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Uso: aziendale

ELETTROTECNICA

E’ la Scienza che studia i fenomeni elettrici e le conseguenti implicazioni pratiche

E’ la Scienza sulla quale è fondato il lavoro di ENEL Distribuzione


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Le attività nel settore elettrico

Produzione

Trasporto e
Vendita trasformazione

Distribuzione
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Il sistema elettrico nazionale

CENTRALI
LINEA AT DI DISTRIBUZIONE
CABINA PRIMARIA 132/15 kV
IDROELETTRICA 132 kV

TERMICA

STAZIONE DI
TRASFORMAZIONE
380 ÷ 132 kV

CABINA SECONDARIA

CLIENTI

Linee BT
LINEA 15 kV
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IL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE


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Generazione : centrali elettriche

• Centrali idroelettriche
• Centrali termoelettriche (CV-CC)
• Centrali nucleari (Italia/estero)
• Centrali geotermoelettriche
• Centrali eoliche
• Centrali fotovoltaiche
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RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE

LINEE AAT e AT
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STAZIONI ELETTRICHE E CABINE PRIMARIE

AAT/AT

AT/MT
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RETE DI DISTRIBUZIONE MT
Linee elettriche MT

LINEE IN CAVO
INTERRATO
LINEE AEREE
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CABINE SECONDARIE
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DEFINIZIONI

Corrente
Tensione
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LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE ELETTRICA = movimento ordinato di cariche elettriche all’interno di un


materiale conduttore (elettroni liberi) tutti in una direzione

Nei conduttori gli elettroni sono poco legati al nucleo e basta una piccola forza (fem)
per metterli in movimento :

q
I =
t
C  Amperè A Amperometri / pinze A.
 s = A kiloAmperè kA Inserimento ??
  E se lo metto in parallelo ??
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TENSIONE ELETTRICA

E’ la FORZA che spinge le cariche elettriche all’interno del conduttore (causa)

... si indica con V


ad es. 230-380 V
... si misura in Volt ( bassa tensione )
Utenze domestiche e
... o multipli (ad es. kV) industriali

Media tensione : 15 kV , 23 kV ( Generatori, TR, Cavi e linee MT, grandi motori )

Alta tensione : 132 kV , 150 kV ( distribuzione primaria – elettrodotti, Ut AT )

Altissima tensione : 220 kV , 380 kV ( RTN, interconnessione )

Voltmetri
Inserimento ??
Se lo metto in serie ??
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ANALOGIA IDRAULICA :
ELETTRONI = ACQUA
CONDUTTORE = TUBAZIONE
CORRENTE = PORTATA

Circuito idraulico – circuito elettrico

Serbatoio
(condensatore)

Portata Dislivello
(corrente) Acqua (carica elettrica) (Tensione)

Valvola
Tubazione (interruttore)
(conduttore)

Turbina
Pompa (Utilizzatore)
(Generatore)
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NATURA DELLE GRANDEZZE ELETTRICHE

CORRENTE , TENSIONE

CONTINUA, ALTERNATA

ALTERNATA SINUSOIDALE (unificata nel mondo)


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corrente continua (DC-CC)

Continua ( unidirezionale)

Cos’è la corrente continua?

Applicazioni pratiche :

• Usi domestici (PC, apparecchi audio, elettronica, TV ….)


• Dinamo delle biciclette
• Generazione e trasporto DC (in passato)

• Sist. elettrico automobili e automezzi (1 filo)


• Batterie
• Trazione ferroviaria, ferrotranviaria, MM (500 V, 1,5 e 3 kV)
• Collegamenti intercontinentali via mare es. SACOI (90 km, 200MW),
Inghilterra-Francia 270 kV, Puglia-Grecia 400 kV
• Trasmissione conveniente per P>700÷800 MW su distanze >700÷800 km
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corrente alternata (CA)

Alternata (generica : quadra, sega, triangolare, ripple…)


Alternata sinusoidale (bidirezionale) industriale :

+
max

t
0
V

I
min
- T=20 ms

FREQUENZA
f = 50 Hz R

η
VALORE EFFICACE
VM = 2 ⋅ V
Picco 325 V 230 V
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Effetti fisici prodotti dalla corrente elettrica

Termico (effetto Joule)

Magnetico (campo indotto)

Chimico (accumulatori)
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Effetto termico – effetto Joule

corrente elettrica calore per “effetto JOULE” , poiché i conduttori


possiedono una resistenza non nulla problema dello smaltimento del calore.

Il calore è un effetto indesiderato per la trasmissione di potenza (perdite), ma può


essere volutamente utilizzato per il riscaldamento (stufe elettriche, scaldabagno,
ferro da stiro, forno, accendisigari, tostapane, saldatrici …..).

Il compito principale di questi è di trasformare energia elettrica in calore.

Nelle lampadine ad incandescenza è però solo un effetto secondario :


Uso:
Effetto magnetico : campo magnetico
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Il passaggio della corrente elettrica in un conduttore crea un campo magnetico,


ossia una regione di spazio nella quale le cariche, se presenti, risentono di una
forza dovuta al campo stesso.
La rappresentazione del campo magnetico avviene mediante “linee di forza”
Il campo magnetico (alternato) è necessario per il funzionamento di tutte le
macchine elettriche, come motori, generatori e trasformatori.
E’ l’elemento fondamentale per la generazione di energia elettrica (Principio
dell’induzione elettromagnetica)
Il campo magnetico si diffonde facilmente nei materiali ferromagnetici, come Fe,
Ni, Co
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Effetto chimico: gli accumulatori

Grazie a processi chimici è possibile immagazzinare energia elettrica, sotto


forma di cariche elettriche, negli accumulatori (batterie).
Per far ciò è necessario il passaggio di corrente attraverso gli elettrodi.
Non è possibile immagazzinare grandi quantità di energia con questo sistema
(generazione on-time)
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Comportamento dei materiali

I vari materiali si comportano diversamente al passaggio delle cariche elettriche.


Come vengono distinti?

Conduttori oro, argento, rame, alluminio, acqua …..


applicazioni elettriche, termiche ….

Isolanti vetro, aria, porcellana, carta, plastiche, gomme, mica …..


isolamento cavi, macchine elettriche ……

Superconduttori conduttori portati allo zero assoluto, levitazione magnetica,


scientifiche, ricerca …
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Effetti della corrente elettrica sul corpo umano

Fattori da cui dipendono :

• Intensità della corrente


• Durata del contatto
• Natura della corrente (CC meno percepita di CA e meno pericolosa)
• Fisici : massa, salute, sesso (donne più sensibili)

Effetti della corrente :

• Tetanizzazione dei muscoli (contrazione involontaria, al peggio si rimane a


contatto con la parte in tensione, soglia di rilascio 16 mA U e 11 mA D)
• Difficoltà ed arresto respirazione (paralisi centri nervosi addetti alla resp.)
• Fibrillazione ventricolare : porta alla morte, dovuta dalla sovrapposiz. ai
segnali elettrici fisiologici del cuore, causa contrazione scoordinata
compromettendo la circolaz. sanguigna. Si automantiene anche dopo,
necessaria defibrillazione (depolarizzaz. delle fibre del cuore), il tempo è
importante, temporeggiare con massaggio cardiaco e resp bocca a bocca.
• Ustioni (provocate da effetto Joule, la pelle è il tessuto a più alta resistività)
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Effetti della corrente elettrica sul corpo umano

Grafico TEMPO-CORRENTE : effetti corrente alternata 50 Hz sul corpo

0,5 mA : SOGLIA DI
PERCEZIONE (2 mA
per CC)
10 mA : SOGLIA DI
RILASCIO

Zona 1 : no reazioni

Zona 2 a-b : no
reazioni ma percez.

Zona 3 b-c : effetti


reversibili (contraz
muscolare, difficoltà
respiraz ,disturbi
cardiaci)
Zona 4 : effetti gravi
(arresto card ,
arresto resp ,
ustioni)
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RESISTENZA ELETTRICA

La resistenza (elettrica) è una proprietà dei materiali e rappresenta


l’ostacolo (attrito) che offre il conduttore al passaggio delle cariche

Da cosa dipende?

• Resistività (ρ) : [Ω · m] è una proprietà fisica del materiale

• Lunghezza
ρ⋅ L RESISTORE
• Sezione R= [Ω] 10 Ω
S
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RESISTENZA ELETTRICA

• Equivalente idraulico della resistenza :

resistenza elettrica = attrito idraulico nelle tubazioni

• La resistenza elettrica dipende dalla temperatura, in modo lineare

D’estate come si comportano le linee elettriche (aeree) ???

Quindi la linea lavora meglio ???


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La resistenza elettrica : esercizi


(Allenamento sulle U. di misura)

Quanto vale la resistenza di un conduttore di rame


lungo 35 m avente sezione di 20 mm2, sapendo
che la resistività del rame è pari a 17,8 Ω
mm2/Km ?

R
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La resistenza elettrica : soluzione

ρ⋅L Ω ⋅ mm 2 35 ⋅10 −3 km
Soluzione : R= = 17,8 ⋅ 2
= 31,15mΩ
S km 20mm
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L’ effetto pelle – skin effect

Si verifica nei conduttori percorsi da corrente alternata

Si ha una distribuzione della corrente all’interno della sezione del conduttore


non uniforme

La corrente tende a disporsi sulla superficie esterna, quindi la parte interna del
conduttore partecipa meno alla conduzione (nei forni elettrici si realizza
l’alimentazione con tubi, anche per il raffreddam.)

La resistenza equivalente in CA è superiore a quella che si avrebbe in DC

Nei conduttori AAT la cordatura interna è di acciaio e quella esterna di Al


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Collegamenti tra elementi circuitali

I componenti (per ora resistenze) possono essere collegati tra loro seguendo tre diversi tipi
di collegamento:
• in serie ;
• in parallelo;
• a triangolo e a stella

I collegamenti a triangolo e a stella verranno affrontati nella parte relativa ai Sistemi


Trifase

COLLEGAMENTO IN SERIE

I carichi si dicono collegati in serie quando sono percorsi in


successione dalla stessa corrente
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COLLEGAMENTO IN PARALLELO

I carichi si dicono collegati in parallelo quando sono sottoposti alla medesima tensione

hanno i morsetti in comune e la corrente del circuito si divide fra di essi :

Stessa tensione
C1 C2 C3 C4
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LA LEGGE DI OHM IN DC

V = tensione I = corrente
R = resistenza

V = R⋅I
Esprime il legame tra corrente e tensione in un circuito in DC

Il legame è lineare

Il coefficiente di proporzionalità è la resistenza


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INSERIMENTO DEGLI STRUMENTI DI MISURA


PARALLELO
Voltmetro
V Interruttore
Batteria

9V 10 Ω Resistenza
+

- Amperometro
A SERIE

Seguendo la legge di Ohm, che corrente circola nel circuito ??

Quali sono le ipotesi fatte ??


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IMPEDENZA : LA LEGGE DI OHM IN CA

L’IMPEDENZA ESPRIME IL LEGAME TRA CORRENTE E TENSIONE IN REGIME


ALTERNATO
(COME LA RESISTENZA IN DC)

_ _ _ _
V = Z ⋅ I = (R + j ⋅ X ) ⋅ I = [R + j ⋅ ( X L + XC )]⋅ I
Le reattanze esprimono il comportamento fisico delle linee elettriche
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Sistema CA monofase e CA trifase

SISTEMA CA MONOFASE : utilizzato per la distribuzione BT civile

SISTEMA CA TRIFASE : utilizzato per la trasmissione AAT, AT e per


la distribuzione MT e BT industriale/civile

Perché si è adottato il sistema trifase?

• per poter trasportare potenza con rendimento più elevato

• per poter utilizzare conduttori di sezione più piccola rispetto ad un sistema


monofase (2 conduttori), a parità di potenza trasportata ;

• per poter costruire macchine con potenza elevata ma di dimensioni più piccole
rispetto al caso monofase, soprattutto di rendimento maggiore e che sfruttano il
campo rotante (MAT) ;

• per poter ottenere con un unico sistema elettrico due diversi valori di tensione,
soprattutto utile per la distribuzione BT ;
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SISTEMA TRIFASE

GENERATORE
SINCRONO
O ALTERNATORE
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I carichi trifase

I1
I1
Z3 ZZ1 2

I0 NEUTRO
Z2

I2 Z2 Z3
Z1 I2

I3
I3

Carico collegato a triangolo Carico collegato a stella


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Considerazioni sui sistemi trifase :

Tensione di fase (stellata) :


è relativa ad una fase di un carico trifase collegato a stella, si misura tra i morsetti
della fase

Tensione concatenata :
è quella tensione relativa a due dei tre morsetti principali di un dispositivo trifase il
collegamento delle cui fasi può essere qualsiasi

• Corrente di fase :
è la corrente che percorre una fase di un circuito trifase.

Concatenate = Fase Concatenate = 1,73 Fase


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Stato del neutro nei sistemi trifase

Neutro : punto del sist. elettrico caratterizzato da un potenziale coincidente


con quello del centro stella di tre impedenze uguali derivate dalle tre fasi.

Scelta del collegamento »» ragioni legate all’esercizio della rete :

LO STATO DEL NEUTRO NELLE RETI ELETTRICHE DI DISTRIBUZIONE INFLUENZA


LE CORRENTI DI GUASTO MONOFASE E LE SOVRATENSIONI. NON INFLUENZA I
GUASTI TRIFASE

Punti di neutro sono ad esempio il centro stella di generatori e trasformatori


collegati a stella.

