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Discipline: Tecnologie Elettriche Elettroniche e Applicazioni / Installazione e Manutenzione Impianti / Elettrotecnica ed Elettronica

CORRENTE
ALTERNATA E
SISTEMA TRIFASE
Tensioni e correnti sinusoidali. Carichi resistivi, induttivi,
capacitivi, misti. Fasori. Fattore di potenza. Potenza
attiva, reattiva, apparente. Rifasamento.

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SE NECESSARIO

Prof. Ing. Pasquale Alba © 2016 1


Tensione alternata sinusoidale
• Abbiamo un alternatore monofase. Ha due fili di uscita. Li
colleghiamo ad un voltmetro o ad un oscilloscopio.

• Se tracciamo su un diagramma sull’asse orizzontale il tempo e


sull’asse verticale la tensione misurata ai suoi capi, vedremo una
forma d’onda sinusoidale.
V
+
∿ V t
- tempo

frequenza
T
1 1
periodo T= [s] ƒ= [Hz]
ƒ T
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Periodo Frequenza e Pulsazione
V

t
tempo

T
periodo

1 1
frequenza ƒ= [Hz] o [c/s] o [s-1] periodo T= [s]
T ƒ

pulsazione 𝝎=2𝜋ƒ [rad/s]

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Valore di picco, picco-picco ed efficace

Vp
Veff
Vpp

Vp
Veff= √2=1,4142
√2
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Tensione alternata sinusoidale
Perché da un alternatore esce fuori una tensione o una
corrente con forma d’onda sinusoidale?

Tutto nasce dal sistema rotativo nelle centrali dove si


produce l’energia elettrica:

Una spira di materiale conduttore rotante


a velocità uniforme immersa in un campo
magnetico:
la variazione nel tempo del flusso
magnetico (d𝜙/dt) concatenato con la
spira produce una forza elettromotrice
che mette in moto gli elettroni.
Tale f.e.m. ha una forma sinusoidale.

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Alternatori
Alternatore di centrale con turbina a vapore ad
Alternatore di automobile
asse orizzontale

Alternatore di centrale con


turbina idraulica Kaplan
ad asse verticale

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Generatori: Dinamo vs Alternatori
Dinamo Alternatore

Mentre un Alternatore ha spazzole elettriche e


un collettore ad anelli continui,
la Dinamo ha un collettore sezionato a settori,
che rimette la polarità sempre nello stesso
verso sui fili di uscita. La tensione e la
corrente sono continue pulsanti.

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Alternatore didattico

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La tensione alternata sinusoidale mette in
moto una corrente alternata sinusoidale
• Colleghiamo all’alternatore un carico lineare. Esso
sarà sottoposto alla tensione elettrica V sinusoidale
ed entro di esso fluirà una corrente elettrica I
I
I=V/R

alternatore V R carico

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Corrente alternata sinusoidale

• Se tracciamo sullo stesso grafico in asse verticale


oltre alla tensione V anche la corrente I, vedremo
due forme d’onda: quella della tensione e quella
della corrente.

• Anche la forma d’onda della corrente sarà


sinusoidale se il carico è di tipo lineare.

• Non sarebbe sinusoidale se nel carico ci fossero


componenti non lineari (come ad esempio i diodi)

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Forme d’onda di tensione e corrente
su carico resistivo
I La corrente è in
fase con la

VR V tensione
Lo sfasamento
tra V e I è zero
I
t

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Forme d’onda di tensione e corrente
su carico induttivo
I Osserva i picchi:
𝜙 La corrente è in ritardo

V L V di 1/4 di periodo sulla
tensione:

I che sia in ritardo si


vede dal fatto che la
linea rossa è spostata
t
𝜙=360°/4=90° più a dx verso t
maggiori
I in ritardo su V
1/4 di periodo significa
𝜙 un quarto di 360°
(essendo il periodo T
360° diviso in 360°)
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Forme d’onda di tensione e corrente
su carico capacitivo
I Osserva i picchi:
La corrente è in

V C V anticipo di 1/4 di
periodo sulla tensione:
si vede dal fatto che la
I linea rossa è spostata
t più a sx verso t minori
𝜙=360°/4=90°
1/4 di periodo significa
I in anticipo su V un quarto di 360°

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Forma d’onda della corrente su carico
misto (resistivo-capacitivo-induttivo)

V La corrente è sfasata
rispetto alla tensione
di una certa quantità
𝝓 che dipende da
quanto pesano, nel
t
carico, le 3
componenti: resistiva
I
capacitiva e induttiva

