2014 - Classe 5 - Robin Hood - Dossier Italiano

Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires
Ministerio de Educacin
Escuelas de Modalidad Plurilinge
Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Lengua extranjera: Italiano
ROBIN HOOD
lui
il
miglior
arciere
dInghilterra,
la
personificazione della giustizia e della lotta contro le
angherie e le soverchie dei Normanni nelle antiche
terre sassoni, il protagonista di ben trentotto ballate
popolari giunte fino a noi attraverso i secoli, nonch
il personaggio principale ritratto dal mondo della
celluloide in oltre sessanta anni di storie
hollywoodiane.
Qual il motivo di tanto successo, e -soprattuttochi si cela dietro il cappuccio ed il velo della leggenda britannica? mai
esistito il vero Robin Hood, oppure ci troviamo solo di fronte
allennesimo parto della fantasia popolare, alla ricerca di eroi da
emulare?
La questione non nuova, diverse sono le tesi a favore, ma altrettanto
numerose sono quelle contro una supposta veridicit storica celata
dietro il mito, quindi proviamo a fare in po di ordine, iniziando proprio
dai fatti.
A cura del Dott. Fabio Ronci, membro commissione storica Associazione
Umbra Giochi Storici.
L'uomo di Nottingham
Le storie pongono Robin e le sue gesta in luoghi e
tempi reali, ben rintracciabili ancora oggi: il
Nottinghamshire, al centro dellInghilterra, a sud
della vecchia capitale York.
Chi fu in realt Robin Hood? La leggenda lo vuole
attivo attorno al 1190, durante il regno di Riccardo
Cuor di Leone, ma le testimonianze letterarie sono
molto pi recenti, al massimo risalgono al XIV
secolo.
Gabriela Gasquet
Silvia Varia, propuesta y realizacin de actividades
Documento elaborado para ser utilizado dentro de las EMP

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dunque verosimile che la figura di Robin fosse nota sin dagli albori del
XIII secolo?
Alcune testimonianze ci portano ad affermare ci: al 1261 risale infatti
un documento redatto nel Berkshire (centro dellInghilterra), in cui un
tale William, figlio di Robert il fabbro, viene accusato di furto. Nellatto di
ratifica delle accuse un ufficiale copia il nome del presunto ladro
modificandolo in William Robinhood, avvalorando cos la tesi che quel
nome ormai divenuto sinonimo di ladro alla met del XIII secolo.
Uno dei possibili candidati a ricoprire tale fama pu essere stato un
tenente dellarcivescovo di York, il quale venne accusato di diverse
malefatte e dovette fuggire nel 1225, allora fu registrato nei documenti
del 1227 come Robin Hod fugitive.
Non si pu per provare che questo Robin Hood fosse proprio quello
delle leggende, anche perch il suo stato di fuorilegge ed il supposto
periodo della sua attivit non coinciderebbero con quello delle leggende.
Azzardiamo allora unaltra, pi remota, ipotesi: poich la leggenda di
Robin diffusa sin dal 1266, anno in cui il suo nome, e quello dei suoi
compari, citato da Walter Bower quale esempio di famoso fuorilegge,
possiamo affermare che a questa data il nome gi noto alle cronache.
Andando a ritroso nel tempo per possiamo richiamare i celebri versi di
William Langland, autore che scrive il suo Piers Plowman nel XIV secolo,
ed allinterno del quale uno dei personaggi, accusato di non essere un
buon cristiano, risponde con le testuali parole: I do not know my Pater
Noster perfectly as the priest sings it. But I know the rhymes of Robin
Hood and Ranulf Earl of Chester ("Non conosco il Padre Nostro cos
bene come lo recita il prete, ma conosco le canzoni di Robin Hood e del
duca di Chester").
noto dai documenti ufficiali che tale duca Ranulf muore nellanno
1153, e visto che Robin viene associato alla sua persona, ecco che il
quadro si fa pi chiaro
Robin Hood nei documenti storici

Robin viene spesso citato nei racconti come Duca di Huntingdon, e
quindi pu essere vissuto in un periodo in cui tale ducato aveva ancora
legami con la stirpe dei Loxley (che laltro nome con cui noto Robin).
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La storia testimonia della fine di tale ducato nel

