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IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE

Adolfo MARTINO
Direttore Tecnico ELECTRO ADDA SpA

Negli ultimi anni si verificato un notevole impulso alla diffusione di piccole centrali per la
conversione di energia rinnovabile o prodotta da aziende private ed impiegata come autoconsumo
e/o trasferita all ente di gestione mediante il collegamento in parallelo alla rete di distribuzione.
UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale) indica le centrali
idroelettriche di potenza inferiore a 10 MW con il termine di Mini-idraulica
Allinterno della mini-idraulica le centrali vengono altres classificate come
- pico centrali
- micro centrali
- mini centrali
- piccole centrali

Potenza nominale

< 5 kW
< 100 kW
< 1.000 kW
< 10.000 kW

La classificazione degli impianti di mini-idraulica una convenzione utile ad individuare le differenti modalit
realizzative e di funzionamento. Occorre tuttavia far presente che lAutorit per lenergia in Italia considera
come limite superiore per le minicentrali la potenza di 3000 kW.Nella realt italiana sarebbe pi rispondente al
reale considerare come limite superiore delle mini-centrali la potenza di 3.000 kW (3 MW)

Il presente articolo si occuper esclusivamente delle problematiche relative alle micro ed alle
minicentrali. Questi tipi di centrali sono infatti quelle che meglio si prestano allimpiego dei generatori
asincroni trifasi.
Le turbine
Le centrali idroelettriche sono azionate da turbine idrauliche che funzionano generalmente tra due
bacini , prelevando lacqua dal bacino a monte e scaricandola nel bacino a valle.
Nel caso di micro centrali, quindi di piccole potenze, la turbina pu essere collegata direttamente al
bacino a monte, pi generalmente collegata mediante una condotta forzata.
Allestremit del collegamento posto un opportuno distributore della turbina in cui si effettua la
trasformazione della differenza di altezza piezometrica in energia cinetica.
Se tutta lenergia piezometrica viene trasformata in energia cinetica nel distributore stesso la turbina
viene definita ad azione, se parte delle trasformazione avviene nel distributore e parte nella girante la
turbina si definisce a reazione.
La girante di una turbina ad azione generalmente a pressione ambiente, il getto dellacqua
proveniente dal distributore colpisce le pale della girante in modo libero ovvero non guidato da un
condotto.
Tipica realizzazione di turbina ad azione la turbina Pelton.
Nelle fig.1 schematicamente rappresentata una turbina Pelton sia ad asse verticale e nella fig. 2
una ad asse orizzontale.
Come si vede dalla figura un getto l'acqua, incanalata per mezzo di una condotta, giunge al livello
della macchina in condizioni di elevata pressione che viene trasformata in energia cinetica nella
parte terminale del distributore (boccaglio o ugello), a sezione decrescente e che scarica in aria alla
pressione atmosferica.

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Fig 1

Esempio di turbina Pelton con asse verticale

Fig 2 Esempio di turbina Pelton ad asse orizzontale ( supporti separati - collegamento con giunto elastico)
Nelle figure 1 e 2 la turbina schematizzata con un unico getto ma aumentando la potenza
possibile aumentare il numero dei getti generalmente fino ad un massimo di 6 ugelli come indicato
nella fig.3

Fig. 3 Esempio di turbina Pelton ad asse verticale a 6 getti


Un tipico esempio di turbina a reazione la turbina Francis a vena chiusa, vale a dire senza punti di
contatto con l'atmosfera e con pressione variabile da punto a punto tra l'ingresso del distributore e
l'uscita della girante
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3
Fig 4 Esempio di turbina Francis ad asse verticale
Nella figura sono evidenziati il distributore a chiocciola (1) che distribuisce l'acqua su tutta la
periferia, il distributore palettato (2) che indirizza il fluido alla girante con un'appropriata componente
radiale e la girante (3) nei cui canali la corrente dacqua passa, nelle condizioni di massimo
rendimento, da una direzione prevalentemente radiale all'ingresso ad una praticamente assiale allo
scarico.
Un altro tipo di turbina a reazione sono le turbine
KAPLAN, esse hanno un limitato numero di pale (fino a 6) disposte assialmente sul mozzo che
interagiscono con un flusso il cui moto elicoidale, senza componente radiale della velocit, imposto
dal distributore; sia il distributore che la girante possono essere a pale fisse (turbine a elica) o
orientabili in modo da avere un buon rendimento anche ai carichi parziali.
Il campo di utilizzo di queste macchine quello dei modesti salti motori e delle grandi portate con
conseguente elevato numero di giri caratteristico che supera di norma quello delle Francis.

2
4
3
5
Fig 5 Turbina Kaplan ad asse verticale
Come si pu osservare dalla fig.5, l'acqua arriva da un distributore a chiocciola (1) a un distributore
palettato con pale orientabili (2) alla cui uscita il moto centripeto con una forte componente
tangenziale; l'acqua poi passa attraverso un canale toroidale non palettato (3) in cui viene annullata
la componente radiale del flusso. L'acqua colpir poi le pale della girante (4) dove la componente
tangenziale della velocit annullata e dalle quali il flusso scaricato assialmente nel diffusore (5).

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A causa dei bassi salti disponibili e delle elevate velocit di scarico necessarie a contenere le
dimensioni della macchina, il diffusore per questo tipo di macchine a sezione crescente.
Nella figura si pu osservare, inoltre, lo svergolamento delle pale della girante praticato al fine di
ridurre le perdite per incidenza.
La turbina a bulbo un tipo di turbina Kaplan molto semplice in quanto inserita direttamente nella
condotta e non necessita di distributore. Viene impiegata su dislivelli ridotti (qualche metro). La sua
particolarit che solitamente il bulbo contiene pure l'alternatore per la produzione di energia
elettrica, inoltre pu funzionare con un flusso in entrambi i sensi, come sono utilizzate sulle centrali
maremotrici
La turbina Michell - Banki, nota anche come turbina Ossberger, un tipo di turbina idraulica che
deve il suo nome agli studiosi che la svilupparono: l'australiano Anthony Michell, l'ungherese Dont
Bnki e il tedesco Fritz Ossberger.
Questo tipo di turbina impiegato su impianti di piccola potenza (indicativamente fino a qualche
migliaio di kW); ha il pregio della semplicit costruttiva, che la rende adatta all'autocostruzione e
all'impiego anche in contesti poveri, con conoscenze e attrezzature limitate. Di contro, il suo
rendimento (circa 0,85) inferiore rispetto a quello ottenibile da altri tipi di turbine (le tipologie
classiche, quali Pelton, Turgo, Francis e Kaplan, possono superare lo 0,9), per rimane pressoch
costante al variare della portata: proprio la sua costanza d'efficenza per un elevato range di
funzionamento ne consente l'utilizzo in un campo di impiego piuttosto ampio (portata = 40-13000 l/s,
salto = 2-200 m).

