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Il sipario del terzo anno si sta piano piano aprendo davanti alla nostra giovanissima redazione. Verrebbe da gridare a tutti, immediatamente, le proposte e novit che Il Ve(T)ro ha pensato e cominciato a tradurre in cantiere, per non tradire le aspettative di tutti i lettori (e non solo) e della cittadinanza, ma ben risaputo che lappetito vien mangiando. Si pu certamente per rinnovare la dedizione e la volont, di portare avanti un progetto che ha avuto unevoluzione nel corso dellultimo anno e mezzo. Si porteranno allattenzione dei Carpinetani, sia le problematiche del paese (come in questo numero, in cui parleremo dellannoso problema del depuratore delle acque reflue urbane, della difficolt di accedere ed uscire degli anziani dal paese vecchio ecc.), sia gli aspetti positivi. Non mancheranno ovviamente anche iniziative pubbliche, che saranno scelte con cura e organizzate affinch venga garantita la pi ampia adesione possibile, toccando le pi variegate tematiche. Gran parte del nostro lavoro sensibilizzare la popolazione su avvenimenti e situazioni che, nonostante siano davanti agli occhi di tutti, vengono trascurate o trattate con apparente noncuranza. Dobbiamo anche ammettere che nel corso di questi anni la collaborazione con Voi lettori stata preziosa, in quanto fonti anonime e non, di segnalazioni che ci hanno
Depuriamoci
Il Ve(T)ro
Periodico intramurario dinformazione trasparente
12/10/2013
il Ve(T)ro d il suo benvenuto al nuovo parroco
permesso di svolgere al meglio la nostra attivit giornalistica (utilizzando in maniera impropria, o per lo meno non piena, questo aggettivo). Ricordiamo, a tal proposito, che la redazione aperta a qualsiasi tipo di aiuto e confronto: chiunque voglia, pu contattarci o lasciare un messaggio sul profilo Facebook de Il Ve(T)ro, oppure allindirizzo e-mail che vedete allultima pagina del nostro mensile. Grazie per il vostro sostegno, ora finalmente vi auguriamo buona lettura!
Azzeccagarbugli
CULTURA
ATTUALIT
pagina 4-5
da pagina 6-7
RUBRICA
pagina 8
Chacun sn got
Vridique Soleil
Museo Marconiano
Il museo marconiano o museo civico delle telecomunicazioni rischia la vendita con conseguente demolizione. ci che ha deciso il sindaco e la sua maggioranza.. Nel museo vi la collezione di Cremona, nella quale si annoverano strumenti telecomunicativi di tutte le epoche, nonch dei pezzi unici al mondo, quindi di un importanza storica non indifferente. Uno degli strumenti pi famosi della collezione a causa delle poche copie in circolazione, la macchina crittografica enigma che fu ampiamente utilizzata dai nazisti. Inoltre per anni la collezione ha posseduto il Guinness World Record per la collezione pi vasta di strumenti telecomunicativi. La struttura in passato era usata come zona di spaccio dalla storica azienda B.P.D. che durante la seconda guerra mondiale produceva polvere da sparo e che oggi di propriet del comune di Colleferro. Il 9 settembre i consiglieri dei partiti di minoranza hanno presentato mozioni per la riqualificazione della struttura, tra cui la proposta di spostare la biblioteca comunale allinterno del museo visto che attualmente si trova in una struttura privata, ma maggioranza prosegue per la sua strada. Intanto anche il generale Cremona, lottuagenario proprietario della collezione, durante unintervista andata in onda su Radio1 ha lanciato un appello per la salvare i cimeli della collezione. Neanche la popolazione ha digerito questo amaro boccone, infatti molte associazioni culturali di Colleferro hanno dichiarato la loro contrariet alla decisione della giunta comunale. La chiusura del museo Marconiano porterebbe ad un regressione culturale inaccettabile della nostra zona visto limportanza della collezione, ma sembra che la cultura debba perire quando vi sono in ballo interessi economici.
