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Dopo lo scoppio della Rivoluzione americana nel 1775, nel 1776 le 13 colonie dichiarano l'indipendenza da
re Giorgio III con un documento scritto. In un primo momento gli Stati Uniti sono una confederazione ma
nel , in seguito ai problemi finanziari, agli ostacoli del commercio e all'assenza della moneta unica, viene
convocata la Convenzione costituzionale a Filadelfia con l'entrata in vigore della Costituzione nel 1788.Nel
1789 viene eletto il primo Presidente degli Stati Uniti, George Washington. In seguito nel 1791 furono
approvati i primi 10 emendamenti, che divennero parte integrante della Costituzione, chiamati “Bill of
La Costituzione americana stabiliva garanzie e limiti dell'esercizio del potere e un sistema federale in cui il
potere era diviso, controllato e controbilanciato tra Stati e tra organi del governo nazionale:
• il Presidente,
• l'ordine giudiziario
Per evitare che il potere si concentrasse nelle mani di un'unica istituzione, i padri fondatori decisero di
dividere il potere costruendo comunque un assetto politico e costituzionale solido e flessibile con un
governo forte. Quindi la scelta federalista apparve la più plausibile. Il sistema americano viene definito
come un sistema di istituzioni separate che condividono una quota di potere. La flessibilità della
Costituzione è stata possibile grazie alla legislazione del Congresso, alle pratiche presidenziali,
all'interpretazione giudiziaria, agli usi e alle consuetudini. Non è stato raro nella storia americana che il Bill
of Rights fosse stato modificato in alcune parti attraverso la sua riscrittura formale o attraverso
l'interpretazione giudiziaria.
Sin dall'adozione del sistema federale, gli Stati che componevano l'area statunitense presentavano
differenze di carattere sociale ed economico che sono state fondamentali per lo sviluppo dei diversi
orientamenti politici. Negli Stati Uniti non hanno avuto grande influenza le fratture che hanno invece
caratterizzato le democrazie europee. Gli interessi territoriali e la grande eterogeneità etnico - culturale non
sono mai stati tanto profondi e rilevanti da portare alla formazione di partiti politici. Le differenze si sono
sempre affievolite di fronte alla condivisione di valori, ad una forte identificazione con i principi
costituzionali e ad un profondo senso di appartenenza alla comunità. L'unico conflitto rilevante che ha poi
condotto ad una guerra è stata la contrapposizione tra Sud agricolo e schiavista e Nord industriale e
essere un Paese d'immigrazione. Al momento della ratifica della Costituzione, gli Usa contavano meno di 4
milioni di abitanti e oggi contano 308 milioni di abitanti (2010). Le forti ondate migratorie sono state:
La differenza tra culture, tradizioni e lingue si sono materializzate anche nelle preferenze e negli
orientamenti politici.
✓ gli ispanici si differenziano tra loro per partecipazione, appartenenza politica ed ideologica,
Le elezioni del 2004 hanno mostrato un'inversione di tendenza, dove ispanici e afroamericani di un'età
compresa tra i 26 e i 35 anni votavano per i Repubblicani. Le elezioni del 2008 e del 2012 hanno confermato
il trend tradizionale, secondo cui ispanici, afroamericani e asiatici preferiscono i democratici (favoriti anche
In ogni modo i diversi orientamenti e preferenze politiche tra le comunità culturali negli Usa non ostacolano
la condivisione di valori, come il rispetto per la Costituzione, per la libertà individuale, per l'uguaglianza
Nonostante tutti questi valori siano i capisaldi nella cultura politica americana, è stata negata l'eguaglianza
politica agli afroamericani, ai nativi e alle donne e permangono ancora discriminazioni riguardo alla razza, al
sesso e all'appartenenza etnica. Anche lo stato indigente di molte famiglie, la malnutrizione di molti
bambini e la negazione di accesso all'istruzione rendono gli Stati Uniti uno dei Paesi più disuguali al mondo.
Gli americani sono però orgogliosi delle loro istituzioni politiche anche se l'affluenza alle urne è molto più
bassa che in altri Paesi. C'è da dire che il tasso dell'affluenza alle urne dipende da molti fattori:
1) il diritto di voto non è concesso a persone condannate per reati gravi, internate in ospedali psichiatrici,
3) il voto è di martedì e questo disincentiva perché recarsi alle urne costa un giorno di lavoro;
4) i cittadini sono chiamati alle urne molto spesso (elezioni nazionali, statali, locali, primarie e referendum).