Fig 6 Turbina Banki


I componenti principali sono:
- il rotore , costituito dall'insieme delle pale (3) e dall'albero centrale; (2)
- l'iniettore l'iniettore, nella versione economica, costituito da una cassa che avvolge in parte il
rotore, ma non garantisce la variazione della portata fino al 83% in meno della Q di progetto come
garantito da quelle regolate con doppio o singolo pomolo o flap deftettore tipo le turbine della
Ossenberger (detentrice del brevetto originale) o similari. La sua sagomatura e in alcuni modelli la
parzializzazione e divisione della portata divisa in 2/3 e in 1/3 consente arrivare appunto alla
variazione massima sopracitata della portate di indirizzare correttamente il flusso idrico sulle pale del
rotore, con un arco di ammissione e geometria dell'iniettore che varia da circa 45 per quelle
economiche o fatte in casa a un massimo di 120 per le professionali tipo le Ossenberger, raramente
in altri casi si superano i 90,generalmente l'acqua investe le pale con un angolo di circa 16/17 sulla
tangente del rotore.
- la cassa,(4) tramite la quale l'acqua esce dalla turbina per essere scaricata
Il principio di funzionamento il seguente: lacqua, guidata dalliniettore, entra tra le pale, percorre
trasversalmente linterno del rotore e quindi si scarica attraversando di nuovo le pale dalla parte
opposta. Questo sistema fa s che le pale siano percorse dallacqua in entrambi i sensi (dall'esterno
verso l'interno in ingresso, viceversa in uscita), facilitando la rimozione di eventuali corpi estranei.
Quando le pale vengono investite dal flusso idrico, il rotore entra in rotazione e l'albero centrale
trasmette l'energia meccanica cos prodotta al generatore di corrente elettrica ad esso collegato.

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La turbina Turgo una turbina idraulica ad azione. Sviluppata dall'azienda britannica Gilkes nel
1919, stata derivata dalla turbina Pelton, rispetto alla quale ha un rotore pi economico da
realizzare, un numero di giri caratteristico pi elevato e pu gestire una portata d'acqua maggiore a
parit di diametro. Queste ultime due caratteristiche permettono di ridurre le dimensioni
dell'alternatore e i costi di installazione.
Pu raggiungere rendimenti intorno all'87%.
Questo tipo di turbine pu essere utilizzato sia in impianti di grandi dimensioni che nel piccolo
idroelettrico.
La gamma dei dislivelli entro la quale opera la Turgo si pone in una fascia dove il campo di
applicazione delle turbine Francis e delle Pelton si sovrappone.
Nelle Turgo, in quanto turbine ad azione, l'energia potenziale dell'acqua viene convertita in energia
cinetica nell'ugello (peraltro simile a quello utilizzato nelle turbine a vapore di tipo Curtis)
Le caratteristiche delle turbine sono riassunte nelle seguente tabella.
Turbina

Pelton

Francis

Kaplan

Banki

Turgo

Tipologia

azione

Reazione
centripede

Reazione
assiale

mista

Azione

Alta
>50 metri

Media
1050 metri

Bassa
510 metri

Bassa
510 metri

Alta
15300 metri

Bassa
< 10 m3/sec

Media
10100 m3/sec

Alta
100 m3/sec

Bassa
< 10 m3/sec

Bassa
< 10 m3/sec

Prevalenza
Portata

( Le caratteristiche indicate nella tabella sono solo di tipo indicativo )

IL GENERATORE
Nel progetto di tali impianti si presenta la necessit di dover scegliere tra due diversi generatori:
sincrono od asincrono.
La scelta dei due tipi di generatori non molto semplice tuttavia attualmente limpiego di un
generatore asincrono spesso preferito rispetto all'uso di un generatore sincrono soprattutto, nel
caso di una fonte di energia con notevole discontinuit che pertanto richiede lintegrazione con altra
fonte; oppure nel caso in cui venga richiesta una notevole affidabilit assieme ad una ridotta
necessit di manutenzione ( per esempio in presenza di ambienti particolarmente disagiati e/o
pericolosi.)
La mancanza di un avvolgimento rotorico isolato, di contatti striscianti, regolatori elettronici ecc lo
rendono il generatore asincrono particolarmente adatto per essere impiegato in minicentrali
idroelettriche non presidiate
Tra il generatore sincrono e asincrono, a parit di potenza resa, non esistono sostanziali differenze di
ingombro, entrambi inoltre utilizzano gli stessi organi di accoppiamento al motore primo ( turbina
idraulica);
Occorre tuttavia far notare che i generatori sincroni vengono generalmente realizzati con grado di
protezione IP23 ovvero sono di tipo aperto con laria che attraversa direttamente gli avvolgimenti,
mentre i generatori asincroni possono essere realizzati con grado di protezione IP 55 o superiore e
possono essere anche realizzati con il raffreddamento ad acqua con lo scambiatore direttamente
realizzato sulla carcassa stessa del generatore.
Le caratteristiche di interfaccia con la rete del generatore sincrono ed asincrono sono invece assai
diverse, sia sotto l'aspetto dinamico, che funzionale.

