Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Chiarimenti con HR
-busta paga
-tassazione retribuzione
-maggiorazioni e/o straordinari
-la figura del lavoratore turnista
-conguagli fine anno
1
LA BUSTA PAGA E’ IL PROSPETTO CHE INDICA NEL
DETTAGLIO, LA SOMMA CHE IL LAVORARORE
PERCEPISCE COME COMPENSO PER
UN DETERMINATO PERIODO DI LAVORO.
LAVORATORE
2
COSA STABILISCE art. 36 DELLA COSTITUZIONE
“ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente ad
assicurare a se ed alla famiglia una esistenza libera e dignitosa.”
Per cui la RETRIBUZIONE DOVRA’ ESSERE:
• SUFFICIENTE alle esigenze tue e della tua famiglia
• PROPORZIONATA al tipo di lavoro che svolgi (eventuali disagi) ed al
tempo impiegato (orari, lavoro notturno)
• DETERMINATA al momento dell’assunzione
• OBBLIGATORIA, è un diritto irrinunciabile
• CONTINUATIVA, anche in caso di crisi aziendale
3
LA BUSTA PAGA
Oltre a INDICARE:
• dati anagrafici,
• data di assunzione
• inquadramento professionale
• periodo a cui si riferisce la retribuzione,
contiene altre voci che si possono suddividere in 4 gruppi
L’ASSEGNO PER
IL NUCLEO LE TRATTENUTE
FAMILIARE FISCALI
4
RETRIBUZIONE DIRETTA
PAGA BASE
+ CONTINGENZA = PAGA CONGLOBATA
+ EDR elemento distinto della retribuzione
+ SCATTI DI ANZIANITA’
+ SALARIO AZIENDALE
+ SUPERMINIMI
= LA RETRIBUZIONE DI RIFERIMENTO
(O PAGA GLOBALE)
5
LA RETRIBUZIONE DIRETTA
PAGA BASE: retribuzioni minime mensili / orarie previste dal CCNL per
ciascuna categoria, dal 1/7/1999 CONTENGONO gli importi della ex contingenza
6
LA RETRIBUZIONE DIRETTA
7
NOTA SUL LAVORO STRAORDINARIO: nel CCNL l’orario di lavoro e’ di 40 ore
settimanali, quindi superato questo numero di ore le restanti vengono individuate come lavoro
straordinario. Il lavoro straordinario e’ contenuto nei limiti massimi di 2 h al giorno e 8 alla
settimana, è inoltre previsto un tetto massimo di 200 h annue per ciascun lavoratore per unità
produttive con più di 200 dipendenti e di 250 h per quelle con meno di 200 dipendenti. è prevista
inoltre l’informazione preventiva alle RSU, sono esenti da tale informazione: 32 h annue pro
capite per aziende superiori ai 200 dipendenti e 40 h annue per aziende fino a 200 dipendenti
NOTA BANCA ORE: scopo della banca ore individuale è quello di gestire la flessibilità
dell'orario di lavoro e solo in via residuale di monetizzare le ore effettuate oltre l'orario normale.
Dal 1/1/ 2000 il CCNL FEDERMECCANICA prevede che per tutte le ore di STRAORDINARIO
prestate oltre una FRANCHIGIA (di 80 h annue nelle aziende sotto 200 dipendenti e di 32 h
annue in quelle superiori ai 200) il lavoratore possa richiederne l’accumulo in BANCA ORE:
per le dette ore verrà corrisposto nel mese di effettuazione dello straordinario il 50% delle
maggiorazioni previste normalmente, ed, a partire dal mese successivo, il lavoratore potrà
chiederne l’utilizzo come permesso retribuito
8
RETRIBUZIONE INDIRETTA
FESTIVITÀ MALATTIA
FERIE INFORTUNIO
PERMESSI RETRIBUITI MATERNITÀ
TREDICESIMA CIG
CONGEDO MATRIMONIALE ASSEGNI FAMILIARI
PERMESSI PER GRAVI
MOTIVI FAMILIARI
DONAZIONE SANGUE
9
FESTIVITÀ LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
10
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
11
Per tutti i lavoratori addetti al settore siderurgico, così come definito nelle norme sul campo
di applicazione del contratto, sono invece previsti, sempre in ragione di anno di servizio o
frazione di esso, 15,5 permessi annui retribuiti di 8 ore, pari a complessive 124 ore di cui 92
ore precedentemente riconosciute a titolo di riduzione d’orario e di armonizzazione della
39^ ora e 32 ore in sostituzione delle festività abolite; non si modificano eventuali regimi
più favorevoli di armonizzazione stabiliti a livello aziendale.
