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Apistogramma cacatuoides

Collezionare conchiglie Fantastici pesci rossi Reportage: Uganda Carbone attivo Mediterraneo: Gobius paganellus Biocondizionatori

Le rubriche del mese

LA RIVISTA CLICCABILE Dopo un meritato periodo di vacanza Aquariophylia torna in vostra compagnia, perch le attivit devono riprendere al meglio. Questo mese ci dedicheremo certamente a qualche operazione di manutenzione e poi cercheremo di prendere spunto da qualche articolo della rivista, per intraprendere nuove esperienze. Impariamo, per, a usare bene questo nuovo modo di leggere. Per godere bisogna cliccare! Cliccate su tutti i link che trovate, sui filmati, sulle icone della pagina degli approfondimenti, sulle info dei nostri test e se volete sulle pubblicit dei nostri sponsor. In questo modo utilizzerete al meglio una pubblicazione moderna e non potrete pi farne a meno! Buona lettura.

AQUARIOPHYLIA
European Aquarium Hobbyist Magazine www.aquariophylia.it
Mensile di informazione per acquariofili e negozianti Autorizzazione del Tribunale di Napoli nr. 7 del 7 - 1 - 2011 Anno II numero 9 - settembre 2012 Edito da Papyrus Publishing COMITATO DI REDAZIONE Valerio Zupo (Direttore Responsabile) Alessandro Palomba (Struttura web) Mariagiulia Peduzzi (Grafica & Impaginazione) Rita Colognola (Segreteria di Redazione) Ettore Peyrot (Web Marketing) Massimo Fabbri (Consulenza Editoriale) Pasquale Ambrosini (Diffusione multimedia) Monica Zuccarini (Diffusione & Divulgazione) Massimo Pagni (Revisione testi) CONSIGLIO SCIENTIFICO Dott. Rita Colognola, Dott. Francesco Denitto, Dott. Luciano Di Tizio, Dott. Matteo Grassi, Mirko Mutalipassi, Dott. Valerio Zupo RESPONSABILI DI SEZIONE Tony Di Meglio (Mini-acquari) Luciano Di Tizio (Acqua dolce) Gennaro Iovino (Discus) Mario Loffredo (Link & Argomenti Strutturanti) Lorenzo Luchetta (NonSoloAcquari) Mirko Mutalipassi (Test & Recensioni) Antonio Piccolo (Come si fa) Stefano Rossi (Acquario Marino Mediterraneo) Roberto Silverii (Anabantidi) Franco Savastano (Spunti di immersione e di viaggio) HANNO CONTRIBUITO A QUESTO NUMERO Silvio Arnone Carassio Aurato Stefano Bertoni Alessandro Crudo Rita Colognola Francesco De Rosa Tony Di Meglio Marco Di Natale Federica Ferrigno Lucia Gaddo Zanovello Gennaro Iovino Mario Loffredo Lorenzo Luchetta Mirko Mutalipassi Antonio Piccolo Maurizio Quarta Valerio Rizzo Fabio Russo Alberto Solenne Valerio Zupo Pubblicit e Redazione: Papyrus Wezelweide 15 - NL 2727 DK Zoetermeer - The Netherlands Tel. 0031-(0)6-48154024 e-mail: aquariophylia@gmail.com Per abbonarsi gratuitamente alla rivista e riceverla ogni mese: http://www.aquariophylia.it Gli autori sono responsabili dei pareri espressi nei singoli articoli e questi non riflettono necessariamente lopinione della redazione. vietata la riproduzione, anche parziale, di contenuti, testi, foto o filmati pubblicati in questa rivista, salvo specifica approvazione scritta da parte della redazione. Per citare gli articoli contenuti in questa rivista usare il formato seguente: Nome dellautore e titolo dellarticolo In: aquariophylia n., anno, pag. (www.aquariophylia.it)

AQUARIOPHYLIA

EUROPEAN AQUARIUM HOBBYIST MAGAZINE

Anno II - n 9 settembre 2012

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Editoriale Questo numero in breve Lettere in redazione Neofita, ultima parte: le piante di Federica Ferrigno e Marco Di Natale Fitoterapia: rimedi antichi per soluzioni moderne di Valerio Rizzo Le interviste di Aquariophylia: Ernesto Militi di Gennaro Iovino voce alle associazioni La rubrica del Carassio Recensioni e novit
HS AQua Bacto Turbo Dr Tims Clear-up D&D Aquascape Microbe Lift Gravel & Substrate Cleaner Oceanlife Biogenesi & Ultraline Reef Interest Reef Pearls

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NonSoloAcquari Conchiglie da collezione: Pettinidi e Spongilidi di Lorenzo Luchetta Storia del Pesce Rosso seconda parte di Maurizio Quarta Video contest Inserto: Lallevamento del Discus sesta parte di Diskuszucht Stendker Apistogramma cacatuoides: timido ma simpatico di Stefano Bertoni Uganda Wildlife Education Center di Silvio Arnone Il nono, un killi italiano di Alberto Solenne Il carbone attivo: conosciamolo meglio di Alessandro Crudo Lacquario in poesia. Avannotti di Lucia Gaddo Zanovello Micro-acquari: il coppacquario di Tony Di Meglio e Valerio Zupo Vai col link Oggi parliamo di: Biocondizionatori a cura di Mario Loffredo Gobius paganellus a cura di Fabio Russo e Francesco De Rosa I protagonisti: la vasca di Daniele Russo Come si fa: intervista con la Tetra di Antonio Piccolo Nel prossimo numero

I NOSTRI COLLABORATORI E RESPONSABILI DI SEZIONE


Questa rivista si basa sul lavoro di un gruppo multidisciplinare di volenterosi che desiderano accrescere la diffusione degli acquari nel nostro paese. Possiamo affermare anzi che, in base alla struttura che abbiamo voluto imporre a questa pubblicazione, ogni responsabile di sezione abbia realizzato una sua propria rivista dedicata ad un singolo argomento. Speriamo che i loro sforzi vi siano graditi, ma attendiamo comunque da voi critiche e suggerimenti, per rendere la nostra famiglia sempre pi efficiente e produttiva. Vi presentiamo dunque la squadra!

VALERIO ZUPO (Direttore Responsabile) biologo, laureato a Napoli con lode. Ha frequentato l'Universit Livre di Bruxelles per un PhD sulle reti trofiche in fanerogame marine ed ha ricevuto un Fullbright award nel 1994. stato coordinatore di vari progetti di ricerca e tutt'ora svolge la propria attivit di ricercatore della Stazione Zoologica di Napoli, presso il laboratorio di Ecologia del Benthos di Ischia (Napoli). Da molti decenni appassionato di acquari ed ha scritto per numerose riviste nazionali, oltre a collaborare con varie riviste divulgative internazionali. I suoi interessi di ricerca sono focalizzati all'ecofisiologia dei crostacei decapodi, le reti trofiche ed i rapporti tra piante ed animali. Ha scritto 12 libri divulgativi sugli acquari, le malattie dei pesci, la fauna e la flora del mediterraneo. Nel campo degli acquari particolarmente interessato agli aspetti ambientali, la gestione dei sistemi complessi, il filtraggio e la qualit dell'acqua, nonch le malattie dei pesci e gli acquari marini mediterranei. Ha inoltre pubblicato alcuni testi sui discus ed alcuni CD multimediali sulle malattie dei discus e sulla gestione degli acquari marini e d'acqua dolce. ALESSANDRO PALOMBA (Organizzazione editoriale e Struttura Web) appassionato da sempre di acquariofilia mediterranea, crea nel 2000 il sito Acquario Marino Mediterraneo con il gruppo Amici del Med che riunisce tutti gli appassionati di acquario marino mediterraneo e non solo, con l'idea di dare uninformazione libera da profitti commerciali. Nel 2003 fonda con alcuni appassionati l'Associazione Italiana Acquario Mediterraneo e ne presidente fino al 2009. Sempre nel 2003 scrive il disciplinare per un acquario mediterraneo ecosostenibile, che trova appoggio nella stessa AIAM e viene presentato in diverse occasioni patrocinate da enti ed istituzioni. Nel 2010 fonda con alcuni amici l'Associazione EcoAcquario che ha come scopo prioritario la realizzazione di un acquario mediterraneo tipo, realizzato con i soli scarti della pesca professionale o con il recupero di organismi da manufatti destinati alla distruzione. Collabora con diverse scuole per portare avanti progetti di EcoAcquario e gestisce diversi siti tra cui www.aiam.info, www.acquariomediterraneo.it e www.aquariophylia.it. FRANCESCO DENITTO (Autore e Consigliere di Redazione) biologo Marino, Francesco Denitto svolge attualmente attivit di ricerca presso lUniversit del Salento, ove ha conseguito la laurea in Scienze Biologiche ed il suo dottorato di ricerca in Ecologia Fondamentale. Subacqueo per diletto e professione, effettua studi sulla biologia delle grotte marine sommerse e sullecologia degli organismi planctonici, in particolare le meduse. autore di svariate pubblicazioni scientifiche di biologia marina. Appassionato di lungo corso, autore di numerosi articoli di acquariofilia e dedicati allallevamento del discus. Collaboratore di riviste italiane del settore, oggi i suoi lavori sono pubblicati prevalentemente allestero. Infatti, collabora regolarmente con le pi importanti testate internazionali, tra cui lo storico Diskus Brief (Germania), la prestigiosa rivista americana Tropical Fish Hobbyist (TFH) ed alcuni magazine asiatici. co-autore del libro Trophy Discus edito dallamericana Cichlid Press. Relatore per conferenze sul mondo acquatico, Francesco anche giudice di gara nei concorsi internazionali di discus, tra cui alcuni prestigiosi campionati in Europa ed in Asia. stato fondatore del Gruppo Acquariofilo Salentino (GAS), ove riveste la carica di segretario.

TONY DI MEGLIO (Responsabile sezione mini-acquari) nato ad Ischia nel 1975 si diplomato odontotecnico. Da sempre appassionato di natura e di animali domestici (..e non!) ha allevato vari insetti tra i quali compaiono cavallette, scorpioni mediterranei e insetti stecco thailandesi, di cui ha ottenuto varie riproduzioni. naturalmente appassionato di acquari, e si dedicato negli ultimi anni alla realizzazione di mini-vasche caratterizzate da grande fascino in poco spazio. Si interessa unicamente di acqua dolce ed particolarmente interessato alle diverse variet di Caridina. Ha allevato Betta ed altri pesci dacqua dolce e riproduce Planorbis e vari altri organismi insoliti. LUCIANO DI TIZIO (Responsabile sezione acqua dolce & laghetto) giornalista professionista, si occupa di acquari da oltre 40 anni. Ha spaziato in tutti i settori di questo hobby, con una particolare attenzione al dolce nostrano ed allacquario mediterraneo. stato tra i fondatori dellAssociazione Acquariofili Abruzzese, della quale attualmente il presidente, ed stato per sette anni presidente dalla FIAAE, la Federazione che negli anni 90 del secolo scorso raggrupp tutte le allora numerose associazioni italiane di acquariofilia e di terrariofilia. Ha allevato e riprodotto pesci, anfibi e rettili ed ha condotto, da solo o con altri esperti, numerosi studi sul campo sulla piccola fauna italiana. Ha scritto oltre 1000 articoli per riviste specializzate, in Italia ed allestero, oltre ad una dozzina di libri divulgativi. stato a lungo membro del comitato di redazione e direttore responsabile della rivista Aquarium. Come erpetologo ha partecipato e partecipa a congressi scientifici con propri lavori ed coautore di diverse pubblicazioni. GENNARO IOVINO (Responsabile sezione Discus) napoletano, commercialista di professione, coltiva da 15 anni la sua immensa passione per i discus. Ha tradotto in italiano e curato la pubblicazione del libro di Andrew Soh Discus the naked Truth (Discus, la Nuda Verit nella versione italiana). Ha contribuito ad organizzare l'edizione 2010 di Napoli Aquatica e a rendere quell'evento un grande successo internazionale. Ha inoltre partecipato come osservatore a tutte le edizioni della fiera internazionale di Duisburg, evento di risonanza mondiale per tutti gli appassionati di discus e di acquariofilia. Come selezionatore di discus ha partecipato a vari campionati internazionali ottenendo risultati salienti a Duisburg, Stoccolma e Lecce. Infine ha contribuito a portare in Italia i magnifici discus dei fratelli Tan e dei migliori allevatori europei. MARIO LOFFREDO (Responsabile sezione Link) nato a Napoli il 9 marzo 1967 ed cresciuto ad Ischia, dove impegnato nel settore turistico. Ama profondamente il mare ed i suoi abitanti: avvicinatosi allacquariofilia allet di 14 anni non se ne mai pi allontanato. Per alcuni anni i suoi acquari sono stati i classici da salotto, ma in breve si accorto che il suo vero interesse era rivolto pi al comportamento ed alla biologia delle specie allevate, piuttosto che al colore e alla bellezza. Da diversi anni ha concentrato i suoi sforzi nella riproduzione di specie marine mediterranee. LORENZO LUCHETTA (Responsabile rubrica NonSoloAcquari) divulgatore naturalistico appassionato di piccoli mammiferi da compagnia, fauna montana, ed altri argomenti legati ad animali e piante. In merito a tali tematiche collabora con diverse riviste di settore ed ha scritto testi di cui autore anche delle immagini. Si interessa da diversi anni come amatore di stagni naturali, acquari dacqua dolce fredda e conchiglie. MIRKO MUTALIPASSI (Responsabile sezione Test & Recensioni) nato a Napoli nel 1983, da sempre ha coltivato la passione per il mare, la subacquea e gli acquari. Dopo una parentesi di studi presso la facolt di Medicina e Chirurgia, si laureato in Biologia delle Produzioni marine. Vanta numerose esperienze lavorative presso serre di importazione di pesci e invertebrati tropicali e collaborazioni con aziende del settore nella realizzazione di sistemi di filtraggio per acquari marini. Ha organizzato e presenziato a numerosi convegni di acquariofilia diretti principalmente ai negozianti del settore.

ANTONIO PICCOLO (Responsabile sezione Come si fa) nasce a Napoli nel 1960. I suoi interessi sono: le arti, le scienze e la tecnologia. Opera nel campo della fotografia, video e musica. Dopo numerose mostre, concerti e performance, nel 1984 termina il corso di studi laureandosi in Scenografia presso lAccademia delle Belle Arti di Napoli. Si trasferisce a Londra dove lavora con il regista americano Chatt Hall. Negli anni novanta si occupato di fotografia naturalistica, ha lavorato nel campo della pubblicit, e-commerce e documentaristica. Attualmente docente nella scuola secondaria, collabora con varie riviste on line e continua a produrre documentari e fotografie. STEFANO CARLO ANDREA ROSSI (Responsabile sezione Acquario Marino Mediterraneo) geologo professionista, nato a Milano nel 1962, cresciuto circondato da acquari domestici. Dopo una pausa post-universitaria ha messo i ramponi nel cassetto, ha ripreso ad immergersi con lautorespiratore ed infine ad allestire acquari, con vasche di acqua dolce, di sole piante e, finalmente, ancora marine mediterranee, grazie ai gruppi incontrati sul web fino alla mailing list che evolver in AIAM (Associazione italiana Acquario Mediterraneo, www.aiamitalia.it) di cui attualmente presidente. Limpegno allindipendenza, alla divulgazione e alla didattica, lapertura al confronto ed i contatti con il mondo della ricerca sono tra gli obiettivi che considera prioritari per unassociazione di appassionati, cos che un semplice hobby possa divenire anche strumento di crescita personale per tutti. FRANCO SAVASTANO (Responsabile Spunti di Immersione e di Viaggio) napoletano, da molti anni residente ad Ischia, dove svolge attivit subacquea come consulente, responsabile locale ed istruttore (in diverse specialit tecniche) della Federazione Italiana Attivit Subacquee FIAS. laureato in Giurisprudenza, giornalista pubblicista, scrittore specializzato nei settori Nautica, Mare, Subacquea. conduttore di programmi televisivi per emittenti locali, corrispondente di riviste nazionali ed internazionali. stato inviato speciale allestero per importanti testate nazionali del settore subacqueo. autore di rubriche periodiche di biologia marina su testate europee, scrittore di manuali tecnici subacquei per testate estere, vincitore di innumerevoli prestigiosi premi ed attestazioni internazionali in concorsi foto-video, tra i quali i massimi riconoscimenti mondiali Plongeur dor Diaporama 1984, Plongeur Argent 1982, Diaporama e Plongeur de Bronze 1983, Diapositive al Festival Mondial de lImage Sous-marine di Antibes Juan-Les-Pins. stato presidente e pi volte membro di giurie nazionali ed internazionali di fotografia e film. ROBERTO SILVERII (Responsabile Sezione Anabantidi) abruzzese, nato nel 1984 a Roma e vive da alcuni anni a Bologna, ove studia Medicina Veterinaria. La passione per l'acquariofilia nasce sin da bambino dall'amore per gli animali e matura poi con l'iscrizione all'Associazione Acquariofili Abruzzese. Grazie a Luciano Di Tizio ed Amedeo Pardi si concentra nell'allevamento di Betta splendens, e dal 2005 si dedica alle variet di selezione. co-fondatore e presidente dell'Associazione Italiana Betta, che ha raggiunto proprio nell'ultimo anno traguardi importanti nella diffusione dell'allevamento delle variet "show" di Betta splendens. MARCO DI NATALE (Autore) nasce a Salerno nel 1988. Ha fin da piccolo avuto la passione per la natura e gli animali, cimentandosi inizialmente con lallevamento di piccoli rettili ed anfibi. Scopre la passione per lacquariologia a dieci anni e si dedica allallestimento di numerosi acquari, prima di acqua dolce e poi marina. Laureato in biologia marina, frequenta il corso di specializzazione in biologia delle produzioni marine presso la Federico II di Napoli e collabora con lassociazione Vivara Onlus, nellallestimento di un acquario didattico marino mediterraneo. Ha inoltre partecipato a molti progetti organizzati dalla Federico II tra cui scuola mare 2010, il corso teorico-pratico di Biologia Marina a Punta Campanella e alcuni seminari. Ha prestato assistenza presso la Bioservice dedicandosi allo studio ed alla gestione delle risorse ambientali.

SILVIO ARNONE (Autore) un africanista ed appassionato acquariofilo. Vanta pluridecennale esperienza in ogni ambito afferente la conduzione dellacquario, sia dacqua dolce che marino; si infine specializzato sulle specie africane, con particolare riguardo per i killifish. Ha soggiornato in diversi Paesi africani e nel 2009 si trasferito definitivamente in Botswana, impegnando molto del suo tempo nellesplorazione dei biotopi locali. STEFANO BERTONI (Autore) milanese d.o.c., nasce nel capoluogo Lombardo il 10 maggio1967; Lavora nel settore Meccanico e informatico e sta attualmente scrivendo un libro di Poesie. Da oltre di 25 anni un grande appassionato di acquariologia, con particolare attenzione per i Ciclidi nani del Sud America; svolge inoltre attivit di webmaster, e dal connubio di queste due passioni, ha realizzato e gestisce da 5 anni un sito internet dedicato agli Apistogramma ed al mondo acquaristico. Adora gli acquari con biotopo Amazzonico. Considera Horst Linke e Wolfgang Staeck autori del libro I Ciclidi Nani i suoi guru. FEDERICA FERRIGNO (Autore) nata a Napoli il 30/06/1988. Nel 2010 si laureata con lode in Biologia delle Produzioni Marine, con tesi sulle patologie dei Gorgonacei. Da sempre ha nutrito una forte passione per il mondo animale e per il mare, avvicinandosi in tal modo allacquariologia e al diving, nonch alla fotografia subacquea. Ha partecipato a diversi progetti di salvaguardia e monitoraggio di tartarughe marine e soccorso di cetacei spiaggiati. LUCIA GADDO ZANOVELLO (Autore) nata a Padova nel 1951, stata docente di lettere nella scuola media fino al 2010. Appassionata di storia, letteratura, filosofia morale e spiritualit, ama profondamente la natura e gli animali. Tra i tanti libri di poesia pubblicati: Memoda (Marsilio, 2003), Ad lucem per undas (Joker, 2007), Amare serve (Cleup, 2010), Illuminillime (Cleup, 2011), Rodografie (2012). Sue poesie sono state tradotte in greco. Nel 2004-2005 il compositore Sotiris Sakellaropoulos ha tratto da Memoda alcune opere musicali. Nel 2009 uscito il libro intervista Amata Poesia: Antonio Capuzzo intervista Lucia Gaddo Zanovello. MAURIZIO QUARTA (Autore) salentino verace, nasce a Lecce nel 1976 ed laureato in Tecnologie per i Beni Culturali. Lacquariofilo che in lui emerge da ragazzino, con un piccolo acquario di pesci rossi, per arrivare con successo al marino tropicale. Ma il primo amore non si scorda mai! Cos da alcuni anni dedica la sua vasca di oltre 600 litri allallevamento di variet pregiate di carassio. I suoi interessi abbracciano anche la fotografia e la collezione di piante grasse rare. Per diversi anni membro dello storico G.A.S. (Gruppo Acquariofilo Salentino), tra i soci fondatori del neonato Salento Aquarium Club. FABIO RUSSO (Autore) nasce a Sorrento nel 1978. Appassionato di fotografia subacquea e naturalistica, collabora con il sito www.mondomarino.net e partecipa alla progettazione e realizzazione di documentari naturalistici sul mare. Per lassociazione AMM Acquario Marino Mediterraneo cura la rubrica strani e poco conosciuti oltre a collaborare alla stesura di schede di organismi marini mediterranei. ALBERTO SOLENNE (Autore) nato a Torino nel 1967. S laureato in medicina veterinaria nel 1998 con una tesi sperimentale dal titolo Aspetti delle principali patologie dei pesci tropicali dacqua dolce. Appassionato di acquari fin dallet di 7 anni si cimentato nellallevamento e nella riproduzione di diverse specie dacqua dolce, con alcune esperienze anche nel marino tropicale e nel marino mediterraneo. Socio di diverse associazioni acquariofile italiane e straniere, ha collaborato alla realizzazione di mostre, eventi a tema e relazioni.. Autore di alcuni articoli apparsi sulle principali riviste del settore, ha cominciato a scrivere per diffondere la passione per i killifish di cui appassionato allevatore dal 1992.

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LACQUARIO MAGICO
Spesso vediamo degli acquari in giro, in negozio o a casa di amici, ed essendo in qualche modo esperti della materia, tendiamo a vedere gli aspetti tecnici invece che quelli... magici. Ci avviciniamo alla vasca e con fare sicuro notiamo la presenza di alghe scure sulla parete frontale, un pesce con la coda leggermente corrosa, la buona qualit delle piante che crescono nel prato. In questo modo dimentichiamo le nostre prime esperienze, il primo incontro col primo acquario veramente nostro, quella piccola vaschetta colorata e illuminata, piena zeppa di piccoli accessori sconosciuti. Dimentichiamo lemozione del primo parto di guppy e le nottate perse dietro la prima deposizione della coppia di scalari. Dimentichiamo la delusione profonda, il dolore provocato dal primo pesce morto e la gioia nellammirare la prima fioritura di Anubias, o linteresse con cui abbiamo seguito la crescita, sino in superficie, giorno dopo giorno, della prima fogliolina rossa di Nuphar. Insomma, proprio come accade quando si cresce in fretta, si dimentica la gioia che le piccole cose sapevano trasmetterci da bambini. Eppure basta poco ammirare un nuovo acquario in tutto vetro esposto nel negozio sotto casa, assistere ad una deposizione di Amphiprion, gustare la11

spetto del vecchio acquario dopo un generoso intervento di manutenzione per provare quella beata sensazione di appagamento dei sensi. Ebbene s, lacquario magico e questo ne determina il successo. Tocca corde profonde del nostro essere e, per fortuna, questo processo non soggetto alla variabilit delle mode. Troppo spesso udiamo i nostri amici produttori ripetere parole come bisogna attendere che gli acquari si diffondano meglio e ci sentiamo profondamente frustrati. Attendere cosa? Chi ha tempo non attenda tempo. La domanda fondamentale : riteniamo che ci sia ancora spazio per gli acquari nelle nostre vite o pensiamo che essi debbano essere soppiantati da passatempi pi moderni e tecnologici? La risposta ovvia! La magia degli acquari a tuttoggi irraggiungibile da telefonini e videogiochi per cui, anche se il fascino del monitor troppo spesso catalizza le attenzioni dei giovani (e meno giovani) mettendoli in una condizione di sudditanza psicologica, di dipendenza patologica, evidente che lattrazione sana di un acquario e la possibilit di contribuire fattivamente (non passivamente, come coi videogiochi!) alla sua evoluzione, rende questo hobby particolarmente piacevole e appagante. Non c bisogno di spiegarlo alla gente!

