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SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO 376

20 GENNAIO 2024
FEBBRAIO 2024
€ 4,90 IN ITALIA

“Staccare”
è necessario
Mensile: AUT 12,90 € / BE 9,60 € / F 9,00 € / D 11,70 € / LUX 10,00 € / Côte d’Azur 9,10 € / PTE CONT. 8,70 € / E 8,70 € / CH 11,50 Chf / CH CT 11,30 Chf / USA $ 13,80. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

per la mente
e per il corpo.
Ma il vero
segreto
sta nel trovare
il relax
quotidiano
che più si
adatta a noi

PREMI PAUSA
Come imparare l’arte di rilassarsi
NUMERO
DOPPIO CON

DOMANDE&RISPOSTE

SIMULAZIONI ESPERIMENTI MEDICINA


L’ITALIA CON POCHI FIGLI UN MONACO DIGITALE VISO E OCCHIO INSIEME
NEL 2080 SAREBBE COSÌ PER LA RELIGIONE HI-TECH NEL TRAPIANTO DA RECORD
D&R Speciale
114 ANIMALI 128 SALUTE
118 TECNOLOGIA 132 SOCIETÀ
120 SCIENZA 134 ARTE E CULTURA
122 TE LO DICE... 136 CIBO 144 PSICHE
124 NATURA 138 SPORT 148 AMORE E SESSO
126 ECONOMIA 142 UNIVERSO 150 STORIA

58 UN’ASTRONAVE DA STRADA
tecnologia

Entra in produzione Cybertruck, un pick-up così


82 COTTO O CRUDO?
salute

C’è chi non cucina nemmeno i fagioli e chi mette


avveniristico che potrebbe non arrivare in Europa per in padella anche l’uovo della carbonara. Chi ha
problemi di regolamentazione. Come funziona. ragione? Vantaggi e svantaggi dei due stili alimentari.

60 MODERNO TENNIS
sport

La tecnologia è entrata da tempo anche in questa


88 CAPIRE
intervista
CAPIRE L’EVOLUZIONE AIUTA A
ANCHE LE MALATTIE
elegante disciplina: nell’analisi dei colpi, nei materiali Abbiamo incontrato Rudolph Nesse, fondatore della
e come aiuto ai giudici. medicina evoluzionistica.

68 MONDI SENZA SOLE


le scoperte del Webb

Alcuni pianeti se ne vanno da soli nello spazio: il


92 C’ERA UNA VOLTA UN RE
natura

Il nostro rapporto con l’ambiente e gli animali che


telescopio James Webb sta scoprendo che sono più lo popolano è pieno di contraddizioni. Un premio
abbondanti e misteriosi di quanto si pensasse. fotografico ce ne mostra alcune.

70 SPIRITUALITÀ HI-TECH
scienza

Algoritmi e religione possono collaborare? Se lo


98 MEMORIE DALLO SPAZIO
spazio

Sessant’anni fa, il giovane ingegnere Ezio Piaggi si


è chiesto l’Unione Buddhista Italiana. E noi siamo vide affidare dalla Nasa i calcoli per dirigere le prime
andati a curiosare. sonde verso la Luna.

76 ROCCIA
scienza
STONEHENGE, LA STRADA NELLA 104 I VANTAGGI DELLA SPORCIZIA
animali

Con la sua lentezza il bradipo permette a centinaia di


Le ultime ricerche permettono di “leggere” il luogo di microrganismi di salire a bordo e di trasformarlo in un
origine delle pietre del sito neolitico. ricettacolo di “schifezze”. Che però sono utili.

RUBRICHE
5 L’oblò
155 Academy
158
A Milano, storia
dell’evoluzione
156 MyFocus umana

158 Cartellone
160 Giochi Ci trovi anche su:

4 | Focus
L’OBLÒ

A CIASCUNO
IL SUO
RELAX
di Raffaele Leone

L’ attività che più mi stanca è il lavoro, quella che più


mi ricarica è il lavoro. I due effetti apparentemente
contraddittori non si annullano automaticamente
M i ci riconosco. E oggi che il lavoro da casa è diventato
prevalente, nella mia dimora alla periferia della città
con alberi e piante davanti all’uscio, la natura ha preso
a vicenda e in mezzo c’è quella ragnatela di piccole un posto sempre più rilevante tra le attività rilassanti.
attività, escamotage, abitudini che servono ad alleggerire Mentre vado cercando una parola giusta da scrivere
i momenti di maggiore sforzo e stress. Il termine (come adesso), mentre inseguo un’idea grezza da affinare,
abitudine deriva dal latino habitus perché si tratta di mentre passo da una riunione all’altra, basta guardarmi
comportamenti che indossiamo come un abito in cui intorno, uscire fuori, scambiare quattro chiacchiere con
stare comodi e nel cui stile ritrovarci. Credo che ognuno le piante trasformate in dame di compagnia. Istanti che
di noi, invece del dilagante scimmiottamento di quelle lasciano un’eco rilassante. A nord c’è la mimosa piantata
altrui, dovrebbe provare a costruire le abitudini che per festeggiare la fine del lockdown e che in tre anni ha
più gli si addicono per star bene e dunque per dare il raggiunto i sei metri di altezza. A ovest, il fico cresciuto
meglio di sé. Io – come dicono le mie figlie – sono il spontaneamente dietro l’altalena delle mie figlie (cinque
meno titolato a dare lezioni di relax e mi sono sempre chili di frutti quest’anno). A est il ciliegio, sempre l’ultimo
arrabattato, non sempre con successo, per cercare a perdere le foglie con la vite americana. E se adesso nel
abitudini rilassanti a seconda delle stagioni della vita: lo prato non c’è fermento, appena il gelo allenterà la morsa,
sport, il mare, una pennichella al sole, un film, un brano osservare da vicino la sua vita microcosmica è come
musicale, un libro, un piatto da cucinare, un viaggio vedere un documentario su Focus tv.
(che però è parentesi prolungata e diversa dal relax
quotidiano di cui stiamo parlando).
N on dico tutto questo per ostentare il pollice verde o
per fare il radical-chic ambientalista, ma per

A mano a mano che è cresciuto l’impegno professionale,


ho ridotto e rimpicciolito gli intermezzi senza però
rinunciarvi del tutto perché – come spieghiamo a pag. 32
raccontare che ho trovato nell’habitat naturale intorno a
me alcune abitudini che mi fanno star bene e che di
conseguenza sono rilassanti (guarda un po’ l’etimologia:
– queste pause sono necessarie per il nostro benessere. abitare, abitudini, habitat). Qualche mese fa al Focus Live
Nei primi anni da giornalista, al pranzo preferivo un tuffo il botanico Stefano Mancuso ci ha ricordato come sia
a mare o una pedalata lungo la playa catanese; agli esordi ormai scientificamente assodato che il nostro organismo
della mia vita milanese nessuno poteva togliermi il gelato reagisca positivamente e stia subito meglio quando si
delle 13, cordone ombelicale che mi teneva legato alle avvicina alle piante. Mi sono riconosciuto anche in questo.
abitudini sicule; quindi ho scoperto la palestra, sfogatoio Ma benché sia vero questo assunto, come quello che è cosa
ritemprante che non ho più lasciato; per alcuni anni ho buona e giusta trovare pause rilassanti a nostra “immagine
poi trovato rifugio nelle sdraio dell’Idroscalo, adiacente ed esigenza”, continuo a pensare che il paradosso iniziale
agli uffici della Mondadori, dove il sole e lo sciabordio dell’incipit abbia un suo fondamento e che una grande
dell’invaso mi ricordavano – a occhi chiusi – la mia lunga capacità di ricaricarsi stia nello stancarsi con un lavoro che
stagione marittima. In quegli intermezzi lo stress non piace.
spariva ma veniva allentato. raffaele.leone@mondadori.it

N el dossier del numero di Focus che avete in mano (da


pag. 26 a pag. 37), gli studi in materia raccontano che
accanto a pause più comuni, ne esistono tante piccole e
P.S. Ho dovuto interrompere bruscamente la
scrittura perché un vento gelido da nord ha
piegato la mimosa abbattendola sulla finestra di casa
personali che ognuno di noi si ritaglia su misura. Abitudini (la sua crescita troppo rapida non le ha dato un tronco
appunto che si adattano alle nostre esigenze e al nostro sufficiente a reggere la chioma esuberante). Dopo aver
modo di stare al mondo. La cosa che più mi ha colpito di brigato e sudato per un paio d’ore, devo dire la verità: come
queste ricerche è che i momenti di relax sono nella gran pausa è stata affatto rilassante. Che sia il caso di rimettere
parte quelli in solitudine con noi stessi. mano all’articolo?

Focus | 5
PRISMA DI TUTTO
UN PO’

6 | Focus
AMBIENTE

Farine volanti
A qualcuno potrebbe ricordare una
prova di coraggio da trasmissione
tv. Ma è tutt’altro: siamo in un
laboratorio dell’Università di Torino e il
braccio è di Laura Gasco, docente di
zoocolture all’ateneo piemontese. Gli
insetti sono mosche soldato nere
(Hermetia illucens). «Quella che
vediamo è la voliera di riproduzione,
con maschi e femmine, illuminata da
una luce che riproduce quella solare. Io
sto prelevando i “raccogli uova”, quei
blocchetti blu in cui le femmine hanno
deposto le uova», ci racconta Laura
Gasco. A ritrarla è stato il fotografo
Maurizio Di Pietro, che con questo
scatto ha vinto il premio Environmental
Photographer of the Year 2023,
concorso dedicato all’ambiente e alle
sfide per il Pianeta. «Ho fatto questa
foto nell’ambito del mio progetto “Zero
Hunger”, zero fame, che riprende uno
degli obiettivi di sviluppo sostenibile
dell’Onu», dice Maurizio Di Pietro. «Mi
sono concentrato sull’allevamento degli
insetti come cibo per l’uomo e gli
animali: un modo per produrre proteine
in maniera sostenibile, consumando
meno acqua, suolo e altre risorse. E ho
iniziato a documentare progetti italiani».
Rifiuti. Come continua Laura Gasco,
«Noi ci occupiamo di allevare questi
insetti con scarti di aziende
agroalimentari, per esempio della
lavorazione della frutta. E di usare le
larve per produrre farine proteiche per
pesci, polli, suini. L’idea è ottenere fonti
proteiche alternative da rifiuti che
dovremmo smaltire. I nostri dati poi
possono servire alle aziende che
Maurizio Di Pietro/Environmental Photographer of the Year 2023

producono le farine o le usano per


l’allevamento». Le mosche soldato sono
originarie dell’America, ma ormai
diffuse ovunque. «Non le notiamo
perché da adulte vivono pochi giorni e
pensano solo ad accoppiarsi, non
entrano nelle case», continua Gasco.
«Ma le larve si trovano per esempio tra i
rifiuti organici lasciati decomporre per
fare compost: noi sfruttiamo la capacità
delle larve di nutrirsi di questi rifiuti».
Giovanna Camardo

Focus | 7
PRISMA
MEDICINA

Quale organo
invecchia prima
C i sono organi del nostro corpo che
invecchiano prima e altri che invece
resistono meglio agli attacchi del tempo.
E ora un innovativo esame del sangue
messo a punto dai ricercatori della
Stanford University (Usa) potrebbe dirci
l’età dei nostri organi interni e monitorarne
lo stato. Lo studio è stato condotto su un
campione di 5.678 persone tra i 20 e i 90
anni, analizzando migliaia di singole
proteine o gruppi di esse presenti nel
sangue per stabilire l’età biologica di 11
organi e tessuti tra cui cuore, polmoni,
reni, fegato, pancreas e cervello.
A rischio. I ricercatori hanno verificato
che il 18,4% del campione sopra i 50 anni

5
mostrava segni di invecchiamento più
rapido della media in un organo, e l’1,7%
in più di uno. Un fattore che aumenta il
rischio di mortalità nei 15 anni successivi
illustratoren.de/TobiasWuestefeld tra il 15% e il 50% a seconda dell’organo.
Il metodo messo a punto si avvale di
tecnologie disponibili e di un algoritmo
sviluppato dai ricercatori di Stanford e
potrebbe portare a interventi terapeutici
prima che si manifestino sintomi. (G.R.)

a cura di Margherita Fronte

COSE DA SAPERE SULLA


Miliardi Dal macro Dai tessuti
di tonnellate al micro ai polmoni
F ra il 1950 e il 2015 sono state
prodotte 8,3 miliardi di
tonnellate di plastica. Solo 3 sono
N ell’ambiente, la plastica si
spezzetta in particelle
sempre più piccole – le
L e microplastiche che si
sprigionano da tessuti sintetici
inquinano gli ambienti indoor. In
ancora usate; il resto è diventato microplastiche – le cui dimensioni un metro cubo di aria possono
scarto. I problemi della plastica vanno da 1 micrometro (millesimo esserci fino a 1.500 particelle (10
derivano da qui, dal paradosso di mm) a 5 mm. Queste particelle volte più che all’esterno). Significa
per cui un materiale praticamente inquinano ogni ambiente, dalle che, considerando che un adulto
indistruttibile serve per produrre montagne dell’Himalaya alle respira circa 10 metri cubi di aria
oggetti che si usano una volta profondità oceaniche. Una ricerca al giorno, nelle 24 ore possiamo
sola: il 40% di tutta la plastica pubblicata su Plos One stima che introdurre nell’organismo 15.000
prodotta è monouso. Il tema è al in mare ci siano 170.000 miliardi particelle. Attraverso il sangue le
centro del saggio Mal di plastica di particelle di plastica, che microplastiche raggiungono molti
di Daniela Cipolloni, Teresa Paoli pesano in tutto 2,3 milioni di organi. Gli effetti sulla salute sono
e Paola Vecchia (Edizioni Dedalo), tonnellate. Nel 2050, il loro peso ancora poco noti, ma secondo
da cui sono tratte le informazioni supererà quello di tutti gli esseri diversi studi favoriscono le
in questi 5 punti. viventi che popolano i mari. infiammazioni.

8 | Focus
INQUINAMENTO

Aria cattiva
in Europa
CHUCK LORRE PRODUCTIONS/WARNER BROS TV./Courtesy Album

S e la qualità dell’aria nei 27 Paesi


dell’Ue rispettasse i limiti
raccomandati dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità, si eviterebbero
ogni anno 253.000 morti legate
all’esposizione al PM2,5 (particolato
fine), 52.000 dovute all’NO2 (biossido
d’azoto) e 22.000 per l’ozono. I dati
sono contenuti nell’ultimo rapporto
dell’Agenzia Europea per l’Ambiente
(Aea), che rileva tuttavia un costante
NEUROSCIENZE miglioramento dell’inquinamento da

Così il cervello si “accende” quando


PM2,5: dal 2005 al 2021, infatti, i
decessi sono diminuiti del 41%.

ascoltiamo una bella battuta


Italia maglia nera. Con quasi
47.000 morti per il solo PM2,5, l’Italia è
il Paese con i valori peggiori in termini

C he succede nel cervello quando ascoltiamo una battuta, come in The Big
Bang Theory (sopra)? Si sa che entrano in gioco parti della corteccia
cerebrale (coinvolta nelle funzioni cognitive complesse), ma ora il team di Margaret
assoluti. Tuttavia, quando i dati sono
messi in relazione alla popolazione,
alcuni Paesi dell’Est fanno peggio di
Prenger della University of Western Ontario (Canada) si è concentrato sul ruolo di noi. Infarti, ictus, tumori, malattie
due aree sottocorticali: lo striato dorsale, che contribuisce alla memoria e respiratorie e diabete sono le principali
all’elaborazione dell’ambiguità e quindi alla comprensione di un motto di spirito, conseguenze sulla salute
e lo striato ventrale, critico nell’apprezzamento di una ricompensa. dell’esposizione prolungata agli
Capire. Prenger e colleghi hanno esaminato con la risonanza magnetica inquinanti. La riduzione delle emissioni
funzionale 26 persone, mentre ascoltavano battute e vedevano un episodio della del settore agricolo, accanto a quelle
sitcom Seinfeld. Dall’aumento dell’attività delle aree, hanno visto che sia lo striato legate a trasporti e industrie, sono le
dorsale sia lo striato ventrale sono coinvolti nella comprensione dell’umorismo. priorità identificate dall’Aea per
L’apprezzamento invece è legato all’attivazione del solo striato ventrale. (G.C.) migliorare la qualità dell’aria. (M.Fr.)

PLASTICA
La produzione Riciclo sì,
di CO2 riciclo no
L’ industria della plastica
inquina anche l’atmosfera,
perché genera circa il 5% delle
E sistono molti tipi di plastica e
non tutti possono essere
riciclati. Per esempio, riciclare
emissioni globali di gas serra. Si plastiche composte da polimeri
stima che soltanto la produzione diversi è costoso e poco
di plastica monouso emetta una produttivo, perché si ottiene un
quantità di anidride carbonica materiale di bassa qualità. Più in
superiore a quella generata da generale, la plastica riciclata ha
tutto il Regno Unito. Inoltre, la sempre una qualità peggiore
produzione di questo materiale è rispetto a quella di partenza.
in forte crescita un po’ in tutto il Secondo l’Ocse, solo il 9% della
photka - stock.adobe.com

mondo. La plastica ottenuta ex plastica è effettivamente riciclato.


novo a partire dal petrolio Il 19% viene incenerito, quasi la
aumenta a un tasso che è 20 metà finisce in discarica e il 22%
volte superiore rispetto alla è smaltito in luoghi non controllati
plastica riciclata. o disperso nell’ambiente.
PRISMA

INQUINAMENTO DISTRIBUZIONE DEI RIFIUTI DETENUTI

La mappa m3
10.000
Il Lazio si conferma

dei rifiuti
la regione con il

Lombardia
volume maggiore di
rifiuti radioattivi

Piemonte
radioattivi
detenuti: con 9.591
7.500 m 3 , ospita il 30,78%

italiani
del totale

Basilicata
nazionale.

Emilia-Romagna

Campania
5.000
Nel 2022 il volume

I n Italia ci sono 31.159,1 metri cubi di dei rifiuti radioattivi


detenuti in Italia

Toscana
rifiuti radioattivi, in depositi
era di 31.159,1 m 3 ,

Lazio
temporanei in attesa del collocamento 2.500

Puglia
con una
definitivo. Il dato, riferito al 31 diminuzione di
dicembre 2022, è contenuto 653,4 m 3 rispetto
nell’Inventario nazionale dei rifiuti 0 al 2021.
radioattivi, redatto dall’Ispettorato
nazionale per la sicurezza nucleare e QUANTITÀ DI RIFIUTI
la radioprotezione (Isin). La stragrande RADIOATTIVI: LE
maggioranza dei rifiuti proviene da DIFFERENZE RISPETTO
ospedali o industrie. In questo volume AL 2021
non sono però calcolate le sorgenti Piemonte: +99 m 3
dismesse (sorgenti di radiazioni usate Lombardia: +352 m 3
in processi industriali), e il Emilia-Romagna: -713 m 3
combustibile nucleare irraggiato Toscana: + 4 m 3
rimosso dai reattori: il 99% del Lazio: -435 m 3
Campania: +5 m 3
combustibile delle centrali nucleari Puglia: volume invariato
italiane dismesse si trova in realtà ora Basilicata: +25 m 3
in Francia e nel Regno Unito, dove è
sottoposto a riprocessamento e
tornerà in Italia con volume inferiore.
Livelli. Con 9.591 m3, il Lazio è la RADIOATTIVITÀ TOTALE DEI
regione con il maggior volume di rifiuti MATERIALI CONSERVATI NELLE
radioattivi, seguito da Lombardia DIVERSE REGIONI
(6.462 m ), Piemonte (5.923 m ) e
3 3 Terabecquerel

Basilicata (3.857 m3). Ma poiché i 30.000


materiali hanno livelli diversi di
radioattività, la regione in cui è
presente la maggiore radioattività è il Rifiuti radioattivi,
20.000 sorgenti dismesse e
Piemonte, con 1.977.410 combustibile irraggiato
Gigabecquerel; contando sorgenti generano 36.012,3
Emilia-Romagna

dismesse e combustibile (a destra)


Lombardia

Terabecquerel (TBq) di
Piemonte

arriva però a 28.698,6 Terabecquerel radioattività totale, tra


Basilicata

10.000
Campania

(28.698.600 GBq). In Italia, dal 2021, il tutte le regioni.


Toscana

Il Piemonte è la regione
volume dei rifiuti radioattivi è sceso di
Puglia
Lazio

in cui è presente la
653,4 m3, grazie a trattamento e maggiore attività, con il
condizionamento. (M.Fr.) 0 79,69% del totale.

TECNOLOGIA
C reata una pellicola capace di trattenere in un oggetto il calore accumulato durante il

La pellicola
giorno. Il metodo potrà essere usato per mantenere caldi campi coltivati o linee
elettriche durante la notte, senza usare energia elettrica.

che tiene al
All’aperto. In un nuovo articolo pubblicato su Light Science & Application, un gruppo di
scienziati dell’Università di Zhejiang, in Cina, ha presentato una strategia di riscaldamento

caldo, nella
radiativo notturno basata sull’impiego di un film sottile riflettente selettivo, un materiale
innovativo a base di cristalli di germanio e solfuro di zinco, capace di assorbire gli infrarossi.

notte
Il sistema, in un test condotto all’aperto durante la notte, ha mostrato che gli oggetti
ricoperti con questa pellicola erano più caldi di 2,1 °C-4,4 °C rispetto a quelli coperti con
superfici assorbenti o riflettenti. (V.T.)

10 | Focus
COGLI
L’ETIMO
Dove nascono
i termini
scientifici

S puntano fuori dalla sabbia,


ergendosi tra le dune. Per

PIXATERRA - stock.adobe.com
ANIMALI questo, anche se siamo in Ungheria

Così i delfini sentono e non sul pianeta Arrakis della saga


di Dune, i micologi guidati da Péter

i campi elettrici Finy, della ungherese Università


Eötvös Loránd, hanno associato una
nuova specie di funghi ai colossali
vermi delle sabbie del mondo creato

G li animali, si sa, percepiscono il mondo in modo diverso da noi, e alcuni


pesci come gli squali “sentono” i campi elettrici e magnetici. Ora un
gruppo guidato da Guido Dehnhardt, zoologo all’Università di Rostock in
da Frank Herbert, gli Shai-Hulud.
Funghi. La nuova specie è stata
chiamata Tulostoma shaihuludii:
Germania, ha scoperto che i delfini della specie Tursiops truncatus (tursiopi) questi funghi vivono nella steppa
percepiscono l’elettricità e ha identificato come riescono a farlo. sabbiosa, tra le dune create dal
Svezzati. I tursiopi appena nati hanno infatti una fila di baffi lungo la parte Danubio. Hanno un gambo che si
superiore delle mascelle. Ma, dopo lo svezzamento, i baffi cadono. Restano incurva, ricordando appunto i vermi
alcune fossette che si pensava non avessero alcuno scopo pratico, invece delle sabbie che emergono dal
sono piene di terminazioni nervose e sensibili ai campi elettrici. Lo stesso deserto di Arrakis. Sono una delle
Dehnhardt aveva identificato queste strutture in un’altra specie di delfini (Sotalia quattro nuove specie di Tulostoma
guianensis), che si era rivelata appunto capace di percepire i campi elettrici. Si identificate dagli studiosi. (G.C.)
pensa che questi mammiferi marini usino tale capacità per catturare pesci e
per la navigazione in mare aperto. (A.P.)

C
INTELLIGENZA ARTIFICIALE ome identificare l’origine di un vino attraverso

La firma chimica del vino un esame chimico? Si può utilizzare la


gascromatografia: si fa passare il vino attraverso
un tubo molto sottile, lungo 30 metri, in cui i
componenti si separano gradualmente. Ogni
separazione è registrata da uno spettrometro di
massa, un apparecchio capace di identificare
diverse molecole: esso produce un
cromatogramma, un grafico con la sequenza di
separazioni molecolari.
Analisi. Nel caso dei vini, a causa delle
numerose molecole che li compongono,
un’analisi precisa è difficile. Ora però l’Istituto di
scienze della vite e del vino dell’Università di
Bordeaux (Francia) ha trovato la soluzione: fa
interpretare i cromatogrammi dall’intelligenza
karelnoppe - stock.adobe.com

artificiale. Analizzando i grafici di 80 vini rossi di


dodici annate (1990-2007), provenienti da sette
tenute nella regione di Bordeaux, l’Ai ha
riconosciuto l’origine geografica dei vini con una
precisione del 100%. Provando che ogni tenuta
ha in effetti una firma chimica identificabile. (V.T.)

Focus | 11
a cura di Giovanna Camardo

PRISMA SONORO

RAMO MUSICALE
È uno strumento antico, sviluppato dalle
popolazioni aborigene dell’Australia
Settentrionale almeno mille anni fa,
ricavato da un ramo di eucalipto scavato
all’interno dalle termiti (nella foto,
un’esibizione). Il didgeridoo – o yidaki
nella lingua dei popoli Yolngu del Nord
dell’Australia – viene suonato facendo
vibrare le labbra per produrre una nota in
modo continuo. «Si suona soffiando aria
tra le labbra, che si aprono e chiudono
spinte dalle onde di pressione che
viaggiano nello strumento», spiega John
Smith della University of New South
Wales in Australia, che con i colleghi da
anni studia la fisica del didgeridoo e
come si creano suoni così complessi da
un tubo cavo lungo 1,2-1,5 metri (per
ascoltarli inquadrate il QR Code a destra).
Smith ha presentato le ricerche alla
conferenza Acoustics 2023 a Sydney. «Il
didgeridoo», spiega, «si suona in modo
continuo usando la “respirazione
circolare”. Mentre il musicista espelle
l’aria, gonfia le guance; poi abbassa il
palato molle separando la bocca dalla
gola e usa l’aria tenuta nelle guance per
suonare mentre inspira con il naso.
Questo dà una differenza nel timbro tra le
due fasi e può produrre complicati ritmi.
Inoltre il suonatore può fare vocalizzi: le
corde vocali vibrano come le labbra, ma
a diverse frequenze, e il risultato è un
suono molto complesso». Smith e
colleghi hanno elaborato tecniche per
studiare le proprietà acustiche nella
bocca: l’analisi di un segnale acustico
emesso al suo interno ha permesso di
esaminare i cambiamenti che avvengono
nel tratto vocale. «Un suonatore può
variare il timbro alterando la forma del
tratto vocale, muovendo la lingua».

12 | Focus
Shutterstock
MULTIMEDIA

AUDIO

Ascolta
la musica del
didgeridoo.

INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su www.focus.it/
cultura/curiosita/
il-suono-del-didgeridoo
PRISMA

COME NATURA INSEGNA NEUROSCIENZE

Dalle penne blu di un uccellino, Il cervelletto


un materiale per filtri e batterie modula
l’aggressività

Danielmark/Wirestock Creators - stock.adobe.com


P er ora è stato dimostrato nei topi,
ma la scoperta è ugualmente
importante perché si è sempre pensato
che il cervelletto abbia ben poche
funzioni di tipo “superiore”, come la
regolazione degli istinti che derivano
dalle emozioni. Queste funzioni invece
vengono attribuite in esclusiva (o quasi)
alla corteccia cerebrale.
Glia. Ora, gli scienziati della Tohoku
University (Giappone) hanno scoperto
che l’aggressività viene regolata proprio
a livello del cervelletto. A svolgere
questo compito sono le cellule della glia,
che insieme ai neuroni costituiscono il
cervello. Come? Modificano la quantità
di ioni presenti sulla membrana cellulare
e producono sostanze che influiscono
sul funzionamento dei neuroni,

L e penne blu dell’azzurrino orientale – uccellino americano, il cui maschio


sfoggia una livrea azzurro intenso (nella foto) – non sono solo bellissime:
sono anche oggetto di studio da parte degli scienziati per il processo fisico che
rendendo perciò il topolino più
agguerrito o più pacifico – a seconda
delle necessità – ogni volta che ha
ne determina il colore. Il blu, in questa e in altre specie di uccelli, non è infatti modo di incontrare per la prima volta un
dato da un pigmento, ma dalla microstruttura delle penne, attraversate da altro topo, una situazione molto tesa
canali dal diametro di 200 nanometri (miliardesimi di metro). Le proprietà di visto che l’altro individuo potrebbe
diffusione della luce di questa struttura sono alla base del colore blu. trasformarsi in un possibile rivale. (R.P.)
Gomma. Ora gli scienziati del Politecnico federale di Zurigo hanno riprodotto
questi nanocanali usando gomma siliconica, immersa in una soluzione oleosa,
scaldata e raffreddata. Nel processo avviene una separazione di fase (come
quando olio e aceto tornano a separarsi, dopo essere stati agitati) e al termine
la gomma siliconica è percorsa da un network di canali da 800 nanometri; il

1.121
meccanismo è simile a quanto accade tra cheratina e acqua nella formazione
delle piume blu degli uccelli. Il materiale potrà essere impiegato in filtri per
l’acqua, per trattenere batteri e contaminanti, o in batterie, come elettrolita
solido che permetta il passaggio degli ioni attraverso i canali. (G.C.)
CLIPAREA.com - stock.adobe.com

I qubit presenti nel nuovo computer quantistico di Ibm, Condor


(il precedente, Osprey, ne aveva 433). I computer quantistici
potrebbero surclassare quelli tradizionali in alcune operazioni.
Ora Ibm sostiene che si concentrerà nel ridurre gli errori
piuttosto che nell’aumentare ulteriormente il numero di qubit.

14 | Focus
SALUTE

fizkes - stock.adobe.com
Cosa fanno
le sigarette
ai batteri della
nostra bocca?
C hi fuma ha in bocca una comunità
microbica significativamente
diversa da quella di chi non ha mai
fumato, e questo potrebbe favorire
malattie cardiovascolari e disturbi
gengivali. L’ipotesi arriva da uno studio
condotto all’Eurac di Bolzano, in
collaborazione con l’Università del
Michigan (Usa), e pubblicato sulla
rivista Scientific Reports.
Test della saliva. Le analisi di tipo
genetico, condotte su campioni di
saliva di 1.600 volontari, hanno infatti
mostrato che, all’aumento del numero
di sigarette fumate ogni giorno,
COMPORTAMENTO corrisponde una riduzione dei batteri

L’importanza di guardarsi che crescono in presenza di ossigeno.


Proprio questi microrganismi sono

negli occhi responsabili della trasformazione dei


nitrati – presenti in alcuni cibi – in nitriti,
sostanze che a loro volta generano

D urante una normale conversazione ci si guarda in volto tutto sommato


poco, e ancora meno ci si guarda negli occhi. Eppure sono quei momenti
a definire le nostre relazioni sociali. Lo ha dimostrato un esperimento condotto
ossido nitrico, un gas che regola la
pressione sanguigna e favorisce
l’ossigenazione dei tessuti.
da ricercatori della McGill University e dell’Università del Quebec (Canada). Smettere di fumare ripristina
Traccia. I partecipanti allo studio, che non si conoscevano tra loro, sono stati gradualmente la normalità, anche
divisi in coppie. Dovevano indicare in un elenco gli strumenti più utili per se devono passare cinque anni
sopravvivere in uno scenario immaginario. L’elenco era unico e i membri di ogni dall’ultima sigaretta affinché la flora
coppia decidevano insieme. Tutti indossavano occhiali per il tracciamento batterica orale di un ex fumatore
oculare, in grado di registrare dove si posa lo sguardo. Così, è stato rilevato che sia indistinguibile da quella di chi
in media le persone guardano l’interlocutore in viso solo per il 12,5% del tempo, non ha mai fumato. (M.Fr.)
e la situazione “occhi negli occhi” occupa appena il 3,5% dell’interazione. Gli
scienziati hanno però notato che chi si guardava negli occhi più a lungo, poi era
più portato a seguire la direzione dello sguardo dell’altro, quindi a capirlo. (R.P.)

PSICOLOGIA
Shutterstock/ra2 studio

Tenere un segreto ti dà gioia


U n originale studio condotto alla Columbia University (Usa) ha dimostrato
che tenere per sé un segreto relativo a una bella notizia (una proposta
di matrimonio, una gravidanza desiderata, una vincita) genera una sorta di
gioiosa esaltazione.
Che bello. I ricercatori hanno condotto cinque esperimenti, per un totale di
2.500 partecipanti, per capire che cosa motiva le persone a mantenere
segreti positivi. I partecipanti hanno scelto da un elenco di buone notizie
quelle che avrebbero diffuso subito e quelle da tenere per sé. Poi ad alcuni è
stato chiesto di riflettere su quelle che avevano tenute segrete, mentre altri
hanno riflettuto su buone notizie che invece avevano divulgato subito. Tutti
hanno infine valutato quanta energia avesse loro trasmesso la buona notizia
in sé e quanta dopo averla condivisa, sia nel caso che fosse stata segreta per
un po’, sia in caso contrario. I più euforici erano nel primo gruppo. (R.P.)

Focus | 15
PRISMA

PG

dreamyart - stock.adobe.com
PICCOLA FISICA S ono famosi perché non ce n’è uno uguale a un altro. I fiocchi di neve, per
come si formano, possono infatti assumere un’infinità di forme diverse e

La caduta imprevedibili. A essere sorprendentemente prevedibili sono invece le traiettorie


con cui cadono al suolo. Lo hanno dimostrato Dhiraj Singh e colleghi all’Università

dei fiocchi dello Utah, negli Stati Uniti, che si sono inventati un complesso apparato
sperimentale per studiare la caduta dei fiocchi di neve sulle montagne vicino a

di neve Salt Lake City: un fascio laser permetteva di seguire la traiettoria di caduta dei
singoli fiocchi, mentre una piastra calda ripresa da due telecamere consentiva di
stabilirne massa e densità in base alla modalità di evaporazione.
Doppio schema. I ricercatori hanno registrato fiocchi con grandi differenze di
dimensioni e densità, alcuni che cadevano in condizioni tranquille e altri preda di
forti venti. Ma una volta analizzati i dati, hanno visto che la caduta seguiva uno tra
due schemi caratteristici, a seconda del valore di un parametro, detto numero di
Stokes, usato per misurare la tendenza di una particella a farsi più o meno
trascinare da un fluido in cui è immersa. Come spiega l’articolo pubblicato su
Physics of Fluids, la velocità finale del fiocco e le oscillazioni della sua
accelerazione seguono tutti la stessa legge statistica per fiocchi con numero di
Stokes inferiore a 1, e un’altra legge per valori superiori a 1. Per capire meglio il
motivo di questo comportamento, i ricercatori costruiranno una versione ancora
più precisa del loro apparato. E poiché molte precipitazioni atmosferiche – incluse
le piogge nei climi caldi – iniziano come nevicate negli strati più alti dell’atmosfera,
la risposta potrebbe contribuire a rendere più precisi i modelli climatici. (N.N.)

16 | Focus
TECNOLOGIA
D ue ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), Arianna Mazzotta e Virgilio Mattoli, hanno

Arriva
realizzato un tatuaggio elettronico, cioè uno strato sottilissimo (millesimi di mm) progettato
per suscitare sensazioni tattili. Per ora hanno dimostrato il principio di funzionamento (si genera

il tatuaggio
una forza localizzata sulla pelle, che riproduce la sensazione), ma stanno progettando tatuaggi
costituiti da diversi pixel tattili, detti “taxel”, che permetteranno di trasmettere lettere, numeri e

tattile
segni anche dinamici. Il tatuaggio è pensato per non vedenti, per i robot teleoperati, per aiutare
chi ha subìto un’amputazione e usa un arto robotico e per ambienti virtuali e videogiochi. (A.P.)

ANIMALI
Kalyakan - stock.adobe.com

Il pipistrello
superdotato

PIANTE

Dalle foreste, semi di nuvole


P er fare una nuvola ci vogliono i prodotti dalla vegetazione. Lubna

Shutterstock/COULANGES
giusti “semi”: particelle (nuclei di Dada, dello svizzero Paul Scherrer
condensazione) su cui il vapore Institute, e il suo team si sono
acqueo si condensa formando le focalizzati sui sesquiterpeni, finora
goccioline che costituiscono le nubi. meno studiati, e su quanto questi
Includono sale dai mari, sabbia, contribuiscano alla formazione di
inquinanti e particelle formatesi in nubi. Hanno concluso che generano
aria a partire da molecole di gas che
si combinano. Questi gas possono
provenire da attività umane o dalla
dieci volte più particelle rispetto alle
altre due sostanze organiche, a
parità di concentrazione. Un ruolo
I l maschio di serotino comune (nella
foto), pipistrello diffuso tra Europa e
Asia, ha una caratteristica anatomica

1,75
natura: è il caso di isoprene, da considerare nei modelli di peculiare: un pene enorme. Quando
monoterpeni e sesquiterpeni, previsione del clima. (G.C.) è eretto è lungo 1,6 cm, che può non
sembrare molto, ma l’intero corpo
dalla testa alla coda è lungo una
decina di centimetri. Il pene ha una
lunghezza di sette volte quella della
vagina delle femmine e una parte
terminale così grande da rendere la
miliardi di anni penetrazione impossibile. Come
fanno allora questi pipistrelli ad
accoppiarsi? E, visto che la funzione
L’età di cianobatteri fossili contenenti “sacchetti” usati nella più ovvia è esclusa, a che serve un
fotosintesi, i tilacoidi: la più antica traccia di queste strutture. tale organo sovradimensionato?

Meno particolato, più verde


Contatto. Il team di Nicolas Fasel,
dell’Università di Losanna (Svizzera),
ha esaminato riprese di incontri

R idurre il particolato nell’aria non


gioverebbe solo ai nostri polmoni:
aiuterebbe le piante a rimuovere più
rilevata dallo spazio) e la quantità di
aerosol nell’aria. Lo studio si è
concentrato sull’Europa perché ha
sessuali tra questi pipistrelli. Non c’è
penetrazione, a differenza di ciò che
accade in tutti i mammiferi: il maschio
anidride carbonica e a crescere più ritmi di lavoro uniformi, dal lunedì al mette il pene a contatto con la vulva
rigogliose. L’ha scoperto una ricerca venerdì. I risultati: la fotosintesi aveva della femmina (per circa un’ora, ma
guidata dalla Carnegie Institution for un picco nei fine-settimana, quando una coppia è arrivata a quasi 13 ore)
Science e pubblicata su Proceedings c’era meno particolato. Se si riuscisse e avviene il passaggio dello sperma.
of the National Academy of Sciences. a ridurlo anche nei giorni lavorativi, le E si è visto che il maschio usa
Attraverso il satellite Sentinel-5 della piante potrebbero rimuovere tra le 40 l’organo come “braccio extra” per
costellazione Copernicus è stata e le 60 megatonnellate di CO2 spostare la membrana che i pipistrelli
misurata l’attività di fotosintesi (dalla dall’atmosfera, intrappolandola nella hanno tra le zampe, che le femmine
fluorescenza prodotta nel processo e materia biologica. (V.T.) usano per coprire i genitali rendendo
difficili gli approcci non voluti. (G.C.)

Focus | 17
PRISMA

LIGHTFIELD STUDIOS - stock.adobe.com


Illustration by Julius Csotonyi, © Royal Tyrrell Museum of Palaeontology.
PALEONTOLOGIA 1

Gli ultimi pasti del


dinosauro TECNOLOGIA

Un’app per
capire quando
sei ubriaco
C on l’aiuto delle tecniche di machine
learning, i ricercatori dell’Università
di Toronto (Canada) hanno messo a
punto un programma in grado di capire
dalla voce e dal modo di parlare se una
persona ha bevuto troppo. Il sistema
potrebbe essere integrato nei telefonini,
per esempio, in modo che gli utilizzatori
possano farsi una sorta di alcol test da
soli, oppure farlo ai propri

A volte diciamo che il cibo ci è rimasto sullo stomaco. Be’, potrebbe dirlo con
cognizione di causa il giovane Gorgosaurus libratus raffigurato qui sopra,
mentre divora un altro dinosauro, un Citipes elegans. Quando i paleontologi del
accompagnatori.
Misure. Il programma è stato istruito
mettendo a confronto le variazioni nel
canadese Royal Tyrrell Museum hanno esaminato il fossile di questo carnivoro, tono e nella velocità del parlato di un
trovato in Alberta (Canada), si sono accorti che si era fossilizzato anche il campione di persone intente a leggere
contenuto del suo stomaco: le ossa delle zampe posteriori di due esemplari di uno scioglilingua subito dopo aver
Citipes. Il Gorgosaurus aveva mangiato solo quelle parti, ricche di carne. E in bevuto una dose di alcolici e una volta
pasti diversi, come indica il differente livello di digestione delle ossa. ogni ora fino a 7 ore dopo. Queste
Dieta. Gorgosaurus era un tirannosauride, parente del T. rex, vissuto 75 milioni di variazioni sono state messe a confronto
anni fa. L’esemplare aveva tra i 5 e i 7 anni e pesava circa 335 kg, il 13% del suo con le rilevazioni di un normale alcoltest.
futuro peso da adulto. Il ritrovamento è la prova che i giovani avevano una dieta L’accuratezza del programma nel
diversa da quella degli adulti, cacciatori di grandi erbivori. (G.C.) misurare l’ubriachezza è del 98%. (R.P.)

PALEONTOLOGIA 2

“Zanzaro” inaspettato
D any Azar, paleontologo all’Istituto di geologia di
Nanchino (Cina) e dell’Università del Libano, 15 anni
fa identificò nel Libano Centrale circa 450 affioramenti di
ambra, risalenti a 125 milioni di anni or sono. In alcuni
dei campioni vi erano insetti, ma pensò che non fossero
interessanti per i suoi studi. Rivedendo recentemente i
campioni, però, si è accorto che imprigionavano due
zanzare maschio (nella ricostruzione a destra): le più
antiche zanzare fossili identificate. Inoltre, i due
esemplari avevano un apparato boccale “penetrante”,
come quello delle femmine di zanzara dei nostri giorni.
Maschi pungenti. Sono le femmine infatti che
pungono per succhiare il sangue, che serve loro a
produrre e far maturare le uova, mentre i maschi attuali si
nutrono di sostanze zuccherine come il nettare. Le
FROM NIGPAS

ricerche proseguiranno, per capire perché ai “zanzari”


maschi nel Cretaceo fosse utile succhiare il sangue e
perché in seguito abbiano perso questa capacità. (G.R.)

18 | Focus
SPORT
PRISMA
NUMERI
INVERNALI

5.800 427
chilometri I tesserati in Italia per la

3 milioni
Circa: le piste da sci attrezzate disciplina del curling (più 46
esistenti in Italia. paralimpici). (Dati 2022/2023)

255,5
km/h

La velocità massima raggiunta sugli sci. Il record è stato


stabilito dal francese Simon Billy il 23 marzo 2023. Si tratta della I praticanti di hockey su ghiaccio, lo sport invernale
velocità più alta raggiunta da un uomo senza l’ausilio di motori. più popolare al mondo.

1843 km/h 14,69


La prima gara
pubblica di sci,
tenutasi a Tromsø in
157,06
La velocità record
miliardi
di dollari
Il valore del mercato delle
Norvegia. Gli sci, non raggiunta in gara da attrezzature per gli sport
per sport ma per un bob (a quattro), nel invernali secondo la stima più
spostamenti, si usano 2019. recente (2021).
però da millenni.

2.861
Gli atleti in gara nelle ultime
Olimpiadi invernali, Pechino 2022.
4.116.500
Gli italiani che fanno sport sulla neve.
La loro disciplina preferita è:

2.480.000
103
km/h
sci alpino
kg 288.000

19,6
sci di fondo
537.000
snowboard
106.000
sci alpinismo
121.500
freestyle
462.500 La velocità sul ghiaccio, sui
ciaspole
pattini: l’ha raggiunta il pattinatore
121.500 olandese Kjeld Nuis sul lago
Peso massimo della pietra altre discipline Savalen, in Norvegia, nel 2002.
del curling.

Focus | 19
a cura di Gianluca Ranzini

PRISMA FACCIAMO SPAZIO

whoisinspace.com: per sapere


chi è nello spazio... proprio ora!
FORSE SI PARTE
Per portare in orbita gli astronauti, al momento esistono due
navicelle: la russa Sojuz e la Crew Dragon di SpaceX. Da
diverso tempo la Nasa attende però anche la Cst-100 Starliner

ESA/DTU/A. Mogensen
della Boeing, che ha avuto diversi problemi tecnici e ritardi,
tanto che il primo volo con equipaggio era originariamente
previsto per il 2017. Ora però sembra che, dopo il successo
del test di volo dello scorso maggio (che ha previsto anche un
attracco alla Stazione Spaziale Internazionale), senza persone
FENOMENI ATMOSFERICI a bordo, sia fissata per metà aprile la prima missione con

Il “fulmine” che
astronauti. La Starliner può portare fino a sette membri di
equipaggio ma nel volo inaugurale ne porterà solo due: i

non ti aspetti
collaudati astronauti della Nasa Barry Wilmore e Sunita
Williams. La durata prevista della missione è di 6 giorni.

L’astronauta danese dell’Esa Andreas Mogensen,


attualmente in missione sulla Stazione Spaziale
Internazionale, ogni sabato sera prende la speciale
macchina fotografica Davis per cercare di
riprendere temporali e fulmini sulla Terra. Qui sopra
c’è la prima immagine che è stata resa pubblica.
Mogensen è stato fortunato. Ha ripreso infatti un
red sprite (spiritello rosso, in inglese), un raro
fenomeno atmosferico difficile da studiare dalla
Terra perché si forma a diverse decine di chilometri
di altezza, quindi sopra le nubi temporalesche. In
questo caso, si stima sia apparso tra 14 e 26 km di
quota. Inoltre, i red sprite sono fenomeni
rapidissimi: per questo la fotocamera di Mogensen,
che di fatto è parte di un esperimento chiamato
Thor-Davis, è in grado di riprendere 100.000
fotogrammi al secondo. I red sprite sono scariche
Nasa/Frank Michaux

elettriche che si generano nella mesosfera (di solito


più in alto di questo, tra circa 50 e 90 km di altezza),
più simili alle scariche che si verificano nelle
lampade a fluorescenza che ai normali fulmini.

UN RAGGIO COSMICO
SUPERENERGETICO
I raggi cosmici sono particelle che bombardano la
Terra. Le più energetiche sono misteriose, perché pur
essendo minuscole hanno energie che arrivano a 50
joule, come una pallina da tennis sparata a 100 km/h.
Ora ne è stata osservata una dal Telescope Array, nel
deserto dello Utah (Usa); è stata chiamata Amaterasu,
dal nome di una divinità della tradizione scintoista
giapponese. Dopo la particella “Oh-My-God”, rilevata
nel 1991, è la più energetica di sempre e sembra
provenire da una regione di spazio vuoto. Gli scienziati
ipotizzano quindi che sia stata prodotta da fenomeni
AdobeStock

sconosciuti, o che i nostri modelli sulle traiettorie dei


raggi cosmici più energetici siano errati. (A.P.)

20 | Focus
25
Gli anni da poco compiuti dalla Stazione
Spaziale Internazionale. Il suo primo I TEATRI DELLE STELLE
modulo, infatti, fu il russo Zarja, lanciato il In collaborazione
20 novembre del 1998 dal cosmodromo di con PLANit
(www.planetari.org)
Bajkonur. L’inizio di una lunga avventura.
PLANETARIO
La danza dei sei pianeti DEL SALENTO
Il Planetario “San Lorenzo” è situato
Grazie al satellite Cheops dell’Esa, destinato allo studio dei pianeti nell’omonimo Parco Astronomico
extrasolari, un team di astronomi guidato da Rafael Luque dell’Università di a Casarano (Le), nelle campagne
Chicago (Usa) ha ricostruito la complessa dinamica del sistema planetario paesaggistiche adiacenti alla Murgia,
attorno alla stella Hd 110067, che si trova a poco più di 100 anni luce di nel cuore della penisola salentina.
distanza nella costellazione della Chioma di Berenice. Il sistema comprende Il Parco comprende anche
infatti ben 6 pianeti (indicati con le lettere b, c, d, e, f, g in ordine di distanza l’Osservatorio astronomico, il Museo
dalla loro stella), le cui orbite sono in risonanza tra loro. In pratica, mentre il del Cosmonauta, l’aula/cupola
pianeta c compie un’orbita, il pianeta b si sposta di 540 gradi (un’orbita e geodetica didattica, il Teatro delle
mezza), il pianeta d di 240° (2/3 di orbita), il pianeta e di 160° (4/9), il pianeta stelle e varie piazzette didattiche.
f di 120° (1/3) e il pianeta g di 90 gradi (1/4). «Riteniamo che solo l’1% di tutti Il planetario ha una cupola di 7 metri
i sistemi rimanga in risonanza», dice Loque. La rarità è dovuta al fatto che di diametro con 55 posti a sedere.
basta poco per scombinare questo equilibro, il che dimostra come questo Il complesso è aperto al pubblico
sistema sia intatto, nella configurazione originaria. durante gli eventi organizzati a
cadenza settimanale e tutti i giorni
per scolaresche e gruppi organizzati.
Info: www.astronomiacasarano.it

Parco Astronomico San Lorenzo


CC BY-NC-SA 4.0, Thibaut Roger/NCCR PlanetS

PERCHÉ STELLE
E PIANETI SONO
ROTONDI?
Quasi pianeti extragalattici I corpi celesti che hanno una
massa sufficiente assumono una
forma tonda a causa della forza di
Per la prima volta in assoluto è stato osservato un gravità, che agisce in modo
disco di accrescimento attorno a una stella di simmetrico in tutte le direzioni e
un’altra galassia. Il sistema in questione si chiama verso il centro di massa

HH 1177 e si trova nella Grande Nube di Magellano, dell’oggetto. La gravità attira il più
possibile, fino a modellare il volume
una delle galassie più prossime alla nostra. La dell’oggetto in una forma i cui punti
giovane stella ha attorno a sé un disco in rotazione superficiali sono tutti alla minima
simile a quello in cui si sono formati i pianeti del distanza dal centro: una sfera,

Sistema solare. La scoperta è stata fatta grazie al


appunto. Se però l’oggetto ruota,
può schiacciarsi ai poli.
sistema di radiotelescopi Alma, in Cile.

