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Il Ve(T)ro

Periodico intramurario dinformazione trasparente

Anno 5 - Numero 36

09/04/2016

Lo sanno anche nei pertugi delle grotte di Frasassi che le donne


possono produrre prole e valore
aggiunto eppure, mi chiedo, c
un limite? Il limite c, rispondo. Il limite
per non lo fa il genere ma la matematica. Le produttivit orarie non sono comparabili tra i generi, questo si sa (vedi in
merito: Littizzetto, Saggi vari), ma in quel
frammento di cromosoma non c il dono
dellubiquit (rassegnamoci) e le ore del
giorno saranno infinitamente divisibili ma
certamente non moltiplicabili. Abbattuta
una buona dose di arcaiche dicerie le donne producono, procreano, pensano e godono e, volendo, nellarco della vita queste
cose le fanno tutte. Quindi non sto dicendo
che una donna in dolce attesa non possa
fare il Sindaco di Roma Capitale, questo no.
Io piuttosto mi inalbero perch il resto del
mondo (quello che la politica non la fa ma
la subisce) nello stesso giorno non pensa
di fare figli, salvare il mondo, costruire un
palazzo e mettere in ordine larmadio ma si
organizza. Nel rispetto dei ruoli che ricopre
una donna cerca di dedicare il giusto tempo nel giusto momento alla sua vita, alla
vita che ospita, al suo lavoro e, ogni tanto,
allaltra met del cielo che dorme sul divano. Nessuna donna dotata di buon senso si
prenderebbe la responsabilit di programmare una riunione di bilancio a due ore dal
cesareo programmato e questo nel rispetto
di suo figlio, dei suoi colleghi e di s stessa.

Per non fare del gentil sesso il velo sotto


cui nascondere la mancanza di buon senso,
per cortesia, affrontiamo con maggior rigore certe questioni: chiediamoci, prima di
affrancare diritti, se ci che vogliamo fare
sia compatibile con lessere supereroe o pi
vicino al renderci incoscienti e, soprattutto,
quando ci si interessa della cosa pubblica.

Buon sesso

ATTUALIT

pagina 2

PASSIONE REPORTER

pagina 3

Lisa
La solidariet va a teatro
Ancora una volta la musica ha il potere di unire:
venerd 11 marzo 2016, presso il Teatro Vittorio Veneto di Colleferro, 300 Ospiti hanno assistito allo
spettacolo La solidariet va a teatro . Levento
stato reso possibile grazie alla partecipazione dei
nostri amici di Note nella notte e del comico Oscar
Biglia che si sono esibiti in uno speciale spettacolo
di musica e cabaret. Lintero incasso della serata
(circa 1400 euro) stato devoluto in beneficienza
allassociazione Peter Pan onlus per la costruzione di nuovi alloggi accoglienza per i bambini oncologici dellospedale pediatrico Bambin Ges di
Roma.
Come promesso noi del Ve(T)ro cogliamo loccasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e hanno contribuito a rendere speciale levento.

La redazione
RUBRICHE

RIFIUTIAMOLI!

pagina 5

pagina 6-8

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Referendum sulle trivelle


Il 17 aprile lItalia al voto: cosa c in ballo?
Il prossimo 17 aprile gli italiani saranno chiamati alle urne
per esprimersi sulla questione delle trivellazioni in mare.
Ma su cosa siamo chiamati ad
esprimerci precisamente con il
cosiddetto referendum antitrivelle?

Ieri

Nel 2006 viene approvato dal


Parlamento il d.lgs. n. 152. Il
decreto in questione stabiliva il
divieto delle attivit di ricerca,
di prospezione nonch di coltivazione di idrocarburi liquidi
e gassosi entro le 12 miglia
marine ovvero allinterno delle
acque nazionali italiane. Grazie a questo decreto, a partire
dal 2006, vengono vietate per
la prima volta le trivellazioni
nel mare italiano. Allo stesso
tempo per il decreto consentiva agli impianti gi esistenti
il prosieguo di questo tipo di
attivit fino alla data di scadenza della loro concessione.
Pertanto gli impianti esistenti
gi da prima del 2006 potevano continuare la loro attivit
fino alla data di scadenza della
loro concessione.

