ARCHITETTURA | DESIGN | INTERNI | MODI DI VIVERE MAGAZINE 2022

Un viaggio bellissimo nel nome

della passione per il legno,
dell’impegno per il benessere
delle persone, dell’amore per
l’ambiente, della sostenibilità,
della bioarchitettura, dell’arte e del
design consapevole e responsabile.
È il viaggio che Rubner Haus ha
compiuto anche quest’anno e che
attraversa molti territori, geografici
e umani: Home 22, con i suoi
progetti, architetture, storie, ne è
l’espressione.
Se ne parla sempre più spesso
negli ultimi tempi, ma cosa sig-
nifica davvero essere sostenibili
oggi, nell‘era che ci auguriamo sia
ormai post-pandemica? È il caso
di affrontare il tema della soste-
nibilità considerandone il signifi -
cato più profondo e vero, con un
approccio fattivo ed efficace. Ed
è il momento di chiedersi come
si possa declinare il significato di
sostenibilità all‘interno del per-
corso di un‘azienda che voglia
realmente ed onestamente ab -
bracciare il percorso della (vera)
transizione ambientale, senza per-
dere competitività e tutelando la
propria essenza di struttura che
genera profitto.
V iviamo in un‘epoca in cui regna
l’individualismo: una ragione in
più per comprendere che la sos-
tenibilità sottende il concetto di
armonia e inclusione. Solo com -
prendendo questo sarà possibile
superare il mero concetto di im -
patto ambientale, per integrarlo
con quello di impatto sociale ed
economico.
Rubner Haus vive e opera, da sem-
pre, in armonia con la natura per-
ché dalla natura prende la sua ma -
teria più importante: il legno. Ma
non ba sta: lo sguardo va allargato
oltre la materia prima e il pro -
dotto. Siamo tutti chiamati a ri-
spondere alla richiesta della Next
Generation. Siamo all’inizio di una
nuova era, in cui in Europa si parla
di Green Deal e di New European
Bauhaus: un’iniziativa creativa e
interdisciplinare, quest’ultima, fi-
nalizzata a progettare futuri modi
di vivere, tra arte, cultura, inclu -
sione sociale, scienza e tecnolo -
gia. Un nuovo progetto sociale,
culturale per costruire spazi in -
clusivi, accessibili, sostenibili. Per
includere e coinvolgere tutti.
Per Rubner Haus è tempo di far
conoscere la propria sostenibi -
lità a tutti i livelli, aziendale, di
prodotto, sociale e territoriale.
È tempo di mostrare come sia
possibile integrare nell’azienda i
fattori ESG (Environmental, Soci-
al & Governance), centrali nella
valutazione della sostenibilità di
un investimento; mostrare come
la sostenibilità non sia solo un
concetto astratto ma piuttosto un
progetto cross culturale e interdi -
sciplinare che può trovare realiz -
zazioni concrete in tutti gli ambiti
della vita e che richiede tempo,
dedizione e la partecipazione di
tante persone.
Crediamo che la sostenibilità deb-
ba riguardare non solo il prodotto
ma anche i processi: da quelli in-
terni all’azienda fino a quelli che
conducono alla scelta dei mate-
riali. Essere sostenibili vuol dire
agire in modo consapevole e re -
sponsabile sul piano ambientale,
sociale ed economico. È un modus
che abbiamo avuto sin dagli inizi,
operando per il beneficio comune
con un comportamento respon -
sabile, sostenibile, trasparente
verso le comunità e i territori in Il magazine HOME 22 è l’espres-
cui interveniamo. Attraverso l’am - sione di questa visione e di ques-
biente, i beni e le attività culturali to approccio. È un percorso per
e sociali. Producendo così un im - immagini e parole, un viaggio che
patto positivo su tutti gli interlo - vi invitiamo a fare con noi alla
cutori: dipendenti, collaboratori, scoperta di che cosa vuol dire per
stakeholder. Rubner Haus esse re sostenibili e
lavorare in modo sostenibile. In
Perché la sostenibilità è di fatto questa edizione vi raccontiamo
una sfida adattiva: significa con- il nostro mondo e alcuni dei più
divisione, implica cambiamenti significativi progetti di abitazioni
positivi a livello sistemico – per che abbiamo costruito negli ul-
l’azienda nel suo insieme, e non timi anni. Progetti come sempre
solo nella sua capacità di ridurre costruiti con il cuore, all’insegna
le emissioni. Impone concretezza dell’amore per il l egno, per l’am -
e sostanza, progetti intelligenti e biente, per le persone. Perché
capaci di creare spazi di relazioni, abitare in una casa in legno vuol
richiede la capacità e il coraggio dire recuperare un rapporto equi-
di raccontare, per costruire cultu - librato non solo con la natura, ma
ra aziendale. anche con tutti gli altri esseri che
la popolano. E questo è tutto ciò
Come Rubner Haus crediamo che conta.
moltissimo in questa missione.
Fare impresa sostenibile e insie -
me produttiva è possibile e va
di pari passo con il vivere soste - Martin Oberhofer
nibile. Questa è, è sempre stata,
la nostra visione organizzativa e
CEO Rubner Haus
strategica, che ha portato alla for-
mazione di un Green Team interno
che contribuisce all’evoluzione
aziendale.
Rubner Haus è una compagnia
viva, che che offre non solo la pos -
sibilità di abitare una casa real-
mente ecosostenibile, uno spazio
di vita felice, ma dimostra anche
come si possa vivere in un territo-
rio rispettandolo, contribuendo a
renderlo un ambiente salubre.
IL GRUPPO RUBNER
Dare vita a un mondo più green
costruendo con il legno
Rubner Haus fa parte del Gruppo Rubner,
che raccoglie molteplici aziende in più
settori di attività legati all’universo del
legno: Industria, Strutture, Grandi
progetti chiavi in mano, Case, Porte,
Finestre. Fondato nel 1926 e gestito
interamente dalla famiglia Rubner, con
sedi in Italia, Austria, Germania e Francia e
oltre 1300 collaboratori, il Gruppo Rubner
è oggi una delle maggiori aziende europee
che operano nella bioedilizia in legno.
A renderla unica è la sua stessa natura:
una galassia di imprese delle quali controlla
i processi e garantisce i risultati. Ma anche
i suoi valori: conoscenza tecnologica,
fiducia, affidabilità, evoluzione continua e
4 Il Gruppo Rubner e Rubner Haus
Il Gruppo Rubner ha una filiera unica, lavora il legno e realizza
edifici con il know-how locale, sviluppando competenze e
prodotti che esporta in tutto il mondo.
durevolezza. E la sua idea fondamentale: sociale ed economica, attraverso metodi
usare il legno per costruire un mondo più tecnologicamente all’avanguardia e con
green è il modo migliore per crescere e cura e attenzione per le relazioni umane
vivere bene. con i collaboratori, i fornitori, i clienti e i
partner.
I prodotti delle aziende Rubner rispondono Grazie al suo sistema organizzativo
ai criteri severi stabiliti dalla casa madre unico può offrire soluzioni totalmente
e ne soddisfano i requisiti di qualità. La personalizzate e sensibili all’ambiente e
produzione avviene all’interno del Gruppo al benessere di chi lo abita.
nel segno della sostenibilità ambientale,
RUBNER
HAUS
La storia di
un’azienda
che crea
futuro
Quasi sessant’anni segnati dalla passione
per il legno e per le costruzioni in armonia
con la natura, perché dalla natura prendono
forma. Rubner Haus è nata a Chienes,
nella fiabesca Val Pusteria, nel 1964, da
una famiglia che ha sempre avuto una
grande passione per il legno.
Negli anni l’azienda si è notevolmente
evoluta, raggiungendo un altissimo livello
tecnologico e diventando una guida
tra i produttori di case e ville in legno
ecosostenibili in Italia e in Europa, che offre
un ventaglio completo di servizi e, come
ricercatrice di novità e tendenze, lavora a
stretto contatto con il mondo del design.
Rubner Haus è la prima azienda del settore
ad aver fatto luce sui propri processi,
consapevole della necessità di certificarne
la sostenibilità.
5
Fin dal primo giorno, Rubner Haus ha sulla propria carta
d’identità caratteristiche fondamentali come la qualità,
la competenza, il rispetto, la flessibilità e la rapidità: ma
soprattutto, quattro elementi che la differenziano da tutte
le altre aziende del settore.
È un microcosmo perfetto dove tutto si crea, dalle foreste
al tetto della casa, e dove si seguono clienti e progettisti in
ogni momento della progettazione e della costruzione: come
consulenti e con un’assistenza totale nelle fasi successive alla
realizzazione della casa.
È una combinazione armoniosa e geniale di due culture
e due attitudini, quella tedesca e quella italiana: creatività,
estetica, precisione e rigore.
Ha un approccio realmente ecosostenibile, che garantisce
con materiali pregiati un ambiente abitativo naturale, salubre,
vitale.
Dispone di uno spazio di 30.000 mq nel cuore delle
Dolomiti, il Rubner Center, dove chiunque può fare
esperienza diretta della materia prima, delle componenti
della casa e dei processi, può visitare la Boutique, la mostra
permanente Prospettive Legno, il Rubner Mondo Porte e il
parco espositivo delle case.
6 Carattere e filosofia
Rubner Haus continua a evolversi nel tempo per
rispondere alle esigenze che cambiano, alle sfide
del mondo, come la crisi climatica e la necessità
di proteggere le comunità contribuendo al loro
benessere e al loro sviluppo.
Per questo nuovi valori si sono aggiunti alla sua
filosofia, definendo la direzione futura dell’azienda
perché sia sempre innovatrice, all’avanguardia
nella tecnologia, nel design, nella progettazione
d’interni, sostenibile e razionale nell’uso delle
risorse, rispettosa di ciò che contribuisce al
benessere delle persone e dell’ambiente,
lungimirante, appassionata, affidabile.
Per offrire di più, offrire il meglio, lungo tutto il
percorso di costruzione della casa. Per assicurare
ambienti sani ed ecologici e un’attitudine al bene
nell’azienda e nelle case. E per costruire non
soltanto spazi abitativi ma una cultura dell’abitare
e del vivere salutare.
È una filosofia di vita, oltre che di pensiero, che
guida le persone dell’azienda ogni giorno e in
ogni fase del loro lavoro.
7

La circolarità virtuosa è il tratto caratteristico
di Rubner. Come lo è dei suoi boschi, che
cura e ripianta perché è importante che
si rinnovino continuamente, che la loro
vitalità resti intatta in modo da garantire
sempre un elevato assorbimento di CO2
dall’atmosfera.
Ogni singola azione successiva al taglio del
legno avviene in un’azienda di proprietà
del Gruppo Rubner: un ecosistema capace
di offrire tutti i servizi necessari per costruire
casa.
8 Un ecosistema virtuoso
Il Gruppo Rubner gestisce e controlla
ogni fase della costruzione della casa,
a cominciare dalla scelta di ricavare da
foreste sostenibili il legno utilizzato, che
è quindi provvisto di certificazione PEFC.
Nelle segherie di proprietà in Alto Adige
e in Austria il legno proveniente dalle
foreste locali viene tagliato secondo i più
alti standard di qualità e successivamente
lavorato nelle altre imprese del Gruppo.
Nello stabilimento principale di Chienes
si producono solai, tetti e pareti, mentre
porte e finestre provengono dalle rispettive
aziende Rubner in Alto Adige. Rubner
Haus supervisiona l’intero ciclo produttivo,
integrando le porte, le finestre e gli impianti
già nella fabbrica.
Una casa Rubner Haus è il frutto di
una stretta collaborazione tra più parti:
i proprietari e le proprietarie, gli architetti,
l’azienda e la sua rete di imprese partner e
collaboratori e collaboratrici, che seguono
il progetto dall’albero alla casa finita.
È grazie a questa sinergia, e alla filiera che
l’azienda presidia interamente, che le case
Rubner Haus diventano oggetti preziosi
che conservano il loro valore nel tempo.
Rubner
è come un bosco,
autonomo e
indipendente,
nel quale
tutto accade
e tutto si forma.
9