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Il loro diverso comportamento dinamico si desume semplicemente dalle diverse modalit con cui il
generatore effettua le condizioni di erogazione

Il generatore sincrono prende carico in funzione dell'angolo tra il rotore ed il campo


magnetico statorico (angolo di carico)

Il generatore asincrono prende carico in funzione della diversa velocit del rotore rispetto al
campo magnetico statorico (scorrimento).
3
3
2
motore

Coppia /Cnominale

Coppia /C nominale

Generatore
0
Motore

-1
-2

1
0
100

80

60

40

20

-20

-1

-40

-60

-80

-100

Generatore

-2

-3
-

-/2

/2

Angolo di carico

Generatore sincrono

-3
Scorrimento (%)

Generatore asincrono

Fig.9 1 - Confronto curve di coppia generatore sincrono ed asincrono


L'elemento che li diversifica dal punto di vista funzionale invece il modo con cui i due diversi
generatori alimentano il loro campo magnetico
Il generatore sincrono autoeccitato e quindi in grado di erogare anche energia reattiva
capacitiva .
Il generatore asincrono eccitato dalla rete e quindi assorbe dalla stessa energia reattiva
Si ricorda che il generatore asincrono non pu mai eccitarsi senza un opportuno circuito esterno di
eccitazione. Il magnetismo del generatore asincrono si esaurisce infatti in un tempo compreso tra 50
e 300 millisecondi durante il quale la tensione del generatore va a zero. ( vedere il paragrafo relativo
ai transitori)

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IL GENERATORE ASINCRONO
BREVI RICHIAMI DI TEORIA

Un motore asincrono trifase, alimentato da una rete con appropriate caratteristiche, pu funzionare
indifferentemente da motore o da generatore, in funzione della velocit del rotore rispetto a quella del
proprio campo magnetico.
La tensione e frequenza, applicate alla macchina ad induzione attraverso l'avvolgimento statorico,
producendo l'indispensabile sfasamento tra tensione e corrente, consente l'eccitazione del campo
magnetico rotante
Il generatore asincrono ha quindi la necessit di ricevere dall'esterno l'energia reattiva per il
mantenimento del campo magnetico; esso deve pertanto essere collegato ad una rete elettrica
alimentata anche da generatori sincroni.
La conversione di energia meccanica in energia elettrica, che si .verifica in un generatore ad
induzione, il risultato dell'iterazione tra il campo magnetico rotante ed il circuito elettrico formato
dall'avvolgimento statorico.
La condizione di erogazione si verifica quando la velocit del motore primo ( per esempio la turbina
idraulica ) e quindi del rotore, supera quella di sincronismo del campo magnetico; lo scorrimento in
questo caso risulta negativo ed approssimativamente uguale (ma di segno contrario) a quello del
funzionamento da motore con pari potenza resa.
La figura 10 mostra le correlazione tra scorrimento e le corrispondenti grandezze elettromeccaniche.

Coppia /Cnominale - Corrente/ corrente nom

6
Corrente

5
4

Coppia

3
2
1

Generatore

0
-1100

80

60

40

20

-20

-40

-60

-80

-100

M otore

-2
-3
-4
-5
-6
-7
Scorrimento

Fig. 10 Curve di coppia macchina asincrona

CIRCUITO EQUIVALENTE
Per facilitare la comprensione del funzionamento di una macchina ad induzione di notevole aiuto la
rappresentazione mediante l'uso di un circuito equivalente nel quale, sia i sistemi meccanici, che
quelli elettrici ad essi collegati, sono rappresentati da semplici componenti di circuiti elettrici.
l circuito elettrico in cui rappresentata una fase del generatore asincrono costituito
essenzialmente da 7 distinti elementi di cui: 3 dispersioni attive ( Rl, R2' , Rm ), 3 dispersioni reattive(
XI, X2, Xm ) ed R2") costituito dal valore della resistenza rotorica variabile in funzione di
(I-S)/S che rappresenta il motore di trascinamento.
In questo circuito le dispersioni attive, essendo perdite, determinano il rendimento mentre quelle
reattive provocando lo sfasamento tra la tensione di alimentazione e corrente di erogazione
determinano il fattore di potenza
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R1

X1

R2

Xm

V - Hz

X2

R2

Rm

Fig.11 - schema circuito equivalente generatore a gabbia semplice


R1
X1
R2
X2
R2
Rm
Xm

Resistenza statore
Reattanza statore
Resistenza rotorica riportata a statore
Reattanza rotorica riportata a statore

R 2x

1 s
Potenza assorbita ( motore di trascinamento
s

Resistenza equivalente per determinare le perdite magnetiche


Reattanza di magnetizzazione.

Il circuito equivalente di fig. 11 si riferisce ad un generatore realizzato con un rotore a gabbia


semplice. Tale soluzione la migliore per quanto le caratteristiche elettromeccaniche del generatore
e consente di realizzare macchine con alto rendimento ed elevato cosfi.
Tale soluzione viene normalmente adottata da Electro Adda Spa per la realizzazione di generatori di potenza
maggiore di 200 kW per le macchine a 1000 e 1500 giri/minuto e per tutte le macchine di minore velocit.

Nel caso di macchine derivate direttamente dai motori asincroni trifasi si adottano rotori a doppia
gabbia. Il cui circuito equivalente riportato nella figura 7
R1

R2

X1

X2

Ri2
V - Hz

Xm

Re2

Rm
Xi2

Xe2

Fig 12 - Schema circuito equivalente generatore a doppia semplice


R1
X1
Ri2
Re2
Xi2
Xe2

Resistenza statore
Reattanza statore
Resistenza rotorica gabbia interna riportata a statore
Resistenza rotorica gabbia esterna riportata a statore
Reattanza rotorica gabbia interna riportata a statore
Reattanza rotorica gabbia interna riportata a statore

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R2
Rm
Xm

R 2x

1 s
Potenza assorbita ( motore di trascinamento
s

Resistenza equivalente per determinare le perdite magnetiche


Reattanza di magnetizzazione.

