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Data Conferma/Confirmation Date: 26 jul 2013

Fiat Group CAPITOLATO


BULLONERIA PER IMPIEGHI
Automobiles 9.52605/01
NORMALI E SPECIALI
normazione Pagina:
Foglio
1 di 28
1
Data: 01/06/2011
CASTELLO ALESSANDRO - alessandro.castello@fiat.com

CFO
MAGGI STEFANO - stefano.maggi@crf.it

Classe
FINALITA’

-
Fornire le prescrizioni per la qualificazione e il collaudo delle viti e dei dadi per impieghi normali
(vedere la Norma 52605/01) e per impieghi speciali (Norma 52605/02, anche per viti e rivetti

Mod.
autofilettanti per quanto applicabile e non specificato a cap. 9.52605/02); per quanto riguarda la
bulloneria per impiego ad alta temperatura (Norma 52605/04) e la bulloneria in acciaio inossidabile
(Norma 52605/07), il presente capitolato può essere applicato alla verifica delle caratteristiche a

6
temperatura ambiente, sebbene in modo limitato.

Edizione
Supervisore
Autore

Modifica Data Descrizione della modifica

B Feb. '93 Edizione 3 -Aggiornato punto 8.1 - Indicazioni per gli imballaggi della bulloneria. (BM)

= Gen. '99 Edizione 4 - Riveduto completamente. (DA)

CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
04/04/00 Modificato il § 3.5.1 relativo al "Coefficiente di attrito" e modif. indicazioni al § 3.12.6 (DA)
C.R.F. - Group Materials Labs Metals & Anticorrosion
C.R.F. - Group Materials Labs Metals & Anticorrosion

IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A


B 20/07/01 Modificato il § 3.3.1.6 "Prospetto 2" e il § 3.3.1.4 "Ripiegature". (DA)

14/06/02 Edizione 5 - Inserito le prove del Capitolato 9.52605/03 "Bulloneria per impieghI

impegnativi" (Annullato e sostituito dal presente Capitolato in data


12/04/2002). (DA)
A 14/04/04 Modificato § 5.1.8.2 . (FD)
RISERVATO

B 10/08/05 Modificato § 5.1.8.2 . (FD)

- 01/06/11 Edizione 6 -- Rivisto completamente . (DC)


Ente Supervisore
Ente Autore

IN CASO DI STAMPA LA COPIA E' DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E' NECESSARIO VERIFICARE L'AGGIORNAMENTO NELL'APPOSITO SITO WEB

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Pag. 2
9.52605/01 Modif.
Foglio 1

| § "A" : STRUMENTAZIONE NECESSARIA PER LE PROVE

La strumentazione necessaria per le prove è quella specificata dalle Norme elencate nel § "B"

| § "B" : DOCUMENTI RICHIAMATI NEL TESTO


| 01307 | Bulloneria in acciaio - Rappresentazione, designazione e contrassegni per filettature, viti e
dadi. TFO
| 01389 | Fori passanti per bulloneria con filettatura metrica da 1,6 fino a 39 mm. TFO
| 01504 | Filettature metriche ISO a profilo triangolare - Profilo, procedimento di calcolo, serie
diametri e passi. TFO
| 01506 | Filettature metriche ISO a profilo triangolare - Serie a passo fine – Dimensioni nominali.
TFO
| 01507 | Filettature metriche ISO a profilo triangolare - Serie a passo fine – Dimensioni nominali.
TFO
| 01560 | Filettature metriche ISO - Qualità media - Tolleranza 6H/6g - Lunghezza di avvitamento
normale - Dimensioni limite. TFO
| 01561 | Filettature metriche ISO - Qualità precisa - Tolleranza 4H 5H/4h6h – Lunghezza di
avvitamento normale - Dimensioni limite. TFO
| 6507-1 | Materiali metallici - Prova di durezza Vickers - Metodo di prova. UNI EN ISO
| 6508-1 | Materiali metallici - Prova di durezza Rockwell - Metodo di prova. UNI EN ISO
| 6892-1 | Materiali metallici - Prova di trazione - Parte 1: Metodo di prova a temperatura ambiente.
UNI EN ISO
| 10045-1 | Materiali metallici. Prova di resilienza su provetta Charpy. Metodo di prova. UNI EN
| 50210 | Prescrizioni per il prelievo dei campioni e per la preparazione dei provini per l’esame
microscopico dei materiali metallici. TMD
| 52605 | Classi di resistenza della bulloneria. TMD
| 52605/01 | Classi di resistenza della bulloneria per impieghi normali. TMD
| 52605/02 | Classi di resistenza della bulloneria per impieghi speciali. TMD
| 52605/04 | Bulloneria per applicazioni ad elevata temperatura. TMD
| 52605/07 | Bulloneria in acciaio inossidabile resistente alla corrosione di qualita A2 e A3. TMD
| 0.00024/01 | Esami magnetici - Apparecchiature, prodotti, metodi e procedimento di prova. NPR
| 0.00025/01 | Esami con liquidi penetranti fluorescenti ed a luce naturale. NPR
| 7.G0114 | Rilievo del coefficiente di attrito della bulloneria. PGE
| 9.01102 | Qualità delle forniture. CFO
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| 9.01103 | Certificato di Qualità e Conformità del Prodotto (C.Q.C.). CFO


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| § "C" : ELENCO ALLEGATI

| 1 | Scheda Tecnica del Prodotto


| 2 | Programma di prova
RISERVATO

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Fiat Group Automobiles Foglio 1 Modif.
9.52605/01

1
GENERALITÀ
Il presente Capitolato riguarda le prescrizioni per la qualificazione e il collaudo delle viti e dei dadi in
acciaio con filettatura metrica a passo grosso e a passo fine, per impieghi normali e per impieghi
speciali; per quanto riguarda la bulloneria per impiego ad alta temperatura e la bulloneria in acciaio
inossidabile, il presente capitolato può essere applicato alla verifica delle caratteristiche a temperatura
ambiente, sebbene in modo limitato.
In particolare, le verifiche previste permettono di garantire le caratteristiche dei particolari utilizzati alla
temperatura ambientale (10 35 °C) e comunque entro i 150 °C. Per particolari applicazioni ad alta
temperatura, la definizione dei materiali deve essere effettuata secondo Norma 52605/04; nel caso di
applicazioni di bassa temperatura o criogeniche, la scelta del materiale più idoneo deve essere
condivisa con Progettazione e CRF-GML.
Sono esclusi dall'applicazione del presente Capitolato le viti e i particolari assimilabili che non siano sot-
toposti a carico di trazione.

PRESCRIZIONI PER LA QUALIFICAZIONE E IL COLLAUDO DEL PRODOTTO

2.1

Sottoporre i particolari alle verifiche ed alle prove specificate nei paragrafi seguenti, secondo quanto
indicato nei corrispondenti programmi di prova (vedere Allegato 2); confrontare i risultati con quanto
prescritto a progetto e/o sulla Scheda Tecnica del Prodotto allegata. Sono esclusi i particolari regola-
mentati da proprio capitolato.

2.2

CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
Ambiente di Prova (salvo diversamente prescritto)
temperatura: 10 35 C

IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A


pressione atmosferica : 860 1060 mbar
umidità relativa : 45 70%

2.3
RISERVATO

Dimensioni e tolleranze
Secondo disegno o normale; in particolare, per le tolleranze di filettatura vedere le Norme 01560 e
01561. Per le viti ed i dadi forniti con rivestimento protettivo, le dimensioni devono rientrare nei limiti di
tolleranza ammessi.