Rubner Haus investe e opera in 4 aree sensibili:
la sicurezza, l’ambiente, il prodotto e l’aspetto
sociale. Obiettivi di lungo periodo, strettamente
correlati tra loro.
Rubner Haus è profondamente convinta che
il benessere delle persone e del territorio in
cui abitano sia il fine ultimo a cui tendere, e
che per ottenerlo la sostenibilità sia l’unica
soluzione possibile. Non una parola vuota
ma il senso di ogni azione, innovazione,
investimento. E non un punto d’arrivo ma la
miccia che innesca nuovi progetti, l’apertura
che coinvolgendo cuore e mente permette
di creare spazi dove vivere meglio.
Alle iniziali ESG dei fattori Environmental,
che riguarda l’impatto su ambiente e
territorio, Social, che comprende tutte
le iniziative con un’impronta sociale, e
10
Governance, che coinvolge aspetti interni
all’azienda e alla sua amministrazione,
Rubner Haus aggiunge la H di Healthy,
che rappresenta ciò che fa bene alla salute:
la salubrità degli spazi e degli elementi.
Per l’azienda significa costruire case che
oltre a essere ecocompatibili, riciclabili e
sensibili alla riduzione dei consumi, oltre a
essere involucri performanti che dimezzano
il bisogno di risorse, sono progettate per
il comfort, il benessere e la salute di chi le
abita, anche nella scelta dei rivestimenti,
degli intonaci, degli arredi.
Sostenibilità & salubrità
Essere socialmente responsabili è un
impegno fondamentale, che va di pari
passo con la responsabilità ambientale.
Rubner Haus investe moltissimo sulla
formazione, sulla sicurezza e sulla salute di
chi lavora e collabora con l’azienda, ed è in
prima linea nel cammino verso l’inclusività
e la parità di genere.
Tutti i collaboratori e tutte le collaboratrici
hanno a disposizione training pills,
corsi formativi specifici e continuativi,
piattaforme per usufruire dei corporate
benefits, e il sostegno totale dell’azienda
rispetto all’home working, il lavoro
flessibile e la gestione autonoma da parte
delle risorse. L’azienda è costantemente
impegnata a sostenere progetti socio-
culturali. In ogni sua attività Rubner Haus
si pone come obiettivo di migliorare la vita
della comunità, le relazioni tra le persone e
il percorso produttivo.
11
Gestire un’azienda in modo sostenibile Rubner Haus dispone di certificazioni
significa anche agire responsabilmente e internazionali rispetto ai sistemi di Da sempre Rubner
consapevolmente in ogni fase del processo gestione della qualità (ISO 9001), alla
produttivo. Gli stabilimenti Rubner Haus gestione ambientale (ISO 14001), alla
Haus lavora secondo
sono certificati CasaClima Oro, e sono salute e alla sicurezza sul lavoro (ISO un modello evoluto
alimentati dal fotovoltaico e da una centrale 45001). La sostenibilità dell’approccio
a biomassa che, insieme, soddisfano tutti i Rubner Haus, ormai consolidato, si di business, innova
consumi interni. Il sistema d’illuminazione
LED, inoltre, rende ottimali le condizioni di
esprime concretamente nella tutela del
clima, dell’aria, della terra, nello sviluppo
per essere sempre
luce per i lavoratori e le lavoratrici. professionale e umano delle persone, nella sostenibile e per fare
Tutti i materiali impiegati sono certificati cura degli obiettivi e nella trasparenza, nel
da organismi internazionali indipendenti, management ambientale e nei processi del bene a territori e
che attribuiscono ai prodotti Rubner di fabbricazione innovativi ed ecologici,
comunità.
Haus le più importanti certificazioni nel così come nella gestione della catena
mondo della bioedilizia come, tra le altre, di distribuzione e nella relazione con la
Natureplus, Biosafe, TÜV Süd e CasaClima. clientela. Una missione socio-ambientale
Per costruire si utilizzano unicamente legno, con valori, cultura, processi e standard
fibra di legno, fibra di gesso, cartongesso, elevati.
e sughero per i cappotti. Le case Rubner
sono spesso certificate e sempre certificabili
secondo gli standard CasaClima, Leed,
Minergie, PassivHaus e molti altri.

12 Sostenibilità & certificazioni 13

LUNGO
UNA SOTTILE
STRISCIA
DI CIELO

La casa di una ceramista sulle alture di Celle Ligure è stata

studiata per offrire uno sguardo sul mare da tutti gli ambienti
e l’atmosfera perfetta per fare arte.

14 15

Da ogni ambiente vedere il mare, come per
ripetere il miracolo ogni mattina, al sole.
Era questa la condizione necessaria a cui
i proprietari di un terreno nell’entroterra
di Celle Ligure non potevano sottrarsi nel
progettare la loro abitazione. A questo
borgo sulle alture si arriva per sentieri o
strade strettissime punteggiate di antiche
costruzioni, chiesette, oratori. Sotto, il
paese che si formò da un pugno di casotti
che i pescatori usavano come depositi:
celle, appunto. E poi l’antico borgo con
le sue case colorate in fila come bambini,
e i caruggi, gli stretti vicoli dove in certe
domeniche d’aprile si ha l’impressione
di vedere qualche ragazzetto che corre
16 Lungo una sottile striscia di cielo
«sventolando le brachette di
rattoppate» come in un racconto di
Calvino. Per costruire qui sopra, lungo
una sottile striscia di cielo, bisognava
trovare il timbro giusto, nell’architettura e
poi nell’arredamento. E il timbro perfetto
è quello della ceramica. La proprietaria
Leony, artista ceramista, ha disegnato con
ambizione e ha plasmato gli spazi della
casa come si fa con l’argilla. Una casa che
è diventata una celebrazione della qualità
e della naturalità dei materiali.
Nel progetto di Leony si riflettevano
un desiderio di bellezza, il bisogno di
assecondare il piacere estetico fondante
della sua ricerca artistica, e l’esigenza
“ di costruire un “oggetto” – la casa,
È vero che i risultati migliori
si ottengono con un gioco di
squadra armonioso, tra persone
affiatate. Così è stato per noi
– mio marito Marco e io, mia
sorella Piera, mio cognato Paolo,
e Rubner Haus: questa casa è
bellissima perché frutto di più
menti, di più mani, di più sguardi.
“ Leony Mordeglia e Marco Minuto
maglia
quasi un’opera d’arte – simbiotico con la
natura, rispettoso delle dinamiche che la
sottendono, e potenzialmente migliorativo
dell’ambiente in cui si fosse venuto a
trovare. Marco, il marito di Leony, aveva
le idee chiare rispetto all’opportunità di
costruire in legno: sua è la decisione di
usare questo materiale duttile e sostenibile
per trasformare in realtà l’idea di Leony,
inizialmente dubbiosa. Avviata la ricerca
di un’azienda costruttrice che potesse
soddisfare le esigenze del progetto e
rispettarne le caratteristiche, la scelta
è caduta ben presto su Rubner Haus,
«per me il partner ideale», spiega Paolo
Minuto, progettista e fratello di Marco,
«che ha reso quest’avventura costruttiva
un’esperienza professionale estremamente
gratificante». La sfida più difficile ma
affascinante è stata conciliare o, meglio,
armonizzare il progetto architettonico
con le asperità del territorio, cosparso di
costruzioni antiche, portatrici di storia e
bellezza verso le quali «occorreva adottare
un approccio prudente e rispettoso»,
continua Paolo. Inoltre bisognava fare i
conti con la conformazione del terreno, un
tratto collinare di notevole pendenza e con
terrazzamenti, raggiungibile faticosamente
per vie strette non attraversabili se non
da mezzi di piccole dimensioni: «È una
delle ragioni per cui abbiamo scelto il
sistema Blockhaus», spiega Leony, «e
uno dei grandi punti di forza di Rubner,
che non ha battuto ciglio di fronte alle
complessità logistiche ma anzi ha gestito
La casa si muove, è viva perché il
legno respira, si assesta, in questo
punto anche per il vento fortissimo
che soffia dal mare e dal vicino
Monte Beigua: «Eppure, nonostante
il vento», rivela Leony, «la casa è
ermetica, all’interno non sentiamo
che benessere per il microclima
eccezionale, come se il legno
rilasciasse calore solo quando serve».
17

con sensibilità e competenza un cantiere
non facile». Durante tutte le fasi progettuali
e costruttive il supporto di Rubner è stato
cruciale, come racconta Paolo: «Ho potuto
confrontarmi costantemente con una figura
interna a Rubner Haus, Davide Giordano,
il cui contributo si è rivelato determinante
per il successo dell’impresa; e sul cantiere
le maestranze sono state impeccabili».
L’edificio ha linee molto semplici ed «è
perfettamente simmetrico: due cubi uniti
da un terzo cubo slittato», spiega Leony:
«linee interrotte da spigolature in equilibrio
tra uno sviluppo orizzontale proteso
verso il mare e un’accentuata verticalità,
sferzata da una terrazza di copertura»,
prosegue Paolo, «e a guardarla bene la
casa sembra un’imbarcazione che prende
18
il largo puntando all’orizzonte». Con il
suo andamento architettonico regolare,
geometrico, la casa è però ritmata dalla
presenza di mobili da epoche e luoghi
diversi, da oggetti d’arte che sono una
narrazione ininterrotta, da ceramiche che
si fanno storia, da fotografie che sono
storia. Un arredo che è autobiografia.
«Il minimalismo mi piace nelle case degli
altri», dice Leony. «Nella mia ci dev’essere
movimento, vita, un certo caos che da
tumultuosa archeologia personale diventa
spazio di creazione». Gli interni, infatti, sono
come movimenti di una danza. Nella grande
sala che è il cuore della casa, si alternano
mobili dell’Ottocento, pezzi Liberty, arredi
e oggetti degli anni ’40 e ’50, come le due
poltroncine verdi che simili a occhi vezzosi
Lungo una sottile striscia di cielo
CERTIFICAZIONE PEFC
(Programma di valutazione degli
schemi di certificazione forestale)
Materie prime, materiali da
costruzione e sistemi costruttivi
certificati e sostenibili.
–
Il PEFC è un’organizzazione di certificazione
della gestione sostenibile delle foreste
secondo standard specifici sulla base di criteri
internazionali. I prodotti Rubner sono ottenuti
con legno che proviene da foreste gestite
responsabilmente.
PROTEZIONE
ANTIEFFRAZIONE
–
Le case Rubner garantiscono sicurezza contro
le effrazioni, come testato nei laboratori di
prova interni all’azienda e da PfB Rosenheim
(Centro di prova per i componenti edilizi) e da
ift Rosenheim (Istituto per la tecnologia dei
serramenti).
19
guardano gli ospiti. La lunga credenza con
ante in vetro è opera del celebre pittore,
scultore e incisore genovese Alberto Issel,
che negli anni ’30 avviò una fortunata
attività di produzione di mobili. Sotto le
enormi finestre che subito s’aprono come
quadri allo sguardo di chi entra in casa,
richiamato dal mare, una scrivania degli
anni ’30 con le sue seggiole creativamente
spaiate dialoga con il tavolo di design e con
le sedie in plexiglass trasparente.
La zona notte è un crocevia di epoche, con
gli abbinamenti arditi ed esteticamente
brillanti di comò e credenzine del ‘500 e
del ‘600 e mobili moderni nella stanza da
letto e nel bagno.
20
Dalla cucina – il regno di Marco, cuoco
appassionato – ecco apparire ancora il
mare: un pascolo stupendo «dove ogni
tanto un pesce spunta come un fiore di
campo», come scrisse Elizabeth Bishop.
Sembra di poterlo toccare, di essere a un
passo dal Golfo, da Capo Noli, da Genova,
ed è questa la grande bellezza: «Certe
sere, al tramonto, vediamo nitidissima la
Lanterna di Genova, il faro simbolo della
Superba dei mari: contiamo i secondi tra un
colpo di luce e quello successivo, e forse
proprio in quell’alternanza di luce e buio
che continua fino al miracolo del mattino ci
sembra di sentire con più forza la fortuna
che abbiamo a vivere qui».
Lungo una sottile striscia di cielo
“ Basic, experience, advanced
Questa casa è la dimostrazione
che in architettura il legno ha
potenzialità infinite e, anche in
virtù del fatto che sa adattarsi
alle caratteristiche dell’ambiente
in cui si costruisce, è senza
dubbio il materiale del futuro.
“ Progettista Paolo Minuto
ALLESTIMENTI
Rubner Haus propone alla clientela e ai progettisti tre diverse
possibilità di allestimento, che garantiscono in tutti i casi un servizio
su misura capace di soddisfare progetti personali offrendo soluzioni
ideali e materiali di altissima qualità. La differenza tra i tre allestimenti
consiste nel grado di finitura, sempre e comunque personalizzabile.
Ognuno è l’espressione della flessibilità dell’approccio Rubner Haus
alla progettazione e all’architettura.
BASIC
Il “grezzo avanzato” comprende la costruzione delle pareti interne ed
esterne, i solai, i tetti, le coperture, i balconi, le canne fumarie e le
aperture come le finestre, i portoncini, le finestre per tetti.
EXPERIENCE
Il livello intermedio include le finiture interne come ad esempio i
pavimenti, le scale, le porte interne, i rivestimenti per solai, la superficie
delle pareti e gli impianti elettrici, solari, fotovoltaici e di ventilazione.
ADVANCED
Il livello più alto assicura le finiture complete, comprensive anche di
platee e piani interrati.
La proposta più onnicomprensiva di Rubner Haus, dedicata a chi
desidera un sostegno totale da parte dell’azienda nella scelta delle
opzioni di finitura, dei materiali, delle aziende produttrici di arredi
alle quali affidarsi, con un risparmio notevole di tempo ed energie.
Il progetto di allestimento Studio prevede l’assistenza di un project
manager e una gamma vastissima di soluzioni tecniche anche in merito
a elementi e opere edili e paesaggistiche come piscine interne ed
esterne, giardini e impianti benessere.
21
TOCCARE
LE NUVOLE

Un progetto di estensione di una dimora preesistente

è stata l’occasione per ampliare gli orizzonti, rinnovare
lo sguardo, aprirsi alla sostenibilità.

