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I legnami da costruzione

Attualmente, per quanto concerne il legno strutturale, si assiste ad un vero e proprio monopolio del
mercato delle costruzioni, da parte dell’Abete Rosso. La grande diffusione di foreste in vaste aree del
pianeta, unita a caratteristiche morfologiche favorevoli – fusto dritto, lungo ed uniforme – ne ha
incentivato massicciamente lo sfruttamento. Al punto che oggi, nel lessico edile, è considerato
sinonimo di legno. Tanti sono i prodotti a base di abete disponibili oggi sul mercato. I macchinari
sono tarati per lavorare con le sue caratteristiche. È duttile e costa poco. Tanti progettisti si affidano
ciecamente a lui incapaci di esplorare nuove strade, specie ed effetti visivi.

Analizziamo di seguito i principali legnami da costruzione. Le specie legnose ad uso strutturale più
adatte per diffusione areale e per caratteristiche meccaniche di resistenza alle sollecitazioni
(compressione, trazione e taglio) e modulo elastico. Consapevoli che ogni specie ha una sua identità,
colore e aspetto, odore e trama e che la scelta è anche culturale, prima che tecnica o economica o
estetica.

“Ogni specie legnosa è portatrice di tradizione, cultura, miti e significati. Ogni albero, nell’antichità,
era dedicato ad un dio o ad una ninfa: erano cioè considerati la manifestazione immediata e concreta
della divinità ed a loro gli uomini si rivolgevano per chiedere aiuto e conforto. “(Franco Laner, Idee
costruttive per solai e tetti in legno).

Troverete qui le specie più adatte ad essere utilizzate come materiale da costruzione. I tipi di
legno più convenienti, per diffusione, economicità, impatto ambientale. Quelle Italiane ed Europee.

Conifere
Abete Rosso

Non ha bisogno di presentazioni. Sir Abete Rosso, protagonista indiscusso dell’epoca moderna
delle costruzioni in legno. È decisamente il tipo di legname più utilizzato in ambito edilizio, grazie a:

 la conformazione del fusto, alto, lungo ed uniforme, che ne agevola


l’uso
 ampia disponibilità del materiale
 costi contenuti
Non è un legno impregnabile, ma i suoi impieghi sono per strutture interne o non esposte (classi 1-2).

Abete bianco
Di aspetto molto simile al suo fratello maggiore Abete Rosso, sia per caratteristiche estetiche, che dal
punto di vista fisico-meccanico. Disponibilità più limitata.

Larice
Simile all’abete, ma più pregiato. Dalle caratteristiche prestazionali superiori, si adatta bene per quegli
usi in condizioni espositive a rischio: zone umide e a contatto con gli agenti atmosferici.

Douglasia
La Douglasia è un abete originario dell’America Settentrionale: Stati Uniti e Canada. Da oltre un
secolo è ormai presente in Europa centro/meridionale, impiegata per rimboschimenti in zone montane.
È una specie importante per il suo legno che si presta a una moltitudine di applicazioni. Buona la
durabilità: pur essendo un abete, ha la stessa resistenza del larice agli attacchi biologici.

Pino silvestre
Presente in Italia su tutta la catena alpina e parte dell’Appennino settentrionale. Specie impregnabile e
assai durabile. Buona la durabilità.

Cipresso (Cupressus sempervirens)


Diffuso in tutta l’Italia centrale, il bacino del mediterraneo e medio-oriente, Asia orientale e
Giappone. Legno dall’ottima resistenza alle alterazioni biologiche. È perciò indicato per l’uso
all’esterno. Le disponibilità del mercato italiano sono purtroppo esigue e si usa principalmente per le
casse da morto.

Considerato dai maestri carpentieri giapponesi, il re dei legni, la divinità fatta legname. Utilizzato nei
templi e in tutte le principali opere d’architettura nipponiche dall’alba dei tempi. La più antica
costruzione in legno vivente è sita proprio in Giappone a Nara e può vantare la bellezza di oltre 1.300
anni. È la Pagoda di Horyuji.

Il cipresso è un legno estremamente resistente, durabilissimo e facile da lavorare. Hinoki (in


giapponese cipresso) è noto per le venature dritte, la finezza e robustezza, come pure la sua resistenza
alle infestazioni di insetti e l’impenetrabilità alla pioggia e all’umidità.

