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METROLOGO
All’ interno Norme di progetto :
00237 Edizione 2 del 20/05/04
00285 Edizione 3 mod A del 11/05/07
01328 Edizione 7 del 29/10/03
01376 Edizione 4 del 10/12/03
01376/02 Edizione 1 mod A del 19/03/86
01377 Edizione 3 del 10/12/03
Norme ASME
---
SUPERVISORE : GIOVANNINI Livio P.P.E. Metodologie Tel. 37715
TFO
GESTORE : RATTALINO G. Battista M.E. -- Tecnologie Stampaggio Tel. 86100
Classe
UTILIZZATORI :
P&PE
B.U.
---
Qualità
Mod.
Suppliers
2
La presente norma riepiloga tutte le prescrizioni di tolleranza per gli elementi singoli stampati di carroz-
zeria delle attuali norme aziendali richiamate nel documento
Edizione
I valori indicati sono da considerarsi solo in assenza di specifiche prescrizioni sul disegno o su altro
documento tecnico.
GENERALITA’
Qualora necessiti evidenziare una caratteristica funzionalmente importante, la sua tolleranza, anche se
coincidente con quella prescritta dalle presenti norme, deve essere indicata esplicitamente a disegno.
NOTA :La tolleranza di posizione dei profili di piegatura (0.5) è riferita al controllo del singolo pro-
filo rispetto ad una terna di riferimento.
Comunque se il singolo pezzo stampato è soggetto a tolleranze su dimensioni di massima,
il particolare dovrà rispettare anche questa tolleranza generalmente più restrittiva di quella
del singolo profilo.
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
C D
E C1
Sez. E ---E
0.5*
0.5*
Sez. A ---A
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
0.5*
RISERVATO
0.5*
Sez. C1 ---C1
* costante radiale
C A
B
C1
Sez. A ---A
0.5*
100% RECYCLED PAPER
Sez. B---B
0.5*
Sez. C---C e
0.5* C1 ---C1
0.5*
RISERVATO
Sez. D ---D
* costante radiale
SEZ. 1 --- 1
0.5*
Baule/Cofano
COFANO da A a D
BAULE Lati in Y da B a C
0.5 0,5
1
Lati in Y 1 A
A D D
1
1
COFANO 0.5*
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
BAULE
0.5 0,5
Lati ant./post. 2
in X e Z D
A
da A a B
Lati in x da C a D
2
Lato in Z da E a F
1 1
RISERVATO
B
C
A
D
E
1 1
F
C
B
* costante radiale
D
E
Sez. D ---D
0.5*
0.5*
100% RECYCLED PAPER
0.5*
Sez. C---C
CARTA RICICLATA 100%
Sez. E ---E
0.5*
Sez. A ---A
RISERVATO
* costante radiale
0.5*
0.5*
Sez. D ---D
B
SUPERFICI ESTETICHE 0.5 0,5
0.5*
0.5*
RISERVATO
Sez. A ---A
0.5*
* costante radiale
0.5*
SUPERFICI ESTETICHE 0.5 0,5
0.5*
Sez. C---C
100% RECYCLED PAPER
B
CARTA RICICLATA 100%
---
Sez. B---B
C
RISERVATO
--- 0.8*
0.8*
Sez. C---C
* costante radiale
E
D
Sez. E ---E
Sez. D ---D
---
0.8*
Sez. A ---A
0.8*
--- 0.8*
Sez. C---C
RISERVATO
* costante radiale
A
0.7*
0.5*
Sez. A ---A
100% RECYCLED PAPER
0.5*
0.5 ---
0.7*
NOTA : la tolleranza sul pacchetto è da
CARTA RICICLATA 100%
Sez. C---C
0.7*
Sez. D ---D
RISERVATO
0.7*
* costante radiale
0.5*
Sez. A ---A
0.5*
* costante radiale
Sez. A ---A
100% RECYCLED PAPER
0.8*
0.8* 0.8*
* costante radiale
A
ALETTE RISVOLTATE
1 ---
DI IRRIGIDIMENTO
Sez. A ---A
1*
OSSATURE
INTERESSATE 0
---
A GRAFFATURA -- 0.5
Profili di Su sporgenze
Rifilatura 0 ---0.5
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
0.8
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Aletta
esterna
RITEGNO
0.8 ---
GUARNIZIONI
2 (Nominale) Aletta
interna
0.8
RISERVATO
* costante radiale
0.8
1,3 (nominale)L
ZONE BRASATE 0.8 ---
Profili di
Rifilatura
L Partenza tangenza raggio
1
INTERESSATE A
100% RECYCLED PAPER
GRAFFATURA
(RASTREMATE V. Norma
--- h
0,5
RAGGI MEDI E 00216
RIDOTTI)
h 2,5÷6 mm
INTERESSATE A
V. Norma
GRAFFATURA 00216
--- h
0,7
h ≥8 mm
CARTA RICICLATA 100%
Rivestimento
Dimensioni PER ALETTE CON
Alette h >3,5 mm
0.8
RITEGNO V. Norma
---
GUARNIZIONE 00217
0.8
Rivestimento +0.5*
---1*
+0,5 R. Secondario
Per graffatura +0,2 ---
Coniato
RAGGI Importante e/o +1
(R) ---
interesse estetico 0
+2 R. Graffatura
Secondario --- R. Importante
0
* costante radiale
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
N.B.: La tolleranza sulla quota di correlazione tra fori deve essere sempre indicata a disegno
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
NOTE
" E’ una tolleranza di forma e non di posizione. Per tutte le caratteristiche non incluse fare riferimento
alle norme Fiat 00223 e 01376/02 .
" Per indicazioni a disegno fare riferimento alle Norma Fiat 01376 e ISO 1101, UNI 7226/01 e
ASME 14.5 .
RISERVATO
CLASSIFICAZIONE ,
INDICAZIONE A DISEGNO E
COSTRUZIONE DEI PUNTI DI
RIFERIMENTO PER
L’ ASSEMBLAGGIO, LA MISURA E
LA COSTRUZIONE DEL VEICOLO
E DEI SUOI COMPONENTI
CLASSIFICAZIONE, INDICAZIONE A NORMA DI
Fiat Group DISEGNO E COSTRUZIONE DEI PUNTI PROGETTO
Automobiles DI RIFERIMENTO PER L’ASSEMBLAG-
GIO, LA MISURA E LA COSTRUZIONE 00285
normazione DEL VEICOLO E DEI SUOI
COMPONENTI
Pagina: 1/18
Data: 11/05/2007
---
Ente SUPERVISORE : E.D. Metodologie
TFO
Ente GESTORE : Manufacturing Tecnologie
Classe
UTILIZZATORI :
P&PE
A
B.U.
Qualità
Mod.
Suppliers
3
Definire la classificazione, la funzione e l’identificazione a disegno dei punti di riferimento del veicolo e
dei loro derivati commerciali.
Edizione
Definire le caratteristiche dimensionali e le tolleranze di fori, asole e superfici su scocca per riferimenti
primari e complementari.
= 19/06/03 Edizione 1 -- Nuova. (Annulla e Sostituisce le Norme 00219, 00220 e 00221). (FD)
A 12/09/03 Modificato § 2.2.2 ed aggiunto §§ 6 e 7 . (FD)
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
= 27/08/04 Edizione 2 -- Aggiunto § 2.4 . Modificato Prospetto 4 e §§ 2, 2.2.1 e 2.2.2. (FD)
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
1
GENERALITÀ
Scopo dei punti di riferimento (fori o superfici) è quello di consentire un corretto posizionamento del com-
ponente o della scocca completa, al fine della sua costruzione, assemblaggio e controllo dimensionale
(sia in produzione che in assistenza).
I punti di riferimento si suddividono in: primari (§ 2.1), complementari (§ 2.2) ed ausiliari (§ 2.3).
Qualora la scelta tra due riferimenti possibili sia indifferente, il riferimento più importante sarà:
-- sul lato destro
-- il più basso
-- quello anteriore.
Qualora il riferimento sia un foro, ricavato da un elemento di lamiera stampata, il suo asse dovrà essere
parallelo alla direzione di stampaggio o inclinato di un angolo “α” definito sugli standard, in mancanza dei
quali deve essere : --3 ≤ α ≤ 3 .
La presente norma ha altresì lo scopo di definire il tipo di esecuzione e le dimensioni dei fori/asole e relative
tolleranze utilizzati come riferimenti primari e complementari.
Qualora non sia possibile utilizzare fori/asole, le caratteristiche delle superfici e dei profili da utilizzare per
materializzare su carrozzeria i punti di riferimento primari e complementari, sono definite al § 2.1 della
presente.
2
INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI RIFERIMENTO, PRIMARI, COMPLEMENTARI ED AUSILIARI
Per ogni vettura di nuova progettazione, in anticipo rispetto alla progettazione dell’attrezzatura, ed in colla-
borazione con le tecnologie interessate dalle quali si dovrà ottenere visto di approvazione, devono essere
emessi dall’U.T. Progettazione un complessivo schematico generale od una serie di schemi che riportano
i principali gruppi di scomposizione fisica della scocca e, per ciascuno di essi, la posizione dei punti di
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
riferimento per il collaudo e per il posizionamento nell’attrezzatura e la terna orientata degli assi cui sono
riferiti; i disegni costruttivi dei pezzi sui quali sono ricavati i riferimenti saranno richiamati mediante le ri-
spettive matricole.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
2.1
Punti di riferimento PRIMARI
I punti di riferimento primari sono tre, materializzati nella parte inferiore della scocca (fori e superfici), di
cui due sulla parte anteriore ed uno sulla parte posteriore, riferiti al sistema di riferimento tridimensionale
(Norma 07243) in modo da renderlo solidale alla scocca; essi sono definiti dall’Ente progettativo in collabo-
razione con le tecnologie interessate e Qualità Manufacturing.
Possono essere utilizzati per la misurazione della scocca completa, che viene posizionata nel sistema
di riferimento tridimensionale per mezzo di questi tre punti. Possono essere inoltre utilizzati per definire
la relazione esistente tra il piano di appoggio (terreno) ed il veicolo nelle differenti condizioni di carico.
Devono essere impiegati come riferimenti per il componente al quale appartengono.
La saldatura non deve interessare l’area di appoggio.
Su ogni singolo punto primario devono poter insistere almeno i 2/3 del peso totale della vettura in ordine
di marcia.
I punti di riferimento primari, salvo impedimento contrario, si devono materializzare sulla scocca con fori/
asole o superfici riportate ai §§ 4 e 5 .
Devono essere definiti come indicato nei punti seguenti e devono essere utilizzati preferibilmente i dia-
metri 16,3 mm e 25,4 mm.
2.1.1
Individuazione su disegno
In Fig. 1 è riportato il simbolo da utilizzare per individuare sul disegno i punti di riferimento primari neces-
sari al corretto posizionamento del componente o della scocca completa, al fine della sua costruzione,
assemblaggio e controllo dimensionale.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
Fig. 1
X=
Ø “d” R --- Norma 00285
Y=
RISERVATO
Z=
Fig. 2
2.1.2
Superfici utilizzate per costruire i riferimenti
Le superfici utilizzate per costruire i punti di riferimento primari devono sempre essere piane ed orizzonta-
li.
La tolleranza di planarità ammessa è di 0,2 mm.
L’area non deve essere inferiore a 1100 mm2.
La superficie che costituisce il punto di riferimento primario è individuata a disegno con un contorno
tratto---punto (Fig. 3) e con il simbolo di cui al § 2.1.1 .
Fig. 3
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
RISERVATO
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
RISERVATO
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A. 00285
Pag.
Modif.
6
2.2
Punti di riferimento COMPLEMENTARI
Sono punti, materializzati sul componente con fori, asole o superfici, riferiti al sistema di riferimento tridi-
mensionale, che hanno lo scopo di consentire un corretto posizionamento del componente al fine della
sua costruzione, assemblaggio e controllo dimensionale.
I punti devono essere scelti tenendo in evidenza che, nel flusso produttivo, le misurazioni devono essere
eseguite con lo scopo primario di controllare se il componente formato in una stazione è idoneo ad essere
montato in quella successiva.
Le zone da controllare a questo scopo sono quelle nelle quali il componente sarà unito ad altri elementi
nella successiva operazione.
In tal modo si assegna al mezzo di controllo (MDC) una doppia funzione:
a) di controllo che il componente venga fornito in condizioni di tolleranza tali, nelle parti di accoppiamen-
to, da poter essere sicuramente accettato dalle attrezzature successive, senza compromettere il rit-
mo di produzione,
b) di controllo del componente al fine di una messa a punto dell’attrezzatura che lo forma.
A tale scopo è necessario che i riferimenti e le chiusure dei mezzi di controllo (MDC) siano nella medesima
posizione di quelli impiegati nell’attrezzatura successiva nel ciclo di fabbricazione.
Ogni riferimento deve essere mantenuto, nelle successive operazioni di assemblaggio, fin quando risulti
tecnicamente utile e possibile mantenerlo.
Ogni foro di riferimento primario deve sempre essere indicato nei suoi sottogruppi/elementi, con il sim-
bolo identificativo del primario anche se è utilizzato come riferimento “complementare”.
I punti di riferimento complementari, salvo impedimento contrario, si devono materializzare sulla scocca
con fori/asole o superfici riportate ai §§ 4 e 5 utilizzando preferibilmente i diametri contrassegnati con
un’asterisco (*) e sono rappresentati a disegno come indicato nei punti seguenti.
2.2.1
Individuazione su disegno
In Fig. 4 è riportato il simbolo da utilizzare per individuare sul disegno i punti di riferimento complementari
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
necessari al corretto posizionamento del componente o della scocca completa, al fine della sua costru-
zione, assemblaggio e controllo dimensionale.
4
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
12
5 min.
Fig. 4
RISERVATO
Il simbolo deve essere completato con la inscrizione delle lettere X e/o Y e/o Z che vincolano la posizione
del punto rispetto al sistema di riferimento tridimensionale (Norma 07243).
Qui è riportato un esempio di designazione di un punto di riferimento primario vincolato rispetto agli assi
X e Z (Fig. 5):
Norma 00285
∅ “d” R---
X=
Y=
Z=
Fig. 5
2.2.2
Superfici utilizzate per costruire i riferimenti
Le superfici ed i profili dei componenti di carrozzeria utilizzati per materializzare i punti di riferimento
complementari/ausiliari devono essere, per quanto possibile, superfici piane o profili rettilinei.
La tolleranza di planarità ammessa è di 0,2 mm.
La superficie che costituisce punto di riferimento complementare/ausiliario viene individuata a
disegno con un contorno tratto -- punto delimitante un’area non superiore a 10×20 mm; mentre
il profilo viene individuato con una linea tratto -- punto affiancata alla linea dello stesso profilo
(Fig. 6). Per entrambi i casi, superficie e profilo, sono individuati con il simbolo di cui ai §§ 2.2.1
e 2.3.1 così come esemplificato in Fig. 6 .
Riferimento in vista
Riferimento in vista
Riferimento in vista
Riferimento in vista
Fig. 6
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
2.3
Punti di riferimento AUSILIARI
Sono quei punti che si rendono necessari per posizionare il componente sulla MDC o sull’attrezzatura,
quando non siano sufficienti i punti primari e complementari.
Questi riferimenti ausiliari sono indispensabili per componenti di grandi dimensioni o contenenti parti facil-
mente deformabili.
Nella fase di controllo dovranno essere specificati quali punti possono essere bloccati o quali solo usati
come appoggio specificando a fianco del simbolo le coordinate e l’indicazione di solo contenimento.
I punti di riferimento ausiliari, salvo impedimento contrario, si devono materializzare sulla scocca come
appoggi o contenimenti e sono rappresentati a disegno come indicato nei punti seguenti.
2.3.1
Individuazione su disegno
Devono essere contrassegnati con il simbolo indicato in Fig. 7
12
solo i punti di riferimento ausiliari necessari per assicurare l’uni-
vocità del posizionamento del componente o della scocca com-
5
pleta su calibro ed attrezzatura.
5 min.
Qualora il punto di riferimento primario o complementare, per
5
particolari esigenze, sia riferito ad altro sistema tridimensionale,
il simbolo che lo individua dovrà essere completato con le lettere
Fig. 7
munite di apice (X’ e/o Y’ e/o Z’).
2.3.2
Superfici utilizzate per costruire i riferimenti
Vedere § 2.2.2 .
2.4
Indicazioni a Disegno dei Punti di Riferimento
N.B. : --- Per ogni punto di riferimento deve essere eseguita la relativa sezione.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
--- Ogni punto di riferimento deve riportare le tre coordinate per la sua corretta posizione.
2.4.1
2.4.3
Definizione Punto di riferimento su elemento Completo
Nel caso di sottogruppo formato da più elementi sciolti i punti di riferimento riportati su di esso devono
essere esclusivamente quelli degli elementi sciolti necessari per il vincolo dei medesimi nella fase di
assemblaggio dell’elemento completo. Dovranno riportare l’identificativo dell’elemento di apparte-
nenza, in esteso, o come riferimento della tabella caricamenti.
X = 500
X “Elemento B” Y = 615
Z = 215,45
X = 500
XY “Elemento A” Y = 615
Z = 215,45
Se per motivi tecnici risultasse necessario definire uno o più punti di riferimento specifici per la riferimen-
tazione di un sottogruppo (pertanto non comuni con quelli sciolti), procedere come descritto al § 2.4.1
aggiungendo l’indicazione dell’elemento di appartenenza.
X = 500
XY Y = 615
Z = 215,45
“Elemento C Completo”
Per definire dei punti di riferimento da utilizzare per il controllo, vale quanto espresso al § 2.4.2 .
2.4.4
Definizione Punto di riferimento su Complessivo
Nel caso di complessivo formato da più elementi sciolti e sottogruppi i punti di riferimento riportati su
di esso devono essere esclusivamente quelli degli elementi sciolti e sottogruppi necessari per il vincolo
dei medesimi nella fase di assemblaggio del complessivo, dovranno riportare l’identificativo dell’ele-
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
X = 500
X
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
“Elemento B” Y = 615
Z = 215,45
X = 500
XY “Elemento A” Y = 615
Z = 215,45
RISERVATO
Se per motivi tecnici risultasse necessario definire uno o più punti di riferimento specifici per la riferimen-
tazione del complessivo (pertanto non comuni con quelli sciolti), procedere come descritto al § 2.4.1
aggiungendo l’indicazione dell’elemento di appartenenza.
X = 500
XY Y = 615
Z = 215,45
“Elemento E Complessivo”
Per definire dei punti di riferimento da utilizzare per il controllo, vale quanto espresso al § 2.4.2 .
3
CARATTERISTICHE DI CONTROLLO/PROGETTO
Le caratteristiche di controllo/progetto riportate nel presente punto, valgono per tutti i tipi di fori di riferi-
mento Primari e Complementari: Fori Tondi, Asole e Fori Quadri.
D I riferimenti di un elemento/complessivo non possono essere due fori ma sempre foro e asola per
evitare tensionamenti ed incastri
devono essere tranciati a 90o±1o rispetto alla superficie e giacere su piani paralleli ai reticoli.
Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la procedura 07200.
Per gli elementi sopra elencati, se in violazione, necessita riportare a disegno l’inclinazione dell’asse di
stampaggio, la posizione della superficie interessata rispetto al reticolo e la dimensione reale del foro.
Tali informazioni consentono la realizzazione di perni di riferimento attrezzatura adeguati ai fori realizzati.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
4
FORI TONDI DI CARROZZERIA “CLASSE R” (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI)
4.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 10 e prospetto 1.
d Fig. 10
Prospetto 1
NOTA :Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l’utilizzo di fori risvoltati
RISERVATO
hmin. = 2 mm
4.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Valgono le prescrizioni riportate al § 3 .
NOTA :Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la procedura
07200.
4.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di quota (o suo prolungamento) del diametro del foro devono essere riportate nell’ordine:
il simbolo “Ø”, la dimensione del diametro “d”, la lettera che identifica la classe di tolleranza e separato
da un trattino “---” il riferimento alla presente norma.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
5
ASOLE DI CARROZZERIA “CLASSE R” (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI)
5.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 11 e prospetto 2.
Prospetto 2
Utilizzo a 4 vie
6.7 x 10.2 (*) 6.55 x 10.05
7.2 x 11.3 7.05 x 11.15
8.2 x 12.3 (*) 8.05 x 12.15
10.2 x 14.3 10.05 x 14.15
12.3 x 18.3 (*) 12.15 x 18.15
14.3 x 20.3 14.15 x 20.15
RISERVATO
± 0.1
01 ± 0.1
01 ± 0.01
0 01
16.3 x 22.4 (*) 16.15 x 22.25
18.3 x 24.4 18.15 x 24.25
20.4 x 26.4 (*) 20.25 x 26.25
22.4 x 28.4 22.25 x 28.25
25.4 x 31.4 (*) 25.25 x 31.25
30.4 x 40.4 (*) 30.25 x 40.25
(*) : Diametri consigliati
NOTA :Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l’utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. di 2 mm.
hmin. = 2 mm
5.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Ved. § 4.2 .
5.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell’asola devono essere riportate
nell’ordine: la dicitura “Asola”, tra parentesi la dimensione maggiore “b”, il segno “x” e la dimensione
minore “a”, dopo le parentesi la classe di tolleranza (riferita alla dimensione “a”) e separato da un trattino
“---” il riferimento alla presente norma.
Esempio di indicazione a disegno
Asola con dimensioni b=10.2 , a=6.2 mm e classe di tolleranza R:
Asola (10.2 x 6.2) R -- Norma 00285
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
6
FORI TONDI DI CARROZZERIA “CLASSE ASKF” (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI) --
PER MODELLI NUOVI IN COMUNE CON GM/OPEL
6.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 12 e prospetto 3 ---
d Fig. 12
Prospetto 3
NOTA :Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l’utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. di 2 mm.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
hmin. = 2 mm
6.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Valgono le prescrizioni riportate al § 3 .
NOTA :Eventuali deroghe e/o violazioni alla norma dovranno essere gestite secondo la procedura
RISERVATO
07200.
6.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di quota (o suo prolungamento) del diametro del foro devono essere riportate nell’ordine:
il simbolo “Ø”, la dimensione del diametro “d”, la lettera che identifica la classe di tolleranza e separato
da un trattino “---” il riferimento alla presente norma.
7
ASOLE DI CARROZZERIA “CLASSE ASKF” (RIFERIMENTI PRIMARI E COMPLEMENTARI) -- PER
MODELLI NUOVI IN COMUNE CON GM/OPEL
7.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in Fig. 13 e prospetto 4.
b
Fig. 13
Prospetto 4
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
25.1 x 39.7 25
Utilizzo a 4 vie
NOTA :Per fori primari su lamiera con spessori inferiori a 1,5 mm è consigliabile l’utilizzo di fori risvoltati
con risvolto min. di 2 mm.
hmin. = 2 mm
(*) Valori richiesti da Fiat in sostituzione alle specifiche ASKF OPEL; da condividere per utilizzo su progetti comuni.
I valori originali richiesti sulle specifiche ASKF sono 13.1×15.7 per l’asola a due vie e di 13.1×16.1 per l’asola
a 4 vie con perno 13×16 .
7.2
Caratteristiche di controllo/progetto
Ved. § 4.2 .
7.3
Indicazioni a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell’asola devono essere riportate
nell’ordine: la dicitura “Asola”, tra parentesi la dimensione maggiore “b”, il segno “x” e la dimensione
minore “a”, dopo le parentesi la classe di tolleranza (riferita alla dimensione “a”) e separato da un trattino
“---” il riferimento alla presente norma.
Esempio di indicazione a disegno
Asola con dimensioni b=13.7 , a=10.1 mm e classe di tolleranza ASKF:
Asola (13.7 x 10.1) ASKF -- Norma 00285
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
FORI DI CARROZZERIA
DIMENSIONI NOMINALI E
TOLLERANZE PRESCRITTE
FORI DI CARROZZERIA
DIMENSIONI NOMINALI E
01328
TOLLERANZE PRESCRITTE
normazione Pagina: 1/7
Data: 29/10/2003
---
SUPERVISORE: GIOVANNINI Livio P.P.E. Metodologia Tel. 011.0037715
TFO
GESTORE: BARONCELLI Cesare B.U. FIAT/LANCIA Manufacturing Tel. 011.0035728
Classe
FINALITÀ DELLA NORMA
Definire le dimensioni nominali preferenziali e le relative tolleranze dei fori di carrozzeria utilizzati nella
---
costruzione degli autoveicoli.
Nella presente norma sono previste due classi di precisione per le forature:
Mod.
Classe A --- Fori di particolare importanza dimensionale destinati ad accoppiamenti con componenti
vari (blocchetti, elementi di fissaggio, dadi e viti con gabbia, ecc.)
7
Classe B --- Fori di scarsa importanza dimensionale (passaggio cavi, elettrodi per saldature, scoli,
ecc.)
Edizione
NOTE: Qualora siano necessarie tolleranze diverse da quelle prescritte dalla presente norma,
queste dovranno essere indicate a disegno.
Dimensioni e tolleranze dei FORI e ASOLE, per riferimenti primari e complementari di car-
rozzeria, vedere la norma 00285.
Normativa di riferimento
Le tolleranze dei fori di Classe A fanno riferimento a quanto prescritto nella Norma UNI EN 28286---2.
I fori tondi di carrozzeria fanno riferimento allo “Scostamento fondamentale” C con grado di tolleranza
13 (Norma UNI EN 28286 Parte 2).
I fori quadri e le asole di carrozzeria fanno riferimento allo “Scostamento fondamentale” H con grado
di tolleranza 13 (Norma UNI EN 28286 Parte 2).
= Giu. ’92 Edizione 5 --- Aggiunto punto 6: dimensioni limite dei fori esagonali per
l’alloggiamento dei rivetti esagonali filettati.
Aggiunto scalamenti: (10x14) e (14x18) per le asole. (AF)
= 29/10/03 Edizione 7 --- Variato Supervisore, Gestore e richiamo alla norma nelle NOTE a
pag. 1 . Aggiunto § “Normativa di riferimento” . (FD)
RISERVATO
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
1
FORI TONDI DI CARROZZERIA L (Di classe A oppure B)
1.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in figura 1 e prospetto 1.
Figura 1
Prospetto 1
d d
Scostamento limite Scostamento limite
Nom
Nom. Nom
Nom.
Classe A Classe A
Classe B Classe B
(C13) (C13)
2 +0,200 11
2,5 +0,060 12
3 13 +0,365
(3,3) +1 14 +0,095
3,5 +0,250 0 16
4 +0,070 18
(5) 20
6 (22)
6,5 25 +0,440
+0 440 +2
+0 110
+0,110 0
7 (28)
8 +0,300
+0 300 +2 30
+0 080
+0,080 0
9 35 +0,510
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
10 40 +0,120
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
45 +0,520
50 +0,130
55 +0,600
60 +0,140
1.2
Indicazione a disegno
RISERVATO
Sulla linea di quota (o suo prolungamento) del diametro del foro devono essere riportate nell’ordine:
Il simbolo “ 4 ”, la dimensione del diametro (d) , la lettera che identifica la classe di tolleranza e
separato da un trattino (---) il riferimento alla presente norma.
Esempio di indicazione a disegno
Foro tondo con diametro d = 10 di classe A :
4 10A -- Norma 01328
_____________________________________________
L Per la criticità esecutiva nello stampaggio, evitare fori di diametro < 6.
( ) Dimensioni possibilmente da evitare.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ S.p.A. --- NORMAZIONE
Pag. 3
Modif.
01328
2
FORI QUADRI DI CARROZZERIA L (Di classe A oppure B)
2.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in figura 2 e prospetto 2.
Figura 2
Prospetto 1
a R
Scostamenti limite Scostamenti limite
Classe A
Nom. Classe B Nom. Classe A Classe B
(H13)
(5) +0,180 +1
6 +0 0
7
8 +0,220
9 +0
10 1 ¦ 0,1
, ¦ 0,1
,
11 +2
0
12
13 +0,270
+0 270
+0
14
2.2
Indicazione a disegno
Sulla linea di quota (o sul suo prolungamento) della dimensione del foro devono essere riportate
nell’ordine: Il simbolo , la dimensione del lato (a), la lettera che identifica la classe
di tolleranza e separato da un trattino ( --- ) il riferimento alla presente norma.
RISERVATO
_____________________________________________
L Per la criticità esecutiva nello stampaggio, evitare fori di diametro < 6.
( ) Dimensioni possibilmente da evitare.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ S.p.A. --- NORMAZIONE
Pag. 4
01328 Modif.
3
ASOLE DI CARROZZERIA (Di classe A oppure B)
3.1
Caratteristiche dimensionali :
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in figura 3 e prospetto 3.
a Figura 3
Prospetto 3
a b
Scostamenti limite Scostamenti limite
Classe A Classe A
Nom. Classe B Nom. Classe B
(H13) (H13)
4,5 8
5 +0,180
+0 180 +1 10
+0 0 +0,220
6 9 +0
7 10
7 12
8 14 +0,270
+0,220
+0 220
8 16 +0
+0
10 14
+0,330
10 20 +2
+0
0
+2 +0,270
12 16
0 +0
13 +0,270
02 0 18
+0 +0,330
+0 330
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
14 18
+0
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
16 20
20 40
20 +0,330 50 +0,390
25 +0 40 +0
30 50
3.2
RISERVATO
Indicazione a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell’asola devono essere riportate
nell’ordine: La dicitura ”Asola”, tra parentesi la dimensione maggiore (b), il segno ”x” e la dimensione
minore (a), dopo le parentesi la classe di tolleranza (unica per tutte le caratteristiche : ) e separato
da un trattino (---) il riferimento alla presente norma.
Esempio di indicazione a disegno
Asola con dimensioni b = 10 , a = 7 e classe di tolleranza A :
Asola (10 x 7) A -- Norma 01328
_____________________________________________
: Quando la direzione di tranciatura non è perpendicolare al piano dell’elemento da tranciare si
possono verificare variazioni dimensionali dell’asola; in questo caso le tolleranze dovranno es-
sere valutate dal progettista ed indicate a disegno.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ S.p.A. --- NORMAZIONE
Pag. 5
Modif.
01328
4
FORI TONDI CON INTAGLIO (È prevista una sola classe di tolleranza)
4.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in figura 4 e prospetto 4.
a d Figura 4
Prospetto 4
d a b R
Scostam. Scostam. Scostam. Scostam.
Nom. Nom. Nom. Nom.
limite limite limite limite
7 +0,25 5,5 +0,25 12,5 +0,25
1 ¦ 0,1
01
9 +0 6,5 +0 15,5 +0
4.2
Indicazione a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno dell’asola devono essere riportate
nell’ordine: La dicitura ”Foro con intaglio”, il simbolo ” 4 ” , la dimensione del diametro (d) , tra
parentesi la dimensione maggiore (b), il segno ”x” e la dimensione minore (a) e dopo le parentesi
separato da un trattino (---) il riferimento alla presente norma.
Esempio di indicazione a disegno
Foro con intaglio con d = 9 , b = 15,5 ed a = 6,5 :
5
FORI RETTANGOLARI DI CARROZZERIA (Di classe A oppure B)
5.1
Caratteristiche dimensionali :
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in figura 5 e prospetto 5.
a Figura 5
Prospetto 5
a b R
Scostamenti limite Scostamenti limite Scostamenti limite
Classe A Classe A Classe A
Nom. Classe B Nom. Classe B Nom. Classe B
(H13) (H13) (H13)
4,5 8
5 +0,180
+0 180 +1 10
+0 0 +0,220
6 9 +0
7 10
7 12
8 +0,220
+0 220 14 +0,270
+0 270
+0 +0
8 16 +2
1 ¦ 0,1
01 ¦ 0,5
05
10 20 0
+2 +0,330
+0 330
+0,270 0 +0
13 18
+0
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
20 40
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
20 +0,330 50 +0,390
25 +0 40 +0
30 50
5.2
Indicazione a disegno
Sulla linea di riferimento che termina con una freccia sul contorno del foro rettangolare devono essere
RISERVATO
riportate nell’ordine: La dicitura ”Foro rettangolare”, tra parentesi la dimensione maggiore (b), il
segno ”x” e la dimensione minore (a) , dopo le parentesi la classe di tolleranza (unica per tutte
le caratteristiche : ) e separato da un trattino (---) il riferimento alla presente norma.
Esempio di indicazione a disegno
Foro rettangolare con dimensioni b = 12 , a = 7, di classe B :
Foro rettangolare (12 x 7) -- Norma 01328
_____________________________________________
: Quando la direzione di tranciatura non è perpendicolare al piano dell’elemento da tranciare si
possono verificare variazioni dimensionali del foro; in questo caso le tolleranze dovranno esse-
re valutate dal progettista ed indicate a disegno.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ S.p.A. --- NORMAZIONE
Pag. 7
Modif.
01328
6
FORI ESAGONALI DI CARROZZERIA (È prevista una sola classe di tolleranza)
6.1
Caratteristiche dimensionali
Le caratteristiche dimensionali sono specificate in figura 6 e prospetto 6.
Figura 6
Prospetto 6
a
Scostamenti limite Rmax.
Nom.
(C13)
5 +0,250
6 +0,070
0 30
0,30
7 +0,300
9 +0,080
11 +0,365
0 40
0,40
13 +0,095
6.2
Indicazione a disegno
SIMBOLOGIA DELLE
TOLLERANZE GEOMETRICHE SUI
DISEGNI TECNICI E DEI
RIFERIMENTI E SISTEMI DI
RIFERIMENTO UTILIZZATI
NORMA DI
SIMBOLOGIA DELLE TOLLERANZE PROGETTO
GEOMETRICHE SUI DISEGNI TECNICI
E DEI RIFERIMENTI E SISTEMI DI
01376
normazione RIFERIMENTO UTILIZZATI
Pagina: 1/45
Data: 10/12/2003
---
TFO
SUPERVISORE : GIOVANNINI Livio P.P.E. Metodologie Tel. 37715
Classe
GESTORE : BABBONE Carmine M.S.P. Elasis S.C.p.A. Tel. +39 081 9695096
---
Mod.
