Sei sulla pagina 1di 8

Il Ve(T)ro

Periodico intramurario dinformazione trasparente

Anno 4 - Numero 30

07/03/2015

Il sapore delle cose consente di distinguere


ci che ci piace da ci che non ci piace. Ci
aggiriamo tra gusti e percezioni, cresciamo
valutando ci che ci circonda e, provando,
impariamo. Ma sbagliamo anche, certo. In
una realt dominata da un relativismo cronico forse non esiste il giusto e lingiusto, non
c spazio tra lo sbaglio e la correttezza, i
loro contorni sono labili e si confondono. Alcuni direbbero che non c morale ma a me
piace pensare che non ci siano confini. Se
loggettivit non ci consola allora abbandoniamoci a noi. Se alcune cose ci disgustano,
se ci indignano, se hanno un sapore amaro,
al di l di quanto siano giuste o meno, restano cose che non ci piacciono. Lopportunismo
o linconcludenza non ci piacciono. A volte li
ingoiamo per quieto vivere ma hanno un retro gusto assai amaro; magari non sempre
li notiamo ma spesso sono palesi e ci riguardano da vicino e sono l, tra le pieghe della
bandiera di una squadra di paese o tra i loghi
delle societ che gestiscono rifiuti. Ma alcune
cose, invece, ci piacciono. Ci piace il successo di chi fatica per anni e arriva nello spazio
e ci piace la buona volont di giovani uomini
che, in alternativa a ci che la realt gli offre,
ricercano soluzioni migliori per il loro futuro.
Detto ci, figlio mio, ti guardo mangiare di
buon cuore un minestrone e sputare il petto di pollo quando stoppaccioso; sorrido
quando cadi per aver provato a metterti in

piedi e per lo stupore che manifesti davanti


a tutte quelle cose che per te sono nuove e a
cui io non faccio pi caso. Compirai un anno
quando questo numero andr in stampa e
laugurio migliore che io, madre in prova,
possa farti quello di assaggiare il mondo
per riempire la tua vita di sapori, anche se lo
fai gi perch metti in bocca qualsiasi cosa.

Il sapore delle cose

SPORT

pagina 2-3

SOCIETA

pagina 4-5

Lisa

Il Ve(T)ro posa con la mucca.


RIFIUTI

RUBRICA

da pagina 6-7

pagina 8

NEWSLETTER : Scrivici a ilvetroposta@gmail.com per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

UN GRANCHIO DI NOME SEMPREVISA


Il nostro calcio in apertura.
Ne scriviamo senza tessere
lodi, stavolta. Perch al di l
di proclami tronfi di ogni inizio stagione, come lo scorso
anche questanno le cose non
migliorano di una spanna. N
in prima squadra n col settore giovanile.
E, si badi bene, non alludiamo
a risultati e classifiche, che
solo gli ignoranti e gli antisportivi reputano unico metro
di giudizio nella valutazione
dello sport.
Al momento in cui scriviamo
la Visa dEccellenza invischiata in una serrata lotta salvezza, dopo una prima
parte di stagione caratterizzata manco a dirlo da veleni
e invidie intrasocietarie duna
tale bassezza morale da far
vergognare i protagonisti di
mostrar la faccia (infatti nessuno lo fa, prevale un pi comodo scaricabarile. Toh!, mai
un colpevole in questi casi), e
che hanno portato la squadra
ad occupare fino allultima
posizione del girone B.
I danni di certa ripetuta mala
condotta sono assortiti: sperpero di denaro per acquisti di
calciatori mercenari o bidoni
(pagati bene e in anticipo,
fino a dicembre), cicliche dimissioni dellallenatore smentite nel volger di un mattino
(punto pi basso della precedente guida tecnica fu parlare
nottetempo con alcuni tifosi,
a loro volta rei dessersi fatti sfruttare), fughe dirigenziali dalla porta con rientri
dalla finestra ma solo ad ex
inquilini sloggiati (in sintesi:
Torno solo se va via quello e