2.4
Marcatura
Verificare la rispondenza alle prescrizioni della Norma 01307 ed alle altre normative applicate.

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9.52605/01 Modif.
Foglio 1
2.5
Esame visivo
L'esame deve essere condotto in ambiente con illuminamento ≥ 1000 lux.
La superficie dei particolari deve risultare conforme a quanto indicato nei paragrafi seguenti; nei casi
dubbi, si richiede di definire la tipologia e la dimensione dei difetti, eseguendo una sezione ad essi
normale e misurandone l’entità con oculare micrometrico o con metodo micrografico. I difetti superficiali
sono ammessi solamente se rispettano i limiti specificati per il particolare tipo di difetto e se non
possono influenzare l’efficienza d’impiego del componente. Non sono ammesse tracce di ruggine; le viti
e i dadi non inossidabili e privi di rivestimento devono essere protetti da un sottile velo di olio.

In fase di accettazione del prodotto, non sono ammessi elementi estranei o fortemente deformati,
danneggiati o incompleti in quantità ≥ 1/1000 della numerosità del lotto.

2.5.1
Cricche di stampaggio

2.5.1.1
Viti con esagono esterno e dadi
Le cricche di stampaggio possono manifestarsi durante il taglio del filo e durante l'operazione di defor-
mazione plastica a freddo. Si manifestano localmente sul piano superiore e sui bordini rigonfiati della
testa delle viti e sui piani di appoggio e laterali dei dadi. Esempi di tali difetti sono riportati nella Figura 1
per le viti e nella Figura 2 per i dadi.
Per le viti, le cricche non possono avere lunghezza maggiore del diametro nominale d della vite e
profondità maggiore di 0,2 + 0,01*d (in mm), se sono situate sulla faccia superiore della testa; se sono
invece situate sui bordi rigonfiati della testa, sono ammesse cricche con profondità minore di 0,25 +
0,02*d (in mm) e lunghezza minore dell'altezza dei bordi. Per i dadi, le cricche sono ammesse se il
dado supera la prova di allargamento (vedere il § 2.21).
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Figura 1
RISERVATO

Figura 2

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Fiat Group Automobiles Foglio 1 Modif.
9.52605/01
2.5.1.2
Viti con esagono incassato
Sono ammesse cricche:

a) sulla superficie della testa purché la loro profondità sia 0,03*D (con D diametro della testa) oppure
0,13 mm (considerare il valore maggiore), e non abbiano lunghezza superiore alla metà della
distanza tra il bordo della sede di manovra ed il bordo periferico della testa, o non abbiano origine dal
bordo periferico della testa ed i loro sensi di propagazione tendano ad incontrarsi (vedere Figura a).

b) nel piano di appoggio o nel raccordo sotto testa, purché siano longitudinali e la loro profondità sia
0,03*D oppure ≤ 0,13 mm (considerare il valore maggiore) (vedere Figura b e Figura c).

c) sulla superficie esterna laterale della testa, purché la loro profondità non sia maggiore di 0,06*D
oppure 0,16 mm (considerare il valore maggiore) (vedere Figura b e Figura c).

d) sulla sede di manovra, purché non siano situate sul fondo della parete dell'esagono incassato o entro
0,30*t da quest'ultimo (essendo t la profondità della cava), e non abbiano lunghezza maggiore di
0,25*t, né profondità > 0,03*D oppure 0,13 mm (considerare il valore maggiore) (vedere Figura d).

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RISERVATO

2.5.2
Screpolature di stampaggio
Le screpolature sono fessurazioni del materiale dovute ad eccessiva deformazione o insufficiente de-
formabilità plastica del materiale; a volte sono dovute all'esaltazione da parte dello stampaggio di difetti
preesistenti nel materiale. Possono manifestarsi specialmente ai bordi di viti flangiate e comunque sulla
superficie della testa; esempi di screpolature sono riportati nella Figura 3 per le viti e nella Figura 4 per
i dadi.
Per le viti, se posizionate sul bordino, sono considerate accettabili le screpolature di profondità inferiore
a 0,08 + 0,012*D (in mm), dove D è il diametro del bordino; viene ammessa sempre sul bordino una
sola screpolatura di profondità massima di 0,15 + 0,025*D (in mm). Sui lati della testa esagonale e sulla

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Foglio 1
superficie esterna delle teste cilindriche sono ammesse screpolature di profondità inferiore a 0,25 +
0,025*d. Per i dadi, le screpolature sono ammesse se il dado supera la prova di allargamento (vedere il
§ 2.21).

Figura 3 Figura 4

2.5.3
Butterature
Le butterature sono concavità poco profonde sulla superficie della vite o del dado dovute al mancato
riempimento di materiale; esempi sono riportati nella Figura 5 per le viti e nella Figura 6 per i dadi.
Sono ammesse butterature sulla zona di appoggio della testa della vite o sulla zona di appoggio dei
piani dei dadi, se la loro profondità non supera 0,25 mm e se la loro area totale non supera il 5 % della
superficie effettiva d'appoggio. Sono ammesse butterature sulle altre superfici, purchè la loro profondità
non superi 0,25 mm, ad esclusione della filettatura.
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Figura 5
RISERVATO

Figura 6

2.5.4
Ripiegature
Le ripiegature sono sovrapposizioni superficiali di materiale.

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2.5.4.1
Ripiegature di stampaggio
Esempi di tale tipologia di difetto sono riportati nelle Figure 7 e 8 per viti e dadi rispettivamente; tali
difetti sono ammessi solo nel caso che non compromettano la funzionalità dei particolari.
Per quanto riguarda le viti, non sono ammesse ripiegature sui raccordi interni o sulla superficie di
appoggio sotto testa, mentre lo sono sugli angoli esterni. Per i dadi, non sono ammesse quelle
posizionate sul profilo esterno, se propagano in corrispondenza della superficie di appoggio; in ogni
caso, le ripiegature possono essere accettate soltanto se il dado supera la prova di allargamento
(vedere il § 2.21).

2.5.4.2
Ripiegature di rullatura del filetto
Tale tipologia di difetto richiede il controllo micrografico ad elevati ingrandimenti, almeno pari a 100x. Il
particolare deve essere sezionato lungo un piano longitudinale diametrale della vite, in corrispondenza
del filetto; il campione deve essere preparato secondo la corretta pratica metallografica, come indicato a
Norma 50210.

non
non

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Figura 7

RISERVATO

Figura 8

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Pag. 8
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Foglio 1
La Figura 9 rappresenta le varie tipologie di ripiegatura ammesse e non ammesse sulla filettatura delle
viti; in particolare, non sono ammesse ripiegature di qualsiasi lunghezza e profondità:

- posizionate nella radice del filetto;


- posizionate o propagate sul fianco non in pressione del filetto sotto il diametro medio, rivolte verso il
diametro di nocciolo;
- posizionate o propagate sul fianco in pressione del filetto sotto il diametro medio.
- posizionate sulla cresta del filetto, se di profondità superiore a 0,25H (H detto anche h3);

Nel caso dei dadi e degli organi affini, sono ammesse ripiegature sulla cresta dei filetti di profondità
inferiore a 0,4H (H detto anche H1 – vedere Norma 01504 per la determinazione del suo valore in
funzione del passo P), come riportato in Figura 10; é ammessa la presenza di cavità aperte e la
parziale incompletezza del primo filetto, purché tale condizione consenta comunque la corretta
imboccatura e serraggio della vite.
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Figura 9
RISERVATO

Figura 10

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2.5.5
Cricche di tempra
Le cricche di tempra possono manifestarsi durante il trattamento termico per l’accumulo di eccessive
tensioni nel materiale; esse hanno in genere un andamento irregolare ed indefinito sulla superficie del
particolare e una profondità variabile. Tali cricche possono anche essere innescate da difetti
preesistenti nel materiale. Esempi sono riportati nella Figura 11 per le viti e nella Figura 12 per i dadi.
Non sono ammesse cricche di tempra di qualsiasi dimensione e in qualsiasi punto della vite o del dado.

