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Anno 1 - Numero 5

Il Ve(T)ro
Periodico intramurario dinformazione trasparente
13-05-2012
Il Ve(T)ro posa in Redazione

Lavoro, famoso principio costituzionale


LItalia una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Cosi recita il primo articolo della nostra amata Carta Costituzionale. Amata si,ma non molto seguita e al contempo non rispettata. Infatti se andiamo adosservare le statistiche che riguardano il tema del lavoro oggi, possiamo insieme comprendere la reale e dannosa situazione che grava non gi purtroppo sulle avvenenti generazioni, ma oramai su tutta la classe lavorativa nazionale ed in particolar modo, nel caso che affronta questoggi il Vetro, proprio la classe operaia. La crisi ha importato grandi novit sul piano occupazionale, in quanto mentre negli scorsi decenni quello che faceva paura era maggiormente il problema delle future generazioni delle quali era incerto il prospetto lavorativo, adesso a perdere il lavoro, creando un profondo dissesto e una grande indignazione verso le Istituzioni, sono proprio quei padri e quelle madri di famiglia sulle quali spalle gravano altre bocche da sfamare e non solo. Ed proprio questa la realt che ha stravolto gli operai della Fiat degli stabilimenti di Pomigliano, Termini Imerese e in generale tutto il sistema lavorativo. Riforma del mercato del lavoro, art.18, rapporti con i sindacati di categoria, generazione di inattivi che aumenta, argomenti importanti si, ma che di certo non riescono a risolvere le grottesche cifre che ci si presentano ogni giorno sotto i nostri occhi. I dati Istat parlano chiaro: A marzo 2012 gli occupati sono 22.947 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-35 mila unit) e dello 0,4% rispetto a marzo 2011 (-88 mila unit). Il numero dei disoccupati, pari a 2.506 mila, aumenta del 2,7% rispetto a febbraio (66 mila unit). Il tasso di disoccupazione si attesta al 9,8%, in aumento di 1,7 punti rispetto allanno precedente. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, pari al 35,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio e il tasso di inattivit si posiziona cos al 36,7%. Ci ritroviamo qui, a proporvi quindi, questa annosa questione, in occasione della presentazione di un libroinchiesta sulla storica vertenza dello stabilimento Fiat a Pomigliano, svoltasi nella sala consiliare del comune di Carpineto Romano il giorno 28 Aprile. Ci che viene proposta questa riflessione su ci che rappresenta il lavoro oggi e come ricordiamo, quali sono gli effetti che sono scaturiti dallaccordo tra sindacati e i dirigenti Fiat e ci si chiede se con questultimo si abbiano effetti anche al di fuori del mondo operaio. Quello che ci auguriamo che si presenti un interesse anche da parte delle giovani generazioni, ad esempio con la lettura di questo libro-inchiesta, proprio per capire in concreto quali siano veramente i problemi reali che stanno dilaniando lItalia.

Lionel Hutz
ECONOMIA
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CRONACA
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SOCIETA
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CULTURA pagina 5-6-7