Abbiamo detto che i partiti politici non si sono radicati in modo profondo come in Europa, MA questo non
impedisce i cittadini americani di fare volontariato o di finanziare le campagne elettorale dei due principali
partiti. Il mancato radicamento dei partiti politici è riconducibile anche all'identificazione dei cittadini con le
I Repubblicani si dividono in due filoni: conservatori e tradizionali, favorevoli al minimo intervento dello
Stato nell'economia, e i neoconservatori, favorevoli all'istituzionalizzazione dei loro valori morali e religiosi,
Generalmente i repubblicani raccolgono consensi tra i ceti più elevati e più istruiti e negli Stati dell'Arizona,
Utah e Kansas.
I Democratici sono stati il punto di riferimento per i ceti più svantaggiati e discriminati. Sono favorevoli
all'intervento dello Stato nell'economia, nel settore sociale, all'introduzione di regole che disciplinano
l'attività dell'industria e che tutelano l'ambiente. Raccolgono consensi tra gli americani più poveri, tra le
minoranze religiose, tra coloro che hanno più bassi di livelli di istruzione.
Generalmente entrambi i partiti propongono politiche moderate e hanno leader moderati MA sono
organizzazioni deboli a causa dell'erosione del clientelismo, dell'uso spregiudicato delle assunzioni nelle
pubbliche amministrazioni e della concessione di appalti ai loro sostenitori. Hanno operato in un sistema di
separazione di poteri di pesi e contrappesi che <b>ha fortemente limitato la loro capacità di impadronirsi e
dominare le istituzioni. Le decisioni importanti vengono prese direttamente dagli elettori nelle primarie o
La politica americana si è sempre distinta per il suo bipartitismo e l'alternanza. In un primo momento si
democratici. Anche nella guerra civile di secessione il Sud si identificava con l'orientamento democratico e il
Nord con quello repubblicano; quando gli afroamericani hanno ottenuto diritti politici e sono diventati
democratici, è avvenuto il riallineamento con il sostegno dei bianchi del Sud al Partito repubblicano.
Il bipartitismo americano si spiega con l'impiego di sistemi elettorali con una logica plurality (maggioranza
semplice) in collegi uninominali. È un sistema adoperato sia nelle cariche monocratiche di governo
(Presidente, sindaci, governatori) sia per i componenti dell'assemblea legislativa (a livello federale e nei
singoli stati).L'unica differenza è che i componenti dell'assemblea legislativa possono svolgere mandati a
tempo indeterminato I primi non possono ricoprire il loro ruolo per di più di due mandati consecutivi. La
logica bipartitica è favorita anche dalla revisione dei collegi elettorali e dall'aggiornamento della ripartizione
dei seggi; operazioni che sono di competenza dei singoli Stati e che spesso sono oggetto di abusi di
• Nel 1992 il Partito riformista, guidato da Perot, di matrice moderatamente conservatrice, tolse voti al
candidato repubblicano Bush rendendo così più facile la vittoria per il democratico Clinton.
• Nel 2000 il Partito verde, con candidato Nader, prese quei punti necessari da far vincere il repubblicano
Le elezioni sono regolari; non importa se il Paese è in guerra o nel pieno di una crisi interna: la Camera viene
eletta ogni due anni, un terzo del Senato ogni due anni e la Presidenza ogni 4 anni. Le elezioni americane
sono precedute da lunghe e costose campagne elettorali di qualsiasi altra democrazia liberale. La scelta dei
candidati avviene attraverso delle elezioni primarie regolate con leggi statali, che possono essere:
chiuse, votano solo gli elettori registrati per quel partito (si tratta di un registro pubblico)
semi-chiuse, come sopra, ma gli elettori indipendenti (non registrati) possono decidere di
PRIMARIE
Fin dall’inizio dell’800 i candidati presidenti sono scelti dai “boss” statali dei partiti riuniti in Conventions. A
partire dagli anni Sessanta i delegati alle Conventions sono (in gran parte) eletti attraverso le primarie.
