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Il Ve(T)ro
Periodico intramurario dinformazione trasparente
13-05-2012
Il Ve(T)ro posa in Redazione
Lionel Hutz
ECONOMIA
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CRONACA
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SOCIETA
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alla classe dirigente la possibilit di decidere come ri-regolare il lavoro in fabbrica. Oggi il nuovo riassetto si basa sulla retorica dell azienda famiglia in virt della quale si fa credere alloperaio che lui e il padrone si trovano sulla stessa barca (la crisi) per cui bene che insieme collaborino cos da non soccombere alla concorrenza. Ecco quindi che alle tute blu richiesta pi flessibilit per avere maggiore produttivit, inevitabimente tradotte in rinuncia dei diritti (a Pomigliano il lavoratore manovra in spazi stretti che alla lunga gli causano problemi fisici; si va al bagno in pause brevissime chiedendo prima le chiavi al caporeparto; a fine turno, loperaio in una stanza con pareti di vetro, risponde a domande su eventuali problemi avuti nello svolgimento delle sue mansioni). Ma Pomigliano e l azienda famiglia sono un inganno perpetrato al pi debole e il fine ultimo presto detto:
Iva Evasa
I defibrillatori nei dilettanti sono merce rara de Il Vetro Continua la campagna di sensibilizzazione
Allindomani della tragica scomparsa del calciatore del Livorno Piermario Morosini, in molti hanno cominciato a porsi qualche domanda sullimportanza della presenza dei defibrillatori negli impianti sportivi. Il Vetro nella scorsa uscita, ha denunciato lassenza del macchinario salva-vita nel nostro impianto sportivo con larticolo Divertirsi in sicurezza, ed il fato ha voluto che luscita di questo articolo coincidesse con la scomparsa del giovane calciatore. Una coincidenza nefasta che in molti, simpaticamente, ci hanno fatto notare. Per a quanto pare la nostra provocazione e le nostre perplessit sullargomento sono rimaste tali ed invariate poich non abbiamo ricevuto risposte n dallAssessore competente, n tantomeno dai presidenti delle varie associazioni sportive che popolano quotidianamente il Galeotti. Credo che tutta la popolazione gradirebbe una maggiore attenzione su un tema cosi importante e delicato soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti. In Italia muoiono 73mila persone allanno per arresto cardiaco improvviso, si viaggia ad una media spaventosa di 200 decessi al giorno. La percentuale di arresti cardiaci durante una qualsiasi attivit sportiva del 60 %, ossia pi della met. Giorgio Carbone, il presidente nazionale della SIMEU (societ italiana di medicina demergenza-urgenza), spiega che nella maggior parte dei casi lacquisto di un defibrillatore nei campionati dilettantistici, avviene soltanto immediatamente dopo una tragedia simil-Morosini. come se chi di dovere, lo facesse pi per stare in pace con s stesso, per pulirsi la coscienza piuttosto che per prevenire eventuali bis. Il Parlamento italiano ha legiferato in materia soltanto con la L.120 del 13 aprile 2001 che al suo art.1 afferma che possibile lutilizzo del defibrillatore automatico in sede extraospedaliera anche da personale sanitario non medico, nonch dal personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attivit di rianimazione cardio-polmonare. Altre proposte sono state presentate ma o si sono schiantate contro il muro della burocrazia italiana, o non hanno visto la luce a causa dellinterruzione della legislatura. Questa legge per non impone la presenza del defibrillatore su tutti i campi sportivi, ma delega liniziativa alle Regioni. Tutto ci nonostante le linee guida internazionali stabiliscano che in unarea con 5 milioni di abitanti si dovrebbe disporre di almeno 5-6mila defibrillatori per poter agire con tempestivit e garantire la massima sicurezza degli interventi. In Italia s, noi disponiamo di 5-6mila defibrillatori, ma sparsi sullintero territorio nazionale! ! Non notate una leggera sproporzione? Con laggravante poi, che a promuovere e ad agire quasi sempre il volontariato e non le Istituzioni. Facciamo lesempio del nostro impianto sportivo: non sono state fatte convenzioni con le ambulanze (parliamo di circa 1000 euro lanno, non di cifre astronomiche), non abbiamo un defibrillatore (basta consultare internet per vedere che un defibrillatore ha un prezzo che parte dai 1000 euro sino ad arrivare ai 10mila per le apparecchiature di massima qualit, non una spesa esagerata considerandone lutilit). Calcolando che la Semprevisa gioca in un campionato di Prima categoria e la presenza di queste apparecchiature obbligatoria soltanto dalla Serie A alla Serie D.. Un esempio emblematico di quanto possa fare poco notizia la vita rispetto alla morte rappresentato da Massimo Proietti, un 46enne giocatore che non milita in Serie B ma nella Terza Categoria della provincia di Piacenza, il quale, lo stesso giorno in cui si verificato il dramma di Morosini, stato colpito da un infarto mentre giocava una partita con la sua Libertas Amatori e salvato soltanto dallintervento di un dirigente della sua societ abilitato ad usare il defibrillatore presente in quella struttura gi da qualche anno. Noi oltre a rinnovare il nostro slogan investire oggi, per non pentirsi domani, rinnoviamo soprattutto lappello allAmministrazione Comunale, nella speranza che cominci a muoversi davvero.
