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Esame di Topografia
A.A 2008-09
1.1 Introduzione
Negli anni settanta il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti diede inizio alla realizzazione di un
sistema di navigazione satellitare commissionando la progettazione e la costruzione del primo
satellite NAVSTAR GPS (NAVigation Satellite Timing And Ranging Global Positioning System,
che venne poi lanciato nel 1978.
Nel 1985 fu attivata la prima costellazione sperimentale, denominata Blocco I e costituita da 11
satelliti. Viste le potenzialità del sistema, il programma di lancio proseguì e nel 1994 l’intera
costellazione originaria fu rimpiazzata da una nuova, denominata Blocco II e IIA (Advanced), e da
allora il GPS è divenuto operativo nell’arco delle 24h in tutto il globo.
Il sistema GPS è in grado di fornire il posizionamento tridimensionale in tempo reale di oggetti,
anche in rapido movimento, ed è basato sulla ricezione a terra di segnali radio emessi da satelliti
artificiali posti su orbite quasi circolari con raggio di circa 26500 km (circa 20200 km di altezza
rispetto alla superficie terrestre). I satelliti GPS non sono geostazionari e la loro posizione, rispetto
ad un punto solidale alla Terra, cambia nel tempo.
La trasmissione dei segnali da parte dei satelliti è in “sola andata” con una strategia di impiego di
modulazione di codici binari simile a quella adottata nelle trasmissione dati nei programmi radio-
televisivi (televideo e canali digitali), pertanto il numero dei ricevitori GPS e quindi degli
utilizzatori, può essere teoricamente illimitato.
Il successo riscontrato da tale sistema anche in ambito civile è andato oltre ogni aspettativa, basti
pensare ai numerosissimi brevetti internazionali relativi al servizio GNSS (Global Navigation
Satellite System) inerenti soprattutto le applicazioni industriali.
Una notevole importanza è stata assunta, ad esempio, dal sistema GPS quale fonte di segnali di
sincronizzazione temporale nelle telecomunicazioni, quale sistema di posizionamento nel campo
della navigazione marittima, nel monitoraggio di veicoli industriali, nella georeferenziazione di dati
di diversa natura all’interno di Sistemi Informativi Territoriali (SIT - GIS), e si prospetta un
ulteriore sviluppo in vista di una sua certificazione per le fasi di atterraggio e di avvicinamento alle
aree aeroportuali da parte di aeromobili civili.
Attualmente sono in fase di lancio i satelliti del Blocco IIR; tali satelliti sono in grado di effettuare
misure inter-satellite costituendo una sorta di “rete geodetica orbitante” in grado di fornire una
maggiore precisione nella determinazione delle orbite, grazie anche al miglioramento della qualità
degli orologi atomici posti a bordo, rispetto alle costellazioni precedenti.
Il GPS ha portato ad una vera e propria rivoluzione anche nel campo del rilievo geodetico e
topografico ed ha trovato impiego anche in Italia, prima all’interno di enti di ricerca, poi
gradualmente presso i professionisti. Le principali applicazioni GPS in Topografia riguardano il
rilievo di reti geodetiche aventi finalità molto diverse, quali l’inquadramento cartografico, il
controllo delle deformazioni, l’appoggio fotogrammetrico ecc.; ora grazie alle modalità di
2
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
osservazione cinematiche in tempo reale RTK (Real Time kinematic) il GPS si presta anche per le
operazioni di tracciamento (ad esempio di opere viarie) con precisioni che possono arrivare a pochi
centimetri.
Sono nati inoltre servizi inerenti il GPS basati sulla collaborazione all’interno della comunità
scientifica internazionale, come ad esempio quello fornito dalla rete globale IGS (International GPS
Sevice for Geodynamics), che vede permanentemente attive oltre 200 stazioni GPS attorno al globo
delle quali sono ottenibili gratuitamente i dati raccolti per studi di geodinamica di carattere
regionale e globale. A livello commerciale sono stati istituiti servizi di correzione differenziale da
satellite.
Il sistema GPS viene comunemente descritto nei testi di riferimento suddividendolo in tre segmenti:
spaziale, di controllo e di utilizzo (vedi figura 1).
4
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Fig. 4 – Satelliti GPS dei Blocchi (da sinistra a destra) I, II/IIA, IIF
(da sito WEB del consorzio NAVSTAR).
Tra le innovazioni apportate al sistema con il lancio del blocco IIR vi è la capacità di misura inter-
satellite e un miglioramento delle caratteristiche degli orologi di bordo; ciò consentirà, a
costellazione completata, di ottenere precisioni orbitali sub-metriche e si prevede un miglioramento
di un ordine di grandezza nella posizione assoluta di punti a terra.
6
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Legenda:
Differenze coordinata Nord
100 Differenze coordinata Est
Differenze (m)
Differenze in quota
-100
-200
0 4 8 12 16 20 24
Tempo GPS (h) Vittuari - 2001
Fig. 7 – Interruzione del programma SA di degrado dei segnali GPS avvenuta il 2/5/2000.
