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'
sfcr
BENEDETTO CROCE
GIOVANNI PASCOLI
STUDIO CRITICO
GIUS.
BARI
LATERZA & FIGLI
TIPOGRAFI-EDITORI-L1BRAI
1920
PROPRIET LETTERARIA
AVVERTENZA
La buona accoglienza
lume separato del saggio
fatta alla
sul
il
ristampa in vo-
Carducci
il
ci
muove a
Abbiamo
nello stesso
due
scritti
fatto
anno 1907
il
Croce fece
ai suoi critici,
particolareggiarlo. In appendice
un cenno e un
a proposito di questi
scritti del
Croce.
L'EDITORE.
GIOVANNI PASCOLI
I.
Leggo alcune
delle
pi celebrate poesie di
Giovanni Pascoli, e ne provo una strana impressione. Mi piacciono? mi spiacciono? SI, no: non
so. Non mi smarrisco per questo, e non me la
prendo n con la insufficienza mia n con quella
del poeta. So bene che il giudizio dell'arte, bench si fondi sulla ingenua impressione, non si
esaurisce nelle cosiddette prime impressioni, e
che Ruggero Bonghi fraintese quando scambi
e critic
Tuna per
so
bene che
prima, il
s'impegna come una lotta tra l'anima
conquistatrice e un'altra che non vuole
eppur
vuole,
lasciarsi conquistare: lotta di amori
estetici, arieggiante quasi quella dei sessi che
corre attraverso tutto il mondo animale e che
test il De Gourmont ci ha descritta in un suo
artisti assai energici disorientano, alla
lettore:
I -
libro
GIOVANNI PASCOLI
mi smarrisco, mi
rinnova. Odi et
Non
ha concepito
due cugini? I due bambini giocano tra loro,
e si amano: quando si vedono, corrono, anzi
poeta grande colui che
l'altro,
cascano e
Ma
capelli biondi
loro ber-
mescolano
ric-
il
maschietto, muore:
lui:
la piccola sposa
La bambina
cresce:
si
cresce
rapidamente
in quegli anni:
si
fa giovinetta, gi
quasi donna.
Ma
si
fermato: col
no:
l'altro
impulso della
mera-
al
morto non
la
fretta
dei
le sorride: la
le
par
di udir in-
taciti piedi.
Ma
il
pi, per
che
GIOVANNI PASCOLI
la
lui,
compagna
di
che non
gli
gli sfuggita,
una
volta; sente
appartiene pi:
Movimenti ed immagini di grande bellezza, certamente. Ma, per un altro verso, gi nel metro
adottato, la terzina di novenari,
avverte qual-
si
le tre
principio
proposizioni di un sillogismo.
un ex-abrupto, non
libero di enfasi
o di teatralit:
S'amavano
bimbi cugini;
stupendamente
effetti tor-
detto:
man mano
man mano
il
intrecciavi
capelli,
allungavi le vesti.
di gentilezza:
non
ci
vorrebbe
altro.
cadevano:
il
fiore
gi lega:
ma soffuso
Ma no: il
I -
GIOVANNI PASCOLI
doveva percorrere:
dove quel
non
ti
scordare di me;
senza perch
senza perch; e la
fiorita
mi sembra davvero
tomba roba
sulla
di
quei
Ahi!
lo
specchio tersissimo
si
appannato:
il
ca-
come rosa
che in boccio appassisce nell'orto.
tanto graziosa.
nuovo,
un
contadinello tutto
vestito
ma
GIOVANNI PASCOLI
Un
ben collocato
solo aggettivo
una
rire
atto a sugge-
si
vede
il
la po-
rozzo
ma
La
figura
si
nudi
tu,
magro
mezzo,
restasti a
con
come un
piedi
contadinello,
cos,
le
penne,
uccello...
d'intenerimento:
il
naturalmente all'immagine
dell'uccello. Come un uccello, egli non prova
impaccio n sente il ridicolo del suo abbigliamento a mezzo:
leggiero,
associa
si
come
che tra
ch'oltre
ci
il
il
mare,
ciliegio salta, e
beccare,
il
non sa
cantare, l'amare,
Capolavoro? Neppur
qui. Io
ho
riferito versi
com-
il
il
Piedini nudi
dice tutto;
ma
il
Pascoli, invece,
di parole:
I -
E non
si
GIOVANNI PASCOLI
contenta:
porti le scarpe che
mamma
ti
fece,
Insopportabile
e le galline cantavano:
ecco ecco
Il
un
delicato poeta
polli!
si
cocco
si
un
Un
cocco!
messo a rifare
il
verso ai
non
fa
il
tintinnante salvadanaio.
Non meno
il Sogno
Anche la donna che non ha avuto
vergine, una madre, madre in potenza:
della vergine.
la
figli,
esistono
non
non nati,
solo
bella
figli
per
le
come
che sono
nati,
immagine che
lui,
il
le
tigli
e la
madre che
trasmuta e addolcisce
in latte:
Stupisce
ma
Pascoli ha, a
La vergine dorme,
sue membra,
il
placide vene
I -
un
si concreta in un piccolo
sogno s'intensifica: accanto, ella sente
La vaga
essere:
GIOVANNI PASCOLI
aspirazione
il
un piccolo vagito:
alito,
Un
suo vergine
le
E com' materno
Il bambino non
bambino ha bisogno
quel sogno!
il
sogna
quanto pi le par di doverlo difendere:
egli piange il suo tacito pianto >. Tacito: un
pianto veduto nel sogno.
Ma come, d'altro canto, lungo quel compodella difesa di sua madre, che tanto pi lo
e l'ama
diviso in cinque
mente e
il
lume che
vacilla
nell'ombra della
la poesia, la
quale comincia
Pascoli
pie
membra
sigillate: spiega:
le gracili
lo schianto,
non sanno
l'amplesso...
fiore
dell'anima!
I -
GIOVANNI PASCOLI
non nato
bambino
riposto fantasticamente in
una
culla.
materno e
la culla
il
verso
come
le si
che inopportuno,
ma
chiaro.
al Pascoli
non
come
tacita al vento,
lume di luna,
dondola un cirro d'argento.
nel tacito
si
E
al
il
zione per lo
meno
narra-
prima la descrizione
da notte.
lampada
GIOVANNI PASCOLI
ricordata in ogni
minimo
\)
potevamo
Gli prese
il
come per
Non voleva
bastone,
e ruppe in pianto.
mazza.
tirarlo
indietro,
ch'egli
andasse
bimba
lit
un
tratto
di
un mondo
tanto, e
si
di sentimenti.
Ma
si
sol
sfiora sol-
manina
presaga?
presa egli sent, ma poco
canna, come in un vignuolo,
come v'avesse cominciato il nodo
un vilucchino od una passiflora...
E un poco
poco
la
10
I -
Andiamo
GIOVANNI PASCOLI
innanzi:
chiamando com'
Egli poneva
e in
bambini attorniano
lor uso:
il
un gruppo
e si senti:
Quell'episodio
padre,
il
tubarono,
le tortori
Pap!
Pap! Pap!
commovente
accentuato in tal
gra;
s,
ma
in un'arte pi alle-
emesso da un gruppo di bambini che attornia il pap che li ha condotti a una fiera. Solo
che i bambini dell'opera buffa cantano bene, perch si tratta di opera buffa; e quelli del Pascoli,
tana,
poi, se altro
non
fosse,
basterebbe anche
il
metro ado-
fisso
il
aveva con
ma
l'uc-
una
I -
sempre
ha
nella scuderia:
l,
che accompagnano
il
visto, sa,
da
11
GIOVANNI PASCOLI
un mi-
donna, con
la
va a notte
pone accanto
alla ca-
conferma!
La
poesia
si
trascina non
si
di
comune
sventura:
la
al dolce viso di
quadro
mia madre
d'infinita c ommozion e.
in pianto:
E la donna incalza
brama
furiosa
veder chiaro:
fiera...
sulla criniera.
12
GIOVANNI PASCOLI
La madre muore
morta
il
il
come
Pascoli la risente
suo nome,
il
suo
nome
di
chi chiami
domestici.
Non
ed
affetti
par
commozione
il
il
cosi
lirica,
come
valore sentimentale
suo accento intimo e
fa-
contraffa e
non rende.
Il
Pascoli
ha un
inizio
pianto.
Ma
il
Pascoli riattacca:
Ma
di
s...
s...
Giovannino
>
soffio...
in dialetto
Zvani...
romagnolo.
).
GIOVANNI PASCOLI
13
l'autore, che aggiunge altre sei parti, della medesima lunghezza della prima che ho trascritta,
e tutte sei finiscono con quel nome, con quel
Zvani. Il soffio della voce della morta si volgarizzato in un ritornello! Pure, il ritornello, cos
malamente scelto, non soffoca del tutto il suono
di quella voce di morta:
mento, dice:
figli,
vedessi io mai!
che in quel solo istante
figli! vi
io vorrei dirvi,
ne
resti
come
varia forma:
In quel minuto avanti che morissi
mano al capo sanguinante,
portai la
tutti,
figli
Io gettai
mi pianse
miei, vi benedissi.
un grido
il
cuore:
come pianse
e pianse
si
franse
14
I -
GIOVANNI PASCOLI
dando
sia.
alla
composizione e
La prima parte
mal
al
di
preparazioni
Senonch
le,
quella taccia, come accade, ne nasconde un'altra,
che la vera, concernente rejccesaiva_preoccupazione dell'autore per inezie di costumi e di rela ti vj_ej^rjssioni, inconciliabile col motivo fondamentale, della, poesia, che si svolge nella seconda
parte, in cui l'anima si eleva nella contemplazione del cielo stellato. E anche questa seconda
parte, che ha tratti assai felici, offende per le
immagini incongrue o troppo dilatate, e per le
ripetizioni stucchevoli. Cos gli astri, che girano
pel cielo, suggeriscono al Pascoli un sottile paragone con le zanzare e coi moscerini, che girano
intorno a una lanterna accesa, penzolante dalla
mano di un bambino che ha perduto una monetina in una landa immensa e la va cercando e
singhiozza nel buio. Al supremo momento lirico
si giunge, quando alla mente del contemplatore
si affaccia il pensiero della morte avvenire delle
godimenti
I -
GIOVANNI PASCOLI
15
lui,
Anima
altri faccia
splendere
s'altri
non desto
'
!
bianco letto
s'indugia la tua madre che conduce
felice, se
la tua
vicina
manina
al
Il
quietarsi puerile
si
tutti
respiro o
il
sospiro
uno
anche il sospiro
in faccende
le
strade a giro
Si
16
I -
GIOVANNI PASCOLI
Non ancora: ha
riprende il lume :
sazia?
ripreso
il
<
lo
sospiro, e
Ora,
oltre
il
limitar di Dio!
quartine.
io,
e addurre altri
tutti usci-
le
in cui
II.
Artisti
opere
rica,
il
bello e
il
brutto, la lirica
e la retto-
si
pre-
GIOVANNI PASCOLI
17
tale vigi-
primere
le
pi affidano la
Ma ve ne
ha altri i quali, durante tutta la lor vita, alternano le varie personalit, e, per esempio, nel
periodo stesso che cantano commosse poesie
d'amore, ne compongono altre falsamente eroiche e politiche. Essi posseggono due strumenti,
cronologici, le loro varie personalit.
mente
umilmente
in volgare, e
si
e,
forse,
suonano
di
travagliano e sudano,
quello
si
van-
quello accordato e
duzione.
