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Laudario di Cortona

1. Venite a laudare Venite a laudare per amore cantare lamorosa Vergene Maria! Mara glorosa, bata sempre sia molto laudata: preghiam ke ne siavocata al tuo filiol, virgo pia! Pietosa regina sovrana, conforta la mente ch vana, grande medicina ke sana, aiutane per tua cortisia. Cortese, ke fai grandi doni, lamor tuo non ci abandoni: pregnte che tu ne perdoni tutta la nostra villania. Villani peccatori semo stati amando la carne e li peccati; vidn ke n l mondo engannati: defendane la tua gran bailia. Bailia ne dona e potentia, o madre, de far penitentia: volemo a te fare obedientia e stare a la tua signoria. Signoria kafranchi lo core la tua, madre damore! Se l sapesse lo peccatore a te, donna, retornaria! Retorni a tua gran fidana lomo, cum grande sperana ke tu li farai perdonana pi kadomandar non saperia. Sapesse la gente cristiana, k sconoscente e villana gustar da te, dole fontana, damarte pi gran sete avarea. Avnte per nostra richea,

volnte, sovrana bellea: ki tua non sente dolcea, tropp la sua vita ria. Ria vita dei peccatori che non pensano nelli lor cori: de tanto gaudio son fuori ke lingua contar nol porrea. Potrebberaver per amana e tutta sentir delectana chi ben ti portasse lana nel cuor, s come dovrea. Dovrebbe ciascun rifrutare, per te, tutto l mondo damare, a te, dole madre, laudare col pi dole filiol che sia. Sate a piacere, gloriosa, ki canta tua lauda amorosa de farli la mente studiosa ke ludi ben, nocte e dia. Dana stella lucente, letitia de tutta la gente, tutto l mondo perdente sena la tua vigoria. Vigorosa potente beata per te questa laude cantata: tu se la nostra avocata, la pi fedel ke mai sia. 2. Laude novella Laude novella sa cantata a lalta donna encoronata! Fresca vergene donella, primo fior, rosa novella, tutto l mondo a te sapella; nella bonor fosti nata. Fonte se daqqua surgente, madre de Do vivente:

tu seluce de la gente, sovra li angeli exaltata. Tu se verga, tu se fiore, tu se luna de splendore: volunt avemo e core de venir a te, ornata! Tu se rosa, tu se gillio, tu portasti el dolce fillio, per, donna, s menpillio de laudar te, honorata. Archa se dumilitade, vaso dogne sanctitade: en te venne deitade dangel foste salutata. De le vergin se verdore, de le spose se honore a tutta gente portamore, tanto se ingratata. Nulla lingua p contare come tu se da laudare: lo tuo nome fa tremare Sathans a mille fiata. Pregot, avocata mia, ke ne metti en bona via; questa nostra compania sate sempre commendata. Commendnte questa terra, che la guarde dogne guerra: ben senganna e tropperra ki tafende, o bata! 3. Ave donna santissima Ave, donna santissima, regina potentissima! La vert celestale colla grata supernale en te, virgo virginale,

discese benignissima. La nostra redemptone prese encarnatone k sena corruptone de te, donna sanctissima. Standal mondo sena l mondo tutto fo per te iocondo: lo superno e l profondo, e laere savissima. Quasi come la vitrera quando li rai del sole la fiera -dentro passa quella spera k tanto splendidissima-, stando colle porte kiuse en te Cristo se renchiuse: quando de te se deschiuse permansisti purissima. Altres per tua munditia venne l sol de la iustitia in te, donna di letitia, s foste preclarissima. Tu se porta e tu se domo: di te naqque Diu et homo, arbore col dole pomo, ke sempre sta florissima. Per la tua scentia pura conservasti la scriptura: tutta gente sasicura a te, donna purissima. Dimandasti per pietana de li apostoli consolana a la ta transmutana, lor compania carissima. Per kellino eran giti per lo mondo dispartiti, per tuo prego fr rediti davanta te, gaudissima. Quando tu stavi in orare

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s fr facti adunare: non dov pi dimorare, regina gentilissima. Cognoscesti ben per certo ke lasciavi lo deserto: su nel cielo, kera aperto, andasti, dilectissima! In lor mani ti mutasti: credo ke tadormentasti, ad altra vita translasti sempre mai securissima. A costume kera usitato s ebbero collocato lo suo corpo consecrato cum pet grandissima. Sanc Tomasso veramente non era collor presente: si venia tostamente davante a la bellissima. Quando nel monte venia vidde la donna ke salia, li angeli sua compania, tutta laire plenissima. Ed elli plange e kiam molto, de lacreme si lava l volto: Thesauro ke mi se tolto, gemma pretosissima! Gi mai quince non me muto, si non mi dai del tuo aiuto: f s ke mi sia creduto, donna laudabilissima. La raina s destrenge: vidde ben ke non sinfigne, in presente si discinge, k tanto cortesissima. Tomasso, questo te ne porta, colli apostoli ti conforta; d kio so viva, non so morta:

non fui mai s baldissima! Ben si move a questo pacto per contar tutto lo facto, come areca l grandacatto di la pi nobilissima. 4. Madonna Santa Maria Madonna santa Maria, merc de noi peccatori! Faite prego al dole Cristo ke ne degia perdonare! Madonna sancta Maria, che ni mostrata la via, or escacia ogne resia, receve ki vol tornare. Misericordia, patre Deo, de tutto l peccato meo: e so quel malvascio reo ke sempre volsi mal fare. Peccatori abominati, pensiam li nostri peccati: taupinelli, andate al padre, mettteve n suo judicare! O taupinella e folle gente, tornate a Dio omnipotente, ke ne fece de nente, ed a lui dovm tornare. Te ne prego, Ies Cristo, allegra lo mio cor k tristo e scampane da quel ministro ke Lucifer se fa kiamare. Penetentia, penetentia! domandla con reverentia: omgnom pensi la sententia ke non se dia mai revocare. Ies Cristo, manda pace: scmpane da la fornace

la qual gemai altro non face che i peccatori tormentare. 5. Ave Maria gratia plena Ave Maria grata plena, virgene madre beata! Ave Maria grata plena, stella dana, luce serena, de vita via per cui de pena la gente liberata! Grandalegrana cun umeltade fo, en turbana, in tua bonitade, quando in posana de la deitade fosti madre annuntata. Vergene pura, per cui diviso fuor de rangura fo l mondo miso, porta secura del paradiso, chera Ioseppo sposata. Dio te mande san Gabrello, ke taporte l saluto bello, e annuntie ke de novello era da Dio madre ordenata. In Naarth de Galilea langelo stette ke resplendea; tua fede l credette quando dicea: De Dio sirai obumbrata. Maravegliosa fo n suo parvente s alta cosa, stella lucente: dolce resposa desti n presente, poi ke fosti salutata. Per tutto l mondo voce save desti, dicendo: Come sirave quello chintendo? ben sembra grave: non sono ad omo contata. Respose a tanto lalto mesaio in suo bel canto: Rosa de maio, Spiritu sancto fie l tuo donaio:

ver in te, dona inorata. Tu incignerai, et pi che gillio pura sirai, e dolce filio parturirai: per te mi nempillio de quale gratia t donata. Non dubitare -ch Dio potente lo p ben fare- lo suo placente fillio kiamare: enfra la gente sir Ges; non sie turbata! Fie figlo degno de lalto Dio, per lo nsegno ke, Naario, entra l regno del Signor mio, ke non finalcuna fiata. Or guarda bene grande certea gratia ke venne: k n sua vechiea l fillio e tene ognalegrea, Elisabt cognata. Alor respondisti, bella donella, poi lo ntendesti, vera novella, s che dicesti: Io sone quella dellalto Dio cui sono donata! 6. Ave regina gloriosa Ave, regina glorosa, plena dogne consolana! Ave, pulcra margarita, splendida luce clarita, fresca rosa et aulorita, nostro gaudio et alegrana! Ave, regina adorata, virgene madre beata; poi ke fosti salutata, madre se de gran pietana. Ave, scala per la quale descese la ditade et prese in te umanitade per dare segurana.

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Ave, relucente stella, virgene, madre donella: alor che ti chiamasti ancilla, fece in te Dio riposana. Ave, virgo imperale! Madre se de gran pietade: tu se quella per la quale noi semo for di dubitana. Ave, paradisi porta, di la quale luce orta: ki enn-il tuo nome si conforta, ben saprende a buona amana. Ave, flore cum bello odore, fructo cum dole savore, stella cum grande splendore, madre de nostra salvana. Ave, virgo pretosa, pi de nulla amorosa, tutta iocunda et gioiosa, madre de gran delectana. Ave, madre incoronata, sovra i cieli exaltata, da tutti li sancti venerata; dei peccatori se sperana. Ave, porto de salute, ki ben tama tu laiute: guardane di far cadute, traici for di dubitana. Ave, dicelli tuoi amanti quando ti stanno davanti: laude cum duli bei canti cantan cum gran iubilana. 7. Da ciel venne Dal ciel venne messo novello, ci fo l angel Gabriello, nella citt di Galilea

-l vera la gente iudea; favellavano in lengua ebrea in cit et in castelloch chiamata Naarth, l u la vergene nacque et stette. Sponsata era a Iosephe secondo la legge, collanello. Langel fo messo da Dio, ben comen et ben finio: saviamente, sena rio, annunti lo suo libello: Ave Maria, gratia plena Dio ti salvi, stella serena! Dio con teco che ti mena enn-el paradiso bello. Fra le femene se benedecta pi ke nullaltra ke sia decta: Spirtu sancto s t electa per la melior, sena ribello. Del tuo ventre uscir tal fructo, ke salvir lo mondo tutto, unde l diavolo avir corocto, s parr grande l flagello. La donna fo tutta turbata la raina incoronata et dieisi gran mirata di quel ke disse Gabriello. Come fie quel che tu i decto? Nol credo a torto n a dritto, e ben ne posso far disdetto: non cognosco hom, vecchio n fancello. Langel disse Non temere, tu se a Dio s a piacere, altra madre non vole avere se non voi, con kio favello. Filiol di lAltissimo fie chiamato, Ies Cristo in oni lato:

per lui fi l mondo salvato et tracto de le man del fello. Tu se regina et elli reie; virgo Maria, credi a meie: non avr fine, il dico a teie lo so regno altissimo e bello. Elysabth tua cognata in sua vekiea ngravidata: non impossibile cosa nata fare al re Manuello. Respose la kiara stella: Io son qui ke so su ancella, sia secundo la sua favella: cus mi chiamo et apello! Questa donna intercedente agia mer de la gente! Pregi l padre omnipotente ke possamo essare con ello. 8. Altissima luce Altissima luce col grande splendore, in voi, dole amore, agiam consolana. Ave, regina, pulellamorosa, stella marina ke non stai nascosa, luce divina virt gratosa, bellea formosa: di Dio se semblana! Templo sacrato, ornato vasello annuntato da san Gabriello, Cristo incarnato nel tuo ventre bello, fructo novello cum gran delectana. Verginitade a Dio prometteste, umanitade collui coniungeste, cum puritade tu s l parturisti, non cognoscendo carnal delectana. Fosti radice in cielo plantata, madre nudrice a Dio disponsata; imperadrice tu se, deficata,

nostra advocata per ta pietana. Fresca rivera ornata di fiori, tu se la spera di tutti colori: guida la skiera di noi peccatori, s casavori de tua beninana. Ave Maria di grata plena, tu se la via ca vita ci mena; di tenebria traesti et di pena la gente terrena kera n gran turbana. Donna placente ke s foste humana, fonte surgente sovrogne fontana, istevi a mente la gente cristiana, ke non sia vana la nostra sperana. Humilasti la summa potena Quando incillasti la tua sapentia; signorigiasti cum grande excellena s ci licena di far perdonana. Vergene pura cum tutta bellea, sena misura la tua grandea, nostra natura recasti a frankea, kera a vilea per molta offesana. De la dolore ke n te tanta Lingua n core non p dicer quanta. Garo doctore di voi, donna, canta, virgene sancta, cum tutthonorana. 9. Fami cantar Fami cantar lamor di la beata, quella ke de Cristo sta gaudente. Dami conforto, madre de lamore, et mette fuoco e fiamba nel mio core: ki tamasse tanto a tutte lore kio ne transmortisse spessamente! Femina glorosa s benigna, nullaltra se ne trova tanto degna come se tu, madonna, ci la nsegna del Creatore altissimo vivente.