1069, a seguito del quale i Normanni fanno
decapitare Sir Waltheof nellanno 1076.
Questa figura verr poi associata alla stirpe di
Loxley proprio per mezzo di Robin, e levento
storico torner nella leggenda, in quanto Waltheof
potrebbe essere proprio il padre di Robin, ucciso
dai Normanni.
Infine il nome di Robin viene inoltre sempre
associato a quello dello sceriffo di Nottingham, secondo la tradizione
William Peveril, che fu anche capo guardia della foresta di Sherwood
proprio allepoca della conquista normanna, quindi attorno al 1066.
Unaltra questione collegata allesistenza di Robin quella inerente alla
permanenza del suo gruppo nella foresta di Sherwood: perch tali
uomini furono costretti a rifugiarsi l, lontano dalla citt di Nottingham,
per divenire fuorilegge? In questo caso ci viene di nuovo incontro la
storia: dopo la conquista normanna del 1066 molti nobili sassoni furono
uccisi ad Hastings. Chi rimase in vita fu privato dei propri possedimenti
e costretto a vivere in tenda, ai margini della citt.
Molte di queste persone furono chiamate Tilvatid (chi vive in una tenda),
ed i Normanni li chiamarono con disprezzo Silvatici. Ci potrebbe
chiarire anche perch Robin associato (come i Sassoni ribelli) alla vita
nella foresta.
Il miglior arciere d'Inghilterra

La leggenda ci consegna limmagine di un
fuorilegge, divenuto tale perch accusato di molti
crimini dal perfido sceriffo di Nottingham, tra cui
rapine ai danni di viaggiatori inermi e luccisione di
diversi cervi reali.
Collegata a questo crimine la sua fama di essere
il miglior arciere dInghilterra, e lepisodio in s
indicatore anche di un altro aspetto della vita
medievale
nel
Nottinghamshire
durante
i
Medioevo: limportanza della foresta e degli animali che la abitano.
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Perch Robin viene sempre ricordato come arciere e non, come succede
ad altre figure, come cavaliere?
Larco in questione il cosiddetto Long Bow, o arco lungo, vanto e
delizia di tutti i nobili inglesi che lo usano per andare a caccia, o per fare
la guerra, come ancora ben visibile sul famoso arazzo di Bayeux
risalente al XII XIII secolo.
Tra il 1150 ed il 1500 proprio larco larma pi micidiale dEuropa,
quella che permette alle truppe inglesi di vincere e sconfiggere avversari
di diverso genere, con lanci di frecce che possono sorvolare le prime
linee della fanteria e colpire la cavalleria nelle seconde linee degli
eserciti; unarma la cui gittata poderosa pu arrivar fino a 200 metri, e
che sar ancora nel XVI secolo fondamentale, ad esempio, al Re Enrico
V (quello di Shakespeare, di noi felici pochi...) i quale se ne servir
per sconfiggere Francesi ad Azincourt.
Ecco quindi che Robin, grazie alla sua maestria con larco, rappresenta
in pieno il carattere e le virt inglesi, o forse dovremmo dire sassoni, in
opposizione ai Normanni, contro cui user spesso la sua arma, a mo di
stendardo di liberazione.
Le ballate di Robin Hood

Esistono trentotto ballate tradizionali nate attorno
alle gesta ed alla figura di Robin. Molte di esse per
furono scritte solo tra il XVII ed il XVIII secolo,
altre invece risalgono almeno al XV secolo, e si
suppone che siano state scritte almeno un secolo
prima. Le figure che attorniano di volta in volta
Robin sono altrettanto note, e spesso hanno
anchesse legami con la storia ufficiale: Guy di
Gisborne, il Frate (a volte Tac, a volte con altri nomi), vari monaci dei
Monasteri attorno a Nottingham, e Lady Marian chiaramente
Lultima storia, che ricalca la vita di Robin, ci narra proprio della sua
morte, ed la cupa descrizione della fine delleroe tra le braccia
dellamico di sempre Little John.
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I luoghi della storia: Nottingham

Poco resta oggi della citt splendida del
Medioevo inglese; Nottingham oggi una citt
industriale, e le uniche pietre trasudanti di
passato, in una citt reinventata per i turisti,
sono addossate proprio alle mura normanne (o
a ci che ne resta), ed appartengono ad una
taverna alto medievale: Ye Olde Trip to
Jerusalem. questa la pi antica locanda
dInghilterra, che risale al 1189. Si trova a
Nottingham, capoluogo delle East Midlands, il
cuore della "terra di Robin Hood". Un tempo, la cantina della locanda
faceva parte delle prigioni del castello e pare abbia ospitato anche i
fuorilegge della foresta di Sherwood, Robin Hood e i suoi.
I luoghi della storia: la foresta di Sherwood