B. Croce, Giovanni Pascoli.
18
GIOVANNI PASCOLI
I -
deve lasciare
scoli poeta,
in disparte la
sua pro-
1892.
poich,
si
le
sa,
opinioni variano,
si
anche manifestato il parere inverso, che il Pascoli vero non bisogni cercarlo nelle poesie giovanili,
ma
Ed
io
dicazione;
mi provo a seguire
e,
dapprima, risalgo
Myricae. Rileggo
la
Poemetti e
un poema georgico
come
alle
pi
prima parte
stato chiamato.
campagna, aspirarne
gli
le
la cappellaccia
Il
manda
dal cielo
il
suo garrito,
cane di
guardia s'alza, scuote la brina scodinzolando, con
uno sbadiglio: si odono per la campagna i pennati
la gallina
il
I -
GIOVANNI PASCOLI
19
monda
d'amorino; e
poi, a
le piante, coglie
si
accosta
una spiga
or luce or
si
Il
fruscio stri-
le
governa
dove
la cucina,
imposte spalancate:
le stoviglie
si ri-
paiono
ris-
apparecchia
il
rumoreggiando.
Tutti
gesti,
tutti
gli
non
20
GIOVANNI PASCOLI
facilmente superabile.
assiste cos
si
anche
Ora
la
madre ne
la teglia
un muto
E Rosa
poneva
il
tutto.
Torn Viola
La scena
ci sta
e furono in
il
il
braccio.
cammino.
come
S:
ma
in
un
e l'in-
poemetto?
Il
Pascoli non
goriche,
non vuol rinfrescare le sensazioni erotiche immergendole nella vita della campagna; non si
accosta ai contadini per curiosarne
come
le goffaggini,
Nencia
del magnifico
Lorenzo gi gi
fino ai
Cecchi da Varlungo degli epigoni e tardi imitatori del Seicento. Se non m'inganno, il suo precedente ideale piuttosto in quel rifacimento
dell'intonazione omerica, che gi gli studiosi di
I -
Omero
nella
GIOVANNI PASCOLI
Germania
21
(il
Il
in
ma
dell'ultimo verso
come
ma
brevi riprese:
t.
monte
mare
ella
guard
guardato
acqua a
il
pennato)
pozzatelli.
mescola
altres
Ma
presso
il
Pascoli vi
si
una campana
si
come
il
cac-
22
di
I -
GIOVANNI PASCOLI
l'Angelus:
Tu
da
tu che
messe
e poi la vita...
o in quest'altro suono di
campane:
nanna
il
bimbo, e dondoli
il
paiuolo
Il
una
23
GIOVANNI PASCOLI
Similmente, nella seconda parte intitolata l'Accestire, significato l'amore del giovinotto:
la
il
grano,
un
non
come
l'afflato
animatore del
questo poemetto
si
notato,
tutto. Cosi
ci lascia perplessi:
anche
nitidissimo
alla
nuzie come a prova di bravura, ora grave e solenne. di un poeta? di un virtuoso? Dove
il poeta? dove comincia il virtuoso?
Se dalla Sementa risalgo ancora pi su, alle
prime Myricae, trovo, tra l'altro, un intero ciclo
di piccoli componimenti di dieci versi ciascuno:
finisce
si
pu dire
che
vi
bianche braccia
accennata,
una
La
la
prima
figura di
la reginella dalle
Rosa medesima. Sono quadretti minuscoli: l'aratura, la massaia con le sue galline, la via ferrata e il telegrafo che percorrono le campagne
recando l'impressione della rumorosa vita lontana, le comari che ciarlano in capannello, l'osteria campestre sull'ora del mezzod, il partir delle
rondini, l'apparecchio e cottura del pane di cruschello, la ragazza che aiuta la madre nelle fac-
24
I -
GIOVANNI PASCOLI
cende domestiche e
fa
da piccola madre
ai
mi-
dentro
larsi col
prossime
le nozze.
il
E sono quadretti
perfettamente
che stride o
appare incerto nei poemetti. Arano:
intonati:
di
ci
il
il
suo
Le comari
sottil tintinno
d'oro.
capannello:
in
Cigola
come
il
cianciano
mal cattivo;
grande ch' sui venti;
del maiale, che mangia e non ingrassa
Nero avanti a quegli occhi indifferenti
il traino con fragore di tuon passa.
del governo; di questo
del piccino; del
che ne continuano
la
le
mentre
soffia
il
prime My-
di quelle altre
campagna,
25
GIOVANNI PASCOLI
Come
combatte
schioccar
le
rame
le fratte!
Ad
ogni
le fascie si
Una
soffio del
d'ale?)
disvincolano lente,
fanciulla cuce
il
Erano in
fiore
lilla
e l'ulivelle;
sposa
n l'aria ancora apria bocci di stelle,
n s'era chiusa foglia di mimosa:
ella cuciva l'abito di
rise cos
nemmeno
onomatopee
rumori offendono j3i. Perch, a mio parere, hanno avuto
torto i critici quando per quelle onomatopee
hanno aperto contro il Pascoli uno speciale processo: le cosiddette onomatopee sono legittime
o illegittime secondo i casi; e quando il Pascoli
le adopera fuori luogo (ed^u-JL-dir vero, il cas o
pijij[requen.te), l'error suo una delle tante forme
di quella tendenza al l'insist ere e ccessiv o, alla
In queste poesiole,
le
26
I -
GIOVANNI PASCOLI
Ma
il
Pascoli
l'aia,
videvitt.
il
Per
uni
gli
il
casolare,
ma
non pu scandalizzare
l'aristofaneo n
xi,
gemme.
il
topoid XiX(;
o bisogna aver
esempio
il
il
particolare
tante
di stravaganza,
volte
citato
come
un apologo scherzoso
Dava moglie
Or con
il suon
la
lo
la
Rana
al
suo figliuolo.
medesimo
si
ha ove
si
confrontino
poemetti, quelli di
altri
27
GIOVANNI PASCOLI
contenuto filosofico e
contenuto. Il
di simile
un uomo
invisibile
che
Ma
si
rumore
di fogli voltati
impaziente,
che d l'interpetrazione
ed esorta gli uomini
alla concordia: il quadretto idillico impiccolisce
l'ammonizione solenne, questa appesantisce il
quadretto. Ma i versi gnomici delle Myricae sono,
l'ultima
ciati,
parte,
Noi, mentre
noi
s,
Il
ci
cane:
"
28
Tal,
GIOVANNI PASCOLI
quando passa
il
l'
il
all'aia.
Myricae
ritro-
vano un poeta armonico e compiuto. Ma si osservi: che cosa sono quelle poesie? Sono pensieri
sparsi, schizzi, bozzettini: un albo di pittore, che
pu essere di molto pregio, ma che rappresenta,
piuttosto che l'opera d'arte, gli elementi di essa.
Lungo
tarde le vacche.
Vien per
la strada
lo schizzo
ha
la
sua compiutezza: quasi una compiutezza dell'incompiutezza. Sono anch'io dell'avviso che nelle
Ma
Pascoli abbia la
il
calma
si
afferma, e che
il
GIOVANNI PASCOLI
I -
20
abbiamo ricordate e
criticate
le
come
poesie che
deficienti di
campagna
il ciclo Alberi e
quale alcune nuove sono state aggiunte
fin nell'ultimo
altro
er.ojifa:
il
monto, quando
la bella
La
si
il
tra-
dolce nido
come
suol pispi-
come
la
non
Rosa
sicaa,
tre poesiole
Myricae.
Felici
i
vecchi tuoi;
tuoi fratelli
chi sua
e pi,
felici
quando
ancora
a te piaccia,
sua dimora,
o reginella dalle bianche braccia!
ti
porti nella
30
Il
GIOVANNI PASCOLI
I -
poeta
si
raffigura
le
prossime nozze:
Quella sera
quella notte
tuoi vecchi...
tuoi vecchi
soffocheranno contro
Per un momento
le
un dolor
pio
lenzuola.
sogna di esser
lui
lo
sposo
felice:
e pimpinella.
sonanti
Vano sogno:
vano sogno!...
lo scolaro costretto
a tornare al
Ma
io
dell'Idillio
maremmano
l
(
Sul Ferrari,
si
veda
il
volume secondo
Lo
( ).
ogni
della Lettera-
prima ampia raccolta dei Versi del Ferentrambe nel 1892) era, per molti rispetti ed anche per molte circostanze estrinseche, simile. Gli
autori infatti si dimostrano scolari del Carducci nella predilezione per le forme della poesia trecentesca e popolare, in
(le
prime Myricae
e la
certe
movenze
costumi,
sono
le
gli stessi
I -
modo,
il
31
GIOVANNI PASCOLI
la lirica
mente
moMyricae
Crepuscolo
stata_espunta.
ne stato espunto
un
Ed
egual-
sonetto, in
nome
cui
il
di ribelle
a un principe; come non ha mai raccolto i versi rivoluzionari, pei quali era noto tra
i suoi condiscepoli di Bologna e dei quali conosco
di fronte
che cominciano:
insulto
il
fato
quello di San Mauro, nel campagnuolo dell'estremo bolognese e in quello della confinante estrema Romagna: en-
32
Ma
GIOVANNI PASCOLI
Pascoli
\
preistorico
e ribelle,
tornando
allo
da questo
storico
come
e personale ed intensa, e
dia
subito in
anche
Il
falco,
il
anche
(nero in
mezzo
anche
corvo, anche
il
il
falchetto
al ciel turchino),
becchino,
il
poverino,
raspa raspa
chiome De
stiche e di
Costumi
la
; e finanche nella descrizione della vita degli uccelli, nei pensieri dei rosignuoli o
negli amori delle capinere: Come un argenteo tinn di cam-
panello...
Ferrari:
si
lei stornelli
Le
fiorenti
ragazze occhipensose... ; Siedon fanciulle ad arcolai ronzanti.... Ma la poesia del Ferrari, se mostra una cerchia
di pensieri e di sentimenti pi ristretta di quella del Pascoli
ed alquanto inferiore a questa per maturit di forma, poi
fortemente dominata dal sentimento d'amore, che manca
quasi affatto nel Pascoli:
Se corso d'acqua o ben
fiorito
ramo
non dia
'1
piena.
GIOVANNI PASCOLI
33
Andiamoci a mimmi,
lontano lontano...
Din
^on
don...
oh
ma
vedi ch'ho in
dimmi:
mano
cercine novo,
il
le
scarpe d'avvio?...
un pezzo
e ansante di esclamazioni:
Per
per
te,
o pianto!
Ma
c'era
un
rosicchiolo duro...
ma-
si
sente
un galoppo lontano
( la...?)
34
I -
mula
GIOVANNI PASCOLI
come sconcordante
soggetto;
col
triplice
il
Au
Lo
di Mascarille:
voleur!
breve poesiola:
II
la
stata esagerata,
non potendosi
S'intitolava semplicemente: Neve, e fu poi intitolata: Orfano; laddove evidente che nessuna
ragione artistica costringeva a privar dei genitori
il
piccol
bocca
Allorch, dunque, nelle Myricae si prescinda
da ci che eco o incidente passeggero o semdito in
embrione
il
si
trova
I -
difetti.
si
GIOVANNI PASCOLI
Le Myricae contengono
svilupperanno
Canti
di
mano
ai
Poemi
35
motivi da cui
Castelvecchio e
quali
danno poi
la
III.
da ved ere
l'altra
indicazione, che
cio
Pascoli
il
maggiore contrapposto
al
minore
in quello
da vedere
se di quei difetti,
viali.
di
nazione, onde
par
di
avere
innanzi
un'altra
improvvisamente e magnificamente che non lascia riconoscere l'antica. Che cosa mai accaduto? Il
Pascoli, oltre che poeta, anche umanista: conforme alla tradizione della nativa Romagna (classi
sviluppata cosi
36
GIOVANNI PASCOLI
decimonono),
secolo
nel
all'indirizzo
Non
della
un pensatore, e
nemmeno propriamente quello che si dice un
dotto, perch la sua solida cultura letteraria non
scuola
Carducci.
del
ma
il
tiquato rispetto al
e,
modo moderno
della filologia;
cevano
Ha
si
narrano
Da
primo premio.
il
Ha
ri-
compilato antologie
nelle quali
gli
si
Omero
nei
Poemi conviviali
(*).