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Splendente luce dogne mondo diffin lo cielo di sopra et in profundo, undogne core sta llegro e iocundo di quel cnno la mente a Dio intendente, confortami di te, madonna mia: et giorno et nocte, a lora de la dia, come se dole a chiamar, Maria, ke par ke rimbaldisca tutta gente! Vergine bella, fior sovrogni rosa, sena carnal amore se dilectosa: amata fosti e se sovrogni cosa, nel paradiso se la pi piacente. Per voi ne piangon molti sospirando, kiedendo lo tuo amore van gridando, levan li occhii in alto amirando: or ti ci dona, gaudio de la gente. Cominciamento fosti, madre bella, di stari casta: virgene donella; per voi fioresc il mondo et rinovella, reina sovra li angeli resplendente. Poma col dole fructu savorita! Lanima ke tasaggia par smarita, non cura mai desta presente vita, per ci ke l tuo savor save sente. Vergene piena di tutto lamore, kiusesi n voi la gloria cum dolore; sospiri s ti mando col mio core ke tu damor mi facci stare ardente! Voi ke vivete col carnale amore, captivi ke dormite in amarore, non cognoscete Dio nostro signore, quei ke dol sovra dolor, potente. Or vi confortate in alegrana, voi kavete in Dio la gran sperana: madonna cum Ies, nostra baldana, tuttor a lo patre sonno presente! Madre de Cristo piena di scentia,

in voi solao, gioi e sapena. Per pet ci dona cogoscena, ke sempre teco sia la nostra mente. 10. O Maria d'omelia O Maria, domelia se fontana, fior e grana: de me aia petana! Gram reina chi inchina ciascun regno, s maffina la curina quando segno i non degno! N core tegno tuo figura chiare pura, chogne mal m n oblana. Rosaulente, splendente, f venire me fallente, tuo servente, obedire, cum echire, reverire; te laudando, honorando, agia de te consolana! Chiara spera, gram lumera, d conforto kio non pra stando nera nel mal porto; ben morto chi nonn- acorto de servire: mai saglire non porr in alegrana! Rocca forte sena porte, dan socorso, ch la sorte de la morte vien de corso. Io sum smorso salchun sorso di savore dal tuamore non me viem, mie dola amana! Gran rugiata candidata, pure necta, anti nata per beata da Dielecta, tu maspecta chio remetta, chio sum ciso mal assiso, cho non vada n perdana. Dolaurora fresch et sora, riserena la memoria ke macor e mal me mena;

la catena menterrena desto mondo: si l secundo, mer, damme spreana. Amen. 11. Regina sovrana

de Cristo se sposa k nostro conducto: dacci riposo de questo gran lucto, e donalegrana! Amen. 12. Ave Dei genitrix

Regina sovrana de gram petade, en te, dole madre, agiam reposana! Stella chiarita, col grande splendore gente smarita traheste derrore; reggi la via, s cha tutte lore reservam leana! O sole lucente, o aulita rosa, a tutta gente se madre pietosa; non perdente ki en te se reposa, ma sta a gran baldana! Fructo piacente, col grande splendore, satia la mente, reempe lo core, siamota mente, fontana damore, et agge pietana! Giardin ornato de fresca verdura, fosti serrato de forte clausura: tuo fructo nato non pose natura ma grande sperana. Bel gillio dorto, cristallo splendente, lom chera morto facesti vivente; se gran conforto a lom penitente, e dili fermana. Alta raina de sole amantata, corona fina de stelle t data; gratia divina t facta amata, k t m venerana. Tu retrovasti el thesauro smaruto, tu retrovasti lom kera caduto, quandascoltasti lo dole saluto cum grande fidana! Arbor frondosa ke fai dole fructo,

Ave, Dei genitrix, fontana dalegrana! Ave, fonte consignata, de la stirpe David nata, pi de nullaltra se bata: avesti n Do verace amana! Amotti certo veramente lalto Dio omnipotente, che per saluto de la gente suo filiol in te prese baldana. Var forte natura quando n te, vergene pura, lo Signor prese figura sena carnal delectana . A Iosp desponsata, quando fosti salutata concepisti, fecundata, lo re k pien de pietana. Regina vergene del mondo, lo re cellestial iocondo portasti nel tuo corpo mondo, ke ne trasse dogne pesana. Vergene pura parturisti, e depoi partu permansisti vergene, perk credesti a Gabrel sena fallana! Tu se columba sena fele, dole a gustar pi ke mle, porta de cui Eechiele disse ke sempre era n clausana. Donna, de laude se degna,

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k portasti lalta nsegna, lo Salvator ke vivet regna, per cui sem for de malignana. 13. O Maria Dei cella O Mara, Dei cella, sia a noi luce sempiterna! O Maria savia, damore s fortamasti Do signore, ke de te feci sua mascione allor ke prese albergo n terra. O Maria, cumfortamasti, ke lalto Dio asedasti ke de cielo ad te l chiamasti s forte te facesti bella! O Maria, cumtadornasti, a Dio piacentasutilliasti, ke sovra i cieli a lui mandasti per trarer inde nova stella! O Maria, cum umilitade venceste la summa citade: Ierusalm si fa chiamare; per te vintramo e possedella. O Maria, virgine madre, sempre a te voliam dir ave, perk tu a la Trinidade aparechiasti nova cella. O Maria, fresca rosa, de te fece Dio sua sposa perk tu fosti gratiosa dessare pura donella. O Maria, cui anuntone san Gabriello, ke lo mandone Dio deciel e i comandone te salutar, te, sua sposella. O Maria, cumrecevesti lo dole saluto cavesti,

cum gran paura respondesti: Eccome, kio sum suancella! O Maria, virgene pura, porta se del cielo sicura: ki per te entra non trova mura n serrame ke lo retegna. O Maria, cum gran pietade a voi kiamm cum humilitade, ke tu ce debia sempraitare dal nimico, ke non ce prenda. 14. Ave vergene gaudente Ave, vergene gaudente, madre de lOnnipotente! Lo Signor per maravegla de te feice madre e filia, rosa bamche vermegla sovrogl altro fiore aulente. Eravamo n perdimento per lo nostro fallimento: tu se via de salvamento, chiara stella dorente. Stella se sovra la luna, pi resplende ke neuna: in te Cristo, virgo pura, incarne Dio vivente. O beata , ke credesti al messagio ke vedesti, lo saluto retinesti colla grata fervente. Fosti leska et Cristo lamo, per cui fo difiso Adamo; perk Eva prese el camo del freno ke fo talliente, si dign per noi venire Ies Cristo, nostro sire: volle morte sofferire

per recomparar la gente. Senalchun offensone s sostenne passone per trarer di possessione lo nvidoso serpente. Quando tu l vedesti morto nella croce l tuo diporto, la sperana fo conforto de te, donna cognoscente. Quella pena teramara k l videve stare in ra: comangnello ke se spara, stava molto patente. Quel te fo dolor de parto k l videvi conficto n quarto. tutto l sangue li era sparto de la gran piaga repente. Quel dolor participasti, gi mai no labandonasti; nostra fede confirmasti perk non fosse perdente. Le lagrime del tuo pianto turbar lo mondo tutto quanto: tenebre fuor facte intanto, k le luce fuoro spente. Terra et ere si commosse, tutta lacqua si riscosse per temor de le percosse ke sofrio il Signor potente. O Maria, virgo pura, molto fosti forte dura; non fallasti punto a lora, perk tanto eri prudente. Sovrannoi ava facto lo nimico grandacatto: tu li desti scacco matto, tal ke sempre sta dolente. Benedicta tu, reina,

colla grata divina, archa piena de doctrina, dabundanta corrente. Tu se fede, tu sperana, da cui viene consolana, bene, gioia et allegrana, a chi del tuo dolor sente. Li rai de la tua lumera esplendente se smera: di te sol prende la spera per ke se relucente. Honorata se dal padre di cui tu se filia et madre; in Trinit sancta quadre, in sustantia luce ardente. Tu thesauro, tu richea, tu virtude, tu larghea, tu se mperal fortea per corona resplendente. O Maria, virgo degna, priega Cristo ke ne tegna al suo regno, ne sovegna; per noi sia entercedente! Garo canta cum dolore per te versi cum laudore. Ssse plena de savore, cielo e terra fai fluente. 15. O divina virgo flore O divina virgo, flore aulorita dogne aulore! Tu se flor che sempre grane, molta gratia in te permane: tu portasti l vino e pane, cio l nostro redemptore. Ave, vergene benigna, tu ke sola fosti degna

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di portare lalta nsegna de laltissimo segnore. Tu es sacra virgo pia, tu, dulcissima Maria, tu ke se la dricta via per venir de salvatione. Per te Deo nave victoria de la supernale gloria: la tua corona imperia cum Cristo imperadore. Tante sono li tue virtude, ki cielo e terra e mare conclude: tutti so di gratia ignudi, kiunque de te sie n errore. Tantabunda per te gratia ke tuto l cielo se ne solatia; unque de te non se stiano langeli di far laudure. De quel canto gloroso fanno coro delectoso: ciascun rendi gaudoso, speran de lo tuo amore. Tuttti portan reverentia cum molta gentet ubidena a te, donna de potentia, in cui regna tuttonore per la tua beatitudine de lo sempiternal lumine; o fontana, ke se flumine de pietade, per amore! O dolor, de te safina per la maiest divina, per la tua santa doctrina, s reluce l tuo splendore. Tu se via de viritade, scala se dumilitade; de te prese humanitade Ies, nostro redemptore!

Tu se gloria del paradiso, sempre parente di viso; tu (glori a te!) se riso, tu se rosa cum dolore. Ave, virgo incoronata, ave, Dio obumbrata, ke m ciel seencoronata, madre dogne peccatore. 16. Salve salve virgo pia Salve, salve, virgo pia, gemma splendida, Maria! Or cantiam cum gram dilecto de lamor nostro perfecto ke prechi pro nobis Cristo ke sa nostra lux et via. Voi kavete n ciel la mente or cantate dolemente Cristo, iusta voi presente, e la vergene Maria! De quelamor s gioioso ognon canti gloroso: ciascun di noi ste amoroso a servillo tuttavia. Or cantiamo con alegrana de la bella nostra amana, kell nostra consolana: sempre benedicta sia! Alta donna glorosa, madre de Ies pietosa, del paradiso tu se rosa, la pi bella ke vi sia. Pi se bella di stella, casta filia sovrana, in lamor fiore grana: de te fa sua drudiria. Engratiata fosti in tutto:

de te nacque l dole fructo kespugnone lamarlucto de la infernal tenebria. Regina bella dalegrana, de noi agia petana: lasciar volemo ongnaltramana e servir voi tuttavia. Ki di te sentimento non curauro n argento, s grande lo nflamamento de servir a tua bailia. El cor nostro f pensare di te,dole sospirare; facte tanto te amare, nulaltra cosal cor sia! Ad te, amor, avn cantato; bella! col santo portato facci star dal dextro lato: possiam farte compagnia! 17. Vergene donella Vergene donella da Dio amata, Katarina martire bata! Tu fosti bata da fantina, perk fo n te la grata divina. Nata fosti in terra alexandrina, in omgni scenta collaudata. Filia fo de re e de raina la beata santa Katerina, de li erranti gram medicina: disputando, da lor venerata. Stando nel palao gratosa, tutta fosti de Dio amorosa, cum gran volunt desiderosa, a Ies dilecto disponsata. Quel amor te fece iocundare lo qual prendesti per amare:

per lui sapia spendar e donare, k de s te fece renfiammata. Un crudel tiranno pien derrore per la terra mand el banditore ke ciascuno venisse a falli honore, gi non fosse in s longa contrata: ke venissar a dallo tributo al suo do kera sordo e muto: a nullom per se p dare aiuto: e quest la vert provata! E lo mperadore sacrificando, tutta laltra gente sequitando, la Katerina udio metter lo bando e mantenente fo maravelliata. 18. Peccatrice nominata Peccatrice, nominata Madalena, da Dio amata! Magdalena decta stesti dal castel nel qual nascesti: Marta per sorore avesti, nel Vangelio assai lodata. Laaro fo tuo fratello, santo iusto buono e bello, Cristo am sena ribello, poi ka lui fosti tornata. Fosti plena de peccato, gisti a Cristo re beato: nel convito l trovato de Symon, ke t spresciata. Andasti dentro cum timore, plangesti cum gram dolore, basciasti piei cum grandamore per la gratia ki trovata. Linte e flum deventato per lavar lo tuo peccato, scudo saldo li trovato

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de tutto ci ke se acusata: fonte a te per ben lavare, padre sancto a perdonare, amico saldo a disponsare, ne la vita ki trovata. 19. Cristo nato

summa fortea, per cui se sprea ben ongnaltra guerra de lo nimico serpente antiquo, nostro ingannatore, de cui valore doni a tuttore a ki li consente! 20. Gloria 'n cielo

21. Stella nova Stella nuova n fra la gente kaparuisti novamente! Stella kaparuisti al mundo quando nacque l re iocondo, stetten meo a tutto l mondo per aluminar la gente. Le tre Magi labber veduto, tosto lebber cognosciuto; diser: Nat lo saluto, Dio padre omnipotente. Ciaschedun col suo reame s lo prese a seguitare corriccofferte da laudare, la qual fo moltavenente. Da la stella se cansaro, rittarrErode capitaro, tai novelle li portaro kel fecer molto dolente. Dissar: Nat re benigno, quei k mperio dogne regno: en ciel n apparito n segno kell nato veramente. El re fo, moltadirato, colli savi contastato: Da voi me sia tosto insegnato la ve pote star nasente. Puosen mente in una via et in una profetia: vider ke n Belem nascea quei kalumina la gente. 22. Plangiamo quel crudel basciare Plangiamo quel crudel basciare ke fe per ni Do crucare. Venne Iuda traditore,

Cristo nato et humanato per salvar la gente, kera perduta e descaduta nel primer parente! Nato Cristo per fare aquisto de noi peccatori, kram partiti e dispartiti dai suoi servidori, perk fallenti, e non serventi ma deservidori, ramo facti, da cului tracti k tutor fallente. Lo fresco gillio, bianco e vermeglo, nat n questo mondo per dar conseglo de fugir pillio de quel gran profundo; degn venire, per noi soffrire la morte dannosa, la qual, gioiosa, era gravosa noi primeramente. In Bellm nat l signor beato de virgine pura: annuntato, prefigurato fo da la scriptura; medatore e redemptore diricte verace, re de gran pace, ka ciascun piace ki vera mente! Summalegrea, summa fortea, Crist nato n terra,