Ciascun partito ha regole proprie, e anche fra Stato e Stato sono possibili differenze (primarie chiuse e
aperte; i caucuses in Iowa e Nevada) non si vota contemporaneamente in tutti gli Stati: le primarie iniziano
• Gli Stati che votano per primi definiscono il quadro della competizione e questo <b><i>provoca
Nel 2008 Florida e Michigan vengono escluse dal conteggio dei delegati per aver anticipato la data delle
2. La vera e propria stagione delle primarie che inizia da febbraio, prima dalle elezioni con il voto di New
Hampshire e Iowa, e dura fino a giugno che si conclude con le convenzioni nazionali dove viene nominato il
3. La campagna elettorale testa a testa tra i candidati alla presidenza da settembre fino al momento delle
elezioni (novembre), in questa fase cessano le spese elettorali dei candidati, il costo delle campagne viene
4. Le elezioni dove il collegio elettorale vota i candidati e il caduto che riceve il 50% dei voti vince, se non si
raggiunge il 50% si va al ballottaggio e in fine vince quello con voti più alti. Gli elettori delle «primarie» sono
tipicamente i militanti dei partiti o comunque coloro che si identificano maggiormente nei partiti, di solito
con convinzioni più «estreme» dell’elettore medio. Il rischio, dunque, è quello di selezionare candidati
troppo sbilanciati. Il candidato ideale deve saper bilanciare i due aspetti: attrarre consensi sia dalla base del
Ogni due anni si rinnova un terzo della Camera dei rappresentanti, formata da 435 membri. Come per
l'elezione presidenziale, anche i deputati possono essere scelti attraverso le primarie . Le elezioni legislative
non riscuotono un interesse mediatico come per quelle presidenziali, ma i costi sono comunque alti per le
campagne elettorali legislative dal momento che ogni deputato vuole conquistare un seggio. Una sentenza
del 2010 ha determinato una crescita esponenziale delle spese elettorali sostenendo che nessun organo di
governo può limitare o regolare a persone giuridiche, imprese o sindacati che intendono sostenere
finanziariamente i candidati. Oltre al denaro, anche media sono un fattore importantissimo nelle campagne
elettorali.
Il Presidente deve fare i conti con il limite dei mandati imposto dalla Costituzione e con i limiti imposti dal
Congresso. Il potere del Presidente coincide con il sostegno di coalizioni dentro e fuori dal Congresso a dalla
sua capacità di persuasione. Per evitare che il Presidente diventasse un tiranno, i costituenti trovarono il
Il primo a esercitare i pieni poteri di fronte al Congresso fu Roosvelt. La Costituzione prevede che il
Presidente sia cittadino americano dalla nascita, abbia 35 anni e risieda nel Paese da almeno 14 anni. Il
Presidente può:
• concedere la grazia,
• stipulare trattati,
compartimenti (Esteri, Difesa, Tesoro, Giustizia, Interni, Agricoltura, Commercio, Lavoro, Sanità, Edilizia,
Il consiglio di gabinetto è un organo consultivo e di coordinamento e non rientra nell'esecutivo come nei
regimi parlamentari. Può capitare che i ministri siano appartenenti al partito avversario. Anche la squadra
✓ Non sono mancate polemiche nella presidenza di Bush per la nomina di Tower, governatore del Texas, per
✓ Anche durante la presidenza Clinton, la proposta di Baird fu rifiutata dal Congresso per l'assunzione di
Oltre alla sua squadra, il Presidente si avvale della collaborazione di un vicepresidente . La Costituzione
americana prevede che il Presidente collabori con il Congresso in virtù della separazione dei poteri, tipica
del sistema federale. In pratica, è il Presidente a fissare l'agenda delle due Camere. Il Presidente può
firmare il progetto di legge, proposto dal Congresso, e promulgarlo, può porre il veto e rimandarlo al
Congresso con la motivazione,non fare nulla e lasciarlo entrare in vigore dopo 10 giorni.
Il Presidente deve occuparsi di politica estera, in stretta collaborazione con il ministro degli Esteri. Ma cosa
più importante il egli deve rispondere agli elettori e al suo partito, inteso come insieme di membri più
influenti, di attivisti e di finanziatori che lo hanno sostenuto. È importante che il Presidente sia sempre in
linea con il Congresso, perché una maggioranza in Congresso favorevole al Presidente, in certi casi, è
fondamentale. È il caso delle elezioni del 2010, quando i democratici persero le legislative. Obama non
riuscì a far approvare nessun punto del suo programma e fu obbligato a porre il veto su alcune proposte dei
repubblicani (“divided government” quando il Presidente non dispone della maggioranza in una camera o
in entrambe).
Ticket slipping: dalle elezioni del presidente Nixon 1968, gli elettori hanno mostrato un crescente
proporzione a scegliere candidati per incarichi diversi indipendentemente dal gruppo di appartenenza e un
minore attaccamento a ciascuno dei partiti maggiori. Questo fenomeno ha penalizzato i candidati
democratici della Casa Bianca, quegli stessi elettori che sceglievano i candidati presidenziali repubblicani
votavano per candidati democratici al Congresso. Quindi l’attenzione dei singoli votanti alle singole
tematiche è superiore alla fedeltà del gruppo di appartenenza: incombency effect, il fatto che i candidati
uscenti in cerca di rielezione al Congresso godono di un certo vantaggio rispetto agli sfidanti.