I -
GIOVANNI PASCOLI
37
egli
poesia greca,
della
nella
riproduzione ha
cui
Come
nei poe-
Ciocco, dei
Due
primi abbozzi o
giri,
ma
assimilatrice,
con tutte
lungo
sottintesi di chi si a
Il libro un
un capolavoro
virt
varianti del
le
trionfo' della
aultura
di
aspetto
meno
agitato e dissonante.
Ma, quando
si
non
si avverte diversit di
bisogna rispondere di star bene attenti a
lasciarsi
turbinosa
Omero:
anzi, la sua,
il
a quella
sorta,
dell' Odissea
figli
l'uomo,
si
muove
torbida. Pascoli
le torri le citt,
mare. (Epos,
p.
xxi).
io
dorino
'
'jf /)
non'l^y*/
o,
di pi dissimile
corrente
Pascoli
quanto
la
)J^
38
si
GIOVANNI PASCOLI
poesia omerica:
cos
questa
sapiente
cosi
in viso, e
da due versi
mezzo
del-
l'Odissea.'. Anticlo,
quando Ulisse
mano
nella gola
),
Il
gli
caccia la
Le due
prime parti del poemetto sono quasi ripetizioni
l'una dell'altra: un granellino di poesia diluito
in molta acqua:
E con un
dentro
il
se a lui la bocca
non empia
col
pugno
Odisseo, pronto...
.per
nome,
che
il
non giunse
4
(
XV
'Ovaaevq
:tl
naxaxa xeQoi
Jite^ev
VO)X8|la)5 KQaT8QT<Jl.
I -
nella sera
al cavallo,
chiamava intorno
una voce dolce che aveva la pi pos-
si
modo
39
GIOVANNI PASCOLI
siamo a questo
primo verso,
la
la
donna
da molta ombra
di monti,
e tutti correvano gi
onda
come a
mari
ma
di
si
contennero
egli pi di tutti,
bocca
ma
vi si culla dentro):
poche preziosit.
lito
ma
il
anche infiorata
oltre,
di
non
corto ane-
che
ci
mostra
la
si
la
voce... che suonava al
voce dolce pi che niuna, Come
ad ognuno suona al cuor sol una, e Anticlo
che era forte s, ma per forza, e non avea
la gloria loquace a cuore... , e simili. L'impressione, che prova Anticlo alla voce che lo chiama
per nome, resa con un balenio d'immagini
noteranno ancora
cuore
Come
la
leggiadre:
come ud
la
voce
40
I -
ud
lei
GIOVANNI PASCOLI
spinger da
il
telaio
nell'incesso di Elena:
alto:
ella
ricordar te sola
No
(disse),
E un epigramma sulla
voglio
bellezza
di Elena.
La
cetra d'Achille
dell'eroe,
(il
una sequela
di descrizioni: la
la situazione. Si resta
si
risolve in
decorazione soffoca
GIOVANNI PASCOLI
romba
ora con la
41
il
il
l'im-
sogno.
si
ricordano squi-
chi marinai
al
remo
cantano
al
ma
Nel primo dei Poemi di Aie, la descrizione dell'omicida inseguito da Ate l'amplificazione di
Ma
tristo e
sempre
gli
vien dietro
lo steso calpestio
discorde,
dietro di se picchierellare
il
passo
Le Memnonidi
il
Disse:
non
Uccidesti
il
figlio
rivedrai ne la sua
la
morte. Co-
dell'Aurora:
madre ancora;
42
GIOVANNI PASCOLI
gne
un poeta decadente
di
rora:
ti
correre a piedi,
Ulisse nell'Ade.
pio
del
ritornello
in
versi
sciolti:
tanto
le
forme metriche non sono qualcosa di superficiale, e non si pu sperar di coglierne il valore
tenendosi alla superficie. E di ritornelli chi abbia
orecchio fine ne trova in tutte le pagine di questi
poemi, che si perdono spesso in una vaga musicalit verbale: il ritornello, non meno qui che nelle
poesie del Pascoli rimate, serve (come stato da
altri
a ci
che
fa
si
43
GIOVANNI PASCOLI
sempre
(tale la
sua sorte)
il
desiar, pi forte.
egli
come
trotto di
mandre
d'elefanti.
Eppure
ombra
infinita
anche
no:
sieme vedersi
il
un pennellino pi
delicato,
che
si
tinge in qual-
il
difettivo, e
Poemi conviviali
pure ricco
ci
di fascino, libro
maggiori
Pascoli
ha toccato
le
cime
dell'arte,
hanno
compongono
perfetto .
l'osser-
44
GIOVANNI PASCOLI
vazione giusta, e
Un
.la
confessione importante.
gran
libro
stato questo
poema
Laus
poeta frammentario per
poema
rtae, libro
un altro
indole, bench diversamente frammentario: di un sensuale,
che non pu mai dominare il dramma umano,
il quale invece dal
Pascoli sentito bensi, ma
di
La sua prosa
Tu
Come?
Col contentarci
Il
perch
...;
umano...
bini:
. Il
bam-
costru, di
GIOVANNI PASCOLI
I -
45
come
gini,
No, non
ciale:
perle prima.
che
ci
non
ci
si
la vita
bisogna che ci
si
sappia e
si
veda,
possono riparare. Se
si
romperebbero
meno stoviglie Mettete d'accordo il padre ucciso e la giustizia sociale con le stoviglie rotte
fossero
si
rivolgendo
il
Egli
si
quell'immobilit, e s'alza
s'abbassa, e s'alza
sulla
sabbia,
Mettete d'accordo
siciliano!
Questa
la
prosa del Pascoli; la quale di rado diventa semplice e armonica, e forse soltanto in alcune delle
modo
la
si
tenti, la divisione
merc delimitazione
ammettere che, in alcuni dei suoi volumi ultimi,
siano componimenti che mostrano i suoi difetti
cronologica
si
chiarisce ineseguibile. Si pu
46
I -
GIOVANNI PASCOLI
Ma
terie siciliane]
negli ultimi
volumi crescono
scono anche
dalle piccole
Myricae
e ai
Poemi conviviali
anche
la
il cammino percorso
Canti di Castelvecchio
suoi pregi:
dell'affettazione
ma
ai
considerevole.
Il
seme
si
del Pascoli
dimento
critico, pel
artista,
al
d'ispirarsi.
IV.
stata considerata
ticismo, e tratta
a paragone
di
Ma
della vita
di
roman-
somiglianze e
Manzoni
del
GIOVANNI PASCOLI
47
si
invece antiromantico, perch chiaro e determinato; e, d'altra parte, esclude la lotta. Perci,
La
altri-
il
il
si
che
fa
assaporare la dolcezza
non possibile
superamento del male e trepidare
nel ricordo; o (come dice il Pascoli stesso, con
le solite sue immagini alquanto materialotte) la
passeggiata per la viottola del dolore, che d un
del riposo,
il
confortarsi nel
buon cibo
non
quella ascetica
48
GIOVANNI PASCOLI
con l'aspirazione alla vita rustica dei pastori, dei contadini o dei pescatori: a quella vita
che, aspra e feroce che sia nella sua realt genuina, appare, per ovvie cause, all' immaginazione
dell'uomo culto (esperto di ben altri contrasti),
ricca di armonia e di pace, d'innocenza e di
riche,
bont.
Se dunque
si
vuol riattaccare
famiglia di spiriti
affini,
si
il
Pascoli a una
lascino da parte e
Leopardi e Manzoni, e altre anime siffatte, energiche e tumultuose e grandiose pur nella depressione della tristezza o nella
sit,
si
operi
il
calma
della religio-
ricongiungimento con
la serie
testare
dell'idillio,
come
il
la
patriottar-
il
I -
la
GIOVANNI PASCOLI
49
lotta;
ma
Sono
l'idillio
gaio di chi,
infinite gradazioni,
come
si
suoi
suoi
suoi bambini,
La
gini
consuete
dell'idillio,
imma-
hanno accanto a
s,
meno che
il
in quelle
cimitero, e
fantasmi dei suoi morti. Questi morti sono sempre con lui: tornano sempre a quelle pareti doi
50
GIOVANNI PASCOLI
figliuoli
fratelli
formato dal
mita
(del
lungo
il
ma molto
duole obliarlo; che gettare grave
il fior che solo odora quando clto.
Dio, che la fine del dolor;
Da
vita, sorge
una forma
non
di serenit: l'animo,
mondo
un modo per
altro
vicende: calmo,
s,
sofferte
ma
non
agile e leggiero.
sorgono insieme
le gioie
modeste:
l'attitu-
della
ascosa, che
non
altri,
dello
pi fortunati o pi sfortunati,
vi scoprirebbero:
come
le api regali
il
disdegnano,
te
le
51
le api legnaiole
contadinella sugge
miele e la
GIOVANNI PASCOLI
gemme n
il
trovano
nettare ignoto.
gli ori
Non
lo
spicchio
non senza
la sua selvastrella,
con l'ovo che a te mattutina
cant
la gallina.
Questa disposizione d'animo stata dal Pascoli, negli ultimi tempi, innalzata a una teoria
etico-sociologica, che egli non si stanca di predicare in tutte le occasioni: tanto che, per questo
rispetto, stiamo per avere, anche noi italiani, il
nostro Tolstoi (purtroppo, solo il Tolstoi che filosofeggia!). La natura una madre dolcissima che
sa quel che fa, che ama i figli suoi, e dal male
ricava per essi
il
bene.
non
La
Ma
uomini
avvelenano ogni cosa con la discordia, con l'odio,
con la guerra, e con la cupidigia insaziabile, che
il movente riposto e ultimo. Bisogna dunque
dichiarar guerra alla guerra; non ammettere divisioni fatali, esser di nessun partito, addetti solamente alla causa dell'umanit: non ridere delle
parole carit e filantropia, ma accettarle meglio
che quelle di socialismo, individualismo e simili;
se gli uomini
la guastassero.
gli
52
il
I -
GIOVANNI PASCOLI
vero socialismo
il
non
sta contro
il
patriottismo
socialismo, e viceversa:
il
buone
il
il
so-
patriottismo
Anche
la
rissare: la scienza
di piet.
ma
poco solo
Uomini, contentatevi del poco
il
molto piace,
il
che appaga.
vuol dire si abbastanza e s molto: filosofia
della lingua!), e amatevi tra voi nell'ambito della
famiglia, della nazione e dell'umanit.
Una
filosofia, che gi bella e criticata, quando si
mostrato che nasce da uno stato d'animo in ci
(assai,
il
53
GIOVANNI PASCOLI
qua e
Myriprimissime
cae,
Poemi
la natura, la
conviviali,
il
cui
morte, la bont, la
morte
e delicati,
tristi
il
Pascoli:
Eppur
talvolta ei soffia
che tu
s,
ma
e perse
la
l'ascolti, o
triste nel
prima volta;
Un
tortile nicchio,
di dentro, e puro,
con
le
burrasche e
ha dentro
le ritrose
calme,
il
mare,
54
I -
GIOVANNI PASCOLI
Una
il
il
ciangottio dell'acque.
tale l'aedo.
La medesimezza
viviali, e nelle
dell'ispirazione nei
Myricae
Poemi con-
musam
suo
tenui avena,
al
inftare leves, se
sull'anarchico
assassino
si
ricordino
dell'imperatrice
sione di
e la
re
maggio 1898.
