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Autori
Supervisione:
Dott. Vicenzo Ruvolo - Direttore ST3 Area Mare ARPA Sicilia - Responsabile Marine Strategy
Collaboratori
Mappe GIS:
Dott. Benedetto Sirchia
Attività di campionamento:
Sig. Salvatore Badame, Dott. Salvatore Campanella, Dott.ssa Giuseppina Marino, Dott.ssa Elena Nasta,
Sig.ra Tiziana Nicoletti, Dott. Benedetto Sirchia, Dott. Marco Barone, Dott. Giancarlo Bellissimo,
Dott. Francesco Cicero, Dott.ssa Francesca Galfo, Sig. Marco Glorioso, Dott. Francesco Interbartolo,
Dott. Filippo Carlo Luzzu, Dott.ssa Francesca Marrone, Dott.ssa Valentina Pennino, Dott. Nicola Tuzzolino
Settembre 2016
ARPA Sicilia - ST3 Area Mare - Marine Strategy - Biodiversità Habitat Pelagico e Specie Non Indigene - Mesozooplancton 2
Indice
Capitolo Pag.
Presentazione 4
Introduzione 5
Il Mesozooplancton nella Marine Strategy 6
Il Mesozooplancton 9
Cladoceri 10
Copepodi 12
Altro Mesozooplancton 32
Altre forme planctoniche 45
Osservazioni 46
Indice dei taxa e delle specie 50
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Presentazione
La Marine Strategy (Direttiva Quadro 2008/56/CE) ha tra i suoi obiettivi principali quello di valutare lo stato di
salute degli habitat marini fino al limite delle acque territoriali ai fini del raggiungimento del buono stato
ambientale.
Per la prima volta particolare attenzione è stata rivolta allo studio di tutta la comunità planctonica, comprese le
specie non indigene. Questo ha permesso ad Arpa Sicilia di acquisire, nel primo anno d'indagini per l'attuazione
dei programmi di monitoraggio previsti dal D.Lgs 190/2010, numerose informazioni sulle caratteristiche di una
delle componenti più importanti del comparto pelagico dei mari siciliani, il mesozooplancton.
L' elevata varietà di specie rilevate durante le campagne del primo anno di monitoraggio può essere apprezzata
nelle immagini contenute in questa raccolta fotografica.
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Introduzione
Il monitoraggio del Mesozooplancton realizzato dalla ST3 di ARPA Sicilia durante il primo anno di
programmazione della Marine Strategy attraverso la regolare attività di campionamento in mare e di
determinazione tassonomica con la sistematica acquisizione di centinaia di immagini fotografiche in laboratorio,
ha evidenziato una grande Biodiversità che raramente è oggetto di pubblicazioni e lavori in genere e ancora
meno se riferita alle acque marino costiere della Sicilia.
Questo lavoro mostra solo alcuni aspetti della biodiversità del Mesozooplancton dei mari siciliani rappresentata
nelle immagini fotografiche di buona parte delle specie e dei taxa rilevati durante le attività di campo e le
identificazione in laboratorio.
Rivolgo un ringraziamento speciale al Dott. Salvatore Manciagli per avermi avviato ed accompagnato nel
percorso di acquisizione delle competenze sulle tematiche contenute in questo lavoro.
Francesco Cicero
Biologo Collaboratore Marine Strategy per ARPA Sicilia
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Il Mesozooplancton nella Marine Strategy
Nel Periodo compreso tra Luglio 2015 e Giugno 2016, la struttura ST3 Area Mare di ARPA Sicilia ha svolto le
attività previste dalla Direttiva Quadro sulla strategia per l’ambiente marino (Framework Directive 2008/56/EC) e
recepita in Italia dal D.Lgs 190/2010. Sono state svolte attività di rilevamento, campionamento e analisi di diversi
parametri su diverse matrici ambientali tra cui il mesozooplancton marino finalizzato allo studio della Biodiversità
in Habitat Pelagico (Descrittore 1, Modulo 1 del POA, Piano Operativo delle Attività) e alla segnalazione di Specie
non Indigene (NIS, Non Indigenous Species, Descrittore 2, Modulo 3 del POA) in relazione a possibili introduzioni
legate prevalentemente al traffico marittimo.
