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La vegetazione nel progetto a scala minore: ambiente o paesaggio?

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The vegetation in the project on a smaller scale: the environment or landscape?

Giovanna Fontana
119 La previsione dell’elemento vegetale nel disegno progettuale lo rende più
sostenibile? In termini ambientali? Ed in termini paesaggistici?
Parto da una domanda che si e ci pone Claudia Cassatella1 per portare
l’attenzione su alcuni temi di riflessione relativi a significato e valore della
vegetazione, elemento naturale vivo, in un progetto architettonico a scala
minore, come è quello cui si è lavorato nell’esperienza di laboratorio
2011-2012.
Se la sostenibilità è un obiettivo collettivamente condiviso, quali paes-
aggi possono esprimerlo? Un mondo più verde? O invece un paesaggio
tecnologicamente attrezzato, come parchi eolici o le biotower ? La vec-
chia idea di città verticale fatta di grattacieli a basso consumo di suolo o
la città o la più vecchia idea di garden city aggiornata in chiave di bioedi-
lizia e autoconsumo?
La domanda muove da considerazioni di carattere generale e si riferisce
a scenari di scala vasta, scenari ovviamente ipotizzati dalle politiche pian-
ificatorie e programmatorie, ma definiti e condizionati da progetti attuati
alla nostra scala di interesse (alla scala minore ??).
Ambiente e paesaggio
due approcci alla complessità della realtà?
Il dibattito sui termini di ambiente e paesaggio, sui concetti che questi
sottendono e sul loro rapporto è aperto da alcuni anni nel mondo scien-
tifico e professionale, interessando architetti del paesaggio, urbanisti e pi-
anificatori, geologi e pedologi, naturalisti ed ecologi. Con la Convenzione
1_Claudia Cassatella, ricerca- Europea del Paesaggio, ratificata dall’Italia nel 2006, è superata l’idea di
tore associato al Politecnico di considerare il paesaggio come una delle componenti ambientali, come
Torino, in Nuovi orizzonti del
invece viene inteso nelle normative relative alla valutazione ambientale;
paesaggio, a cura di Biagio
Cillo, Firenze, Alinea Editrice, paesaggio è “risorsa comune” di importanza “culturale, ecologica, ambi-
2008, p. 52

1_Claudia Cassatella, a research The forecasting element in the plant design project makes it more sustainable?
associate at the Politecnico di To-
In environmental terms? And in terms of landscape?
rino, New Horizons in Landscape,
edited by Biagio Cillo, Firenze, I start with a question that Claudia Cassatella1 and puts us to bring attention to
Alinea Editrice, 2008, p. 52 some aspects of the discussion concerning the meaning and value of vegeta-
tion, natural element alive, in an architectural project on a smaller scale, as is
the one who has worked in ‘ laboratory experience 2011-2012.
If sustainability is a goal shared collectively, such landscapes can express it? A
greener world? Or is a landscape technologically equipped as wind farms or
biotower? The old idea of the ​​ vertical city of skyscrapers low consumption of
soil or the city or the older idea of ​​garden city to date in terms of green building
and consumption?
The question moves from general considerations and refers to scenarios of
large scale, of course, hypothetical scenarios programmatorie-planning and
policies, but defined and conditioned by projects implemented at our scale of
interest (at a smaller scale?).
Environment and landscape
two approaches to the complexity of reality?
