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Il Ve(T)ro

Periodico intramurario dinformazione trasparente

Anno 4 - Numero 34

08/11/2015

Vietato dire, De Gustibus!


Non ce ne voglia Giulio Cesare, ( stato lui
a pronunciare, davanti ad un piatto di asparagi al burro, lespressione De gustibus non
est disputandum) ma, ogni regola ha la
sua eccezione. Eh si, perch quando entrano in scena alcuni dei nostri prodotti tipici,
la Ciammella, le castegne e loglio, c poco
da obbiettare! Ognuno ha i suoi gusti, certo,
ma queste eccellenze trovano tutti daccordo. Cos come (speriamo!) trovi tutti daccordo lattivit svolta in questi cinque anni da
Il Ve(T)ro. E non mi riferisco agli argomenti
trattati (l, il De Gustibus sacrosanto) ma
alla passione, caparbiet e trasparenza che

LOCALE

pagina 2-3-4

CULTURA

pagina 5

ci hanno sempre accompagnato. Non una


lode, sia chiaro! Sicuramente nessuno obbietta nel rifiutare la guerra. La convinzione
verr confermata nel leggere, per chi vorr,
il libro di Alessandro Bassi: 1915. Dal football alle trincee., sul quale troverete maggiori informazioni allinterno dellarticolo che lo
riguarda. E per finire, chi disdegnerebbe un
primo ministro come la tenace Prassagora,
giovane ateniese, che voleva una vita pi felice per tutti?
De Gustibus!

Zoran Ban

STORIA

RUBRICHE

da pagina 6

pagina 7-8

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Ciammelle D.O.C.
Ciammellari di tutti il mondo unitevi
Tutto si pu dire su Carpineto, tranne che si mangi male.
Il nostro paese, conosciuto nel mondo per aver dato
i natali a Papa Leone XIII,
per il Pallio della Carriera, da
oggi ha un motivo di vanto
in pi: la ciambella carpinetana. Emb? La ciammella
ce sta da anni! penserete
voi. Eppure c qualcosa che
ha conferito maggior valore
a questa gi magnifica e gustosa leccornia: i riconoscimenti I.G.P. , D.O.C., D.O.P.
e ISO 9001, ovvero i massimi
titoli che possono essere attribuiti ad un prodotto culinario. NellOttobre 2015, Maria
Giuseppa Fabiani (meglio conosciuta da tutti come Pina)
e i suoi figli Stefano e Maria
Elena Carella, hanno ricevuto
e potuto appendere nel loro
negozio Pasticceria Carella,
gli attestati con sopra incise
le suddette denominazioni. E
stata subito avvertita lamministrazione locale la quale ha
espresso, in merito allevento, le pi vive congratulazioni. Il sindaco Matteo Battisti
ha incontrato Pina nelle sale
comunali, congratulandosi di
persona. La proprietaria del
negozio presto invier una
copia degli attestati al Comune, dove giusto che stiano,
tra foto di eventi e conquiste
carpinetane, che hanno interessato il nostro borgo nel
corso della storia. Chi non ha
mai provato le ciambelle, immergendole magari nel vino?
Oppure nel latte? Quando si
frequentano le scuole superiori, o sul posto di lavoro,
le persone dei paesi limitro-

fi chiedono cortesemente ai
compagni di classe o colleghi
carpinetani, se possano fare
da tramite per lacquisto delle
ciammelle nostre. Daltronde
la compagnia di un prodotto del genere, magari mangiucchiato davanti al camino
nelle serate invernali, difficilmente si rifiuta! Per tutti i
carpinetani espatriati, o che
comunque devono affrontare
un viaggio lunghissimo, ecco
che la ciammella diventa anche salvavita: sempre pronta a portata di mano, fresca
e a seconda dei gusti bella
bruciacchiata o poco cotta.
Avendo parlato, nel corso di
alcune mie personali peregrinazioni, con comunit carpinetane sparse per il globo,
esse mi hanno rivelato che in
occasione di visite a parenti ed amici nel paese natio,
sono solite acquistare allincirca 100 pezzi della leccornia nostrana. La quantit non
deve spaventare o preoccupare, perch linserimento
nella valigia del prodotto,
garantito dal fatto che esso
viene spezzato in pi parti.
Una volta tornati in Australia,
Canada, U.S.A. ecc. i nostri
concittadini immediatamente
surgelano i pezzi di ciambel-

