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Teoria degli Anelli

Docente: Francesca Benanti

28 Febbraio 2023

1 Sottoanelli e Ideali

Definizione 1 Sia (A; +, ·) un anello. Un sottoinsieme non vuoto di A, ∅ = ̸ B⊆A


è detto sottoanello di A se è chiuso rispetto alle operazioni dell’anello e (B; +, ·)
è un anello. Dunque ∅ =
̸ B ⊆ A è un sottoanello di A se:

ˆ (B; +) è un sottogruppo di (A; +);

ˆ (B; ·) è un sottosemigruppo di (A; ·);

ˆ valgono le leggi distributive.

Criterio: ∅ =
̸ B ⊆ A è un sottoanello di A se e soltanto se sono verificate le seguenti
due proposizioni:

ˆ a + (−b) ∈ B, ∀a, b ∈ B;

ˆ a · b ∈ B, ∀a, b ∈ B.

Per semplicità scriveremo a − b al posto di a + (−b).

Esempi:

1) L’insieme degli interi pari P = {2k | k ∈ Z} è un sottoanello di Z.

1
1 SOTTOANELLI E IDEALI

2) Sia A = M2 (R). Consideriamo il seguente sottoinsieme di A


n a 0  o
B= | a ∈ R, .
0 0
 
1 0
Proviamo che B è un sottoanello di A. B ̸= ∅ perchè ∈ B. B
0 0
   
a 0 b 0
soddisfa il criterio, infatti ∀ , ∈ B, dunque a, b ∈ R, si ha
0 0 0 0
     
a 0 b 0 a−b 0
− = ∈B
0 0 0 0 0 0
e      
a 0 b 0 a·b 0
· = ∈B
0 0 0 0 0 0
perchè a − b, a · b ∈ R.
Dunque B è un sottoanello di A.

3) L’Anello degli Interi di Gauss Z[i] è un sottoanello del campo dei Complessi
C.

Osservazione 2 Sia (A; +, ·) un anello e sia B ⊆ A un sottoanello di A. Allora


B  A sottogruppo normale di A, da cui 0B = 0A ∈ B. Se A è un anello unitario
allora non è detto che B lo sia o che l’unità di B coincida con quella di A.

ˆ Consideriamo l’anello degli Interi, A = Z, e il sottoanello degli interi pari,


B = P. Z è un anello unitario mentre P non possiede unità.
n a 0  o
ˆ Consideriamo A = M2 (R) e il sottoanello B = | a ∈ R, . A è
0 0
   
1 0 1 0
un anello unitario e 1A = , B possiede unità 1B = ma
0 1 0 0
1B ̸= 1A .

Definizione 3 Sia (A; +, ·) un anello. Un sottoinsieme non vuoto I di A, ∅ =


̸ I⊆
A è detto ideale sinistro di A se:

ˆ (I; +) è un sottogruppo di (A; +);

ˆ (Legge di assorbimento a sinistra) ∀a ∈ A, ∀b ∈ I si ha a · b ∈ I.

Criterio: ∅ ̸= I ⊆ A è un ideale sinistro di A se e soltanto se sono verificate le


seguenti due proposizioni:

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1 SOTTOANELLI E IDEALI

ˆ a − b ∈ I, ∀a, b ∈ I;

ˆ a · b ∈ I, ∀a ∈ A e ∀b ∈ I.

Analogamente

Definizione 4 Sia (A; +, ·) un anello. Un sottoinsieme non vuoto I di A, ∅ =


̸ I⊆
A è detto ideale destro di A se:

ˆ (I; +) è un sottogruppo di (A; +);

ˆ (Legge di assorbimento a destra) ∀a ∈ A, ∀b ∈ I si ha b · a ∈ I.

Criterio: ∅ ̸= I ⊆ A è un ideale destro di A se e soltanto se sono verificate le


seguenti due proposizioni:

ˆ a − b ∈ I, ∀a, b ∈ I;

ˆ b · a ∈ I, ∀a ∈ A e ∀b ∈ I.

Osservazione: Se I è un ideale sinistro o destro di A, allora I è un sottoanello di


A.

Definizione 5 Sia (A; +, ·) un anello. Un sottoinsieme non vuoto I di A, ∅ = ̸ I⊆


A è detto ideale bilatero o ideale di A se I è ideale sinistro e ideale destro di A.

Osservazione 6 Se A è un anello commutativo allora ogni ideale sinistro di A é


ideale destro di A e viceversa dunque è bilatero.