Tale configurazione estremamente complessa per poter effettuare i calcoli relativi alle diverse
condizioni di funzionamento a carico pertanto, anche nel caso di un generatore a doppia gabbia, il
circuito equivalente viene convertito in un diagramma a soli 6 parametri.
Relativamente agli elementi del circuito interessante notare la loro relazione con i dati di
alimentazione ( V ; Hz )
I valori di R1 ed R2 sono valori costanti
I valori X1 e X2 sono variabili linearmente con la frequenza
I valori Rm, Xm variabili non linearmente con tensione e frequenza
Da quanto sopra indicato, si evidenzia che, in presenza di consistenti variazioni di tensione della rete
di alimentazione, Xm ed Rm sono, a volte, i piu importanti responsabili degli scostamenti di
rendimento e cosfi rispetto ai valori nominali ..
E opportuno quindi comunicare a Electro Adda Spa i limiti della tensione di rete per poter
ottimizzazione il circuito magnetico del generatore.
DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO
La variazione della potenza erogata in un generatore asincrono si ottiene, come si gi detto,
variando la velocit (scorrimento ) con cui il rotore taglia le linee di flusso del campo magnetico;
mentre la rete di alimentazione, se di potenza adeguata, mantiene costanti la tensione e la
frequenza.
Un altro diagramma notevolmente usato nelle macchine ad induzione un diagramma delle correnti
detto "circolare", nel caso del generatore assume l'aspetto della figura 13.

Im

Motore

m
Io

Coppia

g
Ig

Generatore

Fig. 13 - Diagramma circolare macchina asincrona trifase

Tale diagramma permette di ricavare tutti i parametri elettromeccanici del motore/generatore quali:
corrente a vuoto, corrente di carico, coppie, angoli di sfasamento, scorrimento, perdite ecc.

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Dallosservazione del diagramma si evidenzia che a parit di corrente (assorbita nel funzionamento
come motore od erogata nel funzionamento come generatore) langolo m ( funzionamento come
motore) inferiore allangolo g ( funzionamento come generatore) ovvero il fattore di potenza nel
funzionamento come generatore risulta sempre inferiore al fattore di potenza nel funzionamento
come motore ( ovviamente a parit di corrente).

RENDIMENTO
Il rendimento di un generatore asincrono definito dal rapporto tra la potenza meccanica entrante e
quella elettrica erogata in rete; la differenza tra queste due grandezze corrisponde alla potenza
dissipata nella trasformazione energetica.
Come gi detto precedentemente, un motore asincrono trascinato oltre la velocit di sincronismo
diventa un generatore, tuttavia un miglioramento complessivo del rendimento e delle caratteristiche
elettromeccaniche, ELECTRO ADDA SpA, nella realizzazione del un generatore asincrono utilizza
un progetto diverso rispetto al corrispondente motore.
Dal momento che la richiesta di valori limite di coppia e corrente (in fase di avviamento) non pi
richiesta, possibile progettare una geometria delle cave rotoriche che privilegino il contenimento
delle perdite, delle reattanze di dispersione e delle perdite "addizionali". E altres possibile
ottimizzare il circuito magnetico con valori di saturazione equilibrati e contenuti, per consentire ampie
escursioni della tensione di rete, con modesti incrementi di potenza reattiva.
La localizzazione e conoscenza dettagliata di questa potenza dispersa importantissima data
l'influenza che esse esercitano nei costi di esercizio.
Le perdite in una macchina asincrona sono costituite principalmente da tre componenti
una fissa rispetto al carico e dipendente dalla velocit,
perdite per attrito nei cuscinetti e di ventilazione
una fissa rispetto al carico e dipendente dalla tensione frequenza di alimentazione
perdite nel ferro per isteresi e correnti parassite
una variabile con il carico e funzione delle correnti che circolano negli avvolgi menti
perdite negli avvolgimenti statorici
perdite negli avvolgimenti rotorici
perdite addizionali
E opportuno ricordare che un adeguato proporzionamento di queste tre componenti consente la
realizzazione di un determinato andamento della curva del rendimento in funzione del carico
Nella valutazione del bilancio energetico di esercizio di un generatore, dato il consistente tempo di
funzionamento, risulta importante il dimensionamento di queste perdite in funzione sia del tipo di
carico (costante o variabile) , che delle condizioni di alimentazione (variazioni della tensione di rete)
E evidente come l'ottimizzazione per un generatore che funzioni ad un carico costante di ottenere
il massimo del rendimento al carico di utilizzo, mentre per uno che ha un carico variabile
l'ottimizzazione si ottiene migliorando la curva di rendimento nella gamma di potenze richieste.
E quindi opportuno che il progettista dell'impianto, in sede di acquisto del generatore, comunichi
informazioni relative alle condizioni del carico e della rete.
Il peso di ciascun componente, costituente le perdite, ha una diversa proporzionalit , in funzione del
progetto, polarit ecc; ma esso soprattutto legato alla potenza.

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A titolo di esempio vengono riportati nei diagrammi di figura 14 e 15, il valore delle singole perdite in
% del totale di generatori con potenze diverse funzionanti a 1500 giri/min ( 4 poli ) e a 1000 giri/min (
6 poli ) in esecuzione aperta IP23

Ripartizione perdite generatori a 1500 giri/min

Ripartizione percentuale

40
35
30
25
20
15
10
5
0
Meccaniche

Ferro

Statore

Rotore

Addizionali

Perdite

160 Kw

500 kw

1000 kW

Fig. 14 - Ripartizione percentuali delle perdite generatori a 1500 giri/min (4 poli )

Ripartizione percentuale

Ripartizione perdite generatori a 1000 giri/min


45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Meccaniche

160 Kw

Ferro

Statore
Perdite

500 kw

Rotore

Addizionali

1000 kw

Fig. 15 - Ripartizione percentuali delle perdite generatori a 1000 giri/min (6 poli)


Nei diagrammi si pu notare come esista una maggiore incidenza delle perdite costanti. rispetto a
quelle variabili, allaumentare della potenza erogata dal generatore.

