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IL GIORNALE DELL
Daylighting design
Dice larchitetto
Maurizio Varratta (Genova, 1955), dopo la laurea nella sua citt natale e la collaborazione con Renzo Piano, ha aperto il suo studio, specializzato in sostenibilit applicata, risparmio energetico e innovazione tecnologica
Quale ruolo svolge la luce naturale nel percorso progettuale del suo studio? In quale fase viene affrontato il tema della luce naturale e con quali strumenti ne viene valutato lapporto? un aspetto cruciale. Parlando di sostenibilit, termine oggi molto abusato, uno dei ruoli pi importanti riguarda il comfort delle persone. E la luce naturale, oltre a essere fortemente legata allandamento dei costi (pi se ne sfrutta, meno luce artificiale si utilizza, con un vantaggio economico), anche una componente di qualit dello spazio che si abita e il suo ruolo fondamentale in tutti i progetti. In ogni nuovo intervento affrontiamo la tematica fin dalla progettazione preliminare facendo da subito, attraverso schemi, schizzi e limpiego di semplici programmi di calcolo-disegno, CONTINUA A PAG. 3
La Maison Air et Lumire di Verrires-le-Buisson (Francia, 2011) uno dei sei edifici del progetto Model Home 2020, promosso da VELUX nel 2009 per contribuire allo sviluppo di edifici a basso impatto ambientale. Articoli pagg. 10-13
Anche dalle ricerche sulla soddisfazione abitativa condotte da Rachel Kaplan, professoressa di Psicologia presso lUniversit del Michigan, e pubblicate nel 2001 sulla rivista Environment and Behavior, emerge un quadro in cui risultano determinanti, nellorientare le scelte di acquirenti e venditori, altre prestazioni, di tipo non energetico: fra queste, la luminosit dellabitazione, la qualit della vista, la spaziosit e i colori degli ambienti (elementi ulteriorValerio R.M. Lo Verso CONTINUA A PAG. 4
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Inserto a cura di Roberta Chionne, Cristiana Chiorino e Laura Milan Curatela scientifica di Valerio R.M. Lo Verso Impaginazione a cura di Elisa Bussi Allegato a Il Giornale dellArchitettura n. 113, primavera 2013 Societ editrice Umberto Allemandi & C. spa, via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011.81 99 111 - fax 011.81 93 090 e-mail: redazionearchitettura@allemandi.com www.ilgiornaledellarchitettura.com
Luce e psiche
Luce e prefabbricazione
Il complesso di via Cenni a Milano (Rossi Prodi Associati); edificio residenziale E3 in Esmarch Street a Berlino (Kaden+Klingbeil Architekten, 2008)
smiche), e di connessioni e giunti appositamente studiati. Per tutti questi motivi, nella fase di ricostruzione che ha seguito i drammatici terremoti de LAquila e dellEmilia si fatto largo uso di elementi prefabbricati in legno per la ricostruzione di edifici sia residenziali che civili. Le costruzioni prefabbricate in legno si distinguono anche per gli elevati standard di benessere e comfort abitativo: ad esempio, nei pacchetti prefabbricati trovano impiego soluzioni di coibentazione termoacustica e legni chimicamente non trattati, con tassi di umidit ben precisi (essiccati in apposite camere) e che non necessitano di ulteriori trattamenti antimuffa o antiparassiti, con conseguenti benefici sulla qualit e la salubrit dellaria. Ma soprattutto il connubio fra legno e luce naturale permette di valorizzare e riscoprire un materiale, il legno, che risulta particolarmente apprezzato dagli utenti per la sua valenza di materiale caldo e piacevole al tatto e alla vista. Sviluppatasi in relazione alledilizia residenziale, la tecnologia del legno prefabbricato si ulteriormente evoluta permettendo di raggiungere altezze da grandi opere, particolarmente idonee in centri densamente abitati: ad esempio, nellEast End di Londra stato realizzato un edificio per 29 appartamenti disposti su nove piani (Waught Thistleton Archi-
tects, 2012), mentre a Berlino ledificio E3 ne raggiunge sette (Kaden+Klingbeil Architekten, 2008). Si inoltre ampliata la possibilit di realizzare in legno prefabbricato edifici di qualunque destinazione duso, dal social housing (si pensi al quartiere residenziale in corso di realizzazione in via Cenni a Milano, con 124 alloggi in classe energetica A, in fase di ultimazione, su progetto di
Fabrizio Rossi Prodi Associati), alledilizia scolastica o per lascolto della musica. In questambito basti pensare ai numerosi auditorium o parchi della musica progettati da Renzo Piano, basati su un uso del legno come materiale ottimale per garantire una qualit acustica superiore, secondo un paradigma ulteriormente declinato nel progetto dellauditorium del parco del Castello a LAquila.
