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Hugh Alexander era un crittografo e scacchista britannico, che lavorò a Bletchley Park per decifrare
la macchina Enigma e fu anche Maestro Internazionale di scacchi. Nel 1928 vinse una borsa di
studio per studiare matematica al King's College dell'Università di Cambridge, dove si laureò nel
1931. Insegnò matematica a Winchester dal 1932 al 1938.
Durante la seconda guerra mondiale Alexander fu uno dei principali crittoanalisti impegnati a
Bletchley Park sotto la supervisione di Alan Turing per decifrare i messaggi segreti tedeschi, tra cui il
famoso Codice Enigma. Alexander fu direttore della baracca 8 e venne descritto come il migliore dei
Banburisti; considerava il processo in sé più come un passatempo intellettuale che come un lavoro e
lo descrisse come "non abbastanza facile da essere banale, ma non abbastanza difficile per causare
un esaurimento nervoso". Per quanto riguarda la sua carriera scacchistica Vinse due volte il
Campionato britannico, e partecipò a sei olimpiadi degli scacchi, vincendo una medaglia di bronzo
individuale alle Olimpiadi di Folkestone 1933. Tra i migliori risultati di torneo ci sono il secondo posto
con Paul Keres, dietro a Samuel Reshevsky, al Torneo di Hastings 1937/38, e le vittorie nello stesso
torneo nel 1946/47 (davanti a Savielly Tartakower) e nel 1953/53 (alla pari con David Bronstein). In
quest'ultimo torneo vinse sia contro Bronstein che contro Alexander Tolush. Non partecipò mai a
tornei nei paesi dell'est europeo perché, essendo impegnato in lavori di crittoanalisi col ministero
della difesa britannico, non gli veniva permesso dalle autorità. Nel 1946 vinse una partita contro
Mikhail Botvinnik nel radio-match Gran Bretagna-Unione Sovietica e curò la rubrica scacchistica del
Sunday Times negli anni sessanta e settanta.
Adesso parlerò brevemente del funzionamento di
due macchine crittografiche.
ENIGMA
Enigma ha 2 tastiere, una è composta
da pulsanti che si premono come su
una macchina da scrivere; la seconda
è composta da lampadine che fanno
illuminare la lettera corrispondente ad
ogni lettera che si preme. Inoltre sono
presenti 3 o 5 dischi con 26 detti rotori
che vanno impostati in modo che le
lettere dei denti dei dischi rispettino la
chiave; il primo disco ruotava di una
posizione ad ogni battito, il secondo ad
ogni giro completo del primo, il terzo ad
ogni giro completo del secondo, e così
via. All'interno oltre a cavi e strumenti
simili a rotelle che permettevano il
passaggio di impulsi, era presente un
disco riflettore che permetteva di
utilizzare il processo di cifratura anche
per decifrare i messaggi.
ENIGMA (2)
La macchina Enigma aveva l'aspetto di una macchina per scrivere con due tastiere: la prima, inferiore, e la seconda nella
quale i tasti erano sostituiti da lettere luminose che si accendevano ogni qualvolta venisse premuto un tasto sulla tastiera
effettiva; la sequenza delle lettere che si illuminavano dava il messaggio cifrato (o quello in chiaro, se si batteva il testo
cifrato). Il suo funzionamento si basava su tre dischi, detti "rotori", che avevano 26 contatti per lato (uno per ogni lettera
dell'alfabeto tedesco). I cablaggi interni dei dischi mettevano in comunicazione stabile ciascuna lettera su un lato con una
lettera dell'altro lato. Detti "lato L" e "lato R" i due gruppi di contatti di ogni disco, uno dei contatti del "lato L" del primo disco
riceveva la tensione dal deviatore del tasto premuto, la trasferiva a un contatto, del suo "lato R", il quale "toccava" il
corrispondente contatto del secondo disco sul "lato L" del medesimo, e il cablaggio del secondo disco trasferiva la tensione
su un contatto predeterminato del suo "lato R" e così al terzo disco. I dischi erano collegati fisicamente da un meccanismo
simile a un odometro: il primo disco ruotava di una lettera a ogni pressione di tasto, il secondo ruotava di una lettera ogni
volta che il primo compiva un giro e il terzo ruotava di una lettera quando il secondo finiva un giro. I contatti del "lato R" del