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Cosfi ( nominale)

FATTORE DI POTENZA
In un generatore ad induzione sono presenti due tipi di energia: una l'energia reale ( attiva), che si
converte da meccanica in elettrica ed in calore attraverso le perdite, la seconda quella reattiva ed
immagazzinata nei circuiti induttivi della macchina.
Il generatore asincrono, non avendo circuiti di eccitazione, pu fornire unicamente le potenza attiva e
deve pertanto assorbire la potenza reattiva che gli necessit dalla rete.
Un metodo assai semplice per comprendere il comportamento dell'energia reattiva e la sua relazione
con lo sfasamento tra tensione e corrente quella di rappresentare la potenza in un semplice circuito
elettrico con resistenze e reattanze, alimentato da una tensione V ed avente una corrente circolante.
La potenza reale W si ricava dalla media del prodotto, istante per istante della tensione V con la
corrente I (per tempi superiori ad un ciclo). Intuitivamente si pu vedere come tale valore W si
modifichi in relazione all'angolo di sfasamento tra tensione e corrente.
Il valore medio con segno negativo la potenza reattiva VAR, che come gi detto, nel caso del
generatore asincrono la potenza assorbita dalla rete per mantenere il proprio campo magnetico.
Il termine "cosfi" rappresenta quindi lo sfasamento tra tensione e corrente esistente sui circuiti
elettrici aventi resistenze ed induttanze e/o capacit ed il suo valore varia da -1.0 a +1.0; usualmente
il valore viene espresso in rapporto all'unit es. 0.9 p.u. (a differenza del rendimento che
normalmente si d in valore percentuale es. 90% )
Il generatore asincrono erogando potenza attiva in rete e, assorbendo contemporaneamente dalla
stessa potenza reattiva, funziona con un cosfi negativo.
Sotto l'aspetto energetico la potenza realmente erogata quella attiva W, ma non si pu trascurare,
che la potenza impegnata nell'impianto quella totale VA (detta apparente).
Il cosfi a potenza nominale dei generatori asincroni aumenta generalmente allaumentare della
potenza della macchina e pu raggiungere valori di 0.93 per macchine di potenza di circa 1000 KW a
1500 giri/min e diminuisce con laumentare del numero dei poli.
Nel diagramma di figura 16 sono riportati i valori di cosfi di un generatore da 200 kW di potenza
nominale realizzato con diversi numero di poli ( da 4 a 18 poli )

0.95
0.9
0.85
0.8
0.75
0.7
0.65
0.6
0.55
0.5
4

10

12

14

16

18

Numero di poli

Fig. 16 - Andamento del cosfi in funzione della polarit per un generatore da 200 KW
Dallosservazione del diagramma si vede che il cosfi a 4 poli circa 0.9 mentre a 18 poli vale circa
0.7 il che vuol dire che la corrente erogata dal generatore a 18 poli circa il 30% ( 0.9 /0.7)maggiore
della macchina a 4 poli.
Da quanto sopra esposto si evince che non conveniente realizzare macchine asincrone con
polarit elevate o con basse potenze.
Ovviamente una maggiore corrente costringe anche a dimensionare adeguatamente i cavi che
vanno dal generatore al quadro di alimentazione.

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RIFASAMENTO
Come gi riportato in precedenza, il generatore ad induzione, mancando di un apposito avvolgimento
di eccitazione per produrre il proprio flusso magnetico, assorbe la necessaria energia reattiva dalla
rete.
Gli enti erogatori / assorbitori di energia elettrica prescrivono che il valore del cosfi della corrente
immessa in rete sia generalmente maggiore dello 0.95.
Tenendo conto che il cosfi del generatore asincrono decisamente inferiore a tale valore e
diminuisce sensibilmente con la riduzione del carico ( vedi fig. 17) indispensabile provvedere al
rifasamento del generatore.

Cosfi

1
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
0

50

100

150

200

250

300

Potenza Resa (kW)

Fig. 17 - Variazione del cosfi in funzione della potenza per un generatore da 200 KW a 1500 giri/min

La rappresentazione grafica delle potenze di un generatore asincrono sono riportate nella figura
8seguente dove :
W potenza attiva
VA potenza -apparente
VAr potenza reattiva ( VA. Sen )

VAR1

VAC

VA1
VA2

1
2

VAR2

W
Fig 18 Rappresentazione grafica delle potenze di un generatore asincrono

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La potenza di rifasamento VAC fornita dai condensatori, si sottrae alla reattiva VAR1; dopo il
rifasamento il nuovo triangolo delle potenze risulta composto da VA2, VAR2, W .
La seguente equazione consente di calcolare rapidamente la potenza capacitiva di rifasamento VAC
partendo da una potenza attiva W con un cos1 da correggere a cos2 .

VAC = W x (TAN 1 - TAN 2 )


ESEMPIO DI RIFASAMENTO
Generatore con una potenza resa di 700 kW con un cos1 =.85 da rifasare a cos2= 0.95
applicando l'espressione precedente risulta:
cos1 =.85
cos2 =.95

1 = 31.78
2 = 18.19

tang 1 = 0.62
tang 2 = 0.328

kVAC = 700 x ( tang 1 - tang 2) = 700 x (0.62 0.328 ) = 204 kVAR


Nota: Il rifasamento a fattori di potenza inferiori ad uno, con generatori funzionanti a carichi parziali , deve essere calcolato
sul carico avente maggiore potenza reattiva che non sempre e legato alla massima potenza attiva.

Limpianto di rifasa mento deve essere realizzato in modo tale che i condensatori vengano staccati
dal generatore prima del distacco dalla rete.
Quando, infatti, un generatore asincrono continua a ruotare a velocit prossime alla nominale
scollegato dalla tensione di rete, con i condensatori collegati, pu produrre tensioni molto superiori a
quella nominale con notevoli rischi di scariche, inoltre se il generatore viene immediatamente
ricollegato alla linea pu ricevere delle reazioni di coppia molte elevate
Vc
Xc

T
e
n
s
i
o
n
e

Vn

Curva di saturazione
del generatore

Corrente

Fig. 19 Punto di funzionamento di un generatore a vuoto con condensatori completamente inseriti

La figura 19 mostra il caso di un generatore asincrono con tensione nominale scollegato dalla rete
alla velocit sincrona ed eccitato con condensatori C .
La tensione Vc che raggiunge il generatore Il punto di intersezione magnetizzazione con la retta
formata dalla reattanza capacitiva Xc .