Esempi:

1) Sia A = M2 (R). Consideriamo il seguente sottoinsieme di A


n a b  o
I= | a, b ∈ R, ⊆ A.
0 0
 
1 1
Proviamo che I è un ideale destro di A. I ̸= ∅ perchè ∈ I. I soddisfa
0 0
   
a b c d
il criterio, infatti ∀ , ∈ B, dunque a, b, c, d ∈ R, si ha
0 0 0 0
     
a b c d a−c b−d
− = ∈I
0 0 0 0 0 0

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1 SOTTOANELLI E IDEALI

e      
a b c d ac + be ad + bf
· = ∈I
0 0 e f 0 0
perchè a − c, b − d, ac + be, ad + bf ∈ R.
Dunque I è un ideale destro di A.
Osserviamo che I non è un ideale sinistro di A infatti
     
c d a b ac cb
· = ̸∈ I.
e f 0 0 ea be
2) Sia A = M2 (R) e sia
n a 0  o
I= | a, b ∈ R, ⊆ A.
b 0
I è un ideale sinistro di A. (Esercizio)
3) Sia (A; +, ·) anello e siano I e J ideali sinistri (destri, bilateri) di A, allora
I ∩ J è ideale sinistro (destro, bilatero) di A. (Esercizio)

Osservazione 7 Ogni anello A ha almeno due ideali detti Ideali Impropri di A:


A e {0A }. Infatti A è banalmente ideale di A, {0A } è ideale di A perchè sottogruppo
additivo e, dalle regole di calcolo per gli anelli, si ha 0A ·a = a·0A = 0A ∈ {0A } ossia
valgono le leggi di assorbimento a destra e a sinistra. {0A } è detto ideale banale di
A. Se I è un ideale di A diverso da quelli impropri allora I è detto ideale proprio
di A.

Osservazione 8 Gli ideali dell’anello degli interi Z sono tutti e soli i sottogruppi
additivi di Z. Infatti, ogni ideale è un sottogruppo additivo, dunque ogni ideale
di Z è un sottogruppo additivo di Z. Viceversa sia I un sottogruppo additivo di Z,
verifichiamo che I è un ideale di Z. ∀a ∈ I, ∀n ∈ Z si ha n·a = na = |a + ·{z
· · + a} ∈ I
n
perchè I è sottogruppo additivo di Z, dunque I è ideale sinistro di Z e poichè Z è un
anello commutativo I è ideale di Z.
I ideale di (Z; +, ·) ⇔ I sottogruppo additivo di (Z; +) ⇔ I =< n >, n ∈ Z
Ideali Impropri di (Z; +, ·): < 0 >= {0}, < 1 >= Z
Ideali Propri di (Z; +, ·): < 2 >, < 3 >, < 4 >, . . .

Osservazione 9 Sia (A; +, ·) un anello. Se I è un ideale di A allora I è un sot-


togruppo additivo di A. Il viceversa in generale non è vero. Per esempio Z è un
sottogruppo additivo di Q ma non è un ideale infatti il prodotto di un intero per un
razionale in generale non è un intero, per esempio 2 31 = 23 ̸∈ Z.

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3 IDEALE GENERATO

2 Anello Quoziente
Sia (A; +, ·) un anello e sia I un ideale bilatero di A. Allora (A; +) è un gruppo
abeliano e I  A è un sottogruppo normale di A. Dunque possiamo considerare il
Gruppo Quoziente ( AI ; +). L’operazione è definita nel modo seguente

A
(a + I) + (b + I) = (a + b) + I, ∀a + I, b + I ∈ .
I
( AI ; +) è un gruppo abeliano. Adesso definiamo in A
I l’operazione di moltiplicazione
nel modo seguente
A
(a + I) · (b + I) = (a · b) + I, ∀a + I, b + I ∈ .
I
La definizione è ben posta infatti se a + I = a′ + I e b + I = b′ + I allora a − a′ ∈ I
e b − b′ ∈ I. Per la legge di assorbimento si ha (a − a′ )b ∈ I e a(b − b′ ) ∈ I. Da cui
ab−a′ b′ = (a−a′ )b+a(b−b′ ) ∈ I. Dunque (a·b)+I = (a′ ·b′ )+I. Si verifica facilmente
che l’operazione di moltiplicazione gode della proprietà associativa. Dunque ( AI ; ·) è
un semigruppo. Valgono anche le proprietà distributive dunque possiamo concludere
che ( AI ; +, ·) è un anello detto Anello Quoziente.

3 Ideale generato

Definizione 10 Sia (A; +, ·) un anello e sia a ∈ A un elemento di A fissato. Si


definisce ideale destro generato da a il seguente sottoinsieme di A

(a)d = {a · x | x ∈ A}.

Osservazione 11 (a)d è un ideale destro di A. (Esercizio)

Definizione 12 Sia (A; +, ·) un anello e sia a ∈ A un elemento di A fissato. Si


definisce ideale sinistro generato da a il seguente sottoinsieme di A

(a)s = {x · a | x ∈ A}.

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3 IDEALE GENERATO

Osservazione 13 (a)s è un ideale sinistro di A. (Esercizio)

Definizione 14 Sia (A; +, ·) un anello commutativo e sia a ∈ A un elemento di A


fissato. Si definisce ideale principale generato da a il seguente sottoinsieme di
A
(a) = {a · x | x ∈ A} = {x · a | x ∈ A}.

Osservazione 15 (a) è un ideale bilatero di A.

Osservazione 16 Sia (A; +, ·) un anello commutativo e sia a ∈ A un elemento di


A fissato. Allora
(a) = {x · a | x ∈ A}
e
< a >= {ka | k ∈ Z}.

Osservazione 17 Se A = Z allora

(a) =< a > .