Spider Jerusalem
Pillole di storia
Ottobre
La ricerca dovrebbe essere garantita da uno stato che ha cura dei propri cittadini. Purtroppo il condizionale dobbligo, perch sempre pi notizie, ultimamente, ci parlano di sottrazioni di fondi destinati alla scoperta di armi contro malattie e virus. Un esempio, invece, di ottimo connubio tra stato e ricerca sperimentale sicuramente quello che ha visto la scoperta, nel lontano ottobre del 1956, del vaccino contro la poliomelite, da parte del medico e virologo Albert Bruce Sabin. La poliomelite era una malattia virale, altamente contagiosa, che imperversava in tutto il mondo. Grazie allaiuto economico della National Foundation for Infantile Paralysis, creata da Roosvelt nel 1938, Sabin riusc a varare un programma di studio in molte universit statunitensi, mettendo a punto le prime importanti vittorie contro lodioso morbo. Molto spesso si cerca di tarpare le ali al volo della medicina e ricerca scientifica, investendo su altri settori (che di umanitario e affascinante hanno ben poco) non riflettendo sul fatto che le peggiori malattie non sono quelle fisiche, ma quelle legate allanimo umano.
Azzeccagarbugli
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Racconti liberi
Alunni vs professori _ Il giorno che Pagano sfid Il Santo
PREPARTITA Giugno 1997 h 11:00, campo sportivo Comunale di UltimaLanda. Partita Alunni III Media vs Professori. Novanta minuti pi eventuali tempi supplementari e, nel caso, calci di rigore. In gioco un trofeo ch nulla in confronto alla reale e tacita posta in gioco: lapparente supremazia duna visione del mondo sullaltra e certe rivincite che fuori dalla scuola saranno pure effimere ma necessarie. Tra i professori, uomini attempati, padri di famiglia, ex mariti con prole a carico ora single resistenti, ed un prete di periferia fine pedatore. Eccoli: Bianchi, centravanti vecchie maniere, tutto fisico e gomiti alti; Civilo, terzino rotondetto che non pu chiedere alla sua et di fluidificare ma difendere senzaltro; Don Magali, fantasista sui trentacinque cui si chiedono colpi in linea con la sua missione-professione: miracoli, ovvero. Anche perch, fin da ragazzino, funambolico e sublime palla al piede, venne soprannominato Il Santo dagli amichetti e lui, il Don, leggendo il proprio destino nella sfera di cuoio, sera gi convinto che un giorno si sarebbe ordinato sacerdote. di farlo davanti alle ragazze in tribuna, che a tredici anni sono molto pi della proverbiale met del cielo: sono il Creato, i Pianeti e le Galassie. E poi c lei, quella di cui ognuno innamorato da Dolce stil novo alla quale deve dedicare la vittoria, cio la propria gioia come amore puro e innocente nutrito quotidianamente da che si frequentava insieme le elementari. Intorno, un bellambiente. Spalti pieni, colorati e rumorosi, soprattutto in virt del ruggito della Curva Esagitati, una schiera dex alunni di quella stessa scuola pubblica - pi che promossi letteralmente evasi dagli esami dellanno prima - qui per difendere col tifo il titolo di vincitori uscenti. Sono i teppisti di ieri, oggi neo-quattordicenni: filiformi Don Lurio con lunghi capelli al vento, vestono t-shirt ripiegate sulle spalle e jeans scampanati, in mano birre e sigarette da duri veri, specie nella loro immaginazione. vendetta al mondo iniquo e cattivone; Zona Erogena, classico prototipo dadolescente iperarrapato capace deccitarsi persino davanti al cartello segnaletico strada deformata, equivocandolo per un paio di tette: venuto qui (in senso motorio) per disintossicarsi dalla studiatissima collezione di film e giornaletti vietati ai minori. PRIMO TEMPO Quando la partita inizia quel bisonte di Bianchi col nove stampato a sudore sulla schiena ha gi ricordato che lanzianit deve essere non solo rispettata ma pure temuta: destro al tritolo con porta violata e divelta. Uno a zero. Gli alunni sono avvisati. Chi per sinfischia dellautorit e risponde a tono Pagano. Un tracagnotto con due tronchi dalbero al posto delle cosce tuttavia leggere e scattanti come saette, bravo a suggellare lassolo con sinistro incrociato che vale il pareggio, lesplosione sugli spalti, e il Questo per te, Arianna bella, vale tutto il mio amore pensato mille notti e mille giorni e nemmeno adesso dettole anche se era l, seduta al primo gradino della tribunetta, maledetta timidezza adolescenziale!