Xc

1
2 f C

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

14

Nella seguente tabella sono riportati i coefficienti a cui si deve moltiplicare il valore della potenza
attiva per ricavare il valore della potenza reattiva necessaria per rifasare a cosfi = 0.9 ; cosfi = 0.95 e
a cosfi = 1
Valore cosfi iniziale
1
0.99
0.98
0.97
0.96
0.95
0.94
0.93
0.92
0.91
0.9
0.89
0.88
0.87
0.86
0.85
0.84
0.83
0.82
0.81
0.8
0.79
0.78
0.77
0.76
0.75
0.74
0.73
0.72
0.71
0.7
0.69
0.68
0.67
0.66
0.65
0.64
0.63
0.62
0.61
0.6
0.59
0.58
0.57
0.56
0.55
0.54
0.53
0.52
0.51

Cosfi rifasato
0.9

0.95

-0.484
-0.342
-0.281
-0.233
-0.192
-0.155
-0.121
-0.089
-0.058
-0.028
0.000
0.028
0.056
0.083
0.109
0.136
0.162
0.188
0.214
0.240
0.266
0.292
0.318
0.345
0.371
0.398
0.425
0.452
0.480
0.508
0.536
0.565
0.594
0.624
0.654
0.685
0.717
0.749
0.781
0.815
0.849
0.884
0.921
0.957
0.995
1.034
1.075
1.116
1.159
1.203

-0.329
-0.187
-0.126
-0.078
-0.037
0.000
0.034
0.066
0.097
0.127
0.155
0.183
0.211
0.238
0.264
0.291
0.317
0.343
0.369
0.395
0.421
0.447
0.473
0.500
0.526
0.553
0.580
0.607
0.635
0.663
0.691
0.720
0.749
0.779
0.809
0.840
0.872
0.904
0.936
0.970
1.004
1.039
1.076
1.112
1.150
1.189
1.230
1.271
1.314
1.358

0.000
0.142
0.203
0.251
0.292
0.329
0.363
0.395
0.426
0.456
0.484
0.512
0.540
0.567
0.593
0.620
0.646
0.672
0.698
0.724
0.750
0.776
0.802
0.829
0.855
0.882
0.909
0.936
0.964
0.992
1.020
1.049
1.078
1.108
1.138
1.169
1.201
1.233
1.265
1.299
1.333
1.368
1.405
1.441
1.479
1.518
1.559
1.600
1.643
1.687

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

15

FUNZIONAMENTO IN ISOLA
E anche possibile far funzionare il generatore asincrono senza una rete di alimentazione ( il
cosidetto funzionamento in isola ) collegandolo in parallelo con delle capacit in grado di fornire
interamente le energie reattive richieste per leccitazione del generatore e per i carichi induttivi
presenti sulla rete.
Tale tipo di funzionamento tuttavia piuttosto complesso in quanto le variazioni di carico e le
variazioni della potenza reattiva richiesta che normalmente viene compensata col linserzione a
gradini dei condensatori, provoca variazioni notevoli di tensione e frequenza.
Esistono opportuni sistemi di regolazione che consentono di stabilizzare la tensione del generatore.
Occorre far presente che il generatore asincrono in isola non auto eccitante ovvero non pu
funzionare senza un opportuno circuito di alimentazione in grado di caricare i condensatori
I generatori asincroni auto eccitati possono essere allacciati alla rete BT a condizione che il
complesso deccitazione, mediante apposito interblocco con il dispositivo di interfaccia, venga
escluso durante il parallelo. In questo caso, quando si passa dal funzionamento in parallelo al
funzionamento in isola, con il relativo dispositivo di interfaccia quadripolare deve essere prevista
anche la commutazione del centro stella del generatore dal neutro della rete pubblica all'impianto di
terra del Cliente. Tale commutazione necessaria per mantenere il sistema elettrico in isola con
neutro collegato a terra (il conduttore di neutro della rete BT non deve mai essere messo a terra dal
Cliente).
La connessione comunque subordinata alla verifica della fattibilit tecnica da parte dellEnte
gestore della rete effettuata sulla base della documentazione fornita dal Cliente e della compatibilit
con i limiti di utilizzo dei componenti della rete stabiliti dal gestore. Nel caso in cui siano presenti pi
clienti produttori sulla rete BT la verifica include gli effetti della totale produzione.

TRANSITORI
Un generatore asincrono, oltre ad un comportamento" stazionario" caratterizzato da un
funzionamento a carico ed alimentazione costante, ne ha anche uno di tipo "dinamico" ,
che interviene soprattutto quando si verifica una rapida variazione nel suo campo magnetico.
Delle varie condizioni transitorie che si verificano, le principali sono: i transitori di corrente e coppia
legati al collegamento del generatore alla rete di alimentazione, il contributo che esso pu dare ai
guasti della rete ed il comportamento nelle oscillazioni del carico
TRANSITORIO DI INSERZIONE

Il problema del parallelo alla rete essenzialmente la limitazione della punta di corrente
all'inserzione a valori tali da non disturbare la rete anche quando ci sia un carico dinamico.
E utile comunque aumentare la costante di tempo d'avviamento per facilitare il parallelo in prossimit
dei giri sincroni .
Le norme prescrivono che la velocit del generatore all'atto del collegamento alla rete sia prossima
a quella di sincronismo con una tolleranza del +
20%. In realt opportuno che alla chiusura
dellinterruttore di parallelo la velocit del generatore avvenga con una tolleranza di velocit pi
ridotta possibilmente entro il valore di scorrimento del generatore a carico; ovvero se un generatore
con velocit sincrona di 1000 giri/min, con una velocit a carico nominale di 1010 giri/minuto,
opportuno che la messa in parallelo venga effettuata ad una velocit compresa tra 990 e 1010
giri/minuto. Il segnale di velocit pu provenire da una tachimetrica, da un encoder o da una ruota
fonica che possono essere posti nella seconda sporgenza d'albero; in tal caso non si hanno
inconvenienti allatto dellinserzione e la corrente di inserzione pu essere mantenuta entro le due
volte la corrente nominale. La durata di tale transitorio inferiore a 100 millisecondi
Durante la messa in parallelo a velocit diverse dal sincronismo, considerando anche che il
generatore risulta senza campo magnetico, derivano delle sovracorrenti transitorie con valori che
possono raggiungere quelli di cortocircuito , permanendo, peraltro, per pochi periodi ( durata
inferiore a 100 millisecondi).
Per ridurre tali impulsi di corrente pu essere utile inserire una reattanza ( o una resistenza ) che