quellaltro).
Quanto al settore giovanile
una barca nel mare in tempesta. Pur consolati da campionati finora buoni o dignitosi,
centinaia di ragazzi di tutte le
et e categorie sono stati abbandonati al loro destino fin
da settembre insieme ai rispettivi allenatori e dirigenti.
Dalla costruzione delle squadre agli allenamenti, passando per lorganizzazione delle trasferte fino alle partite,
tutto si regge per miracolo e
per la passione - a volte pure
dalla tasca - di pochi volontari (cui spetta nulla in cambio
come da loro espressa richiesta) perch nessuno parla con
nessuno e ognuno deve badare al proprio senza troppe lamentele, e se c un problema che se lo risolva il mister
di turno ch i quadri societari
sono assorbiti mente, corpo
e anima dalla prima squadra,
totem indiscutibile.
Senza pensare che i piccoli della scuola calcio pagano
una retta per avere un servizio allaltezza e non per scoprirsi senza allenatore a met
stagione perch improvvisamente gli accordi presi allinizio con lo stesso non s capaci donorarli (stessa storia
lanno scorso. Allora la voce
gira e valica i confini invadendo i centri limitrofi che a loro
volta sapranno di noi dallex
scontento che non esprimer
certo giudizi lusinghieri, cos
inevitabilmente
limmagine
societaria ne risentir senza
che di questo si possano accusare altri se non s stessi).
E se nellimminente a rimet-

terci sono i ragazzi, a lungo


termine pagher soprattutto
la societ incapace di crescersi in casa giocatori che dovrebbero garantirgli il futuro.
Regna cos una desolazione
da mediocrit irreversibile.
A parecchi, dentro e fuori il
sodalizio, consigliamo di far
pace con s stessi prima di
accusare gli altri ( incredibile il peso di chi non ha ruoli
societari riconosciuti eppure
ugualmente decide). Diciamo
loro che se devono utilizzarla
per fini egoistici, non ripetano
slogan di facciata come Semprevisa bene comune; se da
dirigenti si fugge al primo torto gettando poi fango da fuori,
non si chiami pubblicamente
la Biancoverde Amata; n si
ripeta che la Semprevisa
solo remissione se poi ci si
scanna per farne parte.
Una societ di calcio piccola
ma gloriosa usata come strumento da chi vuole aggiustarsi i suoi comodi, cos si sta riducendo la Semprevisa.
Davanti a casi del genere la
riflessione viene naturale: ci
lamentiamo tanto dellincapacit della classe politica
nazionale e locale di trovare
equi compromessi tra le parti, di ben amministrare i tesori, di puntare sui giovani per
costruire un avvenire dignitoso, insomma di volere e fare
il bene di tutti e poi, quando
chiamati in causa, facciamo lo
stesso nel nostro fossanche
irrilevante orticello.

Beniamino Dellefolle

NEWSLETTER : Scrivici a ilvetroposta@gmail.com per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

Seguici su Facebook : http://www.facebook.com/ilvetro1 per leggere e commentare i nostri articoli

La forza delle risate


la beneficenza carpinetana al servizio dei pi deboli
Il 6 Febbraio scorso, nella
sala Redemptoris Mater
del nostro comune, si svolta la serata di beneficenza
Un nuovo sorriso contro
la pedofilia, organizzata
dallAssociazione sportiva dilettantistica GIOCOSPORT
( di Carpineto Romano):
scopo della manifestazione
stato quello di sostenere
lonlus La caramella buona,
che da anni combatte la pedofilia sia moralmente, che
sul campo ( poich pi volte si costituita parte civile
nei processi penali). Ospite
deccezione, il comico Antonello Costa, che per la seconda volta a Carpineto, offre il suo contributo alla lotta
alla pedofilia. Questultimo,
intrattenendo il pubblico per
due ore circa, ha sciorinato uno spettacolo pieno di
personaggi e numeri nuovi,
strappando sorrisi e applausi
fino a dopo la chiusura del sipario. Durante le performance ha preso di mira anche il
presidente dellassociazione
GIOCOSPORT, Ezio Pellicano, il Sindaco Matteo Battisti, e numerosi presenti tra il
pubblico, che bonariamente
si sono prestati alle battute. Uno grande comico deve
avere spirito di osservazione, e Costa non stato da
meno, sottolineando il fatto
che per arrampicarsi fin su
al nostro paesello ha dovuto
fare gli slalom tra le vacche
appostate dietro le curve.