Il Presidente sceglie e nomina i giudici federali e li sottopone al voto di conferma del Senato.
Lo strumento attraverso cui il Presidente fa valere la propria autorità nei confronti del Congresso è il
veto legislativo
Il Presidente può rifiutarsi di firmare un progetto di legge e rinviarlo al Congresso («regular veto»)
Oppure può non fare niente, se in prossimità della fine della sessione parlamentare («pocket veto»)
Processo legislativo
Il progetto di legge (bill) può essere presentato solo da un senatore o da un deputato. Il Presidente deve
appoggiarsi ad un membro del Congresso per proporre un’iniziativa legislativa. Viene quindi assegnato dal
Presidente alla commissione competente progetto, eventualmente emendato, viene votato in commissione
e, se approvato, torna al plenum per l’approvazione. Se approvato, passa all’altro ramo del parlamento. Il
secondo ramo del parlamento <b>segue un iter analogo, fino all’approvazione finale della legge. Se i due
testi approvati sono identici, il progetto passa al Presidente per la firma. In caso contrario (la seconda
camera emenda il progetto ricevuto), il progetto torna alla prima camera, oppure, più frequentemente
viene istituita una conference committee, composta da senatori e deputati, con il compito di trovare un
compromesso soddisfacente, su cui si esprimono poi le due camere (senza ulteriori emendamenti).
La Costituzione ha dato al Congresso molti poteri, compresa la facoltà di imporre tasse, contrarre debiti,
coniare moneta, dichiarare guerra, formare eserciti, determinare la natura dell'ordine giudiziario federale,
regolare il commercio con i paesi stranieri e fra gli stati dell'unione. In pratica, però, i poteri del Congresso si
esercitano in 4 settori: formazione delle leggi; attraverso il potere di sorveglianza, controlla il lavoro della
burocrazia federale; ha l'ultima parola sul bilancio federale; confermare tutte le principali nomine
presidenziali.
Per 150 anni il Congresso fu l'istituzione più forte tanto che pochi Presidenti sono stati in grado di
contrastare il potere del Congresso. MA con l'aumento del potere presidenziale, è avvenuto un sostanziale
equilibrio fra Congresso e Casa Bianca, ciascuno dei quali ha bisogno dell'altro per governare. Il Senato è
nato per rappresentare gli stati. Dal 1913 i senatori vengono eletti con un'elezione popolare. Il Senato ha gli
stessi poteri della Camera dei rappresentanti con l'eccezione del suo potere esclusivo di approvazione delle
nomine presidenziali dei membri del consiglio di gabinetto, della Corte suprema, delle corti federali inferiori,
Il vicepresidente degli Stati Uniti può presiedere le sessioni del Senato anche se, di norma, è il senatore
anziano del partito di maggioranza (Senate majority leader), che organizza e mette in calendario le sedute,
assegna i disegni di legge alle commissioni permanenti, coordina la linea politica del suo partito, nomina i
membri delle commissioni speciali e sovrintende al funzionamento del Senato in modo da corrispondere
alle attese e agli obiettivi del suo partito. La Camera dei rappresentanti era stata pensata come camera di
rappresentanza popolare. Le differenze con il Senatori guardano poteri costituzionali, numero di membri,
durata del mandato, diverso livelli di centralizzazione del potere e leadership, specializzazione, ricambio,
importanza dell'anzianità, procedure. La camera ha 435 membri eletti ogni 2 anni per mandati che possono
essere rinnovati. Secondo la Costituzione, tutti i distretti elettorali devono essere ridisegnati ogni 10 anni
per riflettere i cambiamenti nella popolazione. La posizione più importante è quella di <<speaker della
Camera>>, eletto dai ranghi del partito di maggioranza. All'opposto del ruolo di presidente o speaker nei
sistemi parlamentari, il cui compito consiste nell'assicurare un ordinato sconvolgimento ai dibattiti e il cui
ruolo deve essere super partes, lo speaker della Camera è un dirigente politico investito di una carica
I disegni di legge possono essere presentati indifferentemente in una delle due camere, con l'eccezione
delle leggi tributarie e di spesa, che devono sempre essere presentate, in prima istanza, alla Camera. Il testo
della Commissione viene portato in aula per la discussione plenaria, al termine della quale viene espresso
un voto dell'intera assemblea. L'iter prosegue con la trasmissione all'altro ramo del Congresso, che segue le
stesse fasi e cadenze. Se un disegno di legge è approvato nella medesima versione da entrambe le camere,
viene inviato alla Casa Bianca. Se i testi sono stati emendati da una delle camere, si forma una commissione
mista di deputati e senatori il cui compito sarà <<riconciliare>> i testi difformi. Una volta raggiunto
l'accordo, la versione di compromesso viene rimandata a entrambe le camere per il voto finale. Entro 10
giorni il presidente potrà firmare il disegno di legge e promulgare la legge oppure potrà apporre il veto.