Per lo studio della Biodiversità in Habitat Pelagico, i campionamenti di mesozooplancton sono stati realizzati con
cadenza stagionale in 6 aree lungo le coste della Regione Sicilia in ciascuna delle quali sono state individuate 3
stazioni di rilevamento e campionamento posizionate a 3, 6 e 12 miglia dalla linea di costa lungo un transetto
perpendicolare alla stessa. I transetti sono stati posizionati prioritariamente sulla direttrice dei transetti già
individuati ai fini dell'attuazione del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. e ricadenti in siti LTER (Long Term Ecosystem
Research) e nelle Aree Marine Protette.
Contestualmente sono stati rilevati i parametri chimico fisici mediante sonda multiparametrica e disco di Secchi e
sono stati prelevati campioni d'acqua per le analisi quali-quantitative del fitoplancton e per la determinazione della
concentrazione dei nutrienti (azoto, fosforo e silice) e dei microinquinanti (IPA, PCB, metalli, pesticidi e VOC).
Per la segnalazione di Specie Non Indigene, i campionamenti di mesozooplancton sono stati realizzati con
cadenza bimestrale in una area ad elevato traffico portuale a lunga percorrenza all’interno della quale sono state
individuate 2 stazioni di rilevamento e campionamento posizionate a 1000 e 2000 m dalla costa lungo un
transetto ad essa ortogonale. Contestualmente sono stati rilevati i parametri chimico fisici mediante sonda
multiparametrica e disco di Secchi e sono stati prelevati campioni d'acqua per le analisi quali-quantitative del
fitoplancton. Le stazioni di campionamento sono indicate di seguito in mappa e in tabella.
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Descrittore Marine Strategy Area rilevamento e campionamento Provincia
Biodiversità Habitat Pelagico AMP Isole Egadi Trapani
Biodiversità Habitat Pelagico AMP Capo Gallo Palermo
Biodiversità Habitat Pelagico AMP Isole Ciclopi Catania
Biodiversità Habitat Pelagico AMP Plemmirio Siracusa
Biodiversità Habitat Pelagico Isola delle Correnti Siracusa
Biodiversità Habitat Pelagico Capo San Marco Agrigento
Specie Non Indigene Gela Porto Isola Caltanissetta
I campionamenti sono stati realizzati mediante rete da plancton standard di tipo WP2 (diametro 57 cm, lunghezza
260 cm, con vuoto di maglia di 200 µm, munita di flussometro, vedi foto in basso) con salpata obliqua o verticale
dal mezzo nautico da una profondità massima di 50 metri alla superficie, con velocità di circa 1 m/s, al fine di
3
ottenere il campionamento su circa 20 - 40 m di acqua.
I campioni sono stati quindi raccolti in contenitori in plastica, fissati con etanolo al 70% e glicerina al 5%,
etichettati e conservati in frigo a 5 °C.
Presso i laboratori della ST3 Area Mare di ARPA Sicilia sono state eseguite le seguenti attività:
- le analisi quali-quantitative con l’elaborazione delle liste delle specie e relative abbondanze
- le misure per la definizione dello spettro dimensionale relative alle 3 classi dimensionali
200-1000 µm, 1000-2000 µm e >2000 µm
- la ricerca di specie non indigene.
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Tali indagini sono state realizzate mediante microscopio invertito equipaggiato di fotocamera digitale e sistema
software di acquisizione ed elaborazione immagini (vedi foto in basso).
L’esecuzione dei campionamenti in campo, delle analisi quali-quantitative, delle misure dello spettro dimensionale
e l’individuazione di specie non indigene sono state condotte secondo quanto prescritto nelle schede
metodologiche redatte ai fini dell’attuazione delle Convenzioni stipulate tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare e Agenzie Regionali per la protezione dell’Ambiente e in accordo a quanto indicato nei
manuali di seguito indicati:
- “Metodologie Analitiche di Riferimento”, ICRAM, 2001
- “Metodologie di studio del plancton marino”, ISPRA & SIBM, 56/2010
- “Zooplankton Methodology Manual”, ICES, 2000.