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Dice larchitetto
1 verifiche specifiche molto pi approfondite di quelle relative ai rapporti aeroilluminanti previsti dalle norme. Partendo dallesposizione, analizziamo i comportamenti delledificio nei confronti della luce naturale, ne impostiamo un orientamento che determina alcune scelte preliminari su schermature solari esterne, superfici finestrate e tipologia di tamponamento in genere, e poi approfondiamo la progettazione con consulenti specifici legati alla fisica delledificio. A questo proposito, negli ultimi anni abbiamo stabilito un proficuo rapporto con il team guidato da Fabio Viero della ManensTfs di Verona, societ con cui collaboriamo anche per la progettazione degli impianti. Unanalisi del daylighting effettuata attraverso programmi di calcolo pi elaborati ci permette cos di verificare esattamente la quantit di luce naturale nei vari punti delledificio. Procediamo quindi a un bilanciamento della luce naturale con quella artificiale che, superando la normale staticit di questultima, contribuisce anche a migliorare alcuni aspetti legati ai bioritmi dellutenza (come una maggiore concentrazione e un aumento del livello di attenzione). Questo processo consente di ottenere anche un evidente risparmio energetico e un miglior comfort ambientale legato al ciclo giornaliero della luce. Come viene affrontata lintegrazione fra luce naturale e luce artificiale? Sicuramente rappresenta una tematica molto sentita anche perch, oltre a occuparci di architettura sostenibile, abbiamo collaborato alla progettazione di nuovi corpi illuminanti per aziende come iGuzzini Illuminazione e Castaldi. Nello specifico, ci siamo addentrati anche nelle problematiche tecniche: abbiamo partecipato a gruppi di progettazione che hanno sviluppato sistemi di gestione della luce tramite specifici controller di cui abbiamo curato limmagine estetica. Nel progetto che stiamo seguendo a Milano, un complesso per uffici, la luce naturale e la sua integrazione con quella artificiale hanno un grande impatto nella stessa confor-
pi molto interessanti. Tendenzialmente noi ci occupiamo di edifici totalmente o solo parzialmente prefabbricati, spesso realizzati a secco e poi montati in cantiere. Questo ci permette un controllo molto spinto sulla qualit della progettazione e sui tempi di realizzazione, che si traducono in risparmi economici sensibili. La vera difficolt in Italia risiede nel trovare una committenza in grado di superare il retaggio culturale delluso del mattone e aperta a nuove metodologie costruttive, che per portano a standard e costi di progettazione diversi. Inoltre bisogna anche tenere conto che il progettista, per capacit o per scelta della committenza, non va in genere oltre la progettazione definitiva; mentre quella esecutiva, che determina la qualit e lefficienza delledificio, viene demandata allimpresa che mediamente si aggiudica lappalto con forti ribassi. Non ci si preoccupa ancora a
sufficienza della gestione degli edifici, ma si pensa piuttosto al loro costo di realizzazione penalizzando in questo modo la qualit della progettazione che si dovrebbe invece incentivare e premiare. Sarebbe importante cominciare a capire che si deve costruire in un modo diverso e consapevole, con maggiore attenzione allambiente, andando progressivamente a sostituire edifici obsoleti con altri pi efficienti e moderni, contribuendo anche a rivitalizzare parti di citt fortemente degradate, manutenendo e sostituendo al contempo i relativi sottoservizi. Questo programma di manutenzione programmata delle citt sicuramente possibile e dovrebbe anche rappresentare un nuovo incentivo alledilizia, ma richiede programmi seri a livello territoriale, committenze pi avvedute e certamente un nuovo modo di pensare. Intervista di Laura Milan
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1 mente legati alla sensazione di luminosit percepita dagli utenti) rivestono senza dubbio un ruolo di primaria importanza, risultando fra gli elementi decisivi per procedere alla decisione finale dellacquisto o affitto di un immobile. Uno studio americano condotto dal Public Power Council e dal Department of Economics e pubblicato nel 2001 sulla rivista Contemporary economic policy documenta la disponibilit a sostenere una spesa maggiore per lacquisto di unabitazione ubicata entro 500 metri da spazi aperti e provvisti di elementi naturali. Il mercato denota oggi uno sbilanciamento fra i livelli di maturit raggiunti dalla tecnologia e delleconomia: limpiego di soluzioni tese al risparmio energetico non sembra ancora produrre immediate ricadute sul mercato. Il ritardo pu essere certamente legato alla crisi economico-finanziaria che sta interessando i mercati a scala globale; gli effetti della crisi sono riverberati in tutte le nazioni e hanno profondamente modificato il comportamento della domanda e dellofferta in ogni settore della produzione edilizia, in particolare per il segmento dellusato e, in maniera meno evidente, nel segmento del nuovo o completamente ristrutturato. Limpatto della qualit energetica degli edifici sul mercato residenziale appare dunque ancora blando: sembra proprio che il compratore medio non trovi nellattuale sistema di certificazione le informazioni necessarie a valutare nel lungo periodo il ritorno economico delle prestazioni energetiche.
Biblioteca della Facolt di Scienze matematiche e fisiche di Alessandria. Ledificio stato realizzato dopo aver studiato lilluminazione naturale su un modello in scala presso il laboratorio del Politecnico di Torino con sole e cielo artificiali. In particolare si studiata lefficacia del sistema di schermatura nel bloccare la radiazione solare diretta e i conseguenti valori di FLD nella sala lettura
re il ruolo svolto dalla luce in questo processo, occorre richiamare come le recenti Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici (DM 26/6/2009) abbiano introdotto lindice di prestazione energetica globale (anche detto indice di fabbisogno di energia primaria) di un edificio (EPgl) come somma dei quattro indici di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi), per la produzione dellacqua calda sanitaria (EPacs), per la climatizzazione estiva (EPe) e per lilluminazione artificiale (EPill). Tutti i contributi vengono espressi in kWh/mq anno nel caso di edifici residenziali e in kWh/mc anno nel caso di edifici non residenziali. determinazione dellindice EPill, dal momento che il quadro legislativo non ha ancora specificato la procedura di calcolo standard da adottare, a differenza di quanto fatto per gli altri indici. Al momento, comunque possibile calcolare lindice EPill attraverso il parametro LENI (Lighting Energy Numerical Indicator), introdotto dalla normativa europea UNI EN 15193 e che rappresenta (in kWh/mq anno) il fabbisogno annuo netto di energia elettrica per illuminazione artificiale, calcolato tenendo conto di tutti i parametri che influiscono sullintegrazione luce naturale-artificiale: condizioni climatiche della localit geografica considerata; disponibilit di luce naturale