la, scongelandoli in un secondo momento nelle quantit


che si desiderano, e gustando un prodotto che comunque non ha perso freschezza
o sapore nel corso del tempo.
Un riconoscimento quindi che
ben sposa la storia ed il prestigio di questo prodotto, che
qualcuno addirittura su Facebook, in modo scherzoso naturalmente, lo ha proclamato
patrimonio dellumanit. Una
squisitezza a cui non possibile resistere, a km 0 e comoda da reperire. Di questi
tempi, in cui la terra vomita
fuori i rifiuti che noi sciagurati umani abbiamo tentato di
nascondere, in cui i prodotti
OGM spopolano, dove luso
di pesticidi sembra essere diventato una routine allinterno del ciclo alimentare, dove
il nutrimento diventato una
questione di marketing, business e affari loschi, confortevole pensare che esistono
ancora prodotti unici, eccezionali che resistono al progresso della civilizzazione e
della scienza, che conservano il proprio gusto primitivo,
nato dallamore per il cibo,
non da quello dei soldi.

Ted Buckland

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Castegna is Back
Dopo anni di magra lo storico prodotto tipico tornato
Cielo limpido e pubblico delle
grandi occasioni: dopo anni di
assenza totale torna a recitare
un ruolo da protagonista sul
palcoscenico lepino, Sua Maest Castagna. Troppo a lungo abbiamo dovuto sopportarne lassenza e soprattutto
il digiuno ma ora, a distanza
di pi di un lustro, possiamo
dire con orgoglio, vanto e anche con un certo senso di liberazione, che lastinenza
finalmente finita: il cinipide
galligeno, il micidiale e nocivo
parassita importato dalla Cina
che ha portato in uno stato
comatoso i nostri castagni per
pi di 5 anni, stato debellato. stato un mese molto
intenso e, senza dubbio, molto faticoso: castagneti molto
rigogliosi stanno a significare
infatti calli alle mani, tanta
fatica e molti stracci da utilizzare per asciugare il tanto
sudore versato dai moltissimi
carpinetani che, come tradizione, hanno speso gran parte delle loro giornate ottobrane a raccogliere i quintali di
marroni e castagne caduti dai
loro alberi. Fatica che stata
poi in qualche modo ripagata
dalle migliaia di persone, tra
compaesani e visitatori, che
hanno invaso le nostre strade durante la storica Sagra
della Callarosta svoltasi il 31
ottobre e 1 novembre. Uninvasione pacifica e piacevole
a testimonianza dellattesa,
diventata quasi spasmodica, che avvolgeva il ritorno
del prodotto carpinetano per
eccellenza. Lodevoli, come
sempre, le tante associazioni
che si sono spese per rendere

questa manifestazione allaltezza delle aspettative e che,


nonostante il freddo, non hanno fatto mancare il loro prezioso contributo. Sagra che
stata anche per loro infatti
unoccasione per riportare la
callarosta in strada e riportarne soprattutto il profumo
e il fragore nelle piazze, nei
borghi e tra i vicoli del centro storico. Moltissimi infatti
gli stand di degustazione e le
fraschette aperte nel nostro
paese, conditi, in tutte le ore
della due-giorni, da una buona dose di folklore (che non
guasta mai) e dallimmancabile, per antonomasia, vino
novello, vero e proprio must
quando si parla di callaroste.
Un risultato insperato e fino
a poco tempo fa inaspettato
vista la forza con la quale il
cinipide aveva attaccato le
nostre piante. A maggior ragione ci sentiamo di ascrivere
la morte, speriamo non apparente, del cinipide a Carpineto, come una delle notizie pi
importanti di questo magro
2015. Uninfezione gravissima
che ha rischiato di danneggiare veramente e in modo
permanente la castanicoltura
carpinetana. I primi focolai di
Cinipide si ebbero nel 2002 in

