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Rivista di ventilazione civile ed industriale, condizionamento dellaria, attenuazione del rumore

n 52 Maggio 2002

Sommario
Sommario
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Nasce il Gruppo Flkt Woods Nuove serrande ON/OFF al traforo autostradale del Frejus Per uno smaltimento dei rifiuti ecocompatibile Locali filtro in sovrappressione per il controllo dei fumi Qualit dellaria e risparmio energetico con i nuovi recuperatori WRC Arte e tecnologia

Ed. Woods Italiana s.p.a. 20092 Cinisello Balsamo (MI) Via Monte Nero, 55 Tel. 02.618609.1 Fax 02.61860947 E-mail: info@woods-italiana.it www.woods-italiana.it

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Nasce il Gruppo Flkt Woods

Cari lettori, approtto delle pagine di questo numero di Ventilia per comunicarvi che limportante operazione di acquisizione annunciata alla ne del 2001 ha avuto buon esito: allinizio di questanno Global Air Movement Holdings - maggiore azionista di Woods Air Movement Ltd. - ha infatti acquisito, con unoperazione da 225 milioni di dollari, il ramo trattamento aria di ABB che, in passato, costituiva un settore chiave delloriginario Gruppo Flkt. Da questa operazione nato il Gruppo Flkt Woods, un gruppo internazionale con un organico di circa 4000 persone nel mondo, con unit operative in oltre 30 paesi e un fatturato che supera i 600 milioni di Euro. Un gruppo che unisce due nomi ben noti a livello mondiale nellofferta di prodotti e servizi nei settori di mercato relativi allaeraulica, al condizionamento e alla distribuzione dellaria, e la cui forza tecnologica, commerciale e nanziaria creer sinergie tali da offrire al settore una presenza leader di mercato. Il Gruppo Flkt Woods operer attraverso cinque principali aree

di business: - Indoor Climate, per la commercializzazione di una vasta gamma di prodotti, come unit di trattamento aria e apparecchiature terminali, per impianti di ventilazione in applicazioni civili e industriali; - Air Distribution, con un catalogo completo di prodotti canali, valvole, ventilconvettori e serrande utilizzati negli impianti di ventilazione allinterno di edici o di altre infrastrutture; - Fans-Building Services & Industrial, area di business concentrata sulla produzione di ventilatori per unampia gamma di applicazioni civili e industriali; - Fans-Heavy Duty, con unofferta di ventilatori per industrie manifatturiere nei settori alimentare, della produzione di energia, cemento, ferro, acciaio e carta; - Components, area di business dedicata allo sviluppo e alla pro-

duzione di batterie di scambio termico, scambiatori di calore rotanti e ventilatori per applicazioni OEM. Sono certo che lappartenenza di Woods Italiana a questo nuovo Gruppo costituir unimportante opportunit anche per i nostri clienti, ai quali saremo in grado di offrire una gamma di prodotti e servizi ulteriormente ampliata e diversicata. Per Flkt la costituzione del nuovo Gruppo rappresenter invece unoccasione per rilanciare con forza il proprio marchio in Italia anche grazie allesperienza e al know-how della Woods Italiana, presente nel nostro Paese da oltre 35 anni con unorganizzazione tecnico-commerciale forte e consolidata.

Roberto Biancardi Amministratore Delegato Woods Italiana SpA

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Nuove serrande ON/OFF al traforo autostradale del Frejus

Parliamo ancora del Frejus. Gi, perch in unopera che da oltre 20 anni (il traforo stato aperto nel 1980) garantisce il collegamento e gli scambi, soprattutto commerciali, tra lItalia e il resto dellEuropa, i lavori non niscono proprio mai. In seguito ai tragici e ben noti incidenti che hanno coinvolto i vari tunnel, al traforo del Frejus puntano sulla sicurezza. E la sicurezza diventata un modo di operare a

tutti i livelli: ad esempio, i mezzi potenzialmente pericolosi sono scortati nellattraversamento del tunnel; prima dellentrata nel tunnel i mezzi pesanti sono analizzati da uno scanner termograco al ne di determinare leventuale presenza di surriscaldamenti dei freni o altre fonti di calore; allinterno del tunnel un sosticato sistema di controllo della velocit attiva opportuni cartelli segnalatori ricordando cos i limiti e la distanza