Collegamenti del neutro nelle reti elettriche trifase :

• Neutro DIRETTAMENTE A TERRA

• Neutro ISOLATO

• Neutro A TERRA TRAMITE IMPEDENZA (R, L o RL)


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Stato del neutro nei sistemi trifase


NEUTRO DIRETTAMENTE A TERRA AAT
AT
• Guasto trifase : comportamento della rete
• Guasto monofase : comportamento della rete BT

IM alta
IT alta

(e IM<IT)

Stessa
tipologia
di protezione

Conseguenze : disturbi TLC, riscaldam. conduttori ed elementi incontrati, sforzi


elettrodinamici, aumento frecce, forti CDT

Sovratensioni verso terra contenute – intense correnti di guasto


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Stato del neutro nei sistemi trifase

NEUTRO ISOLATO
MT
in passato

IM limitata
IT alta

Protezioni
diverse
(intensità e natura
della corrente)

• Guasto monofase : la via di ritorno è rappresentata dall’accoppiamento


capacitivo dei conduttori di fase col terreno
• Meno la rete è accoppiata e minore è la corrente di guasto (tollerabilità)
• L’accoppiamento dipende dall’estensione della rete : più la linea è lunga e
maggiore è la corrente di guasto a terra (le reti AT sono molto lunghe, a NI
darebbero IM alte e alte sovratensioni; il sistema AT è infatti NT)

Sovratensioni verso terra elevate – IM basse se L contenuta


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Stato del neutro nei sistemi trifase

Nei sist. a NI il triangolo delle concatenate non varia, ma si elevano le tensioni


di fase verso terra. Il caso peggiore è Rg = 0 (corto netto)

Nei sist. a N a terra il neutro è a potenziale zero perché vincolato a terra, le


tensioni di fase verso terra sono a loro volta vincolate (AT)

Nelle reti MT il neutro è stato esercito storicamente isolato, al fine di


contenere le correnti di guasto a terra

La connessione a terra è detta anche Terra di Funzionamento in quanto si


realizza anche per ragioni di esercizio del sistema (tensione di fase bt)

NELLE RETI MT IL NEUTRO E’ MESSO A TERRA IN CABINA PRIMARIA


NELLE RETI BT IL NEUTRO E’ MESSO A TERRA IN CABINA SECONDARIA
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Stato del neutro nei sistemi trifase

MESSA A TERRA TRAMITE REATTANZA


(bobina di Petersen) Rappresenta una soluzione intermedia

La scelta di L permette la circolazione di

MT oggi
una IL che cerca di compensare la IC

Si ottiene in teoria l’annullamento I di


guasto (continuità di esercizio)
In realtà max 40÷50 A

Bobina di “estinzione o risonanza”

Difficoltà per renderla accordata :

• Variazioni topologia rete


• Ci sono componenti attive (non
compensabili dalla bobina)
• Il guasto mette in gioco armoniche

Comunque :

SI RIESCE A LIMITARE LA IG, il guasto


si estingue rapidamente e quindi si
ha continuità di esercizio
1
LIDEALE =
3⋅ω 2 ⋅ C
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Potenza nei circuiti elettrici


L
P =
t
LA POTENZA RAPPRESENTA IL LAVORO COMPIUTO NELL’UNITA’ DI TEMPO

• Nei circuiti in CORRENTE CONTINUA la potenza è data dal prodotto


della tensione per la corrente:

P =V ⋅I
Dove: P = potenza (Watt), V = tensione (Volt), I = corrente (Amperè)

Esempio: 2A

Una lampadina alimentata da una batteria a 12 V e


12 V
attraversata dalla corrente di 2 A, assorbe la potenza
di 24 W (automobili)

P = V ⋅ I = 12 ⋅ 2 = 24 W
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Potenza nei circuiti in corrente alternata

In corrente alternata : ATTIVA (P), REATTIVA (Q) e APPARENTE (A,S)

• POTENZA ATTIVA : è il valor medio della potenza istantanea


rappresenta la potenza che viene trasformata in lavoro
si misura in WATT [W]

• POTENZA REATTIVA : non produce lavoro


è indispensabile per il funzionamento delle M.E.
si misura in Volt-Amperè reattivi [VAr]
Perdite aggiuntive (corrente)
rifasamento impianti (prescrizioni)

• POTENZA APPARENTE : rappresenta la potenza totale del sistema


è legata a P e Q
si misura in Volt-Amperè [VA]
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POTENZA NEI SISTEMI MONOFASE

Potenza ATTIVA monofase P = V ⋅ I ⋅ cos ϕ

Potenza REATTIVA Q = V ⋅ I ⋅ senϕ


monofase

Potenza APPARENTE
monofase A =V ⋅I

Esempio:
Calcolare le potenze assorbite da un motore per trapano
alimentato dalla rete a 230 V che assorbe la corrente di 2 A, con
cosφ 0,8
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POTENZA NEI SISTEMI MONOFASE

P = V ⋅ I ⋅ cos ϕ

P = V ⋅ I ⋅ cos ϕ = 230 ⋅ 2 ⋅ 0,8 = 368 W

Q = V ⋅ I ⋅ senϕ
Q = V ⋅ I ⋅ s en ϕ = 230 ⋅ 2 ⋅ 0,6 = 2 76 VAr

A =V ⋅I

A = V ⋅ I = 230 ⋅ 2 = 460 VA
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POTENZA NEI SISTEMI TRIFASE

ATTIVA
P = 3 ⋅ V ⋅ I ⋅ cosϕ
REATTIVA
Q = 3 ⋅ V ⋅ I ⋅ senϕ
APPARENTE
A = 3 ⋅V⋅I

Il coseno dell’angolo φ viene definito FATTORE DI POTENZA e indica con


immediatezza l’entità della potenza reattiva rispetto alla potenza attiva: se la
potenza è solo attiva il cosφ è uguale a 1, se la potenza è tutta reattiva il cosφ è
uguale a zero (nei contratti di fornitura è richiesto un cosφ >0,9)

Triangolo delle potenze


2
P +Q = A 2 2 ϕ
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ENERGIA

P
E’ data dal prodotto tra la
potenza assorbita ed il
tempo di utilizzo ENERGIA = P x t

t
... si indica in genere con E, W

• Energia attiva : si misura in wattora (simbolo Wh) ... o multipli


(ad es. kWh)
CONTRATTI DI FORNITURA

Energia reattiva : si misura in VAr-ora (simbolo VArh) ... o multipli


(ad es. kVArh)
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Potenza ed Energia : ESEMPI

In una abitazione si vuol fare funzionare


contemporaneamente lo scaldabagno di 1,5 kW, la
lavastoviglie di 2 kW più illuminazione e frigorifero per altri
1000 W Potenza
Quale è il totale della potenza necessaria?

Potenza Totale = 1,5kW+2kW+1kW = 4,5 kW

Devo lavare 5 kg di biancheria;


- la lavabiancheria assorbe una potenza media di 2 kW;
- il ciclo di lavaggio dura 1,5 ore.

Energia Quanta energia viene consumata?

Energia = Potenza (kW) x Tempo (ore) = 2kW x 1,5ore = 3


kWh
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IL RIFASAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

Il rifasamento è un’operazione che consiste nel ridurre le perdite sulle linee


di trasmissione da un generatore di tensione ad un carico

Carico ohmico-
induttivo
+ Linea di
trasmissione
dell’energia
-

I carichi R-L assorbono potenza attiva e reattiva; il transito di energia reattiva


sulle linee incrementa il valore di I, quindi le perdite.
Il rifasamento consente di ridurre l’energia reattiva che circola nelle reti

Ricordando che il cos φ misura l’energia reattiva prelevata :


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IL RIFASAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

L’assorbimento di energia reattiva è regolamentato dall’ENEL :

Cos φ > 0,9 : L’ENERGIA REATTIVA E’ GRATIS (NO rif !!!!)

0,7 < Cos φ < 0,9 : L’ENERGIA REATTIVA SI PAGA (no obbligo di rif.)

Cos φ < 0,7 : OBBLIGO DI RIFASAMENTO (Q alta)

Vige comunque sempre l’obbligo di non sovrarifasare (industriali 0,8 ÷ 0,9)

Energia
dissipata
Carico

+ Energia
Energia utilizzata
erogata
- Condensatore
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IL CORTO CIRCUITO

Corrente / tensione nominale : è quel valore di


corrente / tensione che si ha durante il funzionam.
nelle condizioni specificate nei dati di targa del
carico, o quella per cui un impianto è progettato (CEI
64-8). Per CA si intendono i valori efficaci (per la
tensione la concatenata)

Corto circuito : è quella condizione per cui in un circuito elettrico


circola una sovracorrente dovuta ad un contatto di impedenza
trascurabile tra due parti in tensione, che esclude la parte di
impianto a valle del punto di guasto e permette la circolazione di
correnti intense (kA)
Cause :
• Cedimento di isolamenti
• Riduzione della distanza tra parti a diversa tensione
Conseguenze :
• Sollecitazioni termiche
• Sollecitazioni meccaniche

Rimedi : PROTEZIONI (interruttori)


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Elementi di sicurezza elettrica - VERIFICHE

Terra Il nostro paese detiene il


non invidiabile primato
degli infortuni elettrici con
Tensioni totale di terra esito mortale tra i paesi
industrializzati, con 7,8
morti all'anno per milione
di abitanti. In pratica si
Tensione di passo può dire che per cause
elettriche muore una
persona al giorno. Di questi
Tensione di contatto incidenti circa il 40% si
verifica in ambiente
domestico.
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Elementi di sicurezza elettrica

TERRA :
Termine per designare il terreno sia come luogo che come materiale conduttore e punto a
potenziale assunto convenzionalmente zero

TERRA DI RIFERIMENTO :
zona della superficie del terreno al di fuori dell’aerea di influenza di un dispersore, dove non si
hanno percettibili differenze di potenziale dovute a correnti di terra (abbastanza lontana dal
dispersore da non sentirne l’effetto)

CONDUTTORE DI TERRA :
Conduttore che collega i dispersori tra loro ed al collettore principale di terra
(elemento a cui si collegano i conduttori di protezione)

DISPERSORE :
Conduttore posato intenzionalmente in contatto con il terreno e collegato
all’impianto di terra

MASSE :
Parti conduttrici, appartenenti all’impianto elettrico, che nelle normali condizioni di
funzionamento non sono in tensione ma che possono andare in tensione a causa di cedimento
dell’isolamento e che possono essere toccate (es. carcassa di un motore, di una lavatrice)
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• MASSE ESTRANEE :
parti conduttrici non appartenenti all’impianto elettrico ma che, a causa del buon
collegamento col terreno, possono assumere il potenziale di terra (es. tubazione interrata)

Tipologie di messa a TERRA:

Messa a terra di protezione :


messa a terra di una parte conduttrice, non destinata ad essere attiva, con lo
scopo di proteggere le persone dai contatti indiretti (es. collegamento delle
masse all’ impianto di terra nelle abitazioni)

Messa a terra di funzionamento :


messa a terra necessaria per il corretto funzionamento degli impianti e dei
suoi componenti (es. messa a terra del neutro in CS)

Messa a terra per la protezione contro le fulminazioni :


messa a terra realizzata per la dissipazione di una corrente dovuta ad una
fulminazione verso terra (es. messa a terra parafulmini e canale negli edifici)
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Definizioni :

Tensione totale di terra (UE):

tensione che si stabilisce, durante un guasto a terra, tra l’impianto di terra


(elettrodo dispersore) e la terra di riferimento (TERRENO)

andam. del potenziale nel terreno


durante la dispersione :

terra

• Tensione di passo (US):


parte della tensione totale di terra a cui può essere sottoposta una persona
tra i suoi piedi a causa della ddp sulla superficie del terreno.
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Definizioni :

Si consideri una persona che tocca una massa collegata d un dispersore nel
momento in cui disperde :

Tensione di contatto (UT):


parte della tensione totale di terra
a cui può essere sottoposta una
persona che tocca una parte in
tensione

REB è importante :
• quando è piccola (bagni, piscine
…) la tensione di contatto diventa
alta (partitore di V), al max pari
alla UE !

L’ISOLAMENTO DELLE PERSONE DA


TERRA E’ MOLTO IMPORTANTE !
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SISTEMI DI DISTRIBUZIONE BT
SI CLASSIFICANO IN BASE AL COLLEGAM. A TERRA DEL NEUTRO E DELLE MASSE

Vengono identificati da una sigla di due lettere :

1° lettera : collegamento del neutro

T = neutro diretto a terra


I = neutro isolato da terra

2° lettera : collegamento delle masse

T = masse collegate direttamente a terra


N = masse collegate al punto di neutro

Si possono avere tre possibili sistemi di distribuzione :

SISTEMA TT : utilizzato per la distribuzione civile


SISTEMA TN : utilizzato per le utenze industriali
SISTEMA IT : per utilizzi particolari in cui è importante la continuità del
servizio (correnti di guasto molto piccole tollerabili)
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SISTEMI DI DISTRIBUZIONE BT

SISTEMA TT

Neutro a terra in CS (2A rio)


Masse collegate a terra all’impianto di
terra dell’utente mediante il
conduttore di protezione
(PE - giallo verde)

TT

Con questo schema si


realizza un’efficace protezione
utilizzando relè di tipo
differenziale
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SISTEMI DI DISTRIBUZIONE BT

SISTEMA TN :

Neutro a terra in CS
Masse collegate al neutro mediante il TNC
conduttore di protezione (PE - giallo verde),
direttamente (TNC) o indirettamente (TNS)

Le funzione di N e PE
svolte da un unico
conduttore (PEN)

Un guasto è un corto fase


neutro, la corrente è alta

Con questo schema si


realizza un’efficace protezione
utilizzando relè di tipo
magnetotermico
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IL TRASFORMATORE

Che cosa è ?
AT / MT MT / BT

E’ una macchina elettrica statica che trasforma valori di tensione e di corrente,


mantenendo invariata la potenza IN / OUT.
Ha rivoluzionato la trasmissione di energia a lunga distanza, dai centri di
produzione ai centri di consumo .
E’ un elemento fondamentale del sistema di distribuzione di energia elettrica.
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Il trasformatore : generalità

E’costituito da due circuiti detti “avvolgimenti”, formati da spire isolate


elettricamente tra loro, ed avvolte su un nucleo di ferro ;

L’avvolgimento che riceve corrente dalla linea di alimentazione viene detto


“primario” mentre quello che la eroga all’utilizzatore viene detto “secondario”;

I trasformatori possono essere monofasi o trifasi ; sono REVERSIBILI

I trasformatori monofasi sono costituiti da due avvolgimenti: uno primario ed uno


secondario, avvolti su un unico nucleo di ferro;

I trasformatori trifase sono costituiti da un nucleo a colonne (tre o cinque) su


ciascuna delle quali è montato sia l’avvolgimento primario sia il secondario di una
singola fase ;
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Il trasformatore

L’utilizzo del nucleo ferromagnetico


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Il trasformatore

Collegamenti degli avvolgimenti trifase

STELLA: i tre capi degli avvolgimenti omologhi sono collegati tra di loro (centro stella) mentre
gli altri tre sono collegati alla linea ;

TRIANGOLO: i tre avvolgimenti omologhi sono collegati in serie tra loro in modo da formare un
triangolo i cui vertici sono collegati alla linea ; magari

Gruppo di appartenenza: identifica il tipo di collegamento degli


avvolgimenti dei trasformatori (es. Dy, Dd, Yy, DYy, Dyn, Yyn) ;

Relazione tra tensione primaria e secondaria

V2 / V1 = N1 / N2 = K

Il rapporto N2 / N1 viene detto rapporto di trasformazione


(può essere variabile, anche sottocarico)
Uso: aziendale

Il trasformatore : elementi costituenti 1


Uso: aziendale

Il trasformatore : elementi costituenti 2


Uso: aziendale

Il trasformatore : perdite e raffreddamento


OFAF ONAN

Per AAT/AT/MT Per MT/BT


Uso: aziendale

I Trasformatori per la distribuzione


Uso: aziendale

TR per distribuzione : Il variatore di rapporto

Trasform atori M T/BT unificati


Il variatore di rapporto a vuoto ...