Focus | 21
PRISMA

COMPORTAMENTO

Si può anche dire di no!


M olte persone accettano inviti a cene o eventi ai quali non
vorrebbero partecipare. Lo fanno soprattutto perché
pensano che chi li ha invitati si offenderebbe, oppure perché
hanno paura di non essere più invitati in seguito. Una ricerca
condotta alla West Virginia University (Usa) dimostra invece che
i “no” sono meno mal visti di quanto crediamo.

7
Mi spiace, non mi sento. Nello studio, un campione di circa
2.000 studenti ha immaginato diverse situazioni in cui doveva
declinare l’invito di un amico a una festa per “troppa
stanchezza” oppure si trovava nei panni dell’amico che aveva
ricevuto il rifiuto. Invariabilmente, la persona che doveva dire no
valutava la reazione dell’amico decisamente più negativa di
quanto fosse in realtà. Sono state prese in considerazione

JackF - stock.adobe.com
anche coppie di giovani fidanzati: uno dei due doveva scrivere
un biglietto con cui invitava il partner a un’attività divertente (un
film, un cocktail, un’escursione) e l’altro doveva rispondere che
preferiva restare a casa. Anche in questo caso, chi proponeva
l’attività pensava che l’altro avrebbe reagito peggio. (R.P.)

AMBIENTE

I ghiacciai dell’Himalaya
reagiscono al global warming
I ghiacciai dell’Himalaya non ci
stanno a sciogliersi a causa del
riscaldamento globale. E mostrano
Venti freddi. Secondo i ricercatori,
i ghiacciai himalayani stanno
rinfrescando più efficacemente le
impreviste caratteristiche di resilienza. masse d’aria calda a contatto con la
Un team internazionale di studiosi loro superficie. Queste diventano più
guidato dall’Istituto di scienze polari e dense e scendono verso le valli,

cm
dall’Istituto di ricerca sulle acque del preservando le parti inferiori dei
Cnr ha infatti scoperto un fenomeno ghiacciai stessi e gli ecosistemi
sorprendente: le temperature medie circostanti. Il prossimo passo sarà
dell’aria in zona invece di aumentare, scoprire quali caratteristiche dei
come ci si aspettava, sono rimaste ghiacciai favoriscono questa reazione
stabili e quelle estive decrescono. studiando Pamir e Karakorum. (G.R.)

La differenza di altezza in
una persona che può
essere determinata da
alcune rare varianti
geniche, identificate alla
University of Exeter
(Uk): alcune possono
diminuire l’altezza fino a
jeff - stock.adobe.com

7 cm, altre aumentarla


fino a 5 cm.

22 | Focus
AMBIENTE

Siccità, il disastro silenzioso


N egli ultimi 50 anni, la siccità ha ucciso almeno 650.000 persone: si stima che
43.000 siano morte nel 2022 a causa della siccità che ha colpito la Somalia.
«A differenza di altri disastri che attraggono l’attenzione dei media, le siccità sono
silenziose, spesso non vengono notate e non producono una risposta pubblica e
politica immediata», ha dichiarato Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo della UN
Convention to Combat Desertification (Unccd). L’organizzazione dell’Onu, in
occasione della conferenza sui cambiamenti climatici Cop28 di Dubai, ha
rilasciato il rapporto Global Drought Snapshot 2023.
Ai ripari. Il rapporto lancia l’allarme sul rischio siccità in aumento. E sottolinea la
necessità di misure per contrastarne l’impatto: sistemi di raccolta dell’acqua,
recupero di ecosistemi degradati, in modo che possano trattenere acqua, metodi
di irrigazione efficiente, colture resistenti. Sotto, alcuni numeri dal rapporto. (G.C.)

oatawa - stock.adobe.com
SALUTE

Le sostanze
kovop58 - stock.adobe.com
dei prodotti
per i capelli
sotto la lente

630.000
della scienza
km 2 S hampoo, balsami, spray e creme
sono utilizzati per l’igiene
quotidiana dei capelli. A mettere in
guardia sui rischi che essi possono
L’area dell’Europa impattata dalla siccità del 2022. La media
produrre è una ricerca condotta
annuale, negli anni tra 2000 e 2022, era stata 167.000 km². Era da dalla Purdue University (Usa).
500 anni che l’Europa non vedeva una tale mancanza d’acqua.

70 5% 85%
Il problema non riguarda però la
chioma direttamente, ma i composti
volatili che questi prodotti generano
miliardi e che poi vengono inalati. In
di dollari particolare si tratta di sostanze
Le perdite economiche in L’area degli Usa La percentuale della cicliche metilsilossaniche volatili
Africa, per la mancanza colpita da siccità popolazione mondiale toccata (cVMS), composti chimici di silicio,
d’acqua, nell’ultimo mezzo severa ed estrema dalle siccità che vive in Paesi

5
idrogeno e altri elementi. Piastre e
secolo. nel maggio 2023. a medio e basso reddito. ferri per i ricci amplificano l’effetto.
Potenziali rischi. Nella ricerca,
di siccità, ondate di calore, piogge imprevedibili (dal 2015 sono state misurate in 46 situazioni
al 2019) nel cosiddetto “corridoio secco” tra El Salvador, le concentrazioni dei cVMS nell’aria
di una piccola casa prima e dopo
Guatemala, Honduras, Nicaragua: hanno portato 1,2
anni milioni di persone ad aver bisogno di aiuti alimentari. l’uso dei prodotti per i capelli,

5
rilevandone un aumento
preoccupante. Sostanze come il
silossano D5 hanno mostrato, in
animali di laboratorio, effetti dannosi
delle piogge saltate nel Corno d’Africa (dal 2020), che sul tratto respiratorio, sul fegato e sul
hanno portato alla peggiore siccità degli ultimi 40 anni. sistema nervoso. Sull’uomo gli studi
stagioni sono ancora pochi, ma ora
andranno approfonditi. (G.R.)

Focus | 23
Arte
dossier

L’
rilas di

DOLCE OZIO
Tutti sognano il
momento di
allungarsi un po’
sul divano. Eppure
quando finalmente
succede, a molti
capita di non
riuscire a
“staccare” fino
in fondo.

26 | Focus
premi pausa

Ritagliarsi una pausa non è


solo piacevole, è necessario:
rilancia la creatività e rende
I l meritato riposo della giornata è arrivato:
sistemati nel vostro cantuccio sul divano,
accendete la TV e vi preparate a immer-
gervi nella vostra serie preferita, quando
alla mente si affacciano come interferenze tutte
le cose che potreste fare in quel tempo prezioso: il
bucato, il cambio di stagione, finire quel libro che
prende polvere sul comodino, mettervi in pari con

più brillanti nel lavoro. Ma


le e-mail di lavoro… Rilassarsi sembra semplice,
ma farlo per davvero e senza sensi di colpa è un’ar-

riuscirci davvero è difficile.


te, e tutt’altro che scontata. Eppure, imparare a
ritagliarsi momenti di “sciopero” dal dover essere
produttivi a tutti i costi può regalare benefici sor-

sarsi
prendenti per la salute, la capacità decisionale, la
di Elisabetta Intini creatività. E può rendere ancora più brillante il
ritorno al lavoro. Lo dice la scienza, che ha soltan-
to da poco iniziato a considerare il riposo nelle ore
di veglia un tema degno di interesse.

PREGIUDIZI RADICATI
«Uno dei motivi per cui è difficile rilassarsi è che la
nostra cultura non valorizza il riposo, spesso rite-
nuto una perdita di tempo o un segno di pigrizia»,
spiega Claudia Hammond, scrittrice, presentatri-
ce radiofonica, psicologa e autrice di The Art of

Adobe Stock
dossier Corteccia

0,5 s Oscillazione
PIÙ MEMORIA lenta
Uno studio condotto Ippocampo
alla Furman Onde tipiche
University (Usa) ha del sonno
dimostrato che anche
una piccola pausa
migliora la memoria
delle informazioni
appena apprese. A Onde nel
destra: uno schema riposo di veglia
mette a confronto le
onde cerebrali nel
sonno e nel riposo.

Rest, appunto, “L’arte di riposare” (Saggiatore, riposo è quindi un concetto più ampio del sonno,
2020). «La maggior parte delle società occiden- perché coinvolge aspetti fisici, psicologici e spiri-
tali è costruita attorno a una forte etica del lavoro, tuali, ma è anche più difficile da studiare visto che
in cui la fatica è più considerata rispetto al tempo ha una forte componente soggettiva. Hammond
libero nel definirci esseri umani di successo. Ciò si fa parte del team interdisciplinare coordinato
estende anche ai ricchi e famosi di oggi, che ama- dall’Università di Durham (Regno Unito) che ha
no presentarsi come sempre indaffarati anziché ideato The Rest Test, il più grande studio al mon-
come i “ricchi fannulloni” dei secoli precedenti. do sul riposo. La ricerca, che è stata lanciata con
Essere sempre impegnati è quasi un distintivo l’aiuto di un programma radiofonico della Bbc, ha
d’onore. In effetti, studi psicologici hanno dimo- coinvolto 18.000 persone di 135 Paesi che si sono
strato che consideriamo le persone più occupate prestate a descrivere le loro abitudini di relax.
come individui più realizzati e più degni di rispet-
to». Questo tipo di aspettative sociali ci pungola IN COMPAGNIA DI ME STESSO
anche al di fuori dell’orario di lavoro. «Siamo sot- Sorprendentemente, tra i partecipanti alla ricer-
toposti a pressioni non solo per sforzarci di mi- ca, anche gli individui dalla personalità più estro-
gliorare nella nostra vita professionale, ma anche versa hanno trovato più riposanti i passatempi
in quella personale», precisa Hammond. «Quin- solitari (vedi riquadro nella foto a destra): al primo
di, oltre ad avere un lavoro impegnativo, siamo posto c’è la lettura (58%), seguita dal trovarsi in
incoraggiati a riempire il nostro “tempo libero” un ambiente naturale (53,1%) e addirittura sta-
andando in palestra, cucinando piatti fantastici o re per conto proprio (52,1%). «A quanto sembra,
imparando una lingua». E magari a condividere quando ci riposiamo, molto spesso vogliamo fug-
ogni progresso sui social. gire dagli altri», commenta Hammond, notando
che attività come passare del tempo con gli amici e GIARDINAGGIO
RELAX INTENZIONALE in famiglia non sono entrate nella top ten (sono ri- Non è entrata
nella top ten
Già, ma che cos’è, esattamente, il riposo? «Non è la maste al numero 12). «Ma bisogna tenere presen- delle attività più
stessa cosa del sonno. Certo, dobbiamo dare valo- te che la nostra ricerca non riguardava le attività riposanti, ma
re anche al sonno e assicurarci di averne in abbon- che le persone trovano più piacevoli, quelle che le sono molti gli
danza. Ma dormire bene non basta. Abbiamo an- rendono più felici, ma proprio quelle che trovano appassionati che
che bisogno di riposarci e rilassarci durante le ore più riposanti». E c’è chi si rilassa compiendo uno trovano rilassante
di veglia. Ciò non significa per forza sdraiarsi sul curare le piante.
divano o essere sedentari (anche se possiamo far-
lo, se è questo che ci rilassa). Piuttosto, dovremmo
tutti scegliere un’attività che ci permetta di cal-
mare i pensieri molesti, di trovare un po’ di pace
mentale e di sentirci rigenerati, fosse anche solo
per un breve periodo», fa notare la psicologa. Il

Il riposo è qualsiasi
attività che allontana
i pensieri molesti,
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e così ci rigenera
28 | Focus
premi pausa

La TOP TEN del RELAX


Ecco la graduatoria delle attività più
rilassanti in assoluto secondo i partecipanti
allo studio The Rest Test (18mila persone,
intervistate in 135 Paesi).

1 Leggere
2 Stare un po’ nella natura
3 Stare da soli
4 Ascoltare musica
5 Non far nulla di particolare
6 Passeggiare
7 Fare un bagno caldo
8 Sognare a occhi aperti
9 Guardare la tv

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10 Praticare mindfulness

sforzo fisico faticoso. «Il 15% degli intervistati ci migliore funzionalità fisica (significa che ritengo- ENDORFINE
ha detto che l’esercizio fisico era la cosa che trova- no il proprio corpo efficiente e non soffrono gran- Dopo una corsa, il
vano più riposante; e l’8% ha scelto come attività ché di piccoli disturbi). Durante il riposo, inoltre, cervello si riempie
rilassante “correre”». Forse, ipotizza Hammond, possiamo ricaricare il nostro sistema immunita- di endorfine,
perché nella corsa si può raggiungere un’assenza rio: la necessità di pianificare momenti di pausa neurotrasmettitori
di pensieri intrusivi simile a quella perseguita tra le normali attività quotidiane è tornata alla che danno una
nella meditazione. Un’altra possibilità è che il ribalta durante la pandemia, suggerita dai me- sensazione di
calma e
senso di riposo derivi dal benessere che si prova dici per riprendersi del tutto dal covid. Riposare, appagamento.
dopo, e non durante, uno sforzo fisico intenso. in particolare, è necessario per affrontare alcuni
sintomi del long covid, come la fatigue, ossia il
MIGLIORI DIFESE senso di spossatezza estrema, e il cosiddetto ma-
Due terzi degli intervistati hanno comunque af- lessere post-sforzo che è un peggioramento della
fermato di non riposare abbastanza, e coloro che sindrome da stanchezza cronica.
sentivano di aver bisogno di più riposo avevano
punteggi più bassi in benessere individuale. In ef- UNA SPINTA ALL’APPRENDIMENTO
fetti, imparare a riposare e in generale ad avere un Da tempo sappiamo che il sonno è fondamentale
migliore equilibrio vita-lavoro avrebbe ricadute per il consolidamento di nuovi ricordi, ma alcuni
positive sulla salute fisica e mentale. Uno studio studi suggeriscono che anche il riposo vigile aiuti
dell’Università California, a Irvine, ha trovato che a rafforzare la memoria di quel che si è da poco
le persone che si concedono più tempo trascorso imparato. Nel 2021, una ricerca del National In-
in attività piacevoli hanno meno problemi di iper- stitutes of Health statunitense ha trovato che nei
tensione, livelli più bassi di ormoni dello stress in momenti di riposo vigile il cervello comprime e
circolazione, un girovita più sottile e un indice di consolida i ricordi delle abilità appena apprese,
massa corporea più basso, oltre a percepire una riproponendo come in un nastro riavvolto una

Focus | 29
dossier

BASTANO POCHI SECONDI


A tutti capita, soprattutto sul lavoro, di fare micropause: lo scambio
di una battuta con un collega, chiudere gli occhi appoggiandosi alla
sedia, riflettere guardando dalla finestra. Le ricerche hanno
dimostrato che perfino questi brevi momenti sono benefici. Uno
studio svolto in Corea del Sud su un campione di impiegati ha
rivelato che coloro che facevano micropause durante la giornata di
lavoro verso sera erano più ottimisti e sereni di chi non le faceva, o
ne faceva solo un paio. Perfino una pausa di soli 10 secondi può
essere benefica, come ha dimostrato uno studio del 2019 condotto
su un gruppo di persone che grazie a questo brevissimo stop
miglioravano le loro performance (dovevano riprodurre alcune
sequenze battendo ritmicamente con le dita).

versione accelerata dell’attività neurale prodotta impegnati in attività che richiedono grande con-
nel compito imparato. Maggiore è il numero di centrazione o quando appunto riposiamo. Questo
“replay” che scorrono durante il riposo, più quel stato sembrerebbe contribuire, inoltre, al pensie-
ricordo risulterà “solido”. Erin J. Wamsley, neu- ro creativo e alla generazione di nuove idee.
IL LIBRO CURA roscienziata cognitiva della Furman University
Nel sondaggio (Carolina del Sud, Usa), ha osservato che un quar- PIÙ DECISI
internazionale to d’ora di riposo vigile a occhi chiusi potenzia la Imparare a riposare sembra anche migliorare le
The Rest Test, codifica di nuovi ricordi in vari tipi di memoria, in- capacità decisionali. Prendere decisioni raziona-
leggere un libro
è risultata cluse quella procedurale e verbale, rispetto a tra- li richiede una buona dose di controllo cognitivo,
l’attività più scorrere 15 minuti impegnati in un altro compito. ossia l’abilità di dirigere in modo flessibile pen-
riposante in L’effetto persiste per una settimana o più dopo il sieri e azioni orientandoli verso uno scopo, ma
assoluto. riposo. Secondo Wamsley, il consolidamento av- quando siamo affaticati anche decisioni semplici
viene mentre il cervello è nella cosiddetta “moda- come che cosa mettere in tavola a cena posso-
lità di base”, uno schema di attività cerebrale che no sembrare inaffrontabili. Perché? Gli studi in
si verifica anche (ma non solo) quando non siamo neuroimaging mostrano che il ridotto controllo
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30 | Focus
premi pausa

cognitivo è legato a una diminuzione dell’attività benessere soggettivo, averne troppo non si tra-
della corteccia prefrontale laterale: si pensava che duce automaticamente in un maggiore benesse-
dipendesse da una progressiva riduzione di una re percepito perché interviene un senso di scarsa
qualche riserva energetica del cervello, ma Anto- produttività. L’equilibrio ideale immaginato dai
nius Wiehler, neuroscienziato cognitivo dell’In- partecipanti, che avevano riportato in che modo
stitut du Cerveau et de la Moelle épinière, a Parigi, trascorressero le 24 ore di una loro giornata tipo,
ha un’ipotesi alternativa. La colpa potrebbe esse- è avere a disposizione una quantità moderata (3
re, piuttosto, di un accumulo di glutammato, un ore e mezza) di ore libere dal lavoro da trascor-
amminoacido che svolge il ruolo di neurotrasmet- rere in attività non produttive, oppure un’elevata
titore eccitatorio. «Esercitare controllo cognitivo quantità di ore libere (7 ore) da impiegare però
per un periodo di tempo prolungato porta a un in attività produttive e non solitarie, in relazione
accumulo di glutammato nella corteccia prefron- con gli altri. Anche i risultati del Rest Test confer-
tale laterale. Alte concentrazioni di glutammato mano che il riposo è maggiormente apprezzato se
sono potenzialmente tossiche, così l’attività del- alternato comunque a qualche ora di lavoro. Se è
la corteccia prefrontale laterale risulta ridotta», forzato, perché legato a fattori che lo impongono
spiega Wiehler, che ha rilevato questo aumento come una malattia, o alla disoccupazione, non è
in chi è reduce da compiti impegnativi dal punto sempre visto come un’attività piacevole.
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di vista mentale, come restare per sei ore e mezza


davanti al pc per un test di attenzione. Anche se LA RICETTA DEL RIPOSO PERFETTO
i suoi studi non lo provano direttamente, il glu- Come essere sicuri, quindi, di riposare come si
tammato potrebbe accumularsi all’esterno dei deve? «Comincerei col dire che ognuno di noi
SUL LAVORO
neuroni e disturbare la loro normale funzionalità. dovrebbe trovare quella cosa che per me equivale
Un piccolo stop,
magari per In effetti, i soggetti cui era stato assegnato il com- al giardinaggio: quella che mette fine alle chiac-
ascoltare pito più difficile si mostravano con il passare delle chiere incessanti nella testa, che allontana dalle
musica, rende ore in difficoltà nel prendere decisioni razionali. pressioni e dalle preoccupazioni della vita e che
la giornata Se l’ipotesi di Wiehler è esatta, è probabile che ci rende calmi e centrati. Bisogna individuare
di lavoro più durante il riposo il glutammato venga eliminato. quell’attività (o più di una) e poi “auto-prescriver-
produttiva. si” spazi orari nell’arco della giornata in cui dedi-
TRE ORE ALMENO carle del tempo», dice Hammond. Avete presente
Quanto riposo sia necessario per ripristinare gli tutte le volte che invece di concedersi una pausa
equilibri chimici ottimali e farci tornare… lucidi si continua a lavorare per non “perdere tempo”?
è tutto da scoprire. Uno studio del 2021 dell’Uni- Ecco, si può cominciare da qui. «Non bisogna
versità della Pennsylvania e dell’Università del- commettere l’errore di saltare l’attività riposante
la California di Los Angeles ha trovato che, se è quando le vicende della vita si fanno impegnative.
vero che poco tempo libero è legato a un minore Va considerata una priorità come qualsiasi altra
cosa». Occorre insomma imparare a dire dei no
decisi per non ipotecare il tempo libero futuro. E
quando finalmente si dedica un po’ di spazio al re-
lax bisogna notarlo: secondo Hammond, gli studi
sul tempo dimostrano che riposiamo più spesso
di quanto non si creda e che per apprezzare real-
mente una pausa, bisogna valorizzarla come tale.

SFRUTTARE I TEMPI MORTI


«Suggerisco la “riformulazione” di cose come
aspettare i treni o essere in coda all’ufficio postale

Gli studi hanno


come opportunità inaspettate ma gradite di ripo-
sare, anziché come fastidi o frustrazioni», conti-

dimostrato
nua Hammond. Potrebbe anche aiutare accettare
il fatto che la lista delle cose che abbiamo da fare

che un po’ di relax


non si esaurirà mai, e che per quanto possiamo
pensare di essere ben organizzati, gli imprevisti

permette di prendere
sono sempre dietro l’angolo. E dunque possiamo
lasciarli da parte e permetterci di segnare in agen-

decisioni migliori
da anche voci come “riposo” o “pausa”. «Dovrem-
mo fare di più di ciò che ci è sempre stato detto di
non fare quando eravamo bambini a scuola, vale a
dire isolarci, spegnere il cervello e guardare fuori
dalla finestra», conclude Hammond. Ma senza
prenderci troppo sul serio: per non cadere nella
trappola di trasformare anche il riposo in una del-
le tante cose da spuntare dalla lista.

Focus | 31
dossier

VALORE
AGGIUNTO
Ogni volta che
divaghiamo, il
cervello rimane
attivo. E quando
questo succede in
uno scenario
naturale, i pensieri
negativi si
allontanano.

32 | Focus
premi pausa

Per la nostra mente, riposare vuol


dire far funzionare la “rete di base”:
i collegamenti tra neuroni che ci
portano a fare libere associazioni.
di Raffaella Procenzano

Il cervello che
DIVAGA
C he sia fare una passeggiata,
ascoltare musica o dedicarsi
al giardinaggio, “staccare” fa
bene al cervello perché gli
consente di dedicarsi a un’attività fondamentale:
divagare. In fondo, secondo le ricerche, è proprio
questo che chiamiamo relax. Non a caso, le attivi-
tà che troviamo più riposanti (vedi articolo prece-
di chi lascia andare a briglia sciolta i pensieri di-
mostrano che un certo grado di coordinazione tra
le aree cerebrali c’è sempre. Del resto, divagare è
probabilmente lo stato “normale” del cervello. Le
reti cerebrali che rimangono attive quando noi
siamo inattivi sono infatti dette “default mode
network”, e si accendono quando la mente non è
chiamata a fare altro. Tra l’altro, l’esistenza della
dente) consentono tutte alla mente di lasciarsi rete di default potrebbe spiegare perché di fatto
andare, esplorando mondi e situazioni ignote. il cervello consuma il 20% dell’energia a dispo-
Perfino leggendo, come hanno dimostrato gli stu- sizione del corpo, anche se è stato calcolato che
di condotti con la risonanza magnetica sull’attivi- per funzionare gliene basterebbe molta di meno.
tà cerebrale, spesso si divaga (vedi riquadro nella Insomma, l’attività è sempre alta anche quando il
prossima pagina). cervello in apparenza non sta facendo nulla e si sta
appunto riposando.
CONDIZIONE DI DEFAULT Perché succede? Le ricerche sui pensieri spon-
Durante le divagazioni, però, il cervello non ri- tanei hanno dimostrato che la mente lasciata a se
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mane certo sottoutilizzato: le scansioni cerebrali stessa di solito si concentra sul futuro, rappre-

Focus | 33
dossier
sentandosi scenari anche altamente improbabili
e cambiamenti radicali, tanto che il neuroscien-
ziato Moshe Bar della Harvard Medical School
(Usa) ritiene che questo meccanismo serva a
creare ricordi di possibili eventi futuri. Se questi
eventi si verificassero potremmo comportarci
di conseguenza: aver immaginato, per esempio,
di tamponare un’altra auto può aiutare a capi-
re come comportarsi se ciò avviene davvero. Lo
stesso può valere per eventi più lieti, per esempio
come reagire a una promozione. Senza contare
che nei sogni a occhi aperti per prefigurarsi il fu-
turo talvolta si viaggia anche nel proprio passato,
dando quindi un senso di continuità agli avveni-
menti della vita.

PENSIERI RANDOM
Naturalmente non tutte le divagazioni sono così
“sensate”. Lo psicologo Russell Hurlburt dell’U-
niversità del Nevada (Usa) studia proprio i pen-
sieri, e in particolare quelli che arrivano all’im-
provviso, in apparenza scollegati da tutto il resto
e che scompaiono velocemente. Tra le altre cose
vuol capire che cosa succede nella testa quando
non stiamo facendo niente. I partecipanti ai suoi
esperimenti passano alcune giornate con una
scatoletta attaccata alla cintura: è un apparecchio
connesso a un auricolare che a intervalli irregola-
ri emette un “bip”. Ogni volta che il soggetto sente
quel suono deve annotare il più velocemente pos-
sibile che cosa sta pensando in quel momento. In
un secondo tempo, i partecipanti rispondono a
domande come: riesci a visualizzare i tuoi pensie-
ri? Li vedi a colori? Sono nella tua testa o li vedi
davanti agli occhi? Senti voci o suoni? La voce che
senti è la tua? Ti vedi dentro i pensieri o li osservi feriti di riposare: osservare la natura, magari pas-
VERSO IL FUTURO
dall’esterno? In questo modo Hurlburt ha sco- seggiando. Non a caso è dimostrato che cammi-
Quando la mente
perto che i pensieri fugaci hanno sempre almeno nare aiuta a sviluppare la creatività: i ricercatori viene lasciata libera
una di queste caratteristiche: contengono imma- della Stanford University (Usa) hanno diviso un di vagare, come
gini visive, consistono in un discorso interiore, gruppo di studenti in 4 parti. Alcuni di loro hanno succede durante
generano emozioni, rendono più consapevoli di camminato su un tapis roulant davanti a un muro una passeggiata, di
ciò che si percepisce con i sensi in quel momento. bianco, altri dovevano solo stare seduti davanti solito pensa al
al muro, un’altra parte poteva camminare per il futuro, prefigurando
avvenimenti che
IDEE OZIOSE, ANZI CREATIVE campus e altri ancora venivano spinti sulla sedia potrebbero davvero
Forse è quest’ultima proprietà delle divagazioni a rotelle più o meno sugli stessi percorsi. Dopo accadere.
oziose a rendere così popolare uno dei modi pre- queste attività tutti gli studenti che partecipava-

TRASPORTATI ALTROVE
Perché la lettura è considerata così rilassante? «È In alcuni momenti la nostra mente vaga. A tutti sarà
sorprendente, perché leggere è comunque una attività che capitato di arrivare a fine pagina e realizzare che non
richiede uno sforzo cognitivo», dice la divulgatrice e abbiamo capito niente! Ma forse non dovremmo biasimarci
psicologa Claudia Hammond. «Ma i libri sono molto bravi a per questo. Leggere sembra fornire un buon punto di
distrarci dalla nostra situazione attuale e dalle partenza per sognare a occhi aperti, ed è ciò che ci aiuta a
preoccupazioni, il che potrebbe spiegare perché in tanti sentirci riposati e ricaricati». Inoltre, in un libro si trova
trovino la lettura così rilassante. Inoltre, sappiamo da compagnia: le ricerche hanno dimostrato che leggere attiva
ricerche che hanno tracciato i movimenti oculari che non la rete cerebrale dell’empatia, quella che utilizziamo quando
siamo costantemente concentrati su quello che leggiamo. ci troviamo con amici, per esempio. (E.I.)

34 | Focus
premi pausa

L’IMPORTANZA
DI UNA
VACANZA
Alla fine degli anni Settanta, il
medico finlandese Timo
Strandberg ha raccolto un migliaio
di uomini di affari con un rischio di
sviluppare malattie cardiache
superiore alla media. E ha diviso il
campione in due blocchi: una parte
di essi ha ricevuto più volte negli
anni consigli per uno stile di vita
sano, l’altro gruppo no. Nei
quarant’anni successivi,
naturalmente, alcuni uomini sono
morti. All’interno del gruppo che
aveva seguito i consigli di salute, la
longevità dipendeva dalla
frequenza delle vacanze: chi aveva
riposato per almeno tre settimane
l’anno era vissuto più degli altri. A
conclusioni simili è arrivato un altro

Come tutte le
studio pubblicato nel 2000 da
alcuni ricercatori della State

attività ripetitive,
University di New York. Ha preso in
esame 9.000 uomini a rischio di

camminare favorisce
cardiopatia coronarica seguendoli
per 9 anni e ha dimostrato che chi

le divagazioni
ha preso ferie ogni anno si
aggravava meno di chi non aveva
quasi mai staccato.

no allo studio hanno svolto questo test: dovevano ta, perché la noia è in agguato. Lo ha dimostrato
trovare il maggior numero di usi (plausibili) per molto bene un celebre esperimento, condotto più
un oggetto comune (si trattava di un bottone). volte in numerose varianti, durante il quale si co-
Veniva giudicato più creativo chi ideava più usi stringevano le persone a rimanere ferme in una
che non erano stati nominati da nessun altro, o stanza vuota per parecchio tempo. In una versio-
da pochi altri. Risultato: chi aveva camminato ne dell’esperimento, nella stanza era presente un
all’aria aperta risultò più creativo, seguito da chi apparecchio che, se toccato, dava piccole scosse
lo aveva fatto sul tapis roulant, da chi si era fatto elettriche. Ebbene, pur di non rimanere a lungo
trasportare in sedia a rotelle e infine da chi aveva senza far nulla, il 71% degli uomini e il 25% delle
guardato il muro. L’aumento di creatività è pro- donne ha toccato il macchinario pur sapendo che
babilmente merito del divagare dei pensieri, che avrebbe preso la scossa.
viene favorito ogni volta che possiamo guardarci Quando riposiamo, dunque, non è vero che non
intorno ma anche quando facciamo un’attività facciamo davvero niente (cosa che ci terrorizze-
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ripetitiva, come appunto mettere un piede dopo rebbe), di solito ci dedichiamo ad attività che ci
l’altro. Inoltre, uno studio pubblicato nel 2018 che rilassano. Del resto anche contemplare un’opera
ha coinvolto circa 34mila persone, seguite per 10 d’arte o immergersi nella natura è “fare qualcosa”.
anni da un’équipe di ricercatori dell’Università di In un altro esperimento condotto alla Stanford
Oxford (Regno Unito), ha dimostrato che cammi- University (Usa) è stato scansionato il cervel-
nare abitualmente riduce il rischio di depressione lo di alcune persone che avevano fatto una
del 12 per cento. passeggiata in ambienti naturali o in un
contesto urbano. Solo nel primo caso
L’ORRORE PER LA NOIA i ricercatori hanno notato una attivi-
Riposare, in effetti, non è sinonimo di inattività, tà ridotta nella corteccia frontale
perché non fare davvero nulla è quasi impossibile. subgenuale, la zona legata alle sensa-
Ci sono tante situazioni in cui non si fa “niente in zioni di tristezza e di ruminazione
particolare”, ma non è mai niente in senso lette- mentale. Divagare, insomma, aveva
rale. Del resto, staccarsi da tutto spesso spaven- scacciato i cattivi pensieri.
dossier
Ferie, orari di lavoro e straordinari

Ma tra una pausa e l’altra,


S
pesso si ritiene che nel mondo più ferie, a un numero minore di lavora­ zione al turismo e al commercio di altre
del lavoro le differenze tra set­ tori impiegati nel fine settimana, grazie realtà, come Italia e Grecia, per esempio,
tori “ricchi” e “poveri”, tra Pae­ a una più grande produttività. Oltre alla aumenta invece la percentuale dei dipen­
si ad alto e a basso reddito ri­ ricchezza del Paese però sono determi­ denti che devono andare al lavoro anche o
guardino principalmente l’ammontare nanti anche altri aspetti, come il modello soprattutto il fine settimana.
dei salari. Non è così, a cambiare sono politico­sociale e il tipo di specializzazio­ Si tratta comunque di un panorama in
anche le condizioni in cui si lavora, per ne dell’economia. Al di fuori dell’Europa, mutamento: nel tempo stanno aumen­
esempio il tempo che si passa in ufficio o per esempio negli Usa e in Corea del Sud, tando, anche in Italia, gli occupati part
in fabbrica. si tende a lavorare di più anche rispetto time, mentre sono sempre più frequenti
In generale uno sviluppo economico a Paesi con reddito inferiore, e vi sono le sperimentazioni sulla settimana bre­
maggiore è collegato a orari più ridotti, a meno limiti agli straordinari. La voca­ ve, di quattro giorni.

Ore settimanali di chi lavora Quanto si lavora in un anno


a tempo pieno I numeri sono molto influenzati dalla presenza di personale
part time che nei Paesi del Nord Europa è molto frequente,
ORE SETTIMANALI soprattutto tra le donne.
PAESE
COLOMBIA 49,1
PAESE NUMERO ORE
MESSICO 48,2
COLOMBIA 2.381
ISRAELE 44,2
MESSICO 2.335
NUOVA ZELANDA 42,3
ISRAELE 1.905
ISLANDA 41,7
COREA DEL SUD 1.904
SVIZZERA 41,4
USA 1.822
USA 41,4
MEDIA OCSE 1.719
REGNO UNITO 41,2
REP. CECA 1.717
GRECIA 40,7
POLONIA 1.712
MEDIA OCSE 40,7
CANADA 1.702
PORTOGALLO 40,6
AUSTRALIA 1.693
SVEZIA 40,5
GRECIA 1.687
POLONIA 40,4
UNGHERIA 1.661
AUSTRIA 39,6
GIAPPONE 1.626
SLOVACCHIA 39,5
IRLANDA 1.624
GERMANIA 39,5
PORTOGALLO 1.607
ITALIA 39,4
LITUANIA 1.595
SPAGNA 39,4
SLOVENIA 1.594
REP. CECA 39,0
ITALIA 1.563
NORVEGIA 38,9
SPAGNA 1.563
FRANCIA 38,7
SVIZZERA 1.525
BELGIO 38,7
REGNO UNITO 1.516
PAESI BASSI 37,8
LUSSEMBURGO 1.483
DANIMARCA 37,8
FRANCIA 1.427
Fonte: Ocse 2022 BELGIO 1.427
NORVEGIA 1.409
SVEZIA 1.401

L’orario settimanale in Italia


AUSTRIA 1.369
PAESI BASSI 1.361
DANIMARCA 1.360
Come si dividono gli italiani in base al numero di ore
GERMANIA 1.295
lavorate. Soltanto il 56,1% lavora 40 ore o più. Fonte: Ocse 2022
Rispetto ai primi anni ’80 sono aumentati coloro che
stanno meno di 40 ore in fabbrica o in ufficio.
Ore: 1-19 20-29 30-34 35-39 40 e più
1983 3,1 5 2,2 14,8 75
1985 3,4 4,7 2,3 21,4 68,3
1990 4,2 5,5 2,2 25,8 62,3
1995 4,8 6,7 2,8 26,2 59,5
2000 4,9 8,1 3,0 25,8 58,2
2005 4,8 10,9 3,9 22,1 58,4
2010 5,3 12,2 4,8 21,7 56,0
2015 6,3 13,6 5,9 22,1 52,2
2020 6,0 13,2 6,5 20,5 53,7
2022 5,3 12,6 6,4 19,5 56,1
Fonte: Ocse 2022
36 | Focus
premi pausa

in giro per il mondo. A cura di Truenumbers

quanto lavoriamo?
L’orario standard e quello contrattato Come funzionano gli straordinari
Le disposizioni di legge sull’orario di lavoro sono molto C’è poi un limite
complicate, con diverse eccezioni e regole particolari. In massimo di ore, oltre il Ore sett. Limite settimanale,
quale nessuno può massime mensile o annuale
generale si deve distinguere tra l’orario standard nazionale e PAESE per legge agli straordinari
quello medio negoziato tra imprese e sindacati nei vari contratti lavorare. In Italia è di
collettivi. Come si vede è la Francia ad avere un numero di ore 48 ore, ma altrove è AUSTRIA 60 20 ore sett.
standard inferiore, 35 ore, anche se poi di fatto si lavora di più. superiore. Gli BELGIO 50 12 ore sett.
straordinari quindi
40 sono permessi, ma CILE 57 12 ore sett.
AUSTRIA 38,8
38
regolati. Normalmente COLOMBIA 60 12 ore sett.
BELGIO 37,8 si tratta della
DANIMARCA 48 48 ore sett. totali
FRANCIA
35 differenza tra orario
35,6 standard e massimo, FRANCIA 48 13 ore sett.
GERMANIA Nessuno standard nazionale
38,2
per esempio 8 ore GERMANIA 48 48 ore sett. totali
40 (differenza tra 48 ore
GRECIA di limite e le 40 ore GRECIA 48 8 ore sett.
40
ISRAELE
42 standard), ma con ITALIA 48 250 ore all’anno
42 molte eccezioni. In
40 45 ore al mese,
ITALIA
38 alcuni luoghi è GIAPPONE 51,25
360 all’anno
40 consentito sforare
GIAPPONE
38 anche i limiti massimi COREA DEL SUD 52 12 ore sett.
40 a patto che non si
COREA DEL SUD PAESI BASSI 60 60 ore sett. totali
40
Nessuno standard nazionale
superino un tot di ore
PAESI BASSI annuali, come in Italia, POLONIA 48 150 ore all’anno
37,4
SPAGNA
40 oppure al mese. E vi 4 ore al giorno, 80
38,2 possono essere SPAGNA 40
all’anno
40
SVEZIA
37,1-40
differenze in base al
5 ore al giorno,
40 settore. SVEZIA 48 50 ore al mese e
USA Nessun orario medio contrattato 200 per anno
ORARIO SETTIMANALE LEGALE NAZIONALE 2 ore al giorno,
Fonte: Ocse 2022 ORARIO MEDIO NEGOZIATO SVIZZERA 50
140 all’anno

Il lavoro del week-end e la settimana corta Fonte: Ocse 2022

In quali Paesi si lavora anche il sabato e la domenica? Dipende dal peso che hanno
La settimana
di 4 giorni lavorativi
alcuni settori, come quelli turistico, del commercio e di tante piccole imprese.
PERCENTUALE DI QUANTI PERCENTUALE DI QUANTI
PAESI LAVORANO DI SABATO PAESI LAVORANO DI DOMENICA In alcune grandi aziende si sta
GRECIA 31,1 IRLANDA 16,7 sperimentando la settimana di 4
ITALIA 30,0 SVIZZERA 16,6 giorni a parità di salario: spesso le
SERBIA 29,4 MALTA 16,1 persone sono coinvolte su base
SVIZZERA 28,5 SPAGNA 15,1 volontaria e lavorano solo in alcuni
CIPRO 25,5 SERBIA 14,4 reparti. In Amazon, per esempio, la
SPAGNA 24,9 SVEZIA 14,1 sperimentazione non riguarda i
FRANCIA 24,6 ITALIA 13,5 fattorini. In Italia gli esempi più
IRLANDA 24,5 DANIMARCA 12,8 importanti sono Luxottica e
MALTA 23,5 FRANCIA 12,8 Lamborghini.
AUSTRIA 20,3 FINLANDIA 12,6
MEDIA UE 18,9 SLOVACCHIA 12,1
PORTOGALLO 17,2 GRECIA 11,7
BELGIO 17,1 CIPRO 11,7 BOLT FINANCIAL
GERMANIA 16,8 AUSTRIA 11,7 AMAZON (USA) (USA)
FINLANDIA 15,4 PORTOGALLO 10,7
SVEZIA 15,3 MEDIA UE 10,5
SLOVACCHIA 14,6 ESTONIA 9,9
PAESI BASSI 14,3 BELGIO 9,3 KICKSTARTER KRUSS
ROMANIA 14,2 PAESI BASSI 9,3 (USA) (GERMANIA)
DANIMARCA 14,0 GERMANIA 8,6
LETTONIA 14,0 REP. CECA 8,4
CROAZIA 13,5 LETTONIA 8,0
ESTONIA 12,2 ROMANIA 7,7 MICROSOFT PANASONIC
BULGARIA 11,5 CROAZIA 6,9 GIAPPONE (GIAPPONE)
SLOVENIA 11,5 LUSSEMBURGO 6,9
REP. CECA 11,3 SLOVENIA 6,1
LUSSEMBURGO 11,2 BULGARIA 5,5
6,8 5,1 LUXOTTICA LAMBORGHINI
UNGHERIA UNGHERIA
(ITALIA) (ITALIA)
LITUANIA 5,6 LITUANIA 3,7
POLONIA 4,6 POLONIA 2,0
Fonte: Eurostat, 2021 Fonte: Eurostat, 2021 Focus | 37
PALESTINA
storia

all’inizio fu
CANAAN
È culla della civiltà, eppure territorio
martoriato da millenni: dal numero di
Focus Storia che ne racconta le epoche

H
ecco l’articolo sui popoli delle origini.
di Maria Leonarda Leone

a avuto nomi, genti e dominazioni diver­ l’ebraico Plštym (cioè “Filistei”, i biblici nemici giurati degli
se, confini incerti e una storia antichissi­ Israeliti) e persino il nome anatolico Palastin, che si riferiva
ma che affonda nella preistoria di circa però a una regione molto più settentrionale, nella valle del­
60mila anni fa, quando i piedi dei Nean­ l’Oronte».
derthal, cugini dell’Homo sapiens, già calcavano questo lembo Avvolte nell’incertezza sono anche le origini delle genti che
di terra del Vicino Oriente, stretto fra la costa orientale del nella Terra di Canaan si insediarono, tanto che la loro identi­
Mediterraneo, il fiume Giordano, il Mar Morto e i confini set­ tà è tuttora oggetto di studi archeologici e storico­etnografici,
tentrionali dell’Egitto. Culla tra il VI e il III millennio a.C. di troppo spesso piegati a uso politico nel moderno conflitto tra
una delle prime e più importanti civiltà agricole e urbane, è una israeliani e palestinesi. «Fare dei paragoni tra le popolazioni at­
terra di piccole dimensioni, ma con un enorme bagaglio storico tuali e quelle antiche non è possibile: il quadro storico di 3mila
che, nei secoli, si è trasformato in un drammatico peso. Gli ac­ e oltre anni fa ha poco o niente a che vedere con la situazio­
cademici moderni lo chiamano Levante Meridionale, ma per ne geopolitica o con le riflessioni identitarie attuali», precisa
gli antichi era la Terra di Canaan, stretta tra l’antica Fenicia a Giusfredi. «Quanto più antica si fa la storia, tanto meno sono
nord e il regno dei faraoni a sud. «Il toponimo “Palestina” è en­ visibili le origini delle cose e questo vale in particolare quando
trato nell’uso solo molti secoli dopo, in epoca classica», spiega si cerca l’origine di un determinato popolo. Quel che sappiamo
Federico Giusfredi, docente di Storia del Vicino Oriente antico è che sin da epoche antichissime, e certo da prima ancora che
all’Università di Verona. «Lo usò per primo lo storico greco il nome di Canaan cominciasse a emergere nelle fonti scritte,
Erodoto (V secolo a.C.) per indicare sostanzialmente la Terra nella regione si insediarono i Cananei, genti accomunate dalla
di Canaan». Dai Greci il nome passò poi ai Romani, ma il suo stessa cultura, che parlavano diversi dialetti semitici, tutti ap­
significato non è certo. partenenti al gruppo delle cosiddette lingue cananee».
Divise in tribù, fin dal II millennio a.C. queste genti fondaro­
GUERRA DI PAROLE no le loro città­Stato, piccoli regni la cui maggiore risorsa era
«Il termine greco Palaistine si ricollega in modo non del tutto il commercio. Merito della collocazione geografica di Canaan,
chiaro ad alcuni termini che compaiono nelle fonti pregre­ crocevia internazionale lungo le due maggiori strade dell’an­
che e preromane», prosegue l’esperto. «Tra gli altri, l’egiziano tichità, la Strada dei Re e la Via Maris, e punto d’incontro di
Prst (dal nome di una popolazione di provenienza forse egea), merci e cultura tra le vallate della mezzaluna fertile e l’Egitto.

38 | Focus
Getty Images
C’ERA UNA VOLTA
Il deserto di Zin: fino alla
prima parte dell’Età del
bronzo era meno arido.
La regione fu esplorata
dall’archeologo Thomas
E. Lawrence (Lawrence
d’Arabia) nel 1914 per
conto del governo
britannico.

CULLA MILLENARIA
I sarcofagi dell’Età del
bronzo rinvenuti nel
Bridgeman Images

cimitero di Deir al-Balah,


nella Striscia di Gaza
(oggi all’Hecht Museum
di Gerusalemme).
AKG_Images/Mondadori Portfolio
RAPPORTI CON L’EGITTO
Soldati filistei (dai rilievi sulle battaglie di
Ramses III, Medinet Habu). A destra, stele del
faraone Merenptah (1208 a.C.), che contiene
(riquadro) l’unico riferimento al “popolo di
Israele” ritrovato nell’antico Egitto.

INVASIONI E CROLLI
Ma come ogni medaglia, anche questa invidiabile posizione
aveva un triste risvolto: pulce fra giganti, la Terra di Canaan di-
ventò una preda ambita dai grandi e ingordi imperi confinanti.
E nel corso del II millennio a.C. finì sotto il controllo dell’Egitto.
Un pugno di governatori, delle guarnigioni sparse e la media-
zione dei piccoli re delle città-Stato, che a fronte di un tributo
conservavano la propria autonomia (ma non l’indipendenza),
bastarono ai costruttori di piramidi per mantenere il controllo
su quella regione fino al 1170 a.C. circa, quando gli effetti del co-
siddetto “collasso dell’Età del bronzo” si fecero sentire in tutto
il Vicino Oriente, trasformandolo radicalmente.
Tra il 1250 e il 1150 a.C., un letale mix di catastrofi climati-
AFP via Getty Images

che, migrazioni, invasioni e rivolte segnò le sorti dei grandi


del tempo: l’Impero hittita, che dominava l’Anatolia e la Siria
Settentrionale, crollò, l’Egitto e i regni mesopotamici di As-
siria e Babilonia si restrinsero entro i loro confini originari.

CRISI E LIBERTÀ il racconto biblico. La Terra di Canaan venne ribattezzata al-


E la Terra di Canaan? Non fece eccezione: crollarono i palazzi, lora Terra di Israele e la sua storia identificata con quella del
scomparvero i re e tutta la macchina amministrativa, oltre alle suo popolo, a eccezione delle coste meridionali occupate dai
botteghe artigiane e ai commerci di lusso. Le città si ridusse- Filistei e di quelle settentrionali occupate dai Fenici.
ro a grandi villaggi, le campagne si spopolarono. Ma le genti
cananee fecero buon viso a cattivo gioco e si riorganizzarono, LEGGERE CON CAUTELA
godendo di una inconsueta libertà di manovra. In fondo, la crisi Così narra il racconto biblico: ma si può davvero impiegare
qualcosa di buono gliel’aveva data: dopo lungo tempo, la loro come libro di Storia questa raccolta di testi scritti in momenti
terra era libera da dominazioni straniere. Ma non per questo in diversi, tra l’VIII e il II secolo a.C., e scelti per rappresentare
pace. Secondo la Bibbia, risalirebbe proprio a questo periodo di la cultura e le convinzioni religiose e politiche degli Ebrei? Il
crisi l’esodo dall’Egitto del popolo di Israele. parere degli studiosi non sempre è unanime. «È una questione
Guidati da Giosuè, dopo 40 anni di peregrinazioni nel deserto scientificamente molto delicata», dice Giusfredi.
del Sinai gli Israeliti sarebbero giunti nella Terra promessa: Ca- «La Bibbia ebraica è indubbiamente una fonte e non può es-
naan. “Giosuè dunque prese tutto il paese, esattamente come sere semplicemente ignorata», aggiunge lo studioso. «Tuttavia
l’Eterno aveva detto a Mosè; e Giosuè lo diede in eredità a Israe- storicizzare in modo acritico le sue narrazioni sarebbe un pe-
le, tribù per tribù, secondo la parte che toccava a ciascuna”, dice ricoloso errore metodologico: la confusione tra la dimensione

40 | Focus
LA TERRA PROMESSA
Secondo la Bibbia, che contiene la le tribù israelitiche, ciascuna delle quali resto delle genti cananee, non sappiamo
maggior parte delle informazioni e delle discendeva da uno dei figli del patriarca se questi gruppi fossero autoctoni o
leggende relative all’origine e alla storia Giacobbe e ne portava il nome. Unite nomadi giunti davvero dall’esterno. Gli
degli Ebrei, gli Israeliti giunsero nella sotto l’autorità del primo storici, in effetti, non riescono a trovare
terra promessa loro da Dio (nella re Saul, avrebbero poi riscontro nelle fonti e a identificare tutte le
regione di Canaan) guidati da Mosè sancito la nascita del tribù citate dalla Bibbia e considerano
nel II millennio a.C., fuggendo dalla Regno di Israele. improbabile che, all’epoca, i membri di
schiavitù cui erano sottoposti in Egitto. Mancano i riscontri. questa lega tribale si autoidentificassero
A conquistare Canaan sarebbero state In realtà, come per il già come “Israeliti”.