Quando ci rechiamo a mostre e fiere per presentare la nostra rivista, in genere esibiamo la stessa in formato elettronico, sullo schermo di un computer e alcuni organismi vivi in un acquario. Inutile dirvi della nostra intima soddisfazione quando notiamo che lo schermo del computer viene quasi ignorato, mentre un capannello di curiosi e interessati permane nei pressi dellacquario. Perch allora si vendono ancora pochi acquari? I motivi sono tanti ma i pi evidenti, a nostro avviso, sono sotto gli occhi di tutti, ammesso di volerli vedere. Molte persone temono che lacquario possa rappresentare un compito troppo difficile o troppo oneroso. Si ritiene comunemente ( una frase sentita di continuo) che lacquario necessiti di molte cure. Quando al
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neofita viene spiegato che se lacquario ben congegnato bastano pochissimi minuti di attenzione per settimana e che persino al momento delle vacanze lo si pu lasciar funzionare in automatico, senza problemi, egli appare sconcertato, disorientato.

Dunque fondamentale fare informazione.


Inoltre la moderna coscienza ecologica (grazie al Cielo) ci porta a un maggior rispetto verso tutte le creature e questo spesso fa venire il dubbio a molti che lacquario costituisca una sorta di gabbia per pesci. Quando si spiega a questi principianti che la maggior parte delle specie che alleviamo in acquario, anche in natura, costituita da individui che usano spostarsi pochissimo nel corso della loro vita (esempio classico quello dei pesci pagliaccio, che non si allontanano pi di

qualche decimetro dal loro anemone) si nota stupore compiaciuto.

Guardate le foto dei nostri autori nelle prime pagine della rivista e, notando che la lista si allunga di mese in mese, comprenderete quanta gioia di fare mettiamo tutti nel nostro lavoro. Eppure le aziende specializzate, proprio quelle che riescono a intravedere ora i primi frutti di tanto lavoro, continuano a disertare le nostre pagine. Sono presenti attraverso le nostre recensioni e i nostri test (completamente gratuiti, perch indipendenti e non controllabili dagli sponsor) ma non si degnano di contribuire con un solo euro (a parte le poche eccezioni che vedete nelle pagine della rivista) a mantenere viva la pubblicazione. Possiamo affermare, anzi, che essi remano contro, perch sanno bene che non potremo resistere in eterno senza il contributo, pur piccolo, delle maggiori aziende produttrici presenti in Italia. Perch lo fanno? Ritengono forse che una rivista indipendente possa rappresentare un ostacolo alla diffusione di prodotti poco efficaci? Vogliono evitare il confronto diretto coi loro acquirenti? Difficile dirlo. Un dato certo, per, su tutti: da una parte evidente (in base a quanto sopra riportato) che solo linformazione puntuale e corretta potr favorire la diffusione degli acquari nel nostro paese; dallaltra, che i produttori continuano ad attendere una maggiore diffusione degli acquari senza nulla fare per favorirla, anzi, ostacolando il lavoro di chi, come noi, mette lanima in questo intento.

Dunque fondamentale fare informazione.


Molti poi sono coloro che hanno gi avuto esperienze negative con un acquario. Si acquista una vaschetta economica presso il supermercato locale o presso un negoziante con pochi scrupoli e si comincia ad avere i primi problemi: pesci morti a causa di malattie precedenti e acqua lattiginosa a causa di un filtro poco efficiente. Si comincia allora coi cambi frequenti (cilici e punizioni assegnate da negozianti sadici e crudeli!), si continua con il frequente acquisto di nuovi e costosi pesci (puntualmente ammalati) e si finisce abbandonando lhobby, che ritenuto a questo punto poco appagante.

Dunque fondamentale fare informazione!


Noi facciamo informazione. Riteniamo di farlo bene. Inutile nasconderci dietro opportunistiche dimostrazioni di falsa modestia. Noi lavoriamo ogni mese alla nostra rivista con grande fervore e riteniamo che questo si noti nel prodotto finale. Lo facciamo con infinito entusiasmo, curando ogni dettaglio, e siamo veramente felici e soddisfatti quando, alla fine del mese, riusciamo a regalarvi un altro numero vivo, completo, interessante, scientificamente corretto. Siamo felici quando ci scrivete che avete gradito lo sforzo. Non vogliamo con questo affermare di essere perfetti: sarebbe imprudente! Possiamo sbagliare e lo facciamo spesso. Ma abbiamo dalla nostra una schiera di collaboratori fattivi, molto preparati, entusiasti di produrre una cosa bella.
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QUESTO NUMERO...

in breve
Lacquario in sette domande: le piante. Le piante costituiscono il principale ornamento degli acquari dacqua dolce, nonch una componente essenziale per il corretto funzionamento degli stessi, assolvendo alle pi disparate funzioni, tra le quali la sottrazione allacqua di nutrienti che, se in eccesso, potrebbero favorire la comparsa delle fastidiose alghe, la produzione di ossigeno, essenziale per la vita, la creazione di ripari e di nursery per gli animali. In questo numero, ultimo della serie per le sette domande del nostro (oramai famoso) lettore, prendiamo in considerazione vari aspetti della loro coltura. Inserto staccabile: la chimica dellacqua. Leliminazione dei cataboliti e delle sostanze di rifiuto azotate, avviene nei pesci sotto forma di ammoniaca, che viene successivamente trasformata in nitriti e infine in nitrati (NO3). I nitrati sono sali e sono ben tollerati dai discus anche in alte concentrazioni (fino a 300 mg per litro). Anche questo mese un esperto allevatore di discus, vi porter pi vicino ad argomenti tecnici utilizzando un linguaggio semplice e alla portata di tutti. Oggi parliamo di biocondizionatori. La nostra rubrica link, prende in considerazione questo mese un argomento da sempre discusso, sul quale veramente difficile fare il punto senza occupare centinaia di pagine. Il termine molto generico, spesso abusato, talvolta incomprensibile nelle applicazioni. In generale con questo termine intendiamo una serie di prodotti che dovrebbero (il condizionale dobbligo) produrre delle azioni positive per lacquario, come ad esempio rendere lacqua di rubinetto adatta alla vita di pesci e piante, flocculare il particellato organico, migliorare la funzionalit del filtro, accelerare la degradazione della materia organica, difendere il muco dei pesci, ecc. Lo approfondiremo cliccando sui link scelti dal nostro esperto. Le interviste di Aquariophylia. Anche questo mese la rivista ha visitato un allevatore di discus per farvelo incontrare. Quella odierna unulteriore tappa verso la comprensione di ci che si muove realmente in Italia per ci che attiene lallevamento e la riproduzione del discus. Lautore ha conosciuto Ernesto Militi in un periodo in cui frequentava assiduamente la Calabria. Era il tempo delle amicizie poi scioltesi al sole del Pollino. Ed era il tempo in cui il movimento calabrese sembrava dover essere lunico contraltare plausibile allorganizzazione di altre realt nazionali. Era il tempo dei 14

capitani coraggiosi, degli allevatori amatoriali politicizzati che chiedevano spazio e voce. Oggi lo avviciniamo a vantaggio dei nostri lettori. Storia del pesce rosso. Avendo iniziato il mese scorso, proseguiamo il discorso che ci porta ad esaminare le variet di pesci rossi in chiave storica. Le variet eteromorfe sono le razze pi esasperatamente selezionate; il loro corpo notevolmente modificato (testa, occhi, pinne, tronco) rispetto al tipo normale. La loro maggioranza importata dalloriente. Sono pi esigenti in quanto a temperatura, qualit dellacqua e alimentazione; pertanto sono pi adatte allacquario che al laghetto, anche se esemplari ben acclimatati, con le opportune cautele, possono essere trasferiti in laghetto nei mesi pi caldi. Apistogramma cacatuoides, timido ma simpatico. Spesso presente nei nostri acquari, a causa del suo ridotto costo Altrettanto spesso non apprezzato per il suo reale potenziale e viene relegato in una posizione di secondo piano. Invece merita un approfondimento! Per consentire di poterlo allevare nel migliore dei modi e poter gioire della sua riproduzione. Il cacatuoides originario del Per e della Colombia, ove la vegetazione acquatica molto fitta, tanto da permettergli ampie opportunit di riparo. Lacqua si presenta con un pH oscillante tra 7.0 e 8.0 e la durezza media; la temperatura attorno ai 25 gradi centigradi. Impariamo ad allevarlo! Fitoterapia. Al giorno doggi, curare i nostri beneamati pesciolini, sempre pi difficile, a causa della mancanza di prodotti farmaceutici adatti per ogni singola patologia. Questo stato uno dei motivi, da parte degli allevatori, per sperimentare sempre pi le risorse fitoterapiche. Inoltre non dimentichiamo che il punto di forza di queste terapie la non distruzione della flora batterica del filtro, di vitale importanza per lequilibrio del nostro acquario. La fitoterapia utilizza, come composti medicali, i principi attivi contenuti in alcune foglie di piante e non solo. A volte fa uso di estratti di piante stesse o radici. 15

Reportage: Uganda Wildlife Education Centre. Arrivare in Uganda in aeroplano significa atterrare a Entebbe, sede dellunico aeroporto internazionale del Paese. un piccolo centro, distante circa 40 chilometri da Kampala, ma sarebbe un errore considerarlo importante solo per la presenza dellaeroporto. Il centro, ubicato sulla riva del lago Vittoria si estende per 72 ettari e nasce nel 1952 ad opera del governo coloniale britannico, con lobiettivo di riabilitare gli animali selvatici rinvenuti feriti o malati e i cuccioli orfani. Ben presto la struttura attira lattenzione del pubblico e agli ospiti indigeni se ne aggiungono altri provenienti doltremare, diversificando la struttura che nel 1962 diviene lo zoo nazionale. Aquariophylia vi accompagna in una visita guidata in questo magnifico centro, in compagnia di un eccellente autore che per loccasione si trasforma in cicerone! Il nono un killi italiano. Quando ci si riferisce ai killifish non tutti sanno che ne esiste anche uno italiano: Aphanius fasciatus (Valenciannes, 1821), conosciuto pi volgarmente come nono, che non ha nulla da invidiare per interesse ai coloratissimi Nothobranchius, Aphyosemion & C. Si tratta dellunico membro della famiglia dei Ciprinodontidi presente in Italia. Lareale di distribuzione ampio ma le abbondanze non sono omogenee lungo il territorio nazionale. Infatti la specie presente in maniera discontinua lungo la fascia adriatica, ionica, tirrenica e sulle isole maggiori, comprese lisola dElba e le isole Eolie. Lo possiamo trovare in Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Lazio, Campania. Impariamo ad allevarlo! Il carbone attivo: conosciamolo meglio. Il carbone attivo (CA), nonostante abbia perso la sua funzione principale, cio rimuovere i residui dei farmaci o biocondizionatori (come li chiamano le aziende produttrici) prima che compromettano lequilibrio biologico in acquario uccidendo i batteri, oggigiorno ancora un valido alleato per la salute del nostro acquario. Spesso se ne fraintende limportanza e la necessit duso: per questo abbiamo deciso di stendere delle righe su questo tanto conosciuto, ma sempre meno apprezzato materiale. 16

Come si fa: intervista a Tetra. Anche questo mese, Aquariophylia vi porta viso a viso con un responsabile di aziende specializzate e in particolare con un esperto Tetra, il quale ci offre utili informazioni sulla loro produzione, sulla specificit di alcuni prodotti, sul modo di fare acquariofilia secondo la grande azienda internazionale. Unoccasione unica per venire a contatto col mondo commerciale e con esperti che difficilmente riusciremmo a incontrare nella nostra quotidianit. Scavalchiamo il negoziante sotto casa: raggiungiamo direttamente le aziende che forniscono i prodotti che usiamo!

Rubrica poesie. Anche questo mese vi portiamo a casa una bella poesia e torniamo ora al centro del nostro hobby, con un testo intitolato Avannotti! Le parole qui non contano pi perch entriamo in un mondo fatto solo di emozioni. Leggendo capiremo. Naturalmente ci sono poi le rubriche lettere, langolo del Carassio, i Contest, i contributi dei lettori e tanto altro. Diamoci da fare: lo spettacolo comincia!

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In questa sezione riceviamo le vostre lettere e rispondiamo sia sulla rivista sia per e-mail. Potete scrivere semplicemente collegandovi al nostro sito web (www.aquariophylia.it) ed utilizzando lapposito spazio lettere. Ovviamente sono accettate anche lettere ricevute per posta normale, ma in questo caso i tempi di risposta sono molto pi lunghi. Nei primi numeri la rubrica avr laspetto che osservate, semplice e classico. In futuro, anche grazie ai vostri contributi, cercheremo di rendere le risposte sempre pi interattive in modo che possiate contare sul parere di vari esperti per la risoluzione dei problemi sottoposti alla redazione.

www.aquariophylia.it
OSMOSI O RUBINETTO? QUESTO IL DILEMMA Salve sono appassionato da molti anni, ma adesso mi sorge un dubbio riguardante i valori dellacqua del rubinetto. Premetto che ho sempre fatto lacqua per i cambi con il mio impianto dosmosi con aggiunta di sali appositi. Adesso ho allestito un Malawi e vorrei utilizzare lacqua del rubinetto per eseguire i cambi; ho fatto alcuni test dellacqua e il valore dei fosfati (PO4) di 0,25 mg/litro. Il mio dubbio : quali conseguenze potrei avere nelleffettuare i cambi con acqua del rubinetto? Cosa mi consigliate? Livio Un valore di fosfati nellacqua di rubinetto di 0.25 ppm elevato ma non drammatico. Se il filtro funzionale potrebbe riuscire a eliminare questi inquinanti abbastanza rapidamente. Inoltre piante e alghe assorbono attivamente questi composti. I pesci del lago Malawi non necessitano di acque troppo tenere e potrebbero dunque vivere nellacqua di rubinetto di molte citt italiane. I problemi sono semmai di altro tipo. Spesso lacqua di rubinetto, oltre ad avere una composizione in KH/GH che conduce a repentini aumenti del pH, pu essere caratterizzata da rapporti Ca/Na non ideali per la vita della maggior parte dei pesci e delle piante. Per questo motivo ed anche per eliminare qualsiasi traccia di metalli pesanti e inquinanti, si preferisce utilizzare acqua demineralizzata 18

addizionata con sali tipici delle aree di origine dei pesci da allevare. In questo modo si ottiene una soluzione ideale. Si tenga presente per che lacquariofilia un hobby che pu essere vissuto a vari livelli e non tutti, necessariamente, sono puritani in merito alla qualit dellacqua o ad altri componenti essenziali dellacquario. Pertanto non possiamo neppure escludere che la vita in comune acqua di rubinetto non permetta a questi pesci di crescere benissimo e riprodursi. Anzi, a onor del vero, dobbiamo dire che la maggior parte degli appassionati che alleva ciclidi del lago Malawi utilizza acqua di rubinetto, eventualmente miscelata con acqua demineralizzata. Un altro sistema, ancora pi semplice, quello di usare acqua di rubinetto e filtrare attraverso BluResin, un materiale filtrante che elimina gran parte dei soluti in proporzione alla quantit aggiunta al filtro. In questo modo, con un paio di cucchiai di questo composto disposti nel filtro, anche in presenza dei pesci, si riesce a modificare le caratteristiche dellacqua senza dover ricorrere a faticosi cambi, aggiunta di sali, ecc. Insomma, le soluzioni sono tantissime. Basta scegliere quella pi vicina alle proprie attese. Tuttavia, usare osmosi inversa e sali specifici rappresenta il non plus ultra della fedelt alla natura e, daltro canto, usando semplice acqua di rubinetto si riuscir molto probabilmente a mantenere questi pesci in ottima salute ed a farli riprodurre.

Lepomis, vorrei sapere quali specie potrei ospitare, oltre naturalmente ad avere delucidazioni sul tipo di fondo, illuminazione, ecc. Ho una particolare predilezione per lacquario dacqua dolce, ma oltre a quello tropicale non ho trovato granch su quello nostrano, che secondo me dovrebbe avere maggiori attenzioni. Per questo mi piacerebbe poterne discutere qui, dove ritengo sia un argomento che potrebbe interessare molti di noi visto che il nostro Paese possiede un gran numero di biotopi interni oltre a quelli marini. Mi rendo conto che forse questo argomento potr sembrare di nicchia ma credo altres che discuterne non possa fare altro che bene. Salutoni a tutti OrandaBlu
Allevare il Persico sole non solo possibile, ma si tratta certo di una magnifica occupazione. Non vero che si tratti di un argomento di nicchia. In realt noi tutti dovremmo dare pi attenzioni ai pesci che nuotano sotto casa, perch belli, interessanti ed estremamente educativi. Peraltro si tratta di animali che si riesce talvolta ad ottenere a buon mercato o a reperire direttamente in natura e questo aumenta la soddisfazione dellallevatore. Promettiamo che nei prossimi numeri daremo maggiore attenzione a questargomento e ringraziamo il lettore per avercelo rammentato. Detto ci, riteniamo che una vasca delle dimensioni sopra citate possa ben ospitare un paio di questi pesci, anche quando saranno cresciuti, potendo raggiungere questa specie una lunghezza massima attorno ai 30 cm. Sar opportuno allevarli a partire da giovani individui e vedremo cos tutte le variazioni di livrea che caratterizzano questi magnifici animali nel corso della loro esistenza. Unico problema potrebbe essere rappresentato dalla loro aggressivit intraspecifica: in una vasca di queste dimensioni non possiamo escludere che due esemplari adulti prendano ad azzuffarsi e in questo caso lunico rimedio sar allontanarne uno oppure disporli in una vasca alla19

ALLESTIMENTO PER UN PERSICO SOLE Rieccomi di nuovo qui a chiedere aiuto agli esperti. Vorrei allestire un acquario dacqua dolce nostrano; la vasca che ho a disposizione ha le seguenti misure: cm 100 x 50 x 55 per 200 l netti di capacit. Mi piacerebbe ospitare il bellissimo Lepomis gibbosus: possibile? Nelleventuale risposta positiva vorrei sapere quali e quanti altri pesci potrei ospitare insieme al persico sole, quali piante, e se necessario il refrigeratore. Nel caso che la vasca non rispondesse alle esigenze del

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perto di dimensioni doppie rispetto a quelle dellacquario. La presenza di piante acquatiche e rifugi potr ridurre questi aspetti di aggressivit. Se tutto fila liscio, Lepomis riesce anche a riprodursi in acquario, mettendo in atto pratiche di corteggiamento molto interessanti. Ma ovviamente non questo il luogo per approfondire. Come suddetto, proveremo a farlo nei prossimi numeri con articoli specifici. In ogni caso non riteniamo opportuno aggiungere altri pesci allacquario per vari motivi, di spazio e di aggressivit ma incoraggiamo fortemente il lettore a intraprendere questa esperienza, peraltro economica, dal momento che questi pesci non necessitano di termoriscaldatore n, solitamente, di refrigeratore. Saremo felici in futuro di pubblicare anche le sue esperienze in merito.

uova si sono schiuse dopo 3 giorni con tante larve invisibili attaccate al vetro della vasca. Dopo qualche giorno, al riassorbimento del sacco vitellino, li ho nutriti con infusori di alcune foglie tolte dallacquario di comunit e del cibo micron diluito con acqua e somministrato con una siringa. Nella vaschetta ci sono qualche avannotto platy corallino e avannotti di Ancistrus. Ecco le foto che vi mando in allegato. Salbt Il contributo molto interessante e lo pubblichiamo per intero. Non lo abbiamo inserito nella rubrica dei contributi dei lettori per il semplice fatto che non siamo riusciti a reperire le foto di cui si parla nella lettera. Ma non appena le riceveremo, saremo felici di condividerle con gli altri amici della rivista.

TANICHTHYS ALBONUBES RIPRODOTTO DAL NOSTRO LETTORE I Tanichthys albonubes sono dei simpaticissimi pesciolini, molto attivi, che amano nuotare in un folto branco nella parte medioalta della vasca. Sono vivaci e sempre in movimento, ma non sono cos attivi come i Danio zebrati. Per quanto riguarda la riproduzione sui Tanichthys albonubes, mi sono cimentato attraverso le informazioni di acquariologia e, munito di pazienza, ci sono riuscito. Il dimorfismo sessuale non molto accentuato; il maschio solitamente pi snello e pi colorato della femmina. Dunque ritornando al discorso della riproduzione ho introdotto una coppia matura in una vaschetta a parte di 10 l con un filtro a spugna e un riscaldatore, come substrato un ciuffetto di muschio di Giava e qualche sassolino sul fondo della vasca. Mi sono trovato casualmente ad assistere la fase di corteggiamento da parte del maschio che incitava la femmina ad andare nel punto appartato tra il muschio e deporre le uova; contemporaneamente i due si abbracciano rilasciando uova e spermatozoi. Dopo la deposizione ho rimosso i riproduttori; le
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LUNGO POST! Noooo il mio lungo post non stato pubblicato. Ritento riassumendo (si fa per dire). Torno a tediarvi con uninfinit di domande. 1) dopo la sostituzione del materiale filtrante con le glax stone (tenute 15 gg nellacqua con batteri, sotto il getto del filtro), ho notato che la superficie dellacqua, da due giorni, leggermente...oleosa. Pu dipendere da questo? 2) Contemporaneamente per il Betta ha nuovamente prodotto le sue bollicine. Pu essere che anche loleosit dellacqua sia dovuta alle sue secrezioni? La volta scorsa per non lavevo notata. 3) Pu essere che il nuovo filtro non funzioni bene? Forse non avrei dovuto sostituirlo ma dovendomi assentare pensavo di fare cosa buona dato che il tempo consigliato della cartuccia di materiale filtrante era scaduto. Mi pongo questi problemi perch da venerd mattina partir per dieci giorni e temo che in mia assenza i due pescetti possano soffrirne (purtroppo non ho nessuno che possa occuparsene).

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Inoltre temo che lerogatore automatico di cibo (seppur impostato affinch eroghi una volta sola il cibo ogni 24 h e nella misura minima) e che la decomposizione dei residui provochi un rialzo dei nitriti. Prevenendo le vostre domande... devo confessare che non ho ancora acquistato i reagenti liquidi (non frustatemi!), continuando ad affidarmi alle misurazioni del negoziante. Domani per non riesco a passare al negozio perch lavoro tutto il giorno e venerd mattina parto allalba. Che faccio? Se dite che necessaria una misurazione precisa prendo unora di permesso domani e vado al negozio. 4) il caso che proceda con un cambio parziale di acqua per dare un po di respiro ai pescetti in mia assenza? Lultimo cambio (circa 50%) lho fatto il 6 dicembre scorso e contavo di fare il prossimo al mio rientro, ma vista la situazione... non so se sia il caso di aspettare. Oggi ho provato comunque a effettuare le misurazioni con le solite striscette della Sera (che so essere poco affidabili) e ho

notato che i NO3 sono leggermente aumentati (intorno al 25 mg/l) mentre i NO2 sembrano completamente assenti. Oltre al cambio parziale posso utilizzare qualche prodotto per migliorare lo stato dellacqua? In casa ho i batteri Clean (Amtra System), estratto di quercia (Amtra System), Alga Zero (sicce), Stress Zyme e il biocondizionatore Easy Balance (Tetra). Aiutoooooo... che faccio? Vi sar grata se riuscirete a darmi qualche consiglio prima di domani sera... in difetto... cambier lo stesso qualche litro di acqua e... pregher per i miei pescetti per dieci giorni dalle cime innevate dellAlta Badia! Intanto... grazie come sempre! Roberta PS: ah... s... i due pescetti sembrano stare benone (forse sono solo io che mi faccio inutili paranoie, ma essendoci gi passata... sai com!) Pubblichiamo con piacere questa simpatica lettera senza modificare il tono scherzoso che

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la contraddistingue: Aquariophylia nasce per divertirvi! Passiamo per immediatamente alle risposte perch i tanti quesiti della lettrice, a quanto pare, esigono una rapida soluzione. Non riteniamo che utilizzando GlaxStone si possano ottenere patine oleose. Noi non le abbiamo mai osservate. Semmai dovrebbe accadere il contrario. Quelle patine sono dovute a scarsa eliminazione dei materiali organici per carenza di prefiltro meccanico. Potrebbe darsi per che nel cambio del materiale filtrante si sia prodotto un momentaneo squilibrio dellacquario che potrebbe giustificare gli effetti. Per eliminare le patine esistono prodotti eccellenti, come quelli della MicrobeLift, in

grado di far fuori le patine oleose in poche ore grazie allattivit di microorganismi utili. No, certamente le bollicine del Betta non sono oleose. Semmai accade il contrario: i composti presenti nella sua saliva dovrebbero con24

tribuire a eliminare le patine oleose. Dipende. Di che filtro si tratta? Potrebbe trattarsi di un leggero malfunzionamento del filtro o di un fenomeno passeggero. Difficile da stabilire con i dati in nostro possesso. Non sar necessario per prendere permessi per effettuare le misurazioni. Riteniamo possa partire serena e rimandare al ritorno il da farsi. Va bene anche una cartina multi-test per avere dati orientativi senza spendere troppo n perdere troppo tempo. Non vero, come scrive, che sono troppo poco precise: permettono di avere i dati che servono in tempi brevi. Quindi non le servono misuratori pi precisi se non per approfondire situazioni pericolose che nel suo caso, sinceramente, non paiono presentarsi. Si assicuri per di regolare il distributore di cibo al minimo in modo da non saturare le potenzialit del filtro. Dovendo partire eviteremmo manovre affrettate, compresi i cambi parziali. A meno che non siano evidenti segni di sofferenza da parte dei pesci. I valori da lei misurati sono ottimi. normale che i nitrati aumentino nel tempo se il filtro non ha propriet denitrificanti. Piccoli cambi parziali potranno aiutare a mantenerli bassi. Ma 25 ppm di nitrati in acqua dolce sono assolutamente innocui. E lassenza dei nitriti molto confortante e indica un filtro funzionante. Dunque dorma sonni tranquilli ed eviti solo un grosso errore: non aggiunga allacqua nessuno dei biocondizionatori citati. Non ora che sta per partire almeno. Lasci che tutto continui a funzionare perfettamente, come sta andando ora. Non ci meraviglia che i pescetti stiano bene: tutto procede per il meglio. Se dovessero morire sar a causa di malattie, non per lo stato dellacquario. Dunque, parta tranquilla e non proceda con manovre dellultimo secondo, sempre sconsigliabili.