Per le determinazioni qualitative e l'identificazione tassonomica delle specie e dei taxa sono state utilizzate le
seguenti chiavi di determinazione:
- Guida al Riconoscimento del Plancton dei Mari Italiani - Zooplancton Neritico, ICRAM MATTM, 2006
- Faune de France - 26 Copepodes pelagique, M. Rose, 1933
- http://www.copepodes.obs-banyuls.fr (sito web on line)
- http://www.marinespecies.org (sito web on line)
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Il Mesozooplancton
Lo zooplancton rappresenta l’anello fondamentale della catena trofica in mare poiché tramite esso avviene il
trasferimento di materia ed energia dai produttori primari, ovvero gli organismi autotrofi rappresentati
essenzialmente dal fitoplancton, ai consumatori primari e secondari, ovvero organismi eterotrofi costituiti
principalmente da pesci, sia adulti che nelle forme e negli stadi giovanili.
Lo zooplancton contribuisce in mare all’arricchimento in sostanza organica attraverso la produzione di prodotti di
escrezione, come i pellets fecali dei Copepodi, e attraverso gli organismi stessi che alla fine del ciclo vitale si
depositano sul fondale marino diventando sostanza organica per gli organismi del comparto bentonico.
E’ costituito da organismi liberamente natanti che possono realizzare il proprio ciclo vitale interamente lungo la
colonna d’acqua (Oloplancton) o solo in una fase del ciclo vitale (Meroplancton), solitamente durante la fase
larvale, per poi evolvere alla fase adulta come organismo nectonico o bentonico.
E’ anche possibile distinguere lo zooplancton che vive al di sopra della piattaforma continentale (plancton
neritico) rispetto a quello che vive in mare aperto (plancton oceanico o d’altura), oppure classificarlo sulla base di
criteri dimensionali.
Alcune specie zooplanctoniche si nutrono per filtrazione convogliando verso la bocca il fitoplancton e la sostanza
organica sospesa, utilizzando appendici dotate di file di setole e filamenti, tentacoli o ampie strutture
membranacee. Altre specie predano lo zooplancton fitofago e predatore catturando le prede grazie ad appendici
raptatorie di cui sono dotati.
Generalmente le popolazioni zooplanctoniche presentano delle fluttuazioni in termini quantitativi correlate alle
fluttuazioni fitoplanctoniche, spesso sfalsate nel tempo.
Lo zooplancton presenta dimensioni generalmente comprese tra meno i 20 µm e i 20 cm, in particolare il
mesozooplancton è costituito da organismi di dimensioni comprese tra i 200 µm e 2 cm, appartenenti a diversi
phyla animali sia in forma larvale che adulta. I principali gruppi in cui viene suddiviso il mesozooplancton sono:
- Cladoceri: crostacei di piccole dimensioni essenzialmente filtratori
- Copepodi: crostacei sospensivori e predatori, che vivono a tutte le profondità e costituiscono la parte
preponderante del mesozooplancton
- Altro Mesozooplancton: organismi marini (comprese le forme larvali) appartenenti a vari phyla animali non
appartenenti ai gruppi dei Cladoceri e dei Copepodi.
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Cladoceri
L’ordine dei Cladoceri appartiene alla sottoclasse dei Branchiopodi (Classe Crostacei) ed è costituito da animali
di piccola taglia con dimensioni quasi sempre inferiori a 1 mm. Il corpo è compresso lateralmente ed è racchiuso
all’interno del carapace da cui fuoriesce solo il capo; posseggono 4-6 arti toracici, mentre l’addome ne è privo. In
alcune specie il movimento avviene attraverso le seconde antenne molto robuste e sviluppate, in altre attraverso
le appendici del tronco.
