Sei sulla pagina 1di 33

-Cop-sillabo-02 4-07-2000 17:58 Pagina 3

C ollana di
Aggiornamenti

NUMERO 2 CHIRURGIA
FEDERICO DE UCCIO N
SANDRO ELO P ORTOGNATICA

Collana di Aggiornamenti della SCUOLA MEDICA OSPEDALIERA DI ROMA E DELLA REGIONE LAZIO
B.go S. Spirito, 3 ~ 00193 Roma ~ Tel. 06/688.02.626- 683.52.411
Collana di Aggiornamenti

CHIRURGIA ORTOGNATICA

FEDERICO DE NUCCIO
SANDRO PELO

CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO REDAZIONALE


Presidente Direttore Responsabile
M. LUMINARI M. LUMINARI

Vice-Presidente Direttore Scientifico


A. DE LAURENZI L. PERSICO

Tesoriere Redazione
R. PICARDI E. ACCIVILE, L. CARDILLO,
D. MANFELLOTTO, L. PERSICO,
Consiglieri Elettivi e di Diritto V. RULLI, G. VISCO
E. ACCIVILE, M. AMADEI, L. BENEDETTELLI,
A. CAMPAGNANO BRUCKMANN, L. CAPURSO, Coordinamento redazionale
S. CASTORINA, A. CENTRA, F. DE MARINIS, P. COLLETTA
G. DE SIMONE, E. FEDELE, E. GIOVANNINI,
G.M. IADAROLA, A. PERRONE, L. PERSICO, Progetto grafico ed impaginazione
Q. PIACEVOLI, G. VISCO EDIZIONI PRIMUS

Revisori dei Conti


L. CARDILLO, F. DE NUCCIO, F. DE SANTIS

Direttore Amministrativo
S. RIJLI

Collana di Aggiornamenti della Scuola Medica Ospedaliera di Roma e della Regione Lazio
Segreteria: B.go S. Spirito, 3 - 00193 Roma Tel. 06.6880.2626 - 06.6835.2411 Fax 06.6880.6712
n 2 ~ Supplemento al n 13 gennaio-marzo 2000 del Trimestrale
-
S.M.O. Bollettino della Scuola Medica Ospedaliera di Roma e della Regione Lazio
Autorizzazione Tribunale di Roma n. 86/95 del 18/02/95
Sped. in abb. post. comma 20 lettera C art. 2 Legge 662/96 - Roma
3

PRESENTAZIONE

R
ecentemente si osservato un notevole aumento del numero dadulti che si sottopongono a trattamento orto-
dontico. Sebbene non esistano dati ufficiali quelli non ufficiali indicano che dei pazienti che si sottopongono a
trattamento ortodontico almeno il 25% rappresentato da pazienti di et superiore ai 18 anni mentre solo una
diecina di anni fa questa percentuale non superava il 5-10%.
Il trattamento complessivo in et adulta implica una serie di problemi che non sincontrano in pazienti giovani. Robert
Ricketts a proposito afferma che pi un trattamento risulta precoce pi lortodontista potradattare il viso al suo
concetto ideale, pi un trattamento sar tardivo pi lortodontista dovr adattare il suo concetto di ideale al viso del
soggetto. Lostacolo pi grande che lortodontista incontra nel paziente adulto quindi la mancanza di crescita, la qua-
le altres pu essere sfruttata nel paziente in et evolutiva allo scopo di correggere le malocclusioni di natura dento-
scheletrica.
Una motivazione importante per il trattamento ortodontico nei bambini e negli adolescenti deriva in realt dai genitori.
A questet il paziente accetta lapparecchiatura ortodontica pi o meno come il fatto di dover andare a scuola cio co-
me uno di quegli eventi inevitabili che si debbono sopportare in et di crescita. Gli adulti al contrario si presentano al-
lortodontista perch vogliono ottenere qualche beneficio, anche se non sempre chiaramente espresso, tanto che alcuni
adulti presentano un elaborato complesso di motivazioni nascoste. A volte il trattamento ortodontico considerato come
lultimo rimedio per migliorare il proprio aspetto, nellambito di una serie di complessi problemi sociali. Altre volte,
fortunatamente molte, i pazienti capiscono le vere ragioni per cui richiedono un trattamento ortodontico e sono realistici
su ci che possono ottenere. Si potrebbe pensare che chi richiede una cura ortodontica sia meno sicuro ed equilibrato
della media; invece, per la maggior parte, queste persone tendono ad avere una considerazione di se stessi pi positiva
rispetto alla media. In realt occorre una certa forza di carattere per sottoporsi ad un trattamento ortodontico ed ancora
maggiore se si tratta di un trattamento ortodontico-chirurgico, per cui la forza piuttosto che la debolezza interiore la
caratteristica principale dei pazienti adulti. Fino a pochi anni fa la chirurgia ortognatica era riservata ai pazienti con se-
vere malocclusioni e deformit del viso, mentre oggi, con levoluzione delle tecniche di fissazione che hanno diminuito
il trauma operatorio ed accresciuto il confort post-operatorio, questo tipo di approccio terapeutico si notevolmente di-
vulgato. Daltra parte nel paziente adulto il solo trattamento ortodontico non sufficiente ad ottenere da un lato locclu-
sione ideale dellarcate e tanto meno una correzione estetica dei tratti del viso.
I primi trattamenti chirurgici del prognatismo mandibolare furono eseguiti agli inizi del secolo. Sebbene durante tutta la
prima met di questo secolo ci sia stato un progresso graduale delle tecniche di arretramento della mandibola, lintrodu-
zione dellosteotomia sagittale del ramo di Trauner ed Obwegeser nel 1959 ha decisamente segnato linizio di una nuo-
va era nella chirurgia ortognatica.
Questa tecnica utilizza un approccio intraorale che permette di evitare incisioni cutanee potenzialmente deturpanti. Il ta-
glio sagittale offre inoltre un valido metodo biologico per allungare o accorciare la mandibola ricorrendo allo stesso tipo
di osteotomia e permettendo cos il trattamento dei deficit, degli eccessi e delle asimmetrie mandibolari.
Negli anni 60 i chirurghi nord-americani iniziarono ad utilizzare e a modificare alcune tecniche per la chirurgia del ma-
scellare che erano state sviluppate in Europa. Questo decennio di rapido progresso della chirurgia mascellare culmin
con lo sviluppo da parte di Bell ed Epker della tecnica osteotomica tipo Le Fort I che permette di riposizionare il ma-
scellare nei tre piani dello spazio.

Dott. Federico De Nuccio


Dirigente di II livello
Unit operativa IV
Osp. G. Eastman - Roma
4

INDICE

Sandro Pelo
INTRODUZIONE............................................................................................................. 5

Federico De Nuccio
CEFALOMETRIA ....................................................................................................................... 6
Introduzione .................................................................................................................................................6
La valutazione estetica.................................................................................................................................7
Il profilo estetico ......................................................................................................................................... 7
Lestetica frontale........................................................................................................................................ 8
La diagnosi scheletrica.................................................................................................................................8
Diagnosi ortodontica................................................................................................................................. 10
VTO chirurgico ......................................................................................................................................... 11
Morfopsicologia.........................................................................................................................................13
Bibliografia .............................................................................................................................................. 14

Sandro Pelo
DIAGNOSI E PROGRAMMAZIONE TERAPEUTICA
DELLE MALFORMAZIONI DENTOFACCIALI................................................................... 14
Introduzione ............................................................................................................................................. 14
Patogenesi e classificazione...................................................................................................................... 14
Diagnosi e programmazione terapeutica................................................................................................... 16
Tecniche chirurgiche correttive delle malformazioni dento-facciali ........................................................ 17

CASI CLINICI.......................................................................................................................................... 20
Bibliografia ............................................................................................................................................... 32

Si ringrazia SmithKline Beecham S.p.A. per la collaborazione offerta.