Le riduzioni di orario di cui ai commi precedenti non si applicano fino a concorrenza ai
prestatori che osservano orari di lavoro articolati, secondo modalità non specificamente
previste dal contratto di categoria e con orari settimanali o plurisettimanali di lavoro
effettivo, inferiori alle 40 ore, quale, ad esempio, il turno di sei ore per sei giornate
settimanali.
Per i lavoratori che prestano la propria opera in sistemi di turnazione di 15 o più turni
settimanali comprendendo il turno notturno e/o quelli di sabato e domenica, è inoltre
riconosciuto, a decorrere dal 1° gennaio 2002, un permesso annuo retribuito di 8 ore,
computato in ragione di anno di servizio o frazione di esso, assorbibile fino a concorrenza
dalle eventuali riduzioni definite negli accordi aziendali. Per gli stessi lavoratori turnisti
addetti al settore siderurgico, tale permesso di 8 ore è monetizzato e riconosciuto a
decorrere dal 1° gennaio 2000; la monetizzazione è corrisposta insieme alla gratifica
natalizia (o tredicesima mensilità) al valore retributivo sul quale la stessa è computata.
Una quota dei suddetti permessi annui retribuiti fino ad un massimo di 7, in applicazione di
quanto concordato nella dichiarazione a verbale n. 3) posta in calce al presente articolo, può
essere utilizzata per la fruizione collettiva previo esame congiunto tra la Direzione e la
Rappresentanza sindacale unitaria, che si svolgerà, di norma, entro il mese di maggio di
ciascun anno. Segue…
12
I rimanenti permessi, a cui si aggiungono quelli non utilizzati collettivamente, sono a
disposizione del singolo lavoratore e sono fruiti su richiesta da effettuarsi almeno 25 giorni
prima e nel rispetto di un tasso di assenza contemporanea a tale titolo non superiore al 5 per
cento dei lavoratori normalmente addetti al turno. Nel caso in cui le richieste superino tale
tetto, si farà riferimento all’ordine cronologico di presentazione delle stesse.
Nel caso in cui non sia rispettato il termine di preavviso di 25 giorni, la fruizione dei permessi
richiesti avverrà compatibilmente con le specifiche esigenze aziendali e mediante rotazione
che non implichi complessivamente assenza a tale titolo superiore ad un tetto compreso tra
l’8,5 e l’11,5 per cento, comprensivo del 5 per cento di cui al comma precedente, dei
lavoratori normalmente addetti al turno, in relazione alle diverse riduzioni di orario a regime.
Nell’ambito delle percentuali massime di assenza comprese tra l’8,5 e l’11,5 per cento, sarà
data priorità alle richieste motivate da lutti familiari e da improvvisi eventi morbosi di
familiari entro il primo grado debitamente certificati.
La fruizione individuale dei permessi annui retribuiti potrà essere effettuata, con esclusione
del personale addetto a turni avvicendati e compatibilmente con le esigenze tecnico-
organizzative e produttive, anche per gruppi di 4 ore. Fermo restando quanto previsto al
secondo comma della presente parte Permessi annui retribuiti per i lavoratori turnisti e fatte
salve le situazioni in atto, nel caso di innovazioni nella ripartizione dell’orario di lavoro la cui
finalità sia di ottenere un maggiore utilizzo degli impianti di tipo strutturale e non
temporaneo, attraverso l’istituzione di turnazioni aggiuntive rispetto alla situazione in atto
che comportino la creazione di più di 15 turni di lavoro, tra la Direzione e la Rappresentanza
sindacale unitaria sarà effettuato un esame congiunto in merito alla possibilità di
programmare all’interno del nuovo assetto degli orari, tenendo conto delle esigenze tecniche
e impiantistiche, l’utilizzazione delle ore di permesso annuo precedentemente riconosciute a
titolo di riduzione d’orario annuo.