FINALITÀ DELLA NORMA
4
Definire la simbologia e le indicazioni relative all’indicazione sui disegni tecnici delle tolleranze di forma,
orientamento, posizione e oscillazione. Dare inoltre le definizioni di tali tolleranze geometriche.
Edizione
Modifica Data Descrizione della modifica
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
1
Pag. 2
01376 Modif.
SOMMARIO
Appendice nazionale “ 41
1
CONDIZIONI GENERALI
1.1
Le scritture associate ai segni grafici devono essere conformi alle regole della Norma 07264 .
1.2
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Si raccomanda che, su uno stesso disegno, l’altezza, la grossezza dei tratti e il tipo di scrittura associato
ai segni grafici siano uguali a quelli utilizzati per la quotatura e le altre indicazioni sul disegno
2
PROPORZIONAMENTO
Esempi di segni e riquadri da utilizzare sono illustrati nei Prospetti I e II .
Le configurazioni sono tracciate su una griglia avente una luce uguale alla grossezza di linea.
RISERVATO
La forma dei caratteri inscritti non è sempre indicata; in ogni caso essa deve seguire le indicazioni della
Norma 07264 .
E’ inteso che :
-- i riquadri devono sempre avere forma quadrata o rettangolare ;
-- i segni grafici per l’indicazione delle tolleranze ed i segni grafici aggiuntivi devono essere tracciati sempre
conformemente ai Prospetti di pag. 3 .
2
Pag. 3
Modif.
01376
3
SEGNI GRAFICI
Prospetto I --- Segni grafici per caratteristiche oggetto di tolleranze
Planarità 19.2
Elementi
singoli Circolarità 19.3
Tolleranze
di forma Cilindricità 19.4
Parallelismo 19.7
Tolleranze di
orientamento Perpendicolarità 19.8
Inclinazione 19.9
Localizzazione 19.10
Elementi
associati Tolleranze di
Concentricità e coassialità 19.11
posizione
p
Simmetria 19.12
Indicazione di elemento
con tolleranza A
mediante lettera 6.4
diretta
Indicazione dell’elemento
dell elemento 7
RISERVATO
di riferimento A A
mediante lettera
∅2 UNI ISO
Riferimento parziale
A1 5459
3
Pag. 4
01376 Modif.
4
RIQUADRO DELLE TOLLERANZE
4.1
Le indicazioni necessarie sulle tolleranze devono essere inscritte in un riquadro rettangolare diviso in due
o più caselle (fig. 1, 2 e 3). Queste caselle contengono, da sinistra a destra, nell’ordine seguente:
--- il segno grafico della caratteristica oggetto di tolleranza;
--- il valore della tolleranza nell’unità di misura usata per le dimensioni lineari. Questo valore è preceduto
dal segno ∅ se la zona di tolleranza è circolare o cilindrica;
--- se necessario, la o le lettere che individuano l’elemento o gli elementi di riferimento (vedere 2 e 3).
4.2
Le eventuali annotazioni relative alla tolleranza, per esempio “6 fori”, “4 superficie” o “6 x” devono essere
scritte sopra il riquadro (vedere fig. 4 e 5).
6 fori 6x
∅ 0,1 ∅ 0,1
Fig. 4 Fig. 5
4.3
Le indicazioni che caratterizzano la forma dell’elemento all’interno della tolleranza devono essere riporta-
te vicino al riquadro e possono essere unite allo stesso mediante una linea di richiamo (vedere fig. 6 e
7).
non convesso
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Fig. 6 Fig. 7
4.4
Se è necessario prescrivere più di una tolleranza geometrica su uno stesso elemento, le indicazioni rela-
tive devono essere riportate in riquadri sovrapposti come indicato in fig. 8 .
RISERVATO
0,01
0,06 B
Fig. 8
4
Pag. 5
Modif.
01376
* Se occorre inscrivere una tolleranza aggiuntiva in un riquadro inferiore (ved. norma 01376), aumentare
questa altezza in funzione delle altezze delle iscrizioni.
** Si riferisce al diametro del riferimento parziale (UNI ISO 5459) nel Prospetto II
L’interspazio tra i tratti verticali delle caselle e le iscrizioni non deve essere minore di due volte la grossez-
za di linea e, in ogni caso, non minore di 0,7 mm.
N.B. : i valori raccomandati nei Prospetti III e IV sono da utilizzare solo in caso di inserimento tolleranze
RISERVATO
5
Pag. 6
01376 Modif.
5
ELEMENTI CON INDICAZIONE DI TOLLERANZA
Il riquadro viene unito all’elemento oggetto di tolleranza con una linea di richiamo terminante con una frec-
cia:
--- sul contorno dell’elemento o su una linea di prolungamento del contorno (ma chiaramente staccata
dalla linea di misura) quando la tolleranza si applica ad una linea o ad una superficie (ved. fig. 9 e 10)
:
Fig. 10
Fig. 9
--- sul prolungamento della linea di misura, quando la tolleranza si applica all’asse o al piano mediano
della parte quotata (ved. fig. da 11 a 13):
--- sull’asse quando la tolleranza si applica all’asse o al piano mediano di tutti gli elementi che hanno in
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
NOTA: L’applicazione di una tolleranza al contorno di un cilindro o al suo asse oppure all’elemento sim-
metrico o al suo piano di simmetria, dipende dalle esigenze funzionali.
6
Pag. 7
Modif.
01376
6
ZONE DI TOLLERANZA
6.1
L’ampiezza della zona di tolleranza è nella direzione indicata dalla freccia della linea di richiamo che uni-
sce il riquadro all’elemento affetto da tolleranza, salvo il caso in cui il valore della tolleranza è preceduto
dal segno ∅ (vedere fig. 17 e 18).
0,1 A 0,1 A
A Fig. 17 A
Fig. 18
6.2
In generale, la direzione della zona di tolleranza è perpendicolare alla geometria specifica dell’elemento
affetto da tolleranza (vedere fig. 19 e 20).
0,1 A
Fig. 20
6.3
Quando si desidera prescrivere una direzione diversa da quella perpendicolare alla geometria speci---
fica dell’elemento, tale direzione deve essere indicata (vedere fig. 21 e 22).
0,1 A
RISERVATO
Fig. 21 Fig. 22
7
Pag. 8
01376 Modif.
6.4
Zone di tolleranze singole, aventi lo stesso valore, applicate a più elementi separati, possono essere
indicate come illustrate dalle fig. 23 e 24 .
3xA
0,1
0,1
A
A A
Fig. 23 Fig. 24
6.5
Quando in una stessa zona di tolleranza devono rientrare più elementi separati, l’indicazione a disegno deve
essere completata con le parole “zona comune” riportata sopra il riquadro (vedere fig. 25 e 26).
3xA
zona comune zona comune
0,1
0,1
A A A
Fig. 25 Fig. 26
7
INDICAZIONE DEI RIFERIMENTI E DEI SISTEMI DI RIFERIMENTI
7.1
Simboli dei riferimenti
7.1.1
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
I riferimenti sono indicati da una linea continua che termina con un triangolo pieno o vuoto (vedere fig. 27).
7.1.2
Lettera di riferimento
Per l’identificazione di un riferimento, una lettera maiuscola è inscritta in un riquadro unito al triangolo
del riferimento (vedere fig. 28).
RISERVATO
Se il riquadro di tolleranza può essere unito, in maniera semplice e chiara, al riferimento da una linea
continua, la lettera per il riferimento può essere omessa (vedere ISO 1101).
A A
Fig. 27 Fig. 28
8
Pag. 9
Modif.
01376
7.2
Riferimento e sistemi di riferimenti, indicati nel riquadro di tolleranza
Un riferimento può essere stabilito da uno o più elementi. I metodi seguenti devono utilizzarsi secondo
l’applicazione.
7.2.1
Riferimento costituito da un unico elemento
Allorchè il riferimento è costituito da un unico elemento, esso è indicato da una sola lettera nella terza
casella del riquadro di tolleranza (vedere fig. 29).
∅ 0,1 A
Fig. 29
7.2.2
Riferimento comune costituito da due elementi
Allorchè il riferimento comune è costituito da due elementi, esso è indicato da due lettere separate da
un tratto d’unione nella terza casella del riquadro di tolleranza (vedere fig. 30 e 31).
∅ 0,01 A --- B
Fig. 30
Fig. 31
∅ 0,01 A --- B
RISERVATO
A B C
Riferimento primario Riferimento terziario
Fig. 32
9
Pag. 10
01376 Modif.
A A
∅ 0,1 A B ∅ 0,1 B A
Fig. 33 B Fig. 34 B
Risultati
A A
90° 90°
B B
Esempio
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
C 60°
A
RISERVATO
90°
0,075 M A M
0,025 M C B M
2 fori
Fig. 36
∅ 0,125 M C A M B M
10
Pag. 11
Modif.
01376
8
PRESCRIZIONI RESTRITTIVE
8.1
Se la tolleranza si applica ad una determinata lunghezza limitata, non definita come posizione, il valore
di questa lunghezza deve essere aggiunto al valore della tolleranza separato da un tratto obliquo.
Nel caso di una superficie deve essere utilizzata la stessa indicazione. Ciò significa che la tolleranza si
applica, per la lunghezza specificata, in qualsiasi posizione ed in qualsiasi direzione (vedere fig. 37) .
0,01/100 B
Fig. 37
8.2
Se oltre alla tolleranza su tutto l’elemento si desidera prescrivere una tolleranza dello stesso tipo, ma
più restrittiva su una lunghezza limitata, quest’ultima deve essere indicata sotto la prima come illustrato
in fig. 38 .
0,1
A
0,05/200
Fig. 38
8.3
Se la tolleranza deve essere applicata solo su una parte definita del pezzo, questa deve essere quotata
come precisato in fig. 39 .
0,1
Fig. 39
8.4
0,1
RISERVATO
Fig. 40
8.5
Le limitazioni sulla forma dell’elemento all’interno della tolleranza sono descritte in 4.3 .
8.6
Riferimento parziale
Punto, linea o zona limitata sul pezzo da fabbricare, che deve essere utilizzato in rapporto ai mezzi di
fabbricazione e di controllo, allo scopo di definire i riferimenti richiesti e per soddisfare le necessità
funzionali. Una descrizione dettagliata è riportata al § 12 di pag. 18 .
11
Pag. 12
01376 Modif.
8.7
Elemento di riferimento simulato
Superficie reale, di forma adeguata e sufficientemente precisa (piano di riscontro, blocchetto, mandrino,
ecc.), in contatto con l’elemento (o gli elementi) di riferimento e utilizzata per stabilire il riferimento (o
i riferimenti)
NOTA: Gli elementi di riferimento simulati sono impiegati come la materializzazione pratica dei riferi-
menti, durante la fabbricazione ed il controllo.
9
DETERMINAZIONE DEI RIFERIMENTI
Gli elementi scelti come riferimenti possiedono delle irregolarità intrinseche, risultanti dai processi di fab-
bricazione. Possono assumere la forma di deviazioni convesse, concave o coniche. I metodi seguenti
sono degli esempi per la determinazione dei riferimenti.
9.1
Riferimento costituito da una linea retta o da un piano
L’elemento di riferimento deve essere disposto in maniera tale che la distanza massima tra questo e
l’elemento di riferimento simulato sia la minore possibile. Se l’appoggio dell’elemento di riferimento in
questione sulla superficie di contatto non è stabile, occorre mettere tra di essi, alla distanza più conve-
niente, degli appropriati sopporti. Per le linee, si utilizzeranno due sopporti (vedere fig. 41) e per le super-
fici piane, tre sopporti.
Sopporti
Elemento di riferimento
A
Fig. 41
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
9.2
Riferimento costituito dall’asse di un cilindro
Il riferimento è l’asse del cilindro più grande inscritto in un foro, o del cilindro più piccolo circoscritto ad
un albero, posizionato in modo che sia uguale, per qualunque movimento possibile del cilindro stesso
in qualsiasi direzione (vedere fig. 42).
RISERVATO
α
α
Fig. 42
Riferimento
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ --- NORMAZIONE
12
Pag. 13
Modif.
01376
9.3
Riferimento costituito dall’asse comune o dal piano mediano comune
Nell’esempio dato nella fig. 3, il riferimento è l’asse comune dei due più piccoli cilindri coassiali e circo---
scritti.
A B
Elemento di riferimento
Riferimento
B ∅X A B
Elemento di riferimento A
90°
Fig. 44
13
Pag. 14
01376 Modif.
10
APPLICAZIONE DEI RIFERIMENTI
I riferimenti ed i sistemi di riferimento servono di base per la determinazione delle relazioni geometriche
che esistono tra gli elementi. La qualità degli elementi di riferimento e degli elementi di riferimento simu-
lato deve essere adeguata alle esigenze funzionali.
Nel prospetto seguente (fig. da 45 a 65) sono illustrati:
--- l’indicazione dei riferimenti sui disegni tecnici;
--- gli elementi di riferimento;
--- come vengono stabiliti i riferimenti mediante elementi di riferimento simulato.
Esempi
Riferimenti Elementi di riferimento Determinazione dei riferimenti
Riferimento --- Punto
Fig. 47
Elemento di riferimento
Centro di un cerchio simulato = cerchio
Profilo reale
del cerchio massimo inscritto
A
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Riferimento =
centro del cerchio
Fig. 48 Fig. 50 massimo inscritto
Fig. 49
RISERVATO
Centro di un cerchio
Elemento di riferi-
Profilo mento simulato =
reale del cerchio minimo
A cerchio circoscritto
Riferimento =
centro del cerchio
minimo circoscritto
Fig. 51 Fig. 52
Fig. 53
14
Pag. 15
Modif.
01376
Elemento di riferimento
Riferimento --- Linea
simulato = cilindro mas-
Asse di un foro
simo inscritto
A
Superficie reale
Fig. 56
Elemento di riferimento simulato
= cilindro minimo circoscritto
Asse di un albero Superficie reale
B
Fig. 59
Riferimento = piano realizzato
mediante piano di riscontro
Riferimento --- Piano
Superficie di un pezzo
A
Superficie reale
Fig. 61
Fig. 60 Elemento di riferimento
Fig. 62 simulato = superficie del
piano di riscontro
Piano mediano
Elemento di riferimento
Fig. 64
RISERVATO
simulato = superfici
piane in contatto
Fig. 63 Riferimento = piano mediano delle
due superfici piane in contatto
15
Pag. 16
01376 Modif.
11
RIFERIMENTI PARZIALI
Se trattasi di una superficie, l’elemento di riferimento può differire in maniera molto significativa dalla sua
forma ideale. Così l’assunzione di una superficie intera come elemento di riferimento, può dare luogo
a delle variazioni o all’impossibilità di ripetere le misure prese a partire da questo (vedere fig. 66 e 67).
B A
C
∅ 0,02 A B C
∅ 0,01 A
Fig. 66
C B A
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
Fig. 67
16
Pag. 17
Modif.
01376
11.1
Segni grafici di riferimenti parziali
Per indicare i riferimenti parziali su un disegno, si utilizzano i seguenti segni grafici.
11.1.1
Quadrante dei riferimenti parziali
I riferimenti parziali sono indicati da un quadrante diviso in due caselle da una linea orizzontale (vedere
fig. 68).
La casella inferiore è riservata ad una lettera e ad una cifra. La lettera rappresenta l’elemento di riferimen-
to e la cifra il numero di riferimento parziale.
La casella superiore è riservata alle informazioni complementari, quali le dimensioni della zona del riferi-
mento parziale.
Se non vi è spazio sufficiente nella casella, l’informazione può essere messa al di fuori del quadrante
ed unita alla casella appropriata mediante una linea continua (vedere fig. 68).
20 x 20
∅5
A1 B2
Fig. 68
Il quadrante dei riferimenti parziali è collegato al segno grafico del riferimento parziale mediante una
linea continua, terminante con una freccia.
11.1.2
Riferimenti parziali
Se il riferimento parziale è:
--- un punto, esso è indicato da una croce: (vedere esempio di fig. 69)
--- una linea, esso è indicato da due croci unite
da un tratto fine continuo: (vedere esempio di fig. 70)
--- una zona, esso è indicato da una zona tratteggiata
delimitata da un tratto misto fine a due punti: (vedere esempio di fig. 71)
I segni grafici devono essere messi nella vista del disegno che evidenzia più chiaramente la superficie
interessata (vedere fig. 42 e 43). Le posizioni dei riferimenti parziali possono essere quotate sulla vista
più appropriata, preferibilmente in una vista intera.
Esempi
∅4
A1
A1
Fig. 69 Fig. 70
17
Pag. 18
01376 Modif.
A1
11.2
Applicazione dei riferimenti parziali
Esempio 1
C
B A1 A
A2 C1
∅0,05 A
∅ 0,1 A B C
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
A3 Fig. 72
RISERVATO
∅4
B1
∅4
B2
Interpretazione
Riferimenti parziali “A1”, “A2” e “A3” che stabiliscono il riferimento “A”.
Riferimenti parziali “B1” e “B2” che stabiliscono il riferimento “B”.
Riferimento parziale “C1” che stabilisce il riferimento “C”.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ --- NORMAZIONE
18
Pag. 19
Modif.
01376
Esempio 2
∅5 ∅5
A1 A3
C ∅5
A2
∅0,6 M A B C
Le linee di riferi-
mento devono
essere disegnate B2 C1 B
B1
Fig. 73
19
Pag. 20
01376 Modif.
12
SISTEMA DI RIFERIMENTI IN TRE PIANI
In genere, si ha bisogno di uno o più riferimenti per le tolleranze d’orientamento; tuttavia, le relazioni di
posizione richiedono sovente un sistema di riferimenti in tre piani, perpendicolari tra di loro. Può essere
necessario fissare l’ordine di priorità di tali piani. Questi piani possono essere considerati come indicato
nella fig. 74 .
primario
Piano di riferimento secondario
terziario
90°
Piano di
90° riferimento
terziario
90°
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Piano di
riferimento
primario
Fig. 74
RISERVATO
Nel caso in cui sono necessari dei riferimenti parziali, nel sistema di riferimenti in tre piani, essi possono
essere applicati come di seguito indicato:
oppure
oppure
20
Pag. 21
Modif.
01376
13
GRUPPI DI ELEMENTI FORMANTI DEI RIFERIMENTI
Se si ha la necessità che la posizione effettiva di un gruppo di elementi (fori) sia il riferimento per un altro
elemento od un altro gruppo di elementi, si può indicare questa condizione sul disegno come in fig. 75
con il triangolo di identificazione del riferimento, unito al riquadro di tolleranza.
D B 0,2 A
4 fori
∅ 0,05 M D A B
A C
Gruppo di 3 fori
∅ 0,15 M D C M
∅ 0,05 M D
3 fori
21
Pag. 22
01376 Modif.
14
DIMENSIONI TEORICAMENTE ESATTE
Se sono prescritte tolleranze di localizzazione, di forma qualunque o di inclinazione per un elemento,
le dimensioni che determinano in modo teoricamente esatto la posizione, il profilo o l’inclinazione non
devono essere oggetto di tolleranza.
Queste quote devono essere indicate in un riquadro, per esempio 30 . Le dimensioni effettive
corrispondenti sono limitate solamente dalle tolleranze di localizzazione, di forma qualunque o di
inclinazione, prescritte nell’apposito riquadro (vedere fig. 76 e 77).
8 x ∅ 15 H7
B ∅0,1 A B
0,1 A
30
60°
15
A
15 30 30 30 A
Fig. 76 Fig. 77
15
ZONA DI TOLLERANZA PROIETTATA
In alcuni casi le tolleranze di orientamento e di posizione non sono prescritte sull’elemento stesso, ma
sulla sua proiezione esterna. Tali zone di tolleranza proiettate devono essere indicate con il simbolo P
(vedere fig. 478).
8 x ∅ 25 H7
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
∅0,02 P B A
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
P 40
RISERVATO
B A
225
Fig. 78
22
Pag. 23
Modif.
01376
16
CONDIZIONE DI MASSIMO MATERIALE
La prescrizione che il valore della tolleranza è riferito alla condizione di massimo materiale deve essere
indicata nel riquadro con il simbolo M posto dopo:
17
DEFINIZIONI DELLE TOLLERANZE
17.1
Le diverse tolleranze geometriche sono definite con le loro zone di tolleranze nelle pagine seguenti. Tutte
le figure considerano solo quegli errori relativi alle tolleranze oggetto della definizione.
17.2
Se per esigenze funzionali occorre definire la precisione geometrica di un elemento, si prescriverà su
una o più caratteristiche di tale elemento la tolleranza relativa. Se la precisione geometrica di un elemen-
to è definita mediante un certo tipo di tolleranza, altri difetti di questo elemento in alcuni casi sono conse-
guentemente limitati (per esempio: la rettilineità è limitata dalla tolleranza di parallelismo). È quindi rara-
mente necessario simboleggiare tutte queste caratteristiche, essendo i relativi errori inclusi nella zona
di tolleranza definita esplicitamente dal disegno.
Al contrario, certi altri tipi di tolleranze non limitano altri difetti (per esempio: la tolleranza di rettilineità
non limita gli errori di parallelismo).
Fig. 82 Fig. 83
Non esiste nessuna differenza di significato tra queste due rappresentazioni grafiche (una tale tolleranza
limita tutti gli errori ad eccezione di quelli in direzione perpendicolare alla direzione della freccia). In que-
sta norma è di regola usato il metodo più semplice cioè quello della fig. 83 .
23
RISERVATO
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18
01376
DEFINIZIONI DETTAGLIATE DELLE TOLLERANZE
Segno
Definizione della zona di tolleranza Indicazione ed interpretazione
grafico
18.1 Tolleranza di rettilineità
t
lele distanti t, se la tolleranza è prescritta in un
Data
Pag.
quale viene indicata la prescrizione,
solo piano.
deve essere compresa tra due rette
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
Fig. 85
24
Fig. 84 parallele distanti 0,1 mm.
Ogni parte della generatrice del
0,1/200
cilindro, avente lunghezza di 200
mm, deve essere compresa tra due
rette parallele distanti 0,1 mm in un
Fig. 86 piano contenente l’asse.
0,1
L’asse della barra deve essere
La zona di tolleranza è limitata da un pa- compreso in un parallelepipedo
rallelepipedo di sezione t1 x t2, se la tol- avente larghezza di 0,1 mm nel
t1
Fig. 88
La zona di tolleranza è limitata da un cilin-
∅t
0,08
La zona di tolleranza è limitata da due La superficie considerata deve
t
piani paralleli distanti t. essere compresa tra due piani
paralleli distanti 0,08 mm.
Fig. 91 Fig. 92
0,1
La circonferenza di ciascuna
sezione trasversale retta deve
Data
Pag.
essere compresa tra due cir-
conferenze complanari e con-
centriche distanti 0,1 mm.
25
Fig. 95
0,1
La zona di tolleranza è limitata da due t La superficie considerata deve
cilindri coassiali distanti t. essere compresa tra due cilin-
01376
dri coassiali distanti 0,1 mm.
Fig. 96 Fig. 97
RISERVATO
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RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.5 Tolleranza di forma di una linea qualunque
0,04
In ogni sezione parallela al piano di
La zona di tolleranza è limitata da due linee proiezione il profilo considerato deve
di inviluppo dei cerchi di diametro t, i cui essere compreso entro due linee di
∅ t
centri sono situati su una linea avente inviluppo dei cerchi con diametro di
Data
Pag.
la forma geometrica corretta. 0,04 mm i cui centri sono situati su
Fig. 98 Fig. 99
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
26
corretto.
t
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
di riferimento, se la tolleranza è A
fig. 73 o 74).
prescritta in un solo piano. Fig. 102
Fig. 103
0,1 A
Data
Pag.
Fig. 104
27
0,1 A
t L’asse con tolleranza deve essere
compreso tra due rette distanti 0,1
mm, parallele all’asse di riferimento A
e poste nel piano orizzontale.
01376
A
Fig. 105
Fig. 106
RISERVATO
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RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.7.1 Tolleranza di parallelismo di una linea rispetto ad una retta di riferimento (fine)
0,2 A 0,1 A
L’asse con tolleranza deve es-
t2
La zona di tolleranza è limitata da un sere compreso in un parallelepi-
parallelepipedo di sezione t1 x t2 e pedo avente larghezza di 0,2
t1
parallelo alla retta di riferimento, se la mm nella direzione orizzontale e
Data
Pag.
tolleranza è prescritta in due piani di 0,1 mm nella direzione
perpendicolari tra di loro. verticale, parallelo all’asse di
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
A
riferimento A (vedere fig. 78 o
28
Fig. 107
79).
Fig. 108
0,2 A
0,1 A
Fig. 109
0,03 A
Fig. 111
Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
Segno
grafico Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
t
superficie di riferimento.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
Fig. 112
Fig. 113
Data
Pag.
La zona di tolleranza è limitata da 0,1 C C
La superficie con tolleranza
29
due piani paralleli distanti t e pa- deve essere compresa tra due
t
01376
RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.7.4 Tolleranza di parallelismo di una superficie rispetto ad una superficie di riferimento
t
sere compresa fra due piani paralleli
alla superficie di riferimento.
distanti 0,01 mm e paralleli alla superfi-
cie di riferimento D.
D
Data
Pag.
Fig. 116 Fig. 117
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
30
0,01/100 A Tutti i punti della superficie con toller-
anza presi in una posizione qualsiasi
su una lunghezza di 100 mm, devono
essere compresi fra due
A piani distanti 0,01 mm e paralleli
alla superficie di riferimento A.
Fig. 118
Data
Pag.
L’asse del cilindro, a
∅t
0,01 A
cui il riquadro della tol-
La zona di tolleranza è limitata da un leranza è unito, deve
31
cilindro di diametro t perpendicolare al essere compreso in
piano di riferimento, se il valore della A una zona cilindrica
tolleranza è preceduto dal segno ∅. avente diametro di
Fig. 126 0,01 mm, perpendico-
Fig. 125
lare alla superficie di
01376
riferimento A.
RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.8.3 Tolleranza di perpendicolarità di una superficie rispetto ad una retta di riferimento
La zona di tolleranza è limitata da due pia- A La superficie del pezzo con tolleranza
ni paralleli distanti t e perpendicolari alla 0,08 A deve essere compresa tra due piani
t paralleli distanti 0,08 mm e perpendi-
retta di riferimento.
colari all’asse A (retta di riferimento).
Fig. 127 Fig. 128
18.8.4 Tolleranza di perpendicolarità di una superficie rispetto ad una superficie di riferimento
Data
Pag.
La zona di tolleranza è limitata da La superficie con tolleranza deve es-
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
0,08 A
due piani paralleli distanti t e perpen- t
sere compresa tra due piani paralleli
32
dicolari alla superficie di riferimento. distanti 0,08 mm e perpendicolari
A
alla superficie di riferimento A.
Data
Pag.
75 °
Fig. 137
Fig. 138
33
18.9.4 Tolleranza di inclinazione di una superficie rispetto ad una superficie di riferimento
01376
t
nati, rispetto alla superficie di riferi- spetto alla superficie A (superficie di
mento, dell’angolo prescritto. A riferimento).
Fig. 139
Fig. 140
RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.10 Tolleranza di localizzazione
Data
Pag.
68
posizione teorica esatta del punto con- cide con la posizione teorica esatta
del punto di intersezione conside-
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
siderato. 100
34
Fig. 141 rato.
Fig. 142
68
considerata, se il valore della tolleran- va nella posizione teorica
100
za è preceduto dal segno ∅. B esatta del foro considera-
Fig. 147 to, rispetto alle superfici A
Fig. 148 e B (piani di riferimento).
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
8x
Ciascuno degli assi degli
0,1
otto fori deve essere com-
preso entro un cilindro
30
avente diametro di 0,1 mm
30
il cui asse si trova nella po-
15 30 30 30 sizione teorica esatta del fo-
ro considerato.
Fig. 149
Data
Pag.
La superficie inclinata deve
A essere compresa entro
35
35
La zona di tolleranza è limitata da due pia- due piani paralleli distanti
ni paralleli distanti t e disposti simmetrica- 105 ° B 0,05 mm e disposti simme-
mente rispetto alla posizione teorica esat- tricamente alla posizione
t
ta della superficie considerata. teorica esatta del piano
0,05 A B
considerato rispetto alla
superficie A (piano di riferi-
01376
Fig. 150 mento) e all’asse del cilin-
Fig. 151 dro di riferimento B (retta
di riferimento).
RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.11 Tolleranza di concentricità e coassialità
18.11.1 Tolleranza di concentricità di un punto
Data
Pag.
A 0,01 A
diametro di 0,01 mm concen-
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
36
A.
Fig. 153
18.11.2 Tolleranza di coassialità di un asse
0,08 A--B
L’asse del cilindro, la cui quo-
La zona di tolleranza è limitata da un A B
ta è unita al riquadro della tol-
cilindro di diametro t il cui asse coinci-
t
leranza, deve essere compre-
de con l’asse di riferimento se il valore
so entro una zona cilindrica
della tolleranza è preceduto dal segno
con diametro di 0,08 mm,
∅.
Fig. 154 coassiale all’asse di riferimen-
Fig. 155 to A---B.
18.12 Tolleranza di simmetria
18.12.1 Tolleranza di simmetria di un piano mediano
La zona di tolleranza, quando è proiettata 0,08 A--B L’asse del foro deve essere com-
su un piano, è limitata da due rette paral- t A B preso tra due piani paralleli di-
lele o da due piani paralleli distanti t e di- stanti 0,08 mm e disposti simme-
sposti simmetricamente rispetto all’asse tricamente rispetto al piano me-
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
Data
Pag.
tale e di 0,05 mm nella direzio-
mento, se la tolleranza è prescritta in ne verticale, il cui asse coincide
due direzioni perpendicolari tra di lo- A
37
D B con gli assi di riferimento A---B
ro. e C---D formati dall’intersezione
Fig. 160
dei piani mediani comuni.
Fig. 161
01376
RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.13 Tolleranze di oscillazione circolare
ogni piano di misura perpendicola- Superficie oggetto L’oscillazione radiale non de-
Data
Pag.
di tolleranza ve essere maggiore di 0,1
re all’asse, da due cerchi concen-
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
38
de con l’asse di riferimento. durante una rotazione com-
t
A B
pleta attorno all’asse di riferi-
Fig. 163 mento A---B.
0,2 A
Fig. 162 A
L’oscillazione radiale del setto-
Fig. 164 re con tolleranza, non deve es-
0,2 A sere maggiore di 0,2 mm in
ogni piano di misura durante la
La tolleranza di oscillazione si applica normal- sua rotazione attorno all’asse
mente a rotazioni complete attorno all’asse, del foro A (asse di riferimento).
ma può essere limitata ad una sola parte della
rotazione.
A
Fig. 165
Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
18.13.2 Tolleranza di oscillazione circolare assiale
riferimento D.
t
Fig. 166
Data
Pag.
rimento, da due cerchi distanti t. misura non deve essere mag-
La direzione di misura è perpendicolare giore di 0,1 mm durante una
alla superficie salvo prescrizione contraria. rotazione completa attorno al-
39
C
l’asse di riferimento C.
Cono di misura
Fig. 169
L’oscillazione nella direzione
t
0,1 C
perpendicolare alla tangente di
una superficie curva non deve
01376
essere maggiore di 0,1 mm su
ogni cono di misura durante
C
una rotazione completa attorno
Fig. 168 all’asse di riferimento C.
Fig. 170
RISERVATO
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Segno
Definizione della zona di tolleranza (seguito) Indicazione ed interpretazione (seguito)
grafico
01376
18.13.4 Tolleranza di oscillazione circolare in una direzione specificata
La zona di tolleranza è limitata, 0,1 C L’oscillazione nella direzione spe-
su ogni cono di misura con angolo cificata non deve essere maggio-
specificato avente assi coincidenti re di 0,1 mm su ogni cono di mi-
con l’asse di riferimento, da due cerchi C
sura durante una rotazione com-
distanti t. Fig. 171 pleta attorno all’asse C.
18.14 Tolleranze di oscillazione totale
Data
Pag.
18.14.1 Tolleranza di oscillazione totale radiale
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ -- NORMAZIONE
40
cilindri coassiali distanti t i cui assi essere maggiore di 0,1 mm in ogni
0,1 A--B
coincidono con l’asse di riferimento. punto della superficie specificata du-
rante più rotazioni attorno all’asse di
A B riferimento A---B, con spostamento as-
siale relativo tra il pezzo e lo strumento
Fig. 172 Fig. 173 di misura. Lo spostamento deve essere
guidato lungo una linea avente forma
teorica perfetta del contorno e posizio-
nata correttamente rispetto all’asse di
riferimento.
18.14.2 Tolleranza di oscillazione totale assiale
L’oscillazione totale assiale non
La zona di tolleranza è limitata da due t
deve essere maggiore di 0,1 mm in
piani paralleli distanti t e perpendicolari
0,1 D qualsiasi punto della superficie spe-
all’asse di riferimento.
cificata durante più rotazioni attorno
all’asse di riferimento D con sposta-
mento radiale relativo tra il pezzo e
D
lo strumento di misura. Lo sposta-
Fig. 175 mento deve essere guidato lungo
Fig. 174 una linea avente forma teorica per-
fetta del contorno e posizionata
correttamente rispetto all’asse di
riferimento.
Pag. 41
Modif.