5

INTRODUZIONE

I
l primo chirurgo a cimentarsi in un intervento di chirurgia ortognatica fu un americano: S.R.Hullihan; nel 1849 esegu
una osteotomia alveolare della regione anteriore della mandibola per ottenere la correzione di una protrusione dento-
alveolare. Il vero padre della chirurgia ortognatica pu essere considerato Vilray Blair, anchegli americano; nel
1987 mise a punto una tecnica di osteotomia del corpo mandibolare per la correzione di una sindrome progenica. Blair ela-
bor una classificazione delle malformazioni di crescita dei mascellari identificando la protrusione mandibolare, la retrusio-
ne mandibolare, la protrusione alveolo-dentale mandibolare e mascellare ed infine il morso aperto. Tra i meriti di Blair va
ricordata limportanza che egli diede al rapporto di collaborazione del chirurgo con lortodontista; gi nel 1907 scrisse:
Treating of skeletal deformities is really surgical work, but the earlier a competent, congenial orthodontist is associated
with the case, the better it will be for both the surgeon and the patient. La chirurgia delle deformit solo un tempo, un
tempo importante, di un trattamento terapeutico che deve essere impostato in stretta collaborazione con lortodontista. Una
corretta terapia ortodontica prechirurgica la premessa necessaria per lesecuzione di una corretta chirurgia ortognatica;
una corretta ortodonzia postchirurgica assicurer la stabilit nel tempo dei risultati ottenuti. Gi ai primi del 900 Blair mise
in rilievo anche limportanza dei risvolti di questa chirurgia sullestetica facciale e dello stretto rapporto tra questa ed una
corretta fisiologia occlusale.
La moderna chirurgia ortognatica nacque in Europa solo verso la met del 900, in Germania (M.Wassmund) ed a Vienna
(Pichler e Trauner): fu proprio alla Scuola di Vienna che si form Hugo Obwegeser il quale diede limpulso definitivo alla
chirurgia ortognatica mettendo a punto le tecniche chirurgiche che vengono tuttora utilizzate per lesecuzione delle osteoto-
mie dei mascellari. Negli Stati Uniti, dove la chirurgia ortognatica nacque, bisogna aspettare gli anni 60 con John Marquis
Converse, per ritrovare nuovi fermenti in questo campo. Americani sono i testi pi interessanti di chirurgia ortognatica
(Bell,1980; Epker e Fish, 1986; Profitt e White, 1991) tuttora in circolazione. La caratteristica comune di tutti questi libri
quella di essere stati prodotti sulla base di una stretta collaborazione tra chirurghi ed ortodontisti.
Una innovazione importante apportata alla chirurgia ortognatica rappresentata dalla fissazione interna rigida (FIR). Prima
dellavvento della FIR, la contenzione dei mascellari mobilizzati con le varie tecniche osteotomiche, veniva effettuata me-
diante osteosintesi con filo di acciaio malleabile e bloccaggio intermascellare elastico di 40 giorni circa. Tale sistema ha il
pregio di condurre le due arcate dentali nel rapporto di massima intercuspidazione per tutto il periodo necessario alla guari-
gione ossea. facile immaginare come dal punto di vista del confort, tale situazione non sia molto gradita al paziente che tro-
va grandi difficolt nella cura delligiene orale, nella fonazione e nella alimentazione. La fissazione interna rigida, cio la
contenzione effettuata con placche e viti in metallo (solitamente titanio), ha portato al definitivo abbandono del bloccaggio
intermascellare come mezzo di contenzione. I1 primo ad utilizzare tale sistema di fissazione fu Lurh nel 1968: egli lo applic
in traumatologia; tipica era la forma dei fori presenti in queste placche, che serviva a determinare una compressione assiale
sulla rima di frattura. In seguito lidentificazione di alcuni principi di biomeccanica ed i progressi tecnologici sui materiali,
hanno portato alla miniaturizzazione delle placche di Lurh ed alla loro utilizzazione in chirurgia ortognatica. Spiessl nel 1974
per primo effettu una contenzione rigida in chirurgia ortognatica. In Italia la chirurgia ortognatica ha preso piede solo negli
anni 70: il maggiore sviluppo si avuto nel Veneto (con Curioni a Vicenza e Gotte a Verona), ma si poi diffusa rapidamente
in quasi tutte le regioni. Attualmente esistono numerose Scuole di grande pregio, sia universitarie che ospedaliere. Presso
lOspedale George Eastman di Roma si creata una stretta collaborazione tra chirurghi ed ortodontisti che in pochi anni ha
reso tale ospedale un punto di riferimento affidabile per tutti i pazienti portatori di malformazioni dentoscheletriche.

Dott. Sandro Pelo


Dirigente di II livello
Unit operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale
Osp. G. Eastman - Roma
6

Federico De Nuccio

CEFALOMETRIA

INTRODUZIONE Questa distribuzione caratteristica della curva di

L
a Teleradiografia cefalometrica uno stru- Gauss non impedisce di utilizzare numeri per defini-
mento incomparabile di studio, di diagnosi, re la regolarit occulta che le variazioni dissimulano.
di piano di trattamento e di valutazione della Lo scarto tipo o Deviazione Standard (DS) congloba
crescita con o senza trattamento. Essa principal- da una parte e dallaltra della media una proporzione
mente usata in Ortodontia, ma anche in chirurgia fissa dei valori individuali. Se la Deviazione Stan-
Maxillo - Facciale, in Pedodontia, in Protesi o in dard si applica ad una notazione matematica, la De-
Chirurgia plastica. Si tratta di un metodo con il qua- viazione Clinica (DC) esprime lo scarto tipo in rap-
le si risale dalleffetto alla causa, dalla conseguenza porto allideale clinico del medico (nozione di media
al principio, dal particolare al generale o dal com- aritmetica ottenuta dalla totalit dei pareri di emi-
plicato al semplice per studiare i fattori di situazio- nenti ortodontisti).
ne in dettaglio. per questa logica del ragionamen- Lortodontista moderno non pu pi considerare il
to che noi possiamo tentare di scoprire il vero signi- suo lavoro come una sorta di bricolage che per-
ficato delle cose, non rilevabile superficialmente. mette di allineare i denti in un mascellare. Le co-
Il concetto di normalit in biometria una nozione noscenze attuali rendono possibile lo sviluppo di
difficile da definire, ma che potrebbe definirsi come nuove esigenze: certamente estetiche ma anche
appartenente alla norma statistica. La norma ideale funzionali. Lo sforzo di individualizzare ogni pa-
corrisponde ai valori medi della media aritmetica. ziente da trattare ha portato a raffinare gli elementi
Lintervallo di dispersione della normalit abba- diagnostici e le possibilit terapeutiche al fine di
stanza vasto e raggruppa quasi il 70% della popola- ottenere un risultato ideale e stabile. Limportanza
zione di cui una delle estremit possiede delle ten- che ha assunto in tal senso la cefalometria ha con-
denze Brachifacciali e laltra delle tendenze Dolico- fermato la difficolt della valutazione nella dia-
facciali (Fig. 1). gnosi e nella terapia. Di fronte alla complessit
crescente di questi problemi, gli ortodontisti, se-
condo V. Sassouni, hanno adottato tre atteggiamen-
ti tipici differenti:
un primo gruppo, i semplicisti, non arrivano ad
assimilare tutti i fattori diagnostici e terapeutici
n semplicemente che queste complessit esisto-
Figura 1 no. Per loro la cefalometria non necessaria, esi-
Curva Gaussiana che mostra la tipica distribuzione dei biotipi fac- stono soltanto dei problemi dentari che possono
ciali. Questa distribuzione riferita alla misura dellasse facciale. essere trattati con due o tre trattamenti standar-
Il 70% degli individui sono dei mesiofacciali; dopo la prima de-
viazione clinica ad una estremit della curva il 12,5% rappresen- dizzati in tre tappe.
tato dai brachifacciali, allestremit opposta dai dolicofacciali. un secondo gruppo, gli artisti riconoscono la
Dopo il salto della seconda deviazione clinica si trovano i casi
estremi di tipologia brachi e dolico che rappresentano il 2,5%. complessit del problema ma non ammettono che
Cefalometria 7