13
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
14
INFORTUNI SUL LAVORO & LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
MALATTIE PROFESSIONALI
se avviene FUORI STABILIMENTO
l’INFORTUNIO sul lavoro, anche la DENUNCIA va fatta al PRONTO
se consente la prosecuzione SOCCORSO più vicino
dell’attività lavorativa, deve
essere DENUNCIATO al proprio la MALATTIA PROFESSIONALE segue le
superiore IMMEDIATAMENTE stesse regole della “malattia non sul lavoro”
15
LA MALATTIA LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
nel caso di più malattie o infortuni non sul lavoro i periodi si intendono come SOMMA
DELLE ASSENZE verificatesi nei 3 ANNI PRECEDENTI ogni nuovo episodio morboso
16
LA MALATTIA LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
17
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
TRATTAMENTO ECONOMICO IN CASO DI MALATTIA :
ANZIANITÀ fino a 3 ANZIANITÀ oltre i 3 e ANZIANITÀ oltre i 6
anni compiuti fino a 6 anni compiuti anni compiuti
INTERA retribuzione INTERA retribuzione INTERA retribuzione
globale globale globale
PRIMI 2 MESI PRIMI 3 MESI PRIMI 4 MESI
Per periodi: di RICOVERO OSPEDALIERO superiori a 10 gg e di
MALATTIA di durata superiore a 21 gg SI AGGIUNGONO ULTERIORI
GIORNATE A RETRIBUZIONE INTERA per CIASCUNA TIPOLOGIA, ma
fino a un TETTO MASSIMO CUMULABILE DI 120 GIORNI
+ 60 GIORNI + 75 GIORNI + 90 GIORNI
18
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
STESSE REGOLE:
• per RICOVERO OSPEDALIERO (superiore a 10gg)
E MALATTIA LUNGA (superiore a 21gg);
• per MALATTIE BREVI (non superiori a 5gg)
19
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
MATERNITÀ
dall’inizio della GESTAZIONE e fino al
DIVIETO DI compimento di UN ANNO del bambino la
LICENZIAMENTO lavoratrice madre NON PUÒ ESSERE
LICENZIATA (esclusa giusta causa o
cessazione dell’azienda o scadenza dei
termini contrattuali)
20
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
MATERNITÀ E PATERNITÀ
ASTENSIONE
in caso di COMPLIACANZE nella gestazione,
ANTICIPATA di CONDIZIONI AMBIENTALI pregiudizievoli
e di impossibilità di adibire a altre mansioni,
durante L’ASTENSIONE ANTICIPATA può essere richiesta l’ASTENSIONE
alla lavoratrice viene corrisposta ANTICIPATA (presentando domanda al
L’INTERA RETRIBUZIONE (*) e servizio ispettivo Direzione Provinciale del
tale periodo è utile come anzianità lavoro, corredata di certificato medico)
di servizio a tutti gli effetti
ASTENSIONE
esaurita l’astensione obbligatoria (il padre
FACOLTATIVA anche da dopo la nascita), entro i primi 8
anni di vita del bambino i genitori possono
durante L’ASTENSIONE FACOLTATIVA assentarsi dal lavoro per un periodo
a lavoratrice e lavoratore è dovuta, complessivo di 10 mesi; il diritto compete
FINO A 3 ANNI di vita del BAMBINO, alla madre per un max di 6 mesi e al padre
un’indennità pari al 30% DELLA per 6 mesi (tranne il caso in cui si astenga
RETRIBUZIONE per un MASSIMO di 6 dal lavoro per un periodo non inferiore a 3
MESI riferito ad entrambi i genitori mesi, in tal caso il limite è elevato a 7, nel
rispetto del tetto max elevato a 11
(*) SU QUESTO ESISTE QUALCHE usufruibile da entrambi i genitori); richiesta
DUBBIO: cioè se spetti o no con 15 giorni di preavviso e documentazione
integrazione da parte aziendale
21
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
MATERNITÀ E PATERNITÀ
RIPOSI alla madre lavoratrice sono riconosciuti
GIORNALIERI riposi giornalieri, durante il primo anno di
vita del bambino, per complessive 2 h al
i permessi giornalieri non danno giorno se l’orario è di almeno 6 h; sono estesi
luogo a decurtazione della al padre se la madre non se ne avvale, la
retribuzione, ma sono assoggettati a madre non è lavoratrice dipendente o i figli
contribuzione figurativa ridotta sono affidati solo al padre (non sono
riconosciuti se la madre è in astensione
obbligatoria o facoltativa)
22
MATERNITÀ E PATERNITÀ - APPROFONDIMENTO
Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno
della maternità e della paternità
a norma dell’art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53
CAPO VIII - LAVORO NOTTURNO
Art. 53 - Lavoro notturno
(Legge 9 dicembre 1977, n. 903, art. 5, commi 1 e 2, lettere a e b)
1. È vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6,
dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno
di età del bambino.