The debate over the terms of the environment and landscape, the concepts
that underlie these and their relationship is open for several years in scientific
and professional, interesting landscape architects, urban planners and plan-
ners, geologists and soil scientists, naturalists and ecologists. With the Europe-
an Landscape Convention, ratified by Italy in 2006, was superseded the idea
of ​​considering the landscape as one of the components of the environment,
Didascalia, didascalia, didasca- as it is understood in the regulations relating to environmental assessment land-
lia, didasclai, didascalia
120
121 entale e sociale”. Ambiente e paesaggio sono stati considerati sguardi di
lettura diversi di una realtà complessa: più concentrato sulle problemat-
iche di inquinamento e di impatti, su aspetti naturalistici, funzioni ecolog-
iche, relazioni tra soggetto o comunità e l’intorno l’approccio ambien-
2_Il termine interdisciplinarità tale; più rivolto ad aspetti spaziali, relazioni storico-culturali l’approccio
più appropriatamente indica l’in-
terazione, la trasversalità tra le
paesaggistico. Il momento magico di sinergia con massima efficacia tra
diverse competenze disciplinari, i due approcci sta nella progettazione, attraverso una interdisciplinarità2,
non un semplice accostamento che, condivisi gli obiettivi di sostenibilità, sia in grado di indicare soluzioni
come, invece, multidisciplinarità innovative ed efficaci per la trasformazione, nel rispetto della definizione
suggerisce. Il percorso proget-
tuale interdisciplinare comporta
della CEP.
un approccio sistemico e con- Ecologia e dinamicità del progetto
testualmente olistico, e richiede quali le relazioni tra il disegno della vegetazione e la dinamicità del pro-
competenze caratteristiche di getto?
un insieme di discipline.
3_ Il concetto ecologico di
L’integrazione di criteri ecologici nella progettazione a tutte le scale è una
resilienza, introdotto da Craw- necessità ormai riconosciuta, con particolare riguardo agli ecosistemi
ford Holling, sin dai primi anni in ambito urbano, più vulnerabili, con un grado di resilienza3 ridotto.
Settanta, definisce la capacità L’intelligenza biologica è la predisposizione a reinventarsi costantemente
dei sistemi naturali ed anche
dei cosiddetti Social Ecological
e si manifesta a tutti i livelli di organizzazione della vita; ecosistema e
Systems (i sistemi integrati paesaggio ne sono parte. E’ una questione primariamente energetica;
ecologici ed umani), di assorbire la forma dinamica autorigenerativa è fondamentale per la sostenibil-
un disturbo e di riorganizzarsi ità, in particolare per la sostenibilità della ecologia urbana. Ecosistemi
mentre ha luogo il cambiamen-
to, in modo tale da mantenere
con buona funzionalità rendono all’uomo dei servizi, non diversamente
ancora essenzialmente le stes- attuabili; l’incremento della biodiversità è condizione necessaria per
se funzioni , la stessa struttura, fornire un flusso regolare di beni (acqua, cibo, materie prime, litoidi,
la stessa identità e gli stessi fee- riserve genetiche) e servizi eco sistemici (capacità autodepurativa dei
dback. In: Sostenibilità vuol dire
anche resilienza di Gianfranco
corsi d’acqua, assorbimento inquinanti, regolazione del clima, protezione
Bologna - 18/04/2010. Fonte: dall’erosione, formazione di suoli, controllo di agenti patogeni, …), servizi
greenreport .

2_Il term more appropriately indi- scape is “common resource” important “cultural , ecological, environmental and
cates interdisciplinary interaction,
social. “ Environment and landscape were considered looks different reading
cross-fertilization between the
different disciplinary skills, not of a complex reality: more focused on the problems of pollution and impacts
as a simple approach, howe- on natural features, ecological functions, relations between the subject and the
ver, suggests multidisciplinarity. surrounding community or the environmental approach, aimed at more aspects
The design process involves a
space, the historical-cultural approach to the landscape. The magic moment of
multidisciplinary systems approach
and at the same holistic and skills synergy with maximum effectiveness between the two approaches lies in the
required characteristics of a set of design, through interdisciplinarity2, which shared the objectives of sustainability,
disciplines. is able to show innovative and effective solutions for processing, in accordance
3_ The ecological concept of resi-
with the definition of the CEP.
lience was introduced by Crawford
Holling, since the early seventies, Ecology and dynamics of the project
defines the ability of natural sy- such as the relationship between the design of the vegetation and the dyna-
stems and also the so-called So- mism of the project?