i fattori possano essere identificati ed ancor meno onde evitare al massimo lingrandimento radiografi-
misurati: si trincerano dietro laforisma che la co. Il profilo dei tessuti molli viene posto in risalto
cefalometria non una scienza esatta. da appositi filtri posti subito alluscita del tubo stes-
un terzo gruppo infine, i sapienti, riducono tut- so. Nel radiogramma cos ottenuto il piano di riferi-
to in cifre, in misure, in classi, in gruppi e sotto- mento costituito dal piano orizzontale di Fran-
gruppi. Ogni dettaglio della diagnosi e del piano coforte ottenuto tracciando una linea che unisce il
di trattamento sezionato. Ogni dato sottoposto Porion (punto pi alto del meato acustico esterno) al
a sperimentazione. Questo gruppo diffida della punto Orbitale (punto pi basso del contorno del-
propria e dellaltrui immaginazione. Lautorit lorbita).
delle affermazioni messa in dubbio. La ricerca Lo studio dei tessuti molli in laterale costituito di
un ideale a se stante. due passaggi essenziali: lo studio dellestetica in sa-
gittale ed in verticale. Per valutare il terzo inferiore
LA VALUTAZIONE ESTETICA del viso in sagittale si ricorre ad una linea di riferi-
La maggior parte degli ortodontisti concorda con mento che viene detta verticale sottonasale, ovvero
il concetto che le determinanti dellocclusione fun- dalla perpendicolare al piano di Francoforte passante
zionale siano cinque: 1. Estetica 2. Salute dellATM per il punto sottonasale (punto di passaggio della co-
(articolazione temporo-mandibolare) 3. Neutralizza- lumella nasale al filtro del labbro superiore) (Fig. 2).
zione della matrice funzionale 4. Determinanti po-
steriori dellocclusione 5. Determinanti anteriori del-
locclusione. In altre parole unocclusione per essere
giudicata funzionale, deve essere osservata da cinque
diverse prospettive in ognuna delle quali deve ri-
spondere a quei canoni ideali che la caratterizzano.
Lestetica , non a caso, il primo obbiettivo, conside-
rata limportanza che assumono oggi come oggi lar-
monia dei tratti del volto e del sorriso nella vita di
relazione e nella ricerca del successo. Il bello mi-
sura, simmetria e virt in tutto il mondo (Platone,
Dialoghi, Filebo) e sebbene tale perfetta combina- Figura 2
zione sia riscontrabile solo raramente nelluomo, Valutazione estetica sagittale del terzo inferiore del viso me-
diante teleradiografia laterale. La verticale sottonasale la
questi tende per natura a ricercarla esaltarla e lodarla perpendicolare al piano di Francoforte passante per il punto
poich la bruttezza, la discordanza e la mancanza sottonasale. Le misurazioni riportate sono le misure normali
per un individuo adulto di sesso maschile; per il sesso femmini-
di armonia nei movimenti vanno di pari passo con la le lunica evidente differenza una maggiore distanza del Po-
malignit dellanimo e della lingua, cos come la gonion cutaneo dalla linea di misurazione a causa di un minor
sviluppo della protuberanza mentale.
grazia e larmonia sono sorelle gemelle della bont
e delle virt e ne assumono le sembianze (Platone,
Repubblica III). Il profilo ideale dovrebbe avere il filtro labiale 2 mm
dietro tale linea, il labbro superiore 1 mm davanti
IL PROFILO ESTETICO alla linea, il labbro inferiore cadere esattamente sulla
Lo studio del profilo dei tessuti molli normal- linea, mentre il Pogonion cutaneo (punto pi spor-
mente studiato sul cefalogramma in laterale. ne- gente della convessit del mento) dovrebbe trovarsi
cessario ottenere il radiogramma con unapparec- dai 4 mm ai 6 mm dietro la linea.
chiatura specifica (Teleradiografo) che munita di Per valutare il terzo inferiore del viso in verticale si
un apposito craniostato per fissare la posizione del ricorre alla determinazione di rapporti verticali: tra il
cranio con il piano di Francoforte parallelo al piano terzo superiore ed il terzo inferiore del viso (1:1), tra
del pavimento. Il tubo radiogeno si trova ad una di- la distanza dal punto sottonasale al labbro superiore
stanza standard di 1,52 m, mentre la cassetta con la e la distanza dal labbro superiore al Menton Cutaneo
pellicola a stretto contatto con il capo del paziente (punto pi basso del profilo del mento) (1:2) ed infi-
8 FEDERICO DE NUCCIO

ne dal rapporto tra la distanza dal punto sottonasale


al labbro inferiore e la distanza dal labbro inferiore
al menton cutaneo (1:1) (Fig. 3). Vengono valutati
inoltre altri fattori di grande importanza: langolo Valori normali nelladulto

sottonasale (tra la columella nasale ed il filtro labia-


le), langolo nasale, la prominenza nasale e la distan-
za mento-collo.

LESTETICA FRONTALE
La valutazione clinica dellestetica facciale in
frontale si attua attraverso fotografie del viso scat- Figura 3
Valutazione estetica verticale del terzo inferiore del viso. Le mi-
tate a 0,50 m di distanza (Fig. 4). sure riportate sono considerate normali per un soggetto adulto
Si possono in tal modo mettere in risalto le propor- di sesso maschile; nel sesso femminile ci sono lievi variazioni
dovute ad un minor sviluppo verticale della sinfisi mentoniera.
zioni tra il terzo superiore il terzo medio ed il terzo
inferiore del viso, le proporzione degli elementi ca-
ratteristici del terzo medio (naso, occhi).
Una valutazione pi accurata viene dedicata allo
studio della bocca sia staticamente, posizione di ri-
poso, che dinamicamente ovvero durante la fona-
zione ed il sorriso.
Per questo tipo di valutazione si ricorre allesame
clinico dal quale si possono rilevare alcuni parame-
tri estetici di fondamentale importanza.
Si valuta la lunghezza del labbro superiore che nei
casi di lunghezza eccessiva provoca la scarsa
esposizione dei denti durante i movimenti del lab-
bro ed un aspetto precocemente vecchieggiante,
mentre nei casi di labbro corto genera uninesteti-
Figura 4
ca esposizione della gengiva alveolare durante il Valutazione estetica frontale del viso mediante luso di fotogra-
sorriso. Viene valutata leventuale incompetenza fie scattate alla distanza di 0,45m. Sono riportate alcune delle
molteplici proporzioni ottenibili. interessante notare come
labiale, lesposizione del vermilion delle labbra a queste tendano a rispettare le regole del numero doro
riposo e durante la funzione, lesposizione dei (1,618), la cui scoperta sembra sia dovuta a Pitagora. Questo
denti anteriori e posteriori sia a riposo che durante numero rappresenta la relazione dellarmonia fra due parti: il
rapporto tra il pi piccolo ed il pi grande pari al rapporto
il sorriso, lesposizione gengivale, leventuale ba- tra la somma dellintero ed il pi grande (1: 1,618).
sculamento del piano occlusale trasverso, lango-
lazione delle superfici vestibolari dei denti poste-
riori durante il sorriso ed infine la cosiddetta linea LA DIAGNOSI SCHELETRICA
del sorriso ovvero quella linea immaginaria che Le misurazioni scheletriche giocano un ruolo
unisce i margini occlusali dei sei denti anteriori di fondamentale importanza nella diagnosi e nel
superiori la cui curvatura dovrebbe essere eguale trattamento delle malocclusione dentali e schele-
o simile a quella del bordo interno del labbro infe- triche in ortodontia. Questa impostazione non
riore durante il sorriso. altrettanto vera in chirurgia ortognatica dove le in-
I dati estetici cos rilevati dovranno contribuire a dicazioni di carattere estetico prevalgono, in un
formulare il piano di trattamento chirurgico, ovvero certo senso, su quelle scheletriche e dentali.
a stabilire sin dallinizio quale tipo di intervento il La diagnosi scheletrica rappresenta piuttosto un
chirurgo vorr intraprendere e a quantificare, in li- necessario supporto o una conferma a quelle che
nea di massima, i movimenti nei tre piani dello spa- sono le indicazioni terapeutiche fornite dalla dia-
zio che subiranno le ossa mascellari. gnosi estetica.
Cefalometria 9

Diagnosi scheletrica sagittale


Il punto di partenza rappresentato dal piano
orizzontale di Francoforte. Vengono misurati gli
angoli che i piani Nasion A e Naison - B forma-
no con questo piano per stabilire il rapporto delle
basi mascellari con la base cranica ovvero se esse si
trovano in una posizione retrusa o protrusa oppure
semplicemente normale.
Da questi angoli si valuta altres la discrepanza sa-
gittale delle due basi mascellari tra di loro. Nella
Figura 5
normalit il mascellare superiore prevale, seppur di Valutazione scheletrica sagittale delle basi mascellari rispetto
poco sulla mandibola (I classe scheletrica). alla base cranica. La differenza tra i due angoli (FH / Na-A e
FH / Na-Pg) rappresenta la discrepanza scheletrica sagittale o
Una discrepanza positiva oltre il limite giudicato convessit; questa misura definisce le classi scheletriche (I, II,
normale (2 +/- 2) viene definito come II classe e III classe scheletrica).
scheletrica. Viceversa una discrepanza negativa
viene definita come III classe scheletrica (Fig. 5).
Nellambito di ogni classe scheletrica si dovr sta-
bilire quale dei due mascellari prevalente ed in
che misura.
Il dato angolare della mandibola pu essere camuf-
fato dalla situazione verticale delle ossa mascellari
per cui sempre buona norma verificare i valori
angolari ottenuti con i valori millimetrici dei ma-
scellari (Fig. 6).
Figura 6
Diagnosi scheletrica verticale Valutazione scheletrica sagittale delle basi mascellari di tipo linea-
re. Queste misurazioni vengono usate come riprova per convalida-
Per formulare una diagnosi scheletrica completa re la diagnosi scheletrica. Le misure angolari possono camuffa-
necessario stabilire la posizione verticale dei ma- re la reale discrepanza sagittale quando le dimensioni verticali
scellari rispetto alla base cranica. In base ai dati ot- facciali si allontanano dalla norma. La linea di Mc Namara la
perpendicolare al Piano di Francoforte passante per il punto Na: il
tenuti si pu inquadrare il paziente nella classe dei punto A del mascellare superiore dovrebbe trovarsi sulla linea o
mesiofacciali, oppure dei dolicofacciali (faccia lun- 1mm pi avanti, il punto Pogonion dovrebbe trovarsi sulla linea
nel soggetto di sesso maschile oppure 1-2mm dietro nel soggetto di
ga), oppure ancora dei brachifacciali (faccia corta). sesso femminile. Il triangolo di Harvold prende in considerazione
Per definire il paziente in una determinata tipologia le misure lineari dei mascellari dal punto Condilion al punto A per
il mascellare e dal Condilion allo Gnation per la mandibola.
facciale si ricorre ad una serie di misurazioni ango-
lari, millimetriche e di proporzione.
Langolazione del piano mandibolare rispetto al
piano di Francoforte (24 +/-4) un indice di
grande attendibilit: un angolo aumentato tipico
di dolicofacciali, un angolo diminuito dei brachi- FH/Mandib. = 24+/- 4
facciali (Fig. 7).
La proporzione scheletrica verticale anteriore tra il
terzo superiore (Naison Spina nasale anteriore) ed
il terzo inferiore della faccia (Spina nasale anteriore
Menton), la proporzione tra le altezze alveolari
dei denti anteriori superiori ed inferiori, la propor- Figura 7
Valutazione scheletrica verticale della faccia: angolo FMA di
zione tra laltezza facciale superiore posteriore Tweed. langolo compreso tra il piano di Francoforte ed il
(Sella Spina nasale posteriore) e laltezza facciale piano mandibolare (dal Menton al punto pi basso dellangolo
mandibolare). Un angolo aumentato rappresenta il soggetto do-
inferiore posteriore (Spina nasale posteriore) licofacciale, un angolo diminuito il soggetto brachifacciale.
10 FEDERICO DE NUCCIO

