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1.

3 LA CONQUISTA DELLA TERRA:


LE CITTÀ E GLI IMPERI

Impero Mesopotamia
romano Grecia
Città-stato sumere
Impero accadico
Babilonia
Assiria
Cina settentrionale
Impero cinese
Egitto
Valle dell’Indo
America centrale
Teotihuacan
Impero maya
Valle del Messico Africa occidentale
Yoruba

Ande
Civiltà
andina
Impero inca

Regni Civiltà della Impero Città-stato Impero


Mesopotamia egizi valle dell’Indo cinese greche romano

Valle Impero
del Messico Maya inca Yoruba

250 EV
Prime città-stato maya
in America centrale

3500 AEV 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 EV 500 1000 1500 2000 2500

27 AEV
300 AEV Inizio dell’impero
2200 AEV Prime città-stato yoruba romano
Primi imperi cinesi nell’Africa subsahariana
in Asia orientale

500 AEV Inizio del periodo


2500 AEV greco classico delle città-stato
Nascita della civiltà della valle dell’Indo
in Asia meridionale

2850 AEV
Primi regni egizi
in Africa settentrionale
3500 AEV
Prime città-stato
sumere
nella Mezzaluna fertile
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

Immagina di essere un uccello e di volare sul pianeta Terra


IMMAGINA intorno al 2000 a.e.v. I cambiamenti climatici e l’intervento
umano hanno desertificato alcune zone del pianeta. Dove un
tempo c’erano foreste, ora vedi vasti campi coltivati con varie
specie vegetali che gli umani hanno piantato e fatto crescere
con cura. Nei dintorni ci sono piccoli animali domestici che
brucano le piante. Case, magazzini e capanne circondano
villaggi abitati da qualche centinaio di umani. Nei luoghi che
diedero origine all’agricoltura vedi città ricche ed eleganti,
a volte in lotta tra loro, che creano fitte reti di commercio
regionale. Se continui a volare intorno al pianeta vedi circa 90
milioni di esseri umani.

Immagina di essere un ragazzo di 12 anni e di abitare in questo


mondo. Vivi nell’impero sumero e trascorri la maggior parte
della tua giornata nella scuola che insegna l’amministrazione,
perché diventerai uno scriba. Vivi in una piccola casa con
molte stanze disposte intorno a un cortile interno, circondata
da case simili in una città cinta da mura, affollata, rumorosa
e maleodorante. Passi la giornata a fare esercizi di scrittura
su tavolette di argilla. Se la tua calligrafia non è chiara, se
hai scritto male o non hai completato l’esercizio, il maestro
ti bastona. Se parli, ti alzi o mangi senza il suo permesso, ti
bastona. Se parli qualsiasi altra lingua che non sia il sumero
– per esempio l’accadico – ti bastona. Poiché farai lo scriba,
impari sia a leggere e scrivere sia a usare cataloghi, repertori,
calendari, schede e tabelle. Sarai molto esperto nelle tecniche
di catalogazione e ad acquisire ed elaborare informazioni sulle
proprietà e sulle tasse. A scuola cerchi di fare del tuo meglio,
sperando di evitare qualche bastonata.
Sei parte di una piccola élite che si dedica a un’ampia
gamma di attività, come il commercio e l’intermediazione, la
preghiera e la gestione dei templi, la riscossione dei tributi,
la conduzione dei soldati nelle guerre contro altri gruppi,
la consulenza ai governanti, ecc. Ma la maggior parte della
popolazione sumera trascorre la giornata lavorando i campi
e cercando di costruire efficienti sistemi di irrigazione per

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Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Immagina
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

portare acqua alle colture che serviranno per nutrire anche te.

3000 AEV 1000 EV


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UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

LINEA DEL TEMPO

5500 AEV 5000 4500 4000 3500 3000 2500

Prime città-stato Primi regni


sumere nella egizi in Africa
Mezzaluna fertile settentrionale

Nascita della
civiltà della valle
dell’Indo in Asia
meridionale
CLIMA

MIGRAZIONE

2000 1500 1000 500 1 500 1000 EV

Le prime vie della


Seta collegano
i mercati della
Primi imperi Pianura Cinese
Settentrionale Prime città-stato
cinesi in con l’India e il maya in America
Asia orientale Mediterraneo centrale

Nascita della
civiltà Teotihuacan
in America centrale

Prime città-stato
yoruba nell’Africa
subsahariana

Il clima più asciutto, i periodi prolungati di siccità


e la conseguente scarsità di acqua stimolano le
innovazioni tecnologiche e causano il passaggio
dall’agricoltura sedentaria a un’economia basata
sulla pastorizia nomade in gran parte dell’Asia
sudoccidentale, dell’Africa settentrionale e
della regione del Sahel

I nomadi delle grandi steppe eurasiatiche, le tribù del


deserto arabo, i berberi nord africani e i vichinghi della
Scandinavia sono protagonisti di frequenti
“incursioni/invasioni” negli imperi e nei regni
basati sull’agricoltura sedentaria

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Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Verso gli imperi regionali
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

UN QUADRO
GENERALE

Per migliaia di anni la stragrande maggioranza degli umani – circa


nove persone su dieci – si alzò ogni mattina per arare la terra e per
pascolare il bestiame. I contadini lavoravano nei campi, li dissodavano
e trasportavano secchi d’acqua; i beni alimentari che non consumavano
erano utilizzati per sostenere le attività politiche, le guerre e le arti. Il
surplus di cibo nutriva soprattutto piccole minoranze costituite dalle
élite: re, funzionari dello stato, soldati e sacerdoti. Grazie al surplus,
i villaggi poterono espandersi, conquistare nuovi terreni, costruire
palazzi, fortezze, monumenti e templi.
Nel IV millennio a.e.v sorsero grandi città in diverse parti del mondo:
nella civiltà mesopotamica di Sumer, in quella egizia della valle del Nilo,
in quella della valle dell’Indo, nella cultura Liangzhu in Cina, in quella
Tripolye in Ucraina e nella civiltà del Caral, una regione dell’attuale
Perú. Molte di queste culture erano rette da élite impegnate nella
costruzione e nell’organizzazione delle città. Più di mille anni dopo,
tra la fine del III e l’inizio del II millennio a.e.v., alcune di queste élite
avviarono la conquista di città e popoli contigui e li incorporarono nei
loro domini. Si formarono così i primi imperi, in particolare l’impero
accadico in Mesopotamia e quello egizio del periodo del Nuovo Regno.
Tra il 3000 a.e.v. e il 1800 e.v. nacquero circa 60 imperi il cui territorio
superava il milione di chilometri quadrati. A eccezione dell’impero
inca, si svilupparono tutti tra la costa atlantica dell’Africa e dell’Europa
e il Mar Cinese orientale. La Cina, con le sue fertili pianure fluviali, fu la
regione in cui si ebbe la più lunga sequenza di imperi. Tra gli imperi più
estesi della storia ci furono quelli creati dalle popolazioni nomadi delle
steppe asiatiche: il canato (grande principato) turco nel VI secolo e.v. e
l’impero mongolo nel XIII secolo e.v.

La transizione dai villaggi alle città e poi agli imperi, che si realizzò tra
Verso gli imperi regionali il 3000 a.e.v. e il 1000 e.v., non ebbe cause naturali, ma fu determinata
dagli umani. Nelle diverse zone del mondo avvenne in tempi diversi e
con differenti sistemi di controllo e di organizzazione della vita sociale.
Gli storici individuano cinque principali requisiti che consentirono la
formazione degli imperi regionali.
1. L’incremento demografico. Gli imperi si affermarono nei luoghi
abitati da popolazioni piuttosto folte, perché l’espansione
richiedeva notevoli risorse economiche e umane. Gli imperi si
svilupparono a partire da un nucleo centrale e gradualmente si

3000 AEV 1000 EV


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UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

espansero fino a comprendere regioni sempre più lontane. In


Una rivolta è un tentativo, questo periodo della storia gli imperi ebbero bisogno di terra. I più
riuscito o fallito, di sfuggire vasti furono quelli euroasiatici, che all’epoca comprendevano più di
o di ribellarsi a un’autorità tre quarti della popolazione mondiale. Questi imperi esercitarono
stabilita (un individuo o
la loro influenza su regioni popolate da qualche decina di migliaia a
un sistema) attraverso
qualche milione di persone.
un’azione decisa e spesso
violenta. 2. La produzione di cibo, organizzata in modo efficiente grazie
all’agricoltura, alla pastorizia o a entrambe le attività. Le eccedenze
della produzione alimentare dovevano essere adeguatamente
conservate, misurate e amministrate. La produzione di cibo è il
primo compito di ogni forma di organizzazione sociale. L’aumento
della produzione richiedeva una più articolata divisione del lavoro,
una maggiore specializzazione e un maggior controllo. L’economia si
basava su un sistema agricolo efficiente, ma anche sulla produzione
di manufatti e su reti commerciali esterne e interne.
3. Il controllo politico centralizzato, basato su un apparato militare.
Gli eserciti nacquero inizialmente con uno scopo di difesa, ma
furono poi utilizzati per controllare i sudditi, per sedare conflitti
interni e rivolte e per difendere le città e gli imperi dalle minacce
esterne.

IL SISTEMA TRIBUTARIO
1 Come funziona il sistema tributario? Cerca informazioni su internet sul
sistema di tassazione dell’antico Egitto, della Grecia, dell’impero romano e
di oggi.
Lavora in coppia, completa una tabella come quella che segue e discuti i
risultati.
CHI IMPONEVA LE TASSE?
EGITTO ANTICA GRECIA

IMPERO ROMANO OGGI

CHE COSA VENIVA TASSATO?

EGITTO ANTICA GRECIA

IMPERO ROMANO OGGI

COME FUNZIONAVA IL SISTEMA TRIBUTARIO?


EGITTO ANTICA GRECIA

IMPERO ROMANO OGGI

2 Che tipo di beni e di attività sono soggetti a tassazione nel tuo paese oggi?

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Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Verso gli imperi regionali
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

4. Il passaggio da un sistema di semplice scambio tra le persone a un


Distributivo deriva sistema distributivo su larga scala. Ciò richiese la creazione di un
da “distribuire”, che sistema ben organizzato di raccolta, registrazione e distribuzione
letteralmente significa dei beni; a questo scopo si svilupparono sistemi di codifica e
“dividere fra più persone
di contabilità e, successivamente, le prime forme di scrittura.
dando a ciascuno la
L’amministrazione centrale si basava su un apparato burocratico, su
parte che gli spetta”.
“Distribuire” ebbe origine leggi scritte, su un rigido sistema di distribuzione e su una religione
da “tribù” e fa riferimento ufficiale.
alla pratica di raccogliere 5. La comunicazione, sia all’interno del territorio controllato sia tra
i beni dai membri della questo e l’esterno. Ciò richiese la costruzione di infrastrutture
tribù e consegnarli a stradali e lo sviluppo di sistemi di trasmissione di messaggi e permise
un’autorità centrale,
lo spostamento più veloce di persone, merci e informazioni.
che successivamente
distribuisce alcuni di quei
beni ai membri della tribù
secondo quote stabilite.

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UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

GLI UMANI CAMBIANO


LA NATURA
Tra il 3000 a.e.v. e il 1000 e.v., per affrontare i cambiamenti climatici
Innovazioni agricole e
e ambientali, furono introdotte numerose innovazioni nelle tecniche
dell’allevamento
della coltivazione e dell’allevamento degli animali. Per esempio, furono
inventati l’aratro e la slitta e il carro a trazione animale per facilitare il
trasporto. Le innovazioni di quel periodo includono anche la rotazione
biennale e triennale delle colture, la selezione delle varietà vegetali e
animali, il terrazzamento, il drenaggio del terreno, la pratica ripetuta
della diserbatura, alcuni metodi di fertilizzazione, nuove tecniche di
aratura e l’uso dell’energia idrica per l’irrigazione dei campi. Fu utilizzata
la lana delle pecore per realizzare tessuti. Inoltre, gli umani iniziarono
a consumare i latticini, l’uva, i datteri, le olive, i fichi e le mandorle.
Grazie alle innovazioni, l’agricoltura diventò sempre più efficiente
e capace di generare surplus alimentare. Ciò portò a una crescita
demografica e alla conseguente necessità di trovare nuovi terreni e
nuove risorse naturali per soddisfare le esigenze della popolazione.
Sottolinea i tre elementi che nel
Altre innovazioni migliorarono i trasporti e favorirono la diffusione
mondo agricolo erano collegati
tra loro e per ciascuno di essi dei commerci. L’eccedenza di beni agricoli e di materie prime rese
scrivi su un foglio una frase possibile lo sviluppo dei villaggi, che presto diedero vita a società
composta da un soggetto + un urbane basate sull’agricoltura. In sintesi, il consolidarsi dell’agricoltura
verbo. come sistema primario di produzione alimentare si accompagnò alla
crescita demografica ed economica.

Il cambiamento economico fu stimolato anche dai cambiamenti


Il ferro stimola la produzione
intervenuti nella manifattura, che vide lo sviluppo della lavorazione
di utensili e di armi
dei tessuti, della ceramica, della pietra e dei metalli. Intorno al 1200
a.e.v. nella Mezzaluna fertile il ferro fu impiegato per produrre armi e
attrezzi su larga scala. La lavorazione del ferro, più facile di quella del
bronzo, consentiva di realizzare una varietà di utensili molto più ampia.
Nel 600 a.e.v. la metallurgia del ferro si era diffusa in Europa, nell’Africa
subsahariana, nell’India e nella Cina. Il ferro favorì la diffusione dell’aratro
e della falce e, forse, lo scoppio di guerre nella Mezzaluna fertile. L’uso
degli aratri e delle falci fece crescere la produttività agricola nella
Mezzaluna fertile, in Anatolia e in Europa.

