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Heisenberg parla di come il nostro rapporto con la natura sia cambiato durante i secoli,
cambiamento della scienza moderna. Si tratta di come la scienza, a partire dal XVII secolo,
intendesse la natura come una creazione di Dio e quindi opera indipendente dall’uomo,
l’uomo potesse partecipare a questa comprensione della natura, “La natura non è più opera
di Dio nella sua totalità e lo scienziato si fa carico di cominciare a spiegare i singoli processi
naturali”. Newton e Galilei cominciano a isolare i singoli elementi della scienza per poterli
studiare approfonditamente, nei secoli avvenire l’uomo si stacca quindi dalla religione e ne
diventa sempre più lontano così che la figura dello scienziato, non soltanto muta all’interno
del proprio campo ma diventa centrale anche ad esempio nel campo dell’arte, infatti proprio
in quegli anni non vi è più tanto l’arte che come tema centrale della propria produzione,
rappresenta temi e iconografie religiose, ma adesso il soggetto ritorna alla natura. Quindi
lo scienziato inizia a pensare a come formulare delle leggi matematiche che possano essere
utilizzate dalla piccola scala fino a scala cosmica, come le leggi meccaniche, ad esempio
un sasso che cade per la forza di gravità e i moti della luna e della terra vengono dallo stesso
relazioni tra i vari componenti che l’uomo comincia e può iniziare ad utilizzare, da qui inizia
anche l’età della tecnica o più che altro utilizzo della tecnica tramite queste leggi formulate
che poi nel XIX mutano, si comincia a pensare infatti che quelle stesse leggi, non siano delle
leggi fisse e basta, ma che componenti di queste siano ora anche i nostri sensi. Da qui la
scienza è l’unione tra elementi oggettivi ma filtrati dalla nostra conoscenza, i nostri sensi,
una realtà soggettiva, la Scienza Materialistica. La visione Materialistica prende come realtà
tecnica ha diffuso in tutto l’Occidente l’idea che la scienza sia alla base del cosmo e del
pensiero, avendo così uno scopo centrale all’interno della nostra umanità e di come la
tecnica non sia solo conseguenza e sfruttamento della natura da parte dell’uomo ma
anche presupposto per ogni avanzamento della scienza, per cui il progresso sarà sempre
più veloce. Ci si comincia anche a interrogare su come ogni particolare progresso possa
essere parte di un grande estensione della tecnica. cioè la tecnica si allarga in tutti i vari
tecnica non lascia l’uomo nella sua stessa posizione rispetto al mondo di prima, anzi esso
si ritrova da solo poiché si ritrova senza antagonisti, il suo progresso è talmente tanto
che dare un limite alla tecnica potrebbe riportarci su una via dove l’uomo non cerca più