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Dispensa Mod 1
Dispensa Mod 1
Dispense
del corso di
Termodinamica Applicata
1 Concetti Introduttivi 3
1.1 Grandezze fisiche e unità di misura . . . . . . . . . . . . . . . 4
1.2 Concetti generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.2.1 Descrizione di un sistema termodinamico . . . . . . . . 9
1.2.2 Grandezze di stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
1.2.3 Le scale di temperatura . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
Capitolo 1
Concetti Introduttivi
Introduzione
Tabella 1.3: Grandezze derivate con nome proprio e unità di misura nel SI
Unità di misura
Grandezza Derivata Unità di Misura Simbolo
di derivazione
Frequenza Hertz Hz s− 1
Forza Newton N kg· m/s2
Pressione Pascal Pa N/m2
Lavoro/Energia Joule J N·m
Potenza Watt W J/s
corso, è bene tener presente che molte unità di misura di altri sistemi sono
ancora largamente utilizzate. A tal fine, di seguito si riassumono i fattori di
conversione ritenuti più utili ai fini del corso.
6. gli psi (pounds per square inch), che sono l’analogo dell’atmosfera tec-
nica, ma nel sistema imperiale britannico. Si ha che 1 psi = 1 lbf /in2
Unità di misura Pa
1 Pa 1
1 bar 105
1 torr 133,322
1 mmH2 O 9,80665
1 atm 101325
1 ata 98066,5
1 psi 6894,76
1.2 Concetti generali 9
Unità di misura J
1J 1
1 kW h 3600 · 103
1 CV h 2,648· 106
1 kcal 4816
1 BT U 1055,06
Unità di misura W
1W 1
1 CV 735,5
1 HP 745,6
1 kcal/h 1,163
1 BT U/h 0,293
Figura 1.4: Rappresentazione del volume di controllo per l’analisi di una turbina
assiale
2. proprietà intensive, quando non sono più additive nel senso sopra
spiegato. Queste proprietà sono quindi indipendenti dalla massa o dal
volume del sistema e possono variare con lo spazio e con il tempo,
all’interno del sistema. Volume specifico, pressione e temperatura sono
importanti esempi di proprietà intensive.
Se una proprietà viene poi riferita all’unità di massa, allora prende il no-
me di proprietà specifica.
Una sostanza pura è invece una sostanza che non vari la propria compo-
sizione chimica, sebbene possa variare la propria fase. Tornando all’esempio
di prima, la sostanza nella pentola è H2 O e passa dalla fase di acqua liquida
alla fase di vapore acqueo (e viceversa), pur mantenendo la stessa formula
chimica. In generale, anche una miscela di componenti (ad esempio di gas)
può essere considerata una sostanza pura, nei limiti in cui non si abbiano
reazioni chimiche e che quindi possa essere individuata una formula chimica
che la caratterizzi e che resti invariata.
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Il concetto di omogeneità può essere esteso anche al sistema termodinamico, che sarà
omogeneo se le proprietà fisiche sono uniformi in tutti i punti o eterogeneo se tali proprietà
variano all’interno del sistema
1.2 Concetti generali 15
3. L’equilibrio di fase, richiesto nel caso di sistemi con più fasi, impone
che ogni fase sia in equilibrio, ovvero che non ci sia la trasformazione
di una fase nell’altra e viceversa, per cui la massa di ogni fase rimane
costante;
E’ ovvio che un sistema aperto, nel suo complesso, non può essere in
equilibrio termodinamico poiché almeno la prima e/o la seconda condizione
non sono rispettate. Si prenda ad esempio una turbina, ovvero una mac-
china che sia in grado di espandere un fluido. E’ intuitivo che la pressione
del fluido all’ingresso e all’uscita della turbina dovrà essere necessariamente
diversa e, con essa, varieranno verosimilmente anche altre proprietà termodi-
namiche dello stesso (e.g. temperatura e densità). Allo stesso tempo, però, le
condizioni all’ingresso e le condizioni all’uscita possono rimanere costanti nel
tempo e, in questo caso, il sistema è detto stazionario, ovvero in equilibrio
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Si consideri, ad esempio, un liquido: negli strati inferiori la pressione è maggiore per
via del maggior peso del fluido. Tuttavia, l’aumento di pressione bilancia l’aumento della
forza peso, per cui non si ha squilibrio di forze e il sistema è in equilibrio meccanico.
16 MODULO 1
sione dello stesso, come rappresentato qualitativamente nel piano p-V in alto,
nella stessa figura. Il sistema si trova quindi, alla fine del processo, in uno
stato diverso da quello iniziale.