+ 5%
+ 2,5%
V1n
- 2,5%
- 5%
- 7, 5%
MT BT

Serve a com pensare la caduta di tensione lungo la linea M T


(la regolazione si effettua m anualm ente)
Caratteristiche generali delle reti MT
Uso: aziendale
Schemi di rete MT

Esempio di rete MT "standard"

Dorsale
Cabina primaria Cabina primaria
A B
Derivazione

Nodo

Cabina secondaria MT/BT


Cabina nodo Cabina di confine

Dorsale: linea MT di collegamento tra due Cabine Primarie, Derivazione: Linea che si diparte da una dorsale
sezionata in punti opportuni rispetto al carico alimentato. Il per alimentare carichi isolati, genaralmente
punto di sezionamento può essere telecomandato. trasformazioni su palo.

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 2


Uso: Uso:
aziendale aziendale

Schemi di rete MT

I1 I2
Assetto di esercizio normale
Cabina primaria Cabina primaria
A B

T
IMS in cabina secondaria IV
M
o su palo S

I1 + I2 < ILT

Assetto di esercizio in emergenza


Cabina primaria Cabina primaria
A B
Cabina secondaria
ILT = corrente al limite termico

Punto di sezionamento (IMS in cabina di confine o su sostegno):


 in assetto normale, è posizionato a metà della congiungente A-B (ottimizza le perdite e bilancia il carico delle Cabine
Primarie);
 in assetto di emergenza (guasto, lavori), è ubicato in posizione diversa (più vicino ad una delle due CP)
Caratteristiche generali delle reti a media tensione 3
Uso: aziendale

Linea su isolatori sospesi


Conduttore: rame 25 mm2 Linea su isolatori rigidi
(derivazione) Conduttore: rame 16 o 25 mm2
(derivazione)

Linea su isolatori sospesi


Conduttore:
• Alluminio-acciaio 150 mm2
• Rame 70 mm2
(dorsale)
Posto di trasformazione
su palo

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 4


Uso: aziendale

Schemi di rete MT

Rete a un ordine
Schema tipico di una rete MT in cavo sotterraneo
(solo dorsali)

Cabina secondaria in entra-esci Schema per zone ad alta di


(in telecontrollo e automazione)
carico, prevalentemente urbane
Cabina cliente

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 5


Uso: aziendale

Schemi di rete MT

Rete a due ordini


Schema tipico di una rete MT aerea o mista
(dorsali e derivazioni)

Cabina secondaria in entra-esci


(in telecontrollo e automazione)

Cabina cliente

Schema per zone a media o


bassa densità di carico,
extraurbane o rurali

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 6


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 7


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 8


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 9


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 10


Uso: aziendale

Cabine secondarie MT/BT


Linea 20-15 KV Linea 20-15 KV Cliente MT

IMS IMS IMS IMS

IMS con fusibili IMS con fusibili

Cabina in Cabina in
Trasformatori
derivazione serie
MT/BT 50-630 kVA
(entra-esci)
esci)

Interruttori BT Interruttori BT

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 11


Uso: aziendale

Cabine secondarie MT/BT


• Apparecchiature MT:
» Interruttori di Manovra - Sezionatori
» Corrente nominale In = 400A
» Corrente Massima 12,5 kA per 0,5s

• Trasformatori:
» potenza An ≤ 630 kVA
» Collegamento triangolo – stella con neutro - Dyn11
» Isolamento in olio
» Raffreddamento ad aria a circolazione naturale

• Apparecchiature BT:
» Interruttori automatici magnetotermici a 4 poli (3F+N)
» Corrente nominale In ≤ 350 A (eccezionalmente 630 A)
» Potere di interruzione 10 o 16 kA

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 12


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 13


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 14


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 15


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 16


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 17


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 18


Uso: aziendale

Soluzioni costruttive tipiche linee conduttori nudi

Linea su isolatori sospesi


Mensole M

. .
. . .
. .

0,70 m
2,40 m .
. 0,90 m
Linea su isolatori sospesi
Mensole Boxer 1,20 m

14-27 m
Linea su isolatori rigidi
Traverse L o P

12 m

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 19


Uso: aziendale

Soluzioni costruttive tipiche linee conduttori nudi

Mensole Boxer Mensole M Traverse per


Traverse L o P Cu 3x70 mm2 doppia terna
Cu 3x25 mm2 Al-Acc 3x150 mm2 Cu 6x70 mm2
Cu 3x35 mm2 Al-Acc 6x150 mm2
Sostegni 14 m
Sostegni 12 m
Sostegni 16 m

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 20


Uso: aziendale

Soluzioni costruttive tipiche linee in cavo aereo

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 21


Uso: aziendale

Soluzioni costruttive tipiche linee in cavo aereo

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 22


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 23


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 24


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 25


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 26


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 27


Uso: aziendale

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 28


Uso: aziendale

Cabina in Cabina Cabina Cabina Minibox


elevazione Box BoxRidotto

Cabina
prefabbricata
unificata

Dimensioni 2,50x2,50x8,00 3,86x2,30x2,30 3,10x2,30x2,30 2,24x1,90x2,25


interne (lxpxh)

p
l

Sezionamento di Sezionamento di Sezionamento di Sezionamento di


Impiego linee aeree e linee in cavo linee in cavo linee in cavo
trasformazioni sotterraneo e sotterraneo e sotterraneo e
trasformazione trasformazione trasformazione

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 29


Uso: aziendale

Schemi di collegamento e apparecchiature di manovra e protezione

 Scomparto I (a comando manuale) o


Disposizione apparecchiature MT e BT IM (motorizzato);
in una cabina in entra-esci 2L+T  Scomparto TM (protezione
trasformatore)
 Telaio di supporto quadro BT
Cabina: Box - Quadro MT: scomparti isolati in aria
 Quadro BT
1 5 4 3 7  Interruttore tetrapolare automatico
400 V – corrente nominale 125 ÷350 A
 Collegamento quadro MT-
UP trasformatore (cavi RG7H1R-12/20 kV
SA
BT BT 1x25 mm2)
I-IM  Collegamento trasformatore -quadro
BT (cavi RG7R-0,6/1 kV 150 mm2)
RGDAT= Rivelatore di guasto direzionale
RGDAT

6
SA = Quadro servizi ausiliari
IM
UP = Unità Periferica di telecontrollo
B C-BT = basetta per concentratore C-BT

TM

2 Caratteristiche generali delle reti a media tensione 30


Uso:
Uso: aziendale

Caratteristiche costruttive del


trasformatore

Passanti MT (primario)

Passanti BT (secondario)

Nucleo magnetico

Avvolgimenti

Cassone di contenimento
liquido refrigerante

Caratteristiche generali delle reti a media tensione 31


Uso: aziendale

Cabine secondarie MT - BT
Uso: aziendale
Caratteristiche generali
Cabine secondarie MT - BT

Le cabine secondarie sono locali costituiti da strutture prefabbricate


oppure inserite all’interno di edifici civili o industriali, nei quali sono
installate le seguenti apparecchiature:
 Trasformatore MT/BT
 Quadro MT, costituito da apparecchiature modulari (scomparti) ciascuna
delle quali adibite a una singola funzione (es. sezionamento linea, protezione
trasformatore) o monoblocco;

 Quadro BT;
 Quadro servizi ausiliari (quadro, concentratore C-BT, Unità Periferica per
il telecontrollo, impianto di illuminazione) .
Uso: aziendale
Caratteristiche generali
Cabine secondarie MT - BT

Le cabine costruite direttamente su iniziativa ENEL sono costituite


solo da strutture prefabbricate in c.a.v. (cemento armato
vibrato) di dimensioni standard ed edificate su terreni acquistati o
avuti in uso ad altro titolo. Da diversi anni si realizzano quasi
esclusivamente strutture di tipo "basso" con alimentazione in cavo.

Le cabine possono inoltre essere realizzate anche da TERZI


(generalmente imprese edili o utenti industriali) e cedute in uso
all’ENEL. In questo caso si tratta di strutture prefabbricate o in
muratura di tipo e dimensioni non sempre standard, in particolare
per quanto riguarda quelle incorporate all’interno di edifici
Uso: aziendale
Caratteristiche generali
Cabine secondarie MT - BT

Adempimenti amministrativi

Tipo di cabina In elevazione Box Minibox

Dimensioni interne 2,50x2,50x8,00 3,86x2,30x2,30 2,24x1,90x2,25

(1)
Acquisizione del terreno Compravendita Compravendita Compravendita

Concessione edilizia
(art. 7 L.R. 10/97 Si Si No
art. 90 L.R. 03/99)

Struttura edile +
Anche solo struttura Anche solo struttura
Fornitura allestimento
edile edile
elettromeccanico
Collaudo
Si No No
(art. 7 L. 1086/71)

Legge 64/74 Si No No

1)
in alternativa può essere prevista la servitù inamovibile
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Tipologia

Cabine unificate

Cabina in Cabina Cabina Cabina Minibox


elevazione Box BoxRidotto

Cabina
prefabbricata

Dimensioni interne
(lxpxh)

h 2,50x2,50x8,00 3,86x2,30x2,30 3,10x2,30x2,30 2,24x1,90x2,25


p
l

Sezionamento di Sezionamento di Sezionamento di Sezionamento di


Impiego linee aeree e linee in cavo linee in cavo linee in cavo
trasformazioni sotterraneo e sotterraneo e sotterraneo e
trasformazione trasformazione trasformazione
Uso: aziendale
Tipologia
Cabine secondarie MT - BT

Altri tipi di cabine

 cabina sotterranea: si tratta di una struttura


prefabbricata che può essere prevista in situazioni
eccezionali nelle zone urbane ed è costituita da un
locale accessibile tramite una botola e nel quale, per
le ridotte dimensioni, possono essere installati solo
quadri MT monoblocco;

 cabina di consegna: nelle forniture in media


tensione il cliente mette a disposizione dell’ENEL un
locale ("locale di consegna"), nel quale sono
installate le apparecchiature necessarie per il
sezionamento della linea MT di alimentazione ed i
riduttori di corrente (TA) e tensione (TV) per la
misura. Adiacente al locale di consegna si trova il
locale di misura, accessibile sia all’ENEL che al
cliente.
Uso: aziendale
Riferimenti normativi
Cabine secondarie MT - BT

Norme tecniche di riferimento

Norme Titolo Campo di applicazione


CEI

• Cabine ENEL (o altro ente


11-1 Impianti elettrici con tensione superiore distributore)
a 1 kV in corrente alternata • Cabine Cliente

• Cabine Cliente:
11-35 Guida all’esecuzione delle cabine • a pannelli;
elettriche d’utente • in muratura;
• all’interno di edifici.

• Cabine ENEL (o altro ente


EN 61330 Sottostazioni prefabbricate ad distributore) prefabbricate
alta/bassa tensione • Cabine Cliente
prefabbricate
PotenzaUso: aziendale
installabile
Cabine secondarie MT - BT

Cabina in elevazione

Schemi MT realizzabili:
 con IMS per installazione a parete
≤ 6L+T (n° 4 linee aeree e n° 2
linee in cavo sotterraneo)

Massima potenza installabile:


Trasformatore: ≤ 160 kVA (230 A)

Protezione contro le sovratensioni


(scaricatori MT ad ossido metallico)
PotenzaUso: aziendale
installabile
Cabine secondarie MT - BT

A A Cabina Box

Schemi MT realizzabili:
 con scomparti aria ≤ 2L+T o 3L
 con scomparti misti SF6/aria≤ 3L+T o 4L
 con quadro in SF6 ≤ 4L+T o 5L
T = protezione trasformatore
L = sezionamento linea

BT Massima potenza installabile:


Trasformatore: ≤ 630 kVA (910 A)
MT

Sez. A-A
PotenzaUso: aziendale
installabile
Cabine secondarie MT - BT

A A Cabina Box ridotto

Schemi MT realizzabili:
 con scomparti misti SF6/aria ≤ 3L+T o 4L
 con quadro in SF6 ≤ 4L+T o 5L
T = protezione trasformatore
L = sezionamento linea

Massima potenza installabile:


Trasformatore: ≤ 400 kVA (570 A)
MT

BT

Sez. A-A
PotenzaUso: aziendale
installabile
Cabine secondarie MT - BT

A A Cabina Minibox

Schemi MT realizzabili:
con quadro in SF6 (≤ 2L+T o 3L )
T = protezione trasformatore
L = sezionamento linea

Massima potenza installabile:


Trasformatore: ≤ 400 kVA (570 A)

MT BT

Sez. A-A
Uso: aziendale
Problematiche ambientali
Cabine secondarie MT - BT

Provvedimenti contro il rischio di perdita di liquido isolante del trasformatore


e la protezione dell’acqua del sottosuolo

Norme CEI 11-1 precedenti Norme CEI 11-1 - Ed. 9

L’edizione più recente contiene prescrizioni sui


provvedimenti da adottare contro il rischio di perdita di
liquido isolante dei trasformatori in caso di guasto
Le prescrizioni (art. 7.7.1.1) sono :
 i trasformatori devono essere provvisti di una
fossa individuale di raccolta o di una
combinazione costituita da una fossa individuale
e da un serbatoio di raccolta comune;
 negli impianti all’interno, se sono installati non
più di tre trasformatori ed ogni trasformatore
contiene meno di 1.000 l di liquido, si possono
utilizzare, come fosse di raccolta, pavimenti
impermeabili con soglie adeguatamente alte.
Uso: aziendale
Problematiche ambientali
Cabine secondarie MT - BT

Provvedimenti contro il rischio di perdita di liquido isolante del trasformatore


e la protezione dell’acqua del sottosuolo

Soluzioni costruttive adottate

La quota del pavimento interno delle cabine


prefabbricate Box, Box ridotto e in
elevazione di più recente fornitura è situata 40
mm più in basso rispetto al marciapiede esterno.
In corrispondenza della porta della cabina sono
stati previsti un rialzo (per consentire
l’installazione e la rimozione delle
apparecchiature), e due fori passanti 100x100
mm ricavati su due lati del rialzo.
I fori per l’ingresso dei cavi ricavati nella
fondazione (n.14 da 160 mm e n. 8 da 125 mm)
sono posizionati ad 8 cm dal fondo.
Uso: aziendale
Ubicazione del manufatto
Cabine secondarie MT - BT

Baricentro del carico

Anche se idealmente (da un punto di vista elettrico) la cabina di trasformazione


dovrebbe trovarsi nel baricentro del carico, spesso ragioni di impatto estetico o
solo di disponibilità di spazio, comportano che essa sia dislocata ad una estremità
dell’area da servire, obbligando ad una maggiore lunghezza delle linee di
collegamento.
Ciò non deve preoccupare se non per l’aggravio economico, in quanto da un punto di vista
tecnico non sussistono reali problematiche al riguardo (in particolare le cadute di tensione e le
perdite di carico sono comunque contenute entro limiti accettabili).
- Per quanto riguarda i maggiori costi si tenga presente che nel caso di linee in cavo l’effettuazione dello
scavo e relativo ripristino (che costituiscono circa il 60 % dei costi) sono quasi sempre a carico del
“lottizzatore” e pertanto gli oneri sostenuti dall’ENEL si restringono al solo costo di cavi e accessori -

In aree a bassa densità di carico, p.e. zone rurali, il raggio d’azione della cabina è
limitato dalla c.d.t e pertanto la sua collocazione deve essere il più possibile
baricentrica.
Uso: aziendale
Ubicazione del manufatto
Cabine secondarie MT - BT

… esempio di nuova lottizzazione..