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Figura 11
RISERVATO

2.5.6 Figura 12

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Foglio 1
2.5.6
Rigature
Le rigature sono piccole discontinuità superficiali, generalmente preesistenti sul materiale dal quale si
ricava la vite o il dado, o causate dagli utensili di stampaggio / lavorazione successiva; esempi di
rigature sono riportati nella Figura 13 per le viti e nella Figura 14 per i dadi.
La Tabella 1 indica le massime dimensioni ammesse per tale tipologia di difetto per le viti; sono
ammesse rigature d'utensile sulla superficie d'appoggio della testa della vite, purché non determinino
una rugosità superficiale Ra maggiore di 6 m, mentre sulle altre superfici della vite sono accettabili. Per
i dadi, le rigature sono ammesse se il particolare supera la prova di allargamento (vedere il § 2.21).

Figura 13
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Figura 14
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Tabella 1

Dimensioni delle rigature


Diametro nominale d (mm)
RISERVATO

Larghezza max (mm) Profondità max (mm)


fino a 10 0,13 0,10 + 0,015*d
10 - 16 0,25 0,10 + 0,015*d
oltre 16 0,25 0,030*d

2.5.7
Ammaccature ed incisioni
Le ammaccature e le incisioni sono piccole deformazioni e discontinuità locali superficiali della vite o del
dado; esempi sono riportati in Figura 15 per le viti e in Figura 16 per i dadi.
Sono ammesse ammaccature sul filetto purchè si possa avvitare il calibro filettato ad anello o a
tampone passa, esercitando una coppia massima in Nmm pari a 0,01*Fm*d (per le viti) e pari a
0,01*Rd*Sr*D (per i dadi); in particolare:

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Fm è il carico minimo di rottura in N indicato nelle Tabelle 8 e 9,
d è il diametro nominale della vite in mm,
2
Rd è il carico unitario di controllo in N/mm indicato nella Tabella 2,
2
Sr è la sezione resistente della vite corrispondente in mm , secondo le Norme 01506 e 01507,
D è il diametro nominale del dado in mm.

Ammaccature ed incisioni in altri punti della vite o del dado sono accettabili, ad esclusione di quelle
interessanti il piano di appoggio.

Figura 15 Figura 16

Tabella 2

Classe di resistenza 5 R40 SD 8 e R50 SD 10 12


2
Carico unitario Rd (N/mm ) 500 600 800 1000 1200

2.6
Esame magnetoscopico (richiesto solo in fase di qualificazione e in caso di contestazione)

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L'esame deve essere eseguito in accordo alla NP 0.00024/01.
La conformità dei particolari deve essere valutata secondo i medesimi criteri applicati all'esame visivo;
nei casi dubbi, si richiede di definire la tipologia e la dimensione dei difetti eseguendo una sezione ad

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essi normale e misurandone l'entità con oculare micrometrico o con metodo micrografico.

2.7
Esame ai liquidi penetranti (richiesto solo in fase di qualificazione e in caso di contestazione)
Laddove, a causa della geometria / dimensione del particolare, o del tipo di materiale utilizzato, o della
RISERVATO

disponibilità, non sia possibile eseguire il controllo magnetoscopico, il Fornitore può verificare la confor-
mità superficiale dei particolari utilizzando il metodo dei liquidi penetranti, secondo Norma 0.00025/01.
La conformità dei particolari deve essere valutata secondo i medesimi criteri applicati all'esame visivo;
nei casi dubbi, si richiede di definire la tipologia e la dimensione dei difetti eseguendo una sezione ad
essi normale e misurandone l'entità con oculare micrometrico o con metodo micrografico.

2.8
Verifica andamento fibre (solo per viti stampate a freddo)
Verificare l'andamento delle fibre, in particolare nelle zone di raccordo fra la testa e il gambo, mediante
attacco macrografico; il particolare deve essere sezionato lungo un piano longitudinale diametrale, deve
essere preparato secondo la corretta pratica metallografica di Norma 50210 ed attaccato chimicamente.
L'andamento deve risultare regolare (continuo e concavo rispetto all'asse del pezzo), senza ripiegature
o interruzioni (vedere Figura 17). Nel caso sia richiesta a progetto la ripresa di lavorazione meccanica

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del piano sotto testa, tale soluzione dovrà essere condivisa con CRF-GML e comunque determinare
solo un'interruzione parziale delle fibre esterne.
Nel caso di realizzazione della filettatura per rullatura, la direzione delle fibre al suo interno deve
risultare continua e seguire il contorno generale del filetto stesso, con densità massima alla sua radice
(vedere Figura 18).

Figura 17 Figura 18

2.9
Composizione chimica
Verificare il rispetto dei limiti indicati a Norma 52605 (e seguenti) per la classe / materiale prescritto o
riportati sul disegno specifico.

2.10
Esame micrografico
Eseguire l’analisi microstrutturale del particolare, realizzando un provino micrografico secondo quanto
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prescritto a Norma 50210. Verificarne la conformità a quanto richiesto per la specifica classe di
resistenza a Norma 52605 (e seguenti) o a quanto indicato a disegno.
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2.11
Verifica di decarburazione / ricarburazione superficiale (solo viti bonificate)

2.11.1
RISERVATO

Metodo microscopico (metodo corrente)

2.11.1.1
Viti non rullate o rullate prima del trattamento termico
La vite deve essere sezionata lungo un piano longitudinale diametrale, in corrispondenza del filetto; il
campione deve essere preparato secondo la corretta pratica metallografica ed attaccato con soluzione
NITAL al 3% (secondo quanto richiesto a Norma 50210). La valutazione deve essere eseguita con
microscopio ottico con un ingrandimento pari ad almeno 100X.
La profondità minima della zona non decarburata deve risultare pari a E, così come definita sulla base
del parametro dimensionale h3 e della classe funzionale di appartenenza del particolare; i suoi valori
sono riportati per i vari passi sulla Tabella 3, che indica anche i corrispondenti valori massimi di
decarburazione ammessa. Inoltre, la Figura 19 definisce la grandezza G, la massima decarburazione
totale ammessa, misurata in corrispondenza del diametro medio della vite.

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2.11.1.2
Viti rullate dopo trattamento termico

In questo caso é necessario ricorrere al metodo della microdurezza (vedere § 2.11.2).