2. Non sono obbligati a prestare lavoro notturno:
a) la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o, in
alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa;
b) la lavoratrice o il lavoratore che sia l'unico genitore affidatario di un figlio
convivente di età inferiore a dodici anni.
3. Ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c), della legge 9 dicembre 1977,
n. 903, non sono altresì obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o
il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della
legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni Segue…
23
CAPO IX - DIVIETO DI LICENZIAMENTO, DIMISSIONI E DIRITTO AL RIENTRO
Art. 54 - Divieto di licenziamento
(Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 2, commi 1,2, 3, 5, e art. 31, comma 2;
Legge 9 dicembre 1977, n. 903, art. 6-bis, comma 4;
Decreto legislativo 9 settembre 1994, n. 566, art. 2, comma 2;
Legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 18, comma 1)
1. Le lavoratrici non possono essere licenziate dall'inizio del periodo di gravidanza fino al
termine dei periodi di interdizione dal lavoro previsti dal Capo III, nonché fino al
compimento di un anno di età del bambino.
2. Il divieto di licenziamento opera in connessione con lo stato oggettivo di gravidanza, e
la lavoratrice, licenziata nel corso del periodo in cui opera il divieto, è tenuta a
presentare al datore di lavoro idonea certificazione dalla quale risulti l'esistenza,
all'epoca del licenziamento, delle condizioni che lo vietavano.
3. Il divieto di licenziamento non si applica nel caso:
a) di colpa grave da parte della lavoratrice, costituente giusta causa per la risoluzione
del rapporto di lavoro;
b) di cessazione dell'attività dell'azienda cui essa è addetta;
c) di ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice è stata assunta o di
risoluzione del rapporto di lavoro per la scadenza del termine;
d) di esito negativo della prova; resta fermo il divieto di discriminazione di cui all’art. 4
della legge 10 aprile 1991, n. 125, e successive modificazioni. Segue…
24
4. Durante il periodo nel quale opera il divieto di licenziamento, la lavoratrice non può
essere sospesa dal lavoro, salvo il caso che sia sospesa l'attività dell'azienda o del reparto
cui essa è addetta, sempreché il reparto stesso abbia autonomia funzionale. La
lavoratrice non può altresì essere collocata in mobilità a seguito di licenziamento
collettivo ai sensi della legge 23 luglio 1991, n. 223 e successive modificazioni, salva
l'ipotesi di collocamento in mobilità a seguito della cessazione dell’attività dell'azienda di
cui al comma 3, lettera b).
5. Il licenziamento intimato alla lavoratrice in violazione delle disposizioni di cui ai commi
1, 2 e 3, è nullo.
6. E’ altresì nullo il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo
parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore.
7. In caso di fruizione del congedo di paternità, di cui all’articolo 28, il divieto di
licenziamento si applica anche al padre lavoratore per la durata del congedo stesso e si
estende fino al compimento di un anno di età del bambino. Si applicano le disposizioni del
presente articolo, commi 3, 4 e 5.
8. L'inosservanza delle disposizioni contenute nel presente articolo è punita con la
sanzione amministrativa da lire due milioni a lire cinque milioni. Non è ammesso il
pagamento in misura ridotta di cui all’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689.
9. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche in caso di adozione e di
affidamento. Il divieto di licenziamento si applica fino a un anno dall’ingresso del minore
nel nucleo familiare, in caso di fruizione del congedo di maternità e di paternità.
25
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI
la C. I. G. è gestita dall’ INPS, tra le sospensioni
a favore dell’impresa la legge distingue 2 TIPI DI INTERVENTO
26
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
INTEGRAZIONE SALARIALE ORDINARIA
CAUSE D’INTERVENTO:
IMPRESE AMMESSE: • situazioni aziendali dovute ad eventi transitori
• quelle del settore e non imputabili all’imprenditore o agli operai;
industriale
• determinate situazioni di mercato
DURATA:
• normalmente la durata è pari a 13 SETTIMANE continuative,
in casi eccezionali può essere prorogata di 3 mesi in 3 mesi
fino ad un massimo di un anno nel biennio.
la richiesta di CIGO viene presentata alla sede provinciale INPS con apposita domanda,
che indica la causa della sospensione o la riduzione dell’orario e la sua durata complessiva
27
LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
INTEGRAZIONE SALARIALE STRAORDINARIA
28
SOSPENSIONE ed INTERRUZIONE dal LAVORO
Disciplina speciale - parte I
Art. 4 - Sospensione ed interruzione del lavoro. In caso di interruzioni di lavoro di breve durata, dovute a
causa di forza maggiore, nel conteggio della paga non si terrà conto delle interruzioni stesse, quando queste,
nella giornata, non superino nel loro complesso i 60 minuti.