Abbiamo
accennato
in
precedenza come la foresta
di Sherwood assuma un
carattere
fondamentale
anche nella storia personale
di Robin, cos come nelle
vicende che lhanno portato
ad essere un fuorilegge.
Storicamente Sherwood era
una foresta reale, soggetta
alle
leggi
del
Re,
ed
esclusivo spazio di caccia
della corte.
Ci in quanto la caccia
sempre stata passione reale, ed il fatto di aver deliberatamente ucciso
dei cervi reali in quel luogo rappresenta unesplicita violazione della
legge, e quindi la messa al bando di Robin e dei suoi uomini, i quali per
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-con sprezzo del pericolo e delle convenzioni- torneranno a vivere di

nascosto proprio l.
Oggi il cuore verde di una foresta, tra le tante che punteggiano il
paesaggio, ospita il parco naturale che dedicato a Robin.
Viali squadrati ed ordinati, che lasciano poco spazio allimmagine del
selvaggio dedalo di viottoli usati per gli agguati allo sceriffo, accolgono i
viaggiatori: tutto preordinato, si cammina come su binari di terra,
attenti a non deragliare e a seguire le frecce che inevitabilmente
conducono verso la vecchia quercia (the Old Oak).
Lalbero ha visto pi di 400 primavere, ed altrettanti inverni, a giudicare
dallaspetto odierno, la pianta per forse attigua a quella precedente,
dove Robin usava dormire con la sua Marion, guardato a vista dagli
amici.
Questo testimone arboreo del passato oggi sembra un vecchio eroe di
guerra, a stento in piedi grazie a tante grucce che lo sorreggono,
monumento di legno che ospita ormai pi termiti che uccelli.
Prima di lasciare la foresta i turisti premurosi raccolgono pezzetti di
legno, ad eterno ricordo del passaggio indenne allinterno del territorio
del vecchio Robin, pedaggio ai suoi uomini per uscire indenni da
Sherwood.
Robin Hood (XII XIII sec.)

Arciere e ladro gentiluomo
Durante il XII secolo si diffuse in Inghilterra, importato dal Galles

meridionale da cui pare sia originario, uno speciale tipo darco che dalle
sue dimensioni prese il nome di long bow (arco lungo). Era costruito
con legno di tasso, alto un paio di metri scagliava lunghe frecce a
distanza utile di oltre 200 metri: lo adott uno specifico ceto sociale, gli
yeomen o freeholders, vale a dire i liberi contadini soggetti, senza
intermediario feudale, alla diretta giurisdizione della corona. Larco lungo
era dotato di una grande forza di penetrazione e di una lunga gittata,
nonch di unestrema rapidit di tiro. Fu con larco lungo che, nel 1298
gli inglesi sgominarono gli shiltrons, formidabili squadroni di picchieri
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pesanti scozzesi.
Gli yeomen usavano larco per procurarsi il cibo con
la caccia ma, com noto, la caccia, soprattutto
nelle grandi foreste, era prerogativa riservata
esclusivamente ai feudatari per questo non
difficile immaginare quanto fosse diffuso il
bracconaggio.
Nessuno sa se Robin Hood sia realmente esistito.
Probabilmente visse, sotto il regno dEdoardo II o
quello di Riccardo Cuor di Leone, uno yeomen,
fuorilegge per motivi legati alla caccia di frodo,
uomo danimo nobile e generoso che si nascondeva
nella foresta di Sherwood a nord della citt di
Nottingham.
Il suo nemico giurato era il corrotto sceriffo di
Nottingham ma egli era amato dalla gente perch
proteggeva le donne dalle molestie, era cortese e
ci che riusciva a rubare lo distribuiva ai pi poveri.
Usava larco lungo ed era considerato il pi abile
arciere dInghilterra, vestiva sempre di verde ed aveva costituito una
banda, la famosa Merrie men. Con lui vivevano Little John, alto pi di
due metri, il grasso frate Tuck e Maid Marian, la sua compagna.
La figura di questo personaggio si materializza nei tradizionali racconti
dei cantastorie tardo-medioevali, durante i secoli successivi.
Le sue gesta erano narrate durante la festa del primo Maggio, il May
fairs, in tutti i villaggi inglesi e si raccontava anche della sua strana
morte avvenuta per avvelenamento da parte di una suora.
Robin Hood in ogni modo menzionato nel poema Piers Plowman
scritto da Langland nel 1377 e nel 1489 compare, in una raccolta di
ballate popolari scritte da Wymkym the Worde, un racconto intitolato A
litlle geste of Robin Hode. Un personaggio simile a lui appare in The
Canterbury Tales scritte da Chaucer nel 1387. Una leggenda
postmedioevale riteneva invece che Robin Hood fosse un nobiluomo
inglese esiliato dal nome di Robert Fitzooth.
Pi tardi citato da due scrittori, Dryton e Percy e nel celebre romanzo
di Walter Scott intitolato Ivanhoe chiamato Lord Locksley (1819).
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Robin Hood
Possiamo oggi ritenere che Robin Hood abbia incarnato le rivendicazioni