Preparativi per linstallazione delle serrande

minima di sicurezza agli utenti pi veloci. Ma, oltre agli elementi di sicurezza che gli utilizzatori del tunnel hanno sotto gli occhi, esiste tutta una serie di impianti che, sconosciuti e invisibili ai pi, garantiscono la sicurezza e la sopravvivenza allinterno del traforo stesso: un esempio signicativo limpianto di ventilazione, senza il quale in pochi minuti la visibilit calerebbe drasticamente, senza pensare poi alle conseguenze per lincolumit degli utenti. In impianti come questo chiaro che la manutenzione equivale sempre pi a una garanzia di sicurezza per il futuro. In questa ottica la SITAF (Societ Italiana del Traforo Autostradale del Frejus), continuando quellopera di rinnovamento e miglioramento degli impianti iniziata parecchi anni fa, ha deciso di mandare in pensione altre otto serrande di intercettazione poste nelle centrali di ventilazione, sostituendole con altrettante opportunamente dimensionate e progettate. In precedenza, esattamente nel 1997, erano state sostituite quattro serrande. Le serrande in que-

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stione sono poste a pochi metri dai ventilatori di mandata; perci facilmente intuibile che un malfunzionamento delle stesse pregiudicherebbe inevitabilmente la ventilazione di tutta la sezione alla quale il relativo canale preposto. In queste condizioni operative risulta chiaramente rilevante lafdabilit: si immagini che la realizzazione atta a garantire una vita teorica delle serrande di ben 40 anni. Queste serrande sono, infatti, completamente realizzate in acciaio inossidabile AISI 304, spessore 6 mm, alberi da ben 38 mm, attuatore sovradimensionato, il tutto per poter operare tranquillamente anche in condizioni estreme: ad esempio no a una pressione massima di 6 kPa, a una temperatura massima di 250C per 2 ore e velocit massima dellaria di 20 m/s. La Woods Italiana Spa ha avuto non solo il compito di progettare

La centrale di ventilazione interna, lato francese

e fornire le serrande, ma anche di installarle. Le dimensioni di 2500 x 2500 mm, per uno spessore di 500 mm, e il peso non indifferente di 1250 kg danno unidea delle difcolt logistiche che abbiamo dovuto superare per operare in spazi, quelli delle centrali di ventilazione, non sempre agevoli.

Una fase dellinstallazione nella centrale esterna, lato italiano

Per la sostituzione si dovuto operare anche di notte, ossia nelle ore in cui, grazie al trafco ridotto, stato possibile fermare alcuni rami dellimpianto di ventilazione senza causare problemi al sistema generale. Ci sentiamo orgogliosi di poter citare questo lavoro e lo facciamo non solo per limportanza dellapplicazione, per la criticit del servizio o per la qualit del prodotto, ma anche e soprattutto per lespressione di professionalit dimostrata da tutti, dal committente ai nostri fornitori, dai progettisti ai nostri tecnici che, pur operando su diversi fronti, hanno saputo lavorare con un unico obiettivo: creare e offrire sicurezza.

Massimo Cassaghi

Si ringrazia il centro direzionale SITAF per la gentile concessione delle immagini fotograche.

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Per uno smaltimento dei rifiuti ecocompatibile

Il presente articolo intende descrivere le caratteristiche funzionali e tecniche del sistema di deodorizzazione e rimozione degli inquinanti dellaria estratta dal bunker R.S.U. (riuti solidi organici ed assimilabili) dellimpianto di preselezione e termovalorizzazione dei riuti Silla 2, localizzato nella periferia nord-occidentale di Milano. Il sistema crea una pressione negativa che evita la diffusione delle

emissioni maleodoranti, allesterno della zona di ricevimento e stoccaggio dei RSU. Gli inquinanti presenti nel usso daria vengono bonicati e tenuti al di sotto dei limiti ssati dal decreto autorizzativo regionale, prima dellemissione in atmosfera. Limpianto stato realizzato, per conto della Azienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA), da Alstom Power Italia, societ italiana del Gruppo Alstom specializzata nella

Limpianto di preselezione e termovalorizzazione dei riuti Silla 2, localizzato nella periferia nord-occidentale di Milano

progettazione e realizzazione di impianti per la produzione di energia. Silla 2, che andr a sostituire lesistente impianto Silla, fa parte dei cosiddetti WtE (Waste to Energy, energia dal riuto) e rappresenta oggi uno dei modi ecologicamente corretti di smaltire i riuti da noi quotidianamente prodotti. Limpianto smaltisce in sicurezza i riuti salvaguardando tutte le componenti ambientali: atmosfera, suolo, sottosuolo, ora, fauna, ecosistemi, rumore, viabilit e paesaggio. In termini di emissioni limpianto rientra nei pi restrittivi limiti nazionali ed europei. Silla 2 costituito di tre linee di smaltimento tra loro uguali in grado di trattare 1.200 t/g di riuti indifferenziati totali, di cui 900 t/g vengono utilizzati come frazione combustibile dalla termovalorizzazione. Il combustibile ottenuto dal trattamento di preselezione ovvero dalla separazione del riuto attraverso vagliatura in due diverse componenti: la frazione secca con separazione dei materiali ferrosi e la cosiddetta frazione organica che costitui-