Glora n cielo e pace n terra: nat l nostro salvatore! Nat Cristo gloroso, lalto Do maravellioso: fact hom desideroso lo benigno creatore! De la vergene sovrana, lucente stella dana, de li erranti tramontana, puer nato de la fiore. Pace n terra sia cantata, gloria n ciel desiderata; la donella consecrata parturit l Salvatore! Nel presepe era beato quei ke in celo contemplato, dai santi desiderato reguardando el suo splendore. Parturito l cum canto, pieno de lo Spiritu santo: de li bracia li fe manto cum grandissimo fervore. Poi la madre glorosa, stella clara e luminosa, lalto sol, desiderosa, lactava cum gran dolore.

bascio li dede gran dolore: lo qual faciam noi per amore a li fo signo di penare. Quel fo signo ai Iuderi: non cognoscevan suo misteri, Iuda li feci veri: per um suo bascio lo fece piliare. Ad Anna principe el menaro, inudo nato lo spoliaro, battirlo forte e s l legaro et ferlo tutto insanguinare. Anna s lebbe mandato a Chyfasso prelato, quelli kel mand a Pilato per li pi vituper fare. Pilato ad Arode el mande, perk molto el domande, cerc molto e nol trove, pi lo fe rapresentare. 23. Ben crudele Ben crudele e spetoso ki non si move a gran dolore de la pena del Salvatore, che di noi fo s amoroso! Amoroso veramente fo di noi,cum gran pietana, poi ke dalto, nnipotente, discese ad nostra semblana. Or non fo grande disiana per noi prender humanitate et darsi in altrui potestade quei ke sovrogn poderoso? Poderoso fe discesa, chiusamente fe messaggio; ad quellamoros, appresa donna di grandumilitaggio;

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annuntolle con messaggio langelo Gabrl beato e dix: Cristo ordinato in te, donna, venir rinchiuso. Rinchiuso questo cum ser, puo ke dom non ai sabena? Spirito Santo in te verr quei k in s ongne potena: et agia questo per sententia. Alor disse la dolce polella: De lalto Dio mi tengancella: sia de me comi resposo! Resposo tal, concepeo Ies Cristo salvatore, lo qual essa parturio fuor de pena e de dolore. In gran vilt chotal segnore ci venne per noi dare exemplo: non ci trov magion n templo ovei potesse aver reposo. Riposo! Camin et forte ci trov ciascuna dia! Picciol fante, i volse morte dar erode cum fellunia: Cristo e Ioseppo cum Maria fuggiero in terra dEgipto, et canpar per tal respicto de li mani del niquitoso. Niquitoso, false reo trov l popolo iudaico, predicando l vero Deo. Ciascun, farisei et laico, pi for duri kaciaio indnaco dintendar, quella gente prava! Quantesso pi miraculava, ciascun gli era pi invidioso. Invidiosi miscredenti, quanto Cristo iniuraste!

Sanicando vostre gente, suscitando, laccusaste ad Pilato, et puoi pigliaste, comparandolo dal traditore, ke suo ministrere factore, per tormentarlo, gloroso! Gloroso, forte pene vordinar, comirimmenbro, k nudo ne le catene vi batter per ongne menbro, per pi tormenti far, essenbro dar ad voi et far vergonna. Et legarva la colona, empi! e ki non doloroso? Doloroso flagellando incoronaro di spina, viset corpo sanguinando; di voi fer gran disciplina cum gran tempesta, cum ruina: vi fecer la croce portare, et menarv ad iustitiare a guisa de ladron omtioso. Domtios et forte iudicio fustad morte condempnato, et messo ad grande supplicio nella cruce nchiavellato, daceto e di fel potato, et cum duo ladroni crucifixo: inferno l sent enn-abisso e tutto l mondo tenebroso. 24. De la crudel morte de Cristo De la crudel morte de Cristo onhom pianga amaramente! Quandi Iuderi Cristo pilliaro, dogne parte lo circundaro; le sue mane strecto legaro

como ladro, villanamente. Trenta denar fo lo mercato ke fece Iuda, et fo pagato. Mellio li fora non essar nato kaver peccato s duramente! A la colonna fo, spolato, per tutto l corpo flagellato, dogne parte fo nsanguinato commo falso, amaramente. Pi l menar a Pilato e, nel consellio ademandato, da li Iudr fo condempnato, de quella falsa ra gente. Tutti gridaro, ad alta voce: Moia l falso, moia l veloce! Sbrigatamente sia posto en croce, ke non turbi tutta la gente. Nel so vulto li sputaro, e la sua barba s la pelaro; facendo beffe, limputaro ke Dio s facto, falsamente. Poi ke n croce fo kiavellato, da li Iuderi fo designato: Se tu se Cristo, da Dio mandato, descende gi securamente! Lo santo lato sangue menao et tutti noi recomparao da lo nemico ke ngannao per uno pomo s vilemente. San Iovanni lo vangelisto quando gurdava suo maiestro, vedielo n croce: moltera tristo et doloroso de la mente. Li soi compagni labandonaro, tutti fugiero e lui lasciaro, stando tormento forte et amaro de lo suo corpo, per la gente. Moltera trista sancta Maria

quando l suo filglio en croce vedea, cum gran dolore forte piangeva, dicendo: Trista, lassa, dolente! 25. Dami conforto Dio Dami conforto, Do et alegrana, et carit perfecta et amorana! Dami conforto, Do, et ardore: a caritade lega lo mio core, ke non mi sia vetato lo tuo amore; in me non possa nulla ria indignana. Dami letitia, gaudio et diporto, enn-el mio core d pianto di conforto, ko suspiri et canti et stia s docto, ko non perda la tua finamana. O grande bene, dilecto di lamanti, solao, gaudio et dolcea dei sancti, ke fai li cenni tali et li senblanti, di tutto l mondo fai far rifiutana. O grande bene di quello di paradiso, ralumina l mio cor del tuo bel viso, ke me ne stia la mente e l core aceso: dami saglita dogni altra delectana. Rammentame la pena ke portasti, amor, e quando a la croce andasti, fusti battuto et tutto ensanguinasti, im lasso, de tal dolorana! Fosti battuto e spoliato e skirnito, e daIudei fortemente colpito, e duna lancia enn-el cor ferito, e per invidia fuo tal arogantia. Piangete meco, sponse inamorate, voi ke vivete caste adoctrinate: venite, amanti et virgine beate; di Cristo faciam gaudio et iubilana! E fuoco et fianba stia nel nostro core: renfreskese la rosa collamore,

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et lo Spiritu sancto parli n noi, e l Padre ne confirmi per pietana. Amen. 26. Onne homo ad alta voce Onne homo ad alta voce laudi la verace croce! Quanto digna da laudare core no lo p pensare, lengua no lo p contare, la verace sancta croce! Questo legno pretoso di legno virtoso: lo nimico confuso per la fora de la croce. Poi ke Cristo fo pillato, strectamente fo ligato, dogne parte fo tormentato e donato a la croce. Ies Cristo redemptore come falso bufadore, come latro e traditore, fo donato a la croce. Le sue membra delicate fuoro stese e tirate, tutti quante insanguinate e kiavato in su la croce. San Iovanni evangelista lo suo core multo era tristo, quando vidde l suo maiestro stare innudo in sulla croce. La sua madre dolente, multo trista la sua mente: piange e dole amaramente, stando a piede de la croce. La sua madre cum dolore kiama e dice Dole amore,

im, fillio e signore, perk fosti posto in cruce? La sua madre dice: O fillio aulorito pi ke gillio, perk fo questo consillio ke morisse nella croce? Dice Cristo: O madre mia, quest lobediena mia, ke se compia in questa dia k o moia nella croce. Lo suo fillio la favella: Or si compie questa guerra; lo nimico dato in terra per la fora de la croce! Questo disse Ysaia in sua vera prophetia: Come agnello si tondea, et poniasinn-ella croce. Questo pianse Yeremia quando kiamava e dicea: Voi candate per la via, vedete la pena de la croce. Kiama e piange duramente, e a Cristo ti converte: per te sta a bracia aperte su nel legno de la croce! Ies Cristo, la fraterna, tu la cresce e la governa; de la gloria sempiterna per la virt de la croce. 27. Iesu Cristo glorioso Ies Cristo gloroso, a te sia laude e echimento, k, per ni, surreximento facesti, victoroso! Victoroso, el tero die

facesti surreximento. Per unger le tre Marie lo to corpo, al monimento andar, cum pretosunguento. Langel dixe: Nonn- quie: in Galilea, k surrexio, vi preceder gratoso. Gratos essendo n via apparbe a la Magdalena: nellorto dixe: Maria! Poi raparbe inn-altra mena. A tutti schiar la serena che i pei non se lass toccare: Gitad li apostoli contare: dandar a lor so desoso. Desose lor contaro ci ke Cristo dectavea: lo lor decto desprearo, crediano fosse fantasia. Poi raparbe n quella dia. A duo discipuli fe cena al castello dEmau: apena lavisar, lo fo ascoso. Ascoso lui, recordarse ci ke ro dixe al camino, quando collui adunarse parendo lor pelegrino. Disser: Bem fo l summo divino! A li apostoli fer conto: anco non credetter punto. De ci ognunn-era pensoso. Pensosi fra lor essendo, lapparbe l Signor verace; dixe: Non andate temendo de me, kio non so fallace! Sempre aviate in fra voi pace et cercate le kiavadure, ke le mente aviate pure:

di me ognom sia coposo! Coposo si partio, pesc et prima mangiato. Thom non vera, poi redio; el convenente i fo contato. Si no i metto li mani l lato, dixe, non ne sar credente. Poi raparbe solamente per lui kera s dubitoso: Dubitoso e incredulo, viene! viene cerca le mie ferute; non sia ncredulo ma fedele mai per cose non vedute, k magiur merito e virtude de credar quello k absente ke de quello k presente; e n ciel ne fi pi gaudioso. 28. Laudiamo la resurrectione Laudamo la resurrectone e la mirabile ascensione di Ies Cristo, filiol de dio, chal suo padre se ne go, e n cotal d en ciel salo: san Marco l dice in so sermone. Poi gente dice a li suoi frati, li apostoli sanctificati: nella fede fur confirmati! Alora l disse e comandone: Per tutto l mondo ve nandate, el mio evangelio predicate e nel mio nome baptiate con grande benedictione. E non debiate aver paura: predicate ad ogne creatura. Ki crede et avr paura avir salvatone;

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ki non creder sir perduto, condempnato e battuto: mai non avir l mio aiuto e andr perditone. Nel mio nome resuscitate morti, e i leprosi mundate, e linfermi s curate, sanando le lor persone. Ki creder non sir vano: a cui voi porrete manu, sempre sir salvo e sano, et avir bon guidardone. La vostra f non se remova: avarete lingua nuova, ongnomo perdar la prova, ki far offensone. Io vi darabo rikki doni: sirete miei testimoni, caciarete le demoni ke danno temptatone. Tollarete li serpenti e veneno enfra le gente: salvi fien li miei credenti ke del peccat n pertiscione. Li angeli comenciano a dire ke portarno l gran savere (Ies Cristo, nostro sire!) l uv la sua mascione: Voi de Galilea, or guardate in cielo? cotal maravilliate? Ies Cristo ne val suo padre, ed nostra redemptione! Al lato dritto del suo padre sasedde lumanitade insieme colla deitade, Dio et homo, ogni stascione. In terra rimasi la gloriosa, la vergine madre pretiosa,

sancta Maria petosa, k nostra consolatione. Li apostoli poi nandaro, per tutto l mondo predicaro: la vita eterna e l regno caro Dio ne dea per guidardone! Amen. 29. Spiritu sancto dole amore Spiritu sancto, dole amore, tu se nostro guidatore! LoSpiritu sancto foco ardente: lo cor alumina e la mente, chelli lalto amor potente lo qual passa omgne dolore. Li apostoli ne fuor ripieni, discipoli di Cristo veri: per fuor forti e fedeli e tutte entesaro le scripture. Nullomo puote bene amare se n peccato vole stare, lo Spiritu sancto l per male: daralli pena e dolore. Gettarl nella fornace l uve son lardente brasce e lenfernal foco penace ke semprarde l peccatore, due son li mal carbone kabruscian li peccatori: et ivi son li acusatori ke don spavento a tutte lore. Spiritu sancto benedecto, guardane de questo decto et menane al dolce Cristo lo qual nostro redemptore. O beata Trinidade, o divina Maiestade, per la tua gran pietade,

rempiene del tuo amore! Lo mondo falso e desliale, Sathans ne fa far male, lo corpo ne vole ngannare: e tu naiuta, Creatore! 30. Spirito sancto glorioso Spirito sancto gloroso, sovra noi sia gratoso! Ke con gran dolore venisti, la pentecoste tu conpisti, li discipuli rinpisti del tuo amore gaudoso. Colla tua virt potente del gran sono ke fo repente lo splendore venne ardente, ke fo molto puroso. A llor si fo a tutto aperto: omni lingua parl certo, k lo Spirtu con coverto ciascun fece coposo. Tutto l mondo s renfresca lengua hebrea e francesca et latina e gregesca: ognomo era timoroso! Tutta gente sasutillia de la grande maravillia, k ciascuno sasimillia suo linguagio proproso. Laudiam Cristo veramente: lalto Padre omnipotente d lo Spiritu fervente ke fo tanto delectoso! Tu, Spiritu parclito, tu ni d pace et hbito, ci ke ti sia plcito al tuo regno spatoso.