cial Ecological Systems (integrated
The integration of ecological criteria in the design at all scales is a necessity
systems, ecological and human)
to absorb disturbance and reorga- now widely recognized, particularly with regard to ecosystems in urban areas,
nize while held change, in such a the most vulnerable, with a degree of resilience3 reduced. The biological intel-
way as to keep still essentially the ligence is the tendency to constantly reinvent itself and manifests itself at all
same functions, the same struc-
levels of organization of life, ecosystem and landscape are part of it. It ‘a matter
ture, the same identity and the
same feedback. In: Sustainability primarily energy, the dynamic form autorigenerativa is essential for sustainability,
also means resilience Gianfranco in particular for the sustainability of urban ecology. Ecosystems with good fea-
Bologna - 18/04/2010. Source: tures make the man of services, not otherwise feasible, the increase of biodi-
greenreport.
versity is a necessary condition to provide a regular flow of goods (water, food,
raw materials, lithoid, genetic reserves) and ecosystem services (self-purifying
Didascalia, didascalia, didasca- capacity waterways, absorb pollutants, climate regulation, erosion protection,
lia, didasclai, didascalia
particolarmente significativi in ambiente urbano. Il disegno degli spazi ver- 122
di - localizzazione, dimensione e forma - e la scelta delle specie vegetali
condizionano la valenza ecologica del progetto, la sua capacità di parte-
cipare all’obiettivo globale di aumentare la biodiversità. L’inserimento in
un sistema a rete del verde, nel quale le aree vegetate sono fisicamente
collegate tra loro – rete ecologica locale4; condizionamenti climatici-
pedologici-edafiche della stazione; complessità delle formazioni vegetali
e caratteristiche dinamiche; ricchezza di specie vegetali e capacità di
attrarre/ospitare fauna; relazioni con gli elementi artificiali di progetto, con
i manufatti, la luce, sono solo alcuni degli elementi che il progetto deve
considerare – interdisciplinarità necessaria. Rare le figure, come Gilles
Clément5, che riassumono tante conoscenze disciplinari e competenze;
lui stesso insegna che il “giardiniere” deve osservare chiamando in causa 4_Il concetto di rete ecologica
le sue conoscenze botaniche, entomologiche, ma anche faunistiche, trae origine da fondamen-
scientifiche – difficile è decifrare le relazioni e comprendere rapporti, ti teorici dell’ecologia della
comportamenti che si stabiliscono tra esseri. Rischiosa, se non delete- conservazione e del paesaggio
(Forman e Godron 1986, Noss
ria, la pretesa di standardizzare per luoghi, o addirittura per tipologie di 1991, Jongman e Pungetti
interventi, le soluzioni progettuali. La sostenibilità ecologica è particolare, 2004); è formulato in risposta
di quel posto, di quella situazione, non generalizzata né generalizzabile. ai processi di frammentazione
Ciascun progetto concorre alla realizzazione di uno specifico biotopo, del come Pan European Biological
and Landscape Diversity Sttra-
quale si devono conoscere le relazioni tra elemento naturale ed elemento tegy (1995, Sofia; Conferenza
costruito, anche in relazione alla dinamicità del biotopo stesso. Diventa Ministri Europei Ambiente)
determinante quindi operare considerando una multiscalarità sia spaziale 5_Gilles Clément, ingegnere
che temporale, indipendentemente dalla scala alla quale si opera, si agronomo giardiniere. Le jardin
en mouvement De la Vallée
progetta. La dinamicità si traduce in una capacità adattativa del progetto; au Champ via le parc André-
natura e architettura nel progetto sono elementi dinamici in continuo mu- Citroen et le jardin planetarie.
tamento, legati ai mutamenti del tempo, delle ore del giorno, e come tali France, 1991.

soil formation, control of pathogens, ...), services are particularly significant in 4_Il concept of ecological network
originates from the theoretical
urban areas. The design of green spaces - location, size and shape - and
foundations of conservation and
the choice of plant species affect the ecological value of the project, its ability landscape ecology (Forman
to participate in the overall goal of increasing biodiversity. The inclusion in a and Godron 1986, Noss 1991,
network system of green, vegetated areas in which they are physically con- Jongman and Pungetti 2004),
is formulated in response to the
nected to each other - ecological network local4 influences climate-soil-edaphic
processes of fragmentation as the
station; complexity of plant formations and dynamic characteristics, species Pan European Biological and Lan-
richness and plant capacity attract / accommodate wildlife, relations with the dscape Diversity Sttrategy (1995,
artificial elements of the project, with the artifacts, the light are just some of the Sofia; European Conference of
Ministers of Environment)
elements that the project must be considered - interdisciplinarity necessary.