23
 “
In questo caso la tecnologia
Rubner è stata applicata a
un progetto d’intervento sul
costruito, in linea con uno
dei principi cardine della
sostenibilità: ottimizzare
quello che già esiste.
“ Arch. Stefano Peluso
Vetrate, terrazze, balconi, estensioni ed
estroversioni. Sono queste le parole chiave
di un’architettura nata nel cuore di una
splendida zona residenziale a Bressanone,
nella Valle Isarco. Se la città più antica del
Tirolo è nota, tra le altre cose, per i suoi vicoli
tortuosi e stretti e i portici che chiudono
e proteggono, questa casa che pure si
inserisce armoniosamente nel territorio è
espressione di apertura. L’aspetto attuale
dell’edificio è dovuto all’ampliamento
di una casa preesistente, l’abitazione
originaria della famiglia Gabrielli, di recente
costruzione: ultimata solo nel 2008, è stata
una delle prime ville della zona, presentava
un’ottima qualità architettonica ed era
24 Toccare le nuvole
costituita da tre piani, di cui uno interrato.
La decisione di ricostruire ed estendere
i due piani superiori rispondeva alla
necessità della famiglia di predisporre due
appartamenti per i figli, una volta diventati
grandi, e di avere più spazio, più luce, più
visuale in quello oggi abitato dai Gabrielli.
Per questo, Silvia e Sergio avevano ben
chiaro che la soluzione ideale sarebbe
stata quella di costruire in legno, materiale
leggero e versatile: una scelta sostenibile
vincente che, oltre a garantire un notevole
risparmio di tempo e denaro, ha permesso
di non pesare sul terreno, cosa molto
importante data la particolare orografia. La
casa, infatti, s’incunea in un pendio: gran
parte dell’edificio si sviluppa sottoterra
e ciò che resta visibile non ne è che una
porzione. Nasconde un tesoro, insomma:
l’appartamento dove abita la famiglia,
che pure gode di moltissima luce grazie a
grandi aperture e a un tetto vetrato.
L’architetto che ha lavorato al progetto,
Stefano Peluso, ha ripreso le geometrie
esistenti senza modificare l’assetto
dell’edificio ma inserendo elementi di
novità quali i rivestimenti esterni in legno
e il tetto piano, insolito per il territorio.
Peluso appartiene a una delle generazioni
di architetti che sono stati profondamente
influenzati dalla lezione di Bernardo
Secchi, il grande urbanista che teorizzò la
25
ville poreuse, un’idea di “città porosa”,
permeabile, diffusa, accessibile, che
“restituisce il carattere di un territorio”, e
dove l’architettura è somma di differenze.
E se diamo per assodato quel che diceva
Secchi, che lo spazio aperto è il prodotto
di una buona architettura, questa casa
“estroversa”, dai volumi spinti rispetto
alla tradizione, ne è un valido esempio.
«In questo caso la tecnologia Rubner è
stata applicata a progetti d’intervento sul
costruito», spiega Peluso, «in linea con
uno dei principi cardine della sostenibilità,
ovvero ottimizzare quello che c’è già».
A oggi, la relazione con il meraviglioso
paesaggio circostante si è intensificata:
grazie alle ampie vetrate, che permettono
di volare lontanissimo con lo sguardo, e alle
26
terrazze “strategiche”, di cui una corre su tre
lati, la casa offre un panorama eccezionale
da sud a nord. Al piano interrato si apre un
giardino-terrazza di circa 150 mq, mentre le
due terrazze del primo piano – una rivolta
a sud-est, l’altra a nord-ovest – hanno una
dimensione di 15 e di 5 mq e quella del
secondo piano s’allunga per ben 46 mq.
Anche le coperture in legno dei soffitti
sono opera di Rubner Haus. Le terrazze
sono schermate da listellature in legno che
hanno lo scopo di fermare i raggi solari e
gli sguardi delle abitazioni che affiancano
l’edificio.
Gli appartamenti di 70 mq dei due piani
realizzati in legno da Rubner hanno una
struttura identica, ciò che cambia è la
disposizione degli ambienti: la parte
Toccare le nuvole
Silvia e Sergio avevano ben chiaro
che la soluzione ideale era costruire
in legno, materiale leggero e
versatile: una scelta sostenibile
vincente che ha garantito un
notevole risparmio di tempo e
denaro.
posteriore è costituita dalle camere da letto
– una padronale e una singola – e dai bagni,
verso valle invece si estende la zona giorno
con la cucina e il salotto, un ambiente che è
quasi un unicum con l’esterno. Qui, la vista
è mozzafiato. Qui, si gode dell’armonia
che circonda lo spazio, dentro e fuori,
in ogni momento della giornata. Albe e
tramonti sono parte dell’arredamento.
Del resto, che ci fosse continuità tra
l’esterno e gli interni era una delle principali
richieste dei Gabrielli: «Volevamo avere lo
sguardo libero, davanti a noi, negli spazi
che abitiamo di più», raccontano Silvia e
Sergio, «e che i bambini potessero giocare
all’aperto, proprio come in casa, dove
abbiamo creato per loro delle aree giochi,
sempre prese dalla luce del sole».
A differenza delle case che la circondano,
l’architettura dell’intero edificio è molto
semplice, caratterizzata com’è da pochi
elementi decisivi come le listellature
verticali e il colore delle facciate, e dotata di
personalità che non disturba il paesaggio.
Si può dire in definitiva che l’intervento ha
avuto come fine ultimo la perfezione della
visuale e della luce, come a voler restituire al
senso che forse più conta ciò che gli spetta
di diritto, perché è la vista che ci permette il
sogno e il sogno è fondamentale.
Riprendendo un pensiero di Bernardo
Secchi a proposito dell’importanza di
Don Chisciotte: oltre al buonsenso e al
realismo di Sancho Panza c’è la ricerca
dell’utopia, la sola cosa che nella vita ci può
motivare.
27
PARTNER
IN DESIGN
Un ventaglio di aziende
per arredare casa

Come azienda di servizi e non solo di
costruzioni ecosostenibili, Rubner Haus
offre una consulenza integrata:
supporto che spazia in tutti gli ambiti
pertinenti alla realizzazione della casa.
Rubner Haus seleziona aziende nel design
dell’arredamento indoor e outdoor che
condividono la stessa filosofia, lo stesso
approccio verso la sostenibilità – dei
prodotti come della gestione della
produzione – e gli stessi obiettivi di
responsabilità.
La condivisione di intenti riguarda anche
il tema della futuribilità della casa: come
ogni edificio Rubner Haus è interamente
riciclabile, anche gli arredi devono
essere il più possibile naturali, realizzati
con materiali rispettosi dell’ambiente e
riciclabili. È un percorso che Rubner Haus
sta compiendo da tempo, con un numero
limitato di partner.
Rubner Haus segue il cliente nel progetto
della sua casa e lo accompagna nella scelta
un degli interni, individuando tra le aziende
partner i prodotti che completano le
ambientazioni, come i bagni, il soggiorno,
la cucina, la zona dining.
Il consulente d’interni Rubner e i Partner,
in sinergia, realizzano progetti di interior
design, lighting, aree wellness e SPA.
I proprietari hanno il vantaggio di poter
dialogare direttamente con gli uffici
di progettazione dei Partner senza
intermediazioni, con un servizio di
consulenza di altissima qualità. Numerose
sono le case Rubner che testimoniano il
grande gioco di squadra, grazie al quale
spesso si creano rapporti interpersonali di
stima e gratitudine.
Le aziende partner e i loro prodotti di
punta si trovano nella Boutique Rubner
Haus a Chienes.

28 Partner in design 29
DOVE
PORTANO
LE VIE
DEI CANTI

Lungo la strada che porta in un bosco, su un terreno della

Franciacorta che è un ricordo d’infanzia, è nata una casa
dalle linee essenziali che custodisce tesori di viaggi e
passioni.

30 31

Ha i colori, la temperatura e la personalità
del caffè, la casa che Elisa e Niccolò
hanno progettato e costruito con Rubner
nel cuore della Franciacorta. Come il
caffè si sia ambientato in una terra di vini
è il segreto di questa coppia giovane,
eclettica, entusiasta della vita. Questa è la
regione di origine di Elisa, e qui Niccolò
ha scelto di abitare insieme a lei, portando
con sé l’aroma della nera bevanda che,
come ha scritto Erri De Luca, da sola basta
a riempire una stanza. Il caffè è il segno di
questa casa come della storia di Niccolò:
quando ha conosciuto Elisa, la prima cosa
che ha fatto è stata offrirle un espresso,
nel negozio dove lei era entrata – il suo,
32
il primo di una catena di capsulerie. Ed è
proprio vera quella faccenda per cui due
mondi affini non faticano a incontrarsi se
hanno l’occasione di bere un caffè insieme,
che avvia il dialogo senza che neppure ci si
accorga dell’inizio di una storia bellissima:
complice il racconto di un lungo viaggio in
Australia appena vissuto da entrambi, che
nelle stesse ore avevano attraversato lo
stesso luogo senza imbattersi l’uno nell’altra
come in una sceneggiatura di Nora Ephron,
Elisa e Niccolò si sono ritrovati a disegnare
una vita insieme, una casa da abitare.
Quasi un anno di ricerca per trovare «la
strada che porta nel bosco», raccontano, e
un terreno di circa 700 mq accanto a una
Dove portano le vie dei canti
manciata di case che anticipano i vigneti.
Monterotondo è piena campagna, ma a un
passo da Brescia. «A un certo punto, nel
nostro girovagare, siamo arrivati su quella
strada a ridosso del bosco», spiega Elisa,
«e di colpo mi sono ricordata che il terreno
su cui avevamo messo i piedi era lo stesso
che attraversavo da piccola in sella al mio
cavallo. C’era un’asinella, noi bambini
le davamo le carote». Oggi costruire in
modo responsabile e sostenibile è una
necessità, un dovere etico ed estetico, e in
regioni come questa, di colline moreniche
disegnate dai filari sulle quali s’innestano
antichi borghi, il motivo è molto evidente.
Elisa e Niccolò avevano le idee chiare su
“
In Rubner la sostenibilità va oltre
l’eccellenza dei materiali: coinvolge
ogni aspetto del vivere, riguarda
il risparmio energetico, il rispetto
dell’ambiente, il benessere delle
persone. Non abbiamo avuto dubbi a
scegliere loro.
“ Elisa e Niccolò Allegri
ogni aspetto del progetto: la casa dove
avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuto
Edoardo Leone, nato alla fine del 2021,
doveva essere in legno, con un’architettura
dal linguaggio semplice ma ritmato nelle
altezze, e doveva consentire una gestione
responsabile delle risorse. Rubner è stata
una scelta facile: «Convinti di fare la cosa
giusta costruendo in bioedilizia, ci siamo
rivolti alla sede di Rubner Haus a Brescia,
e dopo una visita a Chienes ci si è aperto
un mondo: la sostenibilità qui va oltre
l’eccellenza dei materiali, coinvolge ogni
aspetto del vivere, riguarda il risparmio
energetico, il rispetto dell’ambiente, il
benessere delle persone». Lo spazio e la
luce erano le priorità, gli elementi intorno
ai quali doveva svilupparsi tutto l’edificio
e, in seconda battuta, gli arredi che così
fortemente rispecchiano la personalità di
chi li abita. Così il salone al piano terra è un
ambiente di straordinaria vivibilità, di calore
e luce che un caminetto, le finestre ampie
e la vetrata in ferro battuto che divide la
cucina dalla sala da pranzo assicurano a
quest’area amatissima della casa. Dietro
la cucina, una dispensa nasconde l’ordine
perfetto del padrone di casa, che dispone
gli oggetti con una cura amorevole e
geniale, al punto da far sembrare anche
la pasta e i legumi opere da collezione.
Ma del resto l’ordine è una componente di
quest’architettura: compatta, non vistosa,
perfettamente integrata nel contesto, di cui
è un prolungamento felice.
33