Latifoglie
Pioppo

Caratteristica preziosa è la sua facilità di riproduzione vegetativa (per talea) e il rapido sviluppo: in
10 anni è pronto per essere tagliato. Oltre alla sua diffusione massiccia in tutto l’emisfero
settentrionale.

A causa della sua leggerezza (massa volumica simile all’abete), viene dalla normativa inserito tra le
classi delle conifere, nonostante caratteristiche elevate di resistenza a flessione, compressione e
trazione.
Nella mitologia è l’albero del ritorno alla vita dopo il transito nelle tenebre. Molti quadri famosi,
come la Gioconda di Leonardo da Vinci, sono stati dipinti su tavola di pioppo.
Il pioppo è presente in Italia con 3 specie indigene: Pioppo Bianco o Gattice (Populus alba), Pioppo
nero (Populus nigra) e Tremolo (Populus tremula) e un gran numero di ibridi.

Castagno
Specie assai diffusa nelle zone collinari e di media montagna di tutta Italia. In passato e ancora oggi
nelle realtà rurali è usato spesso per travi e travature di tetti. Questo per via delle sue caratteristiche di
resistenza alle intemperie e agli attacchi biologici (funghi e termiti). Elevata durabilità.

Querce
Il genere botanico “Quercus” è costituito da moltissime specie diffuse nel mondo. Di cui ben 10
presenti in Italia. Di queste, solo 4 sono rilevanti come materiale da costruzione: Rovere, Roverella,
Farnia e Cerro.

Faggio
I faggeti, insieme alle querce al castagno all’abete rosso ed al larice, sono le specie arboree più diffuse
nel nostro Paese. Può vantare un’elevata resistenza a rottura e facile lavorazione sia a mano che a
macchina. Di contro, ha una pessima resistenza agli attacchi biologici e all’umidità. Necessita di
trattamento preservante.

Olmo

Il genere Ulmus è presente in Italia nei boschi di latifoglie e tra i coltivi, bassa e media montagna.
La sua eccezionale qualità di resistenza all’immersione ha fatto sì che in passato venisse adoperato per
pali infissi sott’acqua (vedi Venezia).

In Giappone, molte pagode antiche sono state erette grazie a questo legname (Pagoda Taiseki-ji e
Kiyomizu-dera).

Ontano (Alnus sp.)

L’Ontano nero è specie di origine europea che si è spinta ormai fino al Nord Africa e all’Asia. Il
genere Alnus compare anche in Finlandia ed in Nord America. Tipico albero che cresce e prospera nei
pressi dei corsi d’acqua, formando grandi filari lungo i fiumi e paludi.
In ambiente umido, se esposto all’aria si degrada facilmente. Immerso in acqua, invece, dimostra
eccezionali qualità di resistenza. Venezia è infatti edificata su palificate in legno di ontano – oltre a
quercia, olmo, larice e pino. Questi pali, lunghi fino a 4 metri, completamente immersi nel terreno,
fungevano da fondazione indiretta in virtù della scarsa capacità portante del terreno.

Robinia (Robinia Pseudoacacia)

La robinia fu importata dal Nord America nel 1600 ed è ormai diffusa in tutta l’Europa Centro
Meridionale. Viene detta anche Acacia, impropriamente: le acacie appartengono ad un’altra famiglia
botanica.

Specie pioniera dalla vita breve – 60/70 anni – e infestante, grazie alla grande capacità di adattamento
anche nei terreni più inospitali, poveri e degradati. E al rapido sviluppo.
È l’unico legno in Europa, che la normativa considera in classe d’uso 4: esterno, a contatto con il
terreno e/o con acqua dolce. Estremamente resistente agli attacchi biologici. Elevata resistenza
all’urto.

Normativa

L’uso del legno, come materiale da costruzione per uso strutturale, è regolamentato in Italia ed Europa
da una serie di normative, che ne individuano:

 Classi di utilizzo: rischio biologico (UNI EN 335: 2013)


 Durabilità naturale delle specie legnose (UNI EN 350)
 Classe di resistenza del legno massiccio (UNI EN 338 / UNI 11035)
 Classe di resistenza del legno lamellare (UNI EN 14080)
Il legno è stato per lungo tempo assente dalla normativa edilizia italiana, fino alle NTC 2008: “Tutto il
legno per impieghi strutturali deve essere classificato secondo la resistenza, prima della sua messa in
opera”.