nelledificio in esame in funzione delle ostruzioni esterne, delle dimensioni e grado di trasparenza dei componenti trasparenti; potenza elettrica installata per la luce artificiale in relazione allilluminamento da garantire per la specifica destinazione duso; profilo di occupazione degli spazi; comportamento dellutenza ed eventuale presenza di sistemi di controllo degli schermi e degli apparecchi di luce artificiale (sensori di occupazione che spengono automaticamente la luce quando gli utenti lasciano gli ambienti, sensori di luce diurna che dimmerano/spengono le luci artificiali in funzione del livello di illuminamento naturale misurato in ambiente). Una volta calcolato lindice LENI, secondo il metodo tabellare fornito dalla norma UNI EN 15193 o con appositi programmi di simulazione dinamica (Daysim, Energy Plus) si pu risalire allindice EPill tramite la formula riportata nel protocollo LEED (del Green Building Council Italia): EPill = LENI lutenza. Oppure si richiede di implementare dispositivi di accensione e/o di regolazione della luminosit manuali o automatici per garantire unadeguata integrazione fra lilluminazione elettrica e luce diurna. inoltre vero che esiste ununica normativa UNI relativa alla luce naturale, la 10840/2007, applicabile soltanto agli edifici scolastici. In questo quadro, ha finito per trovare larga applicazione il cosiddetto rapporto aeroilluminante (RAI), requisito inserito nei regolamenti digiene in relazione al riconoscimento delle condizioni di salubrit e abitabilit di un ambiente interno, secondo il quale la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento (1/12 nel caso di illuminazione zenitale tramite lucernari). La dizione stessa ha portato ad assumere nella pratica il RAI come criterio di dimensionamento delle finestre per assicurare in ambiente la giusta quantit di luce naturale. Questo requisito invece essenzialmente legato alla ventilazione della stanza per il rinnovo dellaria interna. Il dimensionamento delle superfici finestrate va invece basato sul concetto di fattore di luce diurna (FLD), introdotto e normato da una serie di circolari e decreti ministeriali che ne prescrivono i valori di legge minimi per edifici residenziali, scolastici o ospedalieri. Ad esempio, il DM 5 luglio 1975 prescrive che per ciascun locale dabitazione, lampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2% e comunque la superficie finestrata apribile non dovr essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. La normativa piuttosto chiara: occorre verificare entrambi i requisiti, di ventilazione e di illuminazione, e assumere la dimensione finestrata maggiore risultante dalle due verifiche. LFLD viene definito come un rapporto fra due illuminamenti, simultaneamente misurati in un punto interno allambiente e allesterno su un piano orizzontale non ostruito. Entrambi gli illuminamenti sono dovuti alla sola luce naturale diffusa, escludendo la componente solare diretta. La condizione di riferimento normalmente assunta il cielo coperto: il concetto di FLD viene dunque usato per dimensionare le superfici finestrate in condizioni peggiorative in termini di disponibilit di luce naturale, lasciando poi allesperienza del progettista la corretta progettazione dei sistemi di schermatura della radiazione solare diretta, non contemplata nella verifica dellFLD. Da un punto di vista operativo, in normativa viene riportata una formula di calcolo del fattore di luce CONTINUA A PAG. 7
el
[-] [%]
Si osserva dunque, come anche lilluminazione naturale e la sua integrazione con quella artificiale rientrino appieno nel processo di certificazione energetica che, giova ricordarlo, va definita per qualunque edificio, ristrutturato o costruito ex novo. Il problema , piuttosto, come procedere alla
I protocolli CasaClima
Tabella 1. I valori del fattore di luce diurna per i diversi protocolli di valutazione CasaClima
ClimaHotel Stanze oggetto di valutazione Reception, ristorante, camere, appartamenti FmLD richiesto 3% nuove costruzioni 2% risanamento CasaClima Wine Uffici, accoglienza, degustazione, locali produttivi con presenza continua di personale 2% nuove costruzioni-risanamento CasaClima Work&Life Ambienti di lavoro fissi 2% nuove costruzioni-risanamento
I protocolli di sostenibilit CasaClima prevedono la valutazione e la verifica di criteri di qualit in relazione alla luce sia naturale che artificiale. Per quanto riguarda la luce naturale lindicatore di riferimento il fattore di luce diurna (FLD), ossia il rapporto fra lilluminamento che si realizza su un piano orizzontale posto allinterno della stanza grazie alla luce proveniente dalla volta celeste e lilluminamento che contemporaneamente si ha su un piano orizzontale posto allesterno senza alcuna ostruzione. Buoni livelli di illuminamento naturale diffuso contribuiscono non solo al benessere visivo e al comfort delle persone ma riducono i consumi energetici legati allutilizzo della luce artificiale. A seconda del protocollo di certificazione, e quindi della destinazione duso della struttura, richiesto un fattore di luce diurna me-
dio minimo per le principali stanze variabile fra il 2% e il 3%. In fase di precertificazione richiesta una valutazione previsionale del FLD medio attraverso strumenti o software di calcolo, mentre in fase di certificazione il rispetto del criterio viene verificato mediante misurazione eseguita dallauditore autorizzato CasaClima (vedi Tabella 1). I criteri di valutazione della luce artificiale introdotti nei protocolli di sostenibilit sono finalizzati principal-
mente alla riduzione dei consumi elettrici, allintegrazione luce naturale - luce artificiale e, in riferimento allilluminazione degli spazi esterni, anche alla riduzione dellinquinamento luminoso. I requisiti richiesti per lilluminazione degli spazi interni riguardano lefficienza delle sorgenti luminose installate ( 50 lm/W), linstallazione di dispositivi automatizzati per il rilevamento di presenza nelle zone di passaggio e nei garage e una gestione centralizzata della luce. Per lilluminazione degli spazi esterni sono richieste sorgenti ad alta efficienza ( 50 lm/W per lilluminazione di servizio e 80 lm/W per lilluminazione deffetto), la limitazione del
flusso disperso verso lalto (intensit luminosa 0,49 cd/1000 lm per > 90) e la gestione automatizzata in funzione della luce naturale e dellorario. La verifica dei criteri in fase di precertificazione avviene attraverso checklist appositamente predisposte dallAgenzia CasaClima, mentre in fase di certificazione, oltre allaudit di verifica in cantiere, sono richiesti: progetto illuminotecnico, schede tecniche delle lampade, tabella fotometrica degli apparecchi illuminanti esterni e fotodocumentazione di quanto realizzato. Mariadonata Bancher, Martina Demattio,
Agenzia CasaClima
Gabriele Frasnelli,
Energytech srl Bolzano