Normalmente si riproducono per partenogenesi producendo solo femmine; periodicamente, sempre per
partenogenesi, vengono generati sia maschi che femmine che si riproducono sessualmente generando uova di
resistenza o durevoli.
Presentano dimorfismo sessuale con maschi di dimensioni inferiori rispetto alle femmine; le uova si sviluppano in
una cavità incubatrice posta dorsalmente nella femmina dove gli embrioni vanno incontro a sviluppo diretto,
ovvero senza metamorfosi ed accrescendosi successivamente per muta.
Alcuni Cladoceri sono predatori, altri sono dotati di apparato filtrante localizzato nella regione toracica con cui
catturano fitoplancton, rotiferi e protozoi.
L’identificazione tassonomica si basa sul riconoscimento morfologico dei singoli individui.
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Cladoceri
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Copepodi
La sottoclasse dei Copepodi (Classe dei Crostacei) rappresenta la parte preponderante del mesozooplancton
marino con una ampia biodiversità e un numero elevato di individui con dimensioni che vanno da meno di un
millimetro fino a 10 mm.
I Copepodi hanno generalmente un corpo composto da due parti, formate da segmenti o somiti, denominate
prosoma ed urosoma. Il prosoma è costituito da una parte apicale detta cefalosoma o capo, cui segue il torace;
l’urosoma è formato da due parti, l’addome, unito anteriormente al torace, e il telson.
Il cefalosoma è caratterizzato da una serie di appendici in sequenza: un rostro (non sempre presente), un paio di
antennule, un paio di antenne, segue l’apparato boccale costituito da un paio di mandibole, due paia di mascelle
e un paio di massillipedi; l’apertura boccale si apre ventralmente all’altezza delle mandibole.
Il torace è caratterizzato da 5 paia di appendici biramose dotate di spine e sete. Le prime 4 paia di appendici
toraciche hanno funzione natatoria, il quinto paio può essere regredito oppure assente (solitamente nelle
femmine) o molto sviluppato, asimmetrico e articolato nei maschi. Quest’ultimo paio riveste funzione
paracopulatoria e viene utilizzato per il trasferimento della spermatofora, prodotta dal maschio e che contiene gli
spermatozoi, ai gonopori della femmina. In alcune specie le antenne nel maschio sono genicolate e prensili,
permettendo così di ripiegare l’antenna su se stessa e utilizzarla per trattenere la femmina durante
l’accoppiamento.
L’addome non presenta appendici e sul primo somite si aprono gli orifizi genitali (somite genitale); seguono 3 o 4
somiti postgenitali, quindi il somite terminale detto somite anale dove si apre l’ano e il telson o furca formata da
due rami.
Il sistema nervoso è costituito da una porzione cefalica organizzata in lobi e da una catena gangliare ventrale.
I Copepodi planctonici realizzano il movimento principalmente attraverso il battito delle antenne ed in parte
attraverso quello delle appendici toraciche.
Presentano sessi separati e spesso dimorfismo sessuale. Dopo la fecondazione le uova vengono rilasciate in
acqua o racchiuse in sacche ovigere attaccate agli orifizi genitali della femmina; alcune specie possono produrre
uova di resistenza e cisti.
Alla schiusa delle uova gli individui vanno incontro ad una serie di mute: 6 stadi larvali di nauplius e 5 stadi larvali
di copepoditi, durante i quali si verifica un aumento del numero dei somiti e la trasformazione delle appendici
toraciche; segue lo stadio di adulto per un ciclo totale di vita di 6-12 mesi.
Naupli e copepoditi possono essere presenti in numero elevato nei popolamenti mesozooplanctonici.
Il dimorfismo sessuale e i caratteri sessuali secondari si sviluppano al 3° stadio di copepodite.
Alcuni Copepodi mesozooplanctonici sono sospensivori e si alimentano di fitoplancton e particelle organiche in
sospensione utilizzando attivamente le seconde mascelle; altri Copepodi sono onnivori, altri ancora sono
predatori di specie zooplanctoniche ed in alcuni casi anche di avannotti.