Figura 19

Tabella 3

Profondità massima della


Valori di E (mm) decarburazione globale
(totale + parziale) nel fondo filetto (mm)
Passo h3
(mm) (mm) 2/3 h3 3/4 h3 1/10 h3 1/13 h3
Classi di resistenza delle viti
8.8 - 22H 10.9 - 12.9 - 33H 8.8 - 22H 10.9 - 12.9 - 33H

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0,35 0,215 0,143 0,161 0,021 0,016
0,4 0,245 0,164 0,184 0,024 0,019
0,45 0,276 0,184 0,207 0,027 0,021

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0,5 0,307 0,204 0,230 0,031 0,023
0,6 0,368 0,245 0,276 0,037 0,028
0,7 0,429 0,286 0,322 0,043 0,033
0,75 0,460 0,306 0,345 0,046 0,035
0,8 0,491 0,327 0,368 0,049 0,038
1 0,613 0,409 0,460 0,061 0,047
RISERVATO

1,25 0,767 0,511 0,575 0,077 0,059


1,5 0,920 0,613 0,690 0,092 0,071
1,75 1,073 0,716 0,805 0,107 0,082
2 1,227 0,818 0,920 0,123 0,094
2,5 1,534 1,022 1,150 0,153 0,118
3 1,840 1,227 1,380 0,184 0,141
3,5 2,147 1,431 1,610 0,215 0,165
4 2,454 1,636 1,840 0,245 0,189
4,5 2,760 1,840 2,070 0,276 0,212
5 3,067 2,044 2,300 0,307 0,236
5,5 3,373 2,249 2,530 0,337 0,259
6 3,680 2,453 2,760 0,368 0,283

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2.11.2
Metodo della microdurezza (da applicare in fase di Qualificazione e in caso di contestazione)

2.11.2.1
Viti non rullate o rullate prima del trattamento termico (con passo 1 mm)
La preparazione del campione deve essere eseguita come al precedente § 2.11.1.1, ma senza attacco
chimico. Con riferimento alla Figura 20, effettuare il rilievo di microdurezza HV0,3 nelle posizioni 1, 2 e
3, secondo quanto richiesto a Norma UNI EN ISO 6507-1.
Se HV1 - HV2 30 HV, il livello di decarburazione è accettabile; se HV3 - HV1 30 HV, il livello di
ricarburazione è accettabile.

Figura 20

2.11.2.2
Viti rullate dopo trattamento termico
La preparazione del campione deve essere eseguita come al precedente § 2.11.1.1, ma senza attacco
chimico; in questo caso, però, deve essere osservato il tratto non filettato del gambo della vite e non
lavorato dopo bonifica. Eseguire il rilievo di microdurezza HV0,3 secondo Norma UNI EN ISO 6507-1 a
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0,5 mm dalla superficie (punto 1) e a 0,05 mm (punto 2).


Se HV1 - HV2 30 HV, il livello di decarburazione é accettabile; se HV2 - HV1 30 HV, il livello di
ricarburazione é accettabile.
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2.12
Prova di durezza superficiale
Laddove non sia diversamente indicato, la prova deve essere eseguita sull'asse della vite alla sua
RISERVATO

estremità o su uno dei piani di appoggio del dado, dopo aver asportato l'eventuale rivestimento e le
irregolarità superficiali locali; durante la prova non si devono verificare inflessioni laterali. Generalmente
il test deve essere eseguito con metodo Rockwell, secondo Norma UNI EN ISO 6508-1; in caso di con-
testazione, é determinante la prova Vickers, eseguita in accordo alla Norma UNI EN ISO 6507-1.
La prova deve essere valutata in base ai limiti definiti per la classe di resistenza specificata a Norma
52605 (e seguenti) o sulla base dell’intervallo definito sul disegno specifico.

2.13
Prova di durezza a cuore
La prova deve essere eseguita su provino micrografico lucidato, come richiesto a Norma 50210; la
durezza deve essere misurata in scala Vickers HV10, secondo quanto previsto a Norma UNI EN ISO
6507-1.
Il valore rilevato deve rientrare nei limiti definiti per la classe di resistenza specificata a Norma 52605 (e
seguenti) o nell’intervallo definito sul disegno specifico.

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9.52605/01
2.14
Prova di resilienza (solo per viti con d > 12 mm)
Ove possibile, la prova deve essere eseguita con metodo Charpy su provetta di dissezione con intaglio
ad U, secondo quanto indicato a Norma UNI EN 10045-1; la provetta deve essere ricavata per quanto
possibile in prossimità della superficie del gambo della vite, in direzione assiale.
La prova deve essere valutata in base ai limiti definiti sulla Norma 52605 (e seguenti) o sul disegno
specifico.

2.15
Prova di trazione su provetta (solo per viti)
Ove possibile, la prova di trazione va eseguita su una provetta tonda proporzionale realizzata dal
componente; la Figura 21 richiama la geometria della provetta. Per la preparazione delle provette da
viti bonificate di diametro di filettatura maggiore di 16 mm, non è ammessa una riduzione del diametro
del gambo superiore al 25%.
Al termine della prova, eseguita in accordo alla Norma UNI EN ISO 6892-1, verificare la rispondenza
dei valori di Rm, Rs / Rp0,2 e A alle prescrizioni della Norma 52605 (e seguenti) o ai limiti prescritti sul
disegno specifico.

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d: il diametro nominale di filettatura della vite

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d0: diametro iniziale della provetta
b: lunghezza di filettatura (≥ d)
L0: lunghezza iniziale fra i riferimenti della provetta (= 5*d0)
Lc: lunghezza della parte cilindrica calibrata della provetta (≥ L0 + d0/2)
Lt: lunghezza totale della provetta
S0: area della sezione iniziale della parte calibrata della provetta
r: raggio di raccordo fra la parte calibrata e gli afferraggi della provetta ( > 4 mm)
RISERVATO

Figura 21

2.16
Prova di carico su vite
La prova consiste nel disporre la vite in una apparecchiatura simile a quella raffigurata in Figura 22 o
comunque in grado di svolgere correttamente il test secondo quanto richiesto di seguito. Il carico di
prova deve essere applicato assialmente alla vite con una macchina dotata di morsetti autoallineanti,
oppure con il dispositivo illustrato in Figura 22, costituito essenzialmente da: una cavità anulare (1),
dove la pressione dell’olio si trasforma nel carico sulla vite; un manometro (2) con divisioni di 10 N, per
misurare detto carico; due comparatori (3), per misurare gli allungamenti. I fori passanti D attraverso cui
viene inserita la vite devono corrispondere alla serie fine Norma 01389. La lunghezza del filetto libero

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9.52605/01 Modif.
Foglio 1
non in presa deve risultare compreso fra 0,5*d e d. Nel caso del dispositivo raffigurato, devono essere
previsti a ciascuna estremità della vite fori di centraggio a 60° che permettano di controllare prima e
dopo l'applicazione del carico la lunghezza della vite, mediante uno strumento di misura con tastatore a
sfera; è ammessa la misurazione anche con altro sistema, purchè l’errore dell'apparecchiatura sia ≤ 5
m.
Sollecitare la vite con il carico unitario di prova a trazione previsto nelle Tabelle 4 e 5 per la classe di
resistenza in esame per una durata di 10 s. Il test risulta positivo se il particolare non manifesta un
allungamento permanente apprezzabile; una variazione 12 m può essere considerata parte
dell'incertezza di misurazione.

Per le viti prigioniere si deve usare come testa un dado o altro elemento idoneo, avvitato fino al fondo
della filettatura a passo più fine; qualora entrambe le filettature siano a passo uguale, l'elemento
sostitutivo della testa deve essere avvitato fino al fondo della filettatura sul lato radice. Il carico unitario
di prova previsto é quello corrispondente al diametro della filettatura a sezione resistente minore.