Salewa Headquarters a Bolzano. Inaugurato nel 2011, il quartiere generale della Salewa stato progettato da Cino Zucchi Architetti e Park Associati con particolare attenzione alla sostenibilit, anche tenendo conto del dialogo tra luce naturale e artificiale. Un sistema automatizzato, munito di sensori/captatori posizionati sulla copertura, permette di misurare la luce esterna e regolare lintensit dellilluminazione allinterno, garantendo un risparmio di circa il 30% dellenergia elettrica utilizzata e una riduzione del carico termico endogeno dovuto agli apparecchi di illuminazione
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Componente trasparente
Prestazione di controllo Tipologia di vetro Chiaro Colorato in pasta (assorbente) Riflettente Bassoemissivo Selettivo Alto Medio-alto Medio Medio-basso Basso Quantit di luce diffusa in ambiente Luminoso Controllo Vista verso abbagliamento lesterno Termico Mantenimento del colore della luce naturale Isolamento termico Sfruttamento dei guadagni solari in inverno Solare Riduzione dei guadagni solari in estate
ghezze donda percepite come colore dallocchio umano: si ha, dunque, una trasmissione di tipo selettivo in termini cromatici, che pu dare origine ad ambienti giudicati innaturali. I vetri riflettenti sono ottenuti trattando la superficie di un vetro chiaro con depositi metallici o applicando alla faccia esterna una sottile pellicola metallizzata, altamente riflettente, che consente di riflettere la maggior parte dei raggi solari a bassa lunghezza donda prima ancora di incidere sul vetro, evitandone, a differenza dei vetri assorbenti, il surriscaldamento. La visione attraverso lastre riflettenti possibile dallambiente meno illuminato verso quello pi illuminato: pertanto, di giorno, possibile vedere dallinterno verso lesterno senza che avvenga il contrario, con conseguente salvaguardia della privacy, mentre di notte il fenomeno si inverte. I vetri riflettenti presentano anche un basso fattore di trasmissione della luce in ambiente. I vetri basso emissivi, consentono un elevato controllo delle dispersioni termiche grazie alla riduzione dello scambio termico per irraggiamento, ottenuta mediante il deposito di metalli nobili o di ossidi sulla superficie della lastra vetrata, che riduce fortemente il valore di emissivit termica. I depositi sono inoltre caratterizzati da unelevata riflessione delle radiazioni ad alta lunghezza donda, oltre linfrarosso, mentre risultano trasparenti nel solare, parte visibile e vicino infrarosso dello spettro: la luce naturale viene trasmessa in buona misura allinterno del loca-
le, mentre il calore irraggiato dai componenti edilizi interni rimane intrappolato in ambiente per effetto serra. I vetri selettivi grazie al deposito di particolari ossidi metallici sulla superficie della lastra di vetro, offrono un comportamento differenziato di trasmissione per le diverse lunghezze donda: riflettono la radiazione infrarossa in maniera del tutto analoga ai vetri riflettenti e al tempo stesso trasmettono la maggior parte della radiazione luminosa, determinando pertanto livelli elevati di illuminazione naturale e ridotti carichi termici allinterno delledificio. Sono garantite dunque prestazioni di elevata trasmissione luminosa, paragonabili a quella di un vetro chiaro, di ridotto fattore di trasmissione solare totale Tset, analogamente o in misura maggiore rispetto a un vetro assorbente o riflettente e di ridotta trasmittanza termica, analogamente a un vetro basso emissivo. Altre tipologie di vetri, quali i cromogenici, i foto cromici, gli elettrocromici, i film olografici Hoe i pannelli laser-cut, sono fortemente interessanti dal punto di vista prestazionale, sebbene rimangano ancora definite a livello prototipale.
movimentazione, la geometria. Gli schermi interni offrono la possibilit di una facile regolazione da parte degli utenti ma sono meno efficaci rispetto ai sistemi di schermatura esterni nellattenuare il carico termico delledificio. I sistemi di schermature in intercapedine sono costituiti solitamente da elementi di ridotte dimensioni, quali lamelle, collocati allinterno di un vetrocamera o di una facciata doppia pelle. Al vantaggio di un ridotto ingombro e di un buon controllo solare corrispondono elevati costi di installazione e di manutenzione. Gli schermi esterni sono, quindi, di gran lunga i sistemi pi efficienti per il controllo solare, in quanto consentono di intercettare la radiazione e il conseguente carico termico prima che questo entri in ambiente. Se progettati accuratamente in relazione alla latitudine del luogo garantiscono il passaggio della radiazione solare nel periodo invernale e, quindi, lo sfruttamento degli apporti solari gratuiti e, in ogni stagione, una buona modulazione della luce naturale. I sistemi mobili offrono inoltre la possibilit di adeguare la propria posizione e orientamento in funzione della posizione del sole, in modo da massimizzare leffetto schermante in estate e lingresso di luce naturale in inverno o nelle giornate di cielo coperto. In relazione alla geometria, gli schermi possono essere continui, costituiti da elementi opachi formanti ununica superficie schermante, senza interruzioni, in grado di assicurare la schermatura totale della radiazione solare
incidente nella direzione e secondo gli angoli con cui sono collocati, o a lamelle, con passo, dimensione e orientamento ottimizzati per garantire la schermatura della componente solare diretta e un maggior ingresso in ambiente di luce naturale diffusa.
sono elementi mobili costituiti da materiali diversi a seconda della tipologia, scelti per garantire sporcabilit e deterioramento dovuto agli agenti atmosferici minimi. Sono molto efficienti per il controllo solare estivo e lo sfruttamento dei guadagni solari invernali, e consentono unottima modulazione della luce naturale. Le tende sono elementi tradizionali, realizzati in diversi materiali, stoffa, tessuti acrilici, materiali plastici, morbidi o a pannelli rigidi, determinano un oscuramento maggiore o minore in funzione del fattore di apertura. Tecnologie pi sofisticate prevedono la dotazione di un meccanismo di controllo automatizzato che modifica dinamicamente la posizione delle tende in base alle condizioni di irraggiamento solare. Le tende veneziane sono anchessi sistemi ampiamente impiegati e diffusi, con prestazioni variabili grazie alla possibilit di movimentazione e regolazione.
Veneziane di tipo innovativo sono dotate di lamelle rifinite superiormente in materiale riflettente, con la funzione di ridirezionare la radiazione solare verso il soffitto, e quindi in ambiente come luce diffusa. Le lamelle possono essere trasparenti, realizzate in materiale prismatico diffondente, al fine di aumentare lingresso di luce naturale in ambiente come luce diffusa, uniforme e non abbagliante. Nuovi sistemi di veneziane sono caratterizzati da profili curvi o a prisma per ottimizzare le direzioni di riflessione. I frangisole in vetro sono elementi esterni, composti da lamelle fisse o mobili realizzate in vetro o in materiale trasparente, regolate manualmente o in maniera automatizzata, solitamente con pellicola riflettente applicata sulla faccia superiore in modo da ridirezionare la radiazione solare incidente verso il soffitto e quindi in profondit dellambiente come luce diffusa.