Quadrupedi, risa e spettacoli


a parte, resta da evidenziare
il grande apporto che lAssociazione GIOCOSPORT sta
dando alla nostra comunit
ormai da tantissimo tempo:
ogni estate decine di bambini si iscrivono al Campo estivo, presso il campo
sportivo comunale Galeotti,
per trascorrere insieme giornate intere, allinsegna dello
sport e del divertimento. Per
le giovani leve carpinetane ci
sono tante attivit, che vanno dal semplice giocare insieme, fino alle rappresentazioni teatrali per i pi piccoli;
dal wrestling ( chiaramente
praticato da atleti che ben
conoscono le tecniche) ai
campeggi. Un prodotto quindi che funziona, attirando
ogni anno tanti nuovi iscritti. Se si dovesse ripensare
a tanti anni fa, quando ancora non avevamo la barba
o il problema del make-up,
non riusciremmo a ricordare
unorganizzazione di questo
genere, che potesse venire
incontro alle nostre esigenze
di utteri; fortunatamente
oggi tutto questo possibile,
garantendo non solo ore felici ai nostri bambini, ma anche ore di qualit. Da questo progetto, si ben capisce
la cooperazione e il sostegno
ad una associazione come
La caramella buona: infatti
questultima, cerca di dedicare attenzioni ai pi piccoli,
alleviando il dolore o i cat-

tivi pensieri, per quanto le


possibile. La pedofilia, gli
abusi sessuali, stalking ecc.,
non sono certamente dei
mostri facili da sconfiggere,
ma sapere che si ha qualcuno accanto a cui potersi
rivolgere potrebbe, a volte,
fare la differenza. Sono nate
nel corso degli anni le c.d.
Case Buone, veri e propri
centri cui possono usufruire donne e bambini vittime
di violenza. Lintero incasso
della serata stato devoluto
in beneficenza e nuove case
daccoglienza potranno presto essere costruite. Ancora una volta il grande cuore
carpinetano ha risposto positivamente ad una iniziativa
benefica per il prossimo;
bello constatare che in questo periodo di grande crisi
economica, fortunatamente,
la moneta dellaltruismo va
ancora forte.

Azzeccagarbugli

NEWSLETTER : Scrivici a ilvetroposta@gmail.com per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

Figlie delle stelle


Lo spazio inizi a tingersi di
rosa gi dallesplorazione iniziale: il primo essere vivente
superiore lanciato in orbita fu
Laika, meglio conosciuta con
il nomignolo di Muttnik. La
cagnolina il 3 Novembre del
1957 solc i mari dellignoto
a bordo della capsula spaziale
sovietica Sputnik 2. Purtroppo non fece mai ritorno sulla
Terra, si spense tra le galassie come una stella per motivi che ancora oggi ignoriamo. Era la fine degli anni 50.
Sulla scia della Guerra Fredda
lUnione sovietica avanzava
la corsa per il primato nella
conquista spaziale, tentando
di sbaragliare gli USA anche
in questo campo. Per circa
venti lunghi anni fu portato
avanti, dalle due superpotenze mondiali, un conflitto
tecnologico; il primo colpo fu
sferrato nellOttobre del 1957
con il lancio del satellite artificiale made in URSS: lo Sputnik 1, una congeniale sfera di
alluminio che rest in orbita
per 57 giorni. Nonostante gli
sforzi targati stelle e strisce,
i sovietici portarono a casa
la vittoria pi significativa:
il primo uomo nello spazio,
Jurij Gagarin, nacque a Klusino, ex Unione Sovietica. Il
lancio avvvenne il 12 aprile
del 1961, il cosmonauta rest in orbita per circa unora.
Due anni dopo, precisamente il 16 Giugno del 1963 fu
la volta di Valentina Vladimirovna Tereskova, prima donna a realizzare il brindisi con
lo spazio. Sul Vostock 6 lastronauta russa, oltre a visitare 48 orbite, pot effettua-

