoraggio delle affezioni muscolari:
Creatina chinasi (CK MM)
Aldolasi enzima della glicolisi
aumentano durante intenso lavoro muscolare e nella Distrofia
Muscolare (m. di Duchenne) per aumento della permeabilità della
membrana
Mioglobina: proteina caratteristica del muscolo scheletrico: aumenta
in tutte le condizioni morbose riguardanti i muscoli (anche nelle urine)
Troponina: complesso proteico dell’apparato fibrillare
Triade dell’Emostasi
Vaso Piastrine
Coagulazione
Funzioni del Vaso
Prothrombin Thrombin
X
TF -
VIIa
Xa
Ca++
PF3
Prothrombin Thrombin
X
TF -
VIIa
Xa
Ca++
PF3 Va V
Prothrombin Thrombin
X
TF -
VIIa
Xa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
Fibrinogen Fibrin(s)
X
TF -
VIIa XIII
Xa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
Ca++
PF3 X
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
IXa IX
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
IXa IX Platelets
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
IXa IX
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
IXa IX
TF - XIII
Xa VIIa
Ca+
+PF Va V
3
Prothrombin Thrombin
XIIIa
HMWK
Prekallikrein
Factor XII Fattore Tissuatle
Factor XI Factor VII
Factor IX
Factor VIII
Common
pathway
Factor X
Factor V
Factor II
Factor I
Fibrin
(urea soluble)
+
Factor XIII
Factor XIII
measurement
Fibrin
(cross linked)
Esiti di una Emostasi Alterata
• Emorragia
− Difetto (piastrine e/o fattori della
coagulazione)
• Trombosi
− Eccesso (piastrine e/o fattori della
coagulazione e difetti degli
anticoagulanti naturali)
Emorragia
• Da difetto congenito
− Piastrine
− Fattori della coagulazione
• Da difetto acquisito
− Coagulopatia da consumo
− Epatopatie
− Farmaci antipiastrinici
− Farmaci anticoagulanti
Trombosi
• Occlusione Arteriosa
− Infarto del miocardio
− Ictus
− Trombosi arteriosa periferica
• Occlusione Venosa
− Trombosi venosa profonda (arti inferiori)
− Embolia polmonare
− Trombosi venosa cerebrale
− Trombosi viscerale
− Tromboflebite superficiale
Cosa fare prima di eseguire un
intervento potenzialmente
emorragizzante
• Raccogliere la storia clinica
− Storia emorragica personale
− Storia emorragica famigliare
− Farmaci
− Malattie
• Eseguire uno studio di laboratorio
Principali Test di Laboratorio
per lo Studio dell’Emostasi
Tempo di emorragia
• Si esegue sulla cute dell’avambraccio del
paziente ed esplora la funzionalità della
fase vaso-piastrinica dell’emostasi. E’
prolungato in seguito a:
− Difetto funzionale delle piastrine
− Malattia di von Willebrand
− Aspirina
Tempo di Protrombina
(PT)
Definizione
• Tempo di coagulazione (secondi) a 37°C di una
miscela composta da:
- Plasma citratato
- Tromboplastina
- Calcio cloruro
• Si rileva con:
- Coagulometro
Cause di Prolungamento del
PT
• Carenze congenite dei fattori VII, X, V,
II o fibrinogeno
• Carenze acquisite di uno o più fattori di
cui sopra a seguito di:
− Coagulopatia da consumo
− Epatopatie
− Assunzione di anticoagulanti orali
Tempo di Tromboplastina Parziale Attivato
(APTT)
Definizione
• Tempo di coagulazione (secondi) a
37°C di una miscela composta da:
- Plasma citratato
- Attivatore-Fosfolipidi
- Calcio cloruro
• Si rileva con:
- Coagulometro
Cause di prolungamento
dell’APTT
• Carenze congenite dei fattori PK, HMWK, XII, XI,
IX, VIII, X, V, II o fibrinogeno
• Carenze acquisite di uno o più fattori di cui sopra
a seguito di:
− Coagulopatia da consumo
− Epatopatie
− Assunzione di anticoagulanti orali e/o trattamento
con eparina
− Presenza di anticoagulanti circolanti
Ex
ic pa trins
r in s ay thw ic
Int thw ay
pa
HMWK
Prekallikrein
Factor XII Fattore Tissuatle
Ac
Factor IX
iva
Factor VIII
te
d
e
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al
n
bi
th
Common
om
ro
pathway
m
hr
bo
ot
Pr
Factor X
pl
as
Factor V
tin
Factor II
tim
Factor I
e
Fibrin
(urea soluble)
+
Factor XIII
Factor XIII
measurement
Fibrin
(cross linked)
Terapia Eparinica
Terapia Eparinica
Scopi
• Trattamento
− Arresta il processo trombotico in
atto, pur assicurando un livello
emostatico adeguato
• Profilassi
− Previene la trombosi in situazioni a
rischio, pur assicurando un livello
emostatico adeguato
Eparina Meccanismo
Legame con Antitrombina (AT)
FXIIa
FXIa
AT-Eparina
FXa
FIIa
Fibrinogeno Fibrina
Terapia Eparinica
Tipi di Eparina
• Quali
- Warfarina (Cumadin)
- Acenocumarolo (Sintrom)
• Come funzionano
- Inibiscono la vitamina K,
determinando una ipofunzione dei
fattori IX, VII, X e II
γ -carbossilazione mediata
dalla Vitamina K
Precursore Fattore Attivo
H H O
H H O
N C C
N C C
CH2
Vitamina K CH2
CH
CH2
Problemi
• Diverse tromboplastine
- Sensibilità variabile al difetto
indotto
dalla terapia
- Dipendenza dal coagulometro
PT nel Controllo di Laboratorio
della Terapia Anticoagulante
Orale
Soluzione
• Espressione del risultato come rapporto
internazionale normalizzato (INR)
ISI
PT (sec) Paziente
INR =
PT (sec) Normale
Livelli di Anticoagulazione e INR
Inadeguato
Adeguato
Eccessivo
1 2 3 4 5 6
INR
Principali Indicazioni per la
Terapia Anticoagulante Orale