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02
IL 03
04
M anuale delle 05
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C risi in
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A nestesia 10
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Ed. italiana a cura di 13
Nicola Latronico 14
Frank Rasulo
Filippo Bressan 15
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Presentazione a cura di
Antonio Corcione 17
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David C. Borshoff
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ENDORSED BY SUPPORTED BY
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Il Manuale delle Crisi in Anestesia (MCA) è progettato per essere utilizzato come
ausilio cognitivo: non è un sostituto dell’esperienza, del senso clinico o delle sessio-
ni al simulatore, ma può fornire una guida immediatamente accessibile quando lo
si usi durante una emergenza perioperatoria.
David C. Borshoff
Prima di usare questo manuale, siete pregati di visitare il seguente sito web:
http://mca.siaarti.it
Comitato Scientifico
Responsabile, Paolo Pelosi
Le informazioni di questa pubblicazione sono state
accuratamente controllate per essere in accordo Comitato dei Congressi
con gli standard di diagnosi e terapia in vigore Responsabile, Giorgio Conti
al momento della pubblicazione. Nondimeno gli
Autori e gli Editori non possono garantire che le Consiglieri Rappresentanti Regionali
informazioni qui contenute siano completamente Abruzzo e Molise, Amedeo Costantini
Calabria, Giuseppe Doldo
prive di errori, né che dal momento della stesura
Campania, Fernando Chiumiento
non siano intervenute modificazioni nei trattamenti Emilia-Romagna, Maurizio Fusari
o nei percorsi diagnostici di riferimento. Il libro non Lazio, Luigi Tritapepe
vuole a nessun titolo sostituirsi al giudizio clinico e Liguria, Salvatore Palermo
alla esperienza professionale. Pertanto gli Autori e Lombardia, Nicola Latronico
gli Editori non possono essere ritenuti responsabili Marche, Tiziana Principi
per danni diretti o indiretti che dovessero Piemonte e Valle d’Aosta, Alessandro Locatelli
risultare dall’uso di materiale contenuti in questa Puglia e Basilicata, Gilda Cinnella
Sardegna, Franco Pala
pubblicazione. I lettori sono caldamente incoraggiati Sicilia, Antonino Giarratano
a verificare doviziosamente le informazioni fornite dai Toscana, Fabio Guarracino
produttori di ogni farmaco e equipaggiamento che Umbria, Vito Aldo Peduto
intendono usare. Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Amato De Monte
PRESENTAZIONE
Antonio Corcione
Presidente SIAARTI
PREFAZIONE
Il dott. Borshoff ideò la prima edizione dell’ Anaesthesia Crisis Manual partendo dalla sua
esperienza di pilota d’aereo: in aereo, come in sala operatoria ed in ogni ambiente ad alta
complessità, poter avere una serie di schede di rapida consultazione in caso di crisi (le principali
possibili emergenze), costituiva un innegabile aiuto per tutto il team, considerato che gli esiti
sono spesso tempo dipendenti e le cose da fare troppe per essere ricordate con freddezza. La
comunità anestesiologica accolse molto favorevolmente questo volume, immediatamente
adottato sia dalla Società australiana (ASA) che da quella europea (ESA), con successive
traduzioni ed adattamenti. È con orgoglio che presentiamo l’iniziativa proposta da SIAARTI e
promossa per offrirla a tutti i Soci, di pubblicare la prima edizione italiana dell’ACM di Borshoff,
riveduta e tradotta dalla seconda edizione internazionale. Nel curare questo Manuale è
stata posta particolare attenzione alle differenze fra contesto italiano e sistema australiano,
integrandole alla revisione in corso delle linee guida SIAARTI e ipotizzando che le schede
possano essere utili per identificare le buone pratiche cliniche a livello nazionale. Il Manuale
intende essere pertanto uno strumento di aiuto pratico per il professionista, che potrà farvi
riferimento sia in fase di aggiornamento per ripassare i punti salienti di gestione degli eventi
critici sia durante gli stessi, per “allineare” la squadra verso le più efficaci strategie utili a
orientare diagnosi e trattamento. Ovviamente il testo non vuole sostituirsi alla esperienza
clinica, che in ogni circostanza dovrà essere prioritaria: potrà tuttavia fornire un aiuto prezioso
specialmente in quelle situazioni in cui la numerosità e la complessità delle azioni richieste
rischia di superare i limiti della memoria umana.
Come tutti i nuovi strumenti, anche questo ausilio cognitivo necessità di un po’ di
preparazione per essere utilizzato al meglio: invitiamo pertanto i lettori a consultare la
pagina http://mca.siaarti.it in cui troveranno consigli su come favorire l’implementazione del
Manuale e come impiegarlo nei vari contesti. Nel preparare questa edizione abbiamo lavorato
con spirito di grande collaborazione con un valido gruppo di Colleghi, ciascuno esperto in
specifici settori, in particolare Maurizio Menarini e Flavia Petrini. Siamo certi che i Colleghi
anestesisti-rianimatori, i medici in formazione specialistica e tutte le figure professionali che
lavorano con loro in team potranno trovare in questo Manuale un valido aiuto per contribuire
sempre più a garantire la sicurezza dei Pazienti.