Strategie di produzione Per evitare le crisi alimentari, i primi centri urbani adottarono diverse
e di approvvigionamento strategie di produzione agricola. Iniziarono a coltivare vari tipi di ortaggi
alimentare e ad allevare animali, integrando regolarmente la dieta con i prodotti
della caccia e della raccolta. Spesso i campi furono organizzati per
lasciare, accanto alle coltivazioni, lo spazio per la transumanza (cioè lo

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Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Gli imperi espandono le frontiere
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

spostamento stagionale del bestiame tra pascoli estivi e invernali). Si


pervenne così a una maggiore diversificazione dello spazio disponibile.
Nello stesso tempo gli umani immagazzinarono considerevoli quantità
di alimenti di base (come i cereali) e stabilirono solide relazioni
commerciali per importare beni alimentari da altre regioni.

Tra le sfide che gli umani dovettero affrontare in quest’epoca vi furono


Conseguenze dei
cambiamenti climatici quelle causate dai cambiamenti climatici. Nel Mediterraneo, nella
sull’agricoltura Mezzaluna fertile e in Asia sud-occidentale tra il 2500 e il 500 a.e.v. il
clima si fece più caldo e secco, la piovosità diminuì e la siccità diventò
un fenomeno più frequente. La disponibilità di acqua si ridusse anche
per il cambiamento del corso dei fiumi. Si restrinsero così gli spazi
adatti all’agricoltura, sui quali aumentò la pressione demografica.
A cominciare dalla Mezzaluna fertile, l’agricoltura conobbe cambiamenti
che permisero di sfruttare più efficacemente le terre disponibili e di
estendere le coltivazioni.
Si realizzarono vasti progetti idraulici, di superficie e sotterranei, per
canalizzare l’acqua e portarla nei campi e nelle città. Si recuperarono,
attraverso sistemi di bonifica, aree occupate da paludi e da laghi. Si
costruirono terrazzamenti per impedire l’erosione del suolo e magazzini
per conservare le scorte dei cereali.
Nelle zone semiaride, che potevano contare solo sull’acqua piovana,
furono adattate alle nuove circostanze climatiche le tecniche agricole
e di allevamento. Nelle steppe euroasiatiche, in Asia sud-occidentale,
Cerca in un’enciclopedia nel Nord Africa e nella regione del Sahel la trasformazione più rilevante
e scrivi il significato di riguardò la transizione dall’agricoltura sedentaria a un’economia nomade
“agricoltura sedentaria” e basata sulla pastorizia. Ciò consentì di sfruttare aree notevolmente più
“economia nomade basata sulla
estese per l’allevamento di pecore e capre, più adatto agli ambienti
pastorizia”. Mentre studi questo
semiaridi. Il passaggio alla pastorizia è l’esempio più significativo
capitolo tieni a mente queste
informazioni. dell’espansione della frontiera territoriale come risposta alla minore
disponibilità di acqua e all’aumento della popolazione.

L’agricoltura portò con sé nuove forme di sviluppo. L’espansione


Gli imperi espandono
economica si avviò quando le frontiere furono aperte alla conquista
le frontiere
delle terre non coltivate e delle risorse naturali necessarie alle città. I
centri urbani dei grandi imperi avevano bisogno di molte risorse naturali
per sostenersi e conservare il benessere e il potere. L’espansione della
potenza imperiale e la crescita delle città furono determinate dal
bisogno di risorse e di materie prime. Alcuni esempi ci aiutano a capire
come gli imperi gestirono le frontiere naturali e affrontarono i loro
limiti, a volte causando il loro stesso crollo.

3000 AEV 1000 EV


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UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

Una delle civiltà più antiche fu quella che i sumeri costruirono in


L’impero sumero Mesopotamia, dove, tra il 4000 e il 3000 a.e.v., si formò una rete di
città-stato più o meno indipendenti. Questa regione era costituita da
pianure esposte alle alluvioni e alla siccità, perciò il consolidamento
della civiltà sumera richiese un buon controllo dell’acqua disponibile. I
Le città-stato erano città campi erano irrigati con l’acqua dei fiumi Eufrate e Tigri, che conteneva
governate da un re o da un grandi quantità di sedimenti e di sale. L’irrigazione ridusse la fertilità
gruppo di notabili in cui i del suolo, che con il tempo accumulò molto sale. I campi fertili della
residenti erano organizzati Mesopotamia si trasformarono in pianure aride disseminate di piccoli
in una struttura gerarchica
villaggi. Il centro del potere politico si spostò a nord, nei domini dei
con funzioni diverse.
babilonesi e degli assiri. I sumeri non riuscirono a fronteggiare la crisi
C’erano sacerdoti, soldati,
giudici, amministratori ecologica che avevano causato con le loro attività.
(che mettevano in atto
le decisioni prese da chi
governava), artigiani e
mercanti.

Altri esempi di collasso sono quelli forniti dalle vicende di Teotihuacán


Gli imperi dell’America
centrale (i cui resti si trovano nei pressi dell’odierna Città del Messico) e dei
maya in America centrale. Teotihuacán fu fondata nel I secolo e.v. e fu
a lungo la città più vasta e popolosa del mondo. Si estendeva su un’area
di circa 30 chilometri quadrati e la sua popolazione contava 150.000
abitanti. La città prosperò grazie a un’agricoltura intensiva organizzata
Irrigazione significa portare con sistemi di terrazzamento e di irrigazione - innaffiatura. A partire
acqua ai campi coltivati dal VI secolo e.v., dopo un periodo di rivolte, la città fu abbandonata
attraverso canali. dalla sua popolazione.
La civiltà maya si fondava su un sistema di città-stato che rispondevano
Annaffiatura significa
versare acqua su colture
a un potere centrale. Raggiunse il massimo della sua potenza dopo
e piante. L’acqua dei fiumi Teotihuacán, ma a partire dall’VIII secolo e.v. andò incontro a un
e l’acqua di falda contiene rapido declino. La crescente pressione esercitata sull’ambiente portò
sale. Quindi un’intensa alla riduzione delle foreste e alla conseguente scarsità di selvaggina.
irrigazione o annaffiatura Quando i terreni, a causa dell’erosione, persero la fertilità, scoppiarono
può lasciare sul suolo le tensioni all’interno delle città e tra i gruppi sociali.
troppo sale, soprattutto nei
La sovrappopolazione, la diminuzione della produzione agricola
climi più caldi. Il sale riduce
la fertilità del suolo.
e i conflitti interni portarono al collasso queste due civiltà
centroamericane. Il loro esempio mostra come molti imperi
cominciarono a perdere stabilità all’apice del loro successo – cioè nel
momento in cui ci sarebbe stato bisogno di maggior coesione sociale
e di maggiori risorse naturali – e non trovarono soluzioni adeguate per
affrontare i loro problemi.

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Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: L’impero cinese e l’impero egiziano
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

Che cosa avrebbero dovuto


fare i maya e gli abitanti di
Teotihuacán? Studia il loro
territorio usando internet, il tuo
libro di geografia e altre fonti
e trova una soluzione al loro
problema.

L’impero egiziano e cinese seguirono un altro percorso. Non sembrano


aver sofferto per un’implosione interna, né per il degrado ecologico.
L’Egitto prosperò grazie al “dono del Nilo”, il limo depositato sui terreni
agricoli ai margini del fiume Nilo. Adottò metodi agricoli conservativi,
che limitarono i danni della salinità, mentre la sua popolazione cresceva
piuttosto lentamente, senza mai oltrepassare per troppo tempo la
capacità massima del sistema ecologico.
Allo stesso modo, la Cina poté godere del favore della natura: un suolo
molto fertile e poco soggetto all’erosione, che fu in grado di nutrire la
popolazione in aumento e l’espansione territoriale senza esaurirsi.
La storia politica degli imperi antichi di Egitto e Cina fu descritta come
un susseguirsi di dinastie, il cui sorgere e tramontare non determinarono
la caduta degli imperi, anche grazie alla loro capacità di controllare i
conflitti interni e le pressioni ecologiche.

3000 AEV 1000 EV


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UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

LA ROTAZIONE BIENNALE E TRIENNALE DELLE COLTURE


LA ROTAZIONE La rotazione biennale era una tecnica agricola che prevedeva la coltivazione
BIENNALE di metà del campo; l’altra metà veniva lasciata a pascolo; ogni anno si
DELLE alternavano coltivazione e pascolo. Questa tecnica consentiva al terreno
COLTURE lasciato al pascolo di rigenerare i minerali e gli elementi nutritivi che erano
stati sottratti al suolo dalle colture precedenti.

PRIMO ANNO SECONDO ANNO


LA ROTAZIONE La rotazione triennale delle colture seguiva un principio simile ma
TRIENNALE utilizzava tre campi adiacenti e alternava colture diverse. Un campo veniva
DELLE generalmente coltivato a colture che crescevano in primavera, un secondo
COLTURE campo veniva seminato con i semi di una coltura estiva-autunnale e il terzo
veniva lasciato non coltivato. Ogni anno l’agricoltore spostava le colture da un
campo all’altro.

PRIMO ANNO SECONDO ANNO TERZO ANNO


Immagina di voler coltivare il grano, che è il tuo alimento di base, e piselli o
zucche. Simula tre anni di coltivazione utilizzando la rotazione biennale delle
colture. Poi simula tre anni di coltivazione con la rotazione triennale delle
colture. Disegna nei cerchi a sinistra i simboli delle colture, ricordandoti di
lasciare bianco il terreno lasciato a pascolo. Alla fine del terzo anno quanto
cibo hai prodotto usando la rotazione biennale? E quanto nei hai prodotto
usando la rotazione triennale?
SEMINA
PRIMAVERILE

PISELLI FAVE SOIA CIPOLLE GRANOTURCO

ZUCCHE PATATE SORGO GIRASOLI BARBABIETOLE

SEMINA
AUTUNNALE

SEGALE CAVOLI GRANO AGLIO SPINACI

PASCOLO

PREZZEMOLO RAVANELLI CAROTE RAPE RADICCHIO

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Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Lo shaduf
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

LO SHADUF
L’affresco egizio rappresenta
un utensile per l’irrigazione
chiamato shaduf. L’utilizzo dello
shaduf è attestato in Egitto e
Sumer a partire dal III millennio
a.e.v. La tecnologia dello shaduf
era molto conosciuta e nei secoli
si diffuse nel continente africano
e eurasiatico, dove è usata
ancora oggi. Osserva le immagini e scrivi il numero corrispondente al luogo corretto
sulla mappa.
Lo shaduf è un attrezzo 1 2 3
composto da una lunga asta
che oscilla su una struttura
verticale. Un secchio viene
appeso a un’estremità dell’asta,
e una grossa pietra (o un
qualsiasi altro oggetto pesante)
Shaduf in Shaduf in India Shaduf in Cina
all’estremità opposta. La pietra Egitto (oggi) (XIX sec. e.v.) (oggi)
serve da contrappeso di una
leva. Grazie al contrappeso 4 5 6
è richiesto un minimo sforzo
per abbassare il secchio,
immergerlo nel fiume e
risollevarlo quando è pieno.
L’asta può essere spinta di
lato (ruotando sul punto di Shaduf in Shaduf in Shaduf in Canada
sospensione) e il secchio può Ungheria (oggi) Ucraina (oggi) (XIX sec. e.v)
essere capovolto lasciando
cadere l’acqua in una diga o
un canale, che convoglierà poi
l’acqua verso le colture.

3000 AEV 1000 EV


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UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

GLI UMANI
IN MOVIMENTO
Le innovazioni tecnologiche e la maggior produttività agricola
Il costante aumento della
portarono all’affermarsi delle città-stato e degli imperi e favorirono
popolazione
anche un costante aumento della popolazione. Nel 3000 a.e.v. la
popolazione mondiale contava circa 50 milioni di abitanti; nel 1000
a.e.v. era triplicata, raggiungendo i 150 milioni, e nell’anno 1 e.v. raggiunse
i 250 milioni di persone. Da allora la crescita demografica rallentò
notevolmente e nel 1000 e.v. la popolazione mondiale contava lo
stesso numero di abitanti dell’anno 1.
La crescita demografica globale fu irregolare e registrò accelerazioni
e rallentamenti. Ricorrenti carestie, invasioni e pestilenze decimarono
intere società, che a volte riuscirono a riprendersi. Durante questo
periodo la maggior parte delle economie fece fatica a fronteggiare i
problemi posti dalla sovrappopolazione e dall’insufficienza di cibo.

LA POPOLAZIONE REGIONALE E MONDIALE


3000 AEV 1 EV 200
3000 AEV
600 1 EV 1000 200 600

MONDO MONDO 60 252 257 60 208 252 253 257 208

EUROPA OCCIDENTALE EUROPA OCCIDENTALE 31 44 22 31 30 44 22


EUROPA ORIENTALE EUROPA ORIENTALE
12 13 11 12 13 13 11
E ASIA SETTENTRIONALEE ASIA SETTENTRIONALE
ASIA CENTRALE ASIA CENTRALE
170 158 134 170 152 158 134
E MERIDIONALE E MERIDIONALE

AFRICA AFRICA 26 30 24 26 39 30 24

AMERICHE AMERICHE 12 11 16 12 18 11 16

OCEANIA OCEANIA 1 1 1 1 1 1 1
(stimata in milioni) (stimata
Fonti: Livi-Bracci (1997); McEvedy and Jones (1978).