5_Gilles Clément, agricultural engi-
Rare figures, such as Gilles Clément5, which summarize many disciplinary neer gardener. Le jardin en mou-
knowledge and skills, he teaches that the “gardener” should be observed by vement de la Vallee au Champ via
calling into question his knowledge of botanical, entomological, but also wildlife, the parc André-Citroën et le jardin
planet. France, 1991.
scientific - it is difficult to decipher the relationships and understand relationships
and behaviors that are established between beings. Risky, if not harmful, claim-
ing to standardize for places, or even types of interventions, planning solutions.
Ecological sustainability is particular to that place, in that situation, not general-
ized nor generalizable. Each project contributes to the realization of a specific
biotope, which you must understand the relationships between natural element
and built element, also in relation to the dynamics of the habitat itself. Becomes
crucial considering a multiscalarità then operate both space and time, regard-
less of the scale at which it operates, you design.
The dynamic results in the adaptive capacity of the project, nature and archi-
tecture in the project are dynamic and changing laws related to changes in the
123 sono visti dall’osservatore attento. Riferimento per il tema della trasfor-
mazione, del movimento, sia in termini spaziali che temporali, è ancora
“il giardino in movimento” di Clement, realizzato entro le Parc Citroen a
6_Un processo inesorabile Parigi, nel quale l’idea del mutamento è rappresentata in modo quasi
innescato da una cocciniglia (in-
setto fitomizo, parassita) porta
didascalico come espressione di naturalità, nonostante il controllo che
alla morte della pianta in pochi qui è operato. Il movimento di macchie ed erbacee risulta e da selezioni
anni. È interessante notare direttamente operate dal giardiniere e da modalità di fruizione dei visitatori
che tra i tanti animali coinvolti che seguono indicazioni; è “un giardino dall’aspetto assai selvaggio,
in successione nel processo
(lepidotteri, coleotteri, larve
ma, ciononostante, assai sofisticato”. Si afferma con forza il protagonis-
xilofage) unico segnale sonoro, mo della dinamica biologica vegetale, correlata alla ricchezza biologica.
peraltro suggestivo di sentimen- “Gli uomini hanno viaggiato e con loro le piante. Da questa immensa
ti silvani, è il battito sul tronco mescolanza, che fa incontrare i fiori di continenti ormai divisi da tempo,
del picchio, che giunge quando
orami la vitalità della pianta è
nascono nuovi paesaggi” (Clément, 1999). Il movimento porta a con-
compromessa. taminazione, mescolamento che producono mutamenti ed evoluzione; si
7_Il Pinastro, o Pino marit- pensi ai paesaggi vegetali, a come l’importazione di piante abbia forte-
timo, è nell’elenco stilato mente condizionato e disegnato i paesaggi che conosciamo e che oggi
dall’International Union for the
Conservation of Nature (IUCN
tuteliamo come tradizionali e tipici (cipressi in toscana, agrumi e agavi nel
- organizzazione non gover- mediterraneo, palme sulla riviera); o come attività come quella carbonaia
nativa internazionale con sede abbiano modificato il manto boscoso di ampie aree dell’appennino, dove
a Gland, Svizzera) delle 100 solo negli ultimi secoli le faggete, alle quali oggi siamo abituati, hanno
specie aliene all’habitat nel
quale sono stati inserite, che
sostituito le pinete. Esemplare la vicenda dei pini marittimi (Pinus pin-
hanno provocati i maggiori dan- aster ) sul litorale toscano e la riviera ligure che in questi ultimi anni sono
ni negli equilibri ecologici. Tra le stati decimati da una fitoepidemia6 mutando radicalmente il paesaggio,
specie vegetali si trova il Pinus destando così forti preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste. In
pinaster, per la sua tendenza a
diffondersi in modo incontrollato
realtà questo pino è stato portato artificiosamente dall’uomo da stazioni
sostituendo le specie autoc- di montagna sulle colline liguri, e qui si è diffuso con un comportamento
tone. infestante7 per la sua abilità a colonizzare terreni lasciati incolti e cre-

6_Un inexorable process triggered weather, time of day, and as such are seen by the observer careful. Reference
by a cochineal (insect fitomizo,
to the theme of transformation, movement, both in space and time, is still “in
parasite) leads to the death of the
plant in a few years. It is interesting the garden movement” of Clement, created by the Parc Citroen in Paris, in
to note that among the many which the idea of ​​change is represented in an almost didactic as expression of
animals involved in the succes- naturalness, despite the control that is operated here. The movement of grass
sion process (moths, beetles,
stains and is directly and selections made by the gardener and ways to use
larvae xilofage) single beep, also
suggestive of feelings sylvan, is the visitors who follow directions, is “a very wild-looking garden, but, neverthe-
the heart of the woodpecker on less, very sophisticated.” It strongly affirms the central role of dynamic organic
the trunk, which comes when plant, related to the biological richness. “The men who traveled with their plants.