RITMO DEFIBRILLABILE
FV /TV senza polso (fibrillazione ventricolare –
tachicardia ventricolare senza polso)
Mantieni la RCP per tutto il periodo necessario. Mantenere le inter-
ruzioni della RCP < 5 secondi (30:2)
Valuta sempre il corretto posizionamento del presidio utilizzato per garantire la pervietà delle vie aeree
(tubo endotracheale o presidio sovraglottico), correggi l’ipossia e ventila ad una frequenza di 10 atti al
minuto con il normale volume corrente.
Se decidi di intubare fai eseguire le manovre rapidamente dal membro più esperto del team dopo
aver iniziato le compressioni toraciche esterne e preferibilmente durante la breve interruzione per la
valutazione del ritmo cardiaco.
Garantisci compressioni toraciche esterne di qualità, con interruzioni minime e consenti un completo
rilasciamento del torace evitando di rimanere appoggiato sul torace tra le compressioni, in quanto
questo determina un ridotto ritorno venoso.
Usa l’ETCO2 per confermare il corretto posizionamento del tubo tracheale o del presidio
sovraglottico, valutare l’efficacia della RCP e monitorizzare la gittata cardiaca. Se c’è una
improvvisa salita dell’ETCO2 continuare la RCP fino al termine del ciclo di RCP e valutare
brevemente il ritmo cardiaco al successivo cambio.
Obiettivi: ETCO2 > 20 mmHg.; pressione arteriosa diastolica > 20 mmHg.; interruzioni RCP < 5 sec.
Se l’ETCO2 scende sotto i 10 mmHg., verifica la correttezza della manovra e sostituisci la persona che
esegue le CTE al termine di ogni ciclo di RCP. Se viene utilizzato un defibrillatore manuale, continua
le CTE mentre la macchina si carica al fine di minimizzare l’interruzione pre-shock delle CTE. Usa una
successione di shock (fino a 3) solo se FV/TV senza polso sono testimoniate.
Correggi gli elettroliti secondo esami ematochimici. Vedi dosaggi tab 01 .
Tamponamento cardiaco, pneumotorace iperteso ed ostruzione trombo-embolica sono tutte difficili da
diagnosticare senza una conoscenza rilevante della storia clinica del paziente. Le immagini ecografiche
forniscono informazioni che possono facilitare la diagnosi. Una finestra sottoxifoidea ottenuta durante
la breve valutazione del ritmo è raccomandata. Obiettivo è la normovolemia: in assenza di ipovolemia
una eccessiva infusione di liquidi dovrebbe essere evitata.
Tutti i farmaci dovrebbero essere somministrati attraverso una via venosa periferica o centrale. Se non è
possibile si utilizza la via intraossea, tibiale od omerale fino a che sia disponibile un accesso venoso.
L’arresto cardiaco nei bambini non è di solito dovuto a causa cardiaca primitiva. Si tratta invece di arresti
cardiaci da insufficienza respiratoria progressiva o shock. Valuta sempre il corretto posizionamento
del tubo tracheale o del presidio sovraglottico, correggi immediatamente l’ipossia, e ventila ad una
frequenza di 10 atti al minuto. Evita la contemporanea esecuzione delle compressioni toraciche
esterne e della ventilazione, interrompendo le CTE per l’esecuzione della ventilazione e riprendendo
immediatamente dopo le compressioni toraciche esterne.
Le compressioni toraciche esterne di alta qualità consistono in: compressione di profondità pari ad
1/3 del diametro toracico con rilasciamento elastico completo; ETCO2 > 20 mmHg, pressione arteriosa
diastolica > 20 mmHg. Se l’ETCO2 scende sotto i 10 mmHg, verifica la correttezza della manovra e
sostituisci la persona che esegue le CTE.
Usa l’ETCO2 per confermare il corretto posizionamento del tubo tracheale o del presidio
sovraglottico, valutare l’efficacia della RCP e monitorizzare la gittata cardiaca. Se c’è una
improvvisa salita dell’ETCO2 continuare la RCP fino al termine del ciclo di RCP e valutare
brevemente il ritmo cardiaco al successivo cambio.
Nominare un addetto dedicato alle comunicazioni con il laboratorio, la sala operatoria e la terapia
intensiva ed un altro dedicato a trasportare i campioni di sangue e gli emoderivati.
05
Se il tempo non permette di effettuare un test crociato di compatibilità (grave anemia con
Trasfusione massiva o emorragia critica: > 1 volume ematico/ 24 ore > 1/2 volume ematico / 4 ore > 150ml/min.
v.n. = valore normale.
Scatenanti più comuni: curari, antibiotici, lattice, colloidi, clorexidina e mezzi di contrasto endovenosi.
