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ISBN: 9788894661453
Prefazione
Lo studio del solfeggio ritmico è un argomento molto importante per la comprensione dei tempi
e delle figurazioni ritmiche che ci sono nella musica. Quando si ha il controllo del timing (cioè
il come si sta sul tempo) si suona al meglio delle proprie capacità, in modo da ottenere un
solido groove. Mentre si improvvisa può capitare di perdere il tempo perchè si suonano troppe
note di una frase, quando invece bisognerebbe ritornare al groove... Rispettare il timing è fon-
damentale per ogni musicista, soprattutto quando si suona insieme. Si può sicuramente im-
parare a suonare studiando i dischi (che a mio avviso rimangono i migliori insegnanti) e
suonando tantissimo; ma se si studia il solfeggio ritmico allora le proprie capacità musicali
migliorano, per quanto riguarda i tempi e gli incastri delle tantissime figurazioni ritmiche. In-
oltre si capisce meglio cosa si sta suonando. Sbagliare è umano, ma è importante riuscire a
riprendere il tempo del brano. Il metodo ha proprio lo scopo di fornire tutte le indicazioni utili
riguardo la ritmica e migliorare la sua comprensione.
Un consiglio è quello di curare la parte musicale degli esercizi: suono pulito, dinamica costante
e precisione ritmica. Se avrete problemi con una nota o una certa figurazione, isolatela dal
resto dell’esercizio e suonatela di seguito, aiutandovi con un metronomo o un loop di batteria.
Una volta risolto il problema potete riprendere ad eseguire l’intero esercizio. Cercate di suonare
senza errori prima di passare all’esercizio successivo. Un’altra raccomandazione è quella di
rispettare la durata delle note scritte: una croma deve durare esattamente 1/8. Iniziate a 60
bpm di velocità metronomica e poi aumentate o diminuite: vi renderete conto che suonare
lentamente è meno facile di quello che sembra.
Il metodo è provvisto di esempi audio per ogni esercizio, quindi se avete problemi con la lettura
ascoltate l’audio per capire meglio l’esecuzione. Scorrete in basso la pagina dei video per
trovare l’esercizio che state studiando.
Andate sulla mia pagina YouTube www.youtube.com/robertofascianibass e cercate la playlist
“Solfeggi Ritmici per Basso”, in cui troverete un video per ogni capitolo del libro con tutti gli
esercizi e il loro minutaggio.
Roberto
- Tempo 5
- Semicrome 15
- Punto 24
- Terzine 29
- Sincope 36
- Legatura di valore 40
- Tempi composti 49
- Tempo tagliato 54
- Ripasso 58
- Tempi dispari 66
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Durata note e pause relative
semibreve 4/4
minima 2/4
semiminima 1/4
croma 1/8
semicroma 1/16
Potremo anche trovare tempi composti come il 6/8, 9/8 o 12/8: significa che possiamo suddi-
videre il singolo movimento in tre crome, e il risultato è un andamento ritmico differente pro-
prio a causa della suddivisione a tre. Esistono inoltre anche i cosiddetti tempi dispari, in cui il
numero di movimenti può essere di 5, 6, 7 ecc... Di questi tempi parleremo meglio più avanti.
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Semiminime, crome, minime e semi-
brevi
La semiminima è la nota da 1/4 che definisce la durata di un singolo movimento di una battuta
da 4/4: quando si usa un metronomo, solitamente viene scandita proprio la semiminima.
Dividendo la singola semiminima in due note di pari durata abbiamo le crome, con la durata
di 1/8. La minima dura 2/4 e la semibreve 4/4. Seguite lo schema a pagina 5.
Quando ascoltate musica provate a capire qual è il tempo del brano e le sue suddivisioni rit-
miche, ascoltando soprattutto la sezione ritmica composta da basso e batteria. Un aiuto può
essere anche quello di contare quanti accenti ci vogliono per il cambio di accordi, oltre alla
ritmica. Seguire la linea del basso (ma anche degli altri strumenti) vi aiuterà a capire come
“pensano” i musicisti, oltre ad assorbire il loro stile.
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Dividendo un movimento in quattro note di pari durata si hanno le semicrome, con durata di
1/16.
In questo capitolo troverete combinazioni di semicrome e crome. Per capirle meglio consid-
erate la croma come due semicrome legate insieme.
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Punto
Il punto incrementa la durata della nota della metà della nota stessa. Una semiminima col
punto durerà quindi 1/4 più 1/8 (oppure tre crome); una croma puntata durerà un 1/8 più
1/16.
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La terzina è un gruppo irregolare che suddivide il singolo movimento in tre note di pari durata.
Si dice gruppo irregolare perchè si interrompe la normale suddivisione a due o quattro note,
creando così un andamento ritmico differente da quelli studiati finora.
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Sincope
La sincope è un effetto ritmico particolare in cui si suona in contrasto col metronomo: significa
che l’accento creato dalle note suonate non coincide esattamente con quello del metronomo,
come potete vedere dall’esempio.
Riconoscerla è facile: agli estremi della figurazione ritmica si hanno note di una durata diversa
rispetto a quelle contenute al loro interno. La sincope si dice semplice quando c’è una nota
tra le due ai bordi, composta quando le note all’interno sono più di una.
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Legatura di valore
La legatura di valore è una linea curva che unisce due o più note: le durate delle singole note
vengono sommate, come se fossero una nota sola. Ad esempio, una semiminima legata a un
sedicesimo durerà 1/4 più 1/16.
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Doppie terzine e sestine
Si ottengono dividendo il movimento in sei note; la differenza tra doppe terzine e sestine è
nell’accentazione: l’accento è ogni tre note per le doppie terzine, ogni due note per le sestine.
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I tempi composti hanno una suddivisione dell’accento di tre note, e si usano quando l’anda-
mento del brano è sempre terzinato. Pensate ad uno slow blues, ad esempio.
Il 6/8 è il relativo del 2/4, il 9/8 del 3/4 e il 12/8 del 4/4; ogni movimento avrà tre crome, come
potete constatare dallo schema in basso.
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Tempo tagliato
Il tempo tagliato ha due movimenti per battuta che durano una minima l’uno (quindi 2/2); si
scrive con una C e una linea verticale. È molto usato nella musica latina, ma non solo. La pe-
culiarità di questo tempo è che ora una semiminima suona come una croma rispetto al beat
del metronomo.
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Ripasso
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Tempi dispari
I tempi dispari (o irregolari) sono composti dall’unione di tempi semplici e composti, quindi
hanno una sonorità differente rispetto ai tempi studiati finora. L’unità di misura del movimento,
oltre ad essere la semiminima, può essere definito anche con la croma(in alcuni casi addirittura
con la semicroma). La battuta quindi può avere 5, 6, 7, 9, 10, 11 o 13 singoli accenti di semi-
minima o croma.
Ad esempio, un 5/4 è formato all’unione di un 2/4 e 3/4; un 7/4 da un 4/4 e un 3/4 ecc. Molto
comune è il 7/8, composto da 7 crome; suona come un 4/4 con una croma in meno.
Può capitare di trovarsi di fronte a un 10/8 o 11/8, e per capire il suo andamento è utile as-
coltare la ritmica di riferimento con la sua particolare accentazione. Un 11/8 può essere sud-
diviso in questi modi: 5/4 + 1/8, oppure 3 + 3 + 3 + 2. Alcune volte si trova proprio questo tipo
di notazione nella parte superiore del metro musicale; quando non è segnato bisogna ascoltare
il brano e contare l’accentazione del ritmo.
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