Componente schermante
Prestazione di controllo Tipologia di schermo Aggetto orizzontale Aggetto verticale Tenda esterna Tenda Tenda veneziana Frangisole in vetro Frangisole fotovoltaico Alto Medio-alto Medio Quantit di luce diffusa in ambiente Luminoso Controllo abbagliamento inverno estate Solare Vista verso lesterno Sfruttamento dei guadagni solari in inverno Riduzione dei guadagni solari in estate
oscurante filtrante
filtrante oscurante
esterna interna
I frangisole con fotovoltaico sono sistemi frangisole nella cui struttura vengono inseriti moduli fotovoltaici: la massima funzionalit del sistema ottenuta inclinando opportunamente gli elementi schermanti, in modo da garantire il miglior compromesso fra
le esigenze di ottimizzare la ricezione dei raggi solari per il maggior numero di ore e di giorni durante lanno (in modo da massimizzare la produzione energetica), e di garantire unefficace azione di ombreggiamento come struttura frangisole continua opaca.
Confrontando le prestazioni delle diverse tipologie di vetro e di schermature, si evince che la tecnologia degli elementi di involucro trasparente in continua evoluzione verso unintegrazione sempre pi efficiente, in modo da raggiungere frontiere prestazionali pi alte, in mo-
AI Engineering
Valori minimi di fattore medio di luce diurna (FmLD) prescritti per diverse destinazioni duso
Destinazione duso edilizia residenziale edilizia scolastica edilizia ospedaliera FmLD 1% uffici, spazi di distribuzione, scale, servizi igienici uffici, spazi di distribuzione, scale, servizi igienici Valore minimo del fattore medio di luce diurna FmLD 2% FmLD 3% tutti i locali di abitazione palestre, refettori ambienti ad uso didattico, e aule comuni laboratori palestre e refettori ambienti di degenza, diagnostica, laboratori FmLD 5% aule giochi, aule nido
da cui Av
Em = illuminamento medio interno allambiente [lux] [mq] Av = area della superficie finestrata, al netto del telaio 1 = fattore di trasmissione luminosa del vetro [-] Atot = area totale delle superfici interne dellambiente [mq] 1,m = fattore di riflessione medio ponderale delle superfici [-] interne dellambiente = fattore finestra, frazione di volta celeste vista dal baricentro della finestra, solitamente determinato graficamente o analiticamente, per esempio attraverso le formule (fig.1): 1 = 2 = 1 - sen1 2 sen2 2 ostruzioni poste di fronte alla finestra ostruzioni poste al di sopra della finestra (aggetti) (eq.3) (eq.4)
2 = sen2 - sen1 ostruzioni poste sia di fronte, sia al di sopra (eq.5) della finestra 2
da edifici circostanti; anche limpiego di vetri energeticamente performanti in termini di isolamento termico invernale (vetri bassoemissivi)
e di controllo solare estivo (vetri colorati o riflettenti) associato a una pi ridotta trasparenza alla luce, con la conseguente diminuzione
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= fattore di riduzione del fattore finestra, in funzione della posizione della lastra vetrata rispetto al filo esterno del muro e dellarchitrave, che pertanto costituisce unostruzione alla radiazione luminosa. Il valore compreso nellangolo della formula per calcolare 2.
della disponibilit di luce naturale in ambiente. Si pu dunque verificare una situazione per cui il requisito del FmLD non pi rispettato per la destinazione duso considerata, mentre il RAI risulta conforme. chiaro che la riduzione del valore FmLD nei casi descritti deve essere compensata con accurate scelte progettuali: ad esempio, anzich un aggetto continuo si pu prevedere uno schermo a lamelle orizzontali che garantisca la schermatura degli stessi angoli solari ma che lasci entrare in ambiente una maggior quota di radiazione diffusa dalla volta celeste. Lestradosso delle lamelle pu inoltre essere rivestito di materiale riflettente in modo da redirezionare la luce solare, diretta e diffusa, verso il soffitto e quindi in profondit nel locale, rendendo la luce ambientale pi uniforme. In alternativa, per innalzare il FmLD si pu ampliare in modo razionale larea delle superfici finestrate: in questo caso, al fine di controllare il potenziale abbagliamento dovuto al-
la differenza di luminanza fra larea vetrata e la parete circostante o il resto dellambiente, la soluzione migliore consiste nel distribuire le finestre il pi possibile nellambiente , ricorrendo allintegrazione con sistemi di illuminazione zenitali (lucernari, camini di luce) o di tipo corelighting (illuminazione secondaria tramite atri luminosi, pozzi di luce, corti interne). Dallanalisi dei valori minimi normati per il FmLD emerge come la massima disponibilit di luce naturale sia richiesta per le aule giochi nelle scuole materne, popolate da bambini (che si giovano in modo particolare dei benefici legati alla luce solare) e per le aule scolastiche e gli ambienti di degenza. Appare invece sorprendentemente basso il valore prescritto per gli uffici, ambienti per i quali labitabilit a norma di legge concessa per un valore del FmLD minimo dell1% soltanto. Nellottica di una buona progettazione illuminotec-
nica, mirata a massimizzare il comfort visivo-termico per gli utenti e i risparmi energetici, si tende a incrementare la disponibilit di luce naturale negli uffici equiparandoli ai locali di abitazione o a quelli scolastici. Questo lapproccio prescrittivo adottato dai recenti protocolli di valutazione della qualit energetico ambientale di un edificio: ad esempio, il protocollo Itaca e lAllegato energetico-ambientale al Regolamento edilizio della citt di Torino attribuiscono crediti se il valore FmLD superiore rispettivamente al 2,6% e al 3%, qualunque sia la destinazione duso dellambiente considerato. Il protocollo LEED del Green Building Council Italia conferisce invece il credito di illuminazione naturale per tutte le nuove costruzioni e ristrutturazioni se si raggiunge un valore FLD pari o superiore al 2% in almeno il 75% di tutti gli spazi occupati in modo continuativo. Nel caso di edifici residenziali la soglia per il riconoscimento del credito innalzata: si conferisce un punto se i valori FLD sono compresi fra il 3% e il 4% in almeno il 75% dellarea occupata e due punti se risultano superiori al 4%. Valerio R.M. Lo Verso
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do da soddisfare al meglio le funzioni di controllo necessarie a ridurre il fabbisogno energetico degli edifici nelle diverse stagioni e garantire agli utenti le migliori condizioni di comfort termico,visivo e acustico. Carlo Micono