1 Completa: Tra il 3000 A.E.V. e l’1 E.V. la popolazione mondiale si è moltiplicata


12,4 volte 4,2 volte
Nei 1000 anni successivi la popolazione mondiale
Non è aumentata È aumentata notevolmente

Metti a confronto i dati riguardanti l’Europa, l’Asia e l’Africa. Che cosa è


2
accaduto in queste aree geografiche tra il 200 e.v. e il 600 e.v.? Ora analizza
i dati riguardanti l’America e l’Oceania. Quale fu la tendenza demografica in
questi continenti tra il 400 a.e.v. e il 1000 e.v.?

114
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le città hanno bisogno di espandere
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI le frontiere

Per sostenere la crescita della popolazione, tutte le economie regionali


La nascita delle città continuarono a dipendere dalla ricerca di nuove risorse naturali e di
nuove terre.
In alcune zone chiave, le innovazioni messe in atto dal 3000 a.e.v. al 1000
a.e.v. consentirono di ottenere grandi surplus alimentari. Le eccedenze
furono utilizzate per creare città e reti commerciali e per sostenere
le altre attività economiche. Questo processo consentì la creazione
e la prosperità degli imperi basati sull’agricoltura. Sviluppo agricolo,
crescita demografica e benessere economico condussero all’ascesa
delle città - la più importante eredità di questo periodo.

Uno degli sviluppi più rilevanti di questa fase storica fu la creazione


Le città hanno bisogno di economie e imperi che traevano la loro forza dai centri urbani. Lo
di espandere le frontiere
sviluppo economico fu un fattore fondamentale per l’urbanizzazione
e la crescita delle città. Le città, con la loro elevata concentrazione
demografica, condizionarono i modelli di sfruttamento delle risorse.
La posizione geografica determinò lo sviluppo economico e il successo
politico delle città, che sorsero soprattutto nel cuore di regioni fertili
adatte a produrre surplus agricoli, negli entroterra ricchi di materie
prime e in prossimità dei nodi delle rotte commerciali più importanti.
Per sopravvivere e prosperare, gli imperi fondati sulle città espansero
le loro frontiere; infatti, per conservare e aumentare la loro ricchezza,
la loro potenza e il loro sviluppo economico, essi necessitavano di
L’urbanizzazione è uno
territori più vasti e di risorse, manodopera e materie prime abbondanti.
spostamento della
popolazione dalla Questo obiettivo fu raggiunto in parte con il commercio, in parte con
campagna alla città per la conquista e lo sfruttamento di territori ricchi di risorse naturali e
stabilirsi e lavorare lì. forza lavoro.

L’IMPORTANZA DELLA COLLOCAZIONE DELLE CITTA’


1 Dove sono collocate le città nel tuo paese?
Usa una mappa geografica (scala tra 1:1.000.000 e 1:10.000.000 e seleziona
cinque grandi città lontane tra loro. Osserva la mappa poi completa una
tabella contenente i seguenti dati:
Fiumi molto vicini alla città (se ce ne sono)
Spiaggia e porti molto vicini alla città (se ce ne sono)
Valli e montagne attorno alla città (se ce ne sono)
Risorse naturali (risorse del sottosuolo, foreste, campi coltivati, ecc.)
vicine alla città
Strade importanti che dalla città si snodano in direzioni diverse
2 Poi rispondi alle seguenti domande. In che modo la collocazione di una città
è funzionale alla sua vita economica e al suo sviluppo?

3000 AEV 1000 EV


115115
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

La costruzione della frontiera fu un fattore cruciale per lo sviluppo degli


Il ruolo delle periferie nel
imperi. Di solito le frontiere non erano spazi vuoti, ma aree frastagliate
consolidamento degli imperi
in cui avvenivano incontri e scontri tra le entità in espansione,
cioè le città e gli imperi, e gli umani che si autogovernavano. La
formazione degli imperi creò una distinzione tra le aree amministrate
di insediamento stabile e le periferie che si sottraevano al controllo
delle élite. Queste accoglievano fuggiaschi, popolazioni nomadi che
praticavano un’economia di sussistenza (raccolta, caccia, agricoltura
La manodopera (o forza- itinerante, pesca e pastorizia) e umani restii a diventare forza lavoro
lavoro) è costituita da dell’impero.
tutte le persone che sono Le frontiere favorirono il consolidamento degli imperi perché
chiamate a svolgere
generarono flussi di ricchezza dalle periferie al centro. Contribuirono
un lavoro produttivo, in
anche a creare nuovi imperi in regioni che non avevano mai conosciuto
particolare di tipo manuale.
il controllo di uno stato, nel momento in cui i popoli che le abitavano
scelsero di organizzarsi per resistere all’espansione di altri popoli.
Al tempo stesso gli imperi usarono ed espansero le frontiere per
soddisfare un bisogno delle élite, quello di distinguere l’ordine che
andavano imponendo – ritenuto naturale – dal resto.
L’espansione delle città Un’economia agricola altamente produttiva e l’espansione delle
alimenta i conflitti
frontiere fornirono la base economica alle élite militari, religiose,
manifatturiere e mercantili urbane.

Tra il 3000 a.e.v. e il 1000 e.v. le città diventarono centri di importanza


Le forme di resistenza
vitale per le civiltà basate sull’agricoltura. La produzione di eccedenze
quotidiana sono modalità di
azione attraverso le quali agricole fu un fattore decisivo per i centri urbani, poiché la loro crescita
gli individui contrastano richiedeva sempre maggiori rifornimenti alimentari. Per sostenere
ogni genere di autorità, il loro sviluppo, le città organizzarono le campagne circostanti in
mettendosi d’accordo sistemi agricoli efficaci e svilupparono competenze tecnologiche
da soli o organizzati
per aumentarne la produttività. Pertanto, l’espansione delle città
in gruppo. Si tratta di
forme occasionali di incoraggiò l’innovazione e favorì la crescita. Grazie alle innovazioni,
resistenza attuate dagli i sistemi agricoli conobbero notevoli trasformazioni; tuttavia, la
umani, generalmente dai crescita urbana continuò a dipendere dalla ricerca di nuovi territori
lavoratori, per sfuggire da convertire all’agricoltura. Una volta fondate, le città tendevano
all’autorità e migliorare
naturalmente a crescere demograficamente e a espandere il controllo
le proprie condizioni di
vita. Ne sono esempi i
sui territori circostanti.
piccoli furti, il sabotaggio, La politica espansiva delle città alimentò molti conflitti, sia tra le città e
il falso adempimento, la le aree rurali sottoposte al loro controllo, sia tra le diverse città. Contro
lentezza deliberata... Pensa il potere dilagante delle città e degli imperi si moltiplicarono le forme
ai bambini quando non di resistenza quotidiana.
vogliono fare qualcosa e
fingono di non aver sentito
ciò che i genitori hanno
detto… Certamente sarà
capitato anche a te!

116
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le società nomadi
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

Alcune società agricole di quest’epoca non diedero vita a grandi città


Le società nomadi o imperi e alcune società umane non adottarono l’agricoltura stanziale.
In Asia e in Europa si affermarono infatti tre modelli di società basati
sul movimento: i nomadi delle grandi steppe eurasiatiche; le tribù del
deserto arabo e quelle berbere nordafricane; i vichinghi della penisola
scandinava.
Queste popolazioni acquisirono nuovi territori e risorse grazie
all’espansione della frontiera territoriale. I nomadi delle steppe
eurasiatiche e le tribù del deserto arabo svilupparono un’economia
basata sulla pastorizia, che prevedeva migrazioni stagionali su territori
molto vasti. La vita nomade si prestava bene al commercio ma anche
alla razzia; le società agricole offrivano molti obiettivi allettanti: cibo,
oro, gioielli e altre ricchezze, tra cui gli umani da vendere come schiavi.

IL NOMADISMO OGGI
Oggi nel mondo esistono molti tipi di nomadismo.

Ci sono cacciatori-raccoglitori nomadi, che si spostano per cercare cibo e


riparo quando hanno esaurito le risorse del loro territorio.

Molti umani nomadi sono allevatori: essi migrano per trovare nuovi pascoli e
per fare affari e commerciare con altri umani.

I cosiddetti nomadi “peripatetici” sono quegli umani che, differentemente dai


Pigmei, manager aziendali, nomadi-pastori, sentono di non appartenere a nessun luogo; si identificano
con un gruppo in continuo movimento e in continuo processo di migrazione.
altaiani, viaggiatori irlandesi, Vivono di commercio e di artigianato e intrecciano relazioni piuttosto stabili
politici, fulani, architetti, lakota, con il territorio in cui si stabiliscono.

inuit, ingegneri elettrici, sansi,


Infine, nuove forme di stile di vita nomade caratterizzano i professionisti
chirurghi, yakuti, tasmaniani, di molti paesi industrializzati dotati di un settore terziario avanzato. Uno o
più membri adulti della famiglia decide di spostarsi in una nuova città per
yanomami, sinti, masai, yoruk,
progredire nella carriera e nello sviluppo professionale.
mongoli, sami, abdal,
Qui di lato vedi elencati alcuni umani nomadi che oggi errano per il mondo.
consulenti finanziari,
Usando internet inseriscili nel rettangolo giusto nella pagina seguente. Poi
beduini/manta, romani aggiungi i numeri delle prime tre righe sulla mappa del mondo della pagina
seguente (gli umani del quarto gruppo possono trovarsi ovunque).

3000 AEV 1000 EV


117117
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

NOMADISMO OGGI

CACCIATORI-RACCOGLITORI

1 2 3 4 5 6

ALLEVATORI

7 8 9 10 11 12

NOMADI PERIPATETICI

13 14 15 16 17 18

PROFESSIONISTI

118
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: I nomadi eurasiatici
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

Spostandosi lungo le rotte migratorie, i nomadi diventarono i


I conflitti tra società
perfetti intermediari per il trasporto di merci. Popoli che praticavano
nomadi e sedentarie
l’agricoltura in territori marginali della Scandinavia e delle steppe
eurasiatiche si specializzarono nel commercio. I vichinghi, per esempio,
vivevano sulle coste della Scandinavia, dove coltivavano i campi e
allevavano il bestiame. Ma il clima piuttosto ostile e il suolo povero
li spinsero a integrare le pratiche agricole con il commercio e la
razzia. Essi diventarono grandi navigatori e si spinsero molto lontano
per commerciare e saccheggiare. Per questa ragione il periodo tra il
3000 a.e.v. e il 1000 e.v. è noto anche per le frequenti “incursioni” o
“invasioni” dei nomadi all’interno dei territori degli imperi e dei regni
fondati sull’agricoltura stanziale.
Le cause dei conflitti e delle invasioni erano molte. Per esempio, i
nomadi conducevano invasioni e razzie nei territori degli imperi, se
questi erano ricchi di risorse e di beni e se il “centro sedentario” che li
controllava era politicamente e militarmente debole. Ma in molti casi
erano le città e gli imperi che si impossessavano dei territori abitati dai
nomadi per sfruttarne le terre e le risorse naturali. Per queste ragioni i
conflitti tra società nomadi e società agricole sedentarie furono molto
frequenti.

I nomadi della penisola araba e dell’Africa settentrionale si dedicarono


I nomadi nordafricani e principalmente al commercio lungo le rotte terrestri dell’Asia sud-
della penisola araba
occidentale e della penisola araba, particolarmente frequentate grazie
agli scambi tra est e ovest. Grazie a questo ruolo nel commercio
intercontinentale, molte tribù nomadi diventarono ricche e forti
dal punto di vista militare e dopo l’ascesa del profeta Maometto e
dell’islam si unirono in un potente impero. Verso il 1000 e.v. i domini
arabo-islamici includevano alcuni tra i territori agricoli più ricchi e le
rotte commerciali più battute del mondo afro-eurasiatico.

I cacciatori e gli allevatori delle steppe europee e asiatiche svilupparono


I nomadi eurasiatici gradualmente uno stile di vita nomade per adattarsi all’ambiente
naturale. Essi addomesticarono il cavallo, che diventò il fondamento
sia della loro economia (allevamento e commercio), sia del loro potere
militare (cavalleria). L’espansione attraverso le steppe eurasiatiche
dell’Asia centrale, della Mongolia e dell’Europa orientale portò questi
popoli nomadi a scontrarsi con quelli sedentari.
I nomadi che popolarono le steppe eurasiatiche a partire dal I
millennio a.e.v. avevano tre obiettivi. Innanzitutto, difendere i propri
territori e quando possibile ampliarli a spese delle tribù nomadi rivali
e di quelle agricole che ostacolavano la loro espansione. In secondo

3000 AEV 1000 EV


119119
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

luogo, controllare le rotte commerciali più importanti e redditizie


che collegavano l’Oriente e l’Occidente. Infine, approfittare della
debolezza degli stati per stabilirsi sui terreni agricoli e impadronirsi
delle risorse naturali; in molti casi, le conquiste dei nomadi portarono
alla costituzione di imperi e regni.
I nomadi delle steppe euroasiatiche conseguirono quindi gli obiettivi
economici e politici che si erano prefissati attraverso il controllo
delle risorse: sia diretto, mediante l’occupazione dei terreni fertili, sia
indiretto, mediante il dominio delle rotte commerciali.

LE VIE DELLA SETA (I SECOLO E.V.)