DESERTO
SIRIANO
FENICIA
Mondadori Portfolio
Album/Sol 90/

CIPRO

Lago di Tiberiade
DESERTO
Mar Mediterraneo REGNO DI ISRAELE ARABO

GERUSALEMME
Mar Morto

FILISTEA
REGNO DI
GIUDEA

PENISOLA
DEL SINAI

Questa terra Ros


so

martoriata EGITTO Mar

è preda da
sempre degli DEPORTATI
In basso: abitanti del
imperi Regno di Giuda
deportati dagli Assiri

confinanti nel 701 a.C. (dal


palazzo di Ninive).

religiosa e quella storico-filologica rischia di dar luogo a rico-


struzioni forzate o fortemente ideologiche». O di creare, come
sosteneva non troppi anni fa il politologo israeliano Meron
Benvenisti (1934-2020), una “immaginaria percezione della
Palestina basata sulla Bibbia”.

GLI SCAVI PERÒ...


Nel caso specifico, i ritrovamenti archeologici sembrano
smentire il racconto biblico, secondo le dichiarazioni dell’ar-
cheologo israeliano Ze’ev Herzog: «Questo è ciò che gli arche-
ologi hanno scoperto dai loro scavi nella Terra di Israele: gli
Israeliti non hanno vagato nel deserto, non hanno conquistato
i territori in una campagna militare, non li hanno dati alle 12
tribù di Israele e non sono mai stati in Egitto». Anche se sicura-
mente gli Egizi li conoscevano già intorno al 1200 a.C., dato che
il loro nome comparirebbe sulla stele del faraone Merenptah,

Focus | 41
SACCHEGGI E TESORI
Particolare dell’Arco di Tito a Roma,
che mostra il bottino del sacco di
Gerusalemme nel 70 d.C. L’arco fu
voluto dall’imperatore Domiziano per
commemorare la presa della città e la
distruzione del Tempio. A destra,
sigilli con testi in ebraico risalenti al
Regno di Giuda (2.700 anni fa).

Album/E. Viader/Prisma/Mondadori Portfolio


La Bibbia è una fonte, un altro luogo o differissero in maniera sostanziale dalle altre

ma l’archeologia su molti genti che abitavano il Levante Meridionale. L’idea di questa


eccezionalità del popolo ebraico è sicuramente più tarda ed

punti la contraddice è dovuta al racconto biblico, che scolpisce l’autorità di Israele


sugli altri abitanti del Levante Meridionale».
La biblica conquista di Canaan sarebbe stata piuttosto un gra-
nell’elenco dei popoli sconfitti dal sovrano egizio. «Gli “Israeli- duale e pacifico amalgamarsi: in mezzo agli altri regni cittadini
ti” furono semplicemente una delle popolazioni cananee pre- del Vicino Oriente, gli Israeliti fondarono i loro, molto simili
senti nel Levante Meridionale. Come per il resto delle genti di agli altri per organizzazione, economia e rapporti commerciali
Canaan, non sappiamo se fossero autoctoni, ma possiamo dire con altri centri del Levante e dell’Egitto. E se l’originario Re-
che non esistono evidenze archeologiche note che dimostrino gno Unito di Israele sembra più mito che Storia, i due regni,
una loro migrazione», conferma Giusfredi. «La fuga dall’Egit- di Israele a nord e di Giuda a sud, nati dalla sua divisione nel I
to, per esempio, non è corroborata da documenti storici e non millennio a.C., sarebbero esistiti davvero: due piccoli Stati in-
esistono a mio parere ragioni di pensare che essi siano giunti dipendenti destinati, come gli altri regni cananei, a confrontar-
nella regione in un momento preciso, né che provenissero da si di lì a poco con la minacciosa espansione degli Assiri.

ANTICA GEOGRAFIA
TERRA DI CANAAN testi scritti provenienti con lui il patto dell’alleanza, Syria, nata nel 6 d.C.,
È il nome antico della parte dalla Mesopotamia e rinnovato poi con Isacco e quando i Romani si
meridionale della più ampia dalla Siria. Giacobbe. E verso la Terra appropriarono della parte
regione del Levante di Canaan, per questo del regno che Erode, loro
(il territorio compreso tra la TERRA PROMESSA definita Terra promessa, vassallo, aveva lasciato al
costa orientale del “Vattene dalla tua terra, guidò il popolo ebraico, figlio Archelao. Il suo nome
Mediterraneo e il confine dalla tua parentela e dalla tramite il profeta Mosè, si rifaceva all’antico Regno
con l’Egitto) e corrisponde casa di tuo padre, verso la dopo l’esodo dall’Egitto. di Giuda (VI secolo a.C.) e
sostanzialmente alla terra che io ti indicherò”: comprendeva Giudea,
Palestina di epoca classica. così Dio promette ad GIUDEA ROMANA Samaria e Idumea. Dal 44,
Il toponimo compare fin dal Abramo, nel racconto La Iudaea era una prefettura Roma estese la provincia di
XVIII secolo a.C. in alcuni biblico, dopo aver stretto della provincia romana di Giudea anche alle regioni di

42 | Focus
TERRA CONTESA
Guerre e terrorismo ARCHEOLOGIA E POLITICA
infiammano la
Palestina da 75 Disseminata di ritrovamenti preistorici antichissimi e
anni. Il numero di ricca di siti archeologici diventati Patrimonio
Focus Storia, ora in dell’Unesco, la Palestina custodisce un tesoro
edicola, da cui è archeologico inestimabile, messo a rischio dal conflitto
tratto questo israelo-palestinese e dalla mancanza pressoché totale di
articolo, ripercorre tutela. Spesso, infatti, reperti e rovine sono ridotti a
con un lungo
“prove” utilizzate dalle parti nell’arena dello scontro
dossier la storia di
questa regione e politico sia per confermare il racconto biblico, sia per
dei suoi abitanti. dimostrare un ipotetico diritto di prelazione su quelle
terre.
Betlemme e dintorni. Soltanto nel settembre scorso
una conferenza delle Nazioni Unite ha riconosciuto i resti
DAGLI ASSIRI AI ROMANI vicino all’antica città di Gerico (Cisgiordania) “Sito
La caccia dei giganti ad acchiappare la pulce ricominciò. Quan- Patrimonio dell’Umanità in Palestina”. Ma la qualifica di
do l’Assiria allungò la mano sui regni di Canaan, a nulla valse “sito palestinese”, come già avvenuto nel caso della
confidare nella protezione egizia: il Regno di Israele cadde nel Basilica della Natività a Betlemme (riconosciuta nel
722 a.C. Poi fu la volta del Regno di Giuda, travolto nel 587 a.C. 2012), del particolare sistema di irrigazione d’epoca
dai Babilonesi, subentrati agli altri come potenza in Mesopota- romana del villaggio di Battir (2014), della Tomba dei
mia. Ma la giostra delle superpotenze era appena cominciata. A Patriarchi (o Grotta di Macpelà) a Hebron (2017) e del
partire dal 539 a.C., la Terra di Canaan fu percorsa dagli eserciti Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme
del neonato Impero persiano di Ciro il Grande, da quelli ma- (2019), ha scatenato l’ira di Israele. Gli israeliani, che
cedoni di Alessandro Magno (333 a.C.) e, alternatamente, da controllano il territorio e non riconoscono uno Stato
quelli delle dinastie fondate dai suoi generali: i Tolomei d’E- palestinese, hanno infatti accusato l’Unesco di essere
gitto e i Seleucidi siriani. prevenuta nei loro confronti. E per questo nel 2017
I Romani non potevano certo stare a guardare: bravi a fiutare l’hanno abbandonata.
l’aria di tempesta e intenzionati a sottrarre all’Impero seleuci-
de quei territori di interesse strategico, seppero giocare bene
le proprie carte. Quando il gruppo ebreo dei Maccabei insorse
contro i dominatori (166 a.C.), l’Urbe si schierò con i ribelli. E
sfruttò il (nuovo) Regno di Giudea, fondato 26 anni dopo dai
Maccabei, per infilare un piede nello spiraglio della porta del
Vicino Oriente. Per poi entrare di prepotenza, facendo del Re-
gno di Giudea uno Stato vassallo e usando la Palestina come
testa di ponte per la conquista romana della regione.
Ma il popolo giudaico si rivelò un aspro e instancabile nemico.
Motivo per cui, dopo diverse ribellioni e ben tre guerre, venne
duramente punito dall’imperatore Adriano: dopo averli scon-
fitti nella Terza guerra giudaica, nel 135 d.C. accorpò la Iudaea
alla provincia di Syria, rinominandola provincia di Syria et Pa-
laestina. Nel tentativo, si dice, di umiliare i vinti e cancellare
persino la memoria della Giudea.

Galilea e Perea. Nel 135 formato dalla scissione del


l’imperatore Adriano la mitologico Regno Unito di
ribattezzò Syria-Palaestina. Israele, alla morte del re
Salomone (933 a.C.).
REGNO DI GIUDA Venne distrutto nel 587
Dice la Bibbia che il Regno a.C., quando il re
di Giuda (detto anche babilonese
Giudea) coincideva con il Nabucodonosor conquistò
AFP via Getty Images

territorio assegnato alle la capitale Gerusalemme e


tribù di Giuda figlio di deportò a Babilonia gran
Giacobbe, di Beniamino e parte della popolazione
di Simeone. Si sarebbe ebraica.

Focus | 43
medicina

Tutte le fasi dell’eccezionale


intervento in cui oltre 140
fra chirurghi e paramedici
hanno trapiantato parte del
volto e un occhio su un
uomo gravemente sfigurato.

TRAPIANTO
di Margherita Fronte

44 | Focus
MULTIMEDIA

ANIMAZIONE

Il trapianto di faccia
e occhio in una
grafica interattiva.

INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su www.focus.it/
scienza/salute/il-trapianto-da-
record

SALA
AFFOLLATA
Joe Carrotta/NYU Langone Health
I medici e gli
infermieri in una
delle due sale
operatorie
allestite al NYU
Langone Health
per l’occasione.

DA RECORD Focus | 45
VETERANO
DI GUERRA
Aaron James,
con la sua futura
moglie Meagan,
nel periodo in cui
prestava servizio
nell’esercito
statunitense.

U n intervento che rappresenta una pietra


miliare per la chirurgia dei trapianti è sta-
to eseguito al NYU Langone Health, cen-
tro associato all’Università di New York.
Qui un’équipe composta da oltre 140 fra medici, infermieri e
personale sanitario ha trapiantato, su un uomo di 46 anni,
parte del volto e un intero occhio provenienti da un unico do-
natore. L’intervento è avvenuto il 27 maggio 2023, ma la no-
ustionati dell’ospedale di Dallas (Texas), Aaron è stato tenuto
per sei settimane in coma farmacologico. Aveva perso la parte
sinistra del volto e il braccio, dal gomito in giù.
Il primo incontro con Eduardo Rodriguez, direttore del
programma sul trapianto di faccia al NYU Langone Health,
risale a poche settimane dopo il risveglio, su richiesta degli
stessi medici di Dallas. Dopo un’attenta valutazione fisica e
psicologica, il 2 febbraio 2023 Aaron è stato inserito in lista
tizia è stata resa nota soltanto a novembre, quando le buone d’attesa. Rodriguez lo descrive come «un paziente perfetto»,
condizioni di salute del paziente hanno permesso a tutti di perché «estremamente motivato a riguadagnare le funzioni
tirare un sospiro di sollievo e guardare avanti. perse e la sua autonomia».
Inizialmente per Aaron era previsto soltanto il trapianto di
IL PAZIENTE PERFETTO faccia (già complesso, perché includeva anche alcune ossa).
Il difficile percorso medico di Aaron James – veterano di L’aggiunta dell’occhio si è resa necessaria quando, a causa dei
guerra con esperienze in Iraq, Egitto e Kuwait – ha avuto ini- dolori lancinanti provocati dalle ferite, i medici texani hanno
zio il 10 giugno del 2021. Quel giorno, mentre lavorava su una dovuto asportare il bulbo oculare sinistro. In quell’occasione,
linea dell’alta tensione, l’uomo ha toccato inavvertitamente Rodriguez si è raccomandato di recidere il nervo ottico il più
un cavo elettrico con il volto. Una scarica da 7.200 volt ha per- vicino possibile alla retina, perché in questo modo sarebbe
corso il suo corpo dalle labbra alla mano sinistra, che affer- stato poi più “semplice” tentare di ricostruire la via nervosa
rava un cavo di messa a terra. Ricoverato nel reparto grandi che, collegando l’occhio al cervello, consente la visione.

46 | Focus
IERI E OGGI
A sinistra, Aaron nei mesi precedenti al grave
incidente che lo ha sfigurato, nel 2021.
Sotto, il paziente con i suoi familiari e il chirurgo
Eduardo Rodriguez, a capo dell’équipe che lo ha
operato. Rodriguez è fra i massimi esperti
mondiali in questo tipo di trapianti e ha anche
messo a punto un regime farmacologico che
riduce il rischio di rigetto.

Una scarica elettrica da 7.200 volt


ha folgorato Aaron, che ha perso un
braccio e la parte sinistra del volto
In primavera è stato individuato un donatore a New York: un comunque stato fatto. Per favorire il processo, i medici han-
uomo sulla trentina, che con reni, fegato e pancreas ha salvato no utilizzato cellule staminali prelevate dal midollo osseo del
altre tre persone, oltre a dare l’opportunità di una vita nuova donatore e le hanno iniettate nel nervo, dopo che questo è sta-
ad Aaron. Il 27 maggio, paziente e donatore sono entrati nelle to collegato chirurgicamente all’occhio (le varie fasi dell’in-
due sale operatorie attigue, appositamente allestite al NYU tervento sono ricostruite nelle pagine seguenti).
Langone. A distanza di mesi Aaron non vede ancora ma, a detta dei me-
dici, la buona irrorazione del bulbo oculare e l’assenza di riget-
TECNOLOGIA E PRECISIONE to sono già ottimi risultati. Rodriguez poi non esclude che l’oc-
L’intervento è durato 21 ore. In alcune fasi, le mani dei chi- chio possa tornare a funzionare; questa eventualità aprirebbe
rurghi sono state guidate da sagome progettate in preceden- la strada a un nuovo modo di ripristinare la vista in pazienti con
za, sulla base delle caratteristiche anatomiche di Aaron, con lesioni gravi, per i quali non esistono terapie risolutive.
l’ausilio di sofisticate tecniche di modellizzazione. Una spe-
ciale stampante 3D, capace di riprodurre 60.000 colori, è stata FINALMENTE A CASA
usata anche per ricostruire il volto del donatore, così da resti- Dopo il trapianto il paziente è stato ricoverato per 17 giorni
tuire identità al cadavere (in altri casi si utilizzano maschere in terapia intensiva e successivamente ha soggiornato nei
in silicone dipinte a mano). La sfida più difficile è stata però pressi dell’ospedale per seguire il piano di riabilitazione. Il 14
trapiantare il bulbo oculare e collegarlo ai vasi sanguigni e al settembre è finalmente tornato nella sua casa in Arkansas. La
nervo ottico. Sia per Aaron sia per i medici, l’obiettivo priori- ditta di cui è dipendente gli ha offerto il ruolo di responsabile
tario di questa procedura era di tipo estetico, ma un tentativo della sicurezza per i lavoratori che operano sulle linee elet-
di rigenerare la via nervosa che collega la retina al cervello è triche dell’alta tensione.

Focus | 47
IL DOPPIO
NELLA SALA
DEL DONATORE
L’incisione sul volto del donatore si è
estesa dalla parte laterale del collo e
1 ha incluso il tessuto sovraorbitale
dell’occhio sinistro e la parte
sottostante l’orbita dell’occhio destro.

I nervi facciali della parte destra sono


stati accuratamente isolati e recisi
distalmente. Sulla sinistra, i nervi sono
2 stati isolati e sezionati a livello della
base del cranio. Anche il nervo del
mento è stato isolato e incluso nella
parte da trapiantare, allo scopo di 1 2
conservare la sensibilità di questa
parte e del labbro inferiore.
3
Una sagoma ottenuta con una
stampante 3D è stata montata sul
cranio del donatore. Questo ha
permesso di tagliare accuratamente
3 l’osso zigomatico, il nasofrontale e
quello mascellare, in modo che si
adattassero alla struttura anatomica
del ricevente. Allo stesso modo è stato
tagliato l’osso del mento.

Per prelevare l’occhio, una seconda


struttura stampata in 3D ha guidato
4 l’incisione sulla parte frontale del
cranio. Sì è così aperto l’accesso
alla regione retro orbitale, in cui
5 sono presenti i vasi che irrorano il 4
bulbo oculare e il nervo ottico (in
giallo), che sono stati recisi.
5
Le vene e le arterie delle tempie sono
state collegate ai “monconi” della vena
6 e dell’arteria oftalmica creando una
sorta di bypass, al fine di garantire
l’irrorazione del bulbo oculare fino
al termine della procedura.

Infine sono state sezionate le vene


7 giugulari e le arterie carotidi e l’intera
parte da trapiantare è stata asportata. 6 7

Una tabella di
marcia precisa ha
coordinato
il prelievo e
il trapianto
48 | Focus
INTERVENTO
NELLA SALA
DEL RICEVENTE
Sul volto del paziente è stata
realizzata un’incisione speculare a
quella eseguita sul donatore e la
zona interessata dalla lesione è
stata asportata. La dissezione di 8
vasi e nervi è stata condotta in
modo da garantire che i nervi e i
vasi del trapianto si adattassero
alla perfezione al ricevente.

Le ossa dell’orbita e il mento sono


stati tagliati aiutandosi con sagome
stampate in 3D, in modo che i
8 9 margini combaciassero 9
perfettamente con quelli della
10 11 parte da trapiantare proveniente
dal donatore.

L’intera porzione da trapiantare è


stata quindi messa in posizione e
l’osso del mento è stato agganciato
con placchette di titanio.
10
I nervi del mento sono stati
ricollegati.

Il nervo ottico del paziente è stato


collegato a quello del donatore. Le
cellule staminali isolate dal midollo
osseo del donatore sono state
11
12 13 iniettate nel nervo ottico per
stimolare la rigenerazione.

Tutte le altre ossa sono state


fissate a quelle del ricevente con 12
placchette di titanio.

Le vene giugulari e le arterie


carotidi del trapianto sono state
collegate a quelle del ricevente.
Tutti gli altri tessuti molli sono
13
infine stati cuciti adattandoli
all’anatomia del paziente.

DA ISABELLE AD AARON
Il primo trapianto di faccia fu eseguito nel 2005 su Isabelle all’eterogeneità dei tessuti trapiantati) è frequente e spesso
Dinoire, una francese di 38 anni sfigurata dal suo cane, molto seria. Nel 2018, è stato proprio questo evento a
deceduta poi nel 2016 di tumore. Secondo gli esperti, determinare il fallimento dell’unico trapianto di faccia mai
questa malattia potrebbe essere collegata alle pesanti eseguito in Italia, su una donna affetta da neurofibromatosi,
terapie immunosoppressive necessarie a evitare la reazione malattia che le aveva deturpato il volto.
di rigetto, che la donna aveva sviluppato in forma cronica. Fino a oggi, nel mondo, sono stati eseguiti circa 50 trapianti
A quasi 20 anni da quel primo intervento, i trapianti di faccia di faccia e i pazienti deceduti sono una decina. Le ferite da
restano una sfida complessa per la medicina e non sempre i arma da fuoco sono la causa principale per cui si ricorre a
pazienti recuperano le funzioni perse e un aspetto questo intervento. Seguono le ustioni, le malattie che
soddisfacente. Inoltre, la reazione di rigetto (legata anche sfigurano il volto, gli attacchi di animali e gli incidenti.

Focus | 49
Se
società

... ecco come sarebbe nel 2080


CULLE VUOTE
Nel 2022 sono nati meno
di 400mila bambini: è la
prima volta nella storia
d’Italia. È uno dei fattori
principali della crisi
demografica.

50 | Focus
Abbiamo provato a
1953 47,957 milioni
POPOLAZIONE 1963 51,251
Al 2023, la
immaginare il Paese fra 60
1973 54,751
popolazione 1983 56,564
italiana è di

anni: economia stagnante,


1993 56,831
58.850.717
2003 57,313
persone. La

meno innovazione e più


popolazione ha 2013 60,233
superato i 60 2023 58,888

spese per l’assistenza.


milioni dal 2012 2033 57,634
al 2017 (record 2043 55,956
nel 2014 con 2053 53,500
60,789 milioni),
di Vito Tartamella

l’Italia
2063 50,156
per poi calare.
Fonte: Istat
2073 47,288
2080 45,831

continuasse
a non far figli…
e che problemi sociali avrebbe

Getty Images
B
Secondo l’Istat, nel
2080 l’Italia avrà
perso 13 milioni
envenuti nell’Italia del 2080. La popolazione
del Bel Paese è scesa a 45 milioni e 831 mila

di abitanti. Come se
abitanti: 13 milioni di persone in meno rispet-
to al 2023. È come se Lazio, Campania e Cala-

Lazio, Campania
bria si fossero completamente svuotate. Il calo delle nascite,
iniziato negli anni ’80 del secolo precedente, ha ridotto infatti

e Calabria
la popolazione. E l’arrivo degli immigrati, frenato dai decreti
sui flussi, non è riuscito a compensare le perdite.

diventassero
La popolazione è calata al punto che l’Unione Europea ha
ridotto i seggi dell’Italia da 76 a 61, come la Spagna. Il nostro

del tutto deserte


Paese ora conta sempre meno nel panorama internazionale.
E riceve meno fondi. Il calo demografico e l’invecchiamento
della popolazione hanno colpito tutta Europa, ma non quanto
l’Italia.

QUARTIERI D’ARGENTO
I piccoli paesi del Sud sono deserti: chi non è emigrato all’e-
stero si è trasferito nelle grandi città per trovare lavoro in un
mercato che non si rinnova dal 2032, quando gli ultimi figli del
“baby boom” sono andati in pensione, liberando molti posti.
Ora, però, si va in pensione a 73 anni, il mercato del lavoro si
rinnova poco e le professioni più richieste sono legate al mondo
dell’assistenza. Perché l’Italia è diventata un Paese per vecchi:
per ogni ragazzo sotto i 15 anni ci sono 3 anziani sopra i 65 anni. Mary_Ukraine - stock.adobe.com

Il mercato delle case è fermo da anni. Per le strade c’è meno


traffico, la popolazione in età da lavoro è calata e il mancato
apporto dei giovani si sente: startup e brevetti sono molto dimi-
nuiti rispetto al passato. Così le aziende spingono i dipendenti
a fare più straordinari, per aumentare la produzione.
Maestre d’asilo e maestre elementari, professori delle me-
die e delle superiori si sono riqualificati come educatori nelle
residenze per anziani, ospitate nei locali che un tempo erano la fetta della popolazione sopra gli 80 anni: sono quasi un ita-
scuole elementari e medie. Nelle grandi città i Comuni hanno liano su 10 e sono la popolazione coi maggiori tassi di disabilità.
edificato “quartieri d’argento”, con la formula del cohousing so- Così la spesa sanitaria ora pesa il 7,4% del Pil: rispetto al 2023,
ciale: dato che molti anziani sono donne single (l’aspettativa di sono 1,2 punti percentuali in più. E solo in parte questa spesa è
vita è di 87,9 anni, ma per le donne sfiora i 90), condividono i compensata dalle minori spese per l’istruzione: così, dove non
servizi assistenziali e le colf in case attrezzate con la domotica. arriva lo Stato, i pensionati devono mettere mano al portafo-
Il principale traino dell’economia sono infatti i servizi alla glio per avere cure di qualità tempestive. Il rapporto debito
terza e alla quarta età: spettacoli, ma soprattutto l’assistenza, pubblico/Pil è salito vertiginosamente: dal 145% del 2023 ora
che ora incide in modo molto più pesante sui bilanci dello Sta- ha superato il 170%. E così il presidente del Consiglio, Mario
to. Con l’allungamento della durata di vita, si è infatti allargata Rossi, 78 anni, nel suo discorso di fine anno annuncia un prov-

SVAGHI SENILI
Milano, anziani
giocano a carte in
un centro
ricreativo per la
terza età: con
l’aumento della
durata di vita,
sale anche il
numero degli over
65 anni, sempre
più bisognosi di
svago oltre che di
assistenza.
Getty Images
POCHI GIOVANI
Un bambino in
un’aula vuota: il calo
demografico riduce
la componente più
giovane della
popolazione.

vedimento d’urgenza per migliorare la situazione: raddoppia- più numerosi dei nati, risale al 1993. E così nel 2022 ci siamo ri-
re il numero di immigrati, offrendo case ad affitto agevolato trovati con numero di nati sceso, per la prima volta nella storia
e contratti di lavoro per chi vorrà stabilirsi nel nostro Paese... d’Italia, sotto il tetto dei 400mila individui. Nel frattempo, la
vita media si è allungata, passando dai 69,75 anni del 1963 agli
MERCATO STAGNANTE 82,65 del 2023 (v. grafici alle prossime pagine).
Com’è possibile un destino simile? Lo scenario mostra come «Avere figli è una scelta sempre meno scontata: l’eventualità
potrebbe diventare il nostro Paese fra poco meno di 60 anni, è lasciata in sospeso dalle giovani coppie fino a quando si crea-
se proseguiranno le tendenze attuali: fertilità in calo, speranza no le condizioni adatte per potersi realizzare al meglio», scrive
di vita più lunga e un numero di immigrati intorno ai 136mila Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica di Mi-
l’anno, il tetto stabilito oggi. Tre fattori che, da soli, trascine- lano, nel libro Crisi demografica (Vita e Pensiero). «I genitori
rebbero l’Italia in un panorama sociale ed economico asfittico, della nostra epoca hanno il desiderio di veder crescere i figli
se non cambiasse lo scenario geopolitico internazionale (crisi in un contesto di sicurezza, con adeguate cure e benessere. La
umanitarie, crisi economiche) e soprattutto la politica. Dun- situazione di incertezza generale porta a posticipare la forma-
que un esercizio di fantasia, anche se le cifre citate sopra sono zione di una famiglia, condizionandola all’aver terminato gli
attinte dalle proiezioni dell’Istat e della Ragioneria dello Stato, studi, all’avere un lavoro e un’abitazione adeguati».
basate sui migliori dati disponibili. Si fanno meno figli e sempre più tardi. Non è un caso, infatti,
Perché il calo demografico è come la siccità: una spirale da cui che i boom economici abbiano fatto impennare le nascite (la
è difficile uscire. «Se la popolazione diminuisce», avverte Luigi generazione del baby boom, nata fra il 1946 e il 1964, è la coorte
Campiglio, docente di politica economica all’Università Catto- più numerosa), e che le congiunture negative (l’esplosione del
lica di Milano, «si entra in un’economia molto più rischiosa. Se debito pubblico dagli anni ’90, le crisi economiche del 2008 e
la popolazione cala, la domanda si contrae sempre più e gli im- del 2011) le abbiano frenate.
prenditori diventano molto cauti negli investimenti. Si entra in
un mercato stagnante da cui, poi, è sempre più difficile uscire». ASILI E AFFITTI
Ma come siamo arrivati fin qui e che cosa possiamo fare oggi E questi scenari economici si innestano in un Paese che da de-
per evitare un futuro così nero? cenni non investe sulle nuove generazioni. Gli asili nido sono
Le radici della crisi demografica italiana non sono recenti: il scarsi, coprendo solo il 26,6% dei bisogni (l’obiettivo europeo
tasso di fertilità è sceso sotto i 2 figli, il tetto minimo del ri- è di arrivare al 45%), i congedi parentali sono limitati, il part-
cambio generazionale (quando i 2 genitori muoiono, il saldo time è malvisto dalle aziende e il tasso d’occupazione femmi-
naturale è compensato dai loro discendenti) nel lontano 1977. nile è quasi 20 punti percentuali più basso di quello maschile.
Il primo saldo naturale negativo, l’anno in cui i morti sono stati «E questo è un problema, poiché due redditi sono conside-

Focus | 53
SALDO DEMOGRAFICO NATURALE (NATI-MORTI)
Il boom demografico ha coinciso con il miracolo economico economiche. Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta
degli anni ’50 e ’60: dal 1959 al 1971 sono nati in media nella storia italiana, sotto i 400mila individui, producendo un
900mila bambini/anno (record nel 1964, oltre 1 milione di nati). saldo naturale negativo (differenza fra nati e morti) di -320.166
Poi, il crollo delle nascite è stato influenzato dalle crisi persone. Un andamento iniziato già dal 1993.

1.000.000
nati morti saldo naturale

800.000

600.000

400.000

200.000

1952 1962 1972 1982 1992 2002 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2032 2042 2052 2062 2072 2080

-200.000

-400.000

-600.000

NUMERO DI FIGLI
1963 ETÀ DELLA MADRE
1962
PER COPPIA 2,55 AL PRIMO FIGLIO 25,8
Per non andare in La precarietà economica spinge le
saldo naturale 2023 madri a posticipare l’età del parto, 2022
negativo, ogni coppia 1,25 che negli ultimi 60 anni si è elevata 31,6
dovrebbe avere almeno di quasi 6 anni.
2 figli. L’Italia è scesa 2080
sotto i 2 figli a coppia 1,46 ASILI NIDO
nel 1977. Oggi le
province col più alto Tasso di copertura: 26,6% (posti per 100
tasso di fecondità sono bambini sotto i 3 anni).
Bolzano (1,65 figli a
coppia) e Trento (1,37). Media europea 40% Obiettivo europeo 45%

Gli immigrati fanno crescere il Pil e tengono in equilibrio


i conti pubblici. Ma occorre una politica di integrazione
rati sempre più una precondizione per avere figli», sottolinea Come uscirne? Gli esempi virtuosi non mancano: calo demo-
Francesco Billari, demografo e rettore dell’Università Bocconi, grafico e invecchiamento hanno colpito tutto il mondo indu-
nel libro Domani è oggi (Egea editore). strializzato.
Gli affitti, per studenti e giovani coppie, sono proibitivi. I tagli
all’istruzione si sono accumulati negli anni: la spesa in ricerca è GLI ESEMPI VIRTUOSI
un terzo più bassa della media europea e gli investimenti sulla Ma c’è chi ha saputo reagire per tempo: come la Svezia, ricorda
scuola sono calati di 2 punti percentuali sul totale della spesa Billari, «che ha sviluppato un welfare incentrato sulla compati-
pubblica negli ultimi 20 anni. E c’è una preoccupante fetta di bilità fra lavoro e vita familiare e sull’eguaglianza di generi, pro-
giovani – uno su 5, triste record europeo – che ha gettato la muovendo il benessere di bambini e giovani con un efficiente
spugna: non lavora e non studia. Risultato: oggi i giovani sotto sistema di valutazione statistico dell’impatto delle politiche».
i 35 anni hanno il doppio del rischio di diventare poveri (9%) O la Francia, dove la tassazione tiene conto del numero dei figli
rispetto agli over 65 anni (5%), sottolinea Rosina. E la povertà e la copertura dei nidi arriva al 50%. O come la Germania, che
assoluta è oltre il triplo per chi ha tre bambini (20,2%) rispetto nel 2015 ha accolto 1,2 milioni di siriani in fuga dalla guerra, e
a chi si ferma a uno (6,5%). nel 2022 quasi 2,5 milioni di profughi dall’Ucraina. Una mos-

54 | Focus
ASPETTATIVA DI VITA ANNO ETÀ
ETÀ MEDIA
DELL’ITALIANO
Negli ultimi 60 anni, le migliori condizioni economiche e i
progressi medici hanno allungato la vita di quasi 13 anni.
1963 69,75 67,2 72,3 1963 33,5
Questo ha avuto un impatto sulla composizione della
popolazione: 60 anni fa l’italiano medio aveva 33,5 anni, oggi
ne ha 46,4. Hanno l’attesa di vita maggiore le province di 2023 82,65 80,6 84,7 2023 46,4
Trento (84,2 anni) e Bolzano (83,8 anni). Seguono Veneto e
Lombardia (83,6 anni), Toscana e Umbria (83,4 anni), Emilia- 2080 87,90 86,1 89,7 2080 50,8
Romagna e Marche (83,2 anni).

PERCENTUALE DI GIOVANI LE PIRAMIDI DELLA POPOLAZIONE ITALIANA


E ANZIANI SULLA Nel 1963 la composizione percentuale delle fasce quinquennali d’età aveva una
POPOLAZIONE GENERALE forma a piramide: più numerose le generazioni giovani alla base, e sempre meno
Nel 1951 c’erano 3 giovani sotto quelle avanti negli anni al vertice. Dopo 60 anni, oggi prevalgono gli italiani fra i 40
i 15 anni per ogni anziano sopra e i 64 anni e si riduce il tasso di giovani. Dal 2080 la piramide si sbilancerà nella
i 65 anni. Oggi ci sono 2 anziani parte superiore, ovvero la popolazione sopra i 50 anni.
per ogni giovane e nel 2080
saliranno a 3. Nel frattempo MASCHI 2023 FEMMINE
raddoppierà la percentuale di 100+
over 85 anni, più bisognosi di 95-99
assistenza. Il calo demografico 90-94
riduce la popolazione attiva 85-89
(19-64 anni) che produce 80-84
ricchezza. 75-79
1951 70-74
65-69
60-64
55-59
50-54
45-49
40-44
2023 35-39
30-34
25-29
20-24
15-19
10-14
2080 5-9
0-4
2.000 1.000 0 1.000 2.000
POPOLAZIONE (MIGLIAIA)

CITTÀ VUOTA
Milano, la Galleria
Vittorio Emanuele
II deserta durante
il lockdown per il
Covid nel 2020:
un’immagine di
come potrebbero
diventare alcune
zone d’Italia
se proseguisse il
calo demografico
nei prossimi
decenni.
Mondadori Portfolio

Focus | 55
IMMIGRATI/EMIGRATI Oggi gli stranieri regolari sono poco più di 5 milioni, pari all’8,6% della
popolazione italiana. Circa il 50% di loro proviene dall’Europa; il
22,6% dall’Asia e il 22,2% dall’Africa.
700.000 Il primo picco di immigrazione in tempi recenti risale al 2003, con un
record al 2007 (oltre 650mila), via via calato. I flussi di immigrati
hanno permesso di contenere il calo demografico, ridurre
600.000 l’invecchiamento della popolazione, sostenere il Pil e il sistema
previdenziale. Nel frattempo, però, è cresciuta anche la migrazione
degli italiani all’estero, che ha avuto un picco di 308mila emigrati nel
500.000
2017. A oggi risiedono all’estero circa 5,8 milioni di italiani.

400.000
360.685

300.000 immigrati
emigrati
228.816 saldo
200.000

100.000 145.670

0
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2032 2042 2052 2062 2072 2080

TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE (15-24 ANNI)


ISTRUZIONE 21,3% La media europea è 14,6%
ED ECONOMIA TASSO DI LAUREATI
L’Italia ha il più alto tasso (19%) di giovani di
26,8% Media Ue: 41,6%
15-29 anni che non studiano e non lavorano, i
Neet (Not engaged in Education, Employment
or Training): la media europea è di 11,7%. TASSO DI OCCUPAZIONE FEMMINILE
I Neet entrano in una spirale di disoccupazione 55% (maschile 74,7%). Divario di genere: -19,7%.
e vanno incontro a un più prolungato periodo di Media Ue: 69,3% (maschile 80%). Divario di genere: -10,7%
dipendenza dai genitori. Fonti: Istat, Eurostat

DEBITO PUBBLICO, MIGRANTI E FERTILITÀ


Quanto incidono sul debito pubblico l’immigrazione, può variare il peso del debito pubblico del 40% (grafico
l’aumento della vita e la fertilità ridotta? L’ha calcolato il sotto a destra): aumentando l’immigrazione del 33%, il
ministero dell’Economia. L’aumento della speranza di vita debito pubblico rispetto al Pil calerebbe di 35 punti
contiene la crescita del debito pubblico di 6 punti percentuali nel 2070; riducendo gli immigrati del 33%, il
percentuali, mentre la riduzione della fertilità farebbe debito salirebbe invece di circa 45 punti.
crescere il debito di circa 10 punti nel 2070 (grafico sotto Anche il tasso di fecondità incide sul debito pubblico, ma
a sinistra). Più incisivo l’apporto dell’immigrazione, che in modo meno rilevante (sotto a sinistra).

190
% DEL PIL

230
% DEL PIL

180 210

170 190

170
160
150
150
130
130
110
120 Scenario con le tendenze attuali Scenario con immigrazione attuale
90
Aumento speranza di vita alla nascita Immigrazione netta – 33%
110 70
Fertilità ridotta Immigrazione netta + 33%
100 50
2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 2055 2060 2065 2070 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 2055 2060 2065 2070

Fonte: Documento di Economia e Finanza (DEF) 2023

56 | Focus
Il demografo:
«I sostegni
alle famiglie
vanno lasciati
anche se
IN FUGA
Polonia: un gruppo cambiano
di ucraini sale su
un autobus i governi, o
diventano
internazionale per
fuggire dalla guerra
Getty Images

in Ucraina.
inefficaci»
sa doppiamente avveduta: non solo ha frenato il calo demogra- portando l’obbligo scolastico fino ai 18 anni d’età, per innalzare
fico, ma ha acquisito immigrati con elevati titoli di studio. Un il livello medio di istruzione», dice Billari. «Spostare in avanti
patrimonio incalcolabile: basti ricordare che l’istruzione, dalle l’età a cui si debbono prendere le decisioni migliora il successo
elementari all’università, costa allo Stato circa 250mila euro a del percorso scolastico», fondamentale per trovare un impiego
persona. ben retribuito.
E gli immigrati, oltre a tenere in equilibrio i conti pubblici, E, in parallelo, occorre potenziare i servizi che permettono di
possono contribuire alla produttività e alla creatività di una na- conciliare famiglia e lavoro (più congedi e asili nido), aumen-
zione: «il primo vaccino a mRna contro il Covid-19 è stato bre- tare la disponibilità di alloggi in affitto a prezzi accessibili, e
vettato dalla BioNTech, fondata a Magonza da due immunologi il supporto economico alle famiglie. Oggi l’assegno unico è di
di origine turca, Uğur Şahin e Özlem Türeci», ricorda Billari. 189 euro/mese per famiglie con un figlio, ma solo se il reddito
annuo è fino a 16mila euro: poi scende fino a 54 euro. «È una
PROVVEDIMENTI A TUTTO TONDO misura giusta ma non basta», obietta Rosina. «Affinché una fa-
Come uscire dall’impasse? Aprire la porta agli immigrati è la via miglia mantenga inalterato il proprio benessere dopo l’arrivo
più breve ed efficace, come mostrano i diagrammi pubblicati di un figlio, occorrono in media 720 euro al mese».
nel 2023 dal ministero delle Finanze (v. ultimi due grafici a sin.). Ma, al di là delle singole misure, sottolinea Livi Bacci, è fonda-
«L’unico, vero sostegno ai nostri conti pubblici può venire da mentale che le politiche di sostegno si mantengano nel lungo pe-
un’immigrazione di cui l’Italia esprime forte domanda, ovvero riodo: «Se un aiuto viene dato oggi, non può essere tolto domani
badanti, braccianti, operai», osserva Massimo Livi Bacci, demo- per motivi congiunturali, per un cambio delle politiche fiscali o,
grafo dell’Università di Firenze. «Tant’è vero che il decreto flussi, peggio, per la volontà di distinguersi dai governi precedenti. In
rimasto per decenni fermo a poche decine di migliaia di persone, Francia le politiche a sostegno dei figli sono rimaste costanti nei
è cresciuto a 136mila migranti nel 2023 (e le richieste sono state decenni, pur nell’avvicendarsi dei governi di destra o di sinistra».
4 volte tanto, 609mila): ma sono sempre pochi, visto che gran
parte sono immigrati già presenti che saranno regolarizzati. Il QUANTO COSTEREBBE SANARE LA CRISI
governo attuale, che pure non ama i migranti, si è dovuto ricre- Ma quanto costerebbe sanare la crisi demografica italiana? Lo
dere: ha previsto 452mila ingressi da qui al 2025. Ma è un passo ha calcolato il centro studi Ambrosetti Club nello studio Rina-
timido: nei documenti ufficiali sui flussi ha riconosciuto che il scita Italia: investire in ricerca per produrre robot per l’assi-
fabbisogno reale dell’Italia è quasi il doppio, 833mila persone. stenza agli anziani, potenziare l’assegno unico, creare 300mila
In ogni caso, non basta aprire le porte ai migranti: bisogna inve- nuove abitazioni e ampliare l’accesso alla procreazione medi-
stire sulla loro integrazione, come ha fatto la Germania che ha calmente assistita (oggi incide per il 2,8% delle nascite: se sa-
stanziato fondi per l’insegnamento del tedesco e la formazione. lisse al livello della Spagna, 7,9%, si tradurrebbe in 20mila nati
Gli immigrati devono poter vivere bene, integrarsi e diventare in più ogni anno) costerebbe 23 miliardi l’anno, da oggi al 2070.
cittadini europei per portare un domani la loro famiglia». Per dare un termine di paragone, significa aggiungere il 2,6%
Ma l’immigrazione, da sola, non basta, avvertono gli esperti. È in più alle spese correnti del 2023. E nel giro di 30 anni, con
necessario un sistema di provvedimenti a tutto tondo. Innan- l’aumento del Pil, l’investimento già rientrerebbe. Se non vo-
zitutto bisogna investire sull’occupazione femminile e «sull’i- gliamo trovarci, nel 2080, in un Paese di vecchi con un’econo-
struzione dei giovani, creando incentivi per gli insegnanti e mia stagnante.

Focus | 57
tecnologia

ESTREMA
Cybertruck in
mezzo al
deserto. La
vettura, a prova
di proiettile, è
particolarmente
adatta a usi
estremi.

Entra in produzione
Cybertruck, il pick-up di
Tesla così avveniristico
che potrebbe non arrivare
in Europa per problemi
di regolamentazione.
Ecco come funziona.
di Riccardo Oldani

Un’astronave da
STRADA
58 | Focus
P
TRE VERSIONI
Il Cybertruck è disponibile solo nel mercato
statunitense, in due modelli a propulsione tutta
er alcuni potrebbe essere la più grande elettrica e trazione integrale. Il più potente e
rivoluzione del secolo per l’industria au- veloce è Cyberbeast, con tre motori. Un terzo
modello, a trazione posteriore, uscirà nel 2025.
tomobilistica, per altri un flop colossale.
Come per tutto quanto riguarda il mon-
do del tycoon Elon Musk e la sua casa di auto elettriche
Tesla, anche l’atteso annuncio dell’entrata in produzione AUTONOMIA E RICARICA
del nuovo pick-up Cybertruck ha scatenato una ridda di Con la trazione integrale, il Cybertruck
raggiunge 547 km di autonomia, espandibili a
pareri contrastanti. 755 km con l’aggiunga di un ottimizzatore
optional. Con 15 minuti di ricarica in una
A PROVA DI PROIETTILE Supercharger, colonnina sviluppata da Tesla per
In un evento organizzato lo scorso 30 novembre a Austin, i suoi veicoli, si aggiungono fino a altri 235 km.
in Texas, dove il mezzo sarà costruito, Musk ha annun- Le batterie possono anche cedere energia
ciato la consegna di un primo lotto con circa due anni di elettrica, per esempio per alimentare
un’abitazione in caso di blackout.
ritardo rispetto alla data prevista. Lungo quasi 6 metri,
con un’autonomia di oltre 500 km espandibile a oltre 700,
il mezzo completamente elettrico ha prestazioni da auto
CORAZZATO, MA QUANTO SICURO?
sportiva, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena
Il Cybertruck è stato molto pubblicizzato anche
2,7 secondi e una capacità di traino di quasi 5 tonnellate.
per la sua robustezza, paragonabile a quella di
In un video di presentazione della sua versione più po- un veicolo corazzato. La sua struttura e il suo
tente, il Cyberbeast, è stato mostrato mentre trainava peso lo rendono però potenzialmente
una Porsche 911 e, nel contempo, batteva in accelerazione pericoloso, soprattutto per i pedoni, e i crash
un altro esemplare della sportiva tedesca. test finora effettuati non sono stati condotti
Per quello che si sa, l’aspetto più innovativo del mezzo, secondo gli standard europei.
al di là delle sue dotazioni software e di intelligenza arti-
ficiale, riguarda la sua struttura: un “esoscheletro” in ac-
ciaio inossidabile, a spigoli vivi, realizzato con tecniche PESO MASSIMO
innovative di lavorazione. Il risultato è un mezzo che non Il Cybertruck è un mezzo anche molto
ha bisogno di verniciatura e che, secondo Tesla, non sol- voluminoso e pesante: lungo 5.682,9 mm e
largo 2.413,3 mm, con un peso a vuoto di 2.995
tanto è a prova di qualsiasi urto, ma anche di proiettile. kg e 1.134 kg di carico massimo, è più simile a
un camion che a una vettura. In Italia potrebbe
essere necessaria una patente C per guidarlo,
in caso di omologazione.

ACCESSORI E RICAMBI
Tra gli optional, una barra luminosa da inserire
sopra il parabrezza per illuminare meglio il
tracciato e una tenda che può trasformarlo
istantaneamente in una sorta di camper per due
persone.

DA BATTAGLIA
Sopra, il sistema di trattamento dell’aria con filtri Hepa
che trattengono il 99,7% delle particelle: sarebbe
efficace anche in caso di attacco con armi biologiche.
Sotto, una prova con un martello sulla carrozzeria.

ANIMA ELETTRONICA
Le dotazioni elettroniche del Cybertruck sono
molte, ma non prevedono al momento il sistema
di guida autonoma. L’elettronica governa anche
lo sterzo “steer by wire”, le batterie, le ricche
Tesla (4)

dotazioni per l’intrattenimento e l’acustica.

Focus | 59
DERN
sport

O
M
La tecnologia è entrata

O
da tempo anche in
questo sport:
nell’analisi dei colpi,
nei materiali e come

TEN
di Firma Firmona

aiuto ai giudici.

R
di Marco Consoli

acchette spaccate, urla, parolacce, insulti


e minacce di abbandonare il campo. Quan-
do una palla chiamata fuori o dentro il
campo può valere la differenza tra vittoria
o sconfitta, a volte i giocatori di tennis protestano con il giu-
dice di sedia dando il peggio di sé. Ma molto presto ciò che
ha reso alcuni giocatori come John McEnroe vere leggende
della crisi isterica (oltre che del tennis sublime) diventerà
un ricordo e manderà in pensione i giudici di linea. L’Atp,
l’associazione che rappresenta i professionisti del tennis
maschile, ha annunciato che dal 2025 in tutti i suoi tornei
verrà introdotta la tecnologia Electronic Line Calling Live:
un sistema di 40 telecamere Hd ad altissima velocità, di cui
10 con un sistema laser che registra i movimenti della palli-
na a 2.500 fotogrammi al secondo e, grazie a un software, è
in grado di stabilire con precisione assoluta se anche un solo
pezzettino della stessa ha toccato o meno la riga. «La deci-
sione arriva dopo aver consultato tennisti e appassionati in
tutto il mondo: per tutti l’accuratezza dell’arbitraggio è un
elemento indispensabile», spiega Massimo Calvelli, ex ten-
nista e oggi amministratore delegato di Atp.

