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DIRITTO DEL LAVORO 7 NOVEMBRE 2023

Temporanea difficoltà e sospensione del rapporto, questi eventi se non sono imputabili
direttamente volontà delle parti, le distinguiamo in ipotesi ascrivibili alla sfera del lavoratore e al
datore del lavoro. Quanto valore hanno e trovano disciplina 110 e 11, e dalle leggi speciali,
malattia, gravidanza, infortuni e malattie professionali, ci sono anche altre ipotesi come quello che
ricopre funzioni pubblico elettive.
Vengono considerate ipotesi di sospensione perché nelle regole sulla disciplina dei contratti e dei
negozi giuridici noi troviamo scritto che laddove si determini impossibilità di dare seguito alla
prestazione, laddove prestazione diventi impossibile, l’obbligazione si estingue.
Se il motivo è tipizzato dall’ordinamento giuridico e quindi sia un motivo come malattia, maternità
Malattia professionale non si estingue ma si incappa in diversi principi come, ad esempio, alla non
perdita del lavoro, principi di deroga del diritto civile, negli articoli 2110 e 2111. Laddove
impossibilità lavoratore di svolgere prestazione derivi da infortunio, malattia, maternità, gravidanza
o altre cause come servizio militare, impossibilità temporanea di svolgere prestazione di lavoro,
rapporto non si estingue ma si sospende e in questo periodo si realizzano 3 importanti tutele.
Malattia comune
Gravidanza
Infortunio sul lavoro
Malattia professionale
3 TUTELE
GARANZIA CONSERVAZIONE POSTO LAVORO: per tutto il periodo non si può verificare
licenziamento, ammesso che non avvenga per giusta causa, il licenziamento avviene solo per colpa
grave del lavoratore. Il diretto per il dipendente della conservazione del lavoro.
GARANZIA CONSERVAZIONE RETRIBUZIONE: in sostituzione della retribuzione indennità
sostitutiva, per tutto periodo di sospensione il lavoratore avrà diritto ad una indennità, di maternità
malattia infortunio e così via.
GARANZIA DI ANZIANITA’ DI SERVIZIO: il periodo di sospensione si conta ai fini dell’anzianità di
servizio, elemento importante per il lavoratore, il periodo della sospensione viene confutato come
anzianità di servizio è importante.
TIPI DI SOSPENSIONE DEL RAPPORTO.

MALATTIA COMUNE: una qualsiasi alterazione dello stato di saluto del lavoratore e che abbia come
conseguenza una incapacità al lavoro del dipendente di durata superiore di 3 gg e che richieda
assistenza medica. Per legge si considera malattia se dura almeno 3 gg, ma di norma anche solo
per 2 gg, ma l0indennità di malattia, scatta soltanto al 4 giorni, per i primi 3 gg l’indennità è a
carico del datore di lavoro. RICHIEDE IPOTESI 2110 DI SOSPENSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO,
per effetto alterazione stato saluto nel prestare attività lavorativa, rapporto si sospende, e nel
tempo di sospensione gode delle tre tutele. Nel concetto di malattia, il periodo di conservazione
del posto di lavoro non è infinito, nell’ambito della malattia, PERIODO DI COMPORTO è il periodo
durante l’assenza di malattia, periodo conservazione del posto di lavoro.
Questo periodo viene prevista dai contratti collettivi e deve avere una durata almeno non inferiore
ai sei mesi nell’arco dell’anno. E può essere periodo di comporto continuativo o anche cumulativo.
Durante l’assenza per malattia che si prolunghi oltre i termini dei contratti collettivi può essere
licenziato il lavoratore. Questo vale diciamo come possibile motivazione del licenziamento,
SUPERAMENTO PERIODO DI COMPORTO, che dipende dai settori in cui si opera.
Accanto alla tutela giuridica, è prevista la tutela economica che corrisponde alla indennità per
malattia, dal 4 giorno verrà pagata però dall’INPS, che il datore anticipa nella busta paga che poi
verrà rimborsata dall’INPS al datore.
Il lavoratore che abbia creato un impedimento legato alla malattia deve subito comunicare
l’assenza per malattia, immediatamente. E poi comunicare con il medico curante che deve
procurare il certificato al lavoratore che poi lo mandava al datore. Ad oggi, il medico fa il certificato
e venga poi mandato all’INPS che poi lo smista al datore di lavoro, il certificato, conterrà sia la
prognosi cioè la durata, che la diagnosi ovvero il tipo di malattia, il datore solo la prognosi, perché
non è tenuto a conoscere le ragioni di impedimento. Il lavoratore potrebbe essere soggetto a
controllo dei medici ASL, per accertare lo stato di malattia.