La sottoclasse dei Copepodi comprende i seguenti Ordini che conducono vita libera planctonica: Calanoida,
Cyclopoida, Harpacticoida, Poecilostomatoida, Monstrilloida, Mormonilloida.
L’identificazione tassonomica si basa sul riconoscimento morfologico dei singoli individui e sulla struttura del
quinto paio di appendici toraciche (di seguito indicato con “p5”) che assume in ciascuna specie forme peculiari e
quindi carattere specie-specifico indispensabile per l'individuazione della specie.
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
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Copepodi
Pareucalanus sp.
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Copepodi
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Copepodi
Pontellidae Monstrillidae
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Copepodi
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Altro Zooplancton
Il Mesozooplancton marino è costituito da organismi appartenenti a quasi tutti i phyla e taxa animali che, eccetto
i già citati e ben definiti gruppi di Cladoceri e Copepodi, compongono il gruppo denominato “Altro
Mesozooplancton”, in cui si annoverano la maggior parte delle specie meroplanctoniche. Si descrivono
brevemente i principali gruppi che lo compongono.
- Regno Protozoi rappresentato dal Subphylum Radiolari (o Radiozoa) comprendente la classe Acantari,
caratterizzati da uno scheletro di spicole silicee.
- Phylum Foraminiferi caratterizzati da un guscio calcareo.
- Phylum Poriferi (spugne) presente allo stadio di larve.
- Phylum Celenterati o Cnidari (meduse) presenti sia in forma larvale che allo stadio di adulti, dalla consistenza
gelatinosa, principalmente rappresentati da individui di grandi dimensioni appartenenti alla Classe Scifozoi, da
meduse di piccole dimensioni e da forme coloniali appartenenti all’Ordine dei Sifonofori, della Classe Idrozoi.
- Phylum Ctenofori presenti con forme larvali e individui adulti di consistenza generalmente gelatinosa e capaci
di fenomeni di bioluminescenza.
- Phyla Nemertini e Nematodi.
- Phylum Rotiferi presenti sia con forme larvali che adulte.
- Phylum Anellidi presenti fondamentalmente allo stadio larvale, con alcune specie oloplanctoniche che allo
stadio adulto sono dotate di appendici laterali fogliacee atte a favorire il movimento in acqua.
- Phylum Molluschi presenti con le Classi Bivalvi e Gasteropodi generalmente al solo stadio larvale, mentre gli
Ordini degli Eteropodi e degli Pteropodi sono presenti anche con adulti.
- Phylum Crostacei rappresentato da diversi e numerosi taxa, quali per esempio l’Ordine dei Decapodi con
diverse forme e stadi larvali, la Classe degli Ostracodi, caratterizzato da individui con il corpo completamente
racchiuso da un carapace articolato in due valve, e gli Eufasiacei presenti essenzialmente come stadi larvali.
- Phylum Briozoi presente essenzialmente con lo stadio di larva denominata cifonauta.
- Phylum Chetognati presenti sia come larve che come adulti.
- Phylum Tunicati (o Urocordati) rappresentati dalla Classe delle Appendicularie (o Larvacei) e da Salpe e
Dolioli appartenenti alla Classe dei Thaliacei.
- Phylum Echinodermi presenti con forme larvali.
- Pesci presenti come uova e avannotti.
L’identificazione tassonomica si basa sul riconoscimento morfologico dei singoli individui sia nella fase larvale
che adulta.