Tale segmento è costituito da tutti gli utenti che equipaggiati di un ricevitore GPS possono acquisire
i segnali provenienti dai satelliti.
Ragionando in termini di un diagramma a blocchi, un ricevitore GPS può essere pensato come
costituito da: una antenna, una sezione di radiofrequenza, un microprocessore in grado di gestire,
sia il firmware strumentale, sia le operazioni per la pianificazione delle osservazioni effettuate
dall’utente, ed inoltre la registrazione delle osservazioni e lo scarico dei dati acquisiti
Il posizionamento ottenuto con misure GPS è riconducibile alla posizione del centro di fase
dell’antenna del ricevitore che deve essere considerato in termini topografici l’equivalente del
centro strumentale. La sua individuazione è predeterminata in modo grossolano dalla casa
costruttrice, ma in realtà non si tratta di un punto geometrico bensì di una entità elettronica. La
posizione del centro di fase varia principalmente con l’elevazione dei satelliti e possono essere
osservate in alcuni tipi di antenna differenze di alcuni centimetri. La posizione del centro di fase
varia inoltre, in base alla frequenza delle portanti utilizzate (L1 ed L2) e quindi anche in funzione
delle combinazioni lineari delle portanti stesse impiegate nelle fasi di elaborazione dei dati, quale ad
esempio l’usuale iono-free (Lc).
Molta attenzione dovrà quindi essere posta nelle procedure di rilevamento GPS per fini topografici,
sia nella misura dell’altezza strumentale (altezza tra il riferimento altimetrico dell’antenna e il
Come detto in precedenza il sistema GPS è in grado di fornire la posizione del centro di fase
dell’antenna ricevente, e tale posizione è riferita rispetto ad una terna cartesiana geocentrica.
Vediamo ora di descrivere brevemente quali siano i sistemi di riferimento da considerare nelle
applicazioni GPS.
Innanzitutto si deve distinguere tra sistemi di riferimento spaziali solidali con le cosiddette “stelle
fisse” (space fixed), e sistemi terrestri solidali a punti appartenenti alla superficie della Terra (earth
fixed).
Si deve, inoltre, tenere conto dell’oscillazione dell’asse di rotazione terrestre indotta principalmente
dalla forza gravitazionale generata da sole e luna. L’oscillazione dell’asse di rotazione rispetto al
sistema terrestre si definisce come il moto del polo.
Il moto del polo può essere sommariamente descritto attraverso due componenti, la prima (di
Chandler) avente periodo di 430 giorni caratterizzata da una escursione di circa di 12 m, la seconda
avente una oscillazione giornaliera con variazioni dell’ordine del metro.
Fissando la posizione media della oscillazione dell’asse polare Z in una origine convenzionale, e
l’asse X in direzione del meridiano di Greenwich si viene a definire un sistema di riferimento di tipo
terrestre denominato Terrestial Refernce Frame (TRF).
Uno di questi sistemi è il World Geodetic System 1984 (WGS84) del quale si riportano in tabella 2
gli elementi caratteristici.
8
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
10
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
In Europa viene utilizzato anche un ulteriore sistema di riferimento denominato ETRF89, rispetto al
quale vengono ad esempio fornite le coordinate dei vertici della rete GPS nazionale IGM95, il quale
è basato sulla elaborazione delle osservazioni raccolte in sede IERS (GPS EUREF) relativamente
alle sole stazioni europee.
Una ulteriore breve considerazione deve essere fatta circa i riferimenti altimetrici.
Come noto per quota ortometrica si intende la distanza lungo la linea di forza del campo
gravitazionale, tra il punto considerato e la superficie geoidica. Vista la modesta curvatura di tale
congiungente, in prima approssimazione, si considera come quota ortometrica la congiungente tra il
punto considerato ed il geoide, calcolata secondo la verticale passante per il punto.
La componente altimetrica misurata attraverso osservazioni GPS, risulta vincolata non più alla
superficie geoidica ma a quella puramente geometrica definita dall’ellissoide di riferimento.
Considerando H la quota ortometrica, h l’altezza ellissoidica i due valori saranno legati tra loro
dalla relazione (1.2), nella quale N rappresenta l’ondulazione geoidica (scostamento tra geoide ed
ellissoide di riferimento nel punto considerato).
h=H+N (1.2)
geoide
ellissoide
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
spedite, sempre attraverso questo messaggio con una trasmissione organizzata in pagine
successive, anche le derive degli orologi di bordo, le effemeridi dei satelliti, ecc.
Nella tabella 4, sono riportati le componenti principali del segnale GPS.
In pratica il segnale GPS risulta contenere più informazioni che vengono modulate sulle stesse
portanti come indicato nella figura 10, e può essere descritto attraverso le seguenti relazioni:
L1 (t) = a 1 P(t) W(t) D(t) cos (f1t ) + a 1 C/A(t) D(t) sin(f1t) (1.3)
L2(t) = a 2 P(t) W(t) D(t) cos (f2t) (1.4)
Risulta chiaro che per poter accedere ad esempio alla misura della fase della portante stessa
(osservabile utilizzato per le applicazioni che necessitano di precisioni centimetriche), dovranno
essere demodulate dal segnale ricevuto tutte le altre componenti, compreso il codice Y.