the vitality of the plant is also well
From this immense mixture, which brings together the flowers of continents
compromised.
now separated by time, moving into new landscapes “(Clement, 1999). The
movement leads to contamination, mixture that produce change and evolution;
think of the plant landscapes, how the import of plants has greatly influenced
and designed landscapes we know and how we protect today’s traditional
and typical (cypress trees in Tuscany, citrus and agaves in the Mediterranean,
palm trees on the coast), or as activities such as coal have modified the forest
canopy of large areas of the Apennines, where only the last few centuries the
beech woods, to which we are accustomed today, replaced the pine forests.
Example is the story of maritime pines (Pinus pinaster) on the Tuscan Riviera
and the Ligurian coast in recent years have been decimated by a fitoepidemia6
radically changing the landscape, thus arousing considerable concern among
environmental groups. In fact, this pine was brought artificially by man mountain
resorts on the Ligurian hills, and here it is spread by a pest7 behavior for its abil-
Didascalia, didascalia, didasca- ity to colonize land left uncultivated and shrubs growing much faster than that
lia, didasclai, didascalia
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125 scendo molto più velocemente degli arbusti che nella dinamica evolutiva
di un ecosistema dovrebbero precedere il bosco di latifoglie, atteso in
questi ambienti dell’immediato entroterra ligure e delle coste. Ma quale
sarà la predisposizione dei locali e dei turisti verso il probabile nuovo
paesaggio, con le sclerofille sempreverdi sulla costa (dal corbezzolo
7_Il Pinastro, o Pino marit- pioniere, alle ginestre, mirto, cisto, ecc…) tra i quali in seguito sarà una
timo, è nell’elenco stilato quercia, il Leccio (Quercus ilex) a farla da padrone e con le associazioni
dall’International Union for the di latifoglie termofile (castagneto) nell’entroterra? Il sentimento prevalente
Conservation of Nature (IUCN sarà nostalgico o consapevole della nuova ricchezza? Muterà il senso di
- organizzazione non gover-
nativa internazionale con sede identità locale con il mutare del paesaggio?
a Gland, Svizzera) delle 100 La bellezza del sostenibile, rubando le parole di Elizabeth K. Meyer8
specie aliene all’habitat nel Il progetto sostenibile ricerca la bellezza?