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Altro Zooplancton
Radiozoa Radiozoa
Foraminifera Foraminifera
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Altro Zooplancton
Hydrozoa Hydrozoa
Hydrozoa Siphonophorae
Siphonophorae Siphonophorae
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Altro Zooplancton
Siphonophorae Siphonophorae
Siphonophorae Siphonophorae
Siphonophorae Siphonophorae
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Altro Zooplancton
Gastropoda Gastropoda
Pteropoda Pteropoda
Pteropoda Pteropoda
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Altro Zooplancton
Eteropoda Bivalvia
Ostracoda Ostracoda
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Altro Zooplancton
Doliolidae Doliolidae
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Altro Zooplancton
Polychaeta Polychaeta
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Altro Zooplancton
Polychaeta Polychaeta
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Altro Zooplancton
Chaetognatha Chaetognatha
Appendicularia Appendicularia
Appendicularia Appendicularia
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Altro Zooplancton
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Altro Zooplancton
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Altro Zooplancton
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Altre forme planctoniche
Con i campionamenti sono state casualmente catturate anche alcune forme vegetali fitoplanctoniche appartenenti
prevalentemente al gruppo dei Dinoflagellati, caratterizzati da cellule di grandi dimensioni e dalle forme e strutture
peculiari.
Questi sporadici ritrovamenti appartengono quasi tutti al genere Ceratium, con specie che si ritrovano non molto
frequentemente anche nei campioni normalmente destinati all’analisi quali-quantitativa del fitoplancton.
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Osservazioni
Durante il primo anno di campionamenti e analisi del mesozooplancton marino previsti dalla Direttiva Quadro
sulla strategia per l’ambiente marino (Framework Directive 2008/56/EC), sono emerse alcune particolarità che
vengono di seguito esposte.
Biodiversità.
Per quanto riguarda il monitoraggio del mesozooplancton marino finalizzato allo studio della Biodiversità in
Habitat Pelagico (Descrittore 1, Modulo 1 del POA) sono stati effettuati 4 campionamenti con cadenza stagionale,
lungo le coste siciliane fino ad una distanza di 12 miglia dalla costa. Lo studio effettuato ha evidenziato quanto
segue.
Tra i Cladoceri, Evadne spinifera è la specie più abbondante: è stata rilevata in tutti i punti di campionamento con
presenze inferiori alla media nelle aree d'indagine ricadenti sul versante ionico della Sicilia.
Paracalanus spp. e Clausocalanus spp. sono risultati essere i taxa più abbondanti tra i Copepodi, presenti con
diverse specie non sempre e facilmente determinabili. Entrambi i taxa sono presenti in tutti i punti di
campionamento con abbondanze significative sia come adulti che come rispettivi stadi di copepoditi.
Sono state identificate 3 specie appartenenti al genere Centropages, tra cui Centropages tipycus presente in tutti
i punti di campionamento e con le abbondanze maggiori registrate nelle aree d'indagine ricadenti nel Canale di
Sicilia. Gli stadi di copepoditi del genere Centropages sono stati registrati in tutti i punti di campionamento.
Appendicularia, Siphonophorae e Chaetognatha sono risultati i taxa più abbondanti del gruppo denominato "Altro
Zooplancton" con riscontri in tutti i punti di campionamento.
Nelle 4 campagne di campionamento realizzate nelle 18 stazioni dislocate lungo le coste della Sicilia nel primo
anno di attività della Marine Strategy, sono state riscontrate un totale di circa 90 tra specie e taxa, mentre in
ciascun punto di campionamento sono state ritrovate in media circa 60 specie e taxa.
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con salpata obliqua dal mezzo nautico da una profondità prossima al fondale alla superficie, con velocità di circa
3
1 m/s, al fine di ottenere il campionamento su circa 30-40 m di acqua. I campioni sono stati quindi raccolti in
contenitori in plastica, fissati, etichettati e conservati in frigo a 5 °C.
In laboratorio sono state quindi svolte le analisi quali-quantitative con l’elaborazione delle liste delle specie e
relative abbondanze, mediante microscopio invertito equipaggiato di fotocamera digitale e sistema software di
acquisizione ed elaborazione immagini. In totale sono stati analizzati 264 campioni di mesozooplancton con
l’elaborazione delle liste delle specie e relative abbondanze.
Il campionamento e le attività di determinazione tassonomica hanno permesso di rilevare la presenza di
Paracartia grani (Sars, 1904), Copepode appartenente alla famiglia Acartiidae, sia con individui maschi che
femmine.
