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IL DEBUTTO DEI MISSILI


DA CROCIERA NELL’US NAVY
Lo sviluppo e I successi riscontrati nell’uso dei missili da crociera “Tomahawk”, massicciamente utilizzati
l’immissione in dall’US Navy sin dal lontano gennaio 1991 nell’operazione “Desert Storm”, hanno portato alla
servizio con la Marina “scoperta” di un nuovo sistema d’arma ritenuto più vantaggioso dell’impiego dei tradizionali
degli Stati Uniti dei velivoli pilotati contro bersagli di elevato valore tattico e strategico, nonché molto spesso protetti
missili Loon e da sofisticati sistemi di difesa, li “Tomahawk” è un ordigno relativamente moderno, perché il suo
Regulus, prima sviluppo è maturato nella seconda metà degli anni Ottanta, ma la genesi di questo tipo di arma,
dell’avvento dei lanciabile da navi di superficie e da unità subacquee, ha radici ben più lontane nel tempo, addirit
missili balistici Polaris tura risalenti alla seconda guerra mondiale.
lanciabili in
immersione I primi passi

Dapprima il sommergibile, e poi il sottomarino, erano destinati a diventare le piattaiòrme


predestinate per il lancio di missili da crociera, Il primo evento di questo tipo ebbe luogo il 22
MICHELE COSENTINO giugno 1945, quando l’allora capitano di fregata dell’US Navy Eugene Fluckey, frustrato dalle
ovvie limitazioni d’impiego di tradizionali siluri contro bersagli terrestri, fece installare un lan
ciarazzi da cinque pollici (127 mm) sulla coperta del sommergibile Bari’ (SS-220) da lui coman
Parte 1” dato, con il quale si introdusse furtivamente all’interno del porto giapponese di Shari (nell’isola
di Hokkaido) lanciando dodici razzi da lui indicati come “missili balistici” (sicl) contro le
- -

infrastrutture industriali della città nipponica, provocando gravissimi danni (1). In realtà, l’idea
di utilizzare il sommergibile per bombardare obiettivi ubicati su coste nemiche risale a qualche
anno prima e precisamente al 1942, quando il comandante del sommergibile tedesco U-511,
Imbarco di un missile Regulus a capitano di corvetta Fritz Steinhoff, discusse l’argomento con il fratello Ernst, un ingegnere alle
bordo sul sommergibile
dipendenze del centro sperimentale di Peenemunde, sul Mar Baltico, culla della missilistica tede
CarI,onero (SS-337), in banchina
nell’Arsenale di Mare IslaM: sca e mondiale. I due fratelli erano convinti che un sommergibile in immersione a quote non
l’arma è movimentata con profonde potesse lanciare razzi contro obiettivi nemici: l’ammiraglio Dònitz approvò l’esecuzio
l’ausilio di Lina gru e ha le ali
ne di alcune prove, anche perché fra i vertici militari del Terzo Reich si stavano cercando solu
ripiegate per poter essere
alloggiata all’interno deIl’Imngur zioni di varia natura per contrastare in qualche modo l’intervento degli Stati Uniti nel conflitto.
(USN). Una tra queste avrebbe dunque potuto essere il bombardamento delle città americane della costa
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atlantica, prima fra tutte New York. Tra maggio e giugno del 1942 furono condotte alcune prove Da si’zi.st’cl,
utilizzando un lanciarazzi “Wurfgerat 41” della \Vehnnacht. con armi da 210 e 300 mm, imbar lt sommergibite Cusk (55-338) in
banchina nell’Arsenale di Mare
cato sulI’U-SIiM: i test dimostrarono la fanibilità del sistema compreso il lancio con battello lsland il 29 settembre t937: ben
immerso a 15 metri di quota. visil,ili il contenitore/hangar del
La concretizzazione operativa del piano fu tuttavia ritardata da problemi tecnico-burocratici: t..oon e la configurazione
originaria della fulsatorre: le
la Kriegsmarine voleva installare lanciatori appositamente realizzati per l’impiego navale, anzi linee bianche presenti
ché ricorre a equipaggiamenti “terrestri” modificati, ma si mosse con una lentezza tale da con nell’immagine sono parte
sentire agli Alleati di sviluppare quelle tecnologie e tattiche antisommergibili che alla fine avreb integrante del negativo originale
ed evidenziano le modifiche
bero sconfitto l’arma subacquea tedesca. Il progetto non fu abbandonato del tutto perché, nell’e apportate nel corso dei lavori
state del 1944, tre battelli tedeschi assegnati alla 30 Flottiglia del Mar Nero furono segretamente (USN).
equipaggiati con lanciarazzi: l’U-ì9 era dotato di un lanciatore in copena, mentre sull’U-24 e
Vista da poppa det Carbonero,
sull’U-9 questo era installato a centronave, nell’intercapedine tra scafo leggero e scafo resistente, ormeggiato a pucchetto
Le tre unità avrebbero dovuto operare contro le installazioni portuali sovietiche dell’area per pro- nell’Arsenale di Mare tslund
leggere la ritirata dei reparti tedeschi verso ovest. ma non si hanno notizie cene su un impiego (San Francisco) tra una
chiatta/caserma e ‘in altm
effettivo ed efficace dei tre “sommergibili lanciarazzi”. Il contemporaneo sviluppo delle prime sommergibile ai lavori; in
armi teleguidate le note V-l e V-2 stimolò sicuramente la fantasia dei sommergibilisti tede
- - evidenza lo rampa di lancio del
schi, ma. anche in questo caso, problemi tecnici e un’ancora non reale maturità tecnologica non missile Regulus e i dellettori dei
gas di scarico (USN).
ponarono ad alcun risultato pratico. Esperimenti successivi nell’ambito del programma ‘Ursel”
furono rivolti all’uso di razzi lanciati da sommergibili contro navi di superficie, ma la precisione
richiesta da questo sistema d’arma superava i limiti tecnologici dell’epoca: gli ultimi sforzi del
l’apparato navale bellico tedesco furono quindi concenlrati sui primi modelli di siluri a guida Note
acustica. t) tt Bari, sarebbe stato proni
All’indomani della resa del Giappone, l’arma subacquea dell’US Navy, nota anche come gonista di attrn azioni simiti net
Sileni Sen’ice, si trovò alle prese con un dilemma: la missione primaria dei sommergibili statuni te uttimissinie fasi detta seconda
guerra mondiate, utitizzando an
tensi durante la seconda guerra mondiale l’attacco contro unità navali mercantili e militari nip
-
ciarazzì normalmente instaltati
poniche non rivestiva più alcuna priorità ed era di conseguenza necessario analizzare l’espe
- su mezzi da sbarco impiegati per
rienza maturata durante il conflitto per la pianificazione dì eventuali nuove e diverse missioni romire it fuoco di sbarramento
nctt’imminenza di un assatto.
flucktey fu uno dei più intrnpidi
comandanti sommergibitisti det
‘CS Navy e te sue cesta gli vat
sero numerose decorazioni, fra
cui la Medat of Honor. Nct 954.
it Bari, divenne t ‘italiano Enrico
Tozzo!,.