In caso di interruzioni di lavoro che nella giornata superino nel loro complesso i 60 minuti, se l'azienda
trattiene il lavoratore nello stabilimento questi ha diritto alla corresponsione della paga per tutte le ore di
presenza.
Lo stesso trattamento deve essere usato al lavoratore cottimista quando rimanga inoperoso per ragioni
indipendenti dalla sua volontà.
In caso di sospensione di lavoro che oltrepassi i 15 giorni, salvo eventuale accordo tra le Organizzazioni
sindacali periferiche per il prolungamento di tale termine, il lavoratore potrà risolvere il rapporto con diritto a
tutte le indennità relative compreso il preavviso, nonché al trattamento di fine rapporto.
Disciplina speciale - parte II
Art. 3 - Trattamento in caso di sospensione o di riduzione dell'orario di lavoro.
Si intende riportata la norma contenuta all'art. 5 della Disciplina speciale, Parte terza.
La garanzia di cui al citato articolo ha per oggetto la parte di retribuzione che, in aggiunta al trattamento
praticato dalla Cassa integrazione guadagni, serve a ricostituire l'intera retribuzione mensile del lavoratore.
Disciplina speciale - parte III
Art. 5 - Trattamento in caso di sospensione o di riduzione dell'orario di lavoro.
In conformità alle norme di cui agli Accordi interconfederali 30 marzo 1946 per il Nord e 23 maggio 1946 per
il Centro-Sud, in caso di sospensione di lavoro o di riduzione della durata dell'orario di lavoro disposte
dall'azienda o dalle competenti Autorità, lo stipendio mensile, l'indennità di contingenza e l'eventuale terzo
elemento non subiranno riduzione.
29
LA RETRIBUZIONE DIFFERITA
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
(LIQUIDAZIONE)
QUANDO IL LAVORATORE NE HA DIRITTO? il TFR spetta al lavoratore alla cessazione
del rapporto di lavoro, qualunque ne sia la causa:
DIMISSIONI;
LICENZIAMENTO sia per giusta causa che per giustificato motivo;
IN CASO DI MORTE la somma verrà devoluta ai familiari;
LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO alla scadenza del contratto
COME SI CALCOLA?
ACCANTONAMENTO ANNUALE retribuzione annua diviso 13.5;
RIVALUTAZIONE QUOTE ACCANTONATE il fondo complessivo accantonato viene
rivalutato al 31 dicembre di ogni anno ad un tasso di rivalutazione composto:
- dal 75% dell’aumento del costo della vita (ISTAT);
- più un coefficiente fisso dell’1.5%
30
LE TRATTENUTE
TRATTENUTE PREVIDENZIALI (INPS)
COSA SONO?
una quota di retribuzione trattenuta dall’azienda per conto degli enti previdenziali;
le percentuali di trattenuta sono uguali per tutti i lavoratori dipendenti (salvo che per
gli apprendisti per i quali viene applicata una trattenuta ridotta pari al 5,54%) e sono
pari al 9,19%, così ripartite: 8,89 % Fondo Adeguamento Pensioni (FAP), 0,30%
contributo C. I. G. Ordinaria (escluso per le aziende artigiane); a queste si
aggiungono quelle a carico dell'azienda (intorno al 20-24%); per retribuzioni annue
eccedenti € 36.093 l’aliquota contributiva a carico del lavoratore è aumentata dell’1%.