Il pavimento in gres spigato
riprende i colori e le venature del
legno, con cui condivide anche la
sensazione di calore al tatto.
Grazie all’elevata coibentazione
delle pareti in legno e ai pannelli
fotovoltaici, il clima interno è
sempre piacevole e nella stagione
fredda basta accendere il caminetto
per un paio d’ore al giorno per
riscaldare tutta la casa.
Una cisterna raccoglie l’acqua
piovana per irrigare il giardino.
34
Il soffitto segue una partitura movimentata
e piacevole all’occhio, e nella parte più alta
le travi a vista riscaldano ulteriormente gli
ambienti.
Pochi colori fondamentali pennellano gli
interni – il caffè naturalmente, il sabbia,
la grafite, il blanc des dunes: colori che
parlano d’ambiente, colori del futuro – e
su questi spiccano il verde delle piante e le
luci calde e morbide, tendenti all’arancio,
delle lampade LED nude, nei faretti e nelle
gabbie diamante. Non è voluto, ma sono
i colori del nibbio bruno, del tarabuso e
dell’airone rosso che vivono nella vicina
Riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
La scala in legno che dal soggiorno porta
Dove portano le vie dei canti
al piano superiore ha la leggerezza di un
guanto, sorretto da listelli di legno che
sembrano fili di marionette, delicatissimi.
Stessi colori chiari e molta luce definiscono
le due camere da letto, una padronale e una
per il piccolo, lo studio di Elisa, il bagno.
Da ogni ambiente del piano terra si accede
al giardino, disegnato da Niccolò con
piante aromatiche, agavi, lavanda. Perché
i proprietari amano gli spazi aperti come
amano i viaggi, e tutta l’area esterna è
il loro “parco giochi”, che prende vita
quando dalla casetta di legno nascosta tra
le siepi fanno uscire il tavolo da ping pong,
le racchette da tennis, i palloni da basket.
Insita nel progetto di questa casa è l’idea
di condivisione. Niente di più ecologico.
Tutta la zona giorno è pensata per essere
vissuta insieme agli amici, alle persone
care: «Un tavolo lunghissimo e molte sedie
intorno a cui costruire tutto il resto», dicono
sorridendo. «Perché amiamo avere sempre
ospiti a casa, che devono sentirsi accolti»,
continua Elisa, «tanto che per un periodo
abbiamo unito il piacere della condivisione
alla passione per il collezionismo sfrenato
(ma ordinato) di Niccolò: gli amici invitati a
casa potevano scegliere da uno scatolone
uno dei suoi oggetti e portarselo via».
Perché ogni oggetto è una memoria – da
condividere, appunto – e questa casa così
giovane ne è già piena.
RESISTENZA
ANTISISMICA
–
Grazie al ridotto peso specifico, le case in
legno sono particolarmente indicate nelle zone
a rischio sismico. Minore la massa dell’edificio,
infatti, minore la forza orizzontale in caso di
terremoto. I test realizzati presso il National
Laboratory for Civil Engineering di Lisbona,
nell’ambito del progetto “Series” di ricerca
sismica, hanno mostrato che le case Rubner
Haus resistono alle sollecitazioni di 40 terremoti
di accelerazione variabile fino a magnitudo 8.0
senza subire danni strutturali. Gli edifici Rubner
dispongono di un sistema di ancoraggio
sviluppato internamente e brevettato.
PROTEZIONE
ANTINCENDIO
–
Il legno ha un elevata resistenza al fuoco, brucia
lentamente e ha un tasso di combustione
e una temperatura d’incendio conosciuti:
rispetto a una struttura in muratura, ha una
capacità portante che dura più a lungo. Resta
inalterato dal punto di vista meccanico fino a
temperature di 120 °C, e lo strato di carbone
che si forma sulla superficie esposta al fuoco
protegge la massa interna. Le case Rubner
dispongono di certificazione che ne attesta la
capacità di protezione in caso d’incendio, come
accertato da CSI di Milano (Polo europeo per
la certificazione della conformità di materiali,
prodotti, imprese), da MFPA di Lipsia (Istituto
di prova, ispezione e certificazione per prodotti
da costruzione) e da ETA (Benestare Tecnico
Europeo dei componenti edilizi).
35
MATERIE
PRIME
NATURALI
Rubner usa da sempre solo materiali naturali provvisti di certificazioni
internazionali del mondo della bioedilizia. Legno, sughero, fibra di
legno, materie prime ecologiche a basso impatto ambientale e che
possono essere riutilizzate o riciclate. Per una costante garanzia di
benessere per le persone e l’ambiente.
Il legno e i materiali naturali garantiscono elevati livelli di comfort
bioclimatico, anche grazie alla capacità del legno di regolare l’umidità,
assorbendola dall’ambiente quando in eccesso e cedendola nei periodi
più asciutti.
36 Spazio Essenziale
IL LEGNO
Mantiene la temperatura e l’umidità ideali,
dura nel tempo, crea ambienti dove vivere è
puro piacere. Gli ambienti interni in legno,
anche quando intonacati con materiali
ecologici, emanano calore e freschezza
quando serve e un profumo morbido e
inconfondibile. Il legno ha potenzialità
straordinarie che in bioedilizia si esprimono
ovunque, nelle località montane, rurali,
marine, urbane, indifferentemente. Oggi
le forme dell’architettura in legno sono
pressoché infinite.
IL SUGHERO
Derivato dalla corteccia della quercia
da sughero è costituito da innumerevoli
cellule piene d’aria che gli conferiscono un
peso specifico molto basso e lo rendono
termicamente “pigro”, quindi un ottimo
isolante. È un materiale molto rigido che
può sopportare un’elevata pressione; è
impermeabile e altamente resistente agli
insetti nocivi, non ha collanti sintetici ed
è impastato con le sue resine. Resiste al
fuoco, è traspirante, antimuffa e ha una
durata eccezionale.
LA FIBRA DI LEGNO
La fibra di legno, provenendo dalle ricche
zone boschive intorno agli stabilimenti
di produzione, ha una migliore qualità:
solo il legno fresco, infatti, può essere
trasformato in materiale isolante. Inoltre,
la breve distanza dalla fonte accorcia i
tempi di trasporto riducendo l’impatto
sull’ambiente.
La fibra di legno è priva di additivi chimici,
ha una struttura aperta alla diffusione del
vapore ed è fonoassorbente e mantiene a
lungo il calore. Ha una durata elevata.
37
COME
FARFALLE
SUI MONTI

Due case quasi identiche guardano la montagna più alta

della Germania, dialogando con l’ambiente e le abitazioni
intorno con un’architettura che evolve quella tradizionale.

38 39
Garmisch-Pantenkirchen è una splendida
cittadina di montagna nel sud della
Baviera, a poca distanza dal confine con
l’Austria. È probabilmente la località
sciistica più nota della Germania e una
delle più desiderate d’Europa, per le sue
piste grandiose che furono la scenografia
delle Olimpiadi invernali del 1936 e per il
paesaggio magnifico che in primavera e
in estate diventa territorio per gli amanti
dell’hiking. Qui spicca la montagna più
alta della Germania, lo Zugspitze, alto
2.962 metri, e nella gola di Partnach
sfugge impetuoso il fiume offrendo uno
spettacolo suggestivo, unico. La natura
è ovunque incantevole, fiabesca, l’aria è
perfetta.
40
Nelle pittoresche vie del centro sfilano
teorie di case alpine tradizionali decorate Le due case, quasi gemelle,
con affreschi dai temi agricoli o religiosi, combinano particolari antichi
chiamati Lüftlmalerei, e punteggiate con tagli inediti per le finestre
di balconi colmi di fiori. L’architettura e grandi aperture al piano terra
prevede tipiche case con il tetto a due con le portefinestre scorrevoli.
La sensazione di calore che promana
falde e l’utilizzo del legno è consuetudine.
dal legno delle pareti, dei soffitti,
Era naturale che la bioedilizia di Rubner
della cucina come degli arredi, è
Haus trovasse terreno fertile in questa
impagabile, perfetta per queste
zona di grande armonia con la natura, dove
altitudini. E il risparmio energetico è
l’ambiente è protetto in modo rigoroso
incredibile.
anche e soprattutto quando si tratta di
costruire nuove abitazioni. Così quando
Hans-Peter Volkheimer, imprenditore di
lunga esperienza nel settore immobiliare,
ha deciso di costruire un edificio in una
zona residenziale del paese, non ha
Come farfalle sui monti 41

avuto dubbi rispetto alla bioarchitettura.
E poi, un incontro fortuito con Norbert
Rauch di Rubner Haus ha fatto il resto.
«Inizialmente avevo l’idea di progettare
un condominio con cinque appartamenti»,
racconta Volkheimer, «ma avevo sempre
desiderato una casa in legno massiccio
ecocompatibile: per questo ho poi scelto
di costruirne due distinte, senza utilizzo
di colle o parti metalliche». La priorità era
non alterare in nessun modo la bellezza
del paesaggio, interferendo con la visuale
delle case circostanti ma, al contrario,
adattarsi all’ambiente arricchendolo con
nuova linfa architettonica e garantire una
vista eccezionale anche ai residenti delle
due nuove case. Ne è nato un progetto
immobiliare rispettoso dell’ambiente, con
un’architettura che riprendendo quella
42
tradizionale introduce elementi innovativi,
di modernità. Due case quasi gemelle,
complementari, combinano particolari
antichi, come i barbacani di sostegno ai
balconi, con tagli inediti per le finestre
e grandi aperture al piano terra con
portefinestre scorrevoli che trasformano il
salotto, la sala da pranzo e il giardino in
un tutt’uno di notevole respiro. Esposte
a sud, le due case godono della luce del
sole e del meraviglioso scenario montano.
Il legno riveste parte delle pareti esterne,
la cui metà inferiore è intonacata per
conferire una sorta di leggerezza visiva al
fabbricato, ma domina anche gli interni:
legni diversi con colori chiari e più scuri
“
Quando ho conosciuto
le persone di Rubner Haus
e ho visto il loro modo di
lavorare, ho capito che
la gestione del progetto
sarebbe stata eccezionale,
anche dal punto di vista
umano. E cosi è stato
davvero.
“ Hans-Peter Volkheimer
Come farfalle sui monti
a seconda degli ambienti accentuano la
luminosità già straordinaria che le ampie
finestre assicurano ovunque. Nel bagno
al piano di sopra, il sole che entra dalle
finestre asimmetriche disegna linee di luce
sulle pareti di legno scuro. La sensazione
di calore che promana dal legno delle
pareti, dei soffitti, della cucina come degli
arredi, è impagabile, perfetta per queste
altitudini.
Il progetto è frutto di un grande lavoro
di squadra, come spiega Volkheimer:
«L’intesa con l’architetto Marco Holzer
è stata immediata, e questa è una delle
ragioni per cui la fase di progettazione
è stata relativamente molto rapida. E
quando ho conosciuto Rauch e, nel
tempo, ho visto il modo di lavorare di
Rubner, ho capito che la gestione del
progetto sarebbe stata eccezionale,
anche dal punto di vista umano. E cosi è
stato davvero».
Nate per essere vendute a chi ama
profondamente la natura e uno stile di vita
sostenibile, resteranno invece di proprietà
di Volkheimer, che se ne è innamorato e
non vuole cederle: «Sono le case più belle
che io abbia costruito in 35 anni di attività.
Non posso separarmene».
43
 TAGLI
DI LUCE

A San Zenone degli Ezzelini, vicino a Treviso, tra colline e

vigneti, c’è una casa che unisce in sé il legno e materiali
naturali come la geopietra per reinventare l’architettura locale.