CS

Linea MT esistente Linea MT nuova Linee BT


Uso: aziendale
Ubicazione del manufatto
Cabine secondarie MT - BT

… esempio di ubicazione di Cabina in città ..

CS
Cabine secondarie MT - BT Schemi diUso:
collegamento
aziendale

La cabina può essere collegata alla rete MT in entra-esci sulla dorsale


oppure in derivazione

 collegamento in entra – esci  Cabina nodo: cabina in entra-


Dorsale esci sulla dorsale con più di una
derivazione

Derivazione
 collegamento in derivazione
Dorsale
Derivazione

Dorsale

Derivazione
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina nodo

Cabina per reti aeree

Sbarra MT IMS

IMS
IMS con fusibili

ST

Riparo di
protezione

Trasformatore
MT/BT
Dorsale Derivazione Dorsale Derivazione
Questa cabina
permette la
connessione
di n° 4 linee aeree
e n° 2 linee in
cavo
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Disposizione apparecchiature in una Cabina nodo

Conduttore tondo di rame Ø 14

Isolatori di supporto

Sezionamento linea (IMS a comando manuale o


motorizzato)

Combinato IMS con fusibili (sezionamento e


protezione trasformatore)

Albero di comando lame IMS

Cartucce fusibili

Albero di comando lame di messa a terra


Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina in derivazione

Cabina per reti aeree

ST
IMS

IMS

IMS
con fusibili

Riparo di
protezione

Trasformatore
MT/BT
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina Box

Cabina per reti in cavo

Quadro MT: scomparti isolati in aria

IMS IMS IMS

ST ST ST

Dorsale Dorsale Questa cabina permette la


connessione
di n° 2 linee in cavo
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Disposizione apparecchiature in una Cabina Box

1 5 4 3 7
 Scomparto I (a comando manuale) o IM
(motorizzato);
UP
 Scomparto TM (protezione trasformatore)
BT BT
SA  Telaio di supporto quadro BT
I-IM
 Quadro BT
 Interruttore tetrapolare automatico 400 V –
corrente nominale 125 ÷350 A
 Collegamento quadro MT-trasformatore
RGDAT

IM
(cavi RG7H1R-12/20 kV 1x25 mm2)
 Collegamento trasformatore -quadro BT (cavi
RG7R-0,6/1 kV 150 mm2)
RGDAT = Rivelatore di guasto direzionale
TM SA = Quadro servizi ausiliari
UP = Unità Periferica di telecontrollo
BC-BT = basetta per concentratore C-BT

2
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina nodo tipo Box

Cabina per reti in cavo

Quadro MT: scomparti con IMS isolato in SF6

I I I I
IMS-ST IMS-ST IMS-ST IMS-ST1

t t t t

(1) (1) (1) (1)

ST2

Dorsale Dorsale Derivazione


Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Disposizione apparecchiature in una Cabina nodo tipo Box

1 5 4 3 7

 Scomparto L (a comando manuale) o LE


UP (motorizzato);
SA
BT BT  Scomparto T (protezione trasforma-tore)
L-LE
 Telaio di supporto quadro BT
 Quadro BT
L-LE
 Interruttore tetrapolare automatico 400 V –
6
corrente nominale 125 ÷350 A
 Collegamento quadro MT-trasformatore (cavi
RGDAT

LE RG7H1R-12/20 kV 1x25 mm2)


 Collegamento trasformatore -quadro BT (cavi
RG7R-0,6/1 kV 150 mm2)
T RGDAT= Rivelatore di guasto direzionale
SA = Quadro servizi ausiliari
UP = Unità Periferica di telecontrollo
BC-BT = basetta per concentratore C-BT

2
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina Box Ridotto

Cabina per reti in cavo

Quadro MT: scomparti con IMS isolati in SF6

I I I
IMS-ST IMS-ST IMS-ST1

t t t

ST2

Dorsale Dorsale Questa cabina permette la


connessione
di n° 2 linee in cavo
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Disposizione apparecchiature in una Cabina Box Ridotto

7 2

 Scomparto L (a comando manuale) o LE


(motorizzato);

100
6  Scomparto T (protezione trasformatore)
 Telaio di supporto quadro BT
1  Quadro BT
T LE L-LE
 Interruttore tetrapolare automatico 400 V –
corrente nominale 125 ÷350 A
RGDAT
 Collegamento quadro MT-trasformatore
(cavi Al o Cu
 Collegamento trasformatore -quadro BT
(cavi RG7R-0,6/1 kV 150 mm2)
RGDAT= Rivelatore di guasto direzionale
BT

3
SA = Quadro servizi ausiliari
UP
BT

4 UP = Unità Periferica di telecontrollo


SA BC-BT
BC-BT = basetta per concentratore C-BT

5
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina Mini Box

Cabina per reti in cavo

Quadro MT: quadro isolato in SF6

IMS IMS IMS

ST1
ST ST

ST2

Dorsale Dorsale
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Disposizione apparecchiature in una Cabina Mini Box

1
messa a terra neutro BT
(collegamento al blocchetto)
2

 Quadro MT con isolatori passanti a cono


esterno (RMU) 2L+T o 2 (comando
manuale) o 2LE+T (motorizzato);

B C-BT
 Quadro BT
 Interruttore tetrapolare automatico 400 V
2L+1T – corrente nominale 125 ÷350 A
2LE+1T
6
 Collegamento quadro MT-trasformatore
3L+1T
3LE+1T (cavi RG7H1R-12/20 kV 1x25 mm2)
 Collegamento trasformatore -quadro BT
(cavi RG7R-0,6/1 kV 150 mm2)

BC-BT = basetta per concentratore C-BT

4 5 3
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Cabina in derivazione (Mini Box)

Cabina: Minibox - Quadro MT isolato in SF6

IMS

ST1
ST

ST2
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Schemi elettrici

Scaricatore MT ad ossido metallico

Terminale unipolare per esterno per cavo

Cavo MT -12/20 kV

Canaletta in resina sintetica per protezione cavi


≥6m

Quadro MT isolato in SF6 comando manuale


≥ 2,5 m

Terminali a "T" sconnettibili a cono esterno


Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Norme di riferimento

Le prescrizioni per la progettazione, costruzione e verifica degli impianti


di terra sono contenute nella Norma CEI 11-1

NORMA ITALIANA CEI

CEI 11-1
Impianti elettrici con tensione
superiore a 1 kV in corrente
alternata

Si basa su un documento ai armonizzazione CENELEC integrato da parti


di validità solo nazionale che, per quanto riguarda gli impianti di terra, è
più restrittivo.
Indicazioni sugli impianti di terra sono contenute anche nella Guida CEI 11-37
"Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di impianti utilizzatori in cui siano
presenti sistemi o tensione maggiore di 1 kV".
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Prescrizioni aziendali

DK 4460 = "Correnti di guasto a terra nelle reti MT"

DK 4461 = " Impianti di terra delle cabine secondarie "

I suddetti documenti sono allineati alle prescrizioni della Norma CEI


11-1 e forniscono le istruzioni per la progettazione e la verifica degli
impianti.

Indicazioni per la progettazione e la verifica GUIDA PER LA


PROGETTAZIONE E

sono contenute anche nella “Guida per la COSTRUZIONE DELLE


CABINE SECONDARIE
progettazione e costruzione delle cabine MT/BT

secondarie MT/BT
Ingegneria
Roma - Giugno 2002
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

La Norma CEI 11-1 impone di dimensionare l’impianto di terra in modo


da soddisfare prescrizioni riguardanti:
• sicurezza
• resistenza meccanica e resistenza alla corrosione
• comportamento termico.

insieme di prescrizioni atte a


garantire la sicurezza delle garantire il rispetto
Dimensionamento delle tensioni di
persone contro le tensioni che =
di sicurezza passo e contatto
si possono manifestare per
effetto di guasti a terra ammissibili

L’impianto deve essere dimensionato in modo tale che il passaggio della corrente
di guasto a terra IF non determini in nessun punto (all’interno e all’esterno)
tensioni di contatto UT superiori al valore massimo ammissibile UTP (valutato in
funzione del tempo di eliminazione del guasto).
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Tempo di eliminazione del Massima tensione


guasto tF ammissibile UTP
(s) (V)
0,30 390
0,35 335
0,40 290
0,45 250

In tabella sono riportati i valori di 0,50 215

tF e UTP ricavati dalla curva di sicurezza 0,55 185


della Norma CEI 11-1 0,60 165
0,65 145
0,70 130
0,75 120
0,80 115
0,90 110
1,00 105
2,00 83
5,00 80
>>10,00 75

Il tempo tF di permanenza della corrente (o tempo di eliminazione del guasto) è pari alla somma
dei tempi di permanenza della corrente durante il ciclo di richiusura automatica rapida, perchè il
ciclo si conclude entro 5 s dall’inizio del guasto.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Relativamente alle tensioni di passo (US), la Norma riconosce che:


 generalmente, sono meno elevate delle tensioni di contatto;
 i valori ammessi per le tensioni di passo (percorso piede-piede) sono
più alti delle tensioni di contatto (percorso mano-piede) in
considerazione della minore pericolosità del primo rispetto al
secondo.
di conseguenza

La Norma afferma che:


 in genere, se le tensioni di contatto UT sono ≤ UTp , anche le tensioni di
passo non sono pericolose;
 in caso di verifica, le tensioni di passo ammissibili sono USp = 3 UTp.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

La corrente di dimensionamento è il massimo valore che può assumere


la corrente di guasto a terra IF, che dipende dallo stato del neutro
della rete MT.
 Rete MT con neutro isolato (NI):
IF = corrente capacitiva IC della rete, misurata o calcolata.

IF = IC = Un (0,003 · L1 + 0,2 · L2)


Un = tensione nominale della rete in kV:
L1 = somma delle lunghezze in km della rete aerea nuda (1);
L2 = somma delle lunghezze in km della rete in cavo interrato (1).

IC varia di solito da qualche decina a qualche centinaio di Ampére

(1) Nelle condizioni normali di esercizio di rete MT con i sezionamenti normali (generalmente, con le
due semisbarre a congiuntore aperto).
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Per le reti esercite a neutro isolato deve essere calcolata, oltre che la
corrente di guasto attuale IF, la corrente di guasto prevista a 5 anni IF5:

Corrente di guasto a terra previsionale a 5 anni IF5

Corrente di guasto a terra riferita alla configurazione di rete prevista a 5 anni, tenendo
conto delle modifiche pianificate alla rete

- determinazione IF5: a cura dell’Unità rete dell’Esercizio.


Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

 Rete MT con neutro a terra mediante impedenza (neutro compensato


(NC)-bobina di Petersen)

IF = corrente residua di guasto (nelle reti Enel 15 kV è in genere 40 A, ad


eccezione delle prime CP realizzate a NC, dove è IF = 50 o 60 A) (1)

 Rete MT con neutro a terra mediante resistenza (rete prevalentemente aerea)


IF è la somma vettoriale della corrente capacitiva IC e della corrente nella resistenza IR (nelle
reti a 15 kV è IF = 45 A) (1):

IF = IC2+IR2

(1) In queste reti, dove il tempo di permanenza del guasto a terra è > 1 s, il dimensionamento
termico dei conduttori di terra deve essere eseguito con la corrente di doppio guasto a terra
(12,5·0,85 kA).
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Nel caso di una cabina isolata(1) la corrente di dimensionamento


corrisponde all’intera corrente di guasto a terra IF.

IF

Impianto di terra di
resistenza RE

Tensione totale di terra UE = RE ·IF

(1) Cabina il cui impianto di terra non è interconnesso con impianti di terra di altre cabine.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Per l’impianto di terra di una cabina interconnessa tramite gli schermi


metallici dei cavi MT ad altre cabine, la corrente di dimensionamento è una
frazione della corrente IF :
IRE = k ·IF con k< 1

IF Schermo

Impianto di terra
Impianto di terra di
IRE (1- k) IF interconnesso
resistenza RE
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Il coefficiente k dipende dalla resistenza R, posta in parallelo alla resistenza


RE del dispersore di terra della cabina, formata dal complesso delle resistenze
dei dispersori di terra delle cabine interconnesse, fra loro collegate tramite le
resistenze degli schermi metallici dei cavi.

IF

IRE RE R

Tensione totale di terra UE = RE ·IRE = RE ·R / (RE +R) ·IF = REQ ·IF

quindi k = R / (RE +R) e REq = RE ·R / (RE +R) = RE k


Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Impianto di terra globale


(concetto introdotto con la nuova Norma CEI 11-1)

Definizione della Norma:


… Impianto di terra realizzato con l’interconnessione di più impianti di
terra che assicura, data la vicinanza degli impianti stessi, l’assenza di
tensioni di contatto pericolose. Tale impianto permette la ripartizione
della corrente di terra in modo da ridurre l’aumento di potenziale di
terra negli impianti di terra singoli. Si può dire che forma una superficie
quasi equipotenziale...
Questa definizione è limitata alle reti di trasmissione e di distribuzione del
distributore pubblico, ad esempio nel caso di aree urbane concentrate, ed agli
impianti utilizzatori alimentati in AT o in MT collegati all’impianto di terra globale
od in esso inclusi…
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Impianto di terra globale

La Norma CEI 11-1 considera i singoli impianti di terra interconnessi che fanno
parte di un impianto di terra globale intrinsecamente sicuri, consentendo di
evitare sia il progetto che la verifica finalizzati a garantire la sicurezza (rispetto
delle tensioni di contatto ammissibili),
Per questi impianti:
 non è necessaria la misura della resistenza di terra o delle tensioni di
passo o contatto;
 le verifiche di primo impianto e periodiche si limitano al controllo
dell’efficienza delle connessioni;
 esclusivamente in quelli esposti alla corrosione le connessioni devono
essere ispezionabili o si deve procedere alla misura della resistenza di
terra RE.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Esempio di impianto di terra globale

300 m

Almeno 10 c.s.
in entra-esci 500 m

1000 m
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Tensione totale di terra

UT = Re · k · IF = RE · IF

Dove:
• k = coefficiente di riduzione, pari a 1 se la cabina è isolata (cabina il cui
impianto di terra non è interconnesso con quello di altre cabine), mentre
assume valore compresi fra 0 e 1 negli altri casi;
• RE = resistenza di terra del dispersore;
• IF = corrente di guasto.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

 L’impianto appartiene ad un impianto di terra globale.