Piemonte ma si propagarono
in fretta sul resto del territorio nazionale. Il parassita
fece il suo esordio nel Lazio
nel viterbese nel 2005, ma si
diffuse in un batter docchio
dapprima nei Castelli Romani,
poi nelle nostre zone e infine
nel pontino, nel frusinate e
nellaretino. La Regione Lazio,
consapevole del rischio che la
castanicoltura stava correndo, ha deciso cos di correre
ai ripari e cominciare la lotta biologica al batterio utilizzando un metodo gi adottato
con successo in Giappone: i
lanci di un parassitoide antagonista denominato Torymus
Sinensis. Ne sono stati effettuati molti sui vari territori
comunali laziali e fortunatamente con degli effetti positivi sia sui frutti che sul legno.
La speranza che lo stesso
vigore e la stessa efficacia dimostrati si abbiano anche nei
confronti della strana malattia che ha infestato i nostri
ulivi (anchessi patrimonio
importante della carpinetanit) negli ultimi due anni in
particolare. Non c pace a
quanto pare per le nostre tipicit. Aspettiamo con ansia.
Nel frattempo accendiamo il
fuoco, sistemiamo il braciere e ci godiamo il ritorno in
grande stile della mai cos
buona castagna carpinetana.

Chacun son got

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Verde come lolio


Un paese da gustare
Ottobre.
La
sveglia
suona verso le sei del mattino.
In piedi, direzione cucina, il
fuoco spento ma silenziosamente ancora scalda. Divisa
dordinanza, tascap pronto.
Questo il rituale della raccolta
delle live, ogni carpinetano sa
di cosa sto parlando. Olea Europaea L., conosciuto dai molti
come olivo. Verde tutto lanno,
ci regala un frutto prezioso: loliva, drupa dai molteplici utilizzi.
LItalia e la Spagna sono considerati i paesi olivicoli per eccellenza; la diffusione dellolivicoltura legata principalmente
a fattori climatici e territoriali,
temperatura e umidit in primo
piano. La coltivazione di questa
pianta e la produzione di olio
una delle eccellenze del territorio laziale, ne caratterizza
la flora e ricopre un ruolo rilevante nelleconomia agricola.
Carpineto Romano, citt dellolio, titolo che ci inorgoglisce. Il
nostro territorio vanta di un alto
numero di uliveti; quasi ogni
famiglia coltiva e produce in
proprio, operando un lavoro di
squadra e seguendo una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Loliva
nostrana viene raccolta secondo
tecniche classiche, come la bracatura, eseguita direttamente
sulla pianta e spesso agevolata
dallutilizzo di pettini; la scuotitura, che prevede luso di scuotitori meccanici e la bacchiatura, effettuata tramite mazze, in
questultime due i frutti vengono raccolti in grandi reti posizionate sotto lalbero. La raccolta a
terra deve essere in ogni modo
evitata, perch la drupa caduta naturalmente dal ramo ha
gi raggiunto un acidit troppo

bassa, dando cos un prodotto


di qualit inferiore. Successivamente si passa alla fase di defogliazione e lavaggio, frangitura,
gramolazione e infine di estrazione. Si ottiene cos un olio extravergine doliva con acidit,
espressa in acido oleico, avente valore massimo di 0.8g per
100g. Questo il risultato di pi
fattori: in primo luogo le cultivar
(variet di olive), le condizioni
climatiche e la composizione del
terreno; giocano un ruolo chiave anche il grado di maturazione, la tecnica di raccolta, tempi
e luoghi di conservazione delle
olive stesse. Raccogliere e macinare immediatamente dopo,
questa la raccomandazione; minore il tempo e la temperatura, migliore la resa! Stiamo
parlando di un olio alimentare,
ottimo dal punto di vista salutare: contiene nella frazione

saponificabile (98%) numerosi


acidi grassi insaturi, come loleico e il linoleico, mentre nella
frazione insaponificabile (2%)
sono presenti squalene, fitosteroli, pigmenti colorati e vitamine liposolubili, tra cui i tocoferoli (Vit. E), potenti antiossidanti
che ne ritardano i fenomeni di
irrancidamento. Dal punto di
vista chimico, non sottoposto
a nessun trattamento che possa alterarne la composizione, e
rappresenta un alimento importante, di cui non bisogna abusare a causa dellelevato valore
energetico. Carpineto racchiude
gelosamente tesori preziosi, che
bisogna imparare a difendere e
custodire con cura.. educhiamo
ci a farlo.