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Perché la Fase è espressa in gradi angolari

Perché lo sfasamento 𝝓 tra tensione e corrente è


espresso in termini di angolo e non di tempo?
Per semplicità: se le posizioni reciproche di V e I
si mantengono costanti, 𝝓 è costante anche
variando la frequenza (mentre se esprimessi lo
sfasamento in termini di tempo esso
cambierebbe al variare della frequenza).
Ma il motivo più importante è la rappresentazione
mediante Fasori che più avanti definiremo.
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Potenza in continua
In corrente continua (DC):
la potenza è il prodotto di tensione per corrente

P=V*I
Infatti la potenza è la capacità di fare una certa quantità di lavoro
nell’unità di tempo: V è lavoro per unità di carica e I è quantità di
carica che passa nell’unità di tempo quindi V*I è lavoro su tempo.

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Potenza in alternata
In corrente alternata (AC):
lo stesso concetto vale istante per istante quindi la potenza istantanea
al tempo t è il prodotto di tensione al tempo t per corrente al tempo t

p(t)=v(t)*i(t)
ove V e I variano nel tempo e sono sinusoidali:

v(t)= Vp*cos(2πt/T) T=1/ƒ


i(t)= Vp*cos(2πt/T+𝜙)
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Potenza in alternata
Sostituiamo le funzioni che rappresentano V e I nel tempo:

P(t)=V*cos(2𝜋t/T)*I*cos(2𝜋t/T+𝜙)

V e I sono i valori di picco, T è il periodo, 𝜙 è lo


sfasamento della corrente rispetto alla tensione e può
essere:
• positivo (corrente in anticipo sulla tensione)
• negativo (corrente in ritardo sulla tensione)

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Potenza in alternata
P(t)=V*cos(2𝜋t/T)*I*cos(2𝜋t/T+𝜙)
Se tensione e corrente sono in fase, esse hanno in ogni
istante lo stesso segno e quindi il loro prodotto è
sempre positivo. Ma se c’è uno sfasamento, non è così
e, quindi, nell’arco del tempo di un periodo, vi sono dei
momenti in cui la potenza è negativa.
𝜙 + +
+

t
+ -
- - -

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Potenza in alternata
Come visto sopra per carichi puramente induttivi o puramente capacitivi, tensione e
corrente sono tra loro sfasate di 1/4 di periodo.

Nei carichi puramente induttivi la corrente è 1/4 di periodo in ritardo rispetto


alla tensione.

Nei carichi puramente capacitivi la corrente è 1/4 di periodo in anticipo rispetto


alla tensione.

In ambedue i casi, la potenza istantanea è una sinusoide a


frequenza doppia in cui la parte negativa è uguale a quella
positiva e pertanto la potenza va avanti e indietro, cioè
rimbalza tra generatore e carico.

La potenza media scambiata tra generatore e carico è zero.

Ma la corrente comunque è presente e quindi produce sulle linee


elettriche delle perdite pari a R*I2.
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Potenza in alternata

La potenza che fluttua avanti e indietro tra generatore e


carico è chiamata:

POTENZA REATTIVA Q e si misura in VAr (voltampere reattivi)

La potenza netta che viaggia da generatore verso il


carico è chiamata:

POTENZA ATTIVA P e si misura in W (watt)

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Caso reale
Un motore di una elettropompa, è un carico
parzialmente resistivo e parzialmente
induttivo quindi misto. La potenza ha una
parte attiva e una reattiva.

La parte attiva, misurata in W, è quella che


produce lavoro, ad esempio il sollevamento
di acqua.

La parte reattiva, misurata in VAr


(voltampere reattivi), è invece parassita,
non produce lavoro, ma produce perdite e
riscaldamenti nei cavi.
Si cerca di eliminarla effettuando il
cosiddetto RIFASAMENTO del carico.

