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6/03/2024

DISTURBO DA SOSTANZE E DISTURBO DA USO DI SOSTANZE

Il disturbo da uso di sostanze implica la spiegazione dell'assuefazione e


dell’astinenza, dell’impulso ad assumere la sostanza perchè inizialmente la
sostanze ci danno un surplus di godimento però questo effetto si esaurisce
per cui noi siamo costretti ad assumere la sostanza semplicemente per
evitare i disagi che ne derivano dall’astinenza. Se la sostanza è un eccitante,
avremmo un sistema nervoso depresso; se la sostanza ha un effetto
deprimente-rilassante sul sistema nervoso, saremmo super eccitati. Quindi
abbiamo bisogno della sostanza per recuperare il nostro equilibrio e se non
dovessimo farlo questo comporta sofferenza, ma nel momento in cui siamo
entrati nel circuito infernale sarà difficile uscirne.
Qual’è quindi la definizione di inferno? Il tormento che ricomincia identico
sempre a se stesso, senza vie di uscita. (questa definizione deriva da
Lacan…)
Il DSM-5 riconosce all’interno della categoria dei disturbi correlati a sostanze
disturbi da addiction, i disturbi indotti da sostanze e disturbi da uso di
sostanze. Tra le novità introdotte nel DSM-5 c’è il riconoscimento di disturbi
quali l’astinenza da cannabis, il disturbo da uso di tabacco e l’astinenza da
caffeina.

I DISTURBI INDOTTI DA SOSTANZE


I disturbi indotti da sostanze comprendono l’intossicazione e l’astinenza.
● L’intossicazione è uno stato patologico causato dall’assunzione di una
dose eccessiva di sostanza: il tossicodipendente, per continuare a
sentire gli effetti della droga, è costretto quindi ad assumerne sempre
più correndo il rischio di rimanerne intossicato. Questo stato può essere
provocato anche da una miscela errata dei componenti della sostanza;
le vieni conseguenze dell’intossicazione variano seconda della persona
e della sostanza ingerita ma in generale implicano le funzioni percettive,
lo stato di vigilanza, i processi cognitivi e l’attività psicomotoria.
Quando l’intossicazione è particolarmente severa si parla di overdose,
caratterizzata da difficoltà respiratorie cardiache: in tali situazioni si
ricorre a iniezioni di naloxone (un farmaco salvavita che blocca gli effetti
dell’overdose).
● l’astinenza insorge nel momento in cui il tossicodipendente sospende
riduce l’assunzione della sostanza. I sintomi che si manifestano variano
in base alla droga assunta ma in generale sono opposti a quelli che la
droga stessa provoca (se induce sonnolenza e apatia
nell’intossicazione, provoca insonnia e agitazione nell’astinenza).
Le sostanze che possono provocare astinenza sono l’alcol, le
anfetamine, la cannabis, la cocaina… La possibilità di avere una crisi di
astinenza dipende anche dalla durata del periodo di assunzione della
sostanza.

Dobbiamo immaginare che i neurotrasmettitori sono delle chiavi che entrano


nelle opportune serrature: abbiamo la serotonina, (migliora il tono dell’umore)
l’ossitocina (importante nei legami di attaccamento), la noradrenalina (che
mantiene il cervello acceso connessa con sport estremi), dopamina (che
aumenta la gratificazione e il piacere, la motivazione e la spinta ad agire), …
Questi neurotrasmettitori producono degli effetti sulla psiche e quindi le
sostanze hanno la capacità, come se fossero delle chiavi false, di inserirsi in
questo tipo di dinamica e produrre degli effetti.

Gli effetti delle droghe sul cervello e sull’organismo


le droghe in generale agiscono sui neurotrasmettitori, ossia molecole che
hanno il compito di trasmettere l’informazione tra le cellule. tali sostanze sono
incrementate notevolmente con l’assunzione di droghe, grazie ad esse infatti i
circuiti cerebrali della gratificazione vengono attivati potentemente. Ed è in
questo modo che scatta la dipendenza: il piacere è talmente intenso che si
perde facilmente il controllo e l’uso diventa compulsivo. L’aumento smisurato
della dopamina fa andare il cervello in tilt alterando il suo funzionamento.
I danni provocati dalle sostanze stupefacenti interessano anche l’intero
organismo: possono comparire vomito, nausea, alterazione del ritmo
respiratorio e accelerazione del battito cardiaco.
Le droghe favoriscono l’insorgenza dell'aterosclerosi e aumentano il rischio di
infarto o di ictus. Infine, possiamo dire che non soltanto i tossicodipendenti di
lunga durata possono avere conseguenze ma anche una sola dose può
essere sufficiente per far insorgere determinati sintomi.