All’interno del ricevitore GPS è possibile effettuare un confronto tra il segnale di codice ricevuto
dal satellite ed una replica dello stesso generato dall’elettronica del ricevitore. Qualora gli orologi
posti a bordo del satellite e quello contenuto all’interno del ricevitore fossero perfettamente
sincronizzati, dalla misura del disallineamento dei codici si otterrebbe l’intervallo di tempo
impiegato dal segnale per raggiungere il ricevitore.
Il ricevitore misura in pratica lo sfasamento temporale tra il codice ricevuto e quello generato e lo
moltiplica per la velocità della luce, ottenendo in questo modo una pseudo-distanza satellite–
ricevitore ri j (approssimata a causa della mancata sincronizzazione temporale ricevitore-satellite e
per effetto degli errori indotti dalla propagazione del segnale in un mezzo diverso dal vuoto).
Considerando c la velocità della luce nel vuoto, t i il tempo misurato dall’orologio del ricevitore,
t j quello misurato dall’orologio del satellite, δt i l’errore dell’orologio del ricevitore, δt j l’errore
dell’orologio del satellite, I i j e Ti j rispettivamente i ritardi indotti dall’attraversamento della
ionosfera e dalla troposfera, ed infine ε i j il rumore della misura, è possibile esprimere l’equazione
di osservazione denominata come pseudo-range nel seguente modo:
r r
rji = Δti c = ρ − R = (X j
− Xi ) + (Y
2 j
− Yi ) + (Z
2 j
− Zi )
2
+ cδtij + I ij + Ti j + ε ij (1.5)
dove :
r r
ρ−R distanza geometrica dal satellite al ricevitore;
14
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Satellite j
Z
j
ρ j ri
Ricevitore i
Ri
Y
X
La deriva degli orologi posto a bordo dei satelliti viene in realtà modellizzata in forma polinomiale,
e i coefficienti stimati vengono trasmessi direttamente nel messaggio di navigazione D.
Quindi considerando note le coordinate dei satelliti attraverso le effemeridi, stimando gli errori di
propagazione atmosferica ( I i j , Ti j ) attraverso l’impiego di opportuni modelli, le incognite da
risolvere restano quattro:
Teoricamente per poter risolvere il seguente sistema occorrono quattro equazioni di osservazione,
cioè per poter effettuare il posizionamento in tempo reale, occorre la contemporanea visibilità di
almeno quattro satelliti.
Nel caso in cui siano visibili contemporaneamente più di quattro satelliti è possibile migliorare la
precisione effettuando una compensazione ai minimi quadrati.
L’osservazione di fase è ottenuta misurando lo sfasamento tra il segnale della portante proveniente
dal satellite, demodulata dagli altri segnali sovrapposti, e la replica della stessa generata dal
φ i j (t ) = φ i (t ) − φ j (t − τ ) + N i j + ε i j (1.6)
considerando che la fase può essere espressa come il prodotto della frequenza nominale f o per il
tempo e introducendo gli errori degli orologi relativi al ricevitore ed al satellite la 1.6 diventa:
φ i j (t ) = f 0 (τ + δt i − δt j ) + [φ i (t ) − φ j (t )] + N i j + ε i j (1.7)
φj
f j δt j = errore dell’orologio del satellite;
2π
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
φi
f i δt i = errore dell’orologio del ricevitore;
2π
ρi j distanza satellite – ricevitore;
ρ ij
OsservabileFase = φ i j = + f j δt j − f i δt i + N i j (1.8)
λij
Volendo confrontare l’osservabile fase, con la formulazione adottata in precedenza per la misura di
codice (pseudo-range), si deve esprimere in termini di distanza, moltiplicando per il valore della
c
lunghezza d’onda nominale λ =
f0
λφ i j (t ) = c ⋅ τ + c ⋅ (δt i − δt j ) + λ ⋅ [φ i (t 0 ) − φ j (t 0 )] + λ ⋅ N i j + λ ⋅ ε i j (1.9)
λφ i j (t ) = ρ i j (t − τ ) + c ⋅ (δt i − δt j ) + λ ⋅ [φ i (t 0 ) − φ j (t 0 )] − I i j + Ti j + λ ⋅ N i j + λ ⋅ ε i j
(1.10)
dove si è posto :
Che può essere riscritta in funzione delle coordinate geocentriche del satellite j e del ricevitore i
all’istante della misura, come in precedenza fatto nella 1.5, ottenendo la 1.11
[ ]
+ λ ⋅ φ i (t 0 ) − φ j (t 0 ) + λ ⋅ N i j + λ ⋅ ε i j (1.11)
Per ogni epoca di osservazione, per ogni portante e per ogni satellite può essere scritta una
equazione del tipo 1.11. Ma la posizione assoluta del punto non può essere ottenuta direttamente a
causa delle ambiguità iniziali di fase che sono incognite, e possono essere risolte allo stato attuale di
precisione dei codici, solo attraverso l’elaborazione di osservazioni simultanee da parte di più
ricevitori. Tale operazione può avvenire o in post-processing o attraverso l’impiego di radio-link tra
i ricevitori direttamente in campagna.