e le aspirazioni di libert e giustizia del popolo medioevale che viveva in
estrema povert e che subiva ogni sorta di violenza da parte dei ceti
sociali pi elevati.
Attraverso il racconto delle sue imprese leggendarie si materializzata,
nei secoli successivi, la contestazione dellesclusivit della caccia
riservata ai proprietari terrieri e la rivendicazione del diritto di caccia
finalizzato al reperimento di cibo non dimenticando che, proprio in quegli
anni, vi fu in tutta lEuropa unesplosione demografica con conseguente
penuria di derrate alimentari e spostamenti di masse dalle citt verso la
campagna.
La figura di Robin Hood mantiene ancora oggi un incredibile fascino per
tutti e, questuomo in calzamaglia verde, primo esemplare storico di tuta
mimetica, rappresenta ancora uno degli emblemi pi azzeccati delle
aspirazioni di giustizia e libert.
ROBIN, OLTRE LA LEGGENDA

Leroe per eccellenza, lindomabile arciere che ruba ai ricchi per dare ai
poveri, torna protagonista di un kolossal cinematografico con Russell Crowe.
Ma esistito davvero Robin Hood? E c mai stato un personaggio simile in
Italia?
Un arciere vestito di verde, coraggioso e un po spaccone, vive nella

foresta di Sherwood, insieme con i suoi compagni,
con i quali fa scorribande improvvise ai danni di
signori e prepotenti, come lo sceriffo di Nottingham.
Il suo obiettivo: rubare ai ricchi per donare ai
poveri. Cos la leggenda di secolo in secolo ci
tramanda la figura di Robin Hood, cantata prima
nelle ballate (a sinistra un dipinto che riproduce il
matrimonio tra Robin e Marian celebrato da re
Riccardo), poi nei romanzi ("re dei fuorilegge e
principe dei bravi ragazzi" lo definisce Walter Scott
nel primo grande romanzo storico della storia della
letteratura, Ivanhoe, del 1819), e infine al cinema.
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Una leggenda che non tramonta, e che proprio in questi giorni torna a
essere alimentata da unaltra pellicola, scelta per inaugurare il Festival
di Cannes.
Un kolossal al cinema
Il film, con Russel Crowe (foto a sinistra) nei
panni del protagonista e diretto da un altro
Ridley Scott, il regista maestro dei kolossal, fa
un passo indietro rispetto alle vicende
solitamente narrate e immagina la storia e i
motivi che hanno portato questo guerriero
impavido a diventare il leggendario Robin
Hood. Siamo nel 1199, il re dInghilterra
Riccardo Cuor di Leone, che per partecipare
alle Crociate ha impoverito il suo popolo. Di
ritorno dalla Terrasanta, muore durante un
assedio in Francia, e gli succede il fratello
Giovanni, che non fa nulla per risollevare le
sorti del popolo, ma pensa solo a riempire i suoi forzieri. Robin
Longstride, fante dellesercito, torna in Inghilterra dopo aver vissuto
dallet di 5 anni in Francia. Sa solo combattere, non conosce nulla del
suo passato e si accorge delle misere condizioni della sua patria. Quando
scopre che il padre era uno scalpellino ucciso per aver scritto una carta
dei diritti per i poveri cittadini, sente di dover raccogliere la sua eredit e
comincia a combattere le ingiustizie, dandosi alla macchia.
Ma andando oltre la leggenda troviamo riferimenti storici di questo
personaggio? C una tomba di un certo Robin conte di Huntington,
imparentato con i Loxley, vissuto allepoca della conquista normanna,
morto prima del 1100. Un altro Robin, celebre fuorilegge, sarebbe morto
nel 1247 a 87 anni nella contea dello Yorkshire. Sembra invece che il
Robin Hood cantato da una serie di 38 ballate tradizionali (dove si parla
tra laltro dellamico Little John, cos chiamato perch in realt enorme,
e del menestrello Alan-a-Dale che narra le sue gesta) abbia origine nel
folklore e nelle religioni pagane. C chi lo considera una divinit celtica:
Hood si riferirebbe al ceppo di legno che era alla base di alcuni riti
gaelici.
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Robin sarebbe il dio dellanno