Potrebbe essere necessaria l’intubazione tracheale se c’è edema delle vie aeree o compromissione
respiratoria. 06
ANAFILASSI
Segni clinici di Anafilassi
Lieve
Segni muco-cutanei generalizzati: eritema, orticaria e/o angioedema
(Grado 1)
• ipotensione, tachicardia
Moderata
• broncospasmo, tosse, ventilazione difficoltosa
(Grado 2)
• segni muco-cutanei
• ipotensione grave
• bradi o tachicardia, aritmie gravi
Pericolo per la vita
• broncospasmo e/o edema delle vie aeree
(Grado 3)
• i segni cutanei possono essere assenti o presenti solo dopo la
correzione della ipotensione
Arresto
Arresto cardiocircolatorio
(Grado 4)
ADULTO
1 mg in 10 ml 20 mcg
(0.2 ml)
100-200 mcg
(1-2 ml)
>12 anni 500 mcg
(100mcg/ml)
(20 mcg/ml)
(0.1 ml/kg) (0.2-0,5 ml/kg) 6-12aa 300 mcg
EMBOLIA GASSOSA
Cessare l’insufflazione Porre il campo operatorio a un livello inferiore al cuore
Se c’è una significativa compromissione emodinamica, intubare il paziente.
Iperventilare il paziente con ossigeno al 100% e considerare la PEEP solo per supportare l’ossigenazione.
L’uso della PEEP è controverso. Inizialmente si riteneva che potesse aiutare a prevenire l’embolia
gassosa, ma può anche aumentare il rischio di embolia paradossa e ostacolare il ritorno venoso; la sua
sospensione improvvisa può favorire l’ingresso di aria embolizzante.
Non vi sono prove a supporto del posizionamento di CVC in urgenza. La raccomandazione di aspirare
attraverso di questo vale solo se è già presente un catetere venoso centrale o un catetere in arteria
polmonare.
È stato dimostrato che il massaggio cardiaco esterno frantuma e disperde grandi volumi d’aria
nelle camere cardiache. Anche solo 0.5 ml di aria nelle coronarie possono causare fibrillazione
ventricolare.
In caso di embolia gassosa paradossa massiva, è consigliata l’ossigenoterapia iperbarica fino a 6 ore o
più dall’evento – tenere presente che il forame ovale pervio è presente nel 10-30% della popolazione.
Prevenzione
Posizioni che minimizzano il gradiente, buona idratazione, evitare il protossido, discutere il rischio nel
briefing pre-operatorio.
L’uso di ventilazione a pressione positiva, monitoraggio dell’EtCO2, CVC, doppler precordiale o tran-
sesofageo nelle procedure ad alto rischio può facilitare la diagnosi precoce ed il trattamento.
Se il pallone si svuota rapidamente e non si riempie correttamente, il circuito segnala basse pres-
sioni e/o la maschera non aderisce correttamente alla faccia, andare al punto 5.
Chiamare aiuto occupa le prime posizione della sequenza poiché consente il passaggio della
leadership e aiuta a mantenere la consapevolezza della situazione. 09
VortexApproach.org
della crisi.
5 Tentare le manovre descritte nella pagina a fianco per migliorare
la laringoscopia e utilizzare presidi aggiuntivi come mandrino,
introduttore cavo o bougie .
6 Concedersi fino a 3 tentativi laringoscopici, prendere in
considerazione cambio lama (retta e/o videolaringoscopi)
7 Se tali manovre non ottengono il risultato, far avvicinare il materiale
per la condizione CICO. PRONTI!
8 Tentare massimo 2 tentativi con un dispositivo sovraglottico
(considerare diversi tipi e misure).
9 Se le manovre non risolvono, far aprire e preparare il materiale per la
condizione CICO. ATTENTI!
10 Se nonostante una miorisoluzione completa e una FiO2 100%:
• i 2 tentativi di inserimento di dispositivi sovraglottici falliscono
• un estremo ultimo tentativo di ventilazione in maschera
facciale non è efficace
11 • la SpO2 decresce rapidamente e non si rileva EtCO2.
12 Posizionare il paziente e iniziare l’accesso anteriore al collo per la
condizione CICO tab 11 . VIA!
Numeri telefonici di emergenza nella terza di copertina
INTUBAZIONE DIFFICILE
IMPREVISTA
Opzioni di salvataggio
Impossibilità di intubazione
Svegliare il paziente se possibile
SUCTION / O2 FLOW
MUSCLE TONE
10
Ventilare in maschera facciale e
pallone
Considerata la variabilità degli scenari di difficoltà di gestione delle vie aeree, la familiarità con i processi
decisionali e con i principi che ne sono alla base costituisce un prerequisito di sicurezza.
Provare ad inserire un SGA dopo la miorisoluzione può aumentare la possibilità di successo della
ventilazione.
Una volta stabilizzata la ventilazione, la via aerea può essere assicurata con diverse tecniche. Lo
specialista dovrebbe adottare quella che gli/le è più familiare e che gli/le garantisca una maggiore
probabilità di successo nella specifica circostanza clinica.
In relazione al tipo ed alla disponibilità di un videolaringoscopio, molti preferiscono impiegarlo
immediatamente. Lame angolate e con basso profilo, combinate all’esperienza nella tecnica bougie,
possono aumentare significativamente le possibilità di successo.
CICO
5 Ventilare collegandosi una fonte di ossigeno standard a bassa
pressione e confermare la ventilazione con l’EtCO2.
2 Dissezione per via smussa con le dita per separare i muscoli sottoioidei
ed identificare la membrana cricotiroidea.
1 Ossigeno al 100%.
Benché i dispositivi di gestione delle vie aeree che possono contribuire a stimolare lo spasmo
dovrebbero essere rimossi, una cannula orofaringea di Guedel o nasofaringea potrebbe aiutare ad
applicare una CPAP.