OCCHIO DI FALCO
ELC Live non è certo il primo strumento hi-tech del genere:
i primi tentativi risalgono addirittura agli anni ’70, con sen-
sori posizionati sotto lo strato più superficiale del campo,
mentre a partire dal 2006 è stato introdotto Hawk-Eye,
“l’occhio di falco” elettronico, basato anch’esso su telecame-
re, e adottato ormai in molti tornei come Wimbledon, e che
già ha mandato in pensione i giudici di linea agli Us Open. Lo
strumento automatico annunciato da Atp è solo la punta
dell’iceberg di una rivoluzione tecnologica che sta cambian-
do profondamente il tennis: «Il sistema», spiega Calvelli, «è
in grado di registrare tantissimi dati che possono essere uti-
lizzati per gli scopi più vari, per esempio fornire statisti-

60 | Focus
N
NIS

Focus | 61
Mondadori Portfolio
Campi, colpi, attrezzi, LA PALLA
Di colore giallo
LA RACCHETTA

abbigliamento. Le cose o bianco per risaltare Peso: 300 g circa Area ideale
di impatto
rispetto al campo. Ne
importanti che dovete esistono tre categorie, Corde Piatto
Di materiale Dimensioni
sapere sul tennis. a seconda della
superficie di gioco. sintetico Ovale tra 625 e
Orizzontali Fatto di oltre 700 cm2
titanio e
Verticali grafite
IL CAMPO Due Lana e Razze
La superficie può essere in erba, semisfere fibre
terra battuta, cemento o sintetico. di gomma sintetiche Grip (nastro) Manico
Di materiale sintetico Tubo cavo in
imbottito, avvolto fibra di carbonio
attorno al manico
Linea Giudici Lunghezza
di fondo Giocatore di linea standard
in risposta 68,5 cm
Linea
laterale L’IMPUGNATURA
nel singolo Il modo in cui un giocatore
Linea di Giudice Cucitura tiene la racchetta quando
servizio del servizio senza colpisce la palla.
Area servizio punti
destra Western
Adatta per Il palmo è
Giudice Raccattapalle tutto dietro
di sedia grandi
rotazioni. il manico
23,77 m

Giudice
6,40 m

Rete del net Tra 6,54 cm


e 6,86 cm Eastern
Permette un
colpo piatto Il palmo è avvolto
5,48 m

e penetrante. sul manico


Giocatore Peso massimo
al servizio Continental
Giudice 59,4 g La più utilizzata
del fallo
di piede per il servizio,
1,37 m 8,23 m 1,37 m A due mani le volée e gli
Combina due impugnature per un rovescio smash. È la
LA RETE più potente: per esempio, mano destra classica
Nastro Cinghia Palo
Continental e mano sinistra Eastern, impugnatura
Palo per oppure Eastern entrambe le mani. “a martello”.
1,07 m
il doppio

Colpi da sopra la testa Colpi da media altezza

LEGENDA
Rimbalzo
Giocatore
Direzione del colpo
Avversario
Colpo
dell’avversario

Servizio Smash Dritto Rovescio


Inizia ogni punto. Colpo potente, Colpo tirato, Colpo tirato dal
Si deve stare dietro spesso in con una sola lato opposto del
la linea di fondo e risposta a un mano, dal braccio con cui si
battere in diagonale tentativo di lato del gioca. Può essere
nel riquadro di pallonetto braccio con a una mano o a
servizio opposto. dell’avversario. cui si gioca. due mani.

che di ogni tipo a chi guarda il match, ma anche a chi lo sta più giovani, in modo da ottimizzare la performance, oltre a
affrontando». Grazie all’utilizzo di computer vision e algo- prevenire gli infortuni. Alla videoanalisi si affianca poi l’a-
ritmi, si può ricostruire l’esatta traiettoria e velocità della nalisi del match, che permette di valutare la partita da un
pallina per ogni scambio del match, creando per esempio punto di vista tattico e strategico, per esempio per eviden-
statistiche sul tipo di colpo (dritto o rovescio) tirato dai gio- ziare statisticamente che tipo di colpo gioca un avversario
catori, la zona del campo colpita, le percentuali di riuscita nei cosiddetti momenti chiave, in cui vincere o perdere lo
del servizio e così via. «Analoghi sistemi vengono già utiliz- scambio equivale a perdere un game o un set, e predisporre
zati da diversi anni dai giocatori», spiega Michelangelo l’adeguata contromisura».
Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione
Roberto Lombardi, che forgia i maestri di tennis. «Le tele- ANALISI MATEMATICHE DEI MATCH
camere sono in grado di riprendere il gesto atletico, consen- Le aziende come Dartfish Video, che offrono soluzioni del
tendo agli allenatori di rivederlo al rallentatore da ogni an- genere, sono molte e hanno ormai fatto emergere la figura
golazione e di correggere gli atleti, soprattutto quando sono dell’analista tattico, in grado di rivelare statistiche nascoste

62 | Focus
253 km/h
Il primato di velocità di un servizio
(John Isner, Usa, 2016).
TECNICA DI MISURA DEL COLPO
La distanza Altezza rimbalzo
orizzontale Si determina
È valutata con quella ideale per
il braccio. colpire la palla.

Traiettoria
della racchetta

Braccio
con cui si gioca
Mostra un

Getty Images
significativo
sviluppo muscolare.

Polsino
Per assorbire L’OCCHIO DI FALCO
e asciugare il
sudore. Sopra, il sistema Hawk-Eye consente di visualizzare la
traiettoria della palla in casi dubbi. È basato su 10
telecamere ad alta velocità di ripresa. Non è infallibile: ha
un margine di errore medio di 3,6 mm.
Ogni giocatore può usufruirne 3 volte per ogni set.

Colpi con palla bassa


Calze
Di cotone
e lycra per
assorbire
il sudore.

Demi-volée Smorzata
Abbigliamento Colpo giocato È un colpo
Un tempo prevaleva il bianco. Scarpe vicino alla rete giocato con
Oggi nei tornei sono permessi Spesso in o da metà del poca potenza,

Sol90 Images
anche indumenti colorati, pelle, con campo, colpendo per mandare la
tranne che a Wimbledon. suola la palla appena palla poco
antiscivolo. rimbalza. oltre la rete.

PG
ai giocatori. Per esempio, anche se i tifosi si appassionano mondo, nel 2018 aveva dichiarato come il suo colpo migliore
agli scambi lunghi e molto combattuti, l’analista Craig fosse il rovescio, ma le statistiche gli hanno mostrato che
O’Shannessy, rivela come il 70% degli scambi in un match vinceva più punti di dritto. Così da allora cerca di tirare più
non duri più di quattro palleggi, e nel 90% dei casi chi si ag- dritti possibile».
giudica la maggior percentuale di quegli scambi vince la par- L’intelligenza artificiale naturalmente è la protagoni-
tita. «Disporre delle statistiche, in tempo reale», spiega sta di gran parte di questa innovazione: a Wimbledon è
Dell’Edera, «può cambiare le tattiche durante

Le statistiche mostrano che in un


la partita: per esempio in Coppa Davis (dove
l’allenatore interagisce con il giocatore nei

match il 70% degli scambi


cambi di campo, ndr) è utile a cambiare stra-
tegie. Ma è fondamentale anche per analizza-

non dura più di quattro palleggi


re i match prima e dopo, per cambiare anche il
modo di giocare: Novak Djokovic, numero 1 al

Focus | 63
CLASSE E AI
Anche Jannik
Sinner utilizza le
tecnologie più
moderne, per
esempio per far
incordare le sue
racchette. E anche
l’analisi con l’Ai per
aumentare la
velocità dei colpi.
Mondadori Portfolio

I tennisti ora possono usare già in grado di creare in breve tempo gli highlights di una
partita, individuando e montando tra loro spezzoni video

dispositivi indossabili per degli scambi più lunghi o importanti, delle esultanze, delle
reazioni del pubblico, e dall’anno scorso viene usata anche

misurare in partita battito per creare un commento delle clip video pubblicate sul sito
web del torneo, grazie al software di Ibm Watsonx, che orga-

cardiaco, pressione ecc. nizza anche i dati a uso del pubblico. «Abbiamo creato una
piattaforma chiamata Tennis IQ e lanceremo quest’anno la
seconda versione con la componente video, per fornire agli
atleti statistiche sulle partite», dice Calvelli. «La direzione è
quella di andare sempre più verso l’utilizzo dei dati in tempo
Getty Images

reale anche per gli allenatori, nei tornei in cui sarà possibile.
Inoltre l’Atp dal 1° gennaio ha autorizzato l’utilizzo da parte
dei tennisti di dispositivi indossabili che misurano pressio-
ne sanguigna, battito cardiaco e tanti altri parametri fisiolo-
gici. Questo farà sì che gli atleti potranno essere monitorati
in tempo reale, migliorando le performance e prevenendo
gli infortuni».
UNICHE
I giocatori SIMULAZIONI DI REALTÀ VIRTUALE
professionisti Se Djokovic indossa già un cerotto made in Italy chiamato
hanno scarpe
TaoPatch, che secondo i produttori “trasmette fotoni coe-
con suole
personalizzate, renti col corpo umano, stimolando con una terapia lumino-
in base alla forma sa precisi punti nevralgici collegati al sistema nervoso, per
del piede e migliorare il movimento e le funzionalità articolari”, è chia-
all’appoggio. ro che questa nuova apertura di Atp porterà sul campo sen-
sori e dispositivi indossabili in grado di raccogliere ulterio-
ri dati in tempo reale sull’affaticamento degli atleti, il
dispendio di energia e la performance muscolare, utili per
attuare strategie ad hoc. D’altronde, gli atleti professionisti
sono già abituati a usare strumenti hi-tech per gli allena-
menti e in partita: dato che il training mentale, per affron-

64 | Focus
Mondadori Portfolio
tare ogni situazione del match e visualizzare e memorizzare
i gesti, è fondamentale, diversi tennisti usano simulazioni di
realtà virtuale come quelle di Sense Arena, ideali quando
l’atleta è in viaggio o deve riprendersi da un infortunio. Gran
parte dell’innovazione però finisce in campo. «La maggiore
innovazione tecnologica negli ultimi anni è stata nelle corde
delle racchette», spiega Calvelli, «che oggi richiedono molta
più potenza rispetto al passato ma permettono anche di dare ERBA
molto più effetto alla palla grazie al maggiore grip. E non Rari ma... speciali (vi
solo si è ridotto il peso delle racchette, grazie a materiali si gioca a Wimbledon)
sempre più innovativi come la fibra di carbonio oggi larga­ sono molto veloci e
mente usata, ma è anche cambiato il bilanciamento». con rimbalzi irregolari.
«Le racchette di Nadal e Federer pesavano entrambe circa
320 grammi, ma erano macchine totalmente diverse: la pri­

Shutterstock
ma era bilanciata in testa per dare molta rotazione alla pal­
la, la seconda sul manico per dare maggior controllo nel
gioco di volo», commenta Dell’Edera. E se il tiraggio delle
corde ormai si effettua al computer, e il design del telaio in­
fluenza l’area utile d’impatto, dove la pallina viene respinta
con la massima efficacia, «per individuare l’attrezzo giusto
per ogni atleta si utilizza un radar che misura la velocità di
uscita della palla all’impatto e microchip da applicare sul
polso o sulla racchetta stessa, in grado di fornire dati su
come un attrezzo incide a livello tecnico sul giocatore».

SCARPE E MATERIALI
In modo analogo anche le scarpe si sono evolute enorme­
CEMENTO
mente: «Un tempo il piede del tennista era praticamente a
Ha una superficie
contatto con il terreno, separato da una suola sottile», dice liscia e regolare, con
Calvelli. «Oggi l’esasperazione delle velocità rende determi­ un rimbalzo veloce.
nante l’utilizzo di calzature che non solo devono migliorare
la performance ma anche evitare gli infortuni. Ecco perché
le suole sono adattate in base al piede dei singoli giocatori,
e si effettuano studi con macchinari che valutano l’appoggio TERRA BATTUTA
dello stesso e costruiscono suole individualizzate per evita­ Sono campi lenti, che
re carichi su alcune parti della pianta». A guardare le scarpe si prestano a scambi
di varie marche ci si rende conto di quanta innovazione, ri­ lunghi in top-spin.
gorosamente top secret, vada a finire nella tomaia, che deve
essere traspirante per evitare che il piede “cuocia”, ma so­
prattutto nelle solette interne dei materiali più svariati, le­
gno compreso, che devono ammortizzare, spingere il piede
e sostenerlo nelle scivolate e nei cambi di direzione, senza
contare poi che ogni suola deve essere scolpita nel modo
adatto per i diversi campi.
Molta tecnologia dei materiali è impiegata anche nelle su­
Mondadori Portfolio

perfici di gioco: se la terra battuta e l’erba sono rimaste so­


stanzialmente invariate nel tempo (a Wimbledon dal 2001
però si usa il loglio anziché la festuca rossa), l’evoluzione ha
riguardato soprattutto le superfici veloci, «che una volta
erano in cemento, moquette, plastica, mentre oggi sono rea­
lizzate applicando varie resine e vernici (in prodotti acrilici, SINTETICO
ndr)», dice Calvelli. Per preparare i campi degli Us Open, per Usato soprattutto
esempio, i tecnici di Laykold usano un macchinario che spa­ indoor, è meno
ra le palline sulla superficie e misurano attrito e restituzio­ veloce del cemento
ne, cioè quanta energia viene persa dopo un rimbalzo. Così ma più della terra.
si può stabilire la velocità del singolo campo e rendere tutti
quelli del torneo uniformi. «Mentre in passato c’era ampia
differenza tra superfici veloci e lente, oggi questo divario si
è ristretto, anche su richiesta dei giocatori. Ecco perché
sono sempre più rari gli specialisti di una superficie, e ogni
volta che inizia un torneo è difficile immaginare chi potrà
vincere. In modo che tutto sia incredibilmente più avvin­
Mondadori Portfolio

cente».
Lo sconto è computato sul prezzo di copertina al lordo di offerte promozionali edicola. La presente offerta, in conformità con l’art.45 e ss. del codice del consumo,
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le scoperte del Webb

MONDI
TITOLO DIDA
IUcidel eume nam,
nonecus pelit
eossimi lignis et

SENZA SOLE
esed quid quid quis
am eum, optat
officaes ea sanis
aute quae eius eos
endi acit maior
autemqui beaqui
tem et adi
doluptatur aut

Non tutti i pianeti hanno una stella attorno


laborem etum rem
rae perrovi ditiunt
a cui orbitare: alcuni se ne vanno alla deriva modi vercips usant.
Ignis doluptas molut
nel buio. Il James Webb Space Telescope ligentem facea
dolupta voleniet
sta scoprendo che sono molto più abbondanti venihil ipsamendi
omnis etur, ant.
e misteriosi di quanto si pensasse. Is ea inctio.
Lenimpore, cuptatur

Q
aut prati dolupta
di Adriano Fontana, astrofisico Inaf sunto magnia

NASA, ESA, CSA/Science leads and image processing: M. McCaughrean, S. Pearson, CC BY-SA 3.0 IGO
uando pensiamo a un Telescope nel cuore della Nebulosa
pianeta, lo immaginia- di Orione e ha identificato ben 540
mo in orbita intorno pianeti che non sono legati ad alcuna
alla sua stella, come nel stella. Tra questi, molti sono di massa
caso della Terra e di Giove intorno al relativamente piccola, circa la metà di
Sole. In realtà, gli astronomi sanno da quella di Giove, o due volte quella di
qualche tempo che esistono anche Saturno. E, sorprendentemente, il 9%
pianeti definiti “erranti”, che vagano sono binari, cioè orbitano uno intor-
liberi nello spazio senza essere legati no all’altro come un sistema solare in
ad alcuna stella. Trovare questi vaga- miniatura.
bondi del cosmo è molto difficile, in Queste scoperte sfidano le teorie che
quanto un pianeta non brilla di luce erano state finora sviluppate per spie-
propria ed è quindi invisibile ai nostri gare la nascita dei pianeti erranti. L’i-
telescopi se si muove nel buio spazio dea prevalente è che si formino come
interstellare. Il modo migliore per le stelle, all’interno delle nebulose:
scovarli è perciò sorprenderli quando raffreddandosi e sotto la spinta della
sono molto giovani, in una fase in cui forza di gravità, il gas si condensa in
sono ancora abbastanza caldi e lumi- grumi da cui nascono stelle o pianeti, originario a causa di scontri tra stelle
nosi per i nostri telescopi. Per osser- a seconda delle dimensioni. Finora si giovani o altri meccanismi dinamici
varli è necessario cercare nella loro pensava che questo meccanismo fun- tra pianeti appena formati.
culla cosmica, le nebulose, cioè le nubi zionasse bene solo nel caso di masse Questa ipotesi, però, non può spiega-
di gas e polveri in cui nascono stelle e superiori a circa 10 volte Giove. Ma i re la presenza dei sistemi binari osser-
pianeti. A cominciare dalla Nebulosa pianeti scoperti dal Webb sono molto vati da Webb: sarebbe molto improba-
di Orione, la fabbrica di stelle più vici- più piccoli, e nulla esclude che ce ne bile che due pianeti, espulsi dal loro
na alla Terra, dove già in passato erano siano di ancora più piccoli, che nean- sistema solare come trottole impazzi-
stati trovati alcuni pianeti erranti, an- che questo telescopio riesce a vedere. te a causa di un evento catastrofico, si
che se molto grandi (oltre 10 volte Gio- ritrovassero per caso a ruotare l’uno
ve) e abbastanza rari. VERSO UN DESTINO GELIDO attorno all’altro. Questa scoperta ci
Un’ipotesi alternativa è che i pianeti costringe dunque a ripensare al modo
CHE CI FANNO IN COPPIA? erranti si siano inizialmente formati in cui il gas si raffredda e si condensa
Per cercare pianeti più piccoli, re- come pianeti normali che orbitavano nelle nebulose, e quindi al modo in cui
centemente un gruppo di astrono- intorno alla loro stella, e che siano sta- non solo i pianeti ma anche le stelle si
mi ha puntato il James Webb Space ti poi espulsi dal loro sistema solare formano. In attesa di studi più detta-

68 | Focus
NASA, ESA, CSA/Science leads and image processing: M. McCaughrean, S. Pearson
DENTRO LA NUBE
A sinistra, la Nebulosa
di Orione, a 1.400 anni
luce da noi, vista dal
Webb Telescope con
dettaglio inedito: lo
sguardo a infrarossi
del telescopio, infatti,
riesce a penetrare la
nube di polveri e gas
che la costituisce.
Sopra, un dettaglio
delle “dita”, scolpite
dai venti interstellari,
dove sono stati trovati
diversi pianeti erranti.

gliati, non possiamo che provare un STELLE IN


po’ di inquietudine al pensiero del tri- INCUBAZIONE
ste destino che aspetta questi mondi Alcune stelle in
vagabondi scoperti da Webb: come formazione nella
tutte le stelle che si formano nelle ne- Nebulosa di
bulose, sono destinati a uscire dalla Orione, con i
loro culla e ad avventurarsi nel freddo loro dischi
protoplanetari
spazio interstellare. Privi di un Sole
che daranno
intorno a cui orbitare e scaldarsi, sono
NASA/ESA/CSA/McCaughrean & Pearson

origine a nuovi
destinati a raffreddarsi rapidamente pianeti. Il
e sarà impossibile che si sviluppi alcu- processo con
na forma di vita sulla loro superficie cui ciò avviene
ghiacciata. A noi astronomi rimane la è ancora
sfida di capire come si siano formati, e oggetto di
discussione.
di come si formino davvero stelle e
pianeti in generale.

Focus | 69
scienza

E se a dire messa fosse un robot? E se per an-


dare in paradiso bastasse seguire i suggeri-
menti generati dall’intelligenza artificiale
(Ai) del profilo ask_jesus sul social network
Twitch? A volte il progresso tecnologico viene incontro anche
alle nostre esigenze spirituali: con questo in mente, il Centro
Studi dell’Unione Buddhista Italiana (Ubi) ha recentemente
organizzato a Padova un incontro con 13 esperti per parlare
delle opportunità e dei pericoli nell’uso dell’Ai a scopi intellet-
tuali e spirituali, di dispositivi che modificano le onde cerebra-
li per raggiungere stati meditativi od onirici e della tecnologia
in generale: è un’utile scorciatoia per il nirvana o una trappola
del samsara, la vita terrena lontana dall’illuminazione?

MONACI ELETTRICI
Una volta c’erano i lampionai, cioè gli addetti all’accensione dei
lampioni pubblici a petrolio o a gas. Oggi è più facile premere un
interruttore: questo è un esempio di soluzione semplice per un
bisogno semplice. Esistono però, a volte, anche soluzioni sem-
plicissime per bisogni molto più complessi, come conoscere il
futuro o il senso della vita. Per esempio, i credenti giapponesi
usano gli omikuji (una “lotteria divina”), bigliettini estratti a
sorte nei santuari shintoisti e nei templi buddhisti che ripor-
tano un resoconto della fortuna dei fedeli. La loro evoluzione
è apparsa da pochi anni in Cina, in Corea del Sud e nello stesso
Giappone: monaci buddhisti robot, programmati da monaci
veri, che danno risposte semplici a domande specifiche sulla
vita e sulla religione (v. foto a lato e in fondo all’articolo).
L’idea di un sacerdote cibernetico potrebbe sembrare assur-
da; ma nel mondo orientale ha un solido fondamento nella
figura del Bodhisattva, cioè colui che aspira a raggiungere l’il-
luminazione e vive con lo scopo di aiutare gli altri a liberarsi da
ogni pulsione e raggiungere a loro volta l’illuminazione. Quin- QUELLO DEGNO SONO IO!
di, in linea teorica, un Bodhisattva è un’entità senza volontà, Il maestro Xianfan con il robot

HI-
una macchina con un unico e precisissimo scopo. In una notte Xian’er (letteralmente “Robot
degno, monaco stupido”) in un
buia e tempestosa, un lampionaio potrebbe saltare un turno tempio vicino a Pechino.
serale per rimanere a casa al caldo. Un Bodhisattva no. Un in- Costruito da un team di ingegneri
terruttore nemmeno. buddhisti, il robot si muove e
comunica anche via chat.

PG
Algoritmi e religione
possono collaborare?
Se lo è chiesto L’Unione
Buddhista Italiana. E noi
siamo andati a curiosare.
di Davide Lizzani

70 | Focus
Spiritualità
TECH
Reuters/Contrasto

Focus | 71
METAVERSI ZEN
Ma si può andare oltre. A raccontarci più nel C’è chi pensa di mappare l’attività
dettaglio come elementi hi-tech stiano en-
trando nella pratica buddhista sono Chiara cerebrale di un monaco esperto
Mascarello e Francesco Tormen, entrambi
docenti all’Università Ca’ Foscari di Vene- per replicarla in altre persone
zia e direttori scientifici del Centro Studi di
Ubi. Da poco, infatti, è attivo lo Zen Meta-
verse (v. foto sopra), un ambiente a cui si accede anche tramite HACKERARE IL CERVELLO
visore per meditare da remoto. «Alcuni centri buddhisti hanno Per quanto a prima vista sorprendente, non è strano che gli isti-
organizzato sessioni di meditazione e invitato diversi insegnan- tuti di ricerca collaborino con le comunità buddhiste, in quanto
ti in questo ambiente 3D», spiega Chiara. «Inoltre», aggiunge hanno lo stesso scopo: indagare la coscienza. I ricercatori per
Francesco, «stiamo realizzando un mondo virtuale accessibile comprenderla, i buddhisti per trasformarla. C’è chi ha utiliz-
con visore in cui ci si allena a riconoscere l’ambiente onirico zato droghe psicoattive, come l’Lsd, per comprendere meglio
da quello reale, con lo scopo di aumentare la metacognizione e come dentro di noi si formi la realtà. Ma è giusto per un buddhi-
quindi i sogni lucidi (v. riquadro nella pagina a destra). Il sogno sta usare questi artifici o no? È stato chiesto al Dalai Lama se
lucido, quello in cui si ha la consapevolezza di stare sognando, approvasse l’uso dell’Lsd per raggiungere l’illuminazione. La
infatti, è molto importante nella tradizione tibetana». Sempli- guida spirituale ha replicato che il mondo è già pieno di illu-
ficando, il visore verrà usato per allenarsi a riconoscere i se- sioni, quindi non ha senso crearne altre. E ha anche tenuto a
gnali che distinguono il sogno dalla realtà di veglia: tutte quelle precisare che non ha mai fatto uso di queste sostanze.
bizzarie che caratterizzano il mondo onirico, ma che di solito Altre scorciatoie per l’illuminazione, come le stimolazioni
passano inosservate mentre sogniamo. In altre parole, invece transcraniche, hanno un sapore ancora più fantascientifico.
di darsi il celebre pizzicotto – che per Tormen «non funziona, Semplificando, quando la nostra mente è calma, le nostre onde
in quanto si prova dolore anche nei sogni» – si crea l’abitudine cerebrali sono diverse da quando siamo all’erta. Mappandole
di fare dei reality check, cioè di domandarsi se stiamo vivendo con elettroencefalografia e la magnetoencefalografia è possi-
la realtà o meno. «Stiamo inserendo in questa realtà virtuale la bile registrarle; e per mezzo della stimolazione transcranica,
fluidità dello stato onirico», spiega lo sviluppatore capo Andrea che consiste appunto nell’inviare stimoli magnetici, è possibile
Signorelli. «In pratica, in questa realtà virtuale assisteremo a usarle per calmare o allertare una persona. Può fare paura pen-
cambi di scala, colore e forma, porte che si spostano e facce che sare che la propria mente venga “sovrascritta” da un impulso
mutano». Il progetto passerà anche dall’Università di Trento magnetico, ma non è molto diverso da prendere un caffè o as-
per essere validato. sumere uno psicofarmaco.

72 | Focus
Centro Studi UBI (2)

PRATICHE VIRTUALI
La sala del Dharma, una stanza
all’interno del Metaverso Zen.
Per accedere a questi spazi
virtuali, si fa uso di un apposito
visore (v. anche a destra).

Questa tecnologia si sta infatti sviluppando come terapia psi- COME STIMOLARE
chiatrica, mentre nel mondo buddhista c’è chi vuole mappare
l’attività cerebrale di un meditatore esperto per cercare di sti-
I SOGNI LUCIDI
molarla negli altri. I sogni lucidi, cioè quelli in cui si è consapevoli di
sognare, sono importanti nel buddhismo tibetano
CHI CONTROLLA CHI? (nell’immagine sopra, un visore di realtà virtuale per
A svolgere un compito simile sono anche le interfacce neurali, potenziarli) ma anche per la scienza. Infatti, è stato
dispositivi che ricevono informazioni dal cervello e gliele in- osservato che in questo stato le onde cerebrali dell’area
viano. In questo modo, si spera che in futuro le persone cieche frontale e di quella temporale si sincronizzano.
possano tornare a vedere e chi è paralizzato possa tornare a In sincronia. Basandosi su questi studi, un team della
parlare e a comunicare, ma non solo. Alcune aziende di inter- Goethe University di Francoforte (Germania) ha usato la
facce neurali, come Neuralink di Elon Musk (v. riquadro nella stimolazione transcranica per indurre il sonno lucido.
prossima pagina), puntano anche alla realizzazione di un chip Sullo scalpo di 27 volontari sono stati applicati elettrodi
che aumenti la memoria e la capacità di calcolo del cervello. per sincronizzare le onde cerebrali attraverso l’invio di
Tuttavia, una protesi mentale non deve necessariamente tro- corrente alternata di bassa intensità durante la fase Rem,
varsi sottopelle: non sarebbe strano pensare al nostro telefono ed effettivamente i sogni lucidi sono aumentati. Oltre
come a un’appendice del nostro cervello. Già oggi stiamo af- all’interesse teorico che lega precise attività cerebrali a
fidando alle macchine non solo funzioni matematiche come funzioni cognitive superiori come la coscienza di sé, il
memoria e calcolo, ma anche più delicate. Molte aziende si pensiero astratto, la metacognizione e la volontà, questa
affidano già all’Ai per prendere decisioni, e in un futuro pros- stimolazione potrebbe aiutare chi soffre di disturbo da
simo potrebbero addirittura svilupparsi app che accedono alle stress post-traumatico trasformando l’incubo in un
nostre onde cerebrali per consigliare un diverso ritmo sonno sogno che si può arrivare perfino a controllare.
veglia, o addirittura per stimolarlo.

Focus | 73
FACCIAMO DUE
CHIACCHIERE
Un monaco buddhista
dialoga con il robot
monaco Xian’er per dar
prova delle sue capacità
comunicative.

Reuters/Contrasto
I progressi tecnologici
ci porteranno a riscoprire CON UN CHIP
NEL CERVELLO
la nostra umanità? Le interfacce neurali sono chip che si collegano al
cervello e che promettono di dare a persone con
disabilità la capacità di muovere arti robotici o di
COME SONNAMBULI comunicare. Ancora questi dispositivi non sono usciti
Peter Hershock, direttore dell’Asian Studies Development dai laboratori, ma a dare un impulso al loro sviluppo è
Program presso l’East-West Center a Honolulu, mette in arrivato anche Elon Musk: la sua azienda Neuralink è
guardia non solo sulla struttura di potere che controlla l’Ai, riuscita nel 2021 a far giocare un macaco a Pong con
ma anche sulla mancanza di umanità e quindi di empatia de- un collegamento via cavo al cervello.
gli algoritmi: «Le macchine sono molto più accurate di noi in Critiche e fatti. Nonostante le critiche ricevute per
molto di ciò che facciamo; ma non saranno mai migliori di noi come è stato trattato l’animale, nel 2023 Neuralink ha
in generale, finché non svilupperanno l’abilità di esplorare ottenuto la licenza negli Usa per sperimentazioni
il mondo e farsi delle domande per conto proprio», afferma. umane, ricevendo migliaia di candidature da persone
«Le macchine odierne sono come sonnambuli: sono al mondo affette da Sla e tetraplegiche. Una decina fra questi
senza comprenderlo né comprendersi. Non sappiamo che cosa candidati verrà selezionata per l’impianto nel cranio
accadrebbe se si svegliassero». dell’interfaccia neurale N1 (v. foto sotto). I suoi 1.024
Di opinione diversa è Jeanne Lim, amministratrice delegata elettrodi verranno collegati a più punti della corteccia
dell’azienda beingAI di Hong Kong, che ha creato un assistente motoria e un’app tradurrà i segnali cerebrali ricevuti in
virtuale intelligente per aiutare le persone nell’apprendimen- input per un computer. Il primo obiettivo sarà quello
to e nella crescita personale. Lim crede che la tecnologia sia di usare il pensiero per muovere un cursore o digitare
uno specchio della nostra società e con la sua azienda vuole su una tastiera, ma Musk ha dichiarato che questo
creare un circolo virtuoso implementando gli insegnamenti dispositivo “può potenzialmente ripristinare il
buddhisti nell’addestramento dell’Ai. Riferendosi alla missio- movimento di tutto il corpo”.
ne Apollo 8, in cui l’equipaggio scattò una foto storica alla Ter-
ra appena sorta dietro la Luna, la manager ricorda il commen-
to dell’astronauta statunitense William Anders: “Abbiamo
fatto tutta questa strada per esplorare la Luna, e la cosa più
importante è che abbiamo scoperto la Terra”. Secondo Lim,
«stiamo ora assistendo allo stesso fenomeno con l’Ai. C’è una
corsa globale per creare macchine che emulino gli umani, e cre-
do che la scoperta più grande in questo viaggio non sarà tanto
sull’Ai, ma sulla nostra stessa umanità. E cosa faremo dell’Ai
dipende da cosa faremo dell’umanità».

74 | Focus
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STONE
scienza

la STRADA
nella ROCCIA
Sergio Andò

76 | Focus
HENGE
Le ultime ricerche stanno
permettendo di “leggere”
nelle pietre del sito neolitico
il loro luogo di origine.
PG

Riservando grandi sorprese.


di Emma Gatti e Nick Pearce*

DAL GALLES GALLES INGHILTERRA


Stonehenge è nel Colline Preseli
Sud dell’Inghilterra, Cardiff Londra
a circa 225 km
dalle colline Preseli Stonehenge
in Galles, luogo di
provenienza delle
Nick Pearce

*Dipartimento di Geografia e Scienze della Terra, Aberystwyth University, Galles (Uk) “pietre blu”. 50 km

Focus | 77
A lle 4:40 di una mattina di luglio del 2022, in
quello che sarebbe diventato il giorno più
caldo mai registrato nel Regno Unito, Ri-
chard Bevins e Nick Pearce, due geologi
inglesi, si accostano al cancello di sicurezza di Stonehenge, uno
dei monumenti antichi più famosi del mondo. Fanno sapere
alla sicurezza che sono arrivati, aprono le pesanti barriere e
percorrono i 2 km che li separano dal monumento. Il Sole non
è ancora sorto, ma ci sono già 24 °C. Nella penombra, scaricano
l’attrezzatura ed entrano nel cerchio di pietre spettrali per pre-
pararsi a una mattinata di analisi chimiche. È la seconda volta
che vengono qui a quest’ora del giorno e l’atmosfera che si re-
spira è sempre surreale: soli, circondati da questo monumento
di 5.000 anni e da una leggera foschia, con il Sole arancio che
inizia a sorgere, l’unico rumore è quello degli uccelli. Chiac-
chierano e riflettono su ciò che deve essere accaduto qui nei
millenni passati, mentre tengono occupato il loro analizzatore
chimico portatile effettuando un’analisi ogni 2 minuti, con l’o-
biettivo di ottenere circa 20 misure per ogni pietra e sperando
di arrivare ad analizzare 6 pietre, prima di doversene andare
quando arriveranno i turisti, alle 9 del mattino.

IL MISTERO DELL’ALTARE
È la Pietra dell’Altare che interessa ai geologi, una pietra semi- ANALISI
sepolta, molto anonima, posizionata in orizzontale al centro Nick Pearce analizza
del monumento. La Pietra dell’Altare, un’arenaria grigio-ver- le pietre blu con uno
spettrometro portatile
de, pesa circa 6 tonnellate ed è diversa da tutte le altre rocce a raggi X nelle colline
di Stonehenge. Non è chiaro se si tratti di un altare, ma fu Preseli, in Galles.
battezzato così da Inigo Jones, un architetto britannico, che
nel 1655 commentò: “Se possa essere un altare o no lo lascio
al giudizio di altri”. Ma il nome rimase. Pearce e Bevins erano che chiamate sarsen, che costituiscono il cerchio esterno di
andati a verificare una teoria discussa da cent’anni: che la Pie- Stonehenge, sia dai cinque giganteschi triliti (alcuni dei quali
tra dell’Altare provenisse dal Galles Meridionale, circa 225 km pesano fino a 30 tonnellate e comprendono due montanti e
da Stonehenge. Ancora non lo sapevano, ma i risultati di quella un architrave, che formano un ferro di cavallo al centro), en-
calda giornata di settembre avrebbero cambiato un secolo di trambe fatte di un’arenaria quarzosa proveniente dalla piana
assunzioni della storia di Stonehenge. di Salisbury, nel Wiltshire, a una ventina di chilometri da Sto-
nehenge.
LE PIETRE BLU Le origini delle pietre blu sono state oggetto di interesse fin
La storia della Pietra dell’Altare inizia però molti anni prima, dagli albori degli studi su Stonehenge. Nel 1923, poco più di
attorno al 1920, ed è legata ad altre pietre molto famose di Sto- 100 anni fa, Herbert Henry Thomas, un geologo britannico,
nehenge, le così dette “pietre blu”. Alte 2,5 m e pesanti circa 3 suggerì che provenissero dalle colline Preseli, nella contea del
tonnellate, posizionate al centro del monumento, sono costi- Pembrokeshire, nel Galles del Sud. Le Preseli distano 225 km
tuite da una roccia ignea chiamata dolerite, di colore grigio-blu, in linea retta da Stonehenge e Thomas già un secolo fa pro-
che non si trova in nessun luogo nelle vicinanze di Stonehenge. pose che in qualche modo le rocce fossero state trasportate
Le pietre blu sono molto diverse sia dalle grandi pietre bian- intenzionalmente lungo tutta la tratta. Il geologo suggerì che

UNA VOLTA, SI PRENDEVANO A MARTELLATE


Uno dei problemi di lavorare in siti come Stonehenge è che, per
ovvie ragioni, sono molto ben tutelati e non è consentito il
prelievo diretto di campioni. Centocinquant’anni fa, a
Stonehenge vendevano martelli ai turisti per staccare rocce
AKG_Images/Mondadori Portfolio

come souvenir, e un custode vendeva pezzi di pietra già staccati


e impacchettati. Oggi i geologi devono utilizzare tecniche non
distruttive o lavorare su piccoli frammenti, dopo aver ottenuto
numerose autorizzazioni. Ecco perché gli strumenti portatili e le
tecniche chimiche e mineralogiche non distruttive sono così utili
per analizzare preziosi materiali archeologici.

78 | Focus
NON INVASIVO
Sotto: l’analisi dei minerali della
Pietra dell’Altare, semisepolta, con
uno spettroscopio Raman
portatile. Lo strumento emette un
raggio laser verde.

Richard Bevins

Le pietre blu di Stonehenge


provengono da una cava nel Galles
Sergio Andò

del Sud, a 225 km dal monumento


la Pietra dell’Altare venisse anche lei dal Galles Meridionale di una nuova, entusiasmante ricerca su Stonehenge in cui era
e appartenesse a una formazione chiamata Old Red Sandsto- stato coinvolto. «Osservando i campioni di Ixer, all’inizio non
ne (la Vecchia Arenaria Rossa), presente nelle colline Preseli. riuscivo a capire che roccia fosse», spiegò Bevins a Pearce, «ma
Thomas ipotizzò che la Pietra dell’Altare fosse stata raccolta poi mi sono ricordato di un piccolo affioramento che avevo stu-
un po’ per caso durante il trasporto delle pietre blu dal Galles diato durante il mio dottorato, più di 30 anni fa. Sono andato
a Stonehenge. a recuperare i miei vecchi campioni e... sono identici al mate-
riale di Stonehenge». L’affioramento a cui si riferiva Bevins si
LA CONFERMA DALLE ANALISI chiama Craig Rhos-y-Felin (le rocce nel campo del mulino, in
Negli ultimi vent’anni le ricerche archeologiche a Stonehenge gallese) e si trova proprio nelle colline Preseli.
non si sono fermate, ma gli studi geologici subirono un arresto Pearce si offrì di effettuare delle analisi su minuscoli granel-
alla fine degli anni ’80. Gli scavi archeologici però iniziarono a li di un minerale chiamato zircone, contenuto nelle rocce di
portare alla luce nuove rocce, e la domanda sulla provenienza Stonehenge, e di confrontarle con le analisi effettuate su altri
delle pietre blu tornò alla ribalta. A metà degli anni 2000 Rob campioni gallesi, per vedere se vi fossero analogie. Pochi mesi
Ixer, un petrografo in pensione dell’Istituto di Archeologia di dopo Pearce chiamò Bevins con una notizia sorprendente: i
Londra, fu incaricato dal suo collega, l’archeologo ed esperto campioni erano identici! Il materiale di Stonehenge doveva
di Stonehenge Mike Parker Pearson, di esaminare queste roc- provenire proprio da Craig Rhos-y-Felin, un piccolo affiora-
ce. Ixer decise di chiedere aiuto a Richard Bevins, un geologo mento di rocce grigie, coperto di alberi e terra, situato in una
del Museo Nazionale del Galles, che conosceva bene le colline graziosa vallata vicino a un ruscello.
Preseli grazie al suo dottorato di ricerca.
In una grigia giornata a ridosso di Natale del 2009, Nick Pe- IL MONOLITE SEPOLTO
arce, un geologo dell’Università di Aberystwyth, si trovava per Bevins chiamò immediatamente Parker-Pearson e nel 2011
caso a Cardiff e decise di fare visita a Bevins, che era un suo iniziarono gli scavi a Craig Rhos-y-Felin. Quello che trovaro-
vecchio amico. Di fronte a un caffè, Bevins raccontò a Pearce no scosse profondamente il mondo dell’archeologia: sepol-

Focus | 79
N

5
9
10
2

STONEHENGE
1 Pietra dell’Altare. 4
2 Tumulo senza
6
sepoltura. 3 Tumulo
senza sepoltura. 4
Pietra del Sacrificio,
lunga 4,9 m. 5 Heel
Stone. 6 Due delle
quattro originarie 12
Pietre della Stazione. 1
7 Sponda interna. 8
Fossato. 9 Sponda 11
esterna. 10 Il viale,
una coppia di fossati
e sponde paralleli 8
6
che portano al fiume
Avon a 3 km. 11
Cerchio di 50 buche
chiamate buche Y. 12
Cerchio di 30 buche 7 13 3
chiamate buche Z.
13 Cerchio di 56
buche note come
buche di Aubrey.
14 Piccola entrata 14
meridionale.
In azzurro, attorno
alla Pietra dell’Altare, 0 50
ci sono le pietre blu.
Metri

to sotto un metro di terra giaceva un monolite, staccato dalla


parete rocciosa. «Quando trovammo il monolite sepolto non
potevo credere ai miei occhi», ricorda Parker-Pearson, «ma ci
mettemmo un altro anno a scavare e a datare tutte le tracce
lasciate». Attorno al monolite, infatti, gli archeologi trovarono
prove di attività umana, da tracce di falò, a gusci di nocciole,
fino a utensili in pietra. Tutto faceva pensare a una cava neoli-
tica. Ma i lavori non furono veloci. «Ci mettemmo cinque anni
a scavare l’intera area, ma ne valse la pena. Questa è la prima
cava neolitica documentata con prove concrete: è una scoper-
ta che ha cambiato radicalmente la nostra percezione di come
Stonehenge fu costruito».
Finalmente, 5.000 anni dopo la sua costruzione, questo mi-
stero era risolto. Le pietre blu di Stonehenge erano state estrat-
te in quell’area del Galles Occidentale, a circa 225 km dal luogo
Nick Pearce

di utilizzo, e l’essere umano era coinvolto nel loro trasporto. Ma


che ne è dell’enigmatica Pietra dell’Altare?
Non c’era niente che suggerisse la prove-
Marta Barbarano

nienza di questa pietra.


LUOGHI DISTANTI
Sopra: il monolite LA SVOLTA ITALIANA
portato alla luce a Nel 2022 Pearce si stava trasferendo dal
Craig Rhos-y-Felin, Galles in Italia e tenne una conferenza
forse abbandonato
prima del trasporto. sulle rocce di Stonehenge all’Università di
A destra: Sergio Milano-Bicocca. Li incontrò Sergio Andò,
Andò e Jorge Diniz un altro geologo, esperto nel riconosci-
a Stonehenge. mento di particolari minerali densi chia-

80 | Focus
CAVA ANTICHISSIMA
Gli scavi condotti a Craig
Rhos-y-Felin portarono la
Richard Bevins

prima prova che le pietre


blu provenivano da lì.

Le analisi più recenti sono state


mati “minerali pesanti”, utilizzati per capire
da dove provengono i sedimenti. Andò utilizza

condotte anche da ricercatori


un microscopio abbinato a una tecnica chiama-
ta spettroscopia Raman, che non è distruttiva e

dell’Università di Milano-Bicocca
può riconoscere minerali molto piccoli. I due si
resero subito conto che questa tecnica sarebbe
stata perfetta per analizzare la Pietra dell’Alta-
re. «Quando vedemmo i risultati delle analisi capimmo subito do è un privilegio a cui oggi solo gli scienziati hanno accesso. In
che la Pietra dell’Altare non era come le altre», spiega Andò. «La quella lunga notte gli scienziati si sentirono accomunati da un
presenza della barite, la forma arrotondata di molti minerali e senso di protezione che rimandava ai nostri antenati, e avver-
le dimensioni così caratteristiche della sabbia, sono tutti indizi tirono ciò che potrebbero aver provato i popoli che 5.000 anni
che testimoniano una storia geologica diversa da quella delle fa scelsero questo luogo per erigere un monumento ai defunti.
Old Red Sandstone gallesi». Andò e il suo team lavorarono 12 ore ininterrottamente per ef-
Con tutte queste prove, Bevins e colleghi decisero che non fettuare circa 10.000 analisi prima dell’arrivo dei turisti. Ripar-
aveva alcun senso considerare la Pietra dell’Altare un’arena- tirono puntuali alle 6:30 del mattino dopo, per tornare in Italia.
ria gallese. Ma se non proveniva dal Galles, da dove veniva? E La caccia alla provenienza della Pietra dell’Altare è dunque
quando era stata spostata? ufficialmente iniziata. Dove porterà la ricerca condotta da que-
sta squadra internazionale? Alcuni di loro hanno già formulato
UNA SFIDA ANCORA APERTA ipotesi: rocce con la composizione giusta di minerali si trovano
Una fresca sera di settembre del 2023, Sergio Andò, Marta nel Cheshire, nel Lake District e in famosi siti archeologici
Barbarano (Università di Milano-Bicocca) e Jorge Diniz (ri- neolitici sulle isole di Arran e addirittura sulle isole Orcadi, in
cercatore per un produttore di spettrometri Raman nel Regno Scozia. Le collaborazioni iniziate due decenni fa a Londra, con-
Unito) entrarono nel cerchio di Stonehenge per analizzare la tinuate davanti a una tazza di caffè a Cardiff e nelle aule del-
Pietra dell’Altare. All’ultima luce del tramonto, allestirono lo l’Università di Milano-Bicocca, potrebbero finalmente risol-
spazio montando uno spettroscopio Raman portatile e alcune vere il segreto della provenienza della pietra più enigmatica di
luci, preparandosi per affrontare una lunga notte di analisi. La- Stonehenge, e ampliare o cambiare per sempre la nostra inter-
vorare di notte in uno dei siti archeologici più famosi del mon- pretazione della società neolitica britannica.

Focus | 81
salute

COTTO O
C’è chi non cucina
nemmeno i fagioli e
chi mette in padella
anche l’uovo della
carbonara. Chi ha
ragione? I vantaggi e
gli svantaggi dei due
stili alimentari.
di Elena Meli

CRUDO?
Getty Images

Focus | 83
FUOCHI E FIAMME
Sotto, alcuni boscimani del Botswana
accendono un fuoco con metodi tradizionali.
A destra, il cuoco di un ristorante romano
doma le fiamme del suo fornello.
Getty Images

S ushi o frittura di mare? Una tartara ben condita


o una bistecca alla fiorentina? Le mode culina-
rie offrono pane per i denti sia degli amanti del
crudo a tutti i costi, sia di chi cuocerebbe a fuoco
vivo qualsiasi cibo.
Ma viene da chiedersi: che cosa è meglio per l’organismo?
Mangiare tutto crudo, perché l’uomo primitivo dalla salute
di ferro faceva così (o almeno, così favoleggiano i fautori del
crudismo), oppure sfruttare il cucinare a oltranza, per rendere
più digeribili tanti alimenti? La scienza aiuta a dare qualche
risposta.

STOMACI FORTI
Sul piano teorico «l’essere umano può mangiare qualsiasi cibo
senza che debba essere per forza cotto, perché l’organismo è at-
trezzato per farlo», specifica Enzo Spisni, direttore del Labora-
torio di fisiologia traslazionale e nutrizione dell’Università di

In teoria, potremmo
Bologna. «Perfino i legumi, che sono al limite della commesti-
bilità, possono essere mangiati crudi e lo stesso vale per tuberi

mangiare crudi tutti i cibi


come le patate: in queste solanacee ci sono sostanze tossiche
che la cottura neutralizza, ma se mangiassimo pezzetti piccoli

tranne i funghi, la cui


di una patata non germogliata non correremmo grossi rischi.
L’unico cibo in cui il consumo a crudo alza parecchio l’asticella

cottura inattiva le tossine


del pericolo sono i funghi: infatti perfino i porcini contengono
piccole quantità di molecole tossiche, che la cottura di solito
rende innocue».
Posto che con i funghi non si scherza, con il resto degli ali-
menti non ci sono impedimenti e potremmo fare a meno della
cottura.