Gi nullomo stia turbato: Ies Cristi sia laudato, sempre sia glorificato, k m dole et amoroso. De lumanit del servo tu prendesti carne e nervo: comma la fontana l cervo venisti desideroso. Di nui ti prenda pietade: tu, signor dumilitade, per la tua benignitade sempre se di noi geloso; ke donasti pace al mondo, tu, signor fresch e iocondo, tu ne guarda nel profundo di quel luogo tenebroso. L uve nulla luce ogni reo vi si conduce, ki vi cade tutto cuoce, gi mai non star otioso. Al tuo regno ne conduca san Matheo, Marco et Luca, san Iohanni, quei k duca, ke per te virtoso, ke possiam teco regnare, colli sancti te laudare, et veder glorificare lomo k mo ruinoso. gioia ke sempre grana la ncarnatone humana per la vergene sovrana, di ke sempre sta gioioso. La divinitade pura prese, homo, in te natura: nostra fede non si scura perk se s petoso. Cristo, non ti sia disdegno perch tu se nostro pegno;

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danne parte del tuo regno, di quel fructo savoroso, di quel cibo spiritale ke sir sempiternale, vivo pane sustantiale cum dole aulor pretoso. Tutti i sancti fai gaudere, cum tanto amor permanere, k ciascun l suo volere: di nullo ben invidoso. Multo fanno gran laudore, tanto i tene in grandhonore, come ricco cratore donni ben delitoso. Li angeli cantan: Gloria, Ies, dole memoria, Spiritu de victoria, terribile et abundoso! Tu, dolore cum dolea, tu, suave cum piagea, tu, potente per fortea, come signor poderoso. Garo de la gran sperana a te, Cristo, per pietana: tu ni facti a tua sembiana: prego ke ne dea riposo. 31. Spirito sancto da servire Spirito sancto, d servire, dannal core de te sentire! Spiritu di veritade e fontana di bonitade, per la ta benignitade la ta va ne f seguire. Spiritu de petade, flamma ardente et caritade, ben p stare in securitade

ki a te vole obidire. De lalto dio se donamento, fonte viva et ungemento; spiritu dentendimento, tu ne degi mantenere! Spiritu consilliadore, dogne veritade se doctore; ki te lauda cum bon core ma non porrea perire. Spiritu del sancto timore, ke converti ei peccatori, tu se casto e dole amore pi ke lingua non p dire. Spiritu de sapena, de fortea e de scena, la tua compagnia k m presena tu la degi mantenere! Ei profeti amaistrasti et la vergene obunbrasti: tutta la santificasti enn-el tuo sancto venire. Tu mostrasti a san Francesco el seraphin crucifixo, le piaghe di Ies Cristo in lui facesti reflorire. Li discipuli mundasti, confortasti et infiambasti, le lor lingue tu mutasti per ogne lingua savere. Lanima ke te sente ben p stare alegramente: di te amar non se pente, per cui pensa ben finire. De li iusti se dolore, patre de li peccatori; lanime fai sancte et pure, et a gloria pervenire.

32. Alta trinit beata Alta trinit beata, da noi sempre si adorata! Trinitade glorosa, unit maravilliosa, tu se manna savorosa a tutor desiderata. Da voi, maiestadeterna, deitade sempiterna, la citade k superna kiaramente luminata. Noi credem sena fallana, fermamente, cum sperana, tre persone, una sustantia, da li sancti venerata. Li animali oculati kevangelisti som chiamati laudan lalta potestate cum la voce concordata. Abram en trinitade intese la deitade: li angeli li for mostrati en figura humanata. Quando vidde tre figure ador un creatore, e mperci da te, Segnore, la so f fo confirmata. En tutte le crature s reluce l tuo splendore (come dicon le scripture et verit provata): La potena in creando, sapiena in ordinando, bonit in gubernando, ogne cosa in tutta fiata. Tu, padre celestale,

per lor guardar dogne male, el filiolo a te uguale mandasta la gente insanata. Nella Vergene descese, stect ellei nove mese, pura carne di lei prese, per noi molto tormentata. Spiritu sancto, amor iocundo ke rempisti tutto l mondo, tu ne guarda dal profundo et perdona li peccata! Ki te ama crede sempre tutto l mondo per nente: alte fort la sua mente, pi ke rocca n fidata. O verace Trinitade, f per la ta pietade, ke nostra humilitade en vita eterna si exaltata. 33. Troppo perde 'l tempo Troppo perde l tempo ki ben non tama, dolamor, Ies, sovrognamore! Amor, ki tama non sta otoso, tanto li par dole te gustare, ma tuttasor vive desideroso come te possa strecto pi amare, ke tanto sta per te lo cor gioioso; ki nol sentisse nol saprie parlare quant dola gustar lo tuo savore. Savor cui non si trova similliana; o lasso! Lo mio cor poco tasaggia. Nullaltra cosa non m consolana Se tutto l mondo avesse, e te non agio. O dulamor, Ies, in cui sperana,

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tu regi l mio cor, ke da te non caggia ma sempre pi ristringa l tuo dolore. Dolor ke tolli fora ad ogni amaro Et ogni cosa muti in tua dolcea, questo sanno li sancti ke l provaro, ke fciaro dole morte in amaria; ma confortolli el dole latovare di te, Ies, k vnsarognasprea, tanto fosti save in li lor cori. Cor che te non sente, ben po star tristo, Ies, letitia et gaudio de la gente: solao non potessar sena Cristo! Taupino cheu non tamo ben fervente! Ki far potesse totto ogni altro aquisto, et te non agia, di tutt perdente, et sena te sirebbe in amarore. Amaro in nullo core puote stare, cui tua dolcea dona condimento: ma tuo savor, Ies, non po gustare ki lassa te per altro intendemento. Non sa n pu lo cor terreno amare s gran celestial delectamento: non vede lume, Cristo, in tuo splendore. Splendor ke doni a tutto l mondo luce, Amor-Ies, de li angeli bellea, cielo et terra per te se conduce et splende in tutte cose tuo fortea: ognunque creatura a te saduce, ma solo l peccatore l tuo amor sprea et partise da te, suo creatore. Creatura humana, scognoscente sovrognaltra terrena creatura, comme ti puoi partir s per nente dal to factor, cui tu se creatura? Ei ke ti chiama cus amorosamente che torni a lui, ma tu pur li stai dura

et non i cura del tuo salvatore! Salvatore ke de la vergene nascesti, del tuo amor darne non ti sia desdegno, k gran segno damor alor ci desti, quando per noi pendesti en sullo legno. Nelle tue sancte magne ci descrivisti, per noi salvare et darci lo tuo regno: lege la tua scriptura, buon scriptore. Scripti sul sancto libro de la vita Per tua piet, Ies, ne representa: la tua scriptura i non sia fallita e l nome ke portam de te non menta. La nostra mente fa di te condita, dulcissimo Ies, s ke te senta et strictamente tami con ardore. Ardore ke consumi ogni freddura e purghi et illumini la mente, ognaltra cosa fai parer obscura la qual non vede te presentemente: et gi mai altro teco amar non cura, per non cessar lamor da te nente et non ratemparal dal tuo calore. Calor, s fai lanima languire et struggere lo cor de te inflammato, ke non lingua ke l potesse dire n cor pensare, se noll provato! Om lasso, fammete sentire; riscalda lo mio cor di te, gelato, ke non consumi in tanto freddore. Freddi peccatori, el grande fuoco nello inferno v aparechiato, se questo breve tempo, k s poco, damor lo vostro cor non scaldato: per ciascun si studi in onni luogo damor di Cristo essar abraciato e confortato del suave odore.

Odor ke trapassi ognaulimento, Ies, ki ben non tama fa gran torto! Chi non sente el tu odoramento od illi puulente od illi morto! E fiume vivo del delectamento, ke lavi ogni fetore et dai conforto, et fai tornare lo morto in suo vigore! Vigorosamente li amorosi no quella via en tanta dolcea, gustando quelli morselli savorosi ke dona Cristo a quelli kno sua contea, ke tanto sono suave e delectosi; ki bene lasagia tutto lo mondo desprea e quasi en terra perde suo sentore. Sentimoni, o pigri, o negligenti, bastane el tempo cagiamo perduto! Oim lasso, quanto siamo stati sconoscente, cal pi cortese non aviamo servito: cului ke ce enpromette celestiale presente a cui linpromette gi nol falluto e ki li ama li stane buono servidore. Servire a te, Ies miamoroso, pi che nullaltro delecto, gemai el core non trova altro riposo si non se en te, Ies, amor perfecto, ke de li tuoi servi se consolatore. Consolare non po terrena cosa lanima k facta a tua semblana: pi ke tutto l mondo pretosa e nobile sopra ogni altra sustantia; e solo tu, Ies, li poi dare posa e rimpiere sa bastana, emperci ke tu se solo suo maiure. Maiure engano non me pare ke sia

ke de volere ke non se trova, como lanima k fuore de la via crede ke l mondo lempia e fare ne vole lege nova, ma non potessare k l mond minore. Minorare se vole el core villano, ke del mondo se kiama contento, volere te, Ies, amore sovrano, cambiare eello entendemento: ma se lo suo palato fosse sano a gustare s a gran delectamento, sovrognaltro sireste lo meglore. Meglore cosa de te, Amor-Ies, en-ella mente non po desiderare; emperci dovarebe el core lais con teco sempre colla mente conversare e onni creatura de qua gi per lo tuo amore niente reputare, e solo te pensare, dolce Segnore! Signore, ki te vole dare la mente pura, non te dea dare altra compagnia: spesse fade per la troppo cura la mente da te se desvaga e si disvia. Dolce a amar la cratura, ma l creatore pi dolc ke mai sia: perci se dea temer cum gran tremore. Tremore e gilosia porta la mente, ki ben tama e, mperci ke non te spiacia, partese da tutta laltra gente e solo te, Ies, el core abracia: onni creatura per nente enverso la bellea de tua faccia, tu ke dogne bellea se factore. Fame solo tu, Ies, perpensare

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ed ognaltro pensiero dal mio core scacia: en tutto questo mondo io non posso trovare creatura ke me satisfacia. O dulce Iesu, famme te amare e doname gratia ke l mio amore te piacia, tu ke dogne gratia se datore. Dame tanto amor, Iesu, de te ke me basti ad amare quanto io so tenuto per lo grande preo ke per me pagasti: per me da voi sa reconusciuto! O dulce creatore, quanto mobligasti ad amare pi keo non potuto n posso, sena voi confortatore! Conforta lo mio core ke per te languesce, ke sena te non vole altro conforto. Oim lasso, pi degiuno endebelesce: el core ke tu non pasci el vive morto, ma se de lo tuo amore asagia, revivisce; ed ore me aiuta, amore, en questo porto, tu ke se sopra ogne altro aitatore. Atame, amore, che non perisca, amore dolce, k per amore io tadomando! Pregote ke l tuo amore non me fallesca, receve li miei suspiri ke io te mando: se tu voli ke io per te languesca, fa ke me piacia: kio vollio morire amando per lo tuo amore, o dolce redemptore. Redemptore, questo mio volere:

damarte e de servire quanto io potesse; o dulce Cristo, debiate piacere ke l mio core del tuo amore sempisse: quella ora fallame vedere ke tu, Ies, el mio core tegnesse e de me fosse cibo pascitore. Pasceme, o pane celestale, e dognaltra cosa fame enfastidire; o cibo de vita sempreternale, ki ben tasaggia, maio non po morire: famme questo dono spetale ki de te, Ies, possa sentire, et per pietana, o largo donatore, doname del tuo amore desiderato! Del tuo dolce amore famene asagiare: de sopra ogne altro cibo delicato, de tutto l mondo vollio degiunare! La lengua ke lasaggia, in lo palato lacte et melle fai distillare e renovare la mente cum fervore. Fervente amore li da, Ies, ki canta l decto de s grande altea: effine ke vive in terra de qua gi, tu regi la sua vita en gran nectea; solao li da de te, Ies, e poi li doni gioia de la tua contea, e regna teco tutte lore. 34. Stomme allegro et latioso Stomme allegro et latioso questo mondo delectando, ma l iudicio rimenbrando sto dolente e pauroso. Puroso di fallana questo mondo pien derrore, Signor, faite penitentia,

k saproccia l granderrore ke l nimico ar l valore: ci fie a la fine del mondo, ke ciascun sir remondo desto dilecto fetoroso. Fetoso foco et martirio gi de lonferno salir, un altro del purgatorio, lo tero da ciel verr: lo primo li dampnati ardar, laltro purgar ki fie salvato, et per lo tero fie purgato tutto l mondo luminoso. Luminosi splendenti angeli dal ciel verranno, le corpora de le gente tutte quante rifaranno: altri cum tube sonando diranno ai morti: Surrexite! dinani al iudice venite, a render rascion dognotioso! Osamente suscitati seranno quasi inn-um momento: in duo parti runati, per audir lo parlamento: quei candranno a dannamento staran in terra a man sinistra, li iusti staranno a dextra, cum timor maravellioso. Maravellioso con fervena quando verr a iudicare, con angelica sequena Cristo star in su nellaire: non fie s iusto ke tremare non facia, quando dar sententia: ki no li avar factubidientia duvrar ben essare timoroso. Timorosa petana

la corona fie a vedere, la croce, i chiovi et la lancia coi pat gran martire, laceto e l fele kebbe a bere che i fo dato colla spongia, quando in croce fece pugna per noi, misericordioso! Misericordioso sir? non gi, ma sir ciascun meritato secundo ke servito avar, l u l bene e l male fie retrovato. Chiamar quel dal diricto lato: Del mio padre benedecti, voi ke sete puri e necti, venite a regno delitioso! 35. Oim lasso Oim lasso e freddo lo mo core, k non sospiri tanto per amore, ke tu morisse? Morire dovaresti, falso, sconoscente, villano, cieco, pigro e negligente, ke per amor non vivi fervente s ke languise. Languisci ripensando la tua noia ke de lAmor-Ies t tolta gioia; prego, cor mo, la mia vita croia pi non seguisse. Sguita lamor ke po valere pi ke tutto l mondo a possedere: sotlliate, cor mio, a ben videre or non fallisse. Fallir, cor mo, spesso te retrovo se del mio Amor lo desiderio trovo: stu depensar lui esser, pena provo or no ndoscisse. Uscir ne converrea dentra la gente