Per esempio
(2) =< 2 >= {2k | k ∈ Z} = P = 2Z.

Osservazione 18 In generale

(a) ̸=< a > .


Sia A = Q. Allora
< 2 >= {2k | k ∈ Z} = P
e
(2) = {2 · x | x ∈ Q} = Q.
((2) ⊆ Q ovvio. Inoltre ∀ ab ∈ Q si ha ab = 2 · 2b
a
∈ (2) dunque Q ⊆ (2).)
Allora
(2) ̸=< 2 > .

Osservazione 19 Dall’osservazione 17 si ha:


I ideale di (Z; +, ·) ⇔ I sottogruppo additivo di (Z; +) ⇔ I =< n >, n ∈ Z ⇔
I = (n), n ∈ Z

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3 IDEALE GENERATO

Osservazione 20 Sia (A; +, ·) un anello commutativo. Allora

(0A ) = {0A · x | x ∈ A} = {0A }

Sia (A; +, ·) un anello commutativo con unità. Allora

(1A ) = {1A · x | x ∈ A} = {x | x ∈ A} = A.

Definizione 21 Sia (A; +, ·) un anello commutativo. Sia S = {a1 , . . . , an } ⊆ A un


sottoinsieme di A fissato. Si definisce ideale generato da S il più piccolo ideale
di A contenente S ossia l’intersezione di tutti gli ideali di A contenenti S. Si indica

(S) = (a1 , . . . , an ).

Proposizione 22 Sia (A; +, ·) un anello commutativo. Sia S = {a1 , . . . , an } ⊆ A


un sottoinsieme di A fissato. Allora
n
X n
X
(a1 , . . . , an ) = { ki ai + xi ai | ki ∈ Z, xi ∈ A}.
i=1 i=1

Dimostrazione. Sia T = { ni=1 ki ai + ni=1 xi ai | ki ∈ Z, xi ∈ A}. Verifichiamo


P P
che T è un ideale di A.
T ̸= ∅ infatti ai ∈ T , ∀i = 1, . . . n. Pn Pn
T
Pnè un sottogruppo
Pn additivo: ∀b, c P ∈ T, b = i=1 kP i ai + i=1 xi ai ∈ T e c =
n n
h a
i=1 i i + y a
i=1 i i , si ha b − c = (k
i=1 i − h )a
i i + (x
i=1 i − yi )ai che è ancora
un elemento di T . Pn
ai + ni=1 xi aP
P
Vale Pla legge di assorbimento: ∀b = i=1 kiP i ∈ T e ∀a ∈ A si ha
ba = ni=1 ki ai a + ni=1 xi ai a = ni=1 ki aai + ni=1 xi aai = ni=1 (ki a + xi a)ai ∈ T .
P P
Dunque T è un ideale di A.
Inoltre T contiene a1 , . . . , an . Dunque, poichè (a1 , . . . , an ) per definizione è il più
piccolo ideale di A contenente S, si ha

(a1 , . . . , an ) ⊆ T.

Viceversa ∀b ∈ T , si ha b = ni=1 ki ai + ni=1 xi ai ∈ (a1 , . . . , an ). Dunque


P P

T ⊆ (a1 , . . . , an ).

In conclusione
T = (a1 , . . . , an ).

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3 IDEALE GENERATO

Corollary 23 Sia (A; +, ·) un anello commutativo con unità. Sia S = {a1 , . . . , an } ⊆


A un sottoinsieme di A fissato. Allora
n
X
(a1 , . . . , an ) = { xi ai | xi ∈ A}.
i=1

Dimostrazione. È sufficiente osservare che ki ai = ki (1A ·ai ) = (ki 1A )·ai e ki 1A ∈ A,


∀ki ∈ Z, ai ∈ A.

Esempi:

1) Sia A = P e sia S = {4}. Allora

(4) = {k4 + r · 4 | k ∈ Z, r ∈ P} = {0, ±4, ±8, . . .} =< 4 >

e
{r · 4 | r ∈ P} = {2k · 4 | k ∈ Z} = {8k | k ∈ Z} =< 8 ≯=< 4 >

2) Sia A = Z e sia S = {4}. Allora per il corollario

(4) = {r4 | r ∈ Z} =< 4 >

3) Sia A = Z e sia S = {6, 15}. Allora per il corollario

(S) = (6, 15) = {r1 6 + r2 15 | r1 , r2 ∈ Z} = (3).

Infatti, poichè 3 =M.C.D(6, 15), si ha 3 = z1 6 + z2 15 con z1 , z2 ∈ Z. Dunque


∀x ∈ (3) si ha x = 3y con y ∈ Z da cui x = 3y = (z1 6+z2 15)y = z1 y6+z2 y15 ∈
(6, 15). Viceversa ∀x ∈ (6, 15) si ha x = r1 6 + r2 15 = (r1 2)3 + (r2 5)3 =
(r1 2 + r2 5)3 ∈ (3). Dunque (6, 15) = (3).

4) Sia A = Z e sia S = {n, m}, con n, m ∈ Z. Allora se d =M.C.D.(n, m) si ha

(n, m) = (d).

(Esercizio)

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