84 | Focus
nanisimova - stock.adobe.com
I RISCHI DELLA COTTURA
CON ACQUA CONTAMINATA
Pasta, riso, verdure e carne manzo. «Sebbene necessitino di
lessate in acqua contaminata dai ulteriori conferme, questi dati
Pfas (inquinanti che interferiscono indicano che la cottura di alimenti
con il sistema ormonale) risultano in acqua contaminata può
a loro volta contaminati. Lo diventare una fonte rilevante di
rilevano gli esperimenti che, su Pfas», ha detto Sara Valsecchi,
commissione di Greenpeace, ricercatrice del Cnr-Irsa. «Basta
l’Istituto di ricerca sulle acque una sola porzione di alimenti cotti
(Irsa) del Cnr ha realizzato in acqua contaminata per
utilizzando l’acqua di un pozzo in apportare una quantità di Pfas
provincia di Vicenza, in cui i livelli decine di volte superiore a quella
di queste sostanze sono dei corrispondenti alimenti crudi,
particolarmente elevati. Secondo i contribuendo notevolmente, nel
test, i cibi più inquinati sono quelli caso oggetto di studio, a
che assorbono più acqua durante superare le soglie di assunzione
la cottura, ovvero il riso e la ritenute sicure per la salute
pasta, seguiti da patate, carote e umana». (M.Fr.)

grande, avviando la trasformazione da Homo erectus a Homo


sapiens. Poter cucinare la carne, il pesce e i vegetali infatti li
ha resi più digeribili e sicuri, migliorando l’efficienza dei pasti,
fornendo più calorie con minor sforzo digestivo e metabolico
e consentendo così all’umanità di sviluppare al meglio fisico
Getty Images

e cervello. È la teoria dell’antropologo e primatologo inglese


Richard Wrangham, che nel suo libro L’intelligenza del fuoco.
L’invenzione della cottura e l’evoluzione dell’uomo (Bollati Bo-
FALÒ PREISTORICI ringhieri) indica proprio nella capacità di cuocere il cibo l’ele-
La capacità di controllare il fuoco però è stata decisiva nella sto- mento che ci ha cambiato più profondamente rispetto agli altri
ria dell’uomo, e non per caso: il fuoco è stato usato per cucinare animali. Potendo passare meno tempo a masticare e digerire
per la prima volta circa 780.000 anni fa, come ha documentato alimenti crudi, abbiamo potuto sviluppare fisico e cervello ma
di recente Irit Zohar dell’Università di Tel Aviv (Israele), tro- anche dedicarci ad altro, evolvendo il pensiero e lo stile di vita.
vando denti di pesce carbonizzati in falò primitivi di un sito
archeologico in Giordania. La scoperta del fuoco ha coinciso PREGI E DIFETTI
con uno dei momenti più importanti nell’evoluzione umana. Ma oggi che si può scegliere fra cibo cotto e crudo senza che ci
Fino a poco tempo fa si pensava che i primi pasti cotti risalisse- siano ripercussioni sulla taglia del cervello, che cosa dovrebbe
ro a circa 170.000 anni fa; la ricerca di Zohar invece ha datato la guidarci nella scelta? A livello dei nutrienti qualcosa cambia,
nascita della cucina a ridosso del periodo in cui l’uomo è diven- come spiega Spisni: «Con la cottura, per esempio, la fibra dei
tato più alto, grosso e soprattutto ha sviluppato un cervello più vegetali si concentra molto: pensiamo a quanto rimpiccioli-

Focus | 85
FRITTURA
CONTRO SUSHI
Una frittura di
gamberi, sicura
dal punto di vista
microbiologico.
A destra: la festa
per l’apertura
della stagione
della pesca alle
sardine in Olanda,
durante la quale si
mangiano pesci
crudi, meno sicuri
ma ricchi di
vitamina D.
Loop Images/Universal Images Group via Getty Images

AL MERCATO
La verdura cruda
non è sempre più
sana. La cottura
rende disponibili
certi antiossidanti
e più fibre.

scono cavoli e spinaci quando li cuciniamo rispetto a quando che nei crudisti i livelli di vitamina A e di beta-carotene sono
sono crudi. Cuocere le verdure, quindi, ci aiuta a introdurre la analoghi a quelli di chi mangia anche vegetali cotti, ma sono
giusta quantità di fibre, che spesso nelle nostre diete scarseg- più scarse le quantità dell’antiossidante licopene, un pigmento
giano, senza dover mangiare un campo di spinaci per riuscirci. rosso abbondante in prodotti come pomodori e peperoni. La
Anche il contenuto di vitamine è differente nei vegetali cotti e cottura dei pomodori, spezzando le pareti delle cellule vegetali,
crudi perché alcune, soprattutto quelle del gruppo B come le lo renderebbe infatti più disponibile. Qualcosa di simile acca-
vitamina B1 e B5, sono sensibili alla temperatura e molte, per drebbe con il beta-carotene nelle carote cotte (dove però pare
esempio le vitamina C, E, K B12 e i carotenoidi, lo sono all’ossi- ridursi il contenuto di polifenoli).
dazione: temperatura e ossidazione aumentano con la cottura, I pomodori e i peperoni, per giunta, sono solanacee come le
perciò il contenuto di queste vitamine si riduce nelle verdure melanzane e le patate, e contengono perciò molecole tossiche
cotte. L’altro problema è il dilavamento, ovvero il fenomeno che si inattivano con la cottura. Dobbiamo quindi abbandona-
per cui nutrienti come vitamine e minerali (stabili alle alte re definitivamente l’insalata di pomodori a favore della salsa?
temperature) si disperdono nell’acqua di cottura. Vi si può però «No, non occorre farsene un cruccio, basta alternare pomodoro
ovviare cuocendo i cibi al vapore». cotto e crudo», risponde Spisni. «Esistono diete che consiglia-
no di evitare le solanacee, ma con la moderazione e l’alternanza
IL DILEMMA DEI POMODORI dei metodi di consumo non danno problemi; alcune poi, come
Tutto ciò non significa che mangiare i vegetali crudi sia una melanzane e patate, è difficile che vengano mangiate crude».
scelta obbligata: uno studio dell’Istituto di scienze nutrizionali L’emblema del fatto che con i vegetali non bisogna vedere la
dell’università tedesca di Giessen, per esempio, ha dimostrato questione in maniera troppo rigida sono forse i broccoli, che da

86 | Focus
LA MEMORIA DEL CIBO
Che il cibo sia crudo o cotto fa differenza anche per il
cervello: lo ha scoperto una ricerca della Sissa di
Trieste, secondo cui il cervello reagisce in modo
diverso in presenza di alimenti crudi oppure cotti. Di
fronte ai primi prevale la componente sensoriale del
ricordo e si attiva la corteccia cerebrale occipitale, dove
immagazziniamo informazioni visive. Se invece davanti
abbiamo un piatto cotto, si accende il giro temporale
mediano e prevale la componente “funzionale” della
memoria, composta da elementi come i processi che
sono stati necessari per prepararlo, il valore nutrizionale
o l’abitudine che abbiamo nel consumarlo.
Secondo gli autori, quindi, percepiamo il cibo crudo
come qualcosa di ancora “vitale” mentre il processo di
cottura ce lo fa assimilare a un oggetto. Un dato utile
su cui continuare a indagare, perché, come
sottolineano i ricercatori, in molte malattie
neurodegenerative che coinvolgono la memoria uno dei
sintomi più frequenti è anche la comparsa di alterazioni
nell’alimentazione.

Alternare cotti e crudi


è la scelta migliore, ma
sempre osservando
AFP/Getty Images

le norme igieniche
crudi hanno livelli più elevati di sulforafano, una molecola che Gli autori raccomandano di assicurarsi che la carne raggiunga
blocca la proliferazione tumorale, ma da cotti si arricchiscono in ogni suo punto i 70 °C per almeno due minuti, per essere
di indolo, un composto che riesce a uccidere le cellule precan- certi di eliminare i batteri del genere Campylobacter, che pos-
cerose. Alla fine insomma quel che conta è mangiare frutta e sono contaminarla.
verdura in abbondanza, scegliendo di cuocerle o meno a secon-
da di come ci piacciono di più perché così sarà più probabile UOVA E LATTE “GENUINI”
consumarne quantità maggiori. Dobbiamo allora dire addio a sushi e tartare? «Se il pesce e la
carne sono stati ben conservati, abbattuti, macellati e si può
IL RISCHIO CONTAMINAZIONE avere la certezza che non siano contaminati, il consumo da
La faccenda si complica semmai tenendo conto del rischio di crudi non è un problema», spiega Spisni. «Anzi, il pesce crudo
intossicazioni alimentari connesso ai cibi crudi, soprattutto per esempio è una delle poche fonti alimentari di vitamina D
carne, pesce e altri prodotti animali come latte e uova. In questi ed è ricco di acidi grassi a lunga catena che sono molto sensi-
casi la probabilità che siano contaminati da batteri o germi pa- bili alla temperatura elevata raggiunta in cottura. Tuttavia,
togeni non è così remota. Una recente ricerca di Hyejeong Lee, non è facile assicurarsi che non ci sia alcun rischio microbio-
del Dipartimento di biotecnologia e scienze alimentari della logico, e lo stesso vale per le uova: quelle del supermercato
Università Norvegese di Scienza e Tecnologia, ha dimostrato possono essere considerate un po’ più sicure perché più con-
che nel pesce crudo o affumicato, oltre al batterio Listeria mo- trollate rispetto a quelle di un pollaio casalingo, che è meglio
nocytogenes (che può contaminare il sushi), si trovano parec- mangiare cotte perché il guscio può ospitare batteri fecali in
chi ceppi di batteri Aeromonas, anch’essi patogeni. Non solo, quantità. Il latte non pastorizzato poi è un vero “brodo di col-
alcune specie di Aeromonas sono particolarmente efficienti nel tura” per batteri: non può essere sterile e occorre sperare che
trasmettere ad altri batteri la resistenza agli antibiotici. Perciò i germi presenti non siano patogeni o siano troppo pochi per
l’abitudine a mangiare pesce crudo, oltre a esporre a qualche dare problemi. Chi ama il crudo a oltranza deve essere consa-
poco piacevole sintomo gastrointestinale, potrebbe contribui- pevole di esporsi a potenziali rischi, peraltro in cambio di
re a diffondere batteri resistenti alle terapie. vantaggi per la salute che non sono mai stati dimostrati: la
Non va meglio con la carne: uno studio dell’Istituto Federale probabilità di malattie metaboliche, cardiovascolari o di tu-
per la Valutazione dei Rischi tedesco ha richiamato l’attenzio- mori non viene intaccata se si sceglie un’alimentazione cru-
ne su fondute e bourguignonne, perché la carne in genere viene dista, senza contare che questi regimi spesso sono del tutto
maneggiata cruda dai commensali, prima della cottura in olio. sbilanciati», conclude l’esperto.

Focus | 87
intervista

STUDIOSO
Randolph
Nesse. È
psichiatra e
medico presso
l’Università
dell’Arizona.

Bram Vanhaeren
Randolph
Nesse
Capire
l’evoluzione
aiuta a capire anche le
malattie Abbiamo
incontrato lo
psichiatra

G
americano che
ha fondato
razie alle intuizioni di hanno, la specie cambierà nel tempo. la medicina
Charles Darwin, nel Spiegò tutto ciò con un meccanismo (la
1859 la teoria dell’evo- selezione naturale) da cui discendono evoluzionistica.
luzione è riuscita a diverse conseguenze: la vita è un feno-
spiegare molto del cammino umano, nei meno unico, che ha una storia lunghissi- di Marco Ferrari
milioni di anni della nostra storia. Da al- ma e comune a tutte le specie, e gli adat-
lora, però, le imperfezioni del nostro cor- tamenti dei corpi sono plasmati dalla altre no. George Williams e io invece ab-
po e le malattie sono rimaste un enigma selezione. Eppure tutto ciò conduce a un biamo cercato di capire perché i corpi
per gli scienziati. Perché ci ammaliamo? paradosso, che ha fatto riflettere sia me umani sono vulnerabili alle malattie.
Quale ruolo giocano le patologie, fisiche sia tanti altri studiosi: la selezione natu- Attenzione però: la medicina evoluzioni-
e mentali, nell’evoluzione della vita uma- rale dovrebbe portare a un corpo perfet- stica non è una nuova pratica medica, ma
na? Possono avere anche risvolti positi- to, eppure ogni struttura è ancora piena l’applicazione di una scienza di base, l’e-
vi? Due scienziati statunitensi, lo psi- di difetti. Il nostro corpo per esempio voluzionismo, alla scienza clinica; è un
chiatra Randolph Nesse e il medico può essere definito un accrocco. Il cuore, modo di ragionare che non è stato appli-
George Williams, si sono posti queste l’occhio, la mano e il metabolismo sono cato in precedenza. Non bisogna confon-
domande. Dando le loro risposte in un ammirevoli nella loro complessità. Ma dere i piani, le malattie in quanto tali non
libro che ha fatto scuola, Perché ci amma- questa è solo metà della storia: i dolorosi hanno spiegazioni evolutive dirette: l’ar-
liamo, pubblicato nel 1999 (Einaudi). denti del giudizio, l’appendice che si in- trite, il mal di schiena e la suscettibilità ai
Con esso, infatti, è nata la medicina evo- fiamma, la schiena che fa spesso male batteri sono state sempre le stesse in tut-
luzionistica. Abbiamo intervistato Nesse hanno sembrano originate da un proget- ta la nostra storia, ma non derivano da
perché chiarisse meglio il suo pensiero e to mal fatto. Tutte queste considerazioni una qualche dinamica evolutiva. Rimane
come il suo approccio alla medicina pos- hanno spinto la mia vita di ricerca. comunque la domanda che ci siamo posti
sa essere applicato anche alle più miste- La teoria dell’evoluzione vi ha quindi all’inizio: “perché la selezione naturale ci
riose delle malattie, quelle mentali. dato un nuovo punto di vista? ha lasciato alla mercé delle malattie”?
Come si può applicare la teoria dell’e- Sì, spesso i maggiori progressi nella E quindi: perché?
voluzione alla medicina? scienza provengono dal porre una do- Per rispondere a questa domanda ci sia-
Darwin disse semplicemente che se i manda che nessuno si era mai posto pri- mo chiesti a nostra volta: qual è la storia
membri di una specie differiscono e que- ma. Quasi tutti i ricercatori si sono chie- di queste parti del corpo? Abbiamo af-
ste differenze influenzano quanti figli sti perché alcune persone si ammalano e frontato il problema non tanto da un

Focus | 89
IL PERSONAGGIO
Randolph Nesse, nato nel 1948, è
psichiatra e medico. Laureato all’Università
del Michigan, è stato professore di
psichiatria presso la stessa università.
Nel 2014 si è trasferito all’Università
punto di vista meccanico quanto inge- dell’Arizona, dove è direttore del Center for
gneristico. Non solo quindi cosa c’è che Evolution and Medicine. È presidente e
non va nel nostro corpo, ma anche per- fondatore della Società internazionale per
ché è fatto così e come ha fatto a diventa- l’evoluzione, la medicina e la salute
re così. Siamo arrivati quindi ad applica- pubblica. Il suo ultimo libro è Buone ragioni
re le idee di Darwin (la vita ha una storia per stare male (Bollati Boringhieri, 2020,
e gli adattamenti hanno una funzione, nella foto a lato).
ndr) al nostro corpo.
Può farci qualche esempio?
Per quanto riguarda la storia della nostra
specie, un esempio classico è la possibili-
tà di digerire il latte. Che non è diffusa
ovunque: si è evoluta infatti in Europa
Centrale (e in altre regioni africane) e
una volta nata ha dato un grosso vantag-
gio selettivo alle popolazione che ne era-
no in possesso. Queste popolazioni ini-
ziarono a crescere molto rapidamente e
a diffondersi in altri luoghi meno popo-
lati. Un altro esempio di questa intera-
zione tra storia evolutiva e la medicina è
la carie; il batterio Streptococcus mutans,
che appunto causa la carie, si è diffuso
molto rapidamente nelle popolazioni
umane solo a partire da 10.000 anni fa,
all’inizio dell’agricoltura. Proprio quan-
do le popolazioni umane ebbero a dispo-
sizione una gran quantità di carboidrati,
di cui i batteri sono ghiotti.
Nasce così la nuova disciplina?
Esatto. La medicina evoluzionistica offre
Mondadori Portfolio

una prospettiva nuova su cosa sia la ma-


lattia e perché esista. E quella prospetti-
va si sta rivelando molto utile, anche se,
ripeto, non pretende di offrire diretta-
mente nuove cure. Le caratteristiche e le
imperfezioni del nostro corpo hanno bi- noscere che l’evoluzione dei primi è più Si può dire anche che le malattie in
sogno di una spiegazione: perché la sele- veloce, ed è necessario prendere provve- qualche modo “evolvano”?
zione naturale ha prodotto un canale del dimenti in questo senso. In qualche caso sì. Si potrebbe vedere per
parto così stretto da rendere difficile, Ammalarsi serve? esempio il tumore come un organismo
doloroso e talvolta rischioso mettere al No, ma piuttosto direi che sono utili mol- che ha cellule diverse l’una dall’altra; al
mondo un bambino? Perché abbiamo lo ti sintomi della malattia. Dolore, febbre, suo interno è in atto una sorta di selezio-
sbocco della trachea nella cavità orale, nausea e vomito esistono solo perché ne naturale. Questa prospettiva ha por-
rendendoci più esposti al rischio di sof- sono utili in determinate circostanze: ad tato a nuove strategie per l’uso della che-
focare? Questi sono esempi di “progetti” esempio, la febbre è essa stessa uno stru- mioterapia. Nuove terapie usano dosi
evolutivi subottimali. Ma un’altra spie- mento di difesa del nostro organismo, man mano più basse di antitumorali: in
gazione ha a che fare con la velocità di dato che diversi patogeni non riescono a questo modo le cellule del cancro non ri-
evoluzione: come abbiamo visto sopra sopravvivere sopra i 38 °C di temperatu- escono a diventare resistenti al farmaco
con i batteri della carie, la selezione na- ra. È essenziale che i medici lo riconosca- e il tumore si stabilizza. Altri grandi pro-
turale infatti cambia i nostri corpi abba- no per prendere decisioni sagge su quan- gressi vengono dal riconoscere in quale
stanza lentamente e non riesce a stare al do usare farmaci per bloccare tali modo i batteri si evolvono per diventare
passo con i rapidi cambiamenti nei bat- sintomi: per tornare all’esempio della resistenti agli antibiotici. Queste intui-
teri o negli ambienti circostanti. È il fe- febbre, prescrivere un antipiretico con- zioni offrono la reale possibilità di preve-
nomeno definito “corsa agli armamenti” tro un’infezione virale potrebbe essere nire milioni di decessi causati da batteri
tra parassiti e uomini; è necessario rico- controproducente. resistenti agli antibiotici.

90 | Focus
EREDITÀ
La storia evolutiva
influisce sulle
malattie. Ne è un
esempio la carie
che si è diffusa a
partire da 10.000
anni fa, all’inizio
dell’agricoltura: la
dieta a base di
cereali cotti e
zuccheri ha fatto
proliferare il
batterio che la
causa.
Più a sinistra, una
donna incinta: la
medicina
evoluzionistica si
chiede per esempio

Adobe Stock
perché abbiamo un
canale del parto
così stretto.

Con il suo ultimo libro, Buone ragioni Come ho già detto, le malattie non sono Le persone prive di ansia corrono per
per stare male, spiega alcuni dei no- “utili”, e considerarle adattamenti evo­ esempio moltissimi rischi. Perché la loro
stri disturbi mentali. Significa che lutivi è l’errore più grande che si possa tranquillità d’animo le rende più impru­
anche ogni stato mentale è utile per fare. Si possono combattere con l’ap­ denti, facendole esporre a situazioni pe­
la nostra sopravvivenza? proccio che abbiamo proposto, cono­ ricolose.
Le emozioni esistono solo perché sono scendone cioè la storia, e ottenere ottimi Si potrebbe riassumere così: la malattia
state utili per i nostri antenati: anche risultati. Le emozioni sono qualcosa di è sempre dannosa; invece i meccanismi
quelle dolorose come l’ansia e il cattivo diverso dalle malattie o dai “malfunzio­ emotivi che si sono evoluti nell’uomo
umore, la rabbia e la gelosia. Le persone namenti”: sono adattamenti evolutivi. A non sempre sono malattie – e quindi a
che non hanno mai avuto cattivo umore volte si manifestano quando non sono volte non sono dannosi e vanno capiti e
passeranno anni a perseguire obiettivi necessarie: potrebbe sembrare uno spre­ non sempre combattuti.
impossibili, invece di puntare su sforzi co, ma non importa, perché è un piccolo Questo nuovo modo di vedere i pa-
più utili: il cattivo umore non è “cattivo”, costo da pagare per avere sempre pronte zienti con disturbi mentali ha cam-
perché tende a bloccare e far ripensare a reazioni che potrebbero rivelarsi utili. biato anche la sua vita?
quello che si è fatto o si sta facendo, e a Esprimere un’emozione quando non Ha cambiato la mia pratica psichiatrica.
prendere vie diverse. Molti disturbi sono serve (agitarsi inutilmente, per esempio, In precedenza pensavo che le persone
circoli viziosi che però partono da inten­ o avere una preoccupazione) costa al­ con ansia sociale avessero tutte un pro­
ti positivi. Una volta che inizi a usare dro­ l’individuo molto meno che non espri­ blema. Ora riconosco che persone così
ghe per stare meglio, quelle creano di­ merle quando invece potrebbero salvarti sensibili lo sono per una buona ragione.
pendenza e assumono il controllo la vita. Prendersi cura di ciò che gli altri pensano
portando a un uso sempre maggiore. Ho di te è un tratto molto utile.
scritto un intero capitolo sui disturbi più Le intuizioni evolutive mi hanno an­

Le emozioni
gravi, come l’autismo, la malattia bipola­ che dato una prospettiva più ampia sulla
re e la schizofrenia, che sono causati dai mia vita e sulla vita in generale. Aiutano

spiacevoli come
geni. Perché questi geni persistano dopo ad accettare molti sentimenti negativi
millenni di evoluzione è un’enorme do­ e a riconoscere che è difficile cambiarli

malumore e
manda aperta. Una buona possibilità è anche quando vorremmo. Proprio quel­
che la selezione naturale abbia prodotto lo che molte filosofie e religioni ci hanno

ansia nascono
alcuni tratti al limite dell’efficienza; que­ raccontato per secoli, dopo aver cercato
sto fa sì che alcuni individui si ammalino. di capire perché c’è così tanta sofferenza

per scopi utili.


Un po’ come i cavalli allevati per la velo­ nel mondo.
cità: hanno ossa delle gambe lunghe e Il lavoro da fare, ora, è cercare di com­

Poi però possono


sottili che li rendono più veloci, ma ri­ prendere l’antica saggezza alla luce della
schiano di rompersi. moderna psichiatria evolutiva, che offre

trasformarsi in
Quindi, è sbagliato pensare all’ansia, una risposta scientifica a quella profon­
a depressione, autismo o altri distur- da domanda. Per comprendere meglio,
bi come risultato diretto dell’evolu- prevenire e curare i principali disturbi
zione naturale? circoli viziosi mentali.

Focus | 91
natura

UN PREMIO PRESTIGIOSO
Il concorso European Wildlife Photographer of the Year è uno dei
premi più importanti per la fotografia naturalistica a livello
europeo. Avviato nel 2001, l’evento è ormai un appuntamento
fisso sulla scena internazionale. Per l’assegnazione dei
riconoscimenti, ogni anno viene nominata una giuria di esperti
del settore, il cui giudizio resta aperto anche verso talenti finora
sconosciuti. Inoltre, il premio non ammette la manipolazione
delle immagini digitali, che devono risultare così come sono state
scattate. Il concorso è stato ideato dalla Società tedesca per la
fotografia naturalistica (Gdt), la più importante associazione
europea di fotografi in questo campo. Ogni anno, in autunno, la
Gdt organizza il Festival internazionale di fotografia naturalistica
a Lünen, nella regione tedesca della Ruhr, all’interno del quale,
tra conferenze, mostre, seminari e workshop, viene assegnato il
premio. Le foto in queste pagine sono state selezionate tra le
oltre 18mila che hanno partecipato all’ultima edizione, che si è
conclusa il 27 ottobre scorso.

Il nostro rapporto con l’ambiente e


con gli animali che lo popolano è
pieno di contraddizioni. Eccone
alcune, emblematiche, selezionate

C’era una
in un celebre concorso fotografico.
di Raffaella Procenzano

volta un
92 | Focus
RE
GDT EWPY 2023, Aaron Gekoski

MALINCONIA
NEGLI OCCHI
Lo sguardo di questo
cucciolo di leone
parla da solo. In
Sudafrica, infatti,
molti leoni vengono
allevati in cattività e
tolti subito alle madri
(che così possono
figliare di nuovo) per
essere esposti
in recinti dove
vengono fotografati
dai turisti. Foto di
Aaron Gekoski
(Regno Unito).

Focus | 93
COLONIA “SPORTIVA”
Anche un pallone da volley alla deriva
può diventare un luogo ospitale. Come
questo, che è stato ricoperto da cirripedi
del genere Lepas, piccoli crostacei che
vivono proprio sui detriti che si muovono
a pelo d’acqua (in genere pezzi di legno).
Foto di Ryan Stalker (Regno Unito).

GDT EWPY 2023, Ryan Stalker

A volte occorrono decenni, ma la natura di solito riesce


a riconquistare gli spazi che l’uomo le ha sottratto

94 | Focus
INANIMATI
I licheni sono
cresciuti su questa
tavola in pietra
apparecchiata e mai
utilizzata, a Sintra,
vicino a Lisbona
(Portogallo). Visto che
la velocità di crescita
di un lichene è molto
bassa (pochi
millimetri l’anno),
questa tavola è

GDT EWPY 2023, Roberto Bueno


pronta almeno da
qualche decina di
anni. Foto di Roberto
Bueno (Spagna).
Sotto, alberi destinati
alla produzione di
carta. Foto di Marcus
Westberg (Svezia).

GDT EWPY 2023, Marcus Westberg

Focus | 95
FATE L’AMORE,
NON LA GUERRA
Due passerotti di
città (Passer
domesticus) hanno
scelto come luogo
per accoppiarsi
proprio la bocca
del cannone di un
carro armato russo
della Seconda
guerra mondiale
esposto in un
memoriale a
Berlino. Più
pacifisti di così...
Foto di Felix
Heintzenberg
(Germania).

GDT EWPY 2023, Felix Heintzenberg

96 | Focus
NATURA MORTA
CON PLASTICA
Una composizione
realizzata con il
carapace e il
teschio di una
tartaruga marina
(Caretta caretta) e
molti rifiuti plastici
trovati in mare.
Vincitrice nella
sezione “L’uomo e
la natura”, questa
immagine vuol
ricordare che
questi rettili, ormai
rari, spesso
muoiono proprio
per aver ingerito
plastica. Foto di
Angel Fitor
(Spagna).
GDT EWPY 2023, Angel Fitor

Il rapporto animali-uomo alterna vittorie (come i passeri


anche nei cannoni) e sconfitte (le tartarughe soffocate)

Focus | 97
spazio
NASA Glenn Research Center

VERSO LA LUNA
Illustrazione artistica di
una delle prime missioni
Ranger dirette verso il
nostro satellite. Il
programma Ranger si
sviluppò dal 1962 al 1965
con nove sonde
complessive.

98 | Focus
MEMORIE
DALLO

Sessant’anni fa, il giovane ingegnere


Ezio Piaggi si vide affidare dalla Nasa i calcoli
per dirigere le prime sonde verso la Luna
e spianare la strada alle missioni Apollo.
di Gianluca Ranzini

N egli anni Sessanta, la corsa allo spazio tra


Stati Uniti e Unione Sovietica era in pieno
fermento. L’Urss aveva lanciato nel 1957
lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale, e
nel 1961 aveva mandato in orbita il primo essere umano, Jurij
Gagarin. L’attenzione si stava volgendo verso la Luna, ma pri-
ma di pensare di inviare sul nostro satellite un equipaggio
umano era fondamentale avvicinarlo con le sonde automati-
che, per studiarlo e identificare i luoghi ideali per allunare.
In questo scenario di competizione tra le due superpotenze,
in prima linea c’era anche un ingegnere italiano, Ezio Piaggi,
classe 1938, che in quegli anni lavorava al Jet Propulsion La-
boratory, in California e che è venuto a trovarci in redazione
in occasione di un suo recente viaggio in Italia.
«Sono arrivato negli Stati Uniti con mia madre quando ero
un timido bambino di quarta elementare, che non sapeva una
parola di inglese, per raggiungere mio padre che già si trovava
a New York per lavorare», racconta Piaggi. «Negli Usa ho stu-
diato matematica al Queens College, dove mi sono laureato
nel 1960, e nel 1962 ho conseguito un master in matematica
applicata all’Università del Wisconsin. La matematica mi pia-
ceva fin da piccolo: alle scuole medie a volte ci facevano fare
Nasa

un test di matematica con 100 domande alle quali avevamo

Focus | 99
3 minuti per rispondere. Io finivo sempre in 1 minuto, e non nel cratere con grande precisione. Dopo i Ranger ci fu il pro-
ho mai fatto nessun errore». gramma Surveyor, le prime sonde americane che atterraro-
no in modo morbido, per il quale lavorai come consulente. E
CENTRARE LA LUNA infine i Lunar Orbiter, un progetto che però la Nasa assegnò
Nel 1962, dopo un colloquio, Piaggi entra come ingegnere alla Boeing; anche in questo caso vi lavorai come consulente.
al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, di Furono le prime sonde americane che entrarono in orbita at-
proprietà della Nasa ma gestito dal California Institute of torno al nostro satellite e ne mostrarono la faccia nascosta».
Technology. Il suo compito è calcolare le traiettorie per le
sonde da inviare verso la Luna. «Il primo lavoro che mi fu as- GRAZIE A HOLLYWOOD
segnato fu per il programma Ranger. I Ranger furono le prime In quell’epoca pionieristica, le difficoltà erano molte, e non
sonde americane che raggiunsero la Luna. Ma non avevamo riguardavano solo il calcolo delle traiettorie delle sonde. Un
come obiettivo quello di atterrare in modo “soffice”; le sonde altro problema era riuscire a studiare le immagini che grazie
infatti impattavano sul nostro satellite. La cosa importante a esse arrivavano sulla Terra dal nostro satellite. I Ranger
erano le ultime foto del suolo lunare che riprendevano pri- avevano a bordo diverse fotocamere, ma quando le foto che
ma di schiantarsi, quelle più ravvicinate. La prima missione riprendevano giungevano al centro di controllo si doveva te-
che ebbe pieno successo fu il Ranger 7, nel luglio del 1964». nere conto che erano state riprese su un oggetto sferico, e non
L’ultima delle missioni Ranger fu la 9, nel marzo 1965, il cui su un piano. «In altre parole», continua Piaggi, «le immagini
impatto era programmato all’interno del cratere Alfonso, che risultavano deformate, come accade anche per le normali
in seguito fu preso in considerazione come sito di allunaggio mappe della Terra, in cui le regioni alle alte latitudini appa-
per l’Apollo 16 e l’Apollo 17, ma poi scartato. «Il cratere però, iono dilatate in modo abnorme. Inoltre, le foto riprese dalle
come molti altri, presenta un picco al suo centro. Quindi si sonde a quei tempi venivano stampate su pellicola da 35 mm,
doveva evitare di atterrare all’ombra di questa cima. Bisogna ma poi per proiettarle serviva una pellicola da 16 mm. Dato
considerare anche che dopo il lancio avevamo una sola possi- che al Jpl non avevamo un apparecchio che potesse ridurre
bilità di modificare la traiettoria. Ma riuscimmo ad allunare il formato della pellicola, le inviai a uno studio di Hollywood.

Quando era al Jpl, Piaggi ARRIVANO I POLITICI

lavorò con scienziati come Foto di gruppo del 1967 al Jet


Propulsion Laboratory di Pasadena,

Sagan e Kuiper e incontrò


in occasione della visita di Giulio
Andreotti. Ezio Piaggi è il terzo da
destra, con il completo chiaro, a
personaggi come Andreotti fianco di Andreotti.
E poi, per evitare le distorsioni nella proiezione, ebbi l’idea di
proiettare le foto su un grande modello tridimensionale della
Luna, invece di utilizzare uno schermo piatto».

INCONTRI DA NOBEL
Al Jet Propulsion Laboratory lavoravano scienziati di pri­
m’ordine. Tra quelli che collaboravano con Piaggi per le mis­
sioni Ranger vi erano per esempio Harold Urey, premio No­
bel per la chimica nel 1934 per la scoperta del deuterio (un
isotopo dell’idrogeno), Gerard Kuiper, uno dei padri della
planetologia e in onore del quale oggi è chiamata “fascia di
Kuiper” la regione popolata da asteroidi e comete oltre l’or­
bita di Nettuno, e anche Eugene Shoemaker, che sarebbe di­
ventato uno dei massimi esperti di corpi minori del Sistema
solare. Shoemaker è anche l’unico essere umano del quale sia
stata inviata una parte dei resti, sotto forma di ceneri, su un
altro corpo celeste: proprio la Luna. «L’ambiente del Jpl era

Nasa/Jpl
molto stimolante», ricorda Piaggi. «Ho incontrato moltissi­
mi personaggi interessanti. Urey, vincitore di un Nobel, era
una brava persona. Invece Kuiper era un po’ arrogante, non
SONDE ESOBIOLOGICHE
aveva molta stima degli ingegneri, anche se molti di noi erano
Il famoso astronomo e divulgatore americano Carl
davvero in gamba». Sagan con il modello di una sonda Viking. Anche
Al Jpl si faceva scienza di punta, che interessava anche a Piaggi lavorò per questo programma di sonde
giornalisti e politici. «Nel 1967 vi incontrai Tito Stagno, che marziane, che furono le prime a cercare tracce di vita
sul pianeta rosso.
NASA/JPL-Caltech

TECNICI AL LAVORO
La sonda Ranger 6 in fase di costruzione al Jet
Propulsion Laboratory nel 1963. Ezio Piaggi (a
destra, quando aveva 15 anni), con il suo team,
era incaricato del calcolo delle traiettorie.

Focus | 101
mi intervistò dopo il programma Ranger. Nell’intervista ac- pianeta o se prima metterle in orbita attorno a esso. Io spinsi
cennai al fatto che ero nato a Portovenere, e mia zia Vittoria, fortemente per la seconda ipotesi. Se avessimo scelto l’in-
che ancora vi abitava, diventò il centro dell’attenzione del gresso diretto non avremmo potuto modificare né il luogo né
paese… Un giorno al Jpl arrivò in visita anche Giulio Andreot- il momento dell’atterraggio. E se ci fosse stata una tempesta
ti. Qualche giorno dopo io e mia moglie lo invitammo a cena, di sabbia, il rischio di fallimento totale della missione sarebbe
e anni dopo lo incontrai anche quando passavo dall’Italia. Nel stato molto alto. Mi diedero ragione, anche se questa opzione
frattempo era diventato primo ministro. Una volta mi invitò a costò 250 milioni di dollari in più. Ma meglio così che rischia-
Palazzo Chigi… Io, che vivevo negli Stati Uniti da quando ero re di perdere tutto».
un bambino, non sapevo neanche cosa fosse quel palazzo… Stabilito questo, dov’era meglio atterrare, anzi ammartare,
Comunque lui, già a quei tempi, parliamo della metà degli considerato che le Viking con i loro laboratori biologici anda-
anni Settanta, era interessato alle energie rinnovabili». vano a caccia di vita sul pianeta rosso? «Io suggerii di scende-
re vicino ai poli, dove c’è acqua, essenziale per la vita. Sagan
IL LAVORO CON CARL SAGAN invece volle scendere intorno alla latitudine 30°, perché sulla
Tra gli studenti di dottorato di Kuiper vi era Carl Sagan, che Terra la maggior parte delle forme viventi sono intorno a quel-
sarebbe diventato uno dei ricercatori e dei divulgatori ame- le latitudini. Ero lì quando sono arrivate le prime immagini dei
ricani più importanti del XX secolo e che venne messo a capo Viking. Sagan era molto in gamba, ma a mio parere in questo
del team scientifico del programma Viking per l’esplorazio- caso si sbagliò».
ne di Marte. «Partecipai anche allo

Secondo Piaggi, le sonde Viking


studio per i Viking come capo inge-
gnere. Ancora prima che il progetto

sarebbero dovute scendere su Marte


fosse finanziato, è stato necessario
decidere la modalità della missio-

in luoghi diversi da quelli scelti


ne. In sostanza si doveva capire se
inviare le sonde direttamente sul

PIONIERI DELL’ASTRONAUTICA
La sala di controllo missione del Jpl nel
1964. A destra, Harold Urey, Nobel per
la chimica nel 1934, che collaborò con il
Jpl per le prime sonde lunari.

Nasa

102 | Focus
L’AVVENTURA DA IMPRENDITORE
Dopo le missioni Viking, Piaggi lasciò il Jpl per nuove av-
venture. «Ho sempre voluto fare il pioniere e al Jpl mi sen-
tivo davvero un pioniere. Però era nata la mia prima figlia,
e avevo la necessità di guadagnare di più. Prima ho lavorato
per un’acciaieria francese: ho fatto un colloquio con il capo
della ditta in America, che mi chiese che esperienza avessi
di marketing e di metallurgia… La posizione era quella di
direttore marketing. Assolutamente zero, risposi. Ma mi
diedero il lavoro. Poi mi sono messo per conto mio, rappre- IN VISITA
sentavo tre ditte italiane. Una di esse realizzava macchine Ezio Piaggi, a
per processare alcuni tipi di cibo. Per capire, le prime pa- sinistra, con il
tatine in Italia di McDonald’s sono state fatte grazie alle direttore di Focus
macchine per pelare le patate a vapore di quella ditta». Raffaele Leone,
Oggi Ezio Piaggi è un vivace 85enne che non ha perso la scorsa estate
nella nostra
nulla della sua curiosità per la scienza. Per esempio nel redazione. Piaggi
2019, nel corso di uno dei suoi tanti viaggi, è stato invitato ci scrisse per
al National History Museum di Londra a raccontare le sue avere notizie su
esperienze con le missioni delle sonde lunari americane. un articolo che
Però è rimasto a vivere in California, con parte della sua avevamo
famiglia, e al Jpl non lo hanno dimenticato. «Circa tre anni pubblicato, e così
scoprimmo la sua
fa, quando il rover Perseverance è arrivato su Marte mi avventura al Jpl
hanno invitato con mia moglie ad assistere all’atterraggio negli anni
in diretta». Sessanta e
Settanta.

Getty Images

Focus | 103
animali
AdobeStock

I VANTAGGI
della
SPORCI
CUCÙ
Bradipo variegato
o dalla gola bruna
(Bradypus
variegatus), in
Costa Rica: è la
specie più diffusa
di bradipo
I l suo nome italiano viene dal greco
antico e significa “dal piede lento”,
mentre in inglese viene chiamato
sloth, che significa anche pigrizia.
Effettivamente la più nota caratteristica dei
bradipi è proprio quella di passare quasi tutto
il loro tempo immobili, abbracciati a un albe-
ro, più che altro intenti a mangiare foglie. E
tridattilo. quando si spostano lo fanno muovendosi al
rallentatore. «La velocità media di un bradipo
è di circa 30 centimetri al minuto, come quella
di una tartaruga, il che lo porta a muoversi ogni
giorno di appena una quarantina di metri, più
che altro verticalmente lungo i tronchi», spie-
ga Rebecca Cliffe, direttrice della The Sloth
Conservation Foundation del Costa Rica. A
renderlo così lento è il suo metabolismo molto
singolare, più lento di quello della maggior par-
te dei mammiferi, e la dieta esclusivamente ve-
getariana, con un basso contenuto di grassi e
proteine, che fornisce poca energia. Perciò i bra-
dipi hanno uno stile di vita “al risparmio”: dor-

Con la sua lenta andatura mono anche 19 ore al giorno e, pur avendo un
territorio di vari ettari ciascuno, passano anche

il bradipo permette a anni sullo stesso albero.

centinaia di MIMETISMO
Gli antenati dei bradipi hanno iniziato a popolare

microrganismi di salire a il Pianeta circa 40 milioni di anni fa, molto prima


di mammut e tigri dai denti a sciabola. Come è

bordo e di trasformarlo in possibile che sopravvivano, con la loro vita al ral-


lentatore? Stando appesi agli alberi della foresta

un ricettacolo di pluviale potrebbero essere facili prede di nemici


particolarmente voraci, come l’aquila arpia (uno

“schifezze”. Ma questo gli dei più grandi uccelli predatori), l’ocelot e serpenti
giganti che vivono nel loro stesso habitat. In real-

ha permesso di sviluppare tà l’evoluzione ha dato ai bradipi il talento di per-


fezionare una vita rallentata che permette loro di

uno straordinario nascondersi agli occhi dei predatori, abilissimi nel


cogliere i veloci movimenti delle prede che cercano
di fuggire o nascondersi, ma incapaci di vedere i len-
sistema immunitario. tissimi movimenti dei bradipi che li rendono quasi
indistinguibili da nidi di termiti o foglie.
L’unica cosa che i bradipi fanno velocemente è il

ZIA
di Alex Saragosa sesso. «Quando un maschio raggiunge una femmina
in estro, attratto dai suoi richiami o dal suo odore,
magari dopo aver combattuto, sempre al rallentato-
re, contro gli altri pretendenti, l’accoppiamento dura
appena un minuto», ricorda Cliffe.

ECOSISTEMA PELOSO
Ma al di là della lentezza, le sei specie di bradipi (divi-
se fra quelli che hanno tre dita nelle zampe anteriori,
i Bradipus, e quelli con due, i Choloepus; v. scheda alle
pagg. seguenti) hanno un’altra, meno nota, caratteri-
stica: la loro pelliccia è sporchissima e ospita un varie-
gato ecosistema di insetti, funghi, batteri e persino

Focus | 105
AdobeStock

BISOGNINO
I bradipi tridattili
scendono a terra
circa una volta a
settimana per recarsi
in un’area adibita a
“bagno pubblico”
utilizzata da tutti gli
individui di quell’area.

Il bradipo non è pigro: tamente dai rami, invece di spendere un sacco di energia nella
discesa e risalita, rischiando così la vita sul terreno infestato da
semplicemente ha un predatori, è uno dei grandi misteri della natura. Sicuramente
questa abitudine fa comodo alle falene, che depongono le uova
metabolismo che lo obbliga nei mucchi di escrementi del loro ospite», ricorda Cliffe.
Una possibile spiegazione l’ha avanzata Jonathan Pauli, zoo-
a muoversi lentamente logo dell’Università del Wisconsin (Usa), che, su Proceeding of
the Royal Society B, ha fatto notare come la presenza di falene
aumenti la quantità di alghe, portando nutrienti nel pelo, e que-
alghe, che non si trova in nessun altro animale. «In realtà i bra- sto favorirebbe il bradipo, sia perché le alghe sono una sorgente
dipi sono meno infestati da pulci, zecche e pidocchi di tanti altri extra di cibo, sia perché, come detto prima, la loro tinta aiuta il
animali, e questo perché la loro temperatura corporea media, mimetismo: ciò spiegherebbe perché il bradipo abbia evoluto
altro trucco per risparmiare energia, è molto bassa: è intorno quelle strane abitudini di toilette che favoriscono le falene.
ai 32 °C e fluttua anche di 10 °C durante il giorno, offrendo un Non è d’accordo Adriano Chiarello, biologo dell’Università di
riparo poco confortevole a questi parassiti», precisa Cliffe. Tut- San Paolo in Brasile, che ha passato mesi ad osservare bradipi in
tavia un’esistenza così rallentata è particolarmente attraente natura. «Questi animali non sono gatti, non si leccano la pellic-
per chi è alla ricerca di una nicchia ecologica, come le alghe e cia, al massimo se la pettinano con le unghie, quindi non sembra
i funghi, che finiscono per ricoprire lo spesso pelo del bradipo ricavino nutrimento dalle alghe che si portano dietro». Critica
come avviene con un albero o una roccia, conferendogli quella sostenuta anche dai dati dei ricercatori della The Sloth Conser-
tonalità verdastra che lo fa passare inosservato. Si crea così un vation Foundation che hanno analizzato il sangue di bradipi in
biotopo nel quale alcuni scienziati, sotto la guida della biologa cattività, privi di alghe nella pelliccia, e di bradipi selvatici con
finlandese Jaanika Blomster dell’Università di Helsinki, hanno il pelo verdeggiante, non rilevando alcune differenza nella con-
contato più di 400 diversi tipi di organismi, da quelli unicellulari centrazione di nutrienti essenziali. Quanto all’effetto mimetico,
ai ragni, oltre a coleotteri e lepidotteri che depositano le uova «non sembra tanto importante per la sopravvivenza, da com-
sugli escrementi dei bradipi, di cui si alimentano le larve. Per pensare i rischi insiti nello scendere dagli alberi per defecare»,
esempio, come spiega ancora Cliffe, «fra i peli della pelliccia dei continua Chiarello. Insomma, per quanto affascinante la tesi
bradipi passano la loro esistenza ben sei specie diverse di falena, non è accettata da tutti.
come Bradypodicola hahneli e Cryptoses choloepi: intorno a un
singolo esemplare tridattilo, i preferiti da questi insetti, si pos- ANTIBIOTICI NATURALI
sono trovare fino a 120 falene svolazzanti». Recentemente Max Chavarria, biologo dell’Università del Co-
sta Rica, ha invece spiegato un’altra particolarità dei bradipi,
UNA VOLTA A SETTIMANA la loro capacità di resistere alle malattie infettive. «Nei centri
Le falene passano il loro tempo, al sicuro da uccelli e pipistrel- di recupero, arrivano spesso bradipi investiti da auto, con gravi
li, nella pelliccia del bradipo, sbocconcellando alghe, funghi e ferite anche molto sporche», spiega. «Ma quasi sempre riesco-
altro materiale commestibile che incrosta i peli. Per riprodursi no a salvarsi perché raramente, anche in assenza di cure, le loro
attendono che il loro ospite metta in pratica un’altra delle sue ferite si infettano». Per capire il perché di questa straordinaria
stranezze: una volta a settimana scende dall’albero a fare la cac- resistenza Chavarria ha tagliato ciuffi di peli a bradipi didattili
ca ai piedi della pianta, e poi risale. «Il perché non la faccia diret- di Hoffmann e a bradipi variegati mettendoli in coltura per

106 | Focus
LA CARTA D’IDENTITÀ DEI BRADIPI
SPECIE: sono 6, divise in 2 generi: i bradipi didattili (2
specie), più grandi e con due unghie sulle zampe anteriori,
e i bradipi tridattili (4 specie), con tre unghie. Didattili e
tridattili condividono lo stesso ambiente ma non sono buoni
vicini: se si incontrano possono anche aggredirsi.
DIMENSIONI: da 48 cm (il bradipo pigmeo) a 80 cm di
lunghezza.
PESO: da 2,5-3,5 (bradipo pigmeo) a circa 8 kg.
KG VITA MEDIA: 12-20 anni (in cattività, anche oltre 40). I RESIDENZA
piccoli raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni. In verde la zona
DIETA: foglie, boccioli, germogli e fiori che l’animale di diffusione dei
strappa con le labbra callose e poi mastica a lungo con i bradipi didattili e
tridattili, i primi
pochi denti, che sono a crescita continua. Il cibo masticato più agili e
resta nel complesso stomaco anche un mese, costituendo aggressivi dei
un terzo del suo peso corporeo. Non beve mai, ricava secondi.
acqua dalle foglie o leccando la rugiada.
ABITUDINI: sono animali molto solitari, i maschi passano VELOCITÀ: in media 180 m/h, con punte di 250 m/h
tutta la vita sullo stesso albero scendendo a terra solo per i su terra; 810 m/h in acqua. Sorprendentemente i
bisogni. Le femmine invece si spostano, lasciando di volta bradipi sono ottimi nuotatori: attraversano fiumi e
in volta il loro albero al cucciolo, quando questi, intorno ai raggiungono isole.
6-9 mesi di vita, è diventato indipendente. Non potendo PARENTI: sono imparentati con formichieri e armadilli.
regolare la temperatura corporea, ogni mattina si Fanno tutti parte del superordine degli Sdentati, così
espongono al sole sulla cima dell’albero per assorbire detti perché hanno una dentatura ridotta o assente,
calore. come appunto nel caso dei formichieri.

AdobeStock

PISOLINO
Il bradipo impiega molto tempo
a digerire e dorme anche 19 ore
al giorno appeso ai rami. Si
trova spesso sulle piante del
genere Cecropia, ma non
disdegna altri grandi alberi.
COME TARZAN, MA PIÙ LENTO (E PIÙ SPORCO)
Un cucciolo di bradipo variegato. Dopo una
gestazione di 6 mesi, le femmine partoriscono un

AdobeStock
piccolo e lo curano per altri 6 mesi. Qui sotto, un
particolare del folto pelo (1) del bradipo il cui colore
bruno-verde è causato da alghe microscopiche. Sulla
pelliccia vivono anche numerose falene (2), diverse
specie di batteri, come quelli del genere Rothia (3) e
decine di specie di funghi del genere Ascomycota (4).

AdobeStock
2
Instituto Nacional de Pesquisas da Amazônia

Anche la loro digestione


è molto lenta: può durare 3
Centers for Disease Control and Prevention’s Public

fino a un mese
Health Image Library (PHIL)

analizzarne il microbioma. «Fra i microrganismi identifica-


ti c’è una grande abbondanza di specie appartenenti ai generi
Brevibacterium e Rothia, note per la loro capacità di uccidere
molti patogeni dei mammiferi, compresi quelli che infettano le
ferite», spiega Chavarria. «Insomma, i bradipi si portano nella
pelliccia una sorta di farmacia di antibiotici naturali che li aiuta
a mantenersi in salute».
Shutterstock

4
Adesso, come annunciato su Environmental Microbiology, lui
e i suoi colleghi studieranno meglio i meccanismi antibiotici di
questi batteri trovati sul bradipo per capire se possano essere
usati in futuro anche come farmaci nell’uomo.
Non è neanche la prima volta che la sporchissima pelliccia di
questi mammiferi si rivela essere una preziosa farmacia. Nel
2014, la microbiologa Elizabeth Arnold, della Università dell’A-
rizona, aveva scoperto che nel pelo di bradipi nella foresta del
parco nazionale di Soberania, a Panama, erano presenti decine
di specie di funghi del genere Ascomycota, in grado di produrre
effetti curativi su malaria e dengue, malattie molto pericolose un tale vantaggio dall’avere le falene a bordo da giustificare lo
ed endemiche nell’area, trasmesse dalle zanzare. Potrebbe es- scomodo e pericoloso scendere a terra per creare i mucchietti
sere che la presenza di falene sia utile ad aumentare numero e di feci, che servono poi agli insetti per riprodursi.
varietà di batteri e funghi curativi nel pelo del bradipo, così come Il santo patrono dei pigri, insomma, è anche il patrono degli
fa crescere quelli delle alghe? Nessuno ha ancora testato l’ipo- “zozzoni”, dimostrando come in certi casi un’eccessiva igiene
tesi, ma se così fosse, questo potrebbe spiegare ancora meglio faccia male: se i bradipi si facessero shampoo, doccia e bidet,
la curiosa simbiosi insetto-mammifero: i bradipi otterrebbero forse sarebbero già estinti.

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SMASCHERARE UNA BUGIA?

