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Università degli studi di Napoli

PARTHENOPE

DING
Dipartimento d’INGegneria

Corso di
Elettrotecnica

11 – Energia elettrica
e circuiti di potenza
A.A. 2020-21

Prof. M. de Magistris
massimiliano.demagistris@uniparthenope.it
Energia elettrica e circuiti di potenza
In questo blocco introduciamo le principali tecniche legate ai
circuiti per il trasporto la distribuzione dell’energia elettrica in
regime sinusoidale.
Definiti i valori efficaci ed i parametri di "targa", affrontiamo il
problema dell’efficienza della trasmissione dell’energia, con i
suoi riflessi sui costi di infrastruttura e di gestione.
A tal fine introduciamo la tecnica del rifasamento, che
minimizza la potenza reattiva, ed il trasporto in alta tensione
dell’energia, basato sull’uso precipuo dei trasformatori.
Infine descriviamo la struttura e le tecniche di analisi delle reti
trifase, che con i loro intrinseci vantaggi strutturali
rappresentano lo standard di riferimento nei circuiti per il
trasporto e la distribuzione dell’energia elettrica.
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Energia elettrica e circuiti di potenza

Unità 1: circuiti per la trasmissione dell’energia elettrica,


valori efficaci e potenza, parametri nominali e dati di
targa, strumenti di misura per il regime sinusoidale.

Unità 2: Linee di trasporto, schemi equivalenti e


dimensionamento; tecnica del rifasamento; trasporto in
alta tensione dell’energia elettrica

Unità 3: reti trifase simmetriche ed equilibrate,


equivalente monofase, espressione della potenza; trifase
non equilibrati, formula di Millman; misura della potenza
ed inserzione di Aron.

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Energia elettrica e circuiti di potenza

Unità 1

Circuiti per la trasmissione dell’energia


elettrica, valori efficaci e potenza, parametri
nominali e dati di targa;
strumenti di misura per il regime sinusoidale.

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Energia elettrica e circuiti di potenza
Il modello circuitale è fondamentale nello studio dei sistemi
elettrici di potenza per la distribuzione dell’energia elettrica.
Essa si realizza in massima parte in regime sinusoidale,
generalmente ad una frequenza di 50 Hz nei paesi europei (60
Hz nel continente americano).
L’utilizzo del regime sinusoidale, a frequenze relativamente
basse, è dettato dall’esigenza di poter disporre di trasformatori
efficienti e di semplice realizzazione tecnologica.
La struttura dei circuiti progettati a tale scopo è principalmente
orientata all’efficienza energetica ed economica della
infrastruttura. Ciò è all’origine delle metodologie e delle
tecniche che andremo a descrivere.
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Valori efficaci, potenze, dati di “targa”/1
Nel contesto dei sistemi di potenza in regime sinusoidale è
d’uso riferirsi al valore efficace (valore quadratico medio, o
valore rms) delle grandezze (periodiche di periodo T):
T
1 Xm
X eff ! ò x 2
(t )dt ; x(t ) = X m cos (wt + a ) ® X eff =
T 0 2
La corrispondenza con i fasori è in tal caso definita da:
Xm
x ( t ) = X m cos (wt + a ) « X = e ja = X eff e ja
2
Il vantaggio di tale scelta è la semplificazione delle espressioni
delle potenze:

ˆ ! V × I * = P + jQ; P = Veff Ieff cos f; Q = Veff Ieff sin f.