Per voi negozianti!


Aquariophylia nasce con lo scopo di diffondere lhobby degli acquari in Italia. Con questo proposito, sin dal primo momento ha cercato di mettere in contatto hobbisti e produttori, anche attraverso un accesso diretto ai siti web delle aziende, critiche, approfondimenti, test. Ovviamente questo scopo lo raggiungeremo solo riuscendo a conquistare la fiducia di tutti gli appassionati presenti nel nostro Paese e, anzi, promuovendo larrivo di nuovi adepti. I negozianti sono senza dubbio un anello fondamentale di questo processo: senza di loro non sarebbe neppure possibile immaginare una diffusione degli acquari. Per questo motivo saremo felici di renderli parte di questo processo, teso a creare una grande comunit nazionale. In cambio chiediamo solo che ci aiutino a diffondere la buona novella: Aquariophylia esiste ed ha gi superato lesame dei lettori, ma per diventare una rivista di successo, per poter continuare ad essere distribuita gratuitamente a tutti gli acquariofili, dovr espandersi continuamente a nuovi utenti. I negozianti possono fare molto in questo senso. A tutti i negozianti che faranno il log-in nel nostro sito e ci presenteranno dieci loro clienti (ai quali, dunque, contribuiranno a regalare un abbonamento gratuito alla rivista) offriamo un piccolo spazio pubblicitario sulle nostre pagine per 6 mesi. In definitiva, la rivista potr contare su un numero maggiore di lettori. I lettori potranno continuare a leggerla gratuitamente. I clienti del negozio riceveranno in dono un abbonamento annuale al magazine. I negozianti godranno di maggiore visibilit, essendo presenti sulle pagine di un periodico nazionale. Se possiamo fare di pi chiedete pure e sarete esauditi! E voi acquariofili: stampate questa pagina e mostratela al vostro negoziante di fiducia, nel caso in cui non ci conosca ancora. Contribuirete alla diffusione della rivista e dellhobby in Italia, con evidenti vantaggi per tutti. Passate allazione: divulgate Aquariophylia!

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OCCHIO ALLA MEDUSA!


Torna anche questanno la campagna del CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare), che con la sua unit operativa dellUniversit del Salento (Lecce), partecipa a un progetto europeo (VECTORS 2011-2014), che ha lo scopo di studiare le possibili cause dei cambiamenti negli oceani e nella vita marina. In particolare, nellambito di tale progetto, il CONISMA-Lecce responsabile di un workpackage sulle proliferazioni di meduse nei mari europei. La suddetta campagna, seguita dalluniversit salentina, mira a monitorare le popolazioni di meduse che vivono nel Mare Nostrum, e si avvale della collaborazione di Enti di Ricerca, Aree Marine Protette, diving centers, pescatori, privati cittadini, ecc. che con le loro segnalazioni possono contribuire fattivamente a mappare la distribuzione di questi animali gelatinosi nel bacino del Mediterraneo. Aquariophylia vuole sostenere questa importante iniziativa e invita tutti i suoi lettori balneanti a segnalare, anche in questa stagione estiva 2012, la presenza di meduse che dovessero essere viste in mare, sia lungo i litorali e sia al largo delle coste. Il poster, molto chiaro ed esplicativo, faciliter lidentificazione delle specie e aiuter alla compilazione dei dati da inviare agli indirizzi di posta elettronica in esso riportati. Buone vacanze a tutti!

http://www.focus.it/meduse/ boero@unisalento.it

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La rubrica p
Lacquario in

7 domande

Una nuova rubrica per il principiante: la lettera da cui scatur la serie Ricordate la lettera che chiedeva spiegazioni sullacquario in base a sette quesiti? Nel numero di gennaio abbiamo parlato dei cambi dacqua (quesito numero 1); in quello successivo abbiamo risposto alla domanda numero 2, riguardante il substrato; abbiamo poi trattato il terzo quesito, parlando del filtro e cos via. cos giunto il momento di passare alla settima ed ultima domanda del nostro amico Mario (ricordate?), al quale dedichiamo lintera rubrica, insieme a tutti i neofiti del mondo! 7 - Le piante: Premesso che il concime va dosato con molta parsimonia, e da bonsaista posso capire cosa significa, giusto pensare che pi piante si hanno meglio ? Se s, come capire quando potrebbe essere il momento di dosare la CO2? La CO2 non dovrebbe essere emessa comunque anche dalla respirazione naturale dei pesci?

Anubias.sp, pianta a crescita lenta

Le piante costituiscono il principale ornamento degli acquari dacqua dolce, nonch una componente essenziale per il corretto funzionamento degli stessi, assolvendo alle pi disparate funzioni, tra le quali la sottrazione dallacqua di nutrienti che, se in eccesso, potrebbero favorire la comparsa di fastidiose alghe, la produzione di ossigeno, essenziale per la vita, la creazione di nascondigli e di nursery per gli animali. Alla base di ogni layout c la scelta del tipo di pianta e della posizione ad essa assegnata allinterno della vasca; inoltre la scelta della tipologia di pianta condiziona, o condizionata, dalla scelta di una serie di caratteristiche chimico-fisiche dellacquario, quali la tipologia di substrato, di luce, di temperatura e di grandezza della vasca. Infatti bisogna conoscere preventivamente le caratteristiche della pianta, ovvero laltezza che essa pu raggiungere, la quantit di luce necessaria alla sua crescita, cos come la ricchezza di sostanze nutritive, del fertilizzate da aggiungere 28

per il neofita

Le piante
di Marco Di Natale e Federica Ferrigno - settima e ultima puntata
Intensit luminosa bassa, media, alta e molto alta a seconda dei W/litro di luce presenti in vasca sotto il substrato, qualora la pianta non sia galleggiante o semplicemente epifita/epilitica (che vive attaccata su un tronco o su una roccia), le quantit di CO2 e di fertilizzante liquido necessarie, nonch i parametri dellacqua come durezza, pH e cos via. Solitamente una pianta necessita di un buon apporto di luce, che va da 0,5 watt/litro a pi di 1 watt/litro a seconda delle necessit, per un fotoperiodo di circa 8-10 ore. Se le piante tendono a crescere in altezza, con foglie piccole e diradate, significa che la luce non sufficiente; lo stesso vale se il colore sbiadisce. In generale le piante che necessitano di pi luce sono quelle rosse. Lanidride carbonica un altro elemento importante da utilizzare, specialmente per alcune piante e in particolare per quelle a crescita veloce, se si vuole ottenerne una crescita rigogliosa; sono in commercio diversi tipi di diffusori, quali quelli a flipper o a microbolle, ma particolarmente interessanti sono gli impianti dotati di campana di diffusione (es. Ferplast CO2 Energy) perch sono molto economici, efficienti, adatti a ogni tipo di utilizzo (in pressione, mediante fermentatore, ecc.) e consentono di disciogliere rapidamente grandi quantit di gas carbonico senza sprechi. Inoltre gli impianti di CO2 possono essere con bombola (pi costosi ma con un flusso di gas continuo nel tempo e facilmente regolabili) o a fermentazione (pi economici e costruibili anche artigianalmente, ma con un flusso che inizialmente maggiore e pian piano tende a diminuire). Anche una carenza di questo gas, indispensabile alla fotosintesi clorofilliana, comporta un ingiallimento delle foglie, oltre che una crescita lenta e stentata della pianta. Talvolta, per alcuni tipi di piante, e in generale per quelle a crescita lenta 29

Cryptocoryne, tipologia di pianta che cresce molto in larghezza e viene posta generalmente in posizione centrale

In basso Hemiantus callitricoides, pianta da prato (tipo Anubias sp. e Microsorum sp.) o, se tutte le piante scarseggiano in vasca, la CO2 potrebbe non essere necessaria, dal momento che potrebbe bastare quella prodotta dalla respirazione dei pesci. Esistono poi piante come Cabomba aquatica e la Nymphaea lotus che sottraggano quanti pi nutrienti possibili dallacqua e dal fondo ed in certa misura riescono a trarre il gas carbonico dalla degradazione dei carbonati in soluzione. Per bisogna tenere presente che laggiunta della CO2 permette anche di regolare il pH, abbassandolo sino ai valori ideali per le specie allevate e sfavorendo di conseguenza la proliferazione delle lumache, poich scioglie i loro gusci calcarei. Pertanto, andando oltre le esigenze delle piante, dobbiamo notare che una corretta somministrazione di anidride carbonica un elemento fondamentale nellacquario dacqua dolce, per mantenere costanti i valori dellacqua ed in particolare quelli correlati al pH (che sono tanti!). Per quanto riguarda luso dei fertilizzanti, anche 30 questi sono miscugli di elementi indispensabili che apportano ai vegetali dei sali minerali fondamentali quali quelli contenenti azoto, fosforo, zolfo, potassio, calcio, ferro, magnesio, zinco, ecc. Questi elementi vengono utilizzati in varie reazioni metaboliche ed enzimatiche. I fertilizzanti possono essere in forma liquida per le piante con radici epigee (le epifite) o per le piante a crescita veloce, che assimilano i nutrienti principalmente dalle foglie (per esempio Ceratophyllum demersum) oppure sotto forma di pastiglie da aggiungere sotto il substrato, per piante che necessitano di un buon apporto di nutrienti a livello delle radici o semplicemente per reintegrare un fondo non nuovissimo. In generale questi due tipi di fertilizzanti sono indispensabili, insieme, perch quasi tutte le piante acquatiche (fatte le dovute eccezioni) assimilano i nutrienti sia attraverso le foglie sia attraverso le radici. Le dosi sono solitamente indicate sulla confezione o in un apposito bugiardino, anche se sarebbe consigliabile cominciare con dosi basse e aumenta-

re pian piano in base alle necessit delle piante. La fertilizzazione andrebbe fatta settimanalmente e non bisogner mai eccedere con le dosi; inoltre sconsigliabile fertilizzare subito dopo una potatura (mai potare tutte le piante nello stesso momento) perch tali sostanze, se in eccesso e quindi non assimilate, potrebbero favorire la comparsa di alghe. Inoltre, accumulandosi nellacqua potrebbero portare alla comparsa di patologie da avvelenamento negli animali, specialmente negli invertebrati, che sono particolarmente sensibili ad alcune sostanze come il ferro. Al contrario, una carenza di tali sostanze comporta un rallentamento della crescita delle piante, nonch lingiallimento, la comparsa di macchie, lappassimento, il raggrinzimento e la caduta delle foglie. Questo spesso facilita la produzione di alghe epifite, che in queste condizioni possono competere facilmente con i vegetali superiori. Oltre alla scelta delle piante, importante la loro sistemazione nellacquario. In particolare, sono

adatte a stare sul fondo in zone anteriori e laterali le piante a crescita rapida, che tendono a crescere prevalentemente in altezza come Vallisneria spp., Alternanthera rosaefolia, Bacopa caroliniana, e cos via; invece al centro andrebbero messe le piante solitarie che crescono anche in larghezza, come alcune variet di Echinodorus o di Cryptocoryne. Infine la parte anteriore della vasca andrebbe occupata da piante di piccole dimensioni, come quelle utilizzate per produrre i prati come ad esempio Echinodorus tenellus o Hemiantus callitricoides. Per quanto riguarda la domanda sulla quantit di piante da coltivare difficile rispondere seccamente perch ci dipende da numerosi parametri, tra cui la quantit di luce che si disposti a somministrare, il carattere dei pesci allevati, ecc. Ovviamente, allevando specie di pesci che scavano nel fondo o estirpano le piante (come alcuni ciclidi) si potranno coltivare solo poche piante molto robuste, specialmente in vaso. vero per che volendo ottenere un acquario ben erborato

Lanidride carbonica prodotta dai pesci non sufficiente a produrre una corretta crescita delle piante. Solo con un dosatore del gas carbonico si riesce a vedere le piante produrre bollicine dossigeno in continuo, come nella foto

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In un acquario erborato i pesci trovano riparo, protezione e si riproducono pi facilmente. Anche gli avannotti degli ovovivipari trovano spazi per proteggersi dai predatori tra la vegetazione conviene piantumare molte piante tutte insieme invece di partire con poche piantine attendendo che si espandano: una popolazione vegetale importante, piantata tutta insieme, permette di condizionare subito lacquario creando le condizioni ideali per lespansione e la crescita rigogliosa. In conclusione, le piante, oltre ad avere una funzione depurativa e decorativa, servono a ricreare habitat naturali in cui gli animali possono sentirsi protetti, riprodursi e creare confini territoriali, migliorando quindi, in generale, le condizioni di vita degli animali e mantenendo un corretto equilibrio biologico allinterno della vasca. Con questo numero completiamo la serie dedicata al neofita. Lavevamo iniziata ben sette mesi fa, seguendo le richieste di un nostro lettore il quale, in preda ad una serie di dubbi, aveva formulato le famose sette domande che richiedevano ben pi di una semplice risposta nella rubrica lettere. Speriamo che questa serie sia stata utile a molti altri acquariofili in erba, che probabilmente avevano gli stessi dubbi. Ma nel caso in cui avessimo omesso qualcosa o ingenerato ulteriori dubbi (cosa sempre possibile!) vinvitia32 mo a scrivere e ferma intenzione fasi di crescita, integrante della acquariofili. a cooperare, perch nostra sostenere il neofita in tutte le affinch possa divenire parte nostra grande famiglia di

Un moderno erogatore di gas carbonico munito di campana di saturazione

FITOTERAPIA:
rimedi antichi per soluzioni moderne
di Valerio Rizzo
Al giorno doggi curare i nostri beneamati pesciolini sempre pi difficile, a causa della mancanza di prodotti farmaceutici adatti per ogni singola patologia. Questo stato uno dei motivi, da parte degli allevatori, per sperimentare sempre pi le risorse fitoterapeutiche. Inoltre non dimentichiamo che il punto di forza di queste terapie la non distruzione della flora batterica del filtro, di vitale importanza per lequilibrio del nostro acquario. La fitoterapia utilizza come composti medicali i principi attivi contenute in alcune foglie di piante e non solo: a volte fa uso di estratti di piante stesse o radici. Le pigne di Ontano sono ricche di acidi umici e tannini KETAPANG Oggigiorno si sente parlare spesso delle foglie di Catappa, foglie essiccate al sole (per mantenere al meglio le loro propriet benefiche): non sono nientaltro che delle foglie del mandorlo cinese dette anche foglie di Ketapang. Le foglie di Catappa contengono una serie di tannini e acidi umici. Questi hanno propriet astringenti e reagiscono con le proteine delle mucose, rendendole meno attaccabili da microorganismi ed ectoparassiti. Poi ci sono le saponine, che svolgono funzione fungicida, grazie alla reazione delle stesse con gli steroli presenti nelle membrane delle ife dei funghi, che porta alla rottura della membrana e alla 34 Le foglie di mandorlo cinese hanno interessanti propriet terapeutiche

azione antibiotica: quercetina, kampferolo e tannini azione antimicotica: saponine e tannini azione antiinfiammatoria: flavonoidi, triterpenoidi e tannini azione antiiossidante: acido chebulagico e corilagina azione astringente: tannini Ovviamente, utilizzando dei tannini otterremo una leggera acidificazione dellacqua e una colorazione ambrata, pi leggera rispetto a quella prodotta dalla torba. In realt il vero effetto proporzionale alla loro concentrazione in vasca; inoltre, trattandosi di composti organici facilmente ossidabili, una volta ossidati perdono tutte le loro miracolose funzioni. Ci penser il sistema del Le foglie di quercia sono ricche in quercetina vostro acquario a ossidarle e degradarle.

conseguente morte del fungo. Nei pesci provocano una stimolazione ormonale, aumentando il livello di steroidi; vi una riduzione del colesterolo. Inoltre la cute e le uova dei pesci vengono protette dai funghi. VARI FLAVONOIDI Ricordiamo poi i flavonoidi, che sono presenti in molte piante. Le loro funzioni sono molteplici: si va dalla pigmentazione gialla, rossa e blu dei fiori, alla protezione da microorganismi e insetti. I flavonoidi sono relativamente poco tossici se li si paragona ad altre sostanze contenute nelle piante, motivo per il quale nel corpo degli animali si trovano in quantit abbastanza elevate. I flavonoidi aiutano il sistema immunitario a contrastare virus e allergie: di fatto alcuni flavonoidi agiscono direttamente come antiallergenici, antiinfiammatori, antibiotici e anticancerogeni. Per semplificare la relazione tra sostanze/vegetali (principali) e loro propriet, possiamo rifarci allo schema che segue: 35

Aloe vera, una vera e propria farmacia naturale. utilizzata come principio attivo nei biocondizionatori

Corteccia di mandorlo indiano: contiene tannini e saponine Un altro vegetale che spesso viene sottovalutato la Camelia sinensis, detta pi semplicemente the verde. Infatti questo contiene un potente antiossidante, un blando antibatterico e si mostra ricco in tannini. Le sue foglie essiccate contengono i seguenti principi attivi: Composti polifenolici: (30%) prevalentemente catechine o flavonoli (epigallocatechina-3-O-gallato (EGCG), epicatechina, epicatechina-3-Ogallato (ECG), catechina, epigalloca- techina), flavonoidi, tannini, acido clorogenico. Basi puriniche: caffeina o teina (1-5%) e piccole Il the verde (Camelia sinensis) contiene un potente antiossidante, un blando antibatterico e si mostra ricco in tannini quantit di alcaloidi xantinici (teofillina, teobromina, ecc.). Saponine triterpeniche: varie Vitamine e miinerali: vitamina C, vitamine del THE VERDE ED ALTRO ANCORA Altri vegetali che danno gli stessi risultati possono essere: Pigne di Ontano: anchesse hanno le stesse propriet ma sono pi ricche di acidi umici e tannini accentuando la colorazione ambra dellacqua e una maggiore acidificazione Foglie di Banano: contengono tannini e vari sali minerali Foglie di Quercia: contengono acidi umici, quercetina e flavonoidi complesso B, calcio, ferro, fluoro. Al the verde quindi si possono riconoscere le seguenti propriet: Antiossidanti: protettive dellapparato cardiovascolare, ipolipemizzanti. Stimolanti il metabolismo basale: lipolitiche, toniche sul sistema nervoso centrale, diuretiche. Mantenimento omeostasi glicemica: attraverso vari processi fisiologici che interessano il metabolismo degli zuccheri Antinfiammatorie: quindi utili per coadiuvare la n terapia di varie malattie Azione antiossidante: ipolipidica, antinfiammatoria. Di molto positivo c anche che le catechine accelerano il metabolismo e abbassano il contenuto di grassi ad alto punto di fusione, producendo un effetto drenante che accelera il metabolismo, riducendo i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sanDellaglio usiamo lallicina, che ha propriet antisettiche e antielmintiche 36

MA NON FINISCE QUI Infine dobbiamo ricordare lutilizzo delle seguenti piante medicinali: Artiglio del diavolo: pianta utilizzata come antibatterico Barnaba: pianta erbacea alta fino a 2 metri, con lespressione di un principio attivo avente unazione diuretica, lassativa e depurativa riuscendo a combattere anche le infezioni della cute Biancospino: pianta arbustiva di cui si utilizzano i fiori, come uneccellente calmante Tantissimi sono i vegetali che possono essere testati per le loro propriet terapeutiche, per uso esterno o aggiunti ai cibi per pesci preparati in casa gue, aumentando i livelli di colesterolo HDL (colesterolo buono). AGLIO Passiamo quindi a una nostra vecchia conoscenza: laglio. Sicuramente lutilizzo dellAglio stato uno dei primi interventi fitoterapeutici in acquariofilia. Di questa pianta vengono usati gli spicchi del bulbo, dove possiamo trovare lallicina che presenta delle propriet antisettiche ed antielmintiche; stimolante e leggermente diuretico. Diluito nel cibo, in particolare il succo daglio, pare essere un ottimo vermifugo (contro gli elminti intestinali) e periodicamente pu essere usato senza timore. ALOE VERA Anche lAloe (pianta grassa che cresce nellItalia meridionale e in varie parti del mondo) utilizzata come principio attivo nei biocondizionatori comunemente commercializzati. Infatti ha propriet calmanti per le mucose, poich in grado di neutralizzare gli agenti irritanti; in pi presenta propriet digestive e purgative. Pu essere utilizzata anche per patologie che interessano il fegato, dato che aumenta la secrezione di bile. 37 Insomma come si pu comprendere da quanto sin qui esposto, c ancora tanto da scoprire e sperimentare! Certo che in casi di gravi patologie, lunico rimedio sicuro rimane ancora il ricorso ai classici medicinali, ormai quasi impossibili da trovare presso i negozi specializzati a causa della nostra discussa legislazione in materia. Tuttavia, senza dubbio, la sperimentazione dei singoli, diffusa anche attraverso le pagine di questa rivista, potr contribuire a diffondere utili pratiche di fitoterapia, a tutto vantaggio dellambiente e dellacquario: i fitoterapici in genere non inquinano, non danneggiano i filtri e non hanno effetti collaterali, n producono ceppi resistenti dannosi per i pesci e per luomo. Vale la pena, dunque, di sperimentare in proprio, partendo dalle piante riportate in questarticolo e dagli effetti terapeutici descritti. Calendula: pianta erbacea pelosa, dallodore u sgradevole, utilizzata come unguento per le sue caratteristiche cicatrizzanti, antifiammatorie e antisettiche Carciofo: pianta erbacea dal fusto alto che grazie alle sue foglie si rende idonea per curare patologie gastroenteriche Cicoria selvatica: pianta erbacea annua perenne usata come lassativo per cura di patologie gastrointestinali

LE INTERVISTE DI AQUARIOPHYLIA:

Ernesto Militi
di Gennaro Iovino
Quella odierna unulteriore tappa verso la comprensione di ci che si muove realmente in Italia per ci che attiene lallevamento e la riproduzione del discus. Ho conosciuto Ernesto Militi in un periodo in cui frequentavo assiduamente la Calabria. Era il tempo delle amicizie poi scioltesi al sole del Pollino. Ed era il tempo in cui il movimento calabrese sembrava dover essere lunico contraltare plausibile allorganizzazione delle altre realt nazionali. Era il tempo dei capitani coraggiosi, degli allevatori amatoriali politicizzati che chiedevano spazio e voce. Non un tempo lontano. Solo un anno! Ernesto Militi grande conoscitore ed estimatore di un grande allevatore tedesco: Alexander Piwowarsky. Per chi pratico solo degli ottimi discus nostrani, solo un consiglio: quando si parla di Alexander, tutti gli amanti del Rosso Turchese (RT) dovrebbero togliersi il cappello e sospirare. il pi grande allevatore di RT degli ultimi 10 anni. E non parlo solo della Germania, ma dellintero mondo. Magari qualche giorno vi parler delle sue linee. Soprattutto delle opere darte vera che sono gli f3 e gli f4 della sua linea. Comunque, stiamo divagando. Ernesto alleva e riproduce da anni proprio questi RT. Con ottimi risultati. E adesso bando alle parole. Facciamo parlare le foto!

