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Il Territorio tra scienza e comunicazione.

L’evoluzione tecnologica
e i nuovi sistemi di rappresentazione
Padova, 16 febbraio 2015

Il ruolo dell’IGM nell’evoluzione


dei Sistemi di Riferimento
Renzo Maseroli
Istituto
Geografico
Militare

Renzo Maseroli 02/03/2015 1


Evoluzione dei Sistemi in Italia
Per tutto il 1900 l’Italia ha utilizzato Bessel su GE
Sistemi di Riferimento Locali ROMA40
realizzati cioè approssimando il geoide ED50
con un ellissoide posto in tangenza con
l’area d’interesse
geoide
Alla fine del ‘900 la geodesia è oggetto di una
grande rivoluzione: il GPS
grandi vantaggi di precisione, rapidità, economicità,
semplicità, ecc. ma anche qualche difficoltà:
il GPS non fornisce risultati nei Sistemi Locali, ma
nel Sistema Globale WGS84 (World Geodetic System 1984)
ellissoide
Costituito da una terna cartesiana con origine nel geocentrico
Z geoide
centro di massa della Terra, quindi geocentrico
a cui è associato un ellissoide anch’esso geocentrico
Y
Per sfruttare pienamente il GPS anche in Italia,
è quindi necessaria l’adozione del Riferimento
Globale X
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Adozione del Riferimento Globale
L’Italia sceglie il Riferimento Globale ITRS (International Terrestrial Reference
System) praticamente identico al WGS84 nella definizione
L’ITRS non ha coordinate, è solo un insieme di regole;
le coordinate sono presenti nelle sue realizzazioni denominate:
ITRF-YY (t0): International Terrestrial Reference Frame all’epoca t0
Gli ITRF costituiscono una serie di realizzazioni riferite ad epoche diverse:
il sistema è infatti sensibile al moto delle placche tettoniche,
quindi le coordinate delle stazioni cambiano nel tempo
le realizzazioni devono dunque essere
aggiornate frequentemente per rimanere
coerenti con la realtà fisica
L’Italia considera in realtà una versione
dell’ITRS definita dall’EUREF per l’Europa:
ETRS89
(EuropeanTerrestrial Reference System)
nel 1996 l’IGM adotta quindi il sistema
ETRS89 nella versione ETRF89(89)
realizzato sul territorio europeo dall’EUREF
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Il raffittimento italiano: la rete IGM95
Composta all’impianto da 1230 punti Punti EUREF
Punti coinc. ROMA40
con interdistanza media 20 km Punti nuovi

Determinata interamente con


metodologia GPS
Oggi raffittita ad oltre 2000 punti
Altri 3000 punti aggiunti dal
raffittimento regionale a 7 km
Precisione: 5 cm
Già nei primi anni 2000 tale
precisione non era più sufficiente
a supportare alcune moderne
tecnologie …

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Evoluzione del GPS di precisione
Fine anni ‘80: metodo statico
Baseline
Statico rapido

.
Cinematico
Posizione in tempo reale
Fine anni ’90: Cinematico RTK

Stazioni permanenti
Baseline

.
Base Rover

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Evoluzione del GPS di precisione
La metodologia RTK diventa ancora più efficace
se si organizza sul territorio una rete di stazioni permanenti coordinate,
che fornisce un Servizio di Posizionamento in Tempo Reale: NRTK
(Network Real Time Kinematic)

Internet

Centro
calcolo

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Reti NRTK
In Italia le prime reti
NRTK nascono nei
primi anni 2000 a
livello regionale
Veneto
Dal 2009-2010 i
software consentono
di gestire anche molte
stazioni
Diventa quindi
possibile la nascita
di 2 NRTK privati a
livello nazionale:
ItalPos
GeoNet

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Rete Dinamica Nazionale
Il metodo NRTK risulta molto efficace, e quindi molto richiesto
dall’utenza tecnica, ma necessita di grande precisione nella
definizione della posizione delle stazioni permanenti
I pochi cm di incertezza della realizzazione ETRF89 (raffittita
dall’IGM95) non erano sufficienti a garantire la precisione
necessaria
L’IGM deve quindi definire un nuovo e più preciso Sistema:
lo ufficializza il 01-01- 2009 e adotta:
ETRF2000 (2008.0)
La realizzazione del Sistema ETRF2000 è ottenuta per mezzo
di una rete di stazioni permanenti GNSS diffuse su tutto il
territorio nazionale:
Rete Dinamica Nazionale (RDN)
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Rete Dinamica Nazionale (RDN)
Composta da 100 stazioni
omogeneamente distribuite con
÷150 km
interdistanza media circa 100÷
Stazioni appartenenti ad Enti Pubblici
che inviano giornalmente i dati al Centro di
Calcolo dell’IGM
La mancanza di un controllo diretto sulle
stazioni ha suggerito l’utilizzo di una
quantità maggiore alle effettive necessità
Calcolo eseguito in ITRF2005(2000)
trasportato al 2008.0
Passaggio in ETRF2000(2008.0)
effettuato con i parametri di
rototraslazione ufficiali forniti da EUREF
Precisione raggiunta:
Errori < di 1 cm planim.; < di 1.5 cm in h
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Rete Dinamica Nazionale
www.igmi.org Servizio Geodetico …
Sul sito IGM è
presente una
apposita sezione
dedicata alla RDN
che contiene le
descrizioni di tutte
le stazioni