P

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Valori efficaci, potenze, dati di “targa”/1
La denominazione “valore efficace” si comprende meglio
considerando il caso di un resistore, per cui la potenza media
assorbita, espressa attraverso i valori efficaci ha la stessa
espressione di quella del regime stazionario:
I +
R V PR( a) = RI 2 = V 2 R
-
_
I +
_ 1 2
( a) 2 2
ZR V P R = RIm = RIeff = Veff R
2
-
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Valori efficaci, potenze, dati di “targa”/2
Le caratteristiche di un bipolo in regime sinusoidale possono
essere specificate attraverso le seguenti grandezze:
-il valore efficace Veff della tensione nominale di
funzionamento;
-la potenza media nominale P assorbita dal bipolo;
-il fattore di potenza cosf;
-il segno della potenza reattiva Q assorbita.
La loro conoscenza consente di ricavare agevolmente tutte le
altre e caratterizza in modo univoco l’impedenza del bipolo.
Per le utenze in bassa tensione i valori nominali delle tensioni
in Europa sono di 230/400 V (utenze domestiche/industriali), e
sono dettati da esigenze di sicurezza elettrica.
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Strumenti di misura in regime sinusoidale/1
Nei circuiti di potenza è frequente l’esigenza di misurare le
grandezze, in corrispondenza di assegnate sezioni del circuito.
Dal punto di vista circuitale è dunque necessario introdurre,
per il regime sinusoidale, le definizioni di voltmetro ideale,
amperometro ideale e wattmetro ideale.
Solitamente il voltmetro e l’amperometro sono definiti in
relazione ai valori efficaci, il wattmetro alla potenza media.
_ _
+ I
+ A I +
+ W +
+ _ _
V B V B BV
- -
Simboli del voltmetro, amperometro e wattmetro ideali con i relativi schemi
di inserzione
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Strumenti di misura in regime sinusoidale/2

Il voltmetro ideale è un bipolo che, collegato in parallelo ad


un qualsiasi altro bipolo, è in grado di rilevarne il valore
efficace della tensione senza influire sul funzionamento del
circuito (dunque dovrà comportarsi come un circuito aperto).

Analogamente l’amperometro ideale è un bipolo che,


collegato in serie ad un qualsiasi bipolo, è in grado di
rilevarne il valore efficace della corrente senza influire sul
funzionamento del circuito (e cioè dovrà comportarsi come
un corto circuito)

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Strumenti di misura in regime sinusoidale/3
Il discorso per il wattmetro è solo lievemente più complesso:
dovendo rilevare una tensione ed una corrente esso sarà un
componente con due coppie di terminali (DB), detti
voltmetrici ed amperometrici.
Esso misura tipicamente la potenza media, ovvero:
P = Ieff Veff cos f.

Va osservato che in questo caso la potenza dipende, oltre


che dai valori efficaci di tensione e corrente, dallo
sfasamento f tra i due fasori corrispondenti; pertanto è
necessario distinguere i versi delle grandezze, e dunque i
terminali del wattmetro vanno contrassegnati, come visto
nella figura precedente!

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Energia elettrica e circuiti di potenza

Unità 2

Linee di trasporto, schemi equivalenti e


dimensionamento

Tecnica del rifasamento

Trasporto in alta tensione dell’energia elettrica

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Trasporto dell’energia e dimensionamento
Uno schema di trasporto dell’energia è in figura: per distanze
non piccole è necessario considerare esplicitamente gli effetti
della linea. Essi coincidono in prima approssimazione con quelli
dovuti alla resistività dei conduttori, rappresentati dalla
resistenza Rl della linea. Fissati i parametri di targa
dell’utilizzatore Vu, Pu e cosfu si ha:
Pu
I = ; Pl = Rl I 2; se Rl ! Ru Þ Pl ! Pu ; Vu » E.
Vu cos fu
_
Rl I
_ . _ .
+ +
E Zu E Zu
- -

Linea per la trasmissione dell’energia elettrica e circuito equivalente


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Rifasamento/1
Per ridurre la potenza persa sulla linea si può minimizzarne la
corrente, a parità di tensione dell’utilizzatore. Consideriamo un
utilizzatore: 2 2
Vu Vu
Z! u = Ru + jX u ; Pu = ; Qu = ;
Ru Xu
Senza agire su di esso, si può modificare la potenza reattiva
complessiva Q’ mettendo in parallelo una pura reattanza che
assorba una potenza reattiva (di rifasamento) Qr.
_
_ Il _
Iu Iu
Rl Rl Tipico schema
_ . _ . .
+ +
E Zu E Zr=jX Zu di rifasamento
- -
in parallelo