Giovani ed Etica
Un aiuto dal passato per realizzare il futuro
Cera un tempo in cui vigeva la necessit di sapere, di conoscere, di non arrestarsi alle apparenze; un tempo dove lo spingersi al di l delle proprie certezze era un dovere imprescindibile per chi si considerasse libero ed indipendente. Cosa rimane di tutti gli stimoli comunicativi espressi nei secoli da artisti, letterati, poeti, giuristi? Oggi ci che conta seguire la moda, perch lapparenza la fa da padrone; conformarsi alla massa, perch essere unici sembra un difetto anzich un pregio. Perdita di certezze e di fiducia in un domani che sembra lontanissimo, accorcia i tempi e le tappe che i normali adolescenti dovrebbero seguire passo dopo passo, gustando ogni cambiamento ed esperienza, perch in essi risiedono le basi del carattere di una persona. Non si parla di una banale analisi della societ, ma di un preoccupante fenomeno che colpisce le c.d. nuove generazioni, che le rende schiave di un mutismo-espressivo, rendendoli incapaci di assorbire gli insegnamenti che la vita offre e nel contempo rendendoli schiavi di un sistema, basato sullapatia etica e sulla perdita di valori essenziali (famiglia, amici..). Secondo importanti professori- psicologi, tra cui Antonio Meneghetti,luomo ha ricevuto il libero arbitrio per essere impresario di se stesso; in parole povere, i giovani devono sempre farsi carico di crearsi da soli stimoli e ricercare tra i tanti messaggi provenienti dalla so ciet, quelli che pi rispecchiano lobbiettivo di scoprire se stessi. Purtroppo versiamo in una situazione in cui difficile liberarsi dalle catene imposteci dalla TVspazzatura, da personaggi pubblici che influenzano in modo ambiguo le giovani menti, ma non tentare di spezzare questo giogo, equivarrebbe a rendersi complici di esso. Riscoprire vecchi valori provenienti dai saggi consigli dei nonni, dei padri, di una vita sociale sana, incentrata sulla voglia di conoscere e comprendere, anzich giudicare ed evitare,sulla riscoperta di giochi educativi, di apprendimenti formativi (valorizzazione arte, letteratura, poesia, diritto) possono essere alcuni dei tantissimi modi di curare, ma soprattutto, di prevenire la crescita dei giovani. Essi hanno menti brillanti e malleabili, devono perci essere protetti e ispirati nella maniera giusta. Tutto ci possibile grazie allinterazione tra vecchie e nuove generazioni: i giovani hanno il diritto-dovere di apprendere tutto ci che possono; gli adulti dal canto loro per, dovrebbero accompagnarli in questo percorso, poich rappresenta una fase delicata della loro esistenza. Una volta indirizzati e resi coscienti della loro individualit, forti di aver ricevuto uneducazione e valori degni di questo nome, i giovani avranno una pi profonda consapevolezza delle proprie potenzialit e potranno affrontare quel lontanissimo domani in maniera pi saggia e pronta. Si deve ridare speranza alle nuove generazioni, anche se tutto non va come dovrebbe,poich sarebbe ingiusto da parte di chi non ha pi fede, sopprimerla in chi continua ad averla, purch vi sia aggiunto al dire anche il fare, altrimenti chi vive di speranze muore disperato.
Azzeccagarbugli
Lettore Anonimo
Che bella la Costituzione Italiana sullarticolo 36 Alone in the dark getta un ombra
La costituzione Italiana, panacea di ogni diritto, atto di importanza fondamentale per la Repubblica Italiana, oggi pi che mai risulta essere un documento chiaro e limpido la cui semplicit a volte lascia spiazzati. E cos facile da leggere che non sembra neanche un testo legislativo, semmai un diario di 100 pagine scritto da qualche scrittore del novecento in un momento di pausa. Se la paragoniamo a qualunque altra legge dello stato ci rendiamo conto che la costituzione stata scritta per essere capita. Non si trovano punti oscuri, semmai si trovano articoli illuminanti di incredibile forza evocativa. Quando un uomo legge un testo come quello si sente orgoglioso di appartenere ad una nazione cos grande, se fossi straniero e lo leggessi penserei: ci devo andare a vivere in una nazione come quella. Ed proprio rileggendola che sale la rabbia, si capisce quale la distanza siderale tra la Costituzione scritta e quella applicata, la famoso frase: tra il dire e il fare, ci sta a pennello. Ma questo il bello degli Italiani in teoria sono capaci di ogni cosa, si perdono sempre nella pratica. Esempio quanto meno imbarazzante di quanto appena esposto, risulta essere l art 36 della costituzione, che recita: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s Il Lavoratore non ha diritto ad una retribuzione equa, per poter mantenere la sua famiglia deve barattare la sua libert con quella del figlio. Il Lavoratore schiavo della sua retribuzione e deve lavorare anche la domenica per potersi assicurare la sopravvivenza. Quanto esposto nei commi precedenti vale soltanto per i giovani precari, mentre coloro che hanno avuto la fortuna di nascere qualche anno prima, possono crogiolarsi sugli allori. E fatto obbligo alla repubblica di tutelare ogni forma di abuso contrattuale, altres ogni giovane volenteroso deve accettare forme di contratti lavorativi fantasiosi. In virt del principio della semplificazione, opportuno preferire, ai soliti contratti complessi ricchi di articoli e commi, un contratto scritto su un foglio A 4, mai superiore a due. Il precario non pu avvalersi dei sindacati. Il sindacato tutela solo i suoi iscritti e coloro che non hanno bisogno di tutele. Il giovane lavoratore non ha diritto alla famiglia, bens ha diritto ad un esistenza mediocre e indegna.