Acque prospicienti l’Arsenale di


Mare tsland, III settembre 1947:
il Cusk nel corso della prima
uscita in mare dopo
l’installazione dell’bangar e della
rampa di lancio per il mi&sile
Loon (NHHCt,
Ifl1!l 55

Da sinistra future. Facendo riferimento alla ricordata azione del Barì, nel 1945 numerosi furono i sommer
Un altro momento dell’i obareo
cti un missile Regulus a bordo dei
gibilisti statunitensi che associarono le potenzialità di un moderno battello, in grado di spingersi
Carboncro (si veda la fiuto di in prossimità della costa nemica, con quelle di un’arma nucleare dalle dimensioni ovviamente
apertura dell’articolo) (USN). abbastanza ridotte e quindi tali da poter essere lanciata contro un bersaglio strategico ubicato nel
Imbarco di un missile kcgulus I a territorio avversario. L’arma poteva essere trasportata da un vettore balistico, come ad esempio la
bordo del Tunny, in banchina a V-2, o da un piccolo velivolo “convenzionale” come nel caso della V-l, eventualmente pilotato o
San Diego nell’agosto 1955: la telecomandato. Per quanto ovvio, un sommergibile dell’epoca non poteva imbarcare numerosi
particolare inquadratura
consente di apprezzare le vettori o velivoli, ma l’elevata potenza di un paio di armi atomiche sarebbe stata sufficiente allo
dimensioni dell’hangar (NHIIC). scopo: le bombe nucleari dell’epoca erano troppo grandi per fungere da carica bellica di una V-2
o di una V-l, ma si era fiduciosi che sarebbe stato possibile sviluppare in pochi anni armi dalle
dimensioni più piccole ma di potenza egualmente devastante.
Fra le esperienze belliche dell’US Navy vi era stalo anche l’impiego della bomba planante
“Special Weapons Drdnance Device Mark 9” (denominata “Bat”). un’arma a guida radar dotata
di un sensore che poteva agganciare un bersaglio a dieci miglia di distanza. A partire dal 1944. il
“Bat” fu utilizzato da almeno tre gruppi di quadrimotori PB4Y-2 “Privateer” basati nelle isole del
Pacifico man mano conquistate nell’avanzata verso occidente, I risultati conseguiti nel 1944-
1915 furono alquanto contradditori.tanto da indurre la Marina statunitense a impegnarsi in un’a
nalisi molto approfondita di una v-i, i cui componenti furono acquisiti nel Regno Unito e poco
dopo trasferiti oltreoceano. Da queste attività nacque la”Jet-propelled Bomb 2 JB-2”, in -

sostanza una \‘-l realizzata negli Stati Uniti e destinata ad essere impiegata da bordo di navi da
sbarco e portaerei di scorta appositamente modificate. Il passo successivo fu costituito dalla rea
lizzazione del Loon. un missile anch’esso derivato dal V-l ma sviluppato dall’USAAF in quanto
destinato all’impiego da pane dei bombardieri che avrebbero dovuto spianare la strada all’inva
sione del Giappone. L’L’S Navy segui queste attività con interesse perché anch’essa voleva
disporre nel proprio arsenale di un’arma superficie-superficie che, per sua nalura. poteva avere
capacità strategiche oltre che tattiche.
La conclusione del conflitto e le prospetttve di pace frenarono prove e attività sperimentali
anche perché il flusso dei finanziamenti del periodo bellico stava per esaurirsi. Tuttavia, questa
situazione non impediva all’US Navy di valutare come già ricordato quali sviluppi la tecnolo
- -

gia avrebbe potuto garantire per gli scenari futuri, in considerazione del fatto che il clima politico
fra gli alleati occidentali e l’Unione Sovietica non era dei più idilliaci.A mario deI 1946, l’allora
Segretario alla Marina, James Forrestal, approvò una proposta formulata nel corso della
(2) La “Suhmarjne omcers Con Submarine Officers Conference (2) tenutasi alla fine dell’anno precedente e riguardante la con
tèrcnce” era un consesso utYicia versione di alcuni sommergibili esistenti per il lancio di missili a lungo raggio.
te che riuniva periodicamente i
c omandant ì de i batte I ti e t oro Anche questo concetto aveva le sue radici in Germania perché, quando le forze alleate ini
superiori pcr incentìvare lo svi ziarono ad avvicinarsi ai siti di lancio, i tedeschi pensavano comunque di proseguire le loro azio
uppo di idee e concetti basati
ni contro le città inglesi installando le \‘-2 su una bettolina: ne furono realizzati tre esemplari,
sutt’espericnza pregressa.
rimorchiabili in immersione da un U-boot sino al punto del lancio. A quel punto, ciascuna betto
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Lancio di un missile bwrn dal


Cuxk(SS-348) l’arma ,
visibilmente derivata dalla V. I
tedesca e le principali antenne dcl
battello svettuno dalla falsatorre
(Foto US Na4y).