Chiamare assistenza. Ricordare che nei bambini la situazione peggiora velocemente.
Assegnare i compiti in modo chiaro includendo la preparazione del materiale da intubazione e la
somministrazione di succinilcolina. Alcuni anestesisti pediatrici pre-aspirano la succinilcolina per
ridurre la possibilità di errore famacologico e guadagnare tempo in caso di desaturazione.
Nell’adulto approfondire il piano anestesiologico costituisce una opzione possibile.
Nei bambini questa opzione è usualmente preclusa dal rapido sviluppo di ipossia.
Lo spasmo si risolverà spontaneamente per un determinato livello di ipossia e col tempo, ma
predispone alla bradicardia, all’arresto cardiaco, al rigurgito e all’edema polmonare. Questi eventi
possono essere prevenuti con un intervento precoce.
Dosaggio: succinilcolina da 0.1 a 1 mg/kg ev (total body weight)
da 2 a 4 mg/kg im/io/sl
atropina 10-20 mcg/kg ev
Nella ostruzione completa, i tentativi di ventilazione forzata peggioreranno l’occlusione (effetto valvola
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a sfera descritto da Finck) ed il rischio di gonfiare lo stomaco.
LARINGOSPASMO
Considerare di sgonfiare lo stomaco prima del risveglio del paziente dall’anestesia..
Nel bambino che presenti una rapida desaturazione, il trattamento appropriato potrebbe essere
l’intubazione immediata senza rilassante muscolare.
IO = Intraosseo
SL = Sublinguale
L’esame della traccia dell’EtCO2 può fornire una risposta precoce sulla causa dell’innalzamento di
pressione (es. broncospasmo o inadeguata miorisoluzione). Controllare la miorisoluzione elimina la
causa più probabile. Nel paziente non intubato la causa più comune è solitamente il laringospasmo.
Se correggere l’inadeguato rilasciamento muscolare non risolve l’aumento di pressione, una ripetizione
dei vari passaggi in modo sistematico dovrebbe far individuare il problema.
Mentre si ventila manualmente controllare tutti i tubi, le valvole, le connessioni e i filtri. Controllare la
posizione del ventilatore per escludere l’inginocchiamento o l’ostruzione dei tubi.
Una volta che il circuito sia stato rimosso e sostituito con un pallone auto-espandibile, il problema può
trovarsi solo nel dispositivo per la gestione delle vie aeree o nel paziente.
Il dispositivo di gestione delle vie aeree dovrebbe essere:
controllato per verificarne la posizione e la pervietà
aspirato per l’intera lunghezza
esaminato con un broncoscopio
sostituito in caso di problema irrisolto
Il torace del paziente dovrebbe essere esaminato prima di sostituire il dispositivo di gestione
delle vie aeree.
Se a seguito di queste procedure (via aerea e circuito nuovi) non si verifica alcun cambiamento, il
problema deve essere relativo al paziente.
13
Considerare:
La ventilazione manuale consente una immediata valutazione della compliance respiratoria e della
gravità dello spasmo.
Le cause di broncospasmo includono: esacerbazione di asma
anafilassi
malposizionamento del presidio di controllo delle vie aeree
corpo estraneo
inalazione
Adulti
Salbutamolo bolo EV 250 mcg in 5 min
Salbutamolo infusione carico di 200 mcg in 1 min, poi 5-25 mcg/min.
BRONCOSPASMO GRAVE
La disconnessione a intermittenza dal cirtcuito permette la fuoriuscita di CO2 e previene l’iperinflazione
e l’auto-PEEP. La ventilazione manuale con ipercapnia permissiva può essere richiesta per evitare le
complicanze della ventilazione con pressione elevata nelle vie aeree.
Il trattamento può essere valutato attraverso i parametri emodinamici, la pressione delle vie aeree, le
emogasanalisi seriate e la forma d’onda della CO2. Con la risoluzione, la traccia dell’EtCO2 “inclinata” verso
l’alto ritorna normale con un plateau alveolare che tende ad assumere un andamento più orizzontale.
*Approfondire l’anestesia contribuisce a provocare il rilasciamento della muscolatura liscia delle vie aeree ed è
utile nelle riesacerbazioni dell’asma. L’approfondimento dell’anestesia deve essere ritardato finché non è stata
esclusa l’anafilassi o se le condizioni emodinamiche non lo consentono.
Il grado di assistenza richiesto dipende dalla gravità e dalle circostanze. Una inalazione lieve in un
paziente peraltro a digiuno può essere gestita solo con la semplice aspirazione, mentre quadri più
significativi richiedono un intervento immediato e aggressivo.
L’immediata comunicazione ai chirurghi e la ripartizione dei compiti (es. girare il paziente) potrà
limitare la quantità di materiale inalato. Il posizionamento del paziente dipenderà dal tipo di intervento
chirurgico e dalle limitazioni pratiche.
I passaggi dall’1 al 4 dovrebbero essere completati prima del passaggio 5, se la SpO2 lo consente.
La compressione della cricoide può essere applicata durante l’intubazione ma NON in corso di vomito
e rigurgito attivi.