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sce la componente umida del riuto che viene invece trasferita a impianti per la produzione di materiale organico stabilizzato. La vagliatura ha lo scopo di accrescere il potere calorico inferiore della frazione secca che verr utilizzata come combustibile. Limpianto di preselezione e termovalorizzazione si compone essenzialmente delle seguenti aree: il ricevimento e lo stoccaggio dei riuti RSU con il piazzale di scarico camion e il bunker RSU; la preselezione dei RSU dove attraverso i vagli rotanti si ottengono le frazioni secca e umida; il sistema di movimentazione costituito dai carroponte equipaggiati di benne per il caricamento delle tramogge di carico della preselezione e dai nastri trasportatori che operano la traslazione dei RSU dalla preselezione alla combustione; la combustione con le caldaie del tipo a recupero dalle quali si ottiene il vapore surriscaldato ad alta pressione per lazionamento della turbina per la produzione dellenergia elettrica, e viene spillato vapore a bassa pressione per la produzione di acqua surriscaldata per il teleriscaldamento; la depurazione dei fumi, che ha inizio in camera di post combustione con iniezione di urea per labbattimento degli NOx , continua attraverso i precipitatori elettrostatici a pi stadi, i reattori a secco per liniezione dei reagenti quali calce, carboni attivi e riciclato, e termina con i ltri a maniche;

Limpianto Silla 2 smaltisce in sicurezza i riuti salvaguardando tutte le componenti ambientali

linertizzazione delle ceneri volanti, delle polveri, dei sali di reazione e degli additivi; lespulsione in atmosfera attraverso un camino con altezza di 120 m, che racchiude al suo interno le canne di scarico delle 3 linee. Nel recente passato questo tipo di impianti veniva concepito senza particolare sforzo per integrare tra loro le diverse sezioni con risultati non soddisfacenti dal punto di vista energetico. Lattuale approccio si differenzia dal passato per una maggiore integrazione tra i diversi sottosistemi, grazie alla quale si riescono a ottenere risultati interessanti anche in termini di rendimento elettrico, pur sempre nel rispetto della salvaguardia ambientale. Per quanto riguarda il sistema di deodorizzazione e rimozione degli inquinanti dellaria estratta dal bunker R.S.U. e dalla preselezione, questo articolato su quattro linee tra loro uguali con una portata unitaria di 20833 l/s @ 3450 Pa.

Ogni linea costituita da: il ltro a maniche il ltro deodorizzatore o chimico una terna di ventilatori assiali in serie luno allaltro. Il sistema aspira aria dal bunker RSU attraverso griglie corredate di serrande tagliafuoco a tapparella, e dalla preselezione attraverso cappe predisposte sui carter di protezione dei nastri trasportatori. Laria attraverso canalizzazioni in lamiera zincata perviene ai ltri a maniche. Questi ultimi sono del tipo a estrazione verticale degli elementi ltranti e ciclo di pulizia automatico delle maniche mediante iniezione di aria compressa attraverso elettrovalvole. Le polveri che si depositano nella tramoggia del ltro vengono evacuate per mezzo di coclee azionate da motoriduttori e scaricate in sacchi big bag attraverso una valvola a doppio clapet. Ogni clapet equipaggiato con un ser-

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vomotore pneumatico che viene azionato alternativamente, cos da minimizzare la fuoriuscita di aria non bonicata. Il ltro, oltre ad abbattere le polveri sospese e mantenerle nei limiti prescritti, preserva la buona efcienza del ltro chimico posto a valle dello stesso. Le polveri che si ottengono sono considerate riuti speciali non pericolosi e vengono smaltite in discarica. Lesperienza no ad oggi maturata con lesercizio dellimpianto ci dimostra che il contenuto di polveri estremamente basso. Lesperienza inoltre supportata dai risultati dei campionamenti mensili effettuati attraverso laboratorio di indagine qualicato e indipendente. Laria depolverata viene inne bonicata prima dellemissione in atmosfera attraverso il ltro chimico. La natura e il contenuto massimo ammesso degli inquinanti presenti nellaria stabilito dal decreto autorizzativo alla costruzione e allesercizio dellimpianto emanato dalla Regione Lombardia. Gli inquinanti identicati nel decreto sono: Composti organici volatili, espressi come Carbonio, con esclusione degli idrocarburi metanici Ammoniaca e ammine Composti organici espressi come zolfo Acido cloridrico Altri acidi alogenidrici Composti dellazoto espressi come acido nitrico. La tecnologia adottata si basa sui principi delladsorbimento e della ossidoriduzione. Punto di partenza per la scelta e la determinazione del contenuto necessario del media sono state le indagini ambientali effettuate presso lesistente impianto Silla, con campionamenti dellaria e determinazioni analitiche.