Il sito è connesso al DB che conserva i dati e consente lo scarico


delle osservazioni a 30” secondi in formato RINEX
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Monitoraggio della RDN
Una rete di così alta precisione deve essere
continuamente monitorata
In particolare in un territorio come l’Italia
caratterizzato da una geodinamica complessa:
- situata al confine fra due grandi placche
- in presenza di microplacche “cuscinetto”,
fra cui quella “Adriatica” soggetta in parte
a moti propri

Per verificare il mantenimento di una corretta


geometria sono quindi necessari ricalcoli
periodici delle posizioni delle stazioni, che
consentano di stimare le velocità dei siti

Fin dall’impianto (2008.0) l’IGM ha iniziato un


monitoraggio continuo della rete, accumulando
ricalcoli periodici
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Velocità in IGb08
Nel 2013, dopo 5 anni di attività,
è stato fatto il punto della
situazione
Utilizzando i calcoli di 84
settimane (su 261) regolarmente
distribuite nei 5 anni, si è
proceduto ad una prima stima
delle velocità per 92 stazioni RDN,
ottenendo i seguenti risultati
Moduli orizzontali:
min = 0.024 m/y; max = 0.032 m/y
media = 0.028 m/y,
errore ≈ 0.002 m/y
Dalle velocità IGb08 (assolute)
sono state calcolate le velocità
ETRF2000 (relative)

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Velocità relative delle stazioni RDN
orizzontali
La parte Nord, la costa Tirrenica
e la Sardegna non presentano
moti relativi: quindi si muovono
in accordo con la placca
Fra la cintura appenninica ed il
Mar Adriatico è presente un
movimento residuo verso NE da
2÷3 mm/a a punte di 6 mm/a
(media 4 mm/a)
La Calabria e le Eolie evidenziano
un movimento residuo verso
NNE di 2÷3 mm/a
La Sicilia, esclusa Messina e
compresa Malta, presenta un
movimento residuo verso NNO
da 2÷3 mm/a a punte di 5 mm/a
(media 3 mm/a)
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Velocità relative delle stazioni RDN
verticali
Gran parte dell’Italia non presenta
movimenti verticali significativi a
livello regionale

Apprezzabile innalzamento della


regione alpina

Subsidenza del settore centro


orientale del bacino del Po

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Revisione della RDN: RDN2
Il monitoraggio della RDN ha riguardato anche la verifica del corretto
funzionamento delle stazioni
Nel maggio 2014, su 100 siti, le stazioni
attive e correttamente funzionanti erano
ridotte ad 80
Si è ritenuto opportuno procedere ad un
aggiornamento (RDN2) incrementando la
rete con 55 nuove stazioni:
- 21 in sostituzione di quelle dismesse
- 34 di raffittimento nelle zone con
geodinamica interessante
La RDN2 è composta quindi da 135 stazioni,
24 delle quali appartenenti all’EPN
Calcolo effettuato su 35 soluzioni
giornaliere consecutive; RMS sulla
ripetibilità: Nord Max < 3 mm
Est Max < 3 mm
Up Max < 8 mm
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Aggiornamento del Riferimento
L’indagine svolta in questi primi 5 anni di attività della RDN ha consentito di
conoscere la reale situazione geometrica della rete, e ci ha mostrato che,
anche se in zone limitate, siamo in presenza di movimenti relativi che in
qualche caso arrivano già oggi a 3 cm
E' quindi necessario iniziare a pensare in termini concreti all’aggiornamento
del network, in modo da ristabilire la coerenza geometrica indispensabile per
garantire l'efficienza di alcune moderne tecnologie, in particolare dell'NRTK
L’IGM, pienamente consapevole delle problematiche che un cambio di

Grazie per l’attenzione !


Sistema Geodetico inevitabilmente genera negli utilizzatori, sta pensando a
soluzioni tese a minimizzare l'impatto negativo sugli utilizzatori
Un metodo interessante potrebbe essere quello di mantenere 2 riferimenti:
- uno DINAMICO tenuto costantemente allineato alla realtà fisica, valido per
le applicazioni più esigenti
- uno STATICO da utilizzare per la comune georeferenziazione, caratterizzato
comunque da recente e buona geometria e collegato a quello DINAMICO
dalla stima del campo di deformazione
Il sistema DINAMICO potrebbe essere così riallineato frequentemente, senza
impatto sugli utilizzatori, aggiornando di volta in volta il campo di deformazione
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