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I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki in Giappone furono due attacchi nucleari operati sul

finire della Seconda guerra mondiale.


Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8.16, l'Aeronautica militare statunitense lanci la bomba atomica "Little Boy"
sulla citt giapponese diHiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il
numero di vittime dirette stimato da 100.000 a 200.000 [1], quasi esclusivamente civili. Per la gravit dei
danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di
distruzione di massa e per il fatto che si trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due
attacchi atomici vengono considerati fra gli episodi bellici pi significativi dell'intera storia dell'umanit.
Il ruolo dei bombardamenti nella resa dell'Impero giapponese, cos come gli effetti e le giustificazioni, sono
stati oggetto di innumerevoli dibattiti. Negli Stati Uniti prevale la posizione secondo cui
i bombardamenti atomici sarebbero potuti servire ad accorciare la Seconda guerra mondiale di parecchi
mesi, risparmiando le vite dei soldati (sia alleati sia giapponesi) e dei civili, destinati a perire nelle operazioni
di terra e d'aria nella previstainvasione del Giappone. In Giappone, l'opinione pubblica, invece, tende a
sostenere come i bombardamenti siano crimini di guerra perpetrati per accelerare il processo di resa
del governo militare giapponese. Altri sostengono che essi non potessero essere giustificati solo da una
vittoria sul fronte giapponese ormai vicino alla resa ma che fossero una dimostrazione di potenza verso
quello che si profilava come il nuovo nemico, ovvero l'URSS che preparava l'invasione all'arcipelago
nipponico proprio nei giorni successivi il bombardamento. Altri ancora aggiungono alle motivazioni quella di
testare la potenza dell'ordigno costato miliardi di dollari su una citt, e ci spiegherebbe i due
bombardamenti in cui si usarono le due tipologie di bomba prodotte. Universalmente condivisa comunque
la presa di coscienza della gravit dell'evento, che non pi stato replicato.

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