La Norma CEI 11-1 non richiede un dimensionamento specifico, perché è


l’appartenenza all’impianto di terra globale garantisce la sicurezza.
L’impianto deve essere comunque realizzato, anche solo con una forma
semplice: per le cabine MT/BT Enel è l’anello con picchetti ai vertici.
La verifica di efficienza si limita alla prova di continuità dei conduttori di
terra. La verifica dovrebbe essere estesa alla continuità verso terra degli
schermi dei cavi MT (che è il requisito di sussistenza dell’impianto di terra
globale).
Per problemi di esercizio legati all’accesso agli scomparti il documento DK
4461 dispone che la verifica del collegamento a terra degli schermi sia
eseguita in occasione dell’accesso del personale ai terminali.
La verifica dei potenziali trasferiti non è necessaria.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

 La tensione totale di terra è UE ≤ 1,5 · UTp

Il dimensionamento dell’impianto di terra, per soddisfare questa


condizione, può essere effettuato mediante calcoli di progetto, ma
l’effettivo rispetto della stessa deve essere controllato con la verifica di
efficienza.
La verifica di efficienza deve comprendere la verifica dei potenziali
trasferiti.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

 La tensione totale di terra è UE ≤ 4 · UTp e si adottano


provvedimenti aggiuntivi

Il dimensionamento dell’impianto di terra, per soddisfare questa condizione,


può essere effettuato mediante calcoli di progetto, ma l’effettivo rispetto
della stessa deve essere controllato con la verifica di efficienza.
La Norma riporta diversi provvedimenti aggiuntivi alternativi. Nelle
cabine MT/BT di Enel Distribuzione si utilizzano solo i seguenti:
• pareti in muratura senza parti metalliche collegate a terra
(provvedimento senza oneri, da impiegare ovunque possibile);
• anello dispersore chiuso posato a circa 1 m dalla parete esterna e a
profondità ≤ 0,5 m (solo se il precedente non è soddisfatto) -
provvedimenti "M - Norma CEI 11-1 Allegato D.
La verifica di efficienza deve comprendere la verifica dei potenziali trasferiti.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

 Le tensioni di contatto misurate sono UT ≤ UTp

Il dimensionamento dell’impianto di terra deve soddisfare questa


condizione, che è la più generale, quando si constata che il rispetto delle
altre condizioni richiede l’esecuzione di un impianto troppo oneroso.
Il rispetto della condizione deve essere verifica di efficienza.
La verifica di efficienza deve comprendere la verifica dei potenziali
controllato con la trasferiti.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

In generale, escluso il caso di una cabina MT/BT che rientra nell’area di un


impianto di terra globale, il progetto dell’impianto di terra di una cabina MT/BT
deve, per quanto possibile, cercare di limitare la verifica di efficienza alla
sola verifica di UE senza necessità di misurare in sito il rispetto di UTp
per quanto riguarda:

• tensioni di contatto
• potenziali trasferiti

Questa scelta dipende dal fatto che le suddette misure richiedono un notevole
impiego di risorse.
La condizione di progetto che allo stesso tempo evita la misura in sito del
rispetto di UTp risulta meno onerosa da realizzare, è strettamente collegata
alla situazione ambientale ed impiantistica della cabina e del suo impianto di
terra.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

In definitiva, il dimensionamento di un impianto di terra di una cabina che non


rientra nell’area di un impianto di terra globale, determinati il valori IF e
UTP, comporta:
 Misurare la resistività del terreno ρE nell’area prevista per
l’installazione della cabina (se la cabina non è isolata ma interconnessa
la misura può non essere necessaria – punto );

 Scegliere la condizione di progetto più praticabile e meno onerosa che


consente di evitare la misura in sito del rispetto di UTP e quindi scegliere
un valore della tensione totale di terra UE (tensione totale di terra di
progetto) fra i seguenti:
a) UE ≤ UTP b) UE ≤ 1,5 · UTP c) UE ≤ 4 · UTp .

 Progettare il dispersore di resistenza RE in modo da ottenere:


UE calcolato ≤ UE progetto
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Tipologia impianti di terra cabina

Cabina in elevazione Cabina in elevazione Cabina box


dispersore ad anello semplice dispersore ad anello doppio dispersore ad anello 4,5 x 4,5 m
4,5 x 4,5 m 4,5 x 4,5 + 8,1 x 8,1 m

Cabina minibox
Cabina in edificio dispersore ad anello 4,5 x 4 m
dispersore interno
3,6 x 3 m
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

Resistenza RE dei dispersori tipo per ρE = 100 Ωm

Tipo cabina/dispersore RE (Ω )

Cabina in elevazione - anello semplice 8,9

Cabina in elevazione - anello doppio 4,8


Cabina Box 8,0

Cabina Minibox 9,3

Cabina in edifici nuovi 10,2


Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Dimensionamento

I valori delle tensioni totali di terra UE ammissibili sono quindi, se non si vuole
procedere alla verifica della tensione di passo e contatto:

UE ≤ UTP = 75 V  cabine incorporate in edifici;


UE ≤ 1,5 UTP = 112,5 V  dispersore qualsiasi;
UE ≤ 4 UTP = 300 V  dispersore ad anello con
provvedimenti “M”;

Norme CEI 11-1 Allegato D


Provvedimenti M
M1 Provvedimenti per le pareti esterne di edifici con impianti
all’interno:…..
- M1.3 controllo del potenziale mediante dispersore orizzontale collegato
all’impianto di terra, ad una distanza di circa 1 m al di fuori della
parete esterna e ad una profondità massima di 0,5 m…
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Collegamento del neutro BT all’impianto di terra della cabina

Condizioni:
 Rete con neutro isolato o con neutro a
terra mediante resistenza: Cabina MT/BT
UE ≤ 500 V

 Rete con neutro a terra mediante


impedenza (neutro compensato): x
UE ≤ 250 V x
x
N.B.: nel caso di cabine alimentate da rete aerea, per x
evitare il trasferimento di sovratensioni di origine
atmosferica sulla rete BT,il neutro BT non deve essere
?
collegato all’impianto di terra.
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Impianto di terra

Collegamento del neutro BT all’impianto di terra della cabina

I limiti stabiliti garantiscono che, per guasto a terra MT in cabina, la tensione che sollecita i
componenti BT dell’utente alimentato con il sistema TT (utente con masse collegate ad una
terra indipendente da quella del neutro e con interruttore di protezione contro i guasti a terra
BT di tipo differenziale) è sicuramente inferiore alla tenuta dei componenti

Cabina MT/BT

x Utente BT

MT x
x x
x x
UE +230
UE
V
UE +230
UE
V
Uso: aziendale
Potenziali trasferiti
Cabine secondarie MT - BT

Il trasferimento di potenziali dalle cabine MT/BT ENEL può avvenire per


effetto di:

• strutture metalliche sotterranee o di superficie vicine all’impianto


(tubazioni, recinzioni, pali di linea);
• conduttori isolati da terra collegati all’impianto di terra della
cabina (schermi dei cavi MT aerei e sotterranei, funi portanti dei cavi
MTaerei).

I tratti in corda di rame nuda interrati lungo il percorso dei cavi MT e/o BT, o
anche separatamente, per migliorare l’impianto di terra, fanno parte del
dispersore.
Il conduttore di neutro messo a terra in cabina non viene considerato dalle
norme tecniche Enel come conduttore che trasferisce potenziali, anche se è
messo a terra lungo il percorso delle linee BT
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Potenziali trasferiti

UE ≤ UTP
Se è verificata questa condizione, il progetto è corretto e si devono collegare
gli schermi di tutti i tipi di cavi e anche le funi portanti dei cavi aerei
all’impianto di terra della cabina. i

La fune portante del cavo aereo


è messa a terra in tutti i sostegni
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Potenziali trasferiti

UTP ≤ UE ≤ 1,5 UTP

In questa condizione il progetto è ancora corretto. Tuttavia, essendo


presenta una linea in cavo aereo si ritiene preferibile riportarsi alla
condizione UE ≤ UTP, potenziando l’impianto di terra della cabina o eliminare la
causa del trasferimento

La fune portante del cavo aereo


Potenziamento dell’impianto di
è messa a terra in tutti i sostegni
terra fino ad ottenere UE ≤UTP

Corda Cu 35mm2
a diretto contatto
con il terreno

Cavo
sotterraneo
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Potenziali trasferiti

1,5 UTP ≤ UE ≤ 4 UTP

Soluzione per linea in cavo aereo La fune portante del cavo aereo
è messa a terra in tutti i sostegni
amarrato direttamente alla cabina

Scollegamento dello schermo metallico del cavo dall’impianto di


terra della cabina in corrispondenza del terminale
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Potenziali trasferiti

1,5 UTP ≤ UE ≤ 4 UTP

Soluzione per linea in cavo aereo


collegato alla cabina tramite un
La fune portante del cavo aereo
tratto sotterraneo
è messa a terra in tutti i sostegni
≥ 30 m

Interruzione continuità
fune portante

Cavo sotterraneo

Scollegamento dello schermo metallico del cavo dall’impianto di


terra della cabina in corrispondenza del terminale
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Potenziali trasferiti

1,5 UTP ≤ UE ≤ 4 UTP

Soluzione per linea in conduttori nudi collegata alla cabina


tramite un tratto sotterraneo

Se non è possibile lo scollegamento dello schermo metallico dei cavi in


corrispondenza dei terminali, è necessario realizzare un dispersore ad anello
intorno al sostegno capolinea a profondità ≤ 0,5 m e ad una distanza di circa
1 m o isolare l’area attorno al sostegno stesso (es. con pietre frantumate di
spessore ≥ 10 cm o asfaltatura)
Uso: aziendale
Cabine secondarie MT - BT Potenziali trasferiti

Scollegamento o interruzione dello schermo metallico del cavo ( UE ≤ 5 kV )

Il mancato collegamento a terra dello schermo


(come pure la sua interruzione mediante un
giunto di isolamento) va indicato:

• sullo schema unifilare di rete MT;


• su entrambe le estremità del cavo mediante
appositi cartellini.

Schermo metallico non


collegato a terra in
corrispondenza del
terminale
CABINE PRIMARIE
Caratteristiche generali delle C.P.

ENEL - Divisione Infrastrutture e Reti - Rete Elettrica


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Cabina Primaria unificata Unità funzionale: assolve di norma alle
funzioni di sezionamento ed interruzione,
linea AT Arteria AT linea AT anche su guasto.

Montanti linea AT
Di norma sono presenti due macchine
da 25 MVA, ma possono presentarsi
Congiuntore AT casi di una sola macchina oppure tre
Sbarra AT macchine di potenze diverse (16,
25(30), 40 (50), 63 MVA).
Il dimensionamento della cabina
Montanti TR AT primaria, di norma, prevede che
ciascuna macchina sia di riserva
all’altra potendo assumere tutto il
carico MT mediante la chiusura del
congiuntore sbarre MT.

Talvolta sono presenti sezionatori MT Dalla sbarra AT possono essere attestati


all’uscita macchina MT anche montanti di consegna AT e/o linee
radiali di alimentazione utenze AT

Al quadro MT
1 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Cabina Primaria con by-pass
Sezionatore di by pass
linea AT linea AT

Montanti linea AT In alcuni casi si realizza uno


schema di inserzione della
Sbarra AT Congiuntore AT cabina primaria sulla rete AT,
che prevede la presenza di
un sezionatore di by pass
Montanti TR AT (normalmente aperto).
Tale sezionatore consente di
mettere fuori servizio i
montanti linea AT, ed
eventualmente l’intera
cabina primaria, senza
interrompere il transito di
energia sull’arteria AT

Al quadro MT
2 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Cabina Primaria semplificata: modulo ibrido AT
linea AT linea AT

Caratteristica della CP semplificata (caprese) è


l’utilizzo di un unico modulo AT prefabbricato ed
isolato in SF6, che, nelle due versioni Y1 ed Y2, è
equipaggiato al suo interno con le apparecchiature
di interruzione e sezionamento tipiche di un
impianto isolato in aria.
Nel modulo Y2 (due interruttori) uno solo dei
montanti linea è equipaggiato con interruttore,
l’altro è equipaggiato con sezionatori motorizzati.
Nel modulo Y1 (un interruttore) entrambi i montanti
linea sono equipaggiati solo con sezionatori
motorizzati.
Una ulteriore semplificazione dello schema di
inserzione si ha con il quadro ibrido monostallo:
montante trasformatore in antenna, derivato
direttamente da linea AT.
Al TR AT/MT
3 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Montanti linea AT e Trasformatore
linea AT
sbarra AT di CP

TV capacitivo
Sul montante linea AT si ha un TV
capacitivo utilizzato sia per la misura
che per la protezione. Possono essere
impiegati come organi di
accoppiamento per impianti ad onde
convogliate.
I TA sono normalmente dotati di due
TA
nuclei separati per le protezioni e per
le misure.

sbarra AT di CP
4 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Quadro di distribuzione MT
Al TR AT/MT 1 Al TR AT/MT 2

Come L1

Come L1
Come L1

Come L1
5 /27 L1
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Collegamento del sistema di compensazione del neutro

Collegamento diretto al Collegamento tramite


6 /27
centro stella TFN
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
In generale, le apparecchiature delle cabine primarie, possono essere isolate in aria
oppure in GAS (GIS). Quest’ultima soluzione è utilizzata nelle aree ad elevato
inquinamento atmosferico, oppure in caso di particolari esigenze di carattere urbanistico
e/o ambientale. Tale soluzioni comporta precise conseguenze sul sistema di protezione e
controllo.

• Interruttori
Gli interruttori AT hanno potere di interruzione di 20 kA o di 31,5 kA (220 kV), il
comando può essere tripolare o unipolare e possono attuare cicli di richiusure
automatiche.
Gli interruttori MT di norma hanno potere di interruzione di 12,5 kA, il comando è
sempre tripolare e possono attuare cicli di richiusure automatiche

7 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti - interruttori AT
Apparecchiatura a comando unipolare/tripolare -con
parametri di funzionamento e geometrici variabili in funzione
del mezzo di manovra e del fluido di estinzione arco.

A) comando a molla con motore carica molle trifase 380 Vca


B) comando ad aria compressa con compressore trifase 380
Vca e serbatoio
C) oleodinamico con compressore 110 Vcc e serbatoio di
energia in azoto
D) comando in SF6 (camera estinzione e camera manovra con
differenti pressioni) e tre compressori monofase 220 Vcc

Per alimentare gli organi comando (220 ca o 380 ca o 110 cc)


si realizza una doppia dorsale sezionata in armadio linea
(anello motori)

8 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti - interruttori AT

• Alimentazione ausiliaria 110 Vcc


• Alimentazione resistenze 220 Vca
• Fluido per estinzione arco generalmente gas SF6 - l’olio viene progressivamente
abbandonato per ridurre gli oneri di manutenzione e smaltimento, anche se adesso vi è
una maggiore attenzione anche per l’impatto ambientale del gas SF6 (presenza particelle
combuste). Inoltre SF6 facilita il rispetto del ciclo dell’interruttore [O-0,3”-C-O-1’-C-O]
• comando uni-tripolare
• Le manovre, i blocchi e gli allarmi degli interruttori AT, oltre che dai comandi degli
operatori in locale od in telecomando, sono determinati anche e soprattutto
dall’intervento delle protezioni (distanziometrica - Max I (linee cliente in antenna) -
richiusura - discordanza poli - Mancata Apertura Interruttore - MAI interno - scostamento
dai valori stabiliti di pressione dei fluidi - etc.)
• L’interruttore dispone di suoi circuiti ausiliari protetti e di due commutatori: a)
prova/servizio - b) linea/trasfomatore da posizionare a secondo della situazione reale
• I tempi di apertura per gli interruttori unificati non devono superare i 50 millisec.