In caso di contestazione, prima di passare al programma di prova A (Allegato 2), occorre verificare il
carico di prova con la dimensione effettiva di d2 e d3, anziché con i valori nominali della sezione
resistente Sr riportati nelle Tabelle 4 e 5; si possono infatti avere variazioni di sezione che, a seconda
del diametro, possono raggiungere valori fino al 10 % minori di quelli della Sr nominale.
Si ricorda che la sezione resistente è definita come:

2
d2 d3
Sr
4 2
dove:
d2 è il diametro medio nominale,
d3 è il diametro di nocciolo nominale.
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Figura 22

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Tabella 4
Valori dei carichi di prova in N per viti con filettatura metrica a passo grosso (Norma 01560)

Diametro Classe di resistenza


Sez. resistente
nominale di Passo 8.8
Sr
filettatura (mm) 2 5.8 R80 SD 10.9 12.9
(mm )
(mm) R80 IND
1,6 0,35 1,27 485 740 1055 1230
2 0,40 2,07 785 1200 1720 2010
2,5 0,45 3,39 1290 1965 2815 3290
3 0,5 5,03 1910 2920 4180 4880
4 0,7 8,78 3340 5100 7290 8520
5 0,8 14,2 5400 8230 11800 13800
6 1 20,1 7640 11660 16700 19500
8 1,25 36,6 13900 21200 30400 35500
10 1,5 58,0 22000 33700 48100 56300
12 1,75 84,3 32000 48950 70000 81800
14 2 115 43700 66700 95500 111600
16 2 157 59700 91000 130300 152300
18 2,5 192 73000 115200 159400 186200
20 2,5 245 93100 147000 203400 237700
22 2,5 303 115000 182000 251500 294000
24 3 353 134000 212000 293000 342400
27 3 459 174000 275400 381000 445000
30 3,5 561 213000 337000 465700 544000
33 3,5 694 264000 416400 576000 673000
36 4 817 310000 490000 678000 792500
39 4 976 371000 585600 810000 947000

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Tabella 5
Valori dei carichi di prova in N per viti con filettatura metrica a passo fine (Norma 01507)

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Diametro Classe di resistenza
Sez. resistente
nominale di Passo 8.8
Sr
filettatura (mm) 2 5.8 R80 SD 10.9 12.9
(mm )
(mm) R80 IND
8 1 39,2 14900 22700 32500 38000
10 1,25 61,2 23300 35500 50800 59400
RISERVATO

12 1,25 92,1 35000 53400 76400 89300


14 1,5 125 47500 72500 103800 121300
16 1,5 167 63500 96900 138600 162000
18 1,5 216 82100 129600 179300 209500
20 1,5 272 103000 163000 226000 264000
22 1,5 333 126000 200000 276400 323000
24 2 384 146000 230000 319000 372500
27 2 496 188000 298000 412000 481000
30 2 621 236000 373000 515000 602400
33 2 761 289000 457000 632000 738000
36 3 865 329000 519000 718000 839000
39 3 1030 391000 618000 855000 999000

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Foglio 1
2.17
Prova di carico su dado (solo per classi 10 e 12 in CF1)
La prova consiste nel sollecitare il dado secondo le modalità esemplificate in Figura 23 e descritte di
seguito per una durata di 10 s, con un carico definito in funzione della sua classe di resistenza e della
sezione resistente Sr della vite corrispondente, riportato nelle Tabelle 6 e 7. La durezza della spina e
della piastra di appoggio del dado deve essere di almeno 45 HRC; nel caso il filetto della spina si
deformasse durante la prova, questa deve essere ripetuta. Tale filetto deve essere contenuto nel
campo di tolleranza 4h (secondo la Norma 01561) ad eccezione del diametro esterno, che deve essere
contenuto entro il quarto inferiore del campo di tolleranza 6g (Norma 01560).

Il carico di prova deve essere applicato assialmente alla spina filettata di prova, per esempio su una
macchina di prova a trazione.

La prova deve essere considerata positiva se non si sono verificati strappi dei filetti, rotture o screpola-
ture. I particolari devono potersi svitare manualmente; é ammesso di poter iniziare lo sviamento (mezzo
giro) mediante chiave.
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Figura 23

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Tabella 6
Valori dei carichi di prova in N per dadi con filettatura metrica a passo grosso (Norma 01506)

Sez. resistente Classe di resistenza


Diametro nominale Passo
della vite Sr
(mm) (mm) 2
(mm ) 8 10 12
1,6 0,35 1,27 1020 1270 1520
2 0,4 2,07 1660 2070 2480
2,5 0,45 3,39 2700 3390 4070
3 0,5 5,03 4030 5030 6050
4 0,7 8,78 7030 8780 10550
5 0,8 14,2 11360 14200 17000
6 1 20,1 16080 20100 24100
7 1 28,9 23120 28900 34700
8 1,25 36,6 29280 36600 43900
10 1,5 58,0 46400 58000 69600
12 1,75 84,3 67450 84300 101150
14 2 115 92000 115000 138000
16 2 157 125600 157000 188400
18 2,5 192 153600 192000 230400
20 2,5 245 196000 245000 294000
22 2,5 303 242500 303000 363600
24 3 353 282500 353000 423600
27 3 459 367200 459000 550800
30 3,5 561 448800 561000 673200
33 3,5 694 555200 694000 832800
36 4 817 653600 817000 980400
39 4 976 780800 976000 1171200

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Tabella 7

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Valori dei carichi di prova in N per dadi con filettatura metrica a passo fine (Norma 01507)

Diametro Sez. resistente Classe di resistenza


Passo
nominale della vite Sr
(mm) 2
8 10 12
(mm) (mm )
8 1 39,2 31350 39200 47050
10 1,25 61,2 48950 61200 73450
RISERVATO

12 1,25 92,1 73680 92100 110500


14 1,5 125 100000 125000 150000
16 1,5 167 133600 167000 200400
18 1,5 216 172800 216000 259200
20 1,5 272 217600 272000 326400
22 1,5 333 266400 333000 399600
24 2 384 307200 384000 460800
27 2 496 396800 496000 595200
30 2 621 496800 621000 745200
33 2 761 608800 761000 913200
36 3 865 692000 865000 1038000
39 3 1030 824000 1030000 1236000

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Pag. 20
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Foglio 1
2.18
Prova di trazione su vite
Ove possibile, la prova di trazione su vite deve essere eseguita secondo le modalità della Figura 24 su
una macchina di prova con morsetti auto allineanti; l’organo filettato deve avere una tolleranza sulla
filettatura 5H e una durezza minima di 50 HRC. L’organo può essere sostituito da un dado, comunque
di classe di resistenza e di tolleranza idonea all'accoppiamento. I fori passanti D di posizionamento della
vite devono corrispondere alla serie fine Norma 01389. Nell'esecuzione della prova si deve provvedere
a lasciare libera e non caricata una lunghezza di filetto compresa fra 0,5*d e d.
Per le viti prigioniere, si deve usare come testa un dado o un elemento idoneo avvitato fino al fondo
della filettatura a passo più fine; qualora le filettature del prigioniero siano a passo uguale, l'elemento
sostitutivo della testa deve essere avvitato fino al fondo della filettatura sul lato radice (vedere la Norma
01389).

Alla vite si deve applicare il carico di rottura minimo Fm previsto nelle Tabelle 8 e 9 per la classe di
resistenza in esame. La prova deve essere considerata positiva se si verifica la rottura del nocciolo
della vite; nel caso invece si verifichi lo strappo del filetto o la rottura si localizzi nella zona di raccordo
fra la testa e il gambo, il test deve essere considerato negativo.