Massalia Sarmatia altre rotte città su altre rotte


- Marsiglia
vie della seta città sulle vie della seta
Roma

Panticapaeum Scinzia

Costantinopoli Turpan
Yining
Anxi
Sogdia Wuwei Ningbo
Kokand Luoyang
Aksu Dunhuang
Samarcanda Chang'an Hangzhou
Antioch
Tiro Dura-Europos Aria Kashgar Fuzhou
Alessandria Damasco Bactria Quanzhou
Merv Hotan
Hekatompylos Baktra Bagram
Seleucia
Persia Charsadda Taxila
Ctesiphon Guangzhou
Mar R

Egitto Mathura Pataliputra


Arabia Gedrosia
osso

Tamluk

India
Óc Eo
Amaravati
Machilipatnam
Aden

Oceano
Indiano

Nel processo di sviluppo delle connessioni e dei commerci


Le vie della seta intercontinentali le vie della seta ebbero un ruolo molto rilevante.
Le cosiddette “vie della seta” erano costituite da una rete di strade
che collegavano i mercati della Cina con l’India e il Mediterraneo. Le
loro origini risalgono almeno al 450 a.e.v., quando l’impero persiano si
estendeva tra la Turchia e la costa mediterranea a ovest e gli altipiani
tra l’Iran e il Pakistan a est. Le vie della seta furono percorse pressoché
ininterrottamente fino alla metà del XV secolo e.v., quando l’ascesa
dell’impero ottomano ne provocò l’instabilità e la crisi.

120
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le vie della seta
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

Per duemila anni gli umani intrapresero lunghi viaggi attraverso deserti
e montagne, a dorso di cavalli e cammelli. Lungo le vie della seta si
spostarono merci, conoscenze, idee e anche malattie; la tecnologia si
diffuse insieme alle pestilenze e alle religioni, la matematica insieme
alla seta e alla lana.
Le vie della seta costituirono anche il primo grande collegamento tra
le diverse visioni del mondo nate dagli imperi. Furono molto di più di
un reticolo di strade: furono, tra l’altro, una rete di basi commerciali
collocate in luoghi strategici che favorivano lo stoccaggio, lo scambio,
il trasporto e la distribuzione delle merci. Fu una rete dinamica in cui

LA GESTIONE DEL POTERE


Leggi questo brano tratto da Anche nelle comunità di villaggio, prima che esistessero le città,
L’origine delle città di M. Liverani esisteva un certo grado di funzione politica, intesa come capacità di
(1986). prendere decisioni che coinvolgano tutta la comunità [...]. Ma in un
Prenditi un momento per riflettere villaggio neolitico o calcolitico lo sviluppo della funzione politica rimane
sul testo, poi discuti i punti seguenti basso [...] si tratta semplicemente di assicurare la sopravvivenza
con i tuoi compagni. della comunità a livelli immutati, perciò di riuscire a continuare a fare
Quando si tratta di gestione del quello che si è sempre fatto. La struttura della comunità è la somma,
potere quale differenza esiste tra la giustapposizione di cellule uguali, che svolgono tutte la stessa
una comunità di contadini e una funzione: [...] non necessariamente l’adesione di ogni gruppo familiare
comunità urbana? In che modo è indispensabile agli altri per portare avanti le loro decisioni. [..] Il
la diversità delle prime città ha ruolo decisionale è assunto dagli anziani, capi delle famiglie, riuniti
influenzato il potere e la gestione in un organo collegiale. Come anziani essi conoscono il passato, sono
della proprietà? depositari della tradizione. [...]
Diversa è la situazione in una struttura proto-statale accentrata su una
città, che dunque racchiude al suo interno i rapporti di subordinazione
tra palazzo e centri minori, di differenziazione socio-economica tra
gruppi variamente privilegiati ovvero sfruttati. [...] In questo sistema
nessun gruppo può dissociarsi, pena il crollo di tutto il sistema. Inoltre
le decisioni non sono soltanto quelle di tipo consuetudinario che
tendono ad assicurare la riproduzione immutata. Vi sono decisioni che
tendono a cambiare in meglio i ritmi produttivi, e dunque richiedono
una [...] capacità di progettazione in vista dello sviluppo. Per di più
alcune di queste decisioni possono anche alterare gli squilibri interni,
accentuando la pressione su una categoria a vantaggio di altre. [...] Il
potere decisionale diventa perciò unitario [...] fino a concentrarsi nelle
mani di una sola persona [..]. L’esponente di vertice dello Stato (il re)
sarà consigliato dagli alti funzionari della specializzazione lavorativa e
soprattutto dell’amministrazione. [...] Infine, acquista peso maggiore il
problema dell’applicazione generalizzata delle decisioni, applicazione
che sarà fondata su tutta una serie di possibili interventi che vanno dal
conseguimento del consenso [...] fino all’uso della forza.

3000 AEV 1000 EV


121121
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

i viaggiatori si ristoravano, ma poi parlavano, costruivano progetti, si


scambiavano informazioni e scoperte. Sulle vie della seta si svolse una
cospicua parte della vicenda umana.

La ricchezza fu creata dai centri di potere (le città), ma anche dal


Lo scambio di conoscenze e movimento di mercanti che scambiavano beni di lusso o di consumo. Lo
di religioni
scambio di idee e di novità portò alla creazione dei primi sistemi stabili
di scambio, che favorirono l’incontro tra le popolazioni sedentarie
e quelle nomadi e la diffusione delle religioni, come accadde per il
buddismo in Asia.
Le città non furono le uniche protagoniste di queste nuove relazioni;
fu l’insieme dei contatti tra le città e le campagne a favorire lo sviluppo
di reti e politiche commerciali e lo scambio di una crescente quantità
di merci. Tali contatti determinarono un aumento delle disuguaglianze
nelle società umane e crearono nuove gerarchie al loro interno.

122
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Lo sviluppo della matematica
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

LO SVILUPPO DELLA MATEMATICA


MONDO AMERICA
EGITTO GRECIA MESOPOTAMIA INDIA ISLAMICO CINA CENTRALE EUROPA
4000 A.E.V.

3500 A.E.V.

Numeri espressi
3000 A.E.V. attraverso gli
antichi
geroglifici egizi
Numeri
cuneiformi
2500 A.E.V. sumeri
Matematica
del periodo
Harappa

2000 A.E.V.
Papiri Prima
di Mosca e dinastia
di Rhind babilonese
1500 A.E.V.
Inizio della
matematica
pratica
1000 A.E.V.
Matematica cinese
vedica
Matematica
Matematica Shang
persiana e Zhou
Periodo
500 A.E.V. greco
classico
Matematica ellenistica e Matematica
scuola alessandrina della dinastia
1
seleucide
Dalla
Matematica matematica
dell’età classica Han alla Sistema
indiana matematica numerico
500 E.V. Tang maya a
Tradizioni base 20
matematiche
arabe fino al
Matematica libro
1000 E.V. Al-Jabr di
indiana Dalla
medioevale Al-Khwarizmi matematica
Song alla
matematica
1500 E.V. Ming

Matematica
moderna

Fonte: B. Iannamorelli, Matematica Questa tabella mostra la storia dell’evoluzione dei sistemi numerici nel
è intercultura, adattato dal sito mondo antico. Scegli un partner, leggi la tabella verticalmente e ricostruisci
web. l’evoluzione della matematica in ciascun gruppo umano. Poi leggila
orizzontalmente e formula ipotesi sui possibili contatti e scambi tra gruppi
umani collocati in aree geografiche diverse che contribuirono all’evoluzione
della storia della matematica tra il 3000 a.e.v. e il 1600 e.v.

3000 AEV 1000 EV


123123
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

L’ORGANIZZAZIONE
SOCIALE E LE
DISUGUAGLIANZE
Quando le dimensioni degli imperi aumentarono, la competizione tra i
Cresce la stratificazione gruppi sociali si fece più accesa. Ogni società divenne più diversificata al
sociale
suo interno e la ricchezza non fu equamente distribuita. Le eccedenze
prodotte dai contadini beneficiavano le élite. La società diventò più
complessa, le tensioni si fecero più acute e fu necessario individuare
sistemi per appianare i conflitti. Nelle società agricole e negli ambienti
urbani alcuni gruppi si organizzarono per prendere decisioni e difendere
i propri interessi. Questi gruppi rappresentavano le élite, i mercanti, i
sacerdoti o i contadini e avevano obiettivi, ambizioni e bisogni diversi,
anche all’interno dello stesso gruppo. Poiché non era più la reciprocità
a regolare le relazioni, ma lo scambio, la ricchezza cominciò a dirigersi
verso alcuni gruppi, in particolare quelli urbani.
Per gli imperi agrari le tensioni latenti tra il centro (le città) e la periferia
(le aree rurali) diventarono un problema sempre più grande. I notabili
locali avevano il compito di riscuotere i tributi in merci o denaro dai
contadini e dai mercanti e trasferirli alle città; si assicuravano, con
l’aiuto dei soldati, che tutti pagassero. Essi avevano tutto l’interesse
a trattenere la maggiore quantità possibile delle merci e del denaro
raccolti, per procurarsi beni di lusso, ma anche per ricompensare lo
stuolo di servitori, soldati, sacerdoti e familiari.
In quasi tutte le società agrarie conosciute i contadini occupavano i livelli
più bassi della scala sociale. Poche società erano rette da contadini; in
poche società i contadini godevano di pari diritti o almeno di un certo
grado di autonomia e di protezione dai soprusi. Per i contadini l’impero
e la civiltà rappresentavano il dominio delle città sui villaggi e quindi
delle popolazioni urbane su quelle rurali.

Quando si assottigliò il flusso di ricchezze dalle periferie alle città,


Le tasse alimentano una le autorità centrali ricorsero alla forza per imporre tributi più alti. I
spirale di rivolte e repressioni
guadagni dei contadini diminuirono e la miseria dilagò. Si moltiplicarono
le ribellioni, che richiesero interventi militari sempre più severi. Diversi
imperi conobbero periodi ciclici di disordini e di rivolte sanguinose.
Gli eserciti richiedevano molte risorse finanziarie, perché i soldati
mal pagati potevano darsi al banditismo e quindi costituire una
grave minaccia sia per i contadini che subivano le loro razzie, sia per
il potere centrale. Banditi e mercenari pronti al saccheggio potevano
disintegrare le fragili strutture degli stati agrari, che si reggevano su
equilibri molto delicati. Molte società di questo periodo collassarono

124
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Dalla gestione collettiva della terra
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI alla proprietà privata

in seguito a guerre, pestilenze e allo spopolamento. La Cina affrontò


diversi periodi caratterizzati da disordini politici, epidemie e disastri più
o meno naturali (aggravati dall’eccessivo sfruttamento del suolo e dalla
deforestazione). I contadini scapparono per sfuggire ai pesanti tributi
e alla fame, le entrate dello stato crollarono, le opere di irrigazione
furono abbandonate, i soldati non pagati si diedero al banditismo e le
malattie dilagarono.

Oltre alle insurrezioni e alle rivolte, gli umani praticarono altre forme
Le rivolte scuotono di resistenza. Se i contadini non potevano abbandonare il lavoro dei
gli imperi agrari
campi senza compromettere il raccolto, altri lavoratori iniziarono a
sperimentare originali forme di protesta come lo sciopero. Il primo
caso documentato di sciopero della storia è descritto in un papiro
dello scriba Amennakht rinvenuto a Deir el Medina, risalente al 1170
a.e.v. (regno di Ramses III). Tagliatori di pietre, decoratori e portatori di
acqua erano impiegati nella costruzione delle tombe e dei templi reali.
I lavoratori, esasperati dal ritardo degli approvvigionamenti alimentari,
abbandonarono il lavoro. Si recarono dai funzionari governativi locali,
pretesero le loro razioni di cibo e si rifiutarono di tornare al lavoro fino
a quando le loro richieste non fossero state prese in considerazione.
Secondo Amennakht, i funzionari erano completamente impreparati
ad affrontare un tale evento, mai accaduto in precedenza. Il successo
di questo sciopero spinse altri lavoratori a ricorrere a questa forma
di lotta in tutto il regno di Ramses III, che è considerato uno dei più
corrotti della storia dell’antico Egitto. Tumulti, conflitti, scioperi e
Lo sciopero è un’astensione rivolte contribuirono profondamente a modellare la storia dell’umanità.
collettiva dal lavoro o In certi periodi di relativa prosperità la produzione agricola aumentò
un rallentamento del e la popolazione crebbe di conseguenza. Crebbe anche la produzione
ritmo organizzati da una
di beni di lusso destinati all’élite, di prodotti artistici per celebrare i
categoria di lavoratori come
forma di protesta finalizzata
culti religiosi o lo status e le ambizioni imperiali e di armamenti che
a migliorare il salario, aumentavano la potenza degli eserciti professionali. Tutto ciò ebbe un
le condizioni o l’orario di modesto impatto sulle condizioni di vita della stragrande maggioranza
lavoro, la disponibilità di degli umani. I membri delle élite aumentarono e la competizione per
cibo o di alloggio, ecc. le risorse si fece più aspra.