9 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Sezionatori

Normalmente sono previsti solo


con comando manuale tripolare.
In casi particolari sono dotati di
comando motorizzato, con
eventuale controllo a distanza.

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Trasformatori
Le macchine di potenza 16, 25, 40, 63 MVA in accordo con la norma CEI 14-15 sono
sovraccaricabili fino al 150% della corrente nominale.
Normalmente le macchine sono dotate di regolatore di tensione sotto carico
sull’avvolgimento AT con escursione del +/- 15% a gradini del +/- 1,5%
La Vcc% è una caratteristica di ogni TR ed assume valori tali da limitare
opportunamente la corrente di c.to c.to nella rete MT (per un TR AT/MT il valore è
13% - 15%)

• Scaricatori
Sono installati in prossimità delle macchine a protezione delle stesse dalle
sovratensioni, sia di origine interna che atmosferica

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti

• Trasformatori di misura

Sono utilizzati per le misure e per le protezioni. Di norma è presente un TV


(capacitivo) per ciascun montante linea AT, e per ciascuna sezione di sbarra MT.
Per ciascun interruttore asservito a protezioni è installato il corrispondente TA.
Per i montanti MT sono presenti anche TA toroidali per il rilievo della corrente
omopolare

12 /27

Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti

• Trasformatori di misura - TA AT

• Con isolamento in SF6 o in olio


• con avvolgimento misura in classe 0,2 30VA classe 0,5 50VA (lavora prossimo
alla saturazione per ridurre gli errori di rapporto)
• con avvolgimento protezioni 5P30 (5% di errore per correnti secondarie di
150 A - non satura quindi fino a 30 volte la In)
• considerando le sbarre come fonte di energia i TA si posizionano a valle
dell’interruttore
• Il rapporto è variabile modificando le connessioni poste sul lato AT 200 - 400 -
800 - 1200 / 5 A
• In linea si usa generalmente il rapporto 800/5 A
• per le macchine 200/5 A per TR 25 MVA
• 400/5 A per TR 40 MVA

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Sistema sbarre AT

• I montanti sono in tubolare Al diam. 30/40 mm posti a 4,5 metri dal suolo

• le sbarre in tubolare Al diam. 90/100 mm munite di corda interna


antivibrazioni poste a 7 m dal suolo

• Il sistema sbarre è tubolare, vuoto internamente in considerazione


dell’effetto pelle, è pertanto alleggerito ed autoportante

• le sbarre si connettono alle apparecchiature con morse unificate 40-40 mm


(codolo unificato delle apparecchiature) o 100-40mm

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Interruttore AT di macchina
• Valgono ovviamente le stesse indicazioni relative agli interruttori di linea
• Le sole differenze che si hanno posizionando il commutatore
Linea/trasformatore riguardano:
• assenza attivazione circuito MAI
• apertura (non solo blocco come in linea) per scostamento dei fluidi sia
dell’interruttore che dei TA
• apertura per intervento della protezione 80 (Vcc <80% Vcc nominale ovvero Vcc<
88 V)
• Da osservare inoltre che il montaggio dell’interruttore di macchina e la posizione
dei Ta relativi, considerando per convenzione che le sbarre siano la fonte di
immissione energia, sono speculare rispetto a quelli dello stallo linea

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Scaricatori AT
• Sono generalmente ad ossido metallico (ossido di zinco) e si comportano come
un varistore variando la loro resistenza in funzione della tensione applicata, in
condizioni normali di esercizio presentano un elevatissima impedenza con
corrente di fuga trascurabile, ma tale impedenza si abbassa notevolmente per
sovratensioni drenando a terra tali disturbi di rete
• sono posizionati nei pressi del trasformatore che è al contempo
l’apparecchiatura più cara e più sensibile alle sovratensioni presente in cabina e
quindi quella maggiormente bisognosa di protezione
• tale posizionamento mantiene molto bassa infatti l’impedenza di terra fra
scaricatore e TR che per picchi a fronte ripido (1,2 microsec) non è affatto
trascurabile
• per gli stessi motivi la loro messa a terra deve essere il più lineare possibile.

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Bobina onde convogliate

E’ un filtro necessario a captare i


telesegnali che vengono fatti viaggiare
sulle linee AT insieme alla corrente.

I telecomandi delle apparecchiature in CP


molto spesso viaggiano con onde
convogliate

Viene inserito in accoppiamento al TVC

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Cavi MT di macchina

• Sezione 400 mmq


• 1 cavo fase per 16 MVA - 2 cavi fase per 25 MVA - 3 cavi fase per 40 MVA
• isolamento RG7
• protetti con scaricatori in ossido di zinco 10 kA
• Portalino MT senza sezionatore, presenza di interblocco fra sezionatore AT e
messa a terra lato MT mediante uso di chiave manovra da estrarre previo
consenso.
• I cavi di macchina sottopassano in polifora la trave rovescia del fabbricato e si
connettono alla sezione MT

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Corso per operatori dei Nuovi COE-COD


Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Sezione MT
• Possono essere a giorno o blindate, da interno o da esterno, isolamento in aria o
in SF6, esamineremo quelle più comuni nelle nuove realizzazioni ovvero Blindate
da Interno isolamento in Aria
• Composizione ad U per 10 o 20 linee
• ponendosi sotto il lato stretto della U con fronte allo sviluppo celle abbiamo per
convenzione la semisbarra rossa a sinistra (con cella TV rossi) quella verde (con
cella TV verdi) a destra
• nella semisbarra verde abbiamo gli SA in quella rossa il congiuntore poi
specularmente celle Shunt, celle linee, celle batterie di rifasamento e celle TR
che dovrebbero posizionarsi circa nel centro della propria sbarra
• servizio a sbarre separate o, con una sola macchina unite mediante chiusura
congiuntore
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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Servizi ausiliari
Forniscono energia in BT c.a. e c.c. per il comando, la protezione, il
telecon-trollo e gli altri servizi di cabina.
Si compongono di: un TR MT/BT del tipo utilizzato per le cabine secondarie,
alimentato da un montante MT S. Aux. Un quadro servizi ausiliari suddiviso in
una sezione c.a. ed una sezione c.c.
- la sezione in ca
alimenta, tramite interruttori automatici di protezione, i raddrizzatori carica batteria 110 e 24
Vcc, i variatori sottocarico dei trasformatori AT/MT, il circuito delle resistenze di riscaldamento
degli interruttori AT, il circuito di riscaldamento della sezione MT, i compressori d'aria degli
interruttori AT (nel caso siano provvisti di comando di tipo pneumatico), nonché le utilizzazioni
accessorie della cabina quali l'impianto luce e F.M. interno ed esterno, l'eventuale riscaldamento
o condizionamento dei locali, ecc..
- la sezione in cc
alimenta, tramite interruttori automatici di protezione, i circuiti di protezione e controllo, i
motori degli interruttori AT con comandi oleodinamici o a molla e i motori degli interruttori MT.

20 /27
Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti - Servizi Ausiliari
Il raddrizzatore-carica batterie 380 Vca /24 V cc alimenta i servizi di cabina a 24 Vcc come il Terminale
Periferico Teleoperazioni TPT, che costituisce l’interfaccia tra il campo (cabina) ed il sistema di
telecontrollo centrale (STU-X). La comunicazione tra il TPT ed STU-X avviene attraverso vettori come
onde convogliate, ponti radio e doppini telefonici

Per motivi di affidabilità legati all'importanza dell'alimentazione a corrente continua, la cabina è stata
suddivisa in isole, prevedendo per ciascuna di esse un'alimentazione distinta dalle altre. In questo
modo per un guasto sui circuiti di alimentazione cc si delimita l'area disalimentata e si realizzano
comunque delle riserve al sistema protettivo:
per mancanza di cc sull'isola MT verde le protezioni di linea non saranno
operative, ma le protezioni del trasformatore AT/MT relativo interverranno di
riserva;
per mancanza di cc sull'isola linea AT le protezioni di linea non saranno
operative, ma interverranno di riserva le protezioni degli impianti AT allacciati.
per mancanza di cc sull'isola trasformatore, non essendo possibile realizzare
la riserva, si opera l'apertura degli interruttori primario e secondario, tramite
una bobina a mancanza di tensione tarata a 0,8·110 Vcc con ritardo 1”

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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Interruttore MT
• I nom.630 A per linee, condensatori, SA - 1250/2500 A per TR (25 - 40 MVA)
• potere di interruzione 12,5 kA
• comando apertura a a molla con motore carica molle 110 Vcc
• estinzione SF6 o vuoto - resistenza riscaldamento/anticondensa 220 V
• Interblocchi manovra/chiusura e apertura/manovra
• interblocco interruttore/sezionatore di terra e sezionatore/otturatore
• perni antisbaglio per inserzione della taglia interruttore giusta nella cella giusta
• Apertura per protezione 80 (Vcc<88 V)
• Segnalazione (possibile blocco) per basso SF6

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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• Interruttore MT

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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Componenti
• TA, TA toroidali e TV MT
• In MT abbiamo generalmente 2 TA (il sistema equilibrato consentirebbe un solo
TA per la misura ma per la protezione 50/51 Max I serve anche il secondo) un
tempo venivano usati 3 TA con un secondario connesso ad “Holmgreen” per
misurare la I0, adesso tale compito lo assolvono i TA toroidali con minor costi e
miglior funzionamento
• I TA hanno rapporto 15-30/5 per gli SA ; 150-300/5 per le linee 1200-2500/5 per
le macchine e congiuntori, le classi 0,5 e 5P10.
• Il TA toroidale ha rapporto 50/1 - è importante che se la guaina di una linea
uscente in cavo è a terra in c.p. il collegamento di terra sia eseguito con codetta
dopo che questa è stata fatta passare all’interno del toro pena il
malfunzionamento della protezione 67.
• I TV hanno rapporto 15000/1,73 a 100/1,73 e a 100/3 (triangolo aperto) ogni
24 /27 terna lavora per la propria semisbarra
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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Impianto di terra
Gli impianti di terra sono progettati per soddisfare i seguenti requisiti:
• avere sufficienti resistenza meccanica e resistenza alla corrosione;
• essere in grado di sopportare, da un punto di vista termico, le più elevate
correnti di guasto prevedibili (che generalmente sono determinate mediante
calcolo);
• evitare danni a componenti elettrici ed a beni;
• garantire la sicurezza delle persone contro le tensioni che si manifestano sugli
impianti di terra per effetto delle correnti di guasto a terra.
Per il dimensionamento, i parametri presi in considerazione sono:
• valore della corrente di guasto a terra
• durata del guasto a terra
• caratteristiche del terreno

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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Impianto di terra - planimetria

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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Impianto di terra

• La maglia di terra della CP


• Corda Cu da 63 mq con codette di connessione da 125 mq
• magliatura di lato 6m a profondità 50 cm
• eventuale maglia periferica con picchetti posata a profondità 1 m
• recinzione di C.P. ad almeno 4 m dal limite della maglia.
• Da verificare ogni 6 anni (Rt - Et - V passo e contatto) riempiendo modello O

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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Impianto di terra
Tutte le masse devono essere collegate all’impianto di terra; in particolare:
•apparecchiature AT e sostegni AT;
•telai dei pannelli di protezione e controllo;
•apparecchiature MT, quali ad esempio:
– gli scomparti e quadri MT;
– il cassone del trasformatore MT/BT;
– gli organi di manovra manuale delle apparecchiature;
– i telai dei sezionatori;
– ripari di protezione dei circuiti MT;
•le masse dei quadri BT.

NON sono da mettere a terra i serramenti metallici del fabbricato MT, le parti
metalliche dei cunicoli della cavetteria BT e i grigliati delle vasche olio.
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Uso: Aziendale\

Caratteristiche generali delle C.P.


Impianto di terra

Le funi di guardia e gli schermi dei cavi AT, in generale , vanno collegati all’impianto
di terra. Gli schermi dei cavi MT vanno collegati nel caso la CP sia con entra-esci
AT di tipo cavo-cavo. Le altri situazioni devono essere valutate a seconda dei
potenziali eventualmente trasferiti sulle cabine secondarie.

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Struttura e componenti
della rete BT

Linee elettriche BT in cavo fascettato


Uso: aziendale

Linee in cavo su
fune (varie)

Linea in cavo
cordato

Linee in cavo aereo su fune 2


Uso: aziendale

Nei nostri impianti c’è ancora moltissimo cavo su fune.

Linea in cavo
su fune
Linea in cavo
cordato
Bozzello

Tirante

Linee in cavo aereo su fune 3


Uso: aziendale

Prima dell’arrivo del cavo


Tesatura su pali cordato tutti i cavi aerei erano
sostenuti da fune di acciaio.

Tesatura su edificio

Linee in cavo aereo su fune 4


Uso: aziendale

Su fune di acciaio sono stati posati


vari tipi di cavi concentrici e non
(comprese diverse corde unipolari)
con sezioni da 6 mmq. a 95 mmq.

Linee in cavo aereo su fune 5


Uso: aziendale

La fune di acciaio utilizzata è di due sezioni:

Linee in cavo aereo su fune 6


Uso: aziendale

Le criticità della fune di acciaio:

4 mm 6 mm

La fune da 4 mm è stata utilizzata La fune da 6 mm è stata utilizzata


per le prese; il suo invecchiamento per le linee; meno frequenti
pone frequentemente il problema fenomeni di invecchiamento.
del rifacimento della presa.

Linee in cavo aereo su fune 7


Uso: aziendale

Le criticità della fune di acciaio:

4 mm 6 mm

La fune è stata utilizzata in passato per sostenere cavi in gomma


nera soggetti a pericolosi fenomeni di invecchiamento e perdita di
isolamento. In gran parte sono stati sostituiti; si possono
comunque ancora trovare in vecchie abitazioni, spesso chiuse da
anni. Qualsiasi tipo di lavoro va quindi preceduto dalla verifica di
assenza di tensione. In presenza di cavi in buono stato va
comunque considerata come una massa metallica.