L’inalazione lieve in genere si risolve senza bisogno di alcun trattamento specifico. Se dopo 2 ore
dall’evento il paziente è asintomatico, la radiografia del torace è negativa e la SpO2 è normale, non è
indicata l’ammissione in Terapia Intensiva.
Tuttavia, in presenza di sostanze particolate, indicative di una inalazione più severa, l’ammissione in
Terapia Intensiva sarà necessaria.
Steroidi e terapia antibiotica non sono generalmente indicati nella gestione a breve termine. Gli
antibiotici sono usati solo se si sviluppa polmonite. Gli steroidi non hanno mostrato effetti sull’esito o
sulla mortalità.
Alcune prove suggeriscono che il blocco muscolare residuo riduce il tono dello sfintere esofageo
superiore per un tempo significativo dopo il risveglio, aumentando il rischio di inalazione in questa fase. 15
Fattori di rischio
Paziente Chirurgia Anestesia
Non rispetto del digiuno Interventi del tratto digestivo Anestesia leggera
superiore
Ritardato svuotamento Dispositivi sovraglottici
gastrico Posizione litotomica
Ventilazione a pressione
Sfintere esofageo inferiore Trendelenburg positiva
beante Laparoscopia Vie aeree difficili
Gravidanza, Obesità, Diabete, Colecistectomia Chirurgia di lunga durata
Ernia Iatale
Situazioni di emergenza
Richiedere aiuto immediatamente. In caso di paziente gravida incosciente ciò richiederà l’intervento
di più persone per garantire l’efficacia della rianimazione materno-neonatale. Assegnare compiti in
modo chiaro e trasmettere il senso dell’emergenza, incluso l’eventuale necessità di prepararsi per un
cesareo estemporaneo.
Dovrebbe essere posta enfasi sui vasopressori, sui fluidi e sul supporto ventilatorio.
Anche se i passaggi sono elencati in ordine sequenziale, con l’assegnazione di compiti e ruoli gli interventi
chiave dovrebbero essere praticati simultaneamente: sollevamento delle gambe, somministrazione di fluidi e
vasopressori, messa in sicurezza della via aerea.
Di solito la diagnosi è chiara: rapido e progressivo intorpidimento / paralisi subito dopo anestesia
spinale o epidurale. In caso di evento non testimoniato nella gravida o diagnosi incerta, consultare la
scheda “perdita di coscienza nella gravida” tab 18 .
La diagnosi differenziale include: Sindrome vaso-vagale
Emorragia
SPINALE TOTALE
Tossicità da Anestetici Locali
Compressione della Vena Cava Inferiore
Embolia
La gravida è soggetta a reflusso gastro-esofageo. Per questo motivo si preferisce l’intubazione ma,
se le condizioni non la consentono, non andrebbe esclusa qualsiasi altra forma di gestione della via
aerea (è comunque consigliato intubare in rapida sequenza con pressione cricoidea: RSI.
Se la paziente ha perso conoscenza, l’intubazione può essere praticata senza ipnoinduttori o solo con
miorilassante.
Nel blocco spinale profondo con polso non rilevabile, iniziare la RCP fino a quando non si ottiene
risposta a fluidi e/o vasopressori.
La RCP nella crisi ostetrica deve seguire le linee guida della rianimazione materna (consultare “perdita
di coscienza nella gravida” tab 18 ), avendo cura di spostare l’utero allontanandolo dalla vena cava, 16
mantenere la paziente in inclinazione laterale sinistra ed estrarre rapidamente il bambino.
Considerare di far nascere il bambino dopo 4 minuti dall’inizio della RCP.
Dosaggi dei farmaci in bolo: Atropina 0.6-1.2 mg
Efedrina 12-15 mg
Fenilefrina 50-100 mcg
Adrenalina 25-50 mcg
L’emorragia post partum di grado elevato è caratterizzata da un perdita di sangue >1000ml con shock o
persistenza del sanguinamento. Spesso si tende a sottovalutare la perdita di sangue e la coagulopatia
può essere sproporzionata rispetto alla perdita di sangue.
Non vi sono prove a supporto dell’uso dei colloidi. Infondere cristalloidi tiepidi (fisiologica o Ringer) fino
a 3.5 L in attesa del sangue.
Il massaggio uterino o la compressione bimanuale possono rallentare e ridurre in maniera significativa
la perdita ematica; anche se non vi sono prove, ciò è supportato dal consenso dei professionisti. Un
livello di fibrinogeno >2g/L dovrebbe essere mantenuto. Per il rimpiazzo del fibrinogeno, sono valide
alternative sia il crioprecipitato che il fibrinogeno concentrato.
EMORRAGIA POST-PARTUM
Con l’esperienza si riesce a ridurre l’attesa necessaria allo scongelamento degli emoderivati
prevedendone in anticipo la necessità. La deriva emostatica può essere prevenuta con infusione
precoce di plasma fresco concentrato a 15mL/Kg. Successivamente la somministrazione degli
emoderivati dovrebbe essere guidata dai valori della coagulazione. Le tecniche viscoelastiche (TEG,
ROTEM) possono fornire indicazioni terapeutiche molto più rapide rispetto al laboratorio tradizionale.