E si deve concludere che non
vi
ha luogo a
assegnare
la
ad
GIOVANNI PASCOLI
55
V.
l'aspetto di
male attacca
un
singolo verso.
come
che,
appena sorto
il
vi si sia precipitato
germe
di vita,
si
direbbe
un microbio
rapimento
avvicendano. Abbiamo insieme
un poeta ingenuo e uno bambinesco; un lirico
del dolore e un assassinato di dolore come
avrebbe detto Pietro Aretino; un commoso cantore della pace e un predicatore alquanto untuoso;
un uomo santo e un sant'uomo, uno spirito religioso e un prete. Stiamo a momenti per gridargli
principio: l'attrattiva e la repulsione,
e
il
disgusto
il
si
reddam pr
Carmine donaci, e donargli la nostr'anima (unico
dono degno che possa farsi ai poeti); ma, nelentusiasmati: Quae Ubi, quae tali
donatore resta
il
critico
53
I -
mon
s'il
GIOVANNI
devoit pleurer
qui
il
por
le
deuil de
sa
la joie
avoit
suffoquoient, car
le
modo
l'AS
il les
riesce.
Non
incertezza
cernente
il
si
non giunge
alla
creazione spontanea e
derano piuttosto come precursore che come artista compiuto in s stesso; ora lamentano che
nel Pascoli ci sia l'imitazione di s medesimo,
il pascolismo. Pi volte ho potuto osservare che
alcuni dei maggiori estimatori e lodatori di lui
non sanno celare la loro dubbiezza e cercano
come
ammirazione; o alcuni dei pi risoluti avversari non si sentono, nella manifestazione del loro
dispregio, in completa buona coscienza.
Tanta questa incertezza, che si ode lamentare non essere stato finora il Pascoli giudicato
degnamente perch la critica italiana inferiore
loro
al
GIOVANNI PASCOLI
compito suo; ed
altri
57
come
una nuova
un'arte dell'avfase
spirituale
Ma, prima
a codeste ipotesi da
di ricorrere
perch non
verificabili),
quale
sia
Il
Pascoli
lo
siamo
un grande-piccolo poeta, o,
un piccolo-grande poeta (cosi
taneit e d'artifizio:
se piace meglio,
risce
ma
codesti motivi
non ven-
Era uno
squisito
lacqua,
la
58
sia
Perci anche
alla
GIOVANNI PASCOLI
I -
egli, ora,
prima che
sia diventata
produzione
si
veramente
lirica,
tale: la
pi di
il
tesi artistica, di
sua
Quanto
di ci
venta per
_padre
gli
lui
inesauribile.
tragi co
Il
fato d el
fonte perpetuajd^__pjoesia^,appunto
sente nell'aria
sante verseggiare
innocente
ma
voglio
io
lettori
GIOVANNI PASCOLI
I -
59
gli sta
dinanzi
ma
qualche scheggia,
sempre
la statua o
gione, infine, la
il
li
ripiglier.
VI.
Come
ha tratto una
suo
un'estetica e
di essa, e
si
ed
che la conferma
filosofia
una
di
quel
critica,
che
il
riflesso teorico
compendio),
l'anima che
campagna
Pascoli
il
il
ama
piccola,
Il
il
il
il
una
cavallino, la
piet:
patrio e familiare e
umano:
sempre
socialista,
60
GIOVANNI PASCOLI
I -
non ragionando,
ma cosi istintivamente, perch ne ha paura o
schifo. Ci che esce fuori di questo amore pel
piccolo) non poesia. Le armi, le aste bronzee,
brutto: l'esclude non di proposito,
carri di guerra,
lunghi viaggi,
le
traversie,
tutta la
Ci
il
ma drammatico;
applicata; non pi
di
Con
tasia.
sentimento,
ma
di
ma
fan-
sono pi poetiche
di quelle della
tragedia ellenica:
grandi drammi,
tanto
si
di poesia
dell'
il
desio ai
na-
descriveva
particolari
l'uri
bello
I -
'
grande
ricorreva a ogni
'
61
GIOVANNI PASCOLI
momento
novellare, e
sempre
una nota a
egli
nel suo
Diceva che
le
di Virgilio
ma
tutto
il
ad
altri fanciulli, o
il
fanciullo:
ri-
evoca
il
che guerresca.
da notare un'altra dottrina letteraria del
Pascoli, che si lega alla precedente. Egli afferma
che per la poesia vera e propria agli italiani
manca, o sembra mancare, la lingua; e che bisogna riproporsi il problema posto e studiato dal
Manzoni: il problema della lingua. La lingua, che
si adopera, troppo generica e grigia. Pensate
uccelli, che sono de' fanciulli la
grande e consueta: che nome hanno?
S'ha sempre a dire uccelli, si di quelli che fanno
tottav e si di quelli che fanno crocrol Basta
ai fiori e agli
gioia pi
62
GIOVANNI PASCOLI
non
e gialli, e
un greppo co-
Ed insegna
chi?.
ai fanciulli
il
nome
di ci
altri,
e solo
quando
nome
il
non
altri
se
non
c',
sappiano,
lo
ponetelo voi
alla cosa
ai suoi giudizi
gli
un mazzolin
verso
di
rose e di viole;
l'anno
si
corregge
riferiva
il
mese
&
es-
del-
altrove
il
Recanati
si
un nome
di
uccelli:
uccelli,
tutti
tutti
mai
can-
terini! .
Ora
si
estetica,
la
fanciullezza che
si
con
immarea-
la
aggira in un piccolo
e
non
in
grado di
lo ha
dominarne uno pi vasto. E
menato diritto a negare carattere d'arte pura
l'equivoco
I -
a quasi tutta
GIOVANNI PASCOLI
l'arte;
63
il
idillico.
La sua
Edmondo de Amicis
vale a dire,
si
affi-
e degli
riduce in fndo
al-
il
Leopardi
Vita solitaria:
nella
E un De Amicis
Piante?
ma
un Pascoli a domandare
minato
l'impreciso!
dovesse essere,
in
quasi
che Leopardi
ma un
dilettante di botanica;
come
ma un
con
lo
La
uccelli,
a cui mirer
schioppo!
critica
del Pascoli,
infine,
unilaterale
fini.
64
GIOVANNI PASCOLI
I -
a tacere o a
ri-
sono
dovute
le eccezioni,
allo
spontaneo irrom-
di
riferito
come
e significante,
si
veduta
concilia con la
Omero
lo stile di
scritto, o
non
di
puerile?
Anche
scoli ci
ha
il
Pascoli
un Omero reso da
ha de-
ci
lui
alquanto
dati dei
desimi dubbi.
l'originale,
quello che
Non
il
Pa-
me-
con
si
la
traduce;
poesia,
o,
come
volesse
morato proprio
lenti.
di
quella e
contester
l'utilit
il
il
compimento
del-
l'opera.
s,
come opere
pare
un
mico,
ma
GIOVANNI PASCOLI
pur grandioso,
di
65
sempre
il
secondo:
la torre,
tale
il
male...
statua alla
Come
ma
Il
fanciullesco
in
c'era
veramente
c' pi;
il
ma
Pascoli?
si
d'esser salvo, e di
me
il
lui
66
GIOVANNI PASCOLI
gustare
sia pi facile
il
il
Patroclo, in salvo
terror
ti
ti
morto
il
credesti, e nullo
amico un vindice,
di
mio
molto
quali sono
note sugli
Roma
e Odisseo, su questioni biografiche e cronologiche, sulle varie redazioni del testo dell' Eneide,
e simili, che
il
problema
critico.
parecchi volumi da
lui
dedicati
l'ori-
che sono
dall'esegesi
Il
Pascoli
GIOVANNI PASCOLI
67
problemi
il
sistema delle
medesimo
nell'Inferno,
importanza, se
di alta
sia
il
la
Enea; perch
il
il
il
leone la
messo del
conte Ugolino
cielo
stia nell'An-
di
Dante
lo pi questioni insolubili,
di fatto sufficienti;
sono per
per mancanza
di dati
quell'acume a buon
mercato, che
piace ai
vanitosi.
Ed
ecco
accennato,
Aver
il
raggiante
di
solitario
genere
orgoglio
prefazione alla
Minerva
mondo
dantesco, di quel
sapienti indagano
Io
aveva scoperto,
vit di quest'altra
la
mondo che
come opera
in certo
Natura;
di
modo,
polo
tutti
un altro Dio!
le leggi di
gra-
e quest'altra natura,
larsi
tutta!.
Granata
Ca-
68
stiglia,
si
GIOVANNI PASCOLI
guardava
incredulo o
le
trasognato:
queste mani!.
Ma
il
Pascoli
si
ricorda, subito
dopo, del doveroso sentimento di modestia: scaccia via con piglio risoluto l'orgoglio, bench, nello
pano
di solito
io vi dico,
il
superbo? Quanti
trovano,
io,
figliuoli
mi
direste
miei,
una
poi,
Era
l,
rarla ed entrare!
Ma nessuno
appressato assai
s'era,
a quanto pare,
alludendo
ai suoi
GIOVANNI PASCOLI
volumi danteschi,
scritti
e da
69
Essi
scrivere:
ma
cosi
la
so:
silenziosa.
Il
si
nasconde
ma
se
non
il
realistico e prosaico.
Pascoli
come
c'
solo
il
E neppure
ma
il
fanciullo
divino infante.
Anche
esseri, cos
col,
i
due
stretti in un amplesso
Questo amplesso del poeta ut puer
e del puer ut poeta forse il simbolo pi adeguato dell'arte di Giovanni Pascoli.
diversi,
sono abbracciati e
indissolubile.
1906.
II
Il
me
le
aspettavo
vivaci
opposizioni e contro-
a proposito di esso si ripreso a discutere di quel che sia o debba essere la critica
letteraria, e dei vantaggi e degli inconvenienti
versie.
di questo e di quel
nere. Ecco
sull'ufficio
di
la
poesia del
Pascoli.
sia
il
72
II
o stato
sia concretato in
come
rifiuta
arbitrarie le cosiddette
non conosce
am-
che
chiamano storiche
hanno
ermeneutico
valore
come
o filologiche, le quali
si dice,
si
servono a trasportarci,
gimento
con
ulteriore
non pu
minare
ci
spirito
lo
esempio,
le
artistico,
come
si
contiene
sarebbero, per
che l'autore
violenze
lavoro
se
che nell'oggetto
non veramente
il
esplicarsi
congiun-
il
dell'artista,
fa
alla
sua
sovrapposti, le oscurit e
vuoti che lascia sussistere per ignavia, le gonfiature e fiorettature che introduce per far colpo,
i
insomma
mente
es
(e,
eigentlich
propriamente
gewesen,
secondo la definizione,
geniale nella sua semplicit, che Leopoldo Ranke
le
cose
II
dava
73
d'arte, a
tivo
critica
di
una pagina
parola
storia
dell'arte
storia
di
(intendendo
la
La
critica distingue e
per discacciare preconcetti pedanteschi e abitudini di confusione tra arte e scienza, e per
ricondurre lo sguardo dall'estrinseco all'intrinseco.
E non
so che cosa
si
so,
la
mente umana
si
sistema,
potr censurare
ma non
come
perci
dello
spirito
umano
possa
sia quell'unico,
che
avere altro
le
proprio;
74
II
e resto stupito
metodo
in critica
mestiere che
il
Ma
maggiore
nata in
gano
('):
buona fede di poter giudicare applicando severamente i principi della logica . Lasciando
in
Gargano (che
di qualsiasi
metodo
si
pu abusare
modelli, quella,
s,
era
perch non
come
il
merita lode di
Ma
la
critica
mo-
di
analisi
diffcile
(i)
che
io
non
Nel Marzocco
l'ho vista
acume
Tanto
mai attuata se non
forza di sintesi,
di Firenze, del 31
difficile.
marzo
1907.