Veritas Filia Temporis

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Potere alle donne


Aristofane in scena a Carpineto
C una commedia teatrale
che potrebbe apparire datata
se non fosse invece profetica:
Le donne al Parlamento di
Aristofane, andata in scena
per la prima volta nel 391 a.C
alla Lenee e che risulta essere attualissima per la sua
carica critica ed ironica che
aiuta a riflettere sulle quote
rosa presenti/assenti oggi in
politica e non solo.
Nellopera greca, infatti, si
narra della presa di potere da
parte di alcune donne ateniesi, guidate dalla tenace Prassagora, attraverso un colpo
di stato attuato mediante
uno stratagemma: travestirsi
da uomini per poter prendere
parte allassemblea e poter
esprimere la loro opinione:
Bisogna affidare il governo
della citt alla donne![] Se
mi data retta avrete una vita
felice! ( Dal discorso di Prassagora). Riescono insomma
ad avere la meglio e a convincere quei pochi uomini
presenti allassemblea che
lunica soluzione possibile per
far s che tutti abbiano una
vita migliore sia un governo
affidato alle donne.
Nonostante siano passati pi
di 2500 anni poco sembra
mutato nella societ :oggi
come allora la speranza in
una guida migliore, in un
qualche cosa di diverso che
possa renderci la vita meno
complicata e pi felice sempre pi reale e vicino ed per
questo motivo che la compagnia teatrale Attori in corso

di Carpineto Romano ha scelto di tornare sul palco scenico


mettendo in scena la commedia sopra descritta.
La compagnia opera ormai
da molti anni e vanta diverse
collaborazioni con le associazione dei paesi limitrofi e non
solo ed ormai molto nota
al pubblico carpinetano per i
suoi numerosi spettacoli portati in scena in diverse location del paese; tra i loro numerosi spettacoli ricordiamo
per esempio Le nozze del
brigante dellanno 2005 che
vanta la regia di Paola Fontevecchia ,Il Decameron di
Boccaccio realizzato nel 2009
con la regia di Paolo Cappuccio, La XII notte di Shakespeare del 2010 con la stessa
regia e altri spettacoli in dialetto carpineto in occasione
sia
dellestate carpinetana
nel 2012 sia del Carnevale
del bambino negli anni 2012
e 2013, fino ad arrivare alla
realizzazione di La guerra
dammonte e dabballe portata in scena lo scorso anno
presso lAuditorium di Carpineto Romano per la regia di
Francesco Briganti, Lorenzo
Cacciotti e Michela Cappucci.
Negli anni la formazione
cambiata, si evoluta ed
cresciuta, e oggi a portare in
scena Le donne al parlamento saranno 11 attori, molti
dei quali giovanissimi, solo
3 di loro ,infatti, li ricordiamo sul palco scenico da anni,
tra i quali Francesco Briganti
attuale presidente dellasso-

ciazione, mentre gli altri sono


al loro secondo spettacolo o
addirittura al primo e c da
apprezzare la loro voglia, la
loro responsabilit e il loro
interesse verso lassociazione, verso il teatro e le lunghe
prove settimanali.
Fare
teatro
rappresenta
un esperienza unica ed
inimitabile, un occasione di
crescita, di confronto, di studio, ci si impara a conoscere
da punti di vista fino a quel
momento sconosciuti, ci si
mette in gioco, si disposti
a mettersi nei panni di qualcun altro: il teatro maestro
di vita, insegna a rispettare
ruoli e spazi, i propri e quelli
di chi ti sta accanto e le regole del teatro (come il non dover mai coprire chi sul palco
insieme a te, nessuna voce
pu sovrastare l altra ecc. )
diventano regole di vita.
Equilibrio e ascolto, questa
la vera essenza del teatro e
della vita perch molto spesso quello che ci manca e che
ci risulta difficile l essere
predisposti ad ascoltare chi
abbiamo accanto, a valorizzarlo e a supportarlo sul palco della vita.

Aletheia

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100 Anni fa la grande GUERRA