44 Spazio Essenziale 45

Doveva avere un’architettura essenziale,
lineare e soprattutto in perfetta simbiosi
con il paesaggio in cui si sarebbe inserita,
la casa di una famiglia legata a filo doppio
al territorio d’origine: San Zenone nel
trevigiano, che nel Basso Medioevo fu
feudo degli Ezzelini tra i molti ai piedi del
Monte Grappa.
Siamo nella frazione Liedolo, tra il Colle
San Lorenzo e il Coll’Alto, attraversata
da corsi d’acqua come tutto il territorio.
È un alternarsi di colline e terreni agricoli
e destinati all’allevamento, alcuni dei quali
– come quello di 4.000 mq su cui sorge
la casa – di proprietà della famiglia da
generazioni. I boschi sui colli Asolani ed
Ezzelini sono percorsi da innumerevoli
sentieri che spesso sbucano in santuari o
46
s’aprono a vigneti. È una zona soggetta
a vincolo paesaggistico, dove costruire
comporta ancor più che altrove il rispetto
della bellezza naturale e dei codici che la
sottendono.
Anche per questo l’architettura di questa
casa ha una sintassi piuttosto semplice,
una grammatica dove l’ordine conta più
di tutto, e una palette colori naturale, che
gioca con le sfumature del bianco su cui
spicca la punteggiatura dei coppi d’argilla
del tetto.
Un linguaggio che ben risponde
all’esigenza di tranquillità che la famiglia
sentiva come prioritaria: «La casa è uno
spazio di pace», racconta Gino Fontana,
il proprietario insieme alla compagna
Semira, «qui non c’è niente che abbia a
Tagli di luce
“ che fare con il mio lavoro, che pure amo
moltissimo: ma la moto officina con il suo
L’architettura deve caos e gli odori inconfondibili resta uno
spazio separato!»
necessariamente prendere
L’edificio conserva le caratteristiche dei
forma, diventare forma, in
fabbricati della zona, a due piani e con
relazione al luogo in cui il tetto a falde inclinate, ma inserisce
dovrà inserirsi: non può elementi di modernità e dinamismo, come
le chiusure scorrevoli o l’antifacciata sul
essere diversamente.
lato sud, che con la sua partitura ritmata
Ciò che entra in un di listelli di legno fa da schermo per i
paesaggio deve adattarsi ai raggi solari d’estate. I rivestimenti esterni
di questa struttura sono stati pensati
codici di quel paesaggio.
per armonizzarsi con l’ambiente anche
in termini di sostenibilità dei materiali:
“ Arch. Lino Pellizzari e Arch. Antonella Mariano
come la geopietra, pietra ricostruita
dall’alta resa estetica che qui consolida
la relazione tra architettura e paesaggio.
Gli interni preservano la
tradizione delle case rurali,
ma combinando il calore del
legno con particolari di design
moderno che conferiscono
carattere a ciascuna stanza.
ISOLAMENTO
ACUSTICO
–
Nelle case Rubner il silenzio è d’oro.
L’isolamento acustico è certificato da
ift Rosenheim (Istituto per la tecnologia
dei serramenti), da GBD (Gruppe
Bau Dornbirn, consulenti nei settori
dell’ingegneria civile e meccanica), e
da ETA (Benestare Tecnico Europeo dei
componenti edilizi).
EFFICIENZA
ENERGETICA
–
Rubner Haus è partner dell’Agenzia
CasaClima, centro di competenza per
l’efficienza energetica e la sostenibilità in
edilizia, per le nuove costruzioni ma anche
per la riqualificazione di edifici esistenti,
riconosciuto in tutta Italia e a livello
internazionale. Rubner Haus dispone
anche della certificazione internazionale
ETA, Benestare Tecnico Europeo, che
valuta l’idoneità dei prodotti per l’impiego
previsto.
47

«Questa schermatura è una soluzione
per ottimizzare l’efficienza energetica
e migliorare il clima abitativo, già
straordinario perché l’edificio è in legno»,
spiegano gli architetti Lino Pellizzari e
Antonella Mariano, autori del progetto.
La distribuzione degli ambienti così
come l’arredamento prosegue la linearità
della struttura e i colori chiari e morbidi:
l’obiettivo era avere più luce possibile
e stabilire un profondo dialogo con le
colline intorno, un paesaggio magnifico
che le grandi finestre aprono allo sguardo
in ogni ora del giorno. Il salone e la sala da
pranzo, che coprono quasi tutto il piano
terra, sono uno spazio aperto separato
dalla veranda da una portafinestra
scorrevole che conduce direttamente
nel giardino, anch’esso un tutt’uno con
la natura di questo territorio. La cucina
comunica con la sala da pranzo ma diventa
48
spazio a sé stante chiuso da una porta,
com’è consuetudine nelle case di questa
regione. Ben separate le stanze da bagno
e lavanderia, e i locali tecnici. Quasi un
elemento d’arredo l’importante scala
in rovere con il parapetto in vetro, che
conduce alla zona notte al piano superiore.
Attraverso un corridoio si accede alla
camera padronale, con il suo bagno e
un’invidiabile grande cabina armadio: un
blocco di spazi che occupa un intero lato
della casa, a nord e ovest. Da qui si esce
sull’enorme terrazza che d’estate diventa
spazio molto vissuto soprattutto dai due
bambini di 4 e 9 anni, che oltre all’amore
per la vita in campagna hanno nel DNA
la passione per le moto: «un problema
di famiglia», dice Gino scherzando. Per
l’inverno, è tutta loro la stanza giochi al
piano terra: «Doveva essere uno studio»,
racconta Semira, «ma in un attimo ne
Tagli di Luce
“
Volevamo a tutti i costi una casa
hanno preso il possesso».
Adattamento. Sembra essere questa la
in legno, ma mi sono informato
parola chiave della casa, di un progetto a lungo e ho valutato ogni
dalle proporzioni perfette: non un aspetto prima di decidere di
adeguamento, al contrario l’arricchimento
affidare la costruzione a Rubner:
che deriva dalla conoscenza e dal rispetto
dei luoghi in cui la creazione umana a me piace andare a fondo, nelle
si inserisce. Per vivere bene, occorre cose, devo sapere, conoscere
adattarsi, nel senso letterale del termine,
nel dettaglio. Abbiamo capito
ovvero diventare adatti a uno scopo, non
resistere alle condizioni dell’ambiente, molto presto che Rubner è stata
scegliere la flessibilità per vivere meglio. la scelta più giusta.
Ecco, di questo si tratta in fondo quando
si parla di una certa idea di architettura
che, appunto, tiene conto e sa adattarsi
“ Gino e Semira Fontana
al territorio in cui si forma. Ma è anche
il senso ultimo del vivere sostenibile:
rendersi adatti a ciò che l’ambiente
richiede, conoscere il Pianeta e rispettarne
le leggi profonde, adattando il nostro stile
di vita.
49
SUSTAINABLE TALKS
Dialoghi e confronti
sul cambiamento positivo
Rubner Haus ha avviato una serie di
conversazioni con figure imprenditoriali
e professionisti dell’economia, della
formazione, dell’edilizia,
comunicazione e dell’architettura, per
raccogliere e condividere opinioni,
idee, proposte intorno al tema della
sostenibilità, vastissimo per
natura e da sempre il driver di crescita
dell’azienda.
Obiettivo dei Talks è tentare di trovare
risposte, e diffonderle, a domande
che riguardano la responsabilità
ambientale, sociale ed economica
nella contemporaneità: Quali sono le
esigenze attuali in tema di sostenibilità
e come vengono soddisfatte? Che
cosa vuol dire costruire nel rispetto
dell’ambiente? Che cosa significa
concretamente fare business in modo
sostenibile? Come si evita il rischio di
50
cadere nel greenwashing? Come si
misura la sostenibilità di un’azienda?
Chi, all’interno di un’impresa, ha il
della compito di guidare la transizione verso
un modello green-oriented? Quali
sono le nuove regole del mercato,
normative o economiche, e quali gli
sua strumenti per chi vuole mettersi in
gioco?
Indagare e comunicare,
informare e educare
sono azioni indispensabili
per alimentare la
consapevolezza che genera
un cambiamento.
Spazio Essenziale
ARCHITECT TALES
La sostenibilità si progetta
e si costruisce insieme
Gli Architects Tales sono un progetto del
Gruppo Rubner per mantenere vivo un
dialogo sui temi più urgenti dell’architettura
e dell’urbanistica contemporanea. I Tales,
avviati in occasione dell’inaugurazione
dell’edicola sostenibile Rubner Haus di
Milano, il 1° ottobre 2020, sono una serie
di conversazioni con le più importanti
firme dell’architettura e del design
internazionale curate da Luca Molinari,
architetto, docente, curatore e titolare di
Luca Molinari Studio.
I colloqui spaziano dalla sostenibilità alla
qualità delle costruzioni, all’architettura
come luogo centrale di interazione sociale
e di volta in volta hanno uno story angle
diverso per riflettere e affrontare in modo
più consapevole la grande sfida del
design dell’architettura e della città nel
suo complesso: l’architettura naturale,
l’ecosistema, l’innovazione, la qualità,
dalla progettazione alla costruzione, la
ricerca e la sostenibilità.
Numerosi gli ospiti italiani e internazionali
che finora si sono avvicendati nei dialoghi
e negli incontri live trasmessi in diretta sui
canali social: tra gli altri, Alfonso Femia,
Aldo Cibic, Benedetta Tagliabue, Mario
Cucinella, Matthias Schuler e Matthias
Sauerbruch, Ilaria Valente, Andreas Kipar,
Francesco Fresa e Sebastiano Leddi,
Lina Ghotmeh, Laboratorio Permanente,
Stefano Belingardi, Dietrich/Untertrifaller
Architekten, LAN, Cino Zucchi, Michele
De Lucchi.
51
ELEGANTE
SIMMETRIA

A Sankt Gilgen, in Austria, una grande casa che s’affaccia

sul lago Wolfgangsee ricorda le ville palladiane in Veneto,
ma giocando sapientemente con il legno.