Silla 2 stato realizzato da Alstom Power Italia, per conto della Azienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA)

Limpianto che si doveva realizzare non aveva infatti precedenti. Gli impianti di termodistruzione attualmente in esercizio mantengono il bunker RSU in depressione rispetto lesterno attraverso laspirazione dellaria primaria di combustione dal bunker stesso. Il ltro chimico da noi utilizzato si presenta sottoforma di cassone in lamiera di alluminio con dimensioni estremamente compatte se paragonato a sistemi del tipo scrubber o a carboni attivi. Il ltro alloggia tre stadi in sequenza, ognuno caricato con moduli conformati a V e riempiti con il media selezionato. La scelta da noi operata, pur riconoscendo che sistemi diversi da quello adottato avrebbero sicuramente raggiunto lo scopo previsto, risulta vantaggiosa sia per il contenimento degli ingombri, sia per la relativa semplicit delle operazioni di sostituzione del media. Risulta inoltre evidente il vantaggio dato dalla scelta di questo sistema rispetto al sistema scrubber che necessita delliniezione e del controllo dei dosaggi chimici, ed i cui reui devono essere opportunamente trattati prima di poter essere scaricati. I moduli ed il loro contenuto, una volta esaurito, possono essere viceversa inceneriti. Inne, lultimo ma non meno importante anello della catena: il ventilatore. La scelta caduta sui ventilatori assiali multistadio. La prima considerazione che ci port a scartare limpiego del ventilatore centrifugo fu la mancanza

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di riserva funzionale: in caso di guasto del motore del ventilatore sarebbe corrisposta lindisponibilit di una linea di deodorizzazione. Il tristadio viceversa in grado di marciare con diversi assetti, 1, 2 o tutti gli stadi possono essere messi in funzione, assicurando una essibilit di utilizzo che, nel caso dei ventilatori centrifughi, poteva essere ottenuta impiegando motori a doppia velocit oppure costosi convertitori di frequenza. La essibilit di utilizzo del multistadio si dimostrata efcace quando, perfezionando le operazioni di conduzione dellimpianto, si attuata la procedura di diminuire il numero di stadi di ventilazione funzionanti allaumentare del numero di caldaie in servizio. La seconda considerazione che facemmo fu in merito agli spazi necessari per lalloggiamento del ventilatore centrifugo: una sezione ventilante equipaggiata con ventilatore a doppia aspirazione (DIDW) avrebbe comportato un ingombro a terra incompatibile con quanto a noi assegnato. Lopzione di un ventilatore centrifugo a singola aspirazione (SISW), pur prestandosi meglio allimpiego rispetto il DIDW, ci avrebbe costretto ad allungare le canalizzazioni necessarie a raccordare i vari elementi dellimpianto. Il rispetto del limite di rumorosit di 78 dB(A) @ 1 m dallapparecchio, dettato dalle richieste contrattuali, stato ottenuto incamiciando il tristadio con una cappottatura costituita da due fogli di

Ventilatore assiale tristadio

Variazioni percentuali di portata e potenza riferite al numero di stadi in funzione

Stadi in funzione Ventilatore a 2 stadi Ventilatore a 3 stadi Ventilatore a 4 stadi 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 4 4 4 -

% portata 100 65 100 87 55 100 85 75 60 50

% potenza 100 40 100 82 32 100 66 55 33 20

polietilene ad alta densit con interposto foglio di piombo, e rivestendo in maniera analoga il raccordo tra ltro chimico e laspirazione dei ventilatori. Sul premente dei ventilatori stato inserito un silenziatore cilindrico senza ogiva. Nel caso del ventilatore centrifugo tale requisito si sareb-

be tradotto nellesecuzione di un cabinet con doppia pannellatura, entro il quale racchiuderlo.