INDICE PAGINE ANIMALI 114 • TECNOLOGIA 118 • SCIENZA 120 • TE LO DICE MASSIMO 122
• NATURA 124 • ECONOMIA 126 • SALUTE 128 • SOCIETÀ 132 • ARTE E CULTURA 134
• CIBO 136 • SPORT 138 • UNIVERSO 142 • PSICHE 144 • AMORE E SESSO 148 • STORIA 150
ANIMALI

COSA SUCCEDE AI GATTI ADDOMESTICATI?


I gatti in natura sono solitari. Ma alla ricerca di cibo, si
sono avvicinati all’uomo e sono stati addomesticati. Nel
corso dei secoli, la domesticazione oltre a cambiare i
comportamenti ha causato mutazioni del Dna. I gatti
odierni rispetto agli antenati selvatici hanno zampe più
lunghe e intestino più corto, adatto a una dieta più varia.

COME CI SI AVVICINA A UN GATTO?


Se si vuole carezzare un gatto, bisogna lasciargli l’iniziativa. Se il gatto mostra
interesse gli si può parlare e offrire una mano da annusare. Ma senza fretta: il gatto
ha tempi lunghi per avvicinarsi all’uomo. Le carezze perciò possono iniziare solo se
il gatto si è strofinato sull’uomo, concentrandosi su testa, mento e orecchie.

9 DOMANDE
PER CONOSCERE
I GATTI
Adobestock (9)

A CHE COSA È DOVUTO IL CARATTERE DEL NOSTRO MICIO?


ED È VERO CHE HA DUE NASI? LA RISPOSTA A QUESTE E A
TANTE ALTRE CURIOSITÀ LA DÀ SARAH BROWN, STUDIOSA DEL
COMPORTAMENTO DEI NOSTRI AMICI FELINI, QUI E NEL LIBRO
PERCHÉ ALCUNI GATTI SONO
PIÙ AMICHEVOLI DI ALTRI? TUTTI I SEGRETI DEL GATTO (ABOCA EDIZIONI).
Uno studio ha rivelato che ereditano la socialità se A cura di Marco Consoli
il padre è un gatto audace. Ma la differenza la fa
l’esperienza da gattino: i gattini maneggiati da più
persone tra le due e le sette settimane di età saranno
adulti più amichevoli rispetto a quelli che non fanno
questa esperienza.

È VERO CHE I GATTI HANNO DUE NASI?


I gatti hanno due nasi: il primo è quello normale, per
annusare le cose. L’altro, chiamato organo vomeronasale,
si apre nel palato. Per usarlo il gatto solleva le labbra ed
è come se assaporasse un odore, trasportato da fluidi.
Questo secondo naso è usato per analizzare in dettaglio
segnali sociali, come l’urina lasciata da un altro gatto.

114 | Focus
PERCHÉ I GATTI CHIUDONO GLI OCCHI A FESSURA?
Il modo più suggestivo in cui i gatti usano gli occhi è con il lento sbattere delle
palpebre seguito da una posizione a fessura. Uno studio ha verificato che
questo stesso comportamento, se tenuto dagli esseri umani, mette i gatti a
proprio agio, convincendoli ad avvicinarsi e interagire più facilmente.

PERCHÉ I GATTI SI SFREGANO?


I gatti si sfregano su oggetti, altri simili e persone. Tra
gatti lo sfregamento indica un rapporto di subordinazione:
di solito a sfregarsi sono i gatti più giovani o meno forti
sui più anziani, sui più forti o sulle madri. Le femmine
poi si strofinano sui maschi. Con gli umani invece lo
strofinamento indica desiderio di richiamare l’attenzione.

COME USANO LA CODA?


La coda è uno strumento importante per comunicare. In vari
studi si è appurato che quando un gatto si avvicina a un altro
alzandola in verticale si verifica un’interazione amichevole.
Alzare la coda è dunque un segno di pace, mentre agitarla
indica nervosismo e possibilità che il gatto graffi chi non
lo lascia in pace.

CANI E GATTI SONO COSÌ DIVERSI?


I cani sono animali sociali e per questo diversi dai gatti.
Quando vivono insieme devono imparare a capirsi: quando un
cane agita la coda è felice, se lo fa il gatto invece è nervoso.
Cosa hanno quindi in comune? Entrambi usano una forma di
comunicazione basata principalmente sugli odori.

COME SONO STATI TRATTATI


I GATTI NELLA STORIA?
Nell’antico Egitto i gatti erano
associati a Bastet ed altre divinità,
quindi ucciderli era proibito.
Ma al tempo stesso venivano
allevati e offerti in sacrificio. Nel
Medioevo furono perseguitati,
perché associati alle streghe, e
nel 1500 in Spagna addirittura
entrarono nei menù. Solo nel XIX
secolo sono diventati gli animali
domestici che conosciamo oggi.

Focus | 115
ANIMALI

Esistono conchiglie Sono estremamente rare e appartengono ai molluschi del gene-


re Corolla spectabilis, lumache marine dalla forma simile a farfal-

trasparenti? le. Le Corolla vivono infatti galleggiando in acqua grazie a strut-


ture che ricordano ali, sono lunghe pochi centimetri e vivono lontano
dalle coste, per cui sono difficili da trovare. Inoltre, come molte altre for-
me di vita oceaniche, queste lumache marine sono gelatinose e quasi del
tutto trasparenti, per essere meno visibili ai predatori.
Come ali. L’habitat principale delle Corolla spectabilis è il mare aperto
al largo del Nord America Occidentale, dove gli esemplari formano
grandi gruppi. L’apertura delle loro placche alari di forma ovale può
raggiungere gli 8 cm di diametro, permettendo così all’animale di
spostarsi svolaz zando come un uccello e di raggiungere velocità fino a
45 cm al secondo. Il loro corpo non è protetto da un guscio duro, ma
da un rivestimento di consistenza gelatinosa chiamato pseudoconca o
falso guscio. La pseudoconca è ricoperta da minuscole protuberanze
Rebecca Helm
tonde che la rendono irregolare, e generalmente è ciò che resta
dell’animale quando viene trasportato a riva. R.M.

PERCHÉ GLI ELEFANTI HANNO LA


PELLE TANTO RUGOSA? LE LORO RUGHE HANNO UNA
FUNZIONE: DIFENDERLI DAL CALDO.

I
l fitto reticolato di rughe tipico della pelle degli elefanti è scoli che si formano, come ha visto uno studio dell’Università
utilissimo al loro benessere fisico, in quanto serve a intrap- di Ginevra (Svizzera), perché la spessa epidermide si frattura.
polare l’umidità, e quindi a mantenerli più freschi e protetti FRESCHE FORESTE. Un altro strumento per abbassare la tem-
dalle alte temperature dei loro habitat naturali. I pachidermi peratura corporea è poi rappresentato dai peli che, per quanto
non possiedono infatti ghiandole sudoripare, quindi non pos- radi, esercitano la medesima funzione del reticolo di rughe.
sono contare su di esse per regolare la temperatura dei loro Per questo motivo, in Africa gli elefanti che vivono nella savana
corpi massicci. Per questo disperdono il calore in altri modi, tendono normalmente a essere più rugosi di quelli che abita-
uno dei quali è rappresentato proprio dalle tipiche rughe, che no nella foresta, in un ambiente reso naturalmente più fresco
imprigionano l’umidità nelle loro pieghe facendola evaporare dalla presenza degli alberi. E per la stessa ragione i pachidermi
più lentamente e quindi mantenendoli in definitiva più freschi. africani hanno in generale più rughe di quelli asiatici che vivo-
Oltre alle rughe visibili, sulla pelle c’è una rete di solchi minu- no nella giungla. G.G.
Adobe Stock

SAVANA
Elefanti africani si
abbeverano a una
pozza d’acqua. Qui
le temperature sono
molto alte.

116 | Focus
Anche le balene
hanno la pelliccia?
S i, anche se non sembra. Non è più la pelliccia che avevano
quando erano mammiferi terrestri, perché diventerebbe
un impedimento nel nuotare. Sono rimaste però delle vestigia,
in alcune specie sotto forma di peli isolati il cui numero cambia
(in genere diminuendo) con l’età e in altre di protuberanze che
ospitano sul fondo un follicolo pilifero e il relativo pelo. Sicco-
me queste zone sono riccamente innervate, si pensa che que-
sti peli servano alle balene per aiutarle a percepire il mondo,
per esempio per capire se un banco di krill alla loro portata è
abbastanza consistente (i delfini sentono per esempio i campi
elettrici grazie alle fossette che ospitavano peli; v. a pag. 11).
Protuberanze. Le specie con peli su muso, mento e mascel-
la, piccoli e difficili da vedere, sono la balenottera comune (Ba-

Shutterstock
laenoptera physalus), la balenottera boreale (Balaenoptera bo-
realis), la balena artica o della Groenlandia (Balaena mysticetus)
e le balene franche (del genere Eubalaena). La megattera (Me-
gaptera novaeangliae), invece, ha da 30 a 100 protuberanze

Che effetto fanno gli


visibili su testa e pinne pettorali, chiamate tubercoli,
che possono essere scambiate per cirripedi,

elicotteri ai coccodrilli?
i molluschi che si attaccano anche
alle barche. D.V.

V edere un elicottero in volo può essere interessante, ma in


genere non scatena sfrenati desideri sessuali, a meno non si
sia un coccodrillo. Lo hanno scoperto i titolari di un allevamento
di questi rettili del Queensland, in Australia, quando un grande
elicottero Chinook, quelli con due rotori, lo ha sorvolato,
innescando un’ondata di frenetici accoppiamenti fra i 3.000 rettili
ospitati. «Al passaggio del velivolo», hanno spiegato gli allevatori,
«tutti i grandi maschi si sono scossi dal torpore, ruggendo verso il
cielo, per poi accoppiarsi con le femmine». Ma perché?
Tuoni. Per l’erpetologo Mark O’Shea dell’Università di
Wolverhampton (Uk), la ragione potrebbe risiedere nel rumore
delle pale, che ricorda quello dei tuoni, e nello spostamento
d’aria, che può essere stato percepito dai rettili come un cambio
di pressione atmosferica, «segnali in natura associati all’arrivo
della stagione delle piogge, la migliore per accoppiarsi, visto che
così i piccoli nasceranno quando sarà finita, evitando di affogare
AdobeStock

nelle inondazioni». È quindi probabile che il passaggio del velivolo


sull’allevamento abbia simulato tanto bene l’arrivo della stagione
dell’amore coccodrillesco, da scatenare un’orgia. A.S.

Quali animali potrebbero estinguersi prima del 2050?


L a perdita di specie prosegue a ritmo serrato: il 40% degli anfibi, il 25% dei
mammiferi, il 21% dei rettili e il 13% degli uccelli è ad alto rischio di scomparire a
breve, ma per 4 specie l’ultimo esemplare potrebbe lasciarci entro il 2050. Come per
l’elefante africano delle foreste: in un secolo si è passati da 5 milioni a poche migliaia.
Minacce. Bracconaggio e deforestazione minacciano il leopardo dell’Estremo oriente:
negli anni ’90 ne erano rimasti solo 20, ora sono un centinaio ma la scarsa diversità
genetica e l’habitat ormai minuscolo li stanno condannando. Un’infezione fungina ha
poi decimato fin quasi all’estinzione il pipistrello dalle lunghe orecchie degli Stati Uniti
(foto), mentre la neofocena del fiume Yangtze, in Cina, sta sparendo per colpa
dell’inquinamento, della pesca e del gran traffico di barche sul corso d’acqua: ne
restano appena un migliaio e si teme possano presto estinguersi com’è successo al
delfino di Baiji, un cetaceo che nuotava in queste acque fino al 2006. E.M.

Focus | 117
TECNOLOGIA
Il meteo influisce sulla
connessione Internet?
P ioggia, vento, caldo e altre condizioni meteorologiche sono tut-
te circostanze nocive per le connessioni Internet. La pioggia è
uno dei peggiori nemici degli internauti, per vari motivi: l’acqua in-
fatti può infiltrarsi nei terreni e danneggiare i cavi sotterranei che
portano Internet nelle case, soprattutto se si tratta di quelli più vec-
chi, in rame. E ancora: le gocce di pioggia possono assorbire par-
te del segnale, riducendone la copertura. L’umidità post-tempora-
le, infine, può influire sulla forza del wi-fi, abbassando la sua
velocità di connessione.

AdobeStock (4)
Chiusi in casa. Anche il caldo per la connessione Internet è un
nemico terribile. Le ondate di calore, infatti, influenzano le presta-
zioni dei dispositivi di rete, così come quelle di smartphone e
computer, mentre il vento forte può danneggiare i ripetitori. Il
fattore che incide di più, però, è quello umano: ogni tipo di

In che modo
maltempo induce infatti le persone a restare chiuse in
casa, spingendole a utilizzare maggiormente Internet

il laser sta
e portando così al sovraccarico delle linee e al
peggioramento generale della qualità

rivoluzionando
del segnale. S.V.

l’archeologia?
C on l’utilizzo del Lidar, acronimo di
Light Detection and Ranging (rileva-
mento e misurazione della luce), uno
strumento che permette di mappare in
modo molto preciso e dettagliato le
superfici che analizza, anche se coperte
dalla vegetazione o dall’acqua. Lo fa
grazie alla misurazione del “tempo di
volo” di un raggio laser, cioè del tempo
impiegato da un impulso laser emesso
dallo strumento a tornare indietro.
Superficie. Ripetendo l’operazione in
diversi punti dell’area di interesse, si può
realizzare una mappa 3D estremamente
dettagliata della superficie a livello del

Perché il computer di Odissea


suolo o del fondale, non importa se
coperto dalla vegetazione o dall’acqua di

nello spazio si chiama Hal?


un mare non troppo profondo (per ora
fino a 4 m). In questo modo si stanno
scoprendo migliaia di nuovi siti da
analizzare con future spedizioni archeo-
logiche: per esempio, applicato allo
0,08% dei 6,7 milioni di chilometri
S econdo gli autori, il nome di HAL 9000, supercomputer protago-
nista di 2001: Odissea nello spazio (Stanley Kubrick, 1968), la
cui intelligenza artificiale entra in conflitto con gli umani, deriverebbe
quadrati di estensione della foresta dalle iniziali dell’espressione Heuristic ALgorithmic, cioè “algoritmica
amazzonica, ha già permesso di scoprire euristica”. Un algoritmo è chiamato euristico quando persegue un
24 strutture prima sconosciute risalenti obiettivo seguendo un procedimento non rigoroso, con margini
ad antiche civiltà. D.V. d’imprevedibilità (e nel caso di HAL di “pericolosità”).
Variante. Una seconda spiegazione (che non esclude la prima)
sostiene che HAL derivi da un gioco di parole nel quale, partendo
dalla sigla IBM (la celebre azienda informatica, all’epoca maggiore
produttrice di computer), si va sostituendo ogni lettera con quella
precedente dell’alfabeto: la I diventa quindi H, la B si trasforma in A
e la M in L. Si racconta inoltre che, essendo HAL il diminutivo di due
nomi comuni nel mondo anglosassone, ossia Henry e Harold, la
scelta servisse a “umanizzare” il supercomputer. M.L.
PRESENTE!
Muovere un robot
tra i banchi potrebbe
ridare fiducia ai
ragazzi con disagi.

SI PUÒ
MANDARE
UN ROBOT
A SCUOLA
AL PROPRIO
POSTO?
SUCCEDE DA QUALCHE MESE
IN UNA CITTÀ GIAPPONESE,
PER RIMEDIARE ALLE ASSENZE
SEMPRE PIÙ NUMEROSE
DEGLI STUDENTI NELLE
AULE SCOLASTICHE.

È
un esperimento partito nel no-
vembre del 2023 nella città giap-
ponese di Kumamoto: anziché
utilizzare piattaforme online per la di-
dattica a distanza, gli studenti seguono
le lezioni in classe per mezzo di androidi
che vanno a scuola al posto loro. Secondo
i media locali, infatti, la città sta affron-
tando un grave problema di assenteismo

I robot possono riprodursi?


scolastico, con un numero di assenti più
che raddoppiato in quattro anni, passan-
do dai 1.283 del 2018 ai 2.760 del 2022. In
giapponese questo fenomeno viene chia-
mato futoku, e indica il rifiuto di bambini
e adolescenti di frequentare la scuola a
A lcuni sì: sono stati creati usando cellule viventi di rana della specie
Xenopus laevis, e per questo li hanno chiamati Xenobot. A realizzarli
è stato un team di scienziati delle università statunitensi di Tufts,
causa di ansia, disagi psicologici e soprat- Harvard e del Vermont. Le cellule sono state assemblate manualmente
tutto disabilità. in sfere dal diametro di pochi millimetri e programmate dall’intelligenza
TABLET SU RUOTE. Così il governo locale artificiale. Possono muoversi autonomamente, autorigenerarsi e
ha cercato di fronteggiare il problema ri- organizzarsi insieme per affrontare minacce alla propria sicurezza. In
correndo prima alle lezioni online e, suc- pratica, sono simili a piccoli pac-man semisintetici in grado di replicarsi,
cessivamente, ai “Classroomba”: robot di per un determinato numero di cicli, assemblando le cellule che
telepresenza alti circa un metro e compo- incontrano sul loro cammino per formare nuovi organismi.
sti sostanzialmente da tablet montati su Rigenerare. Partendo dallo studio basato su cellule embrionali di rana,
una base con delle ruote. I Classroomba gli scienziati di Tufts e Harvard hanno poi sviluppato gli Anthrobot,
possono essere manovrati da casa dagli biorobot di cellule umane che si sviluppano da una singola cellula della
studenti, per interagire in tempo reale superficie della trachea. Anche in questo caso i minuscoli organismi
con insegnanti e compagni attraverso possono muoversi autonomamente e aggregarsi in “superbot”, strutture
videochat, ma anche per spostarsi nello più grandi del tutto compatibili con quelle dell’ospite. L’obiettivo, infatti,
spazio dell’aula, aumentando così la sen- è di creare strumenti in grado di rigenerare e riparare le aree
sazione di una presenza fisica. danneggiate, utilizzando le cellule degli stessi pazienti. R.M.
Roberto Mammì

Focus | 119
SCIENZA

HOMO SAPIENS
Tracce della nostra
storia evolutiva si
possono trovare
ancora nel nostro
Dna.

AdobeStock
COSA I
nostri antenati estinti, in particolare i più vicini a noi come Nean-
derthal e Denisoviani, avrebbero avuto nelle loro cellule particola-
ri molecole (andate perdute con l’evoluzione della moderna specie

C’ENTRANO umana) che potrebbero essere potenziali candidati come trattamenti


antimicrobici.
DE-ESTINZIONE. L’articolo che lo propone, pubblicato su Cell Host &

GLI ANTIBIOTICI Microbe da un gruppo di ricerca del Machine Biology Group dei Dipar-
timenti di Psichiatria e Microbiologia dell’Università della Pennsylva-

CON I NOSTRI
nia, conia anche il termine “de-estinzione molecolare” per descrivere
il processo che cerca di riportare in vita queste molecole del passato
che potrebbero aiutare a risolvere problemi di oggi come la sempre

ANTENATI più diffusa resistenza agli antibiotici. I ricercatori hanno ricreato in


laboratorio quattro peptidi, cioè pezzi di proteina con proprietà anti-
biotiche, due di esseri umani moderni, uno dell’uomo di Neanderthal

ESTINTI?
ALCUNE ANTICHISSIME MOLECOLE POTREBBERO
e uno dell’uomo di Denisova, e con tutti questi hanno trattato alcuni
topi infettati da batteri, ottenendo di bloccare l’infezione o, a dosi più
elevate, uccidendo il batterio responsabile della malattia. Una prossi-
AIUTARCI NELLA LOTTA CONTRO I MICROBI. ma ricerca cercherà di valutare se i topi possano sviluppare una resi-
stenza a questi peptidi, fatto che li renderebbe meno utili.
Daniele Venturoli

120 | Focus
I batteri ricordano? Cosa hanno
S embra di sì. Secondo ricercatori in comune
matematica
delle università del Texas e del
Delaware, che hanno pubblicato il loro

e musica?
studio su PNAS, lo fa una particolare

AdobeStock
specie di batteri molto comune,
l’Escherichia coli, che vive anche nel
nostro intestino. In particolare i batteri
ricordano come muoversi, nel mezzo
nel quale sono immersi, collaborando
E ntrambe utilizzano simboli simmetrici, richiedono pensiero astratto e ra-
gionamento quantitativo. Secondo Ayça Akın, dell’Università di Antalya
Belek, in Turchia, sono alcuni degli aspetti comuni alle due materie. E a con-
tra loro per colonizzare una superficie fermare la connessione, la sua ricerca mostrerebbe che a scuola i bambini
che contiene nutrienti. Questa memoria ottengono risultati migliori in matematica quando la musica viene integrata
è basata sulla concentrazione nelle lezioni. Akin ha esaminato e confrontato 55 studi sull’argomento che,
intracellulare di ferro: se questa è in tutto il mondo, hanno coinvolto 78 mila bambini e ragazzi.
bassa è associata a una formazione più Ritmi. I risultati hanno mostrato che la partecipazione a diverse modali-
rapida ed efficiente di uno sciame tà di interventi musicali, sia in lezioni specifiche sia come parte di quelle
batterico per colonizzare la superficie. di matematica, portava fino al 73% dei giovani a migliorare il loro ren-
Generazioni. Questa memoria, dimento. Per Akin, sono soprattutto le tecniche utilizzate per inte-
inoltre, non solo viene conservata dal grare la musica nelle lezioni di matematica, come ascoltare
singolo individuo che vive l’esperienza, brani con ritmi diversi mentre si imparano numeri e fra-
che si comporterà in futuro allo stesso zioni, che possono rendere l’impegno più piace-
modo in presenza dello stesso stimolo, vole aumentando la motivazione degli
ma viene anche passata di generazione studenti. R.M.
in generazione, sicuramente fino a
quattro di queste, per poi sparire
completamente nella settima. Il fatto
che la memoria batterica sia basata sul
I risultati di “testa
o croce” con una
ferro, e che questo aiuti il batterio ad
adattarsi alle cattive condizioni

moneta sono casuali?


ambientali, potrebbe portare in futuro
allo sviluppo di nuovi antibiotici. D.V.

AdobeStock
N on del tutto. Lo si è verificato in maniera empirica all’Università di
Amsterdam, grazie a una maratona di lancio della monetina: gli
studiosi hanno tirato in aria per 350.757 volte monete di 46 valute diverse,
per studiare le dinamiche dei lanci e dell’atterraggio.
Oscillazione. Hanno concluso che le possibilità di ottenere “testa” o
“croce” non sono davvero 50:50. Le monete, infatti, avrebbero una
minima possibilità in più di cadere dallo stesso lato di partenza. In teoria il
lancio dovrebbe seguire le leggi della fisica newtoniana, con la casualità
assicurata da diversi fattori all’origine del lancio stesso. Ma adesso gli
scienziati hanno provato sul campo i risultati di una ricerca del 2007,
secondo cui il lanciatore può aggiungere al lancio un’oscillazione o una
precessione, ossia un cambiamento di direzione nell’asse di rotazione del
dischetto metallico. Con questo effetto, la moneta dovrebbe cadere dallo
AdobeStock

stesso lato da cui ha iniziato il lancio il 51% delle volte. R.M.

Si può superare la barriera del suono sott’acqua?


Q uesto risultato è stato ottenuto per la prima volta nel
1997 al Naval Undersea Warfare Center, nel Rhode
Island (Usa), grazie a un proiettile dal muso schiacciato che
maggiore che nell’aria (5.400 invece di 1.200 km/h), e perché
l’acqua oppone una resistenza al movimento molto superiore,
essendo circa 1.000 volte più densa.
ha raggiunto i 5.576 km/h. Superare la barriera del suono Bolla di gas. Per spostarsi velocemente nell’acqua si usa il
sott’acqua è difficilissimo per almeno due motivi: perché la principio della supercavitazione, ideato dai russi per i siluri
velocità del suono nell’acqua è Shkval, capaci di toccare i 370 km/h: la punta del siluro,
opportunamente disegnata, vaporizza l’acqua che incontra
e crea una bolla di gas che avvolge interamente il
Shutterstock

mezzo in movimento, riducendo così moltissimo la


resistenza idrodinamica e l’attrito. A.C.
TE LO DICE MASSIMO
Massimo Cannoletta, divulgatore, viaggiatore e campione
di quiz tv, cerca e svela curiosità in giro per il mondo

Dov’è il festival
della lotta nell’olio?
I n Turchia, dove lo Yaglı güres (letteralmente lotta
con l’olio) è considerato lo sport nazionale. Tornei
e campionati si svolgono in tutto il Paese e anche
in quelli confinanti, ma il festival più importante si
svolge nella città di Edirne. Tutto iniziò nel 14°
secolo, quando due soldati, unti di olio per tenere
lontani gli insetti, iniziarono a lottare per gioco e il
sultano, divertito dallo scontro, promise un paio di
pantaloni di pelle al vincitore. Allettati dal premio, i
due lottarono per tutta la notte finché al mattino

Si può costruire un
crollarono sfiniti ai piedi di un albero di fico e i loro
compagni li trovarono morti.

tempio con un milione


Untissimi. La tradizione che commemora quella
primissima lotta si ripete ogni anno da oltre 650

di bottiglie di birra?
anni. Ancora oggi i lottatori, chiamati pehlivan,
sono unti di olio e indossano solo un pantalone di
cuoio. Vince chi riesce a sollevare l’avversario

I l tempio Wat Pa Maha Chedi Kaew, noto anche come “il tempio
del milione di bottiglie”, si trova nel distretto di Khun Han nella
provincia thailandese di Sisaket ed è stato costruito dai monaci
sopra la propria testa o a bloccarlo per terra, due
compiti non proprio facili a causa dell’untuosità dei
corpi. Il festival dal 2010 è considerato Patrimonio
buddhisti del tempio stesso. In realtà sono assai più di un milione: Immateriale dell’Umanità Unesco.
si calcola infatti che dal 1984, anno in cui i monaci iniziarono a
metterle da parte, oltre un milione e mezzo di bottiglie siano state
utilizzate per realizzare l’edificio. Le strutture portanti della
costruzione e delle ali, che sono state man mano aggiunte,
sono in cemento e materiali tradizionali, ma i contenitori di vetro
restano tra i componenti principali dell’edificio, incorporati a
formare muri, pilastri e colonne. I tappi delle bottiglie formano
invece bizzarri e originali mosaici.
Luci sui vetri. Questo tempio, simbolo dei valori del riciclaggio
e della sostenibilità, acquista un’aura speciale al tramonto e
all’alba, quando la luce naturale filtra attraverso le enormi superfici
di vetro e, illuminando i canti dei monaci, crea un’atmosfera
eterea e surreale, decisamente mistica.

Dove si trova la celebre Collina delle Croci?


A Šiauliai, in Lituania, sulla via che porta a nord verso la Lettonia. Si
tratta di un luogo fondamentale per il popolo lituano: già nel XIX
secolo, infatti, in occasione delle rivolte contro l’Impero russo represse con
la violenza, i lituani, non potendo seppellire le vittime della ferocia zarista,
iniziarono a piantare croci su questo piccolo rilievo. Caduto lo zar, il regime
sovietico, soprattutto nella terribile epoca staliniana, si avventò più volte
contro la Collina delle Croci, che simboleggiava due nemici giurati del
regime, la religione e l’identità nazionale lituana.
Tenacia. Più volte la collina venne spianata e ogni volta le croci
tornarono a comparire. I sovietici hanno tentato di estirpare questa spina
nel fianco anche diffondendo voci di epidemie e allagando l’area della
collina. Ma i lituani sono sempre stati più tenaci e hanno ogni volta rimesso
in piedi in silenzio le loro croci. Il sito ha acquisito fama mondiale nel 1993
con la visita di Giovanni Paolo II. Oggi la collina con le sue migliaia di croci
è un simbolo nazionale lituano e meta di continui pellegrinaggi.

122 | Focus
Dove si usa lo sterco per creare opere d’arte?
I n Ruanda, dove una cooperativa di artiste perpetua una tradizione iniziata,
secondo la leggenda, dal principe Kakira nel XVIII secolo. Il principe fu il primo a
far decorare le pareti della sua residenza con un misto di sterco di vacca (che in
Ruanda abbonda) temperato con cenere, che ne elimina l’odore uccidendo i
batteri, e argilla, che conferisce alla mistura le varie tonalità di colore. La tenuta del
regnante si chiamava Imigongo e con questo nome è arrivata fino a noi la sua
originale forma d’arte.
Tavole e vasellame. Sopravvissuta al terribile genocidio avvenuto in Ruanda
negli anni ’90, la tradizionale arte Imigongo viene portata avanti principalmente da
donne (molte di esse vedove di vittime di quei massacri). Non più sui muri, ma su
tavole di legno, vasellame e utensili vari, dipinti ancora utilizzando gli ingredienti del
principe Kakira. Le forme sono geometriche e astratte (zig-zag, linee parallele,
spirali), anche se recentemente le artiste hanno iniziato a sperimentare con soggetti
figurativi e immagini che evocano la natura ruandese.

QUALE VULCANO
ERUTTA LAVA BIANCA?

PANORAMA
Un uomo masai in
cammino sulle
colline coperte di
cenere vulcanica.
Shutterstock (5)

I
SI CHIAMA OL l vulcano Ol Doynio Lengai, che si erge fino a colorazione bianca che può dare l’impressione che
DOYNIO LENGAI oltre 2.900 metri di altezza nel cuore della Tan- il vulcano sia ricoperto di neve. Il nome Ol Doynio
E SI TROVA IN zania. La lava che fuoriesce durante le eruzio- Lengai si traduce nella lingua dei Masai locali come
TANZANIA, NELLA ni è a base di carbonatite e molto povera di silice, “la Montagna di Dio”. La scalata del vulcano è lunga
TERRA DEL quindi molto più fluida di quella degli altri vulcani e faticosa, ma merita lo sforzo perché consente di
POPOLO MASAI. e soprattutto molto meno calda (tra i 500° e i 590°, ammirare il paesaggio lunare attorno da un punto di
anziché dagli 800° ai 1.200°). vista unico. Inoltre, dall’alto dell’Ol Doynio Lengai
COME NEVE. La composizione chimica fa sì che la si può contemplare anche un’altra meraviglia della
lava sia molto liquida, che durante l’eruzione sia natura dal colore insolito, il lago Natron, che a causa
nera (e non di un vivido rosso fiamma) e soprattutto del carbonato idrato di sodio e ai batteri che lo popo-
che si raffreddi molto rapidamente, assumendo una lano presenta un’impressionante superficie rossa.

Focus | 123
NATURA

ESISTONO

Shutterstock / Imagine Earth Photography


CASCATE
ORIZZONTALI?
SE NE TROVANO IN AUSTRALIA, A CAUSA DI UN
PARTICOLARE INTRECCIO DI MAREE E CORRENTI.

S
ì: sono le Horizontal Falls, curioso fenomeno naturale, MERAVIGLIE CUSTODITE. Il suggestivo fenomeno delle Hori-
legato a una serie di potenti correnti marine e all’effetto zontal Falls non si verifica peraltro in una sola baia di questo
delle maree, che si verifica nell’arcipelago Buccaneer, in angolo d’Australia, ma in più suggestivi luoghi. Per tutelare
Australia Occidentale. Insinuandosi in una fessura tra due gole tali meraviglie della natura, sono state istituite apposite aree
costiere strette e lunghe, l’acqua si accumula più rapidamente marine protette, inserite in un più grande parco naturale noto
di quanto non defluisca, formando quella che si presenta come come Lalang-garram, espressione aborigena che rimanda al
una suggestiva cascata (o meglio serie di cascate, dette Horries) concetto di acqua salata, alla sua dimensione spirituale e alla
che scorre appunto in orizzontale, senza salti verticali, tanto sua abbondanza.
che è possibile, pur con difficoltà, percorrerla in barca. Matteo Liberti

Vinceremo la lotta contro S econdo un recente rapporto dell’Unep, il Programma


dell’Onu per l’Ambiente, la lotta al proliferare di rifiuti plastici

i rifiuti di plastica? (v. approfondimento a pagina 8) nei mari e nei terreni non è
ancora persa. Anzi, sarebbe possibile ridurre l’inquinamento
dell’80% entro il 2040, a patto che si corra subito ai ripari con
misure radicali quali l’abolizione della plastica monouso e
l’abitudine al riutilizzo, il riciclo di quasi la totalità della
produzione, la raccolta dei materiali nelle acque e l’utilizzo di
polimeri alternativi.
Problema di salute. Se le linee guida dettate dal rapporto
venissero seguite, entro il 2040 sarebbe possibile un risparmio
di 4.500 miliardi di dollari nei costi ambientali e sociali. Un punto
aryfahmed - stock.adobe.com

importante sarebbe per esempio il calo della spesa sanitaria. Il


problema principale, infatti, è che delle 13.000 sostanze
chimiche note associate alla plastica, almeno 3.200 hanno
proprietà dannose e causano problemi ormonali, cancro e altre
malattie del sistema nervoso e respiratorio. S.V.

124 | Focus
da Giacomo Lucio Esposito
La Terra ha un
LA DOMANDA DEL LETTORE

suo battito?
Un impulso di attività
geologica che si ripete
ogni 27,5 milioni di anni.
Lo hanno scoperto i ricercatori
del dipartimento di Biologia
dell’Università di New York,
negli Stati Uniti, analizzando 89
eventi geologici accertati degli
ultimi 260 milioni di anni.

Quanta acqua può

Paulina - stock.adobe.com
Gli studiosi hanno stilato una
statistica di questi avvenimenti

trattenere un albero? in grado di modificare la


superficie del pianeta, che
comprendono estinzioni marine

S econdo gli studiosi della Purdue University di West Lafayette, negli Stati
Uniti, gli alberi possono assorbire da 35 a oltre 560 litri di acqua al giorno,
ma solo il 5% di questa viene immagazzinato nella pianta per la crescita. L’albero
e terrestri, deossigenazioni
oceaniche, effusioni vulcaniche,
fluttuazioni dei livelli del mare e
che riesce a trattenere la maggiore quantità d’acqua è il baobab africano spostamenti e riorganizzazioni
(Adansonia digitata), che raggiunge altezze dai 5 ai 30 metri. Secondo la Ong delle placche tettoniche
sudafricana Baobab Foundation, queste piante la utilizzano principalmente per della Terra.
mantenere il fusto in posizione eretta e per sostenere la crescita stagionale di Collegamento. I risultati
nuove foglie e fiori. Il tronco di un baobab appena abbattuto pesa circa 850 kg indicano che questi eventi
per metro cubo, ma una volta essiccato pesa appena 200 kg al metro cubo, catastrofici sarebbero
quindi può immagazzinare 650 litri d’acqua per metro cubo. generalmente raggruppati in
Cavità. Questi alberi arrivano a essere composti per il 79% di acqua, e nella dieci periodi nel corso dei 260
loro corteccia sono presenti cavità che si riempiono durante la stagione delle milioni di anni, raggiungendo
piogge, fungendo da serbatoi idrici. In base alle dimensioni, un baobab può quindi il culmine delle attività
quindi immagazzinare fino a 120mila litri di acqua, una caratteristica essenziale circa ogni 27,5 milioni di anni,
per superare le stagioni più aride, in cui altre specie vegetali non riescono a come una sorta di battito. Gli
sopravvivere. R.M. eventi geologici globali non
sarebbero dunque casuali nel
tempo, ma collegati fra loro in
un’attività lenta e costante che
sembra seguire un ciclo.
L’ultimo impulso si è verificato

L’oro
approssimativamente 7 milioni
Ammak - stock.adobe.com

di anni fa, per cui, secondo gli

cresce sugli
scienziati, il prossimo “battito”
dovrebbe avvenire fra più di 20

alberi?
milioni di anni. R.M.

S ugli eucalipti australiani, sì: questi alberi hanno radici lunghissime, che
scendono anche fino a 40 metri di profondità in cerca di acqua, un
bene raro e prezioso nelle terre aride del Paese. In questi strati della cro-
sta terrestre talvolta ci sono anche particelle d’oro, che quindi possono
essere assorbite e possono letteralmente risalire lungo il tronco e i rami
fino ad arrivare nelle foglie: è stato scoperto analizzando piante che cre-
scono vicino a un’area nota per giacimenti d’oro sotterranei, Freddo Gold
Prospect in Australia Occidentale, e grazie a questa caratteristica sono
stati perfino individuati nuovi filoni auriferi.
Giacimenti. Di recente, proprio a partire dall’analisi delle foglie di euca-
lipto, nel Sud del Paese è stata scovata una vena d’oro lontana centinaia
di metri da giacimenti noti: era a 44 metri sottoterra e contiene 3,4 grammi
d’oro per tonnellata di materiale. Sugli alberi quindi non crescono pepite
e magari estrarre il poco oro che si trova nelle foglie è macchinoso, ma gli
eucalipti possono essere ottimi “segnalatori” di giacimenti d’oro (e di cer-
to i koala sono buongustai!). E.M.

Focus | 125
ECONOMIA
Quanta moneta circola sotto
forma di banconote?
P ochissima. La maggior parte del denaro infatti non esiste fisicamen-
te, ma sotto forma di investimenti e transazioni (la maggior parte dei
quali implica grandi somme) che oggi vengono eseguiti solo elettronica-
mente. Così l’Economic Times stima che solo l’8% della valuta a livello
globale sia denaro fisico e questa somma include anche quello deposi-
tato nei conti di risparmio e conti correnti, che può quindi essere ritirato
allo sportello bancario.
PG In crescita. La percentuale di denaro in forma fisica è destinata
però a calare ancora negli anni a venire: uno studio della Juniper
Research, fra i maggiori esperti del mercato della tecnofinanza,
ha rilevato che il valore dei pagamenti tramite CBDC (valute
digitali delle banche centrali) passerà dai 100 milioni
di dollari all’anno nel 2023 a 213 miliardi di
Adobe Stock

dollari all’anno entro il 2030. I.P.

Chi ha inventato il denaro? GIGANTI


Le insegne digitali

S econdo la teoria tradizionale del filosofo ed economista Adam Smith (1723-1790), il denaro è
nato come evoluzione del baratto, ma alcuni antropologi oggi ritengono che non sia così e
che anche in epoche antichissime si registrassero debiti e crediti su tavolette o papiri. A un certo
dei film sui
grattacieli di Times
Square, a New York.
punto però abbiamo iniziato a usare oggetti come moneta di scambio: conchiglie, grano, perle o
perfino capi di bestiame erano il denaro di indigeni americani, africani e di popolazioni dell’Asia e
del Pacifico. Finché in Cina, fra l’VIII e il V secolo a.C., sono comparse monete di metallo vere e
proprie (nella foto conchiglie bronzee usate come moneta). In India le prime monete in argento,
con stampati simboli e forme naturali, risalgono al VI secolo a.C.; più o meno nello stesso
periodo, la dracma faceva la sua comparsa in Grecia e lo shekel e il darico d’oro venivano
prodotti nell’Impero achemenide, l’attuale Iran.
Conio. La Cina, stando al recente ritrovamento di una antica
fonderia a Guangzhuang, pare sia stata anche il primo Stato a
istituire un conio ufficiale per le monete, attorno al 640 a.C.,
così che fossero tutte uguali; finora si pensava che il primato
fosse dello statere in lega di oro e argento della Lidia, l’odierna
Turchia, che il re Aliatte iniziò a coniare nel VII secolo a.C. E.M.

Cosa è la curva È una teoria economica che suggerisce l’esistenza di

di Laffer?
un livello ottimale di tassazione oltre il quale è
sconsigliato spingersi, in quanto l’aumento eccessivo
delle imposte ridurrebbe le entrate fiscali, fungendo da
incentivo all’evasione. Semplificando: se si tassa poco si
avranno poche entrate, ma se si tassa troppo si
avranno comunque entrate ridotte poiché la gente
inizierà a evadere in massa, non potendo più
permettersi di sostenere le spese fiscali.
Reagan. Tale principio fu elaborato dall’economista
Arthur Laffer. Questi convinse il presidente Usa Ronald
Reagan a ridurre la tassazione dall’aliquota massima
sulle persone del 70% al 31% durante i suoi due
mandati, tra il 1981 e il 1989. L’apice della curva di
Laffer (ossia il 100% del gettito) si otterrebbe con una
pressione fiscale attorno al 30%, ma molti economisti
Mondadori Portfolio

restano scettici circa l’effettiva efficacia di questa teoria:


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sostengono che funzionerebbe, peraltro parzialmente,


solo partendo da aliquote altissime. S.V.

126 | Focus
Un cattivo capo rende
i dipendenti peggiori?
È vero soprattutto per i dipendenti ambiziosi: chi considera
prioritari avanzamento di carriera o incentivi economici
viene demotivato da un capo aggressivo, che critica in

AdobeStock
modo non costruttivo, valorizza poco e non riconosce meriti.
L’ha concluso uno studio dell’Università dell’Illinois, a
Chicago, intervistando dipendenti e supervisori di 42
aziende. Sorprendentemente, una leadership scorretta non promozioni. Di conseguenza, se non c’è un buon rapporto,
ha lo stesso effetto sui dipendenti che non aspirano a gli ambiziosi perdono la speranza di ottenere ciò che
promozioni ma ritengono più importanti la sicurezza e la desiderano e, con ciò, anche l’interesse per il lavoro. Invece,
stabilità del proprio incarico: anche quando subiscono un chi punta a mantenere degnamente il proprio ruolo di solito
cattivo capo, investono energie con responsabilità sul lavoro. non ha motivo di sentirsi minacciato dal capo perché i
Motivazione. Quanto accade si spiega con il fatto che al licenziamenti, in genere, richiedono l’intervento delle risorse
diretto superiore viene attribuito il potere di decidere bonus e umane o di manager di grado superiore. M.Z.

QUAL È IL FILM PIÙ COSTOSO


DELLA STORIA? DA CLEOPATRA ALLE SERIE MITICHE COME STAR WARS: GLI
INVESTIMENTI NEL GRANDE CINEMA NON SONO MAI MANCATI.

S
i tratta di una classifica che si aggiorna di continuo con effetti speciali come i due ultimi capitoli degli Avengers (End-
i nuovi blockbuster ed è anche difficile da stilare per- game e Infinity war) o le pellicole della serie Pirati dei Caraibi.
ché le case di produzione non sempre dichiarano i costi KOLOSSAL IN ITALIA. Se poi si pensa al passato, tenendo conto
realmente sostenuti per realizzare le pellicole. Basandosi sui di quanto è cambiato il valore del denaro, anche i 44 milioni
dati noti, tuttavia, in quasi tutte le classifiche ai primi posti si spesi per Cleopatra con Elizabeth Taylor, nel 1963, sono para-
trovano Star Wars – il risveglio della forza e Star Wars – l’ascesa gonabili ai budget dei kolossal attuali: il film ebbe molti guai di
di Skywalker, che hanno aperto e chiuso l’ultima trilogia dei produzione, fra cui la polmonite da cui fu colpita la protagoni-
film della saga di fantascienza e hanno contato su budget di ol- sta che obbligò a spostare le riprese a Cinecittà per favorirne
tre 400 milioni di dollari. Una mega-produzione con cifre ana- la guarigione. Pare che neppure gli enormi incassi, comunque,
loghe anche l’ultimo Avatar – la via dell’acqua. Viaggiano fra i siano riusciti a coprire quei costi.
300 e i 400 milioni di dollari di spese anche altri film pieni di Elena Meli
SALUTE RELAX
Stare a lungo

Perché fare la cacca ci dà soddisfazione?


nell’acqua calda è
molto rilassante ma
può provocare

A causa della stimolazione di due nervi: il vago e il pudendo. Il


nervo vago si estende dal tronco encefalico al colon ed è
coinvolto nella digestione, nella regolazione della frequenza cardiaca
irritazioni cutanee.

e della pressione sanguigna. Quando si defeca, questo nervo


trasmette la sensazione di diminuzione della pressione addominale,
che il cervello percepisce come piacevole poiché associata al
completamento di un compito (la defecazione, appunto).
Controllo. Questa stimolazione può abbassare temporaneamente
la frequenza cardiaca e la pressione, facendoci sentire rilassati. Il
nervo pudendo, invece, è coinvolto nel rilascio delle feci. Si tratta di
un nervo con funzione mista (sensoriale e motoria), che interessa
anche il pavimento pelvico, permettendo di contrarre e rilassare i
muscoli di questa zona, e contribuendo al controllo della continenza
sia dell’intestino sia della vescica. Contrarre e rilassare questi muscoli
trasmette una sensazione piacevole al cervello. I.P.

Pulirsi le orecchie fa tossire?


L’ incontrollabile bisogno di tossire, o talvolta di starnutire, che colpisce molte
persone quando inseriscono un bastoncino cotonato dentro a un orecchio
dipende dal cosiddetto riflesso di Arnold. Il fenomeno in questione, scoperto dal
medico tedesco Friedrich Arnold (1803-1890), deriva dal fatto che, stimolando
l’orecchio esterno, si può sollecitare il nervo vago, che collega l’area stessa
dell’orecchio a quella della gola e dell’addome. In base a questo, la reazione a colpi
di tosse o starnuti è da leggere come il tentativo dell’organismo di espellere un
corpo percepito come “estraneo” (in questo
caso il cotton fioc).
Piume antiche. A proposito di questo
fenomeno, si racconta che nei banchetti
dell’antichità, pur in assenza di conoscenze
scientifiche al riguardo, alcuni avessero
l’abitudine di indursi il vomito solleticandosi
l’orecchio con una piuma (per molti storici si
tratta però solo di una leggenda), così da
espellere le eccessive quantità di cibo
ingerito... a forza di colpi di tosse. M.L.

Quando impariamo P robabilmente ancora prima di nascere. Una ricerca condotta

le prime parole?
dall’Università di Padova ha rivelato infatti che i bambini iniziano ad
acquisire il linguaggio già nel grembo materno. Era noto che intorno al
settimo mese di gestazione i bambini possono riconoscere la voce della
mamma, così come i ritmi e i toni dei discorsi provenienti dall’esterno,
ma il nuovo studio ha dimostrato che l’esposizione al linguaggio è in
grado di dare forma all’attività neurale dei nascituri, influendo
potenzialmente sulle loro future capacità di apprendimento linguistico.
Madrelingua. Gli scienziati hanno monitorato l’attività cerebrale di 33
neonati con madri di madrelingua francese, subito dopo la nascita,
mentre veniva loro raccontata la favola Riccioli d’oro e i tre orsi nelle
versioni francese, inglese e spagnola. I neonati che ascoltavano per
ultima la versione francese, ossia nella lingua già ascoltata all’interno del
ventre materno, hanno mostrato una maggiore quantità di oscillazioni
cerebrali associate alla percezione e all’elaborazione del linguaggio. Un
aumento decisamente superiore a quello rilevabile ascoltando la favola
nelle versioni inglese e spagnola, lingue sconosciute per i bambini. R.M.

128 | Focus
AdobeStock (4)

COME SI FA IL BAGNO PERFETTO?