Dalla gestione collettiva Come abbiamo visto, la maggior parte della popolazione mondiale era
della terra alla proprietà costituita da gente comune, occupata in gran parte nei lavori agricoli.
privata Alcuni agricoltori godevano di diritti sulla terra, come proprietari o
come affittuari, ma la maggior parte ne era priva.
Nei primi imperi, la terra era di proprietà collettiva o apparteneva
alle élite. La proprietà privata era piuttosto inusuale. Una parte degli
agricoltori era vincolata alla terra posseduta da altri, un’altra parte non

3000 AEV 1000 EV


125
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

disponeva affatto di proprietà e viveva lavorando i terreni altrui per


periodi definiti. La terra poteva essere direttamente posseduta (in
forma privata o collettiva), oppure affittata o ancora semplicemente
lavorata alle dipendenze altrui; in ogni caso contribuiva a produrre le
eccedenze alimentari necessarie a mantenere le élite.
Non disponiamo di testimonianze che attestino l’esistenza della
proprietà privata tra gli yoruba, gli inca, nella Cina o in Messico, ma
sappiamo che era diffusa in Mesopotamia e nell’Egitto dell’antico
Regno. Prendiamo in esame questi esempi di società dove la terra
era considerata un bene collettivo, oppure dove gradualmente fu
trasformata in proprietà privata.
• Tra gli yoruba, le famiglie allargate patrilineari coltivavano grandi
estensioni di terra. Se la famiglia si estingueva o si trasferiva altrove,
La patrilinearità è un
sistema di parentela la terra tornava alla comunità, che poteva assegnarla a un’altra
che segue la linea di famiglia.
discendenza maschile. • Nella società inca gli agricoltori facevano parte degli ayllu, gruppi
Nel sistema patrilineare familiari endogami che gestivano collettivamente la terra. Una
l’eredità di proprietà, diritti, parte dei contadini era obbligata a lavorare le terre possedute o
nomi e titoli discende dai
controllate dallo stato o dai membri dell’élite. Questi contadini non
padri.
pagavano tributi, ma il frutto del loro lavoro andava ai proprietari
della terra; essi erano molto più poveri dei contadini degli ayllu.
L’endogamia è il matrimonio
tra esseri umani
• Nella valle del Messico la terra poteva essere controllata dall’élite
appartenenti a uno stesso o posseduta collettivamente; nel primo caso la proprietà terriera
gruppo, contratto secondo tendeva a espandersi a danno delle città più deboli delle regioni
la tradizione o secondo la confinanti.
legge. Ne sono esempi un • In Cina gli agricoltori facevano parte di gruppi familiari basati sul
matrimonio che avviene lignaggio (cioè discendenti da un antenato comune), i cui membri
all’interno dello stesso
abitavano in un villaggio e lavoravano gli appezzamenti di terra
gruppo etnico o religioso, o
della stessa classe sociale.
adiacenti.
• In Mesopotamia la proprietà privata della terra si affermò
Un lignaggio è un gruppo i accompagnando il declino della proprietà collettiva.
cui membri sono legati da • Nell’Egitto dell’antico Regno si ebbe una complessa mescolanza tra
vincoli di parentela e vivono terre collettive, private e dell’élite. A differenza della Mesopotamia,
e lavorano insieme. la maggior parte della terra fu controllata dal sovrano e dall’élite.

Le città, gli imperi, le rotte commerciali e l’espansione delle frontiere


Il controllo delle risorse e richiesero il controllo e la gestione delle risorse e del lavoro e
della manodopera
l’organizzazione della società, che diventò sempre più iniqua, facendo
ricorso a diverse forme di oppressione e di sfruttamento. Per governare
i loro territori gli imperi avevano bisogno di amministratori, tecnici ed
eserciti. Gli imperi impiegarono molto tempo per imporre la propria
autorità a popoli che non volevano farsi dominare.

126
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le rendite della terra
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

L’élite sottrasse ricchezza alla gente comune in molti modi. La strategia


Il controllo delle risorse e più frequente per ottenere un flusso stabile di prodotti alimentari
della manodopera
fu l’“immobilizzazione” dei contadini. Nei fatti i contadini furono
vincolati ai fondi agricoli, cioè non potevano abbandonarli. L’agricoltura
sedentaria permise di stabilire in modo più preciso la proprietà sulla
terra e favorì l’insediamento stabile, in cui si affermò un’organizzazione
Per patriarcato si intende sociale basata sulla famiglia patriarcale.
un sistema sociale in cui I contadini furono vincolati alla terra con regole fissate dalle élite,
gli uomini detengono il che imposero anche tasse sui beni prodotti. L’organizzazione sociale
potere e le donne ne sono
fu rimodellata con il sistema patriarcale. Tuttavia, fu ancora possibile
sostanzialmente escluse.
eludere questo sistema, perché gli imperi esercitavano un controllo
efficace solo sui territori centrali e non sulle periferie. Fino al II millennio
e.v. gli umani vivevano in buona parte in zone non soggette al controllo
dei governi o in territori più o meno autonomi. C’erano piccole città,
villaggi e altri piccoli insediamenti isolati, spesso formati da una sola
famiglia, che praticavano forme di coltivazione libera. In queste zone
non si erano stabilite significative distinzioni tra contadini ed élite e
queste non si appropriavano della ricchezza prodotta dai lavoratori.

L’appropriazione della ricchezza fu realizzata in molti modi:


Le élite accumulano assegnando le terre migliori all’élite o alle istituzioni politiche e
ricchezze religiose; imponendo affitti sulla terra e imposte sui prodotti agricoli,
commissioni sugli atti legali e su altri servizi; utilizzando il sistema della
mezzadria, che obbligava a condividere il raccolto con il proprietario
della terra; tassando gli scambi e il trasporto delle merci. Combinando
queste diverse misure, le élite delle prime civiltà riuscirono a riservare
alla loro classe la maggior parte del surplus agricolo.
Le élite yoruba, per esempio, utilizzarono gli schiavi nei fondi privati e
le persone che non riuscivano a saldare i debiti nei grandi appezzamenti
pubblici, trattenendo per sé tutta la produzione non necessaria alla
pura sopravvivenza dei lavoratori. In questo modo crebbe la quota di
ricchezza accumulata dalle élite.

In molte civiltà antiche le élite ricavarono entrate dai terreni riservati


Le rendite della terra ai governanti, ai templi, alle famiglie potenti e ai funzionari. La quota
di beni alimentari ottenuta da questi terreni era maggiore di quella che
si ricavava sotto forma di tributo dai terreni di proprietà collettiva o
privata.
L’impero inca non fu l’unico a utilizzare forme di lavoro coatto non
retribuito sui terreni di proprietà dell’élite. Si ricorse a modalità analoghe
di lavoro anche in Mesopotamia, Egitto, Messico e probabilmente
in Cina. In tutte queste civiltà sulle terre delle élite furono impiegati

3000 AEV 1000 EV


127
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

braccianti a tempo pieno che erano pressoché esclusi dalla ripartizione


dei beni prodotti.

Come abbiamo visto, il controllo sui contadini avveniva anche


Il sistema patriarcale dà agli
attraverso il sistema patriarcale, che mirava a dare stabilità alla famiglia
uomini tutto il potere
e a organizzare il lavoro nel modo più produttivo. In tutte le civiltà
delle origini le donne furono probabilmente svantaggiate rispetto agli
uomini. Questo svantaggio rifletteva, almeno in parte, la tendenza a
organizzare le relazioni familiari sul modello dei piccoli regni; tra l’uomo
capofamiglia e la moglie (o le mogli), i figli e gli altri membri del nucleo
familiare si stabilivano quindi rapporti analoghi a quelli che il re aveva
con i suoi sudditi. Le donne facevano parte della proprietà dei padri,
dei mariti e dei fratelli. Molti sistemi giuridici ritenevano lo stupro un
reato contro la proprietà, quindi la vittima non era la donna che aveva
subito violenza, ma l’uomo che ne era il proprietario. Le donne erano
considerate oggetti da usare, amministrare e difendere come ogni altro
bene di proprietà.
Tutte le prime civiltà registrano gradi diversi di discriminazione a
favore degli uomini. In generale, i caratteri considerati maschili erano
più valutati rispetto ai caratteri considerati femminili. In tutte le
prime civiltà il ruolo delle donne fu inferiore a quello degli uomini. Gli
uomini rafforzarono la loro leadership e si assicurarono un maggiore
accesso alla ricchezza grazie al controllo della politica e della guerra e
al dominio esercitato sulla famiglia.

Tutte le antiche civiltà furono governate da uomini; le donne assunsero


Le donne sono escluse
un ruolo direttivo solo in casi eccezionali. Ciò facilitò lo sviluppo di
ovunque dai ruoli politici
relazioni patriarcali all’interno della famiglia o le rafforzò dove già
esistevano.
In molte società di piccole dimensioni, mentre le donne svolgevano
ruoli importanti nella costruzione delle decisioni, gli uomini agivano
generalmente come portavoce per la conduzione degli affari pubblici.
Quando le società umane diventarono più complesse, la crescente
importanza della sfera pubblica può aver rafforzato il ruolo politico
tradizionalmente svolto dagli uomini. La loro autorità cominciò a
riguardare tutti gli aspetti della vita pubblica e i comportamenti
patriarcali si estesero sia alla famiglia nucleare sia alla famiglia allargata.
Le prime civiltà si organizzarono in modo molto diverso riguardo
alle relazioni familiari, all’eredità, ai ruoli e allo status delle donne e
all’omosessualità. Nella vita quotidiana il ruolo delle donne variava da
una civiltà all’altra, ma qualunque status esse avessero, nel tempo le
loro condizioni peggiorarono anziché migliorare.

128
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le società matriarcali
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

LE SOCIETA’ MATRIARCALI (2014)

Osserva la mappa SARMATI


Ucraina
1 In quali continenti sono presenti le società matriarcali?
2 Ritieni che nel mondo attuale le società matriarcali siano
tante quante le società patriarcali? SARMATI
Russia settentrionale
3 Scegli una delle società matriarcali sulla mappa e cerca
informazioni in rete. In che modo queste società matriarcali
gestiscono la comunità? GARO
Bangladesh
India
TLINGIT MOSUO
Yukon
Canada Cina

TLINGIT EDE
Alaska Vietnam
USA
TROBRIAND
Papua
TLINGIT Nuova
GITXSAN Guinea
Colombia Britannica
Canada NAGOVISI
Papua
Nuova
Guinea
HOPI
Arizona
USA
JUCHITAN
Messico

MISKITO
Honduras

MISKITO
Nicaragua

BRI BRI
Talamanca
Costa Rica

GUNA (KINA)
Panama
Colombia
MINANGKABAU
Sumatra occidentale
Indonesia

THARAVAD
BIJAGOS India
Guinea Bissau

TUAREG VERGINI GIURATE


Mali Albania

AKAN TUAREG
Costa d’Avorio Nigeria

TUAREG AKAN
Burkina Faso Ghana

3000 AEV 1000 EV


129
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

• Le donne yoruba e quelle dell’antico Egitto godevano generalmente


di maggiori libertà e diritti rispetto alle donne di altre civiltà;
tuttavia, esse non svolgevano ruoli pari a quelli maschili nella sfera
politica e amministrativa e le donne sposate erano generalmente
subordinate ai loro mariti. Il più alto grado di libertà economica
e sociale e di partecipazione femminile alle decisioni politiche è
attestato presso gli yoruba, tra i quali le mogli dei re avevano un
ruolo pubblico nelle attività commerciali.
• Le donne della Mesopotamia svolgevano ruoli rituali, ma avevano
poca libertà di movimento e poca influenza nella gestione della
vita quotidiana.
• Le contadine inca avevano un ruolo particolarmente importante
nei riti sacri e il loro contributo fondamentale alla coltivazione dei
campi era socialmente riconosciuto.
• Negli altipiani del Perú gli uomini e le donne avevano ruoli
complementari sia nelle attività produttive sia nei riti sacri.
• In Messico le donne potevano spostarsi liberamente da una
comunità all’altra e dedicarsi al commercio, ma la loro partecipazione
alle attività politiche e amministrative era estremamente limitata.
Le donne dell’élite avevano ruoli rituali.
• Le donne azteche godevano di una notevole libertà sociale ed
economica, ma avevano un ruolo molto modesto nelle decisioni
pubbliche; nella civiltà maya classica le donne dell’élite ebbero
probabilmente un’altissima visibilità pubblica.
• Nell’antica Cina pare che le donne fossero completamente
integrate all’interno delle famiglie allargate dei mariti.
• Ad Atene le donne non godevano di uno status giuridico e non
potevano partecipare alle assemblee pubbliche. A parte casi
eccezionali, non potevano usufruire di una buona istruzione,
dedicarsi agli affari o partecipare alle discussioni filosofiche.

I comportamenti e le La subordinazione femminile agli uomini fece sì che fossero severamente


relazioni sessuali sono stigmatizzati i comportamenti delle donne che non corrispondevano
regolati dalla cultura ai modelli sociali correnti. Nell’impero romano, per esempio, le donne
dell’élite dopo la morte dei loro mariti dovevano condurre una vita
regolata. Le donne che avviavano nuove relazioni sentimentali e sessuali
erano pubblicamente riprovate e spesso costrette a lasciare la città. Tra
le vedove dell’élite era perciò frequente il ricorso al suicidio.
In alcune culture le relazioni omosessuali furono considerate non
solo legittime, ma anche socialmente costruttive. La mentalità
patriarcale sulla procreazione incoraggiò invece atteggiamenti negativi
nei confronti dell’omosessualità. La tradizione culturale induceva le

130
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: La schiavitù
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

persone a fare scelte obbligate: avere figli nell’ambito del matrimonio;


suicidarsi, se si perdeva il marito; avere rapporti eterosessuali, se quelli
omosessuali erano proibiti. La tradizione culturale obbligava, quindi,
a compiere certe azioni e ne vietava altre. La cultura non è “naturale”,
non segue le leggi della natura; proibire, regolamentare e organizzare la
vita degli altri fu una scelta volontaria di alcuni umani. Fu così che certe
persone cominciarono a essere umiliate e disonorate a causa delle loro
preferenze sentimentali e sessuali.
In molte civiltà antiche le persone cominciarono a essere divise e
organizzate in gruppi diversi, definiti dallo status e dalla ricchezza sociale,
oltre che dal genere. Secondo il codice babilonese di Hammurabi, per
esempio, gli esseri umani si dividevano in due generi (gli uomini e le
donne) e tre classi (i nobili, gli uomini liberi e gli schiavi); l’appartenenza
a un genere o a una classe determinava il valore dell’individuo. La vita
di una donna del popolo valeva trenta shekel d’argento, quella di una
schiava venti, mentre l’occhio di un uomo del popolo valeva sessanta
shekel d’argento.

