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I rispettivi valori in pausa sono indicati come segue:

pausa di semibreve (4/4) segnata come un rettangolino sotto il 4 rigo musicale.

pausa di minima (2/4) segnata come un rettangolino sopra il 3" rigo musicale.

pausa di semiminima 1/4)

pausa di croma (1/8)

pausa di semicroma (1/16)

pausa di biscroma (1/32)


pausa di semibiscroma
(1/64)
NOTE

Semibreve
4/4

Minima
2/4

Semiminima
1/4

Croma
1/8

Semicroma
1/16

Biscroma JDDJJJIIJ EZJJJDDDJD132


SemibiseromaJUDJDDEJDULDDERSJDULDDERSJDU,UDDDD V/64
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Per leggere in maniera agevole la musica il pentagramma viene diviso in tante parti
attraverso delle linee verticali. Tali linee si chiamano STANGHETTE, la parte di spartito
compresa fra due stanghette si chiama MISURA o BATTUTA, per definizione una
BATTUTA è lo spazio che intercorre fra due STANGHETTE. Al termine di una
composizione si usa la stanghetta doppia finale, è possibile usare la doppia
stanghetta anche al termine di una parte ben definita di una composizione ma essa è
differente dalla doppia stanghetta finale.

Ciascuna battuta può essere divisa in due o più parti uguali dette MOVIMENTI o
TEMPI. La durata di ciascuna battuta è stabilita da una frazione posta subito dopo la
chiave; il NUMERATORE indica il NUMERO DI TEMPI contenuti nella battuta mentre
il DENOMINATORE indica la durata di ciascun tempo. Talvolta per indicare i TEMPI
della battuta si usano i seguenti termini: MOVIMENTI, TEMPI, ACCENTI RITMICI e
PULSAZIONI, tutti questi termini devono essere considerati sinonimi. In pratica dopo
la chiave si scrive una frazione, essa non è altro che il TEMPO, esso serve a stabilire il
valore della battuta e la sua durata in movimenti ed è praticamente l’ordine metrico
con il quale si disciplina la successione degli accenti.
I tempi della battuta così come gli accenti di una parola si dividono in FORTI E DEBOLI.
L’accento musicale è quindi determinato dai tempi ed è l’appoggio più o meno
marcato del suono sopra una determinata nota. Se nelle parole della nostra lingua
distinguiamo fra accenti forti e deboli possiamo farlo anche con i tempi musicali.

Es : La parola ca-ne ha 2 sillabe di cui la prima ha accento forte.


Ricordiamoci che il primo movimento di ogni misura è sempre FORTE.

Ogni misura può essere composta da una o più note o da note e pause quindi due o
più tempi di una battuta possono essere condensati mediante una sola figura
corrispondente alla loro somma. In maniera del tutto analoga possiamo dividere
ciascun tempo in parti più piccole dette SUDDIVISIONI. Ogni tempo della misura è
suscettibile di suddivisione che ha sempre l’accento forte sulla prima parte.
Da questa figura deduciamo che: un tempo binario ha 4 suddivisioni, uno ternario 6 e
uno quaternario 8.. Generalmente si parla di TEMPI SEMPLICI quando è possibile
realizzare una suddivisione binaria e TEMPI COMPOSTI quando abbiamo una
SUDDIVISIONE TERNARIA.
Ogni misura semplice ha la sua relativa composta, essa si ottiene moltiplicando il
numeratore per 3 ed il denominatore per 2.

L’esempio mostra come ricavare una misura composta a partire da una semplice;
nella fattispecie il tempo composto del 2/4 è il 6/8. Questo vuol dire che quando
solfeggiamo il 6/8 lo dobbiamo solfeggiare in due movimenti ciascuno composto da 3
suddivisioni. In tutto quindi avremo 6 suddivisioni da 1/8.

E’ possibile fare l’operazione contraria ossia trovare la misura semplice data la sua
relativa composta: dividere il numeratore per 3 ed il denominatore per 2. Nelle
misure composte, il denominatore della frazione indica il numero delle suddivisioni
e non quello dei movimenti, esso rimane uguale a quello delle misure semplici.

Questo esempio ci mostra il procedimento contrario al precedente; se ho un tempo


composto e non so in quanti movimenti solfeggiarlo posso ricorrere a questa
formula.
Il 3/8 è ambivalente, se portato a velocità sostenuta può essere solfeggiato in un
movimento fatto da 3 suddivisioni; a velocità molto lenta ciascuna croma può
presentare suddivisione binaria ossia essere suddivisa in 2 semicrome. Quindi in
questo secondo caso avremmo 3 movimenti a suddivisione binaria, bisogna
esprimere la dicitura “ In tre”. Considerazioni analoghe vanno fatte per il ¾ che
nella stragrande maggioranza dei casi si porta in 3 movimenti. Come per il 3/8 anche
per il ¾ potremo trovare la dicitura “in uno” o “in tre”.

ESEMPI E CONSIDERAZIONI PRATICHE

Il brano di Elisa “ O forse sei tu” è scritto in un tempo semplice o composto?


In quanti movimenti viene solfeggiato/suonato?
Quante suddivisioni sono presenti nella prima battuta?
Se dovessi contare oppure suonare con un batterista o con metronomo come
conteresti in 6 o in 2?
Questo secondo brano è l’inizio di un noto pezzo di Sakamoto “Merry Christmas Mr
Lawrence”

E’ un tempo semplice ?
Quanti movimenti ci sono?
La suddivisione è binaria o ternaria?

Quante suddivisioni sono presenti nella prima battuta?


E’ un tempo semplice o composto?
E’ un tempo binario o quaternario?
Riguardo a questo valzer di CHOPIN:

E’ un tempo semplice o composto?

L’esempio successivo in 3/8 va suonato in un movimento o in 3 movimenti?


In quanti movimenti va eseguito questo pezzo?
E’ un tempo semplice o composto?

Quante suddivisioni sono presenti nella prima battuta?

Come possiamo vedere le nozioni di teoria che studiamo devono essere sempre
applicate all’analisi dei brani del repertorio sia classico che moderno potremmo fare
tantissimi altri esempi ma le regole di carattere generale restano le stesse.

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