Le più recenti NTC 2018, completano e aggiornano quelle norme introdotte.

La classificazione, a vista o a macchina, deve garantire quelle prestazioni meccaniche minime


all’elemento, attraverso l’assegnazione di un profilo resistente che ne raggruppa le proprietà fisico-
meccaniche e che devono essere certificate dal produttore.

Il processo decisionale che un progettista deve affrontare nella costruzione di una struttura in legno, è:

 1- Individuazione della classe di rischio biologica, secondo la posizione dell’elemento strutturale


(UNI EN 335)
 2- Selezione della specie legnosa in base ai requisiti di durabilità (UNI EN 350)
 3- Verifica della corrispondenza tra la durabilità del legno scelto e la classe di utilizzo (UNI EN
460)

Certificazione sostenibile: PEFC e FSC

Ricordiamo che è buona prassi acquistare solo legno derivante da fonti certificate sostenibili o da
riciclo. Perché la sostenibilità, appunto, parte dalle foreste e dalla loro gestione. Indichiamo qui
brevemente i due sistemi di certificazione più diffusi in Europa: PEFC e FSC.

 PEFC – Programme for the Endorsement of Forest Certification


 FSC – Forest Stewardship Council
Entrambi sono svolti da un organismo indipendente, secondo la conformità agli standard.
Certificazioni a confronto secondo Greenpeace: PEFC vs FSC
Greenpeace crede che FSC sia l’unico sistema di certificazione che, se attuato correttamente secondo i
suoi criteri e principi, sia in grado di garantire pratiche di gestione forestale socialmente responsabili.
PEFC possiede dei requisiti più deboli, presentando lacune nei valori sociali ed ambientali.

Conclusioni

Ogni specie legnosa, come abbiamo visto ha le proprie specifiche peculiarità. Ogni buon progetto
dovrebbe prevedere l’uso di multiple specie a seconda della funzione strutturale e resistenza richiesta
e delle qualità estetiche caratteristiche, senza dimenticare la provenienza sostenibile garantita dalle
certificazioni.
“Auspicherei l’uso contemporaneo di specie diverse nelle diverse membrature, come in una capriata,
differenziando con la specie, la diversa sollecitazione, trazione, compressione longitudinale o
trasversale che subiscono le aste in esercizio, come è avvenuto nel passato per le grandi strutture.”
Franco Laner
Bibliografia:

• BULIAN F., Verniciare il legno. Composizione, impiego e prestazioni dei prodotti, Hoepli, 2008
• CIRILLO A., Legno: materiali e tecnologia, Hoepli, 2020
• CIRILLO A., Legno: calcolo degli elementi strutturali, Hoepli, 2019
• FORRESTER P., Enciclopedia delle tecniche di lavorazione del legno, Il Castello, 2015
• GIBBS N., Enciclopedia del legno. Una guida per scegliere ed utilizzare 100 legni, Il Castello, 2020
• GIORDANO G., Tecnica delle costruzioni in legno, Milano, Hoepli, 1999
• LANER F., Il legno. Materiale e tecnologia per progettare e costruire, Utet, 2012
• MEROTTO A., Danni e difetti delle costruzioni in legno, Maggioli editore, 2017
• NOLL T., Il libro degli incastri, Il Castello, 2003
• NUTSCH W., Il legno da opera. Tipi di legno, materiali complementari, Sistemi Editoriali, 2010
• NUTSCH W., Guida pratica alla lavorazione del legno, Sistemi Editoriali, 2010
• PIAZZA M., TOMASI, Strutture in legno. Materiale, calcolo e progetto, Milano, Hoepli, 2005
• PIVA F., Manuale delle costruzioni di legno, Legislazione Tecnica, 2019
• TORRICELLI M. C., DEL NORD R., FELLI P., Materiali e tecnologie dell’architettura, Bari,
Laterza, 2001
• WALKER A., Atlante del legno. Guida ai legnami del mondo, Hoepli 2019

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