01376
APPENDICE NAZIONALE
Relazione tra vecchia e nuova terminologia -- termini sostituiti, sinonimi ed
errori geometrici particolari
A1 GENERALITÀ
Nella prescrizione delle tolleranze o di limitazioni di errori geometrici su determinati prodotti sono stati
precedentemente usati, anche in norme UNI, dei termini etimologicamente differenti da quelli indicati
in 18.
Questa appendice ha lo scopo di indicare quali di tali precedenti termini sono da ritenere superati e quin-
di sostituiti da quelli della presente norma (vedere A 2); quali da considerare come sinonimi (vedere A
3) e quali da utilizzare solo per prescrizioni limitative di particolari configurazioni di errori geometrici (ve-
dere A 4).
N° Termine
Termine sostituito Note
d’ordine norma 01376
A 2.1 Fuori squadro; tolleranza di squadratura Tolleranza di
perpendicolarità
Scarto massimo della proiezione ortogonale di un bordo (vedere 19.8.1)
trasversale su un bordo longitudinale.
Fuori squadro
Fuori squadro
Fuori squadro
Fuori squadro
°
°
Fuori squadro
Piano di riscontro
N° Termine
Termine sostituito Note
d’ordine norma 01376
A 2.3 Incurvamento, raddrizzatura, sciabolatura
Tolleranza di
rettilineità
Scarto massimo tra l’asse reale e l’asse teorico di un prodot-
(vedere 18.1)
to (o di una sezione del prodotto) misurato in un solo piano.
Incurvamento Incurvamento
Sciabolatura
Raddrizzare
Convessità Convessità
così definita
concentricità
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
tà è uguale
alla differenza
tra il massimo
e il minimo
spessore di
Espressa in per cento, differenza tra il massimo e il minimo una stessa
spessore di una stessa sezione divisa lo spessore nominale sezione.
e moltiplicata per 100.
S max − S min
Eccentricità % = 100
S
Triangolarità
mezzo di stru-
menti a tre ta-
statori o me-
diante la mi-
sura della cir-
colarità.
L’errore limite
di triangolarità
deve essere
prescritto me-
diante la tolle-
ranza di circo-
larità.
A3 SINONIMI
Questo termine è da considerarsi sinonimo del termine “Tolleranza di oscillazione circolare radiale” di
cui al 18.13.1.
Questo termine è sinonimo del termine “Tolleranza di oscillazione circolare assiale” di cui al 18.13.2.
D max − D min
Bombatura =
2
RISERVATO
Dmax
Dmin
Bombatura
NOTA: La bombatura è un particolare errore di cilindricità, comunque inglobabile nella tolleranza di cilin-
dricità di cui al 18.4. Il termine bombatura non deve essere più usato per prescrizioni limitative
di errori geometrici di sezioni quadrate o rettangolari.
Dmin
D
Dmax
NOTA: L’ovalizzazione è un particolare errore di circolarità, comunque inglobabile nella tolleranza di cir-
colarità di cui al 18.3.
L’errore di ovalizzazione come definito sopra è uguale a due volte l’errore di circolarità, infatti
questo è uguale alla semidifferenza tra il massimo e il minimo diametro di una stessa sezione.
Differenza fra la più grande e la più piccola dimensione d, misurate sulla stessa sezione dell’esagono.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
(Deformazione dei bordi o della parte centrale del prodotto disposto su un piano orizzontale, che si di-
spongono a forma d’onda in un piano perpendicolare a quello su cui poggia il prodotto).
h
NOTA: L’ondulazione è un particolare errore di planarità, comunque inglobabile nella tolleranza di pla-
narità di cui al 18.2 .
Distorsione a spirale (od elicoidale) nel senso dell’asse longitudinale (torsione intorno all’asse) del pro-
dotto.
È espressa in per cento della lunghezza oppure in gradi riferiti ad una lunghezza di misura.
NOTA: ll termine “distorsione” non deve essere più usato per esprimere questo errore geometrico.
α
h
RISERVATO
TOLLERANZE GEOMETRICHE
PRINCIPI E METODI PER LA
VERIFICA DELLE TOLLERANZE
DI FORMA, ORIENTAMENTO,
POSIZIONE ED OSCILLAZIONE
72//(5$1=( *(20(75,&+( 1250$ ',
35,1&,3, ( 0(72', 3(5 /$ 9(5,),&$ 352*(772
'(//( 72//(5$1=( ', )250$
25,(17$0(172 326,=,21( ('
QRUPD]LRQH 26&,//$=,21(
3DJLQD
'DWD 0DU]R
$
0RG
(GL]LRQH
5(&<&/(' 3$3(5
/XJ
(GL]LRQH 1XRYD $)
$ 0DU
0RGLILFDWR 3URVSHWWR 63
0RGLILFDWR qq H H
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
5,6(59$72
6200$5,2
6&232 (' $33/,&$=,21(
5,)(5,0(17,
'(),1,=,21,
6(*1, *5$),&,
'(7(50,1$=,21( '(, 5,)(5,0(17,
35,1&,3, ( 0(72', ', 9(5,),&$
72//(5$1=$ ', 5(77,/,1(,7
72//(5$1=$ ', 3/$1$5,7
72//(5$1=$ ', &,5&2/$5,7
6&232 (' $33/,&$=,21(
,O SUHVHQWH SURJHWWR GL QRUPD FRVWLWXLVFH XQ VXSSOHPHQWR DOOD QRUPD 81,,62 HG KD OR
5,6(59$72
3HU FLDVFXQ WLSR GL WROOHUDQ]D JHRPHWULFD YHQJRQR LOOXVWUDWL XQR R SLÖ SULQFLSL GL YHULILFD
1HOO
DPELWR GL RJQL SULQFLSLR GL YHULILFD VRQR LPSLHJDWL XQR R SLÖ PHWRGL GL YHULILFD YHG FDSLWROR
/D QXPHUD]LRQH DWWULEXLWD DL SULQFLSL HG DL PHWRGL GL YHULILFD QRQ ý GD LQWHQGHUVL FRPH XQD FODVVLILFD]LRQH
GL SULRULW QHOO
DPELWR GL XQ WLSR SUHVFULWWR GL WROOHUDQ]D JHRPHWULFD
5,)(5,0(17,
1RUPD )LDW 7ROOHUDQ]H JHRPHWULFKH 7ROOHUDQ]H GL IRUPD RULHQWDPHQWR SRVL]LRQH HG
81,,62 RVFLOOD]LRQH *HQHUDOLW GHILQL]LRQL VLPEROL LQGLFD]LRQL D GLVHJQR
1RUPD )LDW 3ULQFLSLR GHO PDVVLPR PDWHULDOH
,62 5LIHULPHQWL H VLVWHPL GL ULIHULPHQWR
'(),1,=,21,
3ULQFLSLR GL YHULILFD
(
OD EDVH JHRPHWULFD IRQGDPHQWDOH SHU OD YHULILFD GHOOD FDUDWWHULVWLFD JHRPHWULFD FRQVLGHUDWD
5(&<&/(' 3$3(5
127$ , PHWRGL GL YHULILFD QRQ VHPSUH VRGGLVIDQR SLHQDPHQWH OH SUHVFUL]LRQL LQGLFDWH VXO GLVHJQR 6H
WDOL PHWRGL VLDQR DGHJXDWL HG DFFHWWDELOL R PHQR GLSHQGH GDJOL VFRVWDPHQWL HIIHWWLYL GDOOD IRUPD
LGHDOH H GDOOH FRQGL]LRQL GL SURGX]LRQH H YHULILFD
0HWRGR GL YHULILFD
(
O
DSSOLFD]LRQH SUDWLFD GHO SULQFLSLR GL YHULILFD HIIHWWXDWD SHU PH]]R GL DWWUH]]DWXUH HG RSHUD]LRQL GL
&$57$ 5,&,&/$7$
YHUVH
$WWUH]]DWXUD GL YHULILFD
6RQR L PH]]L WHFQLFL QHFHVVDUL SHU O
HVHFX]LRQH GL XQ SDUWLFRODUH PHWRGR GL YHULILFD
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
6(*1, *5$),&,
, VHJQL JUDILFL LQGLFDWL QHO SURVSHWWR YHQJRQR XWLOL]]DWL VROWDQWR SHU LOOXVWUDUH L PHWRGL GL YHULILFD
5,6(59$72
3URVSHWWR ,
6XSSRUWR ILVVR
6XSSRUWR UHJLVWUDELOH
5RWD]LRQH FRPSOHWD
'(7(50,1$=,21( '(, 5,)(5,0(17, 63(&,),&,
,QGLFD]LRQH GHO ULIHULPHQWR VSHFLILFR
,O ULIHULPHQWR VSHFLILFR LQGLFDWR D GLVHJQR ý XQ HOHPHQWR JHRPHWULFR WHRULFDPHQWH HVDWWR LQ EDVH DO TXDOH
YHQJRQR TXRWDWH OH FDUDWWHULVWLFKH ULFKLHVWH GHJOL HOHPHQWL DVVRFLDWL
3HU HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VL LQWHQGH O
HOHPHQWR UHDOH GL XQ SDUWLFRODUH FKH VXO GLVHJQR ý LQGLFDWR FRPH
ULIHULPHQWR VSHFLILFR /D VFHOWD GHO ULIHULPHQWR VSHFLILFR H GHOO
HOHPHQWR FRQ WROOHUDQ]D GHYH HVVHUH HIIHW
WXDWD WHQHQGR FRQWR GHL UHTXLVLWL IXQ]LRQDOL $O ILQH GL VHPSOLILFDUH OD YHULILFD SRWU HVVHUH FRQFHVVR GL
YDULDUH LO ULIHULPHQWR VSHFLILFR H O
HOHPHQWR FRQ WROOHUDQ]D D FRQGL]LRQH FKH FLÌ QRQ SUHJLXGLFKL L UHTXLVLWL
IXQ]LRQDOL
4XDORUD ULVXOWL GLIILFLOH XWLOL]]DUH O
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VSHFLILFR WUDPLWH XQ HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VL
SXÌ XWLOL]]DUH XQ HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VLPXODWR
/
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR GHYH DYHUH XQD SUHFLVLRQH DGHJXDWD DOOH HVLJHQ]H IXQ]LRQDOL ,O PHWRGR GL YHUL
ILFD GHYH WHQHU FRQWR GL WDOL HVLJHQ]H
/
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR GHYH HVVHUH SRVL]LRQDWR LQ PDQLHUD WDOH FKH OD GLVWDQ]D PDVVLPD WUD O
HOHPHQWR
5(&<&/(' 3$3(5
GL ULIHULPHQWR H O
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VLPXODWR VLD OD PLQLPD SRVVLELOH ,Q SUDWLFD O
HOHPHQWR GL ULIHUL
PHQWR GHYH JDUDQWLUH XQ FRQWDWWR VWDELOH FRQ O
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VLPXODWR VLD DWWUDYHUVR O
HOHPHQWR
GL ULIHULPHQWR VWHVVR )LJ D VLD PHGLDQWH DOOLQHDPHQWR GHOO
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR FRQ O
HOHPHQWR GL
ULIHULPHQWR VLPXODWR )LJ E
$
&$57$ 5,&,&/$7$
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
5LIHULPHQWR
VSHFLILFR ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
)LJ D )LJ E
6RSSRUWL
5,6(59$72
3XQWR XWLOL]]DWR FRPH ULIHULPHQWR VSHFLILFR
/
XWLOL]]D]LRQH GL XQ SXQWR FRPH ULIHULPHQWR VSHFLILFR ý LQVROLWR PD SRVVLELOH DG HVHPSLR QHO FDVR GL
WROOHUDQ]H GL SRVL]LRQH ü WXWWDYLD GLIILFLOH LQGLYLGXDUH LO ULIHULPHQWR VSHFLILFR UHDOH LQ EDVH DOOD GHWHUPLQD
]LRQH GL XQ HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VLPXODWR )LJ
/LQHD XWLOL]]DWD FRPH ULIHULPHQWR VSHFLILFR
4XDQGR SHU ULIHULPHQWR VL XWLOL]]D XQD OLQHD TXHVWD SXÌ FRQVLVWHUH LQ XQR VSLJROR XQD JHQHUDWULFH R XQ
DVVH /R VSLJROR H OD JHQHUDWULFH SRVVRQR HVVHUH GHWHUPLQDWL LQ FRQIRUPLW FRQ OD ILJ
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
1HO FDVR GL XQD VXSHUILFLH LQWHUQD TXDOH DG HVHPSLR XQ IRUR VH LO ULIHULPHQWR ý GDWR GD XQD JHQHUDWULFH
OD GHWHUPLQD]LRQH GHO ULIHULPHQWR VLPXODWR SXÌ HVVHUH HIIHWWXDWD LPSLHJDQGR XQ PDQGULQR FLOLQGULFR FR
PH LQGLFDWR LQ ILJ
0DQGULQR FLOLQGULFR
5,6(59$72
$ )RUPD GHOO
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR
2ULHQWDPHQWL OLPLWH
5LIHULPHQWR VSHFLILFR
HVWHUQL
,O ULIHULPHQWR VSHFLILFR GL XQ HOHPHQWR LQWHUQR ý XVXDOPHQWH VWDELOLWR GD XQ HOHPHQWR LQVFULWWR GL IRUPD
JHRPHWULFD SHUIHWWD
1HO FDVR GL IRUL FLOLQGULFL LO ULIHULPHQWR VSHFLILFR SXÌ HVVHUH VWDELOLWR LPSLHJDQGR XQ PDQGULQR FLOLQGULFR
DYHQWH LO GLDPHWUR PDVVLPR LQVFULWWLELOH RSSXUH XQ PDQGULQR DG HVSDQVLRQH
4XDORUD LO PDQGULQR XQD YROWD LQVHULWR QHO IRUR QRQ DVVXPD XQD SRVL]LRQH ILVVD RFFRUUH SURFHGHUH DOOD VXD
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
UHJROD]LRQH LQ PRGR FKH JOL HYHQWXDOL VSRVWDPHQWL VLDQR GHOOD VWHVVD HQWLW LQ RJQL GLUH]LRQH ILJ
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
(OHPHQWR GL
5,6(59$72
(OHPHQWR GL ULIHULPHQWR
ULIHULPHQWR
2ULHQWDPHQWL OLPLWH
VLPXODWR
D
D
5LIHULPHQWR VSHFLILFR
)LJXUD $OOLQHDPHQWR GHOO
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VLPXODWR LQ XQ IRUR
5LIHULPHQWR VSHFLILFR
1HO FDVR GL SDUWLFRODUL FLOLQGULFL LO ULIHULPHQWR SXÌ HVVHUH GHWHUPLQDWR XVDQGR XQ FDOLEUR FLOLQGULFR DG DQHO
OR DYHQWH LO GLDPHWUR PLQLPR FLUFRVFULWWLELOH RSSXUH PHGLDQWH XQ PDQGULQR D SLQ]D
4XDORUD OD SRVL]LRQH GHO FDOLEUR QRQ ULVXOWDVVH VWDELOH RFFRUUH SURFHGHUH DOOD VXD UHJROD]LRQH LQ PRGR
3HU TXDQWR FRQFHUQH L SDUWLFRODUL FLOLQGULFL OD GHWHUPLQD]LRQH GHO ULIHULPHQWR SXÌ HVVHUH HIIHWWXDWD VHPSOL
FHPHQWH FRQ O
DXVLOLR GL DWWUH]]L TXDOL SHU HVHPSLR EORFFKHWWL R SDUDOOHOH D 9 H EORFFKHWWL R SDUDOOHOH D
VTXDGUD ILJ
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
$
%ORFFKHWWR D 9 3DUDOOHOH D VTXDGUD
5,6(59$72
E D
/
DQJROR DVVXQWR QHO EORFFKHWWR R QHOOH SDUDOOHOH D 9 SXÌ D VHFRQGD GHJOL VSRVWDPHQWL GL IRUPD GHOO
HOH
PHQWR GL ULIHULPHQWR LQIOXLUH VXOOD SRVL]LRQH GHO ULIHULPHQWR H GL FRQVHJXHQ]D VXOOH PLVXUD]LRQL
/D GHWHUPLQD]LRQH GHOO
DVVH GL ULIHULPHQWR SXÌ LQROWUH HVVHUH HVHJXLWD ULFRUUHQGR DG XQ PHWRGR JUDILFR
GL YDOXWD]LRQH
8Q HVHPSLR ý IRUQLWR LQ ILJXUD
4XDORUD VL DGRWWL LO PHWRGR JUDILFR O
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VLPXODWR H O
HOHPHQWR FRQ WROOHUDQ]D SRVVRQR
HVVHUH LQGLFDWL VXOOR VWHVVR GLDJUDPPD SRODUH
*
5(&<&/(' 3$3(5
&DUWD SHU O
HVHFX]LRQH
GHO GLDJUDPPD SRODUH
$VVH GL ULIHULPHQWR VLPXODWR
&$57$ 5,&,&/$7$
(OHPHQWR FRQ
WROOHUDQ]D
6H]LRQH %
6H]LRQH $
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
6H]LRQH $ ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
(OHPHQWR
6H]LRQH %
GL ULIHULPHQWR
5,6(59$72
$VVH FRPXQH XWLOL]]DWR FRPH ULIHULPHQWR VSHFLILFR
,Q DOFXQL FDVL LO ULIHULPHQWR ý UDSSUHVHQWDWR GDOO
DVVH FRPXQH GL GXH ULIHULPHQWL GLYHUVL FKH SXÌ HVVHUH
GHWHUPLQDWR SHU PH]]R GL HOHPHQWL LQWHUQL RG HVWHUQL LQVFULWWL FLUFRVFULWWL R DG HVSDQVLRQH
(YHQWXDOL VFRVWDPHQWL GL IRUPD H GL SRVL]LRQH GHJOL HOHPHQWL GL ULIHULPHQWR SRVVRQR LQIOXLUH VXOOD SRVL]LR
QH GHOO
DVVH FRPXQH H GL FRQVHJXHQ]D DQFKH VXJOL HOHPHQWL FRQ WROOHUDQ]D
,O FULWHULR GL LPSLHJR GHJOL HOHPHQWL GL ULIHULPHQWR GRYUHEEH HVVHUH WDOH GD IDU Vó FKH JOL HOHPHQWL GL ULIHUL
PHQWR VLPXODWL ULVXOWLQR FRDVVLDOL ILJ
'DWH OH GLIILFROW FKH VL SRVVRQR LQFRQWUDUH QHOOD GHWHUPLQD]LRQH GL XQ ULIHULPHQWR FRPXQH LQ EDVH DO
PHWRGR VRSUD LQGLFDWR ý SRVVLELOH ULFRUUHUH DG XQ PHWRGR SLÖ VHPSOLFH LPSLHJDQGR L EORFFKHWWL R OH
SDUDOOHOH D 9 RG L EORFFKHWWL R OH SDUDOOHOH D VTXDGUD YHG DQFKH ILJ
,Q DOFXQL FDVL OD GHWHUPLQD]LRQH GHO ULIHULPHQWR SXÌ HVVHUH HIIHWWXDWD LPSLHJDQGR GXH IRUL GD FHQWUR FRQL
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
FL FRDVVLDOL
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
6L GRYU WHQHUH SUHVHQWH FKH JOL VFRVWDPHQWL HVLVWHQWL WUD L IRUL GD FHQWUR HG LO ULIHULPHQWR YHUUDQQR D VRP
PDUVL DL YDORUL PLVXUDWL VXOO
HOHPHQWR FRQ WROOHUDQ]D ILJ
(OHPHQWR GL
ULIHULPHQWR VLPXODWR
6XSHUILFLH XWLOL]]DWD TXDOH ULIHULPHQWR VSHFLILFR
8QD VXSHUILFLH XWLOL]]DWD TXDOH ULIHULPHQWR VSHFLILFR SXÌ HVVHUH XQ SLDQR RSSXUH TXDOVLDVL DOWUD VXSHUILFLH
GL IRUPD GLYHUVD 4XDORUD LO ULIHULPHQWR VLD FRVWLWXLWR GD XQ SLDQR HVVR SXÌ HVVHUH GHWHUPLQDWR FRPH
LQGLFDWR LQ ILJ
,Q SUDWLFD SHUÌ LO ULIHULPHQWR YHUU GHWHUPLQDWR SLÖ VHPSOLFHPHQWH XVDQGR WUH VXSSRUWL VLVWHPDWL VXOO
HOH
PHQWR GL ULIHULPHQWR LO SLÖ GLVWDQWH SRVVLELOH O
XQR GDOO
DOWUR
4XDORUD GHWHUPLQDWL SXQWL R VXSHUILFL YHQJRQR LQGLFDWL VXO GLVHJQR FRPH ULIHULPHQWL SDU]LDOL TXHVWL GR
YUDQQR HVVHUH LPSLHJDWL SHU O
DOOLQHDPHQWR GHJOL HOHPHQWL GL ULIHULPHQWR VLPXODWR
5LIHULPHQWL VSHFLILFL PXOWLSOL
6H LO ULIHULPHQWR ý FRVWLWXLWR GD GXH R SLÖ HOHPHQWL GL ULIHULPHQWR SXÌ HVVHUH LPSRUWDQWH VWDELOLUQH O
RUGLQH
GL SUHFHGHQ]D ILJ
5(&<&/(' 3$3(5
$ $
$ % % $
% %
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
PHQWR VHFRQGDULR PHQWR SULPDULR
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
4XDQGR LO ULIHULPHQWR VLD FRVWLWXLWR GD WUH HOHPHQWL RFFRUUHU WHQHUH SUHVHQWH FKH O
HOHPHQWR GL ULIHULPHQ
WR SULPDULR $ SXÌ HVVHUH GLVSRVWR FRPH LOOXVWUDWR LQ ILJ D
/
HOHPHQWR GL ULIHULPHQWR VHFRQGDULR GHYH HVVHUH SRVL]LRQDWR LQ EDVH D GXH SXQWL ILJ E H O
HOHPHQWR
GL ULIHULPHQWR WHU]LDULR DG XQ SXQWR ILJ F
& $ % &
3LDQR GL ULIHULPHQWR
SULPDULR SXQWL
)LJXUD E
q
5,6(59$72
q
3LDQR GL
ULIHULPHQWR
)LJXUD F
WHU]LDULR SXQWR
35,1&,3, ( 0(72', ', 9(5,),&$
, SULQFLSL HG L PHWRGL GL YHULILFD YHQJRQR VXGGLYLVL LQ PRGR FKH SHU FLDVFXQD FDUDWWHULVWLFD GL WROOHUDQ]D
LO SULQFLSLR GL YHULILFD FRUULVSRQGHQWH YLHQH LQGLFDWD VRWWR IRUPD GL LQWHVWD]LRQH SULQFLSDOH
3HU FLDVFXQ SULQFLSLR YHQJRQR TXLQGL LOOXVWUDWL XQ FHUWR QXPHUR GL PHWRGL GL YHULILFD XQLWDPHQWH DG DOFXQL
HVHPSL SDUWLFRODUL GL DSSOLFD]LRQH VXGGLYLVL LQ EDVH DOOH ]RQH GL WROOHUDQ]D 9HQJRQR LQROWUH IRUQLWL DOFXQL
HVHPSL GL DSSDUHFFKLDWXUD GL YHULILFD H TXDQGR QHFHVVDULR VL ý SURYYHGXWR DOO
DJJLXQWD GL DOFXQH RVVHU
YD]LRQL
1H ULVXOWD XQD GLVSRVL]LRQH WDEHOODUH FKH SUHVHQWD OH VHJXHQWL FDUDWWHULVWLFKH
7LWROL
=RQD GL WROOHUDQ]D HG HVHPSLR GL DSSOLFD]LRQH
0HWRGR GL YHULILFD
1RWH
6RWWR LO WLWROR ]RQD GL WROOHUDQ]D HG HVHPSLR GL DSSOLFD]LRQH VRQR LOOXVWUDWH LQ SULPR OXRJR OD ]RQD GL WROOH
5(&<&/(' 3$3(5
UDQ]D LQ FRQIRUPLW FRQ OD QRUPD 81,,62 H VHFRQGDULDPHQWH XQ HVHPSLR GL DSSOLFD]LR
QH FKH JHQHUDOPHQWH ý OR VWHVVR LOOXVWUDWR QHOOD QRUPD 81,,62 4XDORUD TXHVWR HVHPSLR
QRQ VLD VWDWR FRQVLGHUDWR VXIILFLHQWH SHU LOOXVWUDUH FRQYHQLHQWHPHQWH L PHWRGL VRQR VWDWL DJJLXQWL XOWHULR
UL HVHPSL
6RWWR LO WLWROR PHWRGL GL YHULILFD VL WURYDQR
1XPHUD]LRQH GHO PHWRGR
)LJXUD LOOXVWUDQWH LO PHWRGR GL YHULILFD
&$57$ 5,&,&/$7$
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
6RWWR LO WLWROR QRWH YHQJRQR IRUQLWH XOWHULRUL LQIRUPD]LRQL TXDOL DG HVHPSLR
$SSOLFD]LRQL SDUWLFRODUL
/LPLWD]LRQL QHOOH DSSOLFD]LRQL
3DUWLFRODUL IRQWL GL HUURUL
3DUWLFRODUL SUHVFUL]LRQL VXOOH DSSDUHFFKLDWXUH
5,6(59$72
(
QHFHVVDULR WHQHUH SUHVHQWH FKH QRQ VL ý WHQXWR FRQWR GHOO
LQIOXHQ]D GHL VHJXHQWL IDWWRUL GL YHULILFD IRQ
GDPHQWDOL
9HULILFD GHOOD SUHFLVLRQH GHOO
DSSDUHFFKLDWXUD
$FFXUDWH]]D GHOOD RSHUD]LRQH GL YHULILFD
7LSR GHOO
DSSDUHFFKLDWXUD GL YHULILFD
4XHVWL IDWWRUL SRVVRQR WDOYROWD LQIOXHQ]DUH L ULVXOWDWL GHOOH PLVXUD]LRQL LQ PLVXUD PDJJLRUH GL TXDQWR ý JH
QHUDOPHQWH GRYXWR DOOD GLYHUVLW HVLVWHQWL WUD L YDUL PHWRGL GL YHULILFD GHVFULWWL
,Q TXHVWR GRFXPHQWR L SULQFLSL GL YHULILFD VRQR HVHPSOLILFDWL FRQ PHWRGL GL YHULILFD FRPXQHPHQWH XVDWL
/D PDJJLRU SDUWH GL TXHVWH YHULILFKH SXÌ HVVHUH HVHJXLWD FRQ GLYHUVH DSSDUHFFKLDWXUH GL YHULILFD
6RQR LOOXVWUDWH OH DSSDUHFFKLDWXUH SLÖ FRPXQHPHQWH XVDWH FKH VL VXSSRQH SRVVDQR HVVHUH WURYDWH QHO
OD PDJJLRU SDUWH GHOOH RIILFLQH
(
QHFHVVDULR WHQHUH SUHVHQWH FKH JOL HVHPSL GL PHWRGL GL YHULILFD GHVFULWWL QRQ IRUQLVFRQR LQIRUPD]LRQL
FRPSOHWH SHU TXDQWR ULJXDUGD OD YHULILFD GHOO
RJJHWWR
/H YDULH SDUWL GL TXHVWR GRFXPHQWR VRQR VWDWH QXPHUDWH DO ILQH GL IDFLOLWDUQH OD FRQVXOWD]LRQH
/H YRFL LQHUHQWL OH GLYHUVH FDUDWWHULVWLFKH JHRPHWULFKH VRQR VWDWH QXPHUDWH D SDUWLUH GDO QXPHUR DWWUL
EXLWR DOOD UHWWLOLQHLW PHQWUH L SULQFLSL GL YHULILFD VRQR VWDWL QXPHUDWL SHU RJQL FDUDWWHULVWLFD JHRPHWULFD
SDUWHQGR FRQ LO QXPHUR
3HU RJQL SULQFLSLR L GLYHUVL PHWRGL GL YHULILFD VRQR VWDWL QXPHUDWL D SDUWLUH GDO QXPHUR
3HU TXDQWR ULJXDUGD O
DSSDUHFFKLDWXUD GL YHULILFD UHODWLYD DL YDUL PHWRGL QRQ ý VWDWD DVVHJQDWD DOFXQD
QXPHUD]LRQH (VHPSLR
D 3HU PHWRGR GL YHULILFD SHU OD UHWWLOLQHLW q VL LQWHQGH LO SULQFLSLR GL YHULILFD SHU OD UHWWLOLQHLW Q
E 3HU PHWRGR GL YHULILFD SHU SDUDOOHOLVPR q VL LQWHQGH LO SULQFLSLR GL YHULILFD SHU LO SDUDOOHOLVPR
Q HG LO PHWRGR Q
,O QXPHUR GL ULIHULPHQWR GHO PHWRGR QRQ GRYU FRPSDULUH VXO GLVHJQR GHO SURGRWWR ILQDOH RQGH HYLWDUH
FKH YHQJD LQWHUSUHWDWR HUURQHDPHQWH FRPH XQD YDULDQWH VXOOH SUHVFUL]LRQL GL WROOHUDQ]D (VVR SRWU WXWWD
YLD HVVHUH FLWDWR VXOOD GRFXPHQWD]LRQH UHODWLYD LPSLHJDWD GDL VHUYL]L GL FRVWUX]LRQH H YHULILFD FRPH LQGL
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3ULQFLSLR
0HWRGR
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3HU RJJHWWL GL JUDQGL GL
W
PHQVLRQL ! P SXÌ
HVVHUH LPSLHJDWR XQ ILOR
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OLQHR LQ VHQVR YHUWLFDOH
(OHPHQWR UHWWLOLQHR
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W
5,6(59$72
/
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OHOD DO SLDQR GL ULVFRQWUR
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LQWHUD JHQHUD
WULFH
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 5(77,/,1(,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL UHWWLOLQHLW PHGLDQWH FRQIURQWR FRQ XQ HOHPHQWR UHWWLOLQHR
0HWRGR
W
/
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0D
0E
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W
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/
RJJHWWR ý ILVVDWR WUD GXH FHQWUL FRDVVLDOL H SDUDOOHOL
DO SLDQR GL ULVFRQWUR
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5,6(59$72
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JUDPPD
3ULQFLSLR
0HWRGR
W
0D
W
5(&<&/(' 3$3(5
0E
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3UHQGHUH OH PLVXUH OXQJR GXH JHQHUDWULFL H
0D 0 E
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/R VFRVWDPHQWR GL UHWWLOLQHLW ý UDSSUHVHQWDWR GDL GLD
JUDPPL
0HWRGR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
6WUXPHQWR GL 7UDJXDUGR
4XHVWR PHWRGR YLHQH ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
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3257$72 $
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LPSLHJDWR SULQFLSDO
PHQWH SHU RJJHWWL GL
W
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(
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LP
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R GL XQ UDJJLR OXPLQRVR
5,6(59$72
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3ULQFLSLR
0HWRGR
/
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WR YLHQH VSRVWDWR D WUDWWL GL kOl FRPH LQGLFDWR OXQJR OD
3ULQFLSLR
0HWRGR
/LYHOOD D EROOD
G
DULD UHJRODELOH
4XHVWR PHWRGR YLHQH
LPSLHJDWR SULQFLSDO
PHQWH SHU RJJHWWL GL
JUDQGL GLPHQVLRQL
O O O
W
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O O O O OQ
QRQ ý UHJRODELOH O
RJ
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VR SHUIHWWDPHQWH LQ SLD
/D OLYHOOD D EROOD G
DULD UHJRODELOH YLHQH SRVWD VX GL QR
XQD HVWUHPLW GHOOD JHQHUDWULFH HG D]]HUDWD
ü DPPHVVR DQFKH O
LP
(VVD YLHQH TXLQGL VSRVWDWD D WUDWWL FRPH LQGLFDWR OXQ SLHJR GL XQR VWUXPHQWR
JR OD JHQHUDWULFH LQ HVDPH , YDORUL ULOHYDWL YHQJRQR UH D SHQGROR PXQLWR GL SLH
JLVWUDWL SHU FLDVFXQ WUDWWR GLQL GL UHJROD]LRQH
&$57$ 5,&,&/$7$
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
0HWRGR
$XWRFROOLPDWRUH
4XHVWR PHWRGR YLHQH
LPSLHJDWR SULQFLSDO
PHQWH SHU RJJHWWL GL
JUDQGL GLPHQVLRQL
W
6SHFFKLR
8Q PRYLPHQWR FRQWLQXR
SXÌ HVVHUH XWLOL]]DWR SHU
5,6(59$72
/
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RJJHWWR 3XÌ HVVHUH LPSLHJDWR
XQ DSSDUHFFKLR D ODVHU
/R VSHFFKLR GHOO
DXWRFROOLPDWRUH YLHQH VSRVWDWR OXQ SHU PLVXUDUH JOL DQJROL
JR OD JHQHUDWLFH H YHQJRQR UHJLVWUDWH OH PLVXUD]LRQL
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD UHWWLOLQHLW PHGLDQWH ULFHUFD GHL FHQWUL GL VH]LRQL WUDVYHUVDOL FRQVHFXWLYH
0HWRGR
/
RJJHWWR ý ILVVDWR WUD GXH FHQWUL FRDVVLDOL H SDUDOOHOL
DO SLDQR GL ULVFRQWUR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/
RJJHWWR YLHQH IDWWR UXRWDUH DWWRUQR DOO
DVVH FRVó GH
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
WHUPLQDWR
3ULQFLSLR
0HWRGR
/
DOOLQHDPHQWR GHOO
RJ
JHWWR ý JHQHUDOPHQWH
HIIHWWXDWR SRUWDQGR WUH
SXQWL GHOOD VXSHUILFLH
EHQ GLVWDQ]LDWL WUD ORUR
DOOD VWHVVD GLVWDQ]D GDO
SLDQR GL ULVFRQWUR
/D GLVWDQ]D WUD O
RJJHWWR HG LO SLDQR GL ULVFRQWUR YLHQH
PLVXUDWD LQ FRUULVSRQGHQ]D GHL SXQWL SUHVFULWWL
0HWRGR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
QR GL ULVFRQWUR GRYU HV
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
VHUH DOPHQR LO GRSSLR GL
TXHOOD GHOO
RJJHWWR
3ULQFLSLR
0HWRGR GL
GRWWR DO PLQLPR
SODQDULW
Æ ²
³P É
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL SODQDULW PHGLDQWH ULOLHYR LQ SLÖ GLUH]LRQL GHJOL VFRVWDPHQWL GHOOD UHWWLOLQHLW
0HWRGR
4XHVWR WLSR GL PLVXUD
]LRQH FRQVHQWH LQ XQ
FHUWR VHQVR XQ·DXWR
YHULILFD LQ TXDQWR SDUHF
(OHPHQWR UHWWLOLQHR FKL SXQWL YHQJRQR GH
WHUPLQDWL SL YROWH LQ VH
JXLWR DL GLYHUVL RULHQWD
PHQWL GHOO·HOHPHQWR UHW
WLOLQHR GL ULVFRQWUR
5(&<&/(' 3$3(5
9LHQH JHQHUDOPHQWH
LPSLHJDWR SHU PLVXUDUH
2JJHWWR L SLDQL GL ULVFRQWUR
&$57$ 5,&,&/$7$
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
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,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
/D GLVWDQ]D WUD O·RJJHWWR H O·HOHPHQWR UHWWLOLQHR YLHQH
PLVXUDWD QHL SXQWL SUHVFULWWL OXQJR OD GLDJRQDOH $%
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WUR
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3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL SODQDULW PHGLDQWH ULOLHYR LQ SLÖ GLUH]LRQL GHJOL VFRVWDPHQWL GHOOD UHWWLOLQHLW
0HWRGR
6H VL XWLOL]]D XQ DOWUR
O PRGHOOR OD IRUPXOD YD
ULHU
O
/
LQGLFDWRUH GHOOR VWUXPHQWR YLHQH D]]HUDWR LQ FRUUL
VSRQGHQ]D GHO SULPR WUDWWR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/R VWUXPHQWR ý VSRVWDWR D WUDWWL GL kOl OXQJR WUH GLUH]LR
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
QL
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 3/$1$5,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL SODQDULW PHGLDQWH ULOLHYR LQ SLÖ GLUH]LRQL GHOOR VFRVWDPHQWR GHO SLDQR RUL]]RQWDOH
0HWRGR
/LYHOOR
UHJRODELOH 4XHVWR PHWRGR ý DGDWWR
SDUWLFRODUPHQWH SHU DP
SLH VXSHUILFL
/
DOOLQHDPHQWR RUL]]RQ
WDOH SXÌ HVVHUH RWWHQXWR
VLD PHGLDQWH XQ VXS
SRUWR UHJRODELOH VLD PH
GLDQWH OLYHOOD D EROOD G
D
ULD UHJRODELOH
]LRQH FRQVHQWH XQ
DX
W WRYHULILFD LQ TXDQWR PRO
WL SXQWL YHQJRQR GHWHU
8QD OLYHOOD D EROOD G
DULD DYHQWH OD OXQJKH]]D SUH PLQDWL GXH YROWH
VFULWWD ý SRVWD VXOO
RJJHWWR
ü DPPHVVR DQFKH O
LP
/H PLVXUD]LRQL VRQR HIIHWWXDWH D WUDWWL QHOOH GLYHUVH SLHJR GL XQR VWUXPHQWR
VH]LRQL LQ XQ
XQLFD GLUH]LRQH D SHQGROR
*OL VFRVWDPHQWL GDO SLDQR RUL]]RQWDOH YHQJRQR UL
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0HWRGR
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
3ULQFLSDOPHQWH SHU RJ
6WUXPHQWR E 0LFURPHWUR JHWWL GL JUDQGL GLPHQVLR
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ILVVR 'L XVR SUDWLFR VROR SHU
VXSHUILFL RUL]]RQWDOL
&DOLEUR D FRORQQD G
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5,6(59$72
W
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 3/$1$5,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL SODQDULW PHGLDQWH ULOLHYR LQ SLÖ GLUH]LRQL GHJOL VFRVWDPHQWL DQJRODUL
0HWRGR
4XHVWD PLVXUD]LRQH
$XWRFROOLPDWRUH
FRQVHQWH LQ XQ FHUWR
VHQVR XQ
DXWRYHULILFD
LQ TXDQWR SDUHFFKL SXQWL
6SHFFKLR YHQJRQR GHWHUPLQDWL
SLÖ YROWH
(
DPPHVVR DQFKH
DGRWWDUH XQ PRYLPHQWR
&'
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', &,5&2/$5,7