Primo piano della zona centn,


poppiera del Cusk, in navigazione
al largo del poligono calirorniano
di Point Mago il 20 gennaio 194k,
con un niissile Loon sulla rampu
(NHIIC).

tinti che aveva spinta leggermente negativa sarebbe stata fatta emergere da alcuni uomini del
- -

l’equipaggio dell’U-boot. incaricati anche di rifornire l’arma dì combustibile e approniarla per il


lancio. Dal battello sarebbe poi stata avviata la sequenza di lancio, che sarebbe avvenuto a
distanza di sicurezza. La procedura era dunque macchinosa ed elaborata ma nessuna prova. né su
un modello in scala né dal vero, venne mai condotta.
Nonostante ciò, il Si/etti Secche rimase in qualche modo alThscinato dall’idea delle bettoline
rimorchiate: difatti, se l’industria statunitense avesse potuto produrre un aftidabile e perfezionato
mezzo di questo tipo ciascun sotnmergibile dell’US Navy poteva teoricamente diventare una
piattaforma per l’attacco strategico. Inoltre, le dimensioni del battello non avrebbero limitato
quelle dell’arma, e da qui le sue prestazioni. permettendo così a ogni sommergibile di dimensioni
ragionevoli di lanciare un grosso missile a testata nucleare. All’inizio di novembre del 1946.
lammiraglio comandante i sommergibili della Flotta del Pacifico raccomandò lo sviluppo di una
bettolina lanciamissili sul modello di quella tedesca: le prove con un modello in scala si protras
sero sino al 1949 ma diedero risultanti deludenti perché i gas di scarico emessi dal tnissile colpi
vano invariabilmente la bettolina e mandavano fuori rotta l’arma.
Le contemporanee attività con il Loon che aveva una portata teorica di 100 miglia appari
- -

vano decisamenle più promettenti e la loro più realistica efficacia derivava anche dal fatto che gli
Enti incaricati delle prove disponevano ancora di linanziamenti per la ricerca e lo sviluppo risa
lenti al periodo bellico. La trasformazione di due sommergibili, il Cusk (55-348) e il Carbonero
(55-337), fu approvata il 5 nrzo 1946 e denominata “Project Derby”, comprensiva anche di
alcuni interventi sul missile (3). La conversione del primo battello fu completata nell’Arsenale di
Mare lsland (San Francisco) il 6 febbraio 1947, mentre il Carbonero fu inizialmente equipaggia (3) I due battelli entrambi
-

“Flcct Boats” erano stati varati


to con i sistemi di controllo e. solo successivamente, con un lanciatore più leggero. Si trattava di .

ncl 945 cd erano quindi nuovi:


un programma sperimentale, per cui la conversione era limitata all’installazione, a poppavia avevano un dislocamento in
della ftilsatorre, di una rampa inclinata lunga 45 metri: un hangar pressurizzato contenente anche immersione di 24(5) tonnellate e
una lunghena di 95 metri.
il combustibile per il missile fu installato sul CurA tra la rampa e la falsatorre e il tutto fu attmz
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t) Circular Smw Prnhabte (pro zato con i cablaggi elettrici per i controlli e l’impiego dell’arma. Il battello doveva rimanere in
babilità di ‘errore eircotare”): superficie sino al momento del lancio del Loon. tracciato e guidato attraverso il radar di sonc
I definizione con cui è indicato il glianza aerea SV-4 in dotazione. Il missile aveva una testata bellica da 900kg e la portata massi
diametro detta eircnnftrenza (il
cui centro è costituito dal bena
ma teorica si aggirava sulle 54 miglia, ma il tracciamento poteva estendersi sino a 80 miglia, che
etio) entro it quale un nilo o un diventavano 135 se il controllo dell’arma veniva trasferito a un s&ondo battello. Il primo lancio
in ss i te possono cotpire nette del Loon, da bordo del Cusk, ebbe luogo a febbraio del 1947 al largo del poligono di Point Mago
vicinanze del bersaglio medesi
(cosla della California), ma l’ordigno precipitò in mare da una quota di 5.000 metri per un mal
mo; più ridono il valore del
CEP. maggiore è la precisione funztonamento del sistema di controllo; il secondo lancio, avvenulo a marzo (sempre dal Cusk)
dett’arma tN.dRJ. fu invece un successo olire le aspettative perché il missile, destinato a dirigersi su un obiettivo
(4) tI Lootì fu sperimentato an
fittizio ubicato a 25 miglia dal battello, proseguì il suo volo sino alla distanza di 60 miglia. Venne
che da bordo di unità di superfi calcolato che il CEP (9 del Loon era di circa 6.000 yards (pari a circa 5400 metri), all’epoca
cie, Nel (919, uno di essi fu lan pienamente accettabile nel caso che l’arma fosse dotata di testata atomica, cosa che tuttavia la
- -

ciato dalla nave per esperienze


Noflon Sound, ma i tcst non eb
miniaturizzazione dell’epoca ancora non consentiva.
bero un immediato seguito con
eretti. Sì seda, in proposito. M. Più veloce e più lontano
Brese a. L’SS ,Vorun, Sound: Io—
vi1 iclmrola,,t, tigli .4EGIS. in
“STORIA militare” n. 259 (otto Nonostante il buon esito del secondo e dei successivi lanci sperimentali del Loon. I’US
bre 2017). Navy lo considerava un’armadi transizione perché era a conoscenza non soltanto dei contempo
ranei progetti missilistici dell’USAF ma anche delle collegate potenzialità dell’industria statuni
tense, In effetti, il Loon non era molto veloce (0.6 Mach) ed era contraddistinto da una facile
tracciabtlità. Fu quindi quindi di usare l’arma unicamente per le attività addestrative. mantenen
dolo in linea su Cusk e Ca,’bonero sino al 1950. Le esercitazioni svolte in quel periodo dimosira
rono comunque le potenzialità di un ordigno subsonico e, nel corso delle esercitazioni a partiti
contrapposti del 1948, tre missili furono lanciali contro un gruppo navale di superficie “avversa
rio”. In ciascuno degli eventi la posizione del battello lanciante era nota e il missile stesso fu
dotato di un riflettore radar per facilitarne il tracciamento; ciononostante, nessuno dei tre missili
fe abbattuto, dimostrando implicitamente che un’unità subacquea armata con un missile era in
grado di superare le difese nemiche anche grazie alle doti intrinseche di stealt/zness (ossia di dif
(icile individuazione) della piattaforma di lancio (3).
Le ambizioni della Marina statunitense e i contemporanei progressi nel campo della missili
stica e della miniaturizzazione delle testate imposero un approccio maggiormente sistematico

I1na i, s 41

LJ —
Il sommergibile Tunny (55.282) .—-

.=-
in navigazione di superFicie nei
:y--J?...zt. —..— -
primi unni Cinquanta, con giù
installato l’hangar per il Regulus:
draghe e c’andelieri sono ancora r -
-. ----

niontati, verosimilmente in
quanto non è prevista
rzaÈEfar- .t
l’immersione dcl battello USN). e_- - --.:t. —& t..- - -

Il Tunny nel Pacifico centrale nel


1953, con un missile Kegulus I in
appnrntamcnto per il lancio: la
carenatura sul cielo della
ralsatirre è stata installata dopo
la trasfi,rma’zione GtìI’lY
(NIIHC).
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Il lato dritto del sommergibile


T,,ndv ISS-282) dopo t’imbarco
0 1020 3Dm della rompa e dell’bangar per
l’impiego del missile Loon
(disegno di .1. Cbristley da:
N. Friedman, US Submarincs
siate 1935 [op. nt. in
bibliografia]).