Paracartia grani è specie di origine Atlantica, introdotta attraverso le ballast water (acque di zavorra delle navi) in
Mediterraneo dove è considerata oggi specie stabilizzata in quanto a stato di acclimatazione.
Di seguito si riportano i rilievi fotografici di individui maschio e femmina di Paracartia grani campionati durante il
progetto Caulerpa, nonché i particolari anatomici delle rispettive quinte paia di appendici toraciche.
200 µm
200 µm
50 µm 50 µm
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Paracartia grani era inserita nell'elenco delle "Specie aliene presenti nei mari italiani" a cura del Gruppo Specie
Alloctone della SIBM, Società Italiana di Biologia Marina, nella versione aggiornata a giugno 2015, ma non nella
più recente ed ultima versione aggiornata a febbraio 2016; è indicata come "non indigena" nella lista delle specie
fornita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la restituzione dei dati da parte delle
regioni relativi ai moduli 1 e 3 del POA per il primo anno di attività di Marine Strategy.
Nella mappa di seguito esposta sono indicati i confini (con relativa numerazione) dei copri idrici ricadenti lungo il
Canale di Sicilia e che sono stati monitorati con il progetto Caulerpa; in rosso è invece indicata l'area entro cui
sono posizionati i punti di campionamento del mesozooplancton finalizzato alla segnalazione di Specie Non
Indigene per il primo anno di attività della la Marine Strategy (Descrittore 2, Modulo 3 del POA).
Mappa dei corpi idrici indagati nel progetto Caulerpa 2012-13 (linee) e Marine Strategy (in rosso) 2015-16
Il punto di campionamento del mesozooplancton per il progetto Caulerpa dista circa 1000 m dal punto più
sottocosta tra i due individuati per il campionamento del mesozooplancton e monitorato per Marine Strategy per
la ricerca delle specie NIS (vedi mappa di seguito esposta). Entrambi i punti sono posizionati nelle immediate
vicinanze del Porto Isola di Gela individuato come area ad elevato traffico portuale a lunga percorrenza.
Mappa dei punti di campionamento presso Porto Isola Gela: Marine Strategy (in giallo) e progetto Caulerpa (in rosso).
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L'elevata frequenza di campionamento e la fitta distribuzione delle stazioni di monitoraggio previste dal progetto
Caulerpa hanno evidenziato la presenza di Paracartia grani lungo la costa che ricade sul Canale di Sicilia con
una distribuzione e un andamento ben precisi sia dal punto di vista spaziale che temporale.
Nell'area di monitoraggio per la ricerca delle NIS per Marine Strategy (in rosso nei grafici seguenti) non è stata
mai riscontrata la presenza di Paracartia grani, così come verificatosi anche durante le attività di campionamento
e analisi realizzate per il progetto Caulerpa nella stessa area.
Nel progetto Caulerpa è stata però registrata la presenza di Paracartia grani con il numero maggiore di catture e
abbondanze nei tre corpi idrici che seguono l'area d'indagine sopra indicata, nei mesi tra agosto e settembre
2012 e tra luglio e settembre 2013 (vedi grafici seguenti).
Paracartia grani - Somma del n° individui/m3 per corpo idrico in tutte le campagne (Agosto 2012 - Settembre 2013)
100
90
80
N° individui
70
60
50
40
30
20
10
0
Licata
Marinella
Malerba
Capo San Marco
Torre Manfria
Gela Petrolchimico
Foce Dirillo
Punta Braccetto
P. delle Formiche
Sampieri
Punta Secca
San Leone
Marina di Ragusa
Punta Bianca
Portopalo di C.P.
Punta Regilione
Torre Verdura
63 62 61 60 59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 47
Corpi Idrici
Paracartia grani - Somma del n° individui/m3 per corpo idrico e per campagna (Agosto 2012 - Settembre 2013)
100
90 ago-12
80
N° individui
set-12
70
nov-12
60
50 lug-13
40 set-13
30
20
10
0
Punta Braccetto
Licata
Foce Dirillo
P. delle Formiche
Sampieri
Punta Secca
Marina di Ragusa
Punta Bianca
Malerba
Portopalo di C.P.