re diversi esperimenti, alcuni


lasciati incompiuti; Valentina
abbandon labitacolo il terzo
giorno, sganciandosi mediante un seggiolino eiettabile con
paracadute sulle spalle..solo
qualche anno pi tardi ricorda
alla stampa gli attimi di terrore che hanno accompagnato la discesa verso casa. Altre donne si sono avventurate
durante la seconda met del
secolo scorso, tutte rigorosamente coraggiose, con grandi
competenze e notevole forza
danimo.In tutto la storia conta 57 astronaute e 477 uomini
in tuta spaziale, sembrerebbe
dai numeri una chiara sconfitta a tavolino.. ma aspetterei
a dirlo visto che lemancipazione femminile sta viaggiando alla velocit della luce.
Nella guerra dei sessi ancora
non esistono vincitori e vinti:
secondo alcuni studi uomini e donne sul pianeta Terra
hanno diverso senso dellorientamento, dovuto ad una
diversa fisiologia cerebrale.
La questione cambierebbe se
spedissimo i due a notevoli chilometri di distanza sulle
nostre teste: diversit durante e dopo la permanenza nello
spazio colpisce il sistema circolatorio e immunitario, vista
e adattamento. Laspetto psichico ancora un abisso da
esplorare..ne scopriremo delle belle! Ritorniamo allavanzata femminile nellUniverso
inesplorato: la prima donna a
portare il tricolore sulla Stazione Spaziale Internazionale la Capitana Samantha
Cristoforetti. Il 23 Novembre
scorso partita dalla base

aerospaziale di Baikoniur, Kazakistan, a bordo della Soyuz


con altri tre membri di equipaggio e la mascotte Olaf: un
pupazzo di neve che ha iniziato a fluttuare nellabitacolo in
seguito allingresso in orbita.
Samantha ha solo 34 anni. Pilota militare, capitano dellareonautica e ingegnere, la
prima astronauta italiana che
potr svolgere ricerche sperimentali, occupandosi anche
della manutenzione operativa nel laboratorio spaziale.
Numerosi sono i progetti intrapresi dalla Cristoforetti, la
maggior parte riguarda studi in ambiente microgravitazionale: criteri e strategie di
esecuzione del movimento,
perdita di massa ossea e muscolare, influenza sullespressione genica, meccanismi fisiologici del sonno e cure per
losteoporosi usando nanoparticelle di idrossiapatite su
cellule staminali o su precursori di osteoclasti. Samantha
prover a preparare bevande
calde sullISS facendo uso di
una macchina progettata in
Italia (progetto ISSPRESSO)
e tenter la produzione di
oggetti (3D) in polimero termoplastico.. tutto a gravit
zero. Con il suo chilo e mezzo di effetti personali volata in alto.. Vado nello spazio
con tutta me stessa, con tutto quello che sono e di cui ho
fatto esperienza, e porto certamente con me ogni persona
che ho incontrato. GRAZIE
CAPITANA.

Veritas filia temporis

Seguici su Facebook : http://www.facebook.com/ilvetro1 per leggere e commentare i nostri articoli