Comunque, nonostante la complicazione indotta dalle ambiguità iniziali, le misure di fase sono
intrinsecamente molto più accurate delle misure di pseudo-range e sono l’osservabile GPS
maggiormente utilizzato nell’ambito della Geodesia.
Una parte considerevole degli errori insiti nelle osservazioni GPS assumono un carattere di
sistematicità, qualora si analizzino le osservazioni contemporanee di due o più ricevitori.
Ragionando in termini di posizione relativa di un ricevitore rispetto agli altri, gran parte degli errori
di sincronizzazione temporale, di orbita e in parte anche di propagazione dei segnali possono essere
mitigati attraverso idonee metodologie di differenziazione delle osservazioni e di combinazione
lineare delle stesse.
La metodologia maggiormente usata per l’elaborazione delle osservazioni simultanee di più
ricevitori, si basa sulla differenziazione delle omologhe osservazioni di fase (differenze singole,
doppie e triple), sulla combinazione lineare di portanti differenti (L1 ed L2) (wide-lane, narrow-
lane, iono-free), e particolarmente per alcuni tipi di rilievi che prevedono che una o più stazioni
possano essere anche in rapido movimento (modalità cinematica) risultano particolarmente agevoli
le combinazioni miste di codice e fase.
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Dati due ricevitori ed un satellite per un qualsiasi istante di osservazione, trascurando in questa fase
l’effetto indotto dall’attraversamento della ionosfera e della troposfera si ha la differenza di due
equazioni del tipo 1.8 relative al ricevitore 1 e 2 ed al satellite j:
1
Φ1j (t ) = ρ1j (t ) + fδt j − fδt1 + N1j (1.14)
λ
1
Φ 2j (t ) = ρ 2j (t ) + fδt j − fδt2 + N 2j (1.15)
λ
Φ 2j (t ) − Φ1j (t ) =
1
λ
[ρ 2
j
]
− ρ1j − fδt2 + fδt1 + N 2j − N1j (1.16)
come si può osservare scompare il termine relativo agli errori dell’orologio del satellite, e quindi
cosa molto importante ai fini della precisione finale, scompare anche l’eventuale effetto di disturbo
temporale indotto dalla Selective/Availability. Sinteticamente l’osservabile Differenza Singola di
fase viene scritta nel seguente modo:
1
DS = Φ12j (t ) = ρ12j (t ) − fδt12 + N12j (1.17)
λ
1
Φ12j (t ) = ρ12j (t ) − fδt12 + N12j (1.18)
λ
1
Φ12
k
(t ) = ρ12k (t ) − fδt12 + N12k (1.19)
λ
Φ12
k
(t ) − Φ12j (t ) =
1
λ
[ρ k
12 ]
(t ) − ρ12j (t ) + N12k − N12j (1.20)
e come si può vedere, in questo caso si elimina anche l’errore degli orologi dei ricevitori;
l’osservabile differenza doppia è solitamente indicato nella forma seguente:
1
DD = Φ 12jk (t ) = ρ12jk (t ) + N 12jk (1.21)
λ
20
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Dati due ricevitori (1 e 2), due satelliti (j e k) e due epoche di misura successive (t1 e t2), è possibile
scrivere per le due epoche le seguenti differenze doppie :
1
Φ12jk (t1 ) = ρ12jk (t1 ) + N12jk (1.22)
λ
1
Φ12jk (t2 ) = ρ12jk (t2 ) + N12jk (1.23)
λ
dove si elimina anche il termine relativo alle ambiguità. L’osservabile differenza tripla può essere
scritta nel seguente modo :
1
DT = Φ12jk (t12 ) = ρ12jk (t12 ) (1.25)
λ
I ricevitori a doppia frequenza effettuano misure di fase su entrambe le portanti disponibili, per cui
ad ogni epoca è possibile scrivere legami funzionali tra i differenti osservabili acquisiti.
φ (t ) = β 1 ⋅ φ1 (t ) + β 2 ⋅ φ 2 (t ) (1.26)
tale nuovo segnale dovuto alla combinazione lineare, avrà lunghezza d’onda ricavabile dalla
seguente relazione:
1 β1 β 2
= + (1.27)
λ λ1 λ 2
. Una combinazioni lineari denominate wide-lane si ottiene ponendo i coefficienti β 1 =+1 e β 2 = -1,
che può essere scritta in funzione dei range di fase espressi in termini di lunghezza, nella forma
seguente:
1
L5 = ( f1 L1 − f 2 L2 ) (1.28)
f1 − f 2
L’utilizzo di tale fase nella differenza doppia è utile per la risoluzione dei cycle slips e la
risoluzione delle ambiguità.