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e restrgnar tutto en-ella mente; de tuto l mondo non parlare niente et no nde udisse. Odi e intende, bel mo core: acnciate a gaudere de lAmore! Vorrea ke Deo pensare a tutte lore maio non fenisse. Fine pone a la ta sconoscena, a la tua gran pigritia e negligentia: vorrea ke de lAmor e obedena non te partisse. Prtete da ogne entendemento ke non te po dar se non perdemento: faratte stare lAmore de s contento, se lobedisce. Obedesce e st aparechiato al grandAmor-Ies desiderato: se viene, non sia pi da te caciato, e non fugisse. Fuge, cor mo, ke se messo en cacia; la carne e l mondo e l diavolo te menaccia: ma porgete lAmor-Ies li braccia, ke non perisse. Perire potaresti si non se defeso, dal grande Amor-Ies da cui se ateso: vlte abracciare, e sta en croce desteso, sa lui venisse. Vienne, cor mio, andiamone a la croce: sospira e piange e lassa s grande boce ke fenda el polmone enfine a la foce, e transmortisse. Transmortisci, cuore, e va gridando, e pure Amore-Amore-Amore amando, ke no li puramente amato v dolorando

e parturisce! 36. Chi vole lo mondo despreare Chi vole lo mondo desprecare sempre la morte dea pensare! La morte fera e dura e forte, runpe mura e passa porte: ella ne s comune sorte ke neuno ne p campare. Tutta gente cum tremore vive sempre cum gran tremore, emperci ke son securi di passar per questo mare. Papa collo nperadori, cardinali e gran signori, iusti e sancti e peccatori fa la morte ragualliare. La morte viene come furore, spogla lomo come ladrone; satolli et freschi fa degiuni e la pelle remutare. Non receve donamente, le rechee per nente, amici non vole n parenti quando viene al separare. Contra liei non vale forteca, sapena n belleca, turre n palaco n grandeca: tutte le fa abandonare. A lomo k ricco e bene asciato, a lusurieri ke mal fo nato, molto amaro questo dectato, ki non se vole emendare. 37. Laudar vollio per amore Laudar vollio per amore

lo primer frate minore! San Francisco, amor dilecto, Cristo t nel suo cospecto, perh ke fosti ben perfecto e suo diricto servidore. Tutto el mondo abandonasti, novellordine plantasti, pace in terra annuntasti, como fece el Salvatore! In tutte cose lo seguisti, vita dapostoli facesti, multa gente convertisti a ludare el suo gran nome. Tre ordine plantasti: li minori in prima vocasti, e puoi li donni reserasti, li continenti a perfectione. S fosti pieno de caritade ke insignavi a lanimali come dovessaro laudare lo suo dole creatore. Tanto fosti amico a Deo ke le bestie tubidieno: lucielli in mano a te venieno a udire lo tuo sermone. Per lo mondo gisti predicando et sempre pace anuntando, fede de Cristo confirmando et confondendo oni errore. En Saracinia tu passasti, senza timore ci predicasti: lo martirio desiderasti ferventemente, per ardore. Martirio esso fa per desiderio (tanto mortificasti a Deo: nullo male te sapea reo!) de patire per lo suo nome. Del suo amore stavi iocundo,

dispreavi tutto l mondo; d e nocte andavi a torno per trovare lo tuo segnore. Per le selve el ga carendo; ad alta voce iva dicendo: O sire, s a te marendo kio languesco del tuo amore! Del suo amore tanto languisti, en croce ellari lo vedesti: culli suoi signi remanisti, tanto el portasti in core. S prendesti Cristo a lamo ke piaghe en te si renovaro: ello tuo corpo si trovaro s como lebbe el Salvatore. En vita tua santificasti, molti miraculi mostrasti quando del mondo trapasasti, e in cielo naparve grande splendore. Celi e troni se ne mutaro per lalti segni ke in te trovaro, tutta la corte aparechiaro per te recevar ad onore. Cristo culli angeli tutti quanti et la sua madre colli sancti vnaro per te con doli canti menartene cum grande honore. Facesti la corte ralegrare, dolcissimi versi cantare, davante a lalta maiestade reddendo laude cun amore. 38. Sia laudato San Francesco Sa laudato San Francesco, quelli caparve en croce fixo, como redemptore. A Cristo fo configurato:

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de le piaghe fo signato emperci kava portato scripto in core lu suo amore. Molti messi avea mandati la divina maiestade e le gente predicate, como dicom le scripture. Intra quali non fo trovato nullo privilegato darme nove coredato, cavalieri a tantonore. A la Verna, al monte sancto, stava l sancto cum gran pianto; lo qual pianto li torna in canto el sarapyn consolatore. Per divino spiramento folli dato intendimento de salvar da perdemento molti keran peccatori. Quando fo da Dio mandato San Francesco lo beato, lo mondo kera entenebrato recevette gran splendore. A laude de la Trinitade lordine tre da lui plantate per lo mondo delatate fanno fructo cum aulore. Li povari frati minori de Cristo son seguitatori: de la gente son doctori predicando sena errore. Laltre son le pretiose margarite gratose, vergeni donne renchiuse per amor del Salvatore. E li frati continenti, coniugati penitenti, standal mondo santamente

per servire al Creatore. San Francesco, gloroso tutto se: desideroso de dio fosti, coposo, amoroso cum dolore. Per la tua virtude sancta a Dio data tutta quanta, questa dole lauda canta di te, Francesco, franco core! Angelo per puritade, apostolo per povertade, martiro per volutade fosti, per lo grandardore. Mostr la tua sanctitade e la pura fidelitade lucelli da te predicate stando queti et securi. Penitentia predicasti, nova regula portasti, la passione renovellasti, clara stella de lalbore. Molti enferme tu sanasti, cieki et retracti tu sanasti, morti pi resuscitasti danda lor vite vigore. i n terra e in mare et in onni lato sancto savere et provato; lo tuo nome invocato sanitadogne baldore. Danne, padre, en donamento lo to ricordamento, ke lo nostro intendemento te seguisca guidatore. O lucerna, sole et luce, tu ne governa e ne conduce: s sia nostro porto et foce ora, sempre et tutte lore.

39. Ciascun ke fede sente Ciascun ke fede sente vegna laudar sovente lalto santAntono beato! Ciascun laudare et amare lo dea de buon coragio, k de ben fare s forare volse n piccolo etagio; tuttore pensare, formare coma Dio fare humagio potesse, dUlisbona s partese, consuna la legenda, l unde fo nato. Lass richea, grandea kera de grande valore, e prese asprea ke spreca vanagloria e baldore: volse bassea kenvea de salir a grandaltore. Per tale via volse gire ad alto dio servire: monaco devenne regulato. Facendo vita compita di bon facti ordinati, ebbe audita bandita ke sette minori frati de gente onita, fallita for morti e dicollati predicando la croce: udendo quella voce de martirio fo inamorato. Fo tale intena partena: divenne frate minore; et providena larghena dessare predicatore

(la miscredena, fallena confondiero ogne: error l, in terra pagana!) de la lege cristiana in Nazart, per essar tormentato. Con quello disire compire mssarse, intraro in nave: al nostro sire piacere non fo di lor gir du Ave; fallo revenire, currire in Cicilia suave, aportollo in Romagna per fare di lui magna tutta la chiesa, grande chiercato. Ben fo dirictura e altura avesse in Dio potena! Con omilitade pura misura ebbe grande obediena damare, dura, osscura, o per forte astinena, tenne sempre ocultata la scena presciata; s fine ke de predicare fone forato. Grande lumera e spiera fone a la gente humana, cum pura, chiara manera, di scentia fontana. Molta rivera fe s tornare derrori, grandi et vil, predicando la gente: archa Testamenti fo da lapostolico chiamato. In grande amore di core Dio lebbe omnipotente, kel fece doctore, victore de falso, providente; e dili kiarore, splendore de vedere veramente

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la somma deitade nella grande infertade de la quale pass el glorificato. Buono commenare sperare fa laude ella finita, perseverare fa dare gioie compiute et gradita. Possa recreare, formare de lui ka ben servit, cio bon compimento l su, en quello convento, l uv ciascuno ben meritato! Sempre alegrana, con dana, faccia lo Padovano, k tale orana alegrana abbe da Dio sovrano, ke dea possana, guardana di quello, humili et piano. Non volse ke fallisse di ci ke predisse ke Padua ne starebbe in alto stato. Preghiam laudando, cantando, lo sanctissimo Antonio, da Dio pregando,scusando, noi tutti perdoni, et, sempre stando orando cinpetri quel gran dono, di paradiso l regno: s ke ciascun sia degno esser cullui accompagniato. Sia glorata, laudata laltissima maiesta, ringratata, orrata, ke del mond podesta, de la beata, ornata virgo nato con festa. Lui, cum grandi humilitana, dimandiam perdonana,

ke al iudicio siam al diricto lato. Amen. 40. Magdalena degna da laudare Magdalena degna da laudare, sempre degge Do per noi pregare! Ben degna dessare laudata k fe peccatrice nominata: per servire fo ben meritata, Ies Cristo volse sequitare. Con molta humilitate lo seguio et cum perfecta fede sena rio: quando Cristo predicare audio, del suo amore prese ad inflammare. Lo suo peccato pianse cum dolore e del mondo volse uscire derrore, et a Cristo cum verace amore in sue mani si volse commendare. Molto despre la sua grandea per ci ke se vedea in tanta bassea: lo suo corpo molto lo disprea, ke non se credea piet trovare. Simon phariseo fece convito, a Ies Cristo fece uno grande convito; ani ke l mangiare fosse compito, Magdalena andava per cercare di Cristo, a cui avea lo amore dato; et tanto lo cerc in ogne lato ke n casa de Simon labbe trovato: cum timore prese a dubitare. Tanta humilitade in liei abunda, ke a lacrimare prese per vergogna: quando Cristo a mensa se sogiorna, derietro selli pose a ngenukiare. A li piei de Cristo simchine et molto dolcemente li bascione; di lagrime tutti li bagne, colli capelli presele a schiugare.

El phariseo grande invidia avea di ci ka Magdalena far vedea: verso quelli ke totto sapea con falso pensieri credea parlare: Se questi propheta copioso di scentia, non siria coitoso: se sapesse ci c en liei nascoso, no la dignerebbe di guardare, se sapesse com peccatrice, cave dogne vitio in s radice: poi receve da la meretrice tutto suo servitio per ben fare! Cristo lo represe et feli resposo: Falso pensiero in te nascoso; ben cognosco et so ke in lei kiuso volont di bene adoparare. Duo debitori non possono ubedire al creditore ke tiene da loro avere: per pietade volse provedere, a ciascuno volse perdonare. Lun dovea cinquanta veramente, laltro cinquecento veramente: dimndote, perch se presente: qual pi degno de lui amare? Estimo (quello ca me paruto) non quel ke pi picciolo dono vuto, ma quelli ke maiure l recevuto, quelli pi degno de meritare. Cristo li rispose et fei vedere: Bene i iudicato cum savere, perk sa dato men avere non dea per la fede menemare. Poi ke nel tuo albergo fui venuto, non me desti bascio n saluto: questa rende tutto lo tributo, de servire non se p satiare. Lo servire face con amore: stava dubitosa con tremore;

ave l core afflicto de dolore k suo tempo seppe mal portare. Tanto nel fino amore nascosa ke gi unqua non cura daltra cosa; sopre quel tesauro si riposa ke per noi se lass incrociare. S fo ferma et forte nel suo amore cave l core apreso de lardore: Cristo cognoscendo lo suo fervore con seco la fece ivi magniare, s ke sua discipula la fece, comme la scriptura el conta et dice. Poi rimase apostola in sua vece: per lo suo vangelio predicare ben seguio apostolica vita; in ci fo la sua gratia cumpita: quella ke de Cristo fo fiurita con seco la volse compagnare. La vergene madre pretosa fo de Madalena s amorosa ke con seco a guisa de sua sposa nel suo amore la volse conservare. Quando Cristo fo passionato, coli discipoli era raunata: Maria Magdalena, in quello stato, Ies Cristo and a visitare. Magdalena avea seco portato un onguento delicato: unse Ies Cristo dogne lato; Giuda falso prese a mormorare. Disse: Questo grande perdemento ke si fa de questo pretiuso unguento: mellio vendare denari trecento, et darlo a li povari per loro consolare. Questo fo l principio e la cascione perk Iuda fece tradiscione, et a guisa dun vile schiavone vendeo Cristo e fecelo tormentare.