Linee in cavo aereo su fune 8


Uso: aziendale

La fune è tesata utilizzando i seguenti


componenti:
Occhiello
ovale a zanca

Linee in cavo aereo su fune 9


Uso: aziendale

La fune è tesata utilizzando i seguenti


componenti:
Gancio ad
occhiello aperto
per fissaggio a
palo mediante
nastro acciaio

Linee in cavo aereo su fune 10


Uso: aziendale

La fune è tesata utilizzando i seguenti


componenti:
Gancio ad
occhiello aperto
a zanca

Linee in cavo aereo su fune 11


Uso: aziendale

La fune è tesata utilizzando i seguenti


componenti:

Gancio ad
occhiello aperto
per fissaggio a
muro con
tassello ad
espansione

Linee in cavo aereo su fune 12


Uso: aziendale

I cavi sono fissati alla fune con i seguenti


componenti:

Con elica
reggicavo

Linee in cavo aereo su fune 13


Uso: aziendale

Esempi:

Linee in cavo aereo su fune 14


Uso: aziendale

I cavi sono fissati alla fune con i seguenti


componenti:

Con fascetta
reggicavo con
fibbia

Linee in cavo aereo su fune 15


Uso: aziendale

I cavi sono fissati alla fune con i seguenti


componenti:

Con fascetta
reggicavo con
fenditura

Linee in cavo aereo su fune 16


Uso: aziendale

Applicazione delle fascette

Linee in cavo aereo su fune 17


Uso: aziendale

Esempi:

Linee in cavo aereo su fune 18


Uso: aziendale

Esempi:

Linee in cavo aereo su fune 19


Uso: aziendale

Esempi:

Scatola di
derivazione da
25 mmq.

Fune di acciaio
da 6 mmq.

Linee in cavo aereo su fune 20


Uso: aziendale

Esempi:

Linea BT
passante

Palo e contro -
palo

Presa del cliente

Linee in cavo aereo su fune 21


Uso: aziendale

Confronto con cavo cordato:

Linee in cavo aereo su fune 22


PRESENTAZIONE GENERALE DPI

dispositivo di protezione individuale

aggiornamento Marzo 2014


Obiettivi

Conoscenza delle caratteristiche generali dei DPI

Sensibilizzazione per un uso condiviso (e non imposto)


dei DPI aziendali

Conoscenza dei principali “obblighi” relativi ai DPI

2
Argomenti Cosa sono i DPI?

A cosa servono i DPI?


Valutazione dei rischi

Quando usare i DPI?

Quanti tipi di DPI esistono? Chi sceglie i DPI?

Figure ed obblighi
Normative sui DPI

3
? ?
DPI
?
Che cosa è un DPI?
?

L'art. 74 del D. Lgs. 81/08 definisce il dispositivo di protezione individuale DPI


come:

una qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore

allo scopo di proteggerlo contro


proteggerlo uno
contro oo
uno più rischi
più rischi suscettibili di minacciarne

nonchéogni
la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ognicomplemento
complementoooaccessorio
accessorio

destinato a tale scopo.

4
DPI
Che cos’è la Valutazione dei Rischi?

Valutazione globale e documentata diditutti


tuttii irischi
rischi per la salute e sicurezza
dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la
propria attività, finalizzata:

prevenzione e diprotezione
- ad individuare le adeguate misure di prevenzione protezione;

- ad elaborare il programma delle misure atte a garantire


il miglioramento
miglioramentonel
neltempo
tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Datoredidi Lavoro
La Valutazione dei Rischi è responsabilità del Datore
Lavoro
5
DPI e valutazione dei rischi

eliminare il il
Per ogni attività considerare se sia possibile ELIMINARE rischio
rischio;

se non eliminabile completamente si dovrà ridurre il rischio ad un livello accettabile


ad es. con misure tecniche di prevenzione e/o con procedure organizzative, ecc,

protezione
e misure di PROTEZIONE
dando sempre priorità alle misure di protezione collettiva
rispetto alle misure di protezione individuale

(Riferimento D.lgs.81/08 e s.m.i.


Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI
Art. 15. - Misure generali di tutela)

6
DPI e valutazione dei rischi

La relazione sulla valutazione dei rischi ( DVR o POS) deve contenere


specifiche indicazioni su quali siano i rischi residui presenti dopo l’adozione
di tutte le misure tecniche, organizzative e procedurali tecnicamente fattibili

In una determinata fase lavorativa si devono prevedere anche gli specifici DPI ,
per uno o più rischi, quando questi non possono essere evitati
o sufficientemente ridotti.

usodel
L’uso delDPI
DPI dopoaver
si rende necessario solo dopo avervalutato
valutatoed
edattuato
attuato
tutte le misure applicabili di prevenzione e protezione

DPIprotegge
il DPI protegge
daldal rischio
rischio residuo
residuo.

si usa quindi a complemento delle altre misure previste dalla VDR


(e non in sostituzione alle altre!)
7
Scelta dei DPI

Il Datore di Lavoro è responsabile nella scelta di un DPI adeguato


alle necessità riscontrate nella valutazione dei rischi

• individua caratteristiche e adeguatezza dei DPI (in funzione dei rischi)


• adegua i DPI ogni volta che condizioni di rischio dovessero modificarsi
• individua condizioni di utilizzo

⇒ valuta caratteristiche DPI disponibili sul mercato


(basandosi su informazioni fornite dal fabbricante e delle norme d'uso)
e le raffronta con quelle da lui individuate

In questo modo il Datore di Lavoro sceglie i DPI riferiti ai rischi aziendali

Il DdL aggiorna la scelta dei DPI quando intervengono variazioni significative

8
Cadute dall'alto
Rischi lavorativi Urti, colpi, impatti, compressioni
(D.Lgs.81/08) MECCANICI Punture, tagli, abrasioni

Vibrazioni

Scivolamenti, cadute a livello

FISICI
Calore, fiamme
TERMICI
Freddo

ELETTRICI

Ionizzanti
RISCHI RADIAZIONI
Non ionizzanti

RUMORE

BATTERIE
PATOGENE
Polveri, fibre

VIRUS PATOGENI AEROSOL Fumi


BIOLOGICI

CHIMICI
Nebbie
FUNGHI
PRODUTTORI Immersioni
DI MICOSI LIQUIDI
Getti, schizzi

ANTIGENI GAS, VAPORI


BIOLOGICI
NON MICROBICI

9
DPI e valutazione dei rischi Enel Distribuzione -
ESEMPI
Scheda di Valutazione dei Rischi n. ____
Misure di Misure e dispositivi di protezione Utensili, attrezzature Livello
Pericolo Rischio
N prevenzione e mezzi d’opera di
Individuato associato Individuali (DPI) Collettivi
specifiche specifici Rischio
Apposite istruzioni e
informazioni
Pericolo generico Elmetto, guanti da lavoro,
Generico di offesa al comportamentali contenute
n derivante dalle comuni vestiario e calzature da / / 1
corpo nel testo informativo
attività operative lavoro di dotazione
aziendale “La sicurezza in
Enel”
Alle misure di protezione
adottate per il rischio
Non si rende necessaria
generico si aggiungono:
Condizioni climatiche o Malessere immediato o l’adozione di misure
n ulteriore adeguato vestiario / / 1
atmosferiche avverse differito specifiche per la riduzione
(giaccone e pantaloni
del rischio
impermeabili, giubbino
isotermico, ecc.)
Apposite istruzioni e
informazioni
comportamentali contenute
nel testo informativo
Spostamento con aziendale “La sicurezza in
n Incidente stradale / / / 2
automezzo Enel”.
Corso Enel “Guida sicura”
Norme del codice della
strada
Non si rende necessaria
Spostamento con Lesioni da vibrazioni l’adozione di misure
n / / / 2
automezzo meccaniche specifiche per la riduzione
del rischio
Apposite istruzioni e
informazioni Calzature da lavoro di
Terreno con asperità, Scivolamento e/o caduta comportamentali contenute dotazione.
n / Apposite racchette da neve 1
innevato o gelato a livello nel testo informativo
aziendale “La sicurezza in Scarponcini tipo trekking.
Enel”

10
DPI e valutazione dei rischi Enel Distribuzione -
ESEMPI
Scheda di Valutazione dei Rischi n. ____
Misure di Misure e dispositivi di protezione Utensili, attrezzature Livello
Pericolo Rischio
N prevenzione e mezzi d’opera di
Individuato associato Individuali (DPI) Collettivi
specifiche specifici Rischio
Procedura del SGI per la Alle misure di protezione
Vicinanza e/o contatto Prevenzione del Rischio adottate per il rischio
con parti di installazioni Shock elettrico. Effetti Elettrico.Specifica generico si aggiungono, nei Dispositivo di messa in corto
n elettriche di Bassa relativi ad arco elettrico. qualificazione del personale. casi previsti dalla citata circuito, a neutro ed / 2
Tensione previste fuori Ustione procedura SGI: visiera, eventualmente a terra
Istruzioni di lavoro
tensione guanti isolanti e vestiario
Schede impiego attrezzi resistente all’arco elettrico
Procedura del SGI per la
Alle misure di protezione
Prevenzione del Rischio
Vicinanza e/o contatto adottate per il rischio Dispositivi di messa in corto
Elettrico
con parti di installazioni Shock elettrico. Effetti generico si aggiungono, nei circuito e a terra,
Specifica qualificazione del Fioretti isolanti unificati o
n elettriche di Media relativi ad arco elettrico. casi previsti dalla citata equipotenzialità e continuità. 2
personale normalizzati
Tensione previste fuori Ustione procedura SGI: visiera,
tensione guanti isolanti e tronchetti Tappeti isolanti
Istruzioni di lavoro
elettricamente isolanti
Schede impiego attrezzi
Procedura del SGI per la
Vicinanza e/o contatto Prevenzione del Rischio
con parti di installazioni Shock elettrico. Effetti Elettrico Sono sufficienti le misure di
Dispositivi di messa in corto Fioretti isolanti unificati o
n elettriche di Alta relativi ad arco elettrico. protezione adottate per il 2
Specifica qualificazione del circuito e a terra e continuità normalizzati
Tensione previste fuori Ustione rischio generico
personale
tensione
Schede impiego attrezzi
Vicinanza a parti di
Shock elettrico. Effetti Procedura del SGI per la
installazioni elettriche in
n relativi ad arco elettrico. Prevenzione del Rischio / Idonei ripari. / 2
tensione, estranee
Ustione Elettrico
all’attività
Continuo rinnovo, pur con la Resi disponibili tappi
Utilizzo attrezzature necessaria gradualità, delle auricolari monouso per
Lesioni da esposizioni al
n /apparecchiature che attrezzature privilegiando l’uso facoltativo durante / / 2
rumore
producono rumore quelle con più basso livello l’impiego di attrezzature con
di rumore Lex>80 dB(A)
Apposite istruzioni e
Alle misure di protezione
informazioni Ramponi, staffe, scale,
adottate per il rischio
comportamentali contenute trabattelli e autocestelli
Posizionamento in generico si aggiungono:
n Caduta dall’alto nel testo informativo / unificati o normalizzati, 2
elevazione aziendale “La sicurezza in dispositivi anticaduta complesso per la scalata di
Enel” cintura ed Imbracatura di sostegni a traliccio.
sicurezza
Istruzioni di lavoro

11
Caratteristiche dei DPI

Produzione, commercializzazione e classificazione dei DPI sono regolamentati dal


decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, e sue successive modificazioni

In sintesi i DPI devono avere le seguenti caratteristiche:

• adeguati ai rischi da prevenire , senza comportare di per sé un rischio maggiore

• adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro

• tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore

• poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità

• essere fra di loro compatibili ed efficaci nel caso di uso simultaneo di più DPI

12
Requisiti dei DPI

visibile
Ogni DPI
leggibile
deve essere marcato CE in modo

indelebile

Nota: i DPI sono una classe di prodotti che devono rispettare


le direttive comunitarie sulla libera commercializzazione

indica le modalità di impiego


deve essere accompagnato
da una nota informativa
deve essere precisa e comprensibile e
nella lingua ufficiale dello stato
membro destinatario

13
Nota Informativa dei DPI

1. istruzioni su deposito, impiego, pulizia,


manutenzione, disinfezione

2. Prestazioni

nota informativa 3. accessori e pezzi di ricambio

4. classi di protezione e i limiti di esposizione

5. imballaggio per il trasporto

6. data e termine di scadenza

Da conservare con cura !!!

14
Esempio Nota Informativa dei DPI (elmetto con visiera)

15
Quanti DPI esistono?

Elenco indicativo e non esaustivo delle attrezzature di protezione individuale

Dispositivi di protezione della testa

Dispositivi di protezione dell'udito

Dispositivi di protezione degli occhi e del viso

Dispositivi di protezione delle vie respiratorie

Dispositivi di protezione delle mani e delle braccia

Dispositivi di protezione dei piedi e delle gambe

Dispositivi di protezione della pelle

Dispositivi di protezione del tronco e dell'addome

Dispositivi dell'intero corpo

Indumenti di protezione
16
DPI - obblighi
Il Datore di Lavoro :

- fornisce ai lavoratori DPI “conformi “

- mantiene in efficienza i DPI (igiene, manutenzione, riparazioni, sostituzioni necessarie)

- provvede affinché i DPI siano utilizzati esclusivamente per gli usi previsti

- fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori

- destina ogni DPI ad uso personale

- rende disponibile in azienda informazioni adeguate su ogni DPI utilizzato

- informa il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge

- assicura formazione adeguata e organizza, se necessario, specifico addestramento

In ogni caso l‘ addestramento e‘ indispensabile :

• per ogni DPI che protegga dai rischi mortali


• per i dispositivi di protezione dell’udito 17
DPI - obblighi
Il lavoratore :

- partecipa alla formazione e addestramento organizzati dal datore di lavoro e, comunque,


nei casi stabiliti;

- utilizza i DPI messi a disposizione esclusivamente per lo scopo previsto e, comunque,


sempre in maniera conforme all’informazione, alla formazione e all'addestramento ricevuti;

- ha cura dei DPI messi a disposizione

- non apporta modifiche (o manomissioni) di propria iniziativa

- segue le procedure aziendali stabilite per la riconsegna dei DPI

- segnala tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o


inconveniente rilevato nei DPI messi a disposizione

18
DPI - obblighi
Il preposto :

- titolare del potere d’intervento in funzione del rispetto delle regole di sicurezza

- sovrintende e vigila che il personale sia provvisto dei necessari DPI in funzione
dell’attività svolta;

- in caso di persistenza della inosservanza del lavoratore (uso DPI, norme e disposizioni, ecc)
informa i superiori diretti

- segnala tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente le deficienze dei mezzi e delle


attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale

- esige che le norme di sicurezza vengano rigorosamente osservate

19
DPI - obblighi

Datore di Lavoro lavoratore preposto

Obbligo scelta e dotazione DPI

Obbligo Informazione / Formazione

Obbligo di utilizzo

Obbligo di vigilanza

In sostanza, se un addetto - informato e formato - non usa i DPI previsti,

ne rispondono sia l’addetto (omissione) sia il preposto (mancata vigilanza)

20
DPI di Enel Distribuzione

DPI rischio generico

nelle diapositive successive vengono presentati


DPI rischio elettrico i DPI utilizzati da Enel Distribuzione,
in funzione del rischio indicato
nel documento di valutazione dei rischi (DVR)
DPI rischio rumore

DPI rischio lavori in elevazione


In generale,
alle misure di protezione adottate per il rischio generico,
DPI rischio chimico intese come dotazione di base da usare normalmente,
si aggiungono le misure previste per il rischio “specifico”

DPI rischio …..