L’equazione dell’osservazione può essere scritta trascurando gli errori della ionosfera e la
troposfera come segue:
c
Lij5 kl = ρ klij + ( N 1ijkl − N 2ijkl ) (1.29)
f 1 − f 2 142 4 43 4
1 23 N 5ijkl
λ5
22
Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
dove la lunghezza d’onda λ5 è di 86cm circa e N 5ijkl è l’ambiguità della combinazione wide-lane,
che proprio grazie alla sua grande lunghezza d’onda, viene impiegata nelle fasi iniziali di ricerca del
numero intero di ambiguità di fase.
La combinazione delle due portanti L1 e L2 può essere scritta nel seguente modo:
1
Lc = L3 = ( f 12 L1 − f 22 L2 ) (1.30)
f − f2
1
2 2
Tab. 5 – Alcune combinazioni lineari delle misure di fase GPS (da Wübbena, 1989).
Segnale β1 β2 λ σ Vi
(m) (mm)
L1 1 0 0.190 3.0 0.779
L2 0 1 0.244 3.9 1.283
Lw 1 -1 0.862 19.4 -1.000
Ln 1 1 0.107 2.4 1.000
Lc - - ≅0.054 10.0 0.000
Il GPS è un sistema estremamente versatile, e trova applicazione in una ampia varietà di ambiti.
Rimanendo nei settori più vicini alle Scienze della Terra ed all’Ingegneria civile ed ambientale, le
metodologie di rilevamento GPS trovano impiego in Geodesia, in Geofisica, nel rilievo cartografico
e catastale, nel tracciamento di infrastrutture, nel controllo di deformazioni del suolo, … ecc. I
diversi utilizzi del sistema GPS richiedono approcci e metodologie di misura molto diverse, sia per
quanto riguarda gli investimenti necessari per l’acquisto della strumentazione, sia per quanto
inerente le precisioni raggiunte.
In tabella 6 si riporta uno schema riassuntivo delle tecniche di rilievo GPS maggiormente usate, nel
quale vengono riportate sia le caratteristiche strumentali necessarie in termini di osservabili
acquisiti, sia le precisioni di riferimento per la metodologia indicata.
Oltre al sistema GPS esistono sul mercato strumenti in grado di ricevere i segnali inviati non solo
dalla costellazione GPS, ma anche da un analogo sistema di posizionamento satellitare russo,
denominato GLONASS. Attualmente sono in commercio ricevitori capaci di utilizzare entrambe le
costellazioni. Sempre nella tabella 6 vengono distinte, come di consueto, le metodologie
cinematiche da quelle differenziali (DGPS), come verrà descritto più in dettaglio nel seguito
entrambe rientrano nel posizionamento dinamico, ma le prime fanno uso prioritario degli
osservabili di fase raggiungendo le massime precisioni (centimetriche), mentre le seconde fanno uso
prioritario degli osservabili di codice, eventualmente “aiutati” dall’uso degli osservabili di fase se
presenti, raggiungendo precisioni indicativamente metriche.
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Come più volte ripetuto, allo stato attuale del sistema, le elevate precisioni nell’uso del GPS
possono essere raggiunte solo attraverso modalità di posizionamento relativo, ed in particolare
usando come osservabili principali le fasi.
Generalmente in questo tipo di rilievo occorre una post-elaborazione dei dati acquisiti, e questo
comporta il notevole vincolo di non poter conoscere in tempo reale altro che una posizione
approssimata. Tale aspetto non è certo un vincolo per la misura di reti geodetiche, ma lo è
sicuramente nel caso si voglia effettuare delle operazioni di tracciamento di confini, di opere di
progetto, o qualora dal posizionamento dipenda ad esempio un atterraggio strumentale. Per questo
motivo negli ultimi 7-8 anni è stato un fiorire di ricerche volte alla realizzazione di strumentazione
in grado di operare in tempo reale. Ora si è passati alla fase di realizzazione, e tutte le maggiori case
produttrici di strumentazione GPS per la Geodesia, hanno in catalogo almeno un modello in grado
di effettuare rilievi cinematici in tempo reale, o come usualmente indicato, in modalità Real-Time
Kinematic (RTK).
Questo è il metodo principe per le reti geodetiche di alta precisione, ed uno dei primi ad essere stati
utilizzati in ambito topografico. E’ il metodo che consente ancora le massime precisioni, ed è quello
adottato anche per la misura delle reti globali, quali la rete IGS costituita da stazioni permanenti.
In questo caso i ricevitori rimangono fermi sui vertici da misurare per tutta la durata delle
osservazioni, e osservano la stessa costellazione di satelliti contemporaneamente per un periodo, la
cui durata è variabile in funzione della distanza e della precisione ricercata (compatibilmente con
quella massima raggiungibile). Indicativamente le osservazioni possono durare da un’ora (per
durate inferiori conviene adottare modalità di acquisizione ed elaborazione tipiche dello statico-
rapido) ad alcuni giorni, o addirittura senza interruzioni, come avviene per la rete di stazioni
permanenti.
σ N = σ E = ± a 2 + (b ⋅ D )2 (1.36)
Valori normalmente dichiarati (al livello 1 σ ) sono nel posizionamento orizzontale dell’ordine di
(5mm + 1ppm), mentre la quota peggiora con un fattore di circa 1.5-2 per entrambi i termini a e b.