52 53

Un luogo fiabesco e incantevole sulle rive
del lago Wolfgangsee, in una regione
naturalistica del Salisburghese, è la
scenografia di una grande casa in legno
sorta su un terreno dove il proprietario, in
origine, aveva creato un enorme giardino.
Sankt Gilgen, città natale della madre di
Mozart, è un territorio amatissimo per
il proprietario perché legato ai ricordi
dell’infanzia: circondato da verdi foreste, è
affacciato sul lago come un bambino curioso
al davanzale d’una finestra. Uno spazio
perfetto per costruire una casa importante
ma capace di inserirsi armoniosamente
nell’ambiente anche grazie alle pareti
rivestite di legno che gioca con i colori del
territorio in ogni stagione. E così è stato:
quando l’architetto Danilo Silvestrin, amico
54 Elegante simmetria
“
Ho conosciuto per la prima volta
Rubner attraverso la rivista di
architettura Detail. Poi, trascorrendo
spesso dei periodi nell’Alpe di Siusi,
ho deciso di visitare la vicina sede
di Chienes e sono rimasto colpito
dall’organizzazione, dall’efficienza
e dalla qualità dei materiali e dei
processi produttivi. Non ho potuto
fare a meno di proporre al mio
cliente di costruire con loro.
“ Arch. Danilo Silvestrin
di lunga data del proprietario, ha proposto
di progettare su quel terreno una villa con
Rubner Haus, che aveva conosciuto in una
visita alla sede di Chienes, il proprietario
non se l’è fatto ripetere due volte, essendo
un appassionato di architettura che da
sempre ama costruire nuove abitazioni.
Questa è stata un dono per la figlia, che qui
abita per la maggior parte dell’anno.
L’architettura ricorda volutamente – perché
a questa è ispirata – le ville palladiane in
Veneto, come la celebre Villa Emo nel
trevigiano, o Villa Badoer nel Polesine,
caratterizzate da proporzioni matematiche
simili, con esterni essenziali e rigorosi e
stesse dimensioni degli ambienti interni.
Quasi due barchesse, benché non
porticate, sembrano infatti le strutture ai lati
55
della casa dominicale, o padronale, il corpo
centrale della villa. Palladio non è il solo
riferimento di Silvestrin: è anche l’idea di
Tadao Ando del “potere della geometria” –
nelle sue architetture, enfatizzata dalla luce
–, principio dell’architettura e fondamento
di qualunque creazione dell’essere umano.
Ne risulta un’essenzialità compositiva e
formale sobria – pur nell’imponenza che
trae la sua origine dal Rinascimento – che
punta sulla simmetria come la condizione
più perfetta nella quale l’animo umano
può esprimersi. E la luce, anche qui, è
parte dell’architettura: le fessure nelle
pareti di Ando qui s’allargano e si aprono
come occhi sull’esterno, finestre che
collegano alla natura circostante e che, a
ben guardare, riprendono davvero i portici
delle barchesse palladiane. Nel corpo
56
centrale si trova in effetti la zona più vissuta
della casa al piano terra: il soggiorno con
un prezioso caminetto e arredi semplici
in cui spiccano opere d’arte moderna che
convivono con un pianoforte verticale.
Sulla veranda esterna davanti all’ambiente
centrale un salotto gemello permette di
godere del paesaggio e della frescura nei
giorni d’estate. Nelle ali, la cucina con la sua
sala da pranzo e, sul lato opposto, il bagno,
la stanza lavanderia, camere ripostiglio e i
locali tecnici. La scala in rovere, anch’essa
dalle linee essenziali che proseguono
concettualmente l’architettura dell’intero
edificio, conduce alla zona notte dove si
trova anche uno studio comunicante con
una delle camere da letto e si accede alle
magnifiche terrazze dove la vista supera
perfino il desiderio.
Elegante simmetria
La sobria essenzialità compositiva
e formale della casa – pur
nell’imponenza che trae la sua
origine dal Rinascimento – punta
sulla simmetria come la condizione
più perfetta nella quale l’animo
umano possa esprimersi.
Osservata nel suo contesto, questa casa
sembra quasi appoggiata in mezzo alle
foreste come un giocattolo nella sua
stanza, lasciato lì in attesa di essere ripreso.
O, ancora, come un oggetto di design che
ha una sua vita e una sua utilità: un oggetto
che si usa, si abita, si trasforma nel tempo.
E in effetti per Silvestrin l’architettura
e il design non sono ambiti chiusi l’uno
all’altro, anzi: «Come dico spesso», spiega
l’architetto, «il design è arte che diventa
funzionale. Come questa casa».
57
PASSIONE
ARCHITETTURA

Rubner Haus
Rubner Haus fonda il proprio lavoro
sulla collaborazione con i progettisti,

sparring
indispensabile perché il percorso di
costruzione sia fluido, senza intoppi,
rispettoso delle caratteristiche del

partner dei progetto e dei tempi di consegna.

progettisti La relazione tra Rubner Haus e progettisti

s’intensifica e consolida anche grazie
all’Archischool dell’azienda, una vera e
propria accademia con corsi e laboratori
di formazione e informazione dedicati a
chi opera nell’architettura e nell’ingegneria
edile.

Ogni casa Rubner è una composizione

L’Archischool è uno
armoniosa di elementi che si costruisce
grazie alla sinergia di tutte le parti coinvolte: spazio di confronto
la clientela, le figure che si occupano della
progettazione, l’azienda che trasforma il
all’interno dell’azienda,
disegno architettonico in luogo da abitare. dove i progettisti
Grazie all’ufficio tecnico interno all’azienda, incontrano lo staff
Rubner Haus offre il massimo sostegno
nella fase di realizzazione del progetto.
Rubner Haus,
Ogni cantiere, inoltre, dispone di una visitano i laboratori di
figura project manager che ricopre un
ruolo di riferimento e di supporto durante produzione, dialogano
il periodo di costruzione dell’edificio.
sul futuro della
bioedilizia in legno.

58 59
GHIACCIO
BOLLENTE

Riprende le forme e i colori della montagna d’inverno una casa

dall’architettura geometrica che è espressione del rapporto
simbiotico con la natura, a Laces, nella Val Venosta.

60 61

È come una galleria d’arte a cielo aperto
il territorio di Laces, nella Val Venosta,
che comprende anche il Parco Nazionale
dello Stelvio. I frutteti nel fondovalle,
le rocce e i ghiacciai, i sentieri delle
rogge – i waalweg, gli antichi canali che
servivano per l’irrigazione dei campi – e
poi le rocche, i borghi, le chiesette e i
castelli: qui l’elemento umano convive con
la natura come continuandone l’opera.
È anche per questo rapporto simbiotico,
e rispettoso, con la natura, che in tutto
l’Alto Adige gli edifici di nuova costruzione
devono obbligatoriamente disporre della
Certificazione CasaClima: emessa da
un ente indipendente, attesta il basso
consumo energetico di un edificio, il
rispetto dell’ambiente, un elevato comfort
62
termico, risultato di scelte sostenibili in
termini di materiali, tecnologie, impianti.
Così anche Casa Nagl, costruita nel 2021
con sistema Residenz da Rubner Haus nel
cuore del paese di Laces, possiede questa
importante certificazione.
Sembra riprendere le forme di un ghiacciaio
questa casa progettata dall’architetto
Klaus Marsoner, strutturata su due piani
che danno l’impressione di innestarsi
uno nell’altro come cubi d’un gioco per
ragazzi. L’intonaco candido contribuisce
alla sensazione di trovarsi di fronte a una
delle splendide montagne altoatesine, che
si rispecchia nell’acqua della lunga piscina
come una vetta in quelle di un lago. Ingrid
e Daniel desideravano un’architettura
geometrica, dinamica, vivace, ma che non
Ghiaccio bollente
“
impattasse sull’ambiente e sull’estetica Di questa casa amo la dinamica
del territorio: piuttosto ne fosse la dell’architettura e il flusso dei
continuazione. E avevano ben chiaro
volumi, i materiali, l’armonia tra
che l’avrebbero costruita con Rubner
Haus, conosciuta anni fa per lavoro e già l’edificio e la natura, e gli spazi
apprezzata per la qualità dei materiali e della cucina e del soggiorno
la filosofia dei processi. Ne è nata una
che con le loro vetrate ampie
struttura di 150 mq dai volumi ritmati –
definiti anche dai particolari materiali scelti connettono all’esterno.
e dall’alternanza di intonaco e legno a vista
–, con sporgenze e rientranze che risultano “ Arch. Klaus Marsoner
in un’estetica di grande leggerezza, capace
di ammorbidire la struttura e conferire
ulteriore dinamismo. La sporgenza del
secondo piano, orientata a sud, crea
preziose aree coperte.
L’orientamento dell’edificio segue quello
del terreno, di quasi 900 mq, e la topografia
63

esistente. Il tetto a falda asimmetrico è
come una lunga “fascia” che degrada sul
lato nord mentre a sud crea volume sui due
piani. Il piano terra è dominato dalle enormi
finestre scorrevoli che congiungono il
soggiorno e la cucina con l’ambiente
esterno, a est e sud, dove s’allunga la
piscina. Il doppio ingresso permette a
Ingrid di accedere direttamente al suo
studio di fisioterapista, comunicante con
il resto della casa attraverso una porta
che conduce alla hall e alle scale in legno
di rovere. Al primo piano, la camera
matrimoniale gode della luce che una
lunga finestra angolare getta sull’ambiente;
qui si trovano anche un’ampia cabina
64
armadio e il bagno luminosissimo, mentre
dalla seconda camera da letto, anch’essa
con bagno, si accede alla grande terrazza
pavimentata in legno scuro a richiamare
quello dei rivestimenti delle pareti.
Un particolare lungo le scale rivela la
passione di Daniel: una finestra lunga e
stretta taglia verticalmente la parete per
poter affacciare lo sguardo sulla Lotus da
corsa posteggiata in garage. Daniel è infatti
anche pilota e gareggia da anni a livello
amatoriale: l’amore per le corse non può
certo limitarsi alla pista, deve continuare a
casa.
Al bianco glaciale delle pareti esterne si
contrappone il calore interno che sprigiona
Ghiaccio bollente
“
I limiti imposti dalla
conformazione del terreno
– lungo e stretto, esteso
da nord a sud – hanno
definito un’architettura solo
apparentemente lineare che ha
trovato espressione creativa nei
volumi ritmati, geometrici: una
struttura dinamica, che riflette il
nostro carattere.
“ Ingrid e Daniel Nagl
dalle pareti in legno e dall’arredamento
pregiato, opera di un falegname locale
amico della famiglia Nagl.
Sono i materiali naturali utilizzati oltre al
legno, il sughero e la fibra di legno, ad
assicurare una coibentazione inarrivabile
altrimenti: il clima abitativo che ne risulta è
straordinariamente piacevole, cosa quanto
mai importante a queste latitudini.
«Eravamo certi di voler abitare in una
casa in legno», spiegano Ingrid e Daniel:
«siamo cresciuti circondati dal legno
e abbiamo sempre desiderato vivere
in un ambiente dove quel particolare
calore, quell’inconfondibile profumo, ci
accompagnasse sempre».
65
A Chienes, nel Mondo
Rubner, si può scoprire
come diventerà la propria
casa, guardando, toccando,
esplorando materiali e colori
delle finiture, finestre, porte
e prodotti di punta delle
aziende Partner, in un
percorso guidato dai
consulenti Rubner Haus.
66
La Boutique interna al Mondo Rubner
è un vero e proprio atelier dove la
clientela può scegliere ogni elemento
della propria casa, ricevendo una
consulenza personalizzata da parte
degli esperti Rubner Haus.
Progettata da Creative Studio, della
coppia di architetti italo-brasiliana
Guto Biazzetto e Carolina Espezim,
la Boutique vanta un’atmosfera
confortevole grazie al calore del
legno, a un’illuminazione morbida e
avvolgente e a un percorso visivo e
tattile che alimenta l’immaginazione
nella scelta delle finiture, dei materiali
e degli accostamenti cromatici,
creando progetti di interior design di
grande bellezza e valore.
600
METRI QUADRI
SPAZIO
ESPOSITIVO
200
METRI QUADRI
CORNER
PARTNER
200 PROGETTISTI
INCONTRATI
COMBINAZIONI
POSSIBILI
67
 Al piano terra si visionano e si toccano
con mano le selezioni di materiali per le
finiture, i colori degli intonaci, le facciate,
le finestre, le porte, le pavimentazioni, i
rivestimenti, le rubinetterie, le ceramiche,
e si sviluppa la progettazione dei bagni.
Al piano superiore si scoprono invece le
aziende partner, selezionate da Rubner
Haus per la qualità delle proposte di
design e arredamento di interni ed esterni,
per l’approccio sensibile all’ambiente e
per l’alto livello in termini di responsabilità
sociale: qui si trova il cuore della casa
futura, con cui dare personalità al proprio
spazio di vita. Il primo piano ospita invece
il Rubner Haus Energy Center, inaugurato
il 13 dicembre 2021, uno showroom
interattivo sul mondo dell’impiantistica
sostenibile per conoscere le potenzialità
tecnologiche di una casa Rubner.
La visita alla Boutique Rubner è un viaggio
illuminante che fa sentire come a casa.

PARTNER
I corner dedicati ai Partner di interior design
occupano tutto il primo piano

Primo piano

Piano Terra

FINESTRE AREA BAGNO

50 mq per un’ampia selezione 150 soluzioni di rubinetterie
di modelli di serramenti in per il bagno con 60 modelli
legno di lavabi e sanitari abbinati

PARQUET E CERAMICHE
Più di 250 possibilità di scelte
tra pavimenti e rivestimenti in
ceramica

68 Spazio Essenziale 69
 IL SOLE
ANCHE
DI NOTTE

Un’abitazione in totale armonia con la natura, progettata

secondo criteri di sostenibilità e con ambienti e arredi che
rispondono ai principi del feng shui.