terzo e ultimo rotore venivano a toccare gli omologhi di un disco "riflettore", dotato di contatti sul solo "lato L", che, cablato in
modo da trasferire la tensione fra contatti diversi del medesimo lato, scambiava il collegamento della lettera del terzo rotore
e rispediva indietro il contatto attraverso tutti e tre i rotori: quindi la tensione applicata al contatto della lettera premuta
dall'operatore sulla tastiera veniva applicata sul contatto corrispondente del primo rotore e usciva dallo stesso rotore
attraverso un altro contatto del medesimo "lato L", diretta ora verso una delle lampadine di Enigma attraverso il deviatore del
tasto corrispondente. Grazie al "riflettore" la macchina poteva così funzionare anche come decodificatore, senza intervento
specifico alcuno, cioè era necessario, prima di cominciare la decodifica, portare solo rotori e spinotti nella configurazione
giornaliera prevista dai cifrari. Questa caratteristica comportava come conseguenza la "reciprocità" di codifica: se, in un
determinato assetto dei rotori (e degli spinotti di cui oltre), la lettera B veniva, ad esempio, cifrata con una F, nel medesimo
assetto, premendo il tasto F si codificava quest'ultima con B. Inoltre una lettera non poteva mai venire codificata in sé
stessa. Diagramma che mostra il percorso della corrente nel dispositivo di codifica di Enigma. La lettera "A" è cifrata nella
lampadina corrispondente alla lettera "D". "D" verrà cifrata a sua volta in "A", ma la lettera "A" non potrà mai essere cifrata
con sé stessa. Oltre a questo Enigma poteva essere regolata, per maggior sicurezza, con gli spinotti di un pannello a più
prese per scambiare fra loro dieci lettere con altre dieci a scelta prima dell'ingresso nel primo rotore; infine i contatti di ogni
rotore da una faccia all'altra potevano venire sfalsati a piacere. Le disposizioni operative per le unità dotate della macchina
Enigma prescrivevano che ogni giorno, per motivi di sicurezza, venisse modificato l'assetto della macchina disponendo
collegamenti differenti per gli spinotti del pannello, posizionamenti reciproci diversi per i tre rotori, assetto iniziale diverso
(lettera da cui partire per la prima codifica) di ciascuno di essi. Le informazioni relative erano contenute in un cifrario-
calendario distribuito a ogni unità dotata di macchina Enigma.
La fonte di questa spiegazione è wikipedia, l'ho allegata nel caso la mia precedente
fosse incompleta o poco chiara
BOMBA
- La Bomba era un calcolatore delle dimensioni di un
armadio progettato da Alan Turing per violare i codici
tedeschi cifrati con Enigma.
1) Nel 1940, i britannici svilupparono una serie di tecniche di codifica. Una dei primi si
basa sugli operatori tedeschi, i quali usavano alcune sequenze di lettere facilmente
ricordabili come posizioni iniziali dei rotori. Esse furono identificate come "Cillies", dopo
che un operatore frequentemente usò la parola "Cilly", il nome della sua fidanzata. Un
altro metodo di codifica fu la tecnica "Banburismus", ideata da Turing e chiamata così in
onore di Banbury, dove le schede venivano stampate. Esso indicava solo il possibile
settaggio del rotore, che veniva poi inviato a "bombes". Questo metodo era una rifinitura
dei dischi bucati di Zygalski, il quale però cercava messaggi con posizioni vicine nel
rotore. Un'altra tecnica ancora fu l'"Herivel Tips", in onore di John Herivel. Essa si affida
su operatori tedeschi pigri che non resettano il settaggio all'inizio di una nuova
trasmissione. Due identici messaggi in chiavi differenti furono definiti "baci" ("kisses").
Confrontando i due messaggi, si poteva ottenere una base sul settaggio delle macchine.
2) Poichè c'era bisogno di più personale il governo britannico autorizzò alla pubblicazione
di un cruciverba con l'invito a mandare una lettera in caso si riuscisse a risolverlo in meno
di 30 minuti; successivamente coloro che mandarono la lettera vennero contattati dal
governo.
Il cruciverba di reclutamento
pubblicato dal governo
Britannico
Grazie per l'attenzione.