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Potenza in alternata monofase

La somma di potenza attiva e reattiva è chiamata:


POTENZA APPARENTE: simbolo S, unità di misura VA

Potenza apparente: S = V*I = P + jQ ove:


Potenza attiva: P = V*I*cos(𝝓) [W]
Potenza reattiva: Q = V*I*sen(𝝓) [VAr]

cos(𝝓) è definito:
“cosfi" o fdp Fattore di Potenza o PF
(Power Factor)

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Potenza in alternata monofase

Confrontiamo le due espressioni:

P=V*I e P= V*I*cos(𝝓)
(in continua) (in alternata monofase)
Il fattore cos(𝝓) è un numero che
nei casi pratici può andare da 0 a 1
Vale 1 quando 𝝓=0 cioè quando lo
sfasamento tra tensione e corrente è zero.
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Calcolo della corrente in un Sistema Monofase

Data la potenza attiva (W) e il cosfi


di una elettropompa monofase
vogliamo calcolare la corrente:

da: P= V*I*cos(𝜙) ricavo:

I = P / [V cos(𝜙)]
Calcolo della corrente in un carico monofase, utile
per dimensionare cavi, salvamotori, fusibili, MT
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Penale e fatturazione potenza reattiva
• Il cos(𝜙) ideale è 1

• Quando il cos(𝜙) è inferiore a 0,7 il gestore ENEL obbliga


a rifasare l’impianto

• Quando è compreso tra 0,7 e 0,8 non obbliga a rifasare


ma applica una penale fatturando l’energia reattiva fino a
circa 1€/kVAr

• Il rifasamento può essere anche parziale fino a 0,95


induttivo, che è un buon valore

• Con valori superiori si rischia di avere un carico


leggermente capacitivo che è proibito assolutamente.
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Calcolo della corrente in un Sistema Monofase

Esempio: abbiamo una elettropompa monofase


a 230V di potenza attiva 3kW e cosfi=0,75. La
corrente assorbita a regime sarà:

I = Pa / [V cos(𝜙)]= 3000W/(230V*0,75)=17,4A

Il magnetotermico o i fusibili e i cavi saranno


dimensionati a 25A e il salvamotore sarà
scelto e tarato a 18A

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FASORI
Per gestire meglio le grandezze V e I
in alternata e gli sfasamenti espressi
in angoli, si introduce il concetto di
fasore.
Il fasore è un vettore che contiene
due informazioni: intensità e direzione

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FASORI
Qualsiasi grandezza sinusoidale può essere
rappresentata graficamente mediante un vettore rotante
chiamato FASORE e disegnato come una freccia.
La lunghezza della freccia è proporzionale all’intensità.
L’angolatura indica la fase.
V
Come riferimento per gli angoli si usa solitamente l’asse

😬
x (Est) e gli angoli positivi vengono misurati in senso
antiorario.
In questo grafico, l’angolo di V è 0° mentre quello di I è
I -45° (o 315°). Lo sfasamento tra i due è 😬=45°.

I è sfasata di -45° rispetto a V oppure V è sfasato di


+45° rispetto a I.
Qualunque grandezza può essere scelta come
riferimento e disegnata a 0°. In questo caso V. Ciò che
importa è lo sfasamento reciproco tra le grandezze.
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RIFASAMENTO
V
Il RIFASAMENTO di un
😱 carico serve a ridurre la
potenza reattiva e consiste
I nel rimettere il più
possibile in fase corrente
e tensione, cioè a ridurre il
V
loro sfasamento reciproco
😘 I
in modo da minimizzare la
potenza reattiva.

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RIFASAMENTO
Ic Per rifasare un carico di tipo
😘 resistivo-induttivo come, ad
V esempio una elettropompa (quindi
It
Ic con la corrente in ritardo rispetto
😱 alla tensione), semplicemente
Im aggiungiamo un’opportuna
quantità di condensatori in
It parallelo al motore, in modo da
Ic Im riportare la corrente I il più
M
C possibile allineata con V quindi
con 𝜙 piccolo vicino a zero.

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RIFASAMENTO
It Qui vediamo l’utilità di lavorare con i
Ic Im vettori anziché con le sinusoidi. Il
V M
vettore contiene le stesse
informazioni cioè intensità e fase e
rende possibili somme in modo
Ic semplice.

V Qui sommiamo la corrente Ic che


😘 scorre nel condensatore di
It rifasamento, alla corrente Im che
Ic scorre nel motore elettrico. La
corrente totale It si ottiene mettendo
😱 Im Ic e Im in fila come elefanti.