e laltezza facciale inferiore posteriore (Spina nasale DIAGNOSI ORTODONTICA


posteriore Gonion), la proporzione tra le altezze Lintervento chirurgico non nientaltro che latto
alveolari posteriori superiori ed inferiori, sono solo finale di un lungo lavoro di preparazione della denta-
alcune delle infinite misurazioni proposte per la tura del paziente da parte dellortodontista. Non as-
formulazione di una corretta diagnosi scheletrica solutamente pensabile affrontare un intervento di chi-
verticale (Fig. 8 e 9). rurgia ortognatica senza che lortodontista abbia pre-
Il dato rilevante che dovr scaturire da questa parato opportunamente le arcate dentarie attraverso
massa enorme di informazioni essenzialmente luso di apparecchiature ortodontiche fisse.
uno:la quantificazione dello spostamento che il Nelle malocclusioni dento-scheletriche e ancor di
chirurgo dovr imporre al mascellare superiore pi nelle grosse deformit facciali la dentatura tende
nei tre piani dello spazio e di conseguenza alla a compensare la discrepanza scheletrica inclinando
mandibola. gli incisivi superiori ed inferiori in senso vestibolare
o linguale. Prima di effettuare gli spostamenti chi-
rurgici dei mascellari lortodontista dovr riportare
gli elementi dentari in una posizione normale rispet-
to alla base ossea che li accoglie ovvero, come si di-
ce in linguaggio tecnico, decompensare la maloc-
clusione in modo tale che una volta riposizionati i
segmenti ossei si possa ottenere uneccellente oc-
clusione dentale.
Lo studio della posizione dei denti in cefalometria si
avvale del rilevamento di pochi angoli essenziali
quali langolo dellasse dellincisivo superiore ri-
spetto al piano bispinale, langolo dellasse dellinci-
Figura 8 sivo inferiore rispetto al piano mandibolare, langolo
Lindice di Nahoum rappresenta la proporzione scheletrica fac- interincisivo, linclinazione del piano occlusale in
ciale anteriore. il rapporto tra laltezza facciale anteriore su-
periore (Na ANS) e laltezza facciale anteriore inferiore (ANS sagittale (Fig. 10).
Menton). Lindice ha un valore normale di 0,81: valori pi La posizione finale degli incisivi e del piano occlu-
bassi sono tipici dei dolicofacciali, valori pi alti dei brachifac-
ciali. Il rapporto scheletrico facciale posteriore si ottiene divi- sale oltre a contribuire ad una piacevole estetica del
dendo laltezza facciale posteriore superiore (S - PNS) con lal- sorriso, risultano determinanti sulla funzionalit del-
tezza facciale posteriore inferiore (PNS - Gonion): il valore
normale 1,03 (valori pi alti per i dolicofacciali, valori pi locclusione dentale e sulla salute dellarticolazione
bassi per i brachifacciali). temporo-mandibolare.

Figura 10
Figura 9 Valutazione ortodontica sul cefalogramma in laterale. Le misu-
Rapporti verticali tra le altezze alveolari dei denti anteriori e re angolari riportate sono di enorme interesse per lortodonti-
posteriori. sta, in quanto consentono di programmare lo spostamento degli
incisivi per la decompensazione ortodontica prechirurgica.
Cefalometria 11

Esami diagnostici addizionali post-evolutiva. Il metodo non era invece applicabile


Come accennato in precedenza lintervento chirur- nelle fasce pi basse di et data lampiezza del range
gico preceduto da una complessa fase diagnostica e di previsione, che andava dai quattro ai dieci anni. Lo
di pianificazione. Stabiliti con esattezza gli obiettivi stesso Ricketts ha introdotto allo scopo un altro meto-
del trattamento (gli spostamenti dentoscheletrici e la do di previsione, molto pi complesso, che permettes-
previsione del profilo estetico) pu avere inizio lope- se di minimizzare lerrore statistico di previsione
ra dellortodontista che, come detto in precedenza ha (Long Range Forecast o Previsione a lungo termine).
il compito di riposizionare gli elementi dentari al fine Le basi concettuali di queste metodiche sono state ri-
di ottenere unocclusione normale nel momento in cui portate in chirurgia ortognatica per visualizzare gra-
il chirurgo riposiziona le ossa mascellari. Normal- ficamente gli spostamenti scheletrici necessari per la
mente per completare il quadro diagnostico del pa- correzione della malformazione, per la quantizzazio-
ziente si ricorre ad altri potenti ausili di diagnosi: ne di detti spostamenti e per la visualizzazione della
1. La teleradiografia postero-anteriore e la submen- silouette dei tessuti molli dopo lintervento chirurgi-
to-vertice da cui si ottengono rispettivamente il co. In chirurgia ortognatica si possono realizzare due
tracciato cefalometrico di faccia ed il tracciato tipi differenti di VTO: a) il VTO ortodontico-chi-
basale. Si tratta di esami diagnostici obbligatori rurgico, che si prepara subito prima del trattamento
in chirurgia ortognatica soprattutto nei casi di ortodontico prechirurgico e che serve a visualizzare
asimmetria facciale. sia gli spostamenti chirurgici che gli spostamenti or-
2. Il montaggio dei modelli in gesso delle arcate todontici che dovr ottenere lortodontista; b) il
dentarie su articolatore mediante luso di arco VTO chirurgico vero e proprio che si prepara alla
facciale (per lo studio dellocclusione e dei movi- fine del trattamento ortodontico-prechirurgico su un
menti della mandibola e per la simulazione della nuovo tracciato cefalometrico e che serve a visualiz-
chirurgia sui modelli). zare i soli spostamenti chirurgici.
3. Assiografia (per lo studio della funzionalit man-
dibolare). Tecnica del VTO ortodontico-chirurgico
4. Elettrognatografia computerizzata (da cui si ot- in proiezione laterale
tengono informazioni sulla funzionalit dei mu- Si pone un foglio di acetato sul tracciato cefalo-
scoli mandibolari elettromiografia - e sulla di- metrico realizzato e si ricalcano le strutture fisse
namica mandibolare kinesiografia). ovvero quelle che non subiranno spostamenti du-
rante latto chirurgico (meato acustico esterno,
VTO CHIRURGICO margine dellorbita, fessura pterigo-mascellare). Si
Una volta raccolti gli elementi diagnostici prove- ricalcano alcuni piani di riferimento quali il piano
nienti dallesame clinico e dalla diagnosi strumenta- di Francoforte, la verticale Pterigoidea, il piano di
le si passa al lavoro di pianificazione dei trattamenti Mc Namara, il punto pi basso del labbro superiore
ortodontico-prechirurgico, chirurgico ed eventual- (Fig. 11).
mente ortodontico-postchirurgico. Il VTO (Visual
Treatment Objectives) o Visualizzazione degli Ob-
biettivi di Trattamento nientaltro che lespressione
grafica del piano di trattamento.

Introduzione
Il VTO ortodontico stato per la prima volta in-
trodotto da R.R. Ricketts come metodo grafico che
permette allortodontista di prevedere sia lo sviluppo
delle strutture facciali sia gli effetti del trattamento
ortopedico-ortodontico a due anni di distanza. Questa Figura 11
VTO Chirurgico. Inizialmente su un foglio di acetato vengono
metodica era applicabile a quei soggetti in et di cre- disegnate le strutture che non subiranno spostamenti durante
scita compresa tra i 12 e i 16-17 anni, come pure in et lintervento di chirurgia ortognatica ed i punti di repere.
12 FEDERICO DE NUCCIO

Figura 12 Figura 13
Alcuni spostamenti del mascellare. Lindividuazione della VTO Chirurgico. Altri spostamenti del mascellare. Una volta
nuova posizione del mascellare senza dubbio il punto car- piazzato il mascellare la mascherina della mandibola verr
dine del VTO. La nuova posizione dovr tenere conto prin- posizionata in occlusione normale rispetto alla dentatura supe-
cipalmente di motivazioni di carattere estetico, ma anche riore. Infine verr ricostruito il profilo del paziente basandosi
scheletriche e funzionali. su parametri statistici. Unestetica non soddisfacente prevede la
completa revisione del VTO.