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Diciamo che non sono un grosso cultore dei discus asiatici; infatti al momento ho solo rosso turchesi e qualche wild. 5) Usi prodotti per evidenziare i colori dei tuoi pesci? No, non uso nessun tipo di prodotto (n naturale n artificiale). Infatti i miei pesci cominciano a mostrare il proprio colore e quindi un pattern gi formato verso i 7-8 mesi 6) Come li alimenti? Uso il Tetra Prima come mangime secco di base e poi un pastone a base di cuore, fatto da me. 1) La prima cosa che ti viene in mente quando pensi ai discus? Nessuna risposta. 2) Un ricordo che porterai sempre con te (se c) riguardante il discus? Avevo anni fa un discus red snake il quale, appena mettevo la mano nella vasca, si avvicinava mettendosi di fianco e facendosi accarezzare. 2) Comera il tuo impianto allinizio? Hai cambiato qualcosa nel corso degli anni? Sono partito con due cubi 50 x 50 x 50 con filtro interno; pian piano ho aumentato sempre il numero delle vasche e ho cambiato anche il tipo di filtraggio, da singolo a centralizzato. 3) Ho notato che la tua gestione dellimpianto volta a sfruttare i fanghi che si formano nei filtri. Come mai? Diciamo che mi piacciono i filtri ben maturi e che lavorano lenti, anche perch non uso fare cambi in grosse percentuali tutti i giorni, sia per una questione di consumi di acqua e di energia per riscaldare, sia perch per questioni di spazio non posso avere molta acqua stabulata per effettuare cambi abbonanti e giornalieri stile asiatici. 4) Sei un cultore del discus asiatico. Differenze evidenti nel tipo di gestione dei discus, rispetto a quelli tedeschi o nostrani? 39 7) Cosa pensi della realt italiana? Penso che come per molte altre realt, ci sono cose buone e meno buone. Sicuramente abbiamo fatto grossi passi avanti specialmente grazie alla rete.

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8) Cure preventive, oppure solo al presentarsi di un problema? Solo al presentarsi di un problema. Per il resto lunica forma di prevenzione la pulizia delle vasche e dei valori quanto pi stabili. 9) Segui il criterio dellallevamento selettivo, oppure lasci che le coppie si formino da sole? Al momento, siccome possiedo solo rosso turchesi, una coppia vale laltra, purch non litighi e faccia delle buone cure parentali; in quanto allevare i discus in artificiale, oltre a non darmi grosse soddisfazioni, richiede troppo tempo. 10) Cosa vuol dire inbreeding? Incrociare individui consanguinei o strettamente imparentati. 11) Credi sia una buona pratica? Attualmente sono allf2 dei miei rosso turchesi. Utilizzare linbriding aiuta a capire meglio la genetica dei pesci che uno possiede. Ovviamente poi 42

bisogna rinsanguare in maniera opportuna. La mia speranza infatti di riuscire a inserire del sangue selvatico. 12) Qual il tuo approccio alla genetica del discus? Io mi limito a incrociare pesci che mi piacciono fenotipicamente, nella speranza di ottenere qualcosa di simile o migliore. 13) Pastone, o granulato? Entrambi! 14) Che tipo di pastone? Semplice pastone a base di cuore di bue. 15) La luce importante nella gestione dei discus? Non fondamentale, anche se ho un timer con effetto alba tramonto, ma a volte mi capita di tenere la luce accesa anche per giorni, specialmente se ho larve che devono prendere il volo!

16) Come pensi debba evolversi questa passione in Italia, per portarci al livello dei paesi pi organizzati? Difficile dare una risposta. 17) Il 29 e 30 settembre 2012, si terr a Dortmund il primo Europen Championship di discus. Credi tu possa prendervi parte con qualche tuo esemplare? Attualmente non credo di avere esemplari degni di un concorso, o comunque troppo piccoli per essere pronti per quella data. 18) Su cosa stai lavorando attualmente? Su rosso-turchesi. 19) Dove vorresti arrivare? Ad avere dei buoni pesci! Anche se comune come variet, non facile avere dei buoni rossoturchesi come piacciono a me. 20) Come pensi debba essere organizzata une-

ventuale associazione italiana di discusofili? Nessuna risposta 21)Se ti dico Gobel, a cosa pensi? Se ti dico Piwowarsky? I miei rosso turchesi sono una sua linea! 22) Wattley? Un mito! 23) Se, invece, dico Whaine? Nessuna risposta 24) Chi , secondo te, attualmente il miglior allevatore al mondo? Non saprei ci sono molti allevatori e migliori non sempre su tutte le linee. Comunque sicuramente non in Europa. 25) E il migliore in Italia? Come allevatore amatoriale, Francesco Penazzi sia per numero sia per qualit di pesci riprodotti.

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26) Un tuo desiderio per il 2012? Incrociare i miei wild con i turchesi. Dopo le prime interviste possibile fare un bilancio della realt italiana del discus. , ovviamente, una visione parziale di chi scrive. Ebbene il bilancio italiano incomincia a essere positivo. A parer mio, per, tanto ancora da fare, sia a livello organizzativo sia a livello prettamente progettuale. Mi spiego meglio: per ci che riguarda lorganizzazione di questo settore dellacquariologia, sarebbe importante iniziare a strutturare un mondo che senza struttura simile a una nave in balia del vento. Un singolo granello di polvere non crea problemi. Magari d solo un lieve fastidio. Ma una moltitudine di granelli di sabbia, col vento giusto, pu tramutarsi in qualcosa di devastante e grandioso. Ovvio che molto dipende dal sistema globale, ma organizzarsi vuol dire poter avere un ruolo non marginale ma attivo. Quando vedo il lavoro portato avanti dal mio amico Sergio, da Antonio Pulimeri, da Francesco Penazzi, che 44

conto di intervistare quanto prima, mi rendo conto che una strada possibile c. Ed reale. Questa periferia troppo avvezza a pesci di incerta provenienza, pu certamente uscire dallanonimato. Ovviamente, accanto a questi amatoriali, si va evolvendo pure una schiera di allevatori professionisti seri e con un chiaro progetto, e questo, per il nostro mercato ben pi importante che avere solo amatoriali pionieri del bello. Inizier luned prossimo un concorso virtuale di respiro europeo. La giuria che ho scelto, , ovviamente di livello mondiale. Potrebbe essere un ulteriore momento per mettere in mostra i seri progetti futuri. Per ci che riguarda la progettualit, il chiarimento semplice: serre e serrettine piene di pesci improbabili e semiseri sono inutili. Cos come quelle mirate alla produzione di cloni di pesci fatti da chi... li fa meglio. Occorre innovare, investire su un prodotto di qualit e diversificare questo sistema. Diecimila pesci tutti uguali: chi li comprer?

In questa sezione diamo voce a tutte le associazioni acquariofile che vorranno partecipare alla vita della rivista. Non ci sono regole (a parte la legislazione vigente!) perch si tratta di spazi autogestiti. Ogni associazione dunque libera di inviare ogni mese la propria rivista, fatta proprio come vorrebbe. Potr servire alla campagna associativa, a pubblicizzare la prossima mostra di acquari, a tenere piccoli corsi di acquariofilia o semplicemente a mostrare la foto del socio del mese. Per noi limportante dare voce alle associazioni acquariofile, per creare una rete fitta di contatti tra gli acquariofili italiani. E saremo dunque fieri di partecipare a questa missione, anche semplicemente facendo da tramite tra associazioni e lettori. Per ora il numero di associazioni acquariofile che partecipano alliniziativa potr essere ancora piccolo. Ma contiamo sul vostro spirito imprenditoriale per invadere la rivista con una valanga di notizie dalle associazioni. Forza: giunto il momento di partecipare, di espandersi, di cooperare!

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AIAM - ASSOCIAZIONE ITALIANA ACQUARIOFILI MEDITERRANEI


Nel mese di maggio 2012 si sono svolti ben due raduni nazionali dellAssociazione Italiana Acquario Mediterraneo. Il primo raduno si tenuto per la verit fuori dal territorio nazionale, ad Antibes, nel week-end del 12 e 13 maggio; la localit stata scelta per la presenza del socio Maurizio, che vive e lavora nella splendida localit francese, ed conosciuto e apprezzato dai numerosi pescatori locali che quando puliscono le reti hanno sempre un occhio di riguardo. La partecipazione stata fitta, registrando la presenza della socia pi giovane e del socio meno giovane (solo allanagrafe per!), con arrivi da tutta Italia, iniziando da Sicilia e Calabria arrivando fino alla Venezia Giulia. Lincontro, che ha rinsaldato vecchie amicizie e ne ha create di nuove, stato un successo non solo per gli appassionati, grazie alla condivisione di quanto recuperato tra gli scarti dei pescatori di tutta Italia (e Francia!), ma anche per le famiglie e bimbi piccoli grazie al clima mite e alle belle giornate. Tra una pizza e una raccolta in porto nel frattempo maturata lidea di un secondo incontro, che si poi tenuto tra il 24 e il 25 maggio a Reggio Calabria, con lottima scusa di una pescata infausta per i pescatori professionisti: pesci trombetta. Con loccasione e grazie alla disponibilit del socio Carmelo che ha ospitato la pescata nelle sue meravigliose vasche, il raduno, con convegno di il banner creato per ricordare levento camper annesso, si trasformato in una staffetta per la redistribuzione di questi meravigliosi ospiti. Invece di finire gettati su una spiaggia tra i moccoli per il danno alle reti sono andati ad animare vasche per tuttItalia, dallAbruzzo al Veneto al Piemonte per finire alla Liguria. Dunque i rapporti di amicizia con i pescatori, si sono rivelati una volta di pi un ottimo foto di gruppo ad Antibes mezzo per allevare animali particolari. Ma pi di tutto ha funzionato la passione dei soci che, grazie al doppio appuntamento, hanno saputo fare rete e gestire al meglio gruppi che potremmo definire territorialmente omogenei, componendo staffette tra un gruppo e laltro, per condividere dei ritrovamenti fortuiti normalmente disponibili solo a chi vive vicino a un porto della piccola pesca.
foto di gruppo a Reggio Calabria

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DISCUSCLUB 2.0
Eccoci con un piccolo resoconto che nostra consuetudine offrire, e che ti ruba poco tempo. Adesso, laugurio che tu abbia intanto trascorso un periodo di serenit accanto alle persone che ami, e che abbia contagiato con questo fantastico hobby almeno i vicini di ombrellone, forti del fatto che luomo che rende bello largomento, e se va bene anche viceversa. Cosa abbiamo da offrirti con questa newsletter? Ecco articoli ed eventi degni di menzione: Il discus Heckel: delicato..o no?,- testi di Matthias Bayer, basati sulla sua personale esperienza di importatore tedesco e prossimo proprietario di una facility in Amazzonia Matthias Bayer e DiscusClub 2.0 Media. Un vero piacere per gli amanti degli heckel. [Cordis] Specie esotiche di vita disturbano la vita dei pesci del mare nostrum La denuncia della commissione scientifica europea che illustra a grandi linee, la dinamica di specie non endemiche che si appropriano di spazi sottratti a specie dei nostri mari. Storia di una scoperta: il Channa bleheri Un altro bellissimo racconto, una delle innumerevoli chicche che il nostro amatissimo Heiko Bleher ci ha raccontato e che parla di una scoperta descritta con il suo nome. Foto strepitose, racconto tecnico, retrospettivo, pieno, come sempre vissuto. Ringraziamo il nostro pi prezioso contributore, Heiko Bleher. Livia Giovannoli inaugura oggi il suo blog. In un momento storico in cui siamo assediati dai detrattori, questa fantastica donna ci regala una perla che diventer un punto di riferimento per gli acquariofili amanti di layout particolari. Un racconto di vita, una pagina web che non potete assolutamente perdervi. Noi siamo promotori di iniziative come queste, che arricchiscono, e non detraggono. Auguri, Livia! Questo abbastanza per poter avere la tua attenzione...altrimenti perdonaci, se stato per te un motivo di scocciatura. Ci auguriamo che il tuo estivo agostano 2012 sia stato il pi bello che tu possa raccontare, prospero e radioso. Buona lettura..e se non ti va di leggere, c anche molto da vedere!! Non dimenticare che abbiamo un grande dovere morale: (ri)lanciare lhobby pi bello del mondo. Noi siamo un club, diffida da chi usa Discus Club se non risponde allunico Discusclub 2.0 per definizione, che ti aspetta nella community. Diventa fan DiscusClub 2.0 e seguici su Facebook! Ti auguriamo un sereno settembre 2012. Sincerely foto di

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G.A.T. GRUPPO ACQUARIOFILO TARANTINO


Il GAT nasce da un gruppo di appassionati dellarco jonico, che hanno voluto socializzare questa loro passione. Lesigenza era, infatti, quella di trovare un momento di incontro per scambiare opinioni, trovare soluzioni logistiche sul territorio e diffondere la conoscenza dellacquariofilia consapevole. Liniziale gruppo di soci fondatori, che aveva strutturato il gruppo con un suo statuto e proprie cariche sociali, andato man mano allargandosi, fino a spingere lassociazione a costituirsi legalmente, acquistando unufficialit giuridica. Ma, al di l delle formalizzazioni associative, il GAT nato e rimane un semplice luogo di incontro e aiuto fra appassionati. Il Gruppo non ha scopo di lucro, perch certo lobiettivo non trarre profitto da questo hobby, ma aiutarsi a migliorare, a godere del piacere di tenere le mani a mollo, a trovare quello che serve in un territorio ben preciso e a incontrare persone con cui condividere una sana chiacchierata, e, qualche volta, una buona birra Mensilmente il GAT organizza incontri tematici con relazioni dei soci, propone corsi di acquariofilia e annualmente organizza la mostra Acquariofila 2 Mari.

Il G.A.T. - Gruppo Acquariofilo Tarantino, associazione culturale, legalmente costituita, e senza scopo di lucro, organizza, presso la Galleria Comunale dellantico Castello Aragonese di Taranto dal 19 al 22 ottobre 2012, la seconda edizione di ACQUARIOFILA 2 MARI mostra di acquariofila e di ecologia acquatica. Acquariofila 2 Mari si pone tanti obiettivi. Vuole essere un evento in grado di aiutare chi si vuole avvicinare al mondo dellacquariofilia, a farlo in maniera consapevole, partendo col piede giusto, per rendere pi facile, avvincente ed economica questa passione. Vuole fornire un aiuto a chi possiede gi una vasca e desidera aiuto e consigli per migliorare le proprie conoscenze e superare i problemi che pu avere, con laiuto di appassionati di esperienza, disposti a condividere le proprie conoscenze e guidare i neofiti. Vuole offrire un punto di incontro per gli acquariofili pi esperti, creando momenti di confronto ed approfondimento sulle tecniche, i layout e gli ospiti degli acquari avanzati. Ma vuole anche mostrare, semplicemente, la bellezza degli ambienti fluviali e marini costieri, spiegarne le raffinate leggi che li governano, illustrare i comportamenti e le soluzioni evolutive dei loro abitanti, usando gli acquari come finestre spalancate su tanti sconosciuti, ma meravigliosi, ambienti subacquei.

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In questa occasione il G.A.T. ha voluto unire il proprio percorso al movimento Shalom, onlus che da 34 anni opera nei paesi pi poveri del pianeta. Promuoveremo quindi il progetto di Shalom Acqua per la Vita, con lobiettivo di costruire pozzi per la popolazione del Burkina Faso, mostrando la differenza fra la nostra percezione dellacqua come risorsa voluttuaria e il suo valore effettivo in altre aree del mondo. Aquariofila 2 Mari sar un tuffo in fiumi lontani, laghi esotici e reef tropicali...a due passi dal Ponte Girevole. Appuntamento, allora, dal 19 al 22 ottobre 2012, dalle ore 09.00 alle ore 21.00, presso la Galleria Municipale del Castello Aragonese di Taranto. Lingresso sar gratuito e non saranno svolte attivit commerciali.

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di Carassio Aurato
Forse alcuni di voi non mi conoscono... Ebbene s! Sono proprio un pesce, e allora?
Siamo in estate e frequentemente ci capita di rimanere nella calca, in fila per lombrellone o per entrare in piscina. Questestate mi sono recato in visita dal caro Guppy. Ve lo ricordate? Il nostro amico Poecilia reticulata, vecchio collaboratore di riviste daltri tempi... E come sta? mi chiederete. Molto bene, vi assicuro, con un nugolo di mogli nipoti, pronipoti e tris-tris pronipoti. Lui vive ora su unisoletta del Pacifico ed piacevole quindi andare a casa sua, almeno una volta lanno, per bere insieme una birra ghiacciata in ricordo dei vecchi tempi. La parte simpatica di questa storia per non Guppy, ma il viaggio per giungere a casa sua. Mi trovavo per lappunto su un barcone scalcagnato guidato da un signore di colore e, nella calca, mi si data loccasione di ascoltare i discorsi della gente intorno a me. Un putiferio esagerato! Cerano due dietro di me che urlavano a squarciagola, luno contro laltra, perch lui apparentemente aveva dimenticato di chiamare la cugina e la moglie gliene diceva di tutti i colori (Ma sarai stupido? Mi stai stressando! Odio fare queste cose. Sempre la stessa storia.), con la figlia che insisteva, inascoltata basta! Fate la pace voi due!. La cosa pi carina che la madre riuscita a dire stata: Basta, ora ti prendo a schiaffi!. Poi il mio orecchio, anzi, la mia linea laterale, stato attratto da due persone che si trovavano ai due lati del mio sedile. Quella a sinistra era entusiasta. Parlava al telefono con qualcuno e diceva: Sai, ho fatto un po tardi perch oggi ho avuto una giornata deliziosa. Stamani ero al mare gi alle nove. Ero sola, a riva, io e gli ombrelloni. Lacqua era magnifica e una brezza molto dolce mi ha permesso di abbronzarmi senza sentir caldo. Ho mangiato una bruschetta leggera e sono
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stata tutto il giorno a mollo. Una goduria! Far in modo da arrivare comunque in tempo allappuntamento. Era cos bello che sono uscita dallacqua e ancora bagnata sono arrivata in biglietteria!. Una situazione eccellente, evidentemente. Doveva trattarsi proprio di una giornata eccezionale ed effettivamente il sole era limpido nel cielo e il mare era calmo. Subito dopo per sono stato attratto da altra persona al telefono. Anche questa era di sesso femminile (per fortuna!) ma il tono era totalmente diverso. Parlava col padre (credo!) e diceva: Oggi ho avuto una giornata terribile. Sono arrivata tardi in spiaggia perch mi sono levata con difficolt e al mio arrivo ho trovato tutti gli ombrelloni occupati. La spiaggia era piena di gente, faceva caldissimo e non sono riuscita neppure a entrare in acqua perch tutti quei bambini sollevavano la sabbia e intorbidivano lacqua. Peraltro faceva un caldo infernale e non sono riuscita neppure a fare una doccia. Ora me ne vado a casa. Scusami, ma ci dovremo vedere domani!. Effettivamente lisola in agosto era abbastanza affollata e il sole caldo dellestate tropicale riscaldava laria. Dunque anche questa persona aveva detto il vero! Mi veniva in mente che quelle due persone erano contemporaneamente nella stessa isola, forse sulla stessa spiaggia, ma le loro esperienze avevano un sapore diametralmente opposto. Fortuna? Colpa della crisi economica? Errata valutazione degli avvenimenti? Inesperienza o poca determinazione? Niente di tutto questo. La vita una questione di occasioni e la stessa situazione pu divenire un momento eccellente se si coglie al volo loccasione, o un terribile disastro se si opera nel modo sbagliato rispetto alle disponibilit effettive. Sfruttare le occasioni! Questo il segreto. Cosa centra questo con gli acquari? Beh, innanzitutto sappiamo bene che uno stesso acquario, una stessa specie di pesci o di piante, pu essere considerata un paradiso per alcuni e un inferno per altri. Parli con un acquariofilo e ti dice che la sua pi grande soddisfazione il prato di Echinodorus che necessita di potature settimanali, mentre un altro ti confessa che oramai... ha smesso di coltivare piante acquatiche perch tanto non crescono
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mai. tutto un imbroglio! Per fortuna ci siamo noi. Cercando di dare parola a tutti, cercando di essere veramente sopra le parti, proviamo a offrire pareri che non siano inquinati dallumore del momento o da errori da principianti, per permettere a tutti di portare avanti esperienze positive. Ma penso anche ai discorsi che spesso sento pronunciare al capo. Tanti operatori si lamentano per la situazione economica e aspettano che il mercato degli acquari riprenda quota. Sinceramente, lo dico col cuore in mano, sono abbastanza certo che per loro questo mercato non riprender mai! Attendere non serve a nulla. Fanno come la signora che si levata troppo tardi e poi... le andato tutto per il verso sbagliato. A contrario ci sono alcuni produttori che lavorano bene, vanno avanti con fiducia, investono seriamente nel loro lavoro e non si lamentano affatto! Per loro, il mare caldo e la brezza soffia sempre nel verso giusto. Come fare per stimolare il mercato e promuovere la diffusione degli acquari? Dobbiamo semplicemente attendere? Evidentemente no! fondamentale sostenere tutte quelle iniziative che vanno in questa direzione. E voi conoscete uniniziativa migliore di questa rivista? Se la conoscete, allora vi prego di scrivermi una letterina e farmelo sapere. In caso contrario, scrivete a quei produttori (chi sono? Sono ovviamente quelli che non vedete nelle pagine pubblicitarie, lapalissiano! Quelli che approfittano delleffetto positivo dei nostri redazionali, ma poi non sganciano un nichelino per sostenerci con una mezza pagina di sana pubblicit dei loro prodotti. Insomma, quelli che stanno provando a ucciderci e a soffocare se stessi insieme al mercato degli acquari!) e ditegli di sostenerci, perch questo il modo pi diretto e concreto per trasformare una qualsiasi giornata in una buona occasione. Ma fatelo davvero, perch sento aria di disfattismo in giro! Chiamate i loro call centers e chiedete: come mai non sostenete la mia rivista di acquari?. Ne vedrete delle belle! Basta farlo tutti insieme, oggi, perch insieme siamo una forza! Vostro, attentissimo Carassio

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RECENSIONI

e novit

CATEGORIA
attivatori batterici
http://www.hsaqua.nl/index.cfm?p=8A501D60-E2B9-E975-BB919C238B1530DB
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HS AQua Bacto Turbo: metti un turbo nel filtro biologico!

Esistono infiniti attivatori batterici, ognuno dei quali dichiara di essere il migliore, basato su nuovissime tecniche di microbiologia e contenente migliaia di ceppi attivi, pronti a entrare in azione dopo pochi secondi dalla somministrazione. Come fare per orientarci in questo melmoso argomento? In realt non esiste un sistema univoco n metodi alla portata dellacquariofilo per testare le potenzialit di singoli prodotti. Peraltro, anche se riuscissimo a stabilire mediante colture in piastra che un determinato attivatore batterico contiene effettivamente mille ceppi batterici, sarebbe pressoch impossibile stabilire se quegli stessi ceppi sono adeguati al nostro acquario, se sinsedieranno rapidamente nel filtro e se troveranno, nella nostra acqua e con la nostra popolazione ittica, le condizioni ideali per proliferare. Dunque qual la soluzione? Provarne un certo numero e fermarsi solo quando i risultati saranno convincenti. Riconosceremo lattivatore giusto per il nostro acquario e per il nostro filtro perch lacqua sar cristallina gi dopo pochi giorni, ammoniaca e nitriti saranno assenti e i nitrati aumenteranno solo se il filtro non contiene compartimenti denitrificanti. Tra i tanti prodotti che ci offrono le aziende pi affidabili abbiamo rapidamente testato la sospensione Bacto Turbo. Lazienda promette che questo prodotto in grado di accelerare i tempi di maturazione del filtro. Noi lo abbiamo testato in due condizioni diverse: in un acquario dacqua dolce gi allestito, che per mostrava qualche problema di attivazione del filtro, dal momento che lacqua continuava ad apparire lattiginosa, bench non fossero presenti tracce di ammoniaca o nitriti, e un acquario marino mediterraneo appena ri-allestito, gi contenente una piccola cernia e per il quale, quindi, era indispensabile ottenere una rapida maturazione del filtro. In entrambi i casi i risultati sono stati interessanti ed per questo che siamo qui a scrivere! Nel primo caso, infatti, lacqua lattiginosa scomparsa cos come una parte delle patine oleose che comparivano frequentemente in superficie. Nel secondo caso, pur essendo presente in 55

rapido, efficace, adatto a qualsiasi acquario. Tre diversi formati adatti anche per nano-acquari

i flaconi per grossi acquari sono voluminosi e possono decadere nelle performances dopo lapertura se non conservati in frigorifero

vasca un solo pesce, abbiamo assistito a una rapida maturazione del filtro e abbiamo potuto continuare a gestire lacquario nonostante il cambiamento totale di acqua e materiali filtranti. Ovviamente due soli risultati non sono sufficienti per definire la bont di un prodotto e ci piacerebbe, dunque, ricevere i vostri feedback. Se qualcuno dei nostri lettori avr la possibilit di provare questo prodotto nel proprio acquario, saremo felici di pubblicare le sue impressioni, positive o negative che siano. Attendiamo dunque fiduciosi i vostri commenti. Nel frattempo non possiamo che comunicarvi le nostre, che sono totalmente positive in termini di rapidit del processo di maturazione e di efficienza della nitrificazione.