L’instabilità emodinamica con pericolo per la vita della paziente può rendere necessario il ricorso
a emazie senza prove crociate (0 negativo) o gruppo specifiche.
Dosaggi
Ossitocici Vasopressori (bolo e.v)
Ossitocina 5 U.I. per via endovenosa lenta Efedrina 6-12 mg
infusione di 10 U.I./h Metaraminolo 0.5-1 mg
Fenilefrina 25-50 mcg
Ergometrina 500 mcg i.m. o e.v. lenta Vasopressina 0.5-1 U.I.
Misoprostolo 400-1000 mcg R/SL
Carboprost 250 mcg i.m. / intrauterina
(ogni 15 minuti, massimo 8 dosi)
In alternativa, se non vi sono controindicazioni, possono essere somministrati per via i.m o e.v. lenta
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250mcg di ergometrina, fino ad un massimo di 1 mg.
Cause di emorragia post partum Opzioni chirurgiche
Tono - atonia uterina Tamponamento con baloon
Trauma - tratto genitale Sutura b-linch
Tessuti - prodotti ritenuti Legatura/occlusione/embolizzazione dei vasi
Trombina - coagulopatia Isterectomia
7 Rivedere le 4l e le 4T
18
NEONATALE – SUPPORTO
VITALE DEL NEONATO
1 Far partire il cronometro.
2 Asciugare, riscaldare e coprire il bambino per mantenere
la temperatura corporea.
3 Valutare colorito, tono, respiro e frequenza cardiaca.
4 Se il neonato è flaccido, in gasping o non respira, aprire
le vie aeree e praticare 5 insufflazioni utilizzando aria.
5 Se non vi è miglioramento nella frequenza cardiaca o
se non vi sono movimenti toracici, chiamare aiuto 60s
e distribuire i compiti (monitorizzare la SpO2 +/- ECG).
19
20
Ripetere le dosi in bolo se necessario. *Il Propofol dovrebbe essere evitato in caso di instabilità
cardiovascolare.
Regime dell’Intralipid
Immediatamente 1.5 mg/kg in 1 min (100 mL nell’adulto)
Iniziare l’infusione di 15 mL/kg/h (1000 mL/h nell’adulto)
Dopo 5 min Ripetere la dose bolo e raddoppiare la velocità di infusione se non c’è
risposta
Somministrare fino a tre boli a distanza di 5 minuti. Dose massima cumulativa 8-12 mg/kg
La dose massima sicura può variare secondo le fonti: pertanto questa tabella è semplicemente una 20
guida. La tossicità dipende dalla sede e dalla velocità di iniezione, dall’uso di vasocostrittori, dalla
velocità di assorbimento, dal tipo di anestetico locale e dal processo di eliminazione.
21
Per escludere artefatti, ripetere il prelievo da un nuovo sito ma non attendere i risultati per iniziare il
trattamento se i livelli sono superiori a 6.5mmmol/L (specialmente se raggiunti in breve tempo), se ci
sono variazioni ECG e se il paziente è instabile.
Cambiamenti dell’ECG Onde T appuntite Onde P assenti
Intervallo PR allungato Perdita dell’ampiezza dell’onda R
Allargamento del QRS Pattern di onde sinusoidali -asistolia
Il Calcio cloruro è altamente irritante per le vene ed è usualmente somministrato per vie centrali. Il
Calcio gluconato ha approssimativamente un terzo della potenza del cloruro ma è più adatto alla
somministrazione in via periferica. Agisce stabilizzando il miocardio.
Possono essere somministrati fino a 2000 mEq di NaHCO3 nell’adulto, se vi è associata acidosi. Agisce
promuovendo l’ingresso del K+ nelle cellule ma non è efficace se il pH è normale. IPERPOTASSIEMIA
I fattori precipitanti includono:
trauma
ustioni
succinilcolina (ustioni, lesione alla colonna vertebrale, malattie neurologiche)
ipertermia maligna
acidosi
insufficienza renale acuta
ripresa della perfusione d’organo a seguito del declampaggio
emolisi /trasfusione massiva
farmaci
Evitare Succinilcolina 21
Acidosi respiratoria
Soluzione di Hartmann
22
Verificare la congruità della dotazione per l’ipertermia maligna e seguire lo schema “Standard SIAARTI
Gestione e Trattamento dell’Ipertermia Maligna”.
Somministrare 2.5 mg/kg di dantrolene e.v., ripetere ogni 10-15 min fino a risoluzione della
crisi. La preparazione del Dantrolene necessita di uno staff dedicato.
Mescolare ogni flacone di 20mg con 60ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili. Approvigio-
narsi di abbastanza dantrolene (ogni dose può richiedere 8-10 fiale).
Una alternativa è costituita dal Ryanodex, 250 nl ricostituiti con 5ml di acqua per preparazioni
iniettabili
22
2 Emorragia Torrenziale.
6 Pneumotorace iperTeso
CHECKLIST DEGLI EVENTI TERMINALI – LE 10 T
9 Spinale Totale.
La checklist delle dieci T può aiutare lo specialista nella gestione delle criticità quando la diagnosi
non è stata confermata.