Si è osservato però, che nelle reti di grandi dimensioni (nazionali o sovranazionali), elaborate presso
enti di ricerca con particolari software scientifici, la parte proporzionale tende a diminuire
sensibilmente anche di uno o due ordini di grandezza.
In questo tipo di rilievo occorre una post-elaborazione dei dati GPS e nel processamento entrano in
gioco i vari problemi precedentemente descritti, quali la modellazione degli effetti sistematici, la
risoluzione dell’ambiguità, l’effetto delle riflessioni multiple (multipath)…etc.
Nei software più comuni il processamento, che precede o è contestuale alla fase di compensazione e
trattamento statistico dell’insieme delle osservazioni, segue tre passi successivi:
- soluzione alle triple differenze;
- soluzione alle doppie differenze con ambiguità stimate attraverso numeri reali (soluzione float);
- soluzione alle doppie differenze con ambiguità stimate attraverso numeri interi (soluzione
fixed), e validazione statistica del set di ambigutà stimato.
Il rilievo in modalità statico rapido, è un tipo di rilievo statico che viene effettuato per le baselines
corte (<10-15km) con tempo di osservazione che variano in base al numero di satelliti in vista, ma
indicativamente possono essere tra i 10 e i 20 minuti. La produttività di tale metodo è sicuramente
elevata, ed al contrario di una tecnica utilizzata in passato chiamata psudo-static, non prevede la
rioccupazione doppia dei punti e le precisioni sono comparabili con quelle di un rilievo statico di
media precisione (10mm + 1ppm). Vista la breve durata delle osservazioni deve essere posta molta
attenzione da parte dell’operatore affinché l’intero periodo acquisito non presenti problemi di
acquisizione (cycle slips, basso numero di satelliti in funzione della durata, multipah ecc.), pena il
rischio di dover ripetere le osservazioni. Questa metodologia infatti, deve raggiungere per
conseguire un risultato accettabile, una soluzione ad ambiguità fissate in forma intera (soluzione
fixed). Qualora tale risultato non venga raggiunto, la sessione risulta troppo corta per fornire una
soluzione di tipo float accettabile.
Il concetto di base su cui si basa questa tecnica, è quello di separare nel calcolo la stima delle
ambiguità (stimate per prime), da quello delle posizioni relative, al contrario di quanto avviene nella
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
modalità statica di lunga durata, in cui le incognite (ambiguità e posizioni) sono stimate
contemporaneamente attraverso soluzioni successive float e fixed. Queste tecniche di recupero delle
ambiguità, fanno intenso uso di combinazioni di codice e di fase, e pertanto risentono moltissimo
nella loro efficienza dell’evoluzione tecnologica, e sono necessari per questo tipo di rilievo costosi
strumenti a doppia frequenza e doppio codice.
Tale tecnica permette di ricostruire la traccia puntuale di uno o più strumenti mobili rispetto ad uno
o più stazioni fisse usando come osservabile principale la misura di fase. Il concetto che sta alla
base di tale metodologia, è che la differenza tra due osservazioni successive raccolte dallo stesso
ricevitore allo stesso satellite, rappresenti la variazione di lunghezza del range satellite-ricevitore. In
tale misura viene ovviamente compresa sia la variazione indotta dallo spostamento del ricevitore,
sia quella generata dallo spostamento del satellite. La ricostruzione del percorso viene eseguita per
punti, ad intervalli di tempo regolari pari al passo di campionamento fissato.
Per garantire il massimo grado di affidabilità il rilievo cinematico deve essere inizializzato
preventivamente, determinando il set iniziale di ambiguità di fase prima di cominciare a spostare il
ricevitore mobile, ed eventualmente effettuando una acquisizione statica anche al termine del
percorso. L’inizializzazione può essere realizzata anche in movimento, attraverso l’impiego di
algoritmi denominati On-The-Fly (OTF), particolarmente efficienti con acquisizioni poco disturbate
e in presenza di un numero di satelliti maggiore di almeno una o due unità rispetto ai quattro
minimi.
Con frequenti interruzioni del segnale tali algoritmi non danno garanzie di successo, e spesso alcune
porzioni del tracciato non vengono ricostruite. Si deve tenere presente che attraverso l’impiego delle
classiche metodologie di elaborazioni dei dati cinematici, dopo la prima interruzione l’intero
tracciato non verrebbe più elaborato, ed inoltre non sempre risulta possibile mantenere una
acquisizione continua, a causa ad esempio di ostacoli (fabbricati, alberi, sottopassi), oppure non
sempre è possibile fermarsi per rinizializzare il rilievo, come ad esempio avviene nelle applicazioni
aerofotogrammetriche. Pertanto gli algoritmi OTF hanno una grande importanza, e hanno reso la
tecnica cinematica realmente utilizzabile.
Certo è che dovranno essere messe in atto metodologie di validazione del posizionamento ottenuto
con tale tecnica, in quanto più di altre può essere soggetta ad elaborazioni problematiche.