Stefano Trinca ALSTOM Power Italia, Milano

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Locali filtro in sovrappressione per il controllo dei fumi

Lo scopo di qualsiasi sistema di controllo dei fumi quello di connare il fumo e i gas tossici in modo da lasciare libere le vie di fuga e di permettere agli occupanti di evacuare ledicio; inoltre, un sistema adeguato di controllo dei fumi di ausilio ai vigili del fuoco nel combattere lincendio stesso e nelleliminare i fumi residui. I metodi di protezione contro i fumi sono essenzialmente di due tipi: il sistema passivo e il sistema

attivo. Un sistema passivo utilizza delle serrande tagliafuoco che impediscono il passaggio dei fumi da una zona allaltra; quindi un sistema utilizzato per la sola creazione di barriere di connamento. I sistemi attivi hanno come scopo principale quello di mantenere in sovrappressione i comparti adiacenti allincendio e in depressione il comparto sede dellincendio. I sistemi di protezione passivi

Figura 1 Schema di principio di un sistema attivo: a = serranda aperta; c = serranda chiusa (Fonte: P.D. Lessieur)

sono caratteristici degli impianti antincendio degli anni Sessanta e sono stati soppiantati dai sistemi attivi che, prescrivendo un controllo dinamico dei fumi, danno priorit alla salvaguardia della persona. I sistemi passivi sono, al contrario, pi confacenti alla protezione dei beni. Luso del sistema di pressurizzazione nella prevenzione antincendio e in particolare per il controllo dei fumi stato adottato per la prima volta negli anni 50. Come detto pi sopra, in caso di incendio necessario rendere agevole la fuga e quindi i percorsi adibiti allevacuazione devono essere protetti per un tempo superiore al tempo di evacuazione stesso. Tale protezione si effettua interponendo tra il vano scala e il comparto sinistrato una precamera detta ltro a prova di fumo. La normativa antincendio, in particolar modo il punto di riferimento costituito dal D.M. 30/ 11/83, prevede per i ltri a prova di fumo delle caratteristiche ben precise, tali da consentire, in caso di incendio, lo sfollamento sicuro

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delle persone anche dalle scale interne qualora, specie nei lavori di adeguamento alle costruzioni esistenti, non siano state previste o sia impossibile o antieconomica la costruzione di scale antincendio esterne. Con il termine ltro a prova di fumo si denisce un vano delimitato da strutture con resistenza al fuoco REI predeterminata, e comunque non inferiore a 60', dotato di due o pi porte munite di congegni di autochiusura con resistenza al fuoco REI predeterminata, e comunque non inferiore a 60', con camino di ventilazione di sezione adeguata e comunque non inferiore a 0,10 m2 sfociante al di sopra della copertura dellediciooppure vano con le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco e mantenuto in sovrappressione ad almeno 0,3 mbar anche in condizioni di emergenza, oppure aerato direttamente verso l'esterno con aperture libere di supercie non inferiore a 1 m2 con esclusione dei condotti.

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Perdita daria attraverso le porte chiuse


La perdita daria per mancanza di tenuta delle porte chiuse dipende dalla pressione differenziale e dallefcienza delle guarnizioni, il cui invecchiamento penalizza sensibilmente la tenuta daria. Per le porte tagliafuoco si pu considerare una supercie di fuga pari a circa 0,003 0,0034 m2 per metro di perimetro della porta. Il calcolo analitico della portata daria attraverso le porte chiuse si esegue con la seguente formula:

g = accelerazione di gravit pari a 9,81 m/s2 p = pressione differenziale [mm c.a.] = densit dellaria pari a 1,2 kg/m3 Il graco di gura 3 permette di ricavare direttamente il valore della perdita daria Q1 per 1 metro lineare di perimetro della porta in funzione di P.

Perdita daria attraverso le microfessure dei muri


Le perdite daria attraverso le inevitabili microfessure della struttura edilizia dipendono dalla supercie di transito; in genere le aree di passaggio attraverso una struttura edilizia sono nellordine di 0,00001 m2 per m2 di parete. Per il calcolo analitico della portata daria attraverso le microfessure dei muri si utilizza la seguente formula:

Q1 = 3600 CF SF

2 g p

dove: Q1= portata daria per metro di perimetro di porta [m3/(h m)] CF = coefciente di usso pari a 0,675 SF = supercie delle fessure per metro lineare di perimetro di porta [m2/m]

Q2 = 3600 CF SM

2 g p

Dimensionamento del filtro a prova di fumo


Da quanto sopra esposto risulta che, in ottemperanza alla normativa vigente, necessario prevedere una sovrappressione allinterno del ltro di almeno 0,3 mbar; per determinare la portata del ventilatore atto a ottenere tale sovrappressione, necessario calcolare la portata daria Q1 che ltra attraverso le porte chiuse e la perdita daria Q2 che si verica attraverso le microfessure dei muri.