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Il lavoro dopo Pomigliano


Cosa cambia dopo la storica vertenza voluta da Marchionne
Sarebbe un titolo comico se solo non fosse associato alla tragica realt del lavoro in Italia. Invece Nuova Panda schiavi in mano (Derive Approdi, 2011) un libro-inchiesta sulla storica vertenza dello stabilimento Fiat a Pomigliano. Cosa rappresenta quellaccordo? Cosa cambia dopo la firma? Davvero riguarda soltanto il mondo operaio? A queste domande si cercato di rispondere sabato 28 aprile, presso la sala consiliare del Comune di Carpineto in occasione di un dibattito - organizzato dall Associazione Navigatori - che, partendo dal libro in questione, ha voluto ragionare sul mondo del lavoro oggi. Valentina Prosperi e due giovani ricercatori (precari), tutti e tre coautori dellinchiesta hanno illustrato con chiarezza la tesi che sottende la loro ricerca: Nuova Panda schiavi in mano nasce come analisi oggettiva del cambiamento in corso nel mondo del lavoro. Che poi, nello specifico, il tentativo di rispondere allannosa questione del perch la politica ha eliminato il tema del lavoro dalla sua agenda. Ma andiamo con ordine. La sentenza Pomigliano riguarda 3 snodi fondamentali del lavoro: il capitalismo italiano, lorganizzazione del lavoro e le conseguenze sui rapporti sindacali. Scopo (raggiunto) dellaccordo lo sfruttamento della crisi mondiale in atto per il completamento in Italia del passaggio che dal capitalismo approda a un regime di neoliberismo. La crisi, in parole povere, ha dato rivolgere il ruolo del sindacato che non deve pi contrattare, ma collaborare e organizzare la forza lavoro insieme allazienda per raggiungere con essa gli obiettivi produttivi. Come si ricorder, solo la Fiom non firm quel subdolo accordo (Fim, Uilm, Fismic dissero s) giocato sulla paura dei lavoratori. Da quel momento, Marchionne addirittura arrivato al punto di scegliersi i sindacati con cui interloquire. Per non parlare delle bugie dellamministratore delegato Fiat: non tutti i cassintegrati sono stati richiamati in fabbrica e la vendita di 260mila Panda allanno s rivelata pura fantasia. Di chi la colpa? Al solito: della politica, che ha rinunciato a lottare su un tema imprescindibile per ogni Paese civile. Va bene la destra storicamente lontana dalle politiche operaiste, ma scoprire la sinistra collusa col potere manageriale stato un tradimento imperdonabile. Ora che il rischio che il modello Pomigliano si estenda non solo alle fabbriche, ma a tutti i settori del lavoro (e siamo a buon punto), ci si chiede cosa fare. La risposta, antica ed originale insieme, una sola: rilanciare la partecipazione dal basso, insistendo affinch la politica smetta di parlarsi addosso e scenda finalmente al livello dei bisogni di tutti.

alla classe dirigente la possibilit di decidere come ri-regolare il lavoro in fabbrica. Oggi il nuovo riassetto si basa sulla retorica dell azienda famiglia in virt della quale si fa credere alloperaio che lui e il padrone si trovano sulla stessa barca (la crisi) per cui bene che insieme collaborino cos da non soccombere alla concorrenza. Ecco quindi che alle tute blu richiesta pi flessibilit per avere maggiore produttivit, inevitabimente tradotte in rinuncia dei diritti (a Pomigliano il lavoratore manovra in spazi stretti che alla lunga gli causano problemi fisici; si va al bagno in pause brevissime chiedendo prima le chiavi al caporeparto; a fine turno, loperaio in una stanza con pareti di vetro, risponde a domande su eventuali problemi avuti nello svolgimento delle sue mansioni). Ma Pomigliano e l azienda famiglia sono un inganno perpetrato al pi debole e il fine ultimo presto detto:

Iva Evasa

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I defibrillatori nei dilettanti sono merce rara de Il Vetro Continua la campagna di sensibilizzazione
Allindomani della tragica scomparsa del calciatore del Livorno Piermario Morosini, in molti hanno cominciato a porsi qualche domanda sullimportanza della presenza dei defibrillatori negli impianti sportivi. Il Vetro nella scorsa uscita, ha denunciato lassenza del macchinario salva-vita nel nostro impianto sportivo con larticolo Divertirsi in sicurezza, ed il fato ha voluto che luscita di questo articolo coincidesse con la scomparsa del giovane calciatore. Una coincidenza nefasta che in molti, simpaticamente, ci hanno fatto notare. Per a quanto pare la nostra provocazione e le nostre perplessit sullargomento sono rimaste tali ed invariate poich non abbiamo ricevuto risposte n dallAssessore competente, n tantomeno dai presidenti delle varie associazioni sportive che popolano quotidianamente il Galeotti. Credo che tutta la popolazione gradirebbe una maggiore attenzione su un tema cosi importante e delicato soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti. In Italia muoiono 73mila persone allanno per arresto cardiaco improvviso, si viaggia ad una media spaventosa di 200 decessi al giorno. La percentuale di arresti cardiaci durante una qualsiasi attivit sportiva del 60 %, ossia pi della met. Giorgio Carbone, il presidente nazionale della SIMEU (societ italiana di medicina demergenza-urgenza), spiega che nella maggior parte dei casi lacquisto di un defibrillatore nei campionati dilettantistici, avviene soltanto immediatamente dopo una tragedia simil-Morosini. come se chi di dovere, lo facesse pi per stare in pace con s stesso, per pulirsi la coscienza piuttosto che per prevenire eventuali bis. Il Parlamento italiano ha legiferato in materia soltanto con la L.120 del 13 aprile 2001 che al suo art.1 afferma che possibile lutilizzo del defibrillatore automatico in sede extraospedaliera anche da personale sanitario non medico, nonch dal personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attivit di rianimazione cardio-polmonare. Altre proposte sono state presentate ma o si sono schiantate contro il muro della burocrazia italiana, o non hanno visto la luce a causa dellinterruzione della legislatura. Questa legge per non impone la presenza del defibrillatore su tutti i campi sportivi, ma delega liniziativa alle Regioni. Tutto ci nonostante le linee guida internazionali stabiliscano che in unarea con 5 milioni di abitanti si dovrebbe disporre di almeno 5-6mila defibrillatori per poter agire con tempestivit e garantire la massima sicurezza degli interventi. In Italia s, noi disponiamo di 5-6mila defibrillatori, ma sparsi sullintero territorio nazionale! ! Non notate una leggera sproporzione? Con laggravante poi, che a promuovere e ad agire quasi sempre il volontariato e non le Istituzioni. Facciamo lesempio del nostro impianto sportivo: non sono state fatte convenzioni con le ambulanze (parliamo di circa 1000 euro lanno, non di cifre astronomiche), non abbiamo un defibrillatore (basta consultare internet per vedere che un defibrillatore ha un prezzo che parte dai 1000 euro sino ad arrivare ai 10mila per le apparecchiature di massima qualit, non una spesa esagerata considerandone lutilit). Calcolando che la Semprevisa gioca in un campionato di Prima categoria e la presenza di queste apparecchiature obbligatoria soltanto dalla Serie A alla Serie D.. Un esempio emblematico di quanto possa fare poco notizia la vita rispetto alla morte rappresentato da Massimo Proietti, un 46enne giocatore che non milita in Serie B ma nella Terza Categoria della provincia di Piacenza, il quale, lo stesso giorno in cui si verificato il dramma di Morosini, stato colpito da un infarto mentre giocava una partita con la sua Libertas Amatori e salvato soltanto dallintervento di un dirigente della sua societ abilitato ad usare il defibrillatore presente in quella struttura gi da qualche anno. Noi oltre a rinnovare il nostro slogan investire oggi, per non pentirsi domani, rinnoviamo soprattutto lappello allAmministrazione Comunale, nella speranza che cominci a muoversi davvero.