Si ricavano poi, usando dei pezzetti di acetato, del- ficato il supporto dei tessuti molli che variabilmen-
le mascherine dei mascellari superiore ed inferiore. te, in base allintervento eseguito, si rimodelleran-
Il mascellare superiore viene riposizionato grafica- no sulla nuova posizione ossea determinata. Il ri-
mente effettuando prima gli spostamenti in senso posizionamento grafico dei tessuti molli nel VTO
verticale (abbassamento, innalzamento, bascula- chirurgico non potr mai essere corrispondente alla
mento), quindi in senso orizzontale (avanzamento realt, data la variabilit soggettiva con cui questi
ed arretramento) (Fig. 12 e 13). tessuti si rimodellano sulla nuova posizione della
Possiamo, almeno in questa prima fase, fare riferi- struttura scheletrica; tuttavia possiamo tracciare il
mento a canoni puramente cefalometrici ma, onde nuovo profilo cutaneo con buona approssimazione,
evitare un fastidioso lavoro di revisione del VTO, prevedendo il comportamento di questi tessuti rife-
sar bene tenere presenti anche in questa fase i ca- rendoci a calcoli statistici.
noni estetici che sono un obbiettivo primario. Nel caso che il mascellare superiore abbia subito
Sar poi disegnato lincisivo del mascellare supe- spostamenti, la punta del naso si rimodeller se-
riore seguendo sia un criterio cefalometrico sia il condo questi canoni: ad un innalzamento del ma-
criterio estetico dalle risultanze ottenute dallesa- scellare la punta del naso si innalzer corrispon-
me clinico dei tessuti molli e del sorriso. dentemente di 3/10; ad un avanzamento la punta
A sua volta verr disegnato il molare superiore del naso seguir di 5/10; arretrando il mascellare
(sempre tenendo conto di quelle che sono le limita- superiore la punta del naso subir un arretramento
zioni dei movimenti che si possono produrre orto- pari a 2/10; stesso valore nel caso di un abbassa-
donticamente a livello di un molare) e di seguito mento del mascellare.
verranno riprodotti i denti inferiori occlusione nor- Il labbro superiore seguir il mascellare superiore
male rispetto ai superiori. per circa i 7/10 se si tratta di un avanzamento, per
Infine viene riposizionato losso mandibolare circa i 5/10 se si tratta di un arretramento.
sfruttando la mascherina gi ritagliata in preceden- Il labbro inferiore segue di 8/10 gli spostamenti
za, in modo che contenga la dentatura inferiore. degli incisivi inferiori nellarretramento mandibo-
Dopo un paziente lavoro di aggiustamento del di- lare, mentre nellavanzamento il labbro segue
segno delle strutture dento-scheletriche si passa al- di 7/10.
la previsione grafica del profilo estetico. Modifi- I tessuti molli del mento seguono dei 10/10 gli
cando le strutture scheletriche facciali verr modi- spostamenti mandibolari. Ottenuto il VTO finale,
Cefalometria 13

possiamo operare delle sovrapposizioni con il trac-


ciato originale: sovrapponendo il VTO con il trac- BIBLIOGRAFIA
ciato originale a livello della base cranica siamo in (1) Ackerman J.L., Orthodontics Art. science, Angle Ortho. Vol.
grado di apprezzare la variazione di posizione del- 44 n.3, 1974.
le strutture scheletriche mascellari (piano di tratta- (2) Berger H., Progress with basilar view cephalograms pro-
mento chirurgico), mentre sovrapponendo i ma- grams, Trans. Europ. Otho. Soc., 40:159-164 1964.
scellari singolarmente siamo in grado di apprezza- (3) Corman L., Nouveau manuel de Morpho-psycologie, Paris,
re i movimenti che dovranno subire i denti per ot- Stock Plus 1981.
tenere la posizione programmata finale (piano di (4) Delaire J., Vers une analyse teleradiographique architecturale
trattamento ortodontico). et structurale de la face, Ortho. Franc. 42:411-425 1971.
evidente che il lavoro di programmazione quan-
(5) Enlow D.H., The human face, Ed. New York Hosver 1968.
do viene effettuato manualmente estremamente
(6) Gugino C., An Orthodontic Philosophy, Edco Associates.
dispendioso in ordine di tempo.
(7) Langlade M., Cephalometrie orthodontique, Maloine edit.
Fortunatamente con luso del calcolatore elettroni-
Paris 145-256 1978.
co questa fase si notevolmente abbreviata perch
(8) Mc Bride K., Bell W.H., Surgical correction of dento-facial
il calcolatore in un tempo brevissimo ricostruisce
deformities, W.B. Saunders C. 14:1980.
il profilo cutaneo del paziente per ogni singola va-
riazione che noi possiamo operare a livello delle (9) Mosher H.D., The expression of the face and mans type of

strutture dento-scheletriche. body as indicator of his character, Laryngoscope, 61:1 1951.


Inoltre mediante luso di un software specifico, do- (10) Nahoum H.I., Fiasconaro J., Disalvo N., The vertex sub-
po aver catturato limmagine del profilo del pa- mental roentgengram in cephalometrics, J. Amer. Dent. Assoc.
ziente mediante una telecamera, il calcolatore in 68:133 1964.
grado, mediante la tecnica del morphing, di ripro- (11) Profitt W.R. Epker B.N. Ackerman J.L. Systematic decrip-
durre sullo schermo il nuovo viso del paziente con tion of dentofacial deformities, W.B. Saunders C. 5: 1980.
un buon grado di approssimazione (Imaging). (12) Ricketts R.M. An overview of computerized cephalome-
Il paziente ha in questo modo loccasione di vi- trics, AJO. n1 vol 6 1972.
sualizzare gli effetti a livello estetico dei cambia- (13) Richettts R.M. Variation of the temporo mandibular joint as
menti strutturali del trattamento che sta per intra- revealed by cephalometric laminograph, Amer. J. Ortho. 54: 495
prendere. 1950.
(14) Richetts R.M. Cephalometrics analysis and synthesis, Amer
MORFOPSICOLOGIA J.Ortho. July 1961.
Lo scopo della morfopsicologia consiste nello (15) Ricketts R.M. The value of cephalometrics and computeri-
stabilire i legami tra laspetto fisico o morfologi- zed technology, Angle ortho. Vol 42 n3 179-199 1972.
co e i particolari caratteriali o psicologici.
(16) Ricketts R.M. The influence of orthodontic treatment on fa-
Le forme facciali sono un riflesso delle forze vi-
cial growth and development, Angle ortho. 30:3 103-133 1960.
tali che operano allinterno di ogni individuo
(17) Ricketts R.M. Eshetics environment and the law of the lip
(Corman).
relation, Amer. J. Ortho. 54:4 272-289 1968.
Questo postulato costituisce la base dello sviluppo
(18) Rufenacht C.R. Principi di estetica, Cap. 4 67-132 Scienza
della scienza della morfopsicologia che costitui-
e tec. Dent. Ed. Internaz. 1992.
sce uno dei mezzi dello studio della personalit
dei nostri pazienti. (19) Sassouni V. Orthodontics in dental practice. The C.V. Mo-

Il paziente che si sottopone ad un intervento di sby C. edit. St. Louis 1961.


chirurgia ortognatica non si pone come obbiettivo (20) Sassouni V. A roentgengraphic cephalometric analysis and
di diventare bello, ma piuttosto di non sentirsi cephalo-facial-dental relationships, Am.J.Ortho. 41:735-764
diverso. Nellottica di questa esigenza vi quel- 1955.
la non trascurabile di dare al paziente non solo (21) Walker G.F.Kovalsky C.J. A two dimensional coordinate
unestetica piacevole ma anche quella che la nuo- model for quantification description, analysis, prediction and sy-
va estetica si armonizzi con la sua personalit. mulation of craniofacial growth, 35:191-211 1971.
14