-- — .. z-==’

verso le soluzioni necessarie ad attuare i concetti di delerrenza strategica imbarcata. L’US Navy
t*9 “Staioreaitorc” è l’equiva
dedicò risorse importanti a questa linea di sviluppo, in un periodo caratterizzato dal forte antago lente dell’inglese ronUet, ossia
nismo con la neocostituita USAF concentrato sul monopolio nell’impiego delle nuove armi. un motore a reazit,ne di semplice
L’approccio sistematico comprendeva, in pratica, due direttrici di sviluppo strettamente intercon concezionc, essendo privo di
compressoie (N.d.R)
nesse per giungere all’ingresso in linea di nuove unità, principalmente ma non esclusivamente
subacquee. in grado di lanciare missili da crociera contraddistinti dalle migliori caratteristiche
consentite dallo “stato dell’arte” dell’epoca.
La valutazione di opportune soluzioni per la piattaforma di lancio era peraltro iniziata già nel
1948. quando furono avviati alcuni studi per installare una coppia di missili (pesanti complessi
vamente circa 34 tonnellate) a bordo di un battello su cui avrebbero occupato una sezione di
scafo lunga 38 metri con un diamelro di 6,4 metri, I primi studi presero in considerazione un
sommergibile classe “Calo” allungato a 120 metri e caratterizzato da uno scafo resistente di sei
metri di diametro; essendo i “Gato” battelli a doppio scafo, ciò avrebbe comportato un aumento
della larghezza massima a 112 metri portando il dislocamento in immersione a ben 7.100 ton Do sinistra.
nellate. Il solo bangar destinato ai missili avrebbe avuto un peso di 1.160 tonnellate. Immagine di’ “gruppo” di
Sul versante missilistico. Lià nel 1947, l’US Navy aveva stipulato due contratti con aziende somniergi bili al la flrnda nel
Thimble Sboals Cannel. al largo
del settore: uno riguardava un’arma supersonica (il Rigel della Grumman, da Mach 2.0 propulso di Norrolk (Virginia) in occasione
da uno slatoreattore) (**) e una subsonica (il Regulus della Chance Vought, azionato da un tur di una parata navale
bogetto). Ciascun missile doveva essere in grado di trasportare una testata da 1.360 kg a una internazionale a mciii degli anni
Cinquanta: in primo piano, il
distanza di 500 miglia. Contemporaneamente, si propose di convertire il missile superficie-aria Barben, (SS-3l7l,con un missile
Triton. anch’esso propulso da uno slatoreattore, per ottenere un’arma da crociera in grado di rag Regulus I sulla rumpa. Il secondo
giungere velocità supersonica e una distanza di 2.000 miglia. Tuttavia, la propulsione a statoreat battello è uno dei sommergibili
statunitensi clic all’epoca erano
tore non era ancora affidabile, mentre un sistema di guida accurato per l’intero percorso di 2.000 equipaggiati con grossi radar per
miglia della traiettoria costituiva all’epoca una visione futuristica piuttosto che una realtà. la sorveglianza aerea avanzata
Pertanto, la “soluzione Triton” fu saggiamente scartata; in base alle prove a terra svoltesi in que CUSN).
gli anni le caratteristiche e le prestazioni del Rigel si dimostrarono sicuramente superiori a quelle Lancio t’allitot Gli effetti
del Regulus, ma l’arma aveva bisogno di una rompa di lancio lunga ben 120 metri, difficilmente piroteenici dell’esplosione di un
integrabile a bordo di un sommergibile. missile Loon dopo un lancio
eseguito dal sommergibile Cusk il
L’attenzione dell’US Navy si concentrò quindi soprattutto sul Regulus e. nell’agosto 1947, 7luglio 1948 al largo di
un tavolo di lavoro convocato a Washington per definire i criteri di progetti dell’arma mise in l’oint Mugu (NHHC).

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Acque di l’oint M ugo contatto diversi esponenti della componente subacquea dell’US Navy e della suacontroparte
(CaIiI’ornia), 26 agosto 1954:
approntaniento al lancio di un
industriale. Pensando dapprima soltanto a un missile da lanciare con il battello in superficie, le
niissile Regulus dal somniergihile dimensioni dell’arma erano vincolate a due aspetti il primo dei quali era il costo, a sua volta
‘Funny (NtItlC)_ legato principalmente al propulsore, ma il turbogetto Allison 1-33 si dimostrava atTidabile, effi
ciente e relativamente economico, Il secondo aspetto riguardava la conservazione del missile
all’interno del battello: la sezione trasversale dell’arma era vincolata dalle dimensioni dell’han
gar che a sua volta erano connesse alla stabilità tntsversale del battello in superficie; inoltre, la
- -

possibilità di un allagamento dell’bangar rimaneva un aspetto egualmente cruciale.