RECENSIONI

e novit
biocondizionatori

niente nuvole allorizzonte


Info: http://www.drtimsaquatics.com/cloudy-aquarium-water

CATEGORIA

Dr. Tims Clear-Up:

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Vi sar capitato certo di notare che lacqua del vostro acquario non del tutto cristallina o che, peggio, appare lattiginosa come una tazza di acqua e cappuccino. Alcuni batteri riescono per a flocculare quel materiale sottile che intorbidisce lacqua e in questo modo facilitano leliminazione di tali materiali attraverso il filtro. Questo prodotto, totalmente naturale, contiene batteri che aiutano a flocculare i microorganismi e i materiali in sospensione. Esistono tantissimi flocculanti utilizzati in acquariofilia e alcuni sono abbastanza attivi, ma possono contenere composti chimici dannosi per animali e vegetali, come allume, poliacrilammide o altri composti di varia natura. Come per tutti gli altri prodotti della stessa azienda, importante identificare quello adatto al proprio acquario, dacqua dolce o marino. Noi abbiamo acquistato un flacone di Clear-Up per acqua marina e lo abbiamo utilizzato per ripristinare le condizioni di un acquario marino mediterraneo nel quale era stata prodotta unintensa mortalit di molluschi, che aveva provocato intorbidimento dellacqua. Il prodotto appare incolore e inodore, ma agisce abbastanza rapidamente. Gi dopo poche ore si nota che lacqua diventata pi trasparente e nel giro di una giornata ha assunto un aspetto cristallino. Il processo, di tipo biologico, non ha influenzato in alcun modo la vita degli organismi animali e vegetali presenti. Abbiamo notato, anzi, un miglioramento generale dello stato degli invertebrati, che poche ore dopo apparivano pi vispi e in buona salute. In verit il processo non rapidissimo, poich i risultati ottenibili con tossici composti chimici appaiono in genere pi repentini. Daltra parte stiamo parlando di un prodotto naturale ed ovvio che si debba attendere la moltiplicazione dei microorganismi per raggiungere risultati evidenti. Si deve infine avvertire che il prodotto, in base alle informazioni in nostro possesso, non elimina i composti tossici ma si limita a floccularli. Altri prodotti, della stessa linea, sono deputati alleliminazione biologica dei rifiuti organici (ne abbiamo parlato anche in numeri precedenti), costi57

rapido ed efficace. Rende lacqua pi cristallina in modo naturale, per flocculazione

non elimina totalmente le sostanze in eccesso, ma rende il particellato pi facilmente estraibile dal filtro

tuendo un tuttuno che lavora sinergicamente per produrre un acquario sano e di buon aspetto. Di fatto conviene a nostro avviso avere a disposizione un flacone di questo biocondizionatore, da utilizzare ogni volta che osserveremo anche una leggera lattiginosit, prima che il fenomeno divenga troppo evidente e che possa produrre danni a pesci e invertebrati. Naturalmente queste sono le nostre prime impressioni e saremo felici di pubblicare il parere dei lettori che labbiano provato, per raggiungere una visione completa, a 360 gradi, delle potenzialit di questo innovativo preparato.

RECENSIONI

e novit
accessori

CATEGORIA

una colla epossidica tuttofare


Info: http://www.theaquariumsolution.com/aquascapeconstruction-epoxy-coralline-algae-colour

D&D Aquascape:

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Una buona colla subacquea permette allacquariofilo marino una vita pi semplice. Queste tipologie di colle si rendono fondamentali non soltanto al fine di rendere pi solida la struttura in roccia degli acquari marini gestiti con il metodo berlinese ma anche al fine di incollare alle rocce stesse animali e/o eventuali talee. Si prestano bene anche per controllare la proliferazione di animali infestanti come anemoni del genere Majano o idrozoi del genere Myrionema e possono essere infine utilizzate al fine di creare plug per i nostri taleari. Esistono numerose colle subacquee di tipo epossidico: alcune induriscono velocemente, altre con tempi maggiori, altre ancora possono essere modellate pi a lungo. Abbiamo testato numerose colle epossidiche. Vorremmo oggi parlarvi della D&D Aquascape, una colla epossidica molto diffusa sul mercato e da noi molto apprezzata. una colla a indurimento lento, cosa che permette di fissare il corallo sulla propria base o sulla propria roccia con tranquillit. La colla impiega svariati minuti per indurirsi e questo necessita molta attenzione nelle fasi immediatamente successive allincollaggio: il metodo da noi escogitato prevede lo spegnimento delle pompe di movimento e laccensione di un aeratore in acquario, al fine di mantenere elevata la percentuale di ossigeno disciolto. La colla si prestata bene anche ad altre applicazioni: piccole quantit di questo mastice, molto elastico, sono state utilizzate al fine di coprire alcune anemoni infestanti, occludendole nei loro fori nella roccia e controllandone quindi la proliferazione. Dopo alcuni giorni bastata una semplice pressione nel punto di incollaggio per distaccare nuovamente la colla dalla roccia. La D&D si presta meno di altre colle allutilizzo strutturale sulla rocciata: dopo un iniziale incollaggio, le microvibrazioni e linevitabile movimento delle rocce creano microfratture e fessure nel punto di contatto, che ne limitano il potere incollante. Di contro, la bassissima tossicit la rende ottimale nellutilizzo su talee e taleari, a patto di non modellarla troppo a lungo, pena lo sfarina59

incollaggio lento e assolutamente atossico. Lo sfarinamento non provoca tossicit o ipossia. Utilissima per lincollaggio di talee

il lento indurimento limita lutilizzo in acquario alle aree a pi semplice incollaggio

mento della colla stessa e il conseguente inutilizzo. In questo test, altre colle hanno provocato la morte delle talee pi piccole, le quali hanno evidenziato maggior stress allincollaggio. Con D&D abbiamo invece ottenuto risultati molto convincenti. C da segnalare che durante lo sfarinamento, alcune colle hanno provocato ipossia in acquario: la D&D assolutamente sicura e non crea problemi di questo tipo. C da sottolineare infine che il lento indurimento limita lutilizzo alle aree meno difficoltose; dimenticatevi quindi gli animali posizionati lungo pareti verticali o addirittura sottosopra lungo archi, questa non la colla adatta a questo scopo!

RECENSIONI

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biocondizionatori

CATEGORIA

MicrobeLift Gravel & Substrate Cleaner:


Info: http://www.microbelift.com/products/home-aquarium/ bacterial-products/gravel-and-substrate-cleaner/

brutto ma veramente buono!

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Vi piacerebbe poter pulire il fondo intasato del vostro acquario senza dover neppure immergere le mani nellacqua? Sarebbe bello poter ripristinare il vecchio acquario marino o dacqua dolce il cui fondo coperto di alghe putrefatte! A questo proposito dobbiamo ammetterlo: MicrobeLift ha fatto un altro miracolo. Questazienda americana veramente incredibile per le sue creazioni. Abbiamo avuto modo di parlarne in passato in merito ad alcuni altri biocondizionatori del tutto innovativi. Questo prodotto sulla stessa linea. Riesce a rimuovere rapidamente fanghi e materiali in decomposizione che si accumulano in vecchi acquari e a ridurre la quantit di nutrienti disciolti, compresi i fosfati. Si tratta di un prodotto naturale, che non comporta rischi per lacquario dacqua dolce o marino. In base a quanto dichiarato dal produttore, esso contiene solo batteri e composti di origine naturale che aiutano a eliminare il detrito e a mantenere lacqua limpida. Ma veniamo alla nostra piccola prova. Avevamo da anni un acquario marino nel quale si era accumulato materiale in decomposizione sul fondo (di origine algale) e che si ricopriva continuamente di patine di alghe azzurre. Appena eliminate le patine ricomparivano sui vetri nel giro di poche ore. Lacqua era leggermente lattiginosa. In superficie si notavano delle patine oleose. Abbiamo, con un certo timore, aggiunto un tappetto del prodotto. Prima reazione negativa: ha un pessimo odore! Ma siamo abituati ai pessimi odori dei prodotti di MicrobeLift. Seconda reazione negativa: il liquido ha laspetto e la consistenza del nero di seppia! Quindi una volta aggiunto allacqua si raccoglie in una nube densa e colora lacqua di marrone. Un disastro! Ma abbiamo avuto la pazienza di attendere alcune ore tenendo sotto controllo le reazioni dei pesci. I pagliaccio presenti in vasca hanno assistito incuriositi alla diffusione della nube scura, ma non si sono spaventati minimamente. Dopo poche ore lacqua era tornata limpida. Anzi, molto limpida e apparentemente cristallina. Unosservazione interessante: le patine oleose in superficie si sono rapidamente dissolte, lasciandoci finalmente osservare una superficie limpida e pulita. Dopo circa una settimana abbiamo notato uninteressante diminuzione delle alghe azzurre (di colore violaceo), che sono state sostituite da una patina bluastra. Abbiamo ripetuto il trattamento. Le patine hanno cominciato a formarsi molto pi lentamente (settimane, invece che ore). Le alghe in eccesso si sono raccolte sul fondo e sono state rapidamente sifonate. Dopo la terza aggiunta lacqua era cristallina, i pesci si mostravano pi attivi, le patine non si sono riformate. La sabbia in alcuni punti si

rapido, efficace, elimina le patine in superficie, contribuisce a degradare il detrito organico sul fondo, rende lacqua cristallina

pessimo odore. Aspetto preoccupante dopo averlo versato in acqua a causa del colore molto scuro e del contenuto denso

conglobata in piccoli ammassi molto duri, indicando lattivit batterica nel fondo. stato sufficiente sifonare bene il fondo per eliminare tutto il materiale che, apparentemente, il prodotto ha contribuito a raccogliere in uno strato compatto. Ora come se lacqua fosse stata appena cambiata: tutti i valori sono eccellenti, il colore dellacquario divenuto pi brillante, i pesci sono pi vispi, le patine sono sparite. Vi abbiamo raccontato solo quanto osservato nel nostro caso. Per saperne di pi potrete consultare i siti web citati in fondo oppure provare ad acquistare un flacone di questo miracoloso prodotto. Da parte nostra, faremo in modo da averne sempre uno di scorta nel cassetto. Raramente riusciamo a essere cos soddisfatti di un biocondizionatore e abbiamo voluto raccontarvi la storia per intero. Non avete che da provare e scriverci per confermare o meno le nostre impressioni. Attendiamo i vostri feedback!

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RECENSIONI

e novit

CATEGORIA
integratori

Oceanlife Biogenesi & Ultralife: proliferazione


batterica s, ma delicata!
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Info: http://www.oceanlife.it/it/acqua.html

I sistemi a proliferazione batterica sono oggigiorno quelli pi utilizzati al fine di rendere oligotrofica lacqua dei nostri acquari e ricreare un ambiente favorevole alla crescita e alla colorazione dei nostri coralli. Il sistema in realt molto semplice: dosando una fonte alimentare ai batteri eterotrofi questi proliferano sottraendo dallacqua sostanze inorganiche a loro utili per la crescita (sostanze a base azotata e fosfati); i batteri in proliferazione saranno poi eliminati dal nostro schiumatoio. Il risultato un acquario con valori pressoch nulli di nutrienti e uno schiumato liquido e ambrato. Oceanlife propone il suo sistema a proliferazione in un mercato ove sono gi presenti dei veri e propri mostri sacri come il famosissimo metodo Zeovit , il metodo X-aqua, il metodo Elos Purist, ecc. Come pu quindi Oceanlife imporsi sul mercato? La scelta della societ certo intelligente: invece di puntare su prodotti iperconcentrati, che permettano una proliferazione su larga scala, ha ideato e prodotto un sistema a proliferazione meno aggressivo, i cui effetti possano essere notati nel medio e lungo periodo. Il sistema consta di una fonte di batteri (Biogenesi) e di una fonte di carbonio liquido (Ultralife). A differenza di altri sistemi a proliferazione , Oceanlife assicura che lutilizzo della propria fonte di carbonio possa essere associato anche ad acquari privi di reattore di zeolite. In ogni caso, per chi lo volesse, la societ commercializza unottima zeolite nonch tutta una serie di prodotti utili alla gestione dellacquario. Il sistema Oceanlife, come gi accennato, veramente meno invasivo: se in altri protocolli la fonte di carbonio, quando in eccesso, pu crea63 re grosse fioriture di cianobatteri, nel protocollo Ultralife/Biogenesi anche un sovradosaggio (doppia dose) non ha provocato, nei nostri acquari test, la comparsa dei classici cuscinetti di cianobatteri. Il sistema , di contro, molto pi lento rispetto ai concorrenti: questo non da considerarsi un male, poich gli animali da noi ospitati avranno cos il tempo di adeguarsi alle nuove condizioni ambientali.
per osservare i primi effetti sui coralli necessario attendere qualche mese sistema poco pericoloso e di facile gestione. Non richiede necessariamente Zeolite

RECENSIONI

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CATEGORIA
alimenti

Reef interests Reef Pearls: plankton artificiale


per delicate bocche di corallo
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Info: http://www.reefinterests.com/content/view/14/32/

Lalimentazione dei coralli SPS (genere Acropora, Seriatopora, Pocillopora, Montipora ecc.) argomento delicato e tuttora largamente discusso. Se inizialmente alcuni hanno creduto che lunica fonte di energia per questi polipi derivasse dalle alghe del genere Zooxanthella simbionti, oggigiorno si ben chiaro per tutti che questi animali richiedono una percentuale variabile di alimentazione eterotrofa per crescere al meglio. Il vero problema che in un ambiente chiuso, equipaggiato ad esempio con uno schiumatoio, lacqua spesso fin troppo povera di sostanza organica particellata (in generale parliamo di POM) utilizzabile dai coralli. Una ridotta alimentazione eterotrofa pu quindi provocare un rallentamento della crescita e pu divenire unulteriore fonte di stress in animali gi sottoposti a pressioni ambientali. un po quel che accade durante le nostri estati calde ove, nonostante i nostri sforzi con ventole e refrigeratori, i coralli risentono dellinnalzamento della temperatura. Il vero problema che animali diversi richiedono alimenti di dimensioni diversi: restando in tema di SPS, una Stilopora pistillata sicuramente necessiter di alimento a grana maggiore rispetto a un polipo, ad esempio, di Montipora digitata o di Pocillopora damicornis. Il discorso si complica ovviamente parlando di altri filtratori quali spugne, bivalvi, ecc. Si trova in commercio a questo proposito un alimento chiamato Reef Pearls, prodotto dalla Reefinterests, che propone un cibo dalla finissima ma variabile granulometria: i granuli sono compresi tra un minimo di 5 m a un massimo di 800 m che vuol dire, in termini di millimetri, un range compreso tra 0,8mm e 0,005mm. La possibilit di decidere il range granulometrico unaggiunta da noi particolarmente apprezzata: le granulometrie pi piccole (5-100 m) mimano il fitoplancton e i protozoi di dimensioni ridotte e possono essere utilizzati per animali come le spugne, che richiedono particellato pi fine; le altre granulometrie (100-300 m e 30065

elevato carico nutrizionale. Ampio range di granulometrie

se sovradosato altamente inquinante

800 m) mimano rispettivamente rotiferi, naupli e zoee di crostacei vari e sono maggiormente indicati per coralli a polipo piccolo e grande. Lalimento decisamente nutriente e lelevata percentuale di pasta di pesce e crostacei lo rende notevolmente appetibile per i coralli. La granulometria ne permette inoltre lutilizzo come fonte di alimento per coralli privi di alghe simbionti, nonch per altri filtratori come bivalvi e alcune spugne. Nonostante la bassa percentuale di fosfato libero presente nellalimento questo ovviamente un cibo abbastanza inquinante e andrebbe dosato con cura, evitando il sovradosaggio.

Conchiglie
da collezione
di Lorenzo Luchetta, quarta parte
Pettinidi e Spondilidi, primo viaggio nel gruppo dei bivalvi
Viaggio nel mondo di questi fantastici gusci che da tempo immemore sono oggetto di interesse per luomo, il quale ha imparato a classificarli, custodirli e collezionarli
Con questarticolo, dopo aver fatto la conoscenza con alcune specie di Gasteropodi, passiamo a dei rappresentanti dei Bivalvi, in altre parole quelle conchiglie composte da due pezzi principali, solitamente speculari. I bivalvi possono abitare sia le acque salate, sia le acque dolci. Indubbiamente
Chlamys nobilis

quelli marini sono meno numerosi rispetto ai cugini gasteropodi e il valore economico della conchiglia generalmente inferiore, senza considerare che spesso si ritrova solo una delle due valve, quindi limmagine della conchiglia chiara, ma in realt se ne possiede soltanto mezza. PARLANDO DI PETTINIDI I Pettinidi rappresentano un gruppo largamente diffuso che conta molte centinaia di specie, diverse delle quali (solitamente tipicamente nordiche) sono pescate e talvolta allevate per limportanza gastronomica del loro unico grande muscolo. Per quanto molto simili, le due valve presentano delle piccole differenze che il conoscitore esperto sapr distinguere; per esempio la valva sinistra generalmente pi concava ed quella concepita per appoggiare sul fondale. Solitamente questi molluschi si spostano con rapidi movimenti a zig zag sul fondale, per reperire il cibo o sfuggire ai predatori. In America Orientale sono presenti principalmente Aequipecten gibbus, noti per il loro utilizzo nei gioielli naturali; la loro maggiore concentra66

Pecten jacobaeus

Chlamys varia

zione si registra al largo delle coste in Florida. Ancora in quelle zone facile reperire Aequipecten irradians, tipico delle acque poco profonde delle baie, e Lyropecten nodosus, con la sua caratteristica conchiglia robusta e pesante, molto apprezzata dai collezionisti.

Spondylus americanus con guscio molto consumato

Nelle acque del Giappone sono tipiche due specie: Chlamys swifti e Chlamys nobilis, che amano le acque profonde e le loro conchiglie sono caratterizzate da tinte pastello molto vistose. NellIndopacifico troviamo specie con colori meno sgargianti rispetto alle precedenti, come lAmusium pleuronectes, che caratterizzata da una conchiglia con una valva colorata e una bianca. Tra i giganti della famiglia ricordiamo Hinnites multirugosus, che pu raggiungere i 9 Kg di peso!
Proteopecten glaber var. purpurea, proveniente dal Golfo di Napoli
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Spondylus regius

PARLANDO DI SPONDILITI Sono ritenuti dei parenti stretti delle ostriche, anche se in realt non sono geneticamente affini. Sono dotati di un tipico legamento interno situato in una fossetta, e la valva ricoperta da caratteristiche e lunghe spine. Il loro habitat naturale rappresentato dalle acque profonde tropicali e i colori delle loro conchiglie sono generalmente sgargianti, anche se lusura del guscio tende a consumare le spine, accorciandole e rendendo i colori con il tempo pi opachi. ALCUNI RAPPRESENTANTI MEDITERRANEI Protopecten glaber caratterizzato da una valva destra ornata da una decina di costole a raggiera, mentre la valva sinistra ha coste pi strette e pi elevate. La colorazione pu essere molto varia, con toni del bianco, dellarancio, del giallo e del rosa; la parte interna di un rosato tenue. Pecten jacobaeus il pi grande rappresentante dei
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Pettinidi dei nostri mari e le sue valve diseguali sono solcate da coste radiali in rilievo. Ama vivere in colonie nei fondali sabbiosi e fangosi delle acque profonde. Spondylus gaederopus, ascritto ad un genere che rappresentato nel Mediterraneo solo da due specie (S. gaederopus e S. gussoni), la specie pi comune e pi grande. La seconda specie assai pi rara e di pi piccole dimensioni. Spondylus gaederopus vive saldamente ancorato alle rocce di una certa profondit e il suo abitante molle molto apprezzato in gastronomia per via del gusto forte e caratteristico. Ci fermiamo qui, con questa descrizione che, speriamo, possa ingenerare in qualcuno di voi la passione per la raccolta delle conchiglie, e vi rimandiamo al prossimo numero, quando continueremo la descrizione di altre importanti famiglie adatte per laquariofilo collezionista.

Storia del pesce ross


Normale o di selezione? Questo il dilemma!
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so
di Maurizio Quarta, seconda parte
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Nel numero precedente abbiamo iniziato la descrizione delle tante variet di pesce rosso, che rendono questa specie diversa e sempre interessante per ogni categoria di appassionati. Continuiamo in questo numero con la descrizione delle variet pi strane. Le variet eteromorfe del pesce rosso sono quelle pi esasperatamente selezionate. Il loro corpo notevolmente modificato (testa, occhi, pinne, tronco) rispetto al tipo normale. La maggioranza di esse viene importata dallOriente. Sono pi esigenti riguardo a temperatura, qualit dellacqua e alimentazione. Pertanto sono pi adatte allacquario che al laghetto, anche se esemplari ben acclimatati, con le opportune cautele, possono essere trasferiti in laghetto nei mesi pi caldi. preferibile non farle convivere con le razze omeomorfe, poich meno abili nel nuoto e quindi svantaggiate nella competizione per il cibo. Ecco, di seguito, le pi diffuse sul mercato! Fantail. Il nome indica i carassi dal corpo globoso e coda doppia o tripla. Le pinne non sono particolarmente allungate e la coda biforcuta. In Italia sono comunemente chiamati Orifiamma. La versione americana, chiamata Veiltail e selezionata a Philadelphia alla fine dellOttocento, ha

le pinne particolarmente allungate che spesso sembrano essere trascinate. Il Fringetail, ha la pinna caudale particolarmente concava e pi allungata dei precedenti. Tosakin, considerata la pi bella, elegante e pregiata variet di pesce rosso. Selezionata nellera Edo (1603-1867), la sua pinna caudale non divisa e forma tre lobi particolarmente ampi. I lobi inferiori della caudale sono piegati allindietro. A causa della sua lussureggiante coda, il Tosakin non un buon nuotatore. Per evitare affaticamenti e danni ai preziosi esemplari durante laccoppiamento, linseminazione viene effettuata esclusivamente attraverso lopera dellallevatore. Ryukin, considerato il carassio giapponese per eccellenza, ha il corpo estremamente alto e tozzo, quasi inscrivibile in un triangolo; muso appuntito e testa nettamente separata dal dorso da una gobba immediatamente dietro di essa. La pinna caudale quadrilobata e da corta a molto lunga o concava. Ryukin significa pesce rosso di Okinawa, che arriv in Giappone nel 1682 dalla Cina per diventare il pi diffuso pesce rosso del Paese. Non gradisce temperature troppo basse.

Una variet rossa a occhi telescopici 72

I pesci rossi si adattano bene in qualsiasi acquario ma soffrono in boccia

Dragon-eye o Demekin, Relativamente recente, con corpo globoso e occhi molto sporgenti che si sviluppano completamente intorno ai 2-3 anni di vita. Presenta tutte le colorazioni, ma la pi famosa la Black Moor, completamente nera e dallaspetto vellutato, menzionata per la prima volta in letteratura in Cina nel 1893. Le altre colorazioni da noi non sono apprezzate e dunque poco comuni in commercio. Particolarmente pregiata la variet bianco-nera conosciuta come Panda Demekin. Nelle regioni dove il clima pi mite, esemplari robusti si possono tenere in laghetto tutto lanno. Oranda, Massiccio fantail che a partire dal secondo anno di vita sviluppa unimpressionante escrescenza bitorzoluta e molle, simile a una criniera. Da noi spesso confusa con la variet Testa di Leone, dalla quale la distingue la presenza della pinna dorsale, assente invece in questultima. Menzionata per la prima volta nel 1800 in Giappone, gli esemplari pi pregiati hanno il corpo particolarmente tozzo e globoso e le pinne, specie la caudale, molto lunghe. Presenta tutte le 73

colorazioni ma la pi ricercata sicuramente la Tancho, cio bianca a testa rossa. Ranch o Testa di leone: corpo ovoidale, rigorosamente senza pinna dorsale, con caudale doppia ed escrescenze carnose attorno alla testa che si sviluppano a partire dal 4 mese di vita. Di origine cinese, menzionata a partire dal XIX secolo, oggi molto apprezzata anche in Giappone e compare con una certa frequenza anche nei nostri negozi. Negli anni 50 un paio di esemplari lunghi 15 cm di Bronze Red-cap Lionhead, variet estremamente rara e pregiata, furono pagati 180.000 dollari americani dellepoca, diventando i pi costosi pesci rossi mai acquistati. Eggfish: Molto simile al Ranch, ma non presenta la criniera. Come questultimo, la pinna caudale divisa in 4 corti lobi; la pinna dorsale assente. Squame a perla o Chicchi di riso: una variet cinese, derivata dal fantail, dal corpo esasperatamente tondo e ricoperto da scaglie convesse che ricordano singolarmente dei chicchi di riso.