Figura 2 Una fessura nella parte bassa di una porta consente di attivare levacuazione dei fumi delle zone basse e diminuire la tossicit dellatmosfera ambiente (Fonte: P.D. Lessieur)

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Figura 3 Perdita daria per 1 metro di perimetro di porta in funzione della pressione differenziale P (Fonte: P.D. Lessieur)

Calcolo della portata daria del ventilatore


La portata daria totale Q necessaria per mantenere la sovrappressione desiderata allinterno del ltro a prova di fumo data da:

Q = (P Q1 + SP Q2) K
dove P = perimetro delle porte tagliafuoco [m] Q1 = portata daria attraverso le porte chiuse per metro di perimetro di porta [m3/(h m)] SP = supercie totale del ltro (pareti, pavimenti, softto) [m2] Q2 = portata daria persa attraverso le microfessure dei muri per m2 di parete [m3/(h m2)] K = coefciente moltiplicatore pari a 1,2 1,3.

dove: Q2 = portata daria per m2 di parete [m3/(h m2)] CF = coefciente di usso pari a 0,675 SM= supercie delle microfessure per metro quadro di parete [m2/m2]

g = accelerazione di gravit pari a 9,81 m/s2 p = pressione differenziale [mm c.a.] = densit dellaria pari a 1,2 kg/m3 Il graco di gura 4 permette di ricavare direttamente il valore della perdita daria Q2 per 1 metro quadrato di parete in funzione di P.

Esempio pratico
Sia dato un ltro a prova di fumo di dimensioni 4 x 2,5 m e di altezza H = 3 m. Sul ltro insistono due porte tagliafuoco REI60 di dimensioni 1,2 x 2 m (2,4 m2) e perimetro complessivo di 12,8 m. Si intende calcolare la portata Q del ventilatore necessaria a mantenere una sovrappressione di 30 Pa allinterno del ltro. Calcolo di Q1

Figura 4 Perdita daria per m2 di parete in muratura in funzione della pressione differenziale P (Fonte: P.D. Lessieur)

Q1 = 3600 0,675 0,003


= 51,06 m3/hm Calcolo di Q2

2 9,81 3 = 1,2

Q2 = 3600 0,675 0,00001


= 0,17 m3/hm

2 9,81 3 = 1,2

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Si ricava Q = (P Q1 + SP Q2) K = = (12,8 51,06 + 54,2 0,17) 1,2= = 795,3 m3/h essendo SP = [2 (4 2,5)+(2,5 3)+2(4 3)]+ -2 (1,2 2) = 54,2 m2 larea delle pareti del ltro al netto della supercie delle porte.

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Figura 5 - Pressione differenziale P in funzione della velocit di transito dellaria attraverso la porta (Fonte: P.D. Lessieur)

Calcolo della portata attraverso una porta tagliafuoco


Lo studio svolto no a questo punto presuppone una staticit di tutto il sistema, ossia che, durante lemergenza, nessuna delle porte tagliafuoco venga aperta. Nel caso invece che una delle porte venga aperta, la portata daria del ventilatore dovr essere tale da garantire una minima velocit attraverso la porta stessa in modo da evitare che i fumi provenienti dal piano sinistrato invadano i luoghi sicuri. La velocit minima attraverso la porta e quindi la portata dipendono dalla pressione differenziale e dal coefciente di usso della porta. Stabilita la pressione differenziale minima, di norma non inferiore a 0,3 mbar, la velocit dellaria attraverso la porta data da:

V = CF

2 g p

dove: CF = coefciente di usso della porta pari a 0,47 g = accelerazione di gravit pari a 9,81 m/s2 p = pressione differenziale [mm c.a.]

V = velocit dellaria [m/s] = densit dellaria pari a 1,2 kg/m3 Il graco di gura 5 permette di ricavare direttamente il valore della velocit in funzione della pressione differenziale. In questo caso la portata daria totale Q necessaria per mantenere la sovrappressione desiderata allinterno del luogo protetto data da: Q = (P Q1+SP Q2+3600 V S) K dove: P = perimetro delle porte tagliafuoco [m]

Q1 = portata daria attraverso le porte chiuse per metro di perimetro di porta [m3/(h m)] SP = supercie totale del ltro (pareti, pavimenti softto) [m2] Q2= portata daria persa attraverso le microfessure dei muri per m2 di parete [m3/(h m2)] V = velocit dellaria [m/s] S = supercie della porta [m2] K = coefciente moltiplicatore pari a 1,21,3.