La lapide del caro estinto articolo 36 da poco aggiunta nel cimitero della costituzione (qui sotto ne riportiamo il testo).
Articolo 36 Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s e alla famiglia unesistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non pu rinunziarvi.)
e alla famiglia unesistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non pu rinunziarvi. ( scritto veramente cos se non ci credete andate a dare un occhiata!!!) Che cosa dire... larticolo impeccabile, chiaro, esaustivo. Possiamo controbatterne ogni riga e sostitu-
Pillole di storia
La convivenza civile in un paese deve essere alla base di ogni tipo di relazione. Ciascun individuo deve avere la libert di esprimere i propri desideri e ambire alle proprie aspirazioni in ogni campo: lavorativo, sociale, politico ecc. Lo stato deve garantire la difesa ed il rispetto dei diritti umani, riconosciuti dal diritto internazionale e promuoverli in ogni strato sociale, e combattere ogni tipo di discriminazione. Oggi vogliamo ricordare la legge 180/1978 (gi legge Basaglia), con la quale si impose di chiudere i manicomi, e si regolament il trattamento sanitario obbligatorio, ridonando ai malati la propria dignit. I manicomi erano luoghi ameni, di contenimento sociale, dove i pazienti erano spesso lasciati a se stessi, maltrattati, senza la possibilit di esprimere i propri bisogni; questa realt purtroppo oggi viene rivissuta attraverso la piaga degli ospedali psichiatrici giudiziari. Come possiamo vedere, la storia piena di buoni esempi; il guaio che spesso luomo tende ad allontanare ci che diverso, e non a comprenderlo.
Azzeccagarbugli
Vivere la letteratura
Essere un uomo significa avere coraggio, avere dignit. Significa credere nellumanit. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un ncora. Significa lottare. E vincere. Queste sono alcune tra la parole pi belle e struggenti che sono racchiuse nel romanzo della Fallaci. A dirle fu Alexandros Panagulis, patriota, poeta ed eroe nazionale greco,protagonista di Un uomo. Il romanzo ci viene narrato dalla stessa Fallaci, che fu la sua compagna di vita e che gli stette accanto in tutte le sue battaglie. Di idee virate verso la libert e la democrazia, Panagulis fu il pi grande oppositore del regime dei colonnelli che prese il potere in Grecia negli anni 60. La storia di Alekos inizia con il fallito attentato verso il dittatore Papadopulos, atto che provoc la sua carcerazione. Ma proprio in carcere che Alekos diviene il simbolo della resistenza greca. In carcere Alekos subisce le torture pi atroci e le pi pesanti umiliazioni, vive nella solitudine totale e solamente grazie alla forza dei suoi ideali di libert Alekos riesce a non cadere nel baratro della follia. In questo periodo Alekos scrisse le sue poesie pi famose. Alekos rifiut un permesso per far visita al padre morente ed in seguito ad un amnistia concessa ai detenuti politici, come protesta verso la dittatura. Quando cadde il regime Alekos divenne parlamentare e cominci la sua personale caccia verso tutti i politici suoi colleghi che appoggiarono i colonnelli. Ma proprio la sua missione che lo port alla morte,infatti venne in possesso di documenti segreti che provavano la colpevolezza di alte cariche dello stato. Un uomo un romanzo crudo, suggestivo ma allo stesso tempo minuziosamente reale,malinconico e poetico. Alekos morto per un ideale, per la libert del popolo del popolo greco e di ogni uomo sfruttato. Ma Alekos non vorrebbe essere ricordato come un eroe, come un patriota o come un esempio di vita, ma solamente come un uomo.
Kovskij
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Carpineto Romano , 13/05/2012
Responsabile Layout,
Prof. Moriarty