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Lennesimo numero del vetro parla di situazioni paradossali. Aziende private sostenute da rappresentanti locali, e puntualmente finite nel baratro. Parliamo della Videocon di Anagni caso emblematico dellincapacit politica di risolvere i problemi. I problemi veri, quelli che colpiscono il lavoro, le famiglie, la ricchezza del Paese. Ancora una volta ci troviamo con un pugno di mosche, proclami accorati per raccogliere voti, promesse ridicole volte ad alimentare la speranza di migliaia di lavoratori, per poi liquidarli con: lunica soluzione il licenziamento. Come al solito la colpa sempre di quello prima: una situazione complessa ereditata, non certo creata dalla nostra amministrazione. Parole vuote ripetute allinfinito, non riesco nemmeno pi a a scrivere la parola crisi, le frasi: siamo con le imprese, siamo con i lavoratori suonano come prese in giro. Bisogna solo aggiungere la parola non davanti alle frasi e scoprirete la verit. Definirei questa uscita del vetro un opera horror non a caso la numero 17.
Anno 2 - Numero 17
Il Ve(T)ro
Periodico intramurario dinformazione trasparente
09/06/2013
il Ve(T)ro posa nella sala consiliare
CULTURA
pagina 6-7
Pseudo-trasporti pubblici
Cotral s.p.a piegata anche dal mal tempo.
Circa 2 settimane f unondata di maltempo ha investito lItalia, costringendo lintera penisola a riprendere dal guardaroba abiti invernali accantonati negli armadi. In questo periodo la stampa nazionale ha puntato i riflettori su casi di catastrofi ambientali dovute alle violenti pioggie: La Coldiretti chiede lo stato di calamit naturale per tutti gli imprenditori agricoli danneggiati, Temperature invernali a nord con neve sulle Alpi. I telespettatori, in gran parte non cos coinvolti, hanno visto e ascoltato servizi analoghi, quasi compassionevoli di chi testimoniava direttamente laccaduto. Non passato sotto gli occhi dei riflettori per, come di consueto, il problema dei mezzi pubblici. I trasporti interregionali del Lazio sono gestiti ormai da decenni dal Cotral S.p.a. Un embrione della societ nacque sotto il nome di S.T.E.F.E.R. (Societ delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma) nel lontano 1899 occupandosi del trasporto pubblico nella capitale, e solo nel 1976 divenne una societ per azioni, gestendo la mobilit pubblica regionale. Hanno fatto le spese delle pioggie fuori stagione anche i mezzi Cotral, i cui interni sono stati bagnati dalle continue infiltrazioni dacqua che fino a questo momento erano ricorrenti soltanto nei mesi invernali. Ogni pendolare si interrogato sul perch di tutto ci e si rasenta il surrealismo scoprendo che lacqua entra direttamente dai finestrini chiusi. Le precarie condizioni di viaggio hanno reso tutti testimoni di scene al limite del grottesco vedendo passeggeri con ombrelli aperti in autobus, per evitare di essere bagnati dalla pioggia. Il maggiore disagio stata la riduzione dei posti disponibili sul mezzo; infatti, nonostante ci fossero soltanto pochi passeggieri seduti, gran parte delle persone rimanevano in piedi non potendo sedere sui sedili maceri. Facendo una rapida analisi, e tralasciando ulteriori problematiche, emerge che la causa di tutto la scarsa manutenzione dei veicoli lasciati in balia degli eventi. Dai vertici questa noncuranza giustifica da una crisi economica aziendale che ormai logora da anni la societ. Si parla della stessa crisi che ha colpito il resto dItalia e,che nonostante tutto, costringe lutente a pagare quasi quattrocento euro annui di abbonamento valido per i mezzi pubblici regionali. Ogni giorno gran parte della popolazione locale costretta ad usufruire di un servizio inefficiente, che mette a repentaglio la sicurezza dello stesso, vista la situazione. Il maltempo stata soltanto la miccia di un ordigno colmo di problematiche: ritardi, corse saltate, mezzi rotti o al limite della sicurezza stradale e cronica carenza di manutenzione. Viene da chiedersi come vengano gestite le entrate, e se ci siano eventuali sperperi che limitano possibili revisioni degli autoveicoli. Vivendo attivamente si risolvono i problemi, un servizio pubblico efficiente uno dei primi diritti da cittadino. I meteorologi preavvisano che nei prossimi giorni il maltempo continuer ad essere protagonista e forse, guardando la tv o leggendo i giornali, oltre che ad avere compassione per le vittime settentrionali, dovremmo temere anche per noi stessi.