I membri delle classi alte potevano possedere quelli delle classi basse,
La schiavitù controllarli e stabilire il loro valore. La schiavitù, specialmente quella
delle donne, può essere considerata la prima forma di appropriazione.
Giovani e donne erano presi come ostaggi nel corso delle razzie o
dei conflitti armati. Diventarono merci da accumulare, da utilizzare
nei lavori dei campi o da vendere nel mercato degli schiavi. Le donne
erano preferite agli uomini o ai bambini e vendute a un prezzo più
alto, perché erano doppiamente produttive: lavoravano nei campi ed
erano in grado di procreare altri schiavi. La schiavitù fu un prodotto del
monopolio maschile delle armi e dell’attività predatoria. La predazione
era considerata un’attività maschile tra le altre: c’erano i mariti, i
guerrieri, i mercanti, i governanti e i “cacciatori” di altri esseri umani.
La relazione tra un proprietario e i suoi schiavi si basava sulla coercizione
e, se necessario, sulla violenza. Gli schiavi erano strappati dal loro
ambiente e dal loro gruppo con la forza delle armi, diventavano servitori
o erano venduti per lavorare i campi. La schiavitù è una forma brutale
di violenza e un mezzo di scambio ineguale. Gli uomini accumulavano
La schiavitù è una pratica proprietà, acquisivano il controllo delle donne e dei giovani e
attraverso la quale gli diventavano sempre più ricchi. La schiavitù aumentò le disuguaglianze.
umani vengono privati della Nel corso della storia, questo sistema predatorio diventò il modello di
propria indipendenza. Essi
molte relazioni sociali e trasformò umani liberi e autonomi in proprietà:
sono costretti a servire
e obbedire, diventando
gli umani, al pari di altri oggetti o risorse, potevano essere conquistati
proprietà di un altro con l’uso della forza, delle armi e della violenza.
umano. La schiavitù fu una fonte di ricchezza, come la razzia e il saccheggio e

3000 AEV 1000 EV


131
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

la sottrazione dei surplus agricoli. Ciò creò uno squilibrio tra gli umani,
tra chi fondava il proprio benessere sulla produzione e chi lo fondava
invece sull’espropriazione.

Ad alimentare il mercato degli schiavi non furono soltanto le razzie


La servitù per debiti e le guerre; la servitù per debiti fu una delle forme di schiavitù più
diffuse. Quando le tasse si facevano più pesanti, molti agricoltori non
erano più in grado di soddisfare i propri bisogni e quelli della propria
famiglia. Di conseguenza erano costretti a indebitarsi, ma quando non
riuscivano a ripagare il debito perdevano i beni e la libertà.
Il meccanismo era il seguente: un contadino doveva vendere gran parte
del suo raccolto per pagare le tasse, ma poi era obbligato a contrarre
debiti per riacquistare a un prezzo molto alto il cibo necessario per
vivere. Per pagare i debiti doveva vendere parte del raccolto a prezzo
molto basso e poi prendere a prestito del denaro a un tasso di
interesse molto alto. Il risultato era che di anno in anno il contadino, già
impoverito dagli interessi sul debito, doveva indebitarsi ulteriormente
ipotecando una parte sempre maggiore della terra e del lavoro futuro,
sia proprio che della propria famiglia. Il contadino che non riusciva
più a pagare gli interessi sul debito era costretto a consegnare tutti
gli averi al creditore, incluso se stesso e la propria famiglia. Pertanto, il
contadino diventava servo del suo creditore, che a sua volta diventava
proprietario della terra, dell’agricoltore e della sua famiglia.

Il lavoro degli schiavi Nelle società antiche la schiavitù fu utilizzata per superare la carenza
sorregge la crescita delle di manodopera. Nei vasti territori dell’impero romano, per esempio,
civiltà antiche c’erano molte regioni fertili e disabitate, miniere, foreste e altre risorse
naturali. Per sfruttare queste risorse i romani fecero ricorso al lavoro
degli schiavi. La domanda di schiavi si conciliava con la spinta verso
nuove conquiste militari, che fruttavano altri territori e altri schiavi.
Quindi gli imperi utilizzarono la servitù e la schiavitù per garantire
sufficiente forza lavoro nelle zone in cui la terra era fertile e le risorse
naturali erano abbondanti.
L’impiego degli schiavi diventò talmente comune nel mondo antico
che si creò un apposito mercato di prigionieri trasformati in schiavi.
L’impero romano, tuttavia, non fu sempre in grado di soddisfare la
domanda di schiavi attraverso le vittorie militari e importò schiavi dal
Nord Africa e dai territori arabi. Le civiltà crebbero di pari passo con le
pratiche di lavoro coatto, che ebbero un notevole costo umano.

132
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: la schiavitù di oggi
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

LA SCHIAVITU’ DI OGGI
La schiavitù esiste ancora oggi sotto diverse forme.
Osserva le fotografie qui sotto e scrivi in che modo può esserci schiavitù in
queste circostanze.
Se puoi disegna o descrivi altre situazioni che ritieni possano nascondere
una forma moderna di schiavitù.

3000 AEV 1000 EV


133
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

Le società diventano più In questo periodo storico le élite cominciarono a organizzare le


complesse e richiedono popolazioni in classi sociali che avevano vantaggi, riconoscimento
maggiori risorse finanziarie sociale, libertà, doveri e obblighi diversi. L’organizzazione sociale
diventò più complessa, non solo perché gli individui furono sempre più
distinti in donne, schiavi, contadini, élite, ecc., ma anche perché furono
censiti e ne fu valutata la capacità contributiva. Il mantenimento degli
eserciti richiedeva grandi spese, che andavano considerate nei bilanci
degli stati.
Nel 221 a.e.v. la dinastia Qin unificò la Cina e poco dopo l’impero romano
unificò il bacino del Mediterraneo. I tributi imposti su 40 milioni di
sudditi Qin servirono per finanziare un esercito stabile di centinaia di
migliaia di soldati e una burocrazia articolata che contava più di 100.000
funzionari. L’impero romano al culmine della sua potenza riscuoteva
tributi da 100 milioni di sudditi e con le somme raccolte finanziava un
esercito stabile composto da 250.000 a 500.000 soldati. Gli imperi
producevano anche una grande quantità di documenti: leggi, contratti,
tributi, inventari militari e mercantili, calendari per le solennità e le
vittorie.

Per gestire gli enormi trasferimenti di beni si svilupparono sistemi di


La comparsa della scrittura registrazione e di codifica e, subito dopo, di scrittura. Questo processo
si verificò autonomamente in diverse parti del mondo: in Mesopotamia
e nel regno d’Egitto intorno al 3000 a.e.v., in Cina intorno al 1300 a.e.v. e
Iscrizioni
in America centrale intorno al 600 a.e.v.
cuneiformi
Intorno al 3000 a.e.v. i sumeri inventarono un sistema di raccolta ed
elaborazione delle informazioni per gestire grandi quantità di dati.
Il primo sistema di scrittura del pianeta utilizzò tavolette d’argilla e
presto si arricchì di molti segni organizzati in un sistema di scrittura che
chiamiamo “cuneiforme”. Fu usato per emettere decreti, trascrivere
oracoli e scrivere lettere personali.
Nelle Ande fu utilizzato uno strumento chiamato quipu, formato da
Quipo cordicelle colorate e annodate; ogni colore e ogni nodo trasmetteva
un’informazione. Questo strumento fu usato per centinaia di anni per
gestire gli affari nelle città, nei regni e negli imperi. Nell’impero inca
vivevano circa 10 milioni di umani e i quipu si rivelarono essenziali per
elaborare le enormi quantità di dati necessari a mantenere la complessa
macchina amministrativa che quelle dimensioni richiedevano.

Nel IX secolo e.v. si diffuse un nuovo sistema composto di 10 simboli


L’utilizzo di numeri e che rappresentavano i numeri da 0 a 9. Sono noti come numeri arabi,
unità di misura
anche se furono inventati dagli indiani. Quando gli arabi invasero
l’India adottarono questo sistema e lo diffusero nella Mezzaluna

134
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Compare la moneta
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

fertile e poi in Europa, aggiungendo i segni di addizione, sottrazione


e moltiplicazione. Si tratta del sistema di numerazione, un linguaggio
poi utilizzato ampiamente nel mondo. Questi segni grafici discendono
da un antico sistema di scrittura utilizzato per registrare merci, tributi,
proprietà ed eventi della vita quotidiana.
Oltre alla scrittura, i sumeri inventarono il primo sistema di scambio
basato su una quantità fissa di orzo, il silo: fu la prima unità di misura
che serviva per valutare e scambiare anche tutte le altre merci e i servizi.

Una nuova invenzione, il denaro, cambiò radicalmente l’organizzazione


Compare la moneta delle società e degli scambi. Intorno alla metà del III millennio a.e.v. in
Mesopotamia fu introdotto lo shekel d’argento. A differenza del silo,
non aveva un valore intrinseco; non potevi mangiarlo, indossarlo, berlo
e come utensile era inservibile. Aveva un valore puramente culturale.
L’argento divenne prezioso quando gli esseri umani lo stabilirono. Gli
umani accettarono di fidarsi del valore culturale del denaro, che era
garantito da un’autorità politica. Anche gli imperi e le città promossero
il denaro per facilitare gli scambi.

GLI DEI DELLE ORIGINI


Nut è una divinità del pantheon egizio. È figlia di Shu, dio dell’aria, e di Tefnut,
dea dell’umidità. Suo fratello Geb, è dio della terra e suo marito.

Osserva attentamente la Nut è l’unica dea egizia che fu dipinta nuda; il suo corpo immenso è pieno di
fotografia, che raffigura un papiro stelle (1) e allungato a formare un arco che sovrasta la Terra. È sostenuta da
di 3000 anni fa in esposizione al Shu (2), dio dell’aria, e da due dèi del caos con la testa di ariete (3 e 4). Geb (5),
Museo Egizio del Cairo. Poi scrivi dio della Terra, è disteso sotto di lei.
nei quadratini bianche i numeri
(1-5) citati nella descrizione
dell’immagine.

3000 AEV 1000 EV


135
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

VISIONI DEL
MONDO
In questo periodo della storia gli umani iniziarono a preoccuparsi
L’ansia del futuro maggiormente per il proprio futuro: per un mancato raccolto, per le
condizioni climatiche e la siccità, per le tasse da pagare, per le bocche
da sfamare o per la manodopera da reclutare e organizzare.
La maggior parte della popolazione mondiale conduceva una vita
dura, ma si dedicava anche ad attività ricreative. Vanno tuttavia fatte
distinzioni tra i diversi gruppi sociali e i diversi generi.

Contadini e lavoratori in generale furono sempre più assoggettati


Le attività ricreative ai proprietari terrieri, ai soldati, ai sacerdoti e ai mercanti. Questi
ceti sociali erano pressoché completamente dispensati dal lavoro
manuale e potevano partecipare ad attività dalle quali generalmente
la gente comune era esclusa. La vita delle élite non era cupa e faticosa
come quella dei contadini. Il rigido ordine gerarchico della società
distingueva gli umani anche in base all’uso che facevano del tempo:
l’élite disponeva di maggior tempo libero che dedicava ad attività
ricreative quali i banchetti, la caccia, le cerimonie e i riti. La distinzione
tra uomini e donne era più marcata tra le élite che tra la classe
contadina, sia nel tempo libero che nel lavoro. Solo in poche società,
come quella egizia, uomini e donne svolgevano insieme certe attività:
per esempio consumare i pasti o assistere a spettacoli di danzatori,
musicisti e acrobati.
Uomini e donne della classe contadina partecipavano alle stesse
attività ricreative; per esempio alle feste o ad altri eventi comunitari di
vicinato, di villaggio o di città, in cui si condivideva il cibo. Le solennità
religiose, che generalmente celebravano le divinità, erano occasioni
per gite nei templi, che fungevano da centri sociali. Questi riti, ai quali
partecipavano uomini e donne, erano legati ai ritmi dell’agricoltura e
potevano celebrare sia il ciclo di crescita delle colture sia la fertilità.
Generalmente le donne preparavano i cibi, che tutti consumavano
accompagnandoli con abbondanti bevute.
Anche i membri dell’élite organizzavano festeggiamenti, spesso
per celebrare l’ascesa al trono, una vittoria in battaglia o la nascita
di un erede. Erano eventi che mostravano la potenza del regno e
confermavano la legittimità del potere del sovrano, che spesso era
rappresentato come una divinità. Queste feste legittimavano anche
l’autorità delle élite e confermavano il rigido ordine gerarchico delle
società agricole.