In caso di contestazione, senza ricorrere alla prova di trazione su provetta, occorre verificare il carico di
rottura minimo con la dimensione effettiva di d2 ed3, anziché con i valori nominali della sezione Sr
riportati nei Tabelle 8 e 9, poiché si possono avere variazioni di sezione che, a seconda dei diametri,
possono corrispondere a valori fino al 10 % inferiori a quelli della sezione resistente Sr nominale.
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Figura 24

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Tabella 8
Valori dei carichi di rottura Fm minimi in N per viti con filettatura a passo grosso (Norma 01506)

Sez. Classe di resistenza


Diametro
Passo resistente 8.8
nominale 5.8
(mm) Sr R50 SD STAB R50 IND R80SD 10.9 12.9
(mm) 2 R40 IND
(mm ) R80 IND
1,6 0,35 1,27 510 660 880 1020 1320 1550
2 0,40 2,07 830 1075 1430 1650 2150 2530
2,5 0,45 3,39 1350 1765 2340 2710 3525 4140
3 0,5 5,03 2000 2620 3470 4000 5230 6140
4 0,7 8,78 3500 4570 6060 7000 9130 10710
5 0,8 14,2 5700 7380 9800 11350 14800 17330
6 1 20,1 8050 10400 13870 16100 20900 24520
8 1,25 36,6 14650 19000 25250 29300 38100 44600
10 1,5 58,0 23200 30200 40020 46400 60300 70800
12 1,75 84,3 33700 43800 58170 67450 87700 103000
14 2 115 46000 59800 79350 92000 120000 140000
16 2 157 62800 81600 108330 125600 163000 192000
18 2,5 192 76800 99800 132480 159400 200000 234000
20 2,5 245 98000 127000 169050 203000 255000 299000
22 2,5 303 121200 158000 209700 251150 315000 370000
24 3 353 141200 184000 243570 293000 367000 431000
27 3 459 183600 239000 316710 381000 477000 560000
30 3,5 561 224400 292000 387090 466000 583000 684000
33 3,5 694 277600 361000 478860 576000 722000 847000
36 4 817 326800 425000 563730 678000 850000 997000
39 4 976 390400 508000 673440 810000 1015000 1200000

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Tabella 9
Valori dei carichi di rottura Fm minimi in N per viti con filettatura a passo fine (Norma 01507)

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Diametro Classe di resistenza
Sez.
nominale
Passo resistente 8.8
di 5.8
(mm) Sr R50 SD STAB R50 IND R80SD 10.9 12.9
filettatura 2
R40 IND
(mm ) R80 IND
(mm)
8 1 39,2 15700 20400 27050 31350 40800 47800
10 1,25 61,2 24500 31800 42230 49000 63600 74660
RISERVATO

12 1,25 92,1 36800 47900 63550 73700 95800 112360


14 1,5 125 50000 65000 86250 100000 130000 152000
16 1,5 167 66800 86800 115230 134000 174000 206000
18 1,5 216 86400 112000 149040 179300 225000 264000
20 1,5 272 108800 141000 187680 226000 283000 332000
22 1,5 333 133200 173000 229770 276400 346000 406000
24 2 384 153600 200000 264960 319000 399000 469000
27 2 496 198400 258000 342240 412000 516000 605000
30 2 621 248400 323000 428490 515000 646000 758000
33 2 761 304400 396000 525090 632000 791000 928000
36 3 865 346000 450000 596850 718000 900000 1055000
39 3 1030 412000 536000 714150 855000 1071000 1260000

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Pag. 22
9.52605/01 Modif.
Foglio 1
2.19
Prova di trazione su vite con appoggio obliquo (solo per viti con appoggio piano)
La vite deve essere montata sulla macchina di trazione, allestita con il dispositivo illustrato in Figura 25;
l'angolo di inclinazione dell'appoggio è specificato nella Tabella 10. La tolleranza del foro d + c deve
essere H8, sulla filettatura dell'organo deve essere 5H.
Per le viti prigioniere, la prova di trazione con appoggio obliquo viene condotta col dispositivo illustrato
in Figura 26, sempre secondo la Tabella 10. Nel caso in cui la vite prigioniera abbia una filettatura a
passo grosso e l'altra a passo fine, il dispositivo deve essere applicato alla parte con passo grosso,
lasciando libero un tratto di filettatura pari a d, mentre all'estremità con filettatura a passo fine va
applicato un dado, avvitato fino al fondo della filettatura; qualora le filettature del prigioniero abbiano lo
stesso passo, il dispositivo deve essere applicato alla filettatura sul lato radice. L'organo filettato deve
potersi sempre avvitare a mano, anche se la filettatura della radice è maggiorata.

Il particolare deve essere sottoposto a trazione assiale fino a rottura. La prova è positiva se il carico
unitario di rottura Fm rientra nei limiti prescritti per la classe di resistenza in esame nelle Tabelle 8 e 9.
Salvo altrimenti specificato a disegno, la rottura non deve mai avvenire nella zona di raccordo fra testa
e gambo; per le viti con gambo completamente filettato, la rottura può iniziare nella parte filettata e pro-
pagare nel raccordo sotto testa.
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Figura 25 Figura 26

Tabella 10
Dimensioni del dispositivo per la prova di trazione con appoggio obliquo
RISERVATO

Angolo ± 30' (Y)


per viti con lunghezza
Diametro nominale per viti con lunghezza nominale < 2d
di filettatura d (mm)
c r nominale ≥ 2d o gambo interamente filettato
(mm) (mm) per classi di resistenza per classi di resistenza
con allungamento
con allungamento
oltre fino a ≥ 10 % < 10% ≥ 10 % < 10%
-- 6 0,7 0,5
6 12 0,8 0,8 10° 6° 6° 4°
12 20 1,3 1,6
20 39 1,6 3,2 6° 4° 4° 4°
(Y) Per viti con testa a geometria particolare (es.: viti di biella) l'angolo α deve essere prescritto a disegno.

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Pag. 23
Fiat Group Automobiles Foglio 1 Modif.
9.52605/01
2.20
Prova di tenacità della testa (solo per viti con appoggio piano)
La prova deve essere eseguita secondo le modalità della Figura 27 e della Tabella 11; per i valori di C
ed R, vedere la Tabella 10.

Piegare la testa della vite dell'angolo 90° - β mediante alcuni colpi di martello. La prova è positiva se
non appaiono rotture o screpolature nella zona di raccordo fra testa e gambo. Per le viti con gambo
completamente filettato, la rottura o le screpolature possono apparire sul primo filetto sotto testa, a
condizione che la testa non sia completamente staccata.

Figura 27

Tabella 11

Classe di 4.8 8.8


R40 RCT R50 RCT R50 SD STAB 5.8 10.9 12.9
resistenza 14H R80 SD

Angolo β 80° 60° 80°

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2.21

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Prova di allargamento dei dadi
La prova consiste nell'allargare con un mandrino conico liscio il foro del dado ottenuto asportando,
prima della prova, la filettatura fino al diametro nominale con tolleranza H11; la prova viene eseguita
usando un mandrino conico liscio con conicità 1:100, come risulta dalla Figura 28. La durezza dei
mandrini deve essere di almeno 45 HRC e la rugosità superficiale deve essere Ra ≤ 0,8 µm. Prima della
prova il mandrino deve essere lubrificato con MoS2.

Il carico deve essere applicato in modo lento e continuo, lungo l'asse del mandrino. La misura
RISERVATO

dell'allargamento percentuale permanente viene fatta con un mandrino conico di misurazione secondo
la Figura 29 e la lettura deve essere eseguita sulla sezione diametrale più piccola, dopo aver infilato il
mandrino sul dado allargato con la sola pressione della mano.

La prova è positiva se il particolare resiste ad un allargamento 6%, senza presentare fessurazioni


complete. Nel caso di dadi di classe di resistenza 5, R40 SD, 04, 8 e R50 SD costruiti in acciaio per
lavorazioni ad alta velocità, il valore medio dell'allargamento in tre prove non deve essere minore del 5
% e in nessuna prova singola minore del 3 %.