Il dibattito si concentrò dunque sulla conservazione del missile alPinterno di un comparti
mento stagno e sul suo successivo trasferimento in un hangar sistemato fuori dallo scafo resi
stente e necessario anche per approntare in sicurezza l’arma al lancio. Tenendo conto che la
costruzione di una nuova unità era del tulto esclusa in quanto bilanci postbellici della Marina
non lo consentivano, rappresentanti del Silenr Servire proposero una soluzione in cui l’han
gar del Regulus sarebbe stato costituito da un contenitore collocato sulla coperta di un battello
come già sperimentato. Inoltre, realizzando il missile con impennaggi pieghevoli sarebbero
stato possibile alloggiarne due all’interno dell’hangar, utilizzando un carrello scorrevole su
una rotaia per il loro posizionamento nell’imminenza del lancio, Un altro requisito si sintetiz
zava nell’assenza di una rampa di lancio, e ciò avrebbe richiesto l’adozione di propulsori addi
zionali (“booster”) per il decollo. contraddistrinti da una spinta magiore rispetto ai modelli
sino a quel momento realizzati.
I rappresentanti della Chance Vought proposero un’altra caratteristica che i sommergibilisti
accettarono prontamente; si trattava di una versione recuperabile dell’arma dotata di un carrello
d’atterraggio simile a quello dei velivoli imbarcati che, oltre a far risparmiare parecchie migliaia
di dollari durante le necessarie speritnentaztoni, avrebbe consenlilo di amplianie la strumentazio
ne. anch’essa fondamentale durante le prove (5). Alla fine di un periodo di rillessione, di cui
fecero parte anche le già ricordate prestazioni del Loon in esercitazione, l’US Navy apprezzò
pienamente l’importanza strategica dei missili a lungo raggio per attacchi contro obiettivi costie
ri, soprattutto se le armi fossero state impiegate da un sommergibile che, pur con tutte le limita
zioni derivanti dal lancio e dal controllo dell’arma, si dimostrava meno vulnerabile di un’unità di
superficie. Il battello doveva, infatti, rimanere in superficie mentre il missile veniva preparato.
posizionato sulla rampa e lanciato. dopodiché poteva immergersi rimanendo però a quota peri
scopica con l’antenna radar sollevata per circa 30 minuti.
Il contratto perla produzione del Regulus fu siglato il 17novembre 1947 e la costruzione del
primo esemplare per le prove in volo ebbe inizio a maggio del 1949,11 primo volo avvenne il 29
marzo 1951 dando il via a una serie di tredici lanci eseguiti nei sette mesi successivi, tutti caratte
rizzati da altrettanti successi. Nel frattempo. la guerra di Corea e l’inasprimento del confronto su
scala globale con l’Unione Sovietica portarono drammaticamente alla ribalta l’urgenza di dispor
(5) La versione dct Regulus svi re quanto prima possibile di un’arma offensiva (lanciabile da sommergibili. portaerei e unità
luppata per te prove si sarebbe maggiori di superficie) armata con testata nucleare o convenzionale, Il primo lancio di un
più tardi evot uta ne i programmi
Regulus equipaggiato con “booster” ebbe luogo dal ponte di volo della portaerei Princeton (CV-
per i bersagli tetecomandati usiti
dall’iS Navy per addestrare te 37) il 16dicembre 1952. evidenziando immediatamente la difficoltà di integrare l’operatività del
unità navali lanciamissil nel— missile con quella dei dei velivoli imbarcati e imponendo ai tecnici la ricerca di un’opportuna
‘ambito delle operai inni amiac—
rci.
so]uzione (per i lanci da unità di superficie si veda l’inquadrato che verrà pubbilcato con
seconda parte dell’articolo).
60

Estate t957: il Tzu,ny in


navigazione nel Paeiflco con la
rompa in posizione abbassata
tUSN).

Sul versante dell’arma subacquea, si sperava che nel bilancio militare del 1951 venisse inse
rita la conversione di un “Fleet Boat” per poter sperimentare il lancio di un Regulus da un’unità
subacquea. Grazie al proseguire del conflitto in Corea il tentativo andò a segno Panno dopo, e, Di, .si,z’ara.
nel bilancio del 1952, Fu inserita la conversione del T,tnnv (SS-282) come prototipo di sommer Sommergibili delIUS Navy
ormeggiati a pucclwtto sulla
gibile lanciamissili. per il quale fu coniato l’acronimo SSG (6). lI Thmtv era un “Neet Boat” dritta della nave appoggio Odo,,
simile a Cusk e Carbonero. ma apparteneva alla classe “Gato”: era stato costruito nel 1942 e in AS-tH) nel L’orso di una
cerimonia nell;, Imsi, na.ale di
seguito convertito in battello da trasporto. A poppavia della falsatorre fu installato un piccolo
Norfolk ;crs,) la fine degli degli
hangar stagno, al cui interno erano alloggiati due Regulus sovrapposti, I controlli preliminari anni Cinquanta; il battello in
avvenivano attraverso il portello di collegamento con l’interno del battello: usando un meccani primo piano è il Iiarbero, sulla cui
sinistra è visibile il son,mcrgibile
smo oleodinamico a forma di “revolver”, il missile inferiore veniva posizionato su una rampa picchetto radar Requin
abbatubile sistemata in coperta a poppavia dell’bangar e quindi lanciato. Il missile dapprima (SSt1-4Hl). L’immagine è
sistemato nella posizione superiore veniva successivamente trasFerito in basso per ripetere l’ope rappresentativa delle varie
tecnologie all ‘epoca oggetto di
razione (7). Portandosi a quota periscopica, il battello lanciatore guidava l’arma sino al proprio sviluppo da parte della Marina,
orizzonte radar (invero assai limitato) e poi ne trasferiva il controllo ad un’altra unità subacquea degli Stati Uniti (USN).
oppure a un trasmettitore omnidirezionale lanciato in superficie attraverso i tubi lanciasiluri di un
3 settembre 1953: tecnici dell’US
altro battello, clic Fungeva in tal modo da stazione ripetitrice. Navy impegnati nelle prove del
Designato inizialmente SSM-N-8, il Regulus aveva una lunghezza di 1022 metri, una velo Regulus a bordo del Tunny, al
largo di Poi nt M ogu: si noti la
cità massima di 0,95 Mach e una portata di 500 mtglia; per evitare le difese contraerei e gli osta
struttura del nussile, con il
coli orograftci l’arma poteva essere programmata per salire ad una quota sino a 12.200 metri, turboreatlore e i booster in
mantenerla durante il volo di avvicinamento e poi picchiare per raggiungere il bersaglio dopo un primo piano (USN).
61

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Da .sinhslra. tratto finale a bassa quota. In alternativa, si poteva scegliere fra la picchiata diretta sul bersaglio
5aprile 1957: l’liangur per il
nissile supersonico Regulus in
dall’alta quota e un profilo di volo completamente a bassa quota. soluzione quest’ultima che
- -