Chacun son gout

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Giovani ed Etica
Un aiuto dal passato per realizzare il futuro
Cera un tempo in cui vigeva la necessit di sapere, di conoscere, di non arrestarsi alle apparenze; un tempo dove lo spingersi al di l delle proprie certezze era un dovere imprescindibile per chi si considerasse libero ed indipendente. Cosa rimane di tutti gli stimoli comunicativi espressi nei secoli da artisti, letterati, poeti, giuristi? Oggi ci che conta seguire la moda, perch lapparenza la fa da padrone; conformarsi alla massa, perch essere unici sembra un difetto anzich un pregio. Perdita di certezze e di fiducia in un domani che sembra lontanissimo, accorcia i tempi e le tappe che i normali adolescenti dovrebbero seguire passo dopo passo, gustando ogni cambiamento ed esperienza, perch in essi risiedono le basi del carattere di una persona. Non si parla di una banale analisi della societ, ma di un preoccupante fenomeno che colpisce le c.d. nuove generazioni, che le rende schiave di un mutismo-espressivo, rendendoli incapaci di assorbire gli insegnamenti che la vita offre e nel contempo rendendoli schiavi di un sistema, basato sullapatia etica e sulla perdita di valori essenziali (famiglia, amici..). Secondo importanti professori- psicologi, tra cui Antonio Meneghetti,luomo ha ricevuto il libero arbitrio per essere impresario di se stesso; in parole povere, i giovani devono sempre farsi carico di crearsi da soli stimoli e ricercare tra i tanti messaggi provenienti dalla so ciet, quelli che pi rispecchiano lobbiettivo di scoprire se stessi. Purtroppo versiamo in una situazione in cui difficile liberarsi dalle catene imposteci dalla TVspazzatura, da personaggi pubblici che influenzano in modo ambiguo le giovani menti, ma non tentare di spezzare questo giogo, equivarrebbe a rendersi complici di esso. Riscoprire vecchi valori provenienti dai saggi consigli dei nonni, dei padri, di una vita sociale sana, incentrata sulla voglia di conoscere e comprendere, anzich giudicare ed evitare,sulla riscoperta di giochi educativi, di apprendimenti formativi (valorizzazione arte, letteratura, poesia, diritto) possono essere alcuni dei tantissimi modi di curare, ma soprattutto, di prevenire la crescita dei giovani. Essi hanno menti brillanti e malleabili, devono perci essere protetti e ispirati nella maniera giusta. Tutto ci possibile grazie allinterazione tra vecchie e nuove generazioni: i giovani hanno il diritto-dovere di apprendere tutto ci che possono; gli adulti dal canto loro per, dovrebbero accompagnarli in questo percorso, poich rappresenta una fase delicata della loro esistenza. Una volta indirizzati e resi coscienti della loro individualit, forti di aver ricevuto uneducazione e valori degni di questo nome, i giovani avranno una pi profonda consapevolezza delle proprie potenzialit e potranno affrontare quel lontanissimo domani in maniera pi saggia e pronta. Si deve ridare speranza alle nuove generazioni, anche se tutto non va come dovrebbe,poich sarebbe ingiusto da parte di chi non ha pi fede, sopprimerla in chi continua ad averla, purch vi sia aggiunto al dire anche il fare, altrimenti chi vive di speranze muore disperato.

Antonio Meneghetti uno scienziato ed un umanista che ha fondato lOntopsicologia e lOntoArte.

Azzeccagarbugli

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Il calcio come vetrina


Fabrizio Centra si impone alle cronache del calcio regionale
Fabrizio Centra ovvero un carpinetano che sta attraversando una prateria sconfinata costellata di successi nel mondo del calcio dilettantistico. Mai un carpinetano aveva avuto lopportunit come lui di allenare una squadra nel campionato di eccellenza. Lui, Fabrizio, ci riuscito e questanno allena la Vis Artena Calcio in eccellenza - girone B del Lazio. La sua carriera calcistica di allenatore segnata da innumerevoli successi nei campionati giovanili. Con le squadre giovanili del Colleferro e della Vis Artena ha vinto praticamente tutto. Due coppe Lazio ( Coppe Tortora )vinte consecutivamente nel settore giovanile con la Vis Artena sono il suo biglietto da visita: praticamente nessuno prima di lui ci era riuscito. Fabrizio un carpinetano con un carattere di ferro e questo il suo lasciapassare oltre allapproccio positivo e al coinvolgimento totale che ottiene dai ragazzi che giocano per lui. Riesce a fare squadra e ad estrapolare dalle viscere pi remote dei giocatori il meglio delle loro qualit, questo il segreto del suo successo oltre alla competenza indiscussa maturata nel corso degli anni dallalto della sua proverbiale passione. La Comunit di Carpineto Romano lo vuole omaggiare per i meriti acquisiti sul campo grazie al carattere forte di questo vero carpinetano fedele ai principi di onest e caparbiet che sono alla base del suo ottimo lavoro e che si trovano nel DNA di tutti i nostri concittadini abituati a combattere quotidianamente con i problemi che la vita e il mondo del lavoro ci impongono. Grazie a Fabrizio per questo squarcio di clamore che sta assicurando in modo positivo alla nostra comunit dallalto dei suoi successi che sta ottenendo meritatamente nel mondo del calcio.