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Rifasamento/2
Pu Pu
IL = ; Q¢ = 0 ® cos f ¢ = 1 ® IL = IL min =
Vu cos f ¢ Vu
L’obbiettivo è che Q’=Qu+Qr=0, cosf’=0. Più in generale si
richiede una condizione meno restrittiva, ponendo cosf’ ³0.9:
Vu2
Q¢ = P tan f ¢ ® Qr = Q¢ - Qu , X r =
Qr
In questo modo si determina il valore della reattanza Xr da
aggiungere in modo da verificare la condizione posta.
È frequente che gli utilizzatori siano di tipo ohmico-induttivo, e
di conseguenza il rifasamento si effettua con condensatori in
parallelo. In questo caso, dalla formula della reattanza si ha:
Vu2 1
XC = ® C =
Qr w XC
Per un esempio svolto si veda es.5.15 a pag. 290 del testo
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Dimensionamento di una linea ed efficienza/2
Consideriamo una tipica utenza domestica da 230 V, 3.5 kW
Pmax. La sua resistenza equivalente a pieno carico è data da:
2 2
Veff Veff
Pmax = ® Req = @ 15 W
Req Pmax
Un cavo di rame per il trasporto dell’energia da 1 cm2 ha una
resistenza per unità di lunghezza di circa 0.2 W/km.
Per una distanza di 10 km con i due cavi (“andata” e “ritorno”)
si ha una resistenza totale di 0.2x10x2 = 4 W.
Il valore di resistenza è comparabile con quello del carico! Ciò
ha riflessi sulla tensione nominale al carico e sull’efficienza del
trasporto.
Se abbiamo poi N carichi equivalenti in parallelo, la condizione
diviene più severa essendo: Req
Req _ N =
N
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Trasporto in Alta Tensione ed efficienza
In figura è rappresentato un nuovo schema per la trasmissione
dell’energia, con due trasformatori. Essi, di rapporto di
trasformazione l’uno inverso dell’altro, hanno funzioni
complementari: il primo eleva la tensione ed abbassa la
corrente all’ingresso della linea (rispetto ai valori del
generatore) di un fattore n, il secondo fa l’operazione inversa.

_ _ _
1:n n:1 Ig 1:n Rl n:1 Iu
Il
+ + +
_ _ . _
+ . +
Zu V1 V2 Zu Vu
- _ - _
E E -
- -
T1 T2

Schema con trasformatori per la trasmissione dell’energia elettrica

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Trasporto in Alta Tensione ed efficienza/2
Per n>1 il trasformatore T1 eleva la tensione e quello T2
l’abbassa. L’interposizione dei due trasformatori produce le
relazioni: V2 Iu
Vu = , V1 = nE , Il = , Ig = nIl .
n n
Per quanto riguarda la potenza dissipata sulla linea per il
trasporto, nonché la “caduta di tensione” tra generatore e
carico abbiamo: I 2
Pl = Rl Il2 = Rl u2
n
1 ! 1 æ Z! l ö
(
Vu - E = 2 Zl Iu = 2 ç ! Vu ÷ .
n n è Zu ø
)
È evidente come per entrambi i parametri ci si avvantaggia del
fattore 1/n2 (rispetto al caso senza trasformatori) senza
alterare il funzionamento nominale di generatore e carico!
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Energia elettrica e circuiti di potenza

Unità 3

Reti trifase simmetriche ed equilibrate ed


equivalente monofase, espressione della potenza
Trifase non equilibrati, formula di Millman
Misura della potenza ed inserzione di Aron.