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Calcolo di C
Per calcolare il condensatore si può partire
dalla corrente Ic o dalla potenza reattiva di
tipo capacitivo da aggiungere. Qui parto
da Ic e uso solo i moduli:
Ic=V/Zc
Zc=1/(ωC) ove ω=2πf=314
Ic=V*ωC da cui si ricava il valore di C:
C= Ic/(V*ω) [farad, F]
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IMPIANTI ELETTRICI:
SISTEMA TRIFASE
• Nella contesa tra il sistema in
corrente continua proposto da
Thomas Edison e il sistema trifase in
corrente alternata di Nikola Tesla si
affermò quest’ultimo

• Per due motivi: campo magnetico


rotante, con soli tre conduttori

• Le perdite nel sistema trifase sono


un quarto rispetto al monofase
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SISTEMA DI TESLA PER TRASPORTO
ENERGIA A DISTANZA

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Il sistema trifase odierno
• Gli alternatori trifase hanno tre fasi in uscita denominate RST
o L1 L2 L3. C’è inoltre un quarto polo chiamato centrostella
che fa da polo di riferimento della tensione, ed è collegato
alla terra e poi diventa quello che viene chiamato Neutro.

• Ognuna delle tre fasi ha una tensione con forma d’onda


sinusoidale rispetto al centro stella sia tra fase e fase.

• Le tre sinusoidi hanno la stessa frequenza ma sono sfasate


nel tempo tra di loro di 1/3 di periodo cioè:

• Essendo il periodo corrispondente a 360° (cioè ad un giro


completo dell’alternatore) lo sfasamento reciproco tra le fasi
è 360°/3=120°
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Il sistema trifase odierno

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COLLEGAMENTI A STELLA E A TRIANGOLO

• Sia gli alternatori che i motori trifase hanno tre


avvolgimenti che possono essere collegati in due
modi distinti: a stella (Y) e a triangolo (∆)

Centrostella

STELLA o Y TRIANGOLO o ∆ (DELTA)


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COLLEGAMENTO A STELLA
• Nel collegamento a stella, ciascuno dei tre
avvolgimenti ha uno dei 2 poli in comune con gli
altri. Tale polo è detto Centrostella o Neutro. Gli altri
3 poli sono le fasi denominate R S T o L1 L2 L3.

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COLLEGAMENTO A STELLA
• Nel sistema europeo se misuriamo con un multimetro in alternata
le tensioni tra ciascuna delle fasi e il centrostella o neutro,
leggeremo 230V.
• Le tensioni delle tre fasi L1 L2 L3 rispetto al neutro N si chiamano
TENSIONI STELLATE o DI FASE e si indicano con la lettera E.
• Se in Europa in B.T. misuriamo le
tensioni tra una fase qualsiasi e il
centrostella leggeremo:
• E1=230V
• E2=230V
• E3=230V
• Se le tre tensioni sono uguali: il
sistema è detto simmetrico
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COLLEGAMENTO A STELLA
• Se in Europa misuriamo le
tensioni tra due fasi qualsiasi in
B.T. leggeremo 400V

• Queste tensioni si chiamano


TENSIONI CONCATENATE
e si indicano con la lettera V o U

• tra L1 e L2 : V12=400V

• tra L2 e L3 : V23=400V

• tra L3 e L1 : V31=400V
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Sistema trifase rappresentato
mediante fasori
La tensione
concatenata V si
ottiene, per le proprietà
dei triangoli equilateri,
moltiplicando la
tensione stellata E per
√3=1,73

V=E*√3
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COLLEGAMENTO A TRIANGOLO

• Il collegamento dei generatori è normalmente a triangolo e così anche


i trasformatori sul lato in cui non bisogna avere un riferimento a terra.

• In prossimità delle utenze è a stella per mettere il centrostella a terra.

• Il Neutro è utile per potere alimentare utenze monofase

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Potenza e corrente in un sistema trifase
simmetrico ed equilibrato

Pa = Pa1+Pa2+Pa3 = 3*E*I*cos(𝜙) = √3*V*I*cos(𝜙)


da cui:

I = P / [3*E*cos(𝜙)] = P / [√3*V*cos(𝜙)]

dove P è la potenza attiva e si misura in W, E è la


tensione di fase o stellata (in BT 230V, in MT 11547V),
V è la tensione concatenata (in BT 400V, in MT 20kV)

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Tensione e corrente in un sistema trifase
simmetrico ed equilibrato visti come FASORI

E3
I3
𝜙

𝜙 E1
𝜙 I1
I2

E2

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Calcolo della corrente in un Sistema Trifase

Esempio: abbiamo una elettropompa trifase a


400V, con potenza attiva 90kW e cosfi=0,82. La
corrente assorbita a regime sarà:

I = P / [√3*V*cos(𝜙)]= 90000W/(1,732*400V*0,82)=158,4A
oppure:
I = P / [3*E*cos(𝜙)]= 90000W/(3*230V*0,82)=158,0A