Per dadi che presentano difetti superficiali occorre distinguere due casi:

- dadi con cricche di tempra: non sono ammessi questi difetti, anche se dovesse risultare positiva la
prova di allargamento percentuale;

- dadi con qualsiasi altro difetto superficiale: sono ammessi se superano la prova di allargamento
percentuale.

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Foglio 1

Figura 28 Figura 29
RISERVATO

2.22
Prova di resistenza sotto tensione (solo per viti di classe 10.9 e 12.9 in CF1)
Sollecitare 8 viti complete del rivestimento prescritto ai carichi riportati nella Tabella 12, serrandole con
un dado di classe corrispondente su anelli rigidi di acciaio trattato con durezza 41 - 45 HRC e superfici
piane, parallele e rettificate. Si dovranno adottare chiavi tarate aventi precisione del ± 5 %; la coppia di
serraggio dovrà essere predeterminata di volta in volta chiudendo una vite su dinamometro. La
filettatura delle viti e le superfici di appoggio dei dadi dovranno essere lubrificate con olio grafitato.
Qualora il gambo non filettato sia di diametro inferiore al diametro della sezione resistente, i carichi
dovranno essere ridotti in proporzione della variazione della sezione stessa.

Le viti così serrate devono essere lasciate in camera termostatata a -20 ± 1 °C per 24 h; al termine della
prova non si deve riscontrare alcuna rottura.

La prova va eseguita sia in fase di Qualificazione, sia in caso di contestazione.

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Pag. 25
Fiat Group Automobiles Foglio 1 Modif.
9.52605/01

Tabella 12
Carichi per prova di resistenza sotto tensione

Sezione resistente Carico (N)


Diametro filettatura Passo
della vite Sr
(mm) (mm) 2
(mm ) 10.9 12.9
7 1 28,9 18200 21800
8 1,25 36,6 23100 27700
8 1 39,2 24700 29600
9 1,25 48,1 30300 36400
9 1 51 32100 38600
10 1,5 58 36500 43800
10 1,25 61,2 38600 46300
10 1 64,5 40600 48800
12 1,75 84,3 53100 63700
12 1,5 88,1 55500 66600
12 1,25 92,1 58000 69600
14 2 115 72400 86900
14 1,5 125 78800 94500
16 2 157 98900 119000
16 1,5 167 105000 126000
18 2,5 192 121000 145000
18 1,5 216 136000 163000
20 2,5 245 154000 185000
20 1,5 272 171000 206000
22 2,5 303 191000 229000
22 1,5 333 210000 252000

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24 3 353 222000 267000
24 2 384 242000 290000

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27 3 459 289000 347000
27 2 496 312000 375000
30 3,5 561 353000 424000
30 2 621 391000 469000
33 3,5 694 437000 525000
33 2 761 479000 575000
RISERVATO

36 4 817 515000 618000


36 3 865 545000 654000
39 4 976 615000 738000
39 3 1030 649000 779000

2.23
Verifica del rivestimento superficiale
Eseguire le verifiche previste per il rivestimento richiesto a disegno o sulla tabella del normale. Le
caratteristiche ottenute devono rientrare nelle prescrizioni dei relativi Capitolati.

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Pag. 26
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Foglio 1
2.23.1
Verifica dell’assenza di pitting sulla filettatura (solo per viti)
Durante la preparazione e l’esecuzione della fosfatazione, è possibile che il non corretto controllo de
processo da parte del Fornitore possa generare dei piccoli crateri di aggressione del materiale base
della vite.
Tali difetti superficiali possono essere evidenziati con l’esame micrografico ad elevati ingrandimenti,
almeno pari a 100x. Il particolare deve essere sezionato lungo un piano longitudinale diametrale della
vite, in corrispondenza del filetto; il campione deve essere preparato secondo la corretta pratica
metallografica, come richiesto a Norma 50210.

I crateri sono considerati ammissibili se presentano una profondità massima non superiore a 15 µm. Nel
caso di viti di particolare impegno / importanza (sottoposte a forti sollecitazioni di fatica meccanica), tali
difetti sono ammessi fino ad una profondità massima di 5 µm; in particolare, le applicazioni motore sono
le seguenti:

- viti di fissaggio dei cappelli di banco;


- viti di fissaggio dei cappelli di biella;
- vite di fissaggio del pignone albero motore;
- vite di fissaggio dell’ingranaggio di distribuzione dell’asse a cammes;
- viti di fissaggio del volano;
- viti di fissaggio del kit frizione;
- viti di fissaggio fissaggio della testa cilindri al basamento.

2.24
Verifica del coefficiente d'attrito globale
Salvo altrimenti specificato a disegno, il valore del coefficiente d'attrito globale, rilevato secondo la
Norma 7.G0114, deve rientrare nei limiti prescritti dai Capitolati dei rivestimenti superficiali. In assenza
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di indicazioni, il suo valore, rilevato secondo la Norma 7.G0114, deve rientrare nei limiti 0,12 ÷ 0,30.
Per il valore rilevato sotto la testa della vite o sulla parte frontale del dado è ammesso uno scostamento
max. del 30% rispetto al valore rilevato sul filetto.
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Pag. 27
Fiat Group Automobiles Foglio 1 Modif.
9.52605/01

3
PRESCRIZIONI PER IL CONTROLLO DELLE FORNITURE
Il controllo delle forniture deve essere effettuato secondo le prescrizioni riportate nel Capitolato 9.01102.

4
PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE
Il Fornitore deve attenersi alle prescrizioni generali contenute nel capitolato 9.01102 ''QUALITÀ DELLE
FORNITURE".

4.1
Forniture per la qualificazione del prodotto
Il Fornitore deve presentare il quantitativo di prodotto richiesto sull'ordine di acquisto allegando il pre-
visto Certificato di Qualità e Conformità (vedi Cap. 9.01103); saranno verificate tutte le caratteristiche
prescritte sulla "Scheda Tecnica del Prodotto" allegata, relativa al tipo specifico. Non sono ammesse
"non conformità".

4.2
Forniture per la produzione
Il prodotto fornito deve essere conforme alle prescrizioni del disegno e del presente Capitolato. Nello
stabilire il tipo di processo produttivo da adottare e la severità dei collaudi, il Fornitore deve tenere conto
delle classi di importanza che la FIAT ha attribuito a ciascuna delle caratteristiche cui si riferiscono le
prescrizioni (vedere § 5).

NOTA : Sia durante la qualificazione prodotto che nel controllo delle forniture, possono essere effettuati
controlli su componente che abbia subito prove di tipo non menomativo (indicate con NM al § 6);
qualora il componente abbia subito prove menomative (M) non può più essere utilizzato per altre prove

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o controlli, se non diversamente e di volta in volta specificato.