Marinella
Torre Verdura
Torre Manfria
Punta Regilione
Gela Petrolchimico
San Leone
63 62 61 60 59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 47
Corpi Idrici
Paracartia grani risulta essere specie che popola le acque marino costiere molto a ridosso della linea di
costa, le cui abbondanze maggiori sono state registrate nei periodi estivi e la cui distribuzione potrebbe
dipendere dalle caratteristiche chimico fisiche e correntometriche delle acque marino costiere.
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Indice dei taxa e delle specie
1 2
Taxon/specie Pagina Posizione 3 4
5 6
Cladoceri 11
Evadne spinifera 11 1
Penilia avirostris 11 3, 4, 5
Podon sp. 11 6
Pseudevadne tergestina 11 2
Copepodi 13
Acartia clausi 13 1, 2, 3, 4
Acartia danae 14 6
Acartia discaudata var. mediterranea 13 5, 6
Acartia negligens 14 1, 2, 3, 4, 5
Aetideus sp. 28 1, 2
Calocalanus pavo 21 4
Calocalanus sp. 21 1, 2, 3
Candacia armata 22 3, 4, 5, 6
Centropages kroyer 19 5, 6
Centropages ponticus 19 1, 2, 3, 4
Centropages typicus 20 1, 2, 3, 4, 5, 6
15 1, 2, 3, 4, 5, 6
Clausocalanus sp.
16 1, 2, 3, 4, 5, 6
Clytemnestra sp. 29 2
Copilia sp. 27 3, 4
Corycaeus sp. 23 1, 2, 3, 4
Euchaeta marina 26 1, 2, 3
Euchaeta pubera 26 4, 5, 6
Euterpina acutifrons 29 1
Farranula sp. 24 5, 6
Haloptilus sp. 28 3
Heterorabdus papilliger 25 3, 4, 5, 6
Isias clavipes 31 5, 6
Lubbokia squillimana 31 4
Lucicutia flavicornis 21 5, 6
Mecynocera clausi 22 1, 2
Microsetella sp. 23 5, 6
Monstrillidae 30 2
Nannocalanus sp. 25 1, 2
Oithona sp. 31 1, 2, 3
Oncaea sp. 24 1, 2, 3, 4
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1 2
Taxon/specie Pagina Posizione 3 4
5 6
17 1, 2, 3, 4, 5, 6
Paracalanus sp.
18 1, 2, 3, 4, 5, 6
Paracartia grani 47 -
Pareucalanus sp. 28 4, 5, 6
Pleuromamma gracilis 30 3, 4, 5, 6
Pontellidae 30 1
Sapphirina sp. 27 1, 2
Scolecithrix bradyi 27 5, 6
Temora stylifera 29 3, 4, 5, 6
Altro Zooplancton 33
Acanthari 33 1
Appendicularia 41 3, 4, 5, 6
Bivalvia 37 2
Chaetognatha 41 1, 2
Doliolidae 38 1, 2, 3
Eteropoda 37 1
Foraminifera 33 5, 6
Gastropoda 36 1, 2
Hydozoa 34 1, 2, 3
Larva cyphonautes 38 6
Larva cypris 38 5
Larva Decapoda 43 3, 4, 5, 6
Larva Echinodermata 42 1, 2, 3, 4, 5, 6
Larva Euphausiacea 43 1, 2
Larva Isopoda 37 6
Nauplius 44 4
Nauplius Copepoda 44 1, 2, 3
Nauplius Euphausiacea 44 5, 6
Ostracoda 37 3,4
Pesci 37 5
39 1, 2, 3, 4, 5, 6
Polychaeta
40 1, 2, 3, 4, 5, 6
Pteropoda 36 3, 4, 5, 6
Radozoa 33 2, 3, 4
34 4, 5, 6
Siphonophorae
35 1, 2, 3, 4, 5, 6
Thalia democratica 38 4
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