Il magnetotermico o i fusibili e i cavi saranno dimensionati almeno


per 200A. Per l’avviamento si dovrà utilizzare un avviatore statico
(soft-starter) a Triac, che contiene anche la protezione termica, o un
Avviatore Triangolo-Stella o un Convertitore Statico di Frequenza

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VANTAGGI DEL SISTEMA TRIFASE
Tre carichi monofase: 6 fili con resistenza R

I
R
G R
I
R
G R
I
R
G R

La potenza persa nel trasporto è: 6*R*I2

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VANTAGGI DEL SISTEMA TRIFASE
Tre carichi trifase: 3 fili ciascuno con resistenza R
I
R

G G

G R
R
La potenza persa nel trasporto è: 3*R*I2 quindi il 50%
Ma, usando la stessa quantità di rame dell’esempio precedente per le
linee, si dimezza R e le perdite scendono al 25% del sistema monofase
Quindi il sistema trifase a parità di corrente riduce le perdite del 75%

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VANTAGGI DEL SISTEMA TRIFASE
Un altro vantaggio: campo magnetico rotante.
Ottimale per i motori

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Rifasamento
• La maggior parte dei rifasatori
è trifase perché i carichi e i
consumi più alti sono
prevalentemente trifase.

• Inoltre quasi tutti i carichi da


rifasare sono parzialmente
induttivi (motori) quindi il
rifasatore è formato molto
spesso da condensatori (più
raramente da induttori)

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Rifasamento automatico
• Il rifasatore ha un controller
che inserisce o disinserisce i
condensatori per tendere ad
ottenere un cos𝜙 il più
possibile alto (vicino a 1). Un
valore di 0,95 induttivo è
considerato buono.

• Sono vietati carichi capacitivi


cioè con corrente in anticipo.

• Un controller “a 5 gradini”
inserisce o disinserisce fino a
5 banchi di condensatori

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Rifasamento dei carichi trifase

L’unica differenza tra


rifasatore mono e
trifase è che nel
trifase i condensatori
sono a gruppi di 3
collegati in parallelo
al carico (di solito a
triangolo).

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Installazione di un rifasatore automatico
• I condensatori vengono inseriti
o esclusi mediante dei
contattori

• Sono presenti anche delle


resistenze o impedenze che
limitano la corrente di picco
nei condensatori

• Tra i guasti più frequenti:


a) lo sfiammamento dei
contatti dei contattori;
b) l’esplosione dei
condensatori.
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Installazione di un rifasatore automatico
Regole fondamentali
• 1) Il rifasatore deve essere installato in
parallelo al carico da rifasare.

• 2) Il rifasatore usa un TA o CT (Trasformatore


Amperometrico o Current Transformer) come sensore
di fase della corrente che DEVE essere
installato a monte sia del rifasatore che
del carico.

• 3) Il TA nel caso di sistemi trifase DEVE


essere inserito nella fase indicata dal
costruttore ad es. L1

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Esercitazione:

• Disegnare lo schema funzionale (non unifilare) di


un impianto in cui avete installato un rifasatore
automatico mettendo in evidenza il punto in cui è
installato il TA e la numerazione delle fasi
supponendo che il costruttore del rifasatore abbia
indicato L1 come fase per il TA.

Tecnologie Elettriche Elettroniche e Applicazioni / Installazione e Manutenzione Impianti / Elettrotecnica - Ing. Pasquale Alba 2016 55
MT

Italiano
Soluzione
CABINA DI
TRASFORMAZIONE
BT
L1 L3
L2
T.A.
C.T.
INSTALLAZIONE a
CORRETTA
L1 L2 L3

INTERRUTTORE GENERALE

L1 L2 L3

T.A.
C.T.
INSTALLAZIONE b
CORRETTA
T.A.
C.T.
INSTALLAZIONE c T.A.
NON CORRETTA C.T.
d L1 L2 L3
INTERRUTTORE
DEDICATO
INSTALLAZIONE L1 L2 L3 AL GRUPPO DI
L1 L2 L3
NON CORRETTA RIFASAMENTO

CARICHI POWER 1
REGO
2 3 4 5

REACTIVE POWER CONTROLLER


10
L1 L2 L3
S2
ALARM AUTO
DATA RESET MAN

S1

RIFASAMENTO
AUTOMATICO
DUCATI ENERGIA

FIG.5 – Posizionamento del T.A.