Monnezza quanto ci costi


Unaltra annata record per la tassa sui rifiuti
Il binomio tassa-rifiuti non
ha mai scaldato gli animi dei
contribuenti, in particolare dei
carpinetani. Quando ai nostri
compaesani infatti cominci a
parlare di TARSU, GAIA e Lazio Ambiente, cominciano a
scappare a gambe levate in
preda ad attacchi di panico.
Come biasimarli daltronde,
anni e anni di generosi contributi a Sua Maest GAIA/
Lazio Ambiente sotto forma di
tassa sui rifiuti e in cambio un
disservizio totale: sporcizia,
cassonetti stracolmi, raccolta
differenziata che rasenta linesistente.
Tutti parlano di quanto le cose
vadano male e quanto debbano cambiare, nessuno che
prende il coraggio di una svolta doverosa.
Ora, con alle spalle un 2014
che pi amaro non poteva essere sul fronte rifiuti (non un
passo avanti stato fatto), ci
prepariamo ad affrontare un
2015 altrettanto poco lieto:
la tassa sui rifiuti continuer
a far piangere. Proprio alla
luce di questo quadro non
di certo esaltante il Ve(T)ro,
che negli anni si dimostrato
molto sensibile alle tematiche
ambientali e alla questione rifiuti in particolare, ha deciso
di compiere unindagine. Essa
consiste nel verificare lo stato
del servizio del ciclo della gestione dei rifiuti nei Comuni,
limitrofi e non, con una densit abitativa simile alla nostra
(ovvero tra i 4 e i 5 mila abitanti). Il quadro che viene a
delinearsi davvero sconcer-

tante, come temevamo: tra


tutti i comuni esaminati infatti
nessuno ha un rapporto tassa-cittadino che si avvicini a
quello carpinetano.Nessuno.
Lindagine che abbiamo compiuto davvero elementare e
chiunque potrebbe compierla
dotato di sana pazienza: abbiamo preso i valori di Carpineto Romano come punti di
riferimento quindi i 968.200
di tassa sui rifiuti allanno, il
numero di abitanti (che sono
4596) e il rapporto pro-capite (tassa/cittadino) che di
210,66 .
Abbiamo poi compiuto la stessa indagine sugli stessi parametri negli altri paesi (spulciando tra i bilanci dellultimo
anno) e infine confrontato il
tutto. Cosa ne esce? Eccovi
serviti. Partiamo dal Comune di Piglio ad esempio: 4693
abitanti e distante appena 40
km dal nostro. Piglio paga
569.450 lanno ed ha un
rapporto pro-capite di circa
120,27 . Quasi la met del
nostro praticamente.
Procediamo poi con i dati
estratti dal sito del Comune di Paliano: vengono pagati 1.242.630 lanno ma,
essendo un paese molto pi
popoloso del nostro contando
8279 abitanti, ecco che il rapporto pro-capite si abbassa
scendendo fino a circa 150 .
Di gran lunga pi economico
come servizio rispetto al nostro. E che dire invece di Vicovaro? 583.424 lanno, 4071
persone e un rapporto tassa
sui rifiuti-persona di 143,31

allanno.
Lo stesso vale per molti altri
paesi come SantAngelo Romano, Allumiere e su tutti Morolo che pu addirittura vantare il rapporto pro-capite pi
basso tra tutti quelli esaminati ovvero 119,26 lanno. Vi
chiederete come possibile
che quello che a noi appare
come un miraggio sia la normalit in altri paesi? Com
possibile che questo accada a
pochi chilometri da noi? Semplice: perch con questi paesi, oltre al numero di abitanti
e la collocazione geografica,
non abbiamo nullaltro in comune.
Non abbiamo anzitutto in
comune Lazio Ambiente ad
esempio, visto che nei paesi
esaminati sono altre le societ che gestiscono il ciclo della
gestione dei rifiuti.
Non abbiamo in comune la
raccolta differenziata che da
quelle parti si usa fare quotidianamente (a proposito:
a Carpineto anche se non
mai cominciata la paghiamo
lo stesso da 5 anni a questa
parte) e che da noi doveva
partire prima a settembre,
poi a gennaio e poi a febbraio
ma che giunti quasi a marzo
ancora lontana dallessere,
non tanto vista, ma proprio
conosciuta.
E allora ci chiediamo, perch non cambiare? Perch
non fare una scelta drastica
e voltare pagina? Cosa pu
spingere ancora i nostri amministratori a mantenere un
carrozzone come Lazio Am-

NEWSLETTER : Scrivici a ilvetroposta@gmail.com per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

7
biente che si dimostrato inefficiente, inefficace e non economico? Se il Comune fosse
un privato imprenditore e Lazio Ambiente un soggetto alle
sue dipendenze, sicuramente
non ci penserebbe due volte
prima di licenziarlo in tronco.