Anna Rinaldi

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Qualit dellaria e risparmio energetico con i nuovi recuperatori WRC

Il benessere ambientale, sia che si tratti di edilizia pubblica, sia che si parli di privato, passa attraverso molteplici aspetti: larredamento, lilluminazione, labbinamento tra i colori, la corretta destinazione degli spazi e, non ultima, la qualit dellaria (IAQ = Indoor Air Quality). Ed proprio di qualit dellaria che parleremo in questo articolo. noto che un adeguato sistema di trattamento dellaria garanzia di condizioni igieniche e di benessere indispensabili allo svolgimento delle attivit sia lavorative sia di svago della vita di tutti i

giorni. Sar capitato a tutti di entrare in un ufcio o in un locale pubblico dove linsufciente ventilazione, leccessivo o lo scarso calore, il ristagno di fumo e di odori rendono la permanenza una vera e propria sofferenza. Fortunatamente gli strumenti forniti dalla moderna tecnologia consentono di ovviare a questo tipo di disagio mediante linstallazione di impianti di riscaldamento/raffrescamento, depurazione, estrazione ecc. Il recuperatore di calore WRC lultimo nato della famiglia degli estrattori Woods. Si tratta di una

Il nuovo recuperatore di calore WRC

unit canalizzabile che, a differenza dei tradizionali sistemi di estrazione, grazie alladozione di uno scambiatore di calore a piastre (recuperatore) consente di sfruttare il calore sensibile contenuto nellaria estratta - fonte di energia altrimenti sprecata - per riscaldare, sia pure parzialmente, laria di rinnovo necessaria al corretto ricambio nellambiente. Queste apparecchiature trovano quindi la loro applicazione in tutti i luoghi chiusi dove vi sia presenza di persone: ufci, bar, ristoranti, negozi ecc. facile intuire che lutilizzo del recuperatore WRC come unit di estrazione/immissione porta a un sensibile risparmio energetico, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge n.10 del 9 Gennaio 1991. La gamma dei recuperatori WRC prevede la realizzazione di sei grandezze, con portate daria da 600 a 3200 m3/h e prevalenze statiche utili no a 170 Pa. Tutte le taglie sono equipaggiate con elettroventilatori centrifughi a doppia aspirazione dotati di dispositivi antivibranti al ne di minimizzare la rumorosit degli stessi. Due ltri a media efcienza

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Alcuni dati tecnici dei recuperatori di calore WRC

Modello WRC Portata aria nominale (m3/h) Pressione statica utile (Pa) Ventilatori Alimentazione (V/Hz/f) Recupero di calore Efcienza di recupero (%) Batteria post-riscaldamento elettrica Resistenza elettrica EH (kW) Alimentazione (V/Hz/f) Batteria post-riscaldamento ad acqua Batteria ad acqua WH Resa termica (kW) Regolazione Controllo velocit CV Pannello di comando PC Regolatore WM6

06 600 80 230/50/1 54,6

10 1000 90 230/50/1 53,4

14 1400 140 230/50/1 52,1

19 1900 120 230/50/1 51,8

25 2500 110 230/50/1 57,6

30 3200 170 230/50/1 56

4 230/50/1

4,5 400/50/3

6 400/50/3

9 400/50/3

12 400/50/3

12 400/50/3

Si

Si 9,4 Si Si -

Si 13,4 Si Si -

Si 16,6 Si Si -

Si 23,9 Si Si -

Si 28,4 Si Si -

(Classe G 3), posizionati sul lato aspirazione e sul lato mandata della macchina, garantiscono sia la pulizia dellaria immessa sia la protezione dello scambiatore. Lo scambiatore (recuperatore) del tipo a piastre a ussi incrociati, realizzato in alluminio ed assemblato con lutilizzo di speciali guarnizioni per evitare contaminazioni tra i due ussi. Al ne di prevenire la formazione di muffe e/o batteri possibile

effettuare la periodica pulizia degli scambiatori mediante sofatura con aria compressa o lavaggio con soluzioni detergenti non aggressive. Una bacinella anticondensa, costruita in acciaio inox AISI 304 e facilmente asportabile, evita fastidiosi gocciolamenti. La struttura del recuperatore realizzata con proli e pannelli in lamiera preverniciata, colore RAL 9002, rivestita con pellicola di

Dimensioni e pesi dei recuperatori di calore WRC


Batteria a richiesta Filtri

A richiesta

Modello WRC 06 10 14 19 25 30

A 990 1150 1350 1450 1700 1700

B 750 860 900 900 1230 1230

C 270 385 410 470 490 530

D 230 240 240 240 310 340

E 105 220 270 270 270 300

Peso max (kg) 43 71 94 102 146 161

protezione, ed concepita per consentire laccesso a tutti i componenti in caso di manutenzione e/o smontaggio. Tutti i modelli, grazie alla loro contenuta altezza, possono essere installati facilmente in controsoftti e il loro ssaggio pu essere effettuato mediante apposite staffe (in dotazione) oppure con golfari M8 (non forniti). La lista degli accessori prevede batterie di post-riscaldamento elettriche per tutti i modelli e ad acqua calda per le grandezze da 10 a 30, regolatori di velocit, pannelli di controllo, serrande, batterie di raffreddamento ecc. Con lintroduzione di questo nuovo prodotto non solo pensiamo di aver arricchito la nostra gi interessante offerta ma contiamo di contribuire, anche se in minima parte, a tutelare le attuali condizioni del nostro ambiente anche attraverso un necessario quanto doveroso risparmio energetico.