quale sono stati inserite, che L’idea di sostenibilità è stata talvolta contrapposta all’idea di bellezza;
hanno provocati i maggiori dan-
ni negli equilibri ecologici. Tra le negli anni passati è stata posta maggior attenzione alla dimensione
specie vegetali si trova il Pinus ecologica, oltre che storico-culturale, del paesaggio, che non alla sua
pinaster, per la sua tendenza a valenza estetica. Oggi, la domanda sociale generalizzata di bellezza, di
diffondersi in modo incontrollato ambiente più piacevole viene denunciata da sociologi e da filosofi come
sostituendo le specie autoc-
tone. Vattimo. Un appello alla bellezza viene da Elizabeth K. Meyer , che in
8_Elizabeth K. Meyer, Associate un manifesto presentato nel 2007 richiama alla responsabilità nei con-
Professor, School of Architectu- fronti della sostenibilità dello sviluppo chi si occupa di progettare paes-
re, University of Virginia. Sustai- aggi, proprio in riferimento a significato e ruolo della bellezza nel ricerca
ning Beauty The performance
of appearance: a manifesto in della sostenibilità dei paesaggi. Qual è il valore del visivo e formale di
three parts. Geographic Royal un paesaggio in cui la salute umana, regionale e globale sono in gi-
Society, Londra 2007; ristampa- oco? Indica come necessaria l’esperienza della bellezza del paesaggio,
to in Journal of Landscape Ar- dell’ambiente, per ri-centrare la coscienza umana da una visione egocen-
chitecture.Sustainable 2008; V
Biennale Europea di Architettura trica ad una prospettiva più bio-centrica. E questo può essere applicato
del Paesaggio, Barcellona. a tutte le scale, tutto fa paesaggio, tutto fa qualità del paesaggio urbano,

7_Il pinaster, or maritime pine, is in the evolutionary dynamics of a ecosystem should precede the deciduous
the list drawn up by the Internatio-
forest, since in these environments the hinterland and the coast of Liguria. But
nal Union for the Conservation of
Nature (IUCN - International non- what will be the preparation of local and tourists to the likely new landscape,
governmental organization based with sclerophyllous evergreen on the coast (from strawberry pioneer, the
in Gland, Switzerland) of the 100 broom, myrtle, cistus, etc ...) including the following will be an oak, Holm oak
alien species to the habitat in
(Quercus ilex) to lord and associations of thermophilous deciduous (chestnut)
which they were entered, which
caused the most damage in the inland? The prevailing sentiment will be nostalgic or aware of the new wealth?
ecological balance. Between plant Will change the sense of local identity with the changing landscape?
species is Pinus pinaster, for its The beauty of sustainable, stealing the words of Elizabeth K. Meyer8
tendency to spread uncontrollably
The research project sustainable beauty?
replacing native species.
8_Elizabeth K. Meyer, Associate The idea of sustainability
​​ has sometimes been opposed to the idea of ​​beauty in
Professor, School of Architecture, recent years has been paid more attention to the ecological dimension, as well
University of Virginia. Sustaining as cultural history, the landscape, not its aesthetic value. Today, the general
Beauty The performance of
social question of beauty, more pleasant environment is denounced by sociolo-
appearance: a manifesto in three
parts. Geographic Royal Society, gists and philosophers such as Vattimo. An appeal to the beauty comes from
London 2007, reprinted in Journal Elizabeth K. Meyer, who in a poster presented in 2007 points to the respon-
of Landscape Architecture. sibility towards the sustainable development of those involved in designing
Sustainable 2008, V European
landscapes, in reference to the meaning and role of beauty in the pursuit of
Biennial of Landscape Architectu-
re, Barcelona. sustainable landscapes. What is the value of the visual and formal landscape in
which human health, regional and global levels are at stake? Indicates as nec-
essary to experience the beauty of the landscape, the environment, to re-cent-
er the human consciousness from an egocentric vision to a more bio-centric.