Un acquario per pesci rossi: cominciamo subito a pensarci in attesa del prossimo numero! 74

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Una variet melanica a occhi telescopici 77

Pesci rossi con occhi e pinne variamente selezionati

Selezionata intorno al 1900, una variet davvero affascinante ma al contempo molto delicata e soggetta alle parassitosi, adatta ad allevatori gi esperti. Consigliabile solo per lacquario. abbastanza comune nei nostri negozi e ne sono state selezionate anche variet Oranda. Pompon: variet caratterizzata da buffe narici sormontate da escrescenze carnose molli e tondeggianti che ballano quando il pesce si muove. La versione pi diffusa quella giapponese, appartenente al gruppo degli Oranda. Presenta tutte le colorazioni ed molto popolare in America e in Asia, mentre da noi poco apprezzata e diffusa. Occhi a bolla: selezionata in Cina nel 1908, questa razza priva di pinna dorsale, ha il corpo ovoidale e snello, la pinna caudale lunga e doppia. La sua caratteristica principale consiste in peculiari palloncini sub-oculari ripieni di liquido organico. una variet estremamente delicata ed esigente, allevata soprattutto in Asia. Richiede acquari riscaldati e dedicati, arredati in maniera tale da non procurare ferite a delicati palloni oculari. Non va pescata con il retino. Poco comune ma particolarmente pregiata la variet calico. 78

Celestiale: presenta lo stesso corpo ovoidale, snello e privo di pinna dorsale della variet precedente, ma senza sacchi sub-oculari. Ha occhi globosi e sporgenti, rivolti allins. Deve il nome proprio alla contemplazione obbligata della volta celeste. Selezionata recentemente, alla fine del XIX secolo prima in Cina, poi in Giappone, dove molto apprezzata. A tutte le variet principali appena elencate va aggiunta una moltitudine di incroci che presentano le caratteristiche di pi variet e una infinit di varianti cromatiche, che rendono il mondo del pesce rosso incredibilmente vario e in continua evoluzione. Tutto ci pu talvolta generare confusione nella classificazione dei vari esemplari ma indubbio che ci renda lallevamento del pesce rosso incredibilmente variegato, ricco e affascinante. Come pu dunque un animale simile essere costretto in una boccia o una vaschetta di plastica? Chi, meglio di lui, merita un acquario espressamente progettato per ospitarlo con tutti i comfort? Di questo ci occuperemo nel prossimo numero e analizzeremo quali caratteristiche deve possedere lacquario ideale per ospitare al meglio i nostri amici pellerossa.

Quando si dice pesce rosso si pensa in genere a quei graziosi animali in vendita in gran numero presso i centri commerciali, alle fiere, o quelli disposti nella vasca pi bassa (e sporca) del negoziante specializzato. In realt, come dimostriamo in questo articolo, esistono infinite variet di pesci rossi, alcune delle quali sono pi rare e preziose dei discus o di altri pesci tropicali di gran classe. Allevarli, selezionarli, portarli in gara o semplicemente ammirarli in tutta la loro innaturale bellezza, costituisce senza dubbio un modo eccellente di fare acquariofilia. Smettiamola dunque di considerare il pesce rosso come un animale da bambini e cominciamo ad allevare variet esotiche. Si pu prevedere che con i soli pesci rossi, distinti in centinaia di variet di selezione, si potrebbe sostenere lintero mercato degli acquari divertendosi sino a produrre risultati eccellenti, anche se da domani dovessero sparire tutte le specie commerciali di pesci dacquario. Chi ha provato, chi ha assaggiato il fascino sottile ed antico di questi magnifici animali da compagnia, non tornerebbe indietro! Proviamo allora, magari partendo da qualche variet di carassio dalle caratteristiche peculiari e dal costo non eccessivo, per passare poi a variet pi impegnative e costose.

Testa di leone in tutta la sua straordinaria bellezza 79

AQUARIO VIDEO C
Ecco la terza opera vincitrice del nostro contest, regolarmente inviata al sito @quariofili. Anche questo filmato ci parso eccezionale, per la qualit dellambiente e per la perfetta centratura delle scene in un momento topico della vita di questi pesci: la riproduzione. Naturalmente ricordiamo a tutti i lettori che il concorso appena cominciato e c spazio per tutti, dunque, per inviare le loro opere. Basta riprendere il proprio acquario, con una telecamera digitale, con una fotocamera che possa registrare brevi filmati o persino con telefonino o ipad. Ovviamente sceglieremo i momenti pi belli per poter condividere con tutti i lettori la magia del nostro acquario domestico. Invitiamo a casa nostra gli altri lettori della rivista. Mostriamo loro la bellezza del nostro acquario. Bastano pochi minuti per inviare il filmato via internet, come spiegato nel regolamento e vincere, vedendo pubblicata la nostra opera.

MODULO DI ISCRIZIONE VIDEO CONTEST

Nick: archimede70 Nome e cognome: Marco Ferrara Rappresentazione: cura delle uova ancistrus Durata video: 1,30min Caratteristiche vasca: 25Lt Illuminazione vasca: 32 watt T5 6500K Filtrazione vasca: biologico interno Fondo: ghiaietto inerte Queste informazioni non verranno utilizzate per scopi pubblicitari ma solo per indicare la paternit del video alla rivista acquariophylia e al sito @cquariofili.

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OPHYLIA CONTEST
VIDEO-CONTEST PROMOSSO DA ACQUARIOFILI E AQUARIOPHYLIA Lo staff di acquariofili (http://www.acquariofili.com/) lieto di annunciare una nuova iniziativa nata in collaborazione con la rivista Aquariophylia: si tratta di un Video-Contest della durata da stabilirsi. Si accettano video realizzati per riprendere un acquario o sue parti, momenti di particolare interesse (es. una riproduzione, una danza di corteggiamento), della durata non superiore a 60 secondi. I video inviati al sito web (http://www.acquariofili.com/), corredati di alcune informazioni di base (nome dellautore, caratteristiche dellacquario ripreso) saranno inseriti in unapposita pagina e pubblicati sul forum. La pubblicazione dei video sul sito costituir gi una soddisfazione per i partecipanti.Ogni mese per il video pi bello, scelto a insindacabile giudizio di un comitato di esperti, assurger agli onori della cronaca e sar pubblicato su Aquariophylia, nel suo canale youtube. Linvio di un video implica laccettazione implicita del presente regolamento e conferisce al sito acquariofili e alla rivista Aquariophylia il diritto di pubblicazione, come sopra riportato. Il copyright del video rester comunque di propriet del suo produttore. I video, della durata non superiore a 60 secondi e aventi come tema lacquario, dovranno essere accompagnati dalla scheda di partecipazione indicante il nome dellautore e le caratteristiche dellacquario. Potranno essere ottenuti utilizzando qualsiasi mezzo, comprese fotocamere digitali, cineprese ad alta definizione ecc., ma dovranno essere inviati in formato MPEG o equivalente, opportunamente compattati in modo da non superare i 40 mb di spazio occupato su disco.

Regolamento del video contest 1 Ogni partecipante dovr prima di tutto iscriversi al video contest rispondendo a un post aperto appositamente nel forum (http://www.acquariofili.com/) e che porter il titolo di 1 video contest 2012. Sul sito verr creata una lista dei partecipanti. 2 I video dovranno essere postati sul sito http://www.acquariofili.com/. 3 Tutti i video inviati dovranno avere una durata massima di 1 minuto e dovranno riprodurre una vasca, pianta, pesce, evento particolare. 4 Ogni utente pu inviare un numero massimo di 2 (due) video. necessario inserire il nome dellautore nel montaggio. 5 I video saranno raccolti a partire da questo mese; ogni mese, il video vincitore (quello pi bello in base al giudizio insindacabile della nostra commissione) sar pubblicato sulla rivista Acquariophylia. 6 I video verranno prima visionati e non si accetteranno quelli che riterremo offensivi e/o violenti per la visione, ogni decisione presa insindacabile. 7 Con liscrizione al video contest e la pubblicazione del video si offre implicitamente al sito acquariofili lautorizzazione alla pubblicazione, restando il fatto che i dati del proprietario non verranno in alcun modo trasferiti a terzi. 8 I video non devono essere copiati dalla rete e devono essere di propriet di chi siscrive al contest.

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Inserto da stampa
Questo volumetto destinato al neofita che voglia allevar discus, prodotto dallazienda Diskuszukt, tradotto dalla nostra redazione e regalato in esclusiva ai lettori di aquariophylia, il risultato della cooperazione della rivista con alcuni tra i maggiori riproduttori di questo eccellente ospite dellacquario dacqua dolce. Nel corso dei prossimi numeri vi offriremo, in puntate mensili, i diversi capitoli di quello che potr divenire un bel libro da consultare o leggere tutto dun fiato. Non dovete fare altro che stampare le pagine dellinserto e conservarle, numero dopo numero. Al termine potrete rilegarle mediante un dorsetto per pagine forate, oppure consegnarle a un centro stampa per farle assemblare. Di fatto, si tratta di un altro regalo che aquariophylia fa a tutti gli appassionati dellacquario dacqua dolce. Come noterete, tutti gli argomenti sono riportati in forma molto sintetica, minima, per assicurare uninformazione essenziale, senza fronzoli al principiante. Si tratta di un sistema moderno e agile per mettere tutti in condizione di allestire il primo acquario per i discus. Ledizione originale in tedesco e la versione inglese possono essere scaricate dal sito Diskuszucht: http://www.diskuszucht-stendker.de/100,0,downloads,index,0.php (in tedesco) http://www.diskuszucht-stendker.de/gb/322,0,downloads,index,0.html (in inglese).

LALLEVAMENTO DEI DISCUS: notizie di base per cominciare


VI parte

Traduzione di Rita Colognola dalledizione originale tedesca pubblicata da Diskuszucht Stendker


FILTRAGGIO E VALORI DELLACQUA
Nozioni di chimica dellacqua Leliminazione dei cataboliti e delle sostanze di rifiuto azotate avviene nei pesci sotto forma di ammoniaca, la quale viene successivamente trasformata in nitriti e infine in nitrati (NO3). I nitrati sono sali e vengono ben tollerati dai discus anche ad alte concentrazioni (fino a 300 mg per litro). Ogni qualvolta nutrite i vostri pesci, voi aumentate la concentrazione di fosfati in acqua. Questi ultimi sono utilizzati dalle piante e dalle alghe per la loro crescita. Inoltre, a valori di pH
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inferiori a 7.0 aumenta la concentrazione di ammonio, mentre a pH maggiore di 7 aumenta quella dellammoniaca; entrambi sono trasformati dai batteri presenti nel filtro, prima in nitriti e in seguito in nitrati. Ammoniaca e nitriti sono sostanze tossiche che si accumulano nel sangue dei pesci e che ad alte concentrazioni possono provocarne la morte. I nitrati, fino a concentrazioni di 300 mg/l, sono innocui per i nostri discus. Un filtro maturo e ben funzionante garantisce lassenza di azoto, ammoniaca e nitriti. La concentrazione di fosfati e nitrati aumenta lentamente e lazione dei batteri abbassa il pH. Per questi motivi necessario procedere regolarmente a cambi dacqua. Per non disturbare lattivit dei batteri e del filtro, il filtro meccanico va pulito solamente quando il flusso dacqua si ridotto della met. Quando questo il caso, procedere come segue. Pulizia del filtro Come suddetto, occorre pulire il filtro solamente quando il flusso si dimezzato. Quanto pi a lungo il filtro funziona senza essere pulito, tanto maggiore sar lequilibrio in acquario e quindi tanto migliore la salute dei pesci. I filtri per acquari, interi ed esterni, presentano uno scomparto che contiene i materiali filtranti. Tali materiali sono generalmente disposti a strati, il superiore dei quali generalmente lana di perlon. Bisogna rimuovere esclusivamente lo strato superficiale e metterlo in un secchio in due
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o tre litri dacqua provenienti dallacquario. Comprimete ripetutamente il materiale filtrante in questacqua. Meglio non usare acqua corrente fresca per il lavaggio, per non danneggiare completamente la coltura batterica presente: si pu usare parte dellacqua prelevata dalla vasca e poi sostituirla. Rimettete il materiale filtrante al suo posto e nei due o tre giorni successivi riducete al 50% la quantit di cibo somministrato. In questo modo il filtro ha il tempo di ripristinare i precedenti livelli di efficienza, ridotti dalloperazione di pulizia. Per filtri a piastrelle di spugna, immergete le stesse completamente in acqua proveniente dallacquario e comprimetele pi volte. Mancato funzionamento della pompa Il filtro che abbia smesso di funzionare a causa di un arresto della pompa non deve essere rimesso in funzione nelle condizioni nelle quali si trova. I batteri infatti, muoiono dopo 20 minuti di arresto e i prodotti della loro decomposizione sono dannosi per i discus. In caso di arresto della pompa, con conseguente morte dei batteri, il filtro deve essere accuratamente lavato in acqua corrente, in modo da eliminare i batteri morti. Dopo il lavaggio rimettere il filtro in funzione; entro due settimane circa il filtro avr recuperato la sua efficienza e ricostituito la coltura batterica. Per essere preparati a questo tipo di emergenza, consigliamo luso costante di due filtri interni, in modo da garantire un buon filtraggio anche durante il periodo di recupero del filtro che abbia eventualmente subito larresto.

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Valori e chimica dellacqua I pesci catturati in natura trovano le condizioni migliori in acqua il pi possibile simile a quella del loro luogo di origine, in Amazzonia. La variabilit tollerata dei valori dellacqua molto limitata (GH 0-3, KH 0-3, pH 4-6), come pure quella relativa alla conduttivit (100-400 ?S). I nostri discus sono abituati da molte generazioni a unacqua pi dura (acqua di rubinetto). I parametri negli acquari della nostra azienda sono i seguenti: GH 15, KH 8, pH 7, conduttivit 800 ?S, a temperatura di 29-30 C. I parametri pi importanti presentano nei nostri discus i seguenti limiti di tolleranza: GH 0-30; KH 0-25; pH 4,0-8,3; conduttivit 150-1200 ?S; temperatura tra i 25 e i 35 C. Perci i nostri discus si adattano al 95% delle acque di rubinetto utilizzate in Europa. Chimica dellacqua I valori dellacqua si possono modificare leggermente in vari modi, ad esempio con un impianto a osmosi inversa o un impianto di demineralizzazione, si pu produrre acqua quasi distillata a partire da acqua di rubinetto. Questo significa che circa il 99% della durezza dellacqua viene rimossa e anche la conduttivit viene drasticamente ridotta a circa 50 ?S. Lacqua cos ottenuta pu essere mescolata allacqua di rubinetto, fino a ottenere i valori desiderati. In questo modo si pu preparare lacqua adatta a discus catturati in natura o a coppie di discus da riprodurre.
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Come vengono modificati i valori dellacqua dagli alimenti per i pesci dacquario? Innanzitutto di estrema importanza ricordare che in piccoli acquari (vasche al di sotto dei 150 l) i valori dellacqua sono soggetti a variazioni importanti e rapide. In acquari pi grandi (180-1000 l) le variazioni sono, a causa del volume maggiore, ovviamente pi lente e ci rende questi acquari adatti anche ai principianti. Quando si nutrono i pesci il contenuto di fosfati presenti in acqua aumenta e questi possono essere utilizzati dalle piante per il loro accrescimento. Inoltre, a valori di pH inferiori a 7 sar presente ammonio e a valori maggiori di 7 sar presente ammoniaca; entrambi vengono trasformati dai batteri presenti nel filtro, prima in nitriti e successivamente in nitrati. Ammoniaca e nitriti sono tossici e se raggiungono alte concentrazioni nel sangue dei pesci possono provocarne la morte. Un buon filtro maturo, che contenga una coltura batterica ben funzionante, garantisce che ammonio, ammoniaca e nitriti siano praticamente assenti.Tuttavia il contenuto in fosfati e nitrati aumenta lentamente e il pH diminuisce a causa dellattivit batterica. Perci necessario procedere regolarmente a cambi dacqua, volume e frequenza dei quali dipendono direttamente dal tipo di cibo e dagli escrementi dei pesci. Per esempio: pochi pesci = poco cibo = cambi dacqua ridotti. Per un acquario da 180 litri contenente 12 discus (10 cm), 50 neon, 6 loricaridi e 4 ciclidi nani,

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consigliamo un cambio settimanale pari a 1/3 del volume totale. Per la misurazione dei valori dellacqua, nei negozi specializzati sono disponibili vari prodotti, sia liquidi, sia sotto forma di cartine. MISURAZIONE DEI VALORI DELLACQUA Ammonio. Si produce quando il filtro non funziona ancora a pieno regime, a valori di pH inferiori a 7. Per evitarne linnalzamento somministrare quantit minime di cibo. Ammoniaca. Si forma, quando il filtro non funziona ancora a pieno regime, a valori di pH superiori a 7 ed tossica. Linnalzamento di questo valore si evita somministrando quantit minime di cibo. Nitriti. In un acquario nuovo vanno misurati giornalmente, fino a quando, a regime alimentare completo, non sono pi presenti. In seguito non pi necessario misurare i nitriti. Se lefficienza del filtraggio viene ridotta in seguito a pulizia o mancato funzionamento del filtro, bisogna nuovamente misurare la concentrazione di nitriti, per circa una settimana, per essere sicuri che il filtro abbia nuovamente raggiunto la piena funzionalit. Se la concentrazione di nitriti aumenta, i pesci mostrano unalterazione del comportamento: rifiutano il cibo e mostrano una respirazione pesante e veloce. In questo caso misurare i nitriti, sospendere lalimentazione e procedere a un cambio dacqua del 90%. Nitrati. Misurare almeno tre o quattro volte lanno, prima di un cambio dacqua. Se la concentrazione supera i 100 mg/l meglio cambiare un maggiore volume dacqua, per permettere una crescita migliore dei pesci. pH. Misurare settimanalmente. Se il pH scende, ad esempio, da 7,5 a 6,0, necessario procedere a un cambio dacqua; in caso contrario il pH pu scendere rapidamente e a un pH di 3,6 lacidit tale da provocare la morte dei pesci. Fosfati. Misurare specialmente se si nota un aumento della crescita algale. La concentrazione di fosfati si pu abbassare procedendo a cambi dacqua pi frequenti o di maggior volume. Durezza totale. Se si mescola acqua di rubinetto con acqua di osmosi inversa, per pesci catturati in natura o per coppie da riproduzione, bisogna misurare almeno una volta la durezza totale, che deve raggiungere i valori ideali, compresi tra 1 e 4 GH. Durezza carbonatica. Se si mescola acqua di rubinetto con acqua di osmosi inversa, per pesci catturati in natura o per coppie da riproduzione, bisogna misurare almeno una volta la durezza totale, che deve raggiungere i valori ideali, compresi tra 1 e 2 KH.
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Apistogramma cacatuoides,
timido ma simpatico
di Stefano Bertoni
Pi di un secolo fa Edme-Pierre Beauchne scrisse: la timidezza composta dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci. Questo aforisma si accosta stupendamente al nostro Apistogramma cacatuoides (Hoedeman, 1951), pesce assai timido ma di una bellezza e di una simpatia travolgente. Molto presente nei nostri acquari, a causa del suo costo contenuto, spesso non apprezzato per il suo reale potenziale e viene relegato in una posizione di secondo piano. Invece merita un approfondimento, affinch possa essere allevato nel migliore dei modi e per poter gioire della sua riproduzione. Il cacatuoides originario del Per e della Colombia, dove vive in aree in cui la vegetazione acquatica molto fitta, tanto da permettergli ampie opportunit di occultamento. Lacqua caratterizzata da un pH oscillante tra 7 e 8 e la durezza media; la temperatura attorno ai 25 gradi centigradi: come potete notare, si tratta di valori facilmente raggiungibili nei nostri acquari. Questo gi un interessante spunto di discus90 sione. Infatti molti Apistogramma necessitano di acque pi estreme dal punto di vista dei valori di pH e durezza, tanto da renderne difficile lallevamento. Invece il cacatuoides si accontenta spesso della comune acqua del rubinetto, trattata con un buon biocondizionatore ed in un acquario con un filtro maturo, magari integrato da apposite spugne speciali che servano ad abbattere la quantit di sostanze inquinanti. Queste parole per non devono farvi pensare che sia un pesce adatto a principianti. Solo da considerare molto pi facile se rapportato a un ramirezi. Dovete comunque fare attenzione, perch parliamo pur sempre di un Apistogramma! Possiamo allora definirlo come il pesce ideale per accostarsi ad altri ciclidi nani. La nutrizione assai semplice. Mangiano tutti i cibi per i ciclidi in commercio, siano essi in fiocchi o in granuli, e amano alternarli con cibo vivo o surgelato, di quello facilmente reperibile presso il pet-shop di fiducia. Il dimorfismo sessuale molto marcato: il

Un maschio di Apistrogamma cacatuoides nascosto dietro un ramo, dimostra tutta la sua timidezza maschio molto pi grande della femmina, raggiungendo quasi i 9 centimetri in et adulta (contro i 5/6 centimetri delle femmine) ed anche la colorazione si discosta nettamente, con il maschio di norma colorato con variet grigie e brune, mentre la femmina tipicamente di un colore giallo scuro. La pinna caudale maschile ricorda la testa di un pappagallo della specie cacatua (da qui il nome cacatuoides), mentre nella femmina la stessa tronca. Il cacatuoides non monogamo, anzi forma un harem. Si pu quindi tranquillamente introdurre nellacquario un maschio assieme a quattro femmine. Limportante che la vasca sia abbastanza grande da poter contenere diversi territori riproduttivi e che non ci siano compagni di avventura troppo grandi o voraci, tali da rendere difficile il controllo del territorio da parte del maschio. 91 La riproduzione frequente anche in cattivit. Il cacatuoides scava una buca in anfratti e nascondigli; due giorni dopo la schiusa le larve vengono spostate in unaltra buca, fino ai cinque giorni successivi, quando gli avannotti, in gruppo cospicuo, cominciano a nuotare. Da quel momento dobbiamo somministrare dei naupli di Artemia mescolati ad acqua dellacquario, mediante una siringa, direttamente nel centro della nuvola di avannotti, per essere sicuri che tutti ricevano la giusta dose di cibo. Inoltre consigliabile effettuare giornalmente un piccolo cambio di acqua (3 o 4 litri per volta, se la vasca da riproduzione piccola) per fare in modo che i valori fisico-chimici restino costanti. Possiamo notare che, a differenza di quanto osservato per altri Apistogramma, solamente la femmina a occuparsi dei piccoli, lasciando al

Coppia di cacatuoides: da notare la grande differenza fra il maschio e la femmina maschio solo un compito di protezione. E se si allevano pi esemplari di sesso femminile, pu capitare di osservare riproduzioni multiple e contemporanee. Da tutto questo si evince la particolarit e, nel contempo, la semplicit riproduttiva del nostro amico. Un ultimo consiglio prima di concludere: il cacatuoides talvolta confuso con il borellii, tanto che fino agli inizi degli anni 80 venivano venduti come la stessa specie. Fate attenzione, dunque, alle descrizioni morfologiche sui testi specifici (o in rete), prima dellacquisto.

Esemplare di maschio adulto 92

Uganda Wildlife Education Centre


di Silvio Arnone
ENTEBBE Arrivare in Uganda in aeroplano significa atterrare a Entebbe, sede dellunico aeroporto internazionale del Paese. un piccolo centro, distante circa 40 chilometri da Kampala ma sarebbe un errore considerarlo importante solo per la presenza dellaeroporto. UN PO DI STORIA In lingua Luganda (lingua del popolo Baganda, la principale etnia ugandese), Entebbe significa sede e tal nome deriva dal fatto che anticamente il luogo era sede di un importante tribunale. Nel 1893 per merito di Sir Gerald Portal (commissario coloniale britannico) il villaggio assurse al ruolo di centro amministrativo e conseguentemente commerciale dellImpero, divenendo di fatto la capitale dellUganda fino al 1962 anno dellindipendenza. Non sono noti episodi rilevanti nella storia della citt, fatta eccezione per quanto accaduto allaeroporto nella notte del 4 luglio 1976, teatro delloperazione Thunderbolt. Occorre ricordare che gli anni 70 del secolo scorso furono tristemente famosi per i dirottamenti aerei, messi in opera principalmente dai terroristi palestinesi e loperazione Thunderbolt rimane nella storia perch per la prima volta uno Stato (Israele) riusc a pianificare e condurre a Un po di storia 94

NATIONAL BOTANIC GARDENS http://www.naro.go.ug/Institute/botanical-gardens/PGRP%20Entebbe%20Botanical%20Gar den.htm Unarea di circa quaranta ettari ove albergano pi di trecento diverse specie, in larga parte esemplari della flora locale. piacevole ricordare che larea dedicata allecosistema della foresta pluviale venne usata negli anni 40 per lambientazione di alcuni film di Tarzan, interpretati dallattore Johnny Weissmuller. Parimenti, diverte riportare la notizia riferita dalle guide ai giorni nostri, in altre parole che quasi tutte le liane presenti sono state distrutte dai turisti cinesi, i quali hanno esagerato con le loro evoluzioni tarzanesche.