Ma la Pubblica Amministra- carpinetani, altri due anni di


zione bellezza, il mondo dove svenamenti sul fronte rifiuti
a tutto c sempre una spie- non ve li leva nessuno.
gazione. Concludiamo intanto
con uninformazione di servizio: il contratto di servizio con
Lazio Ambiente scadr solo a
fine 2017 quindi non temete

Chacun son got

CARCERI E PATRIE GALERE


Nonostante il decreto svuota
carceri firmato dal ministro
della Giustizia Anna Maria Cancellieri, che dovrebbe evitare
una sanzione molto gravosa
da parte della Corte Europea
dei Diritti dellUomo, la situazione nelle carceri del nostro
paese pressoch preoccupante, se non in alcuni casi estremi, esplosiva. La sanzione che
ci verrebbe inflitta dovuta al
fatto che in molti penitenziari
del nostro paese, un detenuto
spesso vive, mangia, dorme,
si lava in meno di 4 metri quadrati! Anche lorganico delle
carceri fa acqua da tutte le parti: assistenti sociali, psicologi,
funzionari statali che lavorano
allinterno delle carceri e dei
centri di accoglienza per minorenni con forti disagi e clandestini sono pochi. Circa l85% dei
detenuti svolge il lavoro di preparazione pasti, smistamento
lavanderia e simili sotto dipendenza dellamministrazione penitenziaria. Il restante lo svolge
in semilibert alle dipendenze
spesso di ditte esterne. Secondo alcuni dati forniti dal Dipartimento
dellAmministrazione
Penitenziaria (DAP), i detenuti
presenti nei 205 istituti penitenziari italiani al 31 gennaio
2014 erano 61.449. La capienza regolamentare di tali istituti,
alla stessa data, era invece di
47.771 posti disponibili. Tradotto in cifre: dallinizio del 2013

ad oggi, la media pari a circa


140 detenuti presenti ogni 100
posti disponibili. Al 31 gennaio 2014, sul totale dei detenuti
presenti in Italia 2.672 erano
donne (4,3% della popolazione
carceraria), mentre 21.167 erano stranieri (34,5% della popolazione carceraria). Differenziando i detenuti per posizione
giuridica, emerge come solo il
62,7% di loro (38.538 persone)
stesse scontando una condanna definitiva, mentre il restante
37,3% (22.911 persone) fosse
sottoposto a misure di custodia
cautelare in carcere. In altre
parole, quasi 4 detenuti su 10
si trovava in carcere in attesa
di un giudizio definitivo. Per
quanto riguarda lapplicazione
delle misure alternative alla detenzione (affidamento in prova
ai servizi sociali, semilibert e
detenzione domiciliare), al 31
gennaio 2014 22.201 persone
scontavano la propria pena al
di fuori di un istituto penitenziario, contro i 61.449 detenuti
in carcere. Ci significa che le
misure alternative alla detenzione erano concesse, mediamente, nel 36,1% dei casi. I
reati pi diffusi tra la popolazione carceraria, al 31 dicembre 2013, erano quelli contro
il patrimonio (circa il 25% del
totale), seguiti dai reati previsti dalla legge sulle sostanze
stupefacenti (circa il 18%) e da
quelli contro la persona (circa il

17%). Ora, dopo aver snocciolato queste cifre, gli spunti per
delle riflessioni sullargomento
giungono in fretta, senza andar a tirar fuori codice penali,
articoli legislativi e quantaltro
il settore concerne: come mai
quasi 4 detenuti su 10 fanno
parte di quelli con la condanna
per possesso di stupefacenti e
solo 2 su 10 di reati alla persona, quando ogni giorno di pi
si verificano episodi di violenza domestica soprattutto o di
resistenza a pubblico ufficiale?
Come possibile che ci siano
pi persone che metri quadrati in una cella nonostante esistano edifici pronti per essere
utilizzati come carceri ma vengono lasciate la macero? C
abbastanza personale atto a
svolgere il lavoro per quanto
concerne una tipologia diversa
di fermo( psicologi, effettivi,
forze dell ordine stesse) come
quella degli arresti domiciliari?
La situazione preoccupante e
pu degenerare dal momento
allaltro, perch previsti ulteriori tagli alle risorse della Giustizia, e non sembra profilarsi un
decreto legge che regoli o perlomeno rinnovi tutto lincipit
giudiziario sui casi di arresto.