MATERNITA’: la maternità è l’ipotesi prevista a partire dalla gravidanza che determina la


sospensione del rapporto di lavoro ma non estinzione, la lavoratrice avrà diritto alla conservazione
del posto del lavoro, e quindi divieto di licenziare la lavoratrice, dal momento in cui si genera stato
gravidanza fino al primo anno del nascituro.
Dal momento in cui si riesce a calcolare lo stato di gravidanza.
Per esempio, se è stata licenziata, e se nel momento in cui è stata licenziata lei era incinta per quel
giorno c’era già il divieto di licenziamento e quindi datore ritirerà il licenziamento.
Il rapporto di maternità parte dal momento in cui c’è una perizia che affermi che la lavoratrice è in
stato di gravidanza.
Evento di maternità come viene disciplinato, genera due tipi di tutele, una di tipo
ASTENZIONE OBBLIGATORIA: non dare svolgimento alla prestazione lavorativa, quindi la lavoratrice
non può operare il lavoro né il datore può accettarlo. Oggi definito CONGEDO DI MATERNITA’,
ASTENZIONE OBBLIGATORIA DEL RAPPORTO CONN DURATA PARI A 5 MESI, decorrenza dei due
mesi precedenti data presunta parto fino ai 3 mesi successivi al parto.
Rapporto deve necessariamente sospendersi per questo periodo, due mesi precedenti data
presunta fino a 3 mesi successivi, ginecologo privato e INPS che accetta.
Il periodo può essere anticipato di molto se c’è una gravidanza a rischio.
Per effetto poi di modifiche legislative più recenti è possibile per la lavoratrice madre, rendere
flessibile congedo e quindi spostarlo più avanti, può diventare 1+4, o addirittura 0+5, laddove sia
richiesto dalla lavoratrice. Così da conservarsi tutti e 5 mesi per la cura del nascituro, dipende non
solo dalle condizioni della lavoratrice ma anche del tipo di mansioni affidate alla lavoratrice, che
devono non essere gravose dal punto di vista fisico.
Indennità pari all’ 80%, della retribuzione, congedo di maternità. Durante questo periodo è
previsto anche il congedo di paternità, esclusivo del padre pagati all’80%, in occasione della nascita
che dura pochi giorni, congedo di paternità pagati dall’INPS.
Qual ora ci sia eventi gravi durante o dopo il parto, o l’abbandono del bambino da parte della
madre o affidamento esclusivo del padre, parliamo di congedo di paternità sostitutivo di quella
maternità; quindi, spetta al padre invece che alla madre.

ASTENZIONE FACOLTATIVA: padre e madre possono astenersi dal lavoro, il rapporto non si
sospende per la legge, ma perché i lavoratori scelgono di prendersi dei giorni.
CONGEDO PARENTALE, attenzione facoltativa, diritto del lavoratore che consiste nel chiedere dei
giorni di assenza dal lavoro, destinati alla cura del nascituro, del bambino. Può essere anche
richiesto insieme da madre padre, fino 3 anno di vita con indennità pari al 30% della retribuzione,
fino a 8 indennità viene garantita soltanto a taluni nuclei familiari con particolari condizioni, o 12
anni di vita, senza copertura economica.
E può durare 10/11 mesi.
Congedo parentale se uno dei due non lavora dura solo 6 mesi.
Per congedo fino a 1 anno di vita, c’è la garanzia di non licenziamento solo per la madre, o in
condizioni gravi al padre perché il bene protetto è la cura del bambino.
INFORTUNIO SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI

ISTITUTO PREVIDENZIALE che si fa carico di tutela economica in vari casi è l’INPS, per infortuni sul
lavoro e malattie professionali è l’ INAIL.
Campo giuridico assicurazione obbligatoria per infortuni sul lavoro e malattie professionali, il
datore di lavoro ha l’obbligo di versare premi assicurativi che finanzi un’assicurazione obbligatoria
per gli infortuni e malattie professionali.
Il qualsiasi occasione ha fatto si che si integrasse anche l’infortunio in itinere:

L’infortunio di solito passa al danno patrimoniale, perché subisce una diminuzione


nell’impossibilità di svolgere la propria attività e quindi una diminuzione patrimoniale.

Il danno biologico influisce sull’integrità psicofisica del lavoratore, quindi non sulla sua possibilità di
produrre ma sulle sue condizioni psicofisiche.
Per spezzare il fatto che fosse il datore di lavoro è stata fatta una riforma non soggetta cosi a
contenzioso
La malattia professionale è una patologia che si sviluppa a causa del lavoro svolto, quindi si
differenzia dalla malattia generale. Infatti laddove la malattia si verifichi per motivi professionali,
parliamo allora di malattia professionale e l’istituto che se ne occupa è l’INAIL.

Le malattie tabellate sono delle malattie che vengono messe in tabella perché possono dipendere
dai lavori svolti. E quindi quando la malattia rientra in questo elenco e nelle tabelle ministeriali il
dipendente non deve dimostrare perché c’è presunzione ex lege. Quando invece sviluppa una
malattia che non fa parte di questo collegamento deve dimostrare che la malattia è avvenuta a
causa della professione.

TRATTAMENTO ECONOMICO
Trattamento economico vale fino al novantesimo giorno, per i primi 3 giorni a carico del datore del
lavoro, dal 4 giorno a carico dell’INAIL in base alla permanenza dell’infortunio.

AZIONE CIVILE LAVORATORE DANNO DIFFERENZIALE


Qual ora ritenga di non aver avuto abbastanza dall’INAIL si possono intentare delle cause,
Quindi non si ritenga soddisfatto, azione civile contro datore di lavoro, ad esempio perché si è fatto
male per le norme di sicurezza non rispettate.
Oppur ritenga di aver subito danno differenziale.

AZIONE REGRESSO INAIL

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