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9.52605/01 Modif.
Foglio 1

5
PROSPETTO DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE

CLASSE FUNZIONALE
TIPO DI
CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE (vedere Cap. 9.01102)
PROVA
Classe 1 Classe 2 Classe 3
Viti
Diametro di filettatura Importante Importante Importante NM
Dadi
Dimensioni di manovra Viti
Importante Secondaria Secondaria NM
(chiave-impronta-intaglio) Dadi
Raggio di raccordo Viti Importante Importante Secondaria NM
Dimensioni sottotesta Dadi - - - -
e tolleranze Perpendicolarità tra piano Viti Importante Importante Secondaria NM
app. testa e asse filett. Dadi - - - -
Viti Secondo il Capitolato 9.01102 se non
Altre caratteristiche NM
Dadi diversamente prescritto a disegno
Viti
Rugosità superficiale Importante Secondaria Secondaria NM
Dadi
Viti
Marcatura Critica Critica Importante NM
Dadi
Viti
Esame visivo Critica Critica Importante NM
Dadi
Viti
Esame magnetoscopico Importante Secondario Secondario NM
Dadi
Viti Importante Secondario Secondario NM
Esame ai liquidi penetranti
Dadi Importante Secondario Secondario NM
Verifica andamento fibre Critica Critica Importante M
Viti
Composizione chimica Importante Importante Secondaria M
Dadi
Viti
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Esame micrografico Critico Importante Secondario M


Dadi
Verifica decarburazione / ricarburazione Importante Importante Secondaria M
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Viti
Prova di durezza superficiale Importante Importante Secondaria M
Dadi
Viti
Prova di durezza a cuore Importante Importante Secondaria M
Dadi
Prova di resilienza Importante Secondaria Secondaria M
Prova di trazione su provetta Importante Secondaria Secondaria M
Viti Importante Secondaria M
Prova di carico Importante
Dadi - -
RISERVATO

Prova di trazione su vite Importante Secondaria Secondaria M


Prova di trazione su vite con app.
Importante Secondaria Secondaria M
obliquo
Prova di tenacità della testa Importante secondaria Secondaria M
Prova di allargamento dei dadi Importante Secondaria Secondaria M
Prova di resistenza sotto tensione Importante - - M
Viti
Verifica rivestimento superficiale Vedere Norma indicata a disegno M
Dadi
Verifica dell’assenza di pitting su filettatura Critico Importante Secondario M
Viti
Verifica coefficiente d'attrito globale Importante Secondaria Secondaria M
Dadi

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Automobiles NORMALI E SPECIALI ALLEGATO 1

normazione Scheda tecnica del prodotto Pagina: 1 di 1


Data:Foglio
01/06/20111
CONDIZIONI LIMITI
CARATTERISTICHE
DI PROVA CF 1 CF 2 CF 3

CFO
Dimensioni e tolleranze - §2.3
Marcatura - §2.4

Classe
Cricche di stampaggio §2.5.1 §2.5.1
Screpolature di stampaggio §2.5.2 §2.5.2

-
Butterature §2.5.3 §2.5.3
Esame visivo Ripiegature §2.5.4 §2.5.4

Mod.
Cricche di tempra §2.5.5 §2.5.5

6
Rigature §2.5.6 §2.5.6
Ammaccature e incisioni §2.5.7 §2.5.7

Edizione
Esame magnetoscopico 0.00024/01 2.6
Esame ai liquidi penetranti 0.00025/01 2.7
Verifica andamento fibre §2.8 e 50210 2.8
Composizione chimica - §2.9
Esame micrografico 50210 §2.10
Metodo microscopico §2.11.1 §2.11.1
Verifica di decarb. / ricarb.
Metodo microdurezza §2.11.2 §2.11.2
§2.12 e
Prova di durezza superficiale UNI EN ISO 6507-1 e §2.12

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UNI EN ISO 6508-1

§2.13 e 50210 e
Prova di durezza a cuore §2.13

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UNI EN ISO 6507-1

§2.14 e
Prova di resilienza §2.14
UNI EN 10045-1

§2.15 e
Prova di trazione su provetta §2.15
UNI ISO 6892-1

Prova di carico su vite §2.16 §2.16


RISERVATO

Prova di carico su dado §2.17 §2.17 -

Prova di trazione su vite §2.18 §2.18


Prova di trazione su vite con appoggio obliquo §2.19 §2.19
Prova di tenacità della testa §2.20 §2.20
Prova di allargamento dei dadi §2.21 §2.21
Prova di resistenza sotto tensione §2.22 §2.22 -
Verifica del rivestimento superficiale §2.23 §2.23
Verifica dell’assenza di pitting sulla filettatura §2.23.1 e 50210 §2.23.1
Verifica del coefficiente di attrito globale §2.24 §2.24

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Fiat Group BULLONERIA PER IMPIEEGHI
9.52605/01
Automobiles NORMALI E SPECIALI ALLEGATO 2

normazione Programma di prova Pagina: 1 di 2


Data:Foglio
01/06/20111

CFO
Programma di Prova

A B

Classe
MODALITÀ
CARATTERISTICA
DI CLASSE DI RESISTENZA
PROVA
(¡)
8.8 R40IND 8.8 22H

-
R40RCT 4.8 R40RCT R50SD
5.8 10.9 R50IND 5.8 10.9 12.9 33H
R50RCT 14H R50RCT STAB
12.9 R80IND R80SD 45H

Mod.
Prova di trazione su
provetta §   
Carico unitario di

6
rottura

Prova di trazione su
§   J J

Edizione
vite

Carico unitario di Prova di trazione su


snervamento provetta §   

Resistenza al Prova di
carico di prova carico §  

Prova di trazione su
Allungamento
provetta §   
Durezza Vickers § J J J  J  J J 
Durezza Rockwell §    J    J

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Carico unitario di Prova di trazione
rottura con con appoggio §  
appoggio obliquo obliquo

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Prova
Resilienza
di resilienza §  
Tenacità della Prova di tenacità
testa della testa §   J     
Esame micro o
Decarburazione
microdurezza §   
RISERVATO

Difetti Controllo non


superficiali distruttivo §          
Coefficiente di
attrito
Rilievo del Cf §      
Resistenza sotto Prova di resistenza
tensione sotto tensione § 
Andamento fibre Esame micrografico §  

(¡) Di regola la prova di trazione viene eseguita per quanto possibile su vite intera; la provetta viene
impiegata per la determinazione di caratteristiche che non si possono ottenere con sufficiente
approssimazione mediante la prova su vite intera e comunque in caso di contestazione della prova
su vite intera e nei casi di incertezza.

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Pag. 31
Fiat Group Automobiles Foglio 1 Modif.
9.52605/01
Nel Prospetto sono state fissate le caratteristiche meccaniche decisive per il giudizio di viti, in due
programmi di prove.

Programma A
E' valido quale programma di prova per viti con sezione del gambo minore della sezione resistente,
oppure per provette ricavate da viti aventi sezioni del gambo minore della sezione resistente.

Programma B
E' valido quale programma normale di prove per viti aventi sezione del gambo maggiore o uguale alla
sezione resistente oppure per viti interamente filettate e per ribattini. In ogni caso, le viti controllate
secondo il programma B devono superare le prove del programma A, sempre che queste siano
eseguibili.

I due programmi sono equivalenti.

La prova contrassegnata con  è decisiva per il giudizio delle caratteristiche meccaniche di una vite.
Nel caso che il committente desideri eseguire delle prove di accettazione ridotte, le prove
contrassegnate con  possono essere sostituite con quelle contrassegnate con J.

In caso d'incertezza sono tuttavia determinanti le prove contrassegnate con , sempre che la loro
esecuzione non sia impossibile per ragioni dimensionali, per esempio viti troppo corte o viti con diametri
di filettatura troppo grandi. In tal caso la prova contrassegnata con J è decisiva.

Solamente dopo accordi particolari possono essere eseguite le prove contrassegnate con , inoltre
queste prove possono essere anche impiegate al posto di quelle contrassegnate con .

Dadi
Le prove da eseguire per il controllo delle caratteristiche sono le seguenti:

- Prova di durezza superficiale (vedere il § )


- Esame dei difetti superficiali (vedere il § ).
- Prova di carico (vedere il § ).
- Prova di allargamento (vedere il § )

CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
- Rilievo del coefficiente di attrito globale (vedere il § ), ad eccezione dei dadi R40 SD, R50 SD e 8 SD.

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