S
LA DURATA tando per un quarto d’ora immersi te, aiuta a dormire meglio, riduce l’ansia e se
DELL’IMMERSIONE in acqua a una temperatura com- fatto regolarmente può avere effetti positi-
E LA TEMPERATURA presa fra i 37 e i 44 gradi: la “regola vi sulle malattie cardiovascolari e perfino
DELL’ACQUA DEVONO d’oro” è stata stabilita tenendo conto dei sulla glicemia.
OFFRIRE IL MIGLIOR benefici ma anche dei possibili svantaggi di VANTAGGI. Così, mettendo assieme tutti i
COMPROMESSO TRA un bagno caldo, perché per esempio se si sta parametri in gioco, si è stabilito che 15 mi-
RISCHI E BENEFICI. a mollo troppo a lungo la pelle si disidrata e nuti sono sufficienti a ottenere il massimo
può infiammarsi e irritarsi, fino a dare sfo- dei vantaggi senza creare irritazioni cuta-
ghi cutanei tipo acne, con una probabilità nee. L’acqua poi deve essere calda ma non
che cresce all’aumentare dell’età visto che troppo: la temperatura perfetta pare sia
con gli anni si diventa sempre meno capaci 44,4 gradi (oltre può creare problemi, per
di ricomporre il film idrolipidico cutaneo esempio a chi ha la pressione bassa), ma
protettivo. D’altro canto un bagno caldo fino a quando non scende sotto i 37 non si
aiuta la pelle, perché elimina le cellule percepisce il fastidio da freddo.
morte e i germi, ma soprattutto è rilassan- Elena Meli

Focus | 129
SALUTE Cosa ci fa
ingrassare
Perché ci di più?
grattiamo, S i sa che il cibo industriale ha provo­
cato una “epidemia” di obesità nel

anche se non
mondo: questo dipende certo dall’alto
contenuto in grassi e zuccheri di questi

ci fa bene?
alimenti, ma non spiega perché quando li mangiamo tendiamo a esagerare, sen­
za che il meccanismo della sazietà ci fermi. La risposta l’ha forse trovata Richard
Johnson, dell’Università del Colorado (Usa), riesaminando la letteratura sul­

G rattarsi dà sollievo, ma rischia


di innescare un circolo vizioso:
più lo facciamo, più abbiamo voglia
l’argomento: «Il fruttosio è fra gli zuccheri più usati nell’industria alimentare per­
ché viene estratto dal mais e costa poco. Ma questo zucchero viene anche
metabolizzato in un modo particolare, che fa calare la presenza di ATP, la
di farlo e maggiore è il danno “benzina” degli esseri viventi, nelle cellule», ha spiegato su Obesity.
che provochiamo. Il pericolo Scorte. Questo fa sì che, mangiando cibi addizionati con fruttosio, ci si
principale è infatti che si producano ritrovi con più fame di prima e un forte desiderio di grassi. «In natura, il
escoriazioni sulla pelle, aumentando meccanismo era probabilmente utile per creare d’autunno le scorte
così la possibilità di infezioni. invernali di grasso, grazie al fruttosio della frutta autunnale,
Secondo uno studio della che stimolava l’appetito». Ma in un contesto di abbon­
Washington University School of danza alimentare, essere “affamati” dal frutto­
Medicine (Usa), a causare questa sio dei cibi industriali ci fa solo in­
“dipendenza” sarebbe l’ormone grassare. A.S.
serotonina, che il cervello rilascia
per alleviare il leggero senso di
dolore che si produce sulla pelle
grattandosi. Questo dolore
può infatti interferire a livello
nervoso con la sensazione di
formicolìo, e il gruppo di neuroni
che trasportano al cervello
i segnali del prurito possono
sbagliare bersaglio finendo invece
per trasmettere i segnali
del dolore... Il che provoca nuove
scariche di serotonina.
Sempre peggio. Cercando di
attenuare la sofferenza,
insomma, il nostro organismo
finisce con il peggiorare la
situazione, intensificando

Come fa il cervello a capire


la sensazione di doverci
grattare. Gli scienziati

se abbiamo l’influenza?
statunitensi lo
hanno scoperto
attraverso
esperimenti sui
topi. R.M. S econdo uno studio su Nature, a livello delle tonsille esistono dei
neuroni che si attivano in presenza di prostaglandine, molecole che il
sistema immunitario produce in risposta all’infezione. Questi neuroni
inviano il loro segnale al midollo allungato (una zona alla base del
cervello), che a sua volta lo trasmette ad altre aree cerebrali. Da queste
dipendono la stanchezza e l’inappetenza, i sintomi dell’influenza che,
rallentando l’attività dell’organismo, consentono di risparmiare le energie
che sono invece indirizzate a combattere il virus.
Risposta difensiva. Lo studio è stato condotto su topi, ma i
ricercatori ritengono che lo stesso meccanismo sia presente anche negli
esseri umani. Il vantaggio del sistema è che, trovandosi proprio a livello
della gola, i “neuroni dell’influenza” informano il cervello sull’esatta
localizzazione dell’infezione, in modo che la risposta difensiva possa
essere mirata. È possibile che in altre parti del corpo siamo presenti
neuroni analoghi che determinano sintomi diversi (per esempio, la
nausea se l’infezione riguarda lo stomaco). M.Fr.

130 | Focus
IN CRESCITA
Un coro di bambini.
Le “voci bianche”,
non ancora formate,
si somigliano di più
tra loro.

AdobeStock (5)
PERCHÉ OGNI PERSONA A FORMARLA INCIDONO
MOLTE VARIABILI,
SIA FISICHE

HA UNA VOCE DIVERSA? SIA CULTURALI.


IL RISULTATO È UNICO.

P
erché a formarla concorre una se- altre variabili contribuiscono a generare la laringe (dove risiedono le corde vocali)
rie notevole di fattori: innanzitut- una voce differente per ogni individuo, al regola intonazione e altezza della stessa
to le caratteristiche morfologiche punto che essa può essere utilizzata dagli (decide, cioè, se è acuta o grave); le cavità
di tre diverse aree del corpo (apparato investigatori come tratto distintivo per- naturali (faringe, cavità orale e cavità na-
respiratorio, laringe e cavità naturali), e sonale, al pari delle impronte digitali. sali) fungono da casse di risonanza e con-
poi altri elementi tra i quali l’età, il sesso, LARINGE. Nel dettaglio, la forma e le ca- feriscono il timbro vocale, che permette
il contesto sociale e la lingua parlata (o il ratteristiche dell’apparato respiratorio di distinguere due suoni dalle medesime
dialetto), solo per citarne alcuni. Queste e condizionano il volume della nostra voce; caratteristiche di base. S.V.

Per quale motivo lo stomaco


gorgoglia quando abbiamo fame?
A l borborigmo, un termine onomatopeico che deriva dal greco e che segnala il rumore
inequivocabile di stomaco vuoto da troppo tempo, concorrono una serie di fattori fisici e
chimici. La principale causa è la peristalsi, la serie coordinata di contrazioni e rilassamenti della
muscolatura liscia degli organi cavi del tratto gastrointestinale (esofago, stomaco, intestino tenue e
crasso) che è regolata dal sistema nervoso autonomo e che serve a far transitare e
assorbire il suo contenuto. Questo movimento è in parte influenzato dagli ormoni che
tengono traccia del senso di fame e sazietà, come grelina e leptina: studi su animali
dimostrano che la prima, l’ormone che stimola l’appetito, può far aumentare le
contrazioni dell’apparato digerente.
Peristalsi. C’è poi da considerare che, senza un bel blocco di cibo solido a fare da
insonorizzatore, il brontolio di stomaco e intestino si sente di più: ecco perché i
borborigmi più imbarazzanti avvengono poco prima di pranzo. In ogni caso, la fame
non è l’unico attivatore di gorgoglii molesti: la peristalsi lavora senza sosta anche per
espellere gas e feci: a volte la pancia borbotta per questo. E.I.
SOCIETÀ

QUALI SONO
GLI STATI CHE
FUNZIONANO LEGENDA

MEGLIO?
Stato ad alto funzionamento
Stato a moderato funzionamento
Stato a funzionamento difettoso
Stato a funzionamento molto difettoso
È STATA ELABORATA UNA CLASSIFICA DELL’EFFICIENZA DI Stato al collasso
TUTTI I PAESI DEL MONDO. E CI SONO DELLE SORPRESE.

M
isurare l’efficienza di uno Stato non è semplice. Al vertice della classifica c’è Singapore, con 0,930 (la de-
Ma una ricercatrice dell’Università Julius-Maxi- mocrazia non è necessariamente garanzia di buon funzio-
milians di Würzburg (Germania) è riuscita a iden- namento), seguita da Australia, Danimarca, Paesi Bassi,
tificare gli elementi fondamentali del buon funzionamento Estonia, Lussemburgo, Norvegia, Belgio, Nuova Zelanda,
di uno Stato analizzandone le funzioni centrali: legislativa, Germania. Gli Stati migliori si concentrano per lo più in Eu-
giudiziaria ed esecutiva, compresi l’apparato burocratico, la ropa, Nord America e Oceania, con l’aggiunta di Giappone,
polizia, l’istruzione, la trasparenza, l’informazione, la cor- Corea del Sud, Uruguay, Barbados, Costa Rica, Emirati Ara-
ruzione, l’assistenza sanitaria e i servizi generali (strade, bi Uniti, Botswana, Cile, Giamaica, Israele, Taiwan, Bhutan,
energia ecc.). Oman. In coda figurano invece Libia (ultima al 173° posto),
“STATUALITÀ”. Il risultato è un indice di “Statualità” che va Yemen e Sudan del Sud. L’Italia è uno degli ultimi Stati ad
da 0 (Stato collassato) a 1 (Stato ad alto funzionamento), alto funzionamento, al 38° posto con 0,803 punti.
pubblicato sul sito www.stateness-index.org. Vito Tartamella

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I semafori avranno quattro colori?
Con l’aumentare dei veicoli autonomi (AV), un ulteriore colore
bianco potrebbe ridurre la congestione stradale. Secondo gli
ingegneri della North Carolina State University, negli Stati Uniti, la
diffusione dei veicoli senza conducente sta infatti trasformando il traffico, e
le tre luci canoniche dei semafori non sono più sufficienti. Un quarto
colore, oltre a regolare il flusso agli incroci in cui circolano sia AV sia veicoli
a guida “umana”, servirebbe anche a ridurre consumi di carburante ed
emissioni inquinanti. Le simulazioni al computer hanno mostrato che più
alta è la percentuale di AV in un incrocio regolato dalla luce bianca, più il
flusso è scorrevole: con il 10% di AV i ritardi si riducono del 3%, e se la
percentuale dei mezzi aumenta al 30%, i ritardi si riducono del 10,7%.
Incroci. Con il nuovo sistema il rosso, il giallo e il verde del semaforo
alexer56 - stock.adobe.com

manterrebbero le stesse funzioni, ma se venisse rilevato un numero soglia


di veicoli autonomi in avvicinamento all’incrocio, si attiverebbe solo la luce
bianca, o comunque una segnalazione visibile per i conducenti umani. Il
colore indicherebbe che devono semplicemente stare dietro al veicolo che
li precede, seguirlo se attraversa l’incrocio e arrestarsi se si ferma. R.M.

132 | Focus
Ma veramente
la morale è in declino?
C he tempi! Non c’è più religione (o morale, o vergogna)! Quante volte
l’abbiamo sentito dire? Tantissime, ma per Adam Mastroianni, psi-
cologo della Columbia University, è normale che sia così: l’impressione
di vivere in tempi peggiori dei precedenti è una caratteristica della nostra
psicologia non legata a come sia veramente la realtà. «Ho analizzato i
risultati di 229 sondaggi di opinione in cui si domandava se si avesse
l’impressione di vivere in tempi di decadenza morale, scoprendo che
negli Usa la maggioranza degli americani rispondeva di sì fin dal 1949, e

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risultati simili si sono ottenuti anche in sondaggi in altri Paesi. Del resto, il
lamento sui “giovani d’oggi” è reperibile anche nei testi greci e romani
antichi», ha spiegato Mastroianni su Nature. Ma a cosa si deve questa
impressione? «Soprattutto a un “effetto amnesia” che spinge gli adulti a
dimenticare che le cose andavano “male” anche quando erano giovani
loro, enfatizzando invece i lati positivi di quel tempo, mentre i giovani
tendono a mitizzare gli anni prima della loro nascita».

Fare volontariato è
Bei tempi. Il risultato è che buona parte dell’umanità ha l’im-
pressione che il presente sia più immorale e corrotto del

un antidolorifico?
passato, nonostante siano almeno 5.000 anni
che ripetiamo la stessa cosa. A.S.

U n po’ sì: uno studio della City University


di Londra e dell’Università di Harvard
su circa 35mila persone, con un’età
compresa fra i 40 e i 50 anni, indica che
fare volontariato riduce la percezione del
dolore fisico e proprio grazie a questo
effetto “analgesico” consente anche di
continuare a lavorare e vivere normalmente.
Beneficenza. Il dolore infatti, soprattutto

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se è cronico, può compromettere le attività


quotidiane e l’antidoto potrebbe essere la
beneficenza: va bene donare denaro (anzi,
più se ne dona più aumenta l’effetto
analgesico) oltre che dedicare ore
a prendersi cura degli altri, in qualsiasi
modo e con qualsiasi organizzazione. Fare

Qual è il modo più efficace


volontariato è infatti un comportamento
pro-sociale e come tale suscita emozioni

di chiedere scusa?
positive che si traducono in vantaggi sul
benessere mentale e fisico, di cui l’azione
antidolorifica è solo l’ultima di una lunga
serie: fare del bene agli altri migliora la
salute mentale e cognitiva, aumenta la
soddisfazione di sé e della propria vita, ha
A lmeno al lavoro è meglio usare un linguaggio che sfidi gli
stereotipi di genere. Lo hanno scoperto i ricercatori del
Management College dell’Università dell’Arizona, cercando di
effetti positivi sul sistema immunitario e comprendere cosa costituisce una scusa efficace, e se il contenuto
cardiovascolare. E.M. delle scuse può essere percepito in maniera differente in base al
sesso di chi la porge. I ricercatori hanno utilizzato uno studio
precedente per definire il linguaggio “maschile” (agentic, termine che
indica assertività, individualismo) e “femminile” (communal, basato
sulle relazioni, la cura, il calore). Sono state poi analizzate le risposte a
87 post di scuse di alcune celebrità sui social, e i risultati hanno
indicato che il pubblico reagiva più positivamente quando le scusanti
violavano gli stereotipi di genere. In un secondo esperimento è stato
Halfpoint - stock.adobe.com

chiesto a 366 lavoratori di giudicare delle email di scuse di un collega.


Linguaggio. Anche variando gli scenari del test, i risultati sono stati
gli stessi: le donne che utilizzavano un linguaggio maschile
raggiungevano un aumento medio del 9,7% nell’efficacia percepita
delle loro scuse. Per gli uomini che mostravano una maggiore
sensibilità interpersonale, l’aumento medio era pari all’8,2%. R.M.

Focus | 133
ARTE E CULTURA

PERCHÉ QUANDO
SI ESIBISCONO
I MUSICISTI FANNO
FACCE STRANE?
LE “SMORFIE” DEGLI ARTISTI ESPRIMONO CONCENTRAZIONE
E SENTIMENTI MA A LORO VOLTA QUESTE ESPRESSIONI INFLUISCONO
SULLE LORO EMOZIONI E SULLA PERFORMANCE.

I
n modo inconsapevole molti performer fanno “facce strane” quando
sono completamente assorbiti dalla musica che stanno creando. Que-
ste espressioni facciali, segno di una profonda concentrazione, pos-
sono essere una manifestazione sia dello sforzo fisico che si accompagna

Esiste un brano all’esecuzione sia delle emozioni che si vogliono veicolare mediante il
suono. In genere si pensa che le emozioni siano generate internamente

musicale e poi espresse fisicamente. Ma studi condotti all’Università di Monaco


hanno dimostrato che vale anche il contrario: le espressioni esteriori

senza... musica? hanno un impatto sui sentimenti interni e quindi possono aiutare l’arti-
sta a “sintonizzarsi” con la musica.
MUSCOLI. Le smorfie però hanno anche un impatto fisiologico sulla
Ideato nel 1952 dal performance del musicista. Varie ricerche suggeriscono che alcuni mo-
compositore statunitense vimenti facciali attivino muscoli specifici e migliorino la coordinazione
John Cage (1912-1992), il muscolare, in particolare nelle attività che coinvolgono una motricità
pezzo si intitola 4’33” e consiste in raffinata, come la pratica di suonare uno strumento.
una melodia (si fa per dire) della Elisa Venco
durata, appunto, di quattro minuti
e trentatré secondi. Il brano è
inoltre diviso in tre movimenti di
differente durata (rispettivamente
di 30, 143 e 100 secondi).
Che sia “suonato” da un pianista,
un chitarrista o da un’intera
Che cos’è lo specchio nero?
orchestra, i musicisti sono tenuti a
non toccare i propri strumenti.
Provocazione? Malgrado il
L o specchio Claude (o specchio nero) fa riferimento a Claude Gellée,
un pittore francese del XVII secolo noto per i suoi paesaggi
decadenti ritratti in una luce soffusa, crepuscolare. Si tratta di uno
brano sia un evidente controsenso, specchietto portatile di colore scuro, per rendere la luce più soffusa e i
nelle intenzioni del suo autore toni più smorzati, e dalla forma convessa in modo da ricreare
voleva essere una riflessione un’immagine rimpicciolita e dai contorni sfumati.
sull’inesistenza del silenzio Realtà dipinta. In questo modo l’effetto complessivo della realtà
assoluto, che viene sempre specchiata la faceva assomigliare a un dipinto di Claude, da cui il
“contaminato” dai rumori quasi nome. Questo specchio ebbe un certo
impercettibili dell’ambiente. successo tra i pittori del tardo XVIII secolo
Secondo alcuni, Cage concepì che lo utilizzavano per dipingere
l’idea di 4’33” dopo essere stato l’immagine riflessa del panorama;
nella “camera anecoica” ma soprattutto tra i viaggiatori
dell’Università di Harvard, ovvero che lo usavano come una sorta
in un locale totalmente di filtro ottico per cambiare il
insonorizzato nel quale, invece di modo di guardare i paesaggi. Il
non avvertire alcun suono, udì il poeta inglese Thomas Gray, ad
battito del proprio cuore, esempio, ne parlò nei suoi diari
accorgendosi così che non poteva di viaggio. A.C.
esserci un silenzio totale. M.M.

134 | Focus
Qual è la foto
più spaventosa
del mondo?
P robabilmente quella
dell’astronauta statunitense
Bruce McCandless II, che il 7
febbraio 1984 ha passato del
tempo fuori dallo shuttle
Challenger senza essere legato a
nulla... ed è tornato per
raccontarlo: è stato il primo uomo
a compiere una passeggiata
libera nello spazio. Indossava una
Manned Maneuvering Unit, un
sistema di propulsione simile a un
enorme zaino che grazie all’azoto
liquido emesso a getti controllabili
dall’astronauta ha consentito a
Bruce, e poi al suo collega
Bob Stewart, di muoversi senza
vincoli mentre il Challenger (e loro
stessi) sfrecciavano a 28.900
km/h attorno alla Terra.
Sicurezza. Un’esperienza
rischiosissima, perché se non si
riesce a riagganciare la navetta, la

Che cos’è il progetto


morte, perduti nello spazio, è
certa. Tuttavia, ha raccontato di
Getty Images

artistico “before i die”?


recente McCandless II, «ci
eravamo preparati a lungo per
questo e le attrezzature avevano

S i tratta di una celebre iniziativa di “arte pubblica” ideata


dall’artista americano-taiwanese Candy Chang, in cui si
invitano le persone a riflettere sulle proprie vite, sulle proprie aspirazioni
molti sistemi di sicurezza; sentirsi
galleggiare libero nel vuoto mi ha
fatto provare un misto di
e sui propri reali desideri. Come? Scrivendo su un muro-lavagna le cose esaltazione personale e orgoglio
che vorrebbero fare prima di lasciare questo mondo. L’artista ha infatti professionale, perché erano stati
avuto questa idea dopo la scomparsa di una persona cara. Ogni pensiero necessari molti anni per arrivare a
va annotato con un gessetto colorato, facendo seguito alla frase “Before I quel punto». E.M.
die I want to” (“Prima di morire vorrei...”).
Progetto diffuso. Il primo pannello di questo genere fu collocato da
Chang lungo una strada di New Orleans nel 2011, dopodiché ne sono
stati allestiti altri simili in più di 75 Paesi, sparsi in tutto il mondo, per un
totale di oltre 4.000 lavagne su cui miriadi di persone hanno appunto
rivelato, in diverse lingue, i propri sogni più intimi, molti dei quali sono stati
raccolti dall’artista in un libro. I temi trattati sono i più svariati, ma due
sembrano essere più di altri al centro dei desideri dell’umanità: l’amore e il
viaggio. Per saperne di più: beforeidieproject.com. M.L.
Mondadori Portfolio

Focus | 135
CIBO
ZUCCHERO
Difficile resistere a
un dolce goloso... se
mangiarlo migliora
anche l’umore.

Adobestock (4)
PERCHÉ ABBIAMO SEMPRE
POSTO PER IL DOLCE? PROBABILMENTE PERCHÉ QUESTA TENDENZA
CI HA DATO UN VANTAGGIO EVOLUTIVO.

S
econdo uno studio della Pennsylvania State University ricercatori dell’ateneo americano hanno fatto mangiare a un
(Usa), molti riescono a trovare uno spazio extra per il dol- gruppo di volontari otto differenti pietanze, somministrando in
ce a fine pasto grazie a un meccanismo chiamato “sazietà abbondanza a ciascuno quella che preferiva.
sensoriale specifica”, per mezzo del quale il nostro corpo, nel cor- SAPORI DIVERSI. A fine pasto, nonostante tutti si dicessero sazi,
so dell’evoluzione, ha imparato a regolare l’appetito, impeden- ognuno di essi è riuscito ad assaggiare un altro cibo, a patto che
doci di assumere sempre gli stessi cibi. In questo modo, la nostra questo avesse proprietà percettive diverse da quello già degusta-
dieta si è arricchita di più sostanze nutrienti, rendendoci inclini to (e che dunque fosse dolce se avevano scelto un pasto salato, o
a provare sapori diversi nonostante la sensazione di sazietà. viceversa).
Tale meccanismo è stato indagato con un esperimento in cui i Simone Valtieri

Qual è la differenza tra bacon, pancetta e guanciale?


D ata la loro comune origine suina, molti
hanno l’impressione che i termini
bacon, guanciale e pancetta si riferiscano
Gemelli diversi. Più simili tra loro sono
invece la pancetta e il bacon: la prima è
ricavata dall’adipe della pancia e
più o meno alle stesse parti del maiale, ma dell’addome dell’animale, che viene
si tratta invece di tre diversi salumi, che sgrassata, salata e stagionata.
subiscono peraltro differenti tipi di Oltre che dalla pancia, il bacon può
lavorazione. Il guanciale, più compatto e invece provenire anche dalla schiena, dalla
consistente, consiste in un pezzo di carne spalla o dalla gola, ricevendo inoltre
di forma triangolare ricavato dalla guancia svariati trattamenti, come la salatura a
(da cui il nome) e da parte del petto secco, la salamoia, e vari tipi di cottura (a
dell’animale, successivamente lavato, seconda delle specifiche tradizioni
speziato (di solito con sale e pepe) e culinarie), nonché l’aggiunta di zuccheri e
stagionato per almeno tre mesi. aromi speziati. M.M.

136 | Focus
Perché il vino rosso non va bene
quando mangiamo pesce?
O vviamente ci sono le eccezioni, ma i ricercatori della Mercian Corp., produttore
giapponese di vino e liquori, hanno identificato il principale motivo per cui
tendiamo a non abbinare il vino rosso al pesce. In un esperimento condotto nel 2009,
gli studiosi hanno offerto 38 varietà di vino rosso e 26 di vino bianco a sette esperti
degustatori, che in 4 sessioni hanno assaggiato i vini insieme a pezzi di capesante.
Ferro. Questi frutti di mare, infatti, avrebbero le maggiori probabilità di produrre
l’effetto del retrogusto di pesce. Analizzando le componenti dei vini, gli scienziati hanno
notato che quelli con un’alta percentuale di ferro, superiore ai 2 milligrammi per litro,
producevano un retrogusto di pesce più intenso. In genere i vini rossi contengono
naturalmente più ferro degli altri, per fattori legati soprattutto alla presenza di composti
di ferro nel terreno di coltivazione dell’uva. Secondo gli studiosi, l’elemento nelle

Il caffè
capesante che reagisce col vino potrebbe essere un acido grasso insaturo, che si
scompone velocemente e rilascia l’odore di pesce in decomposizione se viene a

decaffeinato è
contatto con il ferro. R.M.

del tutto privo


di caffeina?
Per essere considerato
decaffeinato il caffè deve
avere meno dello 0,1% di
caffeina residua, contro l’1,5-2% del
caffè nella varietà arabica e il 2-4%
di quello di varietà robusta. La
caffeina è un alcaloide presente
anche nelle piante di tè, di cacao,
mate, guaranà e nelle bevande da
Shutterstock

esse ottenute. Per rimuoverla si


trattano i chicchi di caffè ancora
verdi e non tostati, dopo averli
inumiditi e gonfiati con vapore

Abbiamo
acqueo. Ci sono diversi metodi di
“cattura”: si può usare l’anidride

sempre mangiato
carbonica (CO2) supercritica, cioè in
uno stato intermedio tra liquido e

la carne di pollo?
gassoso che richiede alte
temperature e alta pressione; ma
sono usati, e soprattutto erano

N o: inizialmente i polli erano venerati e accuditi, tanto che venivano


sepolti con i “loro” umani. Un team internazionale di scienziati ha
analizzato i dati relativi ai resti di pollo provenienti da 89 Paesi, valutando
molto usati in passato, anche
solventi chimici come acetato di etile
o diclorometano. Quest’ultimo è una
riscontri di tipo genetico, zoogeografico, morfologico, fino all’analisi dei sostanza volatile che evapora a
documenti storici. I primi esemplari di pollo domestico risalirebbero al periodo 40 °C e che viene eliminata
fra il 1.650 e il 1.250 a.C., nel villaggio di Ban Non Wat in Thailandia. L’ipotesi è senza lasciare residui attraverso
che la comparsa delle prime coltivazioni di riso e miglio abbia portato gli vapore e tostatura.
antenati dei polli odierni, una sottospecie di uccelli rossi della giungla chiamata Carboni attivi. C’è infine il
Gallus gallus spadiceus, ad abbandonare la vita selvatica nelle foreste. metodo naturale o ad acqua, che
Ruoli sacri. Attirati dalla disponibilità di cibo, gli animali sarebbero quindi stati prevede il rilascio della caffeina per
addomesticati dagli uomini, che però non se diffusione in un infuso di acqua
ne cibavano. Spesso, infatti, gli scheletri dei calda, poi filtrata con carboni attivi.
volatili ritrovati non mostrano alcun segno di Nessuna di queste tecniche è però
macellazione. È quindi possibile che all’inizio in grado di disfarsi del tutto della
i polli fossero riveriti come animali dai ruoli caffeina, che rimane nei chicchi in
sacri, ad esempio di accompagnatori verso concentrazioni variabili. Servono
l’aldilà, e che solo con la loro diffusione però almeno una decina di “deca”
commerciale, durante l’Impero romano, l’uma- per assumere la caffeina presente in
nità abbia iniziato a nutrirsene. R.M. una sola tazzina di espresso. E.I.

Focus | 137
SPORT

8 DOMANDE
(& RISPOSTE)
CON GLI
SCI AI PIEDI
FARE SPORT CON GLI SCI È DA SEMPRE UNA
PREROGATIVA INVERNALE, SEBBENE
ESISTANO ANCHE VARIANTI ESTIVE (SCI
D’ERBA E SCI D’ACQUA). TRALASCIANDO LO
SNOWBOARD, DISCIPLINA LE CUI GARE SI
SVOLGONO CON ENTRAMBI I PIEDI ANCORATI
SU UNA TAVOLA SINGOLA, DIAMO
UN’OCCHIATA A RECORD E CURIOSITÀ IN
OLTRE DUE SECOLI DI SCI AGONISTICO.

A cura di Simone Valtieri

T
ante specialità sportive si svolgono sugli
sci: le prime gare di salto dal trampolino e
di sci di fondo (combinata nordica) risal-
gono al XIX secolo, come anche biathlon (unione
di tiro a segno e fondo), telemark e sci alpino. Nel
’900 nacquero carving, sci alpinismo, freestyle,
sci di velocità, d’orientamento e sci con l’arco.

DA QUANDO
LO SCI È ALLE
OLIMPIADI?
Sci di fondo, salto e
combinata nordica sono QUAND’È NATO
nel programma olimpico LO SCI DI FONDO?
sin dai Giochi di Chamonix
(Francia) 1924; lo sci alpino Già dal XVII secolo si hanno testimonianze
arriverà solo nel 1936 a di competizioni sciistiche in Slovenia e in
Garmisch (Germania) e il Norvegia, come parte di esercitazioni militari,
Mondadori Portfolio

biathlon nel 1960 a Squaw ma lo sport vero e proprio nacque quasi due
Valley (Usa). L’introduzione secoli più tardi. La prima gara di cui si ha
del freestyle risale al 1992 notizia, infatti, si svolse nel 1843 a Tromsø
ad Albertville (Francia), (Norvegia), vicino al Circolo polare artico.
mentre ai Giochi di Milano-
Cortina 2026 farà il suo
esordio lo sci alpinismo.
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138 | Focus
QUAL È LA GARA QUAL È IL RECORD
PIÙ LUNGA? DI SALTO?
La Nordenskiöldsloppet: una Di pari passo con il fondo nacque il
prova di ben 220 km che si salto dal trampolino. La prima gara
disputa nella Lapponia svedese risale al 1908 e fu vinta dal norvegese
dal 2016. Deve il suo nome Olaf Rye, in grado di saltare 9,5
all’esploratore Adolf Erik metri da una rampa di fortuna. Oggi
Nordenskiöld, che nel 1884 il record di lunghezza per un salto è

Richard Ström/Red Bull Content Pool


coprì tale distanza solo per dell’austriaco Stefan Kraft, che il 18
dimostrare di esserne capace marzo 2017 a Vikersund (Norvegia)
a chi non credeva che l’anno planò per ben 253,5 metri.
prima avesse compiuto la
traversata della Groenlandia.

Magnus Östh/Red Bull Content Pool

Mondadori Portfolio
Mondadori Portfolio
Mondadori Portfolio

COM’È NATO
IL BIATHLON?
CHE DIFFERENZA C’È TRA
Lo “scia e spara” nasce in
SCI ALPINO, CARVING E Norvegia nel 1861 con il nome
TELEMARK? di “pattuglia militare”, e fu
evento dimostrativo nelle
Sci alpino e carving differiscono soprattutto prime edizioni dei Giochi
per la lunghezza degli attrezzi, fattore che olimpici. Si passa al biathlon
genera diverse tecniche nel curvare. In dal 1948, quando la stessa
entrambi i casi, gli scarponi sono fissati agli disciplina, nata per allenare
Mondadori Portfolio

sci in punta e in tacco, mentre nel telemark – i militari a sparare con


che deve il suo nome alla località norvegese precisione anche dopo lunghe
dove nacque nell’800 – il tallone resta libero. percorrenze sulla neve, fu
regolamentata.

COME FUNZIONA
IL FREESTYLE?
Esistono ben sei discipline di sci
Mondadori Portfolio

acrobatico: gobbe (moguls), salto


(aerials), big air, slopestyle, halfpipe
e ski cross. Le prime cinque
prevedono differenti tipi di percorsi,
acrobazie ed evoluzioni, tutte
valutate da un pannello di giudici;
lo ski cross, invece, prevede gare
tra quattro sciatori che scendono in
contemporanea.

PG

COME SONO FATTI GLI SCI?


In origine, erano pesanti attrezzi ricavati da un singolo pezzo di
legno, mentre oggi del materiale originario resta solo l’anima. Per i
tanti strati di cui sono composti si usano invece acciaio, plastica,
Shutterstock

grafite, titanio, gomma, kevlar, fibra di vetro, fibra di carbonio e


altri materiali compositi, ognuno con la sua funzione.

Focus | 139
SPORT
Quali sono stati gli
incontri sportivi più
lunghi di sempre?
A l primo posto c’è il match di cricket che
nel marzo 1939 mise una di fronte all’altra
la nazionale inglese (nella foto) e quella
sudafricana: dopo 12 giorni e 43 ore, in
campo non c’era ancora un vincitore e gli
inglesi abbandonarono perché dovevano
Getty Images

imbarcarsi per rientrare in patria. Sul podio


c’è poi la partita di tennis fra John Isner e
Nicolas Mahut, giocata a Wimbledon nel 2010
per 11 ore e 5 minuti nell’arco di tre giorni: finì
70-68. Oggi non potrebbe accadere, perché

È salutare anche lo
le regole sono cambiate in modo tale da
impedire simili maratone.

sport fatto solo nel


Fatica. Al terzo posto si piazza il baseball,
con le otto ore e mezzo della partita fra i

fine-settimana?
Rochester Red Wings e i Pawtucket Red Sox
iniziata la sera del 18 aprile 1981 e finita alle 4
del mattino dopo, al trentesimo inning, per

S ì, bastano una o due sessioni di attività fisica il sabato o la


domenica per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. La
probabilità di attacchi di cuore scende del 27%, mentre per chi si
decisione della direzione della Lega sportiva.
Il match fu poi concluso il 23 giugno in
mezz’ora, al trentatreesimo inning, perciò
allena regolarmente è più bassa del 35%. Un team di ricercatori tecnicamente durò due mesi. Appena fuori
del Massachusetts General Hospital ha monitorato per anni qua- dal podio, ma forse il più difficile da
si 90mila persone iscritte alla Biobanca del Regno Unito, un da- sostenere, un incontro di boxe fra Andy
tabase che contiene informazioni genetiche e sullo stato di salu- Bowen e Jack Burke, che nel 1893 rimasero
te. Il 42% dei partecipanti è stato definito “guerriero del fine sul ring per 110 round e sette ore: finì in
settimana” (almeno 150 min di attività fisica concentrati in uno o pareggio per volere dell’arbitro, perché Burke
due giorni) mentre il 24% era regolarmente attivo (almeno 150 min si era rotto i polsi e Bowen manifestava i
distribuiti su tre o più giorni). segni di una fatica estrema. E.M.
Vantaggi. Rispetto alle persone inattive (meno di 150 min a set-
timana), i “guerrieri” sono anche meno soggetti a insufficienza

E
cardiaca, ictus e fibrillazione atriale (la più comune aritmia sercizi di respirazione, imprecazioni e urla: questa
cardiaca, che si manifesta con battito irregolare e spesso la ricetta magica per purificare la mente e il corpo
accelerato). Del resto, pur condensando gli allenamenti, secondo Lindsay-Mary Istace, inventrice nel 2015
sono in linea con ciò che raccomanda l’Organizzazio- del Rage yoga, che a differenza di quello tradizionale (che
ne Mondiale della Sanità: almeno 150-300 min di spesso enfatizza la calma e la serenità) incoraggia a espri-
attività moderata o 75-150 min di attività mere liberamente le proprie emozioni più aggressive e
intensa ogni settimana. M.Z. rabbiose. In ogni caso, in modo simile alla pratica dello
yoga che tutti noi conosciamo, una sessione di Rage (che
in inglese significa rabbia) prevede, innanzitutto, alcuni
esercizi di ginnastica posturale, stretching e diverse tec-
niche respiratorie da eseguire in modo tale da acquisire
familiarità con il proprio organismo e, soprattutto, con
il proprio sé. Successivamente, l’istruttore incoraggia gli
allievi a canalizzare l’ira e a sbraitare liberamente, senza
censura (unica regola, non insultare i compagni di corso).
DUBBIA UTILITÀ. Numerosi professionisti del settore
hanno però manifestato perplessità riguardo a questa
interpretazione alternativa dello yoga; inoltre, secondo
uno studio internazionale pubblicato su Lancet, le vio-
lente esplosioni di rabbia (e in misura minore, gli intensi
Adobe Stock

sforzi fisici) farebbero male al corpo, alla mente e al cuore,


causando ictus ischemici ed emorragici. F.C.

140 | Focus
Chi fu il primo italiano a vincere
una medaglia olimpica?
I l primato spetta a Gian Giorgio Trissino (foto), che si impose ai Giochi di
Parigi del 1900 nelle discipline equestri del salto in alto e del salto in lungo,
conquistando un oro e un argento. Nella stessa Olimpiade, poco dopo
arriveranno altre medaglie per l’Italia: l’oro di Antonio Conte e l’argento di Italo
Santelli nella sciabola e infine l’oro di Enrico Brusoni nel ciclismo.
Contestata. Ufficiale di cavalleria e rampollo di un’antichissima famiglia
aristocratica vicentina, nel salto in alto Trissino raggiunse 1,85 metri, mentre
nel salto in lungo arrivò a 5,70 metri. Malgrado la brillante prestazione e
l’indubbio talento, le sue vittorie furono a lungo oggetto di ricostruzioni
fantasiose. In origine, a dover gareggiare al posto suo nelle gare di
equitazione doveva essere infatti il suo maestro, Federico Caprilli, a cui però
era stato imposto il rimpatrio in Italia per ragioni burocratiche. Per tale motivo,
in alcuni albi appare il nome di Caprilli al posto di quello di Trissino. M.M.

Perché i calciatori chiamano l’allenatore “mister”?


M erito del celebre allenatore inglese William Garbutt (nel
cerchio della foto accanto), alla panchina del Genoa dal
1912 al 1927. Nel corso degli anni trascorsi nel Belpaese,
Garbutt divenne una figura di primo piano del calcio italiano e i
giocatori presero l’abitudine di appellarlo “mister”, come
avveniva di solito nell’ambiente calcistico britannico.
Da allora, l’epiteto in questione è diventato incredibilmente
popolare, tanto che ancora oggi i calciatori lo usano per
identificare i propri coach, a prescindere dalla loro nazionalità.
Rivoluzionario. Considerato uno dei tecnici più talentuosi di
sempre, Garbutt fu un grande innovatore dal punto di vista
tattico, nonché uno dei primi allenatori professionisti della
storia del calcio italiano. Sotto la sua guida, il Genoa vinse per
tre volte lo scudetto (nelle stagioni 1914-1915, 1922-1923,
1923-1924). Oltre alla squadra ligure, l’inglese allenò inoltre il
Napoli, la Roma, il Milan e persino la nazionale azzurra, tra il
1913 e il 1914. M.M.

COS’È IL LIMITI

RAGE YOGA?
Non insultare (o
peggio aggredire) i
compagni di corso:
UNA DISCIPLINA, PIUTTOSTO DISCUSSA, CHE UNISCE LA è l’unica regola del
Rage yoga.
CALMA DELLO YOGA TRADIZIONALE ALLA LIBERA
ESPRESSIONE DEI SENTIMENTI PIÙ AGGRESSIVI.
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UNIVERSO

QUANTI BIG BANG CI SONO STATI?


F
PER SPIEGARE orse due, secondo i ricercatori delle Univer- Bang, verificatosi poche settimane dopo il primo.
L’ESISTENZA sità del Michigan e del Texas. La loro teoria, Questo “Dark Big Bang”, o Big Bang Oscuro, po-
DELLA MATERIA infatti, fornirebbe una spiegazione all’origine trebbe aver generato differenti tipologie di materia
OSCURA, UN della materia oscura, una componente invisibile del oscura, fra cui le darkzilla, “mostruose” particelle
SOLO “GRANDE cosmo che non emette alcuna radiazione elettro- con massa pari a 10mila miliardi di volte quella di
INIZIO” NON magnetica e la cui presenza è individuata solo attra- un protone, così chiamate in riferimento al mostro
BASTEREBBE... verso i suoi effetti gravitazionali. Secondo le misure, Godzilla. Provarne l’esistenza aiuterebbe a com-
la materia oscura rappresenta circa il 23% di tutta la prendere come la materia oscura sia distribuita
massa dell’universo, contro il 5% di materia visibile nell’universo. Per gli scienziati, il prossimo passo
e il rimanente 72% di energia oscura. sarà cercare le tracce del Big Bang Oscuro analiz-
SETTIMANE. Secondo questa nuova ipotesi, la ma- zando le onde gravitazionali a bassa frequenza.
teria oscura potrebbe essere nata da un secondo Big Roberto Mammì

NASCITA
L’evoluzione
dell’universo (nella
direzione della
freccia) secondo la
teoria del Big Bang.

Nasa

Qual è stata la più grande esplosione mai osservata?


S i tratta di un Gamma-Ray Burst, ossia di un’esplosione di raggi gamma che
generalmente deriva dal collasso di una stella gigante e che precede la
formazione di un buco nero. Nel dettaglio, l’enorme bagliore, noto come GRB
221009 A (a sinistra), è avvenuto a 2,4 miliardi di anni luce dalla Terra e in appena
7 minuti ha prodotto ben cinque picchi luminosi, tutti più intensi del precedente
Nasa/Swift/A. Beardmore (University of Leicester)

record. Per questo motivo, tale evento cosmico è stato ribattezzato The BOAT
(The Brightest Of All Time, ossia il più luminoso di sempre).
Conseguenze. A osservare il fenomeno è stato il telescopio Hubble nel 2022, e i
primi risultati delle analisi sono stati pubblicati su Astrophysical Journal Letters.
Gli astronomi hanno evidenziato l’eccezionalità dell’evento, spiegando come sarà
improbabile osservarne uno simile per i prossimi mille anni. L’esplosione è stata
infatti così intensa da aver sovraccaricato i rilevatori di raggi gamma di molti
satelliti, e da influire sull’alta atmosfera tanto da attivare per breve tempo i rilevatori
di fulmini situati in una regione centrata sull’India. S.V.

142 | Focus
Come deve essere fatta
una fotocamera lunare?
D eve avere caratteristiche specifiche perché sulla Luna, come
ha sottolineato l’astronauta dell’Esa Thomas Pesquet, non
basta inquadrare e scattare. Ed è proprio al francese (a sinistra),
che ha scattato più di 380mila fotografie dalla Stazione Spaziale
Internazionale, che è stato affidato il compito di testare un nuovo
prototipo di fotocamera mirrorless portatile in grado di resistere
alle condizioni dell’ambiente lunare. Hulc, che sta per Handheld
Universal Lunar Camera, ha un rivestimento che la protegge dal-
le escursioni termiche da -200 a +120 Celsius, così come dalla

Nasa
regolite lunare, la polvere finissima che può facilmente infiltrarsi
fra i meccanismi delle tradizionali attrezzature.
Ergonomica. Hulc sarà la prima fotocamera spaziale in grado

Che tipo di legno


di realizzare video ad altissima risoluzione, ed è dotata di tasti di
comando ergonomici per essere utilizzata agevolmente indos-

è il più adatto
sando i guanti delle tute spaziali. Le capacità del prototipo
sono state messe alla prova da Pesquet e altri astronauti a

per costruire
Lanzarote, l’isola delle Canarie i cui paesaggi, molto si-
mili a quelli lunari e marziani, vengono spesso uti-

satelliti?
lizzati come base per ricerche legate allo
spazio. R.M.

Q uello di magnolia, che in


giapponese è chiamato Hoonoki.
Sarà questo a venire impiegato per
costruire l’involucro esterno del primo
satellite artificiale in legno (LignoSat,
sotto), frutto di una collaborazione tra la
Nasa e l’agenzia spaziale giapponese
Jaxa, che dovrebbe essere messo in
orbita nel 2024. La scelta è stata fatta
dopo che tre diversi campioni di legno,
provenienti da alberi tipici del Giappone
come la betulla di Erman (Betula
ermanii), il ciliegio giapponese (Prunus
serrulata) e la magnolia obovata

NASA/JPL-Caltech
(Magnolia obovata) sono stati esposti
alle condizioni ambientali dello spazio
per una decina di mesi nel 2022, nel
modulo sperimentale Kibo della

Quanti pezzi di Marte


Stazione Spaziale Internazionale.
Cellule. Tutti i campioni hanno

ci sono sulla Terra?


mostrato di resistere bene, senza
decomporsi o deformarsi,
all’esposizione ai raggi cosmici e a
significativi sbalzi di temperatura.
Il legno di magnolia è stato scelto
perché ha cellule piccole e di dimensioni
D egli oltre 70mila meteoriti classificati, sono 277 quelli che, a fine 2020,
risultano provenire dal pianeta rosso. Gli scienziati lo hanno stabilito per
mezzo della datazione radiometrica, una tecnica che analizza i rapporti fra
uniformi, il che lo rende il più facile da alcuni isotopi radioattivi presenti nei meteoriti. Poiché gli isotopi decadono a
lavorare e con meno probabilità di velocità specifiche, il confronto fra i loro rapporti può indicare il tempo trascorso
rompersi durante la lavorazione. D.V. dalla formazione del meteorite. Questo ha permesso di scoprire che la maggior
parte dei meteoriti rinvenuti sulla Terra proviene da asteroidi che risalgono alla
nascita del Sistema solare, 4,56 miliardi di anni fa. Meteoriti più giovani devono
quindi provenire da un pianeta o da una luna, dove si sono formati in seguito.
Isotopi. Inoltre, i rapporti tra le quantità degli isotopi dell’ossigeno (gli atomi di
ossigeno con masse diverse) sono differenti per ogni meteorite. Così gli
scienziati hanno scoperto che i 277 frammenti presentano rapporti di isotopi
che corrispondono alle rocce marziane. Alcuni, inoltre, contengono tracce di
gas riconducibili all’atmosfera di Marte. Pezzi di Marte sono dunque stati
LognoSat

scagliati nello spazio dopo l’impatto con una cometa o un asteroide, e alcuni di
questi sono caduti, dopo tempi lunghissimi, sulla Terra. R.M.

Focus | 143
PSICHE

Se siamo
felici con una
persona, i
nostri ricordi
cambiano?
Una ricerca pubblicata su
Clinical Psychological
Science ha rilevato che,
man mano che la memoria
svanisce, facciamo più affidamento
sulla nostra attuale valutazione di
una persona e questo altera i nostri
ricordi passati, soprattutto con le
figure centrali della nostra vita,
come i genitori. I ricercatori hanno
reclutato 301 partecipanti
chiedendo a una parte di loro di
riportare caratteristiche positive ALLO SPECCHIO
attuali della propria madre (ad L’ossessione della
esempio il calore, la generosità…), dieta e della forma
mentre altri sono stati invitati a fisica perfetta è
tipica della nostra
elencarne i lati meno positivi.
epoca.
Amore. Gli esaminati hanno poi
completato un questionario sui
ricordi dell’amore verso i propri
genitori in età diverse (infanzia,
adolescenza, età adulta). I risultati

Perché certe volte


hanno mostrato che i partecipanti a
cui era stato chiesto di descrivere

“sentiamo le voci”?
attributi positivi della madre
tendevano a rievocare sentimenti di
amore più forti anche durante
l’infanzia e l’adolescenza. Il test
dimostra che, se cambia la nostra
valutazione di qualcuno, anche
A chi non è capitato, di tanto in tanto, di avere la
sensazione di udire qualcuno parlare, senza che vi sia
nessuno “a portata di orecchio”? Niente paura: si tratta di
molto importante, questo potrebbe una circostanza normale che gli scienziati chiamano
alterare le memorie passate. I.P. “allucinazione uditivo verbale” e sarebbe dovuta
all’incapacità temporanea della mente di “leggere”
correttamente l’ambiente circostante per via di un’errata
interpretazione degli stimoli esterni.
Inganno mentale. A confermare tale meccanismo è stato
uno studio franco-svizzero pubblicato su Psychological
Medicine, nel quale è stato chiesto ad alcune persone di
premere un pulsante nel momento in cui sentivano che un
braccio robotico le toccava sulla spalla. I volontari
indossavano cuffie che riproducevano un mix di rumori di
sottofondo, tra cui, occasionalmente, delle voci. Ebbene,
alcuni dei partecipanti hanno riferito di aver sentito queste
Svitlana - stock.adobe.com

ultime anche quando non c’erano, in modo più frequente


quando avvertivano la voce di qualcun altro prima della
propria o se c’era un ritardo tra la spinta del pulsante e la
pacca ricevuta. M.M.

144 | Focus
COME NASCE
UN’OSSESSIONE?
AVERE UN “CHIODO FISSO” PUÒ AIUTARE A RAGGIUNGERE DEGLI
OBIETTIVI, MA IN CHE MODO UN PENSIERO INCESSANTE SI
TRASFORMA IN UNA MANIA PERICOLOSA?

CONCENTRARSI SU QUALCOSA FA zione che, dopo quell’attività, ci


BENE... NELLA GIUSTA MISURA fanno sentire un po’ giù. Questi
Lennard J. Davis, specialista in stu- effetti negativi diventano più forti
di sulla disabilità e docente dell’U- nel tempo, così, spiega la psichiatra
niversità dell’Illinois di Chicago, americana Anna Lembke nel suo li-
ha spiegato a ScienceFocus che le bro Dopamine Nation, per ottenere
ossessioni rappresentano un trat- nuovamente la stessa sensazione di
to peculiare dell’esistenza umana. piacere diventa necessario aumen-
La società moderna celebra genio, tare l’esposizione alla sostanza (la
talento e perfezione, e l’ossessione dopamina) che ci fa stare bene. È il
ci può portare a seguire le imprese neuroadattamento, ossia l’assuefa-
di un campione sportivo o a impa- zione a determinati stimolanti.
rare tutto di una stella del cinema
o di una band musicale. Sono ma- QUANDO DIVENTA UN PERICOLO
nie innocue, ma il discorso cambia La dopamina rischia così di inne-
se l’ossessione per una celebrità si scare una dipendenza, che oggi si
trasforma in stalking, o se control- può manifestare in molti modi e

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liamo il forno ripetutamente prima nelle più diverse attività: dal gio-
di uscire di casa, per paura di un in- co d’azzardo allo shopping fino
cendio. Perché, nel cervello umano, all’esercizio fisico. Diversi studi
un’idea diventa un’ossessione? suggeriscono il ruolo dei geni, che
rendono inclini alla dipendenza al-
IL RUOLO DELLA DOPAMINA cune persone più di altre. Nel 1996
È uno dei neurotrasmettitori che lo scienziato statunitense Kenneth
trasportano i segnali fra i neuro- Blum rilevò una variazione geneti-
ni e le aree del cervello, e ricopre ca, che definì sindrome da carenza
funzioni essenziali nel sistema di di ricompensa. Gli individui che
ricompensa e piacere. I successi ne soffrono non riescono a trar-
ne aumentano il rilascio nell’orga- re piacere da comuni eventi della
nismo, segnalando che vale la pena vita quotidiana, e tendono a cer-
di ripetere quei comportamenti. care effetti maggiori stimolandosi
In genere, i suoi stimoli sono più con droghe, alcol o attività ad alto
intensi quando si svolge una nuo- tasso adrenalinico. Ovviamente, la
va attività, ad esempio quando si percezione sociale gioca un ruo-
prova un nuovo cibo. I risultati lo importante nel giudicare quale
però non sono mai eccessivamente ossessione possa essere apprezza-
gratificanti, perché corpo e cervel- bile e quale invece da condannare,
lo regolano la presenza del neuro- influenzando così i comportamen-
trasmettitore. Per questo le nostre ti personali: come spiega Dean
attività piacevoli non degenerano McKay, psichiatra e professore di
in ossessioni, perché stimolano la psicologia alla Fordham Universi-
quantità di dopamina sufficiente a ty di New York, se in una società i
farci divertire e, magari, ci spingo- divieti relativi a determinati com-
no a cercare nuovi stimoli per pro- portamenti sono più stringenti, ci
vare di nuovo quell’effetto. sarà un corrispondente aumento
delle ossessioni correlate a quei
IL NEUROADATTAMENTO comportamenti.
La ripetuta esposizione a un’attività https://www.sciencefocus.com/
piacevole rischia però di potenziare the-human-body/obsession
i meccanismi di autoregolamenta- Roberto Mammì

Focus | 145
PSICHE Qual è il metodo
più efficace per
smascherare una bugia?
A ffidare al sospetto bugiardo un compito aggiuntivo mentre
lo si interroga, a patto di riuscire a farglielo svolgere senza
rivelare il nostro tentativo di distrarlo. Mentire, infatti, richiede
Atstock Productions - stock.adobe.com

uno sforzo mentale maggiore rispetto all’essere onesti, ed è


partendo da questo presupposto che i ricercatori dell’Univer-
sità di Portsmouth (Regno Unito) hanno congegnato tale truc-
chetto, riuscendo a superare in astuzia i bugiardi.
Ingannati. Nella prima fase dei test, condotti su 164 volonta-
ri, è emerso come le verità e le bugie fossero ugualmente plau-
sibili solo nel caso in cui venisse data l’opportunità a chi men-
tiva di pensare a cosa dire. Per limitare ciò, nella seconda fase

Quanto diamo
i partecipanti sono stati distratti con mansioni che venivano
presentate loro come importanti, come scrivere i dati della

per scontato il
propria auto o ricostruire il grado di parentela con una per-
sona. Così è divenuto più complicato per loro riflette-

comportamento
re su due cose contemporaneamente e le
bugie sono presto risultate meno

altrui?
plausibili. S.V.