nuovo, che lotta e vince contro il
Vecchio Inverno, detto anche "Re
del Malgoverno".
Unaltra ipotesi parla di un certo
"Robin
dal
cappuccio",
che
raffigurerebbe il diavolo nelle
grandi feste magiche pagane.
Dalla parte dei deboli
Un ruolo importante nella leggenda di Robin Hood lo riveste larco,
larma simbolo di tutti i nobili inglesi tra il 1150 e il 1500. Si tratta del
cosiddetto Long Bow, o arco lungo, usato per andare a caccia o per fare
la guerra, e che permise alle truppe inglesi di sconfiggere gli avversari,
poich era in grado di scagliare le frecce a una grande distanza (200
metri) e superare quindi le prime linee delle fanterie nemiche.
Oggi la foresta di Sherwood ospita un parco naturale che dedicato a
Robin. Tutto molto ordinato e ben poco selvaggio, con un sentiero ben
segnalato che porta alla Major Oak, la vecchia quercia malandata che
dovrebbe avere pi di 400 anni, troppo giovane comunque per aver
ospitato Robin e la sua lady Marian come vuole la leggenda.
Dice Russell Crowe: Robin Hood sempre stato uno dei miei eroi
preferiti sin da quando ero piccolo. Esiste una sorta di connessione
universale che ciascuno di noi stabilisce con Robin Hood e che alla
base della storia: ci potrebbe essere qualcuno l fuori che vuole
veramente combattere lingiustizia.
In Italia la figura che pi assomiglia a Robin Hood potrebbe essere il
brigante Angiolillo, tal Angelo Duca che si distinse con azioni di
banditismo a favore dei poveri e in difesa dellonore delle donne e dei
deboli dai soprusi dei signori, tra la campagne della Basilicata e della
Campania intorno al 1780. Fu tradito poi da un compagno e giustiziato.
Le sue gesta storiche (ricostruite da Benedetto Croce) sono diventate
oggetto di una celebre ballata, che ne fece per tanti anni un grande eroe
popolare.
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Tutti i film sullarciere di Sherwood

uno degli eroi cinematografici per eccellenza, protagonista di almeno
60 film. I pi grandi attori della storia del cinema hanno voluto
imbracciare larco di Robin Hood, a partire da Douglas Fairbanks, divo
del muto, nel 1922. Con lavvento del sonoro, leroe dellavventura nel
grande schermo aveva il volto scanzonato di Errol Flynn, che vediamo
nel 1938 in La leggenda di Robin Hood. Nel 1973 la volta di un cartone
animato Disney, in cui i personaggi sono animali: Robin Hood una
simpatica volpe, Little John un orso, il principe Giovanni un leone
bambinone che si ciuccia il dito e il suo consigliere il viscido serpente Sir
Bis. Lex agente 007 Sean Connery, nel 1976 in Robin e Marian
interpreta un Robin Hood ormai attempato e sempre innamorato della
sua Marian (Audrey Hepburn). Nel 1991 Kevin Costner un arciere un
po fuori forma in Robin Hood principe dei ladri. C anche una versione
comica con Mel Brooks, Robin Hood un uomo in calzamaglia. E ora, il
kolossal di Ridley Scott, con Russell Crowe, premio Oscar per Il
gladiatore, altro paladino dei diritti degli umili.
Charles H. Sylvester, Journeys Through Bookland; scena da Robin Hood
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Banditismo sociale
Angiolillo
Hans Mathes Merkel
I banditi sociali sono fuorilegge rurali ritenuti criminali dall'autorit

statale, ma considerati eroi dalla societ contadina. Questo differenzia i
banditi sociali dai malviventi comuni, il banditismo sociale un
fenomeno che si verifica nelle societ fondate sulla agricoltura cio
alimentato dai contadini senza terra e dai braccianti. La figura ideale del
bandito gentiluomo pu essere riassunta cos: il bandito un
gentiluomo, raddrizza i torti, prende dal ricco per dare al povero, ma
non uccide se non per difendersi, la sua morte causata da un
tradimento, non un nemico del re ma dei signori locali. Alla luce di
queste caratteristiche, possiamo dire che Angelo Duca fu un vero
bandito gentiluomo e la sua figura ci richiama alla mente il pi famoso e
popolare bandito della storia: Robin Hood. Bisogna per ricordare che
Angelo Duca veramente esistito, fu realmente un uomo eccezionale
per la fierezza, per il coraggio e per la generosit il romanzo che viene
presentato si basa fu fatti storici.
Quando si cerca di descrivere la figura di Angiolillo, cos nominato dal
popolo, non lo si pu definire come un brigante; combatteva contro i
nobili non usando la violenza e tanto meno le armi, ma chiedeva i soldi
amichevolmente adottando un comportamento cos particolare da fare
incantare i signorotti locali.
Per la gente comune la lotta con i poteri dello stato non era un crimine;
ma un'azione eroica. Per questo motivo Angiolillo non fu amato soltanto
dal suo paese natale ma da tutta la provincia. In qualunque posto
andava veniva aspettato ed acclamato da una folla immensa. Ormai era
un eroe, ma questa sua esperienza fu spezzata quando fu tradito dallo
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scrivano, il quale rivel alle autorit dove si trovasse. Angiolillo fu