Sandro Pelo

DIAGNOSI E PROGRAMMAZIONE
TERAPEUTICA DELLE MALFORMAZIONI
DENTOFACCIALI

INTRODUZIONE PATOGENESI E CLASSIFICAZIONE

P
er deformit dentofacciali si intendono alte- Il cranio di un bambino, gi nella prima infanzia,
razioni di crescita che coinvolgono i ma- assume una dimensione ed una forma molto simile a
scellari e locclusione dentale ed i cui effetti quella definitiva; il massicio facciale invece si svi-
si riflettono sul III medio ed inferiore della faccia. lupper molto pi lentamente, contestualmente allo
una patologia, molto frequente nellarea mediter- sviluppo delle funzioni (e degli spazi funzionali).
ranea, che fa parte del complesso capitolo delle Laccrescimento della faccia sar determinato dalle-
malformazioni cranio-facciali, di cui rappresenta la quilibrio tra gli imput derivanti dal patrimonio gene-
fetta di gran lunga pi consistente. tico dellindividuo e dallattivit delle matrici fun-
Fino a qualche decennio fa la soluzione terapeuti- zionali (fonazione - respirazione - masticazione). Al-
ca di queste anomalie dentoscheletriche veniva af- cuni fattori possono turbare larmonia tra codice ge-
fidata agli odontoiatri che cercavano di normaliz- netico e funzioni impedendo un crescita equilibrata
zare lalterato rapporto occlusale (sempre presen- sul piano estetico e funzionale, determinando un
te) con tecniche ortodontiche, che non potevano quadro malformativo. Tali fattori possono essere di
raggiungere lusinghieri risultati in quanto spesso tipo funzionale (deglutizione atipica, succhiamento
non in grado di correggere lanomalia di crescita del dito, precontatti occlusali, difficolt alla respira-
scheletrica. zione nasale, ecc.) o traumatici (da parto o post-nata-
Agli inizi degli anni 70, sono state definite alcune li), infettivi, metabolici, fisici (ad esempio radianti),
tecniche osteotomiche dei mascellari e dei segmenti ereditari e congeniti.
dento-alveolari che permettevano la loro mobilizza- Si soliti classificare le anomalie di sviluppo dento-
zione e successiva fissazione nella posizione pro- facciali, basandosi su un criterio spaziale, distin-
grammata al fine di acquisire un rapporto occlusale guendo quindi un piano sagittale, uno verticale ed
fisiologico ed una normalizzazione dei rapporti este- uno trasversale.
tici del viso.
Le nuove procedure chirurgiche non hanno ovvia- Anomalie di sviluppo sul piano sagittale
mente sostituito il trattamento ortodontico che rima- In questo gruppo compreso il progenismo,
ne un momento essenziale del programma terapeuti- lalterazione dento-scheletrica che pi frequente-
co: lortodonzia ha il compito di predisporre gli ele- mente si presenta alla nostra osservazione. Di ca-
menti dentali in modo tale che lo spostamento chi- rattere ereditario si distingue per la protrusione
rurgico dei mascellari porti ad una congruenza delle mandibolare e per la presenza di un morso inverso
due arcate dentali. con rapporto occlusale di III classe. Il mascellare
linterazione tra le competenze di queste due disci- pu essere normoposizionato ma pi spesso retru-
pline, lortodonzia e la chirurgia maxillo-facciale, so rispetto la sua posizione fisiologica (sindrome
che fa raggiungere il risultato ottimale. progenica).
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 15

Pi raramente la mandibola retroposizionata deter- incontro ad alterazioni di crescita (ma per un mecca-
minando un quadro di retrognazia che si associa ad nismo secondario di compenso).
una situazione occlusale di II classe. Lipercondilia consiste nellaumento tridimensionale
Talvolta un trauma da parto o neanatale che genera del condilo in tutti i suoi componenti: si pu manife-
anchilosi bilaterale delle articolazioni temporo-man- stare anche alla fine dello sviluppo osseo ed in tal
dibolari, pu determinare una microgenia con iper- caso si determina un morso aperto laterale, non riu-
sviluppo totale del corpo e dei rami mandibolari scendo pi il mascellare a compensare leccesso di
(birdface). crescita emimandibolare.
Se il mascellare ad essere protruso si ha il progna- L Iperplasia emimandibolare si manifesta con una
tismo, con occlusione di II classe, ad esso si associa alterazione di crescita in eccesso, tridimensionale
solitamente anche un aumento della dimensione ver- di tutte le componenti di una emimandibola; il ma-
ticale, responsabile di una abbondante esposizione scellare compensa con uno ipersviluppo monolate-
della mucosa gengivale durante il sorriso (gummy rale leccesso di crescita emimandibolare, determi-
smile). nando cos un caratteristico basculamento del piano
La micrognatia uno iposviluppo del mascellare occlusale.
che determina una occlusione di III classe (morso Questa situazione malformativa, pur generando un
inverso). quadro estetico di grave asimmetria, non si associa
ad importanti alterazioni del rapporto occlusale.
Anomalie di sviluppo sul piano verticale Liperplasia emimandibolare la malformazione
Gli eccessi di sviluppo verticale sono per lo pi a dento-scheletrica che presenta le maggiori difficolt
carattere ereditario ed interessano il mascellare pri- sul piano della programmazione terapeutica.
mitivamente, stimolando, secondariamente, un alte- Per Emimandibular Elongation si intende unaltra
rato sviluppo della mandibola. forma di asimmetria facciale determinata da un ec-
Quando questo eccesso di crescita coinvolge il setto- cesso di crescita emimandibolare solo per nella di-
re posteriore del mascellare si ha un morso aperto mensione longitudinale.
anteriore con rotazione oraria della mandibola: il Sar quindi presente una laterodeviazione mandibo-
contatto occlusale si stabilisce solo nel settore poste- lare verso il lato sano con un cross-bite controlatera-
riore, determinando un grave deficit funzionale ma- le alla lesione: il mascellare solitamente rimane nor-
sticatorio. Esteticamente il quadro complessivo moposizionato.
quello di una faccia lunga (long face syndrome). Liposviluppo monolaterale della mandibola pu di-
Pi raramente il mascellare si presenta ipoplasico: in pendere da un fattore congenito, come nella micro-
tal caso si associa un rapporto occlusale di III classe. somia, cosi come da un fattore traumatico, come nel-
Le alterazioni di sviluppo verticale della mandibola lanchilosi dellATM.
sono generalmente monolaterali e determinano un In questi casi 1a sinfisi e la linea interincisiva infe-
quadro di asimmetria, per cui in genere, tali malfor- riore saranno deviate verso il lato leso che presenter
mazioni, vengono comprese nel gruppo considerato un ramo ed un corpo mandibolare pi corti rispetto
sul piano trasversale. al controlaterale: il volto apparir ruotato verso il la-
Deficit di crescita simmetrica mandibolare possono to leso con un pronunciato basculamento del piano
verificarsi per un fattore congenito (microsomia fac- occlusale; anche la crescita del mascellare sar fre-
ciale bilaterale, sindrome di Treatcher Collins) o per nata dalle dimensioni ridotte dellemimandibola.
anchilosi bilaterale delle articolazioni temporo-man- Tra le formazioni dentoscheletriche sul piano tra-
dibolari insorte sulla base di fattore traumatico infet- sversale si devono considerare anche gli esiti di la-
tivo (artriti). biopalatoschisi, che si presentano con un mascella-
re contratto sul piano trasversale, sia per una sorta
Anomalie di sviluppo sul piano trasversale di collassamento per effetto della schisi, sia per
Il segmento scheletrico coinvolto quasi sempre leffetto degli esiti cicatriziali secondari agli inter-
la mandibola o meglio una emimandibola: il mascel- venti correttivi primari che frenano la crescita tra-
lare rimane per lo pi normoposizionato oppure va sversale e saggittale.
16 SANDRO PELO