3ULQFLSLR
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6H]LRQH PLVXUDWD
W
&$57$ 5,&,&/$7$
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR FRQ O
DSSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD LQ
PRGR FKH L ORUR DVVL ULVXOWLQR FRDVVLDOL
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/H PLVXUD]LRQL YHQJRQR ULSHWXWH VX GL XQ QXPHUR SUHVFULW ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
WR GL VH]LRQL
3ULQFLSLR
6L FRQVLJOLD O
LPSLHJR GL
TXHVWR PHWRGR FRQ YDOXWD
]LRQH PHGLDQWH GLDJUDPPD
HRSSXUH FDOFRODWRUH
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR FRQ O
DSSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD LQ
PRGR FKH L ORUR DVVL ULVXOWLQR FRDVVLDOL
3ULQFLSLR
6L FRQVLJOLD O
LPSLHJR GL
TXHVWR PHWRGR FRQ YDOXWD
]LRQH PHGLDQWH GLDJUDPPD
HRSSXUH FDOFRODWRUH
5(&<&/(' 3$3(5
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR FRQ O
DSSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD LQ
PRGR FKH L ORUR DVVL ULVXOWLQR FRDVVLDOL
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
FRQIHUHQ]D FLUFRVFULWWLELOH =F
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
/H PLVXUD]LRQL YHQJRQR ULSHWXWH VX GL XQ QXPHUR SUHVFULW
WR GL VH]LRQL
3ULQFLSLR
6L FRQVLJOLD O
LPSLHJR GL
TXHVWR PHWRGR FRQ YDOXWD
]LRQH PHGLDQWH GLDJUDPPD
HRSSXUH FDOFRODWRUH
FLUFRQIHUHQ]D LQVFULWWLELOH =L
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', &,5&2/$5,7
3ULQFLSLR
0HWRGR
$SSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD
6H]LRQH ]LRQH D FRRUGLQDWH RSSXUH
PLVXUDWD PLFURVFRSLR GL PLVXUD LP
SLHJDWL LQ FRQFRPLWDQ]D FRQ
XQ FDOFRODWRUH
5(&<&/(' 3$3(5
6H]LRQH
PLVXUDWD
W
&$57$ 5,&,&/$7$
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR FRQ O
DSSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
]LRQH
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
3ULQFLSLR
0HWRGR
/
DSSOLFD]LRQH GL TXHVWR
PHWRGR ý OLPLWDWD D TXHOOH
FDUDWWHULVWLFKH FKH ULHQWUDQR
QHOOD SRUWDWD GHO SURLHWWRUH
&LUFRQIHUHQ]H FRQFHQWULFKH
3URILORPHWUR R DOWUR GLVSRVLWL
YR GL FRQWUROOR D IDVFLR OXPL
QRVR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
5,6(59$72
3ULQFLSLR
/D PLVXUD]LRQH ý HIIHWWXDWD
SHU WURYDUH HUURUL GL IRUPD D
OREL GLVSDUL *OL HUURUL GL IRU
PD D OREL SDUL SRVVRQR HV
5(&<&/(' 3$3(5
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR FRQ O
DWWUH]]DWXUD GL PLVXUD /
DVVH
GHOO
RJJHWWR GHYH HVVHUH SHUSHQGLFRODUH DOOD GLUH]LRQH GL
PLVXUD H ILVVDWR DVVLDOPHQWH
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/D OHWWXUD GDWD GHOO
LQGLFDWRUH QHO FRUVR GL XQD URWD]LRQH
FRPSOHWD YLHQH LPSLHJDWD SHU LO FDOFROR ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', &,5&2/$5,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FLUFRODULW PHGLDQWH PLVXUD]LRQH D GXH H WUH SXQWL
/D PLVXUD]LRQH ý HIIHWWXDWD
SHU WURYDUH HUURUL GL IRUPD D
OREL GLVSDUL *OL HUURUL GL IRU
PD D OREL SDUL SRVVRQR HV
VHUH WURYDWL FRQ OD PLVXUD
]LRQH D GXH SXQWL
qD
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FLUFRODULW PHGLDQWH PLVXUD]LRQH D GXH H WUH SXQWL
$SSOLFDELOH D VXSHUILFL
VLD LQWHUQH FKH HVWHUQH
4XHVWR PHWRGR SXÌ HV
VHUH XVDWR SHU URWD]LRQH
VLD GHOO
RJJHWWR FKH
GHOO
DSSDUHFFKLDWXUD
6H]LRQH PLVXUDWD
W
&$57$ 5,&,&/$7$
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR FRQ O
DWWUH]]DWXUD GL PLVXUD
/
DVVH GHOO
RJJHWWR GHYH HVVHUH SDUDOOHOR DO SLDQR GL
ULVFRQWUR H FRLQFLGHUH FRQ O
DVVH GL URWD]LRQH
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
GL XQD URWD]LRQH FRPSOHWD
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
/H PLVXUD]LRQL YHQJRQR ULSHWXWH VX GL XQ QXPHUR
SUHVFULWWR GL VH]LRQL WUDVYHUVDOL
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', &,/,1'5,&,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL FLOLQGULFLW PHGLDQWH ULOLHYR GHOOR VFRVWDPHQWR UDGLDOH GD XQ DVVH FRPXQH ILVVR
0HWRGR
6HQ]D O
DXVLOLR GL DSSD
UHFFKLDWXUH VRILVWLFDWH
TXHVWR PHWRGR UDSSUH
W VHQWD VROR XQ LQXWLOH SHU
GLWD GL WHPSR
$SSDUHFFKLDWXUD SHU LO
ULOLHYR GHOOR VFRVWDPHQ
WR UDGLDOH GD XQ FHQWUR
FRPXQH ILVVR LPSLHJDWD
3ULQFLSLR
0HWRGR
6HQ]D O
DXVLOLR GL DSSD
UHFFKLDWXUH VRILVWLFDWH
TXHVWR PHWRGR UDSSUH
=
VHQWD VROR XQD LQXWLOH
SHUGLWD GL WHPSR
<
$SSDUHFFKLDWXUD GL PL
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QDWH LPSLHJDWD LQ FRQ
FRPLWDQ]D FRQ XQ UHJL
VWUDWRUH HG XQ FDOFROD
WRUH
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W
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/
RJJHWWR YLHQH DOOLQHDWR FRQ O
DSSDUHFFKLDWXUD GL
PLVXUD]LRQH
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GLIIHUHQ]D UDGLDOH WUD L FLOLQGUL GHOOD ]RQD PLQLPD ý UL
FDYDWR PHGLDQWH GLDJUDPPD SRODUH HRSSXUH FDOFR ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
ODWRUH
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FLOLQGULFLW PHGLDQWH PLVXUD]LRQH GL SLÖ VH]LRQL WUDVYHUVDOL LPSLHJDQGR VXSSRUWL D 9 R D
VTXDGUD
0HWRGR
$SSOLFDELOH VROR D VX
SHUILFL HVWHUQH
,O EORFFKHWWR D 9 GHYH
DYHUH XQD OXQJKH]]D
VXSHULRUH D TXHOOR
GHOO
RJJHWWR LQ HVDPH
0HWRGR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
SHUILFL HVWHUQH
4XHVWR PHWRGR VHUYH
SHU OD GHWHUPLQD]LRQH
GHJOL VFRVWDPHQWL GHOOD
FLOLQGULFLW D OREL SDUL
3HU JOL VFRVWDPHQWL D
OREL GLVSDUL ý QHFHVVDULR
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR HG ULFRUUHUH DOOD PLVXUD
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD IRUPD GL XQD OLQHD TXDOXQTXH PHGLDQWH FRQIURQWR FRQ XQ HOHPHQWR GL IRUPD FRUUHWWD
0HWRGR
,O WDVWDWRUH GHOOR VWUX
PHQWR H OD SXQWD D FR
SLDUH GRYUDQQR HVVHUH
GL IRUPD LGHQWLFD
3XQWD D FRSLDUH
2JJHWWR 6DJRPD GL
5(&<&/(' 3$3(5
ULVFRQWUR
/
RJJHWWR GHYH HVVHUH DOOLQHDWR FRUUHWWDPHQWH DO VLVWH
PD D FRSLDUH HG DOOD VDJRPD GL ULVFRQWUR
/
LQGLFDWRUH UHJLVWUD JOL VFRVWDPHQWL GL IRUPD GHOO
RJ
JHWWR ULVSHWWR DOOD VDJRPD GL ULVFRQWUR *OL VFRVWD
PHQWL OLPLWH ULOHYDWL YHQJRQR FRQIURQWDWL FRQ L OLPLWL GL
&$57$ 5,&,&/$7$
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
0HWRGR
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
6DJRPD GL ULVFRQWUR
1HO FDVR GL VFRVWDPHQWL
PDJJLRUL OD VDJRPD GL
ULVFRQWUR SXÌ HVVHUH VH
SDUDWD GDOO
RJJHWWR H
2JJHWWR SRVWD DG XQD GLVWDQ]D
SUHILVVDWD DOOH GXH HVWUH
PLW
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD IRUPD GL XQD OLQHD TXDOXQTXH PHGLDQWH FRQIURQWR FRQ XQ HOHPHQWR GL IRUPD FRUUHWWD
0HWRGR
/D SUHFLVLRQH GL TXHVWR
PHWRGR SXÌ HVVHUH DX
PHQWDWD LPSLHJDQGR
6DJRPD GL ULVFRQWUR GXH VDJRPH GL ULVFRQWUR
DOOH GLPHQVLRQL OLPLWH
/D VDJRPD GL ULVFRQWUR ý VLVWHPDWD VXOO
RJJHWWR HG ý
DOOLQHDWD QHOOD GLUH]LRQH SUHVFULWWD
/D IRUPD GHOO
RJJHWWR YLHQH FRQIURQWDWD FRQ TXHOOD
0HWRGR
/
DSSOLFD]LRQH GL TXHVWR
/LQHH GL GHOLPLWD]LRQH PHWRGR ý OLPLWDWD D
GHO SURILOR TXHOOH FDUDWWHULVWLFKH FKH
ULHQWUDQR QHOOD SRUWDWD GHO
SURLHWWRUH
ILORPHWUR
,O SURILOR GHOO
RJJHWWR GRYU HVVHUH FRPSUHVR IUD OH
GXH OLQHH GL GHOLPLWD]LRQH
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD IRUPD GL XQD OLQHD TXDOXQTXH PHGLDQWH ULOLHYR GHOOH FRRUGLQDWH
0HWRGR
6L GRYU WHQHUH FRQWR
GHOOD IRUPD GHO WDVWDWR
UH
9LHQH LPSLHJDWD XQ
DS
SDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD
]LRQH D FRRUGLQDWH
5(&<&/(' 3$3(5
&$57$ 5,&,&/$7$
/
RJJHWWR YLHQH DOOLQHDWR LQ SRVL]LRQH FRUUHWWD ULVSHWWR
DO SLDQR GL ULVFRQWUR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
SURILOL GL GHOLPLWD]LRQH
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD IRUPD GL XQD VXSHUILFLH TXDOXQTXH PHGLDQWH FRQIURQWR FRQ XQ HOHPHQWR GL IRUPD FRUUHWWD
0HWRGR
/
RJJHWWR ý DOOLQHDWR DO VLVWHPD D FRSLDUH HG DOOD VDJR
PD GL ULVFRQWUR
0HWRGR
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
6DJRPD GL ULVFRQWUR
4XHVWR PHWRGR VL DSSOL
FD VROR D VXSHUILFL GL UR
&DOLEUR
WD]LRQH
D UXOOLQR
9LHQH LPSLHJDWR XQ
6IHUD W GLVSRVLWLYR FKH FRQVHQ
WD OD URWD]LRQH GHOO
RJ
5,6(59$72
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR LQ UHOD]LRQH DOO
DVVH GL URWD
]LRQH /D VDJRPD GL ULVFRQWUR YLHQH DOOLQHDWD DOO
RJ
JHWWR DG XQD GLVWDQ]D SUHVFULWWD
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', )250$ ', 81$ 683(5),&,( 48$/8148(
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD IRUPD GL XQD VXSHUILFLH TXDOXQTXH PHGLDQWH FRQIURQWR FRQ XQ HOHPHQWR GL IRUPD FRUUHWWD
0HWRGR
4XHVWR PHWRGR ý QRU
PDOPHQWH DSSOLFDWR DOOH
/LQHH GL GHOLPLWD]LRQH
VXSHUILFL HVWHUQH HG ý
GHO SURILOR
OLPLWDWR D TXHOOH FDUDW
WHULVWLFKH FKH ULHQWUDQR
QHOOD SRUWDWD GHO SURLHW
WRUH
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6IHUD W
0HWRGR
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/LQHH GL GHOLPLWD]LRQH /
DSSOLFD]LRQH GL TXHVWR
GHO SURILOR PHWRGR ý OLPLWDWD DOOH VX ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
SHUILFL FRQYHVVH
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD IRUPD GL XQD VXSHUILFLH TXDOXQTXH PHGLDQWH ULOLHYR GHOOH FRRUGLQDWH
0HWRGR
6L GRYU WHQHU FRQWR GHO
OD IRUPD H GHOOH GLPHQ
VLRQL GHO WDVWDWRUH
9LHQH LPSLHJDWD XQ
DS
SDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD
]LRQH D FRRUGLQDWH
3ULQFLSLR
0HWRGR
PXOD
Æ0 0É /
$
3G
/
0HWRGR
0DQGULQL FLOLQGULFL 0 0
, PDQGULQL FLOLQGULFL SRWUDQQR
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q VLRQH RSSXUH VFHOWL LQ PRGR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
FKH QHOO
DFFRSSLDPHQWR FRQ
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
W L IRUL QRQ VXVVLVWD DOFXQ JLR
/ FR
W
/
RJJHWWR YLHQH VLVWHPDWR LQ PRGR GD SHUPHWWHUH O
HVHFX
]LRQH GHOOD PLVXUD]LRQH QHOOH GXH GLUH]LRQL LQGLFDWH D GL
VHJQR
/
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3ULQFLSLR
0HWRGR
, PDQGULQL FLOLQGULFL SRWUDQQR
HVVHUH GHO WLSR DG HVSDQVLR
QH RSSXUH VFHOWL LQ PRGR
0 0 FKH QHOO
DFFRSSLDPHQWR FRQ
0DQGULQL FLOLQGULFL
/ L IRUL QRQ VXVVLVWD DOFXQ JLR
FR
q
4XDORUD LO PDQGULQR VXSHULRUH
/ SRVVD HVVHUH RULHQWDWR LQ SLÖ
GL XQD GLUH]LRQH VL GRYU VFH
/
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL SDUDOOHOLVPR PHGLDQWH ULOLHYR GHOOH GLVWDQ]H
0HWRGR
/
DVVH GL ULIHULPHQWR YLHQH RULHQWDWR SDUDOOHODPHQWH DO SLD
QR GL ULVFRQWUR H VLPXODWR GDOO
DVVH GHL FLOLQGUL FRDVVLDOL FLU
&$57$ 5,&,&/$7$
FRVFULWWL
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/R VFRVWDPHQWR GL SDUDOOHOLVPR ý UDSSUHVHQWDWR GDOOD GLI
IHUHQ]D PDVVLPD WUD L YDORUL UHJLVWUDWL ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
$ %
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
, PDQGULQL FLOLQGULFL SRWUDQQR
HVVHUH GHO WLSR DG HVSDQ
VLRQH RSSXUH VFHOWL LQ PRGR
$9 %9 $9 %9 FKH QHOO
DFFRSSLDPHQWR FRQ
$9 $9 %9 %9 09 09 L IRUL QRQ VXVVLVWD DOFXQ JLR
/
%+ FR
PLQLPR
$+ %+ 0+
W
/
DVVH GL ULIHULPHQWR H O
DVVH GHOO
HOHPHQWR FDUDWWHULVWLFR
$
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/ ¯ Æo 9%
o9$É Æo +% o +$É
3G
/
5,6(59$72
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD WROOHUDQ]D GL SDUDOOHOLVPR PHGLDQWH ULOLHYR GHOOH GLVWDQ]H
0HWRGR
0
0
5(&<&/(' 3$3(5
/
DVVH GL ULIHULPHQWR ý VLPXODWR GDO SLDQR GL EDVH FKH UL
FRSUH O
LQWHUD VXSHUILFLH GL ULIHULPHQWR
/
DVVH GHOO
HOHPHQWR FDUDWWHULVWLFR ý VLPXODWR GDOOD OLQHD
&$57$ 5,&,&/$7$
% /D PHW GHO YDORUH GDWR GDOOD GLIIHUHQ]D WUD OH GXH OHWWXUH
GHOO
LQGLFDWRUH 0 0 SHU FLDVFXQ SXQWR GL PLVXUD
YLHQH ULSRUWDWR VX GLDJUDPPD
%
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/R VFRVWDPHQWR GL SDUDOOHOLVPR ý GDWR GDOOD GLIIHUHQ]D
PDVVLPD GL WDOL YDORUL ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
,O PDQGULQR FLOLQGULFR
SRWU HVVHUH GHO WLSR DG
HVSDQVLRQH RSSXUH
VFHOWR LQ PRGR FKH
0DQGULQR FLOLQGULFR QHOO
DFFRSSLDPHQWR
FRQ LO IRUR QRQ VXVVLVWD
W
DOFXQ JLRFR
/ / /
DOOLQHDPHQWR GHOO
RJ
/
DVVH GL ULIHULPHQWR ý VLPXODWR GDOO
DVVH GHO FLOLQGUR
LQVFULWWR 3ULPD GL HVHJXLUH OD PLVXUD]LRQH DFFHUWDUVL
FKH OD VXSHUILFLH FRQ WROOHUDQ]D GHOO
RJJHWWR VLD SHU
IHWWDPHQWH SDUDOOHOD DO SLDQR GL ULVFRQWUR /H PLVXUD
]LRQL VRQR HIIHWWXDWH VX WDOH VXSHUILFLH /R VFRVWDPHQ
0HWRGR
W
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
'
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR FKH
ULFRSUH O
LQWHUD VXSHUILFLH GL ULIHULPHQWR
5,6(59$72
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 3$5$//(/,602
3ULQFLSLR
0HWRGR
ü DPPHVVR DQFKH O
LPSLHJR
/HWWXUD GHOOD OLYHOOD D EROOD G
DULD GL XQD OLYHOOD D EROOD G
DULD UH
/
JRODELOH H GL VXSSRUWL ILVVL
W
W
5(&<&/(' 3$3(5
/
DVVH GL ULIHULPHQWR H TXHOOR GHOO
HOHPHQWR FDUDWWHUL
VWLFR VRQR VLPXODWL GDJOL DVVL GHL PDQGULQL FLOLQGULFL
$
_ W W _ /
3G
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
0HWRGR
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
W
5,6(59$72
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR
9HQJRQR UHJLVWUDWH OH OHWWXUH GHOOD OLYHOOD D EROOD G
DULD
_ W W _
3G
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 3(53(1',&2/$5,7
3ULQFLSLR
0HWRGR
,O PDQGULQR FLOLQGULFR SRWU
HVVHUH GHO WLSR DG HVSDQ
VLRQH RSSXUH VFHOWR LQ PRGR
0
FKH QHOO
DFFRSSLDPHQWR FRQ LO
IRUR QRQ VXVVLVWD DOFXQ JLRFR
0
/
/
_ 0 0 _ /
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
3G
/
$
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
G
4XDQGR O
HOHPHQWR FRQ WRO
5(&<&/(' 3$3(5
OHUDQ]D VLD O
DVVH GL XQ IRUR
TXHVWR YHUU VLPXODWR GD XQ
PDQGULQR FLOLQGULFR GHO WLSR
DG HVSDQVLRQH RSSXUH VHOH
]LRQDWR LQ PRGR FKH QHOO
DF
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR /D GL FRSSLDPHQWR FRQ LO IRUR QRQ
VWDQ]D 0 HG 0 FKH LQWHUFRUUH WUD LO FLOLQGUR FKH VLPXOD VXVVLVWD DOFXQ JLRFR FKH VL
O
HOHPHQWR FDUDWWHULVWLFR FRQ WROOHUDQ]D H OD VTXDGUD ý PL HVWHQGH ROWUH LO IRUR
VXUDWD GXH DOWH]]H GLVWDQWL / WUD GL ORUR
4XDORUD L UHTXLVLWL GL WROOHUDQ
&$57$ 5,&,&/$7$
9LHQH ULOHYDWD LQROWUH OD GLIIHUHQ]D WUD L GLDPHWUL G H G ]D VLDQR LQGLFDWL SHU XQD VROD
W GLUH]LRQH OR VFRVWDPHQWR GL
/R VFRVWDPHQWR GL SHUSHQGLFRODULW QHOOD GLUH]LRQH * SHUSHQGLFRODULW VDU GDWR
VDU GDOOD IRUPXOD 3G* YHG PH
WRGR
3G*
ÀÆ 0 0 É ÆG G
ÉÃ
/
/
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
/H PLVXUD]LRQL VRQR ULSHWXWH LQ XQD GLUH]LRQH + SHUSHQGL
FRODUH DOOD GLUH]LRQH * 9LHQH TXLQGL ULSHWXWR LO FDOFROR GHO ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
$
OR VFRVWDPHQWR SHU OD GLUH]LRQH + FRPH VRSUD LQGLFDWR
3G
¯Æ3G É *
Æ3G +É
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
1RUPDOPHQWH YLHQH
FHQWUDWD OD VH]LRQH LQ
IHULRUH GHOO
HOHPHQWR LQ
W
HVDPH
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR VX GL XQD WDYROD JLUHYROH H FHQ
WUDWR ULVSHWWR DOO
DVVH GL URWD]LRQH LQ FRUULVSRQGHQ]D
GL XQ
HVWUHPLW GHO FLOLQGUR
$
/R VFRVWDPHQWR UDGLDOH YLHQH PLVXUDWR VX GL XQ QXPHUR
GL VH]LRQL SUHVFULWWH GXUDQWH OD URWD]LRQH GHOOD WDYROD
0HWRGR
4XDQGR O
HOHPHQWR FRQ
WROOHUDQ]D VLD O
DVVH GL
XQ IRUR TXHVWR YHUU VL
PXODWR GD XQ PDQGULQR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
0
G FLOLQGULFR GHO WLSR DG H
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
/
RJJHWWR ý VLVWHPDWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR
5,6(59$72
3G
ÀÆ 0 0 É ÆG G
ÉÃ
/
/
3ULQFLSLR
0HWRGR
(OHPHQWR GL
W
DFFRSSLDPHQWR
5(&<&/(' 3$3(5
/
RJJHWWR YLHQH LQVHULWR LQ XQ HOHPHQWR GL DFFRSSLD
PHQWR RSSRUWXQDPHQWH VFHOWR
$ /
DVVH GL ULIHULPHQWR GHYH HVVHUH SHUSHQGLFRODUH DO
SLDQR GL ULVFRQWUR
&$57$ 5,&,&/$7$
0HWRGR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
8QD VXSHUILFLH ULVSHWWR
DG XQ SLDQR GL ULIHULPHQWR
W
5,6(59$72
/
RJJHWWR YLHQH ILVVDWR DG XQD VTXDGUD DSSRJJLDWD
VXO SLDQR GL ULVFRQWUR
$
3ULPD GL LQL]LDUH OD PLVXUD]LRQH VLVWHPDUH OD VXSHUIL
FLH GD FRQWUROODUH LQ PRGR FKH ULVXOWL SDUDOOHOD DO SLDQR
GL ULVFRQWUR
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 3(53(1',&2/$5,7
3ULQFLSLR
0HWRGR
4XHVWR PHWRGR YLHQH JH
QHUDOPHQWH LPSLHJDWR SHU
RJJHWWL GL JUDQGL GLPHQVLRQL
7UDJXDUGR
3ULVPD
SHQWDJRQDOH
6WUXPHQWR GL
FROOLPD]LRQH 7UDJXDUGR
$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
$
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
,O PDQGULQR FLOLQGULFR SRWU
HVVHUH GHO WLSR DG HVSDQ
$ VLRQH RSSXUH VFHOWR LQ PRGR
/LYHOOD D FKH QHOO
DFFRSSLDPHQWR FRQ LO
VH]LRQH TXDGUD IRUR QRQ VXVVLVWD DOFXQ JLRFR
/
$
5(&<&/(' 3$3(5
W
/
DVVH GL ULIHULPHQWR ý VLPXODWR GD XQ FLOLQGUR LQVFULWWR DOOL
&$57$ 5,&,&/$7$
QHDWR RUL]]RQWDOPHQWH
/
DVVH FRQ WROOHUDQ]D ý VLPXODWR GD XQ DOWUR FLOLQGUR LQVFULW
WR FKH VL HVWHQGH ROWUH LO IRUR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
OD TXDGUD
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
/R VFRVWDPHQWR GL SHUSHQGLFRODULW ý ULFDYDWR GDOOD VH
JXHQWH IRUPXOD
$
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DULD EROOD G
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q
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4XHVWR PHWRGR YLHQH JH
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q
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DVVH GHO IRUR QHOOD GLUH]LRQH ;
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W
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0HWRGR
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0HWRGR
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GULQL DG HVSDQVLRQH
<
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;
;
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DSSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD HIIHWWXDWD VXL PDUJLQL
GHO IRUR
W
W /
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DSSD ,O PLJOLRU SRVL]LRQDPHQ
UHFFKLDWXUD GL PLVXUD WR SXÌ DQFKH HVVHUH RW
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; YLHQH FDOFRODWR PHGLDQWH OD IRUPXOD
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3257$72 $
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< <
3G <
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
/
DSSDUHFFKLDWXUD GL PLVXUD FRPSUHQGH XQ HOHPHQ
W /
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$
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,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
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3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD ORFD]LRQH PHGLDQWH DSSOLFD]LRQH GHO SULQFLSLR GHO PDVVLPR PDWHULDOH
0HWRGR
PP
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0
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RJJHWWR FRQ XQ FDOLEUR IXQ]LRQDOH FKH UL
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(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
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5,6(59$72
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', &21&(175,&,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FRQFHQWULFLW PHGLDQWH ULOLHYR GHOOR VFRVWDPHQWR UDGLDOH GD XQ FHQWUR FRPXQH ILVVR
0HWRGR
9HQJRQR LPSLHJDWL
XQ
DSSDUHFFKLDWXUD SHU
LO ULOLHYR GHOOR VFRVWD
PHQWR UDGLDOH GD XQ
FHQWUR FRPXQH ILVVR HG
XQ WDVWDWRUH RG XQD WD
YROD JLUHYROL
3ULQFLSLR
0HWRGR
4XHVWR PHWRGR VL DSSOL
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W D ; < /
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GDJOL HUURUL GL IRUPD
YLHQH ULGRWWD DO PLQLPR
ULSHWHQGR OH PLVXUD]LRQL
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,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
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0HWRGR
W 4XHVWR PHWRGR ý GD
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LQ
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IOXHQ]D GHULYDQWH GDOO
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5,6(59$72
9HQJRQR LPSLHJDWL XQ
FDOLEUR D FRPSDVVR RS
$
9LHQH ULOHYDWD OD GLVWDQ]D D FKH LQWHUFRUUH WUD OD FLU SXUH XQ PLFURPHWUR
FRQIHUHQ]D GL ULIHULPHQWR H TXHOOD GHOO
HOHPHQWR FD
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9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', &21&(175,&,7
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FRQFHQWULFLW PHGLDQWH DSSOLFD]LRQH GHO SULQFLSLR GHO PDVVLPR PDWHULDOH
0HWRGR
,O FLOLQGUR GL ULIHULPHQ
WR GRYUj DYHUH OD GL
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IRUR
,O FLOLQGUR GHOO·HOHPHQ
$
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3257$72 $
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3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FRDVVLDOLW PHGLDQWH ULOLHYR GHOOR VFRVWDPHQWR UDGLDOH GD XQ DVVH FRPXQH ILVVR
0HWRGR
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$SSDUHFFKLDWXUD SHU LO
ULOLHYR GHOOR VFRVWDPHQ
WR UDGLDOH GD XQ FHQWUR
FRPXQH ILVVR LPSLHJDWD
LQ FRQFRPLWDQ]D FRQ XQ
UHJLVWUDWRUH SHU GLD
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W
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RJJHWWR YLHQH DOOLQHDWR FRQ O
DSSDUHFFKLDWXUD GL
PLVXUD LQ PRGR FKH O
DVVH GHO FLOLQGUR GL ULIHULPHQWR
FRLQFLGD FRQ O
DVVH GL URWD]LRQH
/
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ULOHYDQGR OR VFRVWDPHQWR UDGLDOH VX GL XQ QXPHUR
SUHVFULWWR GL VH]LRQL GHOO
HOHPHQWR FRQ WROOHUDQ]D
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/R VFRVWDPHQWR GHOOD FRDVVLDOLW ý ULFDYDWR PHGLDQWH
FDOFROR GDL FHQWUL GHOOH UHJLVWUD]LRQL WHQHQGR FRQWR ,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
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3ULQFLSLR
0HWRGR
$SSOLFDELOH VLD D VXSHU
ILFL LQWHUQH FKH HVWHUQH
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/
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OR DOO
DVVH = H SHUSHQGLFRODUH DJOL DVVL ; H < GHOO
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UHFFKLDWXUD GL PLVXUD
GHOOD VH]LRQH
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD FRDVVLDOLW PHGLDQWH DSSOLFD]LRQH GHO SULQFLSLR GHO PDVVLPR PDWHULDOH
0HWRGR
G PD[
G PD[
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/
RJJHWWR YLHQH FRQWUROODWR FRQ XQ FDOLEUR GL IXQ]LR
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W /
DVVH GHOO
HOHPHQWR FDUDWWHULVWLFR H TXHOOR GL ULIHUL
PHQWR VRQR LQGLFDWL SHU PH]]R GL FLOLQGUL FRDVVLDOL
G
G
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
0 0
5,6(59$72
9(5,),&$ '(//$ 72//(5$1=$ ', 6,00(75,$
3ULQFLSLR
0HWRGR
,O PDQGULQR FLOLQGULFR HG
L EORFFKHWWL GL ULVFRQWUR
%ORFFKHWWL SRWUDQQR HVVHUH GL WLSR
GL ULVFRQWUR UHJRODELOH RSSXUH VFHOWL
0DQGULQR FLOLQGULFR LQ PRGR FKH QHOO
DFFRS
SLDPHQWR FRQ OH ULVSHW
WLYH VHGL IRUR H VFDQDOD
WXUH QRQ VXVVLVWD DOFXQ
JLRFR
QHOOD GLVWDQ]D FKH LQWHUFRUUH WUD LO FHQWUR GHO FLOLQGUR 4XHVWR PHWRGR SXÌ
LQVFULWWR HG LO SLDQR FRPXQH GL ULIHULPHQWR HVVHUH DSSOLFDWR VLD
D VXSHUILFL LQWHUQH FKH
$
/R VFRVWDPHQWR QRQ GHYH HVVHUH VXSHULRUH DOOD HVWHUQH
PHW GHOOD WROOHUDQ]D
5,6(59$72
3ULQFLSLR
0HWRGR
4XHVWR PHWRGR SXÌ HV
VHUH DSSOLFDWR VLD D VX
SHUILFL LQWHUQH FKH
HVWHUQH
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
%
$
5,6(59$72
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3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD VLPPHWULD PHGLDQWH ULOLHYR GHOOH FRRUGLQDWH R GHOOH GLVWDQ]H
0HWRGR
4XHVWR PHWRGR SXÌ HV
%ORFFKHWWR GL ULVFRQWUR VHUH DSSOLFDWR VLD D VX
6XSHUILFLH SLDQD SHUILFL LQWHUQH FKH H
VWHUQH
,O EORFFKHWWR GL ULVFRQWUR
SRWU HVVHUH GL WLSR UH
JRODELOH RSSXUH VFHOWR
LQ PRGR FKH QHOO
DFFRS
SLDPHQWR FRQ OD VFDQD
/
RJJHWWR YLHQH SRVWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR (YHQWXDOL HUURUL GL IRUPD
GHOO
HOHPHQWR FDUDWWH
6XOOD VXSHUILFLH RSSRVWD GHOO
RJJHWWR YLHQH SRVWR XQ ULVWLFR GRYUDQQR HVVHUH
SDUWLFRODUH SDUDOOHOR WHQXWL LQ FRQVLGHUD
]LRQH
,O SLDQR PHGLDQR GHOO
HOHPHQWR FDUDWWHULVWLFR FRQ WRO
GHOOD WROOHUDQ]D
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
0HWRGR
4XHVWR PHWRGR SXÌ HV
VHUH DSSOLFDWR VLD D VX
SHUILFL LQWHUQH FKH H
VWHUQH
5,6(59$72
/
RJJHWWR YLHQH SRVWR VX GL XQ SLDQR GL ULVFRQWUR
/
RJJHWWR YLHQH JLUDWR H OD PLVXUD]LRQH ULSHWXWD
3ULQFLSLR
0HWRGR
9LHQH LPSLHJDWR XQ FDOL
EUR D FRPSDVVR
%
&
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W
VWDELOLWL VXOOD VXSHUILFLH GL ULIHULPHQWR
&2126&(1=$ ', 7(5=, 6(1=$ $8725,==$=,21( 6&5,77$ '(//$ ),$7 $872 6S$
,/ 35(6(17( '2&80(172 121 382
(66(5( 5,352'2772 1(
3257$72 $
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3ULQFLSLR
9HULILFD GHOOD VLPPHWULD PHGLDQWH DSSOLFD]LRQH GHO SULQFLSLR GHO PDVVLPR PDWHULDOH
0HWRGR
, GXH EORFFKHWWL GL UL
VFRQWUR GHYRQR HVVHUH
&DOLEUR GL IXQ]LRQDOLW GL WLSR UHJRODELOH RS
W SXUH VFHOWL LQ PRGR GD
RWWHQHUH XQ DFFRSSLD
PHQWR VHQ]D JLRFR
,O PDQGULQR FLOLQGULFR
GRYU DYHUH OD GLPHQ
VLRQH PLQLPD GHO IRUR
0HWRGR
IXQ]LRQDOLW
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TOLLERANZE GEOMETRICHE
PRINCIPIO DEL MASSIMO
MATERIALE E CRITERI DI
APPLICAZIONE
NORMA DI
TOLLERANZE GEOMETRICHE PROGETTO
PRINCIPIO DEL MASSIMO MATERIALE 01377
normazione E CRITERI DI APPLICAZIONE Pagina: 1/37
Data: 10/12/2003
---
TFO
SUPERVISORE : GIOVANNINI Livio P.P.E. Metodologie Tel. 37715
GESTORE : BABBONE Carmine M.S.P. Elasis S.C.p.A. Tel. +39 081 19695096
Classe
---
Mod.