Sir Gerald Portal (1858 1894) termine con (quasi) completo successo unoperazione militare atta a liberare i passeggeri presi in ostaggio. Ai giorni nostri Entebbe rimane una meta di rilievo essenzialmente per la presenza di alcune commendevoli istituzioni, ovvero: Jane Goodall (a destra) in visita a Entebbe

Benvenuti! UGANDA VIRUS RESEARCH INSTITUTE http://www.mrcuganda.org/Collaboration2.html Importante centro di ricerca avente come principale missione lo studio delle malattie trasmissibili di origine virale. NKUMBA UNIVERSITY http://www.nkumbauniversity.ac.ug/ Jane Goodall Institute http://www.janegoodall.org/ Contact: Pantaleon Mukasa Banda Kasoma, Executive Director Phone: +256 414 322 777 95

The Bandas

Andiamo! Email Address: info@jgiuganda.org Fax: +256 414 322 777 Address: Plot 26, Lugard Avenue PO Box 462, Entebbe, Uganda. Merita evidenza la forte sinergia dellIstituto con la struttura UWEC. Uganda Wildlife Education Centre (UWEC) http://www.uwec.ug/ 96 Ovvero la realt che particolarmente desidero sottoporre alla vostra attenzione. Il Centro, ubicato sulla riva del lago Vittoria si estende per 72 ettari e nasce nel 1952 per opera del governo coloniale britannico, con lobiettivo di riabilitare gli animali selvatici rinvenuti feriti o malati e i cuccioli orfani. Ben presto la struttura attira lattenzione del pubblico e agli ospiti indigeni se ne aggiungono altri provenienti doltre-

Charlie

Balaeniceps rex
mare, diversificando la struttura che nel 1962 diviene lo zoo nazionale. Successivamente, i tristi eventi maturati a partire dagli anni 70 del secolo scorso ridussero lo zoo a essere lombra di se stesso e solo nel 1994 principalmente grazie allinteressamento della New York Zoological Society (oggi nota come World Conservation Society) si assiste alla rinascita dellistituzione, la quale diviene in breve 97 tempo uno dei pi importanti centri per la riabilitazione degli animali selvatici e per leducazione alla conservazione della locale biodiversit. Va da s che il termine zoo rimasto in uso fuorviante e non rende giustizia al lavoro svolto ogni giorno dal personale dellUWEC. Ai nostri giorni il Centro ospita solo specie indigene, ovvero soggetti raccolti feriti, richiedenti attenzione o sottratti a chi li deteneva illegalmente, con lo-

Ceratotherium simum cottoni


Giraffa Camelopardalis rothschildi

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Crocodylus niloticus
biettivo finale del reinserimento nellambiente quando possibile. Desiderando davvero conoscere la sua realt, una giornata intera pu non bastare per una visita al Centro e non sarebbe una cattiva idea programmare un soggiorno in loco. La struttura offre fully furnished apartments for rent a un prezzo davvero ragionevole e il bello che una notte spesa al Centro crea lillusione di trovarsi nella savana, grazie ai leoni, le iene e tutti gli altri ospiti, che non mancheranno di far udire la loro voce al chiaro di luna. Sia che si opti per un pernottamento o no, chiedere alla reception di poter fare un giro in compagnia di una guida la scelta migliore. Dopo aver preso tutto lequipaggiamento e lasciato il veicolo al parcheggio il nostro giro ha inizio: foresta, savana, area umida, la riva del lago. Insomma, un susseguirsi di natura africana tuttintorno a noi. Ognuno rester particolarmente colpito almeno da uno degli incontri fatti o delle bellezze viste, il vostro cronista ha esagerato ed rimasto entusiasta di tutto, per esser breve si limita a presentarvi Charlie e pochi altri ospiti. 99 Cucciolo di elefante (Loxdonta africana) reso orfano dai bracconieri che gli hanno ucciso la madre nel Queen Elizabeth National Park. I rangers lhanno trovato nei pressi della madre morta, ovviamente affamato e terrorizzato e solo il pronto intervento della squadra di soccorso UWEC ha consentito la sua sopravvivenza. Attualmente il pi giovane ospite del Centro e forse quello che riceve pi attenzioni di tutti; i primi giorni sono stati difficili, ma oggi si avvicina fiducioso a chiunque vada a trovarlo ed anche allattarlo diventato facile. Lunica vera incognita rimane il suo reinserimento in natura. Un altro simpaticone ha le penne ed stata una sorpresa trovarlo qui: Balaeniceps rex, meglio noto come Shoebill. Ho una particolare predilezione per questo trampoliere che abita le zone palustri dellAfrica centro-orientale. Per osservarlo in natura mi sono recato pi volte alla Mabamba Bay, nel folto della selva ma non molto distante da Kampala (questa unaltra storia, ne riparleremo). La prima volta che ho avuto notizia di Balaeniceps rex stato circa ventanni addietro, quando con roboanti e trionfalistici toni venne presentato su molte riviste il servizio di una foto-

Lake Victoria

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Phyton sebae sebae


Lavori in corso

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Bello, vero? anchessi sfuggiti a un triste destino. previsto il reinserimento in natura. A questo punto ci fermiamo un attimo ad ammirare il lago Vittoria, dopodich andiamo a trovare uno dei suoi abitanti, il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) e per finire porgiamo omaggio al pitone reale (Python sebae sebae). Koii stato portato al Centro quando decise di metter su casa troppo vicino a un villaggio. Il giro ben lungi dallesser terminato, ma quanto descritto credo sia sufficiente per dare unidea del luogo. Unultima immagine testimonia la volont di strutturare sempre meglio il Centro. Se a questo punto anche voi deciderete di far sosta al ristorante e vi verr in mente di chiedere alla guida coserano quelle costruzioni lasciate a met, vi risponder che sono nuovi padiglioni in costruzione, perch quelli attuali sono insufficienti e in alcuni casi non adatti per i soggetti ospitati (per es. la gabbia dei babbuini). Solo che i lavori sono fermi per mancanza di fondi. Mi vien voglia di saperne di pi e chiedo chi finanzia il Centro. Kennedy pare apprezzare il mio interessamento e racconta che la fonte principale sono i biglietti dingresso, cui si aggiungono le donazioni dei privati e alcuni contributi istituzionali. In altre parole, il denaro non basta mai. Non solo il mantenimento degli animali a essere ovviamente oneroso: il Centro non si limita ad alloggiarli e nutrirli! Vanno anche curati e fra i vari compiti previsto il supporto ai parchi nazionali. La conversazione porta a un cambiamento di programma. Finito di pranzare, anzich continuare il giro, Kennedy mi porta a vedere la clinica: vi una sala operatoria, il laboratorio per le analisi e la farmacia. Il personale lamenta la carenza di attrezzature (vengo a sapere che praticamente tutto quello che vedo frutto di donazioni. Bello!, verrebbe da dire, peccato che si tratti di strumenti antidiluviani o poco pi che giocattoli. 103

Per la gioia degli antiquari! grafa americana che aveva scoperto loriginalissimo pennuto in una remota palude del Congo. Si vede che a quel tempo le bufale avevano vita estremamente facile! Il pennuto era noto alla scienza europea fin dal XIX secolo, sebbene non diffuso in cattivit. Non a rischio di estinzione, ma resta comunque sotto stretta osservazione perch non molto prolifico; pare si accoppi soltanto ogni cinque anni e anche se depone pi uova, di norma un solo piccolo sopravvive. Altro ospite di riguardo il rinoceronte bianco (Ceratotherium simum cottoni). I tre esemplari attualmente ospitati sono stati prelevati da una zona considerata non sicura e si attende il momento idoneo per reinserirli in natura. Il rinoceronte bianco si distingue dal nero non tanto per il colore, bens per la forma della bocca, che a becco nel nero e a fessura nel bianco. Si potrebbe anche dire che il rinoceronte nero (Diceros bicornis) quello che non sorride oltre ad essere particolarmente ombroso. I tre esemplari stanno crescendo beatamente dopo esser

Lake Victoria riva sabbiosa

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Un eccellente laboratorio in funzione UN PAIO DI ESEMPI Donare qualcosa senzaltro un nobile gesto. Sarebbe per il caso di non regalare la roba che altrimenti andrebbe buttata. Notizie pi incoraggianti vengono dal versante delle iniziative rivolte agli studenti e pi in generale a chi interessato: chi ha i giusti requisiti pu presentare domanda per essere ammesso a uno stage di breve/medio/lungo periodo, ovviamente autofinanziato. Maggiori informazioni sono reperibili scaricando il Volunteer handbook a questindirizzo: http://uweczoo.org/long-stay-volunteer/ La giornata volge al termine. Un ultimo sguardo al lago Vittoria ci sono i ciclidi l dentro! Forse qualcuno si chiede se presente un acquario allinterno del Centro (altrimenti perch mai staremmo pubblicando questarticolo? N.d.R.). La risposta s, ma come se non ci fosse. Ho volutamente evitato di documentare fotograficamente quel che sarebbe la zona acquario per abbandonare nelloblio qualcosa che motivo di dolore per un acquariofilo. Una grande vasca della capacit di circa ventimila litri realizzata in cemento a livello del 106 suolo e con vetrate sotterranee, di certo un tempo splendente, oggi una pozza dacqua stagnante snobbata perfino dalle rane. Fa parte della dotazione iniziale del Centro, il che significa che stata costruita mezzo secolo addietro; uno dei vetri spaccati si potrebbe anche sostituire, ma le crepe nelle pareti di cemento (sottili, secondo gli standard attuali e tirate su con una miscela generosamente arricchita con sabbia) suggeriscono che sarebbe meglio lasciar perdere il tutto. Esiste anche una sorella pi piccola, divisa fra un potenziale paludario e una vasca in tutto vetro della capacit di ottanta litri. Sarebbero entrambe recuperabili, se vi fosse il denaro necessario per acquistare le pompe e rimettere in ordine limpianto dilluminazione. Vi lasciamo qui, con le vostre considerazioni e i vostri progetti. Se pensate di poter essere utili, magari a rimettere in sesto gli acquari, con sforzi solidali e contributi personali, non esitate a cliccare sui link dei siti web presenti in queste vasche. Sarete immediatamente trasportati in una realt che pullula di vita e allo stesso tempo bisognosa delle vostre attenzioni.

IL NONO
un killi italiano
di Alberto Solenne
IL NONO, QUESTO SCONOSCIUTO KILLIFISH Quando ci si riferisce ai killifish non tutti sanno che ne esiste anche uno italiano: lAphanius fasciatus (Valenciannes, 1821) conosciuto pi volgarmente come nono, che non ha nulla da invidiare per interesse ai coloratissimi Nothobranchius, Aphyosemion & C. Si tratta dellunico membro della famiglia dei Ciprinodontidi presente in Italia. Lareale di distribuzione non omogeneo lungo il territorio nazionale. Infatti presente in maniera discontinua lungo la fascia adriatica ionica, tirrenica e sulle isole maggiori, comprese lisola dElba e le isole Eolie. Lo possiamo trovare in Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Lazio, Campania. Questa al momento larea di distribuzione conosciuta, ma chiunque avesse informazioni su altri biotopi pu inviare informazioni o allAssociazione Italiana Killifish (info@aik.it oppure a aarbuatti@hotmail.it). Poich larea di distribuzione vasta (http://www.aquamaps.org/receive.php), i pesci

Gruppo di Aphanius appena pescato. Si possono distinguere maschi e femmine e notare come le femmine siano pi grandi dei maschi (Foto Solenne-Casamenti)

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Seconda linea A) Sud est Sicilia B) Centro nord Sicilia C) Sardegna D) Adriatica CARATTERISTICHE GENERALI Come tutti gli appartenenti alla famiglia, ha bocca rivolta verso lalto in cui sono presenti 1216 denti mascellari. La bocca pi piccola rispetto alla media dei ciprinodontiformi a indicare che il pesce ha una masticazione lenta rispetto agli altri rappresentanti della famiglia. Il corpo si presenta allungato con pinne arrotondate. Nel terzo posteriore dorsale presente la pinna dorsale che conta 10-13 raggi, mentre la pinna ventrale ne presenta 9-13. Da adulti raggiungono le dimensioni di 6-7 centimetri e solitamente le femmine sono pi grandi dei maschi, i quali presentano lungo il corpo delle bande verticali dorate con riflessi blu mentre altre sono argentate. La pinna caudale invece giallastra e nei momenti di massima colorazione dei pesci si presenta giallo limone. Le femmine mantengono le carat-

Maschio adulto. Risalta il giallo citrino della coda (Foto Solenne-Casamenti) hanno con il tempo acquisito caratteristiche morfo-genealogiche differenti e gli studiosi li hanno suddivisi in due diverse linee principali: Prima linea: A) Centro-nord tirrenica e Sardegna del nord B) Sardegna del sud e sud tirrenica C) Costa adriatica

Veduta del biotopo salmastro citato nellarticolo (Foto Solenne-Casamenti) 109

Dettaglio del biotopo salmastro. possibile notare come in questo punto lacqua sia completamente stagnante (Foto SolenneCasamenti) soprattutto nel biotopo salmastro, ho evidenziato unimponente invasione di gambusie che sicuramente sono entrate in competizione per il possesso del territorio. In questo periodo facile trovare degli esemplari giovani o appena sessuati, pi facili da acclimatare allallevamento in cattivit. Nel biotopo ho raccolto anche gamberetti di mare e granchi, esemplari che possono essere allevati insieme al nono, per ricostruire un ambiente pi naturale in acquario. IN ACQUARIO! Lallevamento di questo pesce certamente affascinante! Occorre dedicargli un acquario con salinit 1035 e una temperatura compresa tra i 16 e i 27 C (meglio seguire il ciclo stagionale delle nostre latitudini). Alcuni allevatori, con il tempo, hanno provato ad abbassare la salinit dellacqua di allevamento, ma i migliori risultati si sono ottenuti mantenendola costante, constatando una maggior longevit dei pesci. Molti appassionati di killi li allevano in vasche da 20 litri circa, con filtrini ad aria e laggiunta di mop per la raccolta delle uova.

teristiche dei killi, in quanto sono meno appariscenti, con una colorazione grigiastra e 10-14 bande verticali con piccole macchie scure. Vivono prevalentemente in acqua salmastre o saline, ma in Sicilia sono conosciuti anche biotopi in corsi dacqua dolce. LA DISTRIBUZIONE Personalmente ho raccolto diverse volte degli Aphanius nei pressi di Marina di Cervia, sempre nello stesso periodo, tra met settembre e inizio ottobre, periodo non sempre propizio. La localit in cui ho raccolto i pesci aveva due biotopi molto vicini di cui uno di acqua salmastra mentre il secondo di acqua marina. Negli ultimi anni,

In questa foto possibile osservare i due biotopi citati nellarticolo. In primo piano quello salmastro, mentre superata la strada si pu osservare quello in marino (Foto SolenneCasamenti)

110

Gabriele Casamenti durante la raccolta in occasione di una convention AIK alla quale altre allautore dellarticolo, ha partecipato Wolfang Eberl, esperto di killi di fama mondiale Come alimentazione, dopo un periodo che pu durare anche qualche mese a base di naupli di Artemia, Artemia viva o congelata, i pesci (anche quelli di cattura) si adattano a mangiare Chironomus, drosofile, e cibi commerciali, sia in scaglie sia in granuli. Aphanius non pone quindi nessun tipo di problema per quel che riguarda lalimentazione. Il nono un pesce con un ciclo vitale breve: due anni circa, anche se alcuni allevatori hanno riportato esempi di pesci pi longevi, ovvero fino a 4 anni, ma si trattava comunque di variet di Aphanius non italiane. oviparo e in natura il periodo riproduttivo va da aprile a luglio. una specie che pratica il cannibalismo e dopo la riproduzione si ciba delle proprie uova. Laccoppiamento avviene, come per tutti i killi, con parate da parte del maschio verso la femmina disponibile. Una volta affiancata la abbraccia con la pinna dorsale e con la pinna ventrale fino ad assumere la tipica posizione ad S dei killi quando depongono. Sono pesci molto avidi, che vanno a caccia delle loro uova una volta deposte, per cui in cattivit bisogna contare sulle poche uova deposte sul 111 mop, ma come sempre, pi si riesce a ricreare un biotopo simile a quello naturale, maggiori sono le probabilit di successo con lallevamento e la riproduzione. LA RIPRODUZIONE Le uova deposte sono piccole e trasparenti. Dopo 3 giorni compare la notocorda, tipica linea nera indice dello sviluppo embrionale e, nellarco di 7-10 giorni, lo sviluppo completo e gli avannotti sono pronti. Alla nascita misurano circa 4 mm e cominciano ad alimentarsi dopo 36 ore, con naupli di Artemia che spesso costituiscono lalimentazione per 3-4 mesi. La crescita molto lenta. Infatti dopo tre settimane misurano 11-12 mm; dopo 4 mesi 22-23 mm e al sesto mese circa 35 mm. in questo periodo che si possono riconoscere i maschi dalle femmine. In natura il rapporto sessi m/f 1:2, ma non dispongo di dati al riguardo in cattivit. Dopo la nascita occorre aspettare qualche mese prima che i giovani esemplari siano adatti a riprodursi. Come per molte altre specie, un fattore importante che influenza la capacit riproduttiva in cattivit la disponibilit di cibo, che per i killi deve

In queste foto possibile osservare altri biotopi non molto distanti da quelli delle foto precedenti, in cui sono presenti gli Aphanius le esperienza. Come riportato in alcune pubblicazioni, c la necessit di eseguire ulteriori ricerche e studi che riguardino non solo la reale e ulteriore diffusione biologica della specie, ma anche sugli aspetti riproduttivi e di allevamento in acquario, per arrivare a standardizzare dei protocolli che ne permettano eventualmente lutilizzo e lo studio delle capacit culicide ex situ, per poter eventualmente coinvolgere enti pubblici e privati nei progetti di conservazione della specie. essere varia e soprattutto basata su cibo vivo. LAphanius fasciatus un pesce che ha enormi potenzialit per gli studiosi e per lambiente poich un bioindicatore della qualit delle acque, inoltre ha dimostrato sperimentalmente unenorme potenzialit nella lotta alle zanzare maggiore rispetto ad altre specie alloctone introdotte in natura, come per esempio le gambusie, che, come riconosciuto, hanno purtroppo la capacit di alterare gli equilibri biologici in natura come anchio ho potuto constatare nella mia persona112 PROVIAMO AD ALLEVARLO, MA Qualora fossi riuscito a interessare qualche lettore a sperimentare lallevamento di questo pesce, non resta che fornire qualche indicazione su come reperirli. Certo non essendo pesci tropicali avremmo la possibilit di tentare la cattura in natura, magari durante le ferie. Con questo non voglio promuovere il depauperamento dei siti biologici italiani, ma semplicemente la voglia di sperimentare e ricercare che pu essere insita in ognuno di noi.

Se questa ricerca avvenisse in localit dove gli Aphanius non sono ancora stati riconosciuti come presenti dai ricercatori, ma avessimo la possibilit di segnalarlo, eventualmente usando le indicazioni di qualche pescatore locale per conoscere eventuali punti di raccolta, sarebbe un modo per partecipare allo studio della specie, in maniera costruttiva e attiva. Va ricordato per che il nono inserito in allega-

to III della convenzione di Berna (fauna protetta), inclusa nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) tra le specie a basso rischio (LC). Un altro modo molto pi semplice per potersi procurare pesci di cattivit, quello di contattare le associazioni come A.I.K. e partecipare alle loro convention annuali, dove possibile ammirare molti altri killi.

Bibliografia Arbuatti A. (2011). Riproduzione e conservazione di Aphanius fasciatus: stato delle popolazioni italiane e possibili strategie di salvaguardia. Poster presentato al XIX Congresso nazionale AIK Modena, 20-21 maggio 2011 Leboulanger C. (1999). Les Cyprinodontides du bassin mditerranen. Bulletin du KCF 93026 WEB: http://www.ittiofauna.org/webmuseum/pesciossei/cyprinodontes/cyprinodontidae/aphanius/aphaniusfasciatus/aphaniusfasciatus0.htm WEB: http://www.sssn.it/PDF/PDF%20NS%2033/115-126.pdf

Il carbone a conosciam
di Alessandro Crudo, prima parte
Iniziamo in questo numero un articolo in due parti, dedicato a uno dei materiali filtranti pi diffusi e meno conosciuti. Nonostante il carbone attivo (CA) abbia parzialmente perso la sua funzione principale, cio quella di rimuovere i residui dei farmaci o biocondizionatori come li chiamavano le aziende produttrici, prima che compromettano lequilibrio biologico in acquario uccidendo i batteri, oggigiorno ancora un valido alleato per la salute del nostro acquario. Reputo spesso che se ne fraintenda limportanza e la necessit duso ed per questo che ho deciso di stendere due righe su questo tanto conosciuto ma sempre meno apprezzato materiale.
Il CA utile per eliminare dallacqua residui di trattamenti terapeutici

Dal carbonio al carbone Il Carbonio, questo limportante elemento che costituisce il CA, ed su questo elemento che si basa la nostra esistenza. Nelle sue forme pi comuni lo conosciamo tutti: il diamante (quale donna non lo conosce in tutte le sue forme?), la grafite e il carbone attivo, o nella sua forma pi conosciuta dagli amanti del barbecue, il carboNellacquario marino come nel dolce, la presenza di inquinanti organici viene abbattuta dal carbone attivo 114

attivo: olo meglio


ne, che diventa attivo dopo aver subito un semplice trattamento termico supplementare. Perch si dice attivo? Il Carbonio presente in svariate forme cristalline che hanno caratteristiche chimico-fisiche completamente diverse e tutto dipende da come legato. Il diamante, per via della sua struttura reticolare compatta, ha unelevata durezza e una bassissima, se non nulla, reattivit; la grafite, pur non avendo unelevata durezza, ha una struttura che stabilizza i legami chimici tra gli atomi, riducendo la possibilit di formare legami chimici con altri atomi. Il carbone attivo costituito da atomi di carbonio la cui struttura chimica ha subito uno shock, non permettendo agli atomi di legarsi in forma ordinata, rimanendo dunque con elettroni non legati, quindi attivi. Dal carbone al carbone attivo Storicamente non si riesce nemmeno a risalire al periodo del suo primo utilizzo, ma certamente si ritiene risalga a prima dellet del fuoco. Gi nella preistoria ci sono prove del suo utilizzo come pigmento naturale e come farmaco contro le intossicazioni; tuttora le piccole trib di tutto il pianeta ne fanno un uso costante. Nellet egizia e in quella mesopotamica, sono state rinvenute iscrizioni riportanti le prove del suo utilizzo per chiarificare ed eliminare i cattivi odori dallacqua, senza poi dimenticare quanto sia stato importante nella storia cinese per lutilizzo nella fabbricazione di armi, quando
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Pesci delicati richiedono unacqua molto pura e il carbone attivo, eliminando molti composti organici, riduce anche la carica batterica in sospensione

Quando lacqua comincia a colorarsi di bruno e le alghe epifite proliferano, giunto il momento di aggiungere un sacchetto di carbone attivo nel filtro

intuirono la sua capacit di legarsi al ferro conferendone bassa reattivit (sfavorendo la formazione della ruggine), maggiore durezza e nuove propriet chimico-fisiche. A oggi luso del carbone divenuto essenziale, dapprima con le macchine a vapore e successivamente come riparatore di danni provocati dalluomo contro inquinamento dellacqua e dellaria. Da qui in poi la ricerca scientifica ha chiarito limportanza di questo materiale e la necessit di utilizzo, facendo nascere dei veri e propri impianti che oggigiorno producono e recuperano tonnellate di questo importante materiale, quale il Carbone in forma attiva.
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La produzione Il 70% del CA prodotto dal legno, dal carbon fossile (lantracite) e dal guscio delle noci di cocco (questultimo utilizzato per la produzione di carbone attivo di altissima qualit); il 26% della produzione proviene dal recupero del CA stesso, mediante il processo inverso, detto desorbimento termico, che consiste nel riscaldare il CA esaurito a 900 C, in corrente di azoto, o nellestrarre con solventi le sostanze adsorbite per poi riattivarlo nuoIl CA pu modificare alcune caratteristiche dellacqua se non di buona qualit. Meglio accertarsi che sia inerte