1 importanti sono le potenzialit dellilluminazione naturale in termini di strategie di risparmio energetico: un consapevole uso della luce solare, risorsa gratuita, alla base della riduzione dei consumi energetici legati agli impianti di illuminazione artificiale e di condizionamento per il raffrescamento estivo. La disponibilit di luce naturale, tuttavia, non deve essere incontrollata, guidata cio dallidea che massimizzarne la quantit in ambiente comporti la corrispondente ottimizzazione dei benefici per gli utenti. Un eccessivo e non consapevole ingresso di luce naturale pu determinare problemi di surriscaldamento estivo, di abbagliamento e di non uniforme distribuzione di luce naturale nellambiente (con conseguente necessit di integrazione con luce artificiale nel retro del locale, pi buio). Si vengono a creare pertanto condizioni di discomfort per gli utenti, di natura sia termica, sia visiva, che si traducono in maggiori consumi energetici e costi di gestione per i maggiori carichi di illuminazione artificiale e di condizionamento. Per risultare pienamente efficaci, le strategie finalizzate al comfort visivo e termico e al contenimento dei consumi energetici devono essere considerate fin dalle prime
fasi del percorso progettuale, quando si provvede a definire la forma e lorientamento delledificio e con quale modalit prevedere lingresso di luce naturale nei vari spazi delledificio. ben diverso, infatti, progettare ambienti illuminati unilateralmente tramite finestre verticali (sidelighting), che sono la modalit pi diffusa e semplice da realizzare, ma comportano una scarsa uniformit dei livelli di luce naturale in locali con profondit oltre i 6 m, oppure con luce zenitale attraverso le coperture (toplighting), che ne influenza la forma e la configurazione e leventuale integrazione con impianti solari-termici o fotovoltaici. Lucernari o cupole trasparenti possono essere articolati in diverse forme e tipologie, con differenti giaciture delle lastre vetrate, orizzontali, inclinate, verticali, secondo schemi a monitor roof, shed, camini di luce, fino a coperture interamente trasparenti. Occorre per tener presente che la radiazione incidente su una superficie orizzontale superiore a quella incidente su una superficie verticale: di conseguenza, attraverso sistemi zenitali, se non opportunamente dotati di superfici schermanti, si possono determinare forti incrementi del carico termico e indesiderati fenomeni di abbagliamento. Ancora diverso il caso di un edificio in cui sia stato previsto uno spa-
Arup Lighting
luce del sole, linterazione di questa con la facciata delledificio esistente, in mattoni ocra e la nuova copertura, completamente bianca, sono state considerate con estrema attenzione. La distribuzione dei lucernari sulla copertura stata sviluppata con un processo iterativo di rifinitura utilizzando la simulazione ray tracing in maniera parametrica attraverso il software Radiance, al fine di ottenere i corretti rapporti di luminanza tra le varie superfici architettoniche. Il fattore di luce diurna stato scelto per quantificare la probabilit di ottenere un illuminamento sufficiente per unimpressione architettonica di grande luminosit. Con la configurazione finale della copertura, si ottenuto un valore medio del fattore di luce diurna del 5%, il che implica considerevoli risparmi di energia elettrica. La posizione dei pannelli informativi degli orari dei treni e la posizione dei passeggeri sono state considerate per lanalisi dellabbagliamento e delle riflessioni, anche in questo caso usando Radiance. Luso della luce naturale e lintegrazione con la luce elettrica stato uno dei punti essenziali di questo progetto che ha approfondito la selezione del punto di bianco per gli apparecchi illuminanti individuati. Il particolare colore scelto stato considerato in relazione alla tavolozza delle superfici architettoniche presente e alla loro interazione con la luce solare e con la luce diffusa del cielo.
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zio vuoto al centro (un atrio luminoso) per aumentare la luce naturale nel cuore della costruzione (corelighting): questo spazio pu ospitare i percorsi distributivi e al contempo permette di avere locali abitati con un doppio affaccio, verso lesterno e verso latrio, con una migliore distribuzione della luce naturale. Apposite aperture nella parte superiore permettono inoltre il naturale smaltimento del carico termico surriscaldante latrio in periodo estivo. Le strategie adottate per ammettere la luce naturale in ambiente determinano dunque il lay-out in pianta e lo sviluppo planivolumetrico delledificio, in base alla destinazione duso dello stesso: chiaro come edifici le cui attivit richiedono per legge elevati livelli di luce naturale, quali ad esempio le biblioteche o le scuole, si prestino in modo ottimale a soluzioni con toplighting e corelighting, limitando, per quanto possibile, il numero di piani della costruzione, mentre edifici quali i musei, in cui la luce naturale deve essere attentamente modulata per non danneggiare le opere darte esposte, richiedono idonei sistemi di schermatura e filtraggio della luce entrante sia di tipo sidelighting, sia di tipo toplighting. Giulio Antonutto e Roberto Caria
Galleria Hepworth Wakefield, West Yorkshire (Regno Unito), 2011 (David Chipperfield)
Questa galleria darte, progettata dallarchitetto David Chipperfield, una delle pi prestigiose e moderne strutture nel Regno Unito. Il progetto della luce naturale, sviluppato da Arup (gruppo di progetto: Florence Lam, Andrew McNeil), si focalizzato sulla creazione di un ambiente luminoso e sulla valorizzazione dei volumi architettonici con un gioco di chiaroscuri, considerando allo stesso tempo la conservazione delle opere darte che non possono essere esposte a elevati livelli di luce o per un tempo troppo prolungato. Ampie superfici vetrate permettono di creare un collegamento tra le opere esposte e le viste sul fiume Calder, mentre attraverso luso di lucernari e camini si voluto creare un effetto di accento e di stacco tra le diverse superfici dellambiente espositivo. Il dimensionamento dei lucernari e delle ampie vetrate stato effettuato tenendo conto dei dati climatici del luogo e dellorientamento, analizzando separatamente il contributo di ogni singola superficie vetrata, al fine di ottimizzare il layout delle diverse sale espositive. La variabilit della luce naturale mitigata attraverso sistemi attivi: le finestre sono provviste di schermature che vengono utilizzate per il controllo della luce, mentre i lucernari, dotati di un vetro diffondente, sono provvisti di un sistema di lamelle a geometria variabile che adattano la loro posizione a seconda della stagione. Al fine di garantire una collocazione ottimale delle opere darte, Arup ha fornito una mappa tridimensionale delle sale che mostra i valori di esposizione luminosa per ogni singola galleria in funzione delle condizioni esterne e degli schermi utilizzati. Questa documentazione permette al direttore artistico di selezionare le aree e le opere da esporre in maniera pi sicura e utilizzando al meglio la struttura.