John Keating
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dellecografia delladdome, ad esempio, a fronte di un pagamento di pari importo rispetto al ticket, o leggermente superiore, si guadagnano circa 200 giorni di attesa. Naturalmente tale analisi non considera le ipotesi che il paziente possieda o meno unesenzione totale o parziale al pagamento del ticket o una condizione di urgenza diagnosticata dal medico, allorch tali considerazioni verrebbero meno. I nodi cruciali dellanalisi elaborata sono essenzialmente due: in primis si avanza lipotesi che lincremento del ticket di 10,00, operato dalla regione Lazio a partire dal 2012, abbia prodotto un innalzamento dei prezzi delle prestazioni praticati delloperatore privato. Essendo lofferta delloperatore pubblico la maggiore concorrenza che il privato deve battere, gli basta avere tempi di attesa inferiori e praticare prezzi pressoch simili per vincere sul mercato delle prestazioni sanitarie. Basti come esempio che, nella struttura privata nella quale il prezzo attuale di unecografia delladdome pari a 50,00 , unecografia due anni fa, quando il ticket per la prestazione era di euro 40,16, era di 40,00 . Se la maggiorazione del ticket da parte della Regione trova opportuna spiegazione nella necessit di risanamento dei bilanci regionali, molto meno decifrabile sembra invece un incremento del 25% del prezzo operato dalla struttura privata. Ci che si vorrebbe ma si fatica ad escludere che laumento del ticket abbia prodotto un aggiustamento al rialzo dei prezzi praticati dalle strutture private. Ultima considerazione riguarda laumento del ticket operato orizzontalmente dalla Regione Lazio senza alcuna considerazione circa le capacit di spesa dei cittadini. Come avvenuto in altre regioni, ad esempio, un aumento del ticket proporzionale al reddito, o ad indicatori della situazione economica delle famiglie, avrebbe potuto meglio fronteggiare la maggiore incidenza che laumento comporta su redditi relativamente bassi.
Lisa
Rino Mato
Donne e violenza
da Istanbul a tutto il mondo, per una tutela reale.
Accendiamo la televisione ogni giorno ed immancabilmente ascoltiamo, pi che notizie, dei veri e propri necrologi. La cosa che pi impressiona lalto numero di vittime femminili, uccise spesso da persone che dicevano di amarle. Il tema in questione delicato, da sviscerare in lungo e in largo anche dal punto di vista giuridico; proprio la giustizia infatti, potrebbe dare un concreto aiuto alla lotta contro le continue aggressioni a cui le donne sono sottoposte. Il 28 maggio 2013, si votata alla Camera dei deputati la ratifica della Convenzione di Istanbul, contro appunto la violenza sulle donne, siglata nellomonima citt Turca, l11 maggio 2011. E un passo importante per il riconoscimento dei diritti delle donne e soprattutto della loro tutela. La votazione stata unanime: 545 voti su 545 votanti. Il diritto internazionale prevede che ladesione a trattati o convenzioni, se si tratta di accordi raggiunti in forma normale ( come la Convenzione di Istanbul ad esempio), sia possibile attraverso 4 fasi: in primis i negoziati, che stabiliscono tra le parti coinvolte il testo dellaccordo; poi la firma, che attesta lautenticit del testo e lapprovazione del suo contenuto; poi vi appunto la fase della ratifica, con la quale ogni stato si impegna a rispettare il contenuto dellaccordo; infine lo scambo delle ratifiche tra gli stati firmatari. Ora quindi, per poter adottare la Convenzione, vi deve essere prima lapprovazione da parte anche del Senato, e poi una legge nazionale che accolga gli importantissimi punti della suddetta Convenzione. Questi ultimi sono 81, volti a prevenire, indagare, punire e risarcire le vittime di atti di violenza commessi da soggetti. Lobiettivo postosi dagli stati, quello di sensibilizzare i propri cittadini riguardo i casi violenti di qualsiasi tipo: si parla molto di violenza domestica ( sempre pi di moda) e di azioni che mirano a determinare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica ed economica comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libert, sia nella vita pubblica che privata. Gli stati sono attenti anche ad inserire deterrenti contro lo stalking, stupro e addirittura matrimoni forzati e mutilazione dei genitali, promuovendo allo stesso tempo lautodeterminazione delle donne e la parit tra i sessi. Come si evince dal testo dellaccordo, sembra che finalmente le donne prendano ci che gli spetta di diritto: la libert. Diamo, forse, troppo scontata la libert non rendendoci conto che, in realt, c una sottile differenza tra avere dei diritti e poterne godere effettivamente. Forse con questa Convenzione si vuole restituire il maltolto alla classe femminile, anche se con essa saremo sempre debitori. Grazie al riconoscimento su scala mondiale della tutela delle donne, gli si restituisce la libert, poich esse godono ora di strumenti pi forti e sicuramente pi efficaci per difendersi, rispetto a prima. Ma la cosa veramente importante il messaggio che filtra, cio la volont delle istituzioni di non lasciare sole le vittime, e di non dimenticare le punizioni per i colpevoli. Verrebbe da chiedersi come mai una Convenzione del genere, con tali fondamentali tematiche, sia stata proposta solamente nel 2013?
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Azzeccagarbugli
ilvetroposta@gmail.com
Stampato da Elioarch
Prof. Moriarty