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

16

determinino una caduta. di tensione di circa il 20-30%; al termine della fase di inserzione la
reattanza sar esclusa dal circuito.
Tale accorgimento potrebbe essere necessario in presenza di una rete avente di piccola potenza o
che stia funzionando a minimo carico; in tal caso l'improvvisa richiesta di corrente magnetizzante
potrebbe portare alla disecccitazione del generatore principale e rendere problematico o addirittura
impossibile,il parallelo

CORTO CIRCUITO DI RETE

Nel caso di cortocircuito sulla rete cui allacciato un generatore asincrono, quest'ultimo contribuir
ad alimentare la sezione di guasto per un tempo tale da esaurire l'energia presente nel proprio
circuito magnetico e quello relativo alla sezione di rete interessata al momento del guasto.
In questo caso si verificano delle sovracorrenti che possono anche raggiungere la lcc del generatore
( anche 7-8 volte la corrente nominale ) con le relative reazioni di coppia.
La reattanza sub transitoria pu variare dal 20 % delle macchine ad alta polarit ( 8-12 poli ) al 12%
delle macchine a 4 poli
Dal momento che lenergia magnetica contenuta nel generatore limitata, la diseccitazione
pressoch 'immediata e ci limita Il contributo energetico che un generatore asincrono d alla
corrente di guasto della rete di alimentazione.
Ovviamente al sopraggiungere del guasto devono essere prontamente esclusi i condensatori di
rifasamento.
Per il generatore la condizione peggiore quella di un gusto che avvenga in corrispondenza dei
propri morsetti.
In questo caso la corrente massima che si ha sugli avvolgimenti e data dalla somma di due correnti:
una alternata dovuta al flusso del rotore ed una continua dovuta al flusso dello statore.
Per calcolare la corrente massima occorre conoscere i diversi parametri del generatore partendo dal
circuito equivalente dello stesso.
La corrente totale di corto circuito e data dalla seguente espressione:

itc idc iac


t
t

E1' Tdc
T ac
itc 2 1 e
cos t
e

Il valore massino di itc si raggiune dopo circa mezzo periodo dallinizio del corto circuito.
La componente continua Idc della cortente di corto circuito ( dovuta al flusso dello statore) e data
dalla seguente espressione:
t

E1' Tdc
idc 2 1 e
X

X'
Tdc
R1
E1 E10 ( R1 jX ' ) I1
'

Tdc = costante di tempo relativa alla componente continua della corrente di cto. cto.
E10 = tensione di fase prima del cto. cto.
I1 = corrente statorica di fase prima del cto. cto.
E1 = tensione a valle della reattanza transitoria
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17

T0 = Costante di tempo con statore aperto


Tac = Costante di tempo con statore in cto. cto.
Nel diagramma di fig 20 viene riportata, a titolo di esempio, la componente continua di un generatore
da 700 kW a 1000 giri/min avente una corrente nominale di 650 A.
Componente continua Idc
8000
7000

Corrente (A)

6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
0

tempo (Secondi)

Fig 20 - Componente continua della corrente di cto.cto ai morsetti del generatore


La componente alternata Iac della corrente di corto circuito ( dovuta al flusso del rotore ) e data dalla
seguente espressione:
t

E1' Tac
iac 2 1 e
cos t
X
Dove

2f

T0
X ' X1

X
R2

Xm X2
X1 X 2
Xm X2

X'
Tac
To
X1 X m
Tac
X

= costante

di tempo relativa alla componente alternata


= reattanza transitoria

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

18

Nel diagramma di fig. 21 viene riportata, la componente alternata dello stesso generatore da 700 kW.
Componente alternata Iac
3000
2000

Corrente (A)

1000
0
-1000
-2000
-3000
-4000
0

Tempo sec

Fig 21 - Componente alternata della corrente di cto.cto ai morsetti del generatore


Nel diagramma di fig. 22 viene riportata, landamento complessivo della corrente di corto circuito del
generatore.
Corrente di cto cto alle sbarre
14000
12000

Amp

10000
8000
6000
4000
2000
0
0

tempo (Secondi)

Fig 21 - Corrente di cto.cto ai morsetti del generatore

Dai diagrammi si vede che il valore di picco che si raggiunge dopo circa 30 millisecondi, pari a
11500 A ovvero circa 17.7 volte il valore efficace della corrente nominale.

( Distacco dalla rete )


Il generatore asincrono, come gi detto, non ha un circuito di eccitazione e deve essere eccitato
dalla rete o da un opportuno sistema di condensatori.
Tuttavia allatto dellapertura del circuito di alimentazione ( distacco dalla rete ) la tensione ai morsetti
del generatore non passa istantaneamente a zero ma decresce con un una legge esponenziale.

APERTURA DEL CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE

To

X 2
tR 2

Et E0 e

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T0

19

Eo :
Et
To

tensione ai morsetti nellistante del distacco dellalimentazione


tensione ai morsetti durante il transitorio
costante di tempo allapertura del circuito

Nei diagrammi riportati a titolo di esempio landamento della tensione ai morsetti di un generatore
da da 700 kW a 1000 giri/min a 690 V
Come si vede dal diagramma di fig. 22, dopo circa 150 millisecondi la tensione ai morsetti si annulla.
In caso di riinserzione del generatore occorre attendere almeno un 100 millisecondi per far esaurire
la tensione residua ai morsetti.
Occorre inoltre far presente che al momento dellapertura del interruttore di rete, il generatore non
presenta pi alcuna coppia resistente mentre la turbina continua a spingere il generatore fina a
raggiungere la velocit di fuga della turbina ( da 1.8 a 2.5 volte la velocit nominale.
800
700

Tensione (V)

600
500
400
300
200
100
0
0

100

200

300

400

500

600

Millisecondi

Fig 22 Tensione ai morsetti al distacco della rete di alimentazione


Nel diagramma sotto riportato sono riportate le velocit del generatore in funzione del tempo
intercorso dal distacco dalla rete.
1200
1180
1160

G iri/m in

1140
1120
1100
1080
1060
1040
1020
1000
0

100

200

300

400

500

600

Millisecondi

Fig 23 Velocit del generatore al distacco della rete di alimentazione


Nellesempio sopra indicato dopo 150 millisecondi non si avrebbe pi alcuna tensione residua sul generatore , ma il
generatore ha raggiunto una velocit di circa 1055 giri/min, ovvero una velocit di scorrimento di circa 6 volte lo scorrimento
a carico nominale pertanto se il generatore venisse rinserito in rete la corrente raggiungerebbe valori decisamente elevati