21
DPI di Enel Distribuzione
rischio generico di offesa al corpo:

• vestiario da lavoro di dotazione

• elmetto

• guanti da lavoro

• calzature da lavoro di dotazione

22
DPI di Enel Distribuzione
rischio generico di offesa al corpo:

elmetto giubbetto

camicia NOTA:
guanti
giubbino e pantalone
sono gli stessi
della pagina
seguente (RAE )

pantalone

calzature 23
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Shock elettrico. Effetti relativi ad arco elettrico. Ustione.
misure di protezione adottate per il rischio generico +

• visiera

• vestiario Resistente
Arco Elettrico
(giubbetto lavoro RAE
+ pantalone lavoro RAE)

• guanti isolanti

• tronchetti elettricamente isolanti

NOTA:
per approfondimenti vedere :
- PRE 5.3.13 “utilizzo dei DPI nello svolgimento di attività su impianti elettrici”
24
- le specifiche istruzioni di lavoro e formazioni
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Shock elettrico. Effetti relativi ad arco elettrico. Ustione.
misure di protezione adottate per il rischio generico +

pantalone RAE

visiera

Giubbetto RAE

guanti isolanti

tronchetti isolanti

NOTA:
per approfondimenti vedere :
- PRE 5.3.13 “utilizzo dei DPI nello svolgimento di attività su impianti elettrici”
25
- le specifiche istruzioni di lavoro e formazioni
DPI di Enel Distribuzione
rischio malessere immediato o differito:
(per condizioni climatiche o atmosferiche avverse)

misure di protezione adottate per il rischio generico +


ulteriore adeguato vestiario (a seconda delle necessità)

• maglia

• giubbino isotermico ignifugo*

• giaccone impermeabile ignifugo*

• pantalone impermeabile ignifugo*

• impermeabile a due pezzi

l’elenco continua nelle pagine seguenti …

* : Ignifugo è una proprietà aggiuntiva per l’utilizzo in abbinamento


ai DPI RAE nei lavori BT sotto tensione 26
DPI di Enel Distribuzione
rischio malessere immediato o differito:
(per condizioni climatiche o atmosferiche avverse)

misure di protezione adottate per il rischio generico +


ulteriore adeguato vestiario (a seconda delle necessità)

giaccone impermeabile giubbino isotermico


antistatico e ignifugo antistatico e ignifugo
pantalone impermeabile
antistatico e ignifugo
l’elenco continua nelle pagine seguenti …
27
DPI di Enel Distribuzione
rischio malessere immediato o differito:
(per condizioni climatiche o atmosferiche avverse)

misure di protezione adottate per il rischio generico +


ulteriore adeguato vestiario (a seconda delle necessità)

impermeabile a due pezzi

maglia

l’elenco continua nelle pagine seguenti …


28
DPI di Enel Distribuzione
rischio malessere immediato o differito:
(per condizioni climatiche o atmosferiche avverse)

misure di protezione adottate per il rischio generico +


ulteriore adeguato vestiario (a seconda delle necessità)

• guanti di protezione contro il freddo

• passamontagna

• berretto impermeabile

• berretto leggero

• calzamaglia (per clima freddo)

• sottomaglia (per clima freddo)

29
DPI di Enel Distribuzione
rischio malessere immediato o differito:
(per condizioni climatiche o atmosferiche avverse)

misure di protezione adottate per il rischio generico +


ulteriore adeguato vestiario (a seconda delle necessità)

guanti di protezione contro il freddo


passamontagna

berretto leggero

berretto impermeabile
30
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: punture, morsi ecc. (animali)
Rischio: ustioni (da uso attrezzi che producono calore)
Rischio: urto, schiacciamento e caduta di gravi (per mov. carichi con mezzi meccanici)
Rischio: patologie …. (da mov. manuale dei carichi)
Rischio: urto cose ferme (da Ristrettezza e/o scarsa luminosità dei locali )
Rischio: caduta dei gravi (da posizionamento al disotto dell’operatore in elevazione)

Sono sufficienti le misure di protezione adottate


per il rischio generico • vestiario da lavoro di dotazione
• elmetto
• guanti da lavoro
• calzature da lavoro di dotazione

31
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Lesioni dalla proiezione di corpi contundenti e polvere
(da lavori su strutture in muratura o metalliche )
misure di protezione adottate per il rischio generico +

• occhiali o visiera

occhiali
visiera

32
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Caduta dall’alto (da posizionamento in elevazione)

misure di protezione adottate per il rischio generico +

• imbracatura anticaduta con cintura di posizionamento


• cordino di posizionamento sul lavoro

• cordino di posizionamento ausiliario

• cordino di arresto caduta con assorbitore energia


lunghezza 1600mm
• fettuccia

33
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Caduta dall’alto (da posizionamento in elevazione)

misure di protezione adottate per il rischio generico +

cordino di arresto caduta con assorbitore di


energia

cordino di posizionamento sul lavoro

imbracatura anticaduta con cintura di posizionamento


(modello attualmente in uso + modelli in sperimentazione)

cordino di posizionamento ausiliario

NOTA:
per approfondimenti vedere le specifiche
istruzioni di lavoro e formazioni
fettuccia d’ancoraggio (esempi) per lavori in elevazione 34
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Lesioni da esposizioni al rumore
(da Utilizzo attrezzature /apparecchiature che producono rumore)
misure di protezione adottate per il rischio generico +

• Inserti auricolari monouso per l’uso facoltativo


durante l’impiego di attrezzature con Lex>80 dB(A)

inserti auricolari monouso

inserti auricolari monouso

inserti auricolari monouso

NOTA:
per approfondimenti vedere le specifiche
istruzioni di lavoro e la formazione
35
per il rischio rumore
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Urto, taglio e schiacciamento da cose in moto
(da Maneggio di materiali, utensili attrezzi ed apparecchiature )
misure di protezione adottate per il rischio generico +
ove previsto, le eventuali ulteriori misure illustrate nelle specifiche Istruzioni di lavoro

Ad esempio, il metodo EM 1090 - sega portatile a catena, per legno, con motore a
scoppio (MOTOSEGA) prevede come DPI specifici all’utilizzo dell’attrezzo

• elmetto con visiera

• ghette di protezione x uso motosega

• sovrapantalone di protezione x uso motosega

• inserti auricolari

Nota: vedere anche EM 0021 (Taglio piante senza controventatura);


EM 0020 (Deramificazione e taglio piante); ecc 36
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Urto, taglio e schiacciamento da cose in moto
(da Maneggio di materiali, utensili attrezzi ed apparecchiature )
misure di protezione adottate per il rischio generico +
ove previsto, le eventuali ulteriori misure illustrate nelle specifiche Istruzioni di lavoro

Ad esempio, il metodo EM 1090 - sega portatile a catena, per legno, con motore a
scoppio (MOTOSEGA) prevede come DPI specifici all’utilizzo dell’attrezzo

visiera
ghette di protezione x uso motosega

sovrapantalone di protezione x uso motosega

inserti auricolari monouso


37
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Urto, taglio e schiacciamento da cose in moto
(da Maneggio di materiali, utensili attrezzi ed apparecchiature )
misure di protezione adottate per il rischio generico +
ove previsto, le eventuali ulteriori misure illustrate nelle specifiche Istruzioni di lavoro

Ad esempio, il metodo EM 1091 - decespugliatore portatile con motore a scoppio


prevede come DPI specifici all’utilizzo dell’attrezzo

• visiera di protezione

• ghette di protezione
visiera
• inserti auricolari

inserti auricolari monouso ghette di protezione x uso motosega


38
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Scivolamento e/o caduta a livello
(da Terreno con asperità, innevato o gelato )
misure di protezione adottate per il rischio generico +

• Calzature da lavoro di dotazione

• Scarponcini tipo trekking


calzature

scarponcini tipo trekking


39
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Incidente stradale
(da Lavori su o in prossimità di sede stradale)
misure di protezione adottate per il rischio generico +

• giubbotto ad alta visibilità

esempio giubbino alta visibilità classe 2 (in fase


di dismissione )

esempio giubbotto alta visibilità classe 3


NOTA:
per approfondimenti vedere le specifiche indicazioni
del Decreto Interministeriale 4 marzo 2013
e collegata formazione (cantieri stradali)

Rischio: Incidente stradale (da Spostamento con automezzo)


Nessun DPI previsto, si devono applicare le Norme del codice della strada

40
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea
di sostanze chimiche pericolose (da Esposizione ad agenti chimici )
Rischio: Inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea di sostanze pericolose che
possono provocare il cancro o produrre difetti genetici, o aumentarne la frequenza
(da Esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni )

misure di protezione adottate per il rischio generico +,


ove previsto nelle specifiche istruzioni di lavoro, le eventuali ulteriori misure quali:

• visiera di protezione
• guanti monouso in nitrile
• guanti di protezione contro prodotti chimici
• indumenti di protezione con sovrascarpe monouso
• maschera intera di protezione delle vie respiratorie
con adeguato filtro combinato
• stivali da lavoro in gomma o pvc/nitrile
41
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea
di sostanze chimiche pericolose (da Esposizione ad agenti chimici )
Rischio: Inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea di sostanze pericolose che
possono provocare il cancro o produrre difetti genetici, o aumentarne la frequenza
(da Esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni )

misure di protezione adottate per il rischio generico +,


ove previsto nelle specifiche istruzioni di lavoro, le eventuali ulteriori misure quali:

visiera

guanti di protezione
contro prodotti chimici

guanti monouso in nitrile

stivali da lavoro in gomma


(o pvc/nitrile)
42
DPI di Enel Distribuzione
Rischio: Inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea
di sostanze chimiche pericolose (da Esposizione ad agenti chimici )
Rischio: Inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea di sostanze pericolose che
possono provocare il cancro o produrre difetti genetici, o aumentarne la frequenza
(da Esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni )
misure di protezione adottate per il rischio generico +,
ove previsto nelle specifiche istruzioni di lavoro, le eventuali ulteriori misure quali:

maschera intera di protezione delle vie respiratorie


con adeguato filtro combinato

indumenti di protezione con sovrascarpe monouso

esempio di filtro combinato


43
Categorie dei DPI

I DPI sono suddivisi in 3 categorie

prima categoria terza categoria

Sono destinati a Sono destinati


salvaguardare da a salvaguardare
rischi di danni fisici di da rischi di morte o
lieve entità di lesioni gravi
o di carattere
permanente
Appartengono alla
seconda categoria
i DPI
che non rientrano
nelle altre
due categorie
seconda categoria
44
Requisiti dei DPI

Alcuni esempi tra i DPI di Enel Distribuzione


DPIDPI di prima
prima categoria
categoria
(danni fisici di lieve entità)

Impermeabile a due pezzi

Maglia

Berretto leggero
Elenco che comprende
altri esempi…
Berretto pesante

Camicia da lavoro

a) azioni lesive con effetti superficiali prodotte da strumenti meccanici;


b) azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia;
c) rischi derivanti dal contratto o da urti con oggetti caldi, che non espongano ad una temperatura superiore ai 50°C;
d) ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività professionali;
e) urti lievi e vibrazioni inidonei a raggiungere organi vitali ed a provocare lesioni a carattere permanente;
f) azione lesiva dei raggi solari.
45
DPI

Alcuni esempi tra i DPI di Enel Distribuzione

DPI
DPI di di seconda
seconda categoria
categoria
(che non rientrano nelle altre due categorie)

Inserti auricolari monouso


Elenco che comprende
Scarpe di sicurezza
altri esempi…
Giubbino isotermico ignifugo

Guanti da lavoro in pelle

46
DPI

Alcuni esempi tra i DPI di Enel Distribuzione

DPIDPI di categoria
terza terza categoria
(rischi di morte o di lesioni gravi o di carattere permanente)

imbracatura anticaduta con cintura di posizionamento

maschera intera di protezione delle vie respiratorie Elenco che comprende


con adeguato filtro combinato altri esempi…
Giubbino e pantalone RAE

sovrapantalone di protezione x uso motosega


a) gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o
radiotossici;
b) gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea;
c) i DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti;
d) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100 °C, con o senza radiazioni
infrarosse, fiamme o materiali in fusione;
e) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non superiore a -50 °C;
f) i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto;
g) i DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche pericolose o utilizzati come
isolanti per alte tensioni elettriche;
h) [....].
47
DPI - esempi di utilizzo
Tipologia: sostituzione isolatori su linea MT
(lavoro elettrico fuori tensione su traliccio)

rischio generico

rischio elettrico

rischio caduta dall’alto


DPI

nota: + eventuali altri rischi legati all’ambiente di


lavoro e alle attrezzature utilizzate 48
DPI - esempi di utilizzo
Tipologia: sostituzione trasformatore MT /BT in CS
(scarico e carico del TR dal camion con pioggia battente)

rischio generico

rischio urto,
schiacciamento
DPI e caduta di gravi

rischio elettrico

Continua pagina seguente …


49
DPI - esempi di utilizzo
Tipologia: sostituzione trasformatore MT /BT in CS in presenza di maltempo
(scarico e carico del TR dal camion con pioggia battente)

… segue da pagina precedente

rischio malessere
immediato o differito

DPI rischio … §

sostanze
chimiche
pericolose visiera

§ da tenere a disposizione nel caso


: di eventuale spandimento di olio
indumenti di protezione con sovrascarpe monouso

50
L’importanza dei DPI …

Cranio

Udito

Occhi
TESTA

MECCANICI

FISICI
Vie respiratorie

Volto
ELETTRICI

RISCHI
Testa
SUPERIORE
PARTE DEL CORPO

Mano
ARTO

RISCHI
RUMORE
Braccio (parti)
INFERIORE

Piede

CHIMICI
ARTO

Gamba (parti)
LIQUIDI

Pelle

RISCHI
Tronco/addome
VARIE

Apparato gastro-
intestinale

Corpo intero
… senza i DPI
51
L’importanza dei DPI …

Cranio

Udito

Occhi
TESTA

MECCANICI

FISICI
Vie respiratorie

Volto
ELETTRICI

RISCHI
Testa
SUPERIORE
PARTE DEL CORPO

Mano
ARTO

RISCHI
RUMORE
Braccio (parti)
INFERIORE

Piede

CHIMICI
ARTO

Gamba (parti)
LIQUIDI

Pelle

RISCHI
Tronco/addome
VARIE

Apparato gastro-
intestinale

Corpo intero

… ultima fondamentale barriera


per controllare i rischi 52
CONCLUSIONI

La irresponsabilità perché mette nei guai anche gli altri …

di chi non usa i DPI perché si sente forte solo così

perché si illude …

perché anche il migliore


può sbagliare
Il valore
perché chiunque può averne bisogno
di chi usa i DPI
perché non si deve farne a meno

53
CONCLUSIONI

Il DPI
dispositivo di protezione
individuale …

… ultimo anello
della catena della sicurezza

ci può
salvare
la vita !
54
Buon Lavoro,
naturalmente … in sicurezza!

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