FINALITÀ DELLA NORMA
Fornire alle progettazioni la descrizione e i criteri di applicazione del principio del massimo materiale e
3
delle tolleranze di localizzazione.
Edizione
NOTA : il presente documento è da considerarsi riepilogativo di tutte le prescrizioni aziendali presenti
e riguardanti tale argomento .
= Feb ’78 Edizione 2 -- Aggiornato secondo UNI 7226 parte 2^. (AF)
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
1
CONSIDERAZIONE SULL’UTILIZZO DELLE TOLLERANZE GEOMETRICHE SUI DISEGNI TECNICI
I principi base per la prescrizione delle tolleranze (che specificano il tipo di relazione esistente tra le tolle-
ranze dimensionali e le tolleranze geometriche: principi di indipendenza, dipendenza di cui alla norma
ISO 8015), e la necessità di eliminare ogni margine di indeterminazione, sia alla produzione, sia al con-
trollo, richiedono che sui disegni tecnici, per ogni caratteristica del pezzo sia indicato, direttamente sul
disegno o tramite riferimento a norma generale, la tolleranza dimensionale e geometrica atta a garantire
la funzionalità e l’affidabilità richiesta al pezzo rappresentato.
Al progettista è quindi richiesto un impiego sistematico delle tolleranze geometriche definite dalle norme
FIAT 01376 .
L’impiego corretto delle tolleranze geometriche arreca sicuri vantaggi:
--- alla produzione ed al controllo,
perché riduce i margini di indeterminazione del disegno e favorisce la definizione delle rispettive tec-
nologie;
--- all’interscambio dell’informazione,
perché facilita la comprensione del disegno e, grazie alle definizioni ed ai simboli già definiti in sede
internazionale, assicura intelligibilità anche in aree di madrelingua diversa senza l’ausilio di annota-
zioni e traduzioni che potrebbero generare errate interpretazioni;
--- permette di esprimere dipendenza reciproca tra dimensione e geometria (principio del massimo
materiale, principio di inviluppo e di proiezione) con simbologia e definzioni riconosciute in sede
internazionale.
Le tolleranze geometriche sono definite nella norma FIAT 01376 ad essa si rimanda per quanto concerne
i sottoelencati punti:
--- Definizioni generali
--- Segni grafici
--- Riquadro tolleranze
--- Elementi con tolleranze
--- Zone di tolleranze
--- Elementi di riferimento
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
Qui di seguito vengono approfondite le tolleranze di localizzazione, con integrazione della condizione
di massimo materiale e della zona di tolleranza proiettata, ed inoltre le tolleranze di oscillazione.
2
CONSIDERAZIONI SUI VANTAGGI DELL’UTILIZZO DELLE TOLLERANZE DI LOCALIZZAZIONE SUI
DISEGNI TECNICI (Norma FIAT 01376)
Vedere figure da 1 a 6.
Le tolleranze di posizione (localizzazione, coassialità e simmetria) sono particolarmente adatte per il
controllo delle seguenti correlazioni:
--- distanza tra i centri di caratteristiche come fori, asole, bugne ed alette;
2.1
Con l’impiego delle tolleranze di localizzazione vengono individuati i seguenti vantaggi:
--- facilità di analisi del disegno;
--- correlazione tra geometria e dimensione ai fini dell’accoppiamento;
--- estensione del campo di tolleranza.
fori
per
fori
fori
L’INDICAZIONE DEL PRIMO RIQUADRO SIGNIFICA: gli assi dei fori devono giacere entro le zone di
tolleranza di localizzazione della configurazione
con diametro 0,8 le zone devono esse disposte
ad eguale distanza ed orientate rispetto ai riferi-
menti specificati secondo le quote riquadrate.
Zona di tolleranza di localizzazione della configurazione di
diametro 0,8.
Rispetto al
riferimento A
Rispetto al riferimento B
L’INDICAZIONE DEL SECONDO RIQUADRO SIGNIFICA: gli assi dei fori devono giacere entro le zone di
tolleranza della caratteristica di diametro 0,2 le
zone devono esse disposte ad eguale distan-
za, correlate l’una con l’altra secondo le quote
riquadrate.
Zona di tolleranza della caratteristica di diametro 0,2.
Posizione teorica Asse della zona di tolleranza del foro rispetto allo stesso.
degli assi parallela
Asse della zona di tolleranza della configurazione di fori
rispetto ai riferimenti.
fori
Superficie
di riferimento
considerata
fori
Superficie di riferimento
considerata
fori
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Zona di tolleranza di
posizionamento della
configurazione dei tre fori
Zona di tolleranza di
posizionamento della
configurazione dei 4 fori
Riferimento A
Riferimento B
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
NOTA: In pratica, i centri di tutti i fori devono giacere all’interno delle rispettive zone di tolleranza quando
siano rilevati rispetto ai riferimenti A e B.
Figura 3a
Con l’impiego delle tolleranze dimensionali su coordinate, la zona di tolleranza può essere quadrata o
rettangolare o a forma di corona circolare; la zona di tolleranza risultante per le caratteristiche dimensio-
nate nella figura 4 è un quadrato di 0,50 mm di lato. Poiché la posizione reale della caratteristica all’inter-
no di tale quadrato può essere qualsiasi, la massima variazione ammissibile si verifica lungo le diagonali
del suddetto quadrato ed è uguale a circa 1,4 volte la tolleranza prescritta.
In pratica la massima variazione ammissibile sulla diagonale può essere, di solito, consentita in ogni
direzione senza penalizzare il montaggio delle parti da assemblare; questo è un vantaggio che si realiz-
za con l’impiego del tolleranzamento di localizzazione.
2.2
Attrezzatura di controllo
Per controlli numerosi, l’impiego di attrezzi di controllo di localizzazione (tastatori) è uno dei più pratici
tipi di attrezzatura per il controllo di gruppi di fori.
Tali attrezzi possono essere ben utilizzati per controllare quelle parti in cui i fori hanno una zona di tolle-
ranza cilindrica.
2.3
Facilità di analisi del disegno (vedere figure 5 e 6)
Quando si utilizza il tolleranzamento di localizzazione è possibile una sola interpretazione, questo rende
facile determinare i valori di tolleranza ammessi e l’esattezza delle dimensioni del foro in modo da garan-
tire un assemblaggio senza interferenze.
Le figure 5b, 5c e 5d rappresentano tre possibili configurazioni di zona di tolleranza che sono accettabili
interpretazioni delle tolleranze per coordinate specificate in figura 5a. Altre varianti a queste zone di tolle-
Le figure 6a e 6b illustrano la stessa parte rappresentata in figura 5a, ma con prescrizioni secondo i prin-
cipi di tolleranzamento di localizzazione.
Sebbene la posizione delle quattro zone di tolleranza riferita all’interrelazione dei fori può variare da quel-
la illustrata, è possibile una sola interpretazione per quanto riguarda la dimensione e la forma delle zone
RISERVATO
Figura 4
(4 fori)
(zona di tolleranza
quadrata)
(zona di tolleranza)
c) d)
(4 fori)
a)
b)
Figura 6
2.4
PRINCIPIO DEL MASSIMO MATERIALE
Le caratteristiche di accoppiamento degli elementi dipendono dall’effetto congiunto delle dimensioni
effettive e degli errori di forma e di posizione degli stessi elementi da accoppiare.
Il giuoco minimo dell’accoppiamento viene realizzato quando entrambi gli elementi da accoppiare sono
all’estremo della zona di tolleranza corrispondente al massimo materiale (dimensione massima dell’al-
bero o dell’elemento pieno e, rispettivamente, minima del foro o dell’elemento cavo) e quando, nel con-
tempo, gli errori di forma e di posizione presentano i massimi valori consentiti.
Il giuoco dell’accoppiamento cresce se le dimensioni effettive degli elementi da accoppiare si scostano
dai limiti di massimo materiale e se gli errori di forma e di posizione non raggiungono i valori massimi
consentiti.
Ne deriva che, se le dimensioni effettive degli elementi da accoppiare non raggiungono i valori corri-
spondenti alla condizione di massimo materiale, le tolleranze di forma o di posizione possono venire
superate senza che con ciò risulti compromessa la possibilità di accoppiamento.
L’aumento della tolleranza, secondo il principio del massimo materiale, può essere applicato sia alle
tolleranze dimensionali (vedere fig. 8) sia a quelle di posizione come pure ad alcune tolleranze di forma;
esso risulta vantaggioso agli effetti della produzione, ma può risultare inammissibile per ragioni d’ordine
funzionale.
L’aumento delle tolleranze di posizione può essere in genere accettato (per esempio: per le distanze
interassiali di fori per bulloni, spine, ecc.), mentre risulta inammissibile per taluni montaggi meccanici
(per esempio: per assi di ingranaggi, ecc.). Spetta comunque al progettista decidere se il principio del
massimo materiale può venire adottato o meno. Se il suo impiego è ammesso, accanto alla indicazione
della tolleranza deve essere riportato il simbolo M (vedere Tab. 01376 § 4.8). Il simbolo ora menzionato
indica che la tolleranza cui esso è riferito è stata fissata in base al principio del massimo materiale e che
le tolleranze di forma o di posizione previste possono venire incrementate di un valore pari alla differenza
tra la dimensione di massimo materiale e la dimensione effettiva. Quanto sopra è ovviamente consentito
soltanto quando la dimensione effettiva non raggiunge il valore corrispondente alle condizioni di massi-
mo materiale. In ogni caso l’incremento di tolleranza non deve superare l’ammontare della tolleranza
dimensionale.
È importante rilevare che il menzionato aumento della tolleranza di forma o di posizione può essere ap-
plicato ad una sola delle parti da accoppiare, senza tenere conto dell’altra poichè l’accoppiamento è
sempre possibile anche se casualmente la seconda parte non è stata eseguita nella dimensione più
mento.
Secondo che il principio del massimo materiale venga applicato all’elemento con tolleranza o all’ele-
mento di riferimento ovvero contemporaneamente ad entrambi, il simbolo M deve essere riportato ri-
spettivamente:
--- di seguito al valore della tolleranza (vedere fig. 7);
--- di seguito alla lettera che indica l’elemento di riferimento (vedere fig. 8);
--- di seguito al valore della tolleranza e della lettera che indica l’elemento di riferimento (vedere fig. 9).
Il riquadro delle tolleranze va collegato all’elemento cui è riferita la tolleranza stessa (vedere Tab.
01376 §§ 4.2 e 4.3).
NOTA: Se il principio del massimo materiale non è applicato alle tolleranze di forma e di posizione (o
se non può essere applicato), queste ultime vanno rispettate indipendentemente dalle dimen-
sioni effettive degli elementi considerati. In questo caso gli errori di forma e di posizione devono
essere verificati indipendentemente dagli errori dimensionali.
2.5
CONSIDERAZIONI SUI VANTAGGI DELL’APPLICAZIONE DELLA CONDIZIONE DEL MASSIMO
MATERIALE
La condizione di massimo materiale può essere associata alle seguenti tolleranze geometriche: rettili-
neità, parallelismo, perpendicolarità, inclinazione, localizzazione, coassialità e simmetria.
Le parti da assemblare sono generalmente tollerate in modo tale che sia garantito l’accoppiamento con
le caratteristiche nella condizione di massimo materiale, tenendo conto della possibile variazione di po-
sizione di tali caratteristiche.
Per esempio, in un montaggio in cui le parti sono assemblate tramite viti/dadi, i fori devono essere di-
mensionati in modo che le parti possano essere montate con le viti al massimo diametro ed i fori al mini-
mo diametro e con le distanze tra i centri dei fori che siano agli estremi della tolleranza ammessa.
Se i fori sono realizzati con dimensioni maggiori di quella relativa alla condizione di massimo materiale,
le parti potranno essere montate anche se le posizioni dei fori si trovano al di fuori della tolleranza di
localizzazione specificata.
Il solo tolleranzamento dimensionale non consente incrementi di tolleranza, per cui parti impiegabili po-
trebbero essere scartate.
L’aggiunta del simbolo di condizione di massimo materiale nel riquadro della tolleranza di localizzazione
consente l’incremento della tolleranza di localizzazione nella misura in cui la caratteristica si scosta dalla
dimensione relativa alla condizione di massimo materiale.
RISERVATO
2.6
APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DEL MASSIMO MATERIALE
2.6.1
Perpendicolarità
L’applicazione del principio del massimo materiale alla perpendicolarità è illustrato nelle fig. da 10a a
10d.
L’asse del perno deve trovarsi in una zona di tolleranza cilindrica perpendicolare al piano di riferimento
A; il diametro di questa zona varia da 0,04 a 0,06 mm, in quanto il diametro effettivo del perno può variare
da 16 mm (massimo materiale) a 15,98 mm (minimo materiale).
0
-- 0,02
Figura 10a --- Disegno d’insieme Figura 10b --- Particolare del perno
Superficie di Superficie di
Calibro riferimento Calibro riferimento
Figura 10c --- Rappresentazione del perno al limite Figura 10d --- Rappresentazione del perno al limite
superiore della tolleranza dimensionale inferiore della tolleranza dimensionale
(16 mm) nel calibro di diametro 16,04 (15,98 mm) nel calibro di diametro 16,04
mm; l’effettivo valore della tolleranza di mm; l’effettivo valore della tolleranza di
Il calibro, nelle figure 10c e 10d, serve alla verifica contemporanea dell’errore di perpendicolarità e di
quello dimensionale.
Il diametro del perno deve peraltro essere verificato separatamente per controllare che non siano stati
superati i valori della tolleranza dimensionale.
Nell’esempio illustrato non è stato tenuto conto di un possibile errore di posizione (per esempio: in riferi-
RISERVATO
2.6.2
Rettilineità
L’applicazione del principio del massimo materiale alla rettilineità è illustrato nelle fig. da 11a a 11d.
L’asse dell’albero deve essere compreso in una zona di tolleranza cilindrica di diametro da 0,01 a 0,03
mm, in quanto il diametro effettivo dell’albero può variare da 10,00 (massimo materiale) a 9,98 mm
(minimo materiale).
Albero
∅ 10 --0,02
0
Figura 11a --- Disegno d’insieme Figura 11b --- Particolare dell’albero
Calibro Calibro
Zona di tolleranza
Zona di tolleranza
Figura 11c --- Rappresentazione dell’albero al limite Figura 11d --- Rappresentazione dell’albero al
superiore della tolleranza dimensionale limite inferiore della tolleranza
(10,00 mm) nel calibro di diametro 10,01 dimensionale (9,98 mm) nel calibro
mm; l’effettivo valore della tolleranza di di diametro 10,01 mm; l’effettivo
rettilineità ammonta a ∅ 0,01 mm valore della tolleranza di rettilineità
ammonta a ∅ 0,03 mm
Il calibro, nelle fig. 11c e 11d, serve alla verifica contemporanea dell’errore di rettilineità e di quello dimen-
sionale.
Il diametro dell’albero deve peraltro essere verificato separatamente per accertare che non siano stati
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
2.6.3
Localizzazione
La fig. 12 illustra un caso semplice di indicazione della tolleranza per distanze interassiali.
Il mutuo accoppiamento dei due elementi deve avvenire anche nelle condizioni le più sfavorevoli sia per
la tolleranza delle distanze interassiali sia per la tolleranza dei diametri, cioè:
RISERVATO
49,9
50,1
Figura 13
L’accoppiamento è possibile se nell’elemento superiore della fig. 12 sono soddisfatte le seguenti due
condizioni:
--- la distanza tra le generatrici esterne dei perni non deve essere maggiore di 59,9 mm (= 50,1 + 9,8);
--- la distanza tra le generatrici interne dei perni non deve essere minore di 40,1 mm (= 49,9 --- 9,8).
Se i perni si trovano al loro diametro minimo, cioè 9,7 mm, la distanza interassiale può variare entro i
limiti di: 59,9 --- 9,7 = 50,2 mm e 40,1 + 9,7 = 49,8 mm.
Ne discende una zona di tolleranza di ± 0,2 mm in luogo di ± 0,1 mm.
Con l’applicazione del principio del massimo materiale alla distanza interassiale dei perni dell’elemento
superiore dell’accoppiamento, la lavorazione è quindi avvantaggiata in quanto viene offerta la possibilità
di un ampliamento delle tolleranze.
Parimenti vantaggiosa risulta l’adozione del principio del massimo materiale all’elemento inferiore
dell’accoppiamento di fig. 12 .
La prescrizione dell’adozione del principio del massimo materiale può essere indicata sui disegni nei
modi seguenti:
--- come in fig. 14, che rappresenta l’elemento inferiore dell’accoppiamento; il simbolo M viene posto
accanto alla indicazione di tolleranza della distanza interassiale;
--- come in fig. 15, per la stessa parte dell’accoppiamento; il simbolo M viene posto accanto alla indicazio-
ne della tolleranza di localizzazione dei fori; ciò significa che le zone di tolleranza per i centri dei fori hanno
configurazione circolare e questo rappresenta l’unica differenza tra le esigenze poste dalle fig. 8 e 9.
2 fori
2 fori
50 ± 0,1
Figura 14 Figura 15
RISERVATO
°
8 fori
M A M
∅150 ----0,05
massimo materiale, ne consegue un
0
ulteriore aumento della tolleranza di lo- Figura 16
calizzazione degli 8 fori, in rapporto al
cilindro di riferimento, ma non della tol-
leranza di localizzazione di ciascuno
degli 8 fori fra di loro.
2.7
Coassialità
L’applicazione del principio del massimo materiale alla coassialità è illustrata nelle fig. da 17a a 17c. L’as-
se della testa del perno deve essere contenuto in una zona di tolleranza cilindrica, il cui asse coincide
coll’asse del gambo del perno ed il cui diametro può variare da 0,05 a 0,165 mm, in quanto i diametri
della testa e del gambo del perno possono variare tra la dimensione di massimo e quella di minimo mate-
riale (vedere fig. 17b e 17c).
0
--0,1 Errore di coassialità 0,025
Calibro
0
--0,015
Figura 17a --- Disegno del perno Figura 17b --- Rappresentazione del perno al limite
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
Errore di coassialità
2.8
Tolleranze di forma e di posizione di valore nullo
2.8.1
Quando si desidera che gli errori di rettilineità, perpendicolarità, coassialità, ecc. siano contenuti nei limi-
ti della dimensione di massimo materiale dell’elemento, la relativa prescrizione deve essere indicata co-
me illustrato nelle fig. 18, 19 e 20 . Queste indicazioni significano che se l’elemento ha dappertutto di-
mensione effettiva uguale alla dimensione di massimo materiale, la sua forma deve essere perfetta
(tolleranza di rettilineità, perpendicolarità, coassialità, ecc. uguali a zero), mentre invece se l’elemento
si scosta dalla dimensione di massimo materiale, sono ammessi errori di forma o di posizione in misura
limitata alla differenza rispetto alla predetta dimensione di massimo materiale.
0
---0,04
---0,1
---0,3
Figura 18 Figura 19
---0,1
---0,1
0
0
Figura 20
Quando gli errori di forma devono essere limitati da una tolleranza specifica, ma si desidera anche che
l’elemento abbia forma perfetta rispondente alle condizioni di massimo materiale, la relativa prescri-
zione deve essere indicata come illustrato nella fig. 21 .
---0,25
RISERVATO
0
∅
∅
∅
Figura 21
2.8.3
Le tolleranze di forma o di posizione di valore nullo possono essere prescritte solamente se associate
alla condizione di massimo materiale, poichè, diversamente, significherebbe che l’elemento deve pos-
sedere in ogni caso configurazione geometrica perfetta.
2.9
Esempi di applicazione
2.9.1
Tolleranza di rettilineità di un asse cui è associata la condizione di massimo materiale M .
1) Indicazione a disegno.
Figura 22
NOTA: Le due figure 22a e 22b rappresentano l’elemento alle dimensioni limite.
In pratica l’elemento si troverà tra le condizioni limite rappresentate con dimensioni locali
differenti.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
di una più grande tolleranza sul diametro associata ad una esigenza di inviluppo come
ad esempio nel caso di una vite parzialmente filettata.
2.9.2
1) Indicazione a disegno.
Figura 23
--- l’albero deve essere contenuto tra due piani paralleli distanti 6,56 (= 6,5 + 0,06) e paralleli alla
superficie di riferimento A (ved. figure 23a e 23b);
cioè, l’asse dell’albero deve giacere tra due piani paralleli distanti 0,06 e paralleli alla superficie di
riferimento A, quando il diametro dell’albero in ogni posizione di misura, è alla dimensione di massi-
mo materiale ∅ 6,5 (ved. fig. 23a) e la distanza dei due piani paralleli può variare fino a 0,16 quando
il diametro dell’albero, in ogni posizione di misura, è alla dimensione di minimo materiale ∅ 6,4
(ved. figura 23b).
NOTA: Nel caso di una tolleranza di parallelismo di un asse rispetto ad una superficie di riferimen-
to, la zona di tolleranza non può essere cilindrica, ma deve essere una zona compresa tra
due piani paralleli.
2.9.3
Tolleranza di perpendicolarità cui è associata la condizione di massimo materiale M di un foro
rispetto ad una superficie di riferimento.
1) Indicazione a disegno.
Figura 24
NOTA: Le figure 24a e 24b rappresentano l’elemento di forma perfetta alle dimensioni limite.
In pratica l’elemento si troverà tra le condizioni limite rappresentate con dimensioni locali
differenti.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Dimensioni Dimensioni
dell’elemento dell’elemento
1) Indicazione a disegno.
Figura 25
NOTA: Le figure 25a e 25b rappresentano l’elemento di forma perfetta alle dimensioni limite.
In pratica l’elemento si troverà tra le condizioni limite rappresentate con dimensioni locali
differenti.
Zona di tolleranza
Zona di tolleranza
Piano di riferimento A
Piano di riferimento A
2.9.5
Tolleranza di localizzazione di valore 0 (zero), ✪ cui è associata la condizione di massimo materia-
le, di quattro perni gli uni rispetto agli altri.
1) Indicazione a disegno.
Perni
Figura 26
ne teorica esatta ed il cui diametro può variare da ∅ 0 a ∅ 0,3 quando il diametro del perno, varia
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
dalla condizione di massimo materiale ∅ 6,3 alla condizione di minimo materiale ∅ 6,0 (come indi-
cato nel diagramma fig. 27).
RISERVATO
✪ Nel caso in cui la tolleranza è attribuita alla dimensione ed è indicata la tolleranza geometrica zero
associata alla C.M.M., ciò significa che la tolleranza geometrica può variare tra zero ed il valore della
tolleranza dimensionale quando la dimensione varia tra il valore di massimo materiale ed il valore di
minimo materiale.
Il diagramma di tolleranza sottoriportato evidenzia l’interrelazione tra la dimensione del perno e lo sco-
stamento ammesso dalla posizione teoricamente esatta definita dalle quote riquadrate.
Tolleranza di localizzazione
Figura 27
Prospetto 1
6,3 (massimo 0
materiale)
6,35 0,05
6,45 0,15
6,5 0,2
6,55 0,25
RISERVATO
2.9.6
Tolleranza di localizzazione di quattro fori rispetto ad un foro di riferimento in cui la condizione
di massimo materiale è associata sia agli elementi con tolleranza che all’elemento di riferimento.
1) Indicazione a disegno.
Fori
Figura 28
cioè, l’asse di ogni foro con tolleranza deve giacere all’interno della zona di tolleranza di localizza-
zione di ∅ 0,2 quando tutti i diametri dei fori sono alla dimensione di massimo materiale ∅ 6,0 (ved.
fig. 28a) e la zona di tolleranza di localizzazione può variare fino a ∅ 0,3, quando tutti i diametri dei
fori sono alla dimensione di minimo materiale ∅ 6,1 (ved. fig. 28b).
--- L’asse di riferimento A può variare rispetto ai cilindri d i forma geometrica perfetta di ∅ 5,8
(= 6,0 --- 0,2) i cui assi sono nella posizione teorica esatta dei fori con tolleranza, se esiste uno
RISERVATO
scostamento rispetto alla dimensione di massimo materiale del foro di riferimento. Il valore della
variazione è uguale alla differenza tra il diametro del più grande cilindro di forma perfetta inscrivi-
bile nel foro di riferimento ed il diametro del foro nella condizione di massimo materiale ∅ 7,0
(vedere figure 28a e 28b).
cioè, l’asse di riferimento A può giacere all’interno di una zona cilindrica di ∅ 0,2 quando il foro di
riferimento A è di forma perfetta alla condizione di minimo materiale ∅ 7,2 (vedere fig. 28b).
La tolleranza di localizzazione si applica ai quattro fori, gli uni rispetto agli altri, ed anche rispetto all’ele-
mento di riferimento, il valore della tolleranza di localizzazione è definito nel prospetto 2.
La tolleranza di localizzazione ulteriore, che è funzione della dimensione dell’elemento di riferimento
(conseguente alla prescrizione della condizione di massimo materiale sul riferimento A), si applica uni-
camente agli elementi con tolleranza, rispetto all’elemento di riferimento, come una tolleranza di gruppo
(configurazione dei quattro fori), ma non si applica agli elementi con tolleranza tra loro (la tolleranza di
localizzazione dei quattro fori gli uni rispetto agli altri rimane invariata), cioè l’elemento di riferimento può
essere flottante rispetto agli elementi con tolleranza (vedere prospetto 2).
Prospetto 2
Diametro della zona di Diametro della zona di
Diametro del foro tolleranza di Diametro del foro tolleranza entro cui può
con tolleranza localizzazione per ogni di riferimento flottare l’elemento di
foro con tolleranza riferimento
6 (massimo 7 (massimo
0,2 0
materiale) materiale)
6,02 0,22 7,05 0,05
Prospetto 3
Diametro della zona di localiz-
0,2 0,3 0,2 0,3
zazione del foro con tolleranza
Diametro della zona di tolleran-
za entro cui può flottare l’ele- 0 0 0,2 0,2
mento di riferimento
3
CONSIDERAZIONI SULL’APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA ZONA DI TOLLERANZA
PROIETTATA (Vedere figure da 29 a 33)
Questo principio può essere associato alle tolleranze geometriche di orientamento (parallelismo, per-
pendicolarità, inclinazione) e di posizione (localizzazione, coassialità, simmetria).
E’ da notare che è rilevante la variazione di perpendicolarità nel tratto della vite passante attraverso la
parte da accoppiare. La localizzazione e la perpendicolarità del foro filettato sono importanti per il fatto
che si ripercuotono sul gambo della vite da avvitare.
Le figure 29 e 30 illustrano una applicazione delle tolleranze di localizzazione per fori filettati con una
zona specifica di tolleranza proiettata.
I valori delle altezze della zona di tolleranza proiettata sono da intendersi come valori minimi, ed il loro
valore rappresenta lo spessore massimo considerato della parte da accoppiare.
La superficie dalla quale si vuole inizi la zona di tolleranza proiettata deve essere specificata.
Una specifica zona di tolleranza proiettata è applicabile quando necessiti assicurare che le viti o i prigio-
nieri non interferiscano con le parti da accoppiare.
0,20 --- Diametro
della zona di
tolleranza
Posizione Asse del foro
teorica
dell’asse
proiettata
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Piano di
riferimento
Possibile orientamento
dell’asse del foro
a) Figura 31 b)
Figura 32
Sul disegno il simbolo P deve seguire il valore della tolleranza nel riquadro, e precedere la quota che
definisce la lunghezza della zona di tolleranza (ved. fig. 32).
Figura 33
Quando siano necessarie due dimensioni per definire la zona di tolleranza proiettata, i simboli P1 e
P2 relativi alle dimensioni saranno indicati a disegno secondo l’esempio di fig. 33 che illustra un’appli-
cazione ad una tolleranza di simmetria.
4
CONSIDERAZIONI SULLE TOLLERANZE DI OSCILLAZIONE (NORMA FIAT 01376) Vedere figure
da 34 a 39 .