136
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: I miti maya
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

Gli umani ricorrevano ai miti e alle credenze per consolidare le società


La mitologia e le religioni e per favorire la cooperazione tra gruppi diversi, a volte distanti migliaia
di chilometri gli uni dagli altri. Avevano anche bisogno di condividere
una visione complessiva del mondo, della vita e del loro ruolo nella
società.
Quando la rivoluzione agricola portò alla creazione di città affollate
e imperi potenti, gli umani iniziarono a creare racconti sulle divinità
e a tramandarli. La mitologia favorì la coesione sociale necessaria agli
imperi. Gli imperi durarono a lungo perché la loro coesione fu sorretta
dalla fede in potenti forze soprannaturali, che si riteneva avessero il
controllo sulla vita umana. Negli imperi fu imposta un’organizzazione
sociale che faceva riferimento a un sistema cosmico. Fu così che le
prime religioni comparvero sul pianeta Terra - ancora oggi alcune di esse
sono praticate da miliardi di persone. Le religioni più antiche furono
politeiste (ossia basate su una pluralità di divinità), successivamente si
diffusero le religioni monoteiste (basate su una sola divinità), che oggi
sono quelle maggiormente praticate.
I re e gli imperatori erano considerati i rappresentanti sulla Terra
delle potenze soprannaturali. Le religioni spiegavano l’esistenza
e il funzionamento del mondo, definivano le relazioni umane,
imponevano norme di comportamento e indicavano il modo in cui
gli umani dovevano mettersi in relazione con la natura, tanto che in
certi casi la conquista e il dominio della Terra erano considerati doveri
verso le divinità. L’organizzazione sociale e la cooperazione umana
furono rafforzate dalla costruzione di una realtà soprannaturale e di
una gerarchia ritenuta frutto dell’ordine cosmico e perciò naturale e
necessaria.

Le religioni stabilirono le norme etiche del comportamento umano. Per


I miti maya molto tempo ispirarono le leggi e le prescrizioni relative alla struttura
e alla moralità della famiglia. La famiglia è l’argomento principale delle
leggende sulle origini in molte parti del mondo.
Nei miti maya sulla creazione dell’umanità, raccolti nel Popol Vuh,
appaiono spesso metafore familiari: una giovane donna, una dea, riesce
a rimediare agli errori commessi dal padre e dallo zio e a sconfiggere i
signori degli inferi, salva i propri figli e crea le condizioni perché il primo
essere umano possa nascere dal mais, cioè la coltura principale della
storia antica centroamericana. Le origini del mondo e dell’umanità
sono descritte anche attraverso la nascita dell’agricoltura: i re maya
erano i rappresentanti superiori del mondo, in cui gli umani nacquero
dalle piante e l’umanità ebbe origine dalla strategia vincente di una
donna gravida.

3000 AEV 1000 EV


137
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

Il racconto della creazione del mondo nel Tanakh, il testo religioso


L’ebraismo e la cristianità dell’ebraismo, che in seguito è diventato l’Antico Testamento cristiano,
è una testimonianza interessante sia della storia religiosa sia di quella
della famiglia.
Secondo la Genesi il creatore è l’uomo e le donne furono create da
un uomo, capovolgendo il processo biologico naturale. Alcuni storici
ritengono che ci sia un nesso tra la comparsa del monoteismo nella
Mezzaluna fertile e la creazione del patriarcato, perché la figura del
padre viene elevata a una posizione di potere e autorità sia nella
famiglia che nelle altre organizzazioni sociali e politiche. Da questo
punto di vista, la cultura israelita fu simile ad altre culture mediorientali
di quel tempo, anche se l’ebraismo rinforzò il valore della discendenza
patrilineare, poiché ripose la speranza di salvezza dell’umanità in una
divinità immaginata come una sorta di grande padre.

Un altro esempio dello stretto legame tra credenze religiose e norme


L’islam di condotta familiare sono le regole matrimoniali che si affermarono
nel mondo islamico nei tre secoli successivi alla morte del profeta
Maometto (632 e.v.). Il Corano, cioè la raccolta delle rivelazioni di
Maometto, contiene molti passi in cui la donna viene considerata al
pari dell’uomo. Questo mostra che l’islam alle origini aveva un’idea dei
rapporti tra i generi più egualitaria di quella che si sarebbe formata
successivamente. Nonostante le mogli di Maometto avessero molto
potere, aspetti della vita familiare del fondatore dell’islam furono
presi a modello dai suoi seguaci per affermare l’autorità dell’uomo
sulla donna. Nella patria del Profeta, cioè la penisola araba, le donne
godevano di grande autonomia e in molte tribù la parentela si fondava
sulla discendenza matrilineare (le donne restavano con i figli nella
propria famiglia di origine). Poi l’islam si diffuse nella Persia e in Africa
settentrionale, dove si affermarono sistemi familiari patrilineari e
culture misogine.

Con gli umani si spostarono anche le religioni, che furono a volte


Il buddismo accolte, a volte rifiutate. Le religioni potevano entrare in conflitto con
l’idea che una società aveva di sé, con la sua organizzazione sociale e
familiare.
Quando il buddismo si diffuse nella Cina del I secolo e.v. cozzò,
appunto, con la concezione cinese della vita familiare. L’aspirazione
di molti buddisti a una vita di castità all’interno di un monastero
era infatti ritenuta un ostacolo alla famiglia. Il lignaggio e la dinastia
erano di primaria importanza nell’impero cinese; una persona che non
procreava interrompeva non solo la sua discendenza, ma anche quella

138
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: L’ellenismo
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

dei suoi antenati.

Un’altra religione, l’induismo, nacque nella valle dell’Indo nel III


L’induismo millennio a.e.v. Nella visione induista gli esseri viventi sono parte di
un ciclo continuo (nascita-morte-reincarnazione) regolato da una sorta
di legge universale (karma). Il compito degli esseri umani è avere una
buona condotta (dharma) all’interno di una gerarchia sociale.

Le migrazioni e le colonizzazioni diedero vita a incontri e scambi


L’ellenismo tra culture diverse. Durante il periodo ellenistico, dal IV secolo a.e.v.
al I secolo e.v., la religione e la cultura greca si diffusero in una vasta
regione, dal Mediterraneo all’Asia centrale, grazie alla formazione di
colonie greche e alla fondazione di nuove città e nuovi regni. La cultura
greca – le arti, la letteratura, la musica, la matematica, la filosofia, la
scienza – si mescolò così con altre culture.

IL CODICE DI HAMMURABI
Il Codice di Hammurabi è un codice di leggi stilato dal re di Babilonia
Hammurabi nel XVIII secolo a.e.v. Le 282 leggi sono scolpite in caratteri
cuneiformi su una stele di pietra alta 2,25 metri circa. La stele si trova oggi al
Museo del Louvre a Parigi.
Leggi le leggi seguenti riguardanti le donne. Quali principi emergono? Che cosa
affermano? Riformulane il contenuto su un poster e appendilo in classe.

131. Qualora un uomo porti un’accusa contro la moglie di un altro, ma ella non è
stata sorpresa con un altro uomo, deve fare un giuramento e poi può ritornare a
casa.
138. Se un uomo desidera separarsi da una donna che non gli ha partorito dei
figli, le darà il valore del suo denaro d’acquisto e la dote che ella portò dalla
casa di suo padre, e la lascerà andare.
141. Se la moglie di un uomo, che vive in casa sua, desidera lasciarlo, contrae
debiti, cerca di rovinare la casa, trascura il marito ed è dichiarata colpevole in
giudizio: qualora il marito le offra il rilascio, ella può andare per la sua strada
ed egli non le dà alcunché come dono di rilascio. Se il marito non desidera
rilasciarla, e qualora egli prenda un’altra moglie, ella rimarrà come serva nella
casa di suo marito.
142. Se una donna litiga con il marito e dice: “Tu non sei adatto a me,” devono
emergere le ragioni della sua affermazione. Se ella non ha colpa, e non c’è
alcun torto da parte sua, ma egli la lascia e la trascura, allora nessuna colpa si
lega a questa donna; ella prenderà la sua dote e tornerà alla casa di suo padre.

3000 AEV 1000 EV


139
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

Non furono soltanto le religioni a dettare le norme di comportamento


Le leggi determinano
umano, ma anche le leggi. Esse regolamentarono le attività umane
l’ordine della società
e diedero forma all’ordine sociale. Il codice di Hammurabi del 1776
a.e.v., per esempio, stabiliva regole e sanzioni valide in tutti i territori
dell’impero babilonese.
Le leggi aprirono la strada a società sempre più stratificate. Esse
diventarono il riferimento principale per i gruppi umani che vivevano
all’interno dello stesso stato. La vita degli umani non fu più regolata
dalle relazioni familiari, ma da leggi appositamente formulate per
conservare l’ordine sociale.

In questo periodo cambiò anche l’idea che gli umani avevano dello
Le mappe antiche spazio. Gli umani iniziarono a elaborare una visione culturale dello
spazio – e, come vedremo tra poco, del tempo – per rappresentare
la loro visione della terra e del cosmo. Ogni civiltà sviluppò immagini
articolate di se stessa e del mondo conosciuto. Le mappe antiche
riportavano approssimativamente le caratteristiche geografiche dei
territori conosciuti o dei quali era giunta voce, separandoli dai mari
e dai fiumi più grandi. Non tracciavano i confini politici ma spesso
indicavano quelli umani, distinguendo la propria civiltà dagli “altri”. Gli
umani collocavano la propria civiltà al centro della mappa.
La mappa più antica del mondo situava Babilonia al centro. Nelle mappe
islamiche il centro era Baghdad, in quelle cristiane Gerusalemme,
in quelle asiatiche il monte Meru (India) o il Regno di Mezzo (cioè il
“celeste impero” cinese).
Le città maggiori come Babilonia, Roma, Baghdad, Pechino, Teotihuacán,
Timbuktù e Costantinopoli diventarono centri di potere e punti di
riferimento globali. Più ci si allontanava da questi centri, più il mondo

LA MAPPA DI KASHGARI
(XI SECOLO)
La prima mappa turca del
mondo (1072 e.v.) di Mahmud
al-Kashgari. L’Oriente si
trova nella parte superiore
e mostra un’approssimativa
distribuzione geografica delle
lingue turche a partire dalla
città di Balasagun, dove il
khan (signore) turco viveva.

140
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: I monumenti, le tombe e i templi
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

era sconosciuto ed estraneo.

Gli imperi espressero la loro visione del mondo anche attraverso


L’invenzione del calendario l’interpretazione del tempo. Ogni società umana costruì la sua nozione
del tempo. Agli albori delle civiltà il tempo storico ebbe un carattere
fortemente mitizzato e indefinito, ricostruito in storie fantastiche.
La visione del tempo era ciclica e suggerita dai ritmi della natura –
il giorno e la notte, le stagioni, i raccolti –, dalle generazioni e dalle
dinastie.
Per tenere il computo del tempo fu inventato il calendario, che indicava
giorni, stagioni e festività. Gli umani cambiarono la loro percezione del
tempo grazie al calendario, che diede un diverso significato al passato
e aiutò a organizzare il presente e a fare programmi per il futuro.

Gli umani costruirono la propria visione del mondo utilizzando


La storiografia e il mondo testimonianze storiche che legittimavano gli imperi e illustravano il loro
esterno
ruolo nel mondo. Alcuni imperi, come quello persiano e quello turco,
crearono complesse mitologie che venivano tramandate oralmente
da persone specializzate nell’arte della narrazione. Altri imperi – per
esempio l’impero cinese, quello romano e quello mongolo –, ricorsero
alle cronache e agli annali scritti, che di solito glorificavano i sovrani e
le dinastie dominanti e i loro ideali. Poi comparve la storiografia, cioè il
racconto dei fatti realmente accaduti.
Le più antiche storie del mondo furono narrate da ebrei, greci,
islamici, arabi, cinesi e giapponesi. Offrivano un’interpretazione della
creazione del mondo, proponevano l’immagine dell’ordine desiderato
e suggerivano agli umani come condurre le loro relazioni. Le maggiori
religioni (ebraica, cristiana e islamica) narrarono la storia delle origini
mescolando i miti e le divinità con fatti reali del passato.
La storiografia nacque in Grecia e si diffuse in Oriente, in Cina e in
Giappone. La tradizione storiografica del passato produsse annali,
ritratti di capi politici o di altri personaggi di spicco e cronache della
vita politica e culturale. Questo insieme di conoscenze serviva da
esempio ai governi e agli imperi.

I monumenti, le festività e l’arte furono utilizzati per testimoniare la


I monumenti, le tombe,
potenza delle civiltà, dei loro sovrani e delle loro dinastie. L’architettura
i templi
monumentale ebbe funzioni politiche, religiose e pubbliche; i templi e i
grandi monumenti affermavano il potere e univano la società; le tombe
degli imperatori suggellavano la fine di un regno; i templi celebravano
l’inizio di un regno nuovo. I monumenti, arricchiti con ornamenti,
iscrizioni, dipinti, ceramiche e pietre pregiate, simboleggiavano la forza

3000 AEV 1000 EV


141
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

e l’autorità dei sovrani. Attraverso una particolare interpretazione


dello spazio, del tempo, della storia e dell’arte gli imperi elaboravano
una conoscenza globale del mondo, del ruolo che ricoprivano al suo
interno e del funzionamento complessivo della natura e del cosmo.
In questo senso, molti imperi si immaginarono come mondi chiusi e
immutabili, indispensabili per garantire la stabilità sociale e l’ordine
naturale.