Pi da vicino: Tigre, uno che prima duscire di casa si fomenta a massicce dosi di AC/DC e qualche bicchiere di vino rubato dalla damigiana del nonno; Spalla, cinquanta chili di perfidia e cattiveria dorfano di mamDi contro, gli alunni. Imber- ma e di pap che ha rifiubi col bisogno daffermare tato laffido familiare perch Uno a uno, intanto. E il camal mondo che esistono e non crede in nulla e grida po un saloon a cielo aperto
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dove vendette trattenute con troppa fatica vengono inevitabilmente consumate a gamba tesa. La fine del primo tempo giunge ad evitare corse allospedale per ricoveri durgenza da codice rosso. spogliatoi una squadra di professori non dato sapere, anche se dalle facce cianotiche vien da pensare al silenzio come pratica di sopravvivenza; mentre tra gli alunni il consesso naturale: ne hanno fatti a scuola, per strada e ai giardini Abituata a parlarsi solo in pubblici su temi che vanno consigli di classe e ricevi- dal Per me la felicit finimenti, cosa si dica negli re lalbum delle figurine..., al Quando sposer Ornella Muti, andremo ad abitare in un castello rinascimentale nei Paesi della Loira, e i nostri due figli si chiameranno Jordy ed Easter.... Fine prima parte - continua
Attilio Attorto
Inarrestabile
L essenza de Il Ve(T)ro
la vostra superbia, la vostra alterigia, nessuno status potr salvarvi nessuna nave. Costruite pure larca o folli! salvate le vostre specie, ma sar inutile, l imprevedibile sapore della verit, vi sovraster, nessuna delle vostre convinzioni regger limpatto. Preparatevi a qualcosa di nuovo, di tremendamente puro, un colpo di reni. Un mare in tempesta, un vulcano che erutta, non ce la farete, armatevi pure, ma cosa potete fare contro la forza delle masse? Forze qualcuno lo piegherete ma gli altri vi ingoieranno. E allora sar come rinascere, risalire dopo essere andati a fondo. Uniti ce la faremo, dobbiamo unirci contro la follia, arginiamola, isoliamola. Andiamo avanti dobbiamo essere compatti ce la faremo. Sensazioni di vuoto assalgono le nostre vite, presagi oscuri appannano i nostri cuori, ma niente potr fermare lardore, il fegato, lo stomaco. Lanima anche se invischiata in antichi arcani, riemerge sempre pi forte, sempre pi fiera, l immortale come sempre, splendente come il sole. SveEccoci siamo noi! Siamo qui ora! lanciati verso un futuro opaco... Verso qualcosa di grande, qualcosa di primitivo. Non ci arrenderemo saremo in grado di affrontare anche la prova pi ardua, noi abituati agli agi, noi senza preparazione. La generazione dell immediato, del repentino, dell oscuro. Sapremo uscire da questa coltre di cenere, scalare fino alla vetta, partiremo dal basso, passo dopo passo, inesorabili avanzeremo forti della nostra vitalit forti della nostra convinzione. In un immenso atto corale arresteremo la vostra indifferenza, la vostra codardia, scardineremo le vostre sicurezze, polverizzeremo le vostre convinzioni. Le vostre fonti diverranno aride, perderete ogni certezza, vi ammalieremo come odalische. Non potrete pi fare a meno di noi, diverremo la vostra droga, il vostro coraggio, la vostra anima, capirete alla fine che la coscienza non si pu comprare, non si pu arginare. Il flusso di coscienza qualcosa che supera la razionalit, come un fiume in piena annegheremo gliamoci, prendiamo in mano il nostro destino, seguiamo il nostro istinto, non arrendiamoci alla schematizzazione, cambiamo le cose, possiamo farcela, dobbiamo farcela. Sfidiamo il destino, rendiamo questo luogo migliore, affrontiamo i problemi, risolviamoli non creiamone degli altri. Abbiate fede, abbiate rabbia. E questo il nostro credo, la nostra ragione dessere, fermiamo questa valanga di fango, restituiamoci qualcosa di migliore, proviamoci almeno, se non altro potremo dire di averci provato. Lo dobbiamo a noi stessi, alle generazioni future, al nostro futuro. Facciamolo, andiamo! Se proprio non siete convinti allora andate tranquillamente a dormire, ma non lamentatevi se domani quando vi sveglierete, respirerete sempre la stessa aria, ascolterete le solite litanie. Siamo destinati a qualcosa di migliore, di pi grande, in fondo la vita troppo breve per sprecarla! Allora siate giganti.
Stampato da Elioarch
Prof. Moriarty