31
LE TRATTENUTE
TRATTENUTE FISCALI (IRPEF)
COSA SONO?
una imposta che il lavoratore deve versare allo STATO (Imposta sui Redditi delle
PErsone Fisiche) e viene PRELEVATA dalle buste paga dall’azienda, che in questo
caso diventa SOSTITUTO D’IMPOSTA, e versata in ACCONTI MENSILI
32
LE TRATTENUTE
TRATTENUTE FISCALI (IRPEF)
La DEDUZIONE ANNUA MASSIMA (No Tax Area)
nata per mantenere progressività impositiva, è composta da una
deduzione fissa (perché non proporzionata al periodo di lavoro annuo) di
3.000 € e da una deduzione aggiuntiva variabile (rapportata al periodo di
lavoro annuo), che per il lavoro dipendente è di 4.500 €;
spetta in proporzione al reddito complessivo annuo: se il reddito è uguale
o inferiore a 7.500 € la deduzione SPETTA PER INTERO, se il reddito è uguale
o superiore a 33.500 € NON SPETTA, per i redditi tra i 7.500 e 33.500 € è
necessario calcolare quanto è l’importo di tale deduzione
33
LE TRATTENUTE
TRATTENUTE FISCALI (IRPEF)
CALCOLO MENSILE DELLA NO TAX AREA: le aziende si devono regolare
mensilmente, per effettuare “acconti” di tassazione più vicini possibili al reale,
quindi per ottenere il reddito annuo lo simuleranno (il mensile per il numero di
mensilità 13 o 14) per inserirlo nella formula di calcolo;
anche la No Tax Area dovrà essere proporzionata al mese: quella fissa 3.000 : 12
x quota spettante e quella variabile 4.500 : 365 x giorni del mese x quota
spettante;
ritornando all’ESEMPIO precedente si avranno quindi: quota fissa (3.000 : 12) x
0,7242 = 181,05 e quota variabile nell’ipotesi del mese di giugno (4.500 : 365 x
30) x 0,7242 = 267,85 e in totale 448,90 € di DEDUZIONE
34
LE TRATTENUTE
NUOVE ALIQUOTE DI TASSAZIONE
CALCOLO ANNUALE CALCOLO mensile
Scaglioni di Correttivo Scaglioni di Correttivo
imponibile netto da imponibile netto da
annuale Aliquota detrarre mensile Aliquota detrarre
Reddito in Euro Reddito in Euro
fino a 15.000 23% - fino a 1.250 23% -
35
LE TRATTENUTE
DETRAZIONI FISCALI
DETRAZIONI dall’imposta: dall’imposta lorda devono essere poi diminuite le
detrazioni spettanti, che dipendono dalla situazione individuale del lavoratore;
la cosiddetta DETRAZIONE PER PRODUZIONE REDDITO È STATA ABOLITA,
SOSTITUITA DALLA NO TAX AREA E DA UN ULTERIORE DETRAZIONE per
mantenere la progressività del prelievo
LAVORATORI DIPENDENTI
Reddito Detrazione annua
36
LE TRATTENUTE
DETRAZIONI FISCALI
RIMANGONO INVARIATE LE DETRAZIONI PER CARICHI FAMILIARI: un soggetto
è fiscalmente a carico quando possiede un reddito complessivo non superiore a
2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili; le detrazioni sono rapportate a mese e
competono per i mesi in cui sussiste il carico familiare (nascita, matrimonio,
decesso)
DETRAZIONI per coniuge a carico
37
DETRAZIONI FISCALI LE TRATTENUTE
SEGUE ...
DETRAZIONI per figli a carico:
• per ogni figlio di età inferiore ai 3 anni aumento della detrazione di 123,95 €,
tale aumento NON SPETTA per il figlio con detrazione al posto del coniuge
(vedi voce successiva) o quella pari a 516,46 € o quella per figlio portatore di
handicap;
• in caso di mancanza del coniuge il contribuente ha diritto per il primo figlio alla
detrazione del coniuge, se questa risulta più conveniente (se il figlio è inferiore
ai 3 anni non gli spetterà l’aumento di detrazione pari a 123,56 €);
Reddito complessivo del contribuente superiore a 51.645,69 €:
per figli e altre persone a carico conviventi con il contribuente detrazione
annua di 285,08 € (mensile 23,76 €) per ciascun carico familiare.
Reddito complessivo del contribuente non superiore a 51.645,69 €:
per figli e persone a carico conviventi con il contribuente detrazione annua di
303,68 € (mensile 25,31 €) per ciascun carico familiare;
per figli successivi al primo: 336,73 € (mensile 28,06 €) per ciascun carico
familiare;
resta inoltre CONFERMATO l’aumento di 123,95 € per ogni figlio inferiore 3 anni;
Misura della detrazione per ciascun figlio pari a 516,46 € (mensile 43,04 €), se si
verificano le seguenti condizioni (NON SPETTA aumento per figli inferiori 3 anni):
reddito del contribuente non superiore a 36.151,98 € e con 1 figlio a carico;
reddito del contribuente non superiore a 41.316,55 € e con 2 figli a carico;
reddito del contribuente non superiore a 46.481,12 € e con 3 figli a carico;
contribuenti con almeno 4 figli a carico.