II
tratti
75
molte
volte),
un
sol
che l'abbia
lettera-
ostacoli, o di scivolare
come
della
Se
altri
le
infinite individua-
il
solo
malamente formolate con le parole di sistematismo , logicismo , preconcettismo pedantesco, e simili? Chi non ignora che le medesime accuse sono state date
vigorosi
filosofi,
ai
metodi dei pi
chi
rammenta
guiti
di
inconcludenti,
stati prose-
caso.
La ragione
delle
accuse, non
potendo
76
II
telletti degli
riassumere con
io soglio
la
parola pigrizia.
eludere
all'arte,
il
problema, girandolando
leggiadramente o sviandosi
L'orrore
di
molti
lato,
intorno
divagando
in questioni estranee.
cosiddetti
eruditi
per
la
per un esercizio troppo aspro e periglioso. Mettere insieme la cronaca dei pettegolezzi di Recanati
zare
il
La
per altro
pigrizia
di critica,
che concerna
le
come
di scrivere
si
una pagina
di storia letteraria.
se
non
l'antica si
hanno innanzi
serie
di
svolgimenti
II -
77
somma, su per gi
altri
gli
si
modo
sentimenti e
Ma
la
circa le condizioni
le
passioni
problema critico.
Vi hanno, per esempio, tra gli autori di versi
e prose letterarie, personaggi o ragguardevoli
per situazione sociale o rispettabili per altre
del
e virt.
Il
ricorre a
una sorta
si
di critica diplomazia, la
il
quale
problema o
modi,
balenare
78
II -
di
versi,
di
vi
ha
sostanza
la
Ed
ma
poetica, l'intimo
ritmo e
il
canto.
ma non
poeta.
Quello scrittore sta solo in parte, intatto dall'applauso volgare Ci vorr dire che uomo
ma
dignitoso,
non che
sia poeta.
Quello scrit-
tore ha
attinge
il
Il
sar studiato
come un
interessantissimo
docu-
mento psicologico. E
ci
ma
semplice documento
biografico.
autori e con le
i
lettori di
il
modo
di
II
pur dandosi
non fare
critica,
Innanzi a
siffatto proposito,
l'aria
79
di
farne.
tenace quantunque
nascondere la verit
nasconde la gravit della
sua malattia, il critico ingenuo, che ripeta il
vecchio e arrogante Hic Rodhus, hic salta,
che cerchi determinare chiaramente
il critico
se una data opera o non poesia, il critico
che, insomma, voglia adempiere il dover suo,
desta fastidio e impazienza come personaggio
importuno, e, non sapendosi come combattere i
spesso
inconsapevole, di
come a un malato
suoi giudizi,
si
si
rifiuta addirittura
il
si
suo
me-
accinge a
si
vazioni delicate o
sottili
e giudizi giusti.
come
Ma
sono
di necessit
unilaterali,
io stesso se,
unilaterale sarei
80
II
del Pascoli,
il
nel Pascoli
in
la verit:
gone
di
il
Messa a para-
critico.
parola di chi,
come me,
del suo
lit stessa
assunto, a
esaminare tutta
cadenza), e a determinarne
per
darne giudizio compiuto, sembra ora troppo severa, ora troppo indulgente. I lettori equanimi
bene informati se ne sentiranno soddisfatti
gli autori di quelle recensioni e annunzi
(e chi non autore di qualche recensione o
annunzio?), no. Per ciascuno di essi, a volta a
e
ma
volta,
essi
il
critico
invoca
fice. Cos,
il
D'Annunzio un dilettante
a stento,
una met di
met il carne-
stato ingiusto:
panegirista, l'altra
il
migliore tra
D'Annunzio, incapace
di
critici
io,
volgari del
penetrare
dannunziani, avendo
il
di sensazioni, sono,
ma
com'era mio
il
nel
pro-
dagli anti-
dovere,
D'Annunzio
ha prodotto nella sua ristretta cerchia d'ispirazione, mi odo invece proclamare un bollente
II
SI
titolo: Il
rosignolo di Alberino,
uomo
Severino come un
il
valente
compenso, non solo nella mia coscienza ( coscienza parola rettorica, e non bisogna pronunziarla!), ma anche nelle inaspettate e dolcissime manifestazioni che ho ricevute da parte di
alcuni degli autori da me liberamente criticati,
i
mi hanno ricambiato
quali
dei
loro scontenti,
conferma
di
quanto
quasi
io
ad illustrazione e
aveva spregiudicatamente
osservato.
Ancora
gido ed eccessivo
nel
il
che
metodo da
me
ri-
adoperato,
prolungata consuetudine
con la letteratura del giorno tende ad alterare
il senso della grande arte e a deprimere lo stansta
dard of
fatto
faste,
questo pericolo
il
io
la
livello
della
Di
vita estetica.
82
II
in tanto
come
di
miei saggi
un mezzo
secolo.
Ma, se
io
sempre
li
forse
i
rilegger
non sono
pi dei miei
hanno addirittura fatto l'abito a conOdo frequenti parole sulla divina bellezza della forma del Pascoli. Chi dice
questo, quanto tempo che non rilegge un'ottava
di messer Ludovico? Il D'Annunzio ha osato
del giorno,
tentarsi di poco.
ultimo dramma.
Ma ha
la tragedia di Sofocle?
al
di
Odisseo:
ripresa tra
sedia e
TCotxteipw
D'Annunzio:
E,
viv,
ecc.,
balzai
dalla
come
il
Fa', fa'
che
le
ginocchia
al
cali!... .
si
smar
Tu
veramente geniale:
II -
vigilie e
che doglia
si
83
vuole,
o laboriosa gestante,
La
un cuore
una grande
lette-
si
una cinquantina,
io
ne
ritro-
non addirittura un
un quarantennio o di
se
prendo
le
angosce
dell'arte, e
delle approssimazioni al
non
le disfatte
venturi riscriver la
da
me
enumerare e
illustrare,
il
un'altra cagione
sembra
metodo
,
critico
da
Ma
per
violento.
in
non
par-
84
II
ticolare)
mente
hanno tentato
o persone^ che
hanno
infelice-
poi
manca
quello studio e
e ci
casi,
pei
li
che spesso
mena
quali
il
si
provano indispensa-
gusto naturale e
il
semplice
riescono a intendere
esattamente
il
critico
non
nemmeno
addottrinato e
non
. E un
mi redarguiconcetti morali non son
(!)
Le
allegorie e
(*)
II
85
tutto
lo
ruina.
Ora,
come spiegare
in quattro parole
stico
una
(intuizione)
di pensiero
extrartistico
tica.
E come
che
impotente a comprendere la
la critica stata
insistito sulle
un gran passo solo quando (nel periodo romanha guardato Dante non come un dotto e
un filosofo, ma come un poeta dell'anima passionale, quasi uno Shakespeare in anticipazione?
tico)
e che perci
il
Pascoli,
che crede
di
poter assi-
scoprendo
,
un
la
sua
mdvota,
il
un
ritardatario, anzi
fossile?
86
II
che
sificare
e mettere nel
per
io faccio
casellario
gli
clas-
scrit-
cascato
Ma
dalle
se io
radicale
non
nuvole.
classifico
avversario
casellario?
Classificare?
mai!
delle
Ma
se sono
il
pi
classificazioni
dei
rettorica,
che
mi
sia
estetico!
8e
col classificare, la
tra
il
secondo
suo
la
ufficio proprio.
Anche
come spiegare
qui,
in
poche parole una differenza, che non si pu giustificare se non risalendo alle teorie fondamentali della logica? Prendiamo il sonetto: Solo
e pensoso i pi deserti campi . Se io dico che
l'ho classificato in uno degli
una lirica
,
criticamente intatto.
stato d'animo
Ma
se
si
determina
la si-
non
si
pu
se
non ricorrendo a
concetti, giacch,
II -
87
sonetto stesso), e se
il
quella situazione
come
sonetto, e
tutto
comprendere
tica.
si
mostra come
si
il
bene
si
si
accordi ad essa e
classifica,
ma
si
cerca
sificare
talun altro
il
modo
ma
gli
ragionatore e polemico,
esempio,
preferirebbe,
per
e l'eloquenza di Giuseppe
andrebbe bene, se io fossi Mazzini; ma, essendo Cecco come sono e fui,
non posso discorrere se non nel tono, che proprio al mio temperamento. Cos il De Sanctis,
educatore e maestro nell'anima, non poteva scri-
Mazzini.
vere
calore
il
ci
di critica al
modo
critica,
temperamento.
All'osservanza
del
ma nessuno tenuto
a sforzarsi a un tono a lui estraneo: che anzi
ci gli assolutamente vietato sotto pena di
cadere nell'artifizio, nella rettorica e nella l'aimetodo
tutti
sono obbligati;
b
sita.
II
Amo
le idee
il
Mi
De
Sanctis e ne accolto
ma mi
sarebbe impossibile
grandemente
fondamentali;
imitare
tarlo.
suo
si
il
stile,
gli
schiarimenti e le digres-
con la mia tendenza alla polemica e alla controcritica, col mio tono prosastico
sioni filosofiche,
accorgo,
mio
ma non
me
ne
il
Cos
a lui: dico
anche, perch non vero che quello sia stato
il mio punto di partenza: il punto di partenza
(e l'introduzione stessa del mio scritto ci mostra
chiaro) fu l'impressione diretta, prodottami dalla
lettura dei versi di lui. Vi ha questioni vessate
o pregiudicate, perch gi molte volte tentate
si
sempre
dialoga) non
riattacca
con essi
pu non tenere conto di quanto altri intelletti
hanno osservato e pensato intorno al suo argomento, non solo per trarne aiuto, ma anche per
conoscere verso quali punti deve orientare la
sua esposizione critica.
E basti di ci. Mi sembra di aver difeso il
metodo da me professato contro gli appunti, in
verit non gravi, che gli sono stati mossi, e
posso concludere con tanto maggiore sicurezza
agli scrittori precedenti e
II
il
metodo buono,
esso non
ma
89
in
quanto
e possesso,
Tu hai difeso
So bene che mi si osserver:
metodo, ma, nel caso del giudizio circa il
Pascoli, non si tratta di metodo, sibbene di appliil
mi proverbia il Gargano in
un secondo suo articolo (*); senonch, nel primo,
aveva invece rifiutato, mi sembra, il metodo e
non l'applicazione, o questa solamente come
effetto di quello. Dunque, procediamo per divisione. Di metodo non si parla pi? Il metodo
buono? Si? Questo mi premeva soprattutto. E la
questione terminata; e siamo d'accordo.
E possiamo ora passare all' applicazione,
cazione.
Il
razzolava male
ossia
al
Pascoli.
Dove mi
si
Il
non
si
ginit,
di docilit
seguire
ci)
2
(
poeti
di
fresca ver-
aprile 1907.
di
2
(
).
Vera-
Milano, 30
90
II -
mente, una
siffatta verginit,
che consisterebbe
rispetto
in
condizioni gravi,
quasi
direi
nelle
dotessa, che
si
volta
un
me
le
singole
fatuo.
il
Pascoli, certo
II
trariet e
mortificazione di
stia tranquillo
blicato test
un
sin
amor
('),
nel
da
ma
proprio;
il
91
il
mi ricorda
nobile atto di
nientemeno,
sullo
me
Shakespeare
ho
la quantit di corag-
non poche
mie pagine di prosa, l'Italia avrebbe assodato io
cambio la gloria di un suo forte e perfetto poeta.
Ma ho poi sbagliato? Temo di no, a giudicare
anzitutto dai modi tenuti nelle loro risposte dai
miei avversari. Uno dei quali, il Gargano (un
critico con cui in altre questioni letterarie ho
avuto il piacere di andar d'accordo), in un primo
metodo
in
genere, che,
il
come
Pascoli, assal
si
visto,
un secondo articoletto,
farmi passare per uno che sfuggisse
incolpevole; in
affatto
cerc di
il
vizio
del quale, se
che
(!)
pp. 457-479.