La tolleranza di oscillazione è utilizzata per il controllo delle correlazioni funzionali di una o più caratteristi-
che rispetto ad un asse di riferimento.
Le caratteristiche controllate tramite la tolleranza di oscillazione sono le superfici generate dalla rotazio-
ne intorno ad un asse di riferimento e quelle ortogonali all’asse di riferimento (vedere figura 34).
L’asse di riferimento viene definito tramite un cilindro di lunghezza adeguata, due cilindri collocati ad
una distanza assiale sufficiente, oppure un cilindro ed una superficie ad esso ortogonale.
Le caratteristiche da utilizzare per stabilire l’asse di riferimento dipendono dalla funzionalità della parte.
Ciascuna caratteristica con tolleranza deve trovarsi entro la zona di tolleranza durante la rotazione intor-
no all’asse di riferimento.
Esistono due tipi di controllo di oscillazione: oscillazione circolare e oscillazione totale.
La scelta del tipo da utilizzare dipende dalle esigenze di progetto e di fabbricazione.
L’oscillazione circolare è normalmente una prescrizione meno complessa di quella totale, qui di seguito
vengono descritte specificatamente:
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
Indicazione a disegno:
Descrizione:
Asse di riferimento A
Le caratteristiche devono rientrare nella tolleranza dimensionale stabilita. In ogni posizione di misura,
ciascun elemento circolare di queste superfici deve rientrare nella tolleranza di oscillazione prescritta
(0,01 lettura totale del comparatore) quando il pezzo viene fatto ruotare di 360û intorno al suo asse
di riferimento con il comparatore posizionato ortogonalmente rispetto alla superficie teoricamente
esatta controllata (in questo modo non si controlla il profilo della superficie ma soltanto gli elementi
circolari).
Indicazione a disegno:
Descrizione:
Asse di riferimento A
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Figura 36
La caratteristica deve rientrare nella tolleranza dimensionale prescritta. L’intera superficie deve
giacere nella zona di tolleranza di oscillazione specificata (0,01 lettura totale del comparatore) quando
la parte viene fatta ruotare di 360û intorno al suo asse di riferimento con il comparatore posizionato
in qualsiasi posizione lungo la superficie ortogonalmente alla superficie teoricamente esatta e senza
azzeramento del comparatore stesso. Questo controlla cumulativamente il profilo e gli elementi
circolari dell’intera superficie.
Dove le caratteristiche da controllare sono cilindri relativi ad un asse di riferimento, uno o due, di tali
cilindri, sono presi come riferimenti per determinare l’asse di riferimento specifico ed a ciascuna su-
perficie relativa viene assegnata una tolleranza di oscillazione rispetto all’asse di riferimento specifico
(vedere figure 35 e 36).
Le figure illustrano il principio di base delle caratteristiche relative ad una tolleranza di oscillazione
rispetto ad un asse di riferimento di adeguata lunghezza.
La figura 35 ha insito il principio di tolleranzamento di oscillazione circolare ed illustra il principio di
zone di tolleranza di oscillazione circolare applicato a caratteristiche di questo tipo.
La figura 34 illustra l’applicazione della tolleranza di oscillazione, dove due cilindri di riferimento defi-
niscono insieme un unico asse di riferimento specifico al quale le caratteristiche sono riferite.
Dove le caratteristiche sono riferite ad un cilindro (asse) ed a una superficie ad esso ortogonale, a
ciascuna superficie relativa viene assegnata una tolleranza di oscillazione rispetto a questi due riferi-
menti.
Questi riferimenti sono generalmente specificati separatamente per indicare l’ordine di precedenza
(importanza) del riferimento (vedere figura 37).
Quando sia necessario controllare singolarmente le variazioni della superficie di riferimento, per
quanto concerne la planarità, la circolarità, il parallelismo, la rettilineità e la cilindricità, quando tale
controllo sia richiesto deve essere indicata la specifica tolleranza di forma (vedere figure 38 e 39 per
esempi di applicazione della cilindricità e della planarità agli elementi di riferimento).
Quando le caratteristiche di riferimento, per la loro funzione, sono soggette al controllo dell’oscillazio-
ne, per queste caratteristiche devono essere prescritte le tolleranze di oscillazione (vedere figura 38);
una tolleranza di oscillazione stabilita per queste caratteristiche di riferimento non ha influenza sulle
caratteristiche ad essa riferite.
Correlazione tra le superfici: ciascuna di due superfici relative ad uno stesso asse di riferimento, sin-
golarmente giacenti all’interno della tolleranza di oscillazione, sono tra loro reciprocamente correlate
entro il valore indicato dal comparatore.
RISERVATO
Possono essere usate più linee che uniscono il simbolo di controllo della caratteristica con due o più
superfici aventi in comune la tolleranza di oscillazione (vedere figura 38).
Indicazione a disegno:
Significato:
Asse di riferimento B
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Figura 37
PRESCRIZIONI GENERALI E
TOLLERANZE PER QUOTE E
CARATTERISTICHE
GEOMETRICHE E DIMENSIONALI
SENZA INDICAZIONI A DISEGNO
NORMA DI
PRESCRIZIONI GENERALI E TOLLE- PROGETTO
RANZE PER QUOTE E CARATTERISTI-
CHE GEOMETRICHE E DIMENSIONALI
01444
normazione SENZA INDICAZIONI A DISEGNO
Pagina: 1/11
Data: 25/06/2004
---
TFO
SUPERVISORE : GIOVANNINI Livio P.P.E. Metodologie Tel. 37715
Classe
GESTORE : BABBONE Carmine M.S.P. Elasis S.C.p.A. Tel. +39 081 19695096
A
FINALITÀ DELLA NORMA
Semplificare i richiami sulla documentazione tecnica fornendo le prescrizioni generali per le tolleranze
Mod.
senza indicazione a disegno; in particolar modo per le caratteristiche geometriche e dimensionali
di tipo lineare ed angolare.
Permettere la semplificazione dell’esecuzione dei disegni tecnici garantendo l’assegnazione uniforme
13
dei valori di tolleranza prescritti .
Edizione
Modifica Data Descrizione della modifica
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
1
PRESCRIZIONI E RIFERIMENTI
1.1
Dimensioni
Salvo diversamente specificato tutte le dimensioni sono in mm .
1.2
Simboli
Norma 01366/01
1.3
Rugosità delle superfici
Norma 01370
1.4
Tolleranza di forme
Norme 01376 e 01377
1.5
Errori dimensionali e di forma massimi ammissibili per quote senza indicazione a disegno
-- per particolari vari:
S vedere Norma 01460 (per documentazione emessa prima del 01/03/1983)
S vedere § 3 (per documentazione emessa dopo il 01/03/1983)
-- per bulloneria : Norme 01481, 01380, 01390 e 01307
-- per elementi di carrozzeria : Norma 00237
-- per superfici e bordi di porte, cofani e sportelli, da assemblarsi con flangiatura nelle aree di accop-
piamento : Norma 00237
-- per forma e dimensioni alette per giunzioni elementi di carrozzeria ottenute con piegatura a slitta:
Norma 00216
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
-- per forma e dimensioni alette per giunzioni elementi di carrozzeria ottenute mediante tranciatura
o rifilatura : Norma 00217
-- per tolleranze elementi singoli stampati in lamiera : Norma 00237
-- per tolleranza sulle luci nominali e sui profili negli accoppiamenti mobili di carrozzeria: Norme
80035, 80084 e 80087
-- per tolleranze dimensionali e di forma sui vani sede parabrezza, lunotto, cristalli laterali fissi:
RISERVATO
Norma 80039
-- per fori e superfici su carrozzeria per riferimenti primari e complementari : Norma 00285
-- per fori ed asole di carrozzeria-- Norma 01328
-- per tolleranze dimensionali su elementi di carrozzeria, in termini di profili di superficie, profili di con-
torni e profili correlati : Norma 00223
1.6
Prescrizioni secondo Fed. Std. 302 e norma ISO 3795
Per la determinazione della resistenza alla combustione dei materiali non metallici per particolari interno
abitacolo dell’autoveicolo -- Norma 7--G2000
1.7
Qualità delle forniture
Vedere capitolato 9.01102
1.8
Classificazione del prodotto e delle sue caratteristiche (Criteri da adottare dalla Progettazione FIAT)
Vedere capitolato 9.01102/10 e norma 00160
1.9
Componenti soggetti a Vincoli Legislativi
Vedere norma 01930
1.10
Componenti con caratteristiche “REPORT”
Vedere capitolato 9.01120
1.11
Prescrizione per tutte le tolleranze indicate a disegno
Le tolleranze indicate a disegno per tutte le caratteristiche sono da intendersi a 4σ (ved. Cap.
9.01102/08 e Norma Metodi Industriali 25100/00).
Fanno eccezione le Caratteristiche REPORT per le quali sono da intendersi a 5σ .
Questo per ottenere sistematicamente gli obiettivi di capability di 1,33 e per le Caratteristiche REPORT
di 1,67 .
2
GENERALITÀ
Le norme citate nel prospetto al § 10 prescrivono le tolleranze, dimensionali e geometriche (forme, posi-
zione, orientamento e oscillazione), ammesse per le caratteristiche rappresentate a disegno senza espli-
cita prescrizione di tolleranza.
Qualora necessiti evidenziare una caratteristica funzionalmente importante, la sua tolleranza, anche se
coincidente con quella prescritta dalle presenti norme, deve essere indicata esplicitamente a disegno.
Il loro impiego per elementi ottenuti in altro modo è possibile previo controllo per accertare che il grado
di precisione rientri nelle prescrizioni della presente.
Le tolleranze prescritte sono valide se nei disegni, o relativa documentazione viene richiamata la presente
norma.
Se in altre norme sono stabilite altre tolleranze, queste ultime sono valide solo se richiamate sui disegni
o relativa documentazione ed in caso dubbio per una dimensione lineare o angolare è valida la norma con
tolleranza maggiore.
Per gli accoppiamenti sono stabilite, nella presente, prescrizioni supplementari .
b) elementi per i quali, nel disegno o relativa documentazione, sono indicate altre tolleranze geo-
metriche;
c) elementi che, sulla base di un’indicazione a disegno per semilavorati, non sono ottenuti me-
diante esportazione del materiale.
Le tolleranze geometriche di una linea qualunque e di una superficie qualunque non sono prescritte dalla
presente norma.
d) dimensioni lineari (esterne e interne, spallamenti, diametri, valori di distanza, (ved. Prospetto
1); raggi di curvatura e altezze smussi (inclinazioni) (ved. Prospetto 2);
e) dimensioni angolari (ved. Prospetto 3) sia riportate, sia normalmente non riportate (ad es.
angoli di 90° o angoli di poligoni regolari);
Le tolleranze su dimensioni lineari ed angolari non sono valide nei seguenti casi :
i) dimensioni lineari e angolari per le quali, nei disegni o altra documentazione, sono indicate
norme relative ad altre tolleranze generali (ved. pag. 2);
m) angoli retti tra assi che s’incrociano in assenza dell’esplicita quota angolare (90°);
3
TOLLERANZE DIMENSIONALI PER CARATTERISTICHE SENZA INDICAZIONE DI TOLLERANZA
E PER QUOTE LINEARI ED ANGOLARI
RISERVATO
Le tolleranze dimensionali prescritte dalle norme elencate al § 10 non sono applicabili alle quote riquadrate
(Norma 01376) ed alle quote ausiliarie date soltanto a titolo indicativo.
Inoltre sono applicabili a dimensioni ricavate dalle quote del disegno a mezzo di calcoli o tracciati.
Le tolleranze sono prescritte in funzione della lavorazione finale delle caratteristiche che delimitano la di-
mensione quotata.
Nel caso in cui la dimensione sia delimitata da due superfici ottenute con lavorazioni finali che comportano,
secondo le presenti norme, tolleranze diverse, è prescritta la tolleranza come se entrambe le superfici
fossero ottenute col grado di lavorazione che prevede la tolleranza più ampia; es.: nel caso di una quota
nominale tra una superficie grezza di fusione ed una fresata, è prescritta la tolleranza come se entrambe
le superfici fossero grezze di fusione.
3.1
Dimensioni lineari
PROSPETTO 1
Scostamenti per dimensioni lineari, esclusi i raggi di curvatura ed altezze smussi
Grado di preci- > > > > > > > > > > > >
sione 0,5 3 6 30 120 400 1000 2000 4000 8000 12000 16000
≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤
3 6 30 120 400 1000 2000 4000 8000 12000 16000 20000
A (preciso) * ±0,05 ±0,05 ±0,1 ±0,15 ±0,2 ±0,3 ±0,5 ±0,8 --- --- --- ---
PROSPETTO 2
Scostamenti per raggi di curvatura ed altezza smussi
3.2
Dimensioni angolari
Le tolleranze per dimensioni angolari sono valide indipen-
dentemente dalle dimensioni effettive del particolare, vale
a dire che gli scostamenti angolari possono presentarsi,
RISERVATO
PROSPETTO 3
* Ved. § 6
4
TOLLERANZE GEOMETRICHE PER CARATTERISTICHE SENZA INDICAZIONE DI TOLLERANZA
E PER QUOTE LINEARI ED ANGOLARI
Le tolleranze di forma di una linea e di una superficie qualunque non sono considerate idonee ad una pre-
scrizione generale di tolleranza per cui, quando necessario, devono essere prescritte singolarmente a di-
segno secondo Norma 01376 (oppure con specifiche normative).
Quando la tolleranza di posizione, viene assegnata considerando dimensioni teoricamente esatte, per-
tanto riquadrate, tale tolleranza deve essere specificata a disegno secondo la norma 01376.
In generale, vale la regola che ogni tolleranza, dimensionale o geometrica, è indipendente dalle altre.
Pertanto anche quando l’elemento si trova al massimo della tolleranza dimensionale si possono ancora
utilizzare le tolleranze geometriche (rettilineità, planarità, ortogonalità ecc.) a condizione però che non si
tratti di accoppiamenti; poichè per quest’ultimi deve essere rispettata la condizione di inviluppo e si consi-
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
Si ricorda che la condizione di inviluppo prescrive che la superficie dell’elemento deve trovarsi all’interno
della superficie ideale posta al valore massimo e minimo.
Inoltre, il principio di massimo materiale lega, in un accoppiamento, il valore della tolleranza geometrica
alla dimensione effettiva del pezzo (Norma 01377).
Le tolleranze geometriche sono valide indipendentemente dalle dimensioni reali degli elementi del pezzo
lavorato; ogni tolleranza deve essere rispettata di per sé.
RISERVATO
Le tolleranze geometriche possono essere utilizzate anche per elementi con dimensione di massimo
materiale.
Per accoppiamenti vale, inoltre, la condizione limitativa di inviluppo.
4.1
Rettilineità e planarità
Le tolleranze di rettilineità e planarità sono indicate nel Prospetto 4.
Per la scelta del valore di tolleranza la quota nominale da considerare è: per tolleranze di rettilineità, la
lunghezza della linea in questione; per tolleranze di planarità, la lunghezza del lato maggiore della superfi-
cie o il diametro della superficie circolare.
PROSPETTO 4
4.2
Circolarità
La tolleranza di circolarità è eguale al valore numerico della tolleranza del diametro, ma non deve superare
i valori di oscillazione radiale indicati nel Prospetto 6.
4.3
Cilindricità
Non sono stabilite le tolleranze di cilindricità.
Per gli accoppiamenti cilindrici valgono però le condizioni di inviluppo secondo figg. 1 e 2.
Negli alberi, la superficie dell’elemento lavorato non deve superare (condizioni di inviluppo) la forma geo-
metrica ideale (cilindro) della dimensione massima.
In nessun punto, poi, la dimensione reale deve essere inferiore alla dimensione minima.
NOTA: la dimensione max. dell’albero deve essere controllata dal calibro passa ad anello.
Figura 1
RISERVATO
Nei fori la superficie dell’elemento lavorato non deve essere inferiore, con la dimensione minima, alla for-
ma geometrica ideale della dimensione minima (cilindro). In nessun punto, poi, la dimensione reale deve
superare la dimensione max.
NOTA: la dimensione minima del foro deve essere controllata con il calibro a tampone passa.
Figura 2
4.4
Parallelismo
La tolleranza di parallelismo è uguale al valore delle tolleranze di rettilineità e di planarità (ved. § 4.1) oppu-
re alla tolleranza sul valore della distanza tra le linee o le superfici parallele, a seconda di quale delle due
è la maggiore.
Il più lungo dei due elementi paralleli vale come elemento di riferimento. Se i due elementi hanno la stessa
dimensione nominale, ognuno di essi può servire da riferimento. Se queste considerazioni sugli elementi
di riferimento non sono applicabili la tolleranza di parallelismo deve essere indicata a parte secondo norma
01376.
Per gli accoppiamenti con superfici piane vale inoltre la condizione di inviluppo secondo figg. 3 e 4. In un
particolare di accoppiamento con superfici esterne parallele (conformemente all’albero in fig. 1), queste
superfici non devono, con la dimensione massima, superare in alcun punto la forma geometrica ideale
(condizioni di inviluppo). Inoltre la dimensione reale non deve essere inferiore in alcun punto alla dimensio-
ne minima.
In un particolare di accoppiamento con superfici interne parallele (conformemente al foro in fig. 2), queste
superfici non devono, con la dimensione minima, essere inferiori alla forma geometrica ideale (condizione
di inviluppo).
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
Inoltre la dimensione reale non deve in alcun punto superare la dimensione massima.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
RISERVATO
Figura 3
Figura 4
4.5
Ortogonalità e inclinazione
Le tolleranze di ortogonalità e inclinazione non sono stabilite. Al loro posto possono essere adottate le
tolleranze generali per dimensioni angolari.
4.6
Simmetria
Le tolleranze per elementi simmetrici, non di rotazione, sono rilevate nel Prospetto 5. Tali tolleranze valgo-
no anche se uno degli elementi simmetrici è in rotazione e l’altro no.
Per tolleranze di simmetria, l’elemento più lungo è l’elemento di riferimento in tutti i casi in cui gli elementi
possono essere messi in relazione fra loro.
Se due elementi hanno la stessa dimensione nominale, ognuno di essi può essere considerato come riferi-
mento. Se quanto stabilito per gli elementi di riferimento non è applicabile, la tolleranza di simmetria deve
essere indicata a parte secondo norma 01376.
PROSPETTO 5
Tolleranza di simmetria
Grado di precisione
(mm)
R 0,3
S* 0,5
T* 1
U 2
* Vedere § 5 .
4.7
Coassialità
Non sono stabilite le tolleranze di coassialità. L’errore di coassialità può al limite essere eguale ai valori
di oscillazione radiale come indicati nel Prospetto 6 (poiché l’errore di oscillazione radiale è la risultante
degli errori di coassialità e di circolarità).
4.8
Oscillazione radiale
Le tolleranze di oscillazione radiale sono indicate nel Prospetto 6; l’asse di rotazione è l’elemento di riferi-
mento quando sia concretizzabile con adeguata precisione, altrimenti l’elemento di riferimento è costituito
dall’elemento più lungo. Se i due elementi hanno la stessa dimensione nominale, ognuno di essi può esse-
re l’elemento di riferimento. Se quanto stabilito per gli elementi di riferimento non è applicabile, la tolleran-
4.9
Oscillazione assiale
Le tolleranze di oscillazione assiale sono indicate nel Prospetto 6; l’asse di rotazione è l’elemento di riferi-
mento quando sia concretizzabile con adeguata precisione, altrimenti ogni elemento simmetrico in rota-
zione può essere l’elemento di riferimento.
RISERVATO
PROSPETTO 6
Tolleranza di oscillazione
Grado di precisione radiale ed assiale
(mm)
R 0,1
S* 0,2
T* 0,5
U 1
* Vedere § 5 .
5
INDICAZIONE A DISEGNO DELLE TOLLERANZE GEOMETRICHE
Citando a disegno la presente norma vengono definite le tolleranze geometriche, rispettivamente.
-- di grado S per disegni di particolari meccanici;
-- di grado T per disegni di particolari di carrozzeria
Qualora necessiti adottare un grado di precisione diverso da quello soprariportato, questo dovrà esse-
re evidenziato con apposita nota a disegno:
Es.: “Tolleranze geometriche per caratteristiche senza indicazione di tolleranza -
Norma 01444 grado di precisione R”.
Qualora su un medesimo particolare, sia richiesto un grado di precisione diverso per alcune tolleranze
geometriche, viene indicato con apposita nota il grado di precisione prescritto:
Es.: “Tolleranze geometriche per caratteristiche senza indicazione di tolleranza -
Norma 01444: planarità grado R”.
6
INDICAZIONE A DISEGNO DELLE TOLLERANZE DIMENSIONALI
Citando a disegno la presente norma vengono definite le tolleranze per dimensioni lineari ed angolari,
rispettivamente:
-- di grado A -- (Prospetto 1): per gli interassi (dove per interasse, si intende la distanza tra due
assi ed anche la distanza tra un asse e un bordo);
-- di grado B -- (Prospetto 1): per dimensioni lineari, interne, esterne, spallamenti, diametri,
distanze;
-- di grado B -- (Prospetto 2): per raggi di curvatura ed altezza smussi;
-- di grado B -- (Prospetto 3): per dimensioni angolari;
-- di grado C -- (Prospetto 1 e 3): per particolari meccanici assemblati con saldatura su dimensioni
lineari ed angolari interessate dalla saldatura.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
A disegno le tolleranze geometriche prescritte al § 3 devono essere sempre specificate con apposita
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOTTO NE’ PORTATO A
Qualora su un medesimo particolare, sia richiesto un grado di precisione diverso tra le varie tolleranze
sulle dimensioni lineari e angolari, deve essere indicato nell’apposita nota a disegno, per ogni tipo di
tolleranza il grado di precisione richiesto.
RISERVATO
Es.: “Tolleranze per quote senza indicazioni di tolleranza -- Norma 01444 : Interassi
grado B -- Dimensioni lineari grado C -- Raggi di curvatura grado C --
Angolari grado C”.
7
CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE
Per la classificazione delle Caratteristiche valgono le prescrizioni riportate dai Capitolati 9.01102 e
9.01102/10: cioè in tutti i casi in cui la tolleranza ammessa è desunta dai dati riportati nella presente
norma, la caratteristica considerata è da classificare in classe “Secondaria B”.
Qualora sia necessaria una diversa “classe di importanza” essa deve essere indicata a disegno, anche
se la tolleranza ammessa è uguale a quella prescritta dalla presente norma.
8
PARTICOLARI DISEGNATI E COSTRUITI ALL’ESTERNO DI FIAT AUTO S.P.A.
Nel caso in cui il particolare venga controllato in accettazione prevalentemente mediante prescrizioni
a capitolato, sul disegno dovranno essere quotate, dalla Progettazione FIAT, almeno le caratteristiche
dimensionali e geometriche che interessano il suo montaggio con le altre parti del prodotto finito; e solo
per queste caratteristiche valgono le prescrizioni delle presenti norme.
Per tutte le altre caratteristiche non devono essere applicate tali prescrizioni.
9
PARTICOLARI DI COMUNE FORNITURA COMMERCIALE
Per particolari di comune fornitura o comunque scelti da catalogo si deve fare riferimento ai valori di
tolleranza dichiarati dal fornitore .
10
PROSPETTO DELLE NORME
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Innehåll Contents
Denna standard utgörs av den engelska versionen This standard consists of the English version of GM
av GM global dimensioning and tolerancing global dimensioning and tolerancing addendum -
addendum - 2004, med översättning till svenska. 2004, with a Swedish translation.
Vid tolkningstvister har den engelska versionen In the event of an interpretation conflict the English
tolkningsföreträde. version shall take precedence.
AVSNITT 1 SECTION 1
Omfattning, definitioner och allmän måttsättning Scope, Definitions, and General Dimensioning
1.3 Definitioner 6 1.3 Definitions 6
1.4 Grundregler 15 1.4 Fundamental Rules 15
1.5 Måttenheter 17 1.5 Units of measurment 17
1.7 Måttangivelse 17 1.7 Application of Dimensions 17
1.8 Måttsättning av element 17 1.8 Dimensioning Features 17
1.9 Lägesbestämning av element 17 1.9 Location of Features 17
AVSNITT 2 SECTION 2
Allmän toleranssättning och tillhörande General Tolerancing and Related Principles 24
principer 32
2.7 Gränsmått 33 2.7 Limits of Size 33
2.8 Tillämpning av RFS, MMC och LMC 34 2.8 Applicability of RFS, MMC, and LMC 34
2.15 Radier 36 2.15 Radius 36
2.16 Statistisk toleranssättning 37 2.16 Statistical Tolerancing 37
NY 2.17 Enhetlig tjockleks-/spalttolerans 37 NEW 2.17 Uniform Thickness/Gap Tolerance 37
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Inledning Introduction
General Motors Corporation, och Delphi General Motors Corporation and Delphi Corporation,
Corporation, har antagit en kompletterad version av have adopted an addendum version of the ASME
standard ASME Y14.5M-1994 för måttsättning och Y14.5M-1994 dimensioning and tolerancing
toleranssättning (kompletterad genom detta tillägg) standard (amended by this addendum) for use by
för användning hos ovan nämnda företag i allt the above companies on all product engineering
tekniskt produktunderlag. documentation.
Tillägget har tagits fram för att reglera följande: This addendum was created to address the following
areas:
1. Val av alternativ ur ASME Y14.5 1. Select an option from ASME Y14.5
2. Klargöra tillämpning i ASME Y14.5 2. Clarifying a concept from ASME Y14.5
3. Avråda från användning av tillämpning i 3. Discouraging the use of a concept from
ASME Y14.5 ASME Y14.5
4. Lägga till tillämpning som ej behandlas i 4. Including a concept not covered by ASME
ASME Y14.5 Y14.5
Att detta tillägg antagits innebär inte att övriga All other standards referenced in ASME Y14.5 have
standarder, till vilka hänvisningar görs i ASME Y14.5 not necessarily been adopted by the above
antagits och automatiskt anbefalls för tillämpning. companies and should not be assumed to be
Om ej annat anges gäller i första hand tillämpliga automatically invoked. Current company standards
företagsstandarder. will take precedence unless otherwise noted.
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Neil Freson, Delphi Energy & Chassis Systems Neil Freson, Delphi Energy & Chassis Systems
Paul Sams, Delphi Delco Electronics Systems Paul Sams, Delphi Delco Electronics Systems
Dave Arnold, Delphi Safety & Interior Systems Dave Arnold, Delphi Safety & Interior Systems
James Anderson Delphi Harrison Thermal Systems James Anderson Delphi Harrison Thermal Systems
Bruce Eggert, Delphi Harrison Thermal Systems Bruce Eggert, Delphi Harrison Thermal Systems
Dan Meyers, Delphi Delco Electronics Systems Dan Meyers, Delphi Delco Electronics Systems
Jamie Florence, Aerotec (figure construction) Jamie Florence, Aerotec (figure construction)
Struktur Structure
Avsnitten i detta tillägg har numrerats på följande The paragraph numbering in this addendum is as
sätt: Avsnittsnumreringen överensstämmer med follows: Paragraphs are generally numbered to
numreringen i ASME Y14.5. Avsnitt som markerats coincide with numbers in ASME Y14.5. Paragraph
med "NY" är tillägg till Y14.5. Om ingen annat numbers preceded by “NEW” are additions to Y14.5.
anges, ersätter avsnitt som inte föregås av "NY" det Unless otherwise noted, paragraphs not preceded
avsnitt i Y14.5 som har samma nummer. Kursiv text by “NEW” replace the paragraph in Y14.5 that is
kan ha lagts till, efter avsnittsrubriken för att ange identified by the same number. Italicized text may
om ett avsnitt ska utgå eller beskriver ändringarna i be added, following the paragraph title noting
ett befintligt avsnitt i Y14.5. Avsnittshänvisningar i whether the paragraph is a deletion or to describe
figurerna syftar på avsnitt i detta dokument. the changes to an existing paragraph in Y14.5.
Figurerna som hänvisas till i texten, men inte finns Paragraph references noted in the figures refer to
med i detta tillägg, finns i Y14.5. the paragraphs contained in this document. Figures
referenced in the text but not shown in this
addendum are found in Y14.5.
Avsnittsrubriker inom parentes är endast till för Paragraph titles contained in parenthesis are for
hänvisning i innehållsförteckningen och reflekterar index referencing only and do not reflect changes to
inte ändringar gentemot Y14.5. Y14.5.
Orden "ska/måste/erfordras" beskriver strikta krav. The words “shall/must/required” describe strict
Tillvägagångssätt som innehåller dessa ord måste requirements. Procedural steps defined by these
följas. words must be followed.
Orden "bör/föredras/rekommenderas" beskriver vad The words “should/preferred/recommended”
som är att föredra. Tillvägagångssätt som innehåller describe preferences. Procedural steps defined by
dessa ord måste följas när det inte finns någon giltig these words must be followed whenever there is no
anledning att inte följa dem. valid reason to do otherwise.
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Figurer Figures
I figurerna i detta tillägg används pilmetoden för The figures in this Addendum exhibit the arrow
vyplacering. Se GM Engineering Standard – Drawing method of view projection. GM Engineering
Views and Sections (C3) och STD 5035. Standard – Drawing Views and Sections (C3) and
STD 5035.
FIGUR NY F-1 – NOT FÖR ATT ÅBEROPA GM:S FIGURE NEW F-1 – NOTE TO INVOKE GM
GLOBALA TILLÄGG FÖR MÅTTSÄTTNING OCH GLOBAL DIMENSIONING AND TOLERANCING
TOLERANSSÄTTNING – 2004 ADDENDUM – 2004
OBS Den svenska översättningen visas endast för (Note The Swedish translation is shown for
information och ska ej åberopas i tekniskt underlag. information only and must not be invoked in
technical documentation.)
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NY 1.3.11.2 Relaterad verklig passnings- NEW 1.3.11.2 Envelope, Related Actual Mating.
envelopp
En relaterad verklig passningsenvelopp (relaterad till A related actual mating envelope, (related to a
ett referenssystem) kan vara antingen utvändig eller datum reference frame), can be either external or
invändig enligt vad som beskrivs nedan: internal as described below:
(a) för ett utvändigt måttelement som (a) For an external feature of size datum feature, a
referenselement, en likvärdig perfekt motgående del similar perfect feature counterpart of smallest size
med minsta mått som kan omskrivas måttelementet that can be circumscribed about the feature of size
så att den endast ligger an mot ytan eller ytorna. Till so that it just contacts the surface or surfaces. For
exempel den minsta cylindern med perfekt form eller example, the smallest cylinder of perfect form or two
två perfekta parallella plan med min mellanrum som parallel planes of perfect form at minimum
ligger an mot ytan/ytorna. Denna envelopp riktas separation that contacts the surface(s). This
relativt tillämplig(a) referens(er). Se figur NY 1-57. envelope is oriented relative to the appropriate
datum(s),. This envelope is oriented relative to the
appropriate datum(s). See Figs. NEW 1-57.
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(b) för ett invändigt måttelement som (b) For an internal feature of size datum feature, a
referenselement, en likvärdig perfekt motgående del similar perfect feature counterpart of largest size
med största mått som kan inskrivas i måttelementet that can be inscribed within the feature of size so
så att den ligger an mot ytan eller ytorna. Till that it contacts the surface or surfaces. For
exempel den största cylindern med perfekt form eller example, the largest cylinder of perfect form or two
två perfekta parallella plan med max mellanrum som parallel planes of perfect form at maximum
ligger an mot ytan/ytorna. Denna envelopp riktas separation that contacts the surface(s). This
relativt tillämplig(a) referens(er). envelope is oriented relative to the appropriate
datum(s).
1.3.14 Centrumplan för måttelement 1.3.14 Feature of Size, Center Plane Of.
Ett plan som sammanfaller med centrumplanet för A plane that coincides with the center plane of the
den orelaterade verkliga passningsenveloppen för unrelated actual mating envelope of the specified
det specificerade måttelementet. feature of size.
1.3.15 Härlett mittplan för måttelement. 1.3.15 Feature of Size, Derived Median Plane Of.
Ett ofullständigt plan (abstrakt) som passerar An imperfect plane (abstract) that passes through
genom centrumpunkterna för alla linjesegment the center points of all line segments bounded by the
som begränsas av måttelementet. feature of size. These line segments are normal to
Linjesegmenten utgör normaler till den the unrelated actual mating envelope.
orelaterade verkliga passningsenveloppen.
1.3.16 Härledd mittlinje för måttelement 1.3.16 Feature of Size, Derived Median Line Of.
En ofullständig linje (abstrakt) som passerar genom An imperfect line (abstract) that passes through the
centrumpunkterna för alla tvärsnitt i måttelementet. center points of all cross sections of the feature of
Dessa tvärsnitt utgör normaler till centrumlinjen för size. These cross sections are normal to the axis of
den orelaterade verkliga passningsenveloppen. the unrelated actual mating envelope. The cross
Centrumpunkterna för tvärsnitten bestäms enligt section center points are determined as per ANSI
ANSI B89.3.1. B89.3.1.
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(g) en motställd punkt och en plan yta som kan ha (g) An opposed point and a planar surface that may
ett hinder eller en fördjupning (till exempel: borrade have an obstruction or recess (for example: drilled
hål, begränsat spår, begränsad vulst, osv) och som holes, partial groove, partial bead, etc.), associated
knyts till ett gränsmått eller plus- och minusmått. with a limit or plus and minus dimension. The
Det tillhörande måttet definierar längdvariationen för associated dimension defines the variation of the
ett linjesegment som avslutas vid punktelementet length of a line segment terminating at the point
och den plana ytan och som utgör normal till den element and planar surface, and normal to the
plana ytan. Se figur NY 1-58( c). planar surface. See Fig. NEW 1-58( c).