Oggi

Con la Legge di Stabilit 2016


si decide di apportare una
modifica al d.lgs. n. 152 del
2006: le attivit di ricerca,
prospezione e coltivazione di
idrocarburi liquidi e gassosi degli impianti gi esistenti
non possono durare pi fino
alla scadenza della loro relativa concessione ma per la
durata di vita del giacimento,
nel rispetto degli standard di
sicurezza e salvaguardia ambientale. Una piccola modi-

fica che cambia per il senso


dellintera frase. Modifica che
scatena infatti la reazione delle 9 Regioni (Marche, Veneto,
Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia) che si fanno promotrici
di questo referendum.
Quindi a cosa sono chiamati gli
italiani? Pi semplice di quanto si pensi: si vota SI se si
vuole che gli impianti estraggano fino alla scadenza delle
loro concessioni, si vota NO se
si vuole invece che gli impianti
estraggano fino allesaurimento dei giacimenti.
Quale la situazione attuale nel nostro paese? Da una
parte ci sono le 66 concessioni che riguardano gli impianti
gi aldil delle 12 miglia marine e quindi non interessate
dal referendum, dallaltra le
21 concessioni degli impianti che invece ancora operano
nelle acque territoriali italiane
e dirette interessate dal referendum.
Due punti meritano di essere tenuti a mente dagli italiani quando si recheranno alle
urne: che vinca il si o che vinca il no resta il divieto di trivellare nelle acque territoriali
italiane, cio entro le 12 miglia marine, ma resta anche la
possibilit di trivellare dalle 12
miglia in poi ovvero aldil delle acque territoriali italiane.

la giornata al mare. Tutti impegnati a difendere le proprie


ragioni nel tentativo di persuadere lelettore-spettatore.
Secondo i comitati per il SI (i
cosiddetti No-Triv) le trivellazioni andrebbero fermate per
scongiurare rischi ambientali e sanitari: in prima linea
le associazioni ambientaliste
convinte inoltre che le energie
rinnovabili abbiano un potenziale non sfruttato nel nostro
paese. Secondo i comitati per
il NO invece lestrazione di gas
e petrolio offshore un modo
sicuro per limitare linquinamento poich evita il transito
nei nostri mari di quelle centinaia di petroliere lanno che
sarebbero necessarie se non
vietassimo lestrazione. Inoltre sollevano il problema occupazionale per le migliaia di
lavoratori del settore sui quali
si ripercuoterebbe uneventuale vittoria dei SI. I sostenitori dellastensionismo e della
giornata al mare ritengono invece che il referendum sia solo
uno spreco di soldi e di tempo
in quanto verosimilmente, in
entrambi i casi, non cambier
di molto la realt delle cose.
NB: per rendere valida la consultazione sar necessario che
si rechino alle urne il 50%+1
degli aventi diritto. Problema
non da poco se consideriamo
che, storicamente, gli italiani
nutrono un totale disinteresse
nei confronti dei quesiti refeLe ragioni
Il quesito referendario negli rendari.
ultimi giorni stato molto dibattuto sia in televisione che
nei giornali: c chi si dichiara
a favore del SI, chi a favore
del NO, chi per lastensione e
chi invece direttamente per