CIRCUITO DELLA RICOMPENSA


L’uso dei cellulari e in generale il fatto di ottenere una gratificazione immediata
accende il circuito della dopamina e questo è strettamente connesso con la
dipendenza dall’uso compulsivo dello smartphone.
E’ stato condotto un esperimento sui ratti e si è visto che quando si inserisce
un elettrodo nel cranio di un ratto e lo si collega con il centro del piacere che si
trova nell’ipotalamo, poichè in esso ci sono diversi centri come quello del
piacere, della fame, della sete, quando noi stiamo bevendo o mangiando si
attiva quest’area del cervello che è collegata con il centro del piacere.
L’elettrodo poi era collegato ad una leva che se azionata provoca delle
scariche elettriche nell’ipotalamo. Questa evidenza che tutti i comportamenti
di sopravvivenza possono essere messi da parte in questo giro infernale, cioè
della ricerca delle sostanze del piacere tramite l’uso delle sostanze.

IL DISTURBO DA USO DI SOSTANZE


Questo disturbo insorge quando si fa un uso patologico della sostanza.
Nel DSM-5 vengono stabiliti i criteri per diagnosticare te lo disturbo e sono:
• la sostanza viene assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati
• il soggetto dedica gran parte del suo tempo a cercare la droga o ad
assumerla
• l’uso ricorrente della sostanza provoca continui fallimenti
• l’uso della sostanza non permette più alla persona di mantenere suoi
rapporti interpersonali
• pur essendo consapevole deve aver sviluppato una dipendenza il soggetto
non riesce evitare di assumerla
Affinché si possa dire diagnosticare il disturbo da sostanze devono
manifestarsi nell’individuo:
• il craving ossia un desiderio patologico che spinge il soggetto a consumare
in modo compulsivo qualsiasi sostanza psicotropa
• l’astinenza, qualora diminuisse o interrompesse l’assunzione della sostanza
• Tolleranza che comporta una sua fazione alla sostanza tale da non sentire
più gli effetti con il bisogno di aumentare le dosi.
“craving” significa desiderio irrefrenato ed è indice di dipendenza psicologica
(componente psico), la “tolleranza” dipende dall’assuefazione e insieme alla
tolleranza indica la dipendenza fisica (componenti fisici).

Gli effetti della dipendenza da sostanze stupefacenti


La droga domina ogni aspetto della quotidianità del soggetto e diventa l’unico
elemento in grado di modificare l’umore positivo e di ridurre lo stress.
La dipendenza da una sostanza altera la personalità dei soggetti anche se
non ne modifica la struttura di base.
Il tossicodipendente entra in una dimensione di inganno e autoinganno:
inganno nei confronti di amici e genitori, autoinganno cioè il soggetto si
racconta che ha sempre il controllo della situazione.
E’ evidente che l’assunzione della sostanza e l’ingresso nel circuito infernale
della dipendenza, presenta delle caratteristiche comuni che però non possono
stravolgere la struttura della personalità e siccome essa è un concetto
complesso, l’aspetto fondamentale è proprio l’unicità irripetibile che dipende
dalla storia. Sia come struttura che come storia personale la piega che uno
prende dipende sempre dalla personalità (per esempio la scelta della
sostanza).
Quando uno entra nella dimensione dell’inganno e dell’autoinganno quello che
viene neutralizzato è il principio di realtà, cioè il fatto di fare un'analisi delle
conseguenze delle proprie azioni, e si manifestano 3 tendenze:
1°) la tendenza a utilizzare gli altri come mezzi, ingannarli e manipolarli per
procurarsi la sostanza
2°) proprio perchè si sta rinunciando ad assumersi delle responsabilità, ci si
rifugia prima in un atteggiamento passivo e poi vittimistico (cioè ci si presenta
come uno che è stato sconfitto).
La manipolazione degli altri avviene con bugie, il fatto di raccontare agli altri
che si è vittime essendo al primo posto vittime dell’autoinganno perchè questo
è un racconto che si fa a se stessi ma si crede talmente tanto a quello che si
dice che poi si riesce anche ad ingannare gli altri e si rifà al terzo punto:
3°) la seduzione, che non riguarda solo l’aspetto fisico ma anche le doti
culturali che possono sedurre le persone.

La tendenza dei tossicodipendenti è quella di mentire soprattutto nei confronti


delle persone propensi all’aiuto: assumono un atteggiamento vittimistico
seducente c’è da sentire importanti. Chi cade nella trappola di fare il
“salvatore” sviluppa la codipendenza non da una sostanza ma dal fatto di
sentirsi l’unica persona che può salvare il tossicodipendente.
Per poter avviare un percorso di uscita dalla tossicodipendenza è necessaria
l’espressione della volontà del soggetto di uscire dalla dipendenza che
avviene con supporto psicoterapeutico e la somministrazione di sostanze che
devono servire per liberarsi dalle crisi di astinenza dalla dipendenza (es. come
sostituto dell’eroina viene somministrato il metadone che serve scalare la
dipendenza), se la cura è forzata è destinata al fallimento; un mezzo possono
essere le comunità terapeutiche.

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