Lettore Anonimo

Storie di Donne Immortali


Rita Levi Montalcini, una vera forza della natura.
Le donne sono la colonna vertebrale delle societ. Queste le parole pronunciate dalla
neurobiologa, scienziata nonch senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Una donna sopravvissuta a due guerre, che ebbe la tenacia di inseguire la curiosit intellettuale per le neuroscienze, che visse il secondo conflitto mondiale fuggendo dalla persecuzione nazista, poich ebrea sefardita, allestendo un laboratorio casereccio in ogni dove per continuare i suoi studi. NERVE GROWTH FACTOR, questo il nome del risultato ottenuto da una donna che ha scelto di sposarsi con la scienza, rinunciando alla vita coniugale e alla gioia della maternit. Nel 1986 arriv il Nobel per la Medicina con al seguito una moltitudine di riconoscimenti da tutto il mondo. Combatte per promuovere la scolarizzazione tra le donne africane e allontanarle dai soprusi e dalle ingiustizie. Nei giovani ripone speranze, perch sempre coltivino la curiosit verso un mondo che progredisce. La sua mente giovane e geniale racchiusa in un corpo che lentamente labbandona, ma: Io non sono il corpo, io sono la mente.

Veritas filia temporis


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Che bella la Costituzione Italiana sullarticolo 36 Alone in the dark getta un ombra
La costituzione Italiana, panacea di ogni diritto, atto di importanza fondamentale per la Repubblica Italiana, oggi pi che mai risulta essere un documento chiaro e limpido la cui semplicit a volte lascia spiazzati. E cos facile da leggere che non sembra neanche un testo legislativo, semmai un diario di 100 pagine scritto da qualche scrittore del novecento in un momento di pausa. Se la paragoniamo a qualunque altra legge dello stato ci rendiamo conto che la costituzione stata scritta per essere capita. Non si trovano punti oscuri, semmai si trovano articoli illuminanti di incredibile forza evocativa. Quando un uomo legge un testo come quello si sente orgoglioso di appartenere ad una nazione cos grande, se fossi straniero e lo leggessi penserei: ci devo andare a vivere in una nazione come quella. Ed proprio rileggendola che sale la rabbia, si capisce quale la distanza siderale tra la Costituzione scritta e quella applicata, la famoso frase: tra il dire e il fare, ci sta a pennello. Ma questo il bello degli Italiani in teoria sono capaci di ogni cosa, si perdono sempre nella pratica. Esempio quanto meno imbarazzante di quanto appena esposto, risulta essere l art 36 della costituzione, che recita: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s Il Lavoratore non ha diritto ad una retribuzione equa, per poter mantenere la sua famiglia deve barattare la sua libert con quella del figlio. Il Lavoratore schiavo della sua retribuzione e deve lavorare anche la domenica per potersi assicurare la sopravvivenza. Quanto esposto nei commi precedenti vale soltanto per i giovani precari, mentre coloro che hanno avuto la fortuna di nascere qualche anno prima, possono crogiolarsi sugli allori. E fatto obbligo alla repubblica di tutelare ogni forma di abuso contrattuale, altres ogni giovane volenteroso deve accettare forme di contratti lavorativi fantasiosi. In virt del principio della semplificazione, opportuno preferire, ai soliti contratti complessi ricchi di articoli e commi, un contratto scritto su un foglio A 4, mai superiore a due. Il precario non pu avvalersi dei sindacati. Il sindacato tutela solo i suoi iscritti e coloro che non hanno bisogno di tutele. Il giovane lavoratore non ha diritto alla famiglia, bens ha diritto ad un esistenza mediocre e indegna.