DIAGNOSI E PROGRAMMAZIONE La minore o maggiore accentuazione del solco naso-


TERAPEUTICA genieno sar in rapporto con la posizione del ma-
Se un superficiale esame obiettivo sufficiente scellare sul piano sagittale: questa per sar pi ap-
per fare diagnosi di malformaziorne dento-scheletrica, prezzabile studiando il profilo del paziente, infatti un
comunque necessario seguire un preciso protocollo angolo acuto tra columella nasale ed il filtro del lab-
diagnostico al fine di una corretta identificazione bro superiore in rapporto con un mascellare retro-
della sede, delle caratteristiche e della quantificazio- posizionato, al contrario un angolo nasolabiale aper-
ne dellanomalia di crescita presente. to corrisponder ad una protrusione del mascellare.
Una valida programmazione terapeutica potr for- Sul piano sagittale si avr modo di esaminare il rap-
mularsi sulla base di un lavoro di sintesi di tutti i nu- porto tra labbro superiore ed inferiore: uninversione
merosi dati ricavati seguendo il protocollo diagnosti- di questo rapporto (il labbro superiore che rimane al-
co che prevede: linterno rispetto allinferiore) sar quasi sempre in-
A) Esame obiettivo dice di una inversione del rapporto occlusale (III
B) Esame fotografico classe di Angle) e scheletrico (progenismo).
C) Esame radiografico Un labbro inferiore arrotolato su cui si stampano
D) Esame cefalometrico gli incisivi superiori sar la spia estetica di una situa-
E) Esame dei modelli in gesso delle arcate dentali zione scheletrica ed occlusale opposta alla preceden-
te (II classe di Angle e prognatismo).
Esame obiettivo Allesame estetico deve seguire lesame obiettivo
Deve essere preceduto da una raccolta di notizie del cavo orale che non deve essere limitato alla so-
anamnestiche che deve mettere in evidenza il perio- la valutazione dellocclusione (classe di Angle,
do di insorgenza della malformazione, leventuale over-yet, over-bite, etc.) ma deve evidenziare lo
presenza di caratteristiche ereditarie, famigliari, lin- stato di salute di ogni elemento dentale e del siste-
dividuazione dei meccanismi patogenetici che pro- ma parodontale.
babilmente hanno determinato linsorgere dellano- Sar opportuno valutare anche la funzionalit delle
malia di sviluppo (traumi, abitudini viziate, terapie articolazioni temporo-mandibolari registrando i mo-
ortodontiche improprie o al contrario scarsa atten- vimenti di apertura, protrusione e lateralit della
zione a problemi occlusali manifestatisi durante let mandibola, nonch la presenza o meno di rumori
dello sviluppo). Lesame obiettivo sar rivolto ad una articolari.
valutazione estetica del paziente sia sul piano frontale
che sul profilo. Sul piano frontale si riscontrer la Esame fotografico
presenza o meno di una asimmetria del viso per una Deve far parte della documentazione clinica del
laterodeviazione della sinfisi mentoniera rispetto alla paziente e permette un approfondimento delle valu-
linea mediana del viso: su tale linea dovranno corri- tazioni estetiche gi fatte nel corso dellesame obiet-
spondere anche lo spazio interincisivo superiore ed tivo. Su una immagine fotografica si possono ese-
inferiore mentre il piano bipupillare e quello occlusa- guire analisi grafiche estetiche e profilometriche
le dovranno essere a questa perpendicolari. (Analisi di Butow).
Guardando frontalmente il paziente lo si inviter a
sorridere per valutare il rapporto tra il labbro supe- Esame radiografico
riore, mucosa gengivale superiore e gruppo dentale Consiste in una radiografia delle arcate dentali
frontale: alterazioni di questo rapporto ci danno dati (Rx ortopanoramica) e due teleradiografie del cranio
precisi relativi alla dimensione verticale del mascel- (in proiezione postero-anteriore e laterale): questa
lare (una generosa esposizione della mucosa gengi- metodica radiografica prevede che la testa del pa-
vale durante il sorriso sar indicativo di un eccesso ziente venga mantenuta in posizione da un craniosta-
verticale anteriore). to che sta ad una distanza fissa dallemissione dei
Leventuale presenza di una incompetenza labiale raggi.
potrebbe essere indicativa di un eccesso verticale o Questi accorgimenti rendono sovrapponibili e con-
comunque di un morso aperto. frontabili le immagini radiografiche e danno un rap-
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 17

porto di 1:1 tra il cranio del paziente e la sua rappre-


sentazione radiografica: ci permette lesecuzione
degli esami cefalometrici.

Cefalometria
Consiste nellindividuazione sulla teleradiografia
del paziente di alcuni punti dello scheletro, dei
denti e dei tessuti molli che vengono collegati tra di
loro da linee.
Queste linee vengono poi valutate come valori an-
golari e lineari che mettono in relazione tra loro i va-
ri settori del massiccio craniofacciale: tali valori ver-
Figura 1
ranno poi confrontati con quelli medi derivanti da Fotografia intraoperatoria di una osteotomia tipo LeFort I.
studi statistici omogenei per razza, et e sesso e rife-
ribili ad uno stato di normalit. La variabilit rispet-
to ai valori standard sar indicativa di presenza di al-
terazione di crescita.

TECNICHE CHIRURGICHE CORRETTIVE


DELLE MALFORMAZIONI DENTO-FACCIALI
La metodica chirurgica utilizzata per la mobiliz-
zazione del mascellare superiore la Osteotomia Le
Fort I.
Laccesso chirurgico si ottiene incidendo la mucosa
libera del fornice superiore, estendendo tale incisio-
ne da 16 a 26. Dopo aver scollato il lembo mucope-
riosteo, individuando il nervo sottorbitario bilateral-
mente, e dopo aver scollato la mucosa del pavimento
e delle pareti laterali del naso, la osteotomia viene
eseguita lungo il decorso dellomonima frattura,
pressoch parallela al piano occlusale.
Tale osteotomia coinvolge la parete anteriore e latera-
le del mascellare superiore, a partire dallapertura pi-
riforme, e si esaurisce sulla parete posteriore in pros-
simit dei processi pterigoidei dellosso sfenoide.
La mobilizzazione completa del mascellare superio-
re si ottiene staccandolo dalle apofisi pterigoidee con
uno scalpello curvo, dopo aver separato il setto nasa-
le dal vomere (fig. 1).
Una volta mobilizzato, il mascellare viene posizio-
nato come previsto dalla programmazione terapeuti-
ca (VTO), e viene fissato mediante miniplacche e
viti in titanio.
Figura 2
La Osteotomia sagittale bilaterale secondo Obwe- Disegno che mostra in modo schematico la dinamica della
osteotomia sagittale bilaterale della mandibola; tale osteotomia
geser-Dal Pont la tecnica chirurgica pi idonea e produce due ampie superfici di scorrimento che permettono di
pi utilizzata per il riposizionamento dellarcata den- portare in avanti o in dietro il corpo mandibolare oppure di
ruotarlo in senso orario o antiorario.
tale inferiore (fig. 2).
18 SANDRO PELO

Laggressione chirurgica avviene tramite due


piccole incisioni lungo il fornice mucoso a livel-
lo degli ultimi molari: da questo accesso si rie-
sce a scollare dal periostio la parete laterale del
ramo, dellangolo e della porzione distale del
corpo mandibolare; si procede poi con la prepa-
razione della faccia mediale del ramo e dellan-
golo mandibolare facendo attenzione ad indivi-
duare e rispettare la spina di Spix, al di sotto
della quale si introduce il fascio vascolo-nervo-
so mandibolare.
Si procede quindi con un trapano rotante, alle-
secuzione dellosteotomia, condotta a becco di
flauto dalla faccia mediale del ramo a quella la-
terale del corpo mandibolare, a livello del II mo-
Figura 3 lare. Il corpo mandibolare, cosi mobilizzato, pu
Osteotomia di Wasmund-Wunderer che permette la mobilizza- essere posizionato come programmato e fissato
zione della porzione anteriore del mascellare superiore.
tramite 3 viti bicorticali per lato.
Oltre alle 2 tecniche osteotomiche descritte, che
permettono la mobilizzazione dei mascellari in
toto, vengono utilizzate altri generi di osteoto-
mie, cosiddette segmentarie, che coinvolgono al-
cuni settori del mascellare e della mandibola.

La Osteotomia di Wasmund-Wunderer inte-


ressa la sola premaxilla: quando viene utiliz-
zata per la correzione di una protrusione limitata
al settore anteriore del mascellare, preceduta
dallestrazione dei 2 primi premolari; in questo
spazio vengono eseguite 2 osteotomie verticali,
condotte fino ad 1 cm al di sopra degli apici
dentali. Vengono poi eseguite 2 osteotomie oriz-
zontali: la prima estesa dai margini superiori
delle 2 osteotomie verticali ai margini laterali
dellapertura piriforme; la seconda, estesa lungo
Figura 4 il palato, congiunge gli alveoli residuati alle
Osteotomia segmentaria secondo Schuchardt; permette la mobi- estrazioni (fig 3).
lizzazione del settore postero-laterale del mascellare superiore.
Ovviamente, nellesecuzione delle osteotomie de-
scritte, si deve asportare un numero di millimetri
di osso pari allentit del retroposizionamento
programmato della premaxilla.
Qualora fosse sufficiente un semplice abbassa-
mento del settore anteriore del mascellare, come
ad esempio nella correzione di un morso aperto
anteriore, le 2 osteotomie verticali verranno ese-
guite, senza ricorrere ad alcuna estrazione, tra il
canino ed il I premolare.
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 19

La Osteotomia di Schuchardt viene utilizzata


per la correzione di un eventuale malposiziona-
mento dei settori laterali-posteriori dellarcata
dentale superiore.
Consiste in una osteotomia verticale anteriore,
eseguita al davanti del I elemento dentale coin-
volto nellalterazione di posizione, e 2 osteoto-
mie orizzontali condotte, la prima, dal margine
superiore dellosteotomia verticale fino alla tu-
berosit, lungo la parete laterale e posteriore del
mascellare, la seconda, lungo il palato osseo
(fig 4).

La Disgiunzione intermascellare si esegue al fi-


ne di correggere il diametro trasversale del ma-
scellare superiore. Si effettua dopo una osteoto- Figura 5
Osteotomia mediana del mascellare superiore; viene eseguita,
mia Le Fort I, sulla superficie nasale del palato, in questo caso con uno scalpello, lungo una linea paramediana,
dalla spina nasale anteriore a quella posteriore dalla spina nasale posteriore a quella anteriore.
(fig. 5).
La osteotomia segmentaria pi utilizzata a livello
mandibolare quella di Kle; viene solitamente
impiegata per la correzione chirurgica della curva
di Spee qualora questa fosse alterata da una ec-
cessiva altezza verticale del settore anteriore del-
la mandibola.
Consiste in 2 osteotomie verticali eseguite tra ca-
nino e premolare, condotte fino a 7-8 millimetri
oltre gli apici dentali, e da una osteotomia oriz-
zontale che congiunge gli estremi inferiori delle 2
osteotomie verticali.
Molto spesso agli interventi descritti che modifi-
cano il rapporto occlusale, si associa una osteoto-
mia orizzontale della sinfisi mandibolare che per-
mette di modificare la proiezione sagittale del
mento ed eventuali anomalie della dimensione
verticale.
Figura 6
Tale osteotomia (genioplastica), ha ovviamente Genioplastica. Lo scalino osseo prodotto dallavanzamento del-
solo finalit estetiche (fig. 6). la sinfisi mentoniera viene riempito con idrossipatite.