corso di installazione sulla nave implicava una riduzione della portata. Il carico utile era costituito da una testata nucleare W-5 da
da sbarco carri armati Ring 40 kiloton; il distacco dei due booster avveniva dopo circa secondi dal lancio.
(onnty (I .ST—857j, trasformata in
l’ave per esperienze missilistirbe
La conversione del Tzouzy tu completata a marzo 1953 nell’Arsenale di Mare lsland (San
(USN), Francisco) e di essa si approfittò per modificare la falsatorre del battello e installare impianti e
apparati in accordo con il più ampio programma di trasformazione GUPPY cui furono sottoposti
Il sottomarino nucleare
tanciamissili da crociera ifalibul nel secondo dopoguerra numerosi sommergibili dell’US Navy (8). Segui una fase di messa a
(SSCN-587),a l’carI Ilarbor punto per l’esecuzione del primo lancio di un Regulus, avvenuto con successo il 15 luglio 1953
all’inizio degli anni Sessanta, nel con il battello al largo del poligono di Port Hueneme (California) e il missile recuperato sulla
corso di una cerimonia: ben
sisibile la struttura “bombata” vicina isola di San Nicholas; per tutto il resto dell’anno il battello proseguì le prove, ottenendo
cslerna delt’bangar (USN). quattro successi su quattro lanci. A febbraio del 1954, il Twuzv fu soggetto a una serie di inter
venti migliorativi, incentrati sull’installazione del nuovo radar AN/BPQ-l destinato al controllo
dei missili e denominato ‘Tactical Radar Omnidirectional Underwater Navigational Control
Equipment” in modo da ricavarne un acronimo (‘TROUNCE” = ‘percuotere”) che simbolizzas
(6) tI progetto di conversione era se la devastante del sistema d’arma.
11010 come SCB 28. con t’icroni Il Ttmny tornò in mare a giugno del 1954 iniziando una campagna di lanci con esemplari di
mo SCB che ne sanciva l’ufficia
tizzazione e si riferiva atto “Sltip
serie del Regulus, controllati dal radar “Trounce”: non deve stupire se queste attività si protrasse
Cl,araetcristie Board”. t’ente tec ro per diversi anni in quanto era anche necessario definire dal nulla tutto il complesso delle pro
nico dell’US N;ivv rcsponsabitc cedure di movimentazione, controllo e gestione operativa di un missile destinato ad essere il vet
dei prngetti per te nuuve cosmi
unni navati mitimad e per le rela
tore di una testata nucleare. Al termine di questa fase, il Tstnnv avviò (ottobre 1959) pattuglia
tive conversioni I ‘ucronimo menti strategici operativi partendo da Peari Harbor e restando attivo nel Pacifico occidentale nel
SSC indicava invcce”Suhmarì corso di crociere aventi ciascuna una durata all’incirca trimestrale e partecipando a diverse atti
ne, Guided-missite”, Per un det
taglio ut compteso sistema di
vità addestrative comprensive di lanci missilistici.
Enti dett’US Na y preposti atta A fronte dei primi successi conseguiti con il Ttumv. l’US Navy decise di convertire un
progetiazione e atta costruzione secondo battello: la scelta cadde sul Barbero (SS-317), anch’esso un “Fleet Boat” modificato per
di unità e sistemi d’arma si veda
la noia n. 9 (pag. 95) in: M. trasportare materiali e convertito nell’Arsenale di Mare lsland per rientrare in servizio come
Bresc aSini ilii bi,,tin/ii, riarse sommergibile lanciamissili nell’ottobre del 1955. L’approntamento del Burbero per i pattuglia
OWI t”STOR lA militare

menti strategici fu naturalmente più breve, anche perché durante la conversione il battello era
Brìefng” n. 6. dicembre 2017-
gennaio 2018). stato equipaggiato con tutti i sistemi e apparati installati sul Tunny nel corso di separati cicli di
lavori. Dopo le necessarie prove sulla costa occidentale degli Stati uniti, il Burbero attraversò il
17)11 txwletlo detI’hangar veni’.a Canale di Panama e giunse nel suo boniepon di Norfolk a maggio del 1956. lI battello fu utiliz
chiuso prima det lancio ed era
dotato di un sistema di raffredda zato per pattugliamenti strategici dal settembre 1960 al marzo (964, operando nell’oceano
mento ad acqua di mare per miti Atlantico; tra l’altro, il Burbero partecipò all’Operazione “Strikeback”, un’esercitazione della
gare gli errai degli scarichi dei
NATO tenuta nell’autunno deI 1957 comprendente anche lanci simulati di missili contro obiettivi
booster.
europei ubicati in Paesi facenti pane del Patto di Varsavia,
(8) Si veda M Cosentino, A fattor comune con le analoghe attività svolte dal Tunny, va ricordato che il radar
GUPPY, in “STORIA militare”
n. 218 (novembre 2011),
“Trounce” fu imbarcato anche su un certo numero di sommergibili convenzionali convertiti in
GUPPY. In questo modo, nell’ambito dell’organizzazione delle forze subacquee statunitensi nel
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Sezione longitudinale e vista esterna del lato dritto del sommergibile HaliIna (SSGN-5%7). Nella sezione sono evidenziati il locale del reattore
nucleare (k), il locale macchine (M), la camera di manovra (C) e l’liangar (Il) (Rielaborazione grafica di M. Brescia da una tavola di
I. (‘hristley da: N. Friedman, (IS Submarines sinee 1935 [op. cit. in hihliograÌia).
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25 mario 1960: lanci,, di un


missili’ Regulus I dal sottomarini,
nucleare lanciamissilida crociera
llabbut. in prossinotà della
portaerei Leiluglon (USN).

Pacifico e nelrAtlantico. furono creati gruppi operativi destinati proprio ai pattugliamenti strate
gici: ciascuno di essi era formato da un sommergibile armato con i Regulus e da tre o quattro
battelli equipaggiati soltanto con il “Trounc&’ per guidare i missili sino al massimo della sua por
tata.

Sviluppi tecnologici e dispiegamenti operativi

Mentre il Tiuznv e il Barbcm erano alle prese con l’integrazione e le prove del Regulus. l’US
Navy stava sperimentando i primi modelli di reattori nucleari che, da lì a pochi anni, avrebbero
rivoluzionato l’intero ambito delle operazioni subacquee. Nel settembre 1953 fu avviato lo stu
dio di un battello propulso da energia nucleare armato con numerosi missili Regulus, destinati a
occupare fisicamente lo spazio sino ad allora destinato ai siluri. La propulsione nucleare avrebbe
garantito al battello designato SSGN (ove la lettera “N” indicava, per l’appunto la propulsione
-