Anche il calcio al fronte
1915-2015, cento anni dalla
prima guerra mondiale. Parlarne attraverso un libro, uno dei
tanti sullargomento, tra i pochi
a farlo dallinsolita prospettiva
del calcio. Dopotutto a ragazzi - di elementari e medie - che
bisognava parlarne, e farlo addirittura alla presenza dellautore stato un privilegio.
Nella sala consiliare di Carpineto Romano, in occasione della
festa dellUnit dItalia del 4
novembre scorso, Alessandro
Bassi venuto per parlarci del
suo 1915. Dal Football alla trincee (Bradipolibri, 136 pagine,
14,00 euro). Uno scorrevolissimo saggio storico il cui tema
viaggia su due binari paralleli:
la storia alta, nel racconto dei
febbrili mesi che videro lItalia
maturare la decisione interventista intrecciata a quella altra,
col primo e unico campionato
di calcio italiano iniziato e mai
concluso.
Storia e pallone che si rincorrono ad ogni pagina, tra carte ufficiali di stampo politicodiplomatico con protagonisti il
capo del governo Salandra, il
ministro degli esteri Sonnino,
ma pure Giolitti e Mussolini,
e avvenimenti sportivi sospesi tra mito e realt: su tutti la
Tregua di Natale, una partita
giocata A Yvres, nelle Fiandre,
la notte del 25 dicembre 1914
tra reggimenti nemici, ovvero
tedeschi e inglesi , quasi uno
squarcio dumanit nella barbarie bellica.
Il lavoro dellautore stato il
frutto di lunga ricerca archivistica condotta tra fonti giornalistiche dellepoca, documenti
governativi, trattative diploma-

tiche avvolte dal pi stretto riserbo, intercorse tra i ministri


europei durante quei giorni e
desecretate solo a guerra conclusa. Una guerra nata per ovvi
interessi nazionali e che, come
tutti i conflitti armati, si sapeva
come iniziava, ma non si sapeva quando e come sarebbe
finita (almeno quella finita,
mentre altre, pi o meno moderne, ancora no). Con limperdonabile aggravante di essere
stata decisa da un pugno di governanti in tutta Europa.
E, forse, sta proprio qui la chiave di volta del libro: la tragica
verit secondo cui, mentre in
Italia (ed altrove) le folle, appassionate, seguivano il campionato di calcio e vivevano la
loro routine quotidiana, contemporaneamente le diplomazie del vecchio continente - tra
incontri, trattative, corrispondenze - decidevano il destino di
una nazione, cio dogni singolo cittadino, segnandone irreversibilmente il destino come
solo una guerra pu fare.

Dal luglio 1914 in Austria, Germania e quindi Inghilterra,


Francia, Russia, e dal maggio dellanno dopo per lItalia,
niente sarebbe stato come prima: linterventismo pi cieco
costrinse giovani dogni et e
provenienza a lasciare tutto e
partire destinazione il fronte,
per imbracciare un fucile a difesa di unideale fumoso - lirredentismo, la libert, lindipendenza - di cui quasi tutti erano
totalmente ignari e di cui drammaticamente furono essi stessi
prime vittime.
In cos tenebroso contesto, anche il calcio non fu esentato
dallo stravolgimento in atto. Il
23 maggio 1915, col campionato in bilico e una sola giornata
da disputare con Genoa e Lazio a sperare di primeggiare in
un fantastico gioco, i calciatori
italiani dei gironi settentrionale
e centro-sud abbandonarono il
campo per le trincee. In pochissimi ne faranno ritorno.

Bernardo Cannoniere

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PENSIERI E PAROLE
In cinque anni di vetro.
Mancano poco meno di due mesi
al Natale e poco pi alla fine
del 2015. Sar tempo di bilanci
economici sociali certo, ma
materia che non ci appartiene e
lo lasceremo fare a chi di dovere. Il bilancio che si pu fare (
o resoconto, meno formale e
pi dappunto su carta bianca a
noi della redazione assai cara )
quello di 5 anni del Vetro. Ricordo il periodo della nevicata
colossale che avvenne nel febbraio del 2012, ed io, che ancora non ne facevo parte (sincero: non sapevo neanche cosa
fosse) , mi documentai su quel
giornalino che trovai al bar, e
pensai subito che il nome era
appropriato, perch senso di
trasparenza lo avvertii gi dal
primo incontro. Ora, messe
da parte sviolinate e romanticismi al Vetro tutto.. siamo
arrivati ad un bel traguardo. Il
percorso da compiere e sar
sempre un gradino pi alto, un
centimetro pi lungo, una strada pi sterrata di quello percorso. La nostra una missione.
Verso la gente di Carpineto, ma
non solo. Le nostre battaglie,