Esistono tantissimi tipi di carbone attivo in granuli

ne evita la combustione e limita la formazione di anidride carbonica, che comporterebbe la perdita di carbonio e alla riduzione dei siti specifici di reattivit. Classificazione, caratteristiche, impiego Il Carbone attivo, in linea di massima, classificato in: PAC: Carbone Attivo in Polvere, con diametro delle particelle inferiore a 0,1 mm e in genere utilizzato nellabbattimento degli inquinanti nei fumi di combustione delle industrie. GAC: Carbone Attivo Granulare, con diametro delle particelle superiore a 0,1 mm, in genere utilizzato nel trattamento delle acque. CA estruso: si tratta di PAC compresso in cilindretti da 0,5 cm di diametro o pi, ed spesso utilizzato in campo acquaristico e domestico, come filtro nelle cappe delle nostre cucine. In pratica ha le stesse caratteristiche del PAC che ovviamente, data la finezza delle particelle, non
Un misuratore in continuo di pH, ci mette al riparo da effetti dannosi e imprevisti al momento del cambio di carbone attivo nel filtro

vamente. Il restante 4% circa del carbone attivo mondiale proviene dal recupero degli pneumatici, mediante processo di pirolisi o processi termici simili. In linea generale, la produzione del carbone attivo consiste nel non far bruciare le materie prime a 400 - 600 C, alla presenza di una piccola quantit di aria. Questa fase distrugge e libera gli atomi di carbonio dalle sostanze organiche ed evita la formazione di idrocarburi (molecole composte di carbonio e idrogeno: la loro formazione comporta perdita di carbonio). Successivamente, una corrente di CO2 e vapor dacqua a 800 900 C riduce, scompone ed elimina gli elementi legati al carbonio, spezzando (shock reticolare) i legami con il carbonio che rimarranno liberi per lutilizzo finale. L assenza di ossigeno nel processo di produzioUn buon carbone attivo vegetale non fa aumentare il tasso di fosfati disciolti

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Anche nel laghetto, il carbone attivo utile per chiarificare lacqua e renderla cristallina

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Un filtro meccanico-adsorbente si basa sullazione fondamentale del carbone attivo per assicurare condizioni ambientali ideali a tutti gli ospiti dellacquario

ma segue delle linee di produzione completamente diverse. La classificazione (o meglio la determinazione del costo!) in genere si effettua considerando le sue propriet fisiche e chimiche secondo parametri standard che ne determinano la capacit di adsorbimento con determinate sostanze e le sue propriet. Eccone alcune: Adsorbimento di iodio In genere si esprime in ml di una soluzione a concentrazione nota di Iodio adsorbiti da 1 grammo di CA. Questo test consente di stabilire il numero di micropori presenti e la sua capacit di adsorbire molecole a basso peso. Blu di metilene Sono i ml di soluzione a titolo noto (1g/L) di blu di metilene (si! Proprio quello utilizzato come curativo in campo acquaristico) adsorbiti da 1 g di carbone attivo. Questo test anchesso indice delle dimensioni dei pori e della capacit di adsorbire molecole di medie dimensioni. Numero di melassa Indica la capacit del carbone attivo di adsorbire molecole ad alto peso molecolare. In genere questo parametro richiesto qualora luso del CA debba essere destinato al trattamento di fumi e GAC 600 - 800 5 2 10 PAC 900 - 1000 8 6 21 CA
per uso analitico

sarebbe utilizzabile nelle acque ed ha a suo favore una maggiore quantit di siti attivi, occupando meno volume (sempre in relazione alla qualit del prodotto!). Tralasciando il CA per uso analitico, le due forme fisiche sono molto diverse per propriet chimico-fisiche, e costi di produzione; in pratica il PAC non deriva dalla macerazione del GAC Parametro Superficie specifica Ceneri dopo trattamento a 600 C Adsorbimento di iodio Adsorbimento di blu di metilene Unit di misura m2/g % ml/g di CA ml/g di CA

(Carbone attivo granulare) (Carbone attivo in polvere)

Min 1200 <1 12 20

Propriet chimico-fisiche delle diverse forme di CA.


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acque che contengono inquinanti ad alto peso molecolare (Diossine, Furani, pesticidi, ecc.). Ceneri e pH rilascio di sostanze solubili Il contenuto di ceneri dovuto in genere alla presenza di ossidi metallici rimasti intrappolati nel CA. In genere il CA non dovrebbe essere considerato tale se il contenuto di ceneri supera il 10%, ma di solito non eccede il 5%. Questo paramento molto importante qualora il CA sia utilizzato nel trattamento delle acque poich il rilascio di tali sostanze provoca una sensibile variazione di pH. Sulle schede tecniche di prodotto questo parametro sempre indicato assieme alla reazione di pH. Volume specifico e superficie specifica di adsorbimento Sono importanti prove utilizzate per classificare la qualit e il costo del CA. Permettono di calcolare il volume specifico dei pori e della superficie specifica di adsorbimento. Il volume specifico il rapporto tra volume dei pori in ml e il peso del CA in grammi, un basso volume di pori indica una maggiore densit, minore presenza di siti attivi e limitata le possibilit dellaria o dellacqua di attraversare le cavit del CA. La superficie specifica di adsorbimento, indice di adsorbimento di azoto, permette di conoscere lattivit dei siti attivi. Questa prova si esegue calcolando la quantit di azoto adsorbita a diverse temperature (finanche 800 C) e permette di

calcolarne la superficie di adsorbimento, generalmente espressa in m2/g in rapporto anche alla temperatura di esercizio del CA, poich lutilizzo di questultimo pu essere sia a basse temperature, come nel caso delle acque (GAC), che ad alte temperature, come nel caso dei gas di combustione (PAC). La superficie di adsorbimento, lefficienza di adsorbimento e la dimensione e la distribuzione dei pori, sono atte a determinare la capacit reattiva del CA. L attuale impiego principale del CA ricercabile, come gi detto, nel trattamento delle acque e dei gas di combustione nelle industrie. Ovviamente, in entrambi i casi, le caratteristiche richieste sono assai diverse. Infatti, un CA a bassa capacit di adsorbimento, ad alte temperature sarebbe pressoch inutile in un impianto industriale, in cui i fumi da trattare hanno temperatura elevata. Nelle acque, se la capacit adsorbente del CA distribuita solo alle molecole a basso peso molecolare, difficilmente riuscir a catturare le molecole pi complesse, che in genere tendono a non essere facilmente metabolizzate dai batteri. Ci fermiamo qui con questo numero, per permettere a tutti, esperti e meno esperti, di digerire le tante informazioni fornite. Continueremo il prossimo numero, con un esame approfondito del significato e delle potenzialit in acquario del processo di adsorbimento.

Aquariophylia in

poesia

Avannotti
Lucia Gaddo Zanovello Non la piccola stella di un bacio ma londa alta del mare si poser sulla tua attesa naufragata nei silenzi che pesano con labisso della solitudine Sar una risacca quieta la risposta come sole che dice scintille sulle crespe gocciole rideranno la tristezza sulle squame iridate Saprai allora guizzando sciolto da ogni paura che da sempre anche branchia salda fosti per provate alture aperte per i riversati flutti fra le sponde.

(da Un parlare dacqua)


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Questo mese lacquario ospita ancora una poesia di argomento naturalistico, anzi, la sua autrice, Lucia Gaddo Zanovello, ci consegna il momento pi bello per qualsiasi appassionato: quello della nascita di una nuova vita. Gocce, scintille, guizzi tante infinite magie che sapranno farci godere, proprio come alla vista di quelle meravigliose gocce di vita pura nel momento in cui sgusciano dalluovo. Come sempre la rubrica curata da Mariella Bettarini riesce a stupire e commuovere. Tuffatevi pure, senza timore.

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IL COPPACQUARIO:

rotonde evasioni, evidenti emozioni


di Tony Di Meglio & Valerio Zupo
Disposta su una parete di vetro si nota leffetto dellilluminazione di piccole Caridina Red Cherry Sakura, poi trasferite prontamente in una vasca adeguata, a sostenere il loro corretto sviluppo. La sfera ha un volume totale di un litro, avendo una circonferenza di 43 centimetri per 11 cm di altezza. Prima di cominciare lallestimento vero e proprio abbiamo prodotto unelevata quantit di Spiky moss legato a una roccia per un periodo di circa due mesi. Allo scopo stato utilizzato un recipiente largo sistemato in piena luce con unaggiunta di luce artificiale e contenente acqua fertilizzata. Al termine del processo la composizione stata molto semplice. Sul fondo del recipiente stato disposto uno strato di sabbia Dennerle per gamberi, di colore bruno chiaro. Su questo strato stata poggiata la roccia contenente il muschio, facendola leggermente penetrare nel fondo per renderla pi stabile. La vaschetta stata quindi riempita con acqua da osmosi, avente una conduttivit attorno ai 250 S e un pH prossimo alla neutralit. Lilluminazione affidata ad una lampada al neon da 9 watt sistemata su una piccola plafoniera 124

La storia nasce da una piccola coppa. Non quella pi famosa dellOlimpo, ma una semplice, innocente ampolla, reperita per caso in un negozio di acquari e destinata, probabilmente a rendere difficile la vita per organismi di medie dimensioni da allevare in un ambiente ristretto. Le nostre idee erano diverse, naturalmente. Abbiamo voluto allestirlo come acquario completo, ma aggiungendo una quantit adeguata di piccoli organismi, in modo da rispettare le esigenze minime vitali e di spazio per ogni animale e ogni vegetale. Abbiamo anche voluto effettuare una sorta di prova generale, aggiungendo, subito dopo lallestimento, un gran numero (38)

La vasca poche ore dopo lallestimento

Un acquario di questo tipo rende vivo qualsiasi ambiente domestico 125

I piccoli Red Cherry si sono subito ambientati dopo lintroduzione

orientabile. La vaschetta comunque prossima ad una finestra dalla quale riceve, per alcune ore del giorno, luce solare diretta. Questo produce una leggera proliferazione di alghe sulle pareti esposte ed necessario quindi un apposito attrezzo, un raschietto curvo, per ripulire i vetri Lacquario dotato di notevole visibilit nonostante le pareti curve

conservando sempre la massima trasparenza. La vasca poggiata su una lastra di vetro. I trentotto Red Cherry da 4 mm di lunghezza sono stati quindi inseriti immediatamente e si sono ambientati, disponendosi sulla roccia centrale e cominciando le loro normali attivit. Come suddetto, lesperimento durato poco perch non si voleva produrre stress nei piccoli gamberetti, ma riteniamo che una coppia di Caridina, eventualmente in compagnia di piccoli molluschi, possa vivere abbastanza bene in un acquario come questo. Piccoli cambi parziali, di circa mezzo litro ogni mese, potranno contribuire a mantenere lacqua pulita e lambiente in condizioni ideali. Come si nota leffetto molto attraente e il piccolo ambiente, pur nella sua semplicit, si presta a divenire un punto di attrazione per qualsiasi ambiente domestico, senza richiedere eccessive cure n opera di filtraggio, grazie alla notevole biomassa vegetale presente, che cresce rapidamente e bilancia la presenza di minuscoli invertebrati. 126

vai col...
a cura di Mario Loffredo

ww w

link!
comprensione dei principi e

In questa rubrica prendiamo in considerazione ogni mese un argomento di base, per guidarvi nella perfetta delle tecniche che ogni buon acquariofilo dovrebbe conoscere. Oramai la

rete offre una vasta gamma di notizie in proposito e non necessario,


dunque, che Aquariophylia predisponga articoli specifici in merito. La rete, per, contiene anche tante notizie errate, non essendo verificate in alcun

esperto della rivista si prender cura di leggere ed esplorare suggerendo solo pagine corrette o, perlomeno non totalmente scorrette! In tal modo potrete godere di una navigazione sicura, sfruttando le recensioni proposte ogni mese. Vi
modo. Per questo motivo un proporremo pagine in varie lingue, per assecondare le vostre preferenze, indicate dalle vostri

bandierine al fianco di ogni link, per assecondare le

vostre preferenze. Accetteremo ovviamente con grande piacere anche i

suggerimenti: se avete trovato una pagina particolarmente

interessante, inviateci un riferimento e saremo felici di valutarla ed eventualmente recensirla.


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Oggi parliamo di

BIOCONDIZIONATORI
Il termine molto generico, spesso abusato, talvolta incomprensibile nelle applicazioni. In generale con questo termine intendiamo una serie di prodotti che dovrebbero (il condizionale dobbligo) produrre delle azioni positive per lacquario, come ad esempio rendere lacqua di rubinetto adatta alla vita di pesci e piante, flocculare il particellato organico, migliorare la fun-

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zionalit del filtro, accelerare la degradazione della materia organica, difendere il muco dei pesci, ecc. In pratica, molti di questi prodotti servono solo a venire incontro a uninconscia necessit dellacquariofilo di fare qualcosa di buono per i propri pesci e contengono solo acqua, poche vitamine e un colorante, che dia limpressione di un contenuto efficace. In questo caso bisogna solo sperare che non contengano nulla di dannoso per lacquario. Eppure esistono tantissimi biocondizionatori assolutamente indispensabili per qualsiasi acquario, come quelli che servono a produrre una concreta e rapida maturazione del filtro, o quelli che eliminano selettivamente alcune sostanze inquinanti. Tutti questi prodotti divengono critici in alcuni momenti, quando importante, ad esempio, produrre una rapida detossificazione, o si deve eliminare del detrito organico che produce acqua lattiginosa e patine in superficie. Come muoversi in questa giungla? possibile fare luce sulla questione e saper distinguere tra i biocondizionatori fasulli, assolutamente inutili e inutilmente costosi, e quelli utili, che divengono spesso indispensabili? Vi aiutano i link che seguono, attraverso i quali sarete rediretti a siti italiani e inglesi che discutono di questi argomenti.

http://www.acquadivetro.com/Allestimento/I%20Biocondizionatori.html http://www.acquariofiliaitalia.it/seraitalia/tutto_acquario_esperto_risponde/acqua_acquario_a_cosa_serve_il_biocondizionatore.html http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080608111743AAitx3b http://www.ilgrandeblu.it/le%20falsita.htm http://forum.pianetadonna.it/hobby-fai-da-te/11625-domanda-su-acquario-e-biocondizionatore.html http://www.aquariophylia.it/home/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=8&id=400&Itemid=72 http://www.inseparabileforum.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=38235 http://www.acquariforum.com/forum/archive/index.php/t-928.html http://www.discusfriends.org/index.php?option=com_content&view=article&id=28:i-biocondizionatori-in-acquadolce&catid=4:chimica&Itemid=14

http://www.squidoo.com/my-first-aquarium http://www.youtube.com/all_comments?v=yIgx4S7vPHM&page=1 http://www.bluecrab.info/forum/index.php?topic=91.5;wap2 http://www.thetropicaltank.co.uk/rev-cond.htm http://www.petshrimp.com/discussions/viewtopic.php?f=2&t=3786

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LA SCHEDA DEL MESE

Ghiozzo paganello
Gobius paganellus (Linneo, 1758)
Fabio Russo e Francesco De Rosa Phylum: Cordati Superclasse: Osteitti Ordine: Perciformi Famiglia: Gobidi Descrizione: i gobidi sono discretamente difficili da riconoscere; tutti presentano due pinne dorsali. I caratteri distintivi di questa specie sono i numerosi raggi liberi delle pinne pettorali simili a un ciuffo e la prima pinna dorsale bordata da una banda arancio o giallastra. Il colore estremamente variabile e non identificativo della specie. Cambia in base allambiente e addirittura allumore. Habitat: vive su fondali ricchi di rocce, eventualmente misti a sabbia o fangosi e lo si ritrova anche su fondali ricchi di sassi, dalla superficie a 10 m di profondit. Biologia: si tratta di una specie predatrice che si nutre di crostacei, molluschi e anellidi. Pu adattarsi a vivere anche in acqua salmastra ed comune nelle lagune e nelle zone portuali. una specie molto socievole, facilmente avvicinabile. Se spaventato si nasconde rapidamente sotto una roccia! Ambiente in vasca: roccioso Illuminazione: tollera illuminazione anche intensa Temperatura: mal sopporta temperature superiori ai 23-24 C Osservazioni: Uno dei gobidi pi belli da tenere in vasca. Si abitua subito alla vita in cattivit ed capace di risalire fino in superficie per mangiare. un predatore abbastanza vorace. Infatti Palaemon e piccoli paguri ne rimangono facilmente vittime. Si fa rispettare dagli altri ospiti senza per essere prepotente. Ama ambienti con anfratti. In mancanza scava buche, quindi da sconsigliare in caso di conduzione con sistema DSB. Cure: parametri chimici buoni Alimentazione: accetta qualsiasi tipo di alimento fresco, liofilizzato o a scaglie. Incompatibilit: Palaemon, piccoli paguri e piccoli Chordata foto di Fabio Russo
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Il contributo dei nostri lettori


Ve lo abbiamo scritto in varie occasioni: i vostri contributi sono preziosi, ben accetti, desiderati, utilissimi. Insomma, se voi scrivete noi pubblichiamo. Potreste dare un vostro parere personale su qualcuno dei prodotti da noi precedentemente recensito, ma anche semplicemente raccontarci una storia accaduta nel vostro acquario. Noi saremo pi che felici di divulgare le cose pi interessanti. Della vasca di questo lettore vi avevamo gi dato un filmato, come da lui stesso realizzato e postato su YouTube. In base ai vostri feedback per ci pare giusto andare oltre. Visto che lo stesso lettore ha prodotto una serie di belle foto, vogliamo oggi proporvele, perch meritevoli di attenzione.

I protagonisti
LA VASCA DI DANIELE RUSSO Ciao a tutti, vi presento la mia vasca: Tank Size: 65 x 38 x 45 cm Sump Size: 50 x 30 x 40 cm Lighting : HQI E40 250w (no t5) Movement : Vortech mp10 -1 generation Skimmer : Bubble Magus Nac 3.5 Cone Skimmer Calcium Reactor : Bubble Magus C-100 1AT

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Come
di Antonio Piccolo
In questa sezione verranno proposti ogni mese FILMATI tesi a dimostrare attivit di particolare rilevanza, oppure a illustrare argomenti e concetti che non potrebbero essere facilmente fruibili attraverso le classiche presentazioni con testo e foto. Preghiamo i lettori stessi di volerci proporre argomenti di loro interesse, in modo da permetterci di soddisfare le loro reali aspettative.

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si fa...
Intervista
Questo mese la rubrica del Come Si fa continua con la serie delle interviste a esperti di varie ditte del settore. In questo numero si parla di batteri vivi, molto particolari, da trattare con cura ma in grado di produrre una rapida partenza del filtro, per rendere lacquario vivo e funzionale. Tuttavia si parla anche di alimenti Tetra Natura, contenenti ingredienti naturali, facili da gestire e tali da costituire un cibo completo, facile da utilizzare, comodo da somministrare. Il contatto diretto con esperti delle maggiori aziende internazionali che Aquariophylia sta promuovendo a partire dal numero precedente, potr favorire non solo una migliore conoscenza delle loro produzioni, ma anche unottimale integrazione top-down, che accresca la consapevolezza di quanto utilizziamo ogni giorno. Per saperne di pi basta cliccare sul filmato!

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NEL PROSSIMO NUMERO...

in breve
Abbiamo dato anche questo mese il massimo, coi mezzi a disposizione, per produrre una pubblicazione ricca, esperta, divertente. Siamo naturalmente gi al lavoro per presentarvi il prossimo. Vi diamo subito alcune anticipazioni, anche se la redazione del numero autunnale non ancora completa, a causa del perdurare delle vacanze estive di tanti nostri collaboratori. Carbone attivo. Abbiamo iniziato in questo numero unanalisi accurata del carbone attivo, per definirne caratteristiche chimiche e fisiche, tipologie, possibili usi. Continuiamo il mese prossimo la nostra discussione, che concluderemo a tutto vantaggio di esperti e meno esperti, per consentire un uso consapevole di quelle scatole di materiale nero presenti negli scaffali di qualsiasi negozio di acquari. Ciclidi nani. Lo abbiamo annunciato pi volte e Carassio. Il nostro dispettoso pesciolino stato abbastanza criptico nel comunicare alla redazione largomento del prossimo numero. Ha farfugliato qualcosa a proposito di sponsor, problemi economici, crisi, fiducia, acquariofilia consapevole. Ma lo conosciamo bene e sappiamo che sar pronto a cambiare tutto allultimo momento, secondo lumore del giorno. Quindi non attendiamoci troppo da lui si sa, bisogna rispettare le ubbie dovute allet avanzata! Il quarry del Ghanzii Trail Blazers. Vi piaciuto Il filtro ad Alghe. Il curatore della vasca di ambiente tropicale al prestigioso Smithsonian Institute a Washington, nei primi anni 70 studi i fondamenti dei cicli dellazoto e del fosforo e mise a punto il famoso filtro ad alghe (Algal
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Turf Scrubber, o ATS). Il principio molto basilare era che nitrati e fosfati sono ottimi fertilizzanti, e favoriscono la crescita delle alghe: a questo punto trovare un sistema di far crescere le alghe in un punto voluto. Nel prossimo numero vi sveleremo i segreti di questo particolare, utilissimo, spesso dimenticato tipo di filtri. E nel successivo passeremo alla pratica, indicandovi passo per passo come realizzarlo a casa vostra. Non mancate allappuntamento! Poesie. Solo uno sfondo marino per una poesia che una fiaba, ma si svolge allalba. Insomma una fialba! Di cosa si tratta? Difficile da spiegare: la poesia va assaporata, non certo descritta. Non resta che attendere ottobre per saperne di pi.

per vari motivi editoriali abbiamo dovuto rimandarlo. Che sia questa la volta buona? Per il prossimo numero, abbiamo in programma la pubblicazione dellarticolo sui piccoli ciclidi che appaiono quasi spariti dai negozi del settore. Il boom si registrato tra linizio degli anni 90 fino a circa la met del decennio scorso, per poi andare pian piano a scemare, in un modo tale che definire preoccupante, per un appassionato.

il reportage dallAfrica di questo mese? Il nostro esperto collaboratore gi pronto a presentarvi una nuova esperienza entusiasmante. Dove ci accompagner il prossimo mese? Un parassitologo tedesco aveva gi

tentato limpresa ed ha narrato la sua avventura fra i Boscimani del Kalahari nel libro Namkwa, distribuito in Italia da Rusconi; leggere la sua storia trasporta in un mondo che non pi e descrive i primi passi del cambiamento dello stile di vita di un popolo. Ma cosa ci riserver il viaggio dellesperto? Per godere anche di questa esperienza entusiasmante dovrete attendere un mese ancora. Conchiglie da collezione: gli olividi. La rubrica NonSoloAcquari continua con la collezione delle conchiglie. Questa volta parleremo di Olividi. Non si tratta di frutti da olio, ma di magnifici gasteropodi che potremo imparare a distinguere, raccogliere, conservare. Sono conchiglie assai particolari per il loro aspetto lucido e variegato e una forma elegante che fa di loro prede ambite per collezionisti. La fami-

glia caratterizzata da soggetti di una grandissima variet di forme, colori e disegni; le specie sono pi di 300 e trovano il loro habitat ideale su fondi sabbiosi, dove cacciano altri piccoli molluschi che costituiscono la parte predominante della loro dieta. Naturalmente questa solo una parte del menu che stiamo cucinando per voi. Se volete saperne di pi, dovrete scaricare il prossimo numero ma, ancor meglio, se desiderate piatti particolari, non avete che da scrivere alla redazione e riusciremo a trovare i maggiori esperti nazionali e internazionali in grado di rispondere ai vostri quesiti e risolvere i vostri dubbi. Scrivete con fiducia, dunque, perch assecondare tutti i vostri desideri e rendere il vostro hobby ogni giorno pi divertente e appassionante, la nostra ragione di vita.

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ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO Com andata? Vi piaciuto questo numero? Speriamo vivamente di s. Tenete presente che, come i precedenti, realizzato da un nutrito gruppo di esperti e collaboratori, che hanno lavorato per un mese intero allo scopo di portare a casa vostra un soffio di acquariofilia genuina. Meritiamo un po di attenzione allora? In questo caso, utilizzate i prossimi cinque minuti per inviare altrettanti messaggi di posta elettronica ai vostri amici che ancora non ci conoscono. La diffusione capillare della rivista lunico sistema per attrarre le attenzioni degli sponsor, che potranno sostenerla anche in futuro. Senza il vostro contributo, senza la vostra opera di diffusione, non potremo proseguire. Vi chiediamo dunque di aiutarci a farci conoscere da tutti i vostri amici e conoscenti. Anche da coloro che non hanno un acquario (anzi, specialmente loro!). Inizialmente potranno godere della lettura delle poesie, dei testi inconsueti di Carassio e Ippo Campo. In seguito, speriamo, si appassioneranno e diventeranno parte della nostra grande famiglia.

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