15 - Ing. Pasquale Alba 2016


Tecnologie Elettriche Elettroniche e Applicazioni / Installazione e Manutenzione Impianti / Elettrotecnica 56
Morsettiera del controller a 12 gradini di un rifasatore automatico
RS-485 STE

A
MAX.250V 6A

C1
• Il controller può essere
B
1
alimentato a 400V o a
G
2 230V (se è presente il
3 N).
4
5
• Il TA o CT deve essere
0
MAINS CONNECTION
OPERATING C.T. 400V 230V 0
6 posto a monte di tutto
230V

400V
TYP
FF1
POSITION
L1 L2 - L3 7 (linea ingresso
FF2 L1 L2 - L1
F-N L1 - L1 N
impianto sotto
8
K
CT../5A
interr.generale) sulla
L 9
L1
L2
L3 10
stessa fase che è
N01 N
N.O.
EXT.FAN CONTROL
11 indicata nel rifasatore
N02 MAX.250V 6A

NC1
REACTIVE POWER CONTROLLER
REGO
12 (in questo caso L1)
N.C. MADE IN ITALY
REMOT C2
NC2 MAX.250V 6A

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Esercitazione 2:
• Un cliente, proprietario di un hotel, ha un impianto
trifase a 400V 50Hz in cui la potenza attiva massima
è 100 kW con minimo cos𝜙=0,77.

• Il cliente ha ricevuto una fattura ENEL con penale


per basso cos𝜙. Ripresosi dallo shock, vi ha
telefonato e vi ha commissionato l’installazione di:
un rifasatore.

• Voi dovete commissionare e installare un rifasatore


automatico capace di effettuare un rifasamento
parziale portando il cos𝜙 da 0,77 almeno a 0,95.

Tecnologie Elettriche Elettroniche e Applicazioni / Installazione e Manutenzione Impianti / Elettrotecnica - Ing. Pasquale Alba 2016 58
Esercitazione 2: Traccia
• Per acquistare un rifasatore bisogna dimensionarlo cioè calcolare la
potenza reattiva massima Qr
• Normalmente non si fa un rifasamento totale a cos𝜙=1 ma parziale a
cos𝜙=0,95 (è più economico e non rischi di rendere il carico capacitivo)
• La formula per calcolare la potenza reattiva necessaria ad effettuare un
rifasamento parziale dal valore iniziale cos(𝜙i) a quello finale cos𝜙f è:

Qr = P * [ tang(𝜙f) - tang(𝜙i)] [kVAr]

• ove P è la potenza attiva del carico, Qr è la potenza reattiva


da aggiungere al carico cioè quella del rifasatore

• L’angolo 𝜙 si ricava (tranne il segno) dal cos𝜙 usando la


funzione arcocoseno: 𝜙=arccos [cos(𝜙)]

Tecnologie Elettriche Elettroniche e Applicazioni / Installazione e Manutenzione Impianti / Elettrotecnica - Ing. Pasquale Alba 2016 59
Appendice: Dimostrazione
potenza reattiva
Qr = P * [ tan(𝜙f) - tan(𝜙i)] del rifasatore
[kVAr]

P=√3∙V∙I∙cos(𝜙i)
Q=√3∙V∙I∙sin(𝜙i) } Q=P tan(𝜙i)

Q=P tan(𝜙i)
Q+Qr=P tan(𝜙f)
𝜙f Qr=P [tan(𝜙f)-tan(𝜙i)]

𝜙i
viene positiva perché tan(𝜙i) è
negativa più grande

Tecnologie Elettriche Elettroniche e Applicazioni / Installazione e Manutenzione Impianti / Elettrotecnica - Ing. Pasquale Alba 2016 60
Appendice: Calcolo condensatori
Zc = 1/𝝎C
Qr = V2/Zc = V2𝝎C ove { 𝝎=2πƒ=314
C = Qr / (𝝎V2)

Questa è la capacità totale del rifasatore


Se la calcolo con Vconcatenata (=400V) è da collegare a triangolo
Se la calcolo con Vstellata (=230V) è da collegare a stella
La C totale è poi da suddividere per 3 (per ogni fase se a stella, o per
ogni coppia di fasi se a triangolo)

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Credits Riconoscimenti
Si ringraziano per immagini e informazioni tecniche:
• Ducati Energia
• Comar
• IME
• Lovato
• tutti coloro che hanno reso disponibili su Internet immagini e
informazioni qui riportate

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