(h) två parvis motställda parallella linjeelement som (h) A set of two opposed parallel line elements,
knyts till ett gemensamt gränsmått eller plus- och associated with a common limit or plus and minus
minusmått. Det tillhörande måttet definierar dimension. The associated dimension defines the
längdvariationen för ett linjesegment som avslutas variation of the length of a line segment terminating
vid och utgör normal till de motställda linje- at, and normal to the opposed line elements. See
elementen. Se figurerna NY 1-58(d), NY 1-66 och Figs. NEW 1-58(d), NEW 1-66 and NEW 1-67(b).
NY 1-67(b).
(i) ett motställt parallellt linjeelement och plan yta (i) An opposed parallel line element and planar
som knyts till ett gemensamt gränsmått eller plus- surface associated with a common limit or plus and
och minusmått och som kan ha ett hinder eller en minus dimension that may have an obstruction or
fördjupning (till exempel: borrade hål, begränsat recess (for example: drilled holes, partial groove,
spår, begränsad vulst, o s v). Det tillhörande måttet partial bead, etc.),. The associated dimension
definierar längdvariationen för ett linjesegment som defines the variation of the length of a line segment
avslutas vid linjeelementet och plana ytan och som terminating at the line element and planar surface,
utgör normal till de motställda elementen. Se and normal to the opposed elements. See Figs.
figurerna NY 1-58(e), NY 1-67(b). NEW 1-58(e), NEW 1-67(b).
(j) två parvis motställda parallella ytor som knyts till (j) A set of two opposed parallel surfaces
ett gemensamt gränsmått eller plus- och minusmått associated with a common limit or plus and minus
och som båda kan ha ett hinder eller en fördjupning, dimension, each of which may have an obstruction
(till exempel borrade hål, kilspår, delvis or recess, (for example: drilled holes, keyway, partial
splineförsedd axel, del av gänga, begränsat spår, spline shaft, partial thread, partial groove, partial
begränsad vulst osv). Det tillhörande måttet bead, etc.),. The associated dimension defines the
definierar längdvariationen för varje linjesegment variation of the length of any line segment
som avslutas vid och utgör normal till de motställda terminating at, and normal to the opposed parallel
parallella ytorna. Se figur NY 1-58(f), NY 1-74. surfaces. See Fig. NEW 1-58(f), NEW 1-74.
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NY 1.3.26.1 Orelaterat verkligt passningsmått NEW 1.3.26.1 Size, Unrelated Actual Mating
Envelope.
Värdet för den orelaterade verkliga The value of the unrelated actual mating envelope.
passningsenveloppen. Se figur NY 1-57. See Fig. NEW 1-57.
NY 1.3.26.2 Relaterat verkligt passningsmått NEW 1.3.26.2 Size, Related Actual Mating
Envelope.
Värdet för den relaterade verkliga The value of the related actual mating envelope.
passningsenveloppen. Se figur NY 1-57. See Fig. NEW 1-57.
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NY 1.3.41.2 Motställda punkt- och linjeelement NEW 1.3.41.2 Opposed Point and Line Element.
Ett punktelement A och ett linjeelement B är A point element A and a line element B are opposed
motställda om följande villkor är tillämpliga: if the following conditions apply: Vectors originating
Vektorer som utgår från punkt A och linje B som and extending from point A and line B that are
sammanfaller till en linje genom punkt A och utgör coincident to a line through point A and normal to
normal till linje B och riktas bort från materialet, line B, and directed away from the material, must be
måste ha motsatta riktningar och utgöra normaler till in opposite directions and normal to the surfaces
de ytor från vilka punkt- och linjeelementet härleds. from which the point and line elements are derived.
Elementen är motställda om en vektor som utgår The elements are opposed if a vector originating and
från och utgör normal till linjeelement B skär punkt extending normal from line element B intersects
A. När punktelementet och linjeelementet ligger på point A. When the point element and line element
samma linje eller båda elementen ligger på samma lie on the same line or both elements lie on the
plana yta, men inte på ytans kanter, ska de inte same planar surface, other than the surface edges,
betraktas som motställda element. Se figur NY 1- they shall not be considered opposed elements.
58(b). See Fig. NEW 1-58(b).
NY 1.3.41.3 Motställt punktelement och plan yta NEW 1.3.41.3 Opposed Point Element and Planar
Surface.
Ett punktelement A och en plan yta B är motställda A point element A and a planar surface B are
om följande villkor är tillämpliga: Vektorer som utgår opposed if the following conditions apply: Vectors
från punkt A och yta B som sammanfaller till en linje originating and extending from point A and surface
genom punkt A och utgör normal till yta B och riktas B, that are coincident to a line through point A and
bort från materialet, måste ha motsatta riktningar normal to surface B, and directed away from the
samt utgöra normal till ytan från vilken punkt- material, must be in opposite directions and normal
elementet härleds. Elementet och den plana ytan är to the surface from which the point element is
motställda om en vektor som utgår från yta B utgör derived. The element and planar surface is opposed
normal till yta B och skär punkt A. När punkt- if a vector originating and extending normal from
elementet och den plana ytan ligger i samma plan, surface B intersects point A. When the point
ska de inte betraktas som motställda element. Se element and planar surface lie in the same plane,
figur NY 1-58(c ). they shall not be considered opposed elements.
See Fig. NEW 1-58(c ).
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NY 1.3.41.4 Motställda parallella linjeelement NEW 1.3.41.4 Opposed Parallel Line Elements.
Två linjeelement, A och B, är motställda om följande Two line elements, A and B, are opposed if the
villkor är tillämpliga: Vektorer som utgår från och following conditions apply: Vectors originating and
utgör normaler till linjerna A och B i ett plan som extending normal from lines A and B in a plane
innehåller linjerna A och B och riktas bort från containing lines A and B, and directed away from the
materialet, måste ha motsatta riktningar och utgöra material, must be in opposite directions and normal
normaler till ytorna från vilka linjeelementen härleds. to the surfaces from which the line elements are
Två linjeelement är motställda om en vektor utgår derived. Two line elements are opposed if a vector
som normal från linjeelement A och skär originating and extending normal from line element
linjeelement B. När båda linjerna ligger på samma A intersects line element B. When both lines lie on
plana yta, men inte på ytans kanter, ska de inte the same planar surface, other than the surface
betraktas som motställda element. Se figurerna NY edges, they shall not be considered opposed line
1-58(d) och NY 1-66. elements. See Figs. NEW 1-58(d) and NEW 1-66.
NY 1.3.41.5 Motställt parallellt linjeelement och NEW 1.3.41.5 Opposed Parallel Line Element
plan yta and Planar Surface.
Ett linjeelement A och en plan yta B är motställda A line element A and a planar surface B are
om följande villkor är tillämpliga: Vektorer som utgår opposed if the following conditions apply: Vectors
från och är normaler till linje A och den plana ytan B i originating and extending normal from line A and
ett plan som inehåller linje A och utgör normal yta till planar surface B in a plane containing line A and
B, och riktas bort från materialet, måste ha motsatta normal to surface B, and directed away from the
riktningar. Linjeelement A och den plana ytan B är material, must be in opposite directions. Line
motställda om en vektor utgår som normal från element A and planar surface B are opposed if a
linjeelement A och skär den plana ytan B. Om vector originating and extending normal from line
linjeelement A ligger på ett plan i rät vinkel mot yta element A intersects planar surface B. If line
B, men inte på ytans kanter, ska de inte betraktas element A lies on a plane perpendicular to surface
som motställda element. Se figur NY 1-58(e). B, other than the surface edge, they are not
considered opposed elements. See Fig. NEW 1-
58(e).
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(h) Vajer, kabel, plåt, stång och övriga material som (h) Wires, cables, sheets, rods, and other materials
tillverkas enligt dimensions- eller kodbeteckningar manufactured to gage or code numbers shall be
ska specificeras med linjära mått som anger specified by linear dimensions indicating the
diameter eller tjocklek. Dimensions- eller diameter or thickness. Gage or code numbers may
kodbeteckningar kan anges i parentes efter måttet. be shown in parentheses following the dimension.
(i) 90° basvinkel gäller när centrumlinjer och linjer (i) A 90° angle applies where center lines and lines
som representerar element visas i rät vinkel på depicting features are shown on a drawing at right
ritningen utan att vinkeln anges. Se pkt 2.1.1.2. angles and no angle is specified. See para. 2.1.1.2.
(j) 90° basvinkel gäller när centrumlinjer för element (j) A 90° basic angle applies where centerlines of
i ett mönster eller ytor som visas i rät vinkel på features in a pattern or surfaces shown at right
ritningen lägesbestäms eller definieras av basmått angles on the drawing are located or defined by
och ingen vinkel anges. basic dimensions and no angle is specified.
(k) Om annat ej anges gäller alla mått vid 20°C (k) Unless otherwise specified, all dimensions are
(68°F). Kompensation får göras för mätningar som applicable at 20°C (68°F). Compensation may be
görs vid andra temperaturer. made for measurements made at other
temperatures.
(l) Alla mått och toleranser gäller i fritt tillstånd. (l) All dimensions and tolerances apply in a free
Denna princip gäller inte för ej formstabila detaljer state condition. This principle does not apply to
enligt definition i pkt 2.7.1.3 (b) och 6.8. nonrigid parts as defined in paras. 2.7.1.3(b)
and 6.8.
(m) Om annat ej anges gäller alla form- och (m) Unless otherwise specified, all geometric
lägetoleranser för elementets fulla djup, längd och tolerances apply for full depth, length, and width of
bredd. the feature.
(n) Mått och toleranser gäller endast för den (n) Dimensions and tolerances apply only at the
ritningsnivå vid vilken de specificeras. Ett mått som drawing level where they are specified. A dimension
specificeras för ett givet element på en ritningsnivå (t specified for a given feature on one level of drawing,
ex detaljritning) är inte tvingande för detta element (for example, a detail drawing) is not mandatory for
på en annan nivå (t ex sammanställningsritning). that feature at any other level (for example, an
assembly drawing).
NY (o) Samtliga mått gäller efter värmebehandling NEW (o) Unless otherwise specified all dimensions
och ytbehandling om inget annat anges. apply after heat treat and surface treatment
NY (q) Nollbasmått gäller där centrumlinjer, NEW (q) A zero basic dimension applies where
centrumplan eller ytor visas sammanfallande på en axes, center planes or surfaces are shown
ritning. congruent on a drawing.
NY (r) Direkta toleranssättningsmetoder som NEW (r) Direct tolerancing methods as described in
beskrivs i avsnitt 2.2 ska inte användas för att paragraph 2.2 shall not be used to locate features or
lägesbestämma element eller måttelement. features of size. Angle tolerance as described in
Vinkeltolerans som beskrivs i avsnitt 2.2 ska inte paragraph 2.2 shall not be used to orient features of
användas för att riktningsbestämma måttelement. size.
NOTE: Direct tolerancing methods may be used for
OBS! Direkta toleranssättningsmetoder kan
Uniform thickness/gap, size and depth of
användas för enhetlig tjocklek/spalt, mått och djup
counterbores, size and depth of countersinks, size
på planförsänkningar, mått och djup på
and depth of spotfaces, size of chamfers, size of
försänkningar, mått och djup på planingar, mått på
corner radii, thread depth, and surface intersections.
faser, mått på hörnradier, gängdjup och
The dimension origin symbol should be used when
ytskärningar. Symbolen för nollpunkt för mått bör
direct tolerancing is specified for the examples
användas när direkt toleranssättning specificeras för
noted. See Fig. NEW 1-73.
de angivna exemplen. Se figur NY 1-73.
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Figur NY 1-57 – Relaterad och orelaterad verklig Figure NEW 1-57 – Related and Unrelated Actual
passningsenvelopp Mating Envelope
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Figur NY 1-58 – Definition av motställd och Figure NEW 1-58 – Definition of Opposed and
måttelementet. Feature of size
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Figur NY 1-59 – Cylindriskt måttelement med Figure NEW 1-59 – Interrupted Cylindrical
avbrott Feature of Size
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Figur NY 1-60 – Måttelement bildat av motställda Figure NEW 1-60 – Interrupted Opposed Parallel
parallella ytor med avbrott. Surfaces Feature of Size
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Figur NY 1-61 – Måttelement som referens Figure NEW 1-61 – Opposed Line Elements
bildat av motställda linjeelement. Feature of Size Datum.
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Figur NY 1-62 – Cylindriskt helt måttelement Figure NEW 1-62 – Cylindrical Whole Feature of
Size
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Figur NY 1-63 – Cylindriskt helt måttelement Figure New 1-63 – Cylindrical Whole Feature of
Size
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Figur NY 1-64 – Måttelement som utgörs av Figure NEW 1-64 – Circular Element Interrupted
cirkulärt element med avbrott Feature of Size
Figur NY 1-65 – Måttelement som utgörs av Figure NEW 1-65 – Circular Element Interrupted
cirkulärt element med avbrott Feature of Size
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Figur NY 1-66 – Måttelement – Motställda Figure NEW 1-66 – Features of Size – Opposed
parallella linjeelement och motställda parallella Parallel Line Elements and Opposed Parallel
ytor Surfaces
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Figur NY 1-67 – Slutet måttelement Figure NEW 1-67 – Bounded Feature of Size
Figur NY 1-68 – Fördjupning och hinder Figure NEW 1-68 – Recess and Obstruction
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Figur NY 1-70 – Måttelement som utgörs av helt Figure NEW 1-70 – Whole Circular Element
cirkulärt element Feature Of Size
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Figur NY 1-71 – Helt måttelement Figure NEW 1-71 – Whole Feature Of Size
Figur NY 1-72 – Helt måttelement Figure New 1-72 - Whole Feature Of Size
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Figur Ny 1-74 – Måttelement bildat av motställda Figure New 1-74 - Interrupted Opposed Parallel
parallella ytor med avbrott Surfaces Feature Of Size
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2.2.1 Metriska gränsmått och passningar 2.2.1 Metric Limits and Fits
Lägg till följande pkt 2.2.1.3 i Y14.5: Add the following paragraph 2.2.1.3 in Y14.5:
2.2.1.3 Toleranssymbol och gränsavmått 2.2.1.3 Tolerance Symbol and Limit Deviations
För Saab Automobile gäller att: The following applies for Saab Automobile:
ISO-toleranser anges efter basmåttet med The ISO tolerance shall be specified with a tolerance
toleranssymbol (toleransläge och toleransgrad) samt symbol (tolerance position and tolerance grade)
gränsavmåtten inom parentes som hjälpuppgift. Se after the basic dimension and with the limit
fig 2-3 (d). Gränsavmåtten ska alltid uttryckas med deviations within brackets.See Fig 2-3 (d). The limit
minst tre decimaler utom då värdet är 0. Detta deviations shall always be specified with a minimum
innebär att angivna gränsavmått ska överenstämma of three decimals, except when the value is 0.This
med gränsavmåtten i STD 3917 (ISO 286-2). means that stated limit deviations must be the same
Övre respektive undre gränsavmått ska anges med as those in STD 3917 (ISO 286-2). Upper and lower
samma antal decimaler. limit deviation are to be stated with the same
number of decimals.
Lägg till en rad (d) i fig 2-3 i Y14.5: Add a line (d) in Fig 2-3 in Y14.5:
-0.020 -0.020
(d) 30 f7 -0.041 (d) 30 f7
-0.041
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2.7.3 Samband mellan enskilda element 2.7.3 Relationship Between Individual Features
Gränsmåtten styr inte riktnings- eller lägesambandet The limits of size do not control the orientation or
mellan enskilda element. Element som visas location relationship between individual features.
vinkelräta mot, koaxiala eller symmetriska med Features shown perpendicular, coaxial, or
varandra måste styras beträffande läge och riktning symmetrical to each other must be controlled for
för att undvika ofullständiga ritningskrav. Styrning location or orientation to avoid incomplete drawing
kan specificeras med någon av metoderna enligt requirements. These controls may be specified by
avsnitt 5 och 6. Om det är nödvändigt att fastställa one of the methods given in Sections 5 and 6. If it is
ett gränsområde för perfekt form vid MMC för att necessary to establish a boundary of perfect form at
styra upp sambandet mellan element används MMC to control the relationship between features,
följande metoder. the following methods are used.
(a) Specificera en nolltolerans för riktning vid MMC (a) Specify a zero tolerance of orientation at MMC,
inklusive en referenshänvisning (vid MMC om så är including a datum reference (at MMC if applicable),
tillämpligt) för att styra vinkelriktighet, vinkelräthet to control angularity, perpendicularity, or parallelism
eller parallellitet för elementet. Se pkt 6.6.1.2. of the feature. See para. 6.6.1.2.
(b) Specificera en nolltolerans för lägeriktighet vid (b) Specify a zero positional tolerance at MMC,
MMC inklusive en referenshänvisning (vid MMC om including a datum reference (at MMC if applicable)
så är tillämpligt) för att styra koaxiala eller to control coaxial or symmetrical features. See
symmetriska element. Se pkt 5.11.1.3 och 5.13.2. paras. 5.11.1.3 and 5.13.2.
(2.8 Tillämpning av RFS, MMC och (2.8 Applicability of RFS, MMC, and
LMC) LMC)
Tillämpningen av RFS, MMC och LMC begränsas till Applicability of RFS, MMC, and LMC is limited to
element som berörs av måttvariationer. Dessa kan features subject to variations in size. They may be
vara referenselement eller andra element, vars datum features or other features whose axes or
centrumlinjer eller centrumplan styrs av form- och center planes are controlled by geometric
lägetoleranser. När det gäller rakhet, som behandlas tolerances. In the case of straightness covered in
i pkt 6.4.1.1.2 och 6.4.1.1.3, är det den härledda paras. 6.4.1.1.2 and 6.4.1.1.3, it is the derived
mittlinjen och mittplanet snarare än centrumlinjen median line and the derived median plane, rather
och centrumplanet som styrs. I samtliga fall gäller than the axis and center plane that are controlled. In
följande metoder för att ange RFS, MMC och LMC: all cases, the following practices apply for indicating
RFS, MMC, and LMC:
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(a) Alla tillämpliga form- och lägetoleranser (regel (a) All Applicable Geometric Tolerances (Rule #2).
#2) RFS gäller för enskild tolerans, referens eller RFS applies, with respect to the individual tolerance,
båda när ingen tilläggssymbol anges. MMC eller datum reference, or both, where no modifying
LMC måste anges på ritningen för att gälla. symbol is specified. MMC or LMC must be specified
on the drawing where it is required.
ANM: Cirkulärt kast och totalkast, gäller endast NOTE: Circular runout and total runout, are
vid RFS och kan inte modifieras till MMC eller applicable only on an RFS basis and cannot be
LMC. modified to MMC or LMC.
2.8.3 Inverkan av nolltolerans vid MMC 2.8.3 Effect of Zero Tolerance at MMC.
När en läge- eller riktningstolerans tillämpas på en Where a tolerance of position or orientation is
nolltolerans vid MMC är toleransen helt beroende av applied on a zero tolerance at MMC basis, the
det orelaterade verkligt passningsmåttet för berört tolerance is totally dependent on the unrelated
element. Ingen läge- eller riktningstolerans medges actual mating size of the considered feature. No
om elementet framställs vid sin MMC-måttgräns. tolerance of position or orientation is allowed if the
När det orelaterade verkliga passningsmått för feature is produced at its MMC limit of size. Where
berört element avviker från MMC medges en the unrelated actual mating size of the considered
tolerans motsvarande avvikelsen. Totalt tillåten feature has departed from MMC, a tolerance is
variation i läge eller riktning är maximal när allowed equal to the amount of such departure. The
elementet är vid LMC om ett maximum ej angetts. total permissible variation in position or orientation is
Se fig 6-41 och 6-42. maximum when the feature is at LMC, unless a
maximum is specified. See Figs. 6-41 and 6-42.
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2.8.5 Inverkan av nolltolerans vid LMC 2.8.5 Effect of Zero Tolerance at LMC
När en läge- eller riktningstolerans tillämpas på en Where a tolerance of position or orientation is
nolltolerans vid LMC är toleransen helt beroende av applied on a zero tolerance at LMC basis, the
måttet för berört element. Ingen läge- eller tolerance is totally dependent on the size of the
riktningstolerans medges om elementet framställs considered feature No tolerance of position or
vid sin LMC-måttgräns. När orelaterat verkligt orientation is allowed if the feature is produced at its
passningsmått för berört element avviker från LMC LMC limit of size. Where the unrelated actual mating
medges en tolerans motsvarande avvikelsen. Totalt size of the considered feature has departed from
tillåten variation i läge eller riktning är maximal när LMC, a tolerance is allowed equal to the amount of
elementet är vid MMC om ett maximum ej angetts. such departure. The total permissible variation in
Se fig 5-13. 5-14 och 6-42. position or orientation is maximum when the feature
is at MMC unless a maximum is specified. See
Figs. 5-13, 5-14,
and 6-42.
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användas. be used.
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Figur NY 2-23 – Toleranssättning av enhetlig Figure NEW 2-23 – Uniform gap tolerancing –
spalt – Invändigt element Internal feature
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Figur NY 2-26 Toleranssättning av enhetlig Figure NEW 2-26 Uniform thickness tolerancing
materialtjocklek – Formad plåtartikel – Formed sheet stock part
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3. Symboler 3. Symbology
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(f) placeras över eller under och ansluts till (f) placed above or below and attached to the
toleransrektangeln när det styrda elementet (eller feature control frame when the feature (or group of
elementgruppen) utgörs av referensaxeln eller features) controlled is the datum axis or datum
referenscentrumplanet. Se fig 3-5 och 3-23.. center plane. See Figs. 3-5 and 3-23.
NY (g) placeras på en måttgränslinje parallellt med NEW (g) placed on an extension line parallel to the
centrumplanet och åtskilt från måttet när endast ett center plane and separated from the size dimension,
plan i ett cylindriskt element är önskad referens. Se when only one plane of a cylindrical feature of size is
figur NY 3-28 för RFS-tillämpning och figur NY 3-29 the desired datum. See Fig. NEW 3-28 for RFS
för MMC-tillämpning. application and Fig. NEW 3-29 for MMC application.
NY (h) användning av en streckad radial NEW (h) the use of a dashed radial leader line, as in
hänvisningslinje som i figur NY 4-48 indikerar att Fig. NEW 4-48 indicates that the datum feature is on
referenselementet är på den bortre (dolda) ytan. the far (hidden) surface.
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(d) rektangelns kort- eller långsida kopplas till en (d) attaching a side or an end of the frame to an
förlängning av måttlinjen för ett måttelement. Se extension of the dimension line pertaining to a
figur 3-25. feature of size. See Fig. 3-25.
NY (e) rektangeln placeras i en not eller tabell där NEW(e) locating the frame in a note or in a chart
det klart framgår vilket (vilka) elementet rektangeln that clearly identifies the feature(s) to which the
gäller för. frame applies.
Figur NY 3-27 – Placering av symbol för Figure NEW 3-27 – Datum Feature Symbol
referenselement – yta Placement – Surface
Figur NY 3-28 Placering av referenselement - Figure NEW 3-28 Datum Feature Placement –
Måttelement – RFS – En riktning Feature of Size – RFS – One Direction
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Figur NY 3-29 – Placering av referenselement - Figure NEW 3-29 – Datum Feature Placement –
Måttelement – MMC – En riktning Feature of Size – MMC – One Direction
Figur NY 3-30 – Mått och proportion för Figure NEW 3-30 – Size and Proportion of
osymmetrisk tvåsidig tolerans Unequal Bilateral Symbol
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4.4.2 Detaljer med cylindriska referenselement 4.4.2 Parts With Cylindrical Datum Features
Ett cylindriskt referenselement knyts till två A cylindrical datum feature is associated with two
teoretiska plan i ett referenssystem som i rät vinkel theoretical planes of a datum reference frame
skär varandra utmed referensaxeln när den intersecting at right angles on the datum axis when
cylindriska referensen är primär; eller sekundär då the cylindrical datum is primary; or secondary while
primärreferensen är ett plan i rät vinkel mot den the primary datum is a plane perpendicular to the
cylindriska referensen. Referensen för en cylindrisk cylindrical datum . The datum of a cylindrical
yta utgör centrumlinjen för den teoretiskt riktiga surface is the axis of the true geometric counterpart
geometriska motgående delen till referenselementet of the datum feature (for example, unrelated actual
(t ex den orelaterade verkliga passningsenveloppen mating envelope for RFS primary applications or
för primära tillämpningar RFS eller den relaterade related actual mating envelope for RFS secondary
verkliga passningsenveloppen för sekundära eller or tertiary applications), and simulated by the axis of
tertiära tillämpningar RFS) och simuleras av a cylinder in the processing equipment. The axis of
centrumlinjen för en cylinder i the true geometric counterpart serves as the origin
tillverkningsutrustningen. Centrumlinjen för den of measurement from which other features of the
teoretiskt riktiga geometriska motgående delen utgör part are located. See figs. 4-5, 4-11, and 4-12.
nollpunkten för mätning, varifrån detaljens övriga
element lägesbestäms. Se figurerna 4-5, 4-11 och
4-12.
4.5.1 Referenselement som ej berörs av 4.5.1 Datum Features Not Subject to Size
måttvariationer Variations
När en nominellt plan yta specificeras som Where a nominally flat surface is specified as a
referenselement simuleras motsvarande referens av datum feature, the corresponding datum is
ett plan som ligger an mot punkter på denna yta. Se simulated by a plane contacting points of that
fig 4-10. Anliggningens omfattning beror på om ytan surface. See Fig. 4-10. The extent of contact
är ett primärt, sekundärt eller tertiärt depends on whether the surface is a primary, a
referenselement. Se pkt 4.4. Om ytan för ett primärt secondary, or a tertiary datum feature. See para.
eller sekundär referenselement har sådana 4.4. If irregularities on the surface of a primary or
oregelbundenheter att detaljen är instabil (d v s secondary datum feature are such that the part is
vickar) när den läggs an mot motsvarande yta i en unstable (that is, it wobbles) when brought into
fixtur, kan detaljen vid behov justeras till optimalt contact with the corresponding surface of a fixture,
läge för att simulera referensen. Se pkt 4.3.3. the part may be adjusted to an optimum position, if
necessary, to simulate the datum. See para. 4.3.3
Ny (a) Referenselement - ej motställt en NEW (a) Datum feature – non-opposed to a datum
referensaxel. När ett element används som axis. Where a feature is referenced as a secondary
sekundär (eller tertiär) referens och inte är motställt (or tertiary) datum and is non-opposed (offset) to the
(förskjutet mot) referensaxeln (eller centrumplanet) datum axis (or center plane), the datum feature
låses det simulerade referenselementet av simulator is constrained by the basic dimensions of
ritningens basmått. Se figur NY 4-40(a). the drawing. See Fig. NEW 4-40(a).
Ny (b) Referenselement - motställt en referensaxel. NEW (b) Datum feature – opposed to a datum axis.
När ett element används som sekundär (eller tertiär) Where a feature is referenced as a secondary (or
referens och är motställt referensaxeln (eller tertiary) datum and is opposed to the datum axis (or
centrumplanet) riktas det simulerade center plane), the datum feature simulator is
referenselementet i förhållande till högre referenser oriented relative to the higher
och kan flyttas för att medge tillåten variation i läget ranking datums and is movable to accommodate
för referenselementet. Se figur NY 4-40(b). allowable variation in the location of the datum
feature. See Fig. NEW 4-40(b).
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4.5.3 Angivning av referenselement vid RFS 4.5.3 Specifying Datum Features RFS.
När ett måttbestämt referenselement gäller vid RFS Where a datum feature of size is applied on an RFS
fastställs referensen genom fysisk anliggning mellan basis, the datum is established by physical contact
elementets yta (ytor) och tillverkningsutrustningens between the feature surface(s) and surface(s) of the
yta (ytor). Ett maskinelement med variabelt mått (t processing equipment. A machine element that is
ex chuck, dorn, skruvstycke eller variable in size (such as a chuck, mandrel, vise, or
centreringsanordning) används för att simulera en centering device) is used to simulate a true
teoretiskt riktig geometrisk motgående del för geometric counterpart of the feature and to establish
elementet och för att fastställa referensaxeln eller the datum axis or center plane.
centrumplanet.
(a) Primärt referenselement – diameter RFS (a) Primary Datum Feature — Diameter RFS. The
Den simulerade referensen utgörs av centrumlinjen simulated datum is the axis of the true geometric
för den teoretiskt riktiga motgående delen för counterpart of the datum feature. The true
referenselementet. Den teoretiskt riktiga motgående geometric counterpart (or unrelated actual mating
delen (eller den orelaterade verkliga envelope) is the smallest circumscribed (for an
passningsenveloppen) är den minsta omskrivna (för external feature) or largest inscribed (for an internal
ett utvändigt element) eller den största inskrivna (för feature) perfect cylinder that contacts the datum
ett invändigt element) perfekta cylindern som ligger feature surface. See Figs. 4-11 and 4-12.
an mot referenselementets yta. Se fig 4-11 och 4-12.
(b) Primärt referenselement – bredd RFS (b) Primary Datum Feature — Width RFS. The
Den simulerade referensen utgörs av centrumplanet simulated datum is the center plane of the true
för den teoretiskt riktiga motgående delen för geometric counterpart of the datum feature. The
referenselementet. Den teoretiskt riktiga motgående true geometric counterpart (or unrelated actual
delen(eller den orelaterade verkliga mating envelope) is two parallel planes at minimum
passningsenveloppen) är två parallella plan med separation (for an external feature) or maximum
minsta mellanrum (för ett utvändigt element) eller separation (for an internal feature) that contact the
största mellanrum (för ett invändigt element) som corresponding surfaces of the datum feature. See
ligger an mot motsvarande ytor hos Figs. 4-13 and 4-14.
referenselementet. Se fig 4-13 och 4-14.
(c) Sekundärt referenselement – RFS Diameter eller (c) Secondary Datum Feature RFS — Diameter or
bredd. För både utvändiga och invändiga element Width. For both external and internal features, the
fastställs den sekundära referensen (centrumlinje secondary datum (axis or center plane) is
eller centrumplan) på samma sätt som i (a) och (b) established in the same manner as indicated in (a)
ovan men med ett tilläggskrav: Anliggande cylinder and (b) above with an additional requirement: The
eller parallella plan hos den teoretiskt riktiga contacting cylinder or parallel planes of the true
motgående delen måste orienteras mot den primära geometric counterpart must be oriented to the
referensen (vanligen ett plan), d v s den verkliga primary datum (usually a plane) — that is, the
relaterade passningsenveloppen i förhållande till den related actual mating envelope relative to the
primära referensen. Referens B i fig 4-15 visar primary datum. Datum B in Fig. 4-15 illustrates this
denna princip för diametrar. Samma princip gäller principle for diameters; the same principle applies
för bredder. for widths.
(d) Tertiärt referenselement – diameter eller bredd (d) Tertiary Datum Feature — Diameter or Width
RFS RFS. For both external and internal features, the
För både utvändiga och invändiga element fastställs tertiary datum (axis or center plane) is established in
den tertiära referensen (centrumlinje eller the same manner as indicated in (c) above with an
centrumplan) på samma sätt som i (c) ovan men additional requirement: The contacting cylinder or
med ett tilläggskrav: Anliggande cylinder eller parallel planes must be oriented in relation to both
parallella plan måste orienteras i förhållande till både the primary and the secondary datum — that is, the
den primära och sekundära referensen, d v s den related actual mating envelope relative to the
relaterade verkliga passningsenveloppen i primary and secondary datum. The tertiary datum
förhållande till den primära och sekundära feature may be aligned with a datum axis as in Fig.
referensen. Den tertiära referensen kan riktas upp 4-15 or offset from a plane of the datum reference
mot en referensaxel som i fig 4-15 eller förskjutas i frame.
förhållande till ett plan i referenssystemet.
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NY (e) Måttelement som referenselement (RFS) – ej NEW (e) Datum feature of size (RFS) – non-
motställt en referensaxel. När ett måttelement opposed to a datum axis. Where a feature of size is
används vid RFS som sekundär (eller tertiär) referenced at RFS as a secondary (or tertiary)
referens och inte är motställt referensaxeln eller datum and is not opposed to the datum axis or
centrumplanet, låses den teoretiskt riktiga center plane, the true geometric counterpart is
geometriska motgående delen av basmåttet. Se constrained by the basic dimension. See Fig. NEW
figur NY 4-41 (a). 4-41(a).
NY (f) Måttelement som referenselement (RFS) – NEW (f) Datum feature of size (RFS) – opposed to
motställt en referensaxel. När ett måttelement a datum axis. Where a feature of size is referenced
används vid RFS som en sekundär (eller tertiär) at RFS as a secondary (or tertiary) datum and is
referens och är motställt referensaxeln eller opposed to the datum axis or center plane, the true
centrumplanet, riktas den teoretiskt riktiga geometric counterpart is oriented relative to the
geometriska motgående delen i förhållande till högre higher ranking datums and is movable to
referenser och kan flyttas för att medge tillåten accommodate allowable variation in the location of
variation i läge för måttelementet. Se figur NY 4-41 the feature of size. See Fig. NEW 4-41(b).
(b).