23
Numeri telefonici di emergenza nella terza di copertina
GESTIONE
DEL POST CRISI
Il Collega affetto da problemi mentali, decadimento cognitivo, problemi relazionali o crisi depres-
sive dovrebbe essere incoraggiato a chiedere aiuto attraverso approcci informali da parte di un
collega empatico. Tuttavia nei casi di abuso di sostanze, tossicodipendenza o comportamento
professionale intollerabile, seguire le seguenti indicazioni potrebbe essere appropriato.
Desaturazione 26
Ipertensione 27
Ipotensione 28
Tachicardia 29
Bradicardia 30
Aumento dell’EtCO2 31
Riduzione dell’EtCO2 32
DESATURAZIONE
circolazione periferica, la temperatura, le unghie e la posizione del sensore per
valutare la validità della lettura.
■■ Confermare il corretto posizionamento del presidio per la gestione delle vie aeree e
assicurarsi che il paziente sia ventilato.
Verificare che il pallone si muova correttamente o che le modalità e le impostazioni
del ventilatore siano corrette.
Anestesia Intubazione/risveglio
Inadeguata profondità
Inadeguata analgesia
Ipossia
27 Ipercapnia
Ipertermia maligna
Farmaci
Interazione farmacologica
IPERTENSIONE
IPERTENSIONE
■■ Verificare la somministrazione involontaria di vasopressori: anestetici locali con
adrenalina, infusione di vasopressori o errori nella somministrazione di farmaci.
Categoria Farmaco
Beta bloccanti Metoprololo Atenololo Esmololo
Alfa bloccanti Fentolamina Labetalolo*
Alfa agonisti Clonidina
Vasodilatatori Nitroglicerina Idralazina Nitroprussiato
Calcio-antagonisti Nicardipina Diltiazem Clevidipina
ACE-inibitori Enalapril
Agonisti dei recettori D1 Fenoldopam
IPOTENSIONE
■■ In caso di ipotensione non responsiva, imprevista o persistente, considerare il
posizionamento del monitoraggio invasivo e l’ecocardiografia per aiutare nella diagnosi.
Anche se ancora ampiamente usata, è stato dimostrato che la PVC non è un indicatore affidabile dello stato del volume.
** Possibilmente > 15% con pneumotorace iperteso o tamponamento.
LVEDV= left ventricular end-dialstolic volume PVC: central venous pressure SVR = systemic vascular resistance
PVV = pulse pressure variation SVV= storke volume variation Lvf=left ventricular function
Anafilassi
Alterazioni elettrolitiche
Tamponamento
Pneumotorace/AutoPEEP
Sepsi
Tireotossicosi
Malattia polmonare
Ipertermia maligna
■■ In caso di tachicardia sinusale considerare prima le cause più comuni (vedi pagina
29
precedente). Verificare se il chirurgo abbia somministrato anestetico locale con
adrenalina.
TACHICARDIA
■■ In caso di tachiaritmia complessa e se l’emodinamica lo permette, seguire le seguenti
indicazioni per il trattamento farmacologico:
30
Sindrome vasovagale
Aumento della pressione intracranica
Anestetici volatili
Miorilassanti
Analgesici narcotici
Anticolinesterasici
Anestesia spinale/epidurale alta
Riflesso di Bezhold Jarish
■■ Escludere l’ipossia e la stimolazione vagale e considerare di somministrare una più alta FiO2.
■■ Determinare i valori normali per fascia d’età e forma fisica prima di decidere il
trattamento - consultare la tavola riportata in basso.
■■ Nel paziente normoteso e con buona perfusione, non è richiesta alcuna immediata
iniziativa di trattamento fino a quando non si stata elaborata una diagnosi.
BRADICARDIA
Pacing transcutaneo o intravenoso
■■ Nel caso non vi sia alcuna risposta immediata e il livello di EtCO2 scenda al di sotto
di 20mmHg (a partire dai valori fisiologici precedenti) iniziare la RCP e seguire il
protocollo per arresto cardiaco in PEA tab 02 .
31 Broncospasmo
Malattia cronica delle vie aeree
AUMENTO DELL’EtCO2
31
AUMENTO DELL’EtCO2
↓ Produzione Ipotermia
Ipotiroidismo
↓ Ventilazione alveolare Ostruzione del presidio per il controllo delle vie aeree
Posizionamento scorretto del presidio per la gestione delle vie aeree
Laringospasmo
Broncospasmo grave
Spazio morto
RIDUZIONE DELL’EtCO2
vie aeree e il pattern ventilatorio per escludere il laringospasmo, la dislocazione del
presidio o volumi correnti troppo bassi.
32
Paziente Broncospasmo
Auto PEEP
Patologia della trachea
Tumori del tratto respiratorio
Corpo Estraneo
Pneumotorace
Pneumoperitoneo
Rigidità della parete toracica
Obesità
Compressione toracica
Patologia alveolare: Edema
Fibrosi
Contusione
33 Infezione
ARDS
■■ Rivedere l’elenco delle cause nel paziente presente nella pagina precedente.
Consultare anche le note esplicative tab 13 .
33
34
INFUSIONI ENDOVENOSE
Insulina Concentrazione di 1 unità/ ml .
i.e. 100 unità di insulina (novorapid) solubile in 100ml di SS.