Chacun son got

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PASSIONE REPORTER
Dallunita ditalia ad oggi: lorigine della crisi
LItalia sempre stato un Paese diviso, unito geograficamente, sulla carta, ma in realt con un grande
divario tra Nord e Sud.
Il Nord ancora oggi appare pi industrializzato, organizzato e sviluppato del Sud che, invece, vive di
agricoltura e allevamento. Il divario e la crisi, ancora oggi evidenti, affondano le radici ai tempi dellUnit dItalia.
Tutto ebbe inizio il 17 marzo 1861, a Torino, dove ci fu la prima seduta del Parlamento del Regno
dItalia, ormai unito in un unico Stato sovrano, autonomo e indipendente. Lo Statuto albertino venne
esteso a tutto il Regno e il governo fu rappresentato dalla Destra storica, sostenuta da Camillo Benso
conte di Cavour.
Ma il Nord e Sud non erano affatto unificati: il Sud era distante dal Nord e ancor pi dalle potenze
europee.
Mentre il Nord cominciava a intraprendere attivit commerciali con altri Stati, favorendo la nascita
di autostrade e case automobilistiche, il Sud contava ancora di sfruttare le risorse del Mediterraneo,
concentrandosi sulla produzione di prodotti agricoli.
Anche il problema del brigantaggio riaffiorava, raccogliendo tra le sue fila ex soldati borbonici, piccoli
proprietari terrieri e contadini in rivolta che si imponevano con azioni di violenza, a scopo di rapina e
di estorsione. Lillegalit era, dunque, allordine del giorno.
Francesco Crispi var listruzione obbligatoria e gratuita per i bambini dai 6 ai 9 anni, ma nel Mezzogiorno non cerano i soldi a sufficienza per mantenere le scuole e, di conseguenza, solo nel centro-nord
i bambini sapevano leggere e a scrivere.
Iniziava a definirsi, cos, la questione meridionale, termine con il quale si identificava la situazione
del meridione dItalia, problema tuttoggi irrisolto.
Emanuele Felice sostiene che larretratezza del Meridione stata causata dai dirigenti locali che, per
giustificare larretratezza, hanno inventato lalibi di un Nord cha ha sfruttato il Sud. Altri pensatori
sostengono, invece, che il problema del Sud sia stato proprio il Nord.
La situazione non andata migliorando negli anni successivi allUnit dItalia.
A partire dal 1911 lindustrializzazione sempre pi evidente del Nord determinava un processo di emigrazione dal Sud, di contadini in cerca di lavoro e di fortuna. La questione meridionale, cos, trov
nellemigrazione una soluzione di ripiego, perch quanti rimanevano in Italia trovavano lavoro pi
facilmente. Lemigrazione, per, non sarebbe durata per sempre, rivelandosi come lennesimo rimedio temporaneo al disagio economico del Mezzogiorno. Le conseguenze furono il crearsi di ostilit tra
settentrionali e meridionali.
Anche la Mafia un aspetto che deve essere analizzato: nel sud condizionava - e condiziona purtroppo
ancora oggi - lorganizzazione politica ed economica. Si pensi alle processioni per cui ancora oggi capita che il corteo religioso si fermi sotto casa dei boss, inchinandosi in segno di rispetto. Questo un
fatto vergognoso e se anche nel Nord c delinquenza, laggravante del Sud lomert.
Con la Prima guerra mondiale lItalia impieg tantissimi soldi per fronteggiare le necessit belliche e
per lacquisto di armi. Finita la guerra altro denaro fu impiegato per pagare i danni. Qualcosa di simile
accadde anche durante la Seconda guerra mondiale.
Un altro momento di profonda crisi si avuto, nella fase delleuropeizzazione, con lentrata delleuro
nel nostro Paese; molte cose sono cambiate, dallo stipendio dei lavoratori al costo dei prodotti.
Tuttora ci sono differenze tra le due parti dellItalia. La situazione cambiata, ma il Sud rimasto pi
povero e meno sviluppato in confronto al Nord. Qui le industrie sono maggiori, la disoccupazione
meno frequente, il reddito pro capite maggiore e la situazione economica drasticamente migliore.
Di conseguenza, c pi benessere.
Non sono certo questi i motivi per sottovalutare le bellezze del Meridione ma la questione tuttoggi
accesa, per cui il Mezzogiorno, per raggiungere il nord dItalia, non deve solo allungare il passo: deve
correre!

Classe 3 A
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IMPRESA IN PILLOLE
Multitasking e specializzazione

In questo nuovo percorso ci troveremo ad affrontare in generale tematiche che riguardano


limpresa, per una maggiore consapevolezza e, se vogliamo, sensibilizzazione. Non abbiamo pretese di saper spiegare un qualche argomento, che in altre sedi si pu apprendere
benissimo, ma solo argomentare e parlarne, poich sicuramente unattivit favorevole.
Spesso si sente nominare, nei vari articoli che si leggono nel settore informatico, la parola
multitasking. Nello stesso tempo si sente parlare spesso di quanto sia importante specializzarsi in uno specifico settore. Ci che accomuna i due fattori senza dubbio lapproccio
alloperativit. Applicare la parola multitasking ad una attivit operativa pu essere fatto
immaginando una persona che svolge pi attivit contemporaneamente. Al contrario, una
persona che si concentra su un unico obiettivo solitamente ben preparata su un unico
settore. Si pu applicare lo stesso concetto alle tipologie di aziende: ci sono aziende multitasking e aziende specializzate su un unico prodotto. Apparentemente si pu pensare che
unazienda multitasking abbia maggiori probabilit di riuscita, poich offre maggiori servizi
e maggiori prodotti al cliente, ma lazienda specializzata offre maggiore qualit, professionalit e cura del prodotto o servizio. Perci si comprende bene che la scelta della tipologia
dellazienda dipende da chi la crea, secondo le proprie inclinazioni operative e in base al
servizio che vuole presentare al pubblico.