And this can be applied at all scales, it all makes landscape, everything is qual-
Didascalia, didascalia, didasca- ity of the urban landscape, the quality of life of citizens and external users. The
lia, didasclai, didascalia
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127 qualità della vita dei cittadini e fruitori esterni. La bellezza del progetto
nel quale natura e artificio hanno la stessa dignità, ai quali è dedicata
la stessa attenzione progettuale, progetto come sintesi di componenti
etiche, estetiche, ecologiche, scientifiche, non è legata alla sola percezi-
one visiva, ma scaturisce da emozioni plurisensoriali; attiva l’attenzione
per valori morfologici, visivi, uditivi, tattili, cromatici e materici in chi ne
gode. Nel disegno occorre tener conto di ciò che non si vede. La veg-
etazione racconta quel che siamo disposti a sentire. I giardini della reggia
di Caserta li tuteliamo come opere monumentali; allora c’era spazio per
tutta la spontaneità della natura fuori dal giardino. Ma oggi? Oggi che i
luoghi naturali sono da proteggere e che abitare la reggia sarebbe non
sostenibile? Opportunità vengono dai piccoli spazi, dove le conoscenze
tecnologiche vanno in soccorso a quelle ecologiche, dal terzo paesag-
gio ibrido contenitore di biodiversità, e dalla responsabilità individuale e
collettiva del progettare. Con la semplicità delle pensate geniali Bruno
Munari a partire dall’osservazione in natura ci insegna come disegnare
un albero: distruggendo il modello resta la regola e la regola dice il ramo
che segue è sempre più sottile del ramo che lo precede; Gilberto Oneto
ci suggerisce di rubarli i paesaggi, in alternativa all’apprendimento in bot-
tega dall’artigiano riservato a pochi fortunati.
Paesaggio come identità locale o paesaggio giardino globale?
siamo passati dalla domesticazione della natura alla simulazione della
natura – così le parole del geografo Claude Rafferstin.
Frequentemente vediamo paesaggi creati sull’immaginario piuttosto
che sulla geografia: esemplificative le palme nel villaggio vacanza. E di
nuovo Cassatella si chiede: in questo processo conta ancora il genius
loci? L’atemporalità e l’aspazialità che la globalizzazione porta con sè

beauty of the project in which nature and artifice are equal in dignity, to which is
devoted the same attention to design, project components as a synthesis of
ethical, aesthetic, ecological, scientific, is not related to visual perception alone,
but arises from the multi-sensorial emotions; active attention to morphological
values, visual, auditory, tactile, colors and materials for those who enjoy it. The
design must take into account what is not seen. The vegetation will tell what
we are willing to hear. The gardens of the Royal Palace of Caserta we protect
them as monumental works, then there was room for all the spontaneity of
nature out of the garden. But today? Now that the natural places are to be
protected and that inhabit the palace would be unsustainable? Opportunities
come from small spaces, where technological knowledge go to the aid of
ecological, the third hybrid landscape container of biodiversity, and the individual
and collective responsibility of designing. With the simplicity of genius think
Bruno Munari on the observation of nature teaches us how to draw a tree,
destroying the model remains the rule and the rule says the branch that follows
is always thinner than the branch that precedes it; Gilberto Oneto suggests
to steal the landscapes, as an alternative to learning in the shop by the artisan
reserved for the lucky few.
Landscape as a landscape garden global or local identity?
we have moved from the domestication of nature to the simulation of nature -
so the words of the geographer Claude Rafferstin.
Frequently we see the imaginary landscapes created rather than geography
exemplify the palm trees in the holiday village. And again Cassatella asks, in this
Didascalia, didascalia, didasca- still count the genius loci? The timelessness and spaciousness that globaliza-
lia, didasclai, didascalia
128
129 contribuiscono a disorientare le comunità locali nel loro relazionarsi con
i luoghi e nel riconoscerne l’identità. Le reazioni osservate (comprese
alcune politiche) sono, di contro, di esaltazione di localismi, che vanno
dalla riscoperta e valorizzazione di tipicità locali a forme di chiusura verso
l’estraneo. Zygmunt Bauman sociologo, sostiene (2003) l’inutilità delle
identità locali nel contrastare i misfatti della globalizzazione, ritenendo
invece che sia meglio sviluppare forma di identità planetaria, in quanto i
problemi globali possono essere risolti solo con azioni globali. Del resto
già Gilles Clément (1999) a proposito del giardino planetario sosteneva
che ogni paesaggio è parte dell’intera biosfera e che il cittadino giardi-
niere planetario deve essere in grado di comprendere le relazioni a livello
planetario, pur operando a scala locale. La Convenzione Europea del
Paesaggio affida alle comunità locali il compito di interpretare il paesag-
gio come fondamento del loro ambiente di vita e come espressione del
rapporto tra azioni umane e fattori naturali. Il concetto si avvicina al pen-
siero di Marc Augé (etnologo ed antropologo): “un luogo produce identità
quando la comunità si riconosce in esso” – concetto contrapposto ai
non luoghi di Michel Michel Focault, intesi come spazi anonimi, spazi di
transito frenetico, di non relazioni, spazi privi di memoria.