La lapide del caro estinto articolo 36 da poco aggiunta nel cimitero della costituzione (qui sotto ne riportiamo il testo).

Articolo 36 Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s e alla famiglia unesistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non pu rinunziarvi.)

e alla famiglia unesistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non pu rinunziarvi. ( scritto veramente cos se non ci credete andate a dare un occhiata!!!) Che cosa dire... larticolo impeccabile, chiaro, esaustivo. Possiamo controbatterne ogni riga e sostitu-

Alone in the dark

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Pillole di storia
La convivenza civile in un paese deve essere alla base di ogni tipo di relazione. Ciascun individuo deve avere la libert di esprimere i propri desideri e ambire alle proprie aspirazioni in ogni campo: lavorativo, sociale, politico ecc. Lo stato deve garantire la difesa ed il rispetto dei diritti umani, riconosciuti dal diritto internazionale e promuoverli in ogni strato sociale, e combattere ogni tipo di discriminazione. Oggi vogliamo ricordare la legge 180/1978 (gi legge Basaglia), con la quale si impose di chiudere i manicomi, e si regolament il trattamento sanitario obbligatorio, ridonando ai malati la propria dignit. I manicomi erano luoghi ameni, di contenimento sociale, dove i pazienti erano spesso lasciati a se stessi, maltrattati, senza la possibilit di esprimere i propri bisogni; questa realt purtroppo oggi viene rivissuta attraverso la piaga degli ospedali psichiatrici giudiziari. Come possiamo vedere, la storia piena di buoni esempi; il guaio che spesso luomo tende ad allontanare ci che diverso, e non a comprenderlo.

Azzeccagarbugli

Un uomo (O.Fallaci 1979)

Vivere la letteratura

Essere un uomo significa avere coraggio, avere dignit. Significa credere nellumanit. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un ncora. Significa lottare. E vincere. Queste sono alcune tra la parole pi belle e struggenti che sono racchiuse nel romanzo della Fallaci. A dirle fu Alexandros Panagulis, patriota, poeta ed eroe nazionale greco,protagonista di Un uomo. Il romanzo ci viene narrato dalla stessa Fallaci, che fu la sua compagna di vita e che gli stette accanto in tutte le sue battaglie. Di idee virate verso la libert e la democrazia, Panagulis fu il pi grande oppositore del regime dei colonnelli che prese il potere in Grecia negli anni 60. La storia di Alekos inizia con il fallito attentato verso il dittatore Papadopulos, atto che provoc la sua carcerazione. Ma proprio in carcere che Alekos diviene il simbolo della resistenza greca. In carcere Alekos subisce le torture pi atroci e le pi pesanti umiliazioni, vive nella solitudine totale e solamente grazie alla forza dei suoi ideali di libert Alekos riesce a non cadere nel baratro della follia. In questo periodo Alekos scrisse le sue poesie pi famose. Alekos rifiut un permesso per far visita al padre morente ed in seguito ad un amnistia concessa ai detenuti politici, come protesta verso la dittatura. Quando cadde il regime Alekos divenne parlamentare e cominci la sua personale caccia verso tutti i politici suoi colleghi che appoggiarono i colonnelli. Ma proprio la sua missione che lo port alla morte,infatti venne in possesso di documenti segreti che provavano la colpevolezza di alte cariche dello stato. Un uomo un romanzo crudo, suggestivo ma allo stesso tempo minuziosamente reale,malinconico e poetico. Alekos morto per un ideale, per la libert del popolo del popolo greco e di ogni uomo sfruttato. Ma Alekos non vorrebbe essere ricordato come un eroe, come un patriota o come un esempio di vita, ma solamente come un uomo.