Nonostante lo scarso rilievo dei partiti, i gruppi parlamentari hanno un ruolo molto rilevante. All'inizio di
ogni sessione congressuale, in ciascuna camera i gruppi politici convocano le rispettive assemblee per
l'elezione dei propri dirigenti: il capo della maggioranza, della minoranza e i loro vice in aula.
Le commissioni si occupano della maggior parte del lavoro. La Camera dei rappresentanti ha 21
commissioni permanenti, il Senato 20, mentre 4 sono congiunte. I sottocomitati sono 90. L'appartenenza
alle commissioni deve essere ratificata dall'intero gruppo parlamentare. Alcune commissioni della Camera
esercitano un potere considerevole e i membri anziani con un seggio sicuro tendono a gravitare intorno a
esse.
Gli estensori della Costituzione furono molto attenti a definire i poteri degli stati e del governo nazionale.
Erano a favore di un forte governo centrale, ma fecero degli stati un elemento vitale della macchina del
governo. Oltre a stabilire l'eguale rappresentanza in Senato, la Costituzione ha affidato agli stati la
responsabilità di stabilire le regole per le elezioni locali e nazionali. L'articolo 4 affronta la questione di chi
dovrebbe prevalere in un eventuale conflitto di poteri. La risposta dei fondatori stabilisce che sono tre le
fonti del diritto del paese: 1. la Costituzione; 2. le leggi federali, quando sono conformi alla Costituzione; 3. i
delle aree delimitate dalla Costituzione e non può usurpare i diritti degli stati. Molte politiche federali sono
giustificate sulla base dei poteri impliciti. Gli Stati Uniti si sono progressivamente allontanati dal sistema
della doppia sovranità per abbracciare l'idea del federalismo cooperativo, in cui gli organi nazionali e quelli
7. I CARATTERI DEL <<POLICY MAKING>>: GOVERNO DIVISO, PRESSIONE DEI GRUPPI E CONTROLLO
GIURISDIZIONALE
Negli Usa i gruppi di interesse sono in particolare numerosi e molto attivi. Può trattarsi di gruppi con
interessi non economici che tendono ad aggregarsi intorno a obiettivi intangibili e sono tenuti insieme da
motivazioni di carattere morale. Le attività dei gruppi di interesse sono particolarmente efficaci nel
condizionare il governo del paese. Il lobbismo di base implica il condizionamento dei politici attraverso la
mobilitazione della loro base elettorale, mentre il lobbismo tradizionale si traduce nel condizionamento
Il ruolo dei tribunali è ugualmente pertinente e cruciale. La Corte Suprema può determinare se le leggi
federali o statali sono conformi alla Costituzione. In caso contrario può annullarle. In America i tribunali
possono anche modificare o correggere le politiche pubbliche, e possono a loro volta stabilire linee
Ci sono periodi in cui la politica negli USA sembra un anacronismo del XVIII secolo, il prodotto di un
equilibrio di forze paralizzante fra potere esecutivo e legislativo, piuttosto che un sistema capace di
Gli Usa sono ormai l'unica superpotenza militare. Non hanno le più grandi forze armate del mondo, ma
hanno il più impotente arsenale. La politica estera degli USA aveva cominciato ad allontanarsi dalle
questioni difensive e strategiche per concentrarsi sui temi dell'economia e del commercio. Poi, con
l'attentato dell'11 settembre 2001, si sono presentati nuovi problemi e gli USA si sono ritrovati coinvolti in
una nuova epoca di incertezza, in cui le minacce e le opportunità nascono da una moltitudine di nuove fonti
di instabilità.
Il ruolo di unica superpotenza mondiale che hanno assunto e il contesto critico entro cui si trovano oggi a
esercitarlo hanno reso ancora più saliente che in passato il dibattito intorno alla qualità delle istituzioni
politiche degli Usa. Si deve tenere conto di alcuni ulteriori problemi:1. la quota dei votanti e le procedure di
registrazione complesse; 2. nella maggior parte degli stati i confini dei distretti elettorali sono decisi non da
Devono anche fronteggiare numerosi bisogni interni e ridefinire il loro ruolo nel mondo, minacciato dal
terrorismo globale.
solitamente all'interno dei cosiddetti <<triangoli di ferro>> o <<sottogoverni>>, relazioni stabili tra