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Era preso de quello unguento ke Magdalena fece cum giachimento che Cristo soffirio per noi tormento et morio in croce per noi ricomparare. Puoi ke Cristo fe sepelito, Magdalena, cavea l cor ferito del dolore ke Cristo avea patito, unqua non pota requare. Colle Marie and a lo sepulcro ove Ies Cristo era sepulto, con unguento pretoso molto per le sue piaghe ugnare et curare. Quando guardaro verso l monumento, viddaro langelo chiaro pi kargento, undellebbaro grande pavento. Langelo prese a loro favellare: Di nente gi non dubitate: Ies Cristo ke voi domandate suscitat, per certo lo sapiate, et io so qui per ci denuntiare. Unde grande conforto a lor fo dato quando viddaro lo lapide levato, ci ke langelo dinuntiato, perk morto lo credean trovare. Sola se partio la Magdalena, quella kera del suo amore s piena: s la strenge cum forte catena ke l suo core non potea passare. Del suo amore andavan cercando et tuttora ga piangendo e lagrimando: di Ies andava dimandando kiunque per va potea trovare. Poi ke Cristo fo resurrexito, al tero die, s come avete udito, a la Magdalena fo apparito in un orto, per liei consolare. Quando venne el die de lascensione, Cristo s li fece promissione

de la sua altissima mascione: in vita eterna sempre dea regnare. Magdalena si fo dipartita: sena alcuno retegno de sua vita, quasi coma guisa di remita nel deserto and ad abitare. Longo tempo stecte in gran tormento al freddo et al caldo et al vento; gi non li rimasi vestimento: in pace volse tal pena portare. Non para creatura humana: tutta era pilosa commo lana, et giaca pur en terra piana: altro albergo gi non fece fare. Andava pascendo per la landa, k i non avea altra vivanda: per misericordia Dio li manda angelico cibo per gustare, ch sabbato, da vespero innanti, per li tempi c sofferto tanti, li angeli la portavano cum gran canti a sentire lo dolore gloriare. Fin a lunid ke l sole nasce de quello cibo gaudioso pasce: benedecto Ies, ke noi s lasce cos dolce fructo savorare! Molto fo de grande abstinentia ke trenta anni fece penitenia; contra li vitii mise sua potena: nullo in vr liei poter durare. Ristor la sua correctone cum ieiunio et oratone: aquest per asprectone privilegio, s, de verginitade, s ke fo ben purificato in s ogne vitio de peccato: tutto li era prima perdonato da cului cui la terra e l mare!

S come da Do fo mandato, un omo cavea ordene sacrato (a Dio era renduto et commendato) trov la Magdalena cus stare. Sconiuro per te Dio, et s te dico, si tu se phantasma o nimico, ke tu te parti et non stea pi con meco, degime parlare. Per lo nome de la donna mia non te vollio dire k o sia: Maria, femena cum tanta villania, Magdalena mi solliono kiamare. Pregote per Dio, ka mi venisti, ke tu marechi el corpo e l sangue de Cristo, e l libro de la fede ke credesti e la stola ke lass la madre. Sora ma, tu se presal porto di gustare suave cum diporto, et io s tareco conforto ke l tuo core preso a desare. In suo mano fo confessattanto et con molte lagrime de pianto, puo recev il corpo e l sangue sancto; allor a fine non dia pi demorare. De la Magdalena pongo fine k fuore del deserto et de le spine, nella eternale gloria sena fine, et per restoro dogne suo penare. A Verdelai fo l suo corpo portato: ine fone composto e consacrato. Ies consenta, k signor beato, ben finire ki fe questo trovare. 41. L'alto prene archangelo lucente Lalto prene archangelo lucente, sancto Michl, laudi cascun scente!

Sovente lo laudiamo, et ubidena ciascun li facia cum gran reverena, kell ministro de lomnipotena per lanime recper de la gente. La gente cristana li commissa per guardar et condur pace nfra essa, ma la superbia infra noi s messa ke l suo contrario venuto a niente. Nente quasi nel pacificare tant discordia: vlne perdonare, per a la fine non por campare quei ke de pace non sir volente. Volente sempressendo quel benigno che in ciel ne combatt col gran maligno, ke nol segu: de mille n o fo degno daver honor et glora potente. Potentemente vit ki servire vol lalto signor e n pace sofrire, k dal nimico non lassa laidire et a la fine lo fa stare gaudente. Gaudente star p cum gran scigurana chi n questo mondo pace et consolana: sancto Michl laita a la bilana. Folle chi m so peccare sta fervente! 42. Faciamo laude a tutt'i sancti Faciam laude a tutti sancti colla vergene maggiure, de buon core cum dole canti, per amor del Creatore. Per amor del Creatore, cum timor e reverena, exultando cum baldore per divina providena, tutti sancti, per amore,

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intendiam, cum excellena, de far festa a lor pagena cum grandissimo fervore. Ferventissimo Segnore, ke li sancti i rimflammati et de gloria et donore tu li i n ciel encoronati, constituisti, redemptore, nei perpetui imperati, vivendo dificati con teco, alto mperadore. Re, filiol de grande imperio, ke regete tutto l mondo per virt del gram misterio de lo Spirito iocundo, a voi s faciam preghero ke mandiate pace al mondo entra la gente cristiana, ke non viva in tanto errore. Tutta gente dican ave! a la Vergene dei sancti, kelle ingemgnosa kiav ke li serra tutti quanti; ell porto lor save, ell stella de lirranti: tutta la celestial corte la resguarda tutte lore. 43. San Iovanni al mond' nato San Iovanni al mond nato: ognom laudi Dio petoso! Do, per sua gran cortesia, Gabrl cum prophetia mand a san acharia kavarea filiol gratioso. Vechio, vechia mogle avea: Elisabt non dovea

aver filiol dei: potea per natura esser doloroso. Dubit, fo facto muto, en-el nascer fo absoluto: de spiritu sancto empiuto, perfecto delatoso. Elisabth ngravidato, qual sei meisi fe l portato, poi fo Cristo anuntato dal quel angel dignitoso. Encontenente la sovrana vergene Maria diana per li monti tostandava: venal parto coposo. Per miracol ambe pregne luna a laltra s vene; (en corpo avieno li vivensegne!) cum saluto delectoso. Quel saluto alor fo tanto pieno de Spiritu sancto, ke Ioanni nel suo canto exult, fo gaudoso! Prophet la vekiarella kavea en corpo lalta stella: Benedicta tu, polella, piena del sol luminoso! 44. Ogn'om canti novel canto Ognom canti novel canto a san Iovanni, aulente fiore. O Iovanni, frescaurora, moltera garone alora, quando Cristo cum gran cura apostolo te fece e pastore. O Giovanni, amor dilecto, Cristo a te se fece lecto quando li dormisti n sul pecto

nella cena de lamore. Quando eravate a cena, de tradimento era mena: ciascun ava gran pena de te, ker consoladore; facesti vita bata tu, Giovanni, quella fiata, de quella fonte sacrata, ke nol poter contar core. De quel ben ke sempre abunda traiesti manna iocunda: come l mar gecta fuor londa, facesti del grandardore. S fortemente parlasti del thesauro ke cercasti, ke nullom coti pasti trov de tanto sapore. Delectoso evangelisto, ke coral amor fo questo qual te demosstr Cristo stando nel crudel dolore! La verit questo dice: la sua madre tu la fece; a li te lass n sua vece en sulla cena de la morte. 45. Amor dole sena pare Amor dole sena pare se tu, Cristo, per amare! Amor sena cominciana se tu: padre in substana, in Trinit per amana, fillio et spiritu regnare. Tu, amore ke congiungi, cui pi ami spesso pungi; omni piaga poi ke lungi sena unguento fai saldare.

Dolce amore, tu se speme; ki bene ama sempre teme, nasce et cresce del tuo seme ke bon fructo fa granare. Amor, tu non abandoni ki tofende: s perdoni, e di gloria el coroni ki si sa humilare. Amor grande, dolce fino, increato se divino: tu fi lo saraphyno di tua gloria inflammare. Cherubin et li alti chori, apostoli, gran predicatori, martiri et confessori, virgene fai iocundare. Patrarche et prophete, tu li traiesti de la rete; di te, amor, avene gran sete: mai non si credian satiare! Or son consolati en tutto di te, gaudio cum disducto: tu se canto sena lucto, cielo e terra fai cantare. Dolce amore, di te nasce la sperana como pasce, unde al peccator tu lasce petana adimandare. Poi ke n cielo lo intendi, tu, cortese ke tarendi, tu medesmo s te spendi, ki te vol thesauriare. Tu, amore, se concordia; tu se pace, non discordia; per la tua misericordia ne venisti a visitare. Nella croce lo mostrasti ke per noi tumilasti,

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ai nostri mali non guardasti s te lasciasti conficcare. Ki de te, amor, ben pensa gi mai non te far offensa; tu se frutosa mensa ov dogne glorare. Amor dole, tanto name kal to regno ben ne kiami, satando dogne fame, s se dole a gustare. Amor, pien de caritade, tu verace maiestade, in cui una ditade sempre dovem venerare. Amor, ben fo digna cosa ke n tale amana delectosa dit facesti posa sovrognaltra donorare. Quella vergene beata (poi ke fo inamorata sempre stecte temorata) tu la voleste obumbrare. Amor grande fr misura, di cui nulla creatura puote avere in s natura, di te amar si sa scusare. Dole amore amoroso cum dolore savoroso, di t Garo gaudoso: sovrognaltro se damare. 46. Benedicti e llaudati Benedicti ellaudati sempre sate a tutte lore, sancti apostoli beati, servi del nostro signore. Sancti apostoli, voi laudamo

de bon core nocte et dia, et a vi racomandamo tutta nostra conpagnia; mantenetenen tal via ke potiam perseverare a servire ed a laudare Cristo, nostro redemptore. Servi foste de Iesu Cristo e sequiste il suo viagio perravere quel dolaquisto lo qual non trova paraggio. Tutti cum fermo coragio vo pregam cum reverena k naitiati a la sententia ki non nandiamo en quello ardore. Voi chiamam per avocati nocte e d ogni stascione, apostoli glorificati, pieni de consolatione; per la sancta passone ke dal mundo receveste ella sancta gloria geste a recevar grandonore. Nui avemo firma sperana ke per vostra pregaria Cristo ne dia riposana culli sancti in compagnia, e la virgine Maria en presente stia cum voi a pregare Dio per noi e per ogni peccatore. Sancto Pietro, Deo t messo ke possa signorigiare; lu suo populo t commesso ki puoi ascioglare e ligare: or te placia perdonare tutto l nostro ofendemento per quello sancto tormento

ke patisti per suo amore. Per la fede predicare fusti ella cruce clavato. Gi non ce volesti stare commo Cristo, Dio beato; a lingi fusti voltato s coffo tuo placemento; feciarte morire cum tormento quella gente pien derrore. Sancto Paulo, sia laudato che a Deo te convertisti; da lui fusti illuminato lora kel sentisti; a li sue paravole credesti, comenasti a predicare; or te piacia lui pregare k ne dia del suo dolore. Multa gente convertio la tua lingua benedicta e torn a lalto Dio ed a sua lege diritta. Quella gente maledicta per invidia te piglaro, la tua testa decollaro cum grandissimo furore. Te laudamo tutta via, santAndrea, segnor beato; benedicta sia la dia ke da Dio fusti kiamato; tosto fusti aparekiato, obedisti il suo comando, de Lui visti predicando e mostrando il suo valore. Dai pagani fusti piglato, servo de Dio, vera luce, e da loro fusti ligato e moristi in sulla cruce. Ti laudamo ad alta voce

e pregnte umilimente k per noi devotamente preghi Cristo salvatore. Sancto Iacobo benigno, figlolo de ebedeo, di virtude ben se degno, frate del figlolo de Deo; collo predicare tuo convertisti multa gente, apostolo de Dio servente, de la fede amaistradore. Per lo tuo amaistramento li pagani te piglaro; fra lor feciaro statuto ed insieme sacordaro; lu tuo capo te muaro, s commo scripto se crede, per te kiamam mercede k tu sia nostro aitatore. San Iovanni evangelisto, te laudamo nocte e dia. Nostro Segnor Ies Cristo, quando lla croce pendea, la sua madre virgo pia a te la racomandone, in tua guardia la lassone k laitasse al suo dolore. Lo tuo corpo delicato, iusto, sancto e benigno, da Lui fo da cielo kiamato enperci ke nera degno de recevare quel regno duv ioco ed alegrana; or te piacia per pietana dessar nostro avocatore. Sancto Tomasso, a Deo sirvisti nocte d ogni stascione; illa sua morte plangisti