2
(
aprile.
92
II -
E mi
l'affetto pel
gli
suo poeta
un adagio ben
trito)
difende.
si
controcritiche
le
le
sono aggirate quasi sempre sui partidelle analisi che io ho date di alcune
si
colari
generale sull'opera di
il
mio giudizio
lui.
ho scritto pi volte
stesso
dialetto e
il
miscuglio dei
2
(
per difendere
dialetti.
Ma
il
no: quel
Zvani
le
(i)
( )
Si
veda
trema
Letter. d.
alla
nuova
II -
93
voce
di
mettersi
istante,
dappertutto nella
lirica, e
non
mai
lasciarsi
fis-
un
di
nostalgia,
e tascabile.
Il
pronunzia
infinito
di
>
ango-
ci
sta d'incanto,
dovere;
specie se
pronunzia,
dirgli? Io
l'effetto
di quel ritornello.
mi provai a pronunziarlo
pi varie intonazioni;
me
Che cosa
in tutte le
lo feci perfino
leggere
buchi o
si
l'espressione poetica.
Si
dell'altra
poesia
Un
ricordo.
Qui
il
Gargano
94
II
fatti
let-
vecchi, ecc.
ma
a strafare, ho notato
dell'ottava
Neve
il
mutamento
del
in quello di Orfano. Il
titolo
Gargano
il
dell'ottava.
Il
nuovo
II -
95
Il
ha ragione, e
una
lo ringrazio di
culla metaforica.
avermi
fatto accorto
miei appunti;
(altra svista)
composte
ger.
mia
Ma
come anche
che
le strofe
di dieci e
non
di
di
di
avermi avvertito
Un ricordo sono
nove
versi.
Correg-
ci
critica,
che sia
culla:
(e
ecc.,
l'eccessiva dilatazione in
motivo (i figli
avrebbe fatto
che in questa sua rapidit sarebbe rimasto indimenticabile.
Cos nella poesia: / due cugini, io
credo che dopo la strofa:
man mano
man mano
l'altra
intrecciavi
allungavi
capelli,
le vesti,
che segue:
Crescevi sott'occhi che negano
ancora; ed i petali snelli
cadeano: il flore gi lega;
96
II
sentimento
di
a desiderare,
si
come
tutte le
sempre piccina
le resti
sentimento che
fa eco
ormai
morto. Sarebbe un
e una lambiccatura; e,
inesprimibile
piccolo
del
parallelismo artifizioso
contradittore
che
la
metafore, onde
petali di
fiori,
am
come
metaforiche
se
ali
il
pasticcio
diventano
le belle e dirette
mano
le
man
man mano le
immagini dell'intrecciare
capelli e dell'allungare
che
la pennellata sobria
II -
e pudica del
'
che lega
dica
'
97
come
la fan-
ciulla
c
'
sempre dopo
volesse
dere
il
il
la
Ma
come erba
nel prato.
dai ramoscelli
gi caddero, e
il
fiore
ha legato
(')
suo difensore.
lascio
d'inseguire altri
particolari,
mi
il mio contradittore
ha frainteso il mio pensiero circa i metri, quando
ha creduto che io volessi stabilire che un soggetto
non pu essere trattato se non in una determinata forma metrica, mettendo in rapporto i metri
in astratto e i soggetti in astratto. Tutti sanno
(!)
la
la lirica 1
a.
i,
n. 20, 14
giugno
1896.
98
II -
c;he io
ho negato
metrica come
fonda-
mento
di giudizio estetico
parlare
della
come
ha
gittato
lino, la
il
bronzo
nella terzina
Farinata, l'odio di
l'aquila portata
profani,
di
Dante
ma
da Cesare
pu fare
il
Ugo
volo del-
effetto sui
come me ha sempre
da ogni altra
verso, anzi
terzina,
amore
Amor che
ma
altra
vocabolario pone
di
parola,
come
iden-
a cor gentil
ecc.,
(dice benissimo
sull'insieme e
(!)
II
(scrive, e
99
il
mondo
due,
il
interno
il
mondo che sta fuori di
che solo per opera d'intuizione vien riprodotto. Dinanzi alla cosa veduta c' l'occhio che
vede e modifica inconsciamente e sceglie scientemente eliminando la scoria delle impressioni
inutili per far luogo solo a quelle che possono
determinare la sua visione. Cos la descrizione
obbiettiva per gli elementi che la costituiscono,
ma subiettiva per il modo nel quale sono costituiti. Ed inutile cercare dietro ad esso una
corrispondenza morale propria del poeta; tanto
varrebbe cercare
regni celesti oltre la zona
lui e
fisica
solo a patto
che un'allegoria
la giustifichi
Per-
fettamente d'accordo nel principio che non bisogni cercare nelle poesie l'allegoria, e che, se un
residuo di allegorismo resta in fondo alla coscienza
estetica,
occorra liberarsene,
io
manca
in molti punti
difetto
poich non
che in
lui
e nelle sottigliezze),
li
di
investe
tutti
li
ho ammi(pel
solito
100
il
II -
meramente
Poemi
tore e descrittore
Nel
il
giudizio
sui
virtuoso.
anche
conviviali,
da
me
sembrano mucchi
di
mancanza
dittore
vato
E quando
nel Pascoli.
duole che n
si
io
il
altri
costato
Poemi
al
Pascoli
conviviali, in
rivive a
ispirazione
la
di
quei suoi
rinovera, analizza e
cui
Omero
Poemi
le et di
samenti
di
pen-
denuda l'anima
ci
Magog, e
final-
assommano
civilt moderna ,
sono
una
che egli
fluiscono a produrre la
Gog
dimentica un principio di
volta,
critica, pel
e con-
quale la
II
101
gende
di secoli,
che dottissime.
e
conclusivo
opposto a quello da
me
proposto e dimostrato
parecchi
articoli,
mio
posito del
che
si
Ho
innanzi a
me
studio; e cerco
una conclusione
il
Rabiz-
e probabile conversazione:
il
zani,
le
che
si
dava pensiero
di
ammettere
il
dobbiamo
102
II -
Pascoli
e,
dividiamo, a
il
Non
giudizio
recentemente datone dal Croce: giudizio giusto nella sostanza, se riguarda, nell'insieme, l'opera e l'ispirazione poetica del
Pascoli, ma ingiusto per rapporto a molte particolari poesie. E vogliamo dire questo: che il
Pascoli non ha una cos ricca e possente
ispirazione poetica che non gli venga mai
meno nel suo molto versificare, n un cosi fine
e sicuro gusto da non dare al pubblico, della
molta opera sua, se non quello che Anito o
perfetto; ma, dall'altra parte, quello che il Croce
concede di strofe e di brani di poesie, che sono
di un vero e grande poeta, noi pensiamo si possa
raramente estendere a poesie intere ( ). Non
dividiamo; ma, viceversa, dividiamo. Un altro e
temperato critico affaccia un dubbio, ma comincia col concedere: Il Croce ha messo il dito
i
sale nel
ad onta
ne' secoli
di tutti
egualmente
suoi difetti,
ombra
appena
pregi?
2
).
Perfino
il
altro circa
il
Pascoli
1
)
2
(
se
Rivista di cultura, 19
maggio
una gran
bella
1907.
II -
103
1907.
Ili
1.
Da una
un tempo feci delle cose sue per scrivervi intorno un saggio, il quale, quando fu pubblicato,
nel 1907, parve, peggio che severo, ingiusto.
con curiosit ho
tolto
tra
mano
la
il
scelta
che
Pietrobono
il
vola, animata dal desiderio di scoprire nel Pascoli, dopo tant'anni, aspetti che allora potevo
non avere scorti, e di giudicare, dopo tant'anni,
con mente rinfrescata, non solo la poesia di quel
()
106
III
ma
Il Pascoli non
viveva e il
ancora
pi; e tra
presente sono accaduti tanti straordinari avve-
poeta,
lo
il
tempo
ch'egli
remoto,
gli
789.
Ho
criticato
sentimento
il
di
mi formava un
a rileggere
quelle
ed affettuosa;
e,
modo
forse
eccessivo amore.
Ma, pel
intenzione, la
come
la
mia buona
Ili -
107
colpo dall'antica ripugnanza, e risospingere all'antica riprovazione, fotta pi acuta e pi violenta dalla stessa serenit con la quale
mi ero
si
di quella poesia!
la
riprova-
su pei giornali letterari, che ormai venuto il tempo d'introdurre il Pascoli nelle scuole
italiane, a modello o incitamento stilistico per la
letto
diritto di
caso,
che
il
surrogarvi
per
delle
gl'idoli
ad essa quelli
ha consacrati
classici,
nostre fuggevoli
morbosi sentimentalismi,
il
scissione nell'inscindibile,
il
il
e,
108
III -
l'effetto
che
il
non
ci
sarebbe niente da
starebbe benissimo,
ridire, se si trattasse
ma
contrasti psichici
in
armonia
Che
poi per
Si
ma
la fronte,
fatto.
da una siepe
dolce
mosse per
ma
un mattino
e,
volta
suo cammino.
il
plice,
era
suo bordone,
il
come compiacendosi
di s
stessa.
Si
noti quel
teggiamento,
lo scrittore vi
calca sopra:
SI: mosse.
Al che
il
comentatore
Si accorge di
aver ado-
come per
la
correggerla;
sua superbia,
ma
ma
Ili -
labbra, e la conferma
lito,
ci sia
nel
cammino; ma ben
proprio
scoli
ha
109
si
si
moversi per il
vede che il Pa
ripensata
la
ampie pieghe
nelle
del
camposanto
in cui
suo bordone.
il
qua
la porse.
le frasi
vidi
il
fiume,
il
mare,
il
monte,
il
piano:
tutto...
S,
tutto,
di
parti-
colare e di significante.
e a tutto era pi presso
di
quanto
il
il
cuore
forma
ma
reso
un
gio-
110
III
quel sentimento,
con
lo scrittore,
Cos
perch
dica,
si
il
riempire l'animo da
soffermiamo ad analizzare,
ci
giochetto.
va innanzi sino
bordone mette poi foglie, germina, rasenza diventare simbolo vivente, s' in-
il
e,
-Tret*ter~c1
le
ciaramella,
ma
una
matura, riportata
alle
immagini
e alle
com-
anche
le
zampogne:
Ma
il
Pascoli
si
fa
lui
ciaramella, e ciaramel-
Ili
111
le
Una
piagnucolamento
una
bruttura.
quello
appena
e libo
il
dov'errano
sole,
e,
in tanto artificio e
zolamento,
il
la
voce vigile,
tra le tenebre...
Un
mazzano:
cocco per
te!
mi arresto e non
volume e
lo sfoglio
qua
e l;
un cocco un
procedo
oltre.
ordinatamente il
e su qualunque
Ecco
il
scrittore
lo
112
III -
suo
maremmano
fatta,
Il
all'Idillio
del
Carducci.
improvvisa
il
al
mio cuore,
Pascoli, sebbene
col
Maria bionda!
solito
tono di appa-
allo
stesso
modo:
C' qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
Carducci termina:
Meglio era sposar te, bionda Maria!
Meglio ir tracciando
Meglio oprando obliar
il
Pascoli:
di sudor,
ti
onda
farti
male.