BIBLIOGRAFIA

E.H. Steinauser, Historical development of orthognatic surgery,

Journal of Cranio-MaxilloFacial Surgery (1996) 24, 195-204.


20

Sandro Pelo

CASI CLINICI
CASO N. 1:

Figura A Figura B
Paziente affetta da sindrome progenica. Sono evidenti la de- La stessa paziente vista di profilo. Dalla proiezione laterale si
pressione del III medio del viso, lincompetenza labiale e la sot- evidenzia linversione del rapporto tra labbro superiore ed in-
tigliezza del labbro superiore. feriore e la prominenza del mento rispetto al piano estetico
facciale.

Figura C Figura D
Particolare dellocclusione della paziente: presenza di Visione anteriore dellocclusione della paziente. palese lalte-
importante over-yet negativo. razione di rapporto dei mascellari, responsabile della maloc-
clusione di III classe di Angle.
Casi Clinici 21

Figura F
Particolare dellosteosintesi a livello dellapofisi piramidale
del mascellare superiore.
Figura E
Rx ortopanoramica di controllo postoperatorio. stata eseguita
una osteotomia Le Fort 1 che ha permesso lavanzamento del
mascellare di 7 millimetri ed una osteotomia sagittale bilaterale
della mandibola. La fissazione dei segmenti scheletrici nella
nuova posizione stata ottenuta mediante osteosintesi con plac-
che e viti in titanio: tale sistema di fissazione permette la ripre-
sa dei movimenti funzionali della mandibola nellimmediato
periodo postoperatorio.

Figura I-L
Locclusione della paziente al termine del trattamento ortodontico-
chirurgico-protesico.

Figura G-H
Laspetto estetico della paziente al termine del trattamento
ortodontico-chirurgico.

Figura O-P
Laspetto della paziente prima e dopo il trattamento terapeutico
in visione laterale: evidente lacquisizione di un profilo cor-
retto con la scomparsa dellinversione di rapporto tra labbro
superiore ed inferiore.

Figura M-N Figura Q-R


Laspetto della paziente prima e dopo il trattamento terapeutico Locclusione della stessa paziente prima e dopo il trattamento
in visione frontale. ortodontico-chirurgico.
22 SANDRO PELO

CASO N. 2:

Figura A-B-C
Paziente affetta da malocclusione dentoscheletrica (II classe di
Angle con deep-bite). Il caso di particolare interesse per lal-
terazione di crescita del mascellare superiore nella sua compo-
nente anteriore: laumento della dimensione verticale anteriore
responsabile della generosa esposizione di mucosa gengivale
durante il sorriso (gummy smile).

Figura D
Rx telecranio in proiezione laterale eseguita dopo lintervento
chirurgico correttivo. Tale intervento consistito nella correzio-
ne della dimensione verticale anteriore del mascellare in modo
da stabilire un giusto rapporto tra labbro superiore ed i denti
del gruppo frontale superiore (esposizione di 2 millimetri di co-
rona dentale in situazione di riposo).
Losteotomia sagittale della mandibola ha permesso la fisiolo-
gica congruenza tra le due arcate dentali.
Casi Clinici 23

Figura E-F
Aspetto estetico della paziente dopo la correzione ortodontica e chirurgica. evidente la maggiore armonia tra i diversi settori del vi-
so e la presenza di un sorriso esteticamente valido perch privo di esagerata esposizione gengivale.

Figura G Figura H-I


Locclusione della stessa paziente dopo la correzione ortodontico- Laspetto estetico della paziente prima e dopo il trattamento
chirurgica. ortodontico-chirurgico.
24 SANDRO PELO

CASO N. 3:

Figura A-B-C
Paziente affetta da malocclusione dento-scheletrica di III classe
di Angle con morso aperto anteriore. Laspetto estetico della
paziente caratterizzato da un aumento della dimensione verti-
cale del III inferiore del viso causato dal mancato rapporto oc-
clusale. Lelemento patogenetico del morso aperto anteriore
rappresentato da un precontatto occlusale posteriore dovuto ad
un eccesso di crescita della porzione posteriore del mascellare.
Presenza di lieve incompetenza labiale.

Figura D-E
Aspetto della paziente dopo il trattamento ortodontico-
chirurgico. Il III inferiore del viso adesso
in armonia con i settori superiori. Si normalizzato
il rapporto tra labbro superiore ed inferiore.
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 25

Figura F
Occlusione della paziente dopo il trattamento ortodontico-chirurgico.
evidente la normalizzazione dei rapporti occlusali secondo i canoni
fisiologici.

Figura G-H Figura I-L


Il profilo della paziente prima e dopo il trattamento terapeutico. Stesso confronto in proiezione anteriore.

Figura M-N
Il sorriso della paziente prima e dopo la correzione ortodontico-chirurgica.
26 SANDRO PELO

CASO N. 4:

Figura A Figura B
Paziente affetta da ipercondilia sinistra. Caratteristico di que- La stessa paziente in visione laterale: il profilo alterato dal-
sto quadro malformativo laccrescimento tridimensionale di linversione del rapporto tra labbro superiore ed inferiore.
un condilo mandibolare che si pu manifestare anche alla fine
dello sviluppo osseo. Tale eccesso di crescita monolaterale de-
termina una asimmetria facciale con rotazione della emimandi-
bola del lato leso verso il lato sano ed uno slivellamento verso
il basso dellangolo goniale dello stesso lato della lesione.
La rima buccale obliqua, pi alta controlateralmente alla
lesione.

Figura C
Occlusione della paziente caratterizzata da un morso aperto laterale: tale
situazione occlusale determinata dal mancato compenso di crescita del
mascellare superiore.
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 27

Figura D
Rx ortopanoramica dalla quale si evince chiaramente la dimensione
eccessiva del condilo mandibolare sinistro.

Figura E
Visione intraoperatoria della condilectomia eseguita.

Figura F
Il condilo asportato.
28 SANDRO PELO

Figura G
Set-up dei modelli delle arcate dentali montati su articolatore. una simulazione dellinter-
vento chirurgico eseguito sui modelli. In questo caso viene programmata una osteotomia. Le
Fort 1 del mascellare superiore con 2 osteotomie segmentarie posteriori (osteotomia di
Schuchardt). Le osteotomie segmentarie sono state utilizzate per normalizzare la curva di
Spee.

Figura H
Visione intraoperatoria delle osteotomie eseguite sul mascellare superiore.
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 29

Figura I-L
Aspetto estetico della paziente dopo il trattamento ortodontico-chirurgico. evidente la simmetria ottenuta e la normalizza-
zione del rapporto tra labbro superiore ed inferiore.

Figura M-N
La paziente prima e dopo il trattamento ortodontico-chirurgico.
30 SANDRO PELO

CASO N. 5:

Figura A-B
Paziente affetta da esiti di labiopalatoschisi. Sono evidenti le alterazioni estetiche a livello del naso: la punta deviata verso il lato sa-
no con tendenza del dome a sdoppiarsi. La cartilagine alare schiacciata dal lato della schisi. Sul labbro superiore presente la ca-
ratteristica incisura sul margine libero. Si nota inoltre una depressione del III medio della faccia, conseguenza di una posizione retru-
sa del mascellare superiore.

Figura C
Occlusione della paziente, caratterizzata da una contrazione della arcata dentale superiore.
Diagnosi e programmazione terapeutica delle malformazioni dentofacciali 31

Figura D
Occlusione della paziente dopo il trattamento ortodontico-protesico-
chirurgico.

Figura E-F
Aspetto estetico della paziente dopo la terapia chirurgica.
32 SANDRO PELO

Figura G-H-I-L
La paziente prima e dopo il trattamento chirurgico in proiezione anteriore e laterale.

BIBLIOGRAFIA
(1) Profit W.R., Epker B.N., Akerman J.L., Systematic descrip- (3) Bell William H., Modern Practice in orthognathic and
tion of dentofacial deformities, W.B. Saunders C. 54:1980. reconstructive surgery, W.B. Saunders C, 1992
(2) Brusati R., Capozzi L., Curioni C., Giardino C., Gotte P., Chi- (4) Martucci E., Chirurgia Maxillo-Facciale, Ed. Masso
rurgia odontostomatologica e maxillo-facciale, Ed. Piccin. 1986. Milano, 1992.

Potrebbero piacerti anche