Melalavo Domenica

NEWSLETTER : Scrivici a ilvetroposta@gmail.com per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

Il Ve(T)ro alle medie


Il problema dei rifiuti un problema che ci riguarda molto da
vicino, come giovani e come
futuri cittadini. Cos abbiamo
svolto un progetto in classe con
la prof.ssa Volpe sul riciclo dei
rifiuti e sulla necessit di attuare la raccolta differenziata anche qui a Carpineto Romano.
Allinizio del progetto ci venne
spiegato che il rifiuto ha un
suo valore e pu ancora essere utile; cos abbiamo studiato
come alcuni oggetti, che usiamo quotidianamente, sia preferibile riutilizzarli per altri scopi
piuttosto che mandarli in discarica. Per capire bene leffettivo
problema dello smaltimento dei
rifiuti, abbiamo fatto un piccolo
esperimento, che inizialmente
ci sembrava abbastanza privo
di senso: per un intero anno
scolastico abbiamo gettato in
uno scatolone in classe i tappi
di plastica di tutte le bottiglie
che utilizzavamo a casa, a fine
anno avevamo in classe molti
scatoloni, una minuscola discarica.
Ci che per ci ha colpito era
che nessuno aveva ancora pensato a realizzare un piccolo vademecum per le famiglie, che
spiegasse cosa buttare, dove e

perch farlo, una cosa semplice, ma essenziale per chi vuole


fare una raccolta differenziata
efficace e tutelare lambiente.
Il progetto da noi realizzato ha
cos avuto come scopo quello di
creare una guida alla raccolta
differenziata in grado di aiutare
i nostri concittadini e far comprendere a tutti limportanza
del riciclo e i benefici che esso
comporta.
La guida Rifiuto? No, riciclo!
stata realizzata da noi ragazzi
della 3 A delle scuole medie,
durante le ore pomeridiane:
divisi in gruppi, abbiamo fatto
delle ricerche approfondite ed
ognuno di noi si occupato di
un tipo di materiale, di come
formato, di come smaltirlo e di
ci che si poteva ricavare con
il suo riciclo, realizzando per
ognuno una scheda informativa su tutte le sue caratteristiche (vetro, plastica, alluminio,
etc.).
Nella nostra guida, inoltre, abbiamo inserito anche due progetti, di cui abbiamo parlato in
classe e che potrebbero essere attivati allinterno del nostro
territorio. Il primo consiste nel
riciclo di pannolini usati, che solitamente vengono raccolti nei

bidoni dei rifiuti indifferenziati e


vengono poi smaltiti attraverso
lincenerimento o lasciandoli in
discarica (rappresentano il 3%
dei rifiuti prodotti ogni anno in
Italia). La seconda iniziativa
quella di incentivare, nel territorio, la produzione di compost,
il risultato della decomposizione dei materiali organici. Per
produrlo basta gettare in una
buca scarti alimentari e, dopo
4-6 mesi, pu essere utilizzato
come fertilizzante e risulta utile
per nutrire le piante e per migliorare la struttura del terreno.
Due piccole proposte, nate dalla nostra riflessione, che c
sembrato giusto aggiungere
alla Guida per rendere pi completa la raccolta differenziata a
Carpineto Romano.
Soddisfazione finale, per noi,
stato vedere che la Provincia di
Roma e il Comune di Carpineto
Romano ci avevano appoggiato
nella realizzazione della Guida.

Stampato da Elioarch

Matteo Campagna
e
Roberto Macali

stampa digitale, plotter service, xerocopie, fotocopie


Piazza Gobetti, 5 Colleferro (Rm) - tel./fax 06.97.01.256

Carpineto Romano, 07/03/2015

Realizzazione grafica,

Prof. Moriarty

Potrebbero piacerti anche