arrestato e poi impiccato. Cos mor il grande eroe.
Il Brigante Angiolillo
Gran desiderio ognun tien di sapere di un tale Angiolillo le prodezze
Con questi versi inizia il poema sul brigante Angiolillo, scritto da
Pasquale Fortunato (1731-1813) di Rionero in Vulture, dal quale il
filosofo e storico Benedetto Croce ha preso spunto ritenendo tale
composizione una fonte attendibile per la tendenza critica che vi
domina contro Angelo Duca; il che ci fornisce un utile riscontro colle
altre narrazioni, che sono, invece, tutte elogiative. Prima di soffermarci
sulla figura di Angiolillo, opportuno fare una precisazione di carattere
storico. Spesso gli studiosi che hanno scritto sul personaggio in
questione lhanno inquadrato nel fenomeno del brigantaggio utilizzando,
per, questo termine in senso lato. In realt, sarebbe meglio parlare di
banditismo sociale, giacch storicamente il termine brigantaggio viene
collegato nei primi anni dellunit dItalia e si manifesta in seguito al
malcontento contadino per la leva obbligatoria e per lusurpazione delle
terre demaniali. Il brigante Angiolillo sinserisce in un contesto storico
diverso e rientra in un fenomeno assai eterogeneo che pur presenta
tanti elementi in comune con il brigantaggio meridionale postunitario.
Nel 700 gli ingiusti soprusi degli aristocratici costringevano molti
contadini a diventare uomini di bosco, cio briganti, e il pi delle volte
si trattava di uomini desiderosi di far fortuna attraverso feroci assalti,
furti e sevizie. Eppure tra questi fuoriusciti la storia narra di
personaggi che, diventati briganti per circostanze particolari, si
presentano come portatori di un modello di giustizia alternativo e vicino
alla povera gente. Il brigante Angiolillo sinserisce tra queste figure
eccezionali, tanto che un autore tedesco, Hans Mathes Merkel, ha
dedicato spazio a questa figura di brigante gentiluomo. Il nostro eroe
nacque nel 1734 a San Gregorio Magno da povera gente e per pi di
quarantanni la sua vita scivol senza scossoni tra lavoro nei campi e
pastorizia. Rispettato da tutti perch cordiale, Angelo del Duca non ebbe
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mai problemi con la giustizia ed anzi vantava buoni rapporti con alcuni
signori della zona. Ma un giorno la sua vita prese una svolta del tutto
inattesa: da un banale sconfinamento del gregge nel prato di Francesco
Caracciolo, duca di Martina, nasce il mito del brigante Angiolillo.
Racconta cos Benedetto Croce: Angelo aveva affidato il gregge a un
suo nipote, che lo men abusivamente a pascolare sulle terre del duca di
Martina. Il guardiano (feroce gente, al solito) colse sul fatto il ragazzo e
lo batt aspramente. Angelo, chera poco lontano, accorse in difesa del
nipote e spar contro il guardiano, che stava a cavallo; il colpo ammazz
il cavallo. Lira del duca di Martina fu tale da indurre il povero Angiolillo
a tale disperazione e in tale tentazione da farne un brigante. Ai nostri
tempi, la giustizia sarebbe intervenuta prontamente: Angelo, pel suo
colpo di fucile, nel peggior caso, avrebbe avuto qualche mese di carcere,
e tutto sarebbe finito l. Ma, allora, era lasciato in preda allarbitrio e
vendetta dun signore, che si reputava personalmente offeso; e intanto
le montagne del suo paese, selvagge e a lui note, gli
offrivano uno scampo sicuro. Inizia cos lavventura del
brigante Angiolillo e intorno alle sue imprese si costruisce
la leggenda di un eroe popolare che ruba ai ricchi per dare
ai poveri, difende lonore delle donne, protegge i deboli
dai soprusi dei signori. In un primo momento si aggreg
alla banda di Tommaso Freda, ma dopo otto mesi decise
di formarne una propria. Angiolillo prese questa decisione
perch non accettava la crudelt e la cattiveria che alcuni elementi della
banda usavano nelle loro imprese. Fond, quindi, una propria banda
composta da una ventina di uomini. Ne facevano parte: Costantino
Rocco, soprannominato re di Balvano, il quale conosceva bene i sentieri
di montagna; Peppe Russo di Buccino, il pi crudele della banda; Gian
Giacomo Barberio di San Gregorio Magno, chiamato Gianiaco (o
Giagnacovo); Giovanni Gallo di Monte Marano; due fratelli di
soprannome Parapiglia, abili combattenti; Ciccio Zuccarino di Caposele,
il segretario della banda. Angiolillo trasmise ai suoi soci il suo modo di
fare e impediva ogni tipo di eccesso sia nella vita interna della banda,
sia durante le imprese della stessa. Infatti, anche durante le scorrerie, il
nostro brigante si volgeva con toni garbati e con umorismo per ottenere
denaro e beni di valore; la refurtiva in buona parte veniva distribuita alla
povera gente o anche in dote a fanciulle povere. famoso un episodio
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avvenuto ad Ascoli Satriano in Puglia, dove Angiolillo, intervenuto ad