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cum grande devotone; de la sua resurrectione fortemente dubitasti, fin ke l lato no i cercasti non ne fosti credetore. Multa gente convertisti a la sancta fede pura, lidole cader faceste keran poste nelle mura. Un pagan se mossalora, del coltello te percosse; alor lanima se mosse e di Dio prese sentore. Sancto Iacobo Alpheo, apostolo gloroso, predicare di lalto Deo molto fosti golorioso; lu tuo parlare gratioso dei pagani fe grande aquisto e tornar a Iesu Cristo, nostro padre e guidatore. Mossese cum gran tempesta un pagano agnadiato, dun bastone sunnella testa fortemente tave dato; lo tuo corpo diligato cadde morto encontenente. Apostolo de Deo servente, prega il nostro criatore. Sancto Filippo bato, de bon core nui te laudamo; apostolo da Dio kiamato, a te ne racomandamo; in tua stora trovamo per escritto certamente ke de la pagana gente fosti gran convertitore. Per la fede compattisti

notte d ogne stascione e per essa sufferisti forte pena e passone. Li pagani sena rascione sulla croce te legaro, manu e pei tanto tiraro ke moristi inn-amarore. Ti laudamo, sancto Matheo, enfra li altri evangelisti; de Cristo, figlolo de Deo, multevangeli s facisti; culla tua manu scrivisti la sua sancta passone, la qual d compuntone ad ogne suo servidore. De la fide predicavi ai pagani con conforto; quando la missa cantavi de coltello fusti morto. Or naiuti a quello porto k dannati non samo; a te ne raccomandamo ki sia nostro defensore. Miser san Bartolomeo, sempre te volem laudare. Per amore de lalto Deo te lassasti scortecare; non te potero turbare, apostolo de Deo beato; da lor fusti decollato cum grandissimo rumore. Per la tua morte doglosa Iesu Cristo s t data quella gloria gaudiosa ki avea desiderata. Lanima tua glorificata a tuttore sta presente innanti il suo viso plagente

a vedere lu suo splendore. San Simone iusto e santo dinanti a Dio glorificato, te laudamo cum dulce canto, sancto apostolo bato; tu andasti in omni lato predicando per lo mondo, lidole caciando a fundo, a lor facendo disinore. Insieme se concordaro quei pagani agnadiati; quatro aguti aparechiaro, lunghi e grossi esmisurati; manu e piei te fuoro clavati sulla croce strectamente; Iesu Cristo omnipotente si fo tuo consolatore. Santo apostolo Tadeo, te laudamo devotamente. Iuda fu lu nume tuo; ben sapem veracemente ke per quel falso fraudolente fusti kiamato Tadeo da ogne predicatore. Senpre visti predicando per la fide arditamente, la scriptura demostrando enfra la pagana gente; da lor fusti certamente preso e ferito e morto; prega Dio nostro conforto ke ne sia perdonatore. Apostolo sancto Mathia, sempre sia da nui laudato, tu se n quella compagnia fra glapostoli kiamato; Iuda per lo suo peccato s se volse desperare,

a Dio non volse tornare perk gle fo traditore. E tu, apostolo Mathia, ke damor fusti perfecto, en quellalta compagnia in suo cambio fusti electo; sempre stai nnante l cospecto del figlolo di Dio beato; te clamamo per avocato e nostro defendetore. 47. Salutiam divotamente Salutiam divotamente lalta vergene beata et dicimo :Ave, Maria, sempre sia da ni laudata. Salutalla dulcemente et cum gram solennitate, ki sapem veracemente ke per sua umilitade la divina maiestade fo di lei innamorata.

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A
abominati abraciato absoluto abstinentia abunda, abundare abundanta abundoso detestabili, abominevoli infiammato sciolto, liberato disciplina, morigeratezza ricco, copioso (v.anche copia): abbondanza, ricchezza abbondante, ricco di bene (trad. del frequente copioso) acquisto, guadagno disponiti secondo lusanza interrogato nella conoscenza del bene agire v. avocata recare offesa perfeziona rendere liberi dal peccato detestato \chiodi che dona grande aiuto, sostegno prime luci dellalba stato di beatitudine nelle ore della luce, dallalba al tramonto

altura amaistradore amaistrasti amana amaria amarore amorana amoroso angelica sequena anti nata aparekiato aparechiasti nova cella apena / lavisar, lo fo ascoso appresa aquisto (t)arendi asaggia asavori asciato asedde asediasti asicurarsi asimillia suo linguaggio proproso asprectone, asprea asutilliasti, sotlliate aulente, aulimento, aulore, aulorito avenente avnte

altezzamorale maestro ispirasti oggetto damore orrende pene amaro peccato amore amante-amato la corte dei cori angelici gi da prima della nascita pronto preparasti una nuova dimora appena lo riconobbero, scomparve infiammata damore riscatto esaudisci assapora assapori ricco, agiato siede facesti un tale assedio che raccomandarsi riproduce il linguaggio proprio di ciascuno asprezza (della vita) affinasti lo spirito profumo, profumato tale da essere gradita ti abbiamo, ti consideriamo

avir corocto avocata, avocatore

ne pianger messaggera, intercedente

B
baila baldana baldissima baldore baptiate bastana ben finire ki fe questo trovare benignitade beninana bata bilana boce bonitate ,bonitade bonor brasce bufadore buona amana potere gioia, letizia viva e vitale gioia, letizia, vitalit battezzate necessit che chi scrisse questi versi ben finisca la sua vita terrena bont, benignit bont, benignit beata, santa bilancia (in punto di morte) grido bont al momento giusto braci, fuoco ingannatore, mentitore buon amante, giusto amore

acatto acnciate a costume kera usitato ademandato adoctrinate adoparare advocata afendere afina, affina afrancare (afranchi lo core) agnadiato aguti aitatore albore alegrana, alegrea a lora de la dia

C
caggia sfugga, si allontani

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camo captivi cascione echimento, echire celi e troni celestiale presente cenni tali et li semblanti chiarita, clarita chiovi chiusamente ciascun fece coposo cielo e terra fai fluente ciso, mal assiso citade clausana ( n clausana) clavato cognoscente cognoscena coitoso collaudata cominciamento, cominciana commendnte commendare, commendata compana compattisti commesso, commissa compuntone concepeo conclude

basto, morso malvagi ragione, motivo (pron. gechimento)devota obbedienza cieli e cori angelici premio divino tali gli atteggiamenti e laspetto chiarissima, luminosa chiodi della croce di nascosto, nascostamente rese tutti eloquenti (gli apostoli) arricchisci cielo e terra ferito e in situazione precaria citt chiusa, serrata inchiodato sapiente conoscenza pensieroso dotta, sapientissima inizio, principio ti raccomandiamo

concordata con coverto condimento condita conducto conficto n quarto configurato confirmasti

unanime misteriosamente consolazione intrisa guida inchiodato alla croce assomigliato rafforzasti

confirmati confondendo conforta la mente ch vana conservasti la scriptura consilliadore consillio consolana consuna contare contata contastato contea li continenti a perfectione convenente copia coposo corpora corruptone cortesia, cortisia coti

rafforzati denunciando e smascherando sorreggi la mente che vaneggia facesti s che le scritture si avverassero pieno di scienza, giusto decisione consolazione, conforto come suona, come narra raccontare conosciuta ebbe una disputa conoscenza laici appartenenti al terzo ordine francescano accaduto abbondanza, larghezza ricco, pieno corpi peccato della carne gentilezza, nobilt danimo tali

cum grandissimo furore cum grandissimo rumore cum gram tempesta, cum ruina cum gran volunt desiderosa cum molta gentet ubidena cui pi ami spesso pungi curina

con cieca ira con altissime grida con impeto furibondo, con strazio

con grande desiderio di servire Dio essendo numerosi e obbedienti spesso metti in situazioni difficili quello che ami maggiormente cuore, sede delle passioni

D
dare posa d servire dato in terra de buon coragio de corso defendane defendetore deficata Dei cella deitade delatate delatioso, delitoso delectamento, delectana, delectanza delectando delecto donare pace dacci da servire, fa che noi serviamo atterrato, sconfitto di buon cuore, intensamente velocemente ci difenda difensore resa divina stanza di Dio, rifugio di Dio dio, divinit diffuse pieno di delizia diletto, consolazione amando amato, adorato

raccomandata, raccomandata confraternita dei laudanti lottasti, combattesti affidato, affidata vivo dolore e contrizione concep abbraccia

croia crucare

malvagia mettere in croce

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delectoso demorare Deo t messo de questo decto descaduta descrivisti desdegno deservidori designato desoso desliale desponsata, disponsata, disponsare despreare destrenge dia dana dicollati di Dio prese sentore dieisi dili difiso di gratia ignudi dilectosa diligato dinanti diporto diricto lato diricto servidore dirictura

meraviglioso, pieno di dolcezza rimenere nella vita terrena Dio tha dato mandato, incarico da quanto detto prima, cio linferno e le pene preda del peccato originale scrivesti, annotasti sdegno, contrariet cattivi servitori, traditori oltraggiato, sbeffeggiato desideroso, ho desiderio traditore condurre a nozze, sposa disprezzare, trascurare assedia giorno luminosa decapitati giunse a godere la presenza di Dio si mostr gli don riscattato privi della grazia susciti diletto bello, gentile davanti figlio portato nel ventre alla destra servo fedele, retto lealt, fedelt di spirito

di scentia fontana disducto disponsare disdegno disiana disinore divina maiestade divotamente doglosa dolore, dolcea domo donaio donamento drudiria dubitoso, dubituso dubitana due

fonte di sapienza sacra piacere, gaudio sposare sgradito desiderio da elargizione e non da privazione di amore discredito la divina maest, cio Dio con devozione, devotamente dolorosa dolcezza casa privilegio dono dal repertorio cortese: oggetto damore dubbioso dubbio della salvezza dove

engratiata enpillio en tal via entendemento, intendimento entenebrato en terra perde suo sentore entercedente enterrena entesaro le scripture en turbana envea erranti errore escacia ogne resia esmisurati espugnone essembro, ssembro et agia questo per sententia etagio

piena di grazia inizio, comincio in questa disposizione di spirito pensiero, comportamento, intenzione nelle tenebre del peccato perde il gusto del mondo (sia -):intercedi a nostro favore attrae ai piaceri carnali compresero grazie al dono della scienza nonostante il turbamento ostacola (propr. invidia) colui che vive nel peccato peccato allontana ogni comportamento peccaminoso smisuratamente (avverbio) debell esempio e ci deciso in via definitiva et

E
ebbe udita bandita ellino emendare empiuto encontenente endebelesce enfastidire enferme enfra ebbe notizia e annuncio essi pentire, convertire appagato subito, immediatamente rende debole provare disgusto infermi tra

F
faite prego fallace fallana, fallente fallasti fallesca fallimento pregate falso, finto (fantasma) errore; che sbaglia, peccatore venisti meno venga meno errore; il peccato originale

Laudario di Cortona

24

fancello fantina far disdetto fe cena feciaro statuto / ed insieme sacordaro feciarte fele feli resposo fello fellunia fera fer conto fermana fermo coragio ferute fervena fetoroso, fetoso fada, fiata fiamba, fianba fidana fide fidelitade figlolo fiore grana finamana florissima flumine fo

giovane, fanciullo da fanciulla, in giovane et negare, dimostrare che falso cen con si riunirono per prendere una decisione ti fecero fiele, amarezza gli rispose malvagio: il diavolo malvagit animale feroce, belva raccontarono perseveranza (a non peccare pi) animo determinato ferite, piaghe della crocefissione splendore fetido volta fiamma, ardore fiducia fede fedelt figlio fiorire e germogliare, dare frutto amore altissimo, con il disprezzo delle apparenze esteriori fiorente,florida fiume, corrente copiosa fu; (nellesempio specifico si tradusse in)

fo ben meritata fe folli fonte consignata formosa fornace fr rediti forte dura fosti tornata fra glapostoli kiamato

ricevette adeguata ricompensa fu gli fu bibl. fontana sigillata bella inferno furono ricondotti impavida dopo la tua conversione Mattia non fu chiamato direttamente da Ges, ma dagli apostoli dopo la morte di Giuda, per conservare il numero sacro di dodici nobilt, fermezza secondo questa tradizione, ci sarebbe una parentela tra Ges e san Giacomo figlio di Zebedeo; al contrario, sar da ritenersi che il San Giacomo Fratello di Dio fosse in relt S. Giacomo il Minore ( Giacomo di Alfeo) confraternita (i laudanti) fratelli

gaudente gaudio gaudissima gemai gente geste ga carendo giachimento go gisti golorioso granare, granire grande lumera e spiera gran disciplina gran profundo gran tempesta gratoso guardana guardane di far cadute guidardone guidatore

gioiosa gioia, felicit gioiosissima mai gentilmente, amabilmente andaste andava cercando umilt (v. echimento) and andasti glorioso v. fiore grana: dare frutto grande sfera di luce grande tormento, flagellazione linferno con cieca ira pieno di grazia custodia proteggici dal peccato ricompensa guida, condottiero

frankea frate del figlolo de Deo

fraterna frati

H
hbito honorana humagio humanare, humanato humanitate soggiorno rendendoti ogni onore cosa gradita prendere forma umana, incarnarsi forma umana

G
Garo garone Garzo, firmatario del laudario giovane, in tenera et

Laudario di Cortona

25

humilasti humilitade, humilitana

rendesti umile umilt

inorata in ordinando intena inpetri in posana in questa dia, n quella dia insanata in tanta bassea intendemento, entendemento in tua guardia la lassone invidia iocondo, iocundare, iocundo i non degno irranti istevi iubilana iusta