illuminazione originali stata la sfida principale del progetto illuminotecnico per il museo, curato da Arup (gruppo di progetto: Florence Lam, Matt Franks, Tim Hanson, Katie Davies, Vasiliki Malakasi). Tre sono le gallerie che definiscono il progetto: la galleria Arcaica, la galleria delle Cariatidi e la galleria del Partenone. La galleria Arcaica utilizza una facciata aperta a nord, completamente vetrata, che permette di collegare gli spazi interni alle vedute esterne. Questa vetrata stata progettata con un trattamento superficiale diffondente nella parte bassa della facciata, mentre un sistema di tende regolabili permette di controllare labbagliamento. Lilluminazione attraverso le finestre integrata con unilluminazione zenitale attraverso lucernari. La diversit del trattamento superficiale delle vetrate e il rapporto con lapporto zenitale hanno permesso di creare unilluminazione molto morbida sulle sculture, limitando al contempo luso della luce artificiale durante le ore diurne. La galleria delle Cariatidi utilizza una serie di lucernari che focalizzano la luce sulle sculture con unenfasi quasi teatrale. La radiazione solare diretta viene filtrata e diffusa da un sistema a doppia pelle con vetro diffondente e il contrasto (laccento sulle sculture) evidenziato dallaccostamento dei materiali: i preziosi marmi e il cemento armato a vista. La galleria del Partenone collocata nella parta pi alta del museo dove la bellezza dei rivestimenti marmorei viene ulteriormente enfatizzata dalla luce naturale e dal panorama. La facciata della galleria caratterizzata da un doppio vetro con trattamento superficiale ceramico a densit variabile che permette di limitare labbagliamento e allo stesso tempo di mantenere una continuit visiva con il Partenone sullo sfondo. La progettazione illuminotecnica stata svolta interamente per mezzo del software Radiance, con il quale si sono calcolati i rapporti di luminanza sulle opere esposte e si sono generate le scene per presentare leffetto architettonico al cliente.
Fonte: Federico M. Butera, Architettura e ambiente. Manuale per il controllo della qualit termica, luminosa e acustica degli edifici, Etaslibri, 1995
PATERNOSTER MATEVZ
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Prestazioni finestre
Con schermature solari alzate Verticali Uw (trasmittanza termica) 0,93 W/mqK g (fattore solare) 0,5 (trasmittanza luminosa) 0,67 Con schermature solari abbassate Uw 0,93 W/mqK g 0,1 0,12 Per tetti (VELUX) 1,10 W/mqK 0,45 0,67 1,10 W/mqK 0,1 0,12
Tunnel solari
Riflessione luminosa tubo in lega Miro Silver Flusso luminoso massimo tunnel lungo 5m 99% 4.600 lm
I fattori di luce diurna nei tre piani delledificio in condizioni di non-schermatura delle finestre: il rosso indica il fattore pi alto (9%), il blu quello pi basso (0,6%)
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Lo spaccato assonometrico del terzo piano e lo schema di funzionamento energetico delledificio. Tutte le foto sono di Adam Mrk
Edificio polifunzionale pensato per la facolt di Scienze dellUniversit di Copenaghen, la Green Lighthouse ospita dal 2010 uffici e spazi di incontro e servizio per gli studenti. stata realizzata su progetto di Christensen & Co Architects (con lo studio di ingegneria Cowi), nellambito di Model Home 2020, ed stata inaugurata nei giorni del summit sui cambiamenti climatici tenutosi nella capitale danese tra il 7 e il 19 dicembre 2009. Primo edificio zero carbon della Danimarca, classificato in categoria 1, la pi performante secondo il regolamento edilizio danese, stato sviluppato in partnership tra promotori pubblici (Universit di Copenaghen, Danish University and Property Agency e municipalit di Copenaghen) e privati (gruppo VELUX e Velfac), che hanno lavorato a stretto contatto con i progettisti realizzando un edificio la cui studiata progettazione architettonica permette una riduzione dei consumi energetici del 75 %. Ledificio si presenta come un cilindro forato da finestre su tutta la sua superficie di elevazione e sulla copertura, definendo unarchitettura che di giorno inonda di luce naturale gli spazi interni e di notte appare dallesterno come una grande lanterna luminosa. Gli ambienti sono organizzati lungo il perimetro circolare e si affacciano internamente su un vuoto centrale a tuttaltezza che ospita una scala di collegamento fra i tre livelli delledificio e permette al tempo stesso la ventilazione e lilluminazione naturale del nucleo interno. Il colore bianco che caratterizza pareti, pavimenti, scala e serramenti enfatizza la grande luminosit dellambiente e contribuisce a trasmettere una sensazione di armoniosa uniformit e continuit nella percezione degli spazi. Lilluminazione naturale stata considerata lelemento principale del progetto architettonico che, per stabilire la forma del volume e la disposizione delle aperture, ha tenuto conto del movimento del sole intorno alledificio e dunque della diversa incidenza dei raggi solari nei vari periodi del giorno e dellanno, al fine di ottenere un fattore di luce diurna di almeno 3% in tutte le postazioni di lavoro e di almeno 2% nelle aree di comunicazione. La presenza di sensori permette di stabilire un equilibrio fra il fabbisogno di luce naturale e artificiale, riducendo il consumo di elettricit. Ma la stessa illuminazione a LED dipende dal sole, essendo alimentata da celle fotovoltaiche che provvedono anche al riscaldamento dellacqua sanitaria e al funzionamento della ventilazione e delle pompe di calore. Il sole costituisce dunque la pi significativa fonte energetica del progetto, realizzato per essere un edificio attivo, e cio produttrice di energia. Le sue elevatissime prestazioni energetiche dipendono da un calibrato sistema di soluzioni: un involucro edilizio altamente isolante (trasmittanza di circa 0,085 W/mqK della copertura e del solaio a contatto con il terreno e di 0,095 W/mqK delle superfici opache), sistemi di stoccaggio del calore nel sottosuolo tramite pompe di calore, solai termoattivi, tende per esterno a energia solare dotate di tecnologia io-homecontrol che possono essere programmate per alzarsi o abbassarsi a seconda delle necessit. Lapertura automatizzata delle finestre permette limmissione di aria fresca e condizioni di ventilazione ibrida con recupero di calore. Le dispersioni termiche sono inoltre minimizzate dallalto rendimento tecnologico delle superfici vetrate (la trasmittanza delle finestre in falda pari a 1 W/mqK e quella delle finestre verticali 0,93 W/mqK). Il 35% dellenergia termica solare deriva dallo stoccaggio di calore nel terreno tramite pompa di calore e dai 22 collettori solari collocati sulla copertura. Grazie a questa combinazione di calore solare termico, stoccaggio stagionale e celle fotovoltaiche, la Green Lighthouse ha una produzione di energia rinnovabile di 27 kWh/mq/anno. Il consumo, che comprende lilluminazione artificiale, la ventilazione, il riscaldamento e lacqua calda, di 30 kWh/mq/anno. Pertanto il disavanzo energetico pari a 3 kWh/mq/anno.