le nostre mini-inchieste( il diminutivo non per il valore delle


stesse, ma per la minor visibilit naturale rispetto ai mass
media), i nostri incontri pubblici ( lincontro con Franco La
Torre nel maggio 2013 e quello
contro il femminicidio del giugno dellanno dopo), le nostre
vignette e perch no le nostre
sviste spero abbiano suscitato
scalpore, malcontento, invidia, simpatia, odio, condivisione nel nostro bacino dutenza,
che spero si allarghi attraverso
la fanpage su Facebook e i link
che pubblichiamo (o perlomeno
cerchiamo di farlo) quotidianamente. Si partiti quasi per
scherzo, come ho potuto apprendere da chi prima di me ha
fondato il giornale e ha mosso
i primi passi nellinformazione
territoriale. Fino ad ora per,
sono arrivati una radio (Mumbai, che tutti conoscete e a cui
TUTTI siete invitati a partecipare) e una buona rilevanza sui
social. Ma a parte queste considerazioni necessarie, ci che
mi preme far evincere da queste righe che dietro ognuna

di queste azioni agiscano delle


persone, dei volti, perch no
delle anime che si mettono in
gioco (se prima un atto di accusa codardo che ci veniva posto
era quello di non firmarsi, ora
sicuramente decaduto dopo
averci udito in podcast) , per
creare un prodotto che informi.
Ogni articolo che leggete frutto di un lavoro, seppur piacevole, e di idee e passione ad esso
annesse. Ho potuto conoscere
e relazionarmi con varie persone che hanno fatto parte,ne
fanno parte tuttora o (passatemi il termine) orbitano attorno alla redazione, e ognuna
di esse mi ha arricchito, fatto
luce su qualcosa, stimolato, e
spero di aver avuto lo stesso
effetto su di loro. Non vi parlo
di tempi tecnici, di spese e intoppi legati alluscita di giornale e radio che mensilmente ci
affliggono, poich di mali peggiori ve ne sono. impossibile,
per quel che mi riguarda, essere imparziali, non metterci quel
pizzico di cuore in pi alle cose
che teniamo, ma nelle nostre
iniziative e nei nostri progetti
la trasparenza stato il carro
trainante di tutto. Il Vetro non
solo quello che avete per le
mani, il Vetro un concetto,
unidea, unazione che miri ad
informare, sempre. Ad maiora.

Domenico Festivo
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Stagione di Bilanci
I primi dati dellEPC mostrano sintomi di crescita
Lestate ormai passata e per
lEnte Pallio venuto il momento di fare i primi bilanci
sui freddi numeri del Pallio
2015, ottimizzato nella sua
forma (feste rionali accorpate in due giorni) e contenuti
(piacevoli novit come la presenza di figuranti gemellati
provenienti dal Palio di Leonessa e aggiunta di profondit ed interazione di alcune
figure centrali della rievocazione).
I primi dati che possiamo
analizzare sono inerenti alla
Lotteria del Pallio, che dopo 4
anni tornano a salire a quota
17.821, tanti sono i biglietti strappati questanno nel
corso della manifestazione
contro i 16.834 dello scorso
anno, numeri ancora lontani

dai 25.234 del 2011 ma comunque confortanti.


Diversamente da quello che
potrebbe sembrare infatti i
biglietti non sono solamente
un mezzo per vincere i premi
in palio, ma (molto pi spesso di quanto sembri) sono
un vero e proprio simbolo di
supporto, una donazione al
contesto e al lavoro di tutti i
volontari, indipendentemente dalla vincita finale o meno.
Indice senza alcun dubbio
di un aumento di interesse
e movimento delle persone
rispetto agli ultimi anni, sia
verso la manifestazione in
s che verso il nostro paese,
come abbiamo potuto vedere anche dagli ottimi risultati
della Sagra della Caldarrosta
appena conclusa.

Aspettando dati ufficiali di


bilancio dallEPC (per la fine
dellanno) speriamo che questo sia solamente un antipasto
della crescita che tutti attendono, appuntamento dunque
a Gennaio per una disamina
approfondita del bilancio, per
offrire a voi lettori nel modo
pi diretto e trasparente possibile una visione chiara dello
stato in cui si trova lorganizzazione della manifestazione,
che ogni anno gestisce levento storico/culturale cardine del nostro paese.

Stampato da Elioarch

stampa digitale, plotter service, xerocopie, fotocopie


Piazza Gobetti, 5 Colleferro (Rm) - tel./fax 06.97.01.256

Carpineto Romano, 08/11/2015

Realizzazione grafica,

Prof. Moriarty

Prof. Moriarty

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