una festa dal duca Sebastiano Marullo, chiese con sorriso un tributo agli
invitati e con la somma raccolta organizz un banchetto per i poveri e gli
orfani. Questo gesto magnanimo descritto anche dal poema di
Pasquale Fortunato, i cui versi concludono il racconto dellepisodio
dicendo che Angiolillo cal poi abbasso, e a donne e a poverelli un
pranzo fece far di bei sapori, con dir: -Se festa fa la signoria, pure alla
povert festa si dia! Da alcune vicende si evince, altres, quanto avesse
a cuore lonore e la reputazione delle donne. Lo studioso tedesco Kurt
Elwenspock raccontava, in una sua opera di inizio 900, che un giovine
uomo di Muro Lucano aveva sedotto una giovine ragazza con la
promessa di matrimonio, ma in seguito labbandon perfino
schernendola. Angelo venuto a conoscenza della cosa, un giorno si
present dal seduttore e lo costrinse, con pistola alla mano, a sposare la
ragazza.
Il brigante Angiolillo, inoltre, invitava il popolo a manifestare i problemi
e a questi cercava di dare una soluzione: per questo era ammirato da
tutti e, ovunque andasse, la povera gente lo acclamava. Sulla sua divisa
erano ricamate le seguenti lettere A.D.R.C. e significavano Angelo Duca
Reo di un Cavallo, ma ben presto venne dato anche un ulteriore
significato: Angelo Duca Re della Campagna.
Il tradimento di Ciccio Zuccarino mise fine alla carriera del leggendario
brigante. Un giorno Ciccio Zuccarino, in seguito ad uno schiaffo ricevuto
da Peppe Russo per una lite scoppiata giocando a carte, chiese giustizia
ad Angiolillo, ma al contrario ottenne da questi soltanto un rimprovero.
La poca considerazione ricevuta in quella vicenda spinse Zuccarino a
vendicare il torto subito e loccasione per farlo si present quando
Angiolillo e Peppe Russo decisero di rifugiarsi per qualche giorno nel
convento dei cappuccini di Muro per curare alcune ferite. L vennero
sorpresi dal tenente Quintana che si era diretto sul posto con i suoi
fucilieri grazie al tradimento di Zuccarino. I due briganti vennero
catturati e Angiolillo venne impiccato il 26 Aprile 1784 in piazza
Portanova a Salerno senza nemmeno una parvenza di processo.
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Attivit
Ascolta la canzone Riccardo Cuor di Leopardo e completa
gli spazi vuoti con le parole sottoelencate
http://www.youtube.com/watch?v=E_B-VI6882U
medioevo - guerriero - lelmo - guerra - la lancia - vuole - mazza - la
corazza - celata - balestra - trover - salvare - carro - terra - cavallo partir - lancia - testa - pancia
Riccardo Cuor di Leopardo

un del
per non fare la guerra, per non fare la guerra.
Ha .. in testa, in resta
e . con una ..
ma di partir per la guerra non se ne parla, non se ne parla.
Ha nella destra una ..
e la tutta blindata
ma di partir per la guerra non se ne parla, non se ne parla.
Riccardo, Riccardo Cuor di Leopardo non ..
per .. la faccia cento e tre scuse lui .:
con questa corazza mi casca la mazza
e questa tra un po' mi sincastra;
E poi lo sai che nuova c'?
Che c'?
C' che non mi va.
Ah!!
Riccardo, Riccardo Cuor di Leopardo non partir.
Se lo vedessi com' bardato
Sembra pi armato d'un .. armato.
16
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Con quel po' po' d'armamento non pu pi fare un movimento.

L'hanno piazzato sopra un
mette paura solo a guardarlo.
Deve partir per la guerra ma se si sposta casca per ..
Riccardo, Riccardo Cuor di Leopardo non partir
per salvare la faccia cento e tre scuse lui trover:
se alzo la ., mi vien mal di ..,
mettendola in resta mi gira la
E poi, lo sai che nuova c'?
Che c'?
C' che non mi va.
Ah!!
Riccardo, Riccardo Cuor di Leopardo non partir
Riccardo, Riccardo Cuor di Leopardo non !!
Come si diventava cavaliere?