38
LE TRATTENUTE
LE ADDIZIONALI
Allo scopo di avviare il decentramento fiscale sono state istituite due addizionali
all’IRPEF una regionale (fin dal 1998) e l’altra comunale (dal 1999).
Per l’anno 2001 l’addizionale REGIONALE è stabilita nella misura dello 0,9% su
tutto il territorio nazionale, dagli anni successivi può essere elevata fino all’1,4%
Quella COMUNALE poteva essere incrementata dalla sua istituzione di uno 0,2%
all’anno attraverso delibera comunale da effettuarsi entro il 31/12 dell’anno
precedente.
Tali addizionali vengono calcolate dall’azienda in sede di conguaglio, in base al
reddito imponibile (in questo caso senza la detrazione della NO TAX AREA)
dell’anno e alla residenza (quindi con aliquota dell’addizionale riferita al comune
di residenza del lavoratore), e trattenute in rate mensili (max 11) entro il mese
di novembre, o saldate alla data di licenziamento se antecedente.
39
LE TRATTENUTE
http://www.cometafondo.it/Homepage.htm
40
LE TRATTENUTE
IL CONTRIBUTO ASSOCIATIVO AL SINDACATO
ai lavoratori che volontariamente e liberamente si iscrivono al Sindacato
è pari all’1% dei minimi tabellari per 13 mensilità;
in caso di incremento delle retribuzioni l’adeguamento avviene nel
mese di maggio.
41
L’assegno per il nucleo familiare (ANF) LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
Dal 1° gennaio 1988 è in vigore l'assegno per il nucleo familiare (A.N. F.),
condizioni per vantare il diritto all’ANF sono:
•che ne venga FATTA RICHIESTA, la è prescrizione di 5 anni;
•che il REDDITO FAMILIARE ANNUALE sia compreso IN UNA DELLE FASCE di
reddito previste dalla RELATIVA TABELLA (esistono numerose tabelle a seconda
delle condizioni del nucleo familiare e queste ultime vengono rinnovate ogni anno
a fine giugno, la raccolta completa è reperibile presso gli uffici INAS o nella
cartella strumenti del sito FIM NORD OVEST all’interno di FIST CLASS);
•che la SOMMA DEI REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE, da pensione o da altra
prestazione previdenziale derivante da lavoro dipendente NON SIA INFERIORE AL
70% DEL REDDITO COMPLESSIVO.
Il PERIODO DI EROGAZIONE E DI COMPETENZA VA DAL 1 LUGLIO AL 30 GIUGNO
dell’anno successivo: il nucleo familiare deve essere riferito a questo periodo,
mentre il reddito di riferimento è quello dell'anno precedente (esempio: periodo
luglio 2002 / giugno 2003: redditi 2001); in caso di variazioni del nucleo
familiare, la richiesta o la comunicazione di variazione possono essere fatte in
ogni momento.
Il NUCLEO FAMILIARE si intende COMPOSTO DA: richiedente, coniuge, figli
minorenni e figli maggiorenni, se inabili al 100%.
Il REDDITO FAMILIARE risulta essere la somma complessiva dei redditi dei
componenti, i redditi da considerare sono TUTTI I REDDITI SOGGETTI A
tassazione IRPEF, ESCLUSO IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (liquidazione).
42
RIEPILOGO GENERALE
RETRIBUZIONE GLOBALE
MENO IMPONIBILE CONTRIBUTIVO
EVENTUALI QUOTE ESENTI INPS
CONTRIBUTI
COMETA
RETRIBUZIONE GLOBALE
MENO IMPONIBILE FISCALE ADDIZIONALI
CONTRIBUTI MENO
EVENTUALI QUOTE ESENTI NO TAX AREA
IRPEF LORDA
RETRIBUZIONE GLOBALE MENO
MENO DETRAZIONI FISCALI
CONTRIBUTI
IRPEF NETTA IRPEF NETTA
QUOTA SINDACALE
PIÙ
ASSEGNI NUCLEO FAMILIARE RETRIBUZIONE NETTA
43