Ili
Ma
le
113
il
tono
da virtuoso, frigidissime: versi troppo vibrati non si sa perch, specie il terzo di ciascuna
terzina; versi che, non si sa perch, fanno spicco:
lita
tra le
che
al
immagini
morte foglie
come
il
vento;
s'innalza; e ruba
come un
di
falsit
impedi-
le
(bello!):
ali
sospese {troppo
[cincischiato !)...
tutto
il
componimento ha un aspetto
gli aquiloni!
c'
di
con-
que-
scuola...), direi,
vera poesia.
a proposito del Carducci e del Pascoli. Mi
fu raccontato, da chi v'era presente (uno dei nostri
pi fini artisti), che un giorno il Carducci, trat-
114
III
un volume
saggiato
contro di
le
composizioni
me quanto
vi
del
Pascoli.
piace:
questa,
Gridate
non
poesia.
se
non
poesia,
da ci, che
grande
poesia italiana,
essa giunse opportuna: la
merc i diversi ma del pari alti esemp del
Manzoni
scompiglio romantico,
e,
romanticismo.
ma
Ili
115
materia la piet,
stezza, la
il
quale
si
scandalo
ai
soddisfare in
modo decente
come,
Fogazzaro stato
il D'Annunzio dei cattolici, ed ha scritto per le
famiglie cattoliche il Piacere e il Trionfo dello
morte sotto i titoli di Daniele Cortis, di Malombra e di Piccolo mondo moderno.
Con quali aspettazioni abbiano accolto il Pascoli i cattolici si pu vedere dalla prefazione
stessa del Pietrobono, che preso da quella conper un altro verso,
il
secuzione che
il
il
il
Pascoli
si
mancante valore
quando procura
di
surrogare
sentimento.
Cos ora
decadenti,
gli stilisti
stile
116
i
III
grandi,
hanno
classici lo
vorrebbero introdurre
non
vi pensano),
la poesia e la
prosa del
come
scuole elementari,
e
fetti,
di
Y Adelchi
(di
non vi si parla
che persino nelPromessi sposi]). Ma per le
quell'amore
nei
elementari
Pascoli?
Non
Non
il
c'
come
amore
scuole
proprio
c' di
indispensabile
il
pi vecchio e di meglio?
gazzi,
Parzanese, gloria
che
il
Pascoli invano
si
sforz di raggiungere.
Volete onomatopee?
Suona, o campana, suona, o campana,
suona vicina, suona lontana.
Tu sei la musica del poveretto,
che nel sentirti piange d'affetto;
il
che
la
tuo suon!
Ili
Ma
e
il
il
117
va,
caro d verr
che tanto
il
ciel sospira;
Volete ninna-nanne?
Dormi. La bella luna
prende del ciel la via;
passa, e sulla tua cuna
un bianco raggio invia.
Pe' poveri Iddio vuole
che!
8'
non vedete
il
'1
baccano:
il
vecchierello:
traetevi
cappello.
il
di poverelli?
Se vedete un vecchierello
d'occhi cieco e d'anni stanco,
di
Non mi
dite
che torna
il
mattino
non mi
sono
Il
118
Ed
III -
quando ascolta
d'un liuto
il
lontano lamento...
suoni
stesso, cosette
pratico
2.
Il
Paulo Ucello
( ).
si dilett,
(i)
Ili
119
che pi, tenne sempre per casa dipinti uccelli, gatti, cani, e d'ogni sorta animali strani che potette avere in disegno, non
potendo tenerne de' vivi per esser povero; e
studio,
e,
perch
si
perch
animali
che d'altro, fu
>
biografo
il
amasse
non
gli uccelli e
pedito da povert, se
sulle pareti di
aveva adunato
leoni
bestie) e che,
i
vivi
ser-
non
modelli,
riferisce alla
in casa
comune
ma
non
lo stesso
si
al
come
realt
artistica,
ama una
ama
.la
che
vivente e
si
donna,
brama; ma,
se
120
III
suo amore e ogni altra cosa terrena, ed Innadi una donna, ma di un'idea.
Tanto vero che raccoglitori e amorevoli curatori
il
morato, non pi
di animali domestici
mali,
ma
tari; e
la
le
il
vecchie signorine e
Ma
ma
gatti,
forse
il
sul
pittori di ani-
vecchi celiba-
festosi
la
casa di
gatti,
non
paesaggi di Napoli.
di lettura, e volle
ossia
dipingeva
deliberatamente fraintendere,
testo
un
mantello, che
il
si
monachino rosso.
da
commo-
pascoliani,
Ili
121
role,
indirizzate
a Sorella Critica!
Ma
quella
come
si
anche
di quello -tenuissimo di
gli
appa-
briciole
gna, e
di
del
suo cappuccio
e le spargesse
per la campa-
dallo
pane
gli uccelli
scollo
sogno.
La
si
a idealit francescana.
Tale fu, per chiunque abbia qualche pratica
di poeti e poesia, la
Ucello,
122
III -
lodatissimo tra
componimenti del
come
mentalistica,
di solito in quel
Ed
Pascoli.
ma
tempo
senti-
della
si
era
dato tutto in balia a certe sue impoetiche tendenze, incoraggiato e traviato da false
da quelle
di amici,
che par
si
lodi,
specie
fossero proposto di
il
non pu nascere
che siano, perch tutte
da intenzioni, per
gentili
le intenzioni sono, in
rali,
astratte;
ma
altri suoni,
o tutta leggiadra.
Anche
la poesia dell'idealit
lotte,
le
insidie, le
stesso
annichilando
si
e, pi
per cui l'uomo
calunnie,
converte alfine in
istnge,
si
se gli
frati appelli!...
E, se
si
corder
ri-
il
poeta,
Ili
basio, considera
commosso
123
su]
piano laborioso,
che al sol
Santa Maria degli Angeli:
di
luglio
nudo giacesti su
la terra sola!...
ma
o,
come
io dico, intellettualistica,
forma poetica,
la
intenzioil
Pascoli
la
quale
prese a stendere
il
suo
francescanerift
in
una forma
artificiosa
notonia
dell'
ed
mo-
si
osserva. Si desiderano
in ogni
inflessione
della
rosso, ecco,
Dipingea con
il
monachino
era,
Che
d'alberi..
124
III
anche:
Oh! non voglio un podere in Cafaggiolo,
come Donato: ma un cantuccio d'orto,
s, con un pero, un melo, un azzeruolo.
Ch'egli pur, credo,
un capodaglio per
Ma un rosignolo
il
singoiar conforto
Un altro aspetto di questa forma, senza intimo freno, senza intima sua legge, e che ha
accattato una legge dall'esterno, da un proposito
della mente, da
licare
il
uno
sforzo,
da uno stento
di vel-
le materialit
di uccelli,
le
ci
risparmia n
le
nomenclature
es.,
dei
le
attucci che
una
mal traducono
follettino,
le pitture
trecentesche?
una caricaturina, un
da divertir bimbi, o il santo del gran
figurina grottesca,
Ili -
125
mi riempie di
riverenza e di amore, ma non posso dir neppure
che mi diverta. E quale impressione, dunque, mi
figurazione del Pascoli egli non
suscita?
Buona
ha
la lodoletta,
tale qual
due grani in
sminuiva, e gi di
lui
non
c'era,
ma
primissime Myricae, e di
in
verso la campagna,
particolarmente nel
ritrae
(e.
2) la
modo simpatico
in cui egli
falci,
qua vi
qua l'aratura e
di frutta, e
si
vedevano zappe
messi biondeggianti,
e l
parevano
126
III -
l'effetto, e la
troppa
questo quanto
intorno al Paulo
come un
esaltano
si
pu onestamente dire
coloro che oggi lo
Ucello. A
capolavoro
come
>,
sotto silenzio, e
bosit),
ca-
insolentiscono contro di
poesia
una
puuna divina poesia francescana > e
il
di
poca
me
mi tacciano
sensibilit
mi contento
di
di
*
non
(o di
rispondere:
sentire la
APPENDICE
let-
Una
come un
delle accuse
che, in
!),
cercandone l'interpetrazione, ho poi non solo compreso, ma, quel ch' meglio, mi sono trovato affatto
d'accordo con gli accusatori. Mi si tacciava, in fondo,
e
APPENDICE
128
di
essere
insensibile
amo, del semifuturismo e del futurismo. Insensibilissimo: sono, per questa parte, addirittura un pezzo
di
marmo.
Dopo di
n.
II,
1),
il
1919 e
1920
il
mi piace rinviare
(a.
nn. 7 e
I,
diosi
istruttive e, nel
dizio. Anzi,
complesso, confermano
come saggio
mio giu-
il
8,
mere
il
il
uno
di
Gargiulo,
buon pensiero
di spre-
dopo
blicati
l'altro,
il
il
e,
commossa
anno
fa,
scrive dun-
lo scritto
Gargiulo
delle Myricae.
dopo,
io dovetti
come avrebbe
si
perfino
un
si
ricono-
APPENDICE
129
alquanto con
un atteggiamento
tro
d'indifferenza.
in
critiche. Discussi
facolt
rari versi e, se
conosciamo
oltre
investita direttamente
Ma
di resistenza passiva, se
conclusi
certo
anche
lui
il
che per
quasi entusiastico
non
meno
momento
lo
le
da
solo,
basterebbe a provare
le
affinit.
osservazioni giuste
positiva, la
man-
non
gna
si
ricordano, non
e dolce verso
in
si
'.
citano, se
non
forse
la virt
propria di
Roma-
lui, ci
in iscorcio
APPENDICE
130
umanesimo?
cosidetto
nelle cose:
La
poesia del
me
dispettosamente. Nulla
cluderite, retorico,
ed anche
la
come
persona;
' un
vederlo:
di
meno
le
cose
cio,
ingrato
si
rivolta
cos
il
'.
Le cose dunque;
bisognava
Pascoli
inquietu-
non possono
quando
la fece, se
mi
trasporto,
come
altri
direbbe,
nel suo punto di vista, allora il valore ne diviene incommensurabile: non valore di cosa d'arte, ma di
cosa viva
Dove
del 1912,
meno preoccupanti
Bisogna rifondere
landosi, in
mano a mano,
un misterioso aspetto
sue contraddizioni,
le
Serra:
rive-
sue incertezze,
suoi errori,
APPENDICE
b
siano
stratti
131
all'ardore
comprensione nostra '. Osservavo, in una recensione che feci del libro nella vecchia Cultura, che
in tale giudizio
al lettore,
riletto)
c
:
e indulgenti intenzioni;
minima parte
il
inventiva, che
molta, e
implicita, del-
propria sensibilit
patia pel poeta, che doveva essere ingenua, non criticamente illuminata. Pure, il risultato quello che
, vale a dire negativo '. Non mancai di rilevare
la sproporzione tra la parte negativa e quella che
voleva essere positiva: Egli non si neppure accorto
che uno studio costituito in massima parte da una
violenta negazione, e diretto, nel tempo stesso, ad
una affermazione energica, doveva essere assai pi
svolto nella parte affermativa, anche sotto il rispetto
che sembra puramente materiale, del numero delle
pagine. Il Pascoli , pel Cecchi, un poeta coperto da
una corazza di falsit? Ha sotto la corazza una emotivit delicatissima e nuova? Ebbene bisognava che
lo studio critico riuscisse solidamente poggiato ed
equilibrato sulla parte affermativa '. Concentravo
naturalmente l'attenzione sulla parte del libro che
c
alla
'.
una disposizione
iniziai-
APPENDICE
132
pura dedizione
di
alle
E dovevo
concludere:
Lo
sforzo grande,
ma
da capo
il
Cos
in parte
il
un diverso
e pi pa-
innanzi
fanatici
alle
asserzioni
dei
Ci
vuol pazienza
li
volti,
prima ch'arte
il
Marzo
1920.
XXVI,
124-6).
INDICE
Avvertenza dell'editore
Giovanni Pascoli
I.
II.
III.
Pag.
vii
1
Appendice
71
105
105
118
127
EDIZIONI LATERZA
i::c
zii:\
SCRITTORI D'ITALIA
A cura
di
81
DEDICATA A
ARETINO
(Il
P.,
S.
FAUSTO NICOLINI
COMPORR DI OLTRE SEICENTO VOLUMI
M. VITTORIO EMANUELE
Cartggio
(Il I
parte
AMENTI
III
e II (n. 76 e 77).