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

20

OSCILLAZIONI DEL CARICO

Nel generatore asincrono sia il sovraccarico di tipo statico che quello dinamico portano ad un
aumento dello scorrimento fino al raggiungimento della coppia massima del generatore stesso.
Il superamento di tale valore determina un funzionamento in un tratto instabile della curva coppia/giri
con una consistente riduzione della coppia resistente e quindi alla possibilit di raggiungere velocit
di fuga assai elevate.
In tali condizioni il generatore ha e mantiene valori elevati di corrente con componente reattiva molto
elevata, condizione che fa intervenire le protezioni di massima corrente.
In sedei progetto occorre verificare che la coppia massima del generatore sia in grado di far fronte ai
sovraccarichi previsti con un certo margine anche in condizione di tensione minima di rete.
( Si ricorda che la coppia massima di un generatore varia con il quadrato della tensione di rete).
I fenomeni che si verificano a seguito di perturbazioni oscillatorie della coppia motrice, non sempre
sono facilmente prevedibili, tali oscillazioni di coppia in un generatore asincrono si. trasformano in
oscillazioni dello scorrimento.
E evidente come il generatore asincrono determini delle reazioni con costanti di tempo molto pi .
alte rispetto ad un generatore sincrono, ed consenta un maggiore effetto smorzante dovuto
all'intervento delle energie cinetiche immagazzinate nelle parti in rotazione.

AVVIAMENTO DEL GENERATORE COME MOTORE

I generatori asincroni trifasi vengono anche avviati collegando direttamente il generatore alla rete di
alimentazione.
In tal caso necessario verificare che la rete di alimentazione sia in grado di tollerare correnti
dell'ordine di 57 volte la corrente nominale per tutta la durata dell'avviamento.
Nel caso di utilizzo di interruttori con sganciatore magnetico occorre prendere in considerazione il
transitorio di avviamento del motore a gabbia, il cui circuito equivalente pu essere assunto, con
opportune semplificazioni, come un circuito R L in regime sinusoidale
Si pu osservare che la tensione sinusoidale pu avere un valore qualsiasi nell'istante in cui viene
chiuso l'interruttore per cui l'angolo di sfasamento pu assumere un valore qualunque tra 0 e 2
radianti.
La relazione che si ottiene, nell'ipotesi che il valore di L sia molto maggiore di R risulta:
t

i I M cos( t ) I M cos e T

dove:
IM

T
e

= valore massimo dell'onda di corrente in regime permanente.


= angolo di fase della tensione nell'istante di
chiusura del circuito
= costante di tempo del circuito ( L/R )
= base dei logaritmi naturali
= pulsazione ( 2f )
= tempo

La corrente quindi costituita da due termini, uno sinusoidale permanente e l'altro aperiodico
smorzato.
L'andamento della componente permanente dello stesso tipo di quello della tensione, ma spostata
in ritardo di un quarto di periodo.
Il termine transitorio ha un andamento esponenziale decrescente ed assume il valore massimo per
cos = 1 ossia per angolo = 0, cio nel caso in cui l'applicazione di tensione avvenga in
corrispondenza del passaggio per lo zero dell'onda di tensione stessa.
Tale valore dato allora da:
t

i I M cos(t ) I M e T

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

21

La figura 24 rappresenta graficamente questo caso; si pu notare che il valore del termine
esponenziale massimo per t = 0.
Estrapolando la curva di fig. 3.15d al tempo zero in funzione dei valori massimi si ottiene che la
corrente massima vale 2 IM e che questo valore il valore massimo al quale potrebbe pervenire la
corrente se lo smorzamento fosse nullo.
In realt il primo picco di corrente risulta di poco inferiore a 2 IM . Il termine transitorio scompare per
cos = 0, cio per = 90 quando la tensione viene applicata in corrispondenza del suo valore
massimo.
Quando l'angolo compreso tra 0 e 90, si verificano ovviamente delle condizioni intermedie a
quelle estreme considerate.
In conclusione, nelle condizioni pi sfavorevoli, si ha una corrente di spunto nel transitorio
(dell'ordine dei centesimi di secondo) di due volte la corrente di spunto a regime, pertanto una
corrente di circa 15 volte la corrente nominale del motore.
Nel caso di avviamento a piena tensione occorre pertanto verificare che l'interruttore sia in grado

di tollerare tale corrente.

Vm

Tensione applicata

i
Im

Im

Corrente alternata a regime

I
Componente unidirezionale

Im
2

11

Corrente nel circuito

-1

Fig.24 - Applicazione di una tensione alternata circuito R-L. Chiusura del circuito in corrispondenza di
uno zero della tensione di alimentazione.

Nel diagrammi successivi sono riportati a titolo di esempio landamento delle correnti di un
generatore da 700 kW a 1000 giri/min a 690 V avviato direttamente da rete.

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

22

Nei diagrammi si nota una prima fase in cui si ha un picco di corrente asimmetrica che raggiunge
circa i 15000 A ( a circa 0.01 sec ), successivamente si ha un tratto di corrente con picchi di circa
5500 A ( da 0.1 a 0.4 sec) e successivamente al termine dellavviamento il generatore che sta
funzionando come motore asserbo la corrente a vuoto ( circa 250 A )
Fase R
15000

Corrente (A)

10000
5000
0
-5000
-10000
-15000
0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

0.9

0.6

0.7

0.8

0.9

0.6

0.7

0.8

0.9

Tempo (sec)

Fase S
15000

Corrente (A)

10000
5000
0
-5000
-10000
-15000
0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

Tempo (sec)

Fase T
15000

Corrente (A)

10000
5000
0
-5000
-10000
-15000
0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

Tempo (sec)

Dai diagrammi si nota che landamento delle correnti nelle tre fasi analogo anche se su una fase si
ha un picco di tensione pi elevato.

IL GENERATORE ASINCRONO TRIFASE NELLE CENTRALI IDROELETTRICHE A. MARTINO

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