The end of the beginning

PILLOLE DI STORIA
Lettere da Iwo Jima
26 MARZO 1945

Partendo dal film diretto da Clint Eastwood, oggi raccontiamo la fine della battaglia di Iwo
Jima. Lisola giapponese, rappresentava uno scudo importante per le isole metropolitane
dellimpero che potevano essere coinvolte in uno sbarco degli alleati, anche perch dotata
di una stazione radar che permetteva di avere un preavviso di due ore sullarrivo delle flotte
armate statunitensi. Per gli Stati Uniti, al contempo, rivestiva un punto strategico perch
dallisola partivano scorte di caccia ai bombardieri Boeing B-29 Superfortress situati nelle
isole Marianne e in Cina, che dal giugno 1944 colpivano le industrie e le infrastrutture giapponesi. Il grande lavoro di fortificazione precedentemente effettuato rese la vita difficile alle
unit statunitensi. La battaglia iniziata il 19 febbraio 1945 si concluse il 26 marzo dello stesso anno con il quasi annientamento delle armate giapponesi. Iwo Jima rappresenta lunico
episodio della campagna del pacifico in cui gli americani subirono pi perdite dei giapponesi.

Stelvio Saltamerenda
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RIFIUTIAMOLI!
primavera calda a Colleferro
Il 9 aprile scenderanno in piazza gli abitanti di Colleferro e dei paesi vicini per dare sfogo
e visibilit alla frustrazione di chi da anni ha dovuto combattere con minacce chimiche
prima e ambientali poi. Retuvasa, LUGI, lArci Montefortino del 93, Legambiente MontiLepini- Sgurgola e il presidio territoriale di Libera Angelo Vassallo sono solo alcune
delle organizzazioni che, contando sulla loro radicalizzazione nel territorio e la loro longevit come attivismo, hanno organizzato e sostenuto liniziativa. Sui passi che sono
stati fatti fino ad ora, sul Decreto Salva Italia e lespansione dell A.I.A e altri passi da
fare ci parler in maniera esaustiva un ragazzo dellUgi Alessandro Coltr nelle pagine
successive. A noi della redazione il compito di fare alcune considerazioni, due almeno
- Siamo nel 2016. Sono stati fatti passi avanti enormi nella tecnologia, nella siderurgia, nellingegneria e nellutilizzo e riciclo di tutti i materiali, naturali, sostenibili e non.
Come possibile che non si sia arrivati ad altra soluzione che ampliare adddirittura la
potenza di questi inceneritori? Perch inoltre, oltre a questa decisione, sul caso ci si
sono fiondati come corvi molte aziende private (con finanziamenti e fideiussioni) che per
loro stessa natura sarebbero dovute essere antagoniste a tale iniziative?
-C bisogna di una maggiore cultura della raccolta differenziata e consapevolezza dei
danni che sono stati fatti alla terra in cui viviamo. Non sto parlando del fazzoletto, della
carta unta della pizza o della cicca buttata per terra (anche se si continua a farlo) ma
delle alternative (intese come aggettivo associate ai termini energie/soluzioni) che
possono avere locali, forni, negozi, supermercati, piccole e medie imprese per smaltire
i rifiuti, guadagnandoci addirittura, creando nuove risorse e dando posti di lavoro. Forse
per ignoranza, per la cultura del non cambia niente, per menefreghismo?
Noi della redazione ci siamo confrontati pi e pi volte con enti agenti sul territorio,
abbiamo partecipato ad incontri sullambiente e su come stiamo uccidendo la Valle del
Sacco.

Panza Avanza

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Perch scendiamo in Piazza?