I
lidole cader faceste / keran poste nelle mura ieunio imperia imperati in castello incignerai incillasti in creando increato incrociare inde indignana indnaco ine infertade infiambasti ingratata in gubernando infigne ingemgnosa kiave inn-altra mena inn-amarore innanti il suo viso plagente in omni lato atterasti limmagine del falso dio posto sulle mura ( v. Legenda Aurea ) digiuno domina domini, regni (celesti) nei sobborghi concepirai rendesti ancella a Dio allatto della creazione creato, fatto crocifiggere di l indegnit indiano l, laggi infermit ispirasti del fuoco della fede piena di grazia governando il mondo desiste chiave a perfetta chiusura in unaltra circostanza nel dolore fortissimo davanti al suo cospetto grazioso, luminoso in ogni luogo del mondo

piena donore ordinando il mondo notizia supplichi,invochi secondo la serena decisione in questo giorno, in quel giorno traviata avvilita nel peccato, cos degradata intenzione, pensiero la affid a te perch la proteggessi odio pieno di gioia quando non degno peccatori vi stia giubilo accanto a

kiavato, kiavellato ki puoi ascioglare e ligare: kiunque de te sia n errore

inchiodato che tu puoi assolvere o condannare chiunque si allontani da te

L
lactare lacte et melle la favella laidire la mente a Dio intendente l per male larghea, larghena largo donatore la sententia lasso allattare latte e miele le soggiunge, dicendo offendere la mente rivolta a Dio lo considera un danno abbondanza, generosit generoso donatore il giudizio universale disperato aiuto morale ladrone lodi contento, in grande agiatezza lealt, fedelt lingua, voce (traslato) lebbrosi Ges (secondo S Tommaso, alla seconda persona della Trinit si appropria la sapienza, alla prima la potenza e alla terza la bont) messaggio

K
ke fenda el polmone enfine alla foce ke l nimico ar l valore ke l suo contrario venuto a niente ke ne fece de nente ke non finalcuna fiata k tutor fallente kiavadure

latovare latro laudore, laudure latioso, lazioso tale da lacerare il petto fino alle fauci lana, lana quando il demonio mostrer la sua lengua potenza leprosi che lumilt scomparsa l gran savere che ci cre dal nulla che eterno il diavolo, il maligno segni della crocefissione libello

Laudario di Cortona

26

licena lidole caciando a fundo liei linteo li stai dura longa contrata lo nsegno lora k lo suo placente / fillio kiamare lsecundo ludare lumera

possibilit, potere distruggendo i falsi dei ella panno di lino continui a resistergli luogo tanto lontano lo manifesto nel momento stesso in cui di chiamare figlio di Dio il bel figlio lo seguo, mi lascio trascinare lodare luminosit

mellio li fora me muto mena menartene menemare mer meritato mesaio, messo messo en cacia ministro minorare miraculare, miraculava molta rivera / fe s tornare derrori mondo monimento morselli m presena muaro multevangeli s facisti

sarebbe stato meglio mi allontano preparazione conducendoti diminuire misericordia ricompensato messaggero braccato qui nel senso di persona che si adopera per fare qualcosa sminuire operare miracoli fece tornare a riva, distogliendoli dallerrore, molti peccatori puro, pulito monumento, sepolcro boconi la tua confraternita qui presente tagliarono, mozzarono sono molti i brani del tuo Vangelo che si leggono e cantano durante la messa purificate, purificasti purezza cambiasti stato dalla vita alla morte

naitiati a la sententia nascosa, nascoso nasente nchiavellato n o ne conifirmi necta, nectea ne dia riposana negligente, nigligentia nel suo cospecto nempillio ne representa neuna, neuno nflamamento ngenukiare nimico niquitoso nnante l cospecto no l falluto non dov pi dimorare non fie s iusto ke non fo di lor gir du Ave

ci aiutiate al momento del giudizio universale nascosta nato inchiodato per questo motivo dia la forza purezza, bene ci conceda la pace della beatitudine eterna ingrato, ingratitudine con una particolare predilezione do garanzia presentaci (al tuo santo Padre) nessuna, nessuno ardore in ginocchio il diavolo malvagio davanti non lha deluso non dovevi attendere oltre non ci sar uomo tanto giusto, retto, che al nostro Signore non piacque che essi si recassero a Nazareth dove fu pronunciato lAve non potr sfuggire alla giusta punizione ne avr in cambio qualcosa per la prima volta fondasti un nuovo ordine monastico

M
mal me mena mai per cose non vedute maiestade maiure malignana manna iocunda manna savorosa mantenente manu maravilliosa, maravegliosa, maravegla margarite gratose mascione mle mal mi dispone maggiormente per cose non vedute maest superiore dannazione cibo dolcissimo che dona felicit cibo dolcissimo subito, improvvisamente le mani portentosa, meravigliosa gemme sceltissime casa, magione miele

mundate, mundasti munditia mutasti

non por campare non sir vano

novamente novellordine plantasti

Laudario di Cortona

27

nsegna (ensegna) nume nvidioso serpente

vessillo, simbolo nome il demonio

parturire parvente pasci passa passare passionato

nel significato di dire, narrare, dichiarare aspetto, apparizione nutri supera (nellesempio specifico) sopportare sub la passione della croce spavento, paura piedi che d tormento perisca, muoia secondo la decisione del quale per invogliare luomo ad evitare di essere catturato perdizione del peccato

perpensare perpetui imperati pesana per tal respicto piagea, pagena piei pietana piglaro pillato pilliaro pillio plcito poderoso podesta, podestade, potestade poi lo ntendesti poma porr portato posana possa recreare, formare/de lui k ben servit possedella potato potentia prava preclarissima preo presciato

O
obliana obumbrare, obumbrata ofendemento offesana ogni stascione om kera caduto omelia omtioso onferno onita, fallita onne orana ornata orta osamente otioso oblio fecondare, fecondata comportamento peccaminoso peccato originale in ogni tempo luomo che aveva peccato santa dottrina infame inferno spregevole e falsa ciascun, ogni preghiera donna meravigliosa nata arditamente, trionfalmente vanit, diletto inutile

pavento pei, piei penace pra per cui diviso per dar conseglo de fugir pillio perdana, perdemento, perdimento, pertiscione perdonana perfecto per la melior per la tua scentia pura permansisti per me da voi sa reconosciuto per natura esser doloroso per nente per te kiamam mercede

pensare esclusivamente nel regno dei cieli, che eterno colpa carnale intal modo amabilit v. pei piet catturarono catturato catturarono la presa gradito potente potere dopo che lavesti udito melagrana potr il figlio, portato nel grembo quiete, pace possa io ricrearmi e formarmi su di lui che ha servito per il vero bene la possediamo abbeverato capacit maligna illuminata dalla grazia prezzo di pregio, di valore, prezioso

P
parclito paraggio parente di viso paravole partese, partise invocato confronto, paragone appari nel viso come parole si separa

perdono pieno come la migliore (fra le donne) grazie alla tua grande conoscenza divina rimanesti sia riconosciuto (come pagato) da voi essere pericoloso, secondo le leggi di natura (che una donna avesse figli in tarda et) considera di nessun valore perci invochiamo la tu benevolenza

Laudario di Cortona

28

predicate prefigurato pregnte pregaria prene prese encarnatone, prese figura primer parente profundo providena larghena

prudente puulente pugna puosen mente purgare

evangelizzate preannunciato ti preghiamo preghiera principe si incarn nelluomo, prese forma umana Adamo inferno lamorevole sollecitudine per il prossimo si trasform in disponibilit a padrona di te stessa fetido di peccato lotta rivolsero la loro attenzione purificare

quince

di qui

restrgnar retegna retegno retinesti retornaria retracti reverena ria, ra ribello rifrutare rimbaldire rinnovellarsi, rinovellare rinpisti riposana rio ristor la sua correctone ristringa rivera ro ruinoso

rinserrare impedisca laccesso riguardo, rimpianto ascoltasti ritornerebbe infermi riverenza, rispetto malvagia ribellione rifiutare, respingere v. baldanza, prendere nuovo vigore rinnovarsi v. rempisti incarnazione inganno, peccato perfezion la sua conversione rafforzi i legami fiume, ruscello loro nel peccato e nella perdizione

R
ragualliare ralumina rangura raparbe rapresentare ratemparal ratracti raunato, raunare rechee recomparao, recomparare, ricomparare reflorire regulato remetta remita remondo rempisti, rinpisti remutare renduto et commendato renovellasti repente reposana requare reserasti rendere uguali illumina timore riapparve presentare alla folla stemperare, intiepidire storpi, deformi radunato, insieme ricchezza riscattare riapparire secondo la regola monastica riprenda forza eremita mondato appagasti renfresca rinnova mutare (la condizione) fatto monaco e dedito (a Dio) rinnovasti improvvisamente pace dello spirito avere requie, pace rinchiudesti, prescrivendo la clausura

Q
quadre quando de te se deschiuse quando li rai del sole la fiera quel falso fraudolente quella spera quello ardore quello porto in trinit santa- quarta, per importanza, nella SS. Trinit quando nacque da te quando i raggi del sole passano attraverso Giuda Iscariota il sole linferno la fine della vita terrena

S
sabena saduce saglire, saglita salutalla saluto conoscenza si rivolge, si riferisce pervenire, raggiungimento salutiamola salvezza

Laudario di Cortona

29

salvamento, salvana sancta passone sangue menao sanicando sapella saprende sarapyn, serafin sasutillia savia savorare, savore satolli et freschi fa degiuni scmpane scente schiar la serena sciguranza, segurana sconoscente, sconoscenza, scognoscente se cansaro se conduce securitas, securitade s forare sembianza, semblana se mosse sempiterna, sempiternale, sempreternale senalchunoffensione sena cominciana sena pare

salvezza martirio emise sangue (dal costato) risanando ricorre si innamora serafino si stupisce sapiente, dotta assaporare, sapore rende affamati coloro che sono satolli e ristorati fammi sfuggire colui che ha discernimento: luomo Maddalena (la serena) dichiar certezza, sicurezza ingrato nei confronti di Dio deviarono dal cammino si reggono, sono governati stabilit, fermezza sforzarsi figura che appare, visibile si allontan dal corpo eterno nonostante non avesse commesso crimini eterno, senza inizio senza paragoni

sena rio se ne solatia sentimoni sequiste il suo viagio sequitare serafin se remova serrame servita se sprea siamota mente sate a piacere s coffo tuo placementoI si discinge signorigiare, signorigiasti similliana s prendesti Cristo a lamo sirave sirvisti si scura si tondea skirnito smarita smera smorso solao, solatio sora sorore

senza malvagit se ne compiace riprendiamo coscienza seguiste la strada tracciata da Lui seguire v. sarapyn venga meno serratura ricompensa si puo trascurare, disprezzare posiamoti essere nella mente ti piaccia secondo la tua volont si leva la cintura avere potere; diventasti potentissima somiglianza, confronto ti guadagnasti tanto la predilezione di Cristo che sar, accadr fosti servitore viene meno veniva ucciso umiliato, disprezzato disviata riluce splendidamente spento rallegramento, consolazione sinonimo di fresca sorella

sotlliate sovegna spara sparto spatoso speme spendar e donare spera spera di tutti colori spetale spetoso spiramento spongia sponse inamorate spreana spresciata standal mondo sena l mondo stando colle porte kiuse stando nera stando tormento stomme strecto, strectamento, strictamente studiosa sua lege diritta sufferisti supernale lo superno e l

affinati (v. asutilliasti) ci aiuti squarta sparso grande speranza faceva larghe opere di carit corona di raggi luminosi arcobaleno speciale privo di piet ispirazione spugna forse la lauda fu composta per una comunit monastica femminile disprezzo disprezzata vivendo disinteressata alle cose terrene senza perdere la propria purezza nascondendoti alla vista, non rilucendo mentre pativa un tormento me ne sto strettamente desiderosa all sua giusta e vera legge sopportasti celeste, di Dio il regno dei cieli e linferno

Laudario di Cortona

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profondo surreximento surrexio surrexite suscitando sustantiale

resurrezione resuscitato risorgete resuscitando incarnato

turre tutta nostra conpagnia tutta fiata tuttasor tuttavia

torre, fortificazione la comunit dei confratelli continuamente tuttora, sempre continuamente, sempre

verace; veracemente verdore verga vermegla vidn vigoria vilea villanamente villania villano vilt viritade visti vitrera vituper volnte volunt, volutade

autentica; autenticamente, veramente freschezza, primizia ramo vermiglia, rossa ci accorgiamo forza condizione ignobile, schiavit del peccato in modo crudele peccato peccatore (v. sconoscente) condizione umile, indigenza verit andasti (da isti) finestra vetrata vituperio, offesa ti vogliamo desiderio scelse una condizione di estrema umilt perdette la speranza del perdono di Ges

T
taupinelli te lassasti scortecare temorata tenebria te spendi ti ci dona tolli tramontana thesauriare tollarete tornare tostamente transmortisse transmutana trarer di possessione tu ne guarda tu portasti l vino e l pane turbana poveretti, miseri ti sottoponesti al martirio dello scuoiamento timorata di Dio tenebra, oscurit del peccato ti dai, ti prodighi donati a noi togli la stella polare fare tesoro dieliminerete convertirsi, tornare al Padre celeste immediatamente perdette i sensi cambiamento di stato dalla vita ala morte privare del suo possesso guardaci dal, proteggici dal tu fosti incinta del Salvatore, nutrimento vitale delluomo timore

U
ugnare umanitade umiliasti umilitade, umilitaggio, umeltade und, unde ungemento un omo c avea ordene sacrato unqua, unque ungere forma umana facesti discendere dal cielo alla terra umilt da cui sacro unguento un uomo ordinato sacerdote mai

volse bassea

V
var forte natura vasello vekiea veloce veneno venerana vnsaro le leggi della generazione umana conobbero una grave deroga vaso vecchiaia; et avanzata (con valore avverbiale) velocemente veleno, malvagit venerazione, alto rispetto vinsero

volse desperare

Laudario di Cortona

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