La citt ricorda Enrico Mizzi, studente urbinate e primo ministro della Repubblica di Malta
URBINO
UN GRUPPO di medici dellospedale di Urbino replica alle affermazioni del consigliere comunale, provinciale e regionale Elisabetta Foschi (Pdl) e di Alberto Ruggeri (capogruppo Pd in Comune), relativamente alle osservazioni sul futuro dellospedale. La lettera firmata da Paolo Busacca, Giovanni Cappuccini, Roberto Ciuffetti, Enrico Canducci, Mauro Andreani, Floriana Brizi, Nazareno Filomeni, Enzo Pazzaglia, Pierangelo De Simoni, Gabriele Lani, Filippo Mezzolani, Anna Maria Lorenzoni, Roberto Polisca ed Enrica Testa. Ecco il testo. SULLA scorta degli articoli di cronaca relativi alle reazioni seguite al recente consiglio comunale sulla sanit, e anche alle precedenti esternazioni da parte di alcune sigle sindacali, fiorite sulle condizioni del Nosocomio urbinate, i Primari e gli Operatori dello stesso ritengono sia giunto il momento di far sentire anche la propria voce su una vicenda che sembra prestarsi ad equivoci e a farsi cas-
sa di risonanza di interessi particolari e non generali, come invece dovrebbe essere. PROSEGUE la nota: Premesso che in generale in un sistema complesso come quello ospedaliero e per di pi in momenti come quelli che si stanno vivendo, scontato che difficolt operative possano essere presenti, altrettanto indubbio che il livello della risposta che si assicurato in passato e che si sta assicurando anche ora, garante della sicurezza dei pazienti presi in carico, cos come del livello qualitativo delle risposte che si mettono in campo ogni giorno e che rendono possibile lassistenza a migliaia di cittadini che si rivolgono alla struttura. Gli sforzi che la direzione ha via via compiuto, come per esempio quelle nel reintegro delle dotazioni organiche degli operatori e negli investimenti in termini strutturali, trovano nelle previsioni pianificative di Area Vasta espresse chiaramente e condivise di recente anche in sede di Collegio di Direzione un giusto corollario ad un ruolo di riferimento per la realt dellen-
troterra cui lambiente ospedaliero e sanitario di Urbino aspira. Tale ruolo prospettato ancora pi necessario, in un momento come lattuale, di grave crisi economica del Paese che rischia di mettere in crisi profonda il sistema di welfare anche della nostra regione. In questo momento la condizione degli sforzi organizzativi da parte di tutti i soggetti interessati, a partire dai professionisti quella di garantire gli interessi dei pazienti, per questo gli Operatori (sia medici che non medici) respingono le accuse pretestuose di qualche dipendente e politici che non parlano per lAzienda e per i pazienti ma solo per difendere propri interessi personali o per mascherare lunghi attendismi. CONCLUDE LA NOTA: Quanto si prevede nellorganizzazione futura, viene pertanto interpretato da coloro che si sacrificano in prima persona come una possibilit e non come una minaccia, nellottica di un chiaro mandato istituzionale cui ci si sente positivamente chiamati e parti integranti di un sistema reattivo e disposto al cambiamento.
OGGI il Dipartimento di Scienze Giuridiche dellUniversit di Urbino, celebrer dalle ore 10,30 nella sala Serpieri del Collegio Raffaello con una conferenza dal titolo Enrico Mizzi: primo ministro maltese, studente urbinate, il padre della democrazia maltese. Per loccasione sar presentato il volume Europe and Empire, con una conferenza dellautore, il professor Henry Frendo. LA FIGURA di Enrico Mizzi (La Valletta, 20 settembre 1885 La Valletta, 20 dicembre 1950) di grande interesse storico: stato un politico maltese, leader del Partito Nazionalista e Primo ministro del paese. Figlio di Fortunato Mizzi (fondatore, nel 1880, del Partito Nazionalista o PN), al pari del padre nazionalista e antinglese. Studi nel seminario di Gozo. Nel 1903 divenne studente di legge alluniversit di Roma e nel 1907 in quella di Urbino. Fu anche nel Consiglio del governo (1915), nel 1917. Nel 1915 fu eletto membro del Comitato patriottico maltese come deputato dellisola di Gozo e fond il giornale LEco di Malta, organo del Comitato stesso. Nel 1921 fond il Partito Nazionalista insieme ad Ugo Mifsud, che era il leader dellUnione Politica Maltese. Negli anni dal 1924 al 1933 ricopr numerose cariche ministeriali e fu presidente della Societ Dante Alighieri nella sua qualit di propugnatore della italianit di Malta. IL 30 MAGGIO del 1940 le autorit coloniali britanniche lo arrestarono e lo imprigionarono nella fortezza di Malta. Nel febbraio 1942 fu esiliato, insieme ad altri 46 patrioti maltesi, in Uganda. Con lindipendenza di Malta, nelle elezioni del 1950 il Partito Nazionalista riport un grande successo e Mizzi divenne il Primo ministro della nuova repubblica, ma mor appena tre mesi dopo. A CELEBRARE Mizzi ad Urbino ci fu anche il Commissario europeo alla sanit John Dalli che lo scorso 25 maggio ha inaugurato lUrbino International Centre diretto da Giuseppe Giliberti.
OGGI al Monastero di Montebello ad Isola del Piano si terr lannuale meeting dei produttori biologici italiani promosso dallAssociazione Mediterranea per lAgricoltura Biologica (AMAB). La manifestazione, che arrivata alla quindicesima edizione, assume questanno unimportanza del tutto particolare. Infatti, dopo la scomparsa improvvisa del presidente e fondatore, Gino Girolomoni, lAssociazione sta vivendo indubbiamente un momento particolare. Tuttavia convinzione di molti che la ricca esperienza culturale, umana e politica associativa lasciata dal promotore, non vada dispersa, ma che anzi trovi motivo di rilancio per contribuire alla crescita e al rafforzamento dellagricoltura biologica nel nostro Paese. E CON QUESTO SPIRITO che lAssociazione riunitasi in assemblea lo scorso mese di giugno ha provveduto a rinnovare il Consiglio direttivo e la presidenza: Francesco Torriani, del Consorzio Marche Biologiche, stato nominato presidente e Silvano Delai, dellAssociazione La Buona Terra, stato nominato vicepresidente. Il tema scelto per Bioeuropa di questanno porter i vari relatori a discutere delle nuove sfide che dovr affrontare lagricoltura biologica italiana a partire proprio dalle idee e dai progetti ispirati da Gino Girolomoni. A LIVELLO MONDIALE la superficie agricola gestita con metodo biologico continua a crescere. Attualmente ammonta a 37 milioni di ettari dei quali circa 12 milioni si trovano in Australia, 10 milioni di ettari in Europa e 13 milioni suddivisi tra America e Asia. LItalia la seconda nazione europea per superficie gestita con metodo biologico (circa un milione di ettari) e la prima per numero di operatori (circa cinquantamila).