Intervista ad Alessandro Coltr
Perch scendiamo in Piaz- Quali sono le associazioni
za?
promotrici della manifestazione?
Abbiamo deciso di scendere
in strada perch riteniamo ur- Diverse sono le associazioni e
gente mostrare la nostra op- comitati che stanno promuoposizione alle scelte politiche vendo la campagna RIFIUTIAnazionali e regionali in mate- MOLI e la manifestazione del
ria di rifiuti e nello specifico 9 aprile.
sugli inceneritori.
Ci siamo noi dellUGI, c ReIl Decreto Sblocca Italia ha tuvasa, ci sono i comitati di
sancito la realizzazione di una quartiere di Colleferro.
rete nazionale di inceneritori Troviamo anche molte asso-gi attivi o da costruire- fa- ciazioni di Artena: Il Circolo
cendo diventare questi im- Arci Montefortino 93, Artenapianti, siti dinteresse strate- online, il Comitato NoBioMegico.
tano Artena. C poi LegamLe ciminiere di Colleferro rien- biente Monti Lepini-Sgurgola,
trano, ovviamente, in questa il presidio territoriale di Libera
rete nazionale e il loro rilan- Angelo Vassallo e tante alcio servirebbe a garantire una tre.
struttura in grado di bruciare
i i rifiuti provenienti da Roma Si parla in un tuo articolo
e da altre regioni.
di un preciso disegno poIn questo modo diventa pi litico regionale e aziendadifficile opporsi come cittadi- le. Cosa volevi intendere?
ni e come enti locali allidea di Che cosa significa effetgestione dei rifiuti e dellener- tuare un Revamping delle
gia, perch se un inceneritore strutture?
risulta dinteresse strategico,
vengono meno alcuni passag- Volevo dire che ormai palegi democratici.
se la volont della regione laScendiamo in piazza perch zio di rilanciare gli inceneritori
LazioAmbiente ha chiesto le- di Colleferro per poterli utilizstensione dell A.I.A (Autoriz- zare come gli inceneritori delzazione Integrata Ambienta- la Capitale. Negli ultimi mesi,
le) per gli inceneritori senza alcune aziende (come Acea e
convocare nessuna conferen- Rida Ambiente di Latina) hanza dei servizi con comune, as- no fatto manifestazioni dintesociazioni ecc.
resse per lacquisto degli inceSecondo LazioAmbiente
e neritori di Colleferro.
Regione Lazio non occorre La societ che gestisce gli inprima verificare lo stato delle ceneritori -oltre che la raccolstrutture per poter autorizza- ta dei rifiuti urbani - non ha
re -per altri dieci anni -le atti- capitale a sufficienza per rivit degli inceneritori.
strutturarli ,per tanto, alcuni

gruppi finanziari , vorrebbero acquistare gli inceneritori


e si caricherebbero dei costi
necessari per lammodernamento e potenziamento delle
strutture.
Effettuare un Revamping vuol
dire ammodernizzare gli inceneritori ,consentendo un nuovo ciclo di vita alle due ciminiere.
Nel marzo del 2009 le due
ciminiere vennero sequestrato per traffico illecito
di rifiuti, si pensava che
lepoca degli inceneritoti fosse giunta al termine,
ma a distanza di 7 anni
sembra nulla sia cambiato.
Perch la chiusura definitiva ad oggi sembra ancora
cos lontana?
La vita degli inceneritori arrivata al termine sia economicamente che strutturalmente
e la scelta pi sensata sarebbe quella di decretare la loro
dismissione. La chiusura sembra lontana perch Regione
Lazio e gruppi imprenditoriali
hanno gi deciso che Colleferro deve essere nuovamente un territorio al servizio del
business dei rifiuti.
A livello locale, solo lattuale
amministrazione di Colleferro ha risposto negativamente
al disegno politico regionale
e nazionale, con un ricorso
al T.A.R. perch ritiene illegittimo il rilascio del rinnovo
dellA.I.A degli inceneritori.
Molti Carpinetani credono

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7
(forse erroneamente) che
la questione inquinamento
riguardi solo la citt di Colleferro. Perch un Cittadino di Carpineto (o di qualsiasi altro paese limitrofo)
dovrebbe venire a manifestare il 9 Aprile?
Il problema della presenza
degli inceneritori non solo
di Colleferro. Linquinamento
non conosce e non rispetta i
confini comunali. Lo conferma
lo studio epidemiologico Eras
(www.eraslazio.it) che lascia
una fotografia allarmante sull
aumento di ricoveri per patologie polmonari e cardio vascolari nella popolazione di
molti comuni della Valle del

ro scalo un gruppo di cittadini


manifest contro la costruzione degli inceneritori ma furono lasciati soli. Conquistarono
solo denunce e qualche livido.
Stavolta non sar cos perch
il 9 aprile a Colleferro ci saranCosa si vuole ottenere con no in strada studenti, famiglie
la manifestazione del 9 e istituzioni e se chiudere gli
inceneritori sar difficile, feraprile?
mare un fiume in piena sar
Vogliamo ottenere la chiusura impossibile.
degli inceneritori e un tavolo
in Regione Lazio con LazioAmbiente, i sindaci della zona e i
cittadini per iniziare una seria
discussione che, innanzitutto
scongiuri il Revamping degli
inceneritori.
Pi di dieci anni fa, a ColleferSacco.
Venire in piazza il 9 aprile
una precisa scelta di campo;
significa dimostrare che un intero territorio non disposto
a barattare il diritto alla salute
per il profitto di pochi.

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Carpineto Romano, 09/04/2016

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Prof. Moriarty

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