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Per capire meglio il fatto che si abbia una pressione maggiore, si consideri che il volume
a disposizione del gas è lo stesso sia in A che in C, ma la temperatura in C è più elevata
della temperatura in A e quindi il gas tenderebbe ad espandersi, in un volume ristretto,
andando così a generare delle forze di pressione maggiori.
20 MODULO 1
3) Assenza di attrito
V =N −X +2 (1.5)
dove V è la varianza del sistema, ovvero il numero di gradi di libertà, N
rappresenta il numero di componenti chimici indipendenti del sistema, mentre
22 MODULO 1
V =1−1+2=2 (1.6)
f (p, V, T ) = 0 (1.8)
che viene generalmente chiamata equazione di stato del sistema. Questo
argomento verrà opportunamente approfondito nei prossimi capitoli.
Un’altra cosa che vale la pena osservare, in questo contesto, è che un
sistema termodinamico costituito da un solo componente presente contem-
poraneamente in tutte le tre fasi (solida, liquida, gassosa) ha V = 1 - 3 + 2
= 0 (sistema invariante). Ciò significa che tale sistema non ha alcun grado
di libertà, per cui, appena viene variato il valore di una delle proprietà che lo
caratterizzano, una delle tre fasi presenti scompare. Questo stato si definisce
1.2 Concetti generali 23
Densità
Come anticipato, la densità di una sostanza, ρ, risulta essere una proprietà
molto importante nell’analisi di un sistema termodinamico. Questa è definita
come la massa, m, contenuta nell’unità di volume, V :
m
ρ= (1.9)
V
Altrettanto frequentemente è possibile incontrare anche il volume speci-
fico che è invece definito come il volume nell’unità di massa. Dalla definizione
appena data, è immediato verificare che il volume specifico non è nient’altro
che il reciproco della densità:
V 1
v= = (1.10)
m ρ
Inoltre, sempre dalla definizione, può dedursi che la densità, e quindi il
volume specifico, non sono grandezze fondamentali, bensì derivate e le loro
unità di misura, nel SI, saranno, rispettivamente, kg/m3 e m3 /kg.
Pressione
La pressione è definita come la forza esercitata da un fluido su una su-
perficie di area unitaria, diretta normalmente all’area stessa. Generalmente
si parla di pressione solo nel caso di fluidi (liquidi o gas), mentre per i mezzi
solidi si fa riferimento alla tensione.
Se un fluido è in quiete, la pressione in un determinato punto del fluido
risulta essere la stessa in tutte le direzioni, come conseguenza dell’equilibrio
delle forze che agiscono su quella porzione di fluido (Fig. 1.10). Tuttavia,
anche in un fluido in quiete, la pressione può variare in diversi punti del
fluido. Questo avviene, ad esempio, a causa delle variazioni di quota: per
effetto del peso del fluido negli strati superiori, la pressione del fluido negli
stati inferiori aumenta, come si può vedere in Fig. 1.11.
Si consideri il parallelepipedo in Fig. 1.12, di altezza ∆y, larghezza ∆x e
profondità ∆z, di cui è riportata la vista frontale in Fig. 1.13. Si consideri
che tale parallelepipedo di fluido sia in equilibrio, per cui:
24 MODULO 1
Figura 1.13: Faccia frontale del parallelepipedo di Fig. 1.12. Variazione della
pressione con la quota
allora, si ottiene:
dove γ rappresenta il peso specifico del fluido e dipende dal tipo di fluido,
per via della densità7 . Dall’Eq. (1.16) è evidente che, nel caso di densità
uniforme, la variazione di pressione ∆p è direttamente proporzionale alla
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i liquidi sono sostanze che possono essere considerate incomprimibili, per cui ρ =
cost(x, y, z) e ciò può essere esteso anche ai gas, per piccole variazioni di quota. Si tenga
però presente che la densità può invece variare significativamente se il fluido subisce un
processo che comporta una variazione della temperatura o, in generale, anche per i fluidi,
se le variazioni di quota sono molto importanti (e.g. oceani, mari, ecc.).
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La relazione di Eq. (1.16) è generalmente nota come legge di Stevino
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variazione di quota ∆y, che, per un dato fluido, è denominata altezza pie-
zometrica. In generale, è lecito dire che se ∆y o γ sono sufficientemente
piccoli, la variazione della pressione con la quota è trascurabile e si osservi
che la seconda condizione è frequentemente verificata nel caso dei gas, poiché
la densità ρ assume valori molto bassi.
Nel caso particolare in cui p1 = patm (superficie a pelo libero), allora la
pressione p, ad una certa profondità h, diventa (dall’eq. (1.16)):
Temperatura
T = k1 + k2 · p (1.21)
∆T (K) = ∆T (◦ C) (1.23)