Anche 50 unità in 50 ml di SS in siringa temporizzata da utilizzare in sala operatoria.
Magnesio 8 g diluiti in 100ml di SF.
4 g in 15 min (200 ml/h) successivamente 1 g ogni ora (12.5 ml/h).
Per eclampsia e convulsioni.
Metaraminolo 10 mg in 50 ml di SS - titolare in base all’effetto.
È possibile aumentare la concentrazione a 1mg/ml i.e. 50 mg in 50 ml di SS.
Dose in bolo di 0.5-5 mg (0.05-0.5 mL) non diluito di farmaco in caso di emergenza seguito
dall’infusione.
Nicardipina 5 mg /h in infusione, fino a 15 mg/h titolati alla pressione sanguigna.
Nitroglicerina 50 mg in 250 ml (200 mcg/ml) D5W o SF.
5-20 mcg/min nell’adulto (da 3 a 6 ml/h) e titolare in base alla risposta (dose massima: 400 mcg/min).
Nitroprussiato Infusione 0.25-0.5 mcg/kg/min.
Titolare fino a 10 mcg/kg/min oppure alla tossicità.
Noradrenalina 4 mg in 50 ml SF = 80mcg/ml.
0.1 a 2 mcg/kg/min (5-100 ml/h).
Il volume infuso può essere ridotto utilizzando 8 o 16 mg di noradrenalina.
Ossitocina Da 10 a 40 unità in 1000ml di SS e titolare.
Procainamide 20-50 mg/min e.v. fino a 17 mg/kg o fino alla scomparsa dell’aritmia.
Infusione di mantenimento 1-4 mg/min.
Propranololo
Infusione 3mg/h.
0.5-1 mg in bolo in 1 min. Ripetere fino a un massimo di 0.1 mg/kg. 34
Salbutamolo 5 mg in 50 ml di SF (100 mcg/ml).
1-2 mcg/kg/min = 42-84 ml/h.
Sotalolo 1.5 mg/kg e.v. in 5 min. Chiedere il parere di un esperto per una dose ulteriore..
Vasopressina Obiettivo concentrazione di 1u/ml i.e. 50 u in/50 ml di SF (1 u/ml).
Titolare fino a 0.04u/min (2 u/h).
Verapamile 2.5-5 mg e.v. in 2 min, ripetere con 5-10 mg ogni 15 min fino a un massimo di 30 mg.
1 Verificare che l’apparecchio sia acceso, in ordine e posizionato in modo adeguato per la
seduta operatoria.
4 Verificare che i monitor siano accesi con i limiti e cicli impostati, e che le linee di
campionamento siano connesse - confermare che l’analizzatore di ossigeno, il
pulsossimetro e il capnografo siano funzionanti.
5 Effettuare un test di tenuta dei connettori di collegamento alle prese dei gas.
6 Verificare che la fornitura di ossigeno sia connessa alla macchina e vi sia una riserva
adeguata.
7 Verificare che le altre forniture di gas siano adeguate e che tutte le linee di trasporto
abbiano una pressione tra 400-500kpa.
35
10 Assicurarsi che i vaporizzatori siano pieni, in posizione verticale, che non presentino perdite,
quindi posti in posizione di “spento”.
14 Controllare il carrello per la gestione delle vie aeree - assicurarsi che tutti i dispositivi
necessari per l’anestesia pianificata e per un eventuale piano di emergenza siano presenti e
funzionanti.
35
5 Conoscere la localizzazione del dantrolene, del carrello per le vie aeree difficili e per la
rianimazione cardiopolmonare.
6 Confermare l’identità del paziente, la procedura ed il lato... STOP BEFORE YOU BLOCK!
Anestesista di guardia
Ginecologo
Pediatra
Terapia intensiva
Servizio trasfusionale
Anatomia patologica
Perfusionisti
Camera iperbarica
Emodinamica
Centro antiveleni
Finito di stampare nel mese di gennaio 2018 dall’Antonio Delfino Editore srl – Roma 36
Il
M anuale delle
C risi in
A nestesia
Il Manuale delle Crisi in Anestesia è una guida di riferimento
rapido sul modello delle Checklist sviluppate in aviazione, che
fornisce istruzioni, passo per passo, per la gestione delle più
comuni criticità anestesiologiche in sala operatoria.
• 22 protocolli per la gestione degli eventi critici coprono i principali scenari che richiedono un
immediato intervento terapeutico per scongiurare un esito catastrofico. Sono inclusi eventi
cardiaci, circolatori, delle vie aeree, respiratori, metabolici e farmaco-indotti, in situazioni di pericolo
di vita.
• La sezione relativa alla prevenzione delle crisi, include i 15 passaggi per il controllo
dell’apparecchio di anestesia, le liste di controllo in caso di parametri anomali e i percorsi
diagnostici per facilitare una diagnosi rapida degli eventi che possono subire un veloce
peggioramento.
• Liste codificate a colori, elenchi puntati e numerati migliorano il richiamo alla memoria in una
situazione di stress.
• L’organizzazione delle informazioni in schede consente una lettura facile e rapida durante una
situazione di criticità.
Un riferimento imprescindibile per anestesisti, specializzandi in anestesia e rianimazione e tutti
coloro che operano in sala operatoria.