Kovskij
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La pagina dei lettori


Cari cronisti del vetro, ho letto con attenzione lultimo numero del vostro giornalino e, mi sono soffermato a leggere con attenzione larticolo il regime dei piccoli comuni, ho notato che si parla di spesa pubblica, e di come la politica serva ad aggiustarsi i propri comodi. Il mio discorso lo articolo in tre punti: 1) Tutto vero, ma c un ma, attenzione a parlare di riduzione della spesa pubblica perch dentro quella voce troviamo la scuola,la sanit,i servizi sociali e welfare,poi vero che i partiti politici con gli anni hanno occupato e creato carrozzoni sia locali che regionali e nazionali,e che sono serviti agli stessi partiti per costruire il proprio consenso elettorale,ma io ricordo quando un grande politico Enrico Berlinguer denunci la questione morale e tutti fecero orecchie da mercanti,io vi do un consiglio andate a rivedere lintervista che giovanni minoli fece proprio a enrico berlinguer e vi accorgerete che attualissima. 2) Dobbiamo dire a proposito del Comune di Carpineto Romano,che non tutti ricoprono incarichi pubblici o poltrone, ad esempio il sottoscritto che si alza ogni mattina per recarsi sul posto di lavoro che dista cinquanta chilometri e lavora presso un azienda privata,e percepisce uno stipendio di 850,40 euro. 3) Per quando concerne il vostro giornale ho trovato che sotto ogni articolo non vi firmate con nome e cognome, questa cosa se permettete mi da un p fastidio, e vi spiego il perch, quando ci si espone pubblicamente , ci si mette la cosiddetta faccia,ve lo dice uno che, allepoca, ha militato dentro la FGCI federazione dei giovani comunisti italiani,e ho collaborato nella stesura del giornalino dove sotto ogni articolo ci firmavamo con nome e cognome perch abbiamo sempre creduto che ogni individuo possa esprimere ogni propria idea attraverso giornali,tv,radio,ma ci deve essere anche un senso di appartenenza, attraverso i propri articoli e non ci si deve vergognare di avere idee e pensieri opposti ad altri, anzi il giornalista che scrive deve essere fiero delle proprie idee, vi porto un banale esempio: ma voi ve lo immaginate un qualsiasi quotidiano che alla fine di ogni articolo invece di trovare il nome del giornalista trovate un altra cosa ma quel giornalista che cosa ne penserebbe? Guardate,non siamo sotto regime totalitario ma viviamo nella repubblica dove ogni idea pu essere espressa in maniera limpida e trasparente perci credo che, fareste bene a scrivere i vostri nomi e cognomi per un senso dappartenenza e di orgoglio e ve lo dice uno che non si mai vergognato o nascosto dietro altri nomi di essere COMUNISTA. MAURIZIO MELONI CONSIGLIERE CON DELEGA AL LAVORO DEL MOVIMENTO DEI BENI COMUNI Gentile lettore, grazie per le considerazioni. La redazione ci tiene a precisare che la scelta di pubblicare i propri articoli con degli pseudonimi non per timore da esposizione, bens per portare i lettori a soffermarsi pi sul contenuto che sul nome dellautore come gi stato ribadito in pi occasioni. Apprezziamo molto la sua chiarezza nei contenuti e la avvisiamo che questa e-mail sar pubblicata nel prossimo numero. Continui a seguirci e non esitare mai ad esprimere la sua opinione sui nostri pezzi o ad inviare suggerimenti nei prossimi numeri. La redazione

Nel prossimo numero Il Dilemma IMU

ilvetroposta@gmail.com
Carpineto Romano , 13/05/2012

Responsabile Layout,

Prof. Moriarty

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