Il progetto culturale
quando il progetto assume valore e significato culturale?
Per la sostenibilità dello sviluppo, tema dal quale siamo partiti, il progetto
deve andare oltre all’azione ecologica, alla applicazione di tecniche, tec-
nologie e pratiche sostenibili, oltre a bio-swales, rain garden, roof e wall
green. Il progetto deve esplicitare la sintesi di ecologia , etica e bellezza.
Ancora E. Meyer declama al primo punto del suo manifesto che “ il pro-
getto è un atto di cultura, un prodotto della cultura, realizzato con mate-

tion brings with it help to confuse the local communities in their relationships
with the places and recognize the identity. The observed reactions (including
some policies) are, by contrast, the exaltation of localism, ranging from the
discovery and exploitation of typical local forms of closure to the stranger. So-
ciologist Zygmunt Bauman argues (2003) the futility of local identities in fighting
the evils of globalization, believing instead that it is better to develop the form of
global identity, as global problems can only be solved with global equities.
Moreover, already Gilles Clément (1999) about the planetary garden argued
that each landscape is part of the entire biosphere and the global citizen
gardener must be able to understand the relationships on a global level, while
operating on a local scale. The European Landscape Convention relies on local
communities the task of interpreting the landscape as the foundation of their
way of life and as an expression of the relationship between human actions
and natural factors. The concept is close to the thought of Marc Augé (eth-
nologist and anthropologist): “a place produces identity when the community
recognizes in it” - as opposed to the concept of non-places Michel Michel
Foucault, understood as anonymous spaces, transit spaces hectic of not rela-
tions, spaces devoid of memory.
The cultural project
when the project has value and cultural significance?
For sustainable development, the theme from which we started, the project
must go beyond ecological action, the application of techniques, sustainable
technologies and practices, as well as bio-swales, rain garden, green roof and
Didascalia, didascalia, didasca- wall. The project should explain the synthesis of ecology, ethics and beauty.
lia, didasclai, didascalia
130
131 riali offerti dalla natura e strettamente integrati, nonché modulato ad uno
specifico ambito sociale; afferisce ai principi di ecologia, tuttavia le sue
prerogative sono altre. E’ infatti in grado di innescare anche consue-
tudini sociali e pratiche fruitive, dalle passeggiate quotidiane alla prassi
giornaliera di percorsi abituali per recarsi al lavoro”. Lo stesso progetto
di giardino in movimento è progetto culturale, al quale il fruitore prende
parte di persona, apprendendo modalità di fruizione attiva dalla natura
stessa del giardino. Progetti “a scala minore” possono essere motore
per l’innesco di strategie di ampio respiro, piccoli tasselli di disegni
complessi, dinamici e mutevoli , se messi a sistema in rete. Il progetto
diventa un processo, nel quale le trasformazioni restituiscono valori ag-
giunti agli spazi aperti urbani, valori comprensibili al cittadino, in grado di
suggerire nuovi sentimenti e comportamenti.

Still E. Meyer recites the first point of his manifesto that “the project is an act of
culture, a product of culture, made of materials offered by nature and are tightly
integrated and modulated to a specific social context, pertains to the principles
of ecology, but its prerogatives are others. And ‘in fact can also trigger social
customs and practices fruition, daily walks to practice daily usual paths to get
to work. “ The same garden project is moving cultural project, in which the
user takes part in person, learning how to use the active nature of the garden.
Projects “on a smaller scale” can be a driving force for the initiation of compre-
hensive strategies, small pieces of complex designs, dynamic and changing, if
put in networked system. The project becomes a process in which the trans-
formations return values added
​​ to the urban open spaces, values ​​comprehen-
sible to the citizen, can suggest new feelings and behaviors.

Didascalia, didascalia, didasca-


lia, didasclai, didascalia

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