BARETTI
La
60).
BERCHET
BLANCH
BOCCACCIO
scritti intorno
BOCCALINI
T.,
Ragguagli
di
Parnaso e Pietra
del
paragone
CAMPANELLA
BARO
COCAI M.
(T.
Commedie
Folengo), Le maccheronee,
CUOCO
DA PONTE
L.,
Memorie,
I (n. 74).
Editori GIUS.
Bari
FANTONI
21).
32).
(n. 47).
FOLENGO T.,
FOSCOLO IL,
Prose, voli.
FREZZI
Quadriregio,
Opere
F., Il
(n. 64).
I,
(n. 65).
16, 24).
GUARINI
gicomica,
GUIDICCIONI
G.
COPPETTA BECCUTI
IACOPONE
(fra) da TODI,
rentina del 1490, (n. 69).
LEOPARDI
il
tra-
(n. 61).
F.,
Le laude secondo
Rime, (n.
stampa
la
35).
fio-
Poesie
59).
altri
scrit-
METASTASIO
G. Parubosco
e S. Erizzo,
(n. 40).
PARINI
Poeti minori del Settecento (Savioli, Pompei, Paradisi, Cerreta ed altri) (n. 33).
(Mazza,
Rezzonico, Bolidi,
Fiorentino,
Cassoli, Mascheroni,
(n. 45).
POLO
PRATI
M., Il Milione,
(n. 30).
XVII, XVIII,
I (n. 58).
Editori GIUS.
Bari
(n. 37).
VICO
(n.
G. B., L'autobiografia,
(n. 56).
il
11).
Le
orazioni inaugurali,
lemiche, (n. 67).
VITTORELLI
Prezzo
De italorum sapientia
il
e le po-
I.,
di ogni
volume
Si fanno
brochure
<
L.
8,50
legati in tela
14,00
ABBONAMENTI
SCRITTORI STRANIERI.
CAMOENS L., I Sonetti, traduzione di
CERVANTES M., Novelle, traduzione
Drammi
A. Giannini,
ECKERMANN
nadoni,
(n. 1).
9).
ERASMO DA ROTTERDAM,
GOETHE
di R.
Il
(n.
5).
Prezzo
di ogni
volume
L. 7,50.
Cessi, (n.
di
2).
Federico
Editori GIUS.
Bari
II.
Economica ed etica
(2 a ediz.)
Saggi
filosofici.
I.
Problemi
L. 18,
edizione rive-
(3*
La
filosofia di
12,
16,
15,
15,
Giambattista Vico
III.
da
12,
altri scritti
storia
di
15,
Economia marxistica (in ristampa).
Scritti di storia letteraria e politica. I. Saggi sulla letteratura italiana del Seicento
15,
II.
III.
Biografie, racconti e
16,
15-
IV.
voi. II
V.
voi.
IH
VI.
voi.
IV
15,
15,
decimottavo
VIII.
12,
e II. Voli. 2
XI.
XII.
Goethe
XIII.
Una
.30,
12,
XIV.
cri-
12,
tici
Scritti varii.
I.
16,50
Primi saggi
8,
Montenerodomo, Storia
di
un comune e
di
Editori GIUS.
Bari
BERKELEY
CUSANO
P.
16,
12,
Candelaio
N., Della dotta ignoranza, testo latino con note di
-III.
Rotta,
8,50
(n. 19)
DESCARTES
FICHTE
(n.
....
12,
12)
GIOBERTI
Nuova
HEGEL
G. G. F., Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, tradotta da B. Croce, (n. 1) (in ristampa).
Lineamenti di filosofia del diritto ossia Diritto naturale e
scienza dello stato in compendio, tradotta da F. Messineo,
(n.
18)
16,
HERBART
dossich,
HOBBES
filosofia,
tradotta da G. Vi-
12,
da M. Vinciguerra,
voli. 2
24,
(n. 13)
HUME
JACOBI
KANT
mero
F.,
10,
da A. Gargiulo, (nu-
Capra
(n. 21)
zione)
Critica
7,50
....
SCHELLING
F.,
SCHOPENHAUER
A., Il
tra-
12,
5)
e rappresen(n. 20).
18,
LATERZA & FIGLI
Editori GrUS.
SPINOZA
B., Ethica,
con note
latino
testo
Bari
di
G. Gentile,
15,
(n. 22)
VICO
35,-
Voli. II e III
M. Valoimigli
Politica,
traduzione di V. Costanzi
D'AQUINO,
TOMMASO
annotati da
12,
Opuscoli e testi
Bruno Nardi
(voli.
ed
filosofici, scelti
3B,
3)
ratano
6,
ANNO XVIII
1920
LA CRITICA
RIVISTA
DI
LETTERATURA, STORIA
(serie seconda)
FILOSOFIA
DIRETTA DA
BENEDETTO CROCE
(Si
pubblica
il
giorno 20 di
un
l'Italia L. 15;
fascicolo separato
L'abbonamento decorre
Sono disponibili
tutti
mesi dispari)
per V Estero
Frs. 18;
L. 3.
dal 20 gennaio e si
paga anticipato.
XVI
al
chieste.
prezzo
di lire
Editori GIUS.
Bari
G.,
L. 10,
in Italia, (82)
ALLASON
ANILE
BALFOUR
BARTOLI
6,50
(47) (in
ristampa).
A. J.,
E.,
6,50
6.50
antica, (74)
6 50
CARABELLESE
CARLINI
F.,
La mente
secoli, (16)
6,50
B. Croce,
di
7,50
(93)
8 50
(99)
....
6,50
COCCHIA
tura
CROCE
B.,
Giosu
DE COURMONT
5,50
6,50
nel
pagane *, romano,
1
R. Fisica dall'amore,
6,50
(69)
6.50
(61)
9,50
(8)
razionalismo religioso
Il
di
6,50
francese, (97)
14,50
Storia
di
un appendice)
della filosofia
Parte I:
voli. 2 (59)
La
filosofia
....
greca
lumi, (89)
DE SANCTIS
DI SORAGNA
EMERSON R.
(49),
15,
-Duo
vo-
12,
F.,
Lettere a Virginia,
A.,
Le profezie
\V\,
L'anima, la
5,50
(87)
(in ristampa).
7,50
5.50
5 50
8,50
8,50
<
Editori GIUS.
GALIANI
GENTILE
(Il
scritti editi
GEBHART
Bari
di tutti
suoi
8,50
G., Il
modernismo e
6,50
filo-
Bernardino
Telesio, (51)
4,50
GIOVANNETTI E.,
GNOLI D., I poeti
HEARN
Kokoro
L.,
MARTIN
MATURI
cura di B. Crock,
G., Moderni problemi del diritto, (33)
T.,
8,50
4,50
(in ristampa).
MISSIROLI
MORELLI
6,50
crisi
M.,
-
Un
filosofia,
(60)
(5).
....
5,50
DALBONO
NIETZSCHE
NITTI
F.,
La
(23)
ONORATO
R., L'Iliade di
Omero,
lazzo Carignano,
RENSI
ROHDE
ROYCE
La
11
....
8,50
.
5,50
20,
15,
Lo
spirito della
fllos.
moderna,
mondo
6,50
6,50
critici, (39)
J.,
7,50
4,50
8,50
I
(68)
Svaghi
6,50
6,50
(90)
RENIER
del
10,
10,
(57)
A.,
D.
Guido
Metafisica, traduzione di
Introduzione alla
MICHAELIS
8,50
(52)
5,50
8,50
MARTELLO
6,50
(22)
KOHLER
6,50
(86)
.
6,50
(65)
voli. 2 (38)
6,50
27,00
Editori GIUS.
SAITTA
G.,
Le
SALANDRA
Bari
XIX,
(58) 6,50
A.,
10,
(79)
W., La preoccupazione ossia La malattia del
G. Fortunato,
SALEEBY
C.
secolo, (26)
7,50
la filosofia
Logica
(30)
e metafisica, (46)
SPAVENTA
8,50
....
S.,
SPINAZZOLA
8,50
(7) (in
V.,
ristampa).
(70)
6,50
7,50
6,50
cin8,50
TREITSCHKE
La
25,
VOSSLER
K., Positivismo e idealismo nella scienza del linguaggio, traduzione italiana di T. Gnoli, (27)
7,50
.
La Divina Commedia
pretata),
voi.
filosofico,
(34-i)
I,
(34-n)
ZjMBINI
lia,
B.,
W.
(73)
La
Com7,50
LIBRI D'ORO.
I.
LIIOTZKY
II.
Il
III.
IV.
V.
H.,
L'anima del
fanciullo, (3 ed.)
L. 6,50
6,50
Legati L.
2,50
in
pi
8,50
6,50
7,50
Editori GIUS.
10
Bari
(n. 2)
(ri.
II.,
G. Saitta,
E.,
3,50
(n.
L. 3,50
1)
di G.
De Ruggiero
3,50
6,50
10,50
(n. 6)
ROSMINI
(n. 7)
4,50
a cura di V. Fazio-Ai.l-
(n. 4)
CARTESIO
KANT
estratti
romanzo
LATERZA & FIGLI
Editori GIUS.
BATTELLI
OCCHIALINI
A.,
G.,
CHELLA
S.,
La
11
radioatti-
16,
germi della specie
10,50
L'e9sere e il problema religioso
4,
una bibliografia per la storia delle arti
vit
CECI
A.,
Bari
8,
3,
Correspondence
(in
ristampa).
COTUGNO
La
R.,
4,
sorte di G. B. Vico
DE CUMIS
T., Il
1,
Stato
3,50
6,50
Gotamo Bnddho (2
Fiume e la Liburnia
discorsi di
DEPOLI
G.,
DE SANCTIS
DI GIACOMO
FORTUNATO
edizione)
....
2,50
F.,
Lettere a Virginia
S.,
G., Il
Mezzogiorno e
5,50
lumi
15,
FUSCO
E. M., Aglaia o
GAETA
F.,
GENTILE
il
Poesie d'amore
di
6,50
6,50
LOPEZ
LARCO
LORIS
politiche (di)
La Russia
Elementi
e la sua rivoluzione
15,50
6,50
2,50
voi. I:
filosofica,
JUNIUS, Lettere
6,
12,
Sommario
Pedagogia generale,
35,
....
3,50
9,50
commerciale italiano
6,50
LORUSSO B., La contabilit commerciale (4 ediz.)
10,
MARANELLI C, Dizionario Geogr. dell'Italia redenta 8,50
MEDICI DEL VASCELLO L., Per l'Italia
4,NAPOLI G., Elementi di musica
1,
NAUMANN FR., Mitteleuropa. Trad. di G. Luzzatto,
2 volumi
15
G.,
di diritto
NENCHA
6,50
NICOLINI
F., li studi
OLIVERO
Editori GIUS.
12
Saggi
F.,
Bari
di letteratura inglese
5,
5,
4,
4,
4,
PANTALEONI
5,50
III.
6,
IV.
La
un'epopea
fine provvisoria di
PAPAFAVA
F., Dieci
anni
7,50
5,50
7,50
asini
2,50
Commedie
2,50
di
guerra
RAMORINO
6,
RAMSAY
RATHENAU
E.,
3,50
7,50
3,50
Versi e lettere
G.,
SCHUR
funzionare
3,
SABINI
6,50
18,50
RICCI
RICCI
15,
Saggi
di Diritto
Santuari d'oriente
6,50
Pubblico
4,
....
16.50
10,00
SCORZA, Complementi
di geometria
6,50
Stima dei terreni a colture arboree
3,
TITTONI T., Conflitti politici e Riforme costituzionali 7,50
TIVARONI J., Compendio di scienza delle finanze.
8,50
I monopoli governativi del commercio e le finanze dello
SOMMA
U.,
Stato
TOSO
3,50
....
584
A.,
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