Generalmente una classica inizializzazione del rilievo, avviene attraverso brevi periodi di
acquisizione statica o rapido statica, magari collocando se possibile le due antenne a pochi
decimetri di distanza, su supporti a distanza nota (RTK initializer), oppure occupando vertici di
coordinate note con precisione di alcuni centimetri. Poco usata è oramai la tecnica solitamente
descritta in letteratura con il nome di antenna–swap, che prevede lo scambio di posizione tra le due
antenne.
Ogni singola epoca rappresenta una baseline da risolvere, pertanto il rilievo cinematico non potrà
garantire delle precisioni paragonabili, a causa della notevole riduzione della ridondanza delle
1
Φ 12jk (t ) − N 12jk = ρ12jk (t ) (1.37)
λ
Il modello può essere applicato fino a quando almeno quattro satelliti vengono ricevuti con
continuità, in caso contrario si dovrà stimare un nuovo set di ambiguità di fase iniziali.
Qualora il numero di satelliti sia maggiore di quattro, aspetto auspicabile per la robustezza della
soluzione, si potrà risolvere il sistema di equazioni applicando il metodo dei minimi quadrati.
Questo tipo di posizionamento è simile al precedente, con l’eccezione che si ha la trasmissione dei
dati da un ricevitore all’altro e l’elaborazione avviene in tempo reale, quindi occorre utilizzare
ricevitori progettati per realizzare la tecnica RTK. I ricevitori sono in grado di comunicare tra loro
attraverso una coppie di radio-modem, e deve essere tenuto in considerazione che, visti i brevi
tempi di acquisizione (es. 1punto al secondo) la mole di dati da spedire è considerevole, in quanto
tale tecnica RTK necessita delle osservazioni di fase e di codice per ogni portante, per ogni satellite,
generate dalla stazione di riferimento. Per tale motivo la qualità della trasmissione radio deve
garantire una velocità di trasmissione dati minima di 9600 baud. Quindi oltre ad una buona
acquisizione dei segnali satellitari, si dovrà garantire anche una buona ricezione dei segnali
trasmessi dalla stazione di riferimento.
Si deve mantenere, come descritto in precedenza, la visibilità di almeno 4 satelliti, e nel caso di
perdita del segnale si deve rinizializzare il set di ambiguità di fase normalmente attraverso un
firmware strumentale OTF.
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Questo tipo di posizionamento potrebbe trovare applicazione anche negli aeroporti per l’atterraggio
strumentale degli aerei, in quanto si può arrivare a precisioni dell’ordine del centimetro, ma ancora
l’affidabilità non è garantita con un margine di sicurezza tale da poter essere applicato nelle
cosiddette applicazioni safety-of-life.
Dal punto di vista strumentale si può osservare un notevole sviluppo di ricevitori capaci di
effettuare rilevamenti in modalità RTK, e l’attuale mercato propone soluzioni alquanto diversificate
sia riguardo ai costi che alle precisioni dichiarate. Un ulteriore aspetto decisamente migliorato nei
ricevitori dell’ultima generazione, riguarda l’alto livello di resistenza alle interferenze radio (anti-
jamming), e al multipath.
Attualmente sono disponibili anche strumenti RTK monofrequenza che si pongono come precisioni
raggiunte, circa 20 cm, tra il DGPS e la modalità RTK in doppia frequenza.
L’impiego di tecniche in tempo reale, oltre ad offrire possibili applicazioni di tracciamento e
picchettamento con il GPS, se correttamente effettuate svincolano l’operatore da tutte le complesse
fasi di post-processamneto dei dati, e in pratica l’operatore rientra in ufficio direttamente con le
posizioni corrette dei punti rilevati.
Tali tecniche però necessitano proprio per tale motivo di una verifica delle precisioni raggiunte e
devono essere messe a punto procedure operative di validazione del rilevamento effettuato.
Con il termine DGPS si intende attualmente una serie di metodi di posizionamento in tempo reale,
basati principalmente sull’acquisizione dei codici da parte di più ricevitori. A seconda
dell’hardware disponibile, e quindi in ultima analisi del tipo di osservabili acquisiti, saranno
adottabili metodologie basate sul solo uso del codice C/A, oppure se anche uno o due segnali di fase
(ricevitori mono o doppia frequenza) e/o di codice (C/A e Y1-Y2), potranno essere adottate
differenti tecniche di code-smoothing fino ad arrivare alle modalità RTK, con una varietà di
metodologie quindi che forniscono precisioni da sub-metriche a circa 10 metri.