4.5.4 Angivning av referenselement vid MMC 4.5.4 Specifying Datum Features at MMC
När ett måttelement används som referenselement Where a datum feature of size is applied on an
gäller vid MMC kan maskin- eller mätelement i MMC basis, machine and gaging elements in the
tillverkningsutrustningen, vars mått förblir konstanta, processing equipment that remain constant in size
användas för att simulera en teoretiskt riktig may be used to simulate a true geometric
geometrisk motgående del för elementet och för att counterpart of the feature and to establish the
fastställa referensen. I varje enskilt fall bestäms datum. In each case, the size of the true geometric
måtten för den teoretiskt riktiga geometriska counterpart is determined by the specified MMC limit
motgående delen av specificerad MMC-måttgräns of size of the datum feature, or its MMC virtual
för referenselementet eller, condition, where applicable.
i tillämpliga fall, dess virtuella tillstånd vid MMC.
NY (a) Måttelement som referenselement (MMC) – NEW (a) Datum feature of size (MMC) – non-
ej motställt en referensaxel. När ett måttelement opposed to a datum axis. Where a feature of size is
används vid MMC som en sekundär (eller tertiär) referenced at MMC as a secondary (or tertiary)
referens och inte är motställt referensaxeln eller datum and is not opposed to the datum axis or
centrumplanet, låses den teoretiskt riktiga center plane, the true geometric counterpart is
geometriska motgående delen av basmåttet. Se constrained by the basic dimension. See Fig. NEW
figur NY 4-42 (a). 4-42(a).
NY (b) Måttelement som referenselement (MMC) – NEW (b) Datum feature of size (MMC) – opposed to
motställt en referensaxel. När ett måttelement a datum axis. Where a feature of size is referenced
används vid MMC som en sekundär (eller tertiär) at MMC as a secondary (or tertiary) datum and is
referens och är motställt referensaxeln eller opposed to the datum axis or center plane, the true
centrumplanet låses den teoretiskt riktiga geometric counterpart is constrained by the basic
geometriska motgående delen begränsad av dimensions. See Fig. NEW 4-42(b).
basmåtten. Se figur NY 4-42 (b).
4.5.5 Angivning av referenselement vid LMC 4.5.5 Specifying Datum Features at LMC.
Metoden i avsnitt 4.5.5 i ASME Y14.5 ska inte The method in paragraph 4.5.5 of ASME Y14.5 shall
användas. not be used.
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NY 4.7.4 Angivelse av kravet ej inspänd för NEW 4.7.4 Specifying The Unrestrained
vissa toleranser när inspänt tillstånd anges med Requirement For A Particular Tolerance(s) When
not The Restrained Condition Is Noted
När enskild riktnings- eller lägetolerans gäller för ett Where an individual orientation or location tolerance
element och standardkravet inspänd angetts, kan is applied to a feature and the default restrained
symbolen för fritt tillstånd ”cirkel F” användas för att requirement is noted, the free state symbol “circle F”
visa att kravet inspänd inte är tillämpligt på vissa may be used to indicate that the restrained
referenselement. Symbolen för fritt tillstånd anges requirement does not apply to particular datum
efter referensen och eventuella tilläggssymboler i features. The free state symbol is specified
toleransrektangeln. Detaljen kan ligga an mot eller following the datum reference and any modifiers in
inte ligga an mot den ej inspända simulerade lokala the feature control frame. The part may or may not
referensen när lokala referenser definierar contact the unclamped datum target simulator when
referensplanet. Detaljens yta i området för den ej the datum targets define the datum plane. The part
inspända lokala referensen ska ligga inom surface in the area of the unrestrained datum target
toleransen som angetts för ytan. shall be within the tolerance specified for that
Se figurerna NY 4-47 och NY 4-49. surface. See Figs. NEW 4-47 and NEW 4-49.
NY 4.7.5 Inspänning av artiklar med användning NEW 4.7.5 Restraining Parts Using Features Of
av måttelement Size
Det kan vara nödvändigt att använda flera It may be necessary to use multiple features of size
måttelement för att fastställa referensplan när kravet to establish datum planes when the restrained
inspänd anbefalls. För att referenselementen ska requirement is invoked. In order for the datum
kunna passas mot simulerade referenselement, kan features to engage the datum feature simulators,
detaljen behöva böjas eller deformeras med hjälp av forces may be applied in accordance with the
krafter, i enlighet med det angivna kravet på specified restraint requirement to flex or deform the
inspänning. Se figur NY 4-50. part. See Fig. NEW 4-50.
ANM: Lägeriktighetstoleransen för referenselement B (en grupp Note: The position tolerance shown in NEW Fig. 4-50 for datum
av fyra hål) i NY figur 4-50 används inte för att mäta hålens läge i feature B (pattern of four holes) is not used to measure the free
fritt tillstånd. Toleransen används för att fastställa mått på tappar state location of the holes. It is used to establish the virtual
(virtuellt tillstånd) som ska spänna in detaljen i monterat tillstånd. condition pins that will restrain the part in an installed condition.
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NY 4.7.8 Användning av tilläggssymboler för NEW 4.7.8 Use Of Material Condition Modifiers
materialtillstånd med inspända referenser with Restrained Datums
Vid användning av måttelement som When using features of size as datum features,
referenselement måste hänsyn tas till det consideration must be given to the material condition
materialtillstånd (MMC eller RFS) vid vilket (MMC or RFS) at which the datum features apply.
referenselementen gäller. När toleransrektangeln When the feature control frame specifies a
anger att ett måttelement som sekundärt eller tertiärt secondary or tertiary datum feature of size is to
referenselement ska gälla vid RFS placeras detaljen apply RFS, the part is placed on the primary datum
på den primära referensytan eller lokala surface or datum targets, positively positioned on
referenserna, lokaliseras RFS på the RFS datum features of size and then clamped.
referenselementen, och spänns sedan in. In the case of secondary or tertiary datum features
För måttelement som sekundära eller tertiära of size specified to apply at MMC, the part may be
referenselement som anges ska gälla vid MMC, kan moved on the gage within the allowable gage
detaljen röras på tolken inom tillåtet tolkspel looseness (difference between the virtual condition
(skillnaden mellan det virtuella tillståndets boundary and the actual mating size) to optimize the
gränsområde och verkligt passningsmått) för att part location and then clamped.
optimera detaljens läge och sedan spännas in.
NY 4.7.9 Elementgrupper som sekundärt eller NEW 4.7.9 Pattern of Features as A Secondary
tertiärt referenselement or Tertiary Datum Feature
Vid tillämpning av geometrisk måttsättning och When applying GD&T to some types of parts, such
toleranssättning för vissa typer av detaljer, till as flexible plastics, i.e., fascias, shields, or covers, it
exempel flexibla plastdetaljer som may be necessary to utilize a pattern of features to
instrumentpaneler, skydd eller kåpor, kan det vara establish a secondary (ASME Y14.5M-1994 para.
nödvändigt att använda en grupp av element för att 4.5.8) or tertiary plane when the restrained
fastställa ett sekundärt (ASME Y14.5M-1994 pkt requirement is invoked. In Fig. NEW 4-48 the
4.5.8) eller tertiärt plan när kravet inspänt åberopas. primary datum establishes the part in the Z (height)
I figur NY 4-48 fastställs detaljen i Z-planet (höjd) av plane, datum feature B establishes the X (length)
den primära referensen medan referenselement B and Y (width) planes. Because the part is not rigid, it
fastställer X- och Y-planet (längd resp bredd). is necessary to provide additional datum features in
Eftersom detaljen inte är styv är det nödvändigt att the X (length) direction. Two slots, which are both
ange extra referenselement i X-led (längsled). Två called datum feature C are used for this additional
avlånga hål, vilka båda kallas referenselement C, support. See Fig. NEW 4-48.
används för detta. Se figur NY 4-48.
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NY 4.8.2 Läge, riktning och mått på inspänning NEW 4.8.2 Location, Direction and Size of
för ett inspänt referenselement Restraint on A Restrained Datum Feature.
Läge, riktning och mått på inspänningen ska visas The location, direction and size of restraint shall be
på ritningen eller anges i ett annat dokument. Om shown on the drawing or specified in another
inspänningens läge, riktning och mått anges i ett document. If the location, direction and size of
annat dokument ska detta dokument noteras på restraint is specified in another document, the
produktritningen. Ytterligare inspänningar får inte document shall be noted on the product drawing.
användas om de inte nämns särskilt på ritningen. Additional restraints may not be used unless
specifically designated on the drawing.
(a) När lokala referenser anges gäller läge och (a) When datum targets are specified, the location
riktning för varje lokal referens, i normalens riktning and direction is applied over each datum target,
mot referensen och med samma mått och form som normal to the datum and the same size and shape
den lokala referensen om inget annat anges. of the datum target unless otherwise specified.
(b) När hela ytan anges som referenselementet (b) When the entire surface is specified as the
gäller läge och riktning för referenselementet, i datum feature, the location and direction is
normalens riktning mot referensen och med samma applied over the datum feature, normal to the datum
mått och form som referenselementet om inget and the same size and shape of the datum feature
annat anges. unless otherwise specified.
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Figur NY 4-40 – Tolkning för sekundärt (eller Figure NEW 4-40 – Interpretation for secondary
tertiärt) referenselement när närmast högre (or tertiary) datum feature where next higher
referenselement är en centrumlinje (eller ranking datum is an axis (or center plane) –
centrumplan) – sekundärt (eller tertiärt) secondary (or tertiary) datum feature is a plane
referenselement är ett plan
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Figur NY 4-41 – Tolkning för sekundärt (eller Figure new 4-41 – Interpretation for secondary
tertiärt) referenselement när närmast högre (or tertiary) datum feature where next higher
referenselement är en centrumlinje (eller ranking datum is an axis (or center plane) –
centrumplan) – sekundärt (eller tertiärt) secondary (or tertiary) datum feature is a feature
referenselement är ett måttelement – RFS of size – RFS
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Figur NY 4-42 – Tolkning för sekundärt (eller Figure new 4-42 – Interpretation for secondary
tertiärt) referenselement när närmast högre (or tertiary) datum feature where next higher
referenselement är en centrumlinje (eller ranking datum is an axis (or center plane) –
centrumplan) – sekundärt (eller tertiärt) secondary (or tertiary) datum feature is a feature
referenselement är ett måttelement – MMC of size – MMC
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Figur NY 4-43 – Metod för att ange koplanära Figure NEW 4-43 – Method of specifying
referenselement – gemensamt plan coplanar datum features – common plane
Figur NY 4-44 – Metod för att ange koplanära Figure NEW 4-44 – Method of specifying
referenselement – parallellt förskjutna plan coplanar datum features – parallel offset planes
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Figur NY 4-45 – Användning av vinklade Figure NEW 4-45 – Using angled part features
detaljelement som referenselement as datum features
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Figur NY 4-46 – Yta och måttelement vid MMC, Figure new 4-46 – Surface and feature of size at
gemensamt referenselement MMC, single datum reference
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Figur NY 4-47 – Angivelse av ej inspända lokala Figure NEW 4-47 – Indication of unrestrained
referenser datum targets
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Figur NY 4-48 – Flera måttelement som Figure NEW 4-48 –Multiple features of size as a
sekundärt eller tertiärt referenselement secondary or tertiary datum feature
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Figur NY 4-49 – Angivning av inspänd referens Figure NEW 4-49 – Specifying restrained datum
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Figur NY 4-50 – Artikel inspänd på måttelement Figure NEW4-50 – Part restrained on features of
size
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Figur NY 4-51 – Lokala referensareor Figure NEW 4-51 – Datum target areas
OBS! Denna figur innehåller flera fel och ska ej NOTE! This figure contains several errors and must
användas som exempel inom Saab Automobile AB. not be used as an example within Saab Automobile
AB.
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Eftersom centrumlinjen för referenselements Since the axis of the datum features actual mating
verkliga passningsenvelopp måste utgöra nollpunkt envelope must serve as the origin of measurements
för mätningar av elementgruppen, betraktas for the pattern of features, the features are therefore
elementen därför som om de, som en grupp, har viewed as if they, as a group, had been displaced
förskjutits i förhållande till centrumlinjen för relative to the axis of the datum feature’s actual
referenselements verkliga passningsenvelopp. mating envelope. This relative shift of the pattern of
Denna relativa förskjutning av elementgruppen i features, as a group, with respect to the axis of the
förhållande till referenselements centrumlinje datum feature does not affect the positional
påverkar inte lägeriktighetstoleransen för elementen tolerance of the features relative to one another
i förhållande till varandra inom gruppen. within the pattern
ANM: Den verkliga passningsenveloppen är orelaterad för ett NOTE: The actual mating envelope would be unrelated for a
primärat referenselement och relaterad för ett sekundärt eller primary datum feature and related for a secondary or tertiary
tertiärt referenselement. datum feature.
5.3.3 Lägeriktighetstolerans noll vid MMC 5.3.3 Zero Positional Tolerance at MMC
I föregående beskrivning specificeras en In the preceding explanation, a positional tolerance
lägeriktighetstolerans av viss storlek för elementens of some magnitude is specified for the location of
läge. Tillämpningen av MMC medger att toleransen features. The application of MMC permits the
överskrider specificerat värde förutsatt att elementen tolerance to exceed the value specified, provided
ligger inom måttgränserna och att elementens lägen features are within size limits, and the feature
är sådana att detaljen kan godkännas. Fullt locations are such as to make the part acceptable.
användbara detaljer kan dock komma att However, rejection of usable parts can occur where
underkännas när dessa element faktiskt är belägna i these features are actually located on or close to
eller nära sina teoretiskt riktiga lägen men har their true positions, but produced to a size smaller
tillverkats till ett mått som understiger specificerat than the specified minimum (outside of limits). The
minvärde (måttgränserna innehålls inte). Principen principle of positional tolerancing at MMC can be
för lägeriktighetstoleranssättning vid MMC kan extended in applications where it is necessary to
vidgas i tillämpningar där det är nödvändigt att provide greater tolerance within functional limits than
tillhandahålla större tolerans inom funktionsgränser would otherwise be allowed. This is accomplished
än vad som normalt tillåts. Detta görs genom att by adjusting the minimum size limit of a hole to the
justera minmåttgränsen för ett hål till det absoluta absolute minimum required for insertion of an
minimivärde som erfordras för att kunna sätta in ett applicable fastener located precisely at true position,
tillämpligt fästelement exakt i teoretiskt riktigt läge and specifying a zero positional tolerance at MMC.
samt genom att ange lägeriktighetstolerans noll vid In this case, the positional tolerance allowed is totally
MMC. I detta fall är tillåten lägeriktighetstolerans helt dependent on the unrelated actual mating size of the
beroende av det orelaterade verkliga considered feature, as explained in para. 2.8.3.
passningsmåttet för berört element, enligt vad som
anges i pkt 2.8.3
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5.3.4 RFS relaterat till lägeriktighetstolerans 5.3.4 RFS as Related To Positional Tolerancing
I vissa fall kan en detaljs konstruktion eller funktion In certain cases, the design or function of a part may
kräva att en lägeriktighetstolerans, en referens eller require the positional tolerance, datum reference, or
båda innehålls oavsett elementens orelaterade both, to be maintained regardless of the features’
verkliga passningsmått. När RFS tillämpas för unrelated actual mating sizes. RFS, where applied
lägeriktighetstoleranser för cirkulära element krävs to the positional tolerance of circular features,
att centrumlinjen för varje enskilt element ligger requires the axis of each feature to be located within
inom specificerad lägeriktighetstolerans oavsett the specified positional tolerance regardless of the
elementets mått. Detta krav medför en snävare size of the feature. This requirement imposes a
styrning av berörda element och en ökad closer control of the features involved and
komplexitet vid kontroll. introduces complexities in verification.
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5.12.2 Skillnad mellan koaxialitetsstyrning och 5.12.2 Difference Between Coaxiality Controls
koncentricitet and Concentricity
Avsnitt 5.12.2 i ASME Y14.5 ska inte användas. Paragraph 5.12.2 of ASME Y14.5 shall not be used
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Figur NY 5-63 – Koaxiala måttelement - Samma Figure NEW 5-63 – Coaxial features of size –
mått – Utan referens Same size – Without datum reference
Figur NY 5-64 – Koaxiala måttelement – Olika Figure New 5-64 – Coaxial Features Of Size –
mått – Utan referens Different Sizes – Without Datum Reference
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Figur NY 5-65 – Lägetolerans för ett nominellt Figure NEW 5-65 – Position tolerancing of a
cylindriskt, bockat måttelement nominally cylindrical feature of size with bends
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Profiltolerans kan kombineras med Profile tolerancing may be combined with positional
lägeriktighetstolerans när det är nödvändigt att styra tolerancing where it is necessary to control the
gränsområdet för ett icke-cylindriskt element. Se fig boundary of a noncylindrical feature. See Fig. NEW
NY 6-56. I exemplet fastställer basmåtten och 6-56 In this example, the basic dimensions and the
profiltoleransen ett toleransområde för styrning av profile tolerance establish a tolerance zone to control
elementets form och mått. Dessutom fastställer the shape and size of the feature. Additionally, the
lägeriktighetstoleransen ett teoretiskt gränsområde positional tolerance establishes a theoretical
vars form är identiskt lika basprofilens. För ett boundary shaped identically to the basic profile. For
invändigt element är gränsområdet lika med
an internal feature, the boundary equals the MMC
profilens MMC-mått minus lägeriktighetstoleransen
size of the profile minus the positional tolerance, and
och hela elementets yta måste ligga utanför
gränsområdet. För ett utvändigt element är the entire feature surface must lie outside the
gränsområdet lika ned profilens MMC-mått plus boundary. For an external feature, the boundary
lägeriktighetstoleransen och hela elementets yta equals the MMC size of the profile plus the positional
måste ligga innanför gränsområdet. För att markera tolerance, and the entire feature surface must lie
detta anges termen BOUNDARY (gränsområde) within the boundary. To invoke this concept, the
under toleransrektangeln för lägeriktighets- term BOUNDARY is placed beneath the positional
toleransen. Geometriska toleranser som tillämpas tolerance feature control frame. Geometric
som gränsområdesstyrning för ett icke-cylindriskt tolerances applied as a boundary control for a
element (dvs. läges- eller riktningstyrning) kan noncylindrical feature (i.e., position or orientation
anges med en enskild hänvisningslinje så som visas controls) may be specified with a single leader line
i figur NY 6-56. as shown in Fig. NEW 6-56.
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6.8.1 Angivning av form- och lägetoleranser för 6.8.1 Specifying Geometric Tolerances on
element som uppvisar variationer i fritt tillstånd Features Subject to Free State Variation.
När en tolerans tillämpas för ett element i fritt Where tolerance is applied to a feature in the free
tillstånd specificeras max tillåten variation i fritt state, specify the maximum allowable free state
tillstånd med hjälp av en lämplig toleransrektangel. variation with an appropriate feature control frame.
Se fig 6-53. Symbolen för fritt tillstånd kan placeras i See Fig. 6-53. The free state symbol may be placed
toleransrektangeln efter toleransen och ev within the feature control frame, following the
tilläggssymboler för att förtydliga ett krav i fritt tolerance and any modifiers, to clarify a free state
tillstånd på en ritning där noter anger inspänning av requirement on a drawing containing restrained
element eller för att särskilja ett krav i fritt tillstånd feature notes, or to separate a free state
från berörda element med krav i inspänt tillstånd. Se requirement from associated features having
fig 3-18 och 6-54. restrained requirements. See Figs. 3-18 and 6-54.
6.8.2 Angivning av form- och lägetoleranser för 6.8.2 Specifying Geometric Tolerances on
element som ska vara inspända Features to Be Restrained
När en alllmän inspänningsnot anges på ritningen When a general restraint note is specified on the
ska alla geometriska toleranser vara inom de drawing, all geometric tolerances shall be within
angivna värdena om inget annat specificeras. stated values unless otherwise specified.
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Figur NY 6-55 – Angivning av osymmetrisk Figure NEW 6-55 – Specifying unequal profile
profiltolerans tolerance
STANDARD STD 5032
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B1 Allmänt B1 General
Denna bilaga redovisar formler för bestämning av The purpose of this Appendix is to present formulas
erforderliga lägeriktighetstoleranser eller erforderliga for determining the required positional tolerances or
mått för passningselement för att säkerställa the required sizes of mating features to ensure that
monterbarhet för detaljer. Formlerna gäller för alla parts will assemble. The formulas are valid for all
typer av element eller elementgrupper och resulterar types of features or patterns of features and will give
i passning "utan grepp och utan spel" när elementen a “no interference, no clearance” fit when features
är vid max materialtillstånd med lägen i are at maximum material condition with their
ytterkanterna av lägeriktighetstoleransen. Hänsyn locations in the extreme of positional tolerance.
måste tas till ytterligare geometriska tillstånd som Consideration must be given for additional geometric
kan påverka funktioner och som ej redovisas i conditions that could affect functions not accounted
följande formler. Vid beräkning av for in the following formulas. When calculating
lägeriktighetstoleranser måste förhållanden som t ex positional tolerancing, conditions such as fastener
rakhet, kast mellan gänga och stam och inverkan av straightness, thread to shank run out, and projected
utstickande längd för fästelement beaktas för att fastener length, need to be considered to ensure
säkerställa monterbarhet. assembly.
F1 Allmänt F1 General
Figur 4-11 ändra (Minsta omskrivna cylindern ) till Fig. 4-11 change (Smallest circumscribed cylinder)
(Orelaterad verklig passningsenvelopp). to (Unrelated actual mating envelope).
Figur 4-12 ändra (Största inskrivna cylindern ) till Fig. 4-12 change (Largest inscribed cylinder) to
(Orelaterad verklig passningsenvelopp). (Unrelated actual mating envelope).
Figur 4-13 ändra (Parallella plan med minsta Fig. 4-13 change (Parallel planes at minimum
mellanrum) till (Orelaterad verklig separation) to (Unrelated actual mating envelope).
passningsenvelopp).
Figur 4-14 ändra (Parallella plan med största Fig. 4-14 change (Parallel planes at maximum
mellanrum) till (Orelaterad verklig separation) to (Unrelated actual mating envelope).
passningsenvelopp).
Figur 4-15 ändra (Parallella plan med största Fig. 4-15 change (Parallel planes at maximum
mellanrum i rät vinkel mot referensplan A. separation perpendicular to datum plane A. Center
Centrumplan i linje med referensaxel B.) till plane aligned with datum axis B.) to (Related actual
(Relaterad verklig passningsenvelopp i rät vinkel mating envelope perpendicular to datum plane A.
mot referensplan A. Centrumplan i linje med Center plane aligned with datum axis B.)
referensaxel B.)
Figur 4-18 (b) ändra (Minsta omskrivna cylindern) till Fig. 4-18(b) change (Smallest circumscribed
(orelaterad verklig passningsenvelopp). cylinder) to (Unrelated actual mating envelope).
Figur 4-18 (c) ändra (Minsta omskrivna cylindern Fig. 4-18(c) change (Smallest circumscribed cylinder
vinkelrät mot referensplan B) till (relaterad verklig perpendicular to datum plane B) to (Related actual
passningsenvelopp vinkelrät mot referensplan B). mating envelope perpendicular to datum plane B).
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Figur 4-21 ändra de båda minsta omskrivna koaxiala Fig. 4-21 change smallest pair of coaxial
cylindrarna till Relaterad verklig passingsenvelopp circumscribed cylinders to Related actual mating
(De båda minsta omskrivna koaxiala cylindrarna). envelope (Smallest pair of coaxial circumscribed
cylinders).
Figur 5-56 ändra "Centrumlinje för verklig Fig. 5-56 change "Axis of actual mating envelope" to
passningsenvelopp" till "Centrumlinje för relaterad "Axis of related actual mating envelope".
verklig passningsenvelopp".
Figur 5-57 ändra "Centrumlinje för verklig Fig. 5-57 change "Axis of actual mating envelope" to
passningsenvelopp" till "Centrumlinje för relaterad "Axis of related actual mating envelope".
verklig passningsenvelopp".
Figur 5-60 ändra "Centrumplanet för Fig. 5-60 change "The center plane of datum feature
referenselement B är i rät vinkel mot referensplan A" B is perpendicular to datum plane A" to "Center
till "Centrumplanet för den relaterade verkliga plane of the related actual mating envelope of datum
passningsenveloppen för referenselement B är i rät feature B perpendicular to datum plane A",
vinkel mot referensplan A".
Figur 5-61 ändra "Centrumplanet för Fig. 5-61 change "The center plane of datum feature
referenselement A" till "Centrumplanet för den A" to "Center plane of the unrelated actual mating
orelaterade verkliga passningsenveloppen för envelope of datum feature A".
referenselement A".
Figur 6-28 ändra "Oavsett elementets mått, måste Fig. 6-28 change "Regardless of feature size, the
elementets centrumlinje ligga mellan två parallella feature axis must lie between two parallel planes 0.2
plan med ett avstånd på 0,2 och som lutar 60° mot apart which are inclined 60° to datum plane A. The
referensplan A. Elementets centrumlinje måste ligga feature axis must be within the specified tolerance of
inom specificerade lägestoleranser" till "Oavsett location" to "Regardless of feature size, the axis of
elementets mått, måste centrumlinjen för den the unrelated actual mating envelope of the feature
orelaterade verkliga passningsenveloppen för of size must lie between two parallel planes 0.2
måttelementet ligga mellan två parallella plan med apart which are inclined 60° to datum plane A”.
ett avstånd på 0,2 och som lutar 60° mot
referensplan A".
Figur 6-29 ändra "Oavsett elementets mått, måste Fig. 6-29 change "Regardless of feature size, the
elementets centrumlinje ligga inom ett cylindriskt feature axis must lie within a 0.2 diameter cylindrical
område med diameter 0,2 som lutar 60° mot zone inclined 60° to datum plane A. The feature
referensplan A. Elementets centrumlinje måste axis must be within the specified tolerance of
ligga inom den specificerade lägestoleransen" till location" to "Regardless of feature size, the axis of
"Oavsett elementets mått, måste centrumlinjen för the unrelated actual mating envelope of the feature
den orelaterade verkliga passningsenveloppen för must lie within a 0.2 diameter cylindrical zone
måttelementet ligga inom ett cylindriskt område med inclined 60° to datum plane A”.
diameter 0,2 som lutar 60° mot referensplan A".
Figur 6-31 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-31 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". actual mating envelope". Change the note in the
Ändra texten under INNEBÄR DETTA till "Oavsett MEANS THIS to read "Regardless of feature size,
elementets mått, måste centrumlinjen för den the axis of the unrelated actual mating envelope of
orelaterade verkliga passningsenveloppen för the feature must lie between two parallel planes 0.12
elementet ligga mellan två parallella plan med ett apart. The axis of the unrelated actual mating
avstånd på 0,12. Centrumlinjen för den orelaterade envelope must be within the specified tolerance of
verkliga passningsenveloppen måste ligga inom den location."
specificerade lägestoleransen."
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Figur 6-32 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-32 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den för axis" to Possible orientation of axis of unrelated
orelaterade verkliga passningsenveloppens actual mating envelope". Change the note in the
centrumlinje" . Ändra texten under INNEBÄR MEANS THIS to read "Regardless of feature size,
DETTA till "Oavsett elementets mått, måste the axis of the unrelated actual mating envelope of
centrumlinjen för den orelaterade verkliga the feature must lie within a 0.2 diameter cylindrical
passningsenveloppen för elementet ligga inom ett zone parallel to datum axis A. The axis of the
cylindriskt område med diameter 0,2 och parallellt unrelated actual mating envelope must be within the
mot referensaxeln A. Centrumlinjen för den specified tolerance of location."
orelaterade verkliga passningsenveloppen måste
ligga inom den specificerade lägestoleransen".
Figur 6-33 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-33 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den för axis" to Possible orientation of axis of unrelated
orelaterade verkliga passningsenveloppens actual mating envelope". Change the note in the
centrumlinje". Ändra texten under INNEBÄR MEANS THIS to read "When the unrelated actual
DETTA till "När den orelaterade verkliga mating envelope is at its maximum material
passningsenveloppen är vid max materialtillstånd condition (10.00), the maximum parallelism
(10,00), är den maximala paralellitetstoleransen tolerance is 0.05 diameter. Where the unrelated
diameter 0,05. När den orelaterade verkliga actual mating envelope of the feature departs from
passningsenveloppen för elementet avviker från its MMC size, an increase in the parallelism
MMC medges en ökning av parallellitetstoleransen tolerance is allowed which is equal to such
som motsvarar avvikelsen. Centrumlinjen för den departure. The axis of the unrelated actual mating
orelaterade verkliga passningsenveloppen för envelope of the feature must be within the specified
elementet måste ligga inom den specificerade tolerance of location.
lägestoleransen.”
Figur 6-36 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-36 change "Possible orientation of feature
centrumplan" till "Möjlig riktning för den orelaterade center plane" to Possible orientation of center plane
verkliga passningsenveloppens centrumplan". of unrelated actual mating envelope". Change the
Ändra texten under INNEBÄR DETTA till "Oavsett note in the MEANS THIS to read "Regardless of
elementets mått, måste centrumplanet för den feature size, the center plane of the unrelated actual
orelaterade verkliga passningsenveloppen för mating envelope of the feature must lie between two
elementet ligga mellan två parallella plan med ett parallel planes 0.12 apart which are perpendicular to
avstånd på 0,12 och som är i rät vinkel mot datum plane A. The center plane of the unrelated
referensplan A. Centrumplanet för den orelaterade actual mating envelope of the feature must be within
verkliga passningsenveloppen för elementet måste the specified tolerance of location.”
ligga inom den specificerade lägestoleransen".
Figur 6-37 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-37 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". actual mating envelope". Change the note in the
Ändra texten under INNEBÄR DETTA till "Oavsett MEANS THIS to read "Regardless of feature size,
elementets mått, måste centrumlinjen för den the axis of the unrelated actual mating envelope of
orelaterade verkliga passningsenveloppen för the feature must lie between two parallel planes 0.2
elementet ligga mellan två parallella plan med ett apart which are perpendicular to axis of the
avstånd på 0,2 och som är i rät vinkel mot unrelated actual mating envelope of datum feature
centrumlinjen för den orelaterade verkliga A. The axis of the unrelated actual mating envelope
passningsenveloppen för referenselement A. of the feature must be within the specified tolerance
Centrumlinjen för den orelaterade verkliga of location."
passningsenveloppen för elementet måste ligga
inom den specificerade lägestoleransen".
Figur 6-38 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-38 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". actual mating envelope".
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Figur 6-39 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-39 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". actual mating envelope". Change the note in the
Ändra texten under INNEBÄR DETTA till "Oavsett MEANS THIS to read "Regardless of feature size,
elementets mått, måste centrumlinjen för den the axis of the unrelated actual mating envelope of
orelaterade verkliga passningsenveloppen för the feature must lie within a cylindrical tolerance
elementet ligga inom ett cylindriskt toleransområde zone 0.4 diameter, which is perpendicular to and
med diameter 0,4, vilket är i rät vinkel mot och projects from datum plane for the feature height.
sticker ut från referensplanet lika mycket som The axis of the unrelated actual mating envelope of
elementets höjd. Centrumlinjen för den orelaterade the feature must be within the specified tolerance of
verkliga passningsenveloppen för elementet måste location.
ligga inom den specificerade lägestoleransen.
Figur 6-40 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-40 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". I actual mating envelope". In the note in the MEANS
texten under INNEBÄR DETTA ,ändra den andra THIS change second and third sentences to read
och den tredje meningen så att det står "När "Where the feature's unrelated actual mating
elementets orelaterade verkliga passningsenvelopp envelope departs from its MMC size, an increase in
avviker från MMC-mått medges en ökning av the perpendicularity tolerance is allowed equal to the
vinkelräthetstoleransen som motsvarar avvikelsen. amount of such departure. The axis of the unrelated
Centrumlinjen för den orelaterade verkliga actual mating envelope must be within the specified
passningsenveloppen måste ligga inom den tolerance of location."
specificerade lägestoleransen."
Figur 6-41 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-41 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". actual mating envelope". Change the note in the
Ändra texten under INNEBÄR DETTA till "När den MEANS THIS to read "Where the unrelated actual
orelaterade verkliga passningsenveloppen för mating envelope of the feature is at its maximum
elementet är vid max materialtillstånd (50,00), måste material condition (50.00), its axis must be
dess centrumlinje ligga i rät vinkel mot referensplan perpendicular to datum plane A. Where the
A. När den orelaterade verkliga passnings- unrelated actual mating envelope of the feature
enveloppen för elementet avviker från MMC medges departs from MMC, a perpendicularity tolerance is
en vinkelräthetstolerans som motsvarar avvikelsen. allowed which is equal to such departure. The axis
Centrumlinjen för den orelaterade verkliga of the unrelated actual mating envelope of the
passningsenveloppen för elementet måste ligga feature must be within the specified tolerance of
inom den specificerade lägestoleransen." location."
Figur 6-42 ändra "Möjlig riktning för elementets Fig. 6-42 change "Possible orientation of feature
centrumlinje" till "Möjlig riktning för den orelaterade axis" to Possible orientation of axis of unrelated
verkliga passningsenveloppens centrumlinje". Ändra actual mating envelope". Change the note in the
texten under INNEBÄR DETTA till "När den MEANS THIS to read "Where the unrelated actual
orelaterade verkliga passningsenveloppen för mating envelope of the feature is at its maximum
elementet är vid max materialtillstånd (50,00), måste material condition (50.00), its axis must be
dess centrumlinje ligga i rät vinkel mot referensplan perpendicular to datum plane A. Where the
A. När den orelaterade verkliga passnings- unrelated actual mating envelope of the feature
enveloppen för elementet avviker från dess MMC departs from MMC, a perpendicularity tolerance is
medges en vinkelräthetstolerans som motsvarar allowed which is equal to such departure, up to 0.1
avvikelsen, upp till max 0,1. Centrumlinjen för den maximum. The axis of the unrelated actual mating
orelaterade verkliga passningsenveloppen för envelope of the feature must be within the specified
elementet måste ligga inom den specificerade tolerance of location."
lägestoleransen."