70 Spazio Essenziale 71

È una zona di quiete alle porte di un borgo
della Valdinievole quella che una famiglia
tosco-lombarda ha scelto per costruire la
propria casa in bioedilizia. Poco distante,
un castello medievale s’incastona come un
gioiello nella collina ricoperta di ulivi. Qui,
nel VI secolo a.C., gli Etruschi provenienti
dal Valdarno pisano e i Liguri Apuani della
Lunigiana cominciarono a insediarsi e a far
vivere il territorio.
Fortemente voluta dai proprietari, che
avevano visto nel Casentino tre edifici
simili progettati dall’architetto Fortunato
Fognani e costruiti da Rubner, la casa si
discosta dall’architettura ordinaria della
zona per più d’un aspetto: a cominciare
dalla forma del tetto, qui con copertura
piana per offrire uno spazio ulteriore da
vivere con una prospettiva privilegiata, e la
scelta stessa del legno come materiale di
costruzione. Anche i proprietari per cultura
72
e formazione, erano da sempre orientati
verso la naturalità, uno stile di vita dettato
da un approccio ecologico, sostenibile,
biologico: la via della bioarchitettura era
quasi scontata. «Volevamo una casa il
più possibile in armonia con la natura»,
racconta la proprietaria, «costruita secondo
principi ecologici e che avremmo potuto
mantenere senza impattare sull’ambiente,
con un comportamento responsabile e
rispettoso». In generale, come sottolinea
Fognani, c’è una crescente consapevolezza
dell’importanza di usare materiali ecologici
in edilizia, per migliorare l’efficienza
energetica, la qualità del patrimonio
architettonico, il benessere di chi abita
edifici come questo. Inoltre, le costruzioni
in legno hanno la caratteristica di essere
leggere e dalla struttura affidabile dal
punto di vista antisismico, e questi sono
enormi vantaggi.
Il sole anche di notte
L’edificio si sviluppa su tre piani, il primo
dei quali, all’altezza della viabilità, è
una parte residenziale dell’intera unità
immobiliare comunicante con quella al
piano superiore attraverso una porta.
A questo livello si trovano anche il garage e
i locali tecnici. Per accedere al primo piano
e all’altra parte di abitazione principale
dei proprietari si percorre una piccola
rampa-panoramica esterna che conduce
al portoncino d’ingresso, sul lato est.
La disposizione degli ambienti è stata
studiata per accogliere il più possibile
la luce solare soprattutto del mattino
e lo splendido panorama delle colline,
ma anche per rispondere ai principi del
feng shui, antica disciplina che si basa
sulla filosofia cinese secondo cui eventi
ed elementi naturali sono in relazione con
l’energia vitale, il Qi: non solo la posizione
delle stanze ma anche dell’arredamento,
nonché i colori e i materiali utilizzati,
incidono sul nostro benessere.
Due i bagni, uno tra le stanze dei ragazzi
e l’altro collegato alla camera padronale.
I grandi spazi del soggiorno e della sala da
La ventilazione meccanica
controllata (VMC) permette
di mantenere stabili i livelli di
raffrescamento, garantendo un
clima interno ottimale e il ricambio
dell’aria: “Io amo aprire le finestre,
lasciare che l’aria circoli e così
sentirmi più vicina alla natura
intorno”, dice la proprietaria, “ma
non sarebbe necessario, data la
ventilazione meccanica: c’è sempre
una sensazione di freschezza e di
pulizia, che fa stare bene anche a
finestre chiuse”.
73
pranzo danno sulle rispettive logge, tra le
quali s’incunea una pergola che protegge
dallo sguardo delle case circostanti
e contribuisce alla compattezza della
casa, oltre ad assicurare una zona molto
piacevole da vivere anche in autunno
inoltrato.
La riservatezza degli ambienti interni come
degli esterni era tra le richieste principali
della committenza: fatta eccezione per
la sala e il soggiorno – dove comunque,
data la disposizione a ferro di cavallo,
lo sguardo si interrompe tra gli spazi
conservando l’agognata privacy – gli altri
ambienti consentono ai quattro membri
della famiglia di isolarsi per dedicarsi
ognuno alle proprie attività.
amatissimo è la luminosa mansarda a cui si
arriva per una scala a chiocciola fabbricata
da artisti falegnami già collaboratori
Rubner: è un’area eclettica quanto basta
74
per trasformarsi in dépendance per gli
ospiti quando non è ambiente gioco per
i ragazzi. La luce straordinaria di questa
zona è dovuta alle grandi finestre che
aprono la parete svelando i colori della
natura e alle vetrate del soffitto sulle quali il
cielo appare come un affresco che cambia
di ora in ora. Qui è la chicca della casa:
una serra solare che raccoglie il calore
tutto l’anno e lo restituisce, schermato
d’estate, agli ambienti dell’intero edificio.
Oltre a essere un’ulteriore terrazza
panoramica ottimizza l’efficienza ener-
getica. La struttura di copertura
costituita da un solaio in pannelli di legno
con più strati di impermeabilizzazione e
Spazio coibentazione, e il manto di copertura
sopraelevato ha una leggera pendenza
che permette di far defluire l’acqua e
preservare dalle alte o basse temperature.
Le finestre dominano anche il primo piano e
Il sole anche di notte
Il tetto piano offre innumerevoli
vantaggi: più spazio da vivere, una
prospettiva più ampia sul territorio
circostante, la collocazione ideale
per pannelli solari e fotovoltaici.
è
“
conducono all’esterno, in un fluire continuo
di sguardo e colore, dove si trova anche la
piscina lunga 14 metri e dove la famiglia Prima dei progetti con Rubner
trascorre la maggior parte del tempo in
in Casentino avevo sempre
primavera e in estate. Ecco, il calore è
uno degli aspetti predominanti della casa: lavorato senza allontanarmi
sempre equilibrato, sempre stabile senza molto dall’architettura
bisogno di riscaldare per la maggior parte
vernacolare toscana, che
dell’inverno. «È difficile che la temperatura
utilizza principalmente pietra e
scenda sotto i 20° C a riscaldamento
spento», chiarisce la proprietaria, «che mattone. Riscoprire le immense
invece accendo per qualche ora solo in certi potenzialità dell’edilizia in legno
giorni di dicembre e gennaio. Si cammina a
è stato molto appagante e mi
piedi scalzi tutto l’anno, cosa impossibile se
non fossimo circondati dal legno». ha consentito di progettare
Oggi una casa in legno, ecosostenibile per un’architettura contemporanea,
sua natura, in queste zone dove popoli
ma in armonia con la natura.
antichi cercarono tregua e sviluppo sembra
la continuazione ideale di quello stesso
percorso di scoperta, di relazione con “ Arch. Fortunato Fognani
l’ambiente e con le persone, di ricerca di
stabilità. Nel nome della naturalezza.
75
 VIVERE TRA
I VIGNETI

Cultura del territorio, rispetto delle biodiversità, viticoltura

naturale, accoglienza e condivisione: le parole chiave di una
casa di famiglia nella Riviera del Garda.