Renato Orsi

n 52 Maggio 2002

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Arte e tecnologia

Sar la simpatia che provo per i ventilatori o per deformazione professionale, ma quei mostri meccanici, installati ai lati del nuovo centro commerciale di P.le Lodi a Milano, mi piacciono veramente tanto. Donano luce alla via e infondono in chi li guarda un senso di forza e tecnologia. Da appassionato di motociclette potrei fare un paragone con i modelli che oggi fanno tendenza, cio le naked (nuda). Questi mez-

zi sono spogliati di tutto e fanno della meccanica in bella vista (telaio-motore) il loro punto di forza e di attrazione estetica, cos come accaduto per i nostri ventilatori, anche se involontariamente. Per questo impianto, la ditta installatrice Maggioni Rino srl di Monza ha installato 16 ventilatori modello 80 JM/25/4/9 a quattro poli, completi di silenziatori cilindrici, con e senza ogiva interna, montati in mandata e ripresa. Il compito di questi ventilatori

Il nuovo centro commerciale in Piazzale Lodi

di immettere aria fresca nei tre piani del parcheggio, di cui due interrati, e aspirare quella viziata dai gas di scarico delle automobili in manovra per espellerla. Lazionamento dei ventilatori garantito da una centralina che rileva la concentrazione di CO presente nel parcheggio. Al superamento della soglia limite pressata, il sistema d il via alla ventilazione. Questi ventilatori di costruzione standard sono comunque in grado di estrarre fumi in caso di emergenza no a 200C per due ore. Il progettista, per larea vendita e per i negozi dislocati sia al primo che al secondo piano del centro commerciale, ha previsto degli estrattori dedicati con limite massimo di 400C sempre per due ore di funzionamento e solo in caso di emergenza. Questi ventilatori denominati smoke-spill sono posti sulla copertura delledicio insieme alle unit di trattamento aria e a giganteschi silenziatori a setti di tipo risonatore. Vale la pena ricordare che questi silenziatori hanno unottima ef-

n 52 Maggio 2002
cacia nellabbattere le basse frequenze e quindi se ne consiglia lutilizzo dove siano presenti, ad esempio, dei ventilatori centrifughi. La peculiarit di questi silenziatori di avere met supercie del setto standard e laltra met rivestita da un lamierino pieno (di solito alluminio). Laumento dellattenuazione acustica alle basse frequenze rispetto a un setto tradizionale ad assorbimento dovuto alla vibrazione del lamierino. Questo, infatti, posto in vibrazione dal rumore, per propria inerzia vibra in modo sfasato rispetto allonda sonora incidente, riducendone lemissione. Limpiego del lamierino stesso causa per un effetto negativo sulle medie-alte frequenze, che si traduce in un minore effetto dellabbattimento. Va per detto che un silenziatore di questo tipo garantisce comunque valori di abbattimento interessanti. Ad esempio il modello QA 71, lungo 1500 mm, abbatte 47 e 50 db rispettivamente a 500 e 1000 Hz. Tornando ai gruppi di aspirazione/mandata posizionati ai lati del centro commerciale, che tanto mi stanno a cuore, la direzione lavori sta valutando la possibilit di coprirli con dei pannelli in lamiera coibentata per evitare la fuoriuscita di rumore dai canali collegati ai ventilatori (anche se da un nostro rilevamento la rumorosit misurata rientra nei limiti previsti dalle normative). A mio avviso sarebbe un peccato. Lo dico perch, andando tutti i

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Un particolare dei ventilatori e dei silenziatori

I ventilatori installati allesterno del centro commerciale

giorni in auto, mi capita spesso di incontrare nelle piazze e nei viali principali delle nostre citt monumenti/sculture moderne che ritengo assai meno affascinanti. Potrebbe essere unidea sostituire queste opere contemporanee (cos le chiamano) con apparati simili a quelli delle foto, che oltre ad avere un costo sicuramente inferiore, se opportunamente studiati, potrebbero contribuire, aspirando e sofando, a mantenere la zona circostante ben pulita permettendo ai Comuni un sensibile risparmio di denaro pubblico alla voce nettezza urbana. Naturalmente sto scherzando, ma non si sa mai!

Sergio Croci

Direttore responsabile: Roberto Biancardi - Registrazione n 308 del 9 Novembre 1977 presso il Tribunale di Monza - Stampa: SIRIO - Tel./Fax 039.2051086

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