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Sistemi trifase: definizioni
La produzione, il trasporto e spesso anche l’utilizzo dell’energia
elettrica sono basati sui cosiddetti sistemi trifase. Introduciamo
qui i princìpi ed i vantaggi tecnici di tale scelta.
Consideriamo un tripolo di generatori (in figura). Le tensioni
e1(t), e2(t), e3(t) coincidono con i potenziali dei terminali 1,2,3
se 0 è assunto come riferimento e sono dette stellate. Le
tensioni vij sono dette concatenate e valgono le relazioni:
e1 q
q-
v12 = e1 - e2
+
-

+ v12

+
e2 v12

-
v23 = e2 - e3
-
p - w v31 v31 w
+
-

+
+
v23 +
e3
-e
- v23 v31 = e3 - e1.
+
+
-

G G e

Circuiti equivalenti di un generatore trifase: a stella (sx), a triangolo (dx)


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Generatore trifase simmetrico
Il tripolo considerato prende il nome di generatore sinusoidale
trifase simmetrico di tensione se:
e1 ( t ) = Em cos (wt + a ) ® E1 = Eeff e ja
e2 ( t ) = Em cos (wt + a - 2p / 3) ® E2 = Eeff e j (a -2p / 3)
e3 ( t ) = Em cos (wt + a - 4p / 3) ® E3 = Eeff e j (a - 4p / 3)

E1 + E2 + E3 = 0; Veff = 3Eeff
_ _ _
V31 E1 V12 Posto per semplicità a=0, si ha:
2 4 2
_ -j p -j p j p
E3 E1 = Eeff ; E2 = E1e 3
; E3 = E1e 3
= E1e 3
2/3p _ p/6
E2
La terna si definisce in questo caso
_
V23 diretta in quanto E1, E2, E3 si
Fasori di una terna simmetrica susseguono in verso orario.
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Sistemi trifase simmetrici ed equilibrati/1
_ _
E1 I1 q .
Z1

+
-
_
E2
_ Sistema trifase
I2 .
+
w
Z2 “a quattro fili”
-

_ _
E3 I3 e .
Z3
+
-

G _ U
I0
Colleghiamo un generatore trifase simmetrico ad un tripolo
utilizzatore costituito da una stella di tre impedenze uguali
(carico equilibrato).
Z!1 = Z! 2 = Z! 3 = Z! = Ze jf ü
ï
E1 E2 E3 ý ® I1 + I2 + I3 = I0 = 0
I1 = ! , I2 = ! , I3 = ! ï
Z Z Z þ
Dunque i tre carichi sono alimentati in modo indipendente,
come “monofase”; inoltre il quarto filo risulta superfluo!
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Sistemi trifase simmetrici ed equilibrati/2
Pertanto un sistema trifase simmetrico equilibrato consente
l’alimentazione dei carichi con la metà dei conduttori e la metà
delle perdite rispetto ai tre equivalenti monofase!
A livello della distribuzione dell’energia elettrica la condizione di
carico equilibrato viene spesso perseguita da un punto di vista
statistico, realizzando le tre impedenze ciascuna come parallelo
di un numero elevato di singole utenze con le medesime
caratteristiche. In tal caso:

I0 ¹ 0; I1 @ I2 @ I2 ! I0

e tutte le considerazioni precedenti valgono in modo


approssimato

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Potenza nei sistemi trifase simmetrici equilibrati
È molto istruttivo calcolare la potenza assorbita dal carico in un
sistema trifase simmetrico ed equilibrato.
p( a) ( t ) = i1 ( t ) e1 ( t ) + i2 (t ) e2 (t ) + i3 (t ) e3 (t ) =
Em cos wt × Im cos (wt + f ) + Em cos (wt - 2 3p ) × Im cos (wt - 2 3p + f ) +
+ Em cos (wt + 2 3p ) × Im cos (wt + 2 3p + f ) =
E m Im
= [cos f + cos (2wt + f ) + cos f + cos (2wt - 4 3 p + f )
2
+ cos f + cos (2wt + 4 3 p + f )] =
3
= Em Im cos f = 3Eeff Ieff cos f = 3Veff Ieff cos f
2
Il termine fluttuante della potenza risulta una terna
simmetrica, dunque è identicamente nullo. Pertanto la potenza
istantanea è costante, e coincide con quella media! 24
Sistemi trifase non equilibrati
È frequente il caso di sistemi trifase a tre fili simmetrici ma non
equilibrati. Applicando l’analisi di nodo con 0 come riferimento
dei potenziali, si ha:
E1 - U0' E2 - U0' E3 - U0'
I1 = ! , I2 = ! , I3 = ! ; I1 + I2 + I3 = 0
Z1 Z2 Z3
E1 Z!1 + E2 Z! 2 + E3 Z! 3
U0' = V0'0 =
1 Z! + 1 Z! + 1 Z!
1 2 3
_ _ La formula (di Millmann)
E1 I1 .
Z1 trovata esprime la tensione
+
-

_ _ V0’0 tra il centro stella dei


p E 2 I2 .
Z2 p’ carichi e quello dei generatori,
+
-

_ _
E3 I3 . che perciò prende il nome di
Z3
spostamento del centro stella.
+
-

Sistema trifase “a tre fili”, 0 centro Si vedano es. 5.19-520 a pag.


stella dei generatori, 0’ dei carichi 303-306 del testo. 25
Misura della potenza ed inserzione di Aron/1
Per un carico trifase squilibrato la misura della potenza richiede
in principio tre wattmetri, inseriti come in figura: ciascuna
amperometrica è in serie con un carico, la voltmetrica in
parallelo a ciascun carico. Si ha: Wtot=W1+W2+W3.
Mostriamo ora che la somma delle indicazioni dei wattmetri è
indipendente dal potenziale del loro centro stella. Ciò risulta
comodo quando ad esempio il centro stella dei carichi non è
_
accessibile. E1 + . +W
Z1
+
-
1
_
E2 + .
p
+
+W
Z2
p’
-

2
_
E3 + .
+W
Z3
+
-

Misura della potenza con tre wattmetri


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Misura della potenza ed inserzione di Aron/2

( ) ( )
P̂ = E1 - V00' I1* + E2 - V00' I2* + E3 - V00' I3* = ( )
(
= E1 × I1* + E2 × I2* + E3 × I3* + V00' I1* + I2* + I3* = )
= E1 × I1* + E2 × I2* + E3 × I3*.

La potenza complessa risulta indipendente dal potenziale del


nodo 0’, e dunque invariante rispetto alla posizione del centro
stella dei wattmetri. Di conseguenza lo è anche la sua parte
reale, che coincide con la potenza attiva.
Da ciò segue la possibilità di posizionare il centro stella dei
wattmetri in modo particolarmente conveniente (come in fig.
seguente), in modo da annullare la lettura di uno di essi.
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Misura della potenza ed inserzione di Aron/3
_
E1 +W
.
Z1
+
- 1
_ +
E2 . Schema di Aron per
p Z2 p’
+
-

_ misura della potenza


E3 + .
+W
Z3
+
-

Collegando il centro stella ad una delle tre fasi (quella centrale


in figura) la lettura del wattmetro corrispondente (nell’esempio
W2) si annulla: di conseguenza Wtot=W1+W3.
Con soli due wattmetri, ed avendo accesso ai soli tre conduttori
di linea, si riesce a misurare l’intera potenza assorbita
dall’utilizzatore trifase, e questo indipendentemente dal fatto
che sia equilibrato.
Questo particolare modo di connettere i wattmetri è detto
inserzione di Aron, dal nome del suo ideatore.
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Misura della potenza ed inserzione di Aron/4

Infine, è possibile dimostrare che, per il solo caso equilibrato,


si può esprimere la potenza reattiva attraverso la differenza
della lettura dei due wattmetri considerati:

W3 - W1 = VI sin f = Q 3

Si veda es. 5.21 a pag. 308 del testo.

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