L a percezione di ciò che fanno gli altri spesso


dipende dalle nostre aspettative: di fronte a
qualcuno che compie una sequenza di azioni che
riteniamo prevedibili smettiamo di osservarlo,
dando per certo ciò che accadrà. Alcuni studiosi
dell’Istituto olandese di neuroscienze hanno
mostrato ai soggetti del loro esperimento un video
in cui una persona eseguiva una serie azioni
quotidiane, come preparare la colazione.
Registrando l’attività elettrica cerebrale dei
partecipanti, hanno notato che si attivavano le
regioni parietali e premotorie che normalmente
utilizziamo per eseguire azioni simili. Il dato

Quando “far
sorprendente è che l’attività della corteccia visiva
risultava soppressa.

Africa Studio - stock.adobe.com


sentire in colpa”
So quel che fai. Significa che, in situazioni che
reputiamo scontate, “vediamo” con le aree che

non serve?
“sanno” cosa fare in quella circostanza, non tanto
con gli occhi. Ma quando ciò che abbiamo davanti
viola le nostre previsioni, diventiamo consapevoli di
ciò che sta accadendo realmente: se nel video la
sequenza di azioni con cui, per esempio, si prepara
una colazione veniva mescolata, risultando
insensata, la corteccia visiva si risvegliava. M.Z.
N on sempre indurre negli altri il senso di colpa per qualcosa che
hanno fatto basta a cambiare il loro comportamento. Far sentire
una persona responsabile, per esempio, del cambiamento climatico
perché usa spesso l’auto o non ricicla non è particolarmente efficace.
Però in genere lo è un po’ di più rispetto a quando si vuole accusare
qualcuno di essere il diretto responsabile dell’infelicità di un’altra
persona. Insomma: il senso di colpa tende a funzionare (poco) solo su
argomenti generali, o quando è chiaro quali comportamenti
bisognerebbe mettere in campo per risolvere un problema. Ma non
funziona quasi mai se per indurre sensazioni di colpa si fa riferimento
New Africa - stock.adobe.com

a persone specifiche.
Utilità. Meglio quindi non usare formule tipo: “l’infelicità degli sfollati
per le inondazioni dovute al clima impazzito dipendono da quelli
come te”: non servirebbe. Lo ha dimostrato una meta analisi (cioè una
ricerca che ha preso in esame 26 studi precedenti, per un totale di
7.500 persone) condotta alla Washington State University (Usa). R.P.

146 | Focus
PERCHÉ SPESSO PREFERIAMO
NON SAPERE? LO FACCIAMO, A VOLTE ANCHE SENZA RENDERCENE
CONTO... PER PENSARCI MIGLIORI.

P
er salvaguardare l’immagine che abbiamo di noi. Se ricevere ma, se voleva, gli veniva detta anche l’entità della
tutte le persone sapessero cosa comportano certe donazione relativa», ha detto Vu su Psychological Bulletin.
scelte, come per esempio le sofferenze degli animali SCELTE SCOMODE. Risultato: nel secondo caso il 40% (e
da allevamento, forse molti di più cambierebbero la propria oltre, fra quelli di tendenze più egoiste) non ha voluto co-
dieta. Il punto però, ha scoperto lo psicologo Linh Vu dell’U- noscere l’entità della donazione, con il risultato che i soldi
niversità di Amsterdam, è che tanti, anche se potrebbero in beneficenza da quel gruppo sono crollati. «La ragione di
facilmente informarsi, preferiscono non sapere. «Abbiamo questa ignoranza volontaria è che in genere abbiamo un’opi-
analizzato i dati di test su 6.200 persone che potevano sce- nione positiva di noi stessi, e sapere le conseguenze dei no-
gliere di avere 5 dollari, e vederne donati altri 5 in beneficen- stri comportamenti ci mette di fronte alla scomoda scelta fra
za, o averne 6 con solo 1 donato. Metà dei partecipanti cono- cambiarli o affrontare il fatto che non siamo tanto “buoni”
sceva tutto il meccanismo, metà sapeva solo quanto poteva come crediamo». Per cui, meglio non sapere. A.S.

STRUZZI
Mettere la testa
James Steidl - stock.adobe.com

sotto la sabbia non


è mai stata una
strategia vincente.
E tuttavia...

La rabbia aiuta a raggiungere gli obiettivi?


L e emozioni possono aiutare, perfino quelle negative. Un gruppo di
ricercatori della Texas A&M University (Usa) ha scoperto che la
rabbia può far raggiungere meglio i propri obiettivi. Le persone arrab-
biate, infatti, si impegnano di più. Per provarlo, i ricercatori hanno
mostrato a 233 studenti diversi tipi di immagini, ciascuna delle quali era
studiata per indurre divertimento, tristezza, desiderio o rabbia. Dopodi-
ché tutti i partecipanti hanno dovuto risolvere alcuni anagrammi.
Videogiochi. Le performance di coloro che avevano visto solo le
immagini che facevano arrabbiare erano molto migliori (del 39%)
auremar - stock.adobe.com

rispetto a quelle degli altri, e gli studenti arrabbiati si accanivano


particolarmente sugli anagrammi più difficili, perché non volevano
“mollare”. Un altro esperimento, condotto dalla stessa équipe utilizzan-
do questa volta un videogioco, ha dimostrato che i partecipanti che
sentivano più rabbia totalizzavano un punteggio maggiore. R.P.

Focus | 147
AMORE E SESSO APPUNTAMENTO
Piacersi è una
questione di
chimica, ma non
solo: serve anche
conoscersi.

QUANTI INCONTRI SERVONO


PER INNAMORARSI?
UNO SOLO NON BASTA, DICE UNO STUDIO AMERICANO. PERCHÉ SE PROPRIO DOBBIAMO
PERDERE LA TESTA PER QUALCUNO, LO FAREMO A OGNI APPUNTAMENTO UN POCHINO DI PIÙ.

I
l colpo di fulmine sarà anche terribilmente romantico, ma pare LE OPINIONI DEGLI ALTRI. Gli scienziati sono quindi giunti alla
funzionare ben poco. Emerge da uno studio pubblicato sulla conclusione che, anche se al primo momento non si viene colpiti
rivista Social, Cognitive, and Affective Neuroscience, secondo da qualcuno, col tempo più lo si osserva e più può piacere, fino al
il quale l’innamoramento richiede più tempo e più incontri. Al- quarto incontro in cui si raggiunge l’apice dell’attrazione. Tanto
meno quattro. I ricercatori hanno infatti sottoposto a ventidue più se risulta gradito anche ad altri. Come preludio al test, infatti,
giovani single di entrambi i sessi la visione di una serie di primi le foto erano state mostrate anche a un altro gruppo di giovani,
piani fotografici ai quali assegnare un punteggio, registrando al che avevano dichiarato di apprezzarne i soggetti. Dimostrando
tempo stesso la loro attività cerebrale. Le foto venivano mostrate quindi che anche le opinioni altrui possono avere un significato
più volte in ordine diverso, e a ogni visione successiva il punteg- determinante sulle proprie scelte.
gio diventava superiore a quello dato la prima volta. Grazia Garlando

Gli uomini vestiti di rosso sono più sexy?


Quantomeno negli Usa, nel Regno Potere scarlatto. Nel sondaggio, il rosso ha
Unito, in Germania e in Cina, Paesi da fatto colpo in modo molto maggiore sulle
dove provenivano i partecipanti di uno donne: quando guardavano gli uomini
studio pubblicato sul Journal of Experimental “incorniciati” di scarlatto, i loro voti erano più
Psychology. I ricercatori hanno chiesto a 25 alti di quelli dei maschi, anche se i risultati
uomini e 32 donne di visionare una foto in suggerivano che il legame tra rosso e sesso
bianco e nero di un uomo con una polo, valesse pure per gli uomini. La spiegazione
circondata da una cornice rossa o bianca. potrebbe derivare da una ragione evolutiva:
In seguito, i volontari hanno valutato tre frasi nel mondo dei primati, infatti, le femmine
riferite alla sensualità e all’attrazione fisica sarebbero più sensibili alla percezione degli
Adobe Stock

provata nei confronti della persona in foto. stimoli rossi. M.M.

148 | Focus
Davvero essere troppo
eccitati fa fare flop a letto?
S ì, agli uomini può succedere: se c’è una iperstimolazione psico-
logica che deriva dall’essere troppo eccitati l’attività cerebrale si
modifica e si finisce per pensare più alla prestazione sessuale e
all’orgasmo imminente che al godere (letteralmente) del momento.
Tutto ciò comporta ansia e frustrazione, così l’orgasmo non arriva e
anzi si rischia il flop: per quanto possa sembrare assurdo, l’eccita-
zione fisica diminuisce all’aumentare di quella psicologica.
Monitorati. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori statunitensi piaz-
zando dei volontari a far sesso dentro un apparecchio per la riso-
nanza magnetica funzionale: proprio prima dell’orgasmo il cervello
ha bisogno di disattivare un eccesso di eccitazione e per farlo “spe-

AdobeStock
gne” varie zone fra cui l’amigdala, che elabora le emozioni, la cortec-
cia frontale, deputata al controllo e alla gestione degli impulsi, e la
corteccia orbito-frontale, che integra le informazioni dai sensi per
decidere come comportarsi. Per non fare flop e arrivare al cul-

Perché è comune
mine del piacere, insomma, bisogna lasciarsi andare, fi-
sicamente e soprattutto con la testa: guai a pen-

invaghirsi del
sare troppo, soprattutto a quanto si è
“presi” dalla situazione. E.M.

partner del
migliore amico?
I n parte per colpa del cosiddetto
“desiderio mimetico”, una teoria
psicologica che descrive l’attrazione verso
ciò che un’altra persona vuole. A osservare
questo genere di attitudine è stato il
filosofo francese René Girard (1923-2015), il
quale ha fatto notare come ciò che viene
desiderato da un altro, specie se è
qualcuno di cui si ha stima, diventa subito
più appetibile per noi stessi.
Triangoli. Il ciclo di imitazione che può
innescarsi porta con sé conseguenze
potenzialmente negative poiché, sostiene
Girard, coloro che emulano i desideri altrui
spesso si trovano in una vita di conflitto e L’amore è
di rivalità con chi, al contempo, stanno
ammirando e invidiando. incontrollabile? AdobeStock
Un caso celebre è quello che ha legato i
musicisti Ringo Starr e George Harrison,
due dei Beatles, ed Eric Clapton.
Quest’ultimo sviluppò una vera ossessione
C’ è una buona notizia per chi desidera spegnere i propri
sentimenti (quando non si è ricambiati o dopo una rottura) e
per chi, al contrario, vorrebbe intensificarli (ad esempio, in una
per Pattie Boyd (i due nella foto) la moglie relazione spenta): l’amore è (almeno in parte) controllabile, ossia può
di George Harrison, riuscendo infine a essere diminuito o aumentato intenzionalmente. Per farlo è efficace la
conquistarla. Harrison, a sua volta, finì per “rivalutazione cognitiva”: una strategia che permette di regolare le
invaghirsi di Maureen, la compagna di proprie emozioni pensando in modo diverso a ciò che le provoca, in
Ringo Starr. S.V. questo caso all’oggetto d’amore. È stata testata in uno studio
dell’Università del Missouri, su persone che avevano da poco vissuto
una separazione e altre che, invece, erano ancora impegnate.
Come ti vedo. Pensare in termini negativi all’altro (ad esempio, “È
troppo pigro per me”), alla relazione (“Una discussione continua”) o a
prospettive future (“Non possiamo andare d’accordo”) riduce sia
l’infatuazione (l’amore appassionato) sia l’attaccamento (sensazione
di legame emotivo e intimità). Valida anche la rivalutazione in termini
GettyImages

positivi, soprattutto per aumentare l’attaccamento. Anche il livello di


infatuazione è salito ma in modo meno significativo. M.Z.

Focus | 149
STORIA

LE BATTAGLIE
490 A.C.
CHE HANNO
CAMBIATO
LA STORIA
DALL’ANTICHITÀ ALL’ERA CONTEMPORANEA,
GUERRE, MASSACRI E SCONTRI ARMATI SONO STATI
(PURTROPPO) UNA REALTÀ COSTANTE
DELL’ESPERIENZA UMANA. MOLTI DI QUESTI
SANGUINOSI EVENTI HANNO INFLUENZATO
ENORMEMENTE NON SOLO IL FUTURO DI SINGOLE
NAZIONI, MA IL DESTINO DI INTERE CIVILTÀ. ECCO
490 A.C.: MARATONA
(GRECI VS PERSIANI) 10 TRA LE PIÙ IMPORTANTI BATTAGLIE CHE HANNO
Nel 490 a.C., sulla spiaggia di Maratona CAMBIATO LA STORIA.
(in Attica) una coalizione di Ateniesi
A cura di Massimo Manzo
e Plateesi respingeva le soverchianti
armate persiane del Gran Re Dario I.
Quell’inaspettato trionfo, seguito dieci anni
dopo da altre decisive vittorie elleniche,
evitò che la Grecia fosse incorporata
nell’Impero achemenide, mantenendo la
sua autonomia.

.C. .C. 732


A A 378
490 202
378 D.C.: ADRIANOPOLI
(ROMANI VS VISIGOTI)
Stando a molti storici, l’annientamento
delle legioni dell’imperatore Valente da
parte dei Visigoti, avvenuto ad Adrianopoli
(odierna Turchia), fu l’inizio della fine per
l’Impero romano d’occidente,
che da quel momento si avviò verso
un periodo di declino conclusosi con
la deposizione dell’imperatore Romolo
Augustolo, nel 476.

202 A.C.: ZAMA 732: POITIERS


(ROMANI VS CARTAGINESI) (FRANCHI VS ARABI DI AL ANDALUS)
Dopo la definitiva sconfitta del generale Anche se alcuni studiosi ne hanno
cartaginese Annibale a opera di Publio ridimensionato la portata, la vittoria dei
Cornelio Scipione sulla piana di Zama Franchi di Carlo Martello sulle forze
(attuale Tunisia), Roma poneva fine alla arabe provenienti dalla Spagna, avvenuta
Seconda guerra punica, liberandosi nei pressi di Poitiers (Francia), è stata
definitivamente di Cartagine, la sua celebrata per secoli come l’evento che ha
ultima grande rivale, e conquistando così prevenuto l’espansione islamica in Europa
l’egemonia sul Mediterraneo. Occidentale, preservando la sua
378 identità cristiana.

202 A.C. 732

150 | Focus
1683 1944
1815
1944: SBARCO IN NORMANDIA
1683: BATTAGLIA DI VIENNA (ANGLOAMERICANI VS GERMANIA)
(LEGA SANTA VS IMPERO OTTOMANO) Il 6 giugno 1944, meno di due anni
Il 12 settembre 1683, un’epica carica di dopo il rovescio subìto dai tedeschi a
cavalleria degli “ussari alati”, guidati dal re Stalingrado, le truppe alleate sbarcarono
polacco Giovanni III Sobieski, sbaragliava in massa sulle coste della Normandia
l’esercito ottomano di Kara Mustafà dando inizio alla più grande invasione
Pascià alle porte di Vienna. La vittoria anfibia della storia: l’operazione Overlord,
della coalizione cristiana costrinse i turchi con cui avrebbero liberato l’Europa dal
a rinunciare alle loro secolari ambizioni di giogo nazista mettendo fine alla Seconda
annettere l’Europa Orientale. guerra mondiale.

1815: WATERLOO
(FRANCIA NAPOLEONICA VS SETTIMA
COALIZIONE)
Costata la vita a decine di migliaia
di soldati, la battaglia di Waterloo,
nell’odierno territorio belga, fu l’atto finale
dell’Impero napoleonico, sconfitto da una
coalizione tra Prussia, Inghilterra e potenze
minori. A essa seguirà la cosiddetta
“Restaurazione”, che riportò su vari troni
europei i sovrani cacciati da Napoleone.

2
106
6
179 -1943
2
3
181
5 194 194
4
168
1066: HASTINGS 1942-1943 ASSEDIO DI STALINGRADO
(NORMANNI VS ANGLOSASSONI) (GERMANIA VS UNIONE SOVIETICA)
Situata ad appena 120 km da Londra, la Tra il luglio 1942 e il febbraio 1943, la
cittadina di Hastings è rimasta celebre città di Stalingrado, in Russia, fu teatro
per la battaglia tra il duca di Normandia, di una delle più cruente battaglie della
Guglielmo, e l’ultimo dei re anglosassoni, Seconda guerra mondiale nonché di uno
Aroldo. Il successo del primo, appena dei momenti decisivi dell’intero conflitto,
sbarcato in Inghilterra, segnò l’inizio della segnando la disfatta dell’esercito tedesco
conquista normanna dell’isola, capitolo (supportato da truppe di Paesi alleati, tra
fondamentale della storia europea. cui l’Italia) da parte dell’Armata Rossa.

1792: VALMY
(FRANCIA RIVOLUZIONARIA VS PRIMA
COALIZIONE)
Appena tre anni dopo lo scoppio della
rivoluzione, presso Valmy, nella Marna, le
disorganizzate armate francesi riuscirono
a respingere l’invasione delle maggiori
potenze europee, tra cui Austria e Prussia.
Quel “miracolo” consentì la sopravvivenza
della neonata repubblica francese,
destinata a diffondere gli ideali rivoluzionari.

1792

1942-1943
1066
Focus | 151
STORIA
Dov’erano le Case Magdalene?
C onosciute nel mondo anglosassone come Magdalene asylum, erano
inquietanti istituti religiosi sorti tra il XVIII e il XIX secolo in Inghilterra e
in Irlanda, il cui nome si rifaceva a quello della peccatrice pentita Maria
Maddalena. Scopo iniziale di tali luoghi era offrire assistenza a giovani
donne che avevano preso la via della prostituzione, ma molto presto vi
furono ammassate – contro la loro volontà – decine di migliaia di orfane e
di ragazze poverissime la cui condotta era pretestuosamente considerata
“immorale”. Ad aspettarle, una vita di penitenza e di abusi. Le ragazze
rinchiuse in questi istituti erano tra l’altro sfruttate per svolgere estenuanti
lavori tra cui il lavaggio dei panni in grandi lavanderie: per questo tali
luoghi erano anche detti Laundries Magdalene.
Brutalità scoperte. Le case Magdalene, come anche altri luoghi simili

Qual è la più
sorti in vari Paesi del Nord Europa, cominciarono a chiudere i battenti
nella seconda parte del XX secolo, una volta venuti alla luce i

antica mappa
maltrattamenti di cui erano state teatro. L’ultima cessò ufficialmente di
esistere nel 1996, in Irlanda. M.L.

al mondo?

AKG_Images/Mondadori Portfolio
U na mappa risalente a circa il 2000
a.C., che solo ora è stata decifrata.
Nel 1900, in una necropoli dell’Età del
bronzo a Saint-Bélec, in Francia, fu
scoperta una tomba la cui copertura
consisteva in una lastra di pietra
decorata con incisioni curvilinee e
simboli geometrici. Non ci si badò molto
e finì in un deposito. Nel 2014
l’archeologo Yvan Pailler, dell’Università
della Bretagna Occidentale, riscoprì la
lastra e ipotizzò che si trattasse di una
sorta di mappa geografica, la più antica
conosciuta. Adesso il suo lavoro per
dimostrarlo è quasi compiuto. «Le
protuberanze e le linee incise sulla
mappa mostrano una corrispondenza
dell’80% con montagne e fiumi di
un’area di 30 per 21 km nella zona del

Che cosa fu “la grande


Roudouallec», ha dichiarato Pailler.
Simboli. Ora occorre però verificare sul

burla della Luna”?


terreno a cosa corrispondano i simboli
geometrici. «Potevano essere luoghi
abitati o ricchi di risorse, siti funerari o
legati a miti e leggende. Per capirlo
andremo sul posto a verificare se in
quei punti c’è qualcosa di interessante
U na serie di articoli pubblicati dal quotidiano New York Sun, dal 25 al 31
agosto 1835, nei quali si raccontava l’incredibile scoperta della vita sulla
Luna. Il giornale riportava i resoconti di un certo dr. Andrew Grant che, con
nel sottosuolo». Secondo i ricercatori dovizia di particolari, narrava con enfasi le eccezionali scoperte compiute
serviranno circa 15 anni per controllarli dall’astronomo inglese Sir John Herschel. Grazie a un potentissimo telesco-
tutti. A.S. pio, infatti, lo scienziato sarebbe riuscito a individuare alcune forme di vita
sulla Luna: oltre a foreste, mari e piramidi di quarzo color lilla, il nostro satelli-
te sarebbe stato abitato da bisonti, unicorni blu e uomini dotati di ali, deno-
minati dall’autore “uomini pipistrello” (Vespertilio Homo).
Bufala. Fu il quotidiano concorrente New York Herald a smascherare la
fake news: l’autore degli articoli era Richard Adams Locke, giornalista
Denis Gliksman, Inrap.

con conoscenze scientifiche in grado di scrivere articoli zeppi di


termini astronomici e che risultassero credibili ai lettori. Il suo
obiettivo era quello di creare scalpore e far vendere più
copie al proprio giornale. F.D.

152 | Focus
QUANDO ACCADDE
L’INVERNO DI FIMBUL?
FU UNA STAGIONE COSÌ TERRIBILE DA ENTRARE NEL MITO NORDICO
CHE DESCRIVE LA FINE DEL MONDO. MA SUCCESSE DAVVERO.

Memento
Cos’erano le
leggi suntuarie?
I n voga tra tardo Medioevo ed Età
moderna, erano speciali leggi volte a
combattere le eccessive forme di
lusso (“suntuario” deriva dal latino
sumptus, “spesa”). Attraverso tali
norme – diffuse in molte città italiane,
dettate da motivazioni etiche ed

AKG_Images/Mondadori Portfolio
economiche e incentivate dai
predicatori cristiani – si cercò di
impedire ogni spesa e ostentazione
superflua, scatenando una guerra
dagli esiti talvolta bizzarri che, a colpi
di divieti e sanzioni, prese di mira

S
(seppur con limitata efficacia) abiti, i trattò di un terribile e lunghissimo inverno vissuto dai Norreni, antenati dei
accessori e attività sociali, dai Vichinghi, diventato nella loro profezia della fine del mondo, il Ragnarok, uno
matrimoni ai funerali troppo sontuosi. degli eventi che l’avrebbe preceduta. Il Fimbulvetr (che significa “il terribile
Antichi precedenti. Nei tempi inverno”) è stato probabilmente ispirato dall’inverno del 536, quando la cenere ri-
antichi, un noto esempio di leggi masta sospesa nell’atmosfera a causa di una serie di eruzioni vulcaniche oscurò per
antilusso si registrò a Roma nel 215 mesi la luce del Sole causando un brusco abbassamento della temperatura media
a.C. con la Lex Oppia (dal nome del nelle regioni scandinave che prima avevano un clima relativamente temperato. Il
tribuno Gaio Oppio), pensata appunto clima rigido durò per un decennio ed ebbe come conseguenza una tremenda carestia.
per promuovere uno stile di vita CATASTROFE. Lo storico Michael McCormick dell’Università di Harvard, commen-
morigerato ed evitare sperperi in un tando su Science uno studio fatto con alcuni colleghi e pubblicato nel 2018 su Antiqui-
momento di difficoltà economica ty, parla del 536 come “l’anno peggiore in cui vivere”. Analizzando le carote di ghiac-
dovuto all’impegno dell’Urbe nella cio estratte da un ghiacciaio delle Alpi, infatti, il gruppo di ricerca che comprendeva
Seconda guerra punica). Peraltro, lo storico inglese ha ricostruito le ragioni di quella catastrofe: tre importanti eruzioni
essa colpì solo le donne, limitandone il vulcaniche avvenute in Islanda nel 536, 540 e 547 alle quali si aggiunse la peste del
possesso di oro e lo sfoggio di abiti 541. Una ripresa si ebbe solo dopo il 640, quando si trovano segni del ripristino dell’e-
colorati (fu abolita nel 195 a.C.). M.L. strazione dell’argento che da allora sostituì l’oro negli scambi commerciali. D.V.

I Neanderthal parlavano come noi?


A quanto pare, sì: i nostri cugini Neanderthal potevano ascoltare e
produrre linguaggi uguali a quelli degli esseri umani moderni. Ad
affermarlo è stato uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution,
basato su una ricostruzione digitale della struttura ossea dei crani
neanderthaliani. Gli scienziati sono infatti riusciti a scoprire che, a differenza
degli ominidi loro antenati, essi avevano un udito migliore, con una
larghezza di banda uditiva molto più vicina alla nostra.
Consapevoli? Tale circostanza suggerisce che i Neanderthal possedessero
un apparato anatomico idoneo a produrre e udire linguaggi complessi. A
EdNurg - stock.adobe.com

detta degli autori della ricerca, però, ciò non significa necessariamente che
ne fossero consapevoli, cioè che avessero anche le capacità cognitive per
parlare in modo identico a noi. Di certo, i risultati dell’analisi rafforzano l’idea
che possedessero una tipologia di comunicazione orale diversa, nella sua
complessità ed efficienza, rispetto a tutti gli altri animali. M.M.

Focus | 153
iniziative

Le scuole

Academy
entrano in
redazione

Le Domande&Risposte dei ragazzi


che hanno partecipato al progetto
Classe III A1 - IPSSAR P. Artusi - Recoaro Terme (VI) È davvero esistito
Muzio Scevola?
Che cos’è il
ghosting? S econdo la leggenda, Caio Muzio
era un giovane soldato romano

E cosa vuol incaricato di assassinare Porsenna,


il re degli Etruschi. La sua missione
dire zombieing? fallì, perché per sbaglio uccise un
funzionario. Fu quindi arrestato e
portato in una tenda, al cospetto
di Porsenna. Interrogato, il romano
giocò d’astuzia e, dopo aver mentito
dichiarando che c’erano altri trecento
uomini pronti a uccidere il re, pose
a giuramento la mano destra su un
braciere acceso, lasciandola bruciare
fino a consumarsi; da qui nasce il
detto “mettere la mano sul fuoco”
Adobe Stock

per affermare qualcosa di cui si è


sicuri. Impressionato dal coraggio

I l ghosting è il fenomeno per cui una persona sparisce improvvisamente da una


relazione, di qualsiasi natura, senza aver dato un segnale premonitore o una
spiegazione. Costui diventa, quindi, un “fantasma” e smette di rispondere a messaggi
del giovane, e spaventato dalle sue
dichiarazioni, Porsenna lo liberò e
accettò la pace coi Romani, i quali
e chiamate. Esiste poi un’evoluzione del fenomeno, lo zombieing, che prevede una tributarono grandi onori a Caio Muzio
ricomparsa inaspettata del fantasma. Il ghosting può provocare in chi ne è vittima e lo soprannominarono “Scevola”
emozioni forti, come la rabbia per la mancanza di spiegazioni o perfino senso di colpa, ovvero “mancino”. Nonostante la
al pensiero di aver commesso, senza saperlo, qualche errore. Anche lo zombieing può storia di Caio Muzio Scevola sia
essere doloroso per chi lo subisce: immaginate di aver appena superato la delusione di entrata nell’immaginario collettivo,
un abbandono... ed ecco che quella persona inizia a guardarvi le storie su Instagram e gli storici sono concordi nel ritenerla
mettere like, ma senza manifestare un vivo interesse a rientrare nella vostra vita. Questo falsa o fortemente esagerata, al fine di
può portare a ricadere in un vortice di insicurezze e domande senza risposta. Come celebrare la grandezza di Roma.
difendersi? Non possiamo prevedere le azioni altrui ma, se capitasse di subire qualcosa Chiara Storti, Sabrina Marchioro,
di simile, è bene ricordarsi che chi ci vuole bene veramente resta al nostro fianco. Vanessa Pavin, Michela De Toni, Diana
Beatrice Bevilacqua, Giorgia Cecchelero, Alessandra Cavallini, Sarah Cocco, Chiara Echim, Elena Gaule, Sergio Scomparin,
Stefani, Aurora Stocchero, Federico Lovato, Deborah Yeboah, Ginevra Sottoriva, Nicolò Lapusteanu, Michele Dalle
Maristella Sinico Nogare, Martina Segato

154 | Focus
scienza

Academy
Il sapere visto da vicino
Quattro lezioni al mese dedicate agli studenti che vogliono
sapere come nascono Focus e Focus Storia e come si fa
divulgazione scientifica e storica sui giornali e online.
I APPUNTAMENTO II APPUNTAMENTO III APPUNTAMENTO IV APPUNTAMENTO
LA RIUNIONE LA RICERCA IL MONDO DIGITALE: ANALISI DEI LAVORI
DI REDAZIONE E FOTOGRAFICA SITO, SOCIAL COMMISSIONATI,
LA SCRITTURA E LA TITOLAZIONE E PODCAST LA COPERTINA

L’ Academy di Focus e Focus Storia è un’iniziativa


ideata dal nostro mensile che ha preso il via nel
febbraio 2021. In che cosa consiste? In quattro
Ed è un’occasione anche per noi, che abbiamo la
possibilità di entrare in contatto con quelle giovani
generazioni che frequentano poco le edicole e la carta
appuntamenti in cui le scuole vedono in diretta il stampata e vivono di Web. Mostrando il nostro lavoro
giornale del mese prendere forma e partecipano alla (che ha ormai una componente digitale molto
realizzazione del numero. significativa) vogliamo creare un momento di scambio
intergenerazionale.
Si può scegliere di seguire Focus o Focus Storia
collegandosi una volta a settimana, per quattro Questa edizione, come quella dello scorso anno
settimane, con le redazioni dei rispettivi magazine per scolastico, prevede una più attiva interazione con
seguire la realizzazione di un giornale di divulgazione i ragazzi. A ogni appuntamento gli studenti saranno
scientifica e storica: si partecipa alla riunione di coinvolti in modi diversi: chiedendo loro idee, critiche
redazione dove si mettono le basi e si decidono gli e analisi sul numero in edicola; partecipando alla
argomenti per il numero della rivista; si interagisce con titolazione e alla ricerca iconografica; correggendo
i giornalisti e si segue la ricerca delle fonti a cui insieme i lavori assegnati nel corso del mese per il
attingere le notizie; si impara come si fa la ricerca giornale o per Instagram e TikTok.
fotografica; si entra nella grafica animata di Focus, Le “porte” della redazione sono aperte a più classi
nelle dinamiche del nostro sito, dei social e dei podcast. contemporaneamente.
Fino ad arrivare alla realizzazione della copertina. Ma non ci fermiamo qui: vogliamo coinvolgere anche
in ulteriori attività i ragazzi della Academy. Lo
Ma non si tratta soltanto di assistere passivamente. abbiamo fatto per esempio con Focus Live, il nostro
Tra un collegamento e l’altro i ragazzi hanno l’occasione festival annuale al Museo della Scienza e della
di cimentarsi nello scrivere articoli o interviste che Tecnologia di Milano, ma abbiamo in mente altre
possono poi essere pubblicati sulle nostre pagine e occasioni. Noi ci stiamo preparando, tenetevi pronti
che verranno commentati insieme nel corso dei quattro anche voi.
appuntamenti.

Ovviamente, visto che il nostro è un giornale di Per iscriversi ai prossimi


divulgazione che abbraccia ogni campo del sapere,
questa vuol essere per gli studenti non solo appuntamenti dell’Academy
un’occasione in cui capire come lavoriamo, ma anche
un modo per approfondire con noi gli argomenti di cui
di Focus e Focus Storia invia un’email
ci occupiamo, per osservare come la ricerca scientifica a: academy.focus@mondadori.it
sia un mondo in continuo progresso.
L’iscrizione è gratuita.
Focus | 155
MY FOCUS redazione@focus.it
facebook.com/focus.it
twitter.com/focus_it
instagram.com/focus_ita

Fotografie, segnalazioni, commenti...


Il dialogo con i lettori di Focus
Alessandro Casula Noè Fontanella
Tramonto lunare.
Cap de Formentor a
Maiorca (Spagna).

Davide Cogliati NATURA

Tra cielo e
L’eclissi parziale del
28 ottobre 2023.

terra
I l “viaggio” che ogni mese ci
regalano i nostri lettori con le loro
foto stavolta ci porta a guardare la
Luna, le stelle che nascono nella
Nebulosa di Orione, tra i fari delle
Baleari, sul lago di Garda e a Villetta
Barrea, in Abruzzo, detto anche “Il
Borgo dei cervi” per la facilità con
cui si incontrano questi animali.

Spedisci i tuoi scatti alla


redazione di Focus: vedi su
www.focus.it/myfocus l’elenco
delle caselle tematiche e i
nostri consigli, e le foto dei
lettori su www.focus.it/letuefoto

156 | Focus
Veruska Caprarese
Il bramito del cervo.

Andrea Garini Eddie Sgarbossa


Abbronzatura lenta. Sala parto stellare.

Focus | 157
a cura di Sabina Berra

CARTELLONE APPUNTAMENTI DEL MESE

7
Fino al

aprile
Al Palazzo Blu
di Pisa, Le
Avanguardie,
i capolavori
del ’900 dal
Museum of Art
di Philadelphia.

esposizione per conoscere oggi le


MOSTRE stelle, le comete, i pianeti e i loro TECNOLOGIA
satelliti studiati da Galileo. Il tutto con
Il pittore dell’amore installazioni interattive e proiezioni Per capire di più l’Ai
Mestre, fino al 13 febbraio, al immersive. Milano, il 14 e 15 febbraio,
Centro Culturale Candiani, Chagall. Il www.museogalileo.it all’Allianz MiCo, Ai Festival – Ai Like it!
colore dei sogni. Una mostra gratuita Due giorni di incontri, esposizioni,
con importanti opere dai musei del workshop e spettacoli per fare il punto
mondo. Compresi alcuni capolavori sull’intelligenza artificiale (Ai) e sulle
Andrea Martiradonna

come il Rabbino di Vitebsk. sue applicazioni etiche, sociali e di


bit.ly/ChagallMestre business. Sul palco esperti e
ricercatori come Nestor Maslej,
Il Romanticismo tedesco responsabile della ricerca Ai alla
Amburgo, fino al 1° aprile, Stanford University (Usa) e Gianluca
all’Hamburger Kunsthalle, Caspar David Sgueo, professore in
Friedrich – Arte per un nuovo tempo. In Democrazia digitale all’Università
occasione del 250° compleanno del Sciences Po di Parigi.
pittore tedesco una retrospettiva con 60 www.aifestival.it
dipinti e molti disegni. Comprese le
opere più note come il Viandante sul
mare di nebbia. Chi eravamo e chi siamo MEDICINA
www.hamburger-kunsthalle.de Milano, dal 19 dicembre
2023 al Museo di Storia La scienza per la vita
Naturale, è aperta Tracce. La Milano, fino al 30 marzo, all’Istituto
ASTRONOMIA nuova esposizione sulla storia Nazionale dei tumori, The Big
dell’evoluzione umana. Un R.evolution – L’evoluzione della
L’osservazione del cielo allestimento permanente con ricerca oncologica. Per raccontare la
Firenze, fino al 17 marzo, un ambiente immersivo per storia quasi centenaria dell’Istituto
all’ex dormitorio di Santa Maria conoscere gli elementi Nazionale dei Tumori (fondato a
Novella, Splendori celesti. dell’evoluzione biologica e Milano nel 1925).
L’osservazione del cielo da Galileo alle culturale a partire da circa 6 La mostra si sviluppa attorno a diversi
onde gravitazionali. Per celebrare i milioni di anni fa. Dai reperti temi: l’analisi dei dati, l’imaging,
400 anni dalla pubblicazione del zoologici ai resti fossili, dalla l’anatomia patologica, la fisica
Saggiatore, il Museo Galileo e genetica ai manufatti dell’uomo medica, la terapia del dolore, la
l’Osservatorio Gravitazionale Europeo e agli studi sul tema. psicologia clinica e la riabilitazione.
(Ego) organizzano una ricca museodistorianaturalemilano.it www.thebigrevolution.it

158 | Focus

STORIA Fino al
La bellezza della classicità
Roma, fino al 5 maggio, ai Musei
Capitolini, Villa Caffarelli. Fidia, mostra

aprile
dedicata al più grande scultore
dell’età classica greca. Sue sono le
opere del Partenone e lo Zeus
Olimpio, una delle sette meraviglie del A Parma,
mondo antico. Impronte. Noi e
www.museicapitolini.org le piante. La
mostra che
FOTOGRAFIA racconta
l’incontro tra la
Il maestro del bianco e nero botanica e l’arte.
Bergamo, fino al 25 febbraio,
all’Accademia Carrara, Hiroshi
Sugimoto. Opera House, una
selezione per Bergamo. Il noto
fotografo e artista giapponese esplora
i teatri italiani.
www.lacarrara.it meraviglie del mondo antico. Dalla
FOCUS TV Piramide di Giza ai Giardini di
Babilonia, dal Colosso di Rodi al Faro
PER GLI INNAMORATI Per scoprire dei segreti di Alessandria: che cosa sappiamo,
Dal 2 febbraio alle 21:05, Segreti veramente, delle sette meraviglie del
San Valentino tra le stelle sotto la sabbia. Corpi mummificati, mondo antico?
Napoli, alla Città della Scienza, il 14 strani oggetti e fenomeni misteriosi Dal 14 febbraio alle 21:05, Gli
febbraio, Via Lattea, un aperitivo con che vengono ritrovati o riscontrati tra animali più pericolosi. Predatori
un astrofisico tra le stelle del le dune o le pietraie dei deserti del spietati si annidano nelle acque, tra le
planetario. Pianeta. nevi o nelle savane.
www.cittadellascienza.it Dal 12 febbraio alle 21:05, Le sette Dal 15 febbraio alle 21:05, Inside
Pyramids - Come vennero costruite le
piramidi. Un viaggio storico-
LA TEORIA CHE HA CAMBIATO LA SCIENZA ingegneristico attraverso le piramidi.

Avvicinare la scienza, anche gli


argomenti che sembrano più LIBRI
incomprensibili è l’obiettivo della
mostra Quanto. La rivoluzione in un I pericoli dell’Ai
salto al Muse di Trento realizzata in Gerd Gigerenzer, Perché
collaborazione con l’Istituto Nazionale l’intelligenza umana batte ancora gli
di Fisica Nucleare (Infn). Inaugurata da algoritmi (Raffaello Cortina Editore).
poco durerà fino al 15 giugno 2024 e L’ex direttore del Max Planck Institute
permetterà di avventurarsi nella per lo Sviluppo umano di Berlino
meccanica quantistica, in un viaggio mostra come l’eccesso di fiducia negli
dai corpi celesti, agli atomi, fino ai algoritmi possa portarci al disastro.
computer quantistici. La meccanica Con una serie di esempi pratici.
quantistica cerca di comprendere la natura e il comportamento della
materia a livello di particelle subatomiche. Nata nell’ambito della ricerca Chi comanda
teorica, oggi ha anche molteplici applicazioni pratiche: per esempio nei Lee Alan Dugatkin, Giochi di potere.
computer, nei laser e nella crittografia per garantire comunicazioni Le lotte per il controllo e il dominio del
impossibili da decifrare. E sta diventando sempre più rilevante in altri mondo animale (Codice editore).
ambiti scientifici come per esempio la biologia. «La meccanica L’autore, biologo evoluzionista
quantistica ha rappresentato un cambio di paradigma, dal punto di vista specializzato nello studio delle
non solo scientifico, ma anche umano e sociale», spiega Antonio dinamiche sociali degli animali,
Zoccoli, presidente dell’Infn. racconta i comportamenti di 30 specie
diverse in 5 continenti.

Focus | 159
GIOCHI
CRUCIVERBA

Radiopop
ORIZZONTALI È eroico senza vocali - 6 Fine di tornei - 7
1 Grande museo parigino - 7 Gli fa eco il L’inizio del torneo - 8 Esercizi commercia-
tac - 9 Malattia del bestiame - 12 Stato e li simili alle edicole - 9 Il Marte dei Greci
lago africano - 16 “Acceso” sull’interrut- - 10 Cattura immagini di animali selvatici
tore - 18 Acconto, caparra - 20 Il Paci - 11 La fine del Bounty - 12 Centro di
trombettista - 21 Un sinonimo di collegio raccolta - 13 Incerto, titubante, indeciso
- 23 Il Gynt di Ibsen - 24 La terra del Da- - 14 Poco avvezzo - 15 Allargati, distesi
lai Lama - 26 Fondo di scatola - 27 Fiume - 16 Lega di rame e zinco - 17 Il biblico
dell’oblio - 28 Un figlio di Homer Simpson patriarca figlio di Lamech - 19 Si usava
- 31 Plantigrado che vive in Italia (4,9) - 35 per tenere in braccio i neonati - 21 Disten-
Frequentatrice di aule scolastiche - 40 Un de i fiocchi di lana prima della filatura - 22
meccanismo della bicicletta - 41 Circon- Dolcemente, affettuosamente - 25 Fetta
da Roma (6,8,7) - 42 Creò il personaggio di carne cotta alla griglia - 26 Coperte di
di Don Camillo - 43 Estrema sobrietà - 44 folto pelo in bioccoli - 28 Altro nome del
Un libero professionista... della guerra - 45 lago di Garda - 29 L’Agassi del tennis - 30
Nom de plume - 47 Intelligenza superiore Pulita, limpida - 32 La decapitò Perseo -
- 48 Un simbolo di Roma - 50 Un po’ di 33 Lo è il rinvio... imprecisato (4,3) - 34
rimpianto - 51 Un... tedesco - 53 Sportel- Ernesto che fu un popolare attore di tea-
lo di armadio - 54 Molti vi fanno colazione tro - 36 Notiziario televisivo - 37 Impellen-
- 56 Battesimo della nave - 57 La West di ti - 38 Un territorio della Siberia - 39 Tutt’al-
Hollywood - 58 La vela fissata al boma - tro che profano - 44 Difetti, pecche - 46
60 Cadevano a metà mese - 61 Severi Malattia della vite - 47 Allegro, vivace - 49
avvertimenti - 63 Storica città francese Un immissario del Mar Caspio - 52 Nella
sul fiume Tarn - 65 Battuti, sconfitti - 66 nafta e nella benzina - 54 Un enorme ser- Ti piacciono questi giochi?
Vocali in forse - 67 Vasta piazza di Pado- pente - 55 Ruscello - 56 A volte se ne Ne troverai tanti altri
va (5,5,5) - 68 Gas per insegne luminose. seguono di traverse - 57 La giornalista su Focus Enigmistica,
Ceran - 59 La Radcliffe scrittrice inglese
VERTICALI - 61 Mister (abbr.) - 62 Bordi di tweed - 64 il nuovo numero
1 Matita - 2 Il primo cardinale inglese - 3 Iniziali di Vespa - 65 Si trovano nel Piave è in edicola.
Ufficio Tecnico Erariale - 4 Uomo latino - 5 e nel Tevere.

160 | Focus
SUDOKU ANEDDOTO NUMERATO
Sostituire una lettera a ogni
numero (a numero uguale
corrisponde lettera uguale;
2=U 5=C 18=M).
Si leggerà un aneddoto.

12345267–576
8 9 10 4 9 7` – 3 –
Rocky Graziano – 11
9 – 12 13 14 1 2 14 6
15 3 13 14 – 2 6 3 – 8
5 2 7 4 3 – 11 9 – 13
14 5 9 15 3 16 9 7 6
14 , – 17 14 13 – 18 9

Lared
A B 10 4 9 7 13 3 13 14 –
4 3 – 8 2 3 – 8 9 6 15
REBUS
3 8 8 9 , – 8 14 10 6 3
15 3 – 11 3 4 4 ’ –
appartenenza – 3 4 –
5 14 15 7 – 17 7 17 7
4 3 13 14 . – «17 14 13
5 19 14´ – 18 3 9 – 11
7 20 13 14 9 ?», – 7 21
9 14 15 15 7` – 9 4 –
17 2 10 9 4 14 –
1- Rebus (12,7) 2- Rebus (1,4,6,9,7) italoamericano. – «1
2 14 4 4 9 – 8 7 6 7 –
17 7 8 15 9 – 11 7 20
14 – 9 6 8 14 10 6 3 6
7 – 3 – 10 14 6 15 14
– 5 7 18 14 – 21 13 3
6 11 7 – 7 – 5 7 18 14
– Newman – 3 – 17 3
J. Foggini

Il Capricorno
13 4 3 13 14 – 5 7 18
3- Rebus (5,8) 4- Rebus (7,7,2,3,12) 14 – 18 14 !».

PUZZLE
Cancellare nello schema le parole elencate, sapendo che
si possono trovare in tutte le direzioni.
Le lettere rimaste, lette di seguito, daranno la chiave.

ARMARSI ERBA PERDERE


ASPETTARE FORZA POCA
AVERE GIOCHI PRECISIONE
CALMA INDULGENZA RASSEGNAZIONE
COMPRENSIONE INTERIORE RICHIAMARE
CORAGGIO LAVORO SANTA
CORTESIA LIMITE SCRUPOLO
DISPOSIZIONE MOLTA SCUSE
DOLORE
Alaska

CHIAVE – Cantavano Patience (4,1,5)

Le soluzioni dei giochi sono a pagina 162


Focus | 161
SOLUZIONI
I giochi sono a pagina 160

Mondadori Scienza S.p.A. Cruciverba


Via Mondadori, 1 – 20054 Segrate (MI)
Società con unico azionista, soggetta ad attività di direzione
e coordinamento da parte di Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

Direttore Responsabile: Raffaele Leone

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Isabella Cioni (caporedattore), Andrea Parlangeli (caporedattore),
Raffaella Procenzano (caporedattore), Gianluca Ranzini (vicecaporedattore)
Elaborazioni Digitali: Vittorio Sacchi (caposervizio)
Ufficio Fotografico: Paola Brivio (caposervizio),
Alessandra Cristiani (caposervizio), Daniela Scibè
Redazione: Sabina Berra, Margherita Fronte (vicecaposervizio), Sudoku
Roberto Graziosi, Fabrizia Sacchetti (caposervizio),
Vito Tartamella (caporedattore)
Segretaria di Redazione: Marzia Vertua

D&R a cura di: Isabella Cioni (coordinamento, caporedattore),


Lidia Di Simone (caporedattore),
Ufficio ricerca fotografica: Paola Brivio (caposervizio),
Alessandra Cristiani (caposervizio), Daniela Scibè.

Hanno collaborato a questo numero: Luigi Bignami, Alberto Cammelli,


Federica Campanelli, Massimo Cannoletta, Marco Consoli, Fabio Dalmasso,
Marco Ferrari, Adriano Fontana, Emma Gatti, Elisabetta Intini,
Maria Leonarda Leone, Matteo Liberti, Davide Lizzani, Roberto Mammì,
Massimo Manzo, Elena Meli, Nicola Nosengo, Riccardo Oldani, Nick Pearce, B
Ilaria Prada, Alex Saragosa, Simone Valtieri, Elisa Venco, Daniele Venturoli, A
Margherita Zannoni
Rebus
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abbonamento tramite: sito web: www.abbonamenti.it/mondadori; email: TEDESCO
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trasferimento, allegando l’etichetta con la quale arriva la rivista.
Servizio collezionisti: Arretrati: I numeri arretrati possono essere richiesti Puzzle
direttamente alla propria edicola, al doppio del prezzo di copertina per la
copia semplice e al prezzo di copertina maggiorato di € 4,00 per la copia CHIAVE – Cantavano Patience (4,1,5): GUNS N’ ROSES
con allegato (Dvd, libro, Cd, gadget). La disponibilità è limitata agli ultimi
18 mesi per le copie semplici e agli ultimi 6 mesi per le copie con allegato,
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Qualcuno consigliò a Rocky Graziano di frequentare una
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posti dove insegnano a gente come Brando o come
Codice ISSN: 1122-3308 Newman a parlare come me!».

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