GUARDANDO
AVANTI
L’eredità degli imperi che si susseguirono sul pianeta Terra fu enorme
e duratura per ciò che riguarda l’organizzazione, l’innovazione e la
cultura. Sotto gli imperi si affermò una rigida gerarchia che stabilì un
inedito controllo sugli umani e si servì del lavoro per sancire le divisioni
sociali. Il declino degli imperi aprì nuovi scenari, nel cui contesto si
formarono nuove identità e soprattutto nuove relazioni tra le diverse
parti del pianeta, che diventarono sempre più interdipendenti.

142
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le principali religioni del mondo
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

1/3 LE PRINCIPALI RELIGIONI DEL MONDO AD OGGI

religioni e pratiche
_______________ tradizionali _______________ _______________

altre religioni presenza di presenza di


e credenze _______________ mussulmani _______________

1 Leggi le informazioni INDUISMO


sull’induismo, l’ebraismo, il Tempo: dal 2300 a.e.v. circa
buddismo, il cristianesimo e Area geografica: fiume Indo
l’Islam. Individua sulla mappa
Testi sacri: Veda, Upanishad
del mondo le aree principali
Simbolo: numerosi, uno di questi è l’ OM
in cui queste religioni si sono
espresse e completa. Divinità: numerose divinità
Profeta: non ci sono profeti

EBRAISMO
Tempo: dal 1800 a.e.v. circa
Area geografica: Mezzaluna fertile
Testi sacri: Tanakh (Bibbia ebraica), Talmud, Midrash, Siddur
Simbolo: Stella di Davide
Divinità: Yahweh
Profeta: più di 40 profeti, a partire dai principali patriarchi Abramo, Isacco e
Giacobbe

3000 AEV 1000 EV


143
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

2/3 LE PRINCIPALI RELIGIONI DEL MONDO AD OGGI


BUDDISMO
Tempo: dal VI secolo a.e.v. circa
Area geografica: India
Testi sacri: Canone pali, Canone cinese e Canone tibetano
Simbolo: Dharmachakra
Divinità: Buddha
Profeta: Siddharta Gautama, detto il Buddha

CRISTIANESIMO
Tempo: dall’1 e.v.
Area geografica: Mezzaluna fertile
Testi sacri: Bibbia
Simbolo: Croce
Divinità: Dio padre, Gesù Cristo e lo Spirito Santo
Profeta: Gesù Cristo

ISLAM
Tempo: dal 610 a.e.v.
Area geografica: Penisola araba
Testi sacri: Corano, Sunna
Simbolo: Mezzaluna e Stella
Divinità: Allah
Profeta: Maometto

2 Completa la linea del tempo con i nomi delle principali religioni.

LINEA DEL TEMPO

5000 A.E.V. 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500

JUDAISM
HINDUISM
1000 500 1 CE 500 E.V. 1000 1500 2000

BUDDHISM
ISLAM
CHRISTIANITY

144
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE: Le principali religioni del mondo oggi
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

3/3 LE PRINCIPALI RELIGIONI DEL MONDO AD OGGI


Ora completa la tabella: trova in internet le informazioni mancanti e
3
confronta le religioni.
INDUISMO EBRAISMO BUDDISMO CRISTIANESIMO ISLAMISMO

NOME DELLE DIVINITA’

REGOLE ALIMENTARI

CALENDARIO
GIORNI DI CULTO
NELLA SETTIMANA
ORARIO DELLA
PREGHIERA QUOTIDIANA
LUOGO DI CULTO

ABBIGLIAMENTO

Infine leggi i testi seguenti. Il primo gruppo contiene brani tratti dal Corano,
4
il libro sacro dei musulmani. Il secondo gruppo contiene brani tratti dalla
Bibbia, il libro sacro dei cristiani.
Come vedono Gesù i musulmani? E che cosa imparano i cristiani dei futuri
profeti (compreso Maometto)?

Fonte: Il Sacro Corano, Il Corano


traduzione interpretativa “Abbiamo dato il Libro a Mosè, e dopo di lui abbiamo inviato altri messaggeri.
in italiano a cura di Hamza E abbiamo dato a Gesù, figlio di Maria, prove evidenti e lo abbiamo coadiuvato
Piccardo, dal sito Il con lo Spirito Puro” (2,87).
Sacro Corano traduzione “Tra i messaggeri, a taluni abbiamo dato eccellenza sugli altri. A qualcuno
interpretativa in italiano - Allah ha parlato, e altri li ha elevati a gradi superiori. A Gesù, figlio di Maria,
Corano.it abbiamo dato prove chiare e lo abbiamo coadiuvato con lo Spirito Puro
(2,253).
“E quando Allah dirà: “O Gesù figlio di Maria, ricorda la Mia grazia su di te e
su tua madre e quando ti rafforzai con lo Spirito Puro ! Tanto che parlasti agli
uomini dalla culla e in età matura. E quando ti insegnai il Libro e la saggezza
e la Torâh e il Vangelo, quando forgiasti con la creta la figura di un uccello,
quindi vi soffiasti sopra e col Mio permesso divenne un uccello. Guaristi, col
Mio permesso, il cieco nato e il lebbroso. E col Mio permesso risuscitasti il
morto” (5,110).

Fonte: La Sacra Bibbia, testo La Bibbia


a cura della Conferenza “Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare
Episcopale Italiana – Edizione, dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. Ma chi avrà perseverato fino alla
2008, dal sito http://www. fine sarà salvato” (Matteo 24:11-13).
bibbia.net/ “Allora, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui», oppure: «È là», non
credeteci; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e
miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:23-24)

3000 AEV 1000 EV


145
UNA STORIA GLOBALE DELL’UMANITÀ Capitolo 1.3 La conquista della terra: le città e gli imperi

I CALENDARI ANTICHI
Quali differenze e analogie puoi trovare tra i vari calendari? Completa una
tabella comparativa contenete le seguenti informazioni e fanne un poster.

NUMERO NUMERO NUMERO GIORNI QUANDO


DI GIORNI DI MESI DI GIORNI AGGIUNTIVI? E’ STATO
IN UN ANNO IN UN ANNO IN UN MESE (ANNO BISESTILE) CREATO?
SI/NO

Mappa stellare sumera


Il calendario sumero
I sumeri usavano un calendario che comprendeva 354 giorni, era diviso in 12
mesi, ed era basato sul ciclo lunare a partire dal 3760 a.e.v. Di tanto in tanto
aggiungevano un mese al calendario per inserire i restanti 11,25 giorni
dell’anno.

Primo calendario egizio


Il calendario egizio
Gli egizi usavano un calendario in cui un anno era composto da 360 giorni.
Ogni anno comprendeva 12 mesi e ogni mese 30 giorni. Alla fine di ogni anno
restavano 5 giorni non conteggiati. Gli egittologi ritengono che gli antichi egizi
crearono il calendario più di 5000 anni fa.
Nel tempo esso fu modificato.

Disco di Festo
Il calendario ateniese
Nell’antica Grecia ogni città disponeva di un proprio calendario. Gli ateniesi
avevano tre calendari uno dedicato alle feste, diviso in 12 mesi e basato sui
cicli della Luna; uno dello stato democratico con 10 mesi prefissati dai
legislatori per gestire l’amministrazione della città; infine uno agricolo
suddiviso in stagioni e nelle relative lavorazioni dei campi

Calendario ciclico maya


Il calendario maya
Il calendario maya risale al V secolo a.e.v.. Era in realtà articolato in tre
calendari interconnessi: il calendario sacro consisteva in 20 periodi di 13
giorni per un totale di 260 giorni. Il calendario solare aveva 365 giorni divisi in
18 mesi di 20 giorni (i 5 giorni rimanenti alla fine dell’anno erano un periodo
sfortunato). Il calendario del Lungo Ciclo contava tutti i giorni dall’inizio del
tempo, che i maya ritenevano fosse l’anno 3114 a.e.v. Il calendario del Lungo
Ciclo era ciclico.
Fonte: adattato da A History of Time and Ancient Calendars, sito web
Timecenter; The Mayan Calendar, dal sito web History on the net.

146
Vol. 1 L’ESPANSIONE DELLE FRONTIERE:
DAI CACCIATORI-RACCOGLITORI AGLI IMPERI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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Europainstitut der Universität Basel, 2014.
Vanhaute E., Peasants in World History, Routledge, New York and London,
forthcoming.

3000 AEV 1000 EV


147
Città-Stato e Imperi mesopotamici

Regno egizio

Civiltà della Valle dell’Indo

S i b e r i a

MESOPOTAMIA

VALLE DELL’INDO

Nippur
Memphis Uruk Ur
Mohenjo
Daro
S a h a r a Edfu
Elephantine
Rojadi

EGITTO
S a h e l

CITTÀ-STATO E IMPERI MESOPOTAMICI


3500 AEV 3000 2500 2000 1500 1000 500 AEV

Città-Stato Impero Impero babilonese


Impero
sumere accadico assiro

REGNO EGIZIO
3500 AEV 3000 2500 2000 1500 1000 500 AEV

Periodo Medio
protodinastico Antico regno Nuovo regno
regno

CIVILTÀ DELLA VALLE DELL’INDO


3500 AEV 3000 2500 2000 1500 1000 500 AEV

Cultura urbana avanzata (tra il 2600 AEV e il 1900 AEV)

2
MESOPOTAMIA
VALLE DEI FIUMI TIGRI ED EUFRATE

Città sumere: Uruk, Ur, Lagash, Umma


Città accadiche: Akkad, Kish, Mari
Città assire: Assur, Ninive
Città babilonesi: Babilonia
Ziqqurat: templi con magazzini
Leggi scritte: Codice di Hammurabi

Ninive
Akkad

Lagash
Babilonia
Giza Nippur
Harappa
Uruk
Memphis Ur

Mohenjo
Daro

S a h a r a Thebes

Elephantine

P e n i s o l a
A r a b a
VALLE DELL’INDO
EGITTO BACINI DEI FIUMI DELL’INDO

VALLE DEL Città: Mohenjo-daro, Harappa


FIUME NILO
Sistemi di drenaggio e di fornitura
Città: dell’acqua
Thebes (Luxor), Metallurgia (rame, bronzo, piombo),
Saqqarah, artigianato (incisione di sigilli)
Al-Fayyum, Pianificazione urbana, priorità all’igiene
Memphis, Akhetaten,
Giza (Al-Jīzah),
Thinis

Re (Faraone)
Capo sacerdote

Centralizzazione
LEGENDA
politica
Città Fiumi
La maggior parte Rotte
della terra è
controllata dal re Zone
o dall’élite. di commercio

70.000 AEV 1000 EV


3
Impero romano

Impero Han

S i b e r i a

IMPERO ROMANO

Roma IMPERO HAN

Bisanzio Wuwei
Babilonia
T i b e t a n
Cartagine
P l a t e a u Luoyang

Alessandria Fuzhou

S a h a r a
Barbaricon

Cattigara
Aden

S a h e l

Muziris

IMPERO ROMANO IMPERO HAN


Territorio: Territorio: Cina
La zona occidentale dell’impero di Alessandro Punti di forza: Agricoltura ben organizzata
Magno più un’ampia parte dell’Europa e del in fertili pianure fluviali; posizione
Nord Africa. geografica che impediva le invasioni;
Conquiste: Dalla penisola Italica a tutta l’area grande esercito; forte organizzazione
mediterranea, all’Europa nord occidentale e statale; tecnologia altamente sviluppata.
all’Asia sud occidentale. Popolazione: Crescita demografica
Economia: Tributi pagati da 100 milioni basata sull’abbondanza di prodotti
di sudditi: prodotti e manodopera forniti dagli agricoli.
schiavi (piantagioni). Sovrani: La dinastia Han fu la prima
Declino: Crisi economica causata dalla a gestire un impero centralizzato di
cessazione dell’espansione territoriale. lunga durata.

IMPERO ROMANO
27 AEV 476 EV

Impero romano

IMPERO HAN
206 AEV 220 EV

Impero Han

4
Impero Teotihuacan

Impero Maya

Zapotec

IMPERO MAYA
200 EV 400 600 800 EV

periodo classico

LEGENDA
Città Fiumi
Rotte
Zone
di commercio

TEOTIHUACAN

Teotihuacan Chichen Itza


ZAPOTEC IMPERO MAYA
Monte Alban
Copan
Monte Alto

IMPERO MAYA
B a c i n o d e i fi u m i
amazzonici PENISOLA
DELLO YUCATAN

IMPERO Territorio:
ANDINO America Centrale
Chan Chan Cuzco
Storia: Preceduto da
altre civiltà e imperi.
Pacheco
Tecnologia:
L’architettura maya
A t a
D e s

produsse rilevanti
templi a forma
piramidale ed edifici
c a m
e r t o

CIVILTÀ ANDINA a più piani.


a

Cultura:
Territorio: Zona delle Ande
Progressi nella
Civiltà: L’impero Chimu, l’antica città di Cusco, matematica (i maya
la cultura Chibcha e la cultura Musica. crearono lo zero
poco dopo gli indiani)
Cultura: Opere d’arte estremamente raffinate, come e nell’astronomia,
la Muisca El Dorado Raft (un’offerta votiva con lo sviluppo di
precolombiana d’oro). complessi calendari.

CIVILTÀ ANDINA E IMPERO INCA


3500 3000 2500 2000 1500 1000 500

impero Inca

70.000 AEV 1000 EV


5

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