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Lo schema di funzionamento della Sunlighthouse e landamento del fattore di luce diurna nei locali di abitazione (dall8% indicato in rosso all1% indicato in blu). Tutte le foto sono di Adam Mrk
Quota -2,80 m
Quota 0,00 m
Quota +2,90 m
Copertura
LichtAktiv Haus. Luce e alte prestazioni energetiche nel recupero di una casa colonica ad Amburgo
La LichtAktiv Haus, inaugurata nel 2009 nellambito del progetto Model Home 2020, un esempio di come sia possibile trasformare un edificio tradizionale in unarchitettura ad alte prestazioni energetiche. Il progetto frutto del recupero di una vecchia casa colonica degli anni cinquanta su progetto di Katharina Fey e Manfred Hegger, con lobiettivo di creare ununit abitativa energeticamente autosufficiente e caratterizzata da un elevato livello di comfort. Oltre a una redistribuzione degli spazi pi articolata e aperta verso lesterno attraverso ampie vetrate, si cercato di ottimizzare lingresso della luce naturale integrando le finestre verticali con finestre in copertura (toplighting). La super ficie vetrata totale della casa passata cos da 18 a 60 mq. Per pianificare la distribuzione della luce naturale allinterno di LichAktive Haus, un team di esperti ha condotto delle analisi illuminotecniche utilizzando il software DayLight Visualizer per calcolare il FmLD (Fattore medio di Luce Diurna), utile per misurare la percentuale di luce naturale allinterno degli ambienti. Tutte le finestre, dotate di schermi in grado di controllare lintensit della luce e gli apporti solari, sono state posizionate in punti che consentono il massimo ingresso della luce, oltre che la vista verso lesterno. La cucina, la zona pranzo e le camere da letto hanno un FmLD almeno del 5% e la zona giorno del 10%. (Foto di Adam Mrk)
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Fattore medio di luce diurna e Rapporto aeroilluminante. Nella situazione reale (a sinistra), la luce zenitale assicura alti valori di FLD (blu-verde scuro) e di RAI (0,10 minimo - Comune di Milano), rispetto alla situazione di studio (a destra) priva di aperture zenitali
Analisi dellilluminamento nelle due stanze. Il requisito dilluminamento medio sui piani di lavoro risulta pi che soddisfatto rispetto al minimo previsto da normativa (500 Lux, colore verde)
Luminanza. Il confronto della luminanza (21 Giugno - h 12:00) fra la situazione reale (in presenza di lucernari) e di studio (in assenza di lucernari), mostra come la luce zenitale renda i valori pi omogeneamente distribuiti allinterno dei locali. Inoltre, il fenomeno dell'abbagliamento ben controllato dai sistemi di schermatura posti allesterno
ALBERTO PARISE
ALBERTO PARISE
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professore di Progettazione e innovazione tecnologica e delegato del rettore per lEstremo Oriente, Politecnico di Milano
edificio ad alta efficienza energetica. Lanalisi si concentra sullattico, contenente appartamenti di pregio, che attinge al know-how creato da VELUXlab per garantire il perfetto funzionamento degli ambienti interni. Lattico suddiviso in tre appartamenti, ognuno dei quali energeticamente efficiente e rispondente alle caratteristiche richieste dal protocollo: gli aspetti di luce e ventilazione naturale divengono i principi ordinatori dellintero edificio. Unattenta analisi del percorso solare ha permesso di ottimizzare le forme in modo da poter rispondere alle differenti esigenze climatiche. Seguendo larco solare, infatti, la geometria plasmata per massimizzare la ricezione della luce zenitale, ottimizzare la captazione della radiazione diretta e minimizzare i carichi termici estivi attraverso le ombre proiettate. Le facciate verticali esposte a sud sono captatori energetici dotati di pannelli solari e fotovoltaici che garantiscono il soddisfacimento del fabbisogno attraverso risorse rinnovabili. La ventilazione naturale trasversale garantita dalle aperture sulle facciate nord-sud e coadiuvata dai camini sulle zone giorno. I pennoni rappresentano la principale strategia passiva adottata per garantire un livello di comfort interno massimale: captatori di luce naturale attraverso i lucernari zenitali, favoriscono la ventilazione naturale
ALBERTO PARISE
sui loro possibili cambiamenti a seguito delle modifiche tecnologiche (tipo di vetri, dimensione telai, numero di vetri e camere, ecc) introdotte dalle nuove normative in materia di energia e risparmio, che mettono in crisi il canonico rapporto aeroilluminante, pari a 1/8 della superficie in pianta. Sono poi in atto studi (vedi box sotto) circa un diverso approccio tra linfluenza del rapporto S/V in clima nordico o mediterraneo, e quindi sulla forma articolata e la libert di architettura che VELUXlab stesso mostra rispetto alla rigidezza della sola forma cubica. Sul tema degli adaptive systems per gli edifici del futuro lavora direttamente Michele Sauchelli, che ha elaborato i dati desunti dalla campagna sperimentale estiva allinterno della propria tesi di dottorato, attualmente in fase di sviluppo tra Politecnico di Milano e University of Sydney, che riguarda ladattabilit morfologica delledificio e delle componenti di schermatura solare a seconda delle forzanti ambientali esterne (incl. smart materials). Ulteriore soggetto di ricerca, condotto nel dottorato da Arianna Brambilla, la ventilazione ibrida in clima mediterraneo e diverse strategie per climi temperato-caldi, affrontate allinterno del pi ampio tema Active House e della prestigiosa alliance di cui partner anche il Politecnico di Milano. Marco Imperadori
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