Se si necessita di avere la posizione corretta direttamente in campagna, come ad esempio avviene
generalmente nelle applicazioni geofisiche che prevedono la navigazione lungo profili prestabiliti,
la correzione dovrà avvenire obbligatoriamente in tempo reale. Se invece le posizioni corrette
possono essere ottenute anche a posteriori, allora l’importante problema legato alle trasmissioni dei
dati tra i ricevitori può essere completamente eliminato. Una volta registrate le osservazioni dai vari
ricevitori, il processamento dei tracciati può avvenire con tecniche anche più raffinate rispetto a
quelle disponibili in tempo reale, in post-processing.
stazione stazione
remota master
Il classico metodo GPS differenziale in tempo reale basato esclusivamente sull’uso del codice,
consiste nell'impiego contemporaneo di due o più ricevitori GPS che operano in una medesima area
geografica: almeno uno dei ricevitori funge da stazione master, ed è posto su un vertice di cui sono
note le coordinate nel sistema di riferimento WGS84, gli altri sono installati su stazioni mobili. I
ricevitori eseguono misure di pseudorange correlando generalmente il solo codice C/A. La
differenza tra le coordinate misurate e quelle note relative alla stazione master consente di
determinare la correzione differenziale, epoca per epoca, da applicare alla determinazione della
soluzione della stazione mobile. Nell'ipotesi che siano presenti componenti sistematiche di errore
analoghe tra stazioni fisse e mobili, tale correzione può essere applicata consentendo di ridurre
l'indeterminazione nella posizione dei punti acquisiti a valori dell'ordine contenuti nei dieci metri,
anche a distanze considerevoli (500 km).
b) La stazione master trasmette alla mobile l'errore relativo allo pseudorange rispetto a tutti i
satelliti visibili. La stazione mobile, ricevute le correzioni, le applica ai range presenti nella propria
costellazione e calcola la posizione.
Questo secondo tipo di correzione è indicata usualmente come correzione nello spazio delle misure.
In questo caso, se a causa di un ostacolo la stazione mobile perde l’aggancio ad uno o più satelliti,
mantenendone in vista un numero sufficiente per effettuare il posizionamento, può continuare a
trarre vantaggio dalla correzione inviata dalla stazione fissa relativamente ad i soli satelliti acquisiti.
La stazione fissa deve essere posta in una posizione di larga visibilità, tale da consentire
l’acquisizione di tutti i possibili satelliti che la stazione mobile potrebbe ricevere.
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Appunti sul sistema GPS Stefano Gandolfi
Per quanto inerente la trasmissione dei dati di correzione differenziale, lo standard corrente è quello
progettato dallo Special Committee n.104 del Radio Technical Committee for Maritime Services
(RTCM) nel 1990.
La maggioranza dei ricevitori GPS oggi sul mercato prevedono di poter acquisire, attraverso una
porta seriale, le correzioni differenziali in tale formato.
L’opzione di generazione delle correzioni è invece presente in un numero inferiore di modelli,
generalmente di costo più elevato.
Operativamente per realizzare un rilievo in modalità DGPS organizzato in proprio, si dovrà disporre
di almeno due ricevitori muniti di radio-modem, uno dei quali equipaggiato con il firmware
necessario per il calcolo delle correzioni differenziali e all’invio delle stesse tramite il radio-modem
(RTCM-Output). L’altro ricevitore sempre interfacciato con un radio-modem, dovrà invece essere
semplicemente abilitato alla ricezione della correzione differenziale secondo gli standard RTCM
(RTCM-Input).
Poi verranno inserite le coordinate WGS84 di riferimento nella stazione fissa, note o determinate in
precedenza, attraverso le quali verranno calcolate le differenze per ogni singolo pseudo-range, come
differenza rispetto alla posizione teorica. Sulla base di tali valori, il software effettua un controllo
grossolano verificando che le correzioni non siano oltre una soglia di accettabilità, e vengono
spediti attivando la trasmissione radio.
Una posizione di riferimento accurata della stazione fissa è ovviamente determinante agli effetti
della affidabilità della successiva correzione differenziale dei dati remoti.
In questo caso, a differenza delle modalità di rilievo cinematiche in tempo reale (RTK), la mole di
dati da spedire è limitata, e pertanto non devono essere garantite alte velocità nel protocollo di
comunicazione tramite il radio-link.
Presso la stazione mobile, una volta attivata la ricezione delle correzioni differenziali ed agganciata
la costellazione satellitare, la correzione differenziale viene apportata alle misure e viene
continuamente aggiornata.
Per giungere a livelli di precisione maggiore, rispetto ai 3-10 m forniti dal DGPS fatto con il solo
codice C/A, bisogna ricorrere a tecniche che prevedano almeno un osservabile di fase per
consentire l’applicazione di metodologie di code-smoothing.
Il DGPS è evoluto notevolmente in questi ultimi anni, grazie anche ad una nuova opportunità di
correzione differenziale da satellite, oppure tramite connessione GSM (anche via Internet). In
pratica si ha oggi la possibilità di acquisire correzioni differenziali in tempo reale attraverso una rete
commerciale satellitare, o attraverso provider contattabili tramite telefono cellulare.
L’utilizzo di tale metodo di correzione differenziale da un lato svincola l’utente dall’acquisto e dalla
gestione della stazione (o dalle stazioni) di riferimento, dall’altro risulta necessaria la “visibilità”
verso il satellite che trasmette le correzioni differenziali, oppure verso il ponte radio della rete
cellulare, e si deve porre attenzione ad eventuali interferenze oltre che per l’acquisizione GPS anche
per l’acquisizione delle correzioni differenziali.
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