I figli dei nobili erano educati per diventare cavalieri. I loro genitori li
inviavano nei castelli di altri signori perch incominciassero come paggi.
In questi castelli le dame gli insegnavano buone maniere e un
comportamento gentile.
Ai quattrodici anni, i paggi diventavano scudieri, cio entravano al
servizio di un altro cavaliere. Imparavano di armi, di armature, di cavalli
e il cappellano si occupava della loro religione.
Ai ventun anni lapprendimento arrivava alla fine, e se avevano
dimostrato di essere adatti, i giovani erano ordinati cavalieri. Passavano
la notte in una chiesa a fare la veglia delle armi e a pregare.
La mattina dopo il re e tutti i suoi cavalieri si riunivano in un salone. Per
prima cosa, aiutavano lo scudiere a mettersi la sua armatura, sopo
ascoltavano la sua promessa di servire Dio e di essere un cavaliere
valoroso.
17 Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Alla fine, lo scudiere si inginocchiava, riceveva la benedizione di un

sacerdote, e il re lo colpiva sul collo con la palma della mano e gli
toccava ogni spalla con la sua spada e gli diceva: Ti armo cavaliere.
Alzati!.
Alla fine della cerimonia, era gi pronto per entrare in battaglia.
Preghiera per essere ordinato
Cavaliere
Rivolgiamo a Te, Signore, le
nostre preghiere e Ti chiediamo
che con la Tua mano destra, Tu benedica
questa spada, con la quale, questo Tuo servo,
desidera essere cinto;
che essa difenda chiese, vedove,
orfani e tutti i Tuoi servi;
che semini il terrore e il panico
tra i malvaggi
e che agisca con giustizia
tanto nellattacco quanto nella difesa.
Scrivi una tua riflessione

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18
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Armi, armature, cavalli

Perch pensi siano stati importanti questi elementi per i cavalieri
medievali?
E per Robin Hood?
Guarda un po le figure sottostanti e poi parlane con un compagno.
19
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Proviamo a immaginare come sar stato vivere in un castello .

Ma sai che cos un castello? Leggiamo cosa ne dice il vocabolario!
20
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
E adesso sei pronto per metter in moto la tua fantasia!

Guarda limmagine sottostante e poi parlane con un compagno.
21
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Incontri medievali
Ecco uno dei pi bei castelli medievali. Come vedi mancano alcuni
particolari: una bandiera, il ponte levatoio, i merli alle mura, il fossato.
Disegnali al posto giusto e . Se lo fai bene potrai entrarci!!
Bravo! Ci sei riuscito! E adesso cosa ti piacerebbe fare?
22
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Il ponte levatoio stato abbassato; finalmente puoi entrare nel castello

dove incontrerai:
Cosa chiedi a ciascuno? Immagina e scrivi i fumetti adatti.
23
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
LItalia dei castelli

Andiamo in Italia alla scoperta di alcuni dei pi importanti castelli. In
quale regione si trovano? Coloriamole insieme e poi scrivi a fianco di
ognuna di esse il nome del castello che l si trova.
Buon viaggio!
24
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Prode cavaliere
Per essere nominato cavaliere dovrai superare ben dieci prove.
Coraggio! Dimostra il tuo valore eseguendo quanto indicato in ciascuna
tappa dellarduo percorso.
25
Gabriela Gasquet

Ao 2014
Quinto grado
Robin Hood
Sitografia
http://www.medioevo.com/index.php?option=com_medioevocontent&ta
sk=view&id=179&Itemid=117limit=1&limitstart=0&lang=it
http://www.ilcacciatore.com/schede/robin_hood.htm
http://www.stpauls.it/GIO/1019gi/1019gi20.html
http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Storia/Altre/Angiolillo.htm
http://www.gruppofolkgregoriano.it/il_brigante_angiolillo.html
Sezione Attivit
Bibliografia
Conforti Corrado, Cusimano Luisa, Linea Diretta I, Guerra Edizioni,
Firenze, 1997.
Fioroni Angela, Come un gioco, Nicola Milano Editore, Bologna,
1992.
Modini Piero,
Ellemme.
Morgana Mirtilli,
Schede
didattiche
livello,
Perini Silvana, Parliamo italiano 4, Giunti Marzocco Editore,

Firenze, 1991.
Zingarelli Nicola, Vocabolario della lingua italiana, Zanichelli
Editore, Bologna, 2005.
26
Gabriela Gasquet

2014 - Classe 5 - Robin Hood - Dossier Italiano

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