76 Spazio Essenziale 77

Nella Valtènesi, una regione centrale della
Riviera del Garda a ridosso delle colline
moreniche intorno al lago, si coltiva la vite
da sempre. Qui è stato ritrovato l’aratro
più antico del mondo, risalente al 5000
a.C., e le testimonianze storiche attestano
che nel I secolo d.C. il vino prodotto nei
pressi del lago di Garda, allora chiamato
Benàco, si trovava sulle tavole degli antichi
romani con il nome di Retico. Oggi il vino
più noto di questa zona è il Chiaretto,
un rosè ottenuto dalla varietà tipica
di quest’area, il groppello, patrimonio
della sponda ovest del lago. Nel solco
di questa tradizione millenaria si colloca
l’attività dell’azienda Conti Thun, fondata
78
e gestita da Ilona e Vittorio, una coppia
creativa e intraprendente di coltivatori
«orgogliosamente di prima generazione».
La scelta di abitare e coltivare questa
regione è stata il frutto di anni di ricerca
e circa centocinquanta visite a terreni
e cascine in tutta Italia: a conquistare i
Thun sono stati soprattutto la grande
consapevolezza e la cultura di questo
territorio e la presenza di una straordinaria
biodiversità da proteggere e far crescere.
«Sapevamo che qui avremmo potuto
esprimere la nostra idea di sostenibilità,
che riguarda il nostro modo di lavorare
ma anche di vivere», spiega Ilona Thun,
«coltivando il terreno in modo naturale,
Vivere tra i vigneti
senza pesticidi e diserbanti – e curando
la sostenibilità di ogni fase del processo
vitivinicolo, compreso il packaging – e
favorendo la biodiversità di piante e
animali: in questo ecosistema il patrimonio
faunistico è ricchissimo e vive tra uliveti,
vigneti, una riserva naturale. È nostro
dovere proteggerlo». È nata già con questi
valori consolidati l’attività dei Conti Thun,
nel nome del rispetto per il territorio e per la
comunità in cui l’azienda si è inserita, e con
l’idea precisa di contribuire al benessere
dell’ambiente e delle persone anche nella
propria vita quotidiana: di qui la decisione
di costruire in bioedilizia con un’azienda
che condividesse la stessa filosofia, come
Le parole più importanti per Ilona
e Vittorio sono sogno, magia,
famiglia. Intorno a questi universi si
sviluppa tutta la loro attività e la loro
idea di mondo. Coltivare nel rispetto
dell’ambiente e delle comunità,
favorire la biodiversità, accogliere le
persone per condividere bellezza e il
piacere del vino.
Rubner Haus. Incastonata tra i vigneti, tanto
vicina alle uve da poterle considerare una
sua continuazione, è la casa dove oggi abita
la famiglia Thun e che ha preso il nome,
ça va sans dire, di Casa Vigna. La strada
verso la sostenibilità si percorre anche
nelle scelte architettoniche, privilegiando
materiali naturali traspiranti e isolanti e in
grado di garantire efficienza energetica,
optando per energie rinnovabili, gestendo
i rifiuti e le acque reflue responsabilmente.
E non lasciando nell’ambiente, se mai la
casa dovesse essere “smontata” in futuro,
nessun materiale tossico.
I tetti sfalsati ritmano l’edificio proprio come
i vigneti fanno con il terreno. Una piccola
79
“
Tutto quello che facciamo è
la realizzazione di un sogno.
Vivere e lavorare nel verde,
con i nostri figli, ospitare le
persone, impegnandoci a
proteggere il territorio per
dare alle generazioni future
un ambiente sano e vitale.
“ Ilona e Vittorio Thun
80
corte protetta da un ulivo centenario segna
il passaggio tra gli ambienti living, con
l’ampio salotto luminoso, la zona pranzo
e la cucina, e la zona notte, con la stanza
padronale, le due camere per i bambini,
l’area relax e la sala giochi, e due bagni
dedicati per ciascuna camera da letto.
Il calore interno della casa, con i suoi arredi
chiari, i grandi divani, le lampade da terra
che mimano la forma delle bottiglie di vino,
le testure e i colori naturali, che combinano
con intelligenza le atmosfere delle antiche
cascine con un’estetica moderna, mai
noiosa, prosegue all’esterno nel porticato
che è forse la zona più vissuta quando il
tempo è mite. Qui all’ora del tramonto
va in scena ogni giorno uno spettacolo
fantastico, con il sole che cala nelle
Vivere tra i vigneti
vigne. All’interno, mezzanini e soppalchi
permettono agli spazi di dialogare tra
loro, perché questa sembra essere la cifra
distintiva della famiglia: unire anziché
separare, accogliere anziché chiudere,
condividere senza trattenere. «Avevamo
fin dall’inizio il sogno di fare hospitality»,
continua Ilona: «presto si aggiungerà
una wine spa e resort nella cascina
ottocentesca che fa parte della proprietà
e dove già riceviamo le persone per offrire
degustazioni nella nostra “cantina aperta”».
In questa scenografia variegata Casa
Vigna sembra un elemento del paesaggio,
che segue la storia iniziata dall’adiacente
struttura antica, con la sua cantina del ‘500,
e i valori di un territorio che si può tutelare
anche con un’edilizia ponderata.
81
LUOGHI
D‘INCANTO Calma, cura del corpo e dello spirito, movi-
mento, vita che scorre, riposo e piacere.
Quanto abbiamo sentito il bisogno di
tutte queste sensazioni nell’anno appena
passato? Ci sono luoghi dove è più facile
indulgere nel benessere e dove ognuno
di noi, oggi più che mai, ha voglia di
trascorrere del tempo… più tempo
L’Hotel Rudolf possibile. L’Hotel Rudolf è uno di questi
posti magici. Di proprietà della famiglia
a Plan de Corones
Rubner, è stato costruito secondo i
principi della sostenibilità e del rispetto
dell’ambiente, proprio come ogni casa
Rubner.
82 Spazio Essenziale
Qui gli ospiti possono provare lo stesso
comfort abitativo di una casa Rubner. Nel
cuore delle Dolomiti, in Val Pusteria, ai piedi
del Plan de Corones. Un albergo a quattro
stelle ideale sia d’estate sia d’inverno,
perché si trova a poche centinaia di metri
dalle piste sciistiche ed è anche un punto
di partenza per escursioni mozzafiato nei
boschi. Due aree wellness, una riservata
agli adulti e una dedicata alle famiglie con
bambini, ristorante gourmet, camere dove
si respira il profumo intenso del legno.
Per un’immersione totale nel piacere.
hotel-rudolf.com
83
PER APPROFONDIRE
Una selezione ragionata di
documentari, film e cinema per
ragazzi, libri per grandi e piccoli, e
luoghi speciali per capire qualcosa
di più del nostro Pianeta, dei temi
dell’ambiente, dell’ecologia, della
sostenibilità, della bioarchitettura.
84
LIBRI ED ECOLOGIA
COME PENSANO LE FORESTE.
ANTROPOLOGIA OLTRE L’UMANO
Eduardo Kohn per nottetempo, 2021
Le foreste pensano? E perché, nella foresta
di Ávila, i cani sognano? Eduardo Kohn sfida
i principi dell’antropologia, ridiscutendo
i presupposti di che cosa significa essere
umani, distinti da tutte le altre forme di vita.
LA NAZIONE DELLE PIANTE
Stefano Mancuso per Laterza, 2019
Lo scienziato italiano Stefano Mancuso,
direttore del Laboratorio Internazionale di
Neurobiologia Vegetale, immagina otto
principi di una vera e propria costituzione,
pensata dalle piante, la popolazione più
numerosa del Pianeta.
LA CASA VIVENTE
Andrea Staid per ADD editore, 2021
In un lungo giro del mondo tra architetture
vernacolari, dall’America latina all’India, dal
Vietnam alla Mongolia, questo libro ricerca
il senso profondo dell’abitare, che deve
essere più sostenibile ed ecologico.
LA VITA DELLE PIANTE
Emanuele Coccia per Il Mulino, 2016
Il filosofo italiano di fama internazionale
Emanuele Coccia propone in questo libro
straordinario un’idea di mondo come rete
di relazioni tra gli esseri dove il sopruso
non ha più spazio ed esiste piuttosto una
dimensione al cui centro ci sono le piante,
forme di esistenza vitali e salutari.
FILM E AMBIENTE
LA PRINCIPESSA MONONOKE
Hayao Miyazaki, 1997
Un capolavoro d’animazione dello Studio
Ghibli di Miyazaki, racconta la storia di una
maledizione e di un conflitto, tra un’umana
che vuole distruggere il bosco delle divinità
e una ragazza lupo che tenta di contrastarla.
IL MIO AMICO IN FONDO AL MARE
Pippa Ehrlich, James Reed, 2020
La storia commovente dell’amicizia tra un
uomo (il filmaker Craig Foster) e un polpo
nelle acque oceaniche di Città del Capo,
nella foresta sottomarina di kelp. Vincitore
dell’Oscar per il miglior documentario.
UNA VITA SUL NOSTRO PIANETA
David Attenborough, 2020
Il racconto del grande documentarista
inglese David Attemborough, che illustra
le trasformazioni subite dal Pianeta nel
corso della sua vita professionale, a causa
delle attività umane, e ci indica la strada
per cambiare modo di vivere.
KISS THE GROUND
Rebecca Harrell Tickell,
Josh Tickell, 2020
Raccontato da Woody Harrelson, che ne è
anche protagonista, il film ci mostra come si
potrebbe fermare il riscaldamento globale
entro 30 anni, prendendoci cura del suolo.
ARCHITETTURA GREEN
THE EDGE
Amsterdam, Olanda
Nuova sede Deloitte, nel 2016 ha il
punteggio BREEAM più alto mai dato:
98,36%. Autore del progetto, lo studio
inglese PLP Architecture. 4.100 mq di
fotovoltaico sulla copertura e pannelli solari
in facciata permettono livelli di sostenibilità
elevatissimi: i consumi sono monitorati
con un’app, e una costellazione di sensori
raccolgono dati perché l’edificio reagisca
di conseguenza.
BULLIT CENTER
Seattle, USA
Progettato dallo studio The Miller Hull
Partnership per la Bullit Foundation, è
stato proclamato l’edificio più sostenibile
al mondo (e ha la certificazione Living
Building Challenge): dotato di sonde
geotermiche, ha ben 575 pannelli solari e
utilizza solo acqua piovana.
FIORITA PASSIVE HOUSE
Cesena, Italia
Residenza immobiliare con 8 appartamenti,
la prima in Italia costruita con struttura
portante in legno xlam e certificata dal
Passive House Institute di Damstraat.
BEDZED
Hackbridge, Londra, Inghilterra
Un piccolo quartiere a sud di Londra
progettato da Bill Dunster completamente
sostenibile. Comprende 82 abitazioni ed è
provvisto di 777 pannelli solari.
85
DOVE ABITA
RUBNER HAUS
NORD
Rubner Haus
Zona Artigianale 4 SEDE CENTRALE
INNSBRUCK Rubner Haus
I-39030 Chienes / BZ
Zona Artigianale 4
39030 Chienes (BZ)
T +39 0474 563333 Tel. 0474-563333
S.S 12 haus@rubner.com
E haus@rubner.com
CHIENES BRUNICO
W rubner.com/haus USCITA TRIESTE, GORIZIA
S.S 49
BRESSANONE Corso del Popolo 54
VAL PUSTERIA 20 KM 34074 Monfalcone (GO)
Tel. 0481-46336
CASTELDARNE Cell. 349-5939706
A22 Cell. 349-4601527
Rubner Haus è aperta e riceve su
haus.trieste@rubner.com
appuntamento in questi orari:
Lun - Ven: ore 8-12 e 13-17 UDINE, PORDENONE
Sab, Dom e festivi: chiuso BOLZANO Via Giuseppe Mazzini 6
33100 Udine
Tel. 0432-21412
Cell. 335-8298198
haus.udine@rubner.com
PADOVA, TREVISO, VENEZIA
Le fotografie dei progetti Piazza Europa 18
sono di Alberto Franceschi 35027 Noventa Padovana (PD)
Tel. 049-8935339
Cell. 335-6374909
Cell. 347-1296293
haus.padova@rubner.com
VICENZA, ROVIGO
Via Villapovera 1/a
36040 Grumolo delle Abbadesse
(VI)
Cell. 333-6130847
haus.vicenza@rubner.com
VERONA, MANTOVA
Via Francia 21/c
37135 Verona
Cell. 335-5942004
haus.verona@rubner.com
BRESCIA, SONDRIO
Via Duca degli Abruzzi 112
25124 Brescia
Tel. 030-3544473
Cell. 347-1700696
haus.brescia@rubner.com
BERGAMO
Via Torre 59
24069 Trescore Balneario (BG)
Tel. 035-4258307
Cell. 348-8306012
haus.bergamo@rubner.com
86 Dove abita Rubner Haus
MILANO, LECCO, LODI,
MONZA-BRIANZA, PAVIA,
VARESE
Via Pietro Mascagni 14/b
20020 Lainate (MI)
Tel. 02-3539291
haus.milano@rubner.com
COMO, TICINO
Via Regina 903
22010 Pianello del Larico (CO)
Cell. 333-4056247
haus.como@rubner.com
NOVARA, ALESSANDRIA,
ASTI, BIELLA, TORINO,
VERBANO-CUSIO-OSSOLA,
VERCELLI
Via della Noce 16
28100 Novara
Cell. 347-2697882
haus.novara@rubner.com
AOSTA, TORINO
Corso Ivrea 101
11100 Aosta
Tel. 0165-553962
Cell. 328-5459010
haus.aosta@rubner.com
CUNEO, IMPERIA,
SAVONA,GENOVA
Corso Michele Coppino 20/a
12051 Alba (CN)
Tel. 0173-440072
Cell. 348-2683049
haus.cuneo@rubner.com
PIACENZA, PARMA,
REGGIO EMILIA, CREMONA
Via Martiri della Resistenza 39
29122 Piacenza
Tel. 0523-713005
Cell. 335-5919793
haus.piacenza@rubner.com
RAVENNA, BOLOGNA,
FERRARA, MODENA
Via Circonvallazione Nord 103
40053 Bazzano/Valsamoggia (BO)
Cell. 351-7433764
haus.ravenna@rubner.com
CENTRO
RIMINI, FORLI-CESENA,
PESARO-URBINO, REP. SAN
MARINO
Via Roma 34/a
Loc. Serrungarina
61036 Colli al Metauro (PU)
Cell. 346-0648251
haus.rimini@rubner.com
FIRENZE, AREZZO, PISTOIA,
PRATO, SIENA
Via Fornace Braccini 26/28
56025 Pontedera (PI)
Cell. 338-6442093
haus.firenze@rubner.com
PISA, GROSSETO, LA SPEZIA,
LIVORNO, LUCCA, MASSA-
CARRARA
Via Fornace Braccini 26/28
56025 Pontedera (PI)
Cell. 346-7448834
haus.pisa@rubner.com
MACERATA, ANCONA,
ASCOLI-PICENO, FERMO,
PERUGIA, TERNI
Tel. 0474-563333
haus@rubner.com
ROMA, FROSINONE,
LATINA, RIETI, VITERBO
Via Fornace Braccini 26/28
56025 Pontedera (PI)
Cell. 346-7448834
haus.pisa@rubner.com
L’AQUILA, CAMPOBASSO,
CHIETI, ISERNIA, PESCARA,
RIETI, TERAMO
Via Alento 50
66050 Ripa Teatina (CH)
Cell. 328-9703180
haus.chieti@rubner.com
SUD
SALERNO, AVELLINO,
BENEVENTO, CASERTA,
NAPOLI
Via Risorgimento 3
84070 Trentinara (SA)
Tel. 0828-831657
Cell. 320-4570195
haus.salerno@rubner.com
BARI, BARLETTA-ANDRIA-
TRANI, BRINDISI, FOGGIA,
LECCE, TARANTO, MATERA,
POTENZA
Via Ettore Fieramosca 32
70015 Noci (BA)
Tel. 080-4978007
Cell. 348-1222262
haus.bari@rubner.com
COSENZA, CATANZARO,
CROTONE, REGGIO CALABRIA,
VIBO VALENTIA
Via Umberto Boccioni 8
Fraz. Casole Bruzio
87059 Casali del Manco (CS)
Tel. 0984-438400
Cell. 335-409232
haus.cosenza@rubner.com
CALTANISSETTA,
CATANIA, ENNA, MESSINA,
PALERMO, TRAPANI
Via Viscalori 46
95029 Viagrande (CT)
Cell. 335-409232
haus.cosenza@rubner.com
AGRIGENTO, SIRACUSA,
RAGUSA
Via Parma 36/a
96010 Melilli (SR)
Cell. 335-409232
haus.cosenza@rubner.con
87
Indice
02 Editoriale / 04 Il gruppo Rubner / 05
Rubner Haus / 06 Unici per natura / 07 Filosofia

dell‘abitare / 08 Un ecosistema virtuoso / 10

Volontà di benessere / 11 L‘etica, concretamente

/ 12 Fare impresa responsabilmente / 14 Lungo

una sottile striscia di cielo / 21 Allestimenti / 22

Toccare le nuvole / 28 Partner in design / 30

Dove portano le vie dei canti / 36 Materie prime

naturali / 38 Come farfalle sui monti / 44 Tagli di
luce / 50 Sustainable talks / 51 Architect tales /

52 Elegante simmetria / 58 Passione architettura

/ 60 Ghiaccio bollente / 66 Una passeggiata in

boutique / 70 Il sole anche di notte / 76 Vivere
tra i vigneti / 82 Luoghi d‘incanto / 84 Per
approfondire / 86 Dove abita Rubner Haus
 HOME
RUBNER HAUS - MAGAZINE 2022

Ru bn er H a u s

Zona A r t ig ia n a le 4
I-390 30 C h i e n e s / B Z

T +39 0 4 7 4 5 6 33 3 3

E hau s @r u bn e r. c o m
W rubn e r. com/h au s