nucleare) l’elevata velocità necessaria per sfuggire a eventuali attacchi portati durante il lancio
dell’arma in superficie. Alcuni concetti di massima sviluppati all’inizio deI 1954 si riferivano a
un battello da 7.001) tonnellate di dislocamento in immersione e lungo 105 metri: la configura
tione dello scafo resistente era tale da poter ospitare due reattori disposti per madiere e Otto mis
sili. mentre la velocità massima era calcolata in 28 nodi. Successive valutazioni confermarono
gli elevati costi realizzativi. così come la scarsa compattezza del sistema propulsivo: conclusioni
che indussero ru Navy a riesaminare la propulsione convenzionale.
Sul versante missilistico. a giugno del 1953 la Chance Vought ricevette un contratto per svi
luppare il Regulus Il, erroneamente considerato una versione supersonica del predecessore
Regulus (9). In realtà si trattava di un’arma completamente nuova, denominata SSM-N-9 e con
cepita per rimediare alle carenze dimostrate daIISSM-N-8, prima fra tutte la difficoltà nel man
tenere un collegamento radio fra vettore di lancio e missile costante, facilmente soggetto a inter
ferenze. Un altro limite era rappresentato dall’insufficiente raggio d’azione, che obbligava il bat
tello ad avvicinarsi troppo alle coste nemiche e ne accresceva la vulnerabilità durante la perma
(9) La comparsa del Regulas Il nenza in superficie. Per ovviare a queste carenze il Regulus Il fu equipaggiato con un sistema di
comportò la ridcnom i mi/ione dcl
predecessore in Reiztttas i. navigazione inemale, ebbe una maggior dotazione di carburante e un’aerodinamica più efficien
te, venendo dotato di un turboreattore Generai Electric J79-GE-3 contraddistinto da un minore
tO) Una soluzione atiernaiiva. consumo specifico: era inoltre presente un unico booster, LI Regulus IL fu concepito sin da subito
poi scartata. presede’ a di mIe
gr.ire ttiangar netta prora e an per l’impiego da unità subacquee e di superficie: aveva una lunghezza di circa 22 metri e poteva
dare al lancio attraverso un ap trasportare una testata da due megaton a una velocità massima di Mach 2 a una distanza di I .000
poppamenlo temporaneo del bat miglia. L’CS Navy disponeva in tal modo, finalmente, del suo primo vero e proprio “missile da
tctlo. Un approccio totalmente
tlivcrso era stai,) lxrseguito dal crociera”.
tUS Nav già net 1954. con uno In attesa del primo volo del Regulus Il. che ebbe luogo a maggio deI 1956. e sulla scia di
studio dì preraitihitità che preve alcuni test positivi già condotti, l’CS Navy fu stimolata a inserire nel bilancio militare di quel
des a l’tiangar per i missili in co
pena. ma a dri ti a dell a blsaiorrc l’anno il programma -denominato SCB 37- per la costruzione di un sommergibile idoneo allo
e colleuato allo scalo resistente scopo. A differenza dei battelli d’origine bellica convertiti, la nuova unità avrebbe dovuto avere
del battello da uno o più portelli:
un grande hangar prodiero di forma cilindrica, inserito nello scafo e dotato di un ponellone per
in tal modi,, sarebbe stato possi
bile ridarre eonsidcrcvoltnente la consentire al missile il trasferimento alla rampa di lancio fissa. La scelta della collocazione del
lunghezza del sommergibile, ot l’hangar era considerata la migliore per permettere al battello di mantenere la posizione anche in
tenendo ao dislocametilo in im presenza di avverse condizioni meteorologiche (10). L’hangar sarebbe stato abbastanza grande
mersione di 6.67t) tonnellate: Il
carico utile avrebbe compreso da poter alloggiare quattro Regulus Il oppure Otto Regulus I e il battello sarebbe stato equipag
otto missili e 3H siluri, lanciabili giato con soli quattro tubi lanciasiluri poppierì. con dodici armi in dotazione. A differenza dei
da dieci tubi da 533 mm ira poi
contemporanei battelli d’attacco (era l’epoca dei “Tang”, a propulsione convenzionale) questo
dicri c poppicri.
SSG era considerevolmente più veloce in superficie che in immersione. verosimiìmente perché si
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Lancio di un missile RegulLIs I


dall’llalibut nella prima metà
degli anni Sessanta. Si tratta,
verosimilmente, di uno degli
ultimi lanci dell’arma prima
dell’inizio, per alcune, di una
nuova attività come piattalhrme
per “scopi speciali” (USN).

sarebbe trovato nella massima condizione di vulnerabililà durante la fase di preparazione per il
lancio. Le prospettive per il nuovo sistema d’arma erano tali che nelle previsioni per il ‘Fiscal
Year” 1957 i battelli lanciamissili a propulsione convenzionale diventarono tre, mentre alcuni
ammiragli ne ipolizzavano un numero anche superiore, alcuni dei quali propulsi dall’energia
nucleare.
Nel frattempo, appariva evidente che lo sviluppo di nuove tecnologie in materia di srrike
strategico. difesa aerea e contrasto antisom stava diventando alquanto dispendioso: nel giro di
pochi anni, la maggior pane della flotta statunitense avrebbe sofferto il grave problema della
“block obsolescence”. con l’immutabile ampiezza degli spazi oceanici che avrebbe in ogni caso
richiesto un’adeguata quantità di nuove costruzioni. Per conseguire questo obiettivo, l’allora
OSO (Chief of Naval Operations = Capo di Stato Maggiore della Marina) dell’US Navy. il leg
gendario ammiraglio Arleigh Burke, insieme ai suoi collaboratori avrebbe dovuto trovare la solu
zione per mantenere a un livello accettabile gli oneri per le nuove costruzioni, fossero esse por
taerei, unità di superficie o subacquee. Allo stesso tempo. si doveva tener conto dei costi genera
to dall’applicazione dell’energia nucleare alla propulsione del naviglio subacqueo e si ipotizzava
che nel lungo termine (che all’epoca significava il 1970) l’US Navy avrebbe dovuto avere in ser
vizio una flotta di undici SSG e dodici SSGN.
Inizialmente (febbraio 1956), si decise che il primo battello a propulsione nucleare di nuova
costruzione battezzato Hall/nt!, fosse azionato da un reattore e realizzato secondo il program
- -

ma SCB 137A. Per veloeizzare la costruzione, l’unità sarebbe stata dotata del medesimo reattore
SW3 installato sui nuovi sottomarini classe “Skate”. La rampa di lancio fu spostata verso poppa
e posizionata quindi fra l’hangar e la falsalorre: la rampa stessa era una piattaforma rotante, che
consentiva di lanciare un missile su qualunque rilevamento, indipendentemente dalle condizioni
meteorologiche. In effetti. l’hangar “annegato” nello scafo soluzione prescelta per le miglior
-

condizioni di siabilità in superficie costituiva un ulteriore scafo resistente separato da quello


-

vero e proprio del battello e poteva ospilare quattro Regulus Il o cinque Regulus I. Per mantene
re inalterata la robustezza longitudinale, i progettisti fecero ricorso a numerosi rinforzi strutturali
e a uno scafo leggero di maggior spessore nella zona di raccordo fra l’hangar e lo scafo resisten
te: l’accesso da quest’ultimo all’hangar avveniva mediante un passaggio sistemato lungo l’asse
longitudinale del battello.
L’Ha/unti contraddistinto dall’”hull number” SSGN-587 era lungo fuori tutto 106,7 metri
- -

e aveva un dislocamento in immersione di 4.895 tonnellate: lo scafo resistente aveva un diametro


di 7,6 metri e il sistema propulsivo assicurava una velocità in immersione di 14 nodi, un nodo in
meno di quella in superficie. Il battello fu impostato l’li aprile 1957 nell’Arsenale di Mare
lsland, ma, già nel corso del progetto di dettaglio, la soluzione della piattaforma rotante fu
abbandonata a favore di una soluzione ‘lineare” più semplice. Per imbarcare numerosi sistemi e
apparati innovativi per l’epoca, e per la peculiarità del battello, si fece ricorso a un modello in
scala 1:4 dell’unità, mentre per la sperimentazione dell’insieme hangar/Regulus Il fu apposita
mente modificata la nave da sbarco carri armati Khrg Coun’ (LST-857).
L’Halibut entrò in servizio il 4 gennaio 1960 e fu il primo battello dotato di un sistema di
navigazione inerziale, già destinato alle future classi di sottomarini lanciamissili balistici: oltre ai
missili, l’armamento comprendeva dodici siluri filoguidati dell’allora nuovo modello Mk 37,
lanciabili da quattro tubi prodieri e due poppieri. Si è già visto che, nonostante la presenza del
reattore nucleare, l’Halibttt non era un battello dalle prestazioni particolarmente “spinte” perché
raggiungeva la non esaltante velocità massima in immersione di 14 nodi, sostanzialmente dovuta
a forme di scafo concettualmente idonee alla navigazione in superficie: una condizione peraltro
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A sinisira, sista laterale del lati, dritto del Gru i/cr (SSC -$77) (disegni’ dii. Clsristley da: N. Friedmnn, US S,i/,marùws
Si IICC 1915
I Ofl. ciL in
bibliogralia I).
A destrai: vista da,II’aIto e sezione lOngitLidinale del Growkr, dai piani costruttivi originali dell’CS Navy.
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poco frequente per un battello concepito per il pattugliamento strategico. Sotto questo profilo, la 12Dicembre 1958: posto di
manovra per il soitintergibile
scelta del reattore assicurava un’elevata autonomia ma era evidente che l’Halibtit andava consi Gruybuck, in rase di entrata a San
derato come una sorti di prototipo. sebbene operativo, attorno al quale sviluppare una classe di Diego con un missile Regulus i
SSGN effettivamenie tali. sulla rampa di lancio t USN).
Tenendo conto dei già ricordati vincoli linanziari e delFesigenza di assicurare in ogni caso i
pattugliamenti strategici, (‘(iS Navy continuò a percorrere la strada dei battelli lanciamissili a
propulsione convenzionale. Due sommergibili d’attacco già in costruzione Gì’avback e GrottIer
-

- furono perciò modificati per essere completati come lanciamissili (SSG-574 e SSG-577) secon
do il programma SCB 161; in realtà, per semplificare il processo burocratico e non correre il
rischio di veder sfumare il relativo finanziamento, la conversione dei due battelli fu rimodulata
come completamento del programma SCB 137 già inserito nella programmazione finanziaria del
1957.
Gravbaek e Orno/cr appartenevano a una nuova classe di unità concepite per il contrasto ai
sommergihili sovietici, da riprodurre in sette esemplari il primo dei quali era il Darrer (88-576):
era questo un progetto nuovo. successivo ai già ricordati “Tang”, ma si sarebbe trattato di una
delle ultime classi a propulsione convenzionale prima della definitiva afl&mazione della propul
sione nucleare. Mentre si trovavano sullo scalo dell’Arsenale di Mare lsland. lo scafo resistente
di Gravback e Orno/cr fu tagliato in due per inserire una nuova sezione prodiera lunga 21 metri.
contenente due bangar in grado. ciascuno. di alloggiare due missili Regulus I; gli hangar avevano
una resistenza alla pressione analoga a quella dello scafo resistente e tutta la sezione fu raeeorda
ta con lo scafo del battello in modo da minimizzare i non trascurabili effetti negativi da essa
creati sull’idrodinamica complessiva. Fra i due bangar e la falsatorre fu installata la rampa di lan
cio che, tramite rotaie semicircolari, poteva spostarsi da un hangar all’altro per caricare il missi
le; analogamente, la rotaia permetteva anche di brandeggiare la rarnpa a dritta e a sinistra.
Inferiormente agli hangar, e in comunicazione con essi, fu ricavato un locale per i controlli pre
lancio e la guida dei missili.
Nelle intenzioni dell’US Navy, il progetto delI’hangar avrebbe dovuto essere modificato per
consentire l’imbarco del Regulus Il che, nel frattempo (si era nella seconda metà degli anni
(Il) It Regni os Il era dcsl nato a
Cinquanta) era impegnato nelle prove operative propedeutiche al suo imbarco su unità sub essere imbarcato anchc sul Per
acquee. Il primo e unico lancio del’Regulus Il da un battello fu eseguito proprio dal Gravback. a mi;. un hai rei io a propui si one nu
settembre del 1958 al largo della Califomia (11): la prova si concluse con un insuccesso perché il cleare e[xinimO di una ciassc de
rivata dall Halilms, ma la cancc i—
missile si rovesciò poco prima dell’atterraggio. Questo evento ebbe certamente un effetto non lazione dcl proeramma missili
secondario nel far interrompere qualche mese dopo lo sviluppo del missile. anche se la causa pri stieo ne impedì la rcaliizazione
maria di questa decisione risiede nel fatto che la strada verso i missili balistici Polaris ora ormai (il medesimo nome lu poi asse
gnaio alla seconda unità della
definitivamente spianala. e l’us Nav non voleva distogliere fondi dalla realizzazione di un’ar classe “Trcsher”). Alcuni dci
ma le cui prestazioni avrebbero profondamente rivoluzionato il concetto di deiem±nza strategica missili realizzai i r le prove tu-
n’no eon’cnio in bersagli dc
irnbarcaia